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RELAZIONE INTRODUTTIVA
Beatrice Moretti Segretaria CGIL Frosinone Latina
Il problema del sovraffollamento dei nostri punti di soccorso
quotidianamente oggetto di attenzione da parte della stampa locale, ma non
abbastanza evidentemente da essere quindi affrontato e risolto da chi invece ha la
responsabilit di doverlo fare, tant che va assumendo aspetti di preoccupante
cronicit, se vogliamo utilizzare un linguaggio sanitario.
Le soluzioni tardano ad arrivare e spesso continuiamo ad assistere ad
inaccettabili rimpalli di responsabilit tra chi lavora in questi servizi, chi sta sul
territorio, ossia i Medici di Medicina Generale, chi ha responsabilit manageriale
della nostra Azienda Sanitaria e chi ha la responsabilit politica e rappresenta questo
territorio nel Consiglio regionale del Lazio, come sappiamo una Regione
particolarmente esposta in termini economici (disavanzo e piano di rientro), sia in
termini di efficienza sanitaria.
Oggi la nostra intenzione non per di cercare colpe, ma quella di
creare unoccasione di confronto serio e costruttivo tra tutte le parti interessate,
analizzando e facendo un bilancio dello stato dellarte, con il contributo degli
operatori del settore, per identificare insieme delle soluzioni e avanzare quindi le
nostre proposte.
Abbiamo voluto mettere in relazione la questione del sovraffollamento dei
nostri Pronto Soccorso con il profondo processo di riorganizzazione avviato nel
nostro territorio con lapertura della Casa della Salute di Pontecorvo, che sar seguita
poi dalle altre che sono state individuate: Ceccano, Ceprano, Atina, Ferentino, etc. ,
per capire se questa scelta sta dando risultati concreti rispetto agli obiettivi fissati.
La Regione Lazio ha infatti investito molto sulle Case della Salute e con il
DCA 40/2014 ha precisato che la Casa della Salute il luogo fisico immediatamente
riconoscibile dai cittadini, in grado di erogare lassistenza primaria ed eventualmente,

se prevede moduli aggiuntivi, assistenza intermedia, che si colloca e si connette con


lospedale e con gli altri servizi territoriali.
Obiettivo della Casa della Salute un efficace presa in carico del
paziente, in particolare del paziente cronico, in grado di ridurre gli accessi
impropri al P.S. ed i ricoveri ripetuti in ospedale.
La Casa della Salute di Pontecorvo frutto della riconversione
dellOspedale Del Prete, che in una prima fase era diventato un Ospedale
distrettuale di II livello, e che da marzo 2014 prevede un Area Pubblica molto
ampia in cui sono presenti un postazione di continuit assistenziale gestita da 4
Medici, che assicura oltre alle normali attivit di istituto anche le eventuali criticit
che dovessero presentarsi presso larea delle cure intermedie a gestione
infermieristica, unattivit di assistenza specialistica ambulatoriale molto ampia .
Importante evidenziare che sono presenti a Pontecorvo nella Casa della
Salute le forze del volontariato, con un AREA del Volontariato e della Mutualit.
Ma un altro aspetto particolarmente interessante rappresentato
dallistituzione del

Modulo di

UNITA di CURE INTERMEDIE ad elevata

intensit assistenziale infermieristica (UCI prima denominata UDI) di 15 posti


letto, la cui

dotazione organica rappresentata da personale dipendente

cos

articolata: 1 dirigente medico; 7 infermieri, 3 OSS, 2 Ausiliari, a cui vanno sommati i


MMG che hanno aderito al progetto sperimentale di istituzione dellUnit di degenza
Infermieristica e che assicurano lassistenza medica dalle 8 alle 20, mentre nelle ore
notturne e nei giorni festivi eventuali urgenze sono assicurate dalla postazione di
Continuit Assistenziale.
La Casa della Salute di Pontecorvo e le altre che la ASL di Frosinone ha in
programma di aprire nel nostro territorio sono lesempio di un grande processo di
riorganizzazione e di trasformazione territoriale nella Regione Lazio, che investe
molto sul ruolo delle Case della Salute.

La CGIL ritiene allora che sia arrivato il momento di fare una verifica dei
costi/benefici di questi strumenti, per capire se quanto stato pianificato con queste
strutture sta venendo realizzato oppure no, ma soprattutto a che prezzo.
In particolare oggi vogliamo capire limpatto del Modello Casa della
Salute sugli accessi al Pronto Soccorso delle Strutture Ospedaliere e se il problema
dellaffollamento al Pronto Soccorso possa essere risolto attraverso queste misure o
se si sta magari solo girando intorno al vero problema senza affrontarlo realmente.
La CGIL - insieme alle altre Organizzazioni Sindacali Confederali - ha
istituito con la ASL di Frosinone un tavolo di confronto permanente, per seguire
lattivazione delle nuove Case della Salute e monitorare lattivit di quella di
Pontecorvo, pertanto sappiamo che in fase di elaborazione un vero e proprio
Business Plan, attraverso cui si prevede ad esempio un Piano di Arruolamento entro
il 2017 dei pazienti diabetici mellito di tipo 2 pari a 5.900 unit (80% della coorte dei
diabetici del Distretto D), ipotizzando al contempo un alleggerimento della pressione
sui PS e sugli ospedali a regime di circa il 25% di questa utenza, oltre che ovviamente
un miglioramento delle condizioni di salute dei pazienti.
Ebbene allora i dati parlano chiaro e nessuno dubita: siamo assolutamente
convinti che sviluppare un sistema innovativo di cure extraospedaliere sia utilissimo,
anzi essenziale, ma riteniamo per che non basti certamente a risolvere il problema
dellaffollamento nei Pronto Soccorso della ASL di Frosinone.
Se partiamo dallaffermazione condivisa per cui inaccettabile e lesivo
della dignit dei malati e del personale sanitario che vi siano persone che stazionano
nei Pronto Soccorso dei nostri ospedali, anche per giorni su sedie o in barella, magari
addirittura nei corridoi - in assenza di requisiti minimi di comfort e privacy - in
attesa di valutazione o di ricovero, allora necessario adottare soluzioni di breve,
anzi brevissimo, periodo, visto che oltretutto lavvicinarsi del periodo estivo non
render la situazione migliore.
Unistantanea di ordinaria criticit ad esempio la situazione che si
registrava nel Pronto Soccorso dellOspedale Spaziani il giorno 2 giugno u.s. alle ore

12: vi erano 55 persone; di queste: 10 in attesa di essere visitate, 18 visitate e col la


cartella cosiddetta aperta, i rimanenti erano in attesa di ricovero o comunque in
attesa di ulteriori esami o consulenze per valutare il da farsi. Dalle ore 12 del 1/6 alle
12 del 2/6 sono state chiuse le cartelle di 144 persone.
Lambulanza del 118 proveniente della postazione di Ceccano rimasta
ferma al Pronto Soccorso di Frosinone perch non cerano pi barelle, e non si tratta
di un fenomeno isolato.
Dobbiamo sapere - quindi particolarmente importante la presenza del Dr.
VIOLA, Direttore dellARES 118 di Latina Frosinone - che quando unambulanza
viene bloccata al pronto Soccorso per pi di mezzora, lARES 118 costretta ad
attivare le cosiddette ambulanze spot, cio mezzi della Croce Rossa o di altri
privati, il cui costo, in base ad una delibera regionale, a carico della ASL che paga
con il proprio bilancio.
Ci tengo a chiarire che il personale medico e sanitario in generale che opera
nei nostri Pronto Soccorso lavora moltissimo, lavora bene, per costretto a turni
massacranti per mantenere i servizi NONOSTANTE TUTTO. E nel caos generale
rischia di essere visto come carnefice, anche se vittima al pari dei cittadini. Ecco il
perch delle aggressioni, da parte di utenti e di parenti, che troppo spesso,
ingiustamente e, purtroppo, sempre pi frequentemente accadono allinterno di queste
Strutture a danno del personale in servizio, a cui esprimiamo ovviamente tutta la
nostra solidariet.
Per avere un quadro pi ampio e preciso del carico di lavoro che affrontano
gli operatori di queste realt, sappiate che nel 2014 gli accessi registrati nei Pronto
Soccorso della Provincia di Frosinone sono stati:
- Frosinone +Alatri

74.428

- Cassino

40.624

- Sora

27.198

Nei Punti di Primo Soccorso di:


- Pontecorvo

6.594

- Anagni

5.448

Dietro questi numeri ci sono persone e i dati dimostrano che siamo di fronte
ad un sistema che fortemente in crisi, ma inspiegabilmente nonostante ci continua
a perdere complessivamente unit di personale e di posti letto. Accade cos che si
creino i cosiddetti ingorghi imputabili pertanto principalmente a:
1)

carenza di personale medico;

2)

carenza di posti letto disponibili per i pazienti che vengono


ammessi al ricovero. E chiaro che la chiusura di 7 ospedali in
questa provincia ha gonfiato gli accessi al Pronto Soccorso
negli altri ospedali, che oggi sono in affanno.

Infatti, proprio per fronteggiare questa conclamata difficolt recettiva dei


nostri ospedali, la ASL di Frosinone ha sottoscritto a gennaio scorso uno
specifico protocollo con diverse Strutture Private Accreditate del territorio,
per ottenere un supporto riguardo alla domanda dei ricoveri di urgenza.
3)

problemi di efficienza dei nostri Ospedali, in particolare in


termini di durata delle degenze. La Regione Lazio ha per
questo emanato delle disposizioni per il miglioramento dei
percorsi interni agli ospedali in termini di appropriatezza dei
ricoveri, delle dimissioni e delle giornate di degenza (circolare
n. 37921 GR 11 01 dl 23/1/2015).

4)

elevato numero di pazienti che si rivolgono al P.S. pur non


presentando problemi urgenti (quindi i codici bianchi e verdi
pallidi, come li ha definiti qualcuno), che comunque possono
semmai provocare rallentamenti, ma non bastano certo a
spiegare lingorgo;

5)

costo dei ticket molto consistenti e tempi di attesa


eccessivamente lunghi per eseguire accertamenti diagnostici e
visite specialistiche, dovuti principalmente a cattivo governo
della domanda. Cosicch molti si rivolgono direttamente al P.S.
per avere subito la prestazione e magari risparmiare anche.

6)

difficolt nellaccesso alle cure primarie (scarsa fiducia nella


guardia medica);

7)

crescita progressiva del numero di pazienti anziani affetti da


pluripatologie che si rivolgono al P.S. Si tratta di una realt
questa che rischia di determinare una vera e propria deriva a
livello nazionale, soprattutto quale conseguenza del crollo di
presenze nelle RSA causata dallintroduzione del nuovo ISEE
(in provincia di Frosinone abbiamo 840 p.l. in

RSA e

attualmente sembra vi siano solo 5 persone in lista di attesa).


Questa lanalisi.
La CGIL da tempo ha provato ad identificare

ovviamente anche le

possibili soluzioni alle criticit che attanagliano i Pronto Soccorso dei nostri ospedali,
con iniziative ed impegni da assumere al tavolo di confronto con la Regione Lazio,
ma anche con misure che abbiamo chiesto di adottare alla Direzione Strategica della
ASL di Frosinone, perch a costo zero e perch finalizzate ad unassistenza
migliore ai cittadini e condizioni di lavoro pi accettabili per gli operatori sanitari del
settore.
alla Regione Lazio chiediamo di dare applicazione a quanto
concordato il 23 gennaio 2015 tra Cabina di Regia SSR, Direzione
regionale salute e integrazione sociosanitaria e OO.SS. FP
CGIL/CISL e UIL (autorizzando ad esempio la sostituzione di
personale infermieristico in cosiddetta lunga assenza e sperimentando

modelli di presa in carico dei pazienti che accedono al P.S.


direttamente dal personale infermieristico per i codici di bassa
intensit assistenziale );
soprattutto chiediamo, quando si ragiona di deroghe per assunzioni di
personale, di prestare la giusta attenzione alle Province esterne a
Roma, perch stiamo subendo per questa miopia da anni una
contrazione dei servizi sanitari esistenti. Riteniamo che non sia
possibile pensare di aprire nuove strutture Case della Salute,
Hospice etc. isorisorse: il ricorso massiccio e addirittura
crescente a tante ore di lavoro in regime di straordinario per il
Comparto e di acquisto di prestazioni per lArea della Dirigenza
dimostra una carenza gi cronica di personale, per cui non possiamo
seriamente pensare di poter aprire nuovi servizi senza gli organici
necessari per farli funzionare!

rivolgendoci ora al Direttore Generale della ASL di Frosinone


Prof.ssa Mastrobuono, per affrontare la problematica della carenza di
posti letto per ricoverare i pazienti avviati dal Pronto Soccorso,
chiediamo di fornire disposizioni chiare e precise ad ogni Struttura
Complessa, affinch tutti i giorni della settimana, quindi anche il
sabato e la domenica, siano giorni di ordinarie dimissioni nei
nostri Ospedali;
chiediamo di implementare le Holding AREA. A Frosinone ad
esempio riteniamo si debba passare dai 6 posti letto attuali ad almeno
20 posti, cos da creare una idonea struttura dove i pazienti ricoverati
possano rimanere 12 24 ore al massimo, termine entro il quale il
reparto di destinazione deve reperire il posto letto richiesto.

chiediamo di bloccare, laddove possibile chiaramente, i cosiddetti


ricoveri di elezione quando nel P.S. il numero degli accessi supera
la soglia dei 50
chiediamo infine di adeguare e mettere in sicurezza i locali dei Pronto
Soccorso, per garantire unassistenza rispettosa della dignit e della
privacy degli utenti, ma anche perch gli operatori possano dedicarsi
al loro lavoro, senza pure doversi difendere dalle aggressioni da parte
di chi non deve poter accedere senza controllo alcuno a quella
Struttura, anche istituendo il servizio di vigilanza che da tempo
sollecitiamo.
Queste in sostanza sono le proposte della CGIL che riteniamo possano migliorare
concretamente la qualit dellassistenza e del lavoro allinterno dei Pronto Soccorso
della Asl di Frosinone e risolvere la crisi che stanno vivendo

queste Strutture.

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