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Apriamo questo numero con un mezzo mea culpa del bravo Berny. Come emerge da un articolo de La Stampa del 21
gennaio us il fenomeno delle SIM false in Telecom era molto più corposo di quanto i nostri bravi censori tentavano di
sostenere. Nel n° 26 riportavamo il dato ufficiale del terzo trimestre pubblicato da Telecom, dove dichiarava di aver dovuto
cancellare 1,9 milioni di schede false. Questo veniva dichiarato a dicembre. Nel nostro n° 26 manifestavamo nostri
dubbi su tale dato essendo certi che il numero reale fosse prossimo a 8 milioni di schede.
A poco più di un mese i nostri bravi zelanti e super pagati controllers fanno dichiarare al Berny che le schede false sono 5
milioni. A distanza di un mese si dichiara un numero 3 volte maggiore.
Non ci sembra un modus operandi da grande azienda, ma piccola bottega di borgata.
E’ apprezzabile la coraggiosa presa di posizione del Berny, ma siamo ancora lontani dal fare chiarezza su tale inquietante
vicenda. Ipotizzando 5 milioni (od 8 come sosteniamo noi) ci troviamo di fronte a fenomeni di tale gravità che impensabile
che il “vertice” non se ne sia accorto. O vale anche per Telecom il “nulla so” di siciliana ed omertosa memoria? Berny dice
che sono stati licenziati, sospesi, una quarantina di persone, tra cui alcuni dirigenti. I sospesi a livello impiegatizio sono
bassa manovalanza costretta ad eseguire. Il dirigente Top licenziato, Lucio Golinelli, è stato licenziato per “leggerezza nei
controlli”, gli è stato permesso di rientrare in sede dopo qualche giorno del suo licenziamento e caricarsi l’auto di
documenti “caldi”; in segno di gratitudine verso il suo silenzio la Moglie, ancora in Telecom, è stata messa in posizione di
responsabilità e prevediamo una dirigenza a breve. Il Napoletone nazionale in tutto questo? Un uomo che guadagna 1
milione di euro l’anno non si accorge che più del 20% (30%) delle schede attivate sono false? In questi casi due
possibilità: o sapeva (connivente e colluso) o è incapace. In entrambi i casi non è persona idonea ad assumere ruoli di
responsabilità. A proposito d’indebiti compensi: il Napo e tutti gli attori di questa vicenda hanno restituito il quanto
indebitamento percepito per aver realizzato numeri falsi? Abbiamo ragione di pensare di no, anzi l’abbiamo mandato a
fare la vacanze in Brasile assieme al fidato Cirillo (altro regista dell’operazione SIM false), entrambi impuniti e arricchiti
alle spalle di dipendenti azionisti e clienti. Sempre Berny dichiara che ci sono stati danni per decine di milioni di euro (il
Corriere di qualche mese fa da noi riportato parla di 500 m.ni di danni, 10.000 posti di lavoro); è il caso di avviare
azioni risarcitorie verso i diretti responsabili e verso chi non ha saputo gestire…
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Fedina penale del MACELLAIO
Giusto per fare un po’ di pulizia all’interno di Telecom, per dare una ventata di moralità
ed etica, termini molto di moda oggi solo a parole, chi scegliamo come uomo della
Provvidenza? Il Bona-Macellaio. Quando Padre Tonino e Berny hanno valutato questa
opportunità non erano a conoscenza dei burrascosi trascorsi del Macellaio. Di seguito
un articolo procurato dalla nostra DIA che descrive puntualmente lo spessore morale di
tale personaggio di cui Telecom Italia aveva tanto bisogno.
Complimenti al Macellaio e a chi ha pensato di portarlo in Telecom, del resto ben si inquadra in quel contesto che si sta
vivendo, fatto di censure, pressioni e minacce a tutti i livelli. BRAVI!
Caro Duke, sono un imprenditore che opera nel settore dal 1990 e la delusione che ho avuto da Telecom Italia è stata
davvero unica. Ero centro Tim fino al 2001, quando poi sono stato contattato da Wind per fare un mondo Wind, dal 2001
e al 2006 ho lavorato con Wind e facevo parte di un progetto Top, dove erano inclusi solo venti negozi in tutta Italia,
ma...quando poi nel 2004 è arrivato il Macellaio per una mia mail di malcontento inviatagli, mi manda disdetta per fine
contratto.....(31/12/06) per fortuna nella mia vita ho sempre diversificato il mio lavoro e quindi, oltre alla delusione me n’è
importato ben poco. Già nel gennaio 2006 vengo contattato Telecom per trasformare il negozio da Wind a Telecom , ma
il tutto con gli stessi margini e più personale, quindi decido di non passare, poi in seguito visto la disdetta del Macellaio,
avevo l’opportunità di prendere un locale nella strada più importante e pedonale di XXXXXX, cosi mi avvio un’avventura
con Telecom ma con un investimento notevole per rilevare il posto (500.000.00€) Inaugurazione 29/10/2007 grande festa
poco contributo scritto e tante promesse, è da sottolineare che Telecom era da circa venti anni che cercava di aprire su
quella strada......L'anno finisce bene con dei discreti guadagni, ma nel 2008 rimetto dalle tasche 70.000€; nel 2009 con
l'arrivo di Frasca espongo la mia situazione, da marzo 2009 a settembre 2009 tante promesse e tante chiacchiere, fin
quando decido nel settembre 09 di inviare un’e mail dicendo che mollavo, Il Frasca mi chiama come un pazzo
chiedendomi un incontro urgente, le mie pretese...ecc, non ho chiesto nulla di che, fitto 100% e un trattamento sui
compensi per lavoro svolto. Il Frasca s’interfaccia con Roma (Macellaio e Pellegrini,ei fu) la risposta è stata: vuole
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chiudere? e fallo chiudere! Io mi rimbocco le maniche e cerco un interlocutore per cedere la location, tra questi anche
Vodafone Gestioni S.p.A., dopo varie visite vado alla definizione con la stessa. Il 28/12/09 consegno le chiavi del Negozio
e per mia grande soddisfazione tolgo l'insegna Tim, Alice, per sostituirla con Vodafone, nel posto più importante di
XXXXXXX. Il mio, era un negozio di grandi numeri a tanta qualità, mi domando… ma è possibile che ci sia un’azienda
così allo sfascio da perdere un negozio considerato il più importanti dell’area XXX?
Davvero non ho parole! Il buon cretino Pellegrini nel gennaio 09 ha fatto una cena invitando i più importanti rivenditori.. io
ero presente, ha fatto centinaia di promesse ma non ne ha mantenuta una.
Voglio anche dirti che nel Luglio 09 mi sono incontrato con il Pellegrini per illustrargli la situazione, il vecchio e rimbambito
chiese una relazione dal territorio che gli fu fatta, ma senza alcuna risposta in merito. Vorrei che questa vicenda la
sapessero tutti. Grazie
Ogni nostro commento è superfluo, complimenti ai nostri Magnager per la brillante operazione.
Un nostro zelante ed attento agente ci segnala che il Cubo già esisteva, certo non
era bello come il Nostro e non aveva la faccia del Luky Manero impressa sopra, ma
era funzionale ed è prodotto dalla ASUS: Asus O! Play HDP-R1 HD Media
Player, il prezzo di commercializzazione è di soli 99,00 € (iva inclusa). Guardare
per credere:
http://www.youtube.com/watch?v=bb4TL9rMpA8
Complimenti al Manero ed ai nostri kasty per l’ennesima bufala che costerà il posto
di lavoro a sole 2.000 persone. Mi auguro che qualcuno assuma l’iniziativa ad
“approfondire” per via giudiziale l’ennesima “marketta”.
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Ricordate lo scandalo delle intercettazioni telefoniche? Per usare la frase di Tomasi da Lampedusa, “se vogliamo che
tutto rimanga come è, bisogna che tutto cambi”. Tutto è cambiato nel frattempo per non cambiare nulla e vi dimostriamo
perché. Ieri, Tavaroli Giuliano, carabiniere, brigadiere; lasciata l’arma, lo ritroviamo prima capo della Sicurezza Pirelli e
dopo la scalata di Tronchetti Provera, responsabile della Security Telecom Italia. A seguito dello scandalo delle
intercettazioni Tavaroli & Co sono stati destituiti. Oggi, Damiano Toselli (ispettore Clouseau), il carabiniere che a suo dire
avrebbe individuato il Duca …”un illuso che vuole cambiare il mondo con sistemi poco eleganti”, dice il Clouseau, ma noi
siamo sempre qua a fare la nostra opera anti kasta.
Invece caro Clouseau, siamo sicuri che per tentare di individuarci ha fatto uso degli stessi sistemi della ditta Tavaroli,
ovverosia accessi sui Personal Computer della “rete” e intercettazioni telefoniche.
Le intercettazioni telefoniche.
Abbiamo installato sui nostri telefonini (non Nokia) un software scaricabile gratuitamente da internet che avverte della
presenza di un terzo in ascolto, ebbene c’è sempre qualche curioso che ascolta….
Incrociando i dati estratti (più di un TeraBite) si è accertato che le persone (matricole) e/o macchine (workstation name)
che hanno violato i nostri PC anche a macchina spenta o in stand by erano sempre le stesse, facenti capo a Società
esterne tipo BSS, Eustema, NCI, Siemens, Pride s.p.a. ed altre ancora.
Conclusione amara: gli uffici della sicurezza sono sempre in mano ad ex militari; gli investigatori privati continuano ad
essere pagati profumatamente e milioni di euro svaniscono in fantomatiche consulenze. Sono cambiati i giocatori, altri
responsabili si affacciano tra associazioni e forum di sicurezza per dire che loro non hanno niente a che vedere con i
predecessori, ma i fatti sono sempre gli stessi alla faccia della libertà di informazione ed in nome di un potere esercitato
solo per mantenere posizioni di privilegio per i KASTI.
I sindacati, cosiddetti firmatari di contratto, chiedono ai “lavoratori non iscritti”: “una quota contratto di € 25,00 a titolo di
contributo per le spese da esse sostenute per la preparazione, la partecipazione e la gestione delle trattative, da
trattenere sulle retribuzioni relative al mese di marzo 2010”.
E’ evidente che di fronte al crollo degli iscritti, alla costante delegittimazione sul campo, che nasce dal pronismo cronico
degli ultimi 10 anni, alla necessità di soldi per mantenere l’elefantiaca inutile struttura, i cari amici firmatari di un ridicolo
contratto chiedono aiuto a mamma Telecom per fare cassa.
Il sottile giochetto porterà nelle tasche del sindacato,solo per Telecom Italia, 1 milione di euro, abilmente “distratto”
dalle tasche del mal capitato lavoratore sempre più carne da Bona (macello).
L’operazione è palesemente illegittima e ci meravigliamo come un’azienda che si qualifica etica come Telecom si presti a
questi giochetti da mercatino delle pulci, rendendosi complice di un’operazione deprecabile sia dal punto di vista giuridico
che morale. Caro lavoratore premurati a mandare fax di diffida secondo modello reso disponibile da comunicato azienda
a non farti trattenere i 25 euro, e apri gli occhi sull’onestà di tali operazioni.
E’ proprio vero che al peggio non c’è mai fine, ci vuole un grande coraggio a pensare un furto del genere, motivandolo
come “contributo spese per la partecipazione e gestione trattative….. Fareste meglio a non partecipare alle trattative di
sicuro avremmo meno costi e contratti migliori. A fronte tale criminale arroganza un solo sentimento: VERGOGNA!!!!!!!!!
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Dati sensibili Clienti in Romania Lunedì 11 Gennaio 2010 di Gianmarco Salvetti
Riportiamo articolo per far ben capire come gira il fantastico mondo delle Markette tra Kasti e chi alla fine è costretto a
pagarne le conseguenze, il lavoratore dormiente.
“Nell'assordante silenzio istituzionale di questa disperata crisi economica, solo per i lavoratori, continua la
delocalizzazione dei dati sensibili dei clienti Telecom Italia.
È stata infatti presentata istanza di richiesta di cassa integrazione straordinaria per 42 dei 212 lavoratori della società
Innovis Spa di Scarmagno (TO). Questa società è controllata dei gruppi Comdata Spa e Olivetti Telecom Italia. I dati
sensibili dei clienti Telecom Italia quali: dati bancari iban (numero di conto corrente bancario), conti correnti postali, codici
fiscali, indirizzi di prime case seconde case e uffici, numeri telefonici privati (anche recapito cellulare privato dei clienti),
carte di identità e firme autografe dei clienti, saranno gestiti dal personale della sede rumena della società Comdata
Service sita in Craiova, città del distretto di Dolj dello stato della Romania (in aggiunta agli attuali).
Tutto questo a scapito del posto di lavoro, dello stipendio, dell'attività lavorativa e della vita di 42 lavoratori Canavesani
della società Innovis di Scarmagno. Questi lavoratori, ex dipendenti della Olivetti di Ivrea, hanno già subito una
"riqualificazione" costata la perdita di un lavoro qualificato e il calvario della cassa integrazione, con corso di
riqualificazione, per la nascita della società Innovis nell'anno 2002. Ma questa volta è totalmente diversa la situazione.
Mentre allora la Olivetti cessava le sue attività e i suoi asset industriali, ora la Innovis spa non cessa alcuna attività.
Precisiamo che il contratto per la commessa del lavoro di tipizzazione (trattamento dei dati e comunicazioni dei clienti
Telecom Italia) è stipulato da Telecom Italia con Innovis Spa e non con la società Comdata Spa.
L'attività quindi non va a cessare ma viene trasferita nella suddetta sede rumena. Pare quindi assai maldestro
formulare una richiesta di cassa integrazione per "cessazione di attività" da parte della società Innovis. L'attività di
tipizzazione che passa attraverso Innovis viene dirottata verso la società Comdata Service (Società del gruppo Comdata
avente circa 5000 addetti), che continuerà le lavorazioni sui clienti di
Telecom Italia Spa. Inoltre queste delicatissime attività vengono
spostate verso una nazione avente i più alti gradi di criminalità
informatica al mondo. Si mette quindi a grave rischio la
sicurezza dei dati di milioni di italiani, per un mero guadagno
economico di un'attività che, già redditizia, dava lavoro in un territorio
depresso e in grave crisi come quello del canavese. Può passare
tutto questo nel solito assordante istituzionale silenzio?”
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un’analisi di clima seria e non demagogica, affidatevi a consulenti esperti, autonomi e democratici, e soprattutto garantite
il reale anonimato di chi compila il questionario. Siamo certi che come in passato saranno presentati dati taroccati che
descrivono un mondo da Alice nel paese delle meraviglie. Dalle domande che abbiamo letto sul questionario abbiamo la
sensazione si tratti dell’ennesima trappola per individuare i “cogitanti” e farli fuori, consentendo così al Padre Tonino di
raggiungere i suoi funerei obiettivi…
Approfittiamo per ricordare ai nostri cari lettori riguardo alla farsa del processo di valutazioni 2009 di
Vostro Dvke