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COMMISSIONE PARLAMENTARE DI INCHIESTA SULLE ATTIVIT

ILLECITE CONNESSE AL CICLO DEI RIFIUTI AUDIZIONE CROCETTA E


ARMENIO BELLOLAMPO TMB INCENERITORI RENZI
PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ALESSANDRO BRATTI
La seduta comincia alle 14.05. Seduta n. 48 di Gioved 25 giugno 2015
Seguito dell'audizione del presidente della giunta della
Regione siciliana, Rosario Crocetta, e del dirigente generale del
dipartimento acque e rifiuti Regione siciliana, Domenico
Armenio.
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca il seguito dell'audizione del
presidente della giunta della Regione siciliana, Rosario Crocetta, e del
dirigente generale del dipartimento acque e rifiuti Regione siciliana,
Domenico Armenio, che ringrazio per la loro presenza.
Come noto, la Commissione si occupa di illeciti ambientali relativi
al ciclo dei rifiuti, ma anche dei reati contro la pubblica
amministrazione e dei reati associativi connessi al ciclo dei rifiuti.
L'audizione odierna rientra nell'ambito dell'approfondimento che sta
svolgendo sulla Regione siciliana, anche con riferimento alla situazione
delle bonifiche.
Avverto i nostri ospiti che della presente audizione verr redatto un
resoconto stenografico e che, se lo riterranno opportuno, consentendo
la Commissione, i lavori proseguiranno in seduta segreta, invitando
comunque a rinviare eventuali interventi di natura riservata alla parte
finale della seduta.
Cedo quindi la parola al presidente della giunta della Regione
siciliana, Rosario Crocetta, ed eventualmente al dirigente generale
della regione, Domenico Armenio, qualora volesse intervenire per
rispondere ad alcune domande.
Infine, vi faremo pervenire successivamente una serie di domande
di carattere tecnico avrete cos tutto il tempo per raccogliere i dati
mentre oggi ci concentreremo sugli ultimi sviluppi della situazione.
Come ho detto la volta scorsa, ci interesserebbe capire ed analizzare
lo stato dell'arte, anche per individuare le azioni da intraprendere per
risolvere alcune questioni. Do quindi la parola al presidente della
giunta della Regione siciliana, Rosario Crocetta.
ROSARIO CROCETTA, Presidente della giunta della Regione
siciliana. Grazie, presidente. Io vorrei fare il punto della situazione,
anche in considerazione del fatto che ieri ci siamo incontrati con il
Ministro dell'ambiente Galletti, a cui abbiamo sottoposto un
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documento, che lascer agli atti, in vista di un piano molto preciso nel
tentativo di mettere in bonis, nell'arco di dodici mesi, la Regione
siciliana rispetto a ritardi pluriennali che questo Governo ha ereditato.
In particolare, voglio citare un dato da cui partire: grazie agli
interventi che abbiamo fatto negli ultimi due anni, noi, che eravamo a
zero biostabilizzazione, adesso siamo al 40 per cento ed entro il mese
di settembre dovremmo arrivare al 70 per cento, completando gli
impianti che abbiamo avviato durante il periodo dell'emergenza, che
stata utilizzata in modo virtuoso. Questo, ovviamente, cambia la
prospettiva con la quale si guarda alla situazione siciliana e,
soprattutto, alle evoluzioni avvenute nel tempo, che in questo
momento non ci mettono al riparo dal rischio di infrazione per il
semplice motivo che nessuno ha la bacchetta magica.
Attualmente c una criticit legata a due vicende che ci
costringono ad accelerare i processi nel campo di una gestione
virtuosa dei rifiuti: il blocco della discarica di Mazzarr Sant'Andrea,
della Tirrenoambiente, per un totale di 750 tonnellate al giorno; il
blocco, prossimo venturo, della discarica Oikos, per circa 1.000
tonnellate.
Nel corso dell'anno, in relazione ad impianti che si andavano
adeguando, abbiamo avuto anche momenti di interruzione
significativi, come per la Sicilia Ambiente, che gestisce 1.300
tonnellate; tali momenti hanno influito notevolmente sulla situazione
di congestione di altre discariche. Per esempio, attualmente, Oikos
in esercizio per rischia di chiudere il 30 giugno; una situazione
gravissima, poi, si potrebbe creare a Bellolampo (capacit 1.300
tonnellate), in quanto l'impianto di biostabilizzazione gi
pronto ma sar attivo dal 30 settembre. Ci sarebbe veramente
disastroso perch la possibilit di eventuali ordinanze scade il 30
giugno e quindi ci troveremmo di fronte a una situazione ingestibile
dal punto di vista della gestione dei rifiuti, laddove abbiamo invece
avviato una serie di investimenti per appalti in corso che, nell'arco di
un anno, potranno permetterci di mettere in regola tutta la situazione
siciliana.
Abbiamo presentato un cronoprogramma preciso, in cui l'azione
pi virtuosa il raggiungimento degli obiettivi di differenziata, proprio
perch abbiamo, a macchia di leopardo, una serie di comuni che fanno
la differenziata e hanno raggiunto gli obiettivi in pochissimo tempo
quindi, si pu fare mentre altri mantengono un livello inaccettabile,
a partire dalle aree metropolitane di Catania, Messina e Palermo, ci
incidendo fortemente sulla gestione dei rifiuti.

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Abbiamo casi come quello della citt di Gela, che in soli sei mesi
passata dal 19 al 45 per cento di differenziata; vi sono piccole
comunit, in varie province siciliane, che raggiungono l'80-90 per
cento, quindi, il tema imporre un modello organizzativo, il sistema
del porta a porta e via dicendo, con tutta una serie di questioni da
affrontare. Da un lato, infatti, se ci sono inefficienze e incapacit,
viene il dubbio che l'intento sia di favorire le discariche e le ditte di
raccolta dei rifiuti solidi urbani, mantenendo costi sui mezzi
impiegati. Qualsiasi indicazione che non preveda sanzioni, per,
diventa un grido inutile, perch il tema come imporre il
raggiungimento di alcuni obiettivi di differenziata. Avevo tentato di
stabilire una multa per coloro che non rispettassero determinati
obiettivi di differenziata ma, naturalmente, il Parlamento siciliano ha
bocciato tale proposta. Ho posto la questione anche al Ministro poich
dobbiamo avere questi strumenti, in quanto se riuscissimo a
raggiungere in poco tempo il 30 per cento di differenziata, non
avremmo bisogno di altre discariche, lasciando in piedi, per adesso,
Bellolampo, cercando, nel contempo, di fare un ragionamento su
Oikos, posto che altrimenti il sistema potrebbe sballare comunque.
Alcune discariche, infatti, sono state chiuse per obsolescenza o per
morte naturale, ma varie accelerazioni hanno determinato questa
situazione. Noi siamo in stretto contatto con la prefettura di Catania,
che peraltro sostiene che la Oikos sia totalmente in regola (la gestione
stata affidata dall'Enac al prefetto di Catania e risulterebbe
perfettamente in regola, perfettamente compatibile, perfettamente
sicura). In questo momento avremmo bisogno di almeno un anno
di overlapping, man mano che intensifichiamo la discarica e attiviamo
gli altri impianti, ma abbiamo grandi difficolt. Ieri ho avuto un
confronto con il Ministero per arrivare a un provvedimento concertato,
fra la presidenza della Regione e il Ministero, relativamente alle
vicende legate alle proroghe di questo impianto: non posso pensare di
chiudere Bellolampo se, fra tre mesi, sar in regola e, soprattutto,
proprio nella fase estiva, quando si crea un pericolo per la salute, non
avendo altri posti dove collocare i rifiuti. Anche in questo caso tutta la
vicenda viene lasciata alla Regione tout court e l'unica apertura da
parte del Ministero stata quella di estendere la possibilit di
confisca, attualmente prevista per la regione Lazio, anche a favore
della Regione siciliana, inserendo un emendamento nel DDL della
funzione pubblica sugli enti locali.
In ogni caso, prima che si trasformi in legge, deve passare del
tempo e quindi il 30 giugno mi trover senza possibilit di confische,
in scadenza di proroghe, senza i principali impianti siciliani quelli di
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Catania, di Palermo e di Agrigento e con 3.800 tonnellate di rifiuti


che bisognerebbe smaltire, ma senza gli strumenti per far ci, quindi
sar costretto a fare delle ordinanze. Il tema che la paura delle
sanzioni europee non pu determinare il fatto che poi non vi sia
nessuno nel nostro Paese ad assumersi la responsabilit: io non ho
trovato un'oasi paradisiaca di gestione, quindi, rispetto a queste
tematiche, bisognerebbe ottenere immediatamente la possibilit di
trattare con Bruxelles e con Roma presentando il piano di
realizzazione. Credo, infatti, che non sia stato di poco conto l'avere
raggiunto, da zero, il 40 per cento di biostabilizzazione in due anni, il
che dimostra che noi abbiamo un comportamento virtuoso, anche
perch nel giro di qualche mese raggiungeremo il 70. Non si chiede la
deroga per continuare a fare come si fatto fino ad oggi, si chiede, in
questo caso, di avere potere di ordinanza il 191, per intenderci
sulla base di un piano preciso. chiaro che, alla fine, sar costretto a
fare un'ordinanza per ragioni igienico-sanitarie, per, sinceramente,
non simpatico scaricare il problema. In questo momento sono io il
presidente della Regione, ma cosa facciamo, sorteggiamo il
responsabile ? Se ci fossero altri, cambierebbe il quadro di situazioni
antiche ? Quando si mette in moto una progettualit, prima si fa il
progetto, poi la gara, sperando di non avere ricorsi e augurandosi che
l'UREGA, che invece di accelerare le gare e aumentare la trasparenza
l'ha diminuita, creando incredibili situazioni di blocco, sia rapida.
Attualmente, nel campo dei rifiuti, abbiamo circa 150 gare ma, con i
tempi dell'UREGA, non so quanti anni impiegheremo ! Vorrei trattare
questo aspetto all'interno di un quadro, da verificare con le UREGA
regionali, di potenziamento degli uffici; per abbiamo, da un lato, un
piano con esecuzioni che stanno andando avanti, dall'altro, una serie
di adempimenti burocratici che non ci aiuta: in ci scontiamo un
ritardo precedente (non voglio scaricare la responsabilit su nessuno,
per questo era il sistema siciliano, che noi vogliamo cambiare).
Alla fine rimane in piedi tutta la vicenda perch, anche quando
avremo fatto la differenziata, il Ministero porr il problema dell'utilizzo
dei rifiuti differenziati, le cosiddette valorizzazioni. Su questo vorrei
che la Commissione mi desse una mano, per capire come ci
dovremmo muovere, poich vi sono posizioni molto politiche che
vanno verso la direzione della valorizzazione: la Sicilia ha bloccato i
mega termoinceneritori programmati dal Governo Cuffaro, per il
tema che ci pone il Ministero non ci riporta a quella situazione
perch quelli erano di vecchia generazione, nocivi; si pone, invece, il
problema di cosa fare dei rifiuti differenziati, cio se conservarli,
spedirli o venderli.
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Anche l'ipotesi di venderli, che avevo avanzato la volta scorsa,


sembra messa fortemente in discussione dal Ministero, il quale ritiene
non vi sia un mercato sufficiente. Del resto, venderli significa forse
che non posso fare in Sicilia ci che si pu fare altrove ? infatti
necessario dare una visione unitaria, omogenea e diffusa al sistema
dei rifiuti, per, su questo, sono disponibile: non ho un particolare
desiderio di bruciare i rifiuti, quindi, se mi si offrono delle soluzione
alternative, volentieri accetter che mi vengano anche dalla
Commissione rifiuti.
Ritengo anche opportuno stabilire un sistema di premialit
probabilmente una legge nazionale aiuterebbe per i comuni virtuosi
e di sanzioni per i non virtuosi, perch il prezzo in discarica lo pagano
tutti e chi virtuoso deve pagare le stesse cifre che paga chi non lo ,
quindi necessario intervenire su questo, laddove il legislatore locale,
anche per motivi di consenso, non riesce a svolgere quella funzione
autorevole che invece potrebbe essere affrontata meglio dal
Parlamento nazionale.
PRESIDENTE. Grazie, presidente. Lascio la parola ai colleghi che
intendano intervenire per porre quesiti o formulare osservazioni.
ROSARIO CROCETTA, Presidente della giunta della Regione
siciliana. Lascio agli atti questo documento, che contiene un anno di
attivit, alcune in corso e altre che stanno per essere avviate, secondo
cui sar possibile imprimere una svolta radicale al sistema di gestione
dei rifiuti.
FRANCESCO SCALIA. Pi che una domanda, ho una considerazione
sulle ultime cose che diceva il presidente Crocetta, che ringrazio per la
sua relazione. Per quanto concerne la termovalorizzazione, laddove si
fa, nei Paesi del Nord, pi raccolta differenziata, con zero discariche o
quasi zero, c una percentuale un dato di termovalorizzazione
che del 40 per cento, in quanto non tutto riciclabile e
recuperabile. L'importante che non si bruci il recuperabile, ma la
termovalorizzazione anch'essa una forma di recupero energetico
previsto dal codice dell'ambiente, quindi inviterei la Regione siciliana a
considerarla come un elemento del ciclo di gestione dei rifiuti.
STEFANO VIGNAROLI. Non mi interessa entrare in questa
questione, che come sapete sta molto a cuore al Movimento 5 Stelle e
ne discuteremo in altra sede (posso anche invitarla a contattare chi si
occupa di recupero, anche per avere una visione diversa da quella
ricorrente).
ROSARIO CROCETTA, Presidente della giunta della Regione
siciliana. Perfetto ! Noi siamo qui per questo...
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STEFANO VIGNAROLI. Premesso che, come diceva prima il


presidente, le formuleremo per iscritto alcune domande tecniche,
prima lei ha parlato delle discariche Mazzarr Sant'Andrea, Oikos e
Bellolampo ma, ovviamente, lei si riferiva alla scadenza delle
ordinanze contingibili e urgenti, non a un problema fisico di volumetria
o di esaurimento delle autorizzazioni ? Vorrei sapere, quindi, se ci sia
una differenziazione concettuale rispetto a queste discariche su questo
tema. Sottolineo che a Bellolampo, a settembre, entrer in funzione,
previo regime transitorio, il biostabilizzatore che per
sottodimensionato, essendo di 750 tonnellate laddove, comunque, si
rende biostabilizzabile solo la parte del comune di Palermo, mentre
attualmente la discarica recepisce rifiuti anche da fuori. Lei ha
dichiarato che, per quanto riguarda la raccolta differenziata, avete
avuto grandi difficolt, posto che quest'ultima sarebbe a macchia di
leopardo; tuttavia dalle nostre audizioni emerso che si tratta di forti
difficolt di ramificazione e di controllo del territorio rispetto ad alcune
aziende, ad alcune assunzioni, di rivolte strumentali e funzionali;
pertanto, visto che si deve rendere uniforme il metodo di raccolta
porta a porta, mi chiedevo come si possano superare queste difficolt,
se cio abbia in mente un piano per risolvere questi problemi, che
vanno ben oltre la gestione tecnica del rifiuto.
GIUSEPPE COMPAGNONE. Signor presidente, spero di poter avere
questa volta un dialogo sereno, che possa aiutare la Regione. Ci
rendiamo conto della gravit della situazione e mi fa piacere che lei
stesso abbia preso coscienza della situazione drammatica in cui versa
la Sicilia.
Lei dice che bisogna imporre un modello organizzativo
giustissimo ma il modello organizzativo lei ce lo ha gi: la Regione
siciliana ce lo ha gi ! Dico lei non per caricarla di responsabilit,
perch capisco che lei ha assunto questo ruolo da due anni e non si
possono fare miracoli, per ognuno ha un ruolo e lo deve svolgere. Il
modello organizzativo c'era ed un modello organizzativo che
mette al centro la raccolta differenziata, in un sistema di impianti che,
come evidenziato dal collega Scalia, servono a utilizzarla, posto che se
differenzio, produco organico, che ha bisogno di impianti di
compostaggio, produco plastici, che hanno bisogno di impianti del
secco, produco una quota parte di non differenziato, laddove lei
auspica di arrivare al 30 per cento, mentre io auspico ci si pu
arrivare un 40 o un 50 per cento.
A quel punto l'emergenza cesserebbe, perch quel 15 per cento
le posso garantire che si pu andare oltre ed arrivare anche al 10 o al
5 per cento di indifferenziato pu essere gestito in modo semplice,
facile, con le discariche moderne. Poi si potr pensare di fare
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l'impianto di termovalorizzazione super moderno (probabilmente sar


sufficiente realizzarne uno per tutta la regione, per smaltire quel 5, 10
o 15 per cento), ma un problema relativo, mentre il problema sono
gli impianti. Quello che la volta scorsa speravo di farle comprendere
forse non riuscendo ad essere chiaro che il dovere della Regione,
come lei ha detto, quello di imporre il modello organizzativo che gi
avete e questo lo si impone facendo pressioni, perch le
amministrazioni non sono state tutte virtuose; conosciamo i sistemi in
Sicilia, ci sono stati una serie di meccanismi e la Regione, forse, non
stata autoritaria al punto giusto; molti comuni hanno approfittato di
ci, molti sindaci hanno fatto assunzioni inutili, le SRR non sono
partite, perch ai comuni non conveniva. Qui subentra, quindi, il
nostro lavoro, perch, come dimostrato, dietro questa
parcellizzazione si nascondono interessi e meccanismi elusivi, cattiva
gestione, nonch mancanza di regole. Bagheria un esempio classico
della serie di meccanismi che supportano la rete di malaffare che si
nasconde dietro tutto questo.
PRESIDENTE. Mi scusi, va bene che ci sia un po di discussione
posto che il tema appassionante, per...
GIUSEPPE COMPAGNONE. Non limitiamoci alla semplice domandina
!
PRESIDENTE. Per se apriamo un dibattito su un sistema che deve
avere...
GIUSEPPE COMPAGNONE. Va bene, presidente. Si deve partire
dagli impianti: perch questa rete di impiantistica, che sulla carta c,
non si realizza ? Se dietro questa mancata realizzazione
dell'impiantistica c il malaffare, ovvero persone o enti di controllo
che dal punto di vista burocratico e amministrativo non fanno il
proprio dovere, l mi permetta, presidente che bisogna incidere
e noi vorremmo eventualmente essere utili anche facendo una
denuncia in tal senso. Di chi la responsabilit se questi impianti non
si realizzano e si perpetua un sistema incentrato sulle discariche ?
Avevo gi posto la seconda domanda la volta scorsa, ma non ho
avuto risposta (non mi risulta neppure dal resoconto): su Bellolampo
c il problema del percolato, che viene caricato su camion e
trasportato in altre regioni, con costi intorno ai 30 milioni di euro in
due anni. Sono a conoscenza dell'esistenza di un contratto di
affidamento che la Regione avrebbe dovuto chiudere per un progetto
che avrebbe ridotto i costi: perch non stato fatto ?
ROSARIO CROCETTA, Presidente della giunta della Regione
siciliana. di competenza della RAP.
GIUSEPPE COMPAGNONE. Ma la RAP deve risponderne alla Regione
siciliana...
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PRESIDENTE. Mi scusi, suggerirei di raccogliere le domande e poi


risponderete.
GIUSEPPE COMPAGNONE. Non conosco le motivazioni per cui non
si va avanti, per so che questo progetto di finanza prevedeva che
con fondi privati si costruisse un impianto a Bellolampo per trattare il
percolato, ma poi non si realizzato, sebbene si potesse fare in pochi
mesi.
LAURA PUPPATO. Io vorrei capire una cosa prima di porle alcune
domande sulle questioni che lei oggi ha rappresentato, cio se alle
domande che sono state poste l'altra volta risponder in un successivo
momento per iscritto.
PRESIDENTE, Come ho detto prima, visto che la scorsa volta
avevamo sollecitato domande pi squisitamente tecniche da inviare
per iscritto, abbiamo deciso di completare il quadro sulle questioni che
il presidente oggi ci ha illustrato, per poi inviare le domande specifiche
alla struttura tecnica, chiedendo una risposta puntuale ai quesiti posti.
LAURA PUPPATO. Benissimo, cos evitiamo di ripeterci.
Relativamente a quanto affermato oggi lei parlava di 150 gare in
corso e di difficolt di carattere burocratico ad espletarle collegate a
un organismo come l'UREGA. Vi saremmo grati, quindi, se voleste
farci comprendere meglio quali sono i meccanismi e le difficolt, anche
perch
lei ha parlato
di implementazione del personale
amministrativo, ma immagino che non manchino amministrativi nelle
varie realt provinciali, regionali e comunali della Sicilia. Come stiamo
facendo relativamente al personale delle province in tutta Italia,
potrebbe essere utilmente speso personale gi esistente, senza
accrescerne la quantit. Lei ha accennato alla sua difficolt di imporre
forme contravvenzionali ai comuni che non ottemperino al
raggiungimento della percentuale di raccolta differenziata indicata
dalla stessa Europa, perch siamo in contravvenzione e dobbiamo
dimostrare la nostra volont di superare il gap che ci ha messo in
questa condizione. Dal momento che il Parlamento siciliano non ha
inteso sottoscrivere questo impegno, bocciando la sua proposta,
chiederei di capire cosa abbiano potuto obbiettare i parlamentari
siciliani per non approvare una proposta di questo genere. Lei
accennava come ad un successo posso capire che lo rappresenti in
questo modo quando ha parlato del raggiungimento del 40 per
cento di biostabilizzazione, il che vuol dire che avete gi prodotto un
certo numero di impianti non so se a cumuli o a reattore funzionali
a lavorare il materiale umido e quindi a biostabilizzarlo. Questo
dimostra che, con un ragionamento strutturale e organizzativo, ci si
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pu fare. Quale pu essere la ragione per cui un Parlamento di una


regione come la Sicilia, sotto scacco rispetto alle contravvenzioni
europee, impedisce di anteporre l'interesse generale, della regione
oltre che dell'ambiente, al fatto strumentale del singolo comune ?
Credo che possa addirittura risultare responsabile dal punto di
vista economico e civile chi ha imposto una norma di questo genere:
se non cominciamo mai, a chi dovremo fare assumere responsabilit
di questo genere ?
Vorrei capire, quindi, le ragioni del blocco di quelle 150 gare
giacenti e con quali motivazioni possano eventualmente incorrere in
responsabilit i parlamentari siciliani. Grazie.
PAOLA NUGNES. Grazie. Lei presidente della Regione Sicilia dal
2010 o 2011 ?
ROSARIO CROCETTA, Presidente della giunta della Regione
siciliana. Io sono presidente della Regione siciliana che un po
differente dal novembre del 2012.
PAOLA NUGNES. Io le vorrei fare alcune domande. Riguardo al
nuovo piano rifiuti, visto che quello attuale, che non ha mai ricevuto le
dovute autorizzazioni, di fatto scaduto...
ROSARIO CROCETTA, Presidente della giunta della Regione
siciliana. Non cos: ha gi ricevuto le autorizzazioni finali.
PAOLA NUGNES. comunque scaduto ed era stato avviato senza le
autorizzazioni. Non volevo, tuttavia, ripercorrere l'iter, volevo sapere
se quel piano sia stato sostituito da un nuovo piano rifiuti e se pu
dirci in quale seduta del Parlamento abbia presentato la proposta sulle
premialit e sulle sanzioni che prima ha citato. Mi piacerebbe poi
potere risalire a chi ha votato contro: ci mi interesserebbe molto. Lei
diceva che in due anni si arrivati al 40 per cento di
biostabilizzazione, cio il 40 per cento di RSU viene attualmente gi
biostabilizzato. Grazie a quali impianti avvenuto ci e dove sono
stati realizzati ? Lei parla di Bellolampo come di un impianto a rischio
per i ritardi della messa in atto; come gi ricordava il direttore
tecnico, questo impianto finito ma deve essere collaudato e quindi
potr essere messo in funzione non prima del 30 settembre. Quando,
come Commissione, andammo sul posto, ci fu assicurato che sarebbe
entrato in funzione il 30 aprile: quali sono stati i motivi di questo
ritardo ?
Ogni volta che lei ha parlato delle discariche, ci ha accennato al
rischio di chiudere, quando sappiamo, invece, che ci sono precise
disposizioni in tal senso, quindi perch lei valuta ci ancora come un
rischio ?
PRESIDENTE. Vorrei porle anch'io una domanda che riguarda le
bonifiche, un tema pi di carattere generale. Rispetto alle varie
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situazioni che avete in Sicilia, all'interno degli eventuali accordi di


programma o dei rinnovi di accordi di programma intendete porvi
come player, responsabili dell'eventuale accordo di programma,
oppure assumere un ruolo pi defilato ? Credo che questa sia una
scelta strategica.
PAOLA NUGNES. Mi scusi, la circolare emanata nel 2009
dall'assessore all'ambiente, per cui il tritovagliato veniva considerato
rifiuto speciale, quindi con un costo molto pi basso di conferimento a
discarica (per cui, sicuramente, c stato anche un danno erariale e un
aumento del conferimento in discarica), ancora vigente ? La volta
scorsa non ero presente, quindi mi scuso se eventualmente queste
domande sono gi state poste.
PRESIDENTE. Decida lei, presidente, se desidera far rispondere il
suo collaboratore a qualche domanda.
ROSARIO CROCETTA, Presidente della giunta della Regione
siciliana. Grazie. Andiamo agli accordi di programma. Gi con
l'accordo ENI, relativo all'area di Gela, abbiamo imposto che una parte
consistente degli investimenti dovesse riguardare le bonifiche, che in
parte gi sono in corso per quanto riguarda Gela, con il Trattamento
acque di falda (TAF), che attualmente bonifica 150 litri al secondo dal
sottosuolo; tuttavia, la vicenda ambientale molto pi grande,
soprattutto per la presenza di minerali nel sottosuolo, con un rischio di
inquinamento che si potrebbe estendere anche alle zone
agricole. Abbiamo, per, un cronoprogramma preciso e investimenti
gi previsti nell'accordo; abbiamo gi proceduto, come Regione, a
dare l'autorizzazione per alcuni impianti non pi in uso (mi riferisco,
ad esempio, all'ex impianto di fertilizzanti Isaf di Gela, che per
attende l'autorizzazione nazionale del Ministero, cio la famosa VAS,
per cui questi lavori potranno proseguire).
Ovviamente, il tema delle bonifiche non riguarda solo Gela, dove la
situazione avanzata, posto che ci siamo assunti grandi
responsabilit, anche in termini di impopolarit, rispetto a processi
che vanno assolutamente fatti per salvaguardare la popolazione.
Ritengo che il tema della riconversione non sia soltanto il tema delle
bonifiche, ma sia legato alla riconversione industriale di alcuni siti, in
quanto negli ultimi cinquant'anni la realt industriale siciliana stata
legata al ciclo del petrolio. Ritengo, per, che si debba passare alla
quarta rivoluzione industriale, che prevede il ciclo integrato
ecocompatibile, ma anche di bioraffinazione, di bioenergia (soluzioni
sulle quali molti nutrono perplessit, ma alla fine queste macchine con
qualcosa devono pure andare avanti). Il tema delle bonifiche, quindi,
dovr essere oggetto di una trattativa pi generalizzata con il
Governo, secondo il principio per cui chi inquina paga. Per me
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inaccettabile, infatti, che i petrolieri abbiano inquinato Gela, Milazzo e


Priolo e debba ora pagare la Regione con risorse pubbliche. Il principio
chi inquina paga, un principio europeo, quindi dobbiamo
assolutamente costringerli a far ci; anche su questo intendo aprire
una vertenza a livello nazionale, coinvolgendo i Ministeri del lavoro,
delle attivit produttive e dell'ambiente, perch considero
fondamentale dare una risposta a territori in cui si rileva una forte
incidenza di alcune tipologie di malattie tipiche dell'industrializzazione.
C anche tutta la vicenda dell'amianto, che vi segnalo in quanto una
sentenza assurda della Cassazione stabilisce che chi non ha fatto la
domanda in tempo, rispetto a quando stato accertato l'amianto, si
vedr prescritto il diritto a ottenere la pensione, come se quella fosse
una pensione normale, un mero fatto burocratico e non fosse, invece,
riconosciuta per ragioni di lavoro usurante. Abbiamo, quindi, tanti
lavoratori dei petrolchimici siciliani, ma anche della zona di
Biancavilla, i quali, sebbene affetti da gravissime malattie, sono
costretti a continuare a lavorare perch non riescono a usufruire della
pensione. L'altro giorno ho avuto un incontro con questi lavoratori e,
sebbene in Sicilia ci siano state oltre 600 sentenze della magistratura
che certificano come quei lavoratori, dopo il 1992, hanno continuato a
subire i danni dell'amianto (cos come riscontrati in Sicilia fino al 2003
dalle ARPA, dalle ASP, dai CTU nominati dai magistrati), per per la
Cassazione e per l'INPS questo diritto caduto in prescrizione, con
situazioni allucinanti. Credo che ci sia un vuoto normativo su questo e
il lavoro della Commissione in ci potrebbe essere utile, anche perch
una soluzione diversa non avrebbe neppure effetti sconvolgenti sulle
finanze dello Stato o dell'INPS: parliamo di alcune decine di migliaia di
lavoratori in Italia, che potrebbero, forse, salvarsi la vita se diamo loro
il diritto di potersi curare a casa, avendo una vita pi serena. Si tratta
di situazioni terribili, di lavoratori che non capiscono perch lo Stato
rifiuti di rispettare le sentenze dei magistrati. Credo che su questo
dovremmo fare un ragionamento complessivo e, sinceramente,
sarebbe importante che ci deste una mano, non solo sull'amianto ma
anche sulle altre questioni delle bonifiche, che considero prioritarie.
Spesso la gente vede l'inquinamento in atmosfera ma non vede quello
pi insidioso, che si realizza nel sottosuolo, che pu contaminare il
ciclo alimentare e provocare effetti spaventosi perch si tratta di
prodotti che mangiamo. Il Parlamento non ha votato questa norma in
occasione della legge finanziaria, nella seduta dell'ultima settimana di
aprile e non so quali Gruppi abbiano votato contro, anche perch essi
si avvalgono del voto segreto, che un'altra porcata laddove viene
utilizzato per ragioni di killeraggio politico e non per un uso corretto
(ne comprendo, infatti, l'uso in caso di questioni etiche, morali o di
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coscienza, dove giusto che non si abbiano ritorsioni politiche, ma


chiedere un voto segreto su questo equivale solo ad un'azione di
killeraggio). Le ragioni sono classiche, sia delle opposizioni, sia anche
all'interno della maggioranza e consistono nel dire che non si fanno le
cose perch c un Governo inadempiente, per via dell'opposizione,
ignorando gli interessi collettivi. Questo avviene di norma: si potrebbe
fare mille e magari riusciamo a fare cento. Non ci sono strumenti per
sanzionare la libert del parlamentare nell'esercizio delle sue funzioni,
ma ci sono invece le leggi per sanzionare gli amministratori
inadempienti. Sulla differenziata, adesso, stiamo imponendo che tutte
le gare nuove prevedano il raggiungimento degli obiettivi di
differenziata negli appalti delle varie stazioni appaltanti. Il tema
dell'UREGA che la Regione siciliana ha centralizzato il sistema di
appalti e, oltre la soglia di 1,2 milioni di euro, le ha centralizzate a
livello dell'UREGA provinciale; nonostante la retorica della lotta per la
trasparenza, che si realizza attraverso sistemi centralizzati di controllo
e che vale per tutto, per l'UREGA, come per gli ATO, a volte questi
sistemi diventano modi pi semplici per la penetrazione del malaffare.
Non ci sono scorciatoie per la trasparenza, che anche il frutto
culturale della storia di un Paese, della sua classe politica e
burocratica, per cui, magari, una gara dura sei mesi perch, nel
frattempo, cambiano le offerte, ovvero si apre all'ultimo momento
quella dell'amico, che gi sa quali sono state quelle precedenti, con
una serie di meccanismi che consentono...
So che ci sono assolutori di questo sistema, ma quando ero
sindaco di Gela ho spesso dovuto fare le gare davanti ai carabinieri
perch cambiavano le offerte in corso e abbiamo raggiunto obiettivi
per cui la gara si esauriva in un giorno e mezzo o due giorni al
massimo, quando invece, in altri casi, durano sei mesi. Sinceramente
vorrei mettere mano a questo sistema dell'UREGA e ho proposto
anche un emendamento nella finanziaria per accelerare i tempi di
obbligatoriet delle gare, anche questa stralciata: il perch non lo so.
Probabilmente, il presidente di questa Regione parla linguaggi diversi
rispetto a certe aree parlamentari. Io non ho avuto la maggioranza;
all'inizio i grillini avevano dato una mano ma poi sono diventati anche
loro un partito come tutti gli altri, costretti a fare ragionamenti di
maggioranza e di opposizione; non fanno, cio, il ragionamento per
cui si raggiungono i contenuti, per cui c un presidente della Regione
che vuole portare la trasparenza sugli appalti: non gliene frega
niente...
PAOLA NUGNES. Qui non dobbiamo fare considerazioni...
ROSARIO CROCETTA, Presidente della giunta della Regione
siciliana. Era giusto per fare una considerazione politica.
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PAOLA NUGNES. Dobbiamo fare solo riferimenti tecnici e non


politici, altrimenti...
ROSARIO CROCETTA, Presidente della giunta della Regione
siciliana. Voi, naturalmente, siete sine macula.
PRESIDENTE. Cerchiamo di stare sul tema. Dopo, eventualmente,
vi fermate a discuterne...
ROSARIO CROCETTA, Presidente della giunta della Regione
siciliana. Vi chiedo scusa, non ho alcuna intenzione di polemizzare, ma
mi sarei aspettato una mano in pi. Passiamo alla questione
Bellolampo. Bellolampo non di gestione della Regione siciliana;
gestita dal Comune di Palermo ed era una discarica totalmente chiusa,
peraltro, una delle pi inquinanti e inquinate d'Europa; non era nostra
competenza come Regione siciliana, poich c un gestore che doveva
realizzare l'opera ma non ha fatto ci; noi ci siamo sostituiti nel fare
questi interventi e l'abbiamo fatto con le nostre risorse, quindi, non
deve essere pagata dai lavoratori.
Mettiamo la vicenda del percolato dentro la nuova impiantistica che
devono avere queste discariche ed anche abbastanza evidente che
su Bellolampo sono stati raggiunti degli obiettivi in ogni caso
importanti; la discarica di Bellolampo era stata stimata per l'uso della
citt di Palermo, ma ovvio che la crisi del sistema delle discariche di
oggi fa s che le famose 800 tonnellate di biostabilizzazione, nel
momento in cui conferiscono gli altri comuni, diventano insufficienti,
quindi, il problema va affrontato. Se per raggiungiamo l'obiettivo del
30 per cento di differenziata, le cose non stanno cos, perch
passando da 800 a 1.200 mi pare che il risultato faccia esattamente
quel 30 per cento che manca a Palermo e noi, che vogliamo
assolutamente raggiungere questo obiettivo, faremo ci con tutti i
mezzi. Tenter ancora di individuare sistemi di sanzioni e di incentivi,
ma non escludo, nel momento in cui fossi costretto a fare
un'ordinanza per ragioni sanitarie, di non imporre questo sistema con
una progressione, decidendo, per esempio, di non prelevare pi rifiuti
nei comuni che non rispettino alcune percentuali di differenziata:
qualcosa bisogner fare ed assurdo ricevere un rifiuto rispetto a
obiettivi molto semplici. Sarebbe, probabilmente, necessaria una
legislazione nazionale, perch il legislatore locale risente molto
dell'influenza degli enti locali, ad esempio quando si parla di sanzioni,
quindi una normativa nazionale che penalizzi coloro che non fanno la
differenziata ci dovrebbe essere.
PAOLA NUGNES. Mi perdoni, il commissariamento dei comuni che
non raggiungono la raccolta differenziata una legge ancora in vigore
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a livello nazionale o venuta meno ? Non conosco la legislazione


speciale della Regione.
ROSARIO CROCETTA, Presidente della giunta della Regione
siciliana. L'ordinamento degli enti locali in Sicilia di competenza
esclusiva della Regione siciliana, quindi, non si pu intervenire sugli
enti locali: ci vuole il recepimento della normativa nazionale in materia
di enti locali. Le norme ambientali funzionano direttamente e la
materia dello scioglimento avrebbe influenza sulla legislazione degli
enti locali: non vogliono mettere le sanzioni pecuniarie, figurarsi lo
scioglimento !
PRESIDENTE. Per vostra conoscenza, nel collegato ambientale c
un sistema premiale, non punitivo. Voi senatori lo avete in discussione
adesso.
ROSARIO CROCETTA, Presidente della giunta della Regione
siciliana. Se c, non funziona: se questi fanno il 10 per cento di
differenziata, significa che non funziona.
LAURA PUPPATO. Probabilmente, ci dipende dalle legislazioni
locali, perch nella nostra realt si prevedeva un incremento dei costi
addebitabili alle famiglie in relazione ai costi di smaltimento e c'era un
sovrapprezzo dello 0,30-0,40.
ROSARIO CROCETTA, Presidente della giunta della Regione
siciliana. No, io prevedevo una sanzione nei confronti dei comuni non
virtuosi, da adottarsi sulla base della trattenuta che si farebbe nei
trasferimenti dalla Regione ai comuni, per, per questo, occorre una
legge. Adesso riproporr ci in un provvedimento, che abbiamo gi
approvato e che si chiama Sblocca Sicilia, cos come abbiamo il
tema pi complessivo della semplificazione delle SRR, il cui numero,
definito dal precedente Governo, a mio parere eccessivo. Vorrei fare
coincidere il numero delle SRR con il numero delle citt metropolitane
e dei liberi consorzi dei comuni che sostituiranno le vecchie province,
quindi, sostanzialmente, 9. Non si pu pensare che prima esistevano
27-38 ATO e adesso ci sono 18 SRR: non ha senso. Si tratta di un
sistema basato sul fatto che non si vogliono toccare i privilegi. Noi
immaginiamo che le SRR debbano funzionare con il principio della
responsabilit dei comuni, cio secondo il principio dell'autonomia ma
anche della responsabilit, altrimenti fanno debiti che non pagano
mai; immaginiamo che debbano funzionare come nel modello toscano,
dove sono 3 e non 30, laddove esiste un sistema di gestione dei rifiuti
articolato sulla base di progetti territoriali integrati che abbiano senso
in una determinata realt. Non posso valutare la problematicit della
raccolta dei rifiuti nella citt di Palermo con gli stessi parametri di
Petralia Sottana o delle Madonie, dove il tema della raccolta acquista
14 di 29 aggiornato al 24 settembre 2015

ben altri significati organizzativi, dove il porta a porta diventa molto


semplice, dove gli strumenti richiesti sono molto piccoli, laddove,
invece, attualmente, si sono imposti sistemi sia tariffari che
organizzativi che non corrispondevano alle esigenze delle realt,
soprattutto dei piccoli comuni, i quali si sono visti tremendamente
aumentare i costi perch trascinati sul modello delle grandi citt,
senza per avere n strumenti finanziari, n necessit comparabili.
Quando entriamo nel ragionamento sugli ARO, che trova perplessi
alcuni, dobbiamo capire che, da un lato, si vuole restringere la linea
organizzativa, il coordinamento organizzativo e la gestione
dell'impiantistica, dall'altro, il sistema RSU ha necessariamente
bisogno di articolazioni territoriali che si basano sulle effettive
esigenze e non su costi e modelli organizzativi traslati dalle grandi
citt ai piccoli centri, i quali sono stati fortemente penalizzati. Su
questo stiamo lavorando e, in coda alla legge sui liberi consorzi dei
comuni, stiamo prevedendo un articolo di legge che allinea le due
cose. Per quanto riguarda le discariche esistenti, certamente
immagino che ci siano, anche perch non si passa in un giorno da un
sistema a un altro: in altri posti d'Europa o d'Italia non abbiamo
chiuso improvvisamente le discariche. Quando abbiamo provato a far
ci a Napoli, quello che successo lo hanno visto non solo gli italiani
ma tutti i cittadini del mondo, laddove un'impostazione demagogica
ha imposto di chiudere tutte le discariche pubbliche, mentre quelle
private piacevano a tanti. L'unico risultato di ci stato il
trasferimento dei rifiuti all'estero e, quando questo non stato
possibile, si avuta l'emergenza sanitaria, una situazione che io non
consentir in Sicilia, anche a costo di rischi personali, perch una
comunit va protetta e non pu pagare il prezzo delle scellerate scelte
che ha fatto la politica nel passato. Vorrei un aiuto dal Governo, che
non mi pu caricare di tutta questa vicenda da solo. Far i
provvedimenti, per, dal momento che il 30 luglio una serie di questi
scadono e vanno fatti, io mi sarei aspettato un decreto che mi
consentisse di agire al riparo: se ci non avviene, pazienza, so di
rischiare ma lo far.
DOMENICO ARMENIO, Dirigente generale del dipartimento acque e
rifiuti Regione siciliana. In ordine all'impianto di TMB di Bellolampo,
volevo precisare che, in effetti, l'impianto stato completato nei primi
di maggio e sono in corso il collaudo e gli allacci elettrici, nei termini
previsti.
ROSARIO CROCETTA, Presidente della giunta della Regione
siciliana. Il cronoprogramma, quindi, stato rispettato.
DOMENICO ARMENIO, Dirigente generale del dipartimento acque e
rifiuti Regione siciliana. S, ci sono i collaudi in corso; naturalmente,
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un impianto molto delicato, che va testato, perch per la messa a


regime c un periodo dai 3 ai 6 mesi, come dimostra l'esperienza
della regione Sardegna o di altre regioni che hanno attivato questi
impianti. Per quando riguarda RAP e percolato, come lei ben sa, la
vecchia AMIA aveva fatto un appalto-concorso a tariffa e c'era stato
un aggiudicatario, mentre l'AMIA attuale, municipalizzata del Comune
di Palermo, ha revocato il bando in quanto l'ha ritenuto
antieconomico. Noi, come dipartimento, abbiamo sollecitato pi volte,
da pi di tre mesi, la RAP del Comune di Palermo a indicare quale
impianto alternativo debba mettere in atto al fine di evitare il
trasporto del percolato fuori regione, anche se adesso, in regione, in
provincia di Agrigento, si sta realizzando un grosso impianto che potr
trattare il percolato e che sar pronto fra 6-8 mesi. Per quanto
riguarda l'UREGA, i bandi prevedono tutti gli standard della
differenziata nel triennio, quindi al 45 e, addirittura, fino al 65 per
cento; una volta espletati i bandi, lavoro che partito da due anni con
la legge regionale, con gli ARO a cui abbiamo approvato il piano di
intervento, andranno ora appaltati e messi in esecuzione. Siamo in
questa fase, in cui tutti gli appalti sono stati approvati dal punto di
vista tecnico e amministrativo e bisogna effettuare andare in
esecuzione. Per quanto riguarda la tritovagliatura, la nota a cui si
riferiva la senatrice stata fatta da un assessore nel 2009, ma per noi
non ha alcuna vigenza, quindi abbiamo gi scritto a tutte le province.
La legge regionale prevede l'accertamento da parte delle province
regionali della messa in atto di tutte le azioni necessarie per
recuperare le somme non versate. Abbiamo gi avuto riscontro di ci
da alcune province, come quella di Ragusa, che ci ha detto di avere
gi applicato la tassa per intero, quindi, 12 euro a tonnellata e non i 6
previsti da quella nota. Aspetteremo le risposte delle altre province, le
solleciteremo e poi, nel caso in cui ci fossero delle discrepanze tra la
somma prevista di 12 euro e i 6 euro di cui parlava la circolare,
metteremo in atto il recupero delle somme a carico dei comuni che
non lo hanno fatto. Per quanto riguarda il tributo speciale, anche gli
importi tabellati non sono veritieri, perch non comprendono il
contenzioso in atto. La Provincia di Ragusa ha gi accertato mancati
versamenti per una cifra pari a quella attualmente incassata, quindi
una procedura in itinere, che si concluder con l'accertamento delle
somme dovute e la messa a carico dei comuni che non hanno versato,
anche tramite il mancato trasferimento agli enti o altro mezzo previsto
dalle norme vigenti. Il piano rifiuti vigente, non scaduto; un
piano del 2012, fatto dal commissario dello Stato, che ha avuto una
piccola anomalia dovuta al fatto che la VAS stata postuma (perch il
momento in cui stato realizzato era assolutamente emergenziale,
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con Palermo che non aveva discariche, quindi si fatto molto in


fretta).
Adesso abbiamo avuto il decreto di ambedue i Ministri, sia
dell'ambiente, sia dei beni culturali; il piano vigente e adesso andr
in Giunta per l'apprezzamento (ma ci sono alcune prescrizioni per
quanto riguarda l'aggiornamento, su cui stiamo lavorando); speriamo
entro l'anno di definire.
PRESIDENTE. Questo un passaggio importante: adesso il piano
ritorna in Giunta ?
DOMENICO ARMENIO, Dirigente generale del dipartimento acque e
rifiuti Regione siciliana. Per la presa d'atto da parte della Giunta e poi
andiamo a fare l'aggiornamento...
PRESIDENTE. Comunque, poi, il piano stralcio verr integrato alla
pianificazione ?
ROSARIO CROCETTA, Presidente della giunta della Regione
siciliana. Il piano stralcio gi operativo.
PRESIDENTE. Le chiedevo ci per capire l'architettura. Adesso voi
avete fatto il piano stralcio, che gi operativo, poi ritornate in Giunta
con il piano e dopo tornate in Assemblea regionale, cos ?
DOMENICO ARMENIO, Dirigente generale del dipartimento acque e
rifiuti Regione siciliana. No, si far l'aggiornamento e il piano andr a
VAS regionale per l'esclusione di incidenza. Rispetto alle prescrizioni, il
Ministero lo ha approvato: il piano approvato e vigente, non
assolutamente scaduto.
STEFANO VIGNAROLI. Scusi, quando scade allora, se non
scaduto ?
DOMENICO ARMENIO, Dirigente generale del dipartimento acque e
rifiuti Regione siciliana. Il piano vigeva fino a dicembre 2015, ma altre
regioni hanno il piano del 2010, quindi noi abbiamo forse il piano pi
fresco di tutta Italia.
GIUSEPPE COMPAGNONE. Scusate, c un po di confusione. Il
piano fu approvato nel 2012: l !
PRESIDENTE. Attenzione, per, perch un piano formalmente
approvato il piano a cui l'Unione europea fa riferimento per decidere
se applicare sanzioni.
GIUSEPPE COMPAGNONE. Poi magari quello che scritto nel piano
non realizzato...
PRESIDENTE. Poi, che si faccia o meno un altro tema, per,
formalmente, a livello comunitario, cos come ha fatto la Regione
Lazio, cos come ha fatto la Regione Campania dopo la serie di
problemi che anche queste regioni hanno avuto, a fronte del tema
sollevato dal Ministero, riguardante le sanzioni comunitarie, non
indifferente, formalmente, avere o non avere un piano approvato. Il
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piano era approvato per modo di dire, ma non era riconosciuto perch
non aveva concluso il necessario iter istituzionale.
DOMENICO ARMENIO, Dirigente generale del dipartimento acque e
rifiuti Regione siciliana. Il piano stato fatto e approvato dallo Stato
perch era del Commissario: vigente. Alcuni impianti del piano sono
stati realizzati e l'approvazione del piano ci permetter di superare le
condizionalit ex ante e quindi di accedere alla programmazione 20142020: quindi importantissimo. Credo che la pilot che era stata
attivata per questa infrazione verr sostanzialmente superata, fermo
restando che faremo questo aggiornamento, prescritto dal Ministero,
con riferimento anche tecnico, posto che alcuni dati non erano stati
correttamente imputati; si tratta, quindi, di andare a riprendere tutte
le varie prescrizioni e la VAS, nonch di correggere nei numeri e nelle
previsioni il piano, che dimensionato per il 50 per cento di
differenziata. Gli impianti che abbiamo, rispetto alle 6.000 tonnellate
prodotte, sono riferiti a un 50 per cento di differenziata; realizzando
tutti quei TMB, impianti di compostaggio e impianti di CSS andremo a
raggiungere le previsioni di piano, sempre nell'ottica del
raggiungimento della differenziata, che l'obiettivo primario di
qualsiasi pianificazione e di qualsiasi azione.
Gli impianti di TMB previsti, che non abbiamo attivato, sono gli
impianti bivalenti, nel senso che gi adesso prevediamo una linea
di compost e una linea per il trattamento dell'indifferenziato dopo la
separazione; tuttavia, essendo delle celle aerobiche, possono essere
utilizzate per la trattazione del compost, quindi man mano che
aumenter il compost diminuiremo il trattamento meccanico biologico.
In quel senso l'impianto di Palermo, che prevede 150 tonnellate per la
biostabilizzazione e 250 tonnellate (in termini di volumi ma
operativo per 100 tonnellate) di compost, potr essere, man mano
che Palermo raggiunger la percentuale di differenziata prevista, per
la quale abbiamo dato un notevole apporto economico, con 20 milioni
di euro (abbiamo individuato due step di differenziata con i fondi
europei tramite la legge di emergenza), ancora utilizzato man mano
che aumenta il compost e si riduce la FOS.
PRESIDENTE. Due brevissime domande della senatrice Orr e
dell'onorevole Vignaroli.
PAMELA GIACOMA GIOVANNA ORR. La ringrazio, presidente
Crocetta, per i chiarimenti. Volevo fare una domanda sul piano ma lei
ha gi risposto. Vorrei quindi rifare il punto della situazione pi che
porre una domanda diretta. Ritengo importante e significativo
l'incontro di ieri con il Ministro Galletti, ma non capisco cosa c'entri un
moto di coscienza con i rifiuti (certo il voto segreto viene richiesto a
prescindere). Come lei ha evidenziato, il conferimento da parte dei
18 di 29 aggiornato al 24 settembre 2015

comuni ha un costo che ricade sui cittadini e quando si attiva un


meccanismo virtuoso, come quello che si poteva proporre, i cittadini
non hanno un aggravio, anzi, tutt'altro. Lei diceva, peraltro, che la
competenza degli enti locali esclusiva della Regione, per ci un
po contraddittorio rispetto al fatto che non riuscite ad approvare una
norma inserita all'interno di un disegno di legge e che vorreste il
potere sostitutivo dello Stato...
ROSARIO CROCETTA, Presidente della giunta della Regione
siciliana. Bisognerebbe metterla come norma ambientale e non
ordinatoria.
PAMELA GIACOMA GIOVANNA ORR. Per, lo trovo un po
contraddittorio: c una Regione che ha una competenza. Purtroppo,
mi dispiace sottolinearlo, io nasco dipendente provinciale, quindi, ieri,
con il cuore scioperavo insieme ai miei colleghi (siamo andati anche
oltre la deroga Del Rio): tutto dipende solo da noi e dalle specificit
che il nostro bellissimo Statuto ci garantisce.
Al di l di tutte queste considerazioni, sono state fatte delle
proposte assolutamente meritorie; lei ha detto che ci vuole un anno
per uscire da questa emergenza, che mi consenta ormai
diventata ordinaria; un'emergenza chiaramente ereditata, perch
questa situazione dei rifiuti non si creata in due anni; per, in questi
due anni, c stata, a mio avviso, quasi una non gestione, perch
forse si preso atto di quello che realmente c'era. A questo punto le
chiedo: in questo anno, fermo restando che il piano approvato,
fermo restando che lei, come presidente della Regione siciliana, ha
fatto una proposta al Ministro Galletti, cosa si intende fare per uscire
da questa emergenza ?
STEFANO VIGNAROLI. Un chiarimento sull'articolo 191. Voi avete
chiesto allo Stato il potere sostituivo, di darvi una mano con un
decreto ad hoc; ci vi stato negato e mi domando se abbiate chiesto
il commissariamento; a fine luglio scadono i 18 mesi del 191, quindi,
visto che non avete avuto la copertura dello Stato, cosa succeder a
fine luglio: lei dovr rifare un'altra ordinanza, potr farla ?
ROSARIO CROCETTA, Presidente della giunta della Regione
siciliana. La prima questione era legata alla vicenda...
PRESIDENTE. La senatrice Orr voleva capire, in quest'anno...
PAMELA GIACOMA GIOVANNA ORR. Il piano c, quindi, cosa si
intende fare...
PRESIDENTE. I contenuti dello stralcio !
ROSARIO CROCETTA, Presidente della giunta della Regione
siciliana. Non ci troviamo di fronte alla situazione precedente: noi
abbiamo un work in progress, nel senso che abbiamo avviato delle
cose; alcune di queste si concluderanno a settembre, altre si
19 di 29 aggiornato al 24 settembre 2015

concluderanno a gennaio e via dicendo. L'obiettivo si basa sul


raggiungimento della differenziata al 35 per cento, per ridurre di un
terzo l'impatto dei rifiuti, nonch sulla modernizzazione di
un'impiantistica che completi il ciclo integrato dei rifiuti, compreso
l'avvio di cose che avranno magari bisogno di pi tempo, ma che ci
faranno uscire dall'emergenza. Se, infatti, raggiungiamo questi
obiettivi, cio, a settembre raggiungiamo il 70 per cento del
biocompostaggio ed entro l'anno il cento per cento, aumentando la
differenziata sicuramente avremo meno rifiuto da trattare, quindi il
ragionamento

molto
dettagliato
(vi
lascio
copia
della
documentazione, quindi potete prenderne visione). In questo
momento, per, se spariscono le discariche esistenti, noi non
riusciamo a conferire i rifiuti da nessuna parte, quindi, sto pensando a
un'ordinanza di natura sanitaria, che non posso fare oggi ma che
sicuramente posso fare il 1 luglio. In alternativa, cosa faccio, lascio
per tutta l'estate i rifiuti nelle strade dei siciliani, sottoponendo a
rischio la salute dei cittadini solo perch qui non c nessuno che si
vuole assumere la responsabilit ? Governare implica un'assunzione di
responsabilit: pazienza, pu darsi che pagher anche per questo,
per io sono pronto.
PAMELA GIACOMA GIOVANNA ORR. Scusi, solo una precisazione:
nel piano che ha lasciato agli atti, c la proposta ?
ROSARIO CROCETTA, Presidente della giunta della Regione
siciliana. S, incluso cosa intendiamo fare esattamente quest'anno: c
scritto tutto dettagliatamente, con la serie di azioni previste. Se
avessimo fatto un 191 concertato fra Ministero e Regione,
probabilmente, non avremmo questa difficolt a rispettare il piano e
non avremmo questa emergenza, ma pazienza !
GIUSEPPE COMPAGNONE. Vorrei iniziare un ragionamento che se
vuole possiamo chiudere in seguito, perch lei potr convincere me
ma io spero, invece, di convincere lei, in quanto questa impostazione
delle SRR ridotte non mi vede molto convinto e le spiego perch.
PRESIDENTE, Scusi, senatore, lasciamo agli atti che non
d'accordo con l'impostazione espressa dal presidente Crocetta, per
formuli la domanda e poi, magari, vi potete fermare qualche minuti a
parlarne dopo l'audizione.
GIUSEPPE COMPAGNONE. Questi impianti che spero si
organizzeranno si realizzeranno quest'anno...
ROSARIO CROCETTA, Presidente della giunta della Regione
siciliana. Ce lo chiede il Ministero: ci chiede di ridurre il numero di
organi di gestione del servizio del ciclo dei rifiuti.

20 di 29 aggiornato al 24 settembre 2015

GIUSEPPE COMPAGNONE. Questi impianti sono in gran parte


pubblici, quindi da chi verranno gestiti ?
ROSARIO CROCETTA, Presidente della giunta della Regione
siciliana. Dalle SRR.
PRESIDENTE. Grazie. Invieremo una mail a tutti i commissari ed
entro una settimana raccoglieremo delle domande pi specifiche, che
poi le faremo avere presso la sua direzione, con la preghiera,
ovviamente, di darci risposta. Nel ringraziare i nostri ospiti, dichiaro
conclusa l'audizione.
La seduta termina alle 15.25.

http://documenti.camera.it/leg17/resoconti/commissioni/stenografici/html/39/audiz2
/audizione/2015/06/25/indice_stenografico.0048.html#stenograficoCommissione.tit0
0010.int00020

Rifiuti, il piano Crocetta "Sei piccoli


inceneritori"
L'EMERGENZA

Palazzo d'Orleans apre concretamente alla realizzazione di sei impianti


di termovalorizzazione in Sicilia: Piccoli inceneritori, a differenza dei
due mega- impianti che il governo Renzi ci stava obbligando a
costruire dicono dalla Presidenza.
Gi scelta la localizzazione degli impianti: tre intorno ai capoluoghi di
Messina, Palermo e Catania, gli altri a cavallo delle province di Trapani
e Agrigento, Caltanissetta ed Enna, Ragusa e Siracusa.
Questa la proposta formale che il governatore Rosario Crocetta e il
dirigente generale del dipartimento Acque e rifiuti, Domenico
Armenio, hanno presentato la scorsa settimana in conferenza StatoRegioni, dove si sta discutendo il contenuto del decreto nazionale sui
termovalorizzatori.
L'indicazione del governo Renzi era di realizzare in Sicilia due megaimpianti da 350 mila tonnellate l'uno. Palazzo d'Orleans nella nota ha
detto s ai termovalorizzatori ma di dimensioni pi contenute:
Si propone di preventivare nella regione Sicilia la realizzazione si
legge nella nota firmata Crocetta e Armenio due impianti
d'incenerimento, cos come previsto nello schema di decreto ma
21 di 29 aggiornato al 24 settembre 2015

di potenzialit non superiore alle 200 mila tonnellate l'uno all'anno a


Catania e Palermo. Circa le restanti 300 mila tonnellate che si stima
essere prodotte in Sicilia, in ragione di una mutualit reciproca, si
propone di prevedere quattro impianti di potenzialit compresa tra le
60 mila e le 80 mila tonnellate da ubicarsi nell'ambito territoriale di
Messina e nel comparto delle province di Ragusa- Siracusa, EnnaCaltanissetta e Agrigento-Trapani.
La Regione boccia quindi in parte la proposta iniziale del governo
Renzi perch non tiene conto di una pi che probabile
soprassaturazione veicolare in tali territori, in ordine all'ingolfamento
dei trasporti dei rifiuti urbani verso tali impianti, e delle palesi
conseguenze in relazione alla dotazione infrastrutturale regionale e
alla conformazione geografica e orografica del territorio siciliano.
Questi impianti andrebbero per a regime con una raccolta
differenziata che raggiunga almeno il 65 per cento. Quota che
difficilmente la Sicilia riuscir a raggiungere da qui al 2017. Oggi la
differenziata appena al di sopra del 10 per cento. Ma, in allegato alla
nota inviata a Roma, la Regione stima che anche con una differenziata
al 35 per cento i sei impianti potrebbero andare a regime.
Questo dovr essere il cuore del nuovo piano rifiuti che il governo
regionale entro trenta giorni dovr consegnare a Palazzo Chigi, pena il
rischio commissariamento. Un piano che evidentemente andr contro
gli interessi dei grandi gestori delle discariche private siciliane, che
hanno fatto affari d'oro grazie alla paralisi che va avanti da sette anni
nella gestione dei rifiuti siciliani.
Ma la proposta di aprire ai sei termovalorizzatori e il varo del nuovo
piano rifiuti potrebbero non essere sufficienti per evitare il
commissariamento di Renzi. La diffida inviata il 7 agosto da Palazzo
Chigi prevedeva come primo step il varo della riorganizzazione degli
Ambiti ottimali entro il 7 settembre. Ma fino a oggi Crocetta non ha
firmato delibere n proposte di legge per ridisegnare il numero degli
Ato, che Roma vuole in un massimo di cinque, mentre oggi sono
diciassette. E qui rischia di aprirsi l'ennesimo braccio di ferro: Crocetta
ha sempre detto di essere contrario a soli cinque Ato, a Roma invece
sono irremovibili su questo punto.
Di certo c' che, in base alla diffida, gi adesso Palazzo Chigi potrebbe
commissariare formalmente la Sicilia su tutta la gestione dei rifiuti.
22 di 29 aggiornato al 24 settembre 2015

Una partita che vale molto, considerando un giro d'affari annuo nel
settore che supera il miliardo di euro. Una partita ancora tutta aperta
sull'asse Roma-Palermo, con i renziani guidati da Davide Faraone che
da tempo spingono per commissariare Crocetta.
a. fras.
Gli impianti verrebbero distribuiti fra le province L'incognita della raccolta differenziata
LA BOMBA A OROLOGERIA
Una panoramica della discarica di Bellolampo che riceve i rifiuti della citt di Palermo e dei
comuni dell'hinterland: anch'essa, come molti altri siti in Sicilia, ormai vicina alla
saturazione
http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2015/09/13/rifiuti-il-pianocrocetta-sei-piccoli-inceneritoriPalermo04.html

Contrafatto: Tredici nuovi impianti e altre due


discariche ecco il piano contro l'emergenza rifiuti
di Giacinto Pipitone 16 Maggio 2015
L'assessore: "La Sicilia avrebbe impianti a sufficienza per far fronte al
sistema rifiuti. Si consideri che a brevissimo consegneremo l'impianto
per il trattamento meccanico biologico di Bellolampo"
Entro un mese o poco pi verranno attivati sei impianti di
compostaggio che si aggiungeranno ai sei gi attivi e permetteranno
di alleggerire il peso dei rifiuti smaltiti in discarica. Entro un anno
nasceranno due nuove discariche e almeno altri sette impianti di
compostaggio pi tre strutture capaci di separare i rifiuti organici da
quelli secchi. E cos, senza termovalorizzatori ed evitando di spedire l'
immondizia in altre regioni, il governo prevede di superare
l'emergenza. Ecco il piano rifiuti dell'assessore Vania Contrafatto.
Assessore, qual il livello dell'emergenza in Sicilia?
Il problema vero che si fa poca differenziata. E la colpa dei
Comuni. Se la Sicilia raggiungesse il 45% di differenziata, obiettivo
ambizioso ma difficilmente centrabile nel breve periodo, non avremmo
alcun problema. Aumentare la differenziata significa ridurre i rifiuti,
far pagare meno tasse ai cittadini e proteggere l' ambiente.
Prevedevate di approvare una legge che avrebbe introdotto
sanzioni pecuniarie per chi non fa la differenziata e incentivi
per chi invece la fa. Perch non stata approvata?
23 di 29 aggiornato al 24 settembre 2015

vero, volevamo la tassa ad hoc in Finanziaria. Ma l' Ars l' ha


bloccata. Purtroppo a volte in Assemblea scattano meccanismi che
impongono di accettare altre emendamenti per far approvare quelli
voluti dal governo. E ora sar pi difficile introdurre sanzioni e
incentivi in una legge ordinaria. Resta il fatto che ciascun Comune
dovrebbe dotarsi di isole ecologiche destinate alla raccolta di ci che
rifiuto non . E i cittadini devono abituarsi a differenziare perch
vetro, plastica e carta non sono rifiuti ma prodotti che hanno un
valore economico recuperabile.
Come pensate di superare l'attuale emergenza?
La Sicilia avrebbe impianti a sufficienza per far fronte al sistema
rifiuti. Si consideri che a brevissimo consegneremo l'impianto per il
trattamento meccanico biologico di Bellolampo e che ci sono sei
impianti di compostaggio gi realizzati e in fase di attivazione. In
pochi mesi potremmo essere fuori dall' emergenza. Abbiamo per
bisogno che Roma ci conceda qualche altro mese per attivare gli
impianti.
Cosa dovrebbe fare il governo nazionale?
In questo momento abbiamo raddoppiato o comunque molto
aumentato il livello di smaltimento nelle discariche in funzione. Ma
queste sono cose che si possono fare per sei mesi e noi stiamo per
superare questo limite. Abbiamo bisogno di prorogare questa
possibilit per arrivare in tempo al completamento degli impianti che
permetteranno dio ridurre la quantit di rifiuti da smaltire in discarica.
Serve un'autorizzazione statale.
Dunque non chiedete pi i poteri commissariali?
Questo un momento critico. Il sistema rifiuti attuale si avvia al
collasso ma noi stiamo cercando di riportarlo alla normalit senza una
dichiarazione di emergenza tout court. Non vorremmo che la
dichiarazione di emergenza diventasse un'opportunit per interessi
illeciti che sfruttano il superamento dei limiti di legge. Le deroghe non
possono diventare spazi per interessi illeciti. L'emergenza porta con s
controlli pi blandi che espongono a possibili rischi.
Che tipo di impianti realizzerete per superare l'emergenza?
Stiamo realizzando impianti di trattamento meccanico biologico che,
accoppiati a opportuni impianti dise lezione e recupero, permettono di
dimezzare la quantit di rifiuti che finisce in discarica separando alla
base il secco dall' umido. Esiste un impianto a Catania e ne stiamo
consegnando uno a Bellolampo. Entro un anno ne saranno pronti altri
tre a Enna, Gela e Messina. Contemporaneamente nasceranno due
discariche a Enna e Messina a cui saranno collegati altrettanti impianti
di Tmb e compostaggio. Inoltre abbiamo gi sei impianti di
compostaggio per smaltire i rifiuti organici provenienti dalla
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differenziata: si trovano a Enna, Grammichele, Ramacca, Sciacca,


Castelbuono e Castelvetrano. A questi gi attivi ne aggiungeremo altri
sei realizzati e da attivare in tempi bravissimi. Si trovano a
Bisacquino, Gela, Joppolo Giancaxio, Marsala, Ragusa e Vittoria. Gli
ultimi sette impianti compostaggio saranno pronti entro un anno, le
gare sono gi bandite, e nasceranno a Augusta, Calatafimi, Capo d'
Orlando, Casteltermini, Noto, Patern e San Cataldo. Quando tutti
saranno attivi saremo in grado di smaltire fra strutture di
compostaggio, Tmb e discariche tutti i rifiuti prodotti giornalmente che
ammontano a 6.582 tonnellate.
I termovalorizzatori sono un capitolo chiuso?
Nel piano rifiuti in vigore sono previsti. Ma una tecnologia superata
e se con gli impianti che stiamo realizzando ce la facciamo, non c'
bisogno dei termovalorizzatori.
L'alternativa portare l' immondizia in altre regioni o
all'estero con le navi?
Non intenzione della Regione portare i rifiuti all'estero, perch
eccessivamente costoso. Questa sarebbe soltanto una soluzione
estrema, che abbiamo ottime probabilit di evitare.
http://gds.it/2015/05/16/contrafatto-tredici-nuovi-impianti-e-altre-due-discariche-ecco-ilpiano-contro-lemergenza-rifiuti_356223/

REALIZZAZIONE DI UN IMPIANTO PER IL TRATTAMENTO


MECCANICO BIOLOGICO DELLA FRAZIONE RESIDUA DI
RSU IN LOCALITA' BELLOLAMPO - PALERMO PROGETTO DEFINITIVO - I LOTTO FUNZIONALE
AVVISO
Appalto per la progettazione esecutiva e l'esecuzione dei lavori di
realizzazione di un impianto per il trattamento meccanico e biologico
della frazione residuale e della frazione organica dei rifiuti urbani da
realizzare in contrada Bellolampo nel Comune di Palermo - 1 lotto
funzionale
CUP: J74E12000220001
CIG: 531962121F
Importo complessivo dell'appalto: . 32.480.892,54
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Importo dei lavori soggetto a ribasso: . 31.724.884,92


Importo oneri di sicurezza non soggetto a ribasso: . 345.492,06
Importo per servizi di ingegneria soggetto a ribasso: . 410.515,56
Termine per il ricevimento delle domande di partecipazione:
11/11/2013 ore 13:00
Inizio apertura delle Buste: 13/11/2013 ore 09:00
AGGIUDICAZIONE GARA

2014 02 28 - AVVISO DI AGGIUDICAZIONE DEFINITIVA (Dimensione


documento: 1182549 bytes)
https://pti.regione.sicilia.it/portal/page/portal/PIR_PORTALE/PIR_LaStrutturaRegionale
/PIR_AssEnergia/PIR_Dipartimentodellacquaedeirifiuti/PIR_Bandi/PIR_IMPIANTOPE
RILTRATTAMENTORSU/Nuovo%20documento%201.pdf

La direttiva europea Discariche 1999/31/CE, recepita in legge con il


D.lgs. 13 gennaio 2003, n. 36 vieta il conferimento di rifiuti tal quale
in discarica e prescrive opportuni trattamenti (p.es. trattamento
meccanico biologico o TMB) allo scopo di ostacolare la produzione di
percolato e meglio tutelare ligiene e la salute pubblica. Pertanto da
ben 11 anni molte discariche italiane ed in particolare quasi tutte le
discariche, fra cui quella di Mazzarr S.Andrea sono illegali ed hanno
operato in deroga. Nel 2007 la Corte di Giustizia Europea ha
condannato lItalia per lo stato di illegalit nel quale 208 discariche
hanno operato, e dopo ben 7 anni di pazienza ha comminato allItalia
una sanzione di 40 milioni di euro per il pregresso dal 2007, e ben
42.8 milioni ogni 6 mesi (salvo scontarne quote man mano che
discariche vengono messe a norma).
Da queste circostanze legislative, Messinambiente elabor il progetto
in questione che venne approvato nellottobre 2008, in deroga alla
ZPS, probabilmente per ragioni emergenziali e sulla quale se ne
obietta la legittimit. Zero Waste Sicilia auspica che la magistratura al
pi presto si pronunci sulla legittimit del progetto e si dichiara
incompetente a valutare questa questione.
Dal punto di vista tecnico gli impianti di TMB servono a separare dalla
frazione residua dei rifiuti urbani (R.U.R) la frazione umida (che resta
comunque un po sporca di metalli, plastiche, vetro, ecc.) e la frazione
secca indifferenziata (che resta comunque un po sporca di frazione
organica).
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La biostabilizzazione serve a sottrarre lumidit e a rendere la frazione


umida il pi possibile inerte, e quindi ad impedire la formazione del
percolato per alcuni anni. Si producono il cosiddetto compost grigio,
che pu essere usato per bonificare le discariche non a norma (e.g.
Portella Arena). A questo punto sono possibili almeno due opzioni:
a) quella indicata dal progetto ovvero labbancamento nella stessa
area di Pace in due invasi opportunamente predisposti e relativamente
piccoli, e/o leventuale predisposizione per la produzione di
combustibile da rifiuti con la frazione secca (C.S.S.);
b) quella auspicata dalla mia associazione ovvero quella del massimo
recupero di materia trasformandolo a costo zero in TMB-RM, cio TMB
a recupero di materia.
La prima opzione potrebbe far gola ad un gestore privato che si
mormorava fosse lidea dei vertici di Messinambiente di allora che
mediante il CSS potrebbe realizzare ulteriori interessanti profitti,
vendendolo a cementifici o centrali elettriche, eventualit che Zero
Waste Sicilia aborrisce per due motivi:
1) concorrenziale con la raccolta differenziata e con il recupero di
materia;
2) un combustibile fortemente inquinante che pu produrre
emissioni nocive (diossine, furani, PCB, metalli pesanti polveri sottili,
ultrasottili, ecc.), tant che insieme ad altre 6 associazioni nazionali
abbiamo denunciato alla Commissione Europea lincongruit del
Decreto Clini, che ha legalizzato il CSS in Italia, perch in violazione di
parecchie direttive europee.
Una gestione dellimpianto non interessata ad un profitto immediato
invece quello del massimo possibile recupero di materie prime
seconde dai materiali scartati ed coerente con la Strategia Rifiuti
Zero 2020, oltre che con la direzione indicata dal Parlamento Europeo
con crescente pressione sui governi. Infatti la risoluzione del
Parlamento Europeo del 20/05/2012 dal titolo UnEuropa efficiente
nellimpiego delle risorse al punto 34: sottolinea che le
discariche esistenti
potrebbero
essere
utilizzate
come
DEPOSITI DI MATERIE PRIME (estrazione mineraria urbana)
. A nostro parere questo comma di grande rilevanza per la
questione in esame. Una discarica messa a norma smette di essere
quella bomba ecologica cui siamo abituati, ma diventa un deposito
temporaneo da quale possibile estrarre continuamente materie
prime seconde, senza alcun pericolo per igiene e salute pubblica, ed
un serio aiuto alla diminuzione del saccheggio delle risorse del
pianeta. In Gran Bretagna i comuni concedono gi da qualche anno
lingresso in discarica a compagnie private per questa innovativa
estrazione mineraria urbana.
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Alla base di questa risoluzione del Parlamento Europeo c


lindicazione di una circolarizzazione delleconomia, esplicitata nella
decisione (Gazzetta dellUE del 28 dicembre 2013) che adotta il VII
programma dazione in campo ambientale (7 PAA).
Tale programma prevede la realizzazione da parte dellUE da un lato e
degli Stati membri dall`altro, di misure nel quadro di 9 obiettivi
prioritari. Citiamo due brevi stralci del piano:
Prosperit
e
ambiente
sano
saranno
basati
su
UNECONOMIA CIRCOLARE senza sprechi, in cui le risorse
naturali sono gestite in modo sostenibile e la biodiversit
protetta, valorizzata e ripristinata in modo tale da rafforzare la
resilienza della nostra societ.
Gli attuali sistemi di produzione e di consumo delleconomia
globale generano molti rifiuti e assieme alla domanda
crescente di beni e servizi e allesaurimento delle
risorse contribuiscono ad aumentare i costi di materie prime
fondamentali, minerali ed energia, generando ancora pi
inquinamento e rifiuti, aumentando le emissioni globali di gas
serra e inasprendo il degrado del suolo, la deforestazione e la
perdita di biodiversit. Quasi due terzi degli ecosistemi
mondiali sono in declino ed comprovato che i limiti del
pianeta per la biodiversit, i cambiamenti climatici e il ciclo
dellazoto sono gi stati superati.
In buona sostanza, come abbiamo avuto modo di sostenere in altre
audizioni presso questa commissione, lEuropa ritiene che il recupero
di materie prime seconde dai nostri scarti sia una opzione strategica.
Il sistema industriale europeo (soprattutto quello italiano) necessita di
materie prime che in gran parte vanno importate. Tuttavia i paesi
principali fornitori (Brasile, Russia, India, Cina e Sud Africa), sono in
grande sviluppo ed facile prevedere che in futuro tenderanno ad
usare le materie prime sempre pi per i loro consumi interni. Pertanto
ne esporteranno in Europa sempre meno e sempre a pi caro prezzo.
In questo scenario lEuropa intravede lo spettro della desertificazione
industriale nel medio-lungo periodo e, pertanto, suggerisce quella che
ritiene essere lalternativa pi valida e miglire dal punto di vista
ambientale.
In conclusione Zero Waste Sicilia intravede i seguenti:
Vantaggi:
1) No spese di trasporto a siti lontani
2) No emissioni inquinanti nel trasporto, n sgrondi ed altro
3) Assenza o al peggio limitatezza di emissioni odorigene
4) Riduzione dellinquinamento
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5) Questione etica: chi fa rifiuti se li tenga vicino e non ne scarichi i


disagi ad altri
Svantaggi:
1) Mezzi dopera nel sito
2) Lumido non diventa compost (fino a quando non si realizza anche
un impianto di compostaggio comunale, o non si procede al
revamping del depuratore di Mili per biodigerire anche lumido di
qualit).
Ne concludiamo che a condizione di una gestione pubblica
dellimpianto di Pace, impostata su una concezione dello stesso
differente dagli intendimenti iniziali ma dirett al massimo
recupero possibile di materia, in accordo a quanto indicato dalla
politica ambientale europea sia una opzione accettabile e praticabile.
Beniamino Ginatempo pres. Zero Waste Sicilia
firmatario Cambiamo Messina dal Basso

A CURA DEL COMITATO CITTADINO ISOLA PULITA DI ISOLA DELLE FEMMINE


SEDE DEL CEMENTIFICIO DELLA ITALCEMENTI AZIENDA INSALUBRE DI 1
CLASSE
http://isolapulita.blogspot.it/2015/07/commissione-parlamentare-inchiesta.html

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