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Macchine asincrone.

doc

MACCHINA ASINCRONA
OBIETTIVI
IL SAPERE : durante lo sviluppo dellunit conosceremo le parti che compongono
una delle macchine elettriche pi utilizzate come motore per trasformare energia
elettrica in energia meccanica IL SAPER FARE : al termine dellunit si sar in
grado di gestire motori trifasi e monofase, di dimensionare piccoli motori asincroni e di
scegliere la macchina in funzione delluso necessario
CONTENUTI
GENERALITA TEORICHE ,
CARATTERISTICHE COSTRUTTIVE E FUNZIONALI DEGLI STATORI
CARATTERISTICHE COSTRUTTIVE E FUNZIONALI DEI ROTORI
CARATTERISTICHE COSTRUTTIVE E FUNZIONALI DEGLI AVVOLGIMENTI
PROBLEMATICHE INERENTI LAVVIAMENTO E LASSUNZIONE DI COPPIA
DELLA MACCHINA
TECNICHE FINALIZZATE ALLA REGOLAZIONE DELLA VELOCITA NEI
MOTORI
GENERALITA CIRCA IL MOTORE MONOFASE
GENERALITA CIRCA LE CARATTERISTICHE COSTRUTTIVE E FUNZIONALI DEI
MOTORI PASSO-PASSO
PROGETTO DI MASSIMA DI MOTORE ASINCRONO TRIFASE DI PICCOLA
POTENZA
VERIFICA SCRITTO-GRAFICA-PRATICA

MACCHINE ELETTRICHE ROTANTI


PARAGRAFI : Motore asincrono 5 , 6 , Scheda integrativa Reostato di avviamento
CAPITOLO 9/2

GENERALITA TEORICO INTRODUTTIVE


Le macchine asincrone sono essenzialmente formate da una parte attiva fissa

STATORE-

costituente il sistema induttore e da una parte interna rotante - ROTORE - coassiale costituente
il sistema indotto sostenuta da due supporti detti CUFFIE o SCUDI , sovente sorretti dalla
carcassa: tra la superficie del pacco magnetico statorico e quella del rotore, troviamo uno spazio
detto TRAFERRO, spazio che pu variare dai 2 mm ai 50 mm passando dalle macchine di
piccola a quelle di grande potenza.
Tratteremo la macchina solo come motore alimentato in tensione alternata trifase di modesta
potenza.
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CARATTERISTICHE COSTRUTTIVE E FUNZIONALI DEGLI


STATORI
Lo statore dei motori comuni costituito dalle seguenti parti:
-

CARCASSA

PACCO MAGNETICO STATORICO

AVVOLGIMENTI INDOTTI

ACCESSORI

Carcassa
Deve realizzare una struttura rigida, robusta e indeformabile che ha il compito di centrare e
sostenere lintero pacco magnetico statorico, gli scudi e ha unicamente compiti meccanici e di
protezione; si utilizzano per la realizzazione GHISA, ACCIAIO SALDATO o FUSO (ormai sempre
3

pi raramente ) e ALLUMINIO o altre LEGHE LEGGERE ( peso spec. 3 gr/cm )


La carcassa viene realizzata in un solo pezzo nelle macchine di piccolo diametro mentre pu
essere realizzata divisa in 2, 3, 4 parti per quelle di maggior diametro, ci per ragioni di
trasporto, di manutenzione e di assemblaggio.

Spesso per motori di piccola potenza vengono utilizzati sistemi di carcasse semplificate che non
rappresentano pi una vera e propria struttura meccanica a se stante :

1 TIPOLOGIA :
ANELLO DI COMPRESSIONE

LAMIERINO STATORICO

CARCASSA ASSEMBLATA
RIVETTI

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2 TIPOLOGIA :
LAMIERINO CON INTAGLIO A CODA DI RONDINE

NUCLEO MAGNETICO ASSEMBLATO

TEGOLO
IN
ACCIAIO
DOLCE

Il nucleo magnetico cos assemblato verr inserito in una struttura portante mediante la
PRESSOFUSIONE

3 TIPOLOGIA
La carcassa realizzata da 4 6 traverse di acciaio saldate alle estremit a due anelli di testata
che serviranno a centrare il nucleo e contemporaneamente a sostenere le cuffie

Pacco magnetico statorico


Il pacco magnetico ovviamente laminato ed realizzato da un insieme di corone circolari di
lamierini aventi spessore 0,5 1 mm e con cifra di perdita di 3 1,5 W/kg; se il diametro supera
i 1000 mm [ eccezionalmente i 1500 mm ] la corona statorica viene realizzata mediante
laccostamento di settori, adottanda la tecnica dello strato pari strato dispari . I lamierini
sono isolati su una o su entrambe le facce mediante strato di vernice o affidandosi al solo strato
di ossido ottenuto mediante trattamento chimico fisico.
Le cave possono essere di tipo aperto o di tipo semichiuso: le prime sono utilizzate in
macchine di grossa potenza ove si utilizzano anche piattine di dimensioni grandi, ci permette
un migliore isolamento degli avvolgimenti e maggiori tensioni . Le cave vengono poi chiuse con
biette isolanti. Le cave semichiuse vengono utilizzate con conduttori in fili di adeguato diametro
e vengono chiuse con biette e cartocci

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CARATTERISTICHE COSTRUTTIVE E FUNZIONALI DEGLI


AVVOLGIMENTI STATORICI
Gli avvolgimenti nelle macchine sincrone sono avvolgimenti distribuiti ossia formati da
conduttori attivi distribuiti uniformemente e collegati a gruppi mediante connessioni frontali di
varie forme

SPIRA

MATASSA
Testate della
matassa

Nastratura

Le testate di matassa si dividono in due forme :

CONCENTRICHE

EMBRICATE

Le matasse con testate embricate, appartenenti allo stesso avvolgimento, sono tutte
uguali tra loro : esse possono essere collocate nelle cave sia disposte ad uno strato che a
doppio strato ( ossia il lato della matassa occupa da solo la cava o in ogni cava vi sono i lati
di due matassa diverse: in questa situazione i lati appartenenti allo stesso strato piegano
dalla stessa parte e quelli appartenenti a strati diversi piegano invece nel verso opposto.
Le matasse con testate concentriche, appartenenti allo stesso avvolgimento, sono tra loro
diverse: esse sono collocate nelle cave disposte ad uno o due strati e le teste sono ripiegate
in modo da essere disposte in due, tre, ordini distinti

el = mecc* p

n
cave
q=
3 * 2p
4

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TIPI DI RAGGRUPPAMENTO DELLE MATASSE DEGLI AVVOLGIMENTI DI FASE LUNGO LE


CAVE ROTORICHE
Si prenderanno in considerazione solamente le situazioni nelle quali q risulter intero :
i raggruppamenti in oggetto potranno essere effettuati in due tipi :
*TIPO A o a matasse lunghe o a poli omonimi : lo si ottiene collegando i conduttori di fase sotto

un polo con quelli corrispondenti che si trovano sotto il polo consecutivo; si


costruiscono cos tante matasse quante sono le coppie polari. Si possono
realizzare sia con testate embricate che con quelle concentriche.
*TIPO B o a matasse corte o a poli alterni : lo si ottiene collegando parte ( la met) dei

conduttori di fase che si trovano sotto un polo, con parte di quelli che si trovano sotto il
polo seguente e parte con quelli che si trovano sotto il polo precedente; si costruiscono
cos tante matasse quante sono i poli ( si realizzano un numero di matasse doppio
di quello del corrispondente TIPO A ). Si possono realizzare sia con testate embricate
che con quelle concentriche.

TIPI DI COLLEGAMENTO FRA LE MATASSE PER LA REALIZZAZIONE DEGLI


AVVOLGIMENTI DI FASE
Si realizzano, in pratica, solo due tipi :
* collegamento a spirale : lo si ottiene collegando in serie fra loro i conduttori di una stessa

matassa avanzando e arretrando e unendo poi le varie matasse cos ottenute per
formare lavvolgimento di fase
* collegamento ondulato : lo si ottiene collegando in serie un conduttore posto sotto un polo

con il suo corrispondente posto sotto il polo successivo di tipo e proseguendo fino al
collegamento di tutti i lati attivi dellavvolgimento di fase; si pu realizzare un
avvolgimento progressivo o a regressione
TIPI DI AVVOLGIMENTI FRA LE MATASSE CHE RENDONO REALIZZABILE LA DIVISIBILITA
DELLA MACCHINA IN DUE PARTI
Per ragioni costruttive e di trasporto spesso gli statori delle macchine sincrone sono progettati
divisibili in due parti per poter essere successivamente assemblati secondo piani orizzontali : ci
comporta che anche lavvolgimento indotto sia divisibile.
Le condizioni che devono essere soddisfatte affinch ci sia possibile sono :

lavvolgimento deve essere ad un solo strato

lavvolgimento deve essere di TIPO A

le testate di matassa, se realizzate di tipo concentrico, devono essere disposte in tre ordini

il numero delle coppie polari deve essere divisibile per 2


5

ossia

PARI

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COLLEGAMENTO FRA GLI AVVOLGIMENTI DI FASE


Due sono i modi principali :
a STELLA

: collegando assieme le fini degli avvolgimenti e mandando i principi ai morsetti


della macchina. Come noto dalla elettrotecnica, applicheremo ai morsetti una
tensione pari a

3 la tensione per la quale sono stati dimensionati gli

avvolgimenti di fase e le correnti dei conduttori di linea saranno


identiche a quelle nei conduttori di fase
a TRIANGOLO

: effettuando il collegamento nel modo noto ( la fine del.con il principio

del). Applicheremo ai morsetti una tensione pari alla tensione per la quale
sono stati dimensionati gli avvolgimenti di fase e le correnti dei
conduttori di linea saranno pari a

3 quelle nei conduttori di fase

Si desume quindi che, a parit di potenza e di tensioni ai morsetti, :


- nel collegamento a stella necessitano un numero di spire in serie per fase pari a

1
di
3

quello per il collegamento a triangolo e che di conseguenza la sezione dei conduttori


dovr essere scelta pari a

3 maggiore di quella per il collegamento a

- nel collegamento a stella, lisolamento verso massa deve essere commisurato alla
tensione stellata ( quindi minore di quella concatenata !! )

AVVOLGIMENTI A DOPPIA POLARITA

Dalla nota relazione n1

60 * freq
(= velocit del campo rotante o velocit di sincronismo) vedo
p

che lunica via per variare n1 ( mantenendo costante la frequenza ) consiste nel variare il n dei
poli statorici : ci particolarmente utilizzabile nei rotori a gabbia che hanno la caratteristica di
adeguarsi automaticamente al n dei poli statorici ( nel caso di rotori avvolti sarebbe necessario
realizzare anche i relativi avvolgimenti a polarit variabile con notevoli complicazioni costruttive)
La variazione dei poli nel rapporto 1: 2 la si ottiene con il metodo di Dahlander : ci lo si
ottiene invertendo il senso di percorrenza della corrente in una met dellavvolgimento stat.

Supponendo 2p= 8 e cave = 48

si ha q= 2 ( rappresentando una sola fase )


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X1

U1

Collegando ora le due met dellavvolgimento di fase in parallelo tra loro (come si vede prima
erano in serie tra loro ), si dimezza il n dei poli creati

X1

U1

In pratica il collegamento Dahlander viene realizzato collegando gli avvolgimenti stat. delle tre
fasi a triangolo quando funziona con 2p poli e a doppia stella quando funzione con p poli

A1

B1

A1

B1

C1

B
C1

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A1

B1

C1

A1

B1

C1

Passando da 2p a p poli , la COPPIA del motore si RIDUCE circa al 60% mentre la POTENZA
AUMENTA circa del 30 % ( aumentano i giri ! ) .

MORSETTIERE
Quando le matasse sono collegate in ununica serie, i tre principi e le tre fini sono portati alla
morsettiera :
-MORSETTIERA MARELLI : i sei terminali sono disposti secondo il seguente ordine

Z
Z

Y
X

Cos facendo con sole 3 piastrine uguali possibile realizzare sia il collegamento che quello a

MORSETTIERA PER MOTORE A TENSIONE UNIVERSALE


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Dividendo gli avvolgimenti di fase in due parti uguali, si ottengono 12 morsetti che possono
essere riportati nella morsettiera nel seguente ordine

W
Z

X1

Z
U

U1

V1 W1

Z
X

Y1 Z1

CARATTERISTICHE COSTRUTTIVE E FUNZIONALI DEI


ROTORI ( o INDOTTI ) PER MOTORI ASINCRONI TRIFASI
Il rotore formato dalle seguenti parti fondamentali :

ALBERO

NUCLEO MAGNETICO ROTORICO

AVVOLGIMENTI INDOTTI

NUCLEO MAGNETICO ROTORICO

Ricordando che la frequenza rotorica, durante il funzionamento ordinario, molto piccola


( f2 = s * f1 ), il nucleo magnetico potrebbe essere realizzato sia massiccio ( ghisa , acciaio
fucinato) valutandosi trascurabili le perdite per correnti parassite sia con lamierini ferromagnetici
di tipo normale, anche di spessore rilevante, pi resistenti di quelli al silicio alle vibrazioni
meccaniche ed elettromeccaniche.
Spesso ( quasi sempre !) per ragioni economiche al fine di ridurre il materiale di sfrido prodotto
dalla realizzazione delle corone statoriche ( il nucleo magn, statorico deve essere realizzato
laminato !), si usano i lamierini centrali dello statore;

CAVA CIRCOLARE
CHIUSA
9

CAVA APERTA
CON SCASSO
PER BIETTA

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CAVA
SEMIAPERTA
CAVA
APERTA

I lamierini vengono impilati sullalbero o forzatamente sfruttando lattrito tra foro nella
lamiera e lalbero ( spesso con luso di zigrinature prodotte sulla superficie dellalbero )
oppure creando sul supporto rotante da una parte uno opportuno spallamento e dallaltra uno
sgolo in cui collocare un anello di fermo forzato
FLANGIA
SPALLAMENTO

SGOLO

ANELLO DI FERMO

Per aumentare la compattezza del nucleo magn. possibile anche porre alle estremit dei
lamierini due flange
Sovente (in macchine di miglior qualit o quando si temono slittamenti tra lamierino e
albero) nel foro del lamierino si ricava per punzonatura uno scasso per la chiavetta che verr
posta tra albero e lamierino
LAMIERINO CON
SCASSO

CHIAVETTA

ALBERO CON
CHIAVETTA

Quando il diametro della macchina aumenta o se si vuole alleggerire il peso del rotore, si ricorre
allutilizzo di una struttura meccanica formata da MOZZO + DISCO PIENO sul quale viene
fissata la FASCIA MAGNETICA ( questultima con caratteristiche ferromagnetiche poich dovr
sostenere il flusso rotorico ); il mozzo e le razza formano la BUSSOLA o LANTERNA .
FASCIA
DISCO
MOZZO

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Spesso il disco viene alleggerito ulteriormente ricavando da esso delle RAZZE


RAZZA

FASCIA
MOZZO

Costruttivamente pu essere conveniente realizzare mozzo e razze in un sol pezzo o in ghisa


(
meno costoso ma pi pesante ) o in acciaio ; il collegamento tra lamierini della fascia e le razze
pu essere realizzato con attacchi a coda di rondine

FASCIA MAGNETICA
ROTORICA

RAZZA CON ATTACCO A CODA DI


RONDINE

Un parametro costruttivo importante la scelta del numero delle cave del rotore in funzione
del numero di quelle dello statore : il fenomeno da evitare quello detto impuntamento
rotorico allo spunto , fenomeno particolarmente frequente nei rotori a gabbia a seguito della
loro modesta coppia di spunto; limpuntamento consiste nel fatto che il rotore tende a non
muoversi dalla posizione di minima riluttanza che si crea quando ad ogni dente delle cave di
rotore se ne contrappone uno delle cave di statore.
Tutto ci si evita se il n cave di rot, e il n di cave di stat. sono primi tra loro : per ragioni
geometrico-pratiche il n delle cave di rotore vien fatto minore di quello delle cave di statore.
Sempre nellottica di evitare limpuntamento ed anche per rendere la rotazione pi silenziosa
sovente i lamierini di rotore vengono impilati in modo da formare cave inclinate di un passo
alle cave rispetto a quelle statoriche

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ROTORE A GABBIA
E il tipo pi semplice e robusto di avvolgimento di rotore : formato da 2 ANELLI che
cortocircuitano una serie di CONDUTTORI MASSICCI di sezione circolare o anche rettangolare
collocati nelle cave rotoriche ; detto anche ROTORE IN CORTOCIRCUITO e realizza un circuito
polifase con tante fasi quante risultano le sbarre comprese nel doppio passo polare ( N
S
N ) del campo rotante.

I materiali usati per la costruzione delle sbarre della gabbia sono RAME e ALLUMINIO mentre
spesso per gli anelli vengono usati anche il BRONZO e lOTTONE
Al giorno doggi spesso le gabbie in rame vengono sostituite con quelle realizzate interamente in
alluminio ottenute mediante la PRESSOFUSIONE
Il rotore a gabbia evidenzia linconveniente di assorbire allo spunto una corrente 5 8 volte
maggiore di quella di funzionamento e molto sfasata rispetto alla tensione : ci comporta
che la coppia di spunto sia molto inferiore a quella nominale (ed ovviamente a quella
massima).
Luso di motori a gabbia semplice cos limitato a quelli di potenza minore di 35 50 kW.
Coppia
C max
C

Coppia GABBIA AD ALTA RESISTENZA

GABBIA A BASSA
RESISTENZAC max

nomin

nomin

C
C

spunto

spunto

ROTORE A DOPPIA GABBIA

n 2 n1

n 2 n1

Al fine di diminuire la corrente allo spunto e contemporaneamente aumentare la coppia


allavviamento, vengono utilizzati motori aventi il rotore con doppia gabbia : la gabbia pi
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vicina al traferro viene realizzata in modo da evidenziare una R maggiore mentre laltra, pi
interna nel nucleo rot., deve avere una R minore( sezione maggiore).
Ogni gabbia avr il proprio anello di cortocircuito.
Allavviamento la frequenza delle correnti di
rotore 50 Hz: linduttanza della gabbia pi vicina
al traferro bassa poich le linee del flusso, creato
dallo statore, tenderanno a concentrarsi
prevalentemente nellinterno del nucleo magnetico;
per la motivazione sopra ricordata, linduttanza
della gabbia pi interna sar maggiore.
Poich allavviamento prevale laspetto induttivo del fenomeno, limpedenza della gabbia esterna
sar complessivamente minore di quella della gabbia interna e la corrente( che tende a fluire
dove Z minore) attraverser una gabbia con R maggiore e ci produrr una coppia allo spunto
pi alta.
A macchina avviata, come noto dallElettrotecnica generale, la frequenza rotorica diventer di
23 Hz (f2= s*f1) e gli effetti induttivi saranno trascurabili : la corrente attraverser la sbarra con
R minore ossia quella interna ; ci far si che la coppia nominale si sposti verso un numero di
giri maggiore.
DOPPIA GABBIA

max

spunto

nom

n2 n1

ROTORE A SBARRE ALTE


Codesto rotore, detto anche a sbarre ad addensamento non uniforme di corrente ,
caratterizzato da sbarre uniche aventi la sezione rettangolare-trapezia o rettangolare-circolare

Il funzionamento di questo tipo di sbarre molto simile a quello del rotore a doppia gabbia :
allavviamento la corrente tender a concentrarsi nella parte superiore della sbarra ( dove la
sezione minore e quindi la R maggiore ) per poi, a macchina avviata, distribuirsi quasi
uniformemente nella sezione ma localizzandosi prevalentemente nella parte inferiore ( dove vi
una R minore).
In questo tipo di rotore la gabbia ha un solo anello di cortocircuito.

ROTORE AVVOLTO
Questo tipo di rotore caratterizzato da avere un proprio avvolgimento realizzato con le stesse
metodiche di quello statorico : ovviamente dovr avere lo stesso numero di poli dello statore;
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lavvolgimento sar di norma di tipo trifase con collegamento a stella o a triangolo ( pi


frequentemente a stella! ) ma pu venire realizzato anche di tipo bifase. I motori con rotore
avvolto bifase vengono utilizzati quando necessita una macchina per frequenti avviamenti ed
arresti ed inoltre rende pi facile la costruzione del reostato di avviamento della macchina.

ANELLI

VAB

ROTORE TRIFASE
AVVOLTO

A B C
= VBC = VCA

ROTORE BIFASE
AVVOLTO

ANELLI

VBC = VAC=

V
AB
2

Attualmente la quasi totalit dei MAT con rotore avvolto hanno gli avvolgimenti rotorici con
matasse con testate americane in due ordini per cava

TESTATA AMERICANA

TESTATA EMBRICATA

COLLETTORE AD ANELLI
Permettere il collegamento degli avvolgimenti rotorici al reostato di avviamento
mediante le spazzole, permettendo di variare la resistenza rotorica con gli effetti, sulla corrente
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e sulla coppia allo spunto, noti dallElettrotecnica generale; consiste di tre anelli conduttori,
isolati tra di loro, definiti anche parte attiva del collettore sostenuti da un manicotto
calettato sullalbero e dal quale sono opportunamente isolati.
Gli anelli possono essere realizzati di rame crudo ( maggior resistenza allusura di quello
ricotto), di bronzo fosforoso o anche di ferro o ghisa( cattive qualit elettriche ma grande
resistenza al consumo) ; le dimensioni devono essere tali da garantire bassa resistenza elettrica
ma resistenza meccanica tale da sopportare gli sforzi centrifughi e gli attriti dovuti ai contatti
striscianti ( SPAZZOLE). Ogni anello pu essere realizzato in un sol pezzo investito a caldo
(mediante dilatazione) sulla bussola oppure in due parti collegabili mediante bulloni nella parte
esterna.
Per ridurre il loro riscaldamento spesso gli anelli vengono dotati di allargamenti nella parte di
contatto con la spazzola
Lisolante posto sia tra gli anelli che tra anelli e bussola con funzione anche di sostegno, deve
evidenziare valide propriet dielettriche, sufficiente resistenza meccanica e indeformabilit alle
varie sollecitazioni termiche e dinamiche: si usano MICANITI (fogli di mica a bassa percentuale
di lacca isolante pi impregnante dello spessore di 0,4 2 mm che con resine di moderna
tecnologia
La bussola o manicotto, in acciaio fuso o in ghisa , viene calettata direttamente sullalbero e
pu essere sia in un solo pezzo [ sar montato dilatandola a caldo] che in due parti unite
mediante bulloni.
Si ricorda che comunque bene che il diametro del collettore sia il minimo possibile (esistono
valori della velocit periferica da non superare per limitare le perdite per attrito).

ANELLI COLLETTORI
ISOLANTE
BUSSOLA

SPAZZOLE
Sono i componenti che strisciando sugli anelli realizzano il collegamento agli avvolgimenti del
reostato
I materiali usati sono : carbone coke di nerofumo o di petrolio, la grafite naturale o
artificiale agglomerati con catrami di vari tipologie ; esistono spazzole di qualit
metallica ottenute mediante grafite miscelata con polveri di rame pi eventuale piombo e/o
stagno.[ elettrografite, metalgrafite, elettrocarbone]
Vi sono anche spazzole di bakelite grafite ottenute da un impasto di grafite e resine
termoindurenti.
2
La densit di corrente che pu essere adottata di 5 15 A/ cm per quelle in elettrografite e
2

di 15 30 A/cm per quelle in metalgrafite


Spesso le spazzole sono completate con 1 o 2 trecce di rame + capocorda per permettere il
collegamento della stessa al portaspazzole o alla linea esterna : la sezione della treccia
determinata dallentit della corrente.
La treccia di rame di norma non isolata ma spesso protetta da cilindretti di materiale isolante
che devono lasciare invariata la flessibilit del conduttore.
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PORTASPAZZOLE
I portaspazzole hanno ( o possono avere ) il compito importante , mediante le spazzole, di
collegare elettricamente allesterno il circuito elettrico di rotore : ci implica che il loro
fissaggio sia molto rigido poich devono rimanere spesso a 2 3 mm dalla superficie del
collettore.
Hanno il compito di sostenere, guidare e tenere adeguatamente compresse le spazzole sul
collettore : la pressione deve poter essere sempre regolata manualmente seguendo lusura
della spazzola .
Esistono portaspazzole di tipo radiale e di tipo a reazione ( o obliqui ) .

SPINE
Hanno il compito di sostenere il portaspazzole : sono aste di sezione circolare di acciaio o bronzo
con da un lato un basello ed una parte filettata per permettere il fissaggio al braccio del
portaspine; questa parte di norma isolata onde evitare la messa in tensione del portaspine di
supporto

PORTASPINE
E lelemento che viene collegato in maniera rigida alla carcassa e che sorregge tutti gli accessori
di cui prima ; viene realizzato in ghisa o in acciaio ed dotato di tre o sei bracci ( tanti quante
sono le spine) nei quali verranno fissate le spine. Deve essere particolarmente curato il suo
isolamento ( tra spina e portaspina ) onde impedire contatti con parti in tensione.

SPINA
ISOLANTE
PORTASPINA
PARTE FILETTATA

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