di Adolfo Sissia
adolfosissia@yahoo.it
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soldo nellunit di conto locale (a Roma, lira di provisini). A causa dello svilimento
del denaro provisino, probabilmente determinato anche dal rincaro dellargento,
documentato agli inizi della seconda met del XIII secolo, il valore del grosso fu
presto sganciato dalla tarifa del soldo, passando quindi da dodici a sedici provisini
e aument rapidamente in successione ino a raggiungere quello di quarantotto
denari fra il 1342-59.
Le caratteristiche generiche valide per distinguere i diversi valori dei tipi sono rese
evidenti dalle diferenti raigurazioni del leone nel dritto delle monete: passante a
sinistra con testa di proilo nei grossi normali, passante a sinistra con testa di prospetto
nei grossi rinforzati e passante a destra con testa di proilo nei mezzi grossi (in alcuni
casi particolari nei tipi anonimi a sinistra: CNI, vol. XV, p. 104, nn. 36-39).
Alcuni elementi epigraici-iconograici nelle impronte delle monete possono
facilitare, anche se in linea di massima, lindividuazione di una determinata sequenza
cronologica. La igura di Roma seduta in trono incisa in stili diversi: nel periodo
pi antico (1253-1282 circa) regge il globo con la mano destra e la palma con la
sinistra e il trono a colonnine mentre nel secondo periodo (circa 1282-1363) avviene il contrario e il trono concepito da due leoni. Il quadro dinsieme delle lettere
epigraiche nel secondo periodo ha un carattere misto in stile onciale e semigotico e
lutilizzo di lettere capitali, speciico delle precedenti emissioni, si riduce. Nel primo
periodo laccuratezza del disegno, nel complesso della moneta, determina uno stile
meticoloso nei particolari, mentre durante il secondo, la trascuratezza dellincisione
manifesta una sempliicazione stilistica che si accentua sempre pi con il passare del
tempo. In questa ultima fase fa eccezione il grosso coniato da Guelfo de Pugliesi
nel 1363, che ofre una pi accurata fattura nellimpronta della moneta che probabilmente testimonia, insieme a nuovi e rigorosi parametri politici di recupero,
un tentativo di ridare impulso a unautorit senatoriale oramai siancata.
Nellinsieme i grossi senatoriali possono essere raggruppati in tre categorie
principali, a loro volta distribuite in numerosi gruppi (cfr. Grierson 1956): la
prima annovera le emissioni anonime (CNI, vol. XV, pp. 103-104, nn. 25-39, pp.
107-109, nn. 56-74), ovvero grossi e mezzi grossi che non recano n il nome, n lo
stemma di un senatore; la seconda comprende le emissioni di grossi e mezzi grossi
a titolatura di Brancaleone degli Andal (CNI, vol. XV, pp. 105-106, nn. 40-55)
e di Carlo I dAngi (CNI, vol. XV, pp. 109-114, nn. 75-121); la terza riunisce le
produzioni con impronta in esergo dei segni araldici (CNI, vol. XV, pp. 119-133,
nn. 156-262) riguardanti alcune famiglie baronali.
La serie dei grossi senatoriali sarebbe stata interrotta per un periodo di breve
durata con la produzione dei grossi cosiddetti samperini (CNI, vol. XV, pp.
115-118, nn. 128-155), monete anonime semi-papali, che ostentavano un primo
tentativo di cambiamento politico da parte della Chiesa romana. Se questi sono
genericamente datati tra il 1265 e il 1303, in realt sembra attendibile che lemissione
sia avvenuta durante il pontiicato di Bonifacio VIII (1294-1303), probabilmente
progettata ed emessa per il Giubileo del 1300 (Travaini 2000, p. 122).
Per completezza dinformazione, riguardo a questo periodo vale la pena ricordare anche una particolare produzione di moneta grossa con testa barbuta di San
Pietro al dritto e chiavi in palo al rovescio. In letteratura non vi accordo preciso
nellassegnazione della zecca di provenienza: in particolare la moneta fu attribuita
da Grierson (1956, nuovo tipo di denaro) alloicina romana durante il pontiicato
di Nicol III (1277-1280), in base ad analisi stilistica e storica, con accostamento
ai provisini di santo annotati nella lista di mercatura di Pegolotti (circa 1290). In
realt di santo potrebbe essere comparato a di senato (Travaini 2003, p. 119), per
cui il riferimento al classico denaro provisino rimane a nostro avviso il ragguaglio
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I serie
Monetazione anonima CNI XV: 1253 c. (I emissione), 1251-1265 c. e successivamente (II emissione). Grierson: 12551257 (1 gruppo, tipo con CAPVT e M particolare ), 1257-1270 (2 gruppo, tipo con CAP e M normale), post 1282
(solo con valore di mezzo grosso con peso pi leggero). Muntoni: secolo XIII. Stahl: 1250-1260. Seraini: 1253.
Samperino anonimo (emissione semi-papale) CNI XV: 1265-1303 c. Muntoni: secolo XIII. Seraini: 1265-1303.
Stahl: c. 1280-1300. CNI XV 1265-1303. Travaini: durante il 1294-1303 (pontiicato di Bonifacio VIII).
II serie
Brancaleone dAndal Senatore CNI XV: 1253-56. Grierson: 1253-55, 1257-58. Muntoni: 1252-55, 1257-58. Seraini:
1253-1256. Stahl: 1252-58.
Carlo dAngi Senatore Chimienti: 1265 oppure 1268 (tipo con legenda VICARIVS), 1268-1274 (tipo con scudo
angioino), 1274-1278 (grossi rinforzati); CNI XV: 1266-1270 (tipo con peso normale), 1270-1285 (grossi rinforzati). Grierson: 1270 - c. 1274 (1 gruppo, tipo con peso normale), 1274-1278 (2 gruppo, grossi rinforzati ), 1282 (3
gruppo, tipo con legenda VICARIVS ). Muntoni: 1263-1266 (tipo con peso normale e tipo con legenda VICARIVS),
1268-1278 e 1281-1284 (grossi rinforzati). Seraini: 1266 (tipo con legenda VICARIVS), 1266-1270 (tipo con scudo
angioino); 1270-1285 (grossi rinforzati). Stahl: 1263-1266 (1 gruppo, tipo con peso normale), 1268-1278 (2 gruppo,
grossi rinforzati), 1281-1284 (tipo con F).
III serie
con segni araldici
CNI XV: Caetani ?, Orsini-Colonna ine secolo XIII circa; Savelli, Savelli? senza data; Colonna-Orsini, Anibaldi-Savelliincerto, Savelli-Anibaldi, Anibaldi-Stefaneschi, Caetani, Anibaldi-incerto, Orsini-Stefaneschi-incerto prima met XIV
secolo; Orsini- N-Anibaldi 1345?; Anibaldi prima met XIV secolo; Guelfo dei Pugliesi dal 1363. Grierson: Caetani,
Orsini-Colonna ultimo quarto del 200; Savelli, Savelli-Conti, Orsini-Colonna, Anibaldi- Stefaneschi, Papareschi secondo quarto del 300; Cola di Rienzo 1347; Guelfo dei Pugliesi 1363. Muntoni: Caetani, Orsini-Colonna secolo XIII;
Anibaldi-Stefaneschi, Annibaldi-ignoto, Caetani, Colonna-Orsini, Orsini-Stefaneschi-ignoto, Savelli, Savelli-Anibaldi,
non identiicato secolo XIV; Guelfo dei Pugliesi 1363; Seraini: Savelli (non identiicato), Colonna-Orsini, AnibaldiSavelli-incerto a destra, Savelli-Anibaldi, Anibaldi-Stefaneschi, Caetani, Anibaldi-incerto, Savelli, Orsini-Stefaneschiincerto, Orsini-N-Anibaldi, Anibaldi? 1300-50; Guelfo dei Pugliesi 1363; Stahl: XIV secolo, Cola di Rienzo 1347;
Guelfo dei Pugliesi 1363.
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Concludendo, in sostanza emerge con chiarezza che nella situazione dinsieme della discussione permangono enigmi da risolvere e che largomento
numismatico richiede un rinnovato incremento di studio, che lasciamo di buon
grado agli specialisti del settore che hanno i mezzi necessari per condurlo.
Perfezionare gli elementi gi in nostro possesso e allargare i campi dindagine,
attualmente assai ristretti, non saranno compiti agevoli; ma con lintensiicarsi
delle ricerche archeologiche e di relativi rinvenimenti monetali, abbinati a
potenziali materiali di confronto e ad analisi archeometriche del metallo e
magari anche con un poco di fortuna, aggiungiamo noi auspichiamo che
questioni irrisolte e problemi cronologici della zecca senatoriale di Roma e dei
suoi grossi vengano presto pi chiaramente deiniti.
Ringraziamenti
Vorrei esprimere la mia riconoscenza a tutti coloro che mi hanno aiutato
e incoraggiato durante lo svolgimento di questo contributo, in particolare
Monica Baldassarri, Davide Fabrizi, Patrizia Di Monte e Bernardino Mirra.
Un ringraziamento per linesauribile pazienza e soprattutto per lamicizia che
mi dedicano. Aggiungo che non necessariamente le persone da me citate debbano essere daccordo con le considerazioni espresse in questarticolo, di cui
mi assumo piena responsabilit.
Raffaele Negrini
STUDIO NUMISMATICO
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