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Esplorare zone di confine

Nell'altopiano Ibleo, non molto distante da Ragusa, si trovano una serie di siti interessanti e davvero
singolari.
Il paesaggio quello che vedete qui, molto cadlo e brullo in estate. Apparentemente monotono.
Invece, conoscendo determinati anfratti, si trovano delle antiche tombe, da secoli violate e quindi
svuotate dei loro originali contenuti.
Erano tombe prestoriche, ben conosciute dagli archeologi grazie soprattutto al mitico lavoro di un
grande pioniere come Paolo Orsi. Un uomo che non ha bisogno di presentazioni, n di ulteriori
incensi. Chi non lo conoscesse pu naturalmente trovare moltissime informazioni su di lui.
Queste tombe risalgono ad un lungo periodo di tempo che precedette l'arrivo dei coloni in Magna
Grecia. Nel panorama generale, esse datano tra la fine del terzo millennio a.c. e la fine dell'et del
Bronzo. Sono genericamente attribuite ai Siculi, per la Sicilia orientale.
Ma non di questo che voglio parlare, essendo questi fatti gi ben conosciuti dagli archeologi.
Bens, di altri ipogei e di altre forme di lavorazione rupestre ad esse collegati, in modo ancora da
chiarire. Altre lavorazioni, in parte pi recenti, ma non solo, interferiscono in modo evidente, o
accompagnano le tombe sicule, seguendo una logica fino ad oggi ben poco attenzionata, e perci
rimasta abbastanza misteriosa. Si trovano nicchie e modeste canalizzazioni, realizzate senza logica
apparente, ma evidentemente on un altissimo costo in termini di lavoro realizzato ed attenzione
dedicata. Nessuna geometria casuale, nessun particolare, anche il pi modesto. Chi ha fatto tutto
ci, e perch?
Recenti lavori interdisciplinari, anche a carattere archeo-astronomico, hanno evidenziato l'esistenza
di strutture astronomicamente orientate, sia in Sicilia che altrove nella penisola italica.
Anche qui nel Ragusano, segnali apparentemente modesti, ci dicono che il sole che filtra nelle
cavit sotterranee penetrando da stretti ed appositi fori, rivestiva grande importanza. Si trovano a
contorni di cavit maggiori che non possono essere tombe, ma probabilmente erano dei locali
sotterranei utilizzati a scopo rituale.
Oggi inizio ad inserire le prime foto ed i primi commenti, con l'intenzione di nutrire questo
medesimo album con pubblicazioni successive.
Abbiamo trovato che alcune di queste tombe furono notevolmente ampliate, inserendo dei
particolari che, secondo me, non hanno nulla a che vedere con tradizioni paleocristiane o bizantine.
Non si trovano croci, n resti di affreschi. Semmai, tracce rupestri non molto dissimili da altre
realizzazioni misteriose come le Grotte della Gurfa, ad Alia (PA).
Queste zone di confine, perci, non sono geografiche n culturali. Sono invece temporali, ed
entrandovi, troveremo soltanto segni difficilmente comprensibili con le logiche che normalmente
utilizziamo al giorno d'oggi, anche se pretendiamo di usarle. Ed ogni volta che troviamo una
qualsiasi traccia, crediamo di sapere gi chi ha fatto cosa, e perch...

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