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definito come uno strumento che regola l'attivit edificatoria all'interno di un territorio
comunale, di cui ogni comune italiano deve dotarsi, ai sensi di legge.
Pu essere adottato comunemente da pi comuni; in questo caso si parla di piano
regolatore generale intercomunale.
un piano regolatore edilizio, il cui ambito d'intervento era il perimetro della citt
esistente;
un piano d'ampliamento, il cui ambito era il circondario esterno.
Sulla base della normativa urbanistica del 1942 la dottrina solita distinguere tra
zonizzazioni e localizzazioni:
Il PRG del 1942 nasce come strumento regolatore della crescita urbana ma intorno agli
anni settanta divenne strumento di gestione dell'assetto del territorio.
Dalla data di adozione della variante generale sino alla data di approvazione definitiva
sono in vigore tutti e due gli strumenti urbanistici generali (quello vigente e quello
adottato), pertanto per qualsiasi intervento (ad esclusione della manutenzione
ordinaria), che comporti la trasformazione del territorio e/o del patrimonio edilizio,
dovr essere conforme alle previsioni di tutti e due gli strumenti urbanistici; si
applicano infatti le misure di salvaguardia di cui alla legge 3 novembre 1952 n. 1902.
Qualora le istanze presentate prevedano interventi in contrasto con lo strumento
urbanistico generale adottato, il loro iter dovr essere motivatamente "sospeso" fino
alla data di approvazione del nuovo PRG.