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ULTIMI SVILUPPI

• Italia il quarto partner commerciale della


Turchia, con un saldo attivo di 1,8 miliardi di
dollari. Secondo i dati diffusi dall'Ufficio statistico turco (Tuik) rielaborati da
ICE Istanbul, nel 2009 l'Italia si e' attestata, nonostante la crisi congiunturale
attraversata dal paese ed un PIL in diminuzione di oltre il 6%, al quarto posto
nella graduatoria dei paesi partner commerciali della Turchia, con un
interscambio di 13,6 miliardi di dollari (-27,7% '09/'08), derivanti da esportazioni
per 7,7 miliardi di dollari (-30,4% '09/'08) ed importazioni per 5,9 miliardi di dollari
(-24,6% '09/'08). L'Italia resta il quinto paese fornitore preceduto da Russia,
Germania, Cina e Stati Uniti, con una quota di mercato sul totale delle
importazioni turche dal mondo pari al 5,5%, mentre e' il quarto mercato di sbocco
delle merci turche (Germania, Francia e Regno Unito precedono l'Italia). Bisogna
anche evidenziare che il 2009 ha visto l'Italia, seppur in difficoltà sul fronte
commerciale, protagonista invece sul versante degli investimenti diretti che molto
probabilmente sfioreranno la cifra record di 300 milioni di dollari (oltre 770
imprese italiane presenti in Turchia) ed in costante crescita negli ultimi anni; un
segnale molto chiaro che la Turchia e' divenuta realmente, nell'ultimo
quinquennio, un paese strategico nel panorama mondiale per tutto il "Sistema
Italia". La Turchia, nel contempo, ha fatto registrare un interscambio con il mondo
pari a 243 miliardi di dollari (140,8 miliardi di dollari l'export e 102,2 miliardi le
importazioni), in calo del 27,2% rispetto al 2008 ed un saldo negativo di 38,6
miliardi di dollari in calo del 44,9%. La Germania e' ritornata ad essere il primo
partner commerciale di Ankara con un interscambio di 23,9 miliardi di dollari (-
24,5% '09/'08) ed un saldo attivo di 4,3 miliardi di dollari, seguita dalla Russia,
che ha fatto registrare un interscambio pari a 22,9 miliardi di dollari, in calo del
43,9% rispetto allo scorso anno (e' importante evidenziare che la difficile fase
congiunturale ha ridotto sensibilmente le importazioni turche di gas naturale
russo), con un andamento pero' delle esportazioni turche verso quel mercato in
fortissimo calo (-50,6%). Al terzo posto la Cina, che ha fatto registrare 14,3
miliardi di dollari di interscambio, in calo "solo" del 15,3% rispetto al 2008 a
dimostrazione comunque dell'aggressivita' cinese anche negli anni difficili della
crisi; la Cina dispone di un saldo attivo con la Turchia pari a 11,1 miliardi di
dollari. Al quinto posto in graduatoria si posiziona la Francia, con un interscambio
pari a 13,2 miliardi di dollari ed un saldo attivo di soli 800 milioni di dollari. Si e'
confermato inoltre, anche in un anno molto complesso, il tentativo di
"riorientamento" del commercio estero turco con intensi scambi con tutti i paesi
limitrofi e soprattutto Iran, Iraq, Siria ed Ucraina ma anche con tutti i paesi centro-
asiatici (Azerbaijan, Kazakhstan), del Golfo Arabico e ora anche verso l'Africa.
(Fonte ICE).

• Umit Boyner alla guida della TUSIAD, la


Confindustria turca. Umit Boyner, dell’omonimo Gruppo industriale,
prende il timone della TUSIAD, l’associazione di categoria più influente in campo

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imprenditoriale nel Paese e gruppo di pressione non irrilevante nei confronti del
Governo. Succede a Arzuhan Yalcindag Dogan, presidente della Confindustria
turca negli ultimi tre anni. Studi universitari nel Regno Unito, la Boyner è cresciuta
professionalmente all’interno dell’azienda, fino a ricoprire il ruolo di responsabile
della finanziaria del Gruppo, che ha il proprio core business nel tessile e più in
generale nell’abbigliamento. Lotta all’economia sommersa (secondo dati OCSE,
la Turchia si posizionerebbe al primo posto fra i Paesi membri come grandezza
del fenomeno), privatizzazioni nei comparti dell’energia e delle comunicazioni,
maggiore innovazione tecnologica sia nel pubblico che nel privato: queste le
priorità che la neoeletta Presidente ha evidenziato di fronte al board della
TUSIAD che l’aveva appena eletta, tra cui figurano i rappresentanti dei maggiori
gruppi industriali e finanziari del Paese, a partire dai Koc, Sabanci e Dogan.
“Casate” imprenditoriali che a turno hanno in questi anni prestato il proprio
rampollo alla guida dell’associazione. La TUSIAD è da sempre un’istituzione di
riferimento per l'Italia in Turchia; ospite ed al contempo co-organizzatrice di
numerosi eventi di natura economico-commerciale, l’associazione di categoria
vanta un lungo rapporto di cooperazione istituzionale con la nostra Confindustria,
di cui è stata di recente ospite in Italia, e che rappresenterà una delle istituzioni di
maggiore spicco in occasione del secondo Foro economico del Mediterraneo,
organizzato dalla stessa Confindustria, in collaborazione con l’ICE e l’ABI, a
Roma il prossimo mese di febbraio.

• Roubini: riforme essenziali per la ripresa


economica della Turchia. Lo ha dichiarato l’economista Nuriel
Roubini, professore alla Stern School of Business dell’Università di New York e il
primo ad anticipare la crisi economica globale. L’economista, nel sottolineare che
riforme che possano assicurare competitività, aumento dell’occupazione e
produttività sono indispensabili, ha ricordato che la velocità della ripresa
economica del Paese dipende anche dall’andamento economico globale, in
particolar modo nei mercati dei Paesi europei, principali partner economici della
Turchia, fattori al di fuori del controllo delle autorità di Ankara. Ha poi aggiunto
che le agenzie di rating valutano positivamente la Turchia e continueranno a farlo
a patto che il Paese continui a mettere in atto una politica fiscale e monetaria
solida e sicura. Nel frattempo Bloomberg ha citato Turker Hamzaoglu della Bank
of America Corp.-Merril Lynch & Co. che ha definito la politica monetaria della
Banca Centrale turca particolarmente liberale. “Prevediamo che la Banca centrale
inizierà ad aumentare i tassi di interesse a maggio” ed ha aggiunto che la prima
metà dell’anno sarà cruciale perché l’istituto di credito possa convincere il
mercato che l’alta inflazione è un fattore temporaneo. Roubini ha poi spiegato che
un accordo con il Fondo Monetario Internazionale potrebbe essere un elemento
determinante per la velocità della crescita. Tale accordo, secondo il capo
dell’FMI, Dominique Strauss-Kahn, è oggetto di negoziato tra le due parti, le cui
valutazioni sullo stato dell’economia sono molto simili. “Appare sempre più ovvio
che l’economia turca ha un andamento piuttosto positivo” ha detto Strauss-Kahn
“un accordo stand-by con l’FMI potrebbe essere utile, ma non è indispensabile e
quindi non vi è alcuna fretta”.

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• BERS: la Turchia registrerà nell’anno in corso il
più alto tasso di crescita dell’Europa orientale.
Nell’aggiornare le previsioni per il 2010 e 2011, la Banca europea per la
ricostruzione e lo sviluppo prevede un aumento medio del PIL rispettivamente del
4,7% e 4%. L’aumento si basa sulle aspettative di un incremento dei flussi di
capitale grazie al miglioramento della solvibilità finanziaria (credit rating) del
Paese. Allo stesso tempo l’istituto di credito ha ridotto le previsioni di contrazione
per il 2009 dal 6% al 5,6%. La Turchia sarà seguita dalla Moldova con una
crescita del 4%, Russia con il 3,9%, Bielorussia e Ucraina con il 3%, Slovacchia
con il 2,8%, Serbia con il 2,4%, Polonia con il 2,3% e Macedonia e Albania con il
2%. La BERS prevede invece crescite record in Turkmenistan (+14%),
Azerbaijan (+9%) e Uzbekistan (+7,8%). Una espansione sostenuta è prevista
anche per la Mongolia (+6,4%), seguita dal Kyrgystan (+4%), Kazakhstan e
Tajikistan (+3%) e infine Armenia e Georgia (+2%).

• Crescita del settore turistico nonostante la


crisi. Il Ministero del Turismo ha annunciato che nel 2009 il settore turistico in
Turchia ha visto una crescita del 2,81%, nonostante la crisi economica globale
abbia causato una recessione nel settore a livello internazionale del 4,3%.
Secondo i dati provvisori del Ministero, l’anno scorso più di 27 milioni di turisti
stranieri hanno visitato il Paese, di cui 4,4 milioni di turisti tedeschi, seguiti da
russi con 2,6 milioni e inglesi con 2,4 milioni di visitatori. L’Italia è al decimo posto
con 634.261 turisti, ossia il 2,34% del totale per il 2009. Nel 2008 i viaggiatori
italiani erano ammontati a 514.803, ossia 2,21% del totale. L’aumento nel 2009 è
nella misura del 5,77% rispetto al 2008. Nel solo mese di dicembre 29.109
(2,37%) turisti italiani hanno visitato la Turchia. Il numero era di 23.338 (2,14%)
nel dicembre 2008 e 22.007 (2,16%) nel dicembre 2007. Tenendo conto quindi
dei dati relativi al solo mese di dicembre, l’aumento della percentuale di turisti
italiani è stato del 24,73%. Lo studio ha inoltre reso noto che secondo i dati forniti
dalle organizzazioni internazionali competenti, il numero globale di turisti si è
ridotto a 880 milioni dai 920 milioni del 2008.

• L'industria farmaceutica turca 12ma al mondo.


Secondo uno studio predisposto dalla Deloitte Turchia, intitolato "The
Pharmaceutical Industry in Turkey and the World: Growth Prospects", il settore
farmaceutico turco si posiziona al 12mo posto al mondo, tra Messico ed India.
Dallo studio emerge che la Turchia nel 2007 (ultimo anno analizzato dalla
Deloitte) ha importato farmaceutici per 1,9 miliardi di dollari (+58% '07'03) e ne ha
esportati per 288 milioni di dollari (+70,4% '07/'03); secondo le prime stime
raccolte fra gli operatori del settore da ICE Istanbul, tali cifre si sarebbero
ulteriormente espanse nel corso degli ultimi due anni di almeno il 15-20%,
facendo scrivere agli esperti che il mercato turco, soprattutto sul versante
produttivo più che dell'export, potra’ risultare fra i piu' redditizi nel medio-lungo
termine. E' interessante segnalare pero' che lo stesso rapporto di Deloitte
evidenzia che ad oggi la Turchia riesce ad attrarre solo un ammontare molto
limitato del flusso di investimenti esteri in ricerca e sviluppo (R&S), pari a 38

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milioni di dollari sugli oltre 100 miliardi investiti a livello mondiale nel 2007 nel
settore farmaceutico. Cio' sarebbe dovuto, secondo Deloitte, ad una ancora
scarsa attenzione del governo di Ankara verso la ricerca scientifica e ad un
raccordo non adeguato fra le universita' e le industrie del settore. Il rapporto
peraltro pone in evidenza che i centri di ricerca turchi dispongono di personale di
elevata' qualita' professionale, giovane e dinamico. Proprio in merito a cio' e'
interessante segnalare che alcuni giorni orsono e' stato avviato ad Ankara,
presso l'Universita' di Haceteppe, il centro ricerche e sviluppo della Pfizer. (Fonte
ICE).

• Gli esportatori del Sud-Est dell'Anatolia


guardano con fiducia al 2010. Secondo la GAIB
(Associazione degli Esportatori del Sud-Est dell'Anatolia) i primi dati, molto
parziali, sull'export di gennaio 2010 delle imprese delle province rientranti
nell'area del piano GAP, risultano abbastanza confortanti (+29% '10/'09). Il 2009,
sempre secondo il GAIB, si e' concluso con esportazioni in calo dell'1% rispetto
al 2008 (a livello nazionale il calo ha sfiorato come noto il 30%) attestandosi a
quota 3,86 miliardi di dollari contro i circa 4 miliardi del 2008, mentre il 2010
potrebbe far registrare un sensibile incremento di oltre il 40% rispetto allo scorso
anno, raggiungendo la cifra quasi record di 5,5 miliardi di dollari. I settori nei quali
si concentrano le esportazioni della regione anatolica a minor tasso di
crescita della Turchia sono i seguenti: tessile, tappeti, prodotti alimentari e
ortofrutticoli, lavorazione delle pietre, meccanica (Fonte ICE).

• Nuovo Centro Informazioni dell’UE ad Ankara.


Apre un punto informativo dell’UE ad Ankara per assistere il pubblico turco in
materia di processo di annessione UE – Turchia. Il nuovo centro, che sarà gestito
in collaborazione con l’Associazione delle Camere di Commercio e dell’Industria
(TOBB), è stato inaugurato il 28 gennaio dal Presidente della TOBB, Rifat
Hisarciklioglu, e il Capo della Delegazione dell’Unione Europea in Turchia,
l’Ambasciatore Marc Pierini. Esso farà parte della rete di centri realizzata dall’UE
in 17 delle principali città del Paese dove si avvale della collaborazione di partner
locali, quali università, camere di commercio e industria e municipi. Situato
presso la sede centrale della TOBB, il centro provvederà alla diffusione di
informazioni sull’UE e la politica dell’Unione attraverso l’organizzazione di eventi
dedicati agli studenti, ai media, alla gioventù, alle donne ed alla società civile.

• Seconda edizione del seminario “Opportunità in


Turchia per investitori italiani”. Ha avuto luogo a Napoli
presso la sede della Confindustria il seminario organizzato dall’Ufficio TISPA
(Agenzia per l’attrazione degli Investimenti Diretti Esteri - IDE - in Turchia) di
Milano e l’Ambasciata di Turchia a Roma. Il Consigliere per gli Affari Economici,
Salih Ercan, ed il Consigliere per il Commercio, Mustafa Cesur, durante i loro
interventi, hanno illustrato i dettagli del programma di supporto agli investimenti
messo a punto nel luglio 2009 e sottolineato che, nonostante la crisi, gli IDE
(investimenti diretti esteri) di origine italiana durante i primi 11 mesi del 2009 sono

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aumentati del 4,5% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente,
raggiungendo i 253 milioni di dollari. Più di 730 aziende italiane sono presenti in
Turchia, hanno aggiunto. Hanno partecipato al seminario anche il rappresentante
TISPA a Milano, Angelo Laselli, il dirigente Unicredit, Sergio Miele, ed il
rappresentante della SIMEST, Filippo Morese.

• EURASIA BOAT SHOW 2010 ad Istanbul. si svolgerà


presso CNR Expo Center di Istanbul dal 12 al 21 febbraio la prossima edizione
dell’Eurasia Boat Show. Sessa Marine esibirà per la prima volta il nuovo yacht
“C5” del valore di 1 milione di euro. Saranno esibite inoltre le imbarcazioni C52,
C46 e C38. Sessa Marine opera in Turchia in una joint-venture con la Trio Sea
Vehicles Company. La fiera ospiterà quasi 250 compagnie e 2 mila prodotti
provenienti da aziende come Azimut, Christ Craft, Bavaria, Bayliner, Liberty,
Stingray, Princess, Marquis e Meridien.

• La Turchia sottoporra’ a breve la propria


candidatura per ospitare gli Europei di calcio
nel 2016. Il Governo turco ha richiesto un finanziamento di 920 milioni di
euro per la costruzione di nuovi stadi nell’eventualita’ che sia selezionata per
ospitare gli Europei di calcio nel 2016. La Federazione Calcio Turca (TFF) ha
allegato una lettera di garanzia da parte del Primo Ministro Erdogan alla propria
candidatura, che verra’ inviata il 15 febbraio prossimo. La TFF avrebbe
selezionato 9 stadi in 8 citta’ della Turchia per ospitare la manifestazione sportiva.
Si tratta di impianti esistenti oppure in via di realizzazione come l’Ataturk Olympic
Stadium e il Seyrantepe Turk Telekom Arena (in corso di costruzione) ad
Istanbul e del Kadir Has Stadium di Kayseri. Si prevede inoltre la costruzione di
nuovi stadi ad Ankara, Izmir, Konya, Antalya, Bursa ed Eskisehir al fine di
opsitare le partite del campionato europeo del 2016. La Turchia compete con la
Francia e l’Italia dopo il fallimento della candidatura della Norvegia e della Svezia.
La scelta del paese ospitante avverra’ a maggio 2010. Nei prossimi 5 anni la
Turchia ha in programma di investire ben 27.7 miliardi di euro in infrastrutture,
rete di trasporti, sistema sanitario ed educativo.

ECONOMIA E POLITICA ECONOMICA

• Banca Centrale turca: tasso di inflazione per il


2010 tra il 5,5 e l’8,3%. Secondo la Banca Centrale, il tasso di
inflazione oscillerà quest’anno tra il 5,5% e l’8,3%, a causa dell’aumento delle
tasse e dei prezzi dei prodotti alimentari e del petrolio. Il Governatore, Durmus
Yilmaz, ha precisato che il rapido aumento nei mesi di gennaio e febbraio sarà un
fenomeno temporaneo e che la Banca Centrale adotterà le misure necessarie per
prevenirlo. Per il 2011 la Banca prevede un tasso tra il 3,4% e il 7%, mentre il
tasso dovrebbe ridursi al 4,9% alla fine del 2012. Il Governatore ha precisato che
le previsioni si basano sul presupposto che i tassi di interesse rimangano invariati

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per un lungo periodo e poi aumentino, anche se moderatamente. I commenti di
Yilmaz sono in contrasto con quanto annunciato della Banca Centrale il 27
ottobre scorso quando aveva previsto tassi di interessi invariati durante l’intero
2010. Gli aumenti moderati dei tassi di interesse che la Banca dovrà mettere in
atto saranno ridotti nuovamente nel caso si osservi un nuovo declino
nell’economia globale, ha continuato il Governatore. La ripresa economica della
Turchia è moderata in quanto la domanda estera rimane molto debole e la Banca
non prevede un miglioramento del mercato del lavoro nel breve termine.
Nell’esprimere la sua opinione riguardo un possibile accordo con il Fondo
Monetario Internazionale, Yilmaz ha sottolineato che si tratta di una decisione
politica. L’economia turca, ha detto, trarrebbe vantaggio da un accordo, da
condurre a termine prima piuttosto che dopo, con il FMI che potrebbe alleggerire
il debito del Tesoro e stimolare una crescita piu’ rapida.

ENERGIA

• La Russia continua la partita a scacchi sul gas


nel centro Asia. Turchia alla finestra. Mentre Turchia e
Russia si incontrano, discutono e firmano memorandum su tutto il fronte
energetico, dal gas naturale al petrolio, alle pipelines, sino al nucleare, Mosca,
in maniera molto eclatante, continua a consolidarsi ed espandersi, nell'area
centro-asiatica, per approvvigionarsi sempre piu' della vera risorsa strategica del
momento, ovvero il gas naturale del bacino del Mar Caspio. Recentemente, il
Direttore Generale di Gazprom Export Alexander Medvedev ha inviato una
lettera aperta al quotidiano locale Zaman dalla quale si evince chiaramente la
strategia operativa del colosso energetico russo. Medvedev ha segnalato che nel
2008 le forniture dall'Asia Centrale verso il suo paese sono ammontate a 66,1
miliardi di metri cubi (bcm), di cui 42,3 bcm di provenienza turkmena, 14,2 bcm
dall' Uzbekistan e 9,6 miliardi di bcm dal Kazakhstan. Nel 2009, stante la crisi
economica internazionale ed il conseguente calo produttivo, la Russia ha
importato 37,3 miliardi di metri cubi (bcm) dall'area, di cui dall' Uzbekhistan 14,4
bcm e dal Kazakhstan 10 bcm, mentre il resto, pari a 13,3 miliardi di bcm, dal
Turkmenistan ed Azerbaijan. Nel Turkmenistan si e' anche verificato un lungo
blocco del trasporto via pipeline verso la Russia da aprile ripristinato solo alcuni
giorni orsono. Per quanto attiene il 2010, Gazprom Export prevede di potersi
approvvigionare nell'area per oltre 40 bcm, mentre, nel breve/medio periodo, le
forniture dovrebbero ritornare ad essere superiori all'ammontare del 2008. Le
forniture dall' Asia Centrale sono ritenute peraltro fortemente strategiche da
Medvedev il quale, molto sottilmente, lascia intendere che la tentata politica
dell'Europa di reperire nuove fonti di approvvigionamento nell'area del Mar
Caspio, volti ad alimentare il Nabucco, non trova impreparata la Russia la quale
puo' godere, in quell'area, di accordi consolidati nel tempo ed ulteriormente
rafforzati in quest'ultima fase (vedi p.e. l'accordo con l'Azerbaijan per un
incremento delle forniture di oltre 500 mcm) e che la Russia non vuole
assolutamente scoraggiare (n.d.r. con la sua "aggressiva politica") altri "players"
dall'essere attivi nei singoli paesi centroasiatici. Medvedev ha anche evidenziato
il ruolo che svolgeranno i nuovi gasdotti di collegamento fra i centri produttivi e la

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Russia in particolare il c. d. "Pre-Caspian Gas Pipeline", che consentira',
attraverso un reticolo di tubi lungo 1.700 km e dalla capacita' di 30 bcm , di
collegare Turkmenistan e Kazakhstan con la rete russa. Gazprom, inoltre,
attraverso joint venture ad hoc, in diversi mercati quali Tajikhstan, Uzbekhstan e
Kyrgyzstan, sta aiutando questi paesi a ristrutturare il loro settore energetico il
piu' delle volte messo a dura prova dalla fine dell'Unione Sovietica e dalla
mancanza di investimenti suffcienti e/o di adeguate tecnologie. (Fonte ICE).

• Il Presidente azero, Ilham Aliyev, denuncia la


mancanza di leadership nel progetto NABUCCO.
In una intervista rilasciata a Bloomberg a margine del vertice di Davos, il
Presidente azero Aliyev ha dichiarato che il gasdotto Nabucco, destinato a
diversificare le fonti di approvvigionamento di gas e sostenuto dall’UE, ha ormai
assunto una connotazione “troppo politicizzata” ed è privo della leadership
necessaria per assicurare il completamento del progetto. “Chi si occuperà di
condurre i negoziati con i fornitori di gas, i paesi di transito? Chi si occuperà della
commercializzazione di tale gas? Quale sarà il suo prezzo?” ha enunciato Aliyev.
Il Presidente azero ha inoltre posto l’accento sulla controversia che dura ormai da
due anni con la Turchia circa i costi di transito del gas: “il prezzo offerto per il
nostro gas dalla Turchia è insoddisfacente quindi non possiamo procedere in tali
circostanze”. Secondo quanto riportato nell’articolo, a maggio saranno iniziate le
gare per la fornitura delle 2,3 milioni di tonnellate di acciaio di cui il progetto
necessita. Nabucco Gas Pipeline International, il gruppo che dovrebbe realizzare
il gasdotto lungo 3.300 chilometri, che porterà in Europa il gas della regione del
Mar Caspio, ha in programma di finalizzare il finanziamento del progetto dopo la
conclusione della “open season”, il processo che servirà a sondare la domanda di
gas, che iniziera’ a luglio e continuerà fino al quarto trimestre del 2010. Werner
Auli, capo del settore gas e energia della OMV, uno dei principali partner del
consorzio Nabucco, ha annunciato che saranno offerti contratti ventennali alle
compagnie energetiche interessate. Il Nabucco dovrebbe essere operativo entro
il 2014 trasportando inizialmente dagli 8 ai 10 miliardi di metri cubi di gas, per
passare ai 16 miliardi entro il 2018. La capacità massima annuale del gasdotto è
di 31 miliardi di metri cubi. Auli ha aggiunto che solamente nel caso in cui la
domanda raggiungesse i 16 miliardi di metri cubi si potrebbe predisporre il
necessario investimento di 7,9 miliardi di euro per concretizzare il progetto.

• Morningstar deluso dal mancato accordo tra


Turchia ed Azerbaijan sull’acquisto e transito
del gas proveniente dal pozzo Shah Deniz.
Delusione di Richard Morningstar, Rappresentante Speciale degli Stati Uniti per
l’Energia Eurasiatica, per il mancato accordo tra Ankara e Baku. L’apertura di un
“Southern Corridor” per trasportare il gas della regione del Caspio in Europa
appare per l’alto funzionario americano altamente auspicabile. Tale corridoio
comprende sia il Nabucco che il Turkey-Greece-Italy Interconnector, entrambi
progetti importanti dal punto di vista strategico per diversificare

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l’approvvigionamento di gas dell’Europa. Il Southern Corridor inoltre offre grandi
opportunità dal punto di vista commerciale, per i Paesi del Caucaso e dell’Asia
Centrale e creerebbe una nuova alleanza basata su interessi comuni con
l’Europa. Morningstar ha aggiunto che gli Stati Uniti mantengono eccellenti
relazioni con entrambi i Paesi e intendono mantenersi imparziali rispetto ai
negoziati, ma allo stesso tempo auspicano che questi si possano concludere
senza ulteriori ritardi che potrebbero compromettere la fiducia nella realizzazione
del Southern Corridor.

INDICATORI MACROECONOMICI
• Crescita del PIL: La crescita del PIL per tutto il 2008 è stata di 1,1%. Il primo
trimestre del 2009 ha fatto registrare un preoccupante calo per l’economia turca,
pari al 14,3%, seguito da un -7% nel secondo trimestre, il quinto peggiore in
ambito OSCE. Il primo semestre del 2009 ha fatto registrare un – 10.5%. La
crescita attesa per il 2009, secondo le stime del governo, segna il record negativo
per il Paese con un - 6%.
• Inflazione annua: La forte contrazione dell’attività economica ha determinato
un calo sensibile dell’inflazione anche in Turchia. A dicembre 2009 l’inflazione ha
toccato il 6,25%.
• Interscambio con l’Italia nel 2009: Nel 2009 l'Italia si e' attestata, nonostante
la gravissima crisi congiunturale attraversata dal paese ed un PIL in diminuzione
di oltre il 6%, al quarto posto nella graduatoria dei paesi partner commerciali della
Turchia con un interscambio di 13,6 miliardi di dollari (-27,7% '09/'08), derivanti da
esportazioni per 7,7 miliardi di dollari (-30,4% '09/'08) ed importazioni per 5,9
miliardi di dollari (-24,6% '09/'08). L'Italia, resta il quinto paese fornitore preceduto
da Russia, Germania, Cina e Stati Uniti, con una quota di mercato sul totale delle
importazioni turche dal mondo pari al 5,5%, mentre e' il quarto mercato di sbocco
delle merci turche (Germania, Francia e Regno Unito precedono l'Italia). Bisogna
anche evidenziare che il 2009 ha visto l'Italia, seppur in difficoltà sul fronte
commerciale, protagonista invece sul versante degli investimenti diretti che molto
probabilmente sfioreranno la cifra record di 300 milioni di dollari (oltre 770 imprese
italiane presenti in Turchia) ed in costante crescita negli ultimi anni, segnale molto
chiaro che la Turchia e' divenuta realmente, nell'ultimo quinquennio, un paese
strategico nel panorama mondiale per tutto il "Sistema Italia".

BORSA DI ISTANBUL
Borsa di Istanbul (IMBK-100) 55526 punti al 02.02.2010

CAMBIO
1 Euro = TL 2.0700

9
1 USD = TL 1.4870

A cura di: Gianmarco Macchia Primo Segretario dell’Ufficio Economico e


Commerciale dell’Ambasciata d’Italia in Turchia
Roberto Luongo Direttore dell’Ufficio ICE di Istanbul

Redazione: Andrea Perugini Attache’ commerciale


Ufficio Commerciale
Ambasciata d’Italia in Turchia

Monica Bugno Collaboratore economico e finanziario


Ufficio Commerciale
Ambasciata d’Italia in Turchia

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