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N. 01071/2015 REG.PROV.COLL.

N. 01578/2014 REG.RIC.
N. 01692/2014 REG.RIC.
N. 01736/2014 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA
IN NOME DEL POPOLO ITALIANO
Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Toscana
(Sezione Seconda)
ha pronunciato la presente
SENTENZA
sul ricorso numero di registro generale 1578 del 2014, proposto da:
Relais Borgo Santo Pietro di Thottrup Claus e Thottrup Jeanette Gron - S.a.s., rappresentata e difesa
dagli avv. Germana Cassar, Matteo Castioni, con domicilio eletto presso Silvia Marchese in Firenze,
piazza C. Beccaria 7;
contro
Comune di Monticiano, in persona del Sindaco p.t., costituitosi in giudizio, rappresentato e difeso
dall'avv. Fausto Falorni, ed elettivamente domiciliato presso lo stesso in Firenze, Via dell'Oriuolo n.
20;
Provincia di Siena, in persona del Presidente p.t., costituitasi in giudizio, rappresentata e difesa
dall'avv. Paolo Golini, ed elettivamente domiciliata presso lo stesso in Firenze, Via Gino Capponi n.
26;
nei confronti di
Regione Toscana, in persona del Presidente p.t., costituitasi in giudizio, rappresentata e difesa
dall'avv. Fabio Ciari, ed elettivamente domiciliata presso lAvvocatura Regionale in Firenze, piazza
dell'Unit Italiana n. 1;
Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici delle Province di Siena e Grosseto, in
persona del Soprintendente p.t., Ministero per i Beni e le Attivit Culturali e del Turismo, in persona
del Ministro p.t., costituitisi in giudizio, rappresentati e difesi per legge dall'Avvocatura Distr.le
dello Stato di Firenze, presso i cui Uffici, in Firenze, Via degli Arazzieri n. 4, sono legalmente
domiciliati;
Renovo Bioenergy Monticiano S.r.l., in persona del legale rappresentante p.t., costituitasi in

giudizio, rappresentata e difesa dagli avv. Gaetano Viciconte, Cristiana Sanzani, Monica Bertolini e
Paolo Colombo, ed elettivamente domiciliata presso il primo in Firenze, viale G. Mazzini n. 60;

sul ricorso numero di registro generale 1692 del 2014, proposto da:
Comune di Chiusdino, in persona del Sindaco P.T., rappresentato e difeso dall'avv. Fabio Pisillo,
con domicilio eletto presso Silvia Santinelli in Firenze, Via de' Rondinelli n. 2;
contro
Comune di Monticiano, in persona del Sindaco p.t., costituitosi in giudizio, rappresentato e difeso
dall'avv. Fausto Falorni, ed elettivamente domiciliato presso lo stesso in Firenze, Via dell'Oriuolo n.
20;
Unione dei Comuni della Val di Merse, in persona del Presidente p.t., non costituita;
Provincia di Siena, in persona del Presidente p.t., costituitasi in giudizio, rappresentata e difesa
dall'avv. Paolo Golini, ed elettivamente domiciliata presso lo stesso in Firenze, Via Gino Capponi n.
26;
nei confronti di
Renovo Bioenergy Monticiano S.r.l., in persona del legale rappresentante p.t., costituitasi in
giudizio, rappresentata e difesa dagli avv. Paolo Colombo, Monica Bertolini, Cristiana Sanzani e
Gaetano Viciconte, ed elettivamente domiciliata presso questultimo in Firenze, viale G. Mazzini n.
60;
Arvati Stefano, in qualit di legale rappresentante della Renovo Bioenergy Monticiano S.r.l., non
costituito;
e con l'intervento di
ad opponendum:
Mario Ciulli, rappresentato e difeso dagli avv. Ferdinando Biondi, Stefano Ciulli, Luca Profeti ed
Elisa Bindi, con domicilio eletto presso Domenico Benussi in Firenze, piazza dell'Indipendenza n.
10;
ad opponendum:
Barbera Da Frassini, rappresentata e difesa dagli avv. Ferdinando Biondi, Elisa Bindi, Luca Profeti
e Stefano Ciulli, con domicilio eletto presso Domenico Benussi in Firenze, piazza dell'Indipendenza
n. 10;

sul ricorso numero di registro generale 1736 del 2014, proposto da:
Comitato Spontaneo "Ambiente e Salute Monticiano", Enrico Lodovici, Marco Martinelli, Mino
Magrini, Roberta Bruscoli, Juri Fattorini, Jader Petrini, Salvatore Siotto, Gerhard Paol Jochen
Schwarze, Francesco Filippi, Ferruccio Serragli, Laura Lambardi e Diana Grandi, rappresentati e
difesi dall'avv. Francesco Rosi, con domicilio eletto presso - Segreteria T.A.R. in Firenze, Via
Ricasoli n. 40;
contro

Comune di Monticiano, in persona del Sindaco p.t., costituitosi in giudizio, rappresentato e difeso
dall'avv. Fausto Falorni, ed elettivamente domiciliato presso lo stesso in Firenze, Via dell'Oriuolo n.
20;
Regione Toscana, in persona del Presidente p.t., non costituita;
Agenzia Regionale Protezione Ambiente (Arpa) Toscana, in persona in persona del legale
rappresentante p.t., non costituita;
Provincia di Siena, in persona del Presidente p.t., costituitasi in giudizio, rappresentata e difesa
dall'avv. Paolo Golini, ed elettivamente domiciliata presso lo stesso in Firenze, Via Gino Capponi n.
26;
Soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscana, in persona del Soprintendente p.t., Comando
Provinciale dei Vigili del Fuoco di Siena, in persona del legale rappresentante p.t., Ministero
dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, in persona del Ministro p.t., Aeronautica
Militare Italiana, in persona del legale rappresentante p.t., Enac Ente Nazionale per l'Aviazione
Civile, in persona del Presidente p.t., Ministero per i Beni e le Attivit Culturali, in persona del
Ministro p.t., Ministero dell'Interno, in persona del Ministro p.t., Ministero dello Sviluppo
Economico, in persona del Ministro p.t., Ministero della Difesa, in persona del Ministro p.t.,
costituitisi in giudizio, rappresentati e difesi per legge dall'Avvocatura Distr.le dello Stato di
Firenze, presso i cui Uffici, in Firenze, Via degli Arazzieri n. 4, sono legalmente domiciliati;
nei confronti di
Societ Renovo Bioenergy Monticiano S.p.A., in persona del legale rappresentante p.t., costituitasi
in giudizio, rappresentata e difesa dagli avv. Paolo Colombo, Gaetano Viciconte, Monica Bertolini e
Cristiana Sanzani, ed elettivamente domiciliata presso il secondo in Firenze, viale G. Mazzini n. 60;
Enel Distribuzione S.p.A., in persona del legale rappresentante p.t., non costituita;
per l'annullamento
quanto al ricorso n. 1578 del 2014:
a. della determinazione di conclusione favorevole della Procedura Abilitativa Semplificata (PAS)
richiesta da Renovo Bioenergy, relativa alla costruzione ed esercizio di un impianto di produzione
di energia da biomassa in comune di Monticiano (con potenza pari a 0,999 MW elettrici e 5,9 MW
termici), contenuta nel verbale della conferenza di servizi del 20 giugno 2014 pubblicato sul BUR
della Toscana n. 28 del 16 luglio 2014;
b. di tutti gli atti presupposti, conseguenti e/o comunque connessi, ivi inclusa l'Autorizzazione
Unica Ambientale (recante l'autorizzazione agli scarichi, l'autorizzazione alle emissioni e il nulla
osta per l'impatto acustico) resa dalla Provincia di Siena con Determinazione Dirigenziale del
Settore Politiche Ambientali n. 1565 del 10 giugno 2014, recepita nella conferenza di servizi del 20
giugno 2014 e allegata al relativo verbale, nonch gli ulteriori atti e provvedimenti citati e allegati al
verbale medesimo (ivi inclusi: i. il parere favorevole ARPAT all'allacciamento elettrico dell'ARPAT;
ii. il parere favorevole del Comando Militare Esercito Toscana alla costruzione dell'elettrodotto
interrato; iii. il parere della Soprintendenza per i beni archeologici della Toscana; iv. il nulla osta del
Ministero dello Sviluppo Economico relativo alla tubazione metallica per il teleriscaldamento) e di
tutti gli ulteriori atti del procedimenti, non conosciuti e di cui si chiede l'immediata produzione in
giudizio;
e/o per l'accertamento

del mancato perfezionamento della PAS per difetto dei presupposti di legge e per l'illegittimit della
procedura condotta dal Comune di Monticiano;
eventualmente previa disapplicazione delle lettere d) ed e) dell'allegato B2 ("Progetti sottoposti alla
procedura di verifica di assoggettabilit di competenza della Provincia") della L.R. Toscana del 12
febbraio 2010, n. 10, nella parte in cui dispongono l'esonero dalla verifica di assoggettabilit a VIA
(di seguito, "screening'') sulla base di mere soglie dimensionali, per contrasto con la Direttiva
2011/92/UE del Parlamento Europeo e del Consiglio del 13 dicembre 2011, concernente la
valutazione dell'impatto ambientale di determinati progetti pubblici e privati;
oppure, in alternativa, previa remissione alla Corte Costituzionale della questione di legittimit
costituzionale delle lettere d) ed e) dell'allegato B2 ("Progetti sottoposti alla procedura di verifica di
assoggettabilit di competenza della Provincia'') della L.R. Toscana del 12 febbraio 2010, n. 10, per
violazione dell'art. 117, comma l della Costituzione;
quanto al ricorso n. 1692 del 2014:
- del verbale della Conferenza dei Servizi del 20.06.2014, pubblicato sul BURT del 16.07.2014 n.
28, avente ad oggettosociet RENOVO BIOENERGY P.A.S. per la costruzione di centrale
termoelettrica a biomasse nel Comune di Monticiano 2 Convocazione Conferenza dei Servizi ex
art. 14 L. 241/1990 per lespressione dei Pareri di Competenza, con il quale la Conferenza dei
Servizi ha determinato la favorevole conclusione dellintervento in oggetto al rispetto di tutte le
prescrizioni impartite;
- del verbale della Conferenza di Servizi del 17.04.2014;
- della domanda di procedura abilitativa semplificata al Comune di Monticiano Sportello Unico
Attivit produttive (SUAP) Unione dei Comuni della Val di Merse per la costruzione di centrale
termoelettrica a biomasse da 0,999 MWE da ubicarsi nel Comune di Monticiano (SI) presentata
dalla Renovo Bioenergy Monticiano s.r.l. in data 24.02.2014 a mezzo pec e dei relativi allegati;
- della dichiarazione di inizio dei lavori ove esistente;
- nonch di ogni altro atto ad esso connesso, presupposto o conseguente ancorch sconosciuto ivi
compresi, per quanto occorrer possa, i pareri e gli atti di assenso resi da tutte le Amministrazioni e
gli altri soggetti intervenuti alla medesima Conferenza;
quanto al ricorso n. 1736 del 2014:
dellesito della Conferenza dei servizi disposta ai sensi dellart. 14 L. n. 241 del 1990 relativa al
progetto soc. Renovo Bioenergy s.p.a. - PAS (procedura abilitativa semplificata) per la costruzione
di centrale termoelettrica a biomasse nel Comune di Monticiano ed in particolare dei verbali delle
sedute del 17 aprile 2014 e del 20 giugno 2014 e delle risultanze definitive della Conferenza, questultima pubblicata nel BUR regione Toscana del 16 luglio 2014, parte II, n. 28 (pag. 152 e s.),
nonch per quanto di ragione di tutti i pareri adottati da ciascun ente che ha partecipato alla
conferenza, che sono riportati nel provvedimento impugnato ed in particolare del parere della
Provincia di Siena prot. n. 1565 del 10.06.2014, oggetto Autorizzazione Unica Ambientale ai sensi
del D.P.R. n. 59 del 13.03.2013 per lImpresa Renovo Bioenergy Monticiano s.r.l., con sede legale
nel Comune di Mantova, Via Pietro Verri n. 1, per lo smaltimento nel Comune di Monticiano,
Strada vicinale delle Merse, nonch di ogni altro provvedimento antecedente o successivo o
comunque connesso non conosciuto nei suoi estremi e contenuti;

Visti i ricorsi e i relativi allegati;


Visti gli atti di costituzione in giudizio del Comune di Monticiano, della Provincia di Siena, della
Regione Toscana, della Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici delle Province di
Siena e Grosseto, del Ministero per i Beni e le Attivit Culturali e del Turismo, della societ Renovo
Bioenergy Monticiano S.r.l., della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscana, del
Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Siena, del Ministero dell'Ambiente e della Tutela del
Territorio e del Mare, dellAeronautica Militare Italiana, dellEnac Ente Nazionale per l'Aviazione
Civile, del Ministero per i Beni e le Attivit Culturali, del Ministero dell'Interno, del Ministero dello
Sviluppo Economico e del Ministero della Difesa;
Visti gli atti di intervento ad opponendum di Mario Ciulli e di Barbera Da Frassini in relazione al
ricorso R.G. n. 1692/2014;
Viste le memorie difensive;
Visti tutti gli atti delle cause;
Relatore nell'udienza pubblica del giorno 26 marzo 2015 la dott.ssa Eleonora Di Santo e uditi per le
parti i difensori come specificato nel verbale;
Ritenuto e considerato in fatto e diritto quanto segue.

FATTO e DIRITTO
1. In data 8 marzo 2014, la societ Renovo Bioenergy Monticiano s.r.l. (dora in avanti anche
Renovo) attivava davanti al Comune di Monticiano la procedura abilitativa semplificata (PAS), ai
sensi dellart. 6 del D. Lgs. 28/2011, per la costruzione e gestione di un impianto di produzione di
energia elettrica da fonte rinnovabile da biomassa, con potenza elettrica pari a 0,999 MW e potenza
termica pari a circa 6 MWh, da realizzarsi nel territorio del Comune di Monticiano Loc. Case al
Vento.
In particolare, dalla Relazione Illustrativa e Piano di Approvvigionamento Biomasse allegata alla
domanda dalla societ proponente si ricava che limpianto in questione avrebbe avuto una potenza
compresa tra i 60 kW e 0,999 MW e avrebbe operato in cogenerazione, producendo, da un lato,
energia elettrica da immettere nella Rete di Trasmissione Nazionale (circa 880 kWe utili immessi
in rete al netto degli ausiliari di impianto) e, dallaltro, energia termica per teleriscaldamento da
utilizzarsi nellimpianto di pellettizzazione che sarebbe stato realizzato e gestito da Renovo nello
stesso complesso/edificio dellimpianto a biomasse.
Nella medesima Relazione si precisa, inoltre, che la biomassa che sarebbe stata impiegata
nellimpianto come combustibile sarebbe stata composta da biomassa legnosa proveniente da
cippato vergine da manutenzione forestale, scarti di legni vergine da segherie ed industrie di prima
lavorazione del legno, vinacce vergini e sansa quale eventuale combustibile integrativo, e che la
stessa sarebbe stata reperita entro il raggio di 70 chilometri dal luogo di realizzazione.

Dal punto di vista urbanistico architettonico, dal progetto presentato si ricava inoltre che
limpianto sarebbe stato realizzato allinterno di un edificio gi esistente, rispetto al quale la Renovo
ha sottoscritto in data 14 febbraio 2014 contratto preliminare di acquisto.
Limpianto avrebbe coperto complessivamente unarea di circa 4.190 mq., di cui 1.492 mq. occupati
dal fabbricato centrale che avrebbe ospitato i principali locali dellimpianto, le apparecchiature, la
caldaia e gli uffici e la restante parte allesterno delledificio per lo stoccaggio del combustibile, per
viabilit interna, piazzali e parcheggi ed aree di rispetto.
Il procedimento attivato dalla Renovo si concludeva con la Conferenza di Servizi del 20 giugno
2014.
Infatti, allesito della seduta del 20 giugno 2014, la Conferenza di Servizi acquisiti i necessari
pareri, visto il verbale della Conferenza di Servizi del 17 aprile 2014, vista lAutorizzazione Unica
Ambientale (AUA) rilasciata dalla Provincia di Siena ai sensi del D.P.R. n. 59/2013 in ordine alle
emissioni in atmosfera, agli scarichi idrici ed alla verifica dellimpatto acustico - determinava la
favorevole conclusione del procedimento, condizionando la fattibilit dellintervento in oggetto al
rispetto di tutte le prescrizioni impartite.
Il verbale della seduta del 20 giugno 2014 veniva pubblicato sul BURT n. 28 del 16 luglio 2014.
1.1. Il suindicato verbale e gli altri atti indicati in epigrafe sono stati impugnati davanti a questo
TAR dalla societ Relais Borgo Santo Pietro di Thottrup Claus e Thottrup Jeanette Gron s.a.s. (di
seguito anche Relais) con il ricorso R.G. n. 1578/2014, dal Comune di Chiusdino con il ricorso
R.G. n. 1692/2014 e dal Comitato Spontaneo Ambiente e Salute Monticiano, unitamente ad altri
soggetti qualificatisi come residenti nel Comune di Monticiano, con il ricorso R.G. n. 1736/2014.
1.2. Con il ricorso R.G. n. 1578/2014, la ricorrente, premesso:
- che la Relais svolge attivit turistico alberghiera ed proprietaria di una struttura ricettiva di lusso
denominata Borgo Santo Pietro (qualificata come boutique albergo a cinque stelle), sita nel
Comune di Chiusdino, nel cuore della campagna toscana;
- che il territorio in cui insiste il Relais caratterizzato da un alto valore paesaggistico e si colloca
nel cuore delle aree tutelate anche a livello ambientale, trovandosi nellimmediata aderenza di aree
SIC (Sito di Importanza Comunitaria) e riserve naturali, immersa in un territorio boschivo, ideale
per escursioni e visite a carattere culturale;
- che il territorio oggi minacciato, nei suoi caratteri identitari e di pregio, dalla realizzazione di
una centrale termo-elettrica alimentata a biomassa lignea, che rischia di determinare un grave
stravolgimento dellambiente, con il conseguente grave e innegabile pregiudizio per il Relais, che
deve gran parte dei suoi introiti proprio alla sua collocazione in unarea incontaminata;
- che la societ Renovo Bioenergy Monticiano s.r.l. ha, infatti, attivato avanti al Comune di
Monticiano la procedura abilitativa semplificata (PAS), ai sensi dellart. 6 del D. Lgs. 28/2011, per
la costruzione e gestione di un impianto di produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile da
biomassa, con potenza elettrica pari a 0,999 MW e potenza termica pari a circa 6 MWh, sito nelle
immediate vicinanze del Relais, in aderenza allarea SIC alta Val di Merse, a distanza di appena 2
km. dalla Riserva Naturale Alto Merse;
ha, in estrema sintesi, dedotto:

1) limpianto a biogas non stato sottoposto a VIA n a verifica di assoggettabilit a VIA sulla base
di un solo presupposto: la potenza nominale del progetto inferiore alle soglie di potenza previste
dalla L.R. 10/2010 [lettere d) ed e) dellallegato B2] della L.R. Toscana del 12 febbraio 2010, n. 10.
Gli allegati alla L.R. 10/2010 si pongono in aperto contrasto con la Direttiva Comunitaria 13
dicembre 2011 n. 2011/92/UE, secondo cui le soglie dimensionali previste dagli Stati membri per la
sottoposizione o meno a VIA non possono essere lunico criterio in base al quale valutare un
progetto, ma la necessit o meno di sottoporre i progetti a VIA o screening deve essere valutata caso
per caso, sulla base dei criteri di selezione riportati nellallegato III alla Direttiva Comunitaria 13
dicembre 2011 n. 2011/92/UE;
2) limpianto a biogas, pur essendo localizzato in adiacenza ad un sito SIC e ad appena due km.
dalla Riserva Naturale Alto Merse, non stato sottoposto a valutazione di incidenza;
3) bench larea sia vincolata paesaggisticamente, il Ministero per i Beni e le Attivit Culturali e del
Turismo non ha partecipato al procedimento, n reso la prescritta autorizzazione; listruttoria stata
condotta in modo lacunoso e superficiale, senza alcuna analisi degli impatti del progetto sul traffico
intercomunale, viabilit e senza alcuna certezza di poter sfruttare lenergia termica prodotta
dallimpianto a biogas (lutilizzo sarebbe indicato da Renovo nellalimentazione di un nuovo
insediamento per la produzione del biocombustibile e pellets, non ancora autorizzata);
4) al momento di presentazione della PAS, Renovo non possedeva la disponibilit dei terreni
interessati da impianto e opere di connessione alla rete, ma un mero preliminare di vendita relativo
alla sola struttura ove installare limpianto a biogas, insufficiente a legittimare la presentazione della
PAS;
5) la potenza dellimpianto (quasi 6 MW termici) non consentiva lapprovazione del progetto
mediante PAS, in applicazione dellart. 16 bis della L.R. 39/2005;
6) nellambito della PAS non era consentito acquisire un ulteriore provvedimento onnicomprensivo
(come lAUA), ma il Comune avrebbe dovuto indire unapposita Conferenza di Servizi.
Si sono costituiti il Comune di Monticiano, la Provincia di Siena, la Regione Toscana, la
Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici delle Province di Siena e Grosseto, il
Ministero per i Beni e le Attivit Culturali e del Turismo, e Renovo Bioenergy Monticiano s.r.l., che
hanno sollevato eccezioni in rito (inammissibilit del ricorso per difetto di legittimazione ad agire e
di interesse al ricorso) e hanno controdedotto nel merito.
1.3. Con il ricorso R.G. n. 1692/2014, il Comune di Chiusdino, premesso:
- che larea su cui si realizzer limpianto si trova in adiacenza al SIC denominato Alta Val di
Merse, istituito nel 1995 e facente parte della Rete Natura 2000, con il quale confina su tre lati, SIC
allinterno del quale si trova anche la Riserva Naturale Provinciale Alto Merse istituita con
delibera del Consiglio Provinciale di Siena nel 1996;
- che il SIC denominato Alta Val di Merse e la Riserva Naturale Provinciale Alto Mersesi trovano
a cavallo dei confini comunali di Chiusdino e Monticiano;
- che larea su cui sorger limpianto si trova a circa 1,9 chilometri dal noto complesso religioso
monumentale, di rilevantissimo pregio storico-culturale, composto dallabbazia cistercense di San
Galgano e dalla Cappella di Montesiepi, di cui il Comune di Chiusdino concessionario duso
almeno fino al 2022;

- che, pertanto, direttamente interessato alla tutela del SIC colpito dallintervento, anche in
considerazione della vicinanza del realizzando impianto al complesso monumentale di cui si
detto;
ha, in estrema sintesi, dedotto:
1) il progetto presentato dalla Renovo in contrasto con la disciplina e le previsioni previste dal
Piano di Indirizzo Territoriale adottato dalla Regione Toscana in data 2 luglio 2014, in quanto tali
previsioni escludono la possibilit di realizzare limpianto a biomasse nellarea indicata nel
progetto, trattandosi di area non idonea ai sensi del punto 1.5 dellAllegato 1.A del PIT stesso;
2) sono state violate le norme di natura prescrittiva contenute nel Piano Energetico Regionale della
Provincia di Siena (PEP) e nei relativi allegati, approvato con delibera della Giunta Provinciale n.
146 del 20.12.2012;
3) carenza della valutazione di incidenza sul SIC, la quale era obbligatoria e doveva essere allegata
al progetto o, quanto meno, richiesta dallAmministrazione prima del perfezionamento del
procedimento autorizzatorio, trattandosi di un SIC che fa parte della Rete Natura 2000;
4) lo studio di incidenza, ove fosse stato effettuato, avrebbe avuto esito negativo;
5) lintervento progettato dalla Renovo incompatibile con la disciplina contenuta nel Piano
Strutturale e nel Regolamento Urbanistico;
6) il Comune di Chiusdino avrebbe dovuto essere coinvolto nel procedimento amministrativo di
formazione del titolo abilitativo per la realizzazione e lutilizzo dellimpianto;
7) la localizzazione dellimpianto nellarea prevista risulta illegittima anche in considerazione della
prossimit dello stesso con il complesso religioso di San Galgano e Montesiepi;
8) carenza e/o difetto di istruttoria.
Si sono costituiti il Comune di Monticiano, la Provincia di Siena, e Renovo Bioenergy Monticiano
s.r.l., con lintervento ad opponendum dei sigg.ri Mario Ciulli e Barbera Da Frassini (in qualit di
proprietari degli immobili destinati allinsediamento dellimpianto per cui causa), che hanno
sollevato eccezioni in rito (inammissibilit del ricorso per difetto di legittimazione ad agire e di
interesse al ricorso) e hanno controdedotto nel merito.
1.4. Con il ricorso R.G. n. 1736/2014, il Comitato Spontaneo Ambiente e Salute Monticiano,
unitamente ad alcuni soggetti asseritamente residenti nel Comune di Monticiano, ha, in estrema
sintesi, dedotto:
1) mancata effettuazione della valutazione di incidenza ambientale prevista dallart. 6 della
Direttiva del Consiglio 92/43/CEE (Direttiva Habitat), nonch dallart. 5 del D.P.R. n. 357/1997;
2) violazione della L.R. n. 56/2000, delle norme di Piano energetico provinciale (PEP) della
Provincia di Siena, della normativa contenuta nel Piano di indirizzo territoriale (PIT) della Regione
Toscana, delle norme del Piano ambientale ed energetico regionale (PAER) della Regione Toscana;
difetto di istruttoria.

Si sono costituiti il Comune di Monticiano, la Provincia di Siena, la Soprintendenza per i Beni


Architettonici e Paesaggistici della Toscana, il Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Siena, il
Ministero dellAmbiente e della Tutela del Territorio e del Mare, lAeronautica Militare Italiana,
lEnac Ente Nazionale per lAviazione Civile, il Ministero per i Beni e le Attivit Culturali e del
Turismo, il Ministero dellInterno, il Ministero dello Sviluppo Economico, il Ministero della Difesa,
Renovo Bioenergy Monticiano s.r.l. ed Enel Distribuzione s.p.a., che hanno sollevato eccezioni in
rito (inammissibilit del ricorso collettivo per conflitto di interesse fra i ricorrenti, per omessa
notifica alla Provincia di Siena e per carenza di legittimazione ad agire e di interesse al ricorso) e
hanno controdedotto nel merito.
2. I ricorsi R.G. nn. 1578/2014, 1692/2014 e 1736/2014 vanno riuniti per evidenti ragioni di
carattere oggettivo.
3. Ragioni di priorit logica tenuto conto della portata delle censure formulate peraltro
coincidenti con quelle di priorit temporale, connesse allordine di presentazione dei ricorsi,
impongono di prendere le mosse dallesame del ricorso R.G. n. 1578/2014 proposto dalla societ
Relais Borgo Santo Pietro di Thottrup Claus e Thottrup Jeanette Gron s.a.s..
3.1. Va preliminarmente esaminata leccezione di inammissibilit del ricorso per difetto di
legittimazione ad agire e di interesse al ricorso formulata dalla Renovo, dal Comune di Monticiano,
e dalla Provincia di Siena.
Essi deducono, sostanzialmente, la carenza di interesse - poich non sarebbe stato individuato alcun
effettivo pregiudizio conseguente alla realizzazione dellimpianto biogas nonch di
legittimazione, in quanto la struttura Borgo Santo Pietro, di propriet della societ Relais, dista circa
4 km. in linea daria dal sito in cui prevista la realizzazione dellimpianto termoelettrico, con
conseguente carenza del requisito della vicinitas.
Di contro, la ricorrente ha ribadito le considerazioni gi sviluppate nel ricorso in relazione ai
possibili danni derivanti dalla realizzazione e messa in esercizio dellimpianto, e ha meglio
precisato, sotto il profilo dellinquinamento ambientale, i gravi problemi che potrebbero derivare
dalla necessit di reperire la biomassa da utilizzare come combustibile per il funzionamento
dellimpianto, a causa dei rilevanti impatti sul sistema viabilistico sia sotto il profilo del volume di
traffico, sia sotto il profilo della rumorosit, problematiche vieppi esaltate dalla mancata
indicazione delle fonti di approvvigionamento del materiale. Inoltre, ha lamentato gli effetti delle
emissioni odorigene derivanti non solo dalla combustione, ma anche dalla essiccazione della
biomassa, circostanza che si cumula con la intenzione della Renovo di realizzare, in adiacenza
allimpianto a biogas, un ulteriore impianto per la produzione di combustibile e pellets. Ha
prospettato, quindi, lelevata probabilit di una significativa flessione delle entrate connesse allo
svolgimento della propria attivit turistico-alberghiera, tenuto conto della importanza peculiare che
nella stessa riveste il fattore ambientale.
Accertato, per espressa affermazione della Renovo, che la distanza in linea daria tra la struttura
alberghiera della ricorrente e il sito destinato allubicazione dellimpianto di 4 chilometri e 300
metri, ritiene il Collegio che tale distanza non sia tale da escludere la sussistenza di una vicinitas e/o
dello stabile collegamento con la zona il cui ambiente si intende proteggere, che devono essere
apprezzati in maniera elastica, anche in funzione dellintervento autorizzato dalla pubblica
amministrazione e della natura dellattivit che sar possibile svolgere per effetto di esso, nonch
dei pregiudizi lamentati dalla ricorrente. Quanto a questi ultimi, non pu richiedersene la piena
prova che potrebbe derivare esclusivamente dalla realizzazione dellimpianto allorch il pregiudizio
ambientale, e il correlato pregiudizio economico della ricorrente, si sarebbero integralmente

consumati, dovendosi di contro ritenere pi che sufficienti gli elementi rappresentati che incidono
su una matrice ambientale di rilevante importanza e che integrano certamente il profilo
dellinteresse.
Infatti, pur prescindendo dagli ulteriori effetti derivanti dallesercizio dellimpianto, la Renovo non
indica assolutamente, cos come lamentato dalla ricorrente, le effettive fonti di raccolta del
materiale combustibile, il che preclude di valutare e verificare i percorsi che, ai fini
dellapprovvigionamento, dovrebbero essere coperti dai veicoli, con conseguente impossibilit di
apprezzare limpatto ambientale di tale traffico potenzialmente assai intenso.
In definitiva, pur prescindendo da ogni pur possibile considerazione sui nuovi orizzonti della
legittimazione processuale attiva per la tutela dellambiente alla luce del principio della sussidiariet
orizzontale fondata sullart. 118, comma 4, della Costituzione, gli indicati elementi inducono il
Collegio a ritenere che la ricorrente abbia titolo ad agire in giudizio contro gli atti impugnati; e tale
conclusione appare conforme all'orientamento recentemente espresso da questo Tribunale nelle
sentenze (della sez. I) 1 luglio 2014 n. 1150 e 20 agosto 2014 n. 1372; in quest'ultima, in
particolare, si sottolinea l'esigenza, in materia di tutela ambientale, di seguire "un approccio
necessariamente non restrittivo all'individuazione della lesione che potrebbe astrattamente fondare
l'interesse all'impugnazione: sul punto, sufficiente rammentare come - anche sotto la spinta del
diritto europeo - la materia della tutela dell'ambiente si connoti per una peculiare ampiezza del
riconoscimento della legittimazione partecipativa e del coinvolgimento dei soggetti potenzialmente
interessati, come dimostrato dalle scelte legislative in tema di partecipazione alle procedure di
V.A.S. e V.I.A., di legittimazione all'accesso alla documentazione in materia ambientale, di
valorizzazione degli interessi "diffusi" anche quanto al profilo della legittimazione processuale
(cos Cons. Stato, IV, n. 2403/2014) ".
3.2. Nel merito, fondata e assorbente di ogni altra, la censura di cui al primo motivo di ricorso,
cos epigrafata: Violazione di legge Violazione della Direttiva 2011/92/UE del Parlamento
Europeo e del Consiglio del 13 dicembre 2011 Violazione del principio di precauzione (art. 174,
paragrafo 2, del Trattato CE, oggi art. 191, paragrafo 2, del Trattato sul funzionamento dellUnione
Europea, art. 301 del D. lgs. 152/2006 e ss.mm.ii.) e dellazione preventiva Disapplicazione della
L.R. 12 febbraio 2010, n. 10 Illegittimit costituzionale per violazione dellart. 117, comma 1,
della Costituzione.
Con tale motivo i ricorrenti hanno sostenuto che la mancata effettuazione della valutazione di
impatto ambientale in ordine al progetto relativo all'impianto contestato vizia il procedimento
perch le disposizioni regionali in materia di V.I.A., in base alle quali stata omessa tale fase
procedimentale, contrastano con la legislazione europea (direttiva 2011/92/UE), alla luce di quanto
affermato dalla Corte costituzionale nella sentenza 22 maggio 2013 n. 93. Di qui la richiesta di
disapplicazione della normativa interna a cui stata data attuazione nel caso in esame con
riferimento alla V.I.A. e il conseguente annullamento dei provvedimenti impugnati.
Con la citata sentenza n. 93/2013 la Corte costituzionale ha dichiarato lillegittimit costituzionale
degli allegati A1, A2, B1 e B2 alla legge regionale delle Marche n. 3 del 2012 nella parte in cui,
nellindividuare i criteri per identificare i progetti da sottoporre a VIA regionale o provinciale ed a
verifica di assoggettabilit regionale o provinciale, non prevedono che si debba tener conto, caso
per caso, di tutti i criteri indicati nellallegato III della direttiva 2011/92/UE, come prescritto
dallart. 4, paragrafo 3, della medesima. Tali criteri sono non solo la dimensione, ma anche altre
caratteristiche dei progetti, ovvero il cumulo con altri progetti, lutilizzazione di risorse naturali, la
produzione di rifiuti, linquinamento ed i disturbi ambientali da essi prodotti, la loro localizzazione

e il loro impatto potenziale con riferimento, tra laltro, allarea geografica e alla densit della
popolazione interessata.
La L.R. della Toscana n. 10 del 2010 ("Norme in materia di valutazione ambientale strategica
(VAS), di valutazione di impatto ambientale (VIA) e di valutazione di incidenza") presenta le
medesime caratteristiche, per quanto qui interessa. Lart. 43 comma 2 prevede: "Sono sottoposti alla
procedura di verifica di assoggettabilit ai sensi degli articoli 48 e 49:
a) i progetti di cui agli allegati B1, B2 e B3". E l'allegato B2 ("Progetti sottoposti alla procedura
di verifica di assoggettabilit di competenza della Provincia") fa riferimento alla lettera d) agli
Impianti industriali non termici per la produzione di energia, vapore ed acqua calda con potenza
complessiva superiore a 1 MW, e alla lettera e) agli "Impianti termici per la produzione di energia
elettrica, vapore e acqua calda con potenza termica complessiva superiore a 50 MW", distinguendo
quindi gli impianti del genere indicato, ai fini delle procedure di valutazione, solo in base al criterio
dimensionale.
Nel caso in esame si controverte della realizzazione di un impianto di generazione elettrica
alimentato da biomasse di potenza nominale pari a 0,999 MW, dunque rientrante nei limiti (stabiliti
dalle linee guida contenute nel D.M. 10 settembre 2010) previsti per l'applicazione della procedura
abilitativa semplificata ex art. 6 del D.Lgs. n. 28/2011.
In relazione ad un impianto di analogo tipo e potenza (da realizzare nel territorio di un Comune
marchigiano) il Consiglio di Stato, sez. IV, ha affermato, nella sentenza 22 settembre 2014 n. 4727,
che - anche a prescindere dagli effetti sulla legislazione regionale della citata sentenza della Corte
costituzionale n. 93/2013 - "il giudice avrebbe dovuto, anche ex officio, porsi il problema della
compatibilit costituzionale e comunitaria e, conseguentemente, delleventuale disapplicazione
della normativa in esame, statuente lesenzione da Via per gli impianti di potenza inferiore ad una
data soglia. In proposito, si deve rilevare come, infatti, a fondare la tesi della doverosit della V.I.A.
concorrano i principi di precauzione e dellazione preventiva, propri del diritto comunitario, sanciti
allart. 191 del T.F.U.E., ove il legislatore, nellaffermare che la politica della Comunit in materia
ambientale mira ad un elevato livello di tutela (...),induce a ritenere che la V.I.A. non possa,
certamente, escludersi sulla semplice base della soglia di potenza. Ogni normativa contrastante con
la normativa comunitaria in materia ambientale che impone la V.I.A. quale provvedimento volto a
valutare la compatibilit degli insediamenti produttivi con le esigenze di tutela dellecosistema
doveva pertanto essere disapplicata". Il Consiglio di Stato ha altres precisato: "non vale ad
escludere la doverosit della valutazione de qua la circostanza, prospettata dallappellante, che il
progetto fosse, comunque, conforme alle prescrizioni della direttiva n.92/11 UE, essendo stati
esaminati nel progetto e valutati nella Conferenza di servizi, nonch nel provvedimento finale, tutti
gli aspetti, esplicitamente, elencati allAll. III della direttiva stessa. La V.I.A. , infatti, un
procedimento dalla caratteristiche peculiari, che conduce ad una valutazione altrettanto peculiare,
non desumibile aliunde, nemmeno, si noti, dalla circostanza che, nella fattispecie concreta,
sussistano tutti i requisiti richiesti, i quali mediante la V.I.A. sarebbero, dunque, meramente da
accertare".
Le argomentazioni di cui sopra sono state ribadite dalla medesima Sezione nelle sentenze di pari
data n. 4729 e n. 4730, anchesse relative a impianti analoghi per tipo e potenza a quello di cui si
controverte nel presente giudizio, il cui progetto non stato sottoposto a V.I.A. perch al di sotto
della soglia di potenza fissato dalla legislazione regionale, prescindendo dagli altri criteri
individuati dalla normativa europea di settore (direttiva 2011/92/UE). Sussiste quindi anche in
questo caso il contrasto tra la legislazione interna applicata e detta normativa europea (gi rilevato
dalla Corte costituzionale con riferimento alla legislazione regionale delle Marche) che ha indotto il

Consiglio di Stato, nelle sentenze citate, a riconoscere come doverosa, da parte del giudice
amministrativo, la disapplicazione della norma interna.
In relazione a quanto sopra risultano fondate le censure formulate in proposito dalla societ
ricorrente; il ricorso merita perci accoglimento e, conseguentemente, i provvedimenti impugnati
devono essere annullati.
4. Quanto ai ricorsi R.G. n. 1692/2014 e n. 1736/2014, si pu prescindere dallesame delle relative
eccezioni di inammissibilit, essendo essi divenuti, in virt dellaccoglimento del ricorso R.G. n.
1578/2014, improcedibili per sopravvenuta carenza di interesse.
5. La particolarit della vicenda e la novit delle questioni affrontate giustificano l'integrale
compensazione tra le parti delle spese dei giudizi.
P.Q.M.
Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Toscana (Sezione Seconda) definitivamente
pronunciando sui ricorsi, come in epigrafe proposti, previa riunione degli stessi:
a) accoglie il ricorso R.G. n. 1578/2014 e, per leffetto, annulla i provvedimenti con lo stesso
impugnati;
b) dichiara improcedibili per sopravvenuta carenza di interesse i ricorsi R.G. n. 1692/2014 e n.
1736/2014;
c) compensa tra le parti le spese dei giudizi.
Ordina che la presente sentenza sia eseguita dall'autorit amministrativa.
Cos deciso in Firenze nella camera di consiglio del giorno 26 marzo 2015 con l'intervento dei
magistrati:
Saverio Romano, Presidente
Eleonora Di Santo, Consigliere, Estensore
Carlo Testori, Consigliere

L'ESTENSORE

DEPOSITATA IN SEGRETERIA
Il 13/07/2015

IL PRESIDENTE

IL SEGRETARIO
(Art. 89, co. 3, cod. proc. amm.)

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