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lurlo

Pubblicazione periodica a

diffusione gratuita - Numero 49 - GIUGNO 2015

1995 - lurlo - 2015 - ...

In questi giorni veniva pubblicato, dopo estenuanti sessioni di ciclostile, il numero 1 de lurlo.
Era esattamente laprile 1995! Visto che si tratta di una data davvero importante abbiamo deciso che
questanno festeggeremo in pi momenti questa ricorrenza. Ad esempio inizieremo a pubblicare in formato
elettronico i numeri de lurlo dal 2006 fino al 1995. Ci piacerebbe intervistare tutti i redattori storici che in
queglanni hanno contribuito alla creazione del giornale; magari ripubblicare qualche articolo di quel periodo,
visto che ne furono scritti di bellissimi che sarebbero ancora molto attuali! Insomma, non si tratta di un
semplice Amarcord ma di valorizzare anni di impegno e di lavoro che hanno portato ad essere la redazione
quella che oggi: un luogo di stimolo e di confronto per tutti quelli che sono interessati a parteciparvi. Ecco
perch ci pare giusto ed importante ricordare e festeggiare!
Ma di tutto quanto succeder daremo notizia a suo tempo...
LA REDAZIONE DE lurlo

Pregiudizi

Io sono una creatura singola,


separata dal resto del mondo,
occupo un determinato spazio,
particolari caratteristiche
psicofisiche mi
contraddistinguono dagli altri, il
corpo e la coscienza mi
appartengono in maniera
esclusiva, decido e agisco
autonomamente: sono unico....
Non faccio altro che pensare a
me stesso, alla mia situazione
attuale e ai ricordi del passato,
elaborando sopratutto progetti
per il futuro che possono
riferirsi anche allimmediato di
semplici movimenti come ad
esempio: - Mi voglio grattare la
testa... oppure: - Svolter alla
prima strada a sinistra..., provo
sentimenti contrastanti, il mio
stato danimo varia a seconda
del momento: questo divenire
emotivo trascende gli aspetti
dominanti del mio carattere
rendendomi inadeguato alla
statica applicazione di giudizi
come buono o cattivo, nella
vita di tutti i giorni incontro
persone che mi ritengono un
angioletto e altre che mi
reputano un delinquente, ma io
non sono n giusto n
sbagliato, mangio gli animali
(come faccio quindi a definirmi
buono?) e quando cammino
calpesto involontariamente gli
insetti, trovando spesso
dintralcio anche quelli della mia
specie, non sono inerte come la
(continua a pagina 2)

Doppio
sguardo

La terra il futuro

Facendo passeggiate per San


Giovanni e dintorni, ho notato
una cosa molto curiosa: nel
centro e lungo la
circonvallazione, ci sono
posacenere e bidoni per i rifiuti
per cercare di tenere la citt pi
pulita. Ma uscendo dal paese il
paesaggio cambia, si trovano
rifiuti lungo tutte le strade, senza
eccezioni, per non parlare della
zona dellex zuccherificio, che
sembra una discarica a cielo
aperto. Sacchi di pattume,
calcinacci e chi pi ne ha pi ne
(continua a pagina 2)

SOMMARIO

Pregiudizio
La terra il futuro
Doppio sguardo
Per mio fratello
Che senso inizio a
dare ai no che ricevo

1
1
1
4
4

Ho affrontato il mio giudizio


sul pregiudizio rispetto alle
sostanze partendo da due punti
di vista diversi.
Il primo pezzo nasce
istintivamente, lasciando libero lo
scorrere dei pensieri: stato
scritto, come spesso usiamo dire
noi, di getto. Ci che ne
scaturito venuto da s, senza
alcun intervento raziocinante ma
solo attraverso un sentire di
emozioni ed un fluire di
sensazioni. Il secondo, invece,
nato passando attraverso un
ragionamento, una riflessione
che mi ha portata ad analizzare,
punto per punto, ogni singolo
elemento legato al pregiudizio
partendo da una definizione ben
precisa, quella sulla dipendenza.
Non aggiungo altro e invito voi
ad esprimere un vostro
giudizio sul pregiudizio.

* ** *

Una persona che e uscita da una


dipendenza quando pu dirsi
effettivamente fuori pericolo da
una possibile ricaduta? Accade
spesso, a mio avviso, che,
superata una dipendenza
diciamo cos importante, si
passi ad unaltra pi gestibile.
Perch ce il forte rischio che
questo accada e come avviene
questo passaggio? Mi chiedo se
la dipendenza acquisita
(continua a pagina 3)

Pregiudizi
(continua dalla prima)

.... sabbia o trasparente come


laria, il mio corpo fatto di
carne, ossa e sangue: debbo
nutrirlo! Curarlo! Proteggerlo
dai pericoli!
Spesso sono costretto a
mascherare le mie vere
intenzioni, fingendomi solidale
con gli altri, un atteggiamento
questo tipico dellanimale in lotta
per la sopravvivenza (il
camaleonte si mimetizza, il gatto
allunga la zampa, altre bestioline
se messe alle strette inscenano la
propria morte). Lintera societ
umana caratterizzata dalla
simulazione da parte degli
individui, i nostri rapporti
reciproci si basano spesso su
delle bugie.... Sono lattore di un
grande ballo in maschera al
quale gli invitati giungono
numerosi....
Tra le persone in atto un
continuo scontro di interessi,
pare impossibile unificare i
caratteri, le abitudini e gli stili di
vita della gente, risulta veramente
arduo accontentare tutti: questa
diversit tra i punti di vista
impone una radicale riflessione
sulla morale della massa. Come
possono esistere infatti ideali
solidi e concreti quando noi
esseri umani veniamo mossi
sopratutto da istinti animali? L
animalit delluomo passa
spesso inosservata o comunque
taciuta in mezzo al brusio delle
chiacchiere popolari, ma una
condizione che spiega molti dei
nostri comportamenti, la verit
di fondo della societ.... Chi
scippa la borsa ad una vecchietta
per pagarsi la dose in fondo
agisce alla stessa maniera
dellaquila che si getta in
picchiata sulla preda e persino i
poliziotti chiamati per inseguirlo
vengono mossi da tali istinti: Eccolo! Eccolo! Lho visto! Si
infilato laggi a destra! - Dai
accelera che lo prendiamo!
gridano gli agenti al culmine della
caccia alluomo. E lo scippatore
finisce per ritrovarsi circondato
dai cosiddetti cittadini onesti
pronti a sbranarlo: non ci sono
giusti e sbagliati ma animali
della specie umana che lottano
per il potere e la sopravvivenza...
Io non do ascolto ai discorsi
contro il razzismo, li ritengo
chiacchiere banali, perch ho
visto come si comporta il gatto
bianco quando si accorge che il
gatto nero sta penetrando nel
suo territorio: scaccia

furiosamente il rivale
soffiandogli contro, lo graffia, gli
affonda i denti nel collo. Ho visto
il violento scoppiettare dellacqua
quando si incontra col fuoco, ho
visto la natura... Cos le entit del
mondo non sempre entrano in
comunione, poich spesso si
respingono vicendevolmente, e
questo a partire dalla materia
grezza sino ad arrivare alle
creature viventi...
Il pregiudizio ha origine
sopratutto dallistinto di difesa,
quando le creature per
sopravvivere si trovano a
stabilire che cosa rappresenti un
pericolo o meno: anche luomo
un animale e di conseguenza
anche tra di noi sorgono conflitti
generati da impressioni
soggettive, stati danimo, odori o
differenze culturali. Gli
stranieri che vengono in Italia
non sono certo esenti da questo

situazioni che durano sino a


quando non scatta listinto di
difesa per il nido, per la prole,
chiunque abbia dei figli teso a
proteggerli scacciando via
eventuali intrusi..... Altro che
comunismo o peace and
love!
Tanta gente odia i cosiddetti
pedofili, i cosiddetti drogati o i
cosiddetti barboni, ma nessuno
si rende conto che difficile
fermare la natura nella sua
variegata produzione,
inevitabilmente nascono e
nasceranno individui con
particolari tendenze e che si
comporteranno in una certa
maniera. Pretendere che non
esistano certe persone un po
come dire: - Non dovrebbero
esistere i leoni oppure Non mi
piacciono le rose, spero che
scompaiano dalla faccia della
Terra!. Se poi chi uccide, stupra

tipo di comportamento, anzi, in


certe comunit etniche la caccia
al diverso, al miscredente, una
pratica parecchio in auge.... Nella
multirazziale Europa odierna chi
accusato di razzismo viene
circondato da persone che gli
gridano rabbiosamente contro,
rendendolo vittima dei pregiudizi
del branco, lideale della
tolleranza viene usata come
pretesto per sfogare istinti
bestiali e per imporsi nella
societ.
I pregiudizi non sono per forza
di cose quelli di cui si
chiacchiera ogni giorno, lodio e
la repulsione si insinuano spesso
nella societ in maniera
decisamente sottile e molto pi
camuffata. Una delle fonti
primarie di pregiudizio
listituzione della famiglia: chi
non appartiene ai circuiti
famigliari e alle parentele si trova
molto spesso ad essere respinto
dagli altri anche perch
altruismo e tolleranza sono

e si droga venga arrestato,


questo riguarda esclusivamente
le regole scelte per mantenere
lordine nella ATTUALE societ e
non una giustizia assoluta che
tanto non esiste.
Constatare che luomo un
animale non significa declassarlo
giudicandolo in maniera
negativa, ma riconoscere aspetti
della realt che non vengono
percepiti a livello di massa,
perch qui non si tratta di
schierarsi o meno, bens di
raggiungere una visione
distaccata ed imparziale sullo
E.
stato delle cose...

La terra il futuro
(continua dalla prima)

... metta, ma che senso ha voler


tenere il paese pulito quando
tutto intorno siamo coperti di
spazzatura? Che futuro avranno
i nostri figli? Io penso che noi
esseri umani che ci riteniamo
tanto civili non dovremo

comportarci cos, dovremmo


avere pi rispetto per la natura,
visto che un mondo dove ci
viviamo noi e che viene
ereditato da figlio in figlio.
Giacch gli lasciamo una terra
piena di pattume con tutte le
malattie possibili, allora mi
chiedo: ma a questi nostri figli gli
vogliamo bene veramente?
O.

al contrario: come si pu evitare


di diventare dipendenti
dallalcool, dagli stupefacenti,
dagli psicofarmaci e cos via? In
fondo tutti noi dipendiamo da
qualcosa o da qualcuno. E un
atto di onest verso s stessi
ricordarlo sempre. Forse e
proprio nella natura umana non
riuscire a fare a meno di quel
quid che ci permetta, anche se
solo per pochi istanti, di evadere,

Doppio
sguardo

di toglierci quel senso di


pesantezza che spesse volte ci
accompagna. E lespediente per
fare ci non manca mai. Il caff
ci rigenera, la sigaretta ci rilassa,
gli zuccheri stimolano le
endorfine e addolciscono la vita, la
televisione ci seduce, mentre i
libri accompagnano la mente
attraverso mondi nuovi, storie in
cui ognuno di noi si pu calare,
ritrovare, o far rapire.
Indubbiamente si tratta di
dipendenze meno invasive,
anche se eccedere non porta mai
a qualcosa di positivo. Diciamo
anche, che, di alcune di esse, se
ne pu fare a meno. Noi per
non ci riusciamo.
Dopo questa riflessione, credo
che qualche piccolo vizio ci
aiuti a non mentire a noi stessi.
Siamo esseri umani e come tali
imperfetti. Il vizio ci appartiene e
mi spaventa pensare che
qualcuno lo neghi. Mente a s
stesso e non e consapevole che
una lieve deviazione non gli
impedir di riconoscersi ma lo
render pi umano di quanto
non lo sia gi.

(continua dalla prima)

... proceda pari passo con la


precedente (appunto gi risolta),
o e latente, o ancora e qualcosa
che subentra in un secondo
momento, ovvero, quando il
percorso di allontanamento dalla
dipendenza principale si e
esaurito. Come mai alcuni
ricadono nel vortice della
dipendenza dopo alcuni mesi o
anni che se ne sono liberati?
Credo che per cadere in una
vera e propria forma di
dipendenza non basti abusarne
un paio di volte ma penso le si
debba dare una certa continuit.
Nonostante una persona sia
consapevole che se diventa
dipendente da qualcosa come il
gioco, lalcool, il tabacco e
quantaltro andr incontro a seri
problemi e che leffetto di una
qualsiasi dipendenza e effimero,
ha sempre un inizio ed una fine,
perch persevera? Non ha
paura per s, per le conseguenze
che comporter per e nella sua
vita? Di solito si chiede: perch
sei diventato un alcolista, uno
che usa stupefacenti o labuso di
psicofarmaci? Cosa ti ha
spinto?La mia domanda invece e

* ** *

Per incominciare la mia


riflessione vorrei partire dal
significato di dipendenza. Per
dipendenza si intende
unalterazione del
comportamento, che da semplice

o comune abitudine, diventa una


ricerca esagerata e ossessiva del
piacere attraverso mezzi, o
sostanze, o comportamenti che
sfociano in una condizione
patologica. Mi sono chiesta se
lessere umano non si ritrovi in
questa definizione. La risposta
che ne ho ricavato e affermativa
e sono pronta a motivarla. La
natura umana volge alla ricerca
del piacere, piacere inteso
come situazione di benessere
che ci consente di evadere dalla
ripetitivit del quotidiano, dalla
noia, che. spesso, ci opprime,
dalla solitudine che, a volte, ci
accompagna, dai tristi pensieri e
cos via. E come lo pu
raggiungere? Partendo dalla
definizione suddetta, le possibilit
sono sostanzialmente tre. Le
sostanze che sono riconducibili
agli stupefacenti, il mezzo che
e lo strumento che ci permette
di raggiungere il cosiddetto
piacere e il comportamento
che non e altro che il modo che
noi utilizziamo per perseguire
lobiettivo di cui sopra. A questo
punto laltra domanda che sorge
spontanea e la seguente. Solo
attraverso le sostanze o
stupefacenti noi possiamo
ambire al piacere nel suo
significato pi ampio? Ritengo
non sia cos e penso di poterlo
dimostrare. Possiamo sentirci
pi sereni dopo aver fumato una
sigaretta, possiamo sentirci
gratificati stando seduti per ore
davanti al computer consultando
internet sugli argomenti pi
svariati (dai leciti agli illeciti),
possiamo sentirci galvanizzati
frequentando casin o sale da
gioco, possiamo sfogarci
abusando di alcolici o ancora
trovare tranquillit usando in
modo improprio ed incontrollato
alcuni tipi di psicofarmaci e altro
ancora. Dunque siamo tutti
dipendenti, chi pi, chi meno ed
in modo diverso, da tutto ci che
ci procura piacere. Certamente le
droghe sono illegali ed in
quanto tali ritenute socialmente
pericolose mentre il fumo da
sigaretta, internet, lalcool e gli
psicofarmaci sono socialmente
accettati perch legali. Sul
gioco dazzardo, il fumo e lalcool
siamo al limite della legalit in
quanto lo Stato ne trae una
percentuale di guadagno. E
questo dovrebbe far meditare.
Dopo tale ragionamento la
conclusione mi sembra evidente:
le sostanze legali sono dannose
tanto quanto quelle illegali. La
differenza sta nel modo in cui la
societ le classifica e le

percepisce. Ne discende, che mi


spaventa pensare che ci sia
ancora qualcuno che neghi di
avere una qualche, diciamo cos ,
propensione al vizio. Se e pi
gestibile di unaltra, sar
comunque dannosa nel tempo.
E proprio per questo motivo
che e importante non mentire a
s stessi e riconoscere ed avere
consapevolezza della propria
dipendenza per poterne uscire.
S.

Per
r mio
rattello
fr

Il pensiero che racchiude il tuo


universo dentro di me, se mi
guardi negli occhi e non mi dici
niente io oggi lo so apprezzare, la
tua smorfia, la tua voglia di vivere
mi insegna che quando uno pensa
di avere dato tanto, c ancora
qualcosa da riguardare, da
espandere. La tua fragilit
racchiude tutta la forza e la tua
felicit pu contaminare la mia.
Sono stato fisicamente vicino a te
ma emotivamente troppo lontano,
questo mi ha fatto talmente male
che non ho parole per esprimere
questa mia oscurit, la dignit
della tua essenza mi far capire il
vero valore della nostra vita, s
perch senza il tuo sorriso non
avrebbe senso la nostra
condizione di estrema libert.
Oggi mi sento libero di dirti quello
che gli altri forse non provano a
dirti perch non immaginano
possibile che due anime si
possano parlare, la mia accanto
alla tua senza indugi, senza
parole, con quel denominatore
comune che non ci fa pi male:
il silenzio.
Ti voglio bene.
C.

Il Tema del gruppo


odierno era:
nso
o
Che sen

inizzio a dar
re ai

he ricev
vo
NO ch

Apro il gruppo dicendo che


paradossalmente No una
delle prime parole che ho
imparato da piccolo e oggi
invece una delle parole pi
difficili da dirmi e accettare.
Improvvisamente nel momento
in cui mi viene detto un No mi
prende una rabbia alimentata
dallorgoglio del trentenne che
non avevo ancora conosciuto.
Infatti negli ultimi tempi una
semplice regola o un no erano
inesistenti per me: ci che
volevo facevo, qualunque cosa
fosse, con caparbiet e senza
limiti.
Tutto questo inconsapevolmente
si cristallizzato in me
diventando un vero e proprio
rovinoso stile di vita che giorno
dopo giorno mi ha solo condotto
allautodistruzione e alla
solitudine.
Volevo bere? Bevevo! Fumare?
Fumavo! Drogarmi? Mi drogavo.
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tel. 331 579 28 22 o:


urloredazione.blogspot.it
lurlo.redazione@gmail.com
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Redazione de lurlo C.o.


Ser.T.
via Marzocchi 1/a, 40017
San Giovanni in Persiceto
(BO)
4

Tutto questo eccesso non dava


mai saziet.
Ora mi trovo a scontrarmi con
questa realt dei No, vecchio
ricordo insabbiato. Oggi sono
consapevole che sono una parte
del tutto, una palestre che ha lo
scopo di aiutarmi ad affrontare
un domani gli infiniti No che la
vita, gli altri ed io dovr darmi,
impormi per il mio bene, per
una convivenza civile nella
societ: il lavoro, la gestione della
casa, delle amicizie, della mia vita.
Rispetto a questo anche gli altri
si sono riconosciuti parte di
questa impostazione di vita.
Il No che ci viene offerto non
unimposizione ma
unopportunit, perch con
consapevolezza, le giuste
motivazioni e sgretolando la
maschera che ci siamo costruiti
con le sostanze, ci rendiamo
conto che semplicemente
naturale e da esseri umani darsi
delle regole nella quotidianit.
Infatti sono esse che consentono
ad ogni persona un benessere
che fa sentire sereni, con s e gli
altri, aiutando a far scorrere la
vita di ognuno nelle fatiche e nei
bei momenti, con semplicissima
pace.

I.

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