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Purl Pubblicazione periodica discontinua a diffusione gratuita - Numero 20 - Ottobre 2003 @ EDITORIALE “SAREMO TUTTI DELINQUENTI 2” Vorremmo parlare della “GUERRA ALLA DROGA" (e INTERVISTA A EUGENIO FINARDI La redazione: questo @ un gior- nale scritto da persone che han- no 0 hanno avuto problemi con le sostanze, che hanno fatto 0 stanno facendo un percorso, che cercano di gestire Ia loro fati- (sss. che frequentano il sert. Noi ci occupiamo di disagio, le- gato al consumo 0 abuso di so- stanze, Fedidipendenca R: volevamo chiederti una cosa proprio riguardo al disagio che si vive ogg. Ta hai pariato de “la forza dell'amore”, io alla fine ho scoperto che dopo un percorso che pud essere lungo anche 20 anni, tun fossicodipendente & una persona che fa fatica ad amare... Frio onestamente ti dico che sono undipendente,nell’85 ho fatto anche ‘una comunitd equivalents al Cis, in Canada, un percorso anche molto pesante, perme, come potete immaginare& anche abbastanza difficile parlame,E stata una delle esperienze pid important della mia vita, mi hha slvatola vita, Con esperienzaposso dire che secondo me:ilproble- ‘ma della dipendenza 8 un problema di automedicazione. Existe, credo, ‘negli esseriumani a stessapercentuale che hanno dimostratoi rate gli scimpanzé in laboratorio: dal 3 l 5% della popolazione subse I'atat- tiva di sostanze, lo redo, da tossicomane, che si tratti proprio della ricerca di un premio, o di automedicazione per un disagio che non si riesceadaffrontare. Poi ci sono gli strumentiterapeutic, che ti danno il supporto, sopratttto di gruppo, ti danno degli strument che puoi uli zare. Come ci sono gli astemi, ci sono putroppo coloro per cui diventa vitale Vapporto di una sostanza estranea. Come eredo tutti noi sappia- ‘mo, uscire da questo tipo di cosa 2 difficlissimo ed & lunghissimo, E comunque come hai detto tu prima, una malatiaeronica, non si pud dire “non lo sono pi”, lo saremo per uta la vita. Per mia esperienza ‘mi sono trovatoad essere dipendente dal fatto che ogni gioved compra ‘youna pianta al mercato sotto acasa mia, avevo sempre i miei puntelli { miei rit le mie cose. Purtroppo &cosi. Da una parte credo che latteg- siamento proibizionista sia assolutamentefalimentae, la societa si deve rendere conto che ci pud essere un tipo di personaiti con questi biso- ‘ni, credo anche che sino le pit sensibil-” veramente riminale che sicostringa una percentuale in fondo rilevante ad essere emarginata per ‘un problema! Credo che Iatteggiamento antproibizionistasia fallimen- tare efondamentalmente genericriminalitiequesto® inaccetabile. Cri ‘minalita,paura disagio. lo sono per un cambio radicale di ateggiamen- to rispetto a qualunque tipo di abuso; oltretuto un’assoluta ‘ecriminalizzazione permeterebbe di identticare i reali casi di dipen- denza; esistono gli strumentiterapeutci, funzionano D: Cosa intendi per “cambio radicale”? R: Un cambio completo, cio Ia totale decriminalizzazione. Un‘assoluta INTERVISTA A LUCIA Redazione: Che cos’ per te il volontariato? Lucia: Se devo pensare al concetto di volontariato mi vengono in mente ‘due parole essenziali: il servizi e Ia condivisione. Non vorrei che uno ‘pensasse: “faccio il volontario, come sono bravo!”. To.credo, ¢ questo I'ho imparato a Sasso, che per chi vive questa situa zione di relazione di aiuto sia fondamentale, anziché mettersi in una posizione diversa rispetto alla persona verso la quale ci si propone di fare intervento, considerare priortario lo stare accanto alle persone. Per me questo @ il concetto fondamentale di servizio, che poi @ Ia condivisione massima: tu stai accanto, poi vedi che cosa pud venire fuori. ‘Questa idea ritengo stia alla base dell’ Associazione XL, che & fattadi persone che hanno deciso di mettersiassieme in modo disinteressato, cercando, senza pregiudizi, di costruire qual- ccosa a seconda della personae dei bisogni conereti che, di volta in volta, si sono presentati; soprattutto senza certez- ze, perch spesso quando un ragazzo si ova davanti una ‘persona con troppe certezze si sente un po" come schiac~ Ciato.e questo impedisce la condivisione. L'associazio- ne XL, essendo nata a Sasso, vuole mantenere que~ sto aspetto: cio’ non parte mai con idee preconfezionate, si muove sempre su delle rispo- ste da dare ai bisogni concreti che si presentanoal ‘momento. ‘Redazione: E” nata prima la comunita 0 asso ciazione? Lucia: E’ nata prima la comunit che é stata aper- tail 4 ottobre 1980, e questo non & un caso perché {14 ottobre 2 il giomo di S. Francesco che per noi hhaunsignfieato profondissimo perché, al dil dela valenza spirituale cattolica di matrcecristiana, mi piace pensare che lo spirito Francescano, che si ‘basa sull’essenzialit,sull'accoglienza.e sui valori delle piccole cose, sia un po’ lo spirito che il pro- eto si porta dentro. : Che cosa c’entra la tossicodipendenzat? L: Di fatto c’entra molto perché chi ha fatto il tossicodipendente per ‘oli anni, piu’ o meno bene, & comungue una persona che non si guarda mai dentro, ches iempe sempre di cose che vengono da fuori e non 8 mai soddisfatt, e non & mai pieno proprio perché ha perso il gusto di questeessenzialita delle cose piccole,soprattutto il gusto del rapporto. S. Francesco, su questo aspetto, era un maestro, non per niente & stato veicolo di fede per migliia di persone di fatto quando & ‘orto mi sembra che ci fossero gia qualche migliaio di fat che pulsa- ‘vano intomno a lui. Quindi ecupero dell essenziait del rapport. ‘Sasso a un principio sacrosanto che dice: "om &le sue reazioni, che ‘yuol dire che non ti presenti per quello che hai ma solamente per le capaci che hai di stare insieme agli altri, con un atteggiamento di si- spetto, di condivisione, e soprattuto di perdono. E’ necessariocapire che Paltro non lo puoi mai, mai, eliminare come persona, i potranno fare arrabbiare certisuoi comportamenti, puoi provare a coreggere “Verrore”, senza perd “eseluderlo”. Perdono vuol dire dare un’altra possibilitdall'atr, dandogli il posto che deve avere nella tua vita, & pag. 4 importante pensare che Waltro 2 sempre un dono per te e che tu devi essere un dono per altro. Lrassociazione XL, invece, &nata due anni fae, sull’esperienza di Sas- 0, porta avanti questo spirto che, secondo me, ® un bel cuore pulsante ‘nel mondo del? associazionismo. R: perché 2 nata XL ¢ cosa centra pot Sasso? LL: Molti soci sono operatori o volontari che hanno servito Sasso, oppu- re sono ragazi che sono entrati in comunita ed hanno mantenuto un rapporto di aiuto reciproco. ‘motivo contingente® stata la volontA immediata di dare una risposta al problema del volontariato che fa servizio al centro crsi di‘Tebano che rato nel 1993, ed & come il “braccio” di Sasso. Qui i ragazzi arrivano direttamente dal’esterno e vi passano un periodo di tempo che va dai ddue ai tre mesi, cia, e che permette loro di sistemarsi un po" fisicamente, di prendere le distanze dalle sostanze e di pensare ‘a qualche progetto per la loro vita. Rispetto a Sasso c’e ‘molto meno volontariato organizzato, nel senso che in ‘comunit ci siamo noi della “Piccola fraternita” che vviviamo qui ventiquatiro ore su ventiquattro e non siamo stipendiati. A Tebano questo non c’é: il bi- sogno viene coperto da volontar, di notte intera- ‘mente, di giorno solo in parte, La nostra esperienza ® stata appunto quella i organizzare questo movimento di volon- tari in modo di coinvolgere sempre pid per- sone ester, al di ld della comunita, cosi& nla idea dell’associazione XL. Da qui, poi, si sono sviluppat altri progett, che in ‘genere si preaccupano di dare dell rispo- ‘tea dei bisogni immediat, in paticolare ‘mi piace ricordame uno, che & stato rico- nosciuto utile ma purtroppo non finan- ‘iato: prendere un appartamento o una casa, ¢ usarla come punto di appoggio per persone “sbandate”, per chi ad ** esempio non ha residenza, oppure per chi ha bisogno di un punto di riferi- ‘mento; Iasi potrebbe considerare una specie di"tenda fissa”. Ame piace mol- toquesto progetto infatt caldeggio XL su questo flone: dare una rispo- sta nell'immediato a quello che é la sofferenza della strada. Delle volte faccio un mea culpa: noi della comunita siamo nella posizio- ne a cui le persone chiedono una mano per decidere di venire dentro, ‘ma spesso non riusciamo a dare risposta a quell’enorme “catino” di sofferenza che c’8 sulla strada. Ti sentiinadeguato ma capisci che c’® bisogno di dare risposte immediate. Queste persone non & detto che riescano ad uscire dalla tossicodipendenza, uttavia riuscire ad aiutarle i dove vivono, secondo me, ® un capolavoro. Quest’aspetto di XL. spero che venga valorizzato molto. Ultimamente c°® una tendenza ad incrementare il discorso della prevenzione, questo & positive perché coinvolge moti volontari giovani. Sono molto stimolat a lavorare nei Tuoghi del divertimento, sopratttto notturno. L’anno scorso I’ Associ zione stata coinvolta in un progetto chiamato “Ecstasy”, in collabora- ‘ione con il Ser. di Lugo, dave andavamo a fare questionari predispo- sti; quest esperienza mi sembra non sia andata a buon fine. Quest’anno invece le proposte che ci sono state fate sono pid alletanti: abbiamo partecipatoall’Heineken Festival di Imola, siamo stati presenti, insieme al SecT. di Faenza, a distribuire gadgets e materiale di prevenzione, ici qualeosa sulla gratuita. L:E’ un concetto che ha un valore altissimo, secondo me. Vuol dire che ‘non e’® mai un tomaconto in qualcosa che si fa, qualcosa in cui sicrede, in qualcosa che ricevi. A mio avviso il maggiore esempio di gratuita & Gesi, s'8 fatto uomo e nessuno glielo ha mai chiesto. Lo ha fatto per noi. E’ morto sulla croce solamente per noi, Penso che gratuita é vivere sul modello di Gesit, Stare nelle situazioni in modo assolutamente disin- teressato, cosa che umanamente & molto difficile. Credo che la gratuit sia un modo di essere, credo davvero che i rapport sano la mis ‘uomo ein questo senso ritengo che i rapport siano tanto pid ve pp sono gratuit. I rapporti durano nella misura in cui c*® questo non voler mai travare nell’aliro I'aspetto negativo o larivendicazione delle proprie fatiche, ma sempre cercare di leggere le fatiche i limiti dell'al~ ‘roin un atteggiamento di benevolenza e di dono reciproco. Se dovessi cconsiderare la gratuita penserei che il senso del dono, qualcosa che ti viene dato senza chiedere nulla in cambio, pensa al dono della vita. E’ veramente molto difficile essere gratuiti perch quando meno ce fo aspettiamo c’ la zampata del nostro io che viene fuori. Non 2 che ti devi avvilire per questo: lo devi accettare. Credo che bisogna accettare i proprilimitie anche amari, ti riconasci come uomo fragile, UNA RIFLESSIONE SUL VOLONTARIATO Liidea di fare quest’intervista nasce con lintenzione di approfondire aleune esperienze relative al volontariato, in questo caso al volontariato nell'ambito dellatossicodipendenza. Tn questa prima intervista abbiamo parlatodell'associazione XL, legata alla comunita di Sasso Montegianni di Marradi (Firenze). si, organizzandoli e tuteland: ‘operano in questo campo. Fino ad oggi lattivita principale dell’ Associazione & stat, e resterd in ‘modo prioritario, l'appoggio alla struttura di Tebano, centro disintossicazione della Comunita di Sasso; un’altraattvita in cui XL® impegnata & quella della formazione del volontariato, per creare una professionalita anche in chi opera gratuitamente nel campo della tossicodipendenza, CULTURA: RIFLESSIONI Cultura. Oggigiomo questo termine — breve, tre soe sillabe vie- re usato molto spesso, & divenuto di uso comune. Lo possiamo Jeggere su tutta la carta stampata, ascoltare mass-media, sentire citare in occasione di mostre, rassegne, ecc.,ecc. Se una persona, fa buon uso della parola, se da sfoggio di conoscere variewcd approfondite, se sa citare brani di poemi o date ed event storicif allora si dice di lui che “® uno con della cultura”, studiato. Nulla@ pid cid ogg dove lastragrande maggioFaiza delle persone ha avuto la possibilita di “farsi una cultura” nel Spex ‘corso degli anni, tra scuole dell’obbligo, superiori ed Universi- a A fronte di questo penso che molti di noi/abbiano perso di vista ‘due termini importantissimi celatidietro questa parola: potere climinare centinaia di uomini e donne a loro scomodi,o persone che avrebbero in qualche modo potuto recare danno al loro pote- re insegnando agli uomini ad essere uguali, che il sapere non era ‘un dono divino per pochi eletti, restando totalmente impuniti. esto 8 solo uno dei mille esempi che la storia ci presenta, ma 1s0-Che possa da solo rendere comunque bene I’idea. Mi di- cio’ cHEha\cYente-ovvio pensare che i personaggi, alternatisi nel corso dei 4, secli*nei centri di potere, abbiano fatto tutto quanto possibile are, 6 almeno rallentare, I'istruzione di massa. Tutto que~ ‘sto sié protratto fino ai tempi non lontani nei giomi nostri. Chi di noi non sa o non ha rij sentito parlare del °68? Cosa successe in quest’ anno? I pid sono eonvint si.sia trattato di una sommossa fers enone seuripent peché ets almeno ata Es liberta. A mostrarci cid abbiamo la storia, recente ed antica, in ™40pa; e poi finita li. Ma si sbagliavano di grosso, il "68 & stato modo molto chiaro. In tempi nonJontani, il sapere era per pochi: un’élite di nobili ¢ i pitt alfesponenti del clero, mentre il-testo del popolo veniva lasciato (volontariamente, ‘nonsolo 4 causa della poverta che regnava $orana) nella ignoranza pid'pforonda ¢ sfruttato oltre ogni TimitSstLgeee ‘venivacustodito gelosa- anno in cui si é verificato evento destinato a cambiare ra ‘calmente if mondo dell'istruzitme7telfistruzione dei giovani: la rivolta.culturaleSembra incredibile, ina fino ad allora era so- prawyiS80(o il metodo di Sie re pochi rampolli della classed potere. Non che i ceti social ci fosse la ‘mente e veniva tramandato fra pochi “degni”. A questi-fortunatistessa siluazione che regnava un tempo, ma non esisteva una “cul- venjvano spalancate le porte del potere del mondo e consegnate Je chiavi del potere. E” sicutamente molto pit facilee comodo tenere al giogo un popolo ignorante che non uno colto, € questo avveniva puntualmente con subdoli inganni, superstizioni e mi nacce di teribili anatemi. Yi Abbiamo un palese esempio di coms potera essere usata la cul- Santa Inquisizione, culminata con l’avvento dr tura come potere per soggiogare il popalo con I'igngranza, dil- ‘ante tutto il tempo in cui see gn largo lan eatin suo seguito. ‘ura totale”, up sistema informativo e formativo a 360°, ma sem- plicemente “conoscitivo”, cio€nozioni di base e poi via, a lavo- rare. Tutto questo 2 venuto a crollare col "68 e oggi chiunque ha \ Jé PossibilitA di “farsi una cultura”; poi I'uso che ne fara... beh Pilsen ie ow 7 juito di quanto detto la parola cultura diviene anche sinoni- libert: libert di ippparare, di sapere, di non fermarsi, di apprenger€ giorno per giomo. Liberi da catene fat- ffschemi bui, di pagine vuote e di ignoranza. juemady ed ike. te di super it “SS ere i nostri driti e di farlirispettare per essere Nel nome di una religione con la quale non avevano steurament®—w6Tini tra altri uomini nulla da condividere, scatenarono una “caccia alle-streghe" di proporzioni immani, cacciando nel pid cupo terrore il popoto, sgiocando alla superstizione basata sull'ignoranza,¢ riuscendo ad as Sy Yvon pag. 5 PER CONTATTARCI 051.957999 ORARIO SERALE centrosottosopra@hotmail.com / 1_urlo@yahoo.it 2003 2 7 ANNO DEDICATO ALLE PERSONE PORTATRICIDI HANDICAP MURALES REALIZZATIDA. NOI PRESSO LA BIBLIOTECA COMUNALE. DIS. AGATA BOLOGNESE IN UNA GIORNATA DI INIZIO ESTATE i “Ia superbia” Lettera aperta La machina del tempo? E si! Bisognerebbe proprio inventarla, Uno gira per il mondo e non pensa oppure non crede che un giomo uno sguardo possa turbarlo. (Ora in questa notte, con la mia piccola fievole lampadina accesa, con il silenzio che invade il mio corpo, la mia mente, ¢ con i piccoli brividi che, dolei percorrono il mio essere, vorrei averla gid tra le mani. Tomerei indietro , e assorbirei tutti i colori del mondo, cercherei le risposte, non farei assopire i miei sensi, non farei intorpidire il mio cuore, € non fuggirei mai pid dove i nulla @ reale e la realtA nulla ‘Smetterei di sentirmi un pupazzo disarticolato in balia delle correnti, smetterei di sentire le urla di persone mai viste, smetterei di provare invidia, Ma ricostruiri la mia corazza forgiata per immortalita, e come un condottiero andrei incontro al mondo con la stessa intensitd con cui lui é venuto incontro a me! Coltiverei un giardino senza eguali e vivrei: per le nuvole, per il sole, per la luna, per un sorriso, per un bacio.. Vivrei in tutte le ere del mondo. Los0, loso!!!!! E solo fantasia ma senza di lei non riuscirei a esistere, in fondo la fantasia non costa niente e ti porta ovunque. La fantasia tifa sentie pid vicino al cuore, che in fondo 8I'unico biechiere sempre pieno da cui puoi attingere il mondo. Ora Phai anche tu! Le istruzioni? Semplici, chiudi gli occhi e lei come per incanto parte. Usala, non sai quanto possa fare bene. Buon viaggio e..--ctin $a¢eo di colori s. pag. 6 « CONSIGLI PER FARSI MENO MALE > MANGIAREDORMIRELAVARSI:DOVE? ABOLOGNA: 1, CARITAS DIOCESANA DI BOLOGNA ‘CENTRO S.PETRONIO-VIAS.CATERINA8 TEL. 051/6448015 Cosa offre : a) CENTRO D’ASCOLTO PER CITTADINI ITALIAN! aperto: LUNEDI’, MARTED/’, GIOVEDI’ E VENERDI’ dalle ore 9.00 alle 11.30 per i cittadini non residenti a Bologna; MARTEDI’ E GIOVEDI" dalle ore 9.00 alle 11.30 per i cittadini residenti a BOLOGNA. b) SEVIZIO MENSA aperto: TUTTI | GIORNI dalle 18.00 alle 19.00 Possono accedere cittadini sia italiani che stranieri in Possesso di documento di identita valido, o documen- to certificante la denuncia dello smarrimento dello stes- 30, Coloro che si rivolgono al servizio per la prima volta avranno diritto al pasto per quindici sere ; dopo tale periodo il Centro d’ascolto per Italiani e quello per stranieri distribuiranno i buoni solo a persone scelte secondo criteri prestabiliti. ) SERVIZIO DOCCE (con distribuzione di biancheria e di abiti puliti) aperto: - MERCOLEDI’, dalle ore 15.00 alle ore 16.30 per UOMI- NI_STRANIERI; = GIOVEDI” dalle ore 15.00 alle ore 16.30 per DONNE E BAMBINI/E ITALIANE E STRANIERE; = SABATO dalle ore 9.00 alle ore 10.30 per UOMO NI ITALIANI. Per accedere al servizio docce occorre prenotarsi il giorno precedente presso il centro S.PETRONIO via S. Caterina n” 8. © CENTRO D’ASCOLTO PER CITTADINI STRANIER! -VIA RIALTO 7/2 - TEL, 051/235358. aperto: LUNEDI’ dalle ore 9.00 alle ore 11.00 MARTEDI’ dalle ore 15.00 alle ore 17.00 GIOVEDI" dalle ore 9.00 alle ore 11.00 VENERDI’ dalle ore 9.00 alle ore 11.00 2. ANTONIANO ‘Mensa tutti i giorni dalle ore 11.30. Via Guinizzelli n° 3 - Tel. 051/391484 3. CENTRO BELTRAME dove dormire: Via Sabbatucci n’ 2 - Dalle ore 18.00. Tel. 051/245156 4. OPERAS. DOMENICO Distribuzione gratuita di indumenti orario: LUNEDI’ E GIOVEDI’ dalle ore 8.30 alle ore 11.00. P.zza S. Domenico n°5 5. POLIAMBULATORIO BIAVATI Assistenza medica dalle ore 9 alle ore 12.00 Strada Maggiore 13. - Tel. 051\226310 6. AMBULATORIO SOKOS Assistenza gratuita per senza-dimora, tossicodipenden- ti, stranieri anche non in regola Via Montebello n°6 c/o ASL 7. PERCORS! ED ORAR! DELL’ UNITA’ D’AIUTO SETTORE COORDINAMENTO SERVIZI SOCIALI, COMUNE DI BOLOGNA dal lunedi al giovedi - dalle 16.00 alle 20.00 (zone: Via largo Trombetti, Via Carracci , stazione FS) ; dal venerdi alla domenica dalle 18.00 alle 22.00 (stesso giro). Per quello che riguarda i servizi offerti, non si da pi il pasto caldo che invece si é erogato fino al 15 marzo (durante il periodo invernale). servizi offerti: + informazioni sui rischi dell’impiego di sostanze; + informazioni su tutte le opportunita disponibili sul territorio di Bologna ( sedi di interventi sanitari e so- ciali, servizi pubblici, comunita terapeutiche, centri i accoglienza); = distribuzione di generi di conforto ( the, biscotti, suc- chidi frutta, acqua, coperte, latte, un pasto caldo ecc); + scambio di siringhe usate con siringhe sterili + pronto soccorso in casi di overdose = supporto psicologico ed invio o accompagnamento, su richiesta delle persona, presso i servizi socio sanita- ris = consulenza a persone con un amico/a tossicodipen- dente, anche se detenuto; = informazioni sui luoghi preposti al soddisfacimento dei bisogni primari (doce, lavanderia, mense, ripari notturni) 9. LiILL.A. Lega Italiana Lotta AIDS- via Agucchi 290/A- 051 6347644 10. Casa delle donne per non subire violenza via Borghetta 10 051 265700 dal lunedi al venerdi dalle 9 alle 14 11. L.D.A. Iniziativa Donne Aids via del Porto 17 051 520818 ag. 7 UNO] UeMY IP ejOST BYOpUOD uy] Ou: ‘B4IBAJOd : Aopeg Izzejeq ang a1a21eD, \sse, addasn5 ou 4 Auozz9 Mansy : 872/21 Ip UPeT euBojog ept IeWOId, apueiy ezzeld Prt RA euBojog ‘id U [UUEADID.URS “Las Mepeds eiuPyays :eyeWWOIB ejjap auo|zeqUasaig VWWY'D0Ud jeDos pene yp auorzeu S2uceteger ZA BUUOD B[eULOI! “ SUOIZELWOJUISIP 8 BUO!ZeWOJU! 21) a[eID0s OIBesIpP é LLIAL Yad MVNON ONOS 310uvd 3a ‘i i yisew jeqby, oj02119 oj4n,] ap Quoizepay pag. 8

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