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Il mlange tra organizzazione nevrotica e funzionamenti limite non una novit. Nel
1929, in Il disagio della civilt, Freud distingue ladolescente inibito, che non osa
attaccare i genitori, dal ragazzo abbandonato, diventato un delinquente, poi identifica
nella mancanza dell'autorit paterna l'elemento comune alle due situazioni; le rimozioni,
nell'uno come nell'altro, sono molto pesanti o insufficienti. Il disturbo dei limiti nei
giovani delinquenti, di cui parla Aichhorn, permette a Freud di identificare un disturbo
simile all'opera nelladolescente nevrotico.
Ogni adolescente si trova ad affrontare un'angoscia pulsionale derivante dalla
riattualizzazione pubertaria del complesso edipico infantile e, al tempo stesso, in preda
a una certa cupezza, talvolta a un vero e proprio sconforto: una regredienza agli effetti
arcaici preedipici accompagna paradossalmente il movimento edipico progrediente. In
questa angoscia al tempo stesso genitale pulsionale e narcisistica abbandonica possiamo
individuare l'esordio degli stati limite delladulto. Le patologie tipiche delladolescenza
mirano ad aggirare lelaborazione psichica richiesta (breakdown secondo E. e M.
Laufer, follia pubertaria secondo Gutton, patologie dell'agire e della dipendenza
secondo Jeammet, disturbi della soggettivazione secondo Cahn). Lo stato limite
nell'adulto deriverebbe da un'incompiutezza del processo adolescenziale di
simbolizzazione, di appropriazione soggettiva e di superamento di una mescolanza
complessa del livello arcaico e di quello edipico. Come afferma E. Kestemberg, la
tensione tra sentimento didentit soggettiva e identificazioni secondarie pu talvolta
mettere in discussione le fondamenta dell'identificazione primaria con i due genitori
edipici, se quest'ultima si mal costituita nellinfanzia. Il processo di soggettivazione
quindi sospeso in uno stato limite che si colloca tra pericolo di franco scompenso
psicotico e processo adolescenziale riuscito. L'alternanza tra momenti di eccitazione e
momenti depressivi si risolve nella maggior parte dei casi con una fuga in avanti verso
gli agiti, le condotte a rischio, i disturbi del comportamento alimentare, le dipendenze o
un adattamento superficiale alla realt. La forza pulsionale rischia di restare
disconosciuta e inoccupata, mentre la problematica dell'individuazione, della
separazione e del legame in primo piano. Si osserva una dissociazione tra il conflitto
strutturale e la fenomenologia dei sintomi, che pu spingersi fino a un vero e proprio
disimpegno soggettuale (Green). Tuttavia, nella maggior parte dei casi una
combinazione di eccitazione e frustrazione rende ancora possibile introiettare la forza
pulsionale pubertaria. A questo proposito una certa depressivit sarebbe utile in quando
compone conflitto pulsionale e relazione melancoliforme damore con i primi oggetti
infantili perduti. Se il lutto di questi oggetti non avviene l'adolescente cade nella
depressione franca, a meno che egli non si situi nell'investimento di una mancanza
eccitante (labbandono in tal caso concepito come una situazione in cui si stati
sedotti, eccitati e poi lasciati alla frustrazione). Tale stato limite del sessuale pu
cronicizzarsi in stato limite delladulto, nel quale si percepisce meno la dimensione
sessuale e pi lincapacit di essere in relazione con linteriorit psichica.
Evoluzione delle patologie, evoluzione della tecnica
Poich con ladolescente il transfert si manifesta come relazione, occorre interpretarlo;
il conflitto nevrotico si unisce a sintomi non nevrotici , il lavoro analitico diventa
difficile, occorre cercare di calmare e inquadrare senza rinunciare a interpretare,
parlando di un luogo che non sar percepito dal nostro interlocutore come quello del suo
oggetto pulsionale di transfert. Linflazione di tecniche e ricette per i casi ai limiti
dellanalizzabile, da un lato, e la riduzione di ci che sarebbe propriamente analitico alla
finezza dellascolto e di interventi rari, brevi e condensati, dall'altro, possono
allontanare dal metodo di base. L'incontro con ladolescente insegna allo psicanalista
che pu manipolare il suo metodo ma facendo molta attenzione alle variazioni attuali
dell'economia psichica e libidica del paziente, nella sua realt esterna relazionale,
familiare e sociale. nostra responsabilit anche avere scambi con i genitori
dell'adolescente e altri soggetti (psicologo, psichiatra, ecc.).
qui che si corre il rischio di confondere i vari tipi di intervento, e che il lavoro
analitico pu degenerare in sostegno psicoterapico e il dialogo analitico in banale
scambio comune. Il metodo freudiano prevede il coinvolgimento soggettivo dello
psicanalista in un incontro che non perde mai di vista lasimmetria della comunicazione,
ed del resto questa asimmetria (uno parla e l'altro ascolta) che permette
allinterpretazione di avere una funzione di riconoscimento di ci che nel paziente non
mai stato correttamente apprezzato dai suoi primi altri, perch, dalla sua posizione di
ascolto, egli rappresenta lAltro primordiale, loggetto parentale di transfert (Gutton)
e, pi essenzialmente, lessere umano prossimo di cui parla Freud. A partire da
un'interlocuzione che si colloca a un livello cosciente, emergono elementi preconsci e lo
psicanalista pu allora avanzare interpretazioni pi profonde.
L'incontro psicoanalitico con gli adolescenti di oggi ci apre la strada per la
comprensione della complessit dei sistemi difensivi degli adulti contemporanei. Vi si
riscontra la stessa prevalenza manifesta della scissione e della proiezione fobiche, ma vi
si nota meglio che queste ultime sono al servizio della rimozione e del conflitto
pulsionale, sottilmente disconosciuti e aggirati, in particolare mediante il ricorso a
mimetismi pseudo-identificatori e a procedimenti di auto-eccitazione desessualizzanti
(dipendenze, espulsione dellerotismo psichico in agiti sessuali disinvestiti). Occorre
inoltre capire che le patologie del legame (tra insicurezza, bisogno di dipendenza e falsa
autonomia narcisistica) non si sostituiscono al nucleo sessuale incestuoso edipico, ma ne
rappresentano una forma regressiva e al tempo stesso una negazione. Come stupirsi
della propensione per questo tipo di fissazione regressiva, dellepidemia di dipendenze e
di funzionamenti in processi primari incapaci di costituirsi per ritenzione in veri e propri
desideri, se le si concepisce come passioni melancoliche attraverso le quali il soggetto
che crede di mantenere vivi i suoi oggetti infantili, si scopre depresso, in preda a ci che
Freud supponeva essere una pura intossicazione da libido narcisistica senza perdita
d'oggetto? Questo tipo di regressione pu portare ad aggrapparsi a forme sempre pi
evanescenti, dal momento che leccitazione maniacale non riesce ad ingannare.
Queste patologie complesse dallasse portante costituito da un disturbo narcisistico e
identitario la cui economia libidica gestita dalla logica di processi primari, nascondono
un'angoscia di castrazione diventata talmente forte da invadere l'intero Io:
linterpretazione pu quindi accedervi difficilmente e il medico rischia di trascurarla,
mentre invece dovrebbe pi che mai tenerla presente e comprenderla.
Con gli adolescenti di oggi, cogliamo pi direttamente la dimensione dell'Edipo distorto
a
rischio
di
scacco
nascosta
dalla proiezione e dallesternalizzazione, nonch la problematica dell'angoscia di
separazione il cui contrario il rifiuto della dipendenza. L'analisi si concentra su
unarticolazione permanente di questi due livelli. Questo tipo di lavoro analitico si
rivela possibile pi spesso di quanto non si pensi, anche se, con adolescenti molto
giovani o troppo attaccati ai loro sintomi, ci capita di limitarci a colloqui di sostegno.
Capiamo facilmente che in loro la pluralit dei sintomi esprime la labilit dell'economia
libidica che le scissioni non riescono a canalizzare e arginare a sufficienza, per cui
pensiamo che si tratti di un effetto del fallimento della rimozione, per quanto nella
forma elementare della separazione tra la corrente affettuosa e la corrente sensuale
di cui parla Freud nel terzo dei Tre saggi (dedicato alle trasformazioni della pubert).
Ci si pu tuttavia stupire del mlange esplosivo di agiti pulsionali senza limiti (in questo
senso, nemmeno trasgressivi) e sentimentalismo del tutto convenzionale che a priori si
crederebbe riflettere una sfumatura dinibizione di una repressione riuscita. come
se ladolescente, questa figura dellIo malmenato dal Super-io e sottomesso allEs,
avesse scambiato la nevrosi attuale e la nevrosi dangoscia con la strana economia dei
procedimenti auto-calmanti per saturazione deccitazione.
Ladolescente cambiato? Siamo cambiati noi: facciamo riferimento meno
sistematicamente al livello di organizzazione edipico per inquadrare e contenere i
funzionamenti limite cos comuni oggi, perch sappiamo che dobbiamo lasciarci
permeare dal turbamento, dalla confusione dellinterlocutore, prima di poter trovare la
giusta tonalit per intervenire il che non deve portare a limitarsi a una psicologia del
legame, riduttiva.
L'angoscia edipica ancora l, nascosta, mascherata, talvolta resa irriconoscibile, in
figure inaspettate, deve essere compresa e interpretata, salvo abbandonare ladolescente
a conflitti intrapsichici che lo sopraffanno e lo superano, allevidenza, quando preda di
processi primari intolleranti verso ogni tipo di ritenzione, ogni tipo di interiorit.
Rinunciare a reperire i conflitti pulsionali e topici interni sarebbe un reato. Ci che
cambiato che lEdipo, come si dice, non pi un valore gerarchicamente superiore,
ma semplicemente un piano di un sistema auto-organizzativo complesso.
Siamo cambiati: utilizziamo meno la dialettica del narcisistico e delloggettuale, senza
per questo disfarcene: i flussi molteplici e complessi, che animano e attraversano i
soggetti contemporanei, intessono, in un equilibrio instabile e fragile, un movimento di
disimpegno soggettuale e riprese di apertura oggettualizzante il ritmo stesso della
pulsione, in cui ogni movimento contraddice o compensa laltro. S, ma noi, noi ci
situiamo sul polo oggettuale, lo favoriamo discretamente, ogni volta che decidiamo di
interpretare perch non farlo vorrebbe dire lasciar correre, rendendosi complici di una
problematica incestuale o fusionale ; ogni volta che maneggiamo il transfert per
tirare la capacit relazionale del nostro interlocutore verso lalto il che pone il
problema dei nostri valori impliciti. Il nostro compito difficile, tra il rischio di non
essere abbastanza psicoanalisti il lasciar correre complice, piuttosto generalizzato, del
nostro tempo e quello di intervenire in modo troppo invadente e traumatico. Ci che
Ferenczi chiamava il tatto, il significato delle parole giuste, la sensibilit verso ci
che accade nell'incontro, la nostra capacit di trasportare noi stessi verso l'alterit del
paziente, sempre molto pidiverso da noi di quanto non possiamo immaginare, ma, al
tempo stesso, sempre molto pi ricettivo, e grato, rispetto alla nostra qualit di
attenzione e di riconoscimento di ci che egli , quando siamo in grado di essere
semplicemente presenti, realmente coinvolti, fattore che rimanda ancor di pi alla
tecnica di esplorazione del contro-transfert, la quale mantiene ancora una certa
esteriorit rispetto allincontro.
Con ladolescente, occorre interpretare o favorire le narrazioni? Qual il miglior
trovato-creato? Interpretare il conflitto inconscio interno attuale vuol dire andare
direttamente al cuore di una soggettivazione in sofferenza e del dolore di esistere.
Il faccia a faccia con ladolescente non anche unfianco a fianco fraterno, attraverso il
quale lo tiriamo in avanti topologia dello spazio clinico al servizio di una topica in via
di costituzione?
Stile dialogico del colloquio, modello del gioco psicodrammatico coreografato, in cui si
d voce paterna, o materna, o in doppio, o mille altre ancora. Nelladolescente la
scissione non ancora completamente bloccata da difese caratteriali e possiamo quindi
correre il rischio di interpretare. Certo l'adolescente alla ricerca di un irrigidimento
difensivo, ma piuttosto di nascondigli diversi che si avvale. Gli adolescenti soffrono di
una grande dipendenza, per negare la quale fanno di tutto, dai due genitori edipici: il
ben noto scenario del collage narcisistico trasgressivo, che abolisce il divario
intergenerazionale, nellintesa madre-figlia o nella mancanza di rispetto nei confronti
della funzione paterna dove apparentemente non c' pi alcun desiderio edipico
colpevole, ma, piuttosto, una patologia del legame. Dipendenza, collage narcisistico
trasgressivo e aggressivit irrispettosa: come non vedere in tutto ci le forme, regredite
in tutti i campi del polimorfismo sessuale perverso infantile narcisistiche, pregenitali
(orali e anali), omosessuali, esibizioniste, sadiche, masochiste delleccitazione e dello
spavento incestuoso sullo sfondo di un cedimento degli autoerotismi? La rapida deriva
di tali forme regredite dellEdipo verso agiti e dipendenze ne maschera ancor di pi
l'origine.
Dal punto di vista fenomenologico della sintomatologia l'adolescente cambiato meno
di quanto si pensi sia cambiato da un punto di vista strutturale.
Noi dobbiamo cambiare, ma spossessandoci della nostra teoria e della nostra tecnica.
Dobbiamo lavorare la nostra epistemologia: l'atto analitico, che pu includere
l'interpretazione, ma anche qualcosaltro. Abbinata a delle costruzioni, l'interpretazione
, giustamente, considerata come paradigmatica della nostra pratica. Allo stesso tempo,
ognuno sente di dover fare altro oltre che interpretare. In che modo questa scelta altra
pu collocarsi al centro del lavoro analitico, senza trasformarlo in non si sa quale
desolante neopsicoterapia, caratterizzata da comportamentismo e sostegno alienanti?
La complessit delle patologie adolescenziali e delladulto contemporanee
L'ipotesi che sostengo quella di quadri clinici misti in cui si riscontrano
contemporaneamente la rimozione e lesteriorizzazione del conflitto intrapsichico, cio
un complesso intreccio di meccanismi di difesa accomunati dallo stesso negativismo[2].
Tale ipotesi in linea con quanto proponevo nel 1998 inDisturbi psichici
delladolescenza e nel 2001 in Il processo di soggettivazione in adolescenza riguardo
alla dimensione borderline delle patologie adolescenziali contemporanee, ma
ampliandolo in una prospettiva pi globale. In effetti, molti adulti possono essere
descritti come adolescenti tardivi e si tratta di qualcosa di pi di una somiglianza in
quanto la pregnanza dellangoscia, la gravit della depressione, la prevalenza dellagito,
la frequenza dei tentativi di suicidio e delle condotte tossicomaniche sono attribuite a un
disturbo comune che si colloca tra un processo adolescenziale riuscito e il fallimento di
quello stesso processo, che introduce alla psicosi. Il quadro clinico quindi il seguente:
una denuncia del fatto che la realt inadeguata ai desideri quando in effetti il
soggetto che si disimpegna;
impulsi diretti verso oggetti e situazioni non investite, in modo tale che si assiste a
una dissociazione tra le rappresentazioni di oggetti e le rappresentazioni delle pulsioni,
fattore che causa una crisi di senso, poich questultimo si crea proprio tra questi due
tipi di rappresentazioni;
[4] S. Freud (1929), Il disagio della civilt, Opere, vol. 6, Bollati Boringhieri, 1989,
pag. 606.
[5] S. Freud (1938), Risultati, idee, problemi, OSF, vol. 11, Boringhieri, 1989, pag. 566.
Franois RICHARD
Docente di psicopatologia allUniversit Paris 7 Denis Diderot (Centro di studi in
psicopatologia e psicoanalisi).
Psicanalista membro della Societ Psicanalitica di Parigi.
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Franois RICHARD
LADAPTATION DE LA CLINIQUE PSYCHANALYTIQUE
AUX PATHOLOGIES EN EXTRIORIT LADOLESCENCE
discerner lamorce des tats limites de ladulte dans cette angoisse uniement gnitale
pulsionnelle et narcissique abandonnique. Les pathologies propres ladolescence
visent contourner llaboration psychique requise (breakdown selon E. et M. Laufer,
folie pubertaire selon Gutton, pathologies de lagir et de la dpendance selon Jeammet,
troubles de la subjectivation selon Cahn). Ltat limite chez ladulte driverait dun
inachvement du processus adolescent de symbolisation, dappropriation subjective et
de surmontement dun mlange complexe des niveaux archaque et dipien. Comme le
dit E. Kestemberg, la tension entre sentiment didentit subjective et identifications
secondaires peut parfois remettre en cause le socle de lidentification primaire aux deux
parents dipiens, si celle-ci sest mal constitue dans lenfance. Le processus de
subjectivation est alors suspendu en un tat limite se situant entre danger de
dcompensation psychotique franche et processus dadolescence russi. Les alternances
entre moments dexcitation et moments dpressifs se rsolvent le plus souvent en une
fuite en avant vers les passages lacte, les conduites risques, les troubles des
conduites alimentaires, les addictions ou une adaptation de surface la ralit. La force
pulsionnelle risque de demeurer mconnue et de rester sans emploi, tandis que la
problmatique de lindividuation, de la sparation et du lien, est au premier plan. On
observe une dissociation entre le conflit structurel et la phnomnologie des symptmes,
pouvant aller jusqu un vritable dsengagement subjectal (Green). La plupart du
temps nanmoins une combinaison dexcitation et de frustration prserve la possibilit
dintrojecter la force pulsionnelle pubertaire. Une certaine dpressivit serait cet gard
utile : elle compose conflit pulsionnel et relation mlancoliforme damour aux premiers
objets infantiles perdus. Si le deuil de ces objets ne se fait pas, ladolescent sombre dans
la dpression franche, moins quil ne sinstalle dans linvestissement dun manque
excitant (labandon est alors conu comme une situation o lon a t sduit, excit puis
livr la frustration). Cet tat limite du sexuel peut se chroniciser en tat limite de
ladulte, o lon peroit moins la dimension sexuelle, et plus lincapacit tre en
relation avec lintriorit psychique.
volution des pathologies, volution de la technique
Avec ladolescent, le transfert se manifestant comme relation, il faut donc linterprter,
le conflit nvrotique se mlange des symptmes non nvrotiques, le travail analytique
devient difficile, il faut veiller calmer et cadrer sans renoncer interprter, en parlant
dun lieu qui ne sera pas peru par notre interlocuteur comme celui de son objet
pulsionnel de transfert. Linflation des techniques et recettes avec les cas aux limites de
lanalysable dun ct, et la rduction de ce qui serait proprement analytique la finesse
de lcoute et dinterventions rares, brves et condenses, de lautre, peuvent loigner
de la mthode de base. La rencontre avec ladolescent apprend au psychanalyste quil
peut manier sa mthode mais en tant extrmement attentif aux variations actuelles de
lconomie psychique et libidinale de son patient, dans sa ralit externe relationnelle,
familiale et sociale. Notre responsabilit inclut des changes avec les parents de
ladolescent et avec dautres intervenants (psychologue, psychiatre, etc.).
Cest ici quil y a risque de mlange des genres, le travail analytique pouvant dgnrer
en soutien psychothrapique et le dialogue analytique en banal change commun. La
mthode freudienne inclut limplication subjective du psychanalyste dans une rencontre
qui ne perd jamais de vue lasymtrie de la communication, cest dailleurs cette
asymtrie (lun parle et lautre coute) qui permet linterprtation davoir fonction
de reconnaissance de ce qui chez le patient na jamais t correctement apprci par ses
premiers autres, parce que dcal par sa position dcoute il incarne lAutre primordial,
l objet parental de transfert (Gutton) et, plus essentiellement, ltre-humainproche dont parle Freud. partir dune interlocution se situant un niveau conscient,
surgissent des lments prconscients et le psychanalyste peut alors avancer des
interprtations plus profondes.
La rencontre psychanalytique avec les adolescents daujourdhui nous ouvre
lentendement de la complexit des systmes dfensifs des adultes contemporains. On y
trouve la mme prvalence manifeste du clivage et de la projection phobiques, mais en
voyant mieux que ceux-ci sont au service du refoulement et du conflit pulsionnel,
subtilement mconnus et contourns, en particulier par le recours des mimtismes
pseudo-identificatoires
ainsi
qu
des
procds
dauto-excitation
dsexualisants (addictions, expulsion de lrotisme psychique dans des agirs sexuels
dsinvestis). Encore faut-il bien comprendre que les pathologies du lien (entre
inscurit, besoin de dpendance et fausse autonomie narcissique) ne se substituent pas
au noyau sexuel incestueux dipien, mais en reprsentent une forme rgressive en
mme temps quune ngation. Comment stonner de la propension ce type de fixation
rgressive, de lpidmie des addictions et des fonctionnements en processus primaires
incapables de se constituer par rtention en dsirs vritables, si on les envisage comme
des passions mlancoliques au travers desquelles le sujet croyant maintenir vivant ses
objets infantiles, se dcouvre dprim, en proie ce que Freud supposait tre une pure
intoxication en libido narcissique sans perte dobjet ? Ce type de rgression peut mener
un cramponnement des formes de plus en plus vanescentes, lexcitation maniaque
chouant donner le change.
Ces pathologies complexes dont laxe central est un trouble narcissique et identitaire
dont lconomie libidinale est rgie par la logique de processus primaires, recouvre
une angoisse de castration devenue si grande quelle envahit le moi tout entier : celle-ci
est alors difficilement accessible linterprtation, et le clinicien risque de la ngliger,
alors quil devrait au contraire en avoir plus que jamais lentendement lesprit.
Avec les adolescents daujourdhui, nous apprhendons plus directement la dimension
ddipe distordu en risque de ratage recouverte par la projection et lexternalisation,
ainsi que la problmatique de langoisse de sparation dont lenvers est le refus de la
dpendance. Lanalyse se focalise sur une articulation permanente de ces deux niveaux.
Ce type de travail analytique savre plus souvent possible quon ne le pense mme sil
nous arrive, avec des adolescents trs jeunes ou trop adhsifs leurs symptmes, den
rester des entretiens de soutien.
Nous saisissons aisment que chez eux la pluralit symptomatique exprime une labilit
de lconomie libidinale que les clivages ne parvenant pas canaliser et limiter
suffisamment, de sorte que nous concevons quil sagit l dun effet de lchec du
refoulement, ne serait-ce que sous la forme lmentaire de la sparation entre le
courant tendre et le courant sensuel dont parle Freud dans le troisime (consacr
aux transformations de la pubert ) des Trois essais. Mais on peut tre surpris du
mlange dtonnant dagirs pulsionnels sans limites ( cet gard pas mme transgressifs)
avec un sentimentalisme tout fait classique que lon penserait a priori reflter la
nuance dinhibition dun refoulement russi. Tout se passe comme si ladolescent, cette
figure du moi malmen par le surmoi et soumis au a, avait troqu la nvrose actuelle et
la psychonvrose dangoisse contre lconomie trange des procds auto-calmants par
saturation dexcitation.
Ladolescent a-t-il chang ? Nous avons chang : nous nous rfrons moins
systmatiquement au niveau dorganisation dipien pour cadrer et contenir les
fonctionnements limites si frquents aujourdhui, parce que nous savons quil nous faut
nous laisser imprgner par le trouble, la confusion de linterlocuteur, avant de pouvoir
trouver laccordage adquat pour intervenir ce qui ne doit pas mener se cantonner
une psychologie du lien, rductrice.
Langoisse dipienne est toujours l, recouverte, masque, parfois rendue
mconnaissable, en des figures inattendues, elle doit tre entendue et interprte, sauf
abandonner ladolescent des conflits intrapsychiques qui le dbordent et le dpassent,
lvidence, lorsquil est la proie de processus primaires intolrants toute rtention,
toute intriorit. Renoncer reprer les conflits pulsionnels et topiques internes serait
criminel. Ce qui a chang, cest que ldipe comme on dit, nest plus
une valeurhirarchiquement suprieure, mais un simple tage dans un systme autoorganisationnel complexe.
Nous avons chang : nous utilisons moins la dialectique du narcissique et de lobjectal,
sans la mettre pour autant au rebut : les flux multiples et complexes, qui animent et
traversent les sujets contemporains, entrelacent, en un quilibre instable et fragile, un
mouvement de dsengagement subjectal et des reprises douverture objectalisante
cest le rythme mme de la pulsion, chaque direction contredisant ou temprant
lautre. Oui, mais nous, nous campons sur le ple objectal, nous le favorisons
discrtement, chaque fois que nous dcidons dinterprter parce que ne pas le faire
serait un laisser-faire, complice dune problmatique incestuelle ou fusionnelle ; chaque
fois que nous manions le transfert pour tirer la capacit relationnelle de notre
partenaire vers le haut , ce qui pose la question de nos valeurs implicites. Notre
tche est difficile, entre le risque de ntre pas assezpsychanalyste le laisser-faire
complice, assez gnralis, de lpoque , et celui dintervenir de faon trop effractive
et traumatique. Ce que Ferenczi appelait le tact , le sens des mots justes,
la sensibilit ce qui est en train de se passer dans la rencontre, notre capacit nous
dporter vers laltrit du patient, toujours beaucoup plus diffrent de nous que nous
pouvons limaginer, mais, en mme temps, toujours beaucoup plus rceptif, avec
gratitude, notre qualit dattention et de reconnaissance de ce quil est, lorsque nous
sommes capables dtre tout simplement prsents, authentiquement impliqus, ce qui
renvoie davantage qu la technique dexploration du contre-transfert, laquelle
maintient encore une extriorit par rapport la rencontre.
Avec ladolescent, faut-il interprter, ou favoriser les mises en rcit ? Quel est le
meilleur trouv-cr ? Interprter le conflit interne inconscient actuel, cest aller
directement au plus vif dune subjectivation en souffrance et dune douleur dexister.
Le face face avec ladolescent nest-il pas aussi un cte cte fraternel, par lequel
nous le tirons en avant topologie de lespace clinique au service dune topique en
constitution ?
Style dialogique de lentretien, modle du jeu psychodramatique chorgraphi, o lon
donne de la voix paternelle, maternelle, en double, mille autres. Chez ladolescent le
clivage nest pas encore compltement verrouill par des dfenses caractrielles, on peut
donc avec lui prendre le risque dinterprter. Certes, ladolescent est la recherche de
durcissements dfensifs, mais cest plutt des planques diverses quil samnage. Les
adolescents souffrent dune grande dpendance, quils font tout pour nier, envers leurs
deux parents dipiens : cest le tableau bien connu du collage narcissique transgressif,
une dnonciation de ce que la ralit est inadquate aux dsirs alors quen fait cest
le sujet qui se dsengage ;
des impulsions diriges vers des objets et des situations peu investies, de sorte
quon assiste une dissociation entre les reprsentations dobjets et les reprsentations
des pulsions, ce qui entrane une crise du sens puisque celui-ci se tisse prcisment entre
ces deux types de reprsentations ;
mais aussi chez de nombreux adultes (ce quils ont alors en commun cest
un infantilisme qui refuse la crativit de linfantile). Notre modernit, malade dune
catastrophe du sensible, en manque dun rapport suffisamment immdiat au monde,
donne limpression dtre en proie une misre symbolique. La libido, prive dobjets
dinvestissement valorisables, dans un contexte de crise de la famille et deffondrement
des repres identificatoires parentaux, sengouffre dans des flux en circuit court
incapables de rtention, et ne menant qu des dcharges sans satisfaction vritable.
On ne sait sil faut parler dincontinence ou dhmorragie propos de ces conduites qui,
sous couvert de discuter srieusement, par exemple de leur problme amoureux avec
leurs copines ou leurs mres, amnent aujourdhui beaucoup dadolescentes mais aussi
de jeunes femmes trop vite tout raconter, de sorte que lintriorit ne se constitue
pas ; un cercle vicieux stablit, cette fermeture insuffisante de lintriorit entranant de
nouveaux checs dans les rencontres amoureuses, et un besoin oral rgressif accru de
confidences, nesprant plus trouver lapaisement chez lamie ou chez la mre mais
continuant solliciter une rponse, une satisfaction, que leurs interlocutrices ne peuvent
leur procurer. Le dversement externalisant, sous prtexte dune communication aidante
(la plus consciente et la plus transparente possible) avec autrui, acquiesce la logique
dune jouissance sans plaisir, au besoin imprieux dune soif sans satit possible, bref,
une addiction la parole, dautant plus rsistante lanalyse quelle risque dtre
interprte comme tendance homosexuelle, alors quelle relve surtout dun besoin de
manque.
Lexcitation comme procd auto-calmant
On observe aujourdhui chez de nombreux adolescents un recours des procds dune
excitation paradoxalement dsexualisante leffet induit par les addictions et par les
situations extrmes, mais aussi des agissements sexuels o le sujet ne simplique pas
vraiment. Le sujet vite davoir se confronter au conflit dipien, en le fuyant dans
lconomie trange des procds auto-calmants par saturation de lexcitation dont
parle Claude Smadja[3].
Tout se passe comme si les grandes quantits de libido que le sujet doit travailler
introjecter, fuyaient en tous sens. Le recours une excitation dlibrment recherche
peut alors reprsenter un contrle minimal, au prix dune incapacit trouver la
satisfaction, une sexualisation manifeste pouvant recouvrir une dsexualisation. Ce type
de fonctionnement, on le discerne aussi chez ladulte atteint par le syndrome de
lacclration de la vie professionnelle mais aussi prive, le menant au stress et
une saturationpsychique : une acclration supplmentaire peut trangement procurer
alors un rpit, lexternalisation de lagitation interne (qui risquait de morceler la vie
psychique) se portant sur des espaces spcifiques isols et contrls (consommer des
produits excitants, etc.).
La symptomatologie de lagir et de la dcharge la plus rapide possible ne rsulte pas ici
de processus primaires, demeurs en leur fonctionnement puril, provenant dune
psychose infantile ou dune dysharmonie dvolution de lenfance, mais dune tentative
(qui a chou) lors de ladolescence, de supporter laccroissement dexcitation
conscutif leffort d ajournement de la dcharge ou de suspension, devenue
ncessaire (Freud S., Formulations sur les deux principes du cours des vnements
psychiques , 1911), la constitution dun moi capable de connatre et de contrler les
processus primaires, la rtention procurant lespace psychique intrieur o un dsir
personnel pourra tre ressenti psychiquement et subjectiv.
[1] Cf. F. Richard, Lactuel malaise dans la culture, Paris, Ed. de lOlivier, 2011.
[2] Cf. F. Richard, La Rencontre psychanalytique, Paris, Dunod, 2011.
[3] Cl. Smadja, propos des procds auto-calmants du moi , Revue Franaise de
Psychosomatique, n4, 1993.
[4] S. Freud (1929), Le Malaise dans la culture, O.C.P. XVIII, P.U.F., 2002, pp. 306 et
333.
[5] S. Freud (1938), Rsultats, Ides, Problmes , Rsultats, Ides, Problmes, II,
P.U.F., 1985.
Franois RICHARD
Professeur de psychopathologie lUniversit Paris 7 Denis Diderot (Centre dtudes
en Psychopathologie et Psychanalyse).
Psychanalyste membre de la Socit Psychanalytique de Paris.
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http://www.centropsicoanalisiromano.it/index.php?
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