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S.

ANDREA DELLE DAME


RELAZIONE TECNICA IMPIANTI ELETTRICI

1.

SCOPO DEL DOCUMENTO

Il presente documento intende illustrare i criteri progettuali per la realizzazione degli impianti elettrici, di
illuminazione, di sicurezza e servizi del Complesso di S. Andrea delle Dame.
La progettazione stata effettuata tenendo conto di alcuni dati di base forniti dalla Committenza ed altri
assunti dai progettisti che si sono dovuti basare su una documentazione, alquanto carente, che avrebbe
dovuto riportante lo stato di fatto e che, alla luce di alcuni disagiati sopralluoghi, non sempre corrisponde
alla realt; in ogni caso, limpianto progettato, stato sovradimensionato con un accettabile margine di
sicurezza (coefficiente di contemporaneit eguale ad 1 e coefficiente di utilizzazione eguale a 0,8) in modo
da garantire le alimentazioni delle utenze e\o le eventuali future nuove richieste.
Partendo da queste premesse, limpianto, pertanto, stato concepito come se fosse ex-novo e, quindi,
separato da quello esistente.
Lintegrazione dei due impianti, se le condizioni generali dovessero consentirlo, potrebbe avvenire nella
fase realizzativa che determiner un nuovo stato di fatto ove troveranno la giusta collocazione tutte le
apparecchiature previste, in ottemperanza a tutte le Normative e le prescrizioni Vigenti (in particolare il
DK5600), altrimenti comunque il nuovo impianto potr funzionare come sistema separato ed indipendente
dallimpianto precedente.

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2.

NORMATIVE DI RIFERIMENTO

Gli impianti saranno realizzati a regola darte; le loro caratteristiche e dei singoli componenti
corrisponderanno alle norme vigenti ed in particolare saranno conformi a:

alle prescrizioni applicabili contenute nelle disposizioni legislative;


alle prescrizioni applicabili contenute nelle Circolari Ministeriali;
alle prescrizioni delle Norme UNI e CEI;
alle prescrizioni delle Norme Tecniche ENEL (DK 5600 e successive integrazioni, ecc.)
alle prescrizioni delle Norme Tecniche TELECOM

2.1

Requisiti di progettazione

2.2

Introduzione

Per assicurare comfort e sicurezza del personale impiegato, linsediamento sar dotato degli impianti di
seguito elencati:

impianto di illuminazione;
impianto di illuminazione demergenza;
impianti elettrici e di forza motrice;
gruppi di continuit
impianto di terra e scaricatori di sovratensione;
impianti di telefonia e videocitofonia integrata;
rete Lan Telematica;
impianto di videocontrollo a circuito chiuso;
impianto di rivelazione incendi;
impianto di ricezione TV terrestre e Satellitare.

2.3

Principi generali

I criteri di base che informeranno la progettazione degli impianti saranno i seguenti:

2.4

sicurezza degli operatori, degli utenti e degli impianti;


semplicit ed economia di manutenzione;
scelta di apparecchiature improntate a criteri di elevata qualit, semplicit e robustezza, per
sostenere le condizioni di lavoro pi gravose;
risparmio energetico;
affidabilit degli impianti e massima continuit di servizio;
cura dei vincoli ambientali e paesaggistici, in modo da non interferire negativamente con il contesto
ambientale circostante.
Alimentazione elettrica

Lenergia elettrica primaria verr fornita dallENEL alla tensione di 9 kV. Sar ampliata la cabina di
trasformazione esistente per far fronte alle nuove utenze che assorbono una potenza di circa 1000 kW.

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La potenza installata poco pi di 1000 kW per cui la scelta di un fattore di contemporaneit pari a 0,8 ed
un fattore di utilizzazione pari a 1 (per avere ampi margini di sicurezza) determina la richiesta di un
trasformatore da 800 kVA.
In ogni caso sia per la progettazione che per la realizzazione dellampliamento della Cabina Elettrica sono
stati, e saranno in fase di realizzazione, osservate tutte le disposizioni del DK 5600 ( che si riporta in
allegato) e successive integrazioni.
La corrente nominale sar:
In = Pn / (1,73 x Un)
mentre la Icc sar data dalla relazione:
Icc = 100 x In / Ucc
con Ucc = tensione di cortocircuito del trasformatore assunta pari al 4%.
Le apparecchiature in MT avranno Tensione Nominale che potr essere 12kV, o 24kV, a seconda della
disponibilit che dar la rete Enel a seguito dellaggiornamento del contratto di fornitura (sempre in
ottemperanza al DK5600), mentre il potere dinterruzione del D.G. (Dispositivo Generale) garantir
linterruzione di una corrente di c.to c.to fino a 25 kA.
Il D.G. sar un interruttore in SF6 comandato da rel elettronici per i quali prevista:
a) una soglia istantanea nei confronti di un cortocircuito sul primario;
b) una soglia ritardata (o a tempo inverso) destinata ad intervenire in caso di guasto sul secondario;
Nellattribuzione del ritardo si rimane al di sotto di 2 s (tempo limite fissato per la tenuta al c.to c.to dei
trasformatori) ed al di sopra del tempo di ritardo necessario per evitare lintervento a causa della corrente
dinserzione dei trasformatori.
In ogni caso il tutto sar definito in sede realizzativi in accordo con gli uffici rete ed esercizio dellENEL nel
rispetto delle pi recenti integrazioni del DK5600.
Il Trasformatore sar preferibilmente in resina anche a causa della presenza di gruppi statici di continuit
(di cui si dir tra poco); infatti lassenza del cassone metallico nei trasformatori in resina riduce le perdite
dovute alle correnti addizionali prodotte dalle armoniche di tensione che caratterizzano i carichi con UPS,
inverter, ecc.
Durante la fase realizzativa, sempre in ottemperanza del DK5600, dopo aver effettuata una serie di misure
sul campo, sar realizzato un controllo automatico di gestione dellinserzione dei trasformatori e\o del G.E.
(Gruppo Elettrogeno), che attualmente avviene in modo manuale e quasi sempre a discrezione del
personale addetto al controllo e manutenzione degli Impianti Elettrici.

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Per ci che riguarda lalimentazione di sicurezza, a causa della presenza di due apparecchiature di RMN,
per garantire la continuit elettrica alle macchine, sono previste due sorgenti di energia di sicurezza,
erogata da due gruppi statici di continuit.
La prima sorgente quindi costituita dallenergia fornita dallENEL in media tensione a 20 kV, che lente gi
consegna nel locale ad esso riservato; in adiacenza a questo, c il locale misure, dove sono installati i
misuratori fiscali dellenergia.
La seconda sorgente data da un gruppo statico di continuit costituito da:

un raddrizzatore-carica batterie;

una batteria di accumulatori;

un inverter trifase;

un commutatore statico;

un by-pass manuale.

Il principio di funzionamento del gruppo prevede che, in presenza di rete, questa fornisce l'energia
all'utenza tramite raddrizzatore e inverter, mentre il raddrizzatore assicura la carica alla batteria di
accumulatori; in assenza di rete, l'alimentazione dell'inverter viene trasferita istantaneamente e senza
perturbazioni per le utenze dal raddrizzatore alla batteria di accumulatori, la quale lo alimenter nei limiti
della sua autonomia (circa 15 min. tempo entro il quale va a regime il Gruppo Elettrogeno).
Al ritorno della rete, viene ristabilita la situazione normale e vengono ricaricati gli accumulatori.
In caso di guasto dell'inverter o di sovraccarico, per mezzo del commutatore statico, il carico viene
trasferito direttamente alla rete senza perturbazioni alle utenze; automaticamente, al termine dell'anomalia,
le utenze passano di nuovo sotto l'alimentazione dall'inverter.
Lalimentazione che lUPS fornisce alle utenze no-break e la sua qualit ottimale.
Il Cenelec ha emanato le Norme EN500091/1, EN50091/1/2, EN50091/2, EN50091/3 dando le prescrizioni
generali di sicurezza, di prestazioni e i metodi di prova, di compatibilit elettromagnetica del prodotto.
Le norme per linstallazione sono le CEI 648, CEI 11-20, CEI 17-13, CEI 21-39.
A causa della presenza di condensatori nei filtri di ingresso possono aversi correnti di dispersione fino al
5% della corrente nominale dellapparecchio; quindi si pu determinare una situazione di pericolo anche in
assenza di guasto a terra. In questi casi raccomandabile, per similitudine a quanto previsto nella Sezione
707 della Norma CEI 64-8 per i centri di elaborazione dati con elevate correnti di dispersioni a terra, che
2
2
lUPS sia collegato a terra con un conduttore di almeno 10 mm o con due conduttori di 4 mm . I

condensatori devono essere completi di resistenze di carica tali da eliminare le tensioni residue con le
costanti di tempo previste dalla Norma.
La protezione contro il sovraccarico prevede interventi entro circa 10 minuti con una sovracorrente pari a
1,25 In e entro circa 10 s con sovracorrente pari a 1,5 In. La protezione contro il cortocircuito deve essere
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attuata con dispositivi sufficientemente limitatori conformemente alle indicazioni del costruttore. In tutti i
casi di carico viene commutato dallinterruttore statico sulla rete.
La protezione contro i contatti indiretti pu venire affidata a un interruttore differenziale il quale deve per
essere di tipo B, adatto sia per le correnti alternate e pulsanti che per le correnti continue livellate, stante la
presenza nellUSP di componenti non lineari.
Una corrente di guasto continua anche elevata non verrebbe infatti rilevata dagli interruttori differenziali di
tipo A o di tipo AC, e a causa del mancato intervento si potrebbero creare situazioni di pericolo.
Le masse devono essere collegate a terra, e la terra deve avere una resistenza RE 50/Id dove Id la
corrente di tipo guasto a terra, che se i circuiti serviti sono poco estesi capacitiva e molto piccola.
I valori di RE che soddisfano tale condizione sono quindi facilmente ottenibili.
Le batteria essendo al Piombo in quanto il gruppo ha una grossa potenza ed unautonomia di circa 15 min.
saranno ventilate per la eliminazione dellidrogeno che si sviluppa durante lelettrolisi e saranno alloggiate
in apposito locale.
Per facilitare la sua manutenzione, il gruppo dotato di un by-pass meccanico manuale che isola l'inverter
ed il commutatore statico, lasciando la continuit dell'alimentazione del carico; altri dispositivi manuali
consentono l'isolamento del raddrizzatore dalla rete e della batteria dal gruppo.
Per garantire la sicurezza di chi deve eseguire interventi sullUPS o sulla rete necessario che lUPS sia
connesso alla rete tramite un dispositivo di sezionamento.

2.5

Consegna TELECOM

Le linee TELECOM , verranno attestate nel locale controllo ubicato a Piano Terra e faranno capo al
centralino dellimpianto di Telefonia e Videocitofonia integrata. Da qui partiranno le linee verso i vari
ambienti; in ogni laboratorio e/o studio medico vi sar una presa per il collegamento dei Computer in rete
locale e verso rete esterna.

2.6

Impianto di illuminazione

Lilluminazione permetter di svolgere il compito visivo richiesto in ciascun ambiente con il comfort pi
elevato possibile.
Per il dimensionamento dellimpianto interno si prenderanno come riferimento i requisiti proposti dalla
Norma UNI 10380; nei locali con videoterminali, si prevede di rispettare le prescrizioni contenute nel D.
Lgs. 626/94 e successive modifiche ed integrazioni.

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2.6.1

CORRIDOI, UFFICI, LABORATORI E STUDI MEDICI

Lilluminazione sar ottenuta con sistema diretto - indiretto, mediante linstallazione a parete e soffitto di
plafoniere che nella maggior parte dei casi saranno a tubi fluorescenti per ottenere un buon risparmio
energetico. Ove fosse richiesta una migliore resa cromatica saranno installate lampade adeguate.
Lilluminamento prescritto per i corridoi e gli atri di 200 lux medi misurati a 20 cm dal pavimento; nei
laboratori, negli uffici e negli Studi Medici sono invece richiesti dai 350 ai 500 lux medi a 85 cm dal
pavimento.
Laccensione delle luci dei corridoi e degli ambienti comuni di passaggio comunque sar comandata da
interruttori della serie civile, montati su scatola incassata a parete nei pressi delle porte.
L'impianto far capo ad un quadro elettrico dove ci sar la possibilit di commutare il funzionamento tra
uno stato di illuminazione continua ovvero temporizzazione tramite apposito rel; saranno previsti pi
circuiti, in modo da poter lasciare comunque un illuminazione notturna ridotta al 20%, mentre uno dei due
circuiti sar alimentato sotto rete di emergenza.
Lilluminazione di sicurezza sar realizzata installando plafoniere con lampada fluorescente da 11 W,
dotate di complesso autonomo di alimentazione e di opportuno pittogramma, nei pressi delle uscite di
sicurezza. Lilluminazione di sicurezza sar alimentata da rete dedicata e selettiva nelle varie zone ed
inoltre sar dotata, per ogni piano, di dispositivo di disabilitazione asservito da interruttore orario e/o
manuale installato nel Quadro Generale Piano Terra.

2.7

Impianto F.M.

2.7.1

GENERALIT

L'energia elettrica verr erogata agli utilizzatori a 230/400 V - 50 Hz.


Il dimensionamento dellimpianto e dei suoi componenti sar sviluppato in accordo con le norme CEI 64-8.
Il sistema di alimentazione sar di tipo TN-S.
Il rifasamento sar di tipo centralizzato, valutato tenendo conto i seguenti fattori di potenza:

illuminazione con lampade ad incandescenza o alogene

illuminazione con lampade a scarica

prese

motori elettrici (se non diversamente indicato dal costruttore)

0,85;

apparecchiature informatiche

0,6.

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1;
0,9;
0,8;

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Il dimensionamento dei circuiti verr eseguito tenendo conto della potenza assorbita da ciascuna utenza e
delle contemporaneit di seguito fissate; in ogni caso, la caduta di tensione massima ammessa sullutenza
pi sfavorita non potr eccedere il 3%.

2.7.2

R.M.A. E R.M.U. (RISONANZA MAGNETICA ANIMALE E RISONANZA MAGNETICA UMANA)

In considerazione della delicatezza di tali esami e vista la necessit di dover garantire alle sofisticate e
delicate apparecchiature un'adeguata alimentazione, ogni R.M. sar alimentata tramite proprio gruppo di
continuit e sar indipendente sia dall'altra che dal resto dell'impianto. Ci garantir il filtraggio di eventuali
forme d'onda anomale provenienti dalla rete che comunque sar tenuta sotto controllo da un apposito
analizzatore. Inoltre, per maggiore sicurezza, i gruppi di continuit saranno comunque corredati di
soppressori di transitori.

2.7.3

ILLUMINAZIONE

La potenza assorbita dagli impianti di illuminazione sar quella data dalle lampade collegate, tenendo
conto anche delle perdite negli eventuali reattori.
I circuiti luce per interni saranno normalmente monofase, con un carico massimo di 1800 W; la
contemporaneit considerata sar pari a 1.
I circuiti luce per esterno saranno monofase; la contemporaneit considerata sar pari a 1 nelle ore di
funzionamento.
2.7.4

PRESE

La potenza assorbita dai circuiti delle prese elettriche fissata nella seguente tabella.

Tipo presa

Prese per circuito

Potenza

Fattore di potenza Contempora-neit

[VA]

fra circuiti prese

Civile Bivalente 2x10/16 A

27

6000

0,70

Civile UNEL 2x10/16 A

27

6000

0,70

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2.7.5

DOTAZIONE DI PRESE

Negli uffici e nei laboratori sono previste prese installate nelle posizioni standard degli ambienti civili ed
in prossimit delle scrivanie; nelle vicinanze di queste ultime, in particolare, vi sar un gruppetto di
prese di varia natura: telefoniche e rete RJ45, TV, elettriche da rete protette da scaricatori di
sovratensione, elettriche da gruppo di continuit.

Nei servizi igienici si prevedono delle prese per lallaccio di asciugamano elettrico.

2.7.6

QUADRI ELETTRICI

La potenza assorbita da un quadro elettrico viene calcolata sulla scorta degli elementi prima indicati; sul
quadro a monte, la potenza del sottoquadro considerata pari a quella determinata su questultimo,
corretta da un coefficiente di ampliamento futuro che, se non diversamente indicato, viene fissato nel 20%.
La contemporaneit tra diversi sottoquadri, utilizzata per valutare la potenza assorbita dal quadro
superiore, fissata nel 90%.
Nei quadri, oltre agli strumenti di misura e segnalazione ove presenti, sono installati gli interruttori a
protezione delle linee di alimentazione.
Il coordinamento tra le protezioni magnetotermiche e le condutture viene assicurato dal rispetto delle
condizioni esposte nella sezione 2 della NORMA CEI 64-8 e cio:
Ib In Iz con If 1,45 Iz ;
Successivamente si esegue la verifica dellenergia passante per constatare se essa inferiore alla
massima energia sopportabile dal carico:
2
2
2
I xt K xS ;

questultima risulta essere verificata qualora uneventuale Icc sia maggiore della Icc min. di quel circuito.
La Icc minima viene calcolata con la formula:
Icc min = 15 x V x S / L
Da cui si pu ricavare la massima lunghezza protetta della linea.
Se la condizione di cui sopra non dovesse essere verificata si opta per un cavo di sezione maggiore. Tale
scelta migliora la conduttura anche ai fini della c.d.t. a valle della linea.

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2.7.7

REQUISITI COSTRUTTIVI

Gli impianti ordinari presenteranno un grado di protezione IP20.


Gli impianti nei locali con docce avranno grado di protezione IP44.
Gli impianti nei locali tecnici, nei laboratori e nei depositi avranno grado di protezione IP65.
I circuiti di distribuzione faranno uso di cavi isolati in PVC in genere cavi unipolari di qualit N07V-K
interamente contenuti in tubazioni che, per le dorsali principali, viaggeranno sotto pavimento, mentre i
montanti e le diramazioni andranno a muro sotto traccia.

2.8

Impianto di terra

Per garantire la sicurezza di cose e persone in caso di contatti accidentali, verr utilizzato l impianto di
terra esistente al quale faranno capo tutti i cavi giallo-verde dei vari circuiti.
Limpianto di messa a terra sar composto dai seguenti elementi:

conduttori di terra;

nodi o collettori equipotenziali;

conduttori di protezione;

conduttori di equipotenzialit.

L'impianto sar collegato alla rete di dispersione preesistente che sar comunque di nuovo
preventivamente controllata e misurata.

2.8.1

CONDUTTORI DI TERRA

I conduttori di terra costituiscono il raccordo tra il sistema di dispersione ed i nodi equipotenziali.


Essi saranno dimensionati in accordo con la tabella 54A delle Norme CEI 64-8 e dovranno essere collegati
al dispersore in modo accurato ed elettricamente soddisfacente.

2.8.2

NODI EQUIPOTENZIALI

Allinterno dei pozzetti contenenti i dispersori verticali, saranno previste sbarre per costituire collettori di
terra a cui faranno capo:

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i conduttori di terra;
i conduttori di protezione;
i conduttori principali di equipotenzialit.

2.8.3

CONDUTTORI DI PROTEZIONE

I conduttori di protezione verranno collegati allimpianto di dispersione mediante il collettore equipotenziale;


il loro dimensionamento in ossequio alla tabella 54F delle Norma CEI 64-8; in caso di pi circuiti nella
stessa via cavi, si potr ricorrere ad un unico PE avente sezione almeno pari alla met della sezione del
conduttore di fase del cavo elettrico di alimentazione di maggiore sezione.

2.8.4

CONDUTTORI DI EQUIPOTENZIALIT

I conduttori equipotenziali assicureranno il collegamento a terra delle masse estranee.


I conduttori equipotenziali principali saranno in rame con sezione compresa tra 6 e 25 mm2; quelli
supplementari avranno sezione non inferiore a 2,5 mm2.

2.8.5

PROTEZIONE CONTRO I CONTATTI ACCIDENTALI

La protezione contro i contatti diretti avverr con adeguate misure di isolamento, ostacolo o distanziamento
oppure racchiudendo le parti attive entro involucri o barriere con grado di protezione non inferiore a IP20.
La protezione contro i contatti indiretti, invece, si ottiene con l'interruzione automatica dei circuiti.
Il sistema di collegamento dell'impianto del tipo TN-S, pertanto tutte le masse sono collegate all'impianto
di terra mediante il conduttore di protezione e tutte le prese a spina sono munite di contatto di terra se
fanno parte di sistemi di I categoria.
In bassa tensione, le caratteristiche dei dispositivi di protezioni e le impedenze dei circuiti sono coordinate
in modo tale che, in caso di guasto di impedenza trascurabile in qualsiasi parte dellimpianto tra un
conduttore di fase ed un conduttore di protezione o una massa, linterruzione automatica dellalimentazione
avvenga entro il tempo specificato, soddisfacendo la seguente condizione:
Zs * Ia U0

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dove Zs l'impedenza in dellanello di guasto che comprende la sorgente, il conduttore attivo fino al
punto di guasto ed il conduttore di protezione tra il punto di guasto e la sorgente, Ia la corrente in ampere
che provoca linterruzione automatica del dispositivo di protezione entro il tempo definito nella Tabella 41A
della Norma CEI 64-8 in funzione della tensione nominale U0 oppure, per i circuiti di distribuzione entro un
tempo convenzionale non superiore a 5 s e U0 la tensione nominale in c.a., valore efficace tra fase e
terra.
In alternativa al coordinamento fra impianto di messa a terra e dispositivi di protezione attiva, la protezione
contro i contatti indiretti stata realizzata adottando macchine e apparecchi con isolamento doppio o
rinforzato per costruzione od installazione, ossia apparecchi di Classe II.
In uno stesso impianto la protezione con apparecchi di Classe II pu coesistere con la protezione mediante
messa a terra; tuttavia vietato collegare intenzionalmente a terra le parti metalliche accessibili delle
macchine, degli apparecchi e delle altre parti dell'impianto di Classe II.

2.9

Impianto di Telefonia e videocitofonia integrata

Tale impianto serve per le comunicazioni tra gli utenti interni ed esterni e le videocomunicazioni interne
avendo la possibilit di realizzare anche videoconferenze. Al centralino so possono allacciare 3 linee
esterne che possono accedere in contemporanea a pi utenti interni a seconda dellespandibilit di cui
dotata lunit centrale. Limpianto sar rispondente alle Norme internazionali per reti di categoria 5.
Le postazioni utente saranno costitute da una presa RJ45 in categoria 5.
Ognuna di queste sar singolarmente collegata alla centrale con cavi telefonici a 4 coppie schermati in
categoria 5, tipo FTP che viaggiano in conduttura dedicata in PVC flessibile.
Limpianto presenter grado di protezione IP20 nei locali ordinari e IP44 nei locali marci.

2.10

Rete LAN per Computers.

Tale rete servir per collegare tra loro i vari utenti. Limpianto sar rispondente alle Norme internazionali
per reti di categoria 5.
Le postazioni utente saranno costitute da una presa RJ45 in categoria 5 posta in adiacenza della presa
RJ45 dellimpianto del punto precedente in modo da rendere molto flessibile e potente il sistema di
comunicazioni interno ed esterno. Ognuna di queste sar singolarmente collegata alla centrale con cavi
telefonici a 4 coppie schermati in categoria 5, tipo FTP che viaggiano in conduttura dedicata in PVC
flessibile. Ognuna di queste sar singolarmente collegata allarmadio di zona con cavi telefonici a 4 coppie
schermati in categoria 5, tipo FTP; tali linee non possono eccedere la lunghezza limite di 90 m.

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Larmadio fonia dati preveder un numero di utenze pari alle prese installate, con la possibilit di ulteriore
eventuale ampliamento.
Limpianto presenter grado di protezione IP20 nei locali ordinari e IP44 nei locali marci.

2.11

Impianto di rivelazione incendi

Limpianto di rivelazione incendi sar del tipo interattivo ad indirizzamento individuale con circuiti di
collegamento dei rivelatori in campo ad anello; sar dimensionato in ossequio alle prescrizioni delle Norme
UNI 9795, UNI-EN 54, per quanto applicabili, ovvero a norma straniere equivalenti, od alle
raccomandazioni dei costruttori.
Limpianto far capo ad una centrale di edificio alla quale saranno collegati:

rivelatori di fumo ad alta sensibilit e rilevatori termovelocimetrici , ubicati, un po dovunque, nelle sale
riunioni, negli archivi, nei corridoi e nei controsoffitti;

pulsanti manuali di allarme nei pressi di ogni uscita di sicurezza;

In caso di allarme, la centrale attiver delle targhe ottiche ed acustiche per avvisare il personale
presente del pericolo; inoltre, dar il via alle procedure di emergenza previste, quali larresto degli
impianti di condizionamento, il distacco dei carichi elettrici, la segnalazione a distanza per lintervento
delle squadre di soccorso.

2.12

Impianto di ricezione TV Terrestre (e Satellitare o FAST-WEB)

Sar costituito da unantenna terrestre (ed una satellitare) collegate ad una centralina di ricezione
miscelata ed amplificata provvista di filtri antidisturbo.
La distribuzione avverr tramite collegamenti passanti e/o derivati, con cavo TV coassiale da 75 OHM,
secondo le normative vigenti, in quasi tutti gli ambienti; le prese saranno ubicate nel gruppo prese.
Il Progettista
Prof. Ing. Luigi Maffei

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