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a. fenomeno dalle dimensioni notevoli e profondamente incisivo sulla natura di alcuni luoghi;
b. Paesi Bassi:
i. bonifica delle paludi e degli acquitrini costieri;
ii. costruzione di dighe attraverso luso di canali di drenaggi e mulini a vento;
iii. impianto di aziende agrarie e di allevamento altamente produttive;
iv. intervento di pianificazione e finanziamento dei conti di Fiandra;
c. Spagna: reconquista e messa a coltura di nuove terre;
d. Germania:
i. iniziativa dei principi territoriali: concessione di privilegi e carte di libert;
ii. azione di intermediari per lorganizzazione dellopera di colonizzazione;
iii. prosecuzione particolarmente notevole del fenomeno nel XII secolo;
iv. espansione oltre lElba, a danno degli Slavi;
v. colonizzazione di Meclemburgo, Brandeburgo e Pomerania;
vi. colonizzazione ed evangelizzazione delle coste baltiche;
vii. colonizzazione di Slesia, Boemia e Austria (fondazione di Vienna nel 1018);
viii. organizzazione di vescovati e monasteri.
4. Levoluzione sociale delle campagne:
a. cause del movimento di colonizzazione:
i. incremento demografico ed eccessivo carico umano sulle terre;
ii. desiderio di migliorare le proprie condizioni giuridiche e di vita;
b. rapporti tra coltivatori e proprietari:
i. fughe e tentativi repressivi;
ii. patteggiamenti con le comunit e riconoscimento di usi e consuetudini locali,
nonch della possibilit di gestione in proprio di servizi di interesse comune
(riscossione delle imposte, polizia campestre, etc.);
iii. crescita economica e allentamento dei vincoli: maggiore libert diniziativa;
iv. riduzione della riserva padronale della curtis;
v. sostituzione delle corves con canoni in denaro:
vi. signori: maggiore disponibilit economica per lacquisto di beni di lusso e limpiego
di lavoratori salariati;
vii. differenziazioni sociali tra i coltivatori: gestori delle curtes.
5. I progressi dellagricoltura:
a. diffusione, pi che invenzione, di nuove tecniche agrarie;
b. aratro pesante:
i. presenza di coltro e versoio: terreno inciso pi in profondit e arato in una volta
sola;
ii. presenza delle ruote e stabilit;
iii. necessit di almeno quattro buoi per il traino;
c. collare rigido:
i. lanimale pu respirare liberamente,
ii. possibilit dimpiego del cavallo nellaratura,
d. ferratura dello zoccolo del cavallo;
e. incremento dellattivit siderurgica e realizzazione degli arnesi in ferro;
f. rotazione triennale:
i. diversificazione del raccolto e possibilit di evitare gli effetti di un cattivo raccolto;
ii. maggiore disponibilit di foraggio;
iii. alimentazione pi varia e ricca, e maggiore resistenza alle malattie;
iv. riduzione dellimpoverimento del terreno.
6. Due modelli di agricoltura:
a. permanenza del modello tradizionale nellEuropa mediterranea:
i. ragioni climatiche;
ii. aratro leggero, rotazione triennale, campi di forma quadrata e chiusi, individualismo
agrario;
iii. necessit di integrare laratura, pi superficiale, con il lavoro umano;
iv. buoni risultati nella produzione ortofrutticola;
b. nuovo modello agricolo nellEuropa centro-settentrionale: