Sei sulla pagina 1di 8

Spedizione in abbonamento postale Roma, conto corrente postale n.

649004

Copia 1,00 Copia arretrata 2,00

LOSSERVATORE ROMANO
GIORNALE QUOTIDIANO

Unicuique suum
Anno CLIV n. 110 (46.652)

POLITICO RELIGIOSO
Non praevalebunt

Citt del Vaticano

venerd 16 maggio 2014

Papa Francesco denuncia il proliferare del commercio delle armi

Chiesto il ritiro dellesercito ucraino da Donetsk

Quando la pace solo una parola

Ultimatum
dei separatisti

E definisce le migrazioni forzate una tragedia umana


Parlare di pace, negoziare la pace
e, al tempo stesso, promuovere o
permettere il commercio di armi
unassurda contraddizione. la
forte denuncia di Papa Francesco
contenuta nel discorso rivolto stamane, gioved 15 maggio a sette nuovi
ambasciatori accreditati presso la
Santa Sede. Svizzera, Liberia, Etio-

pia, Sudan, Giamaica, Sud Africa e


India sono i Paesi di provenienza
dei rappresentanti diplomatici, ai
quali il Pontefice ha parlato della
necessit di far crescere la pace nella
famiglia umana. E ha individuato
proprio nel commercio delle armi,
una delle due grandi sfide che
urgente affrontare per costruire un

mondo pi pacifico. Il Pontefice ha


infatti evidenziato che mentre tutti
parlano di pace, tutti dichiarano di
volerla, nel mondo purtroppo bisogna fare i conti con il proliferare di
armamenti di ogni genere e il loro
commercio, con la conseguenza che
le soluzioni dei conflitti finiscono
per allontanarsi. Anche perch tutto

Il premier duramente contestato dai familiari dei minatori coinvolti nella sciagura di Soma

Collera turca

ci si sviluppa e si attua al di fuori


della legalit. La seconda sfida
quella delle migrazioni forzate, che
ha fatto notare Francesco assume in certe regioni il carattere di vera e propria tragedia umana. In
proposito ha spiegato che non ci si
pu limitare a rincorrere le emergenze. E ha confidato come ci siano
sotto i nostri occhi, storie che
fanno piangere e vergognare: esseri
umani, nostri fratelli e sorelle che
subiscono ricatti, torture, soprusi di
ogni genere, per finire a volte a morire nel deserto o in fondo al mare.
Per questo, ha concluso il vescovo di
Roma, sarebbe un atteggiamento
cinico proclamare i diritti umani e
non farsi carico di uomini e donne
costretti a lasciare la loro terra.
PAGINE 2

Condanna a morte
confermata
per la giovane
cristiana sudanese

La moglie di un minatore intrappolato a Soma (Reuters)

y(7HA3J1*QSSKKM( +&!z!\!#!.!

ANKARA, 15. Il ritrovamento, ieri sera, di altri cadaveri ha fatto salire a


282 il numero delle vittime accertate della sciagura avvenuta marted
nella miniera di Soma, a centoventi
chilometri da Smirne. Ma il bilancio destinato ad aggravarsi. Sono
infatti pressoch nulle le possibilit
di trovare vivi gli oltre 120 minatori
rimasti intrappolati allinterno della
miniera di carbone dopo la potente
esplosione, provocata da un corto
circuito. Nelle ultime ore non
stato tirato fuori pi nessuno ancora in vita, ha detto alla stampa il
ministro dellEnergia, Taner Yildiz,
prevedendo il peggio. A complicare
le gi difficili operazioni di soccorso ci si messo anche un incendio
divampato sul luogo del disastro.
La situazione molto tesa. Il primo ministro, Recep Tayyip Erdoan, arrivato nel pomeriggio di ieri
a Soma, stato pesantemente contestato. Decine di parenti delle vittime lo hanno infatti accolto con
urla e fischi, chiedendone le immediate dimissioni. La vettura sulla
quale viaggiava stata presa a calci
e pugni dalla folla inferocita.
Erdoan si dovuto rifugiare in un
supermercato, spinto con forza dalle guardie del corpo.
Ristabilita la calma, il premier ha
promesso lapertura di uninchiesta
sulle cause del disastro, ma ha respinto le accuse, sostenendo che
gli incidenti sul lavoro accadono e
questo uno dei peggiori della nostra storia recente. Fino ad oggi, il
pi grave disastro minerario in Turchia era stato quello di Zonguldak,
nella regione del Mar Nero, dove
nel 1992 una forte esplosione aveva
provocato 263 morti.

Cinquantanni
di dialogo con le religioni

Voce
e valore di Pentecoste
JEAN-LOUIS TAURAN

A PAGINA

Tutto il Paese sotto shock. Dopo avere proclamato un lutto nazionale di tre giorni, le pi alte cariche
dello Stato il presidente Gl, lo
stesso premier e il leader dellopposizione Kilidarolu hanno annullato tutti gli impegni allestero
previsti nei prossimi giorni.
Ma la collera per quanto successo a Soma in una miniera privatizzata di cui sindacati e opposizione avevano denunciato le carenze
sul fronte della sicurezza e sulla

quale avevano chiesto lapertura di


uninchiesta esplosa in molte
citt del Paese. Manifestazioni di
protesta e violenti scontri con la
polizia si sono registrati ad Ankara
e a Istanbul, dove le forze dellordine in assetto antisommossa hanno
usato gas lacrimogeni, cannoni ad
acqua e proiettili di gomma per disperdere i dimostranti. In segno di
protesta, le principali sigle sindacali
turche hanno indetto per oggi una
giornata di sciopero generale.

Udienza al governatore generale


della Nuova Zelanda

Nella mattina di gioved 15 maggio 2014, Papa Francesco ha ricevuto in udienza il governatore generale della Nuova Zelanda, onorevole sir Jeremiah Mateparae, il
quale si successivamente incontrato con il cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato, accompagnato dallarcivesciovo Dominique
Mamberti, segretario per i Rapporti con gli Stati.
Nel corso dei cordiali colloqui
ci si soffermati su alcuni aspetti

della vita sociale ed economica del


Paese, nonch sullapprezzato contributo della Chiesa cattolica in
vari settori della societ neozelandese. Inoltre, vi stato uno scambio di opinioni sulla situazione internazionale, con particolare riferimento alla cooperazione regionale
nei vari programmi di sviluppo,
come anche nella partecipazione
alle missioni di pace in varie parti
del mondo.

KHARTOUM, 15. Meriam Yahya


Ibrahim Ishaq, la donna sudanese di
27 anni incinta, sar impiccata. La
sentenza stata confermata oggi dal
tribunale lha giudicata colpevole di
apostasia e di adulterio per aver sposato un sudsudanese cristiano. Non
hanno dunque avuto lesito sperato,
almeno finora, le iniziative diplomatiche e le proteste degli attivisti per i
diritti umani. In Sudan la libert di
religione affermata dalla Costituzione del 2005. Il tribunale ha invece applicato linterpretazione della
sharia, introdotta in Sudan nel 1983,
che vieta a una musulmana di sposare un non musulmano (mentre
consentito il contrario). La donna,
figlia di una etiope ortodossa abbandonata dal marito sudanese musulmano, era stata educata nella fede
della madre. Ma secondo la sharia la
figlia di un musulmano comunque
musulmana. In Sudan non mai
stata applicata una sentenza capitale
su una donna incinta.

Ma Kiev non pu fallire sulle


KIEV, 15. I separatisti filo-russi del
Donbass hanno lanciato un ulti- presidenziali. Il voto del 25 maggio
matum, minacciando di avviare dovrebbe anche servire a legittimaunoperazione militare se entro le re la nuova guida politica del Paese
21 locali (le 19 in Italia) lesercito e, quindi, la rivolta di Maidan che
ucraino non si ritirer dal territorio
ha fatto cadere Viktor Ianukovich.
dellautoproclamata Repubblica di
Donetsk. Lo ha riferito allagenzia Proprio per questo, il mediatore
Ria Novosti Serghei Zdriliuk, vice Osce al vertice di Kiev, il diplomacomandante delle milizie del Don- tico tedesco Wolfgang Ischinger,
bass. Se i veicoli blindati non sa- ha sottolineato che lobiettivo priranno ritirati e non saranno rimossi mario del tavolo di unit nazionale
i blocchi stradali delle
cosiddette
legittime
autorit, ho abbastanza forze e mezzi, per
distruggere e bruciare
tutto questo, ha avvisato senza tanti giri
di parole Zdriliuk.
Gruppi di ricognizione e sabotaggio sono
pronti a muoversi e alcuni sono gi in posizione, ha aggiunto,
specificando che le
forze ucraine hanno
poche ore per ritirarsi.
Lultimatum arrivato mentre era in
corso di svolgimento
la prima seduta del tavolo dunit nazionale
organizzato da Kiev
per cercare una soluzione alla grave crisi
nellest del Paese, teatro da un mese di
Manifestazione filo-russa a Simferopoli (Afp)
aspri combattimenti.
Ma le possibilit di
giungere a un accordo sono molto garantire che le presidenziali siaflebili. Allincontro presso la se- no inclusive, oneste e trasparenti.
de del Parlamento hanno infatti
Ma mentre lOccidente continua
partecipato ministri, leader politici, a sostenere le elezioni (che il miniimprenditori e governatori regiona- stro degli Esteri tedesco, Frankli, ma non stato invitato nessun Walter Steinmeier, ha definito la
rappresentante dei separatisti filo- cruna dellago da cui dobbiamo ad
russi, e questo per molti osserva- ogni costo passare per una evolutori un grave ostacolo allefficacia zione pi democratica nel Paese),
delle trattative. Il vertice di Kiev la Russia continua a nutrire dubbi
arriva in un momento molto delica- sulla legittimit del voto.
to della storia ucraina. Le presidenIntanto, uscendo per la prima
ziali anticipate, fissate per il 25
volta allo scoperto, loligarca Rinat
maggio, sono minacciate dalle violuomo
pi
ricco
lenze quotidiane nelle regioni del Akhmetov,
sud-est e la partecipazione al voto dellUcraina, che controlla leconopotrebbe essere ulteriormente ri- mia delle due regioni secessioniste
dotta dai controversi referendum dellest, ha bocciato lo scenario auseparatisti di domenica scorsa, che tarchico dellautoproclamata Re secondo gli organizzatori filo- pubblica di Donetsk. E pure quello
russi avrebbero sancito la sovra- di un suo ingresso in Russia, sostenit delle Repubbliche di Donetsk nendo, invece, lipotesi di una rie Lugansk con un vero e proprio forma costituzionale per dare pi
plebiscito.
potere alle regioni.

NOSTRE INFORMAZIONI
Il Santo Padre ha ricevuto questa
mattina in udienza:
Sua Eminenza Reverendissima
il Signor Cardinale Norberto Rivera Carrera, Arcivescovo di Mxico (Messico) con gli Ausiliari,
le Loro Eccellenze Reverendissime i Monsignori Carlos Briseo
Arch, Vescovo titolare di Tricala,
Florencio Armando Coln Cruz,
Vescovo titolare di Timida Regia, Jess Antonio Lerma Nolasco, Vescovo titolare di Aulona,
Andrs Vargas Pea, Vescovo titolare di Utimmira, Adolfo Miguel Castao Fonseca, Vescovo
titolare di Vadesi, Crispn Ojeda
Marquez, Vescovo titolare di Dumio, Jorge Estrada Solorzano,
Vescovo titolare di Pinhel, in visita ad limina Apostolorum;
le Loro Eccellenze Reverendissime i Monsignori:
Juan Odiln Martnez Garca, Vescovo di Atlacomulco
(Messico), in visita ad limina
Apostolorum;
Francisco Javier Chavolla
Ramos, Vescovo di Toluca (Messico), in visita ad limina Apostolorum;
Rogelio Cabrera Lpez, Arcivescovo di Monterrey (Messi-

co) con lAusiliare, Sua Eccellenza Reverendissima Jorge Alberto


Cavazos Arizpe, Vescovo titolare
di Isola, in visita ad limina
Apostolorum;
Antonio Gonzlez Snchez,
Vescovo di Ciudad Victoria
(Messico), in visita ad limina
Apostolorum;
Ramn Caldern Batres, Vescovo di Linares (Messico), in visita ad limina Apostolorum;
Ruy Rendn Leal, Vescovo
di Matamoros (Messico), in visita ad limina Apostolorum;
Gustavo Rodrgo Vega, Vescovo di Nuevo Laredo (Messico), in visita ad limina Apostolorum;
Alondo Gerardo Garza Trevio, Vescovo di Piedras Negras
(Messico), in visita ad limina
Apostolorum;
Jos Ral Vera Lpez, Vescovo di Saltillo (Messico), in visita ad limina Apostolorum.
Il Santo Padre ha ricevuto
questa mattina in udienza Sua
Eccellenza il Signor Jeremiah
Mateparae, Governatore Generale della Nuova Zelanda, con la
Consorte, e Seguito.

Il Santo Padre ha accettato la


rinuncia al governo pastorale
della Diocesi di Ocaa (Colombia), presentata da Sua Eccellenza Reverendissima Monsignor
Jorge Enrique Lozano Zafra in
conformit al Canone 401 1 del
Codice di Diritto Canonico.

Provvista di Chiesa
Il Santo Padre ha nominato
Vescovo di Ocaa (Colombia) il
Reverendo Gabriel ngel Villa
Vahos, del clero della Diocesi di
Santa Rosa de Osos, finora Segretario del Dipartimento per le
Vocazioni e i Ministeri del Consiglio Episcopale Latino Americano CELAM.

Nomina di Vescovo
Coadiutore
Il Santo Padre ha nominato
Vescovo Coadiutore della Diocesi di San Cristbal de Las Casas
(Messico) Sua Eccellenza Reverendissima Monsignor Enrique
Daz Daz, finora Vescovo titolare di Izirzada e Ausiliare della
medesima Diocesi.

LOSSERVATORE ROMANO

pagina 2

venerd 16 maggio 2014

Secondo lagenzia europea Frontex 26.000 migranti sono sbarcati in Italia nel primo quadrimestre dellanno

Il presidente esclude di ricorrervi per liberare le studentesse

Le coste della speranza

Niente scambi di prigionieri


con Boko Haram

BRUXELLES, 15. Nel primo quadrimestre dellanno il numero di migranti


e profughi sbarcati sulle coste italiane stato quasi nove volte superiore
a quello dello stesso periodo del
2013, per precisione con un aumento
dell823 per cento. Tra gennaio e
aprile, gli arrivi registrati sono infatti
26.310 contro i 2.780 del 2013. Le cifre, fornite ieri a Bruxelles da Frontex, lagenzia di coordinamento dei
controlli delle frontiere dellUnione
europea, confermano come a quelle
coste, o meglio allEuropa, guardi
sempre pi la speranza di tanti infelici in fuga da guerre e miseria.
Secondo i responsabili di Frontex
la tendenza a un aumento di queste cifre, sebbene sia difficile farne
stime. Quello che certo, afferma
lagenzia europea, che ci sono
migliaia di migranti in attesa di lasciare la Libia per raggiungere
lUnione europea. Per questo Frontex chiede pi fondi da stanziare
preventivamente per poterli impiegare con rapidit nelle emergenze.
Sulla questione immigrazione non
sinterrompono le polemiche del Governo di Roma con lUnione europea, accusata di aver lasciato sola
lItalia ad affrontare la situazione. Il
presidente del Consiglio dei ministri,
Matteo Renzi, ha detto ieri che lEuropa interviene su tutto, compreso
su come si deve pescare il pesce

Un migrante tratto in salvo da una nave italiana (LaPresse/Ap)

spada, ma pronta a girare la testa quando si tratta di soccorrere


persone in difficolt.
La Commissione europea ha subito risposto precisando di essere coinvolta e impegnata per risolvere la
questione, che per riguarda i 28

Stati membri che ora sono chiamati


a tradurre in fatti concreti le dichiarazioni politiche fatte allindomani della strage dei migranti al largo di Lampedusa dellottobre 2013.
Anche ai responsabili di Frontex,
che dichiarano di essersi sempre visti

negare i fondi richiesti, la Commissione ha risposto chiarendo che stanziare una riserva aggiuntiva non
consentito dalle procedure, ma che
in caso di necessit le risorse saranno rese disponibili come avvenuto in
passato.

ABUJA, 15. Il Governo nigeriano ha


escluso qualsiasi ipotesi di scambio
di miliziani di Boko Haram detenuti con le centinaia di studentesse
sequestrate un mese fa dal gruppo
islamista nel Borno. Il presidente
Goodluck Jonathan lo ha detto al
responsabile del Foreign Office per
per lAfrica, Mark Simmonds,
giunto ieri nella capitale nigeriana
Abuja per definire gli aiuti britannici nella ricerca delle studentesse
rapite.
In un video diffuso luned, in
cambio della liberazione delle ragazze i sequestratori avevano chiesto il rilascio dei loro compagni in
carcere e ieri ne avevano pubblicato una lista. Il presidente ha messo in chiaro che non vi sar alcun
negoziato con Boko Haram che
preveda uno scambio tra le studentesse e i prigionieri, ha riferito
Simmond. Jonathan ha inoltre detto che sar presente allincontro internazionale sulla minaccia di Boko
Haram organizzato per questo sabato a Parigi, per iniziativa della
Francia. Si attendono conferme
della partecipazione dei presidenti
di Benin, Camerun, Ciad e Niger.
Le dichiarazioni dellesponente
britannico confermano che nel Governo federale nigeriano sulla vicenda non stata ancora stabilita

una linea precisa. Alla vigilia


dellincontro tra Jonathan e Simmond, una disponibilit del Governo a trattare con Boko Haram era
stata dichiarata da Alhaji Taminu
Turaki, il ministro con incarichi
speciali che guida una commissione statale per il dialogo e il ripristino della pace nel nord-est della Nigeria. Appena poche ore prima, invece, il presidente del Senato federale, David Mark, aveva escluso
ogni trattativa, mentre altre fonti
governative parlavano di tutte le
opzioni aperte.
Nel frattempo, dallo Stato nordorientale nigeriano del Borno, che
di Boko Haram considerato la
roccaforte, giunta la notizia di incursioni dei miliziani islamisti in
tre villaggi respinte dalle forze di
autodifesa costituite dalla popolazione. Gli scontri, nei quali sarebbero stati uccisi duecento miliziani
di Boko Haram, sono avvenuti nel
distretto di Kala-Balge.
Nel Borno e in altri due Stati
nordorientali, lo Yobe e lAdamawa, in vigore da un anno lo stato
demergenza e il presidente Jonathan ha ordinato unoperazione militare contro Boko Haram, responsabile da oltre quattro anni di attacchi armati e attentati terroristici.

I sette nuovi ambasciatori


Svizzera, Liberia, Etiopia, Sudan, Giamaica, Sud Africa e India: sono questi
i Paesi di provenienza dei sette nuovi ambasciatori che nella mattina di gioved 15 maggio hanno presentato a Papa Francesco le lettere con cui vengono
accreditati presso la Santa Sede. Durante ludienza, svoltasi nella Sala Clementina, il Pontefice ha ricevuto le credenziali da ciascun ambasciatore; poi,
rivolgendosi ai sette e ai loro collaboratori e familiari, ha pronunciato il discorso che pubblichiamo a pagina 8. Ai nuovi ambasciatori giungano le felicitazioni del nostro giornale, nel momento in cui iniziano il loro alto incarico.

SVIZZERA
Sua Eccellenza il Signor Pierre-Yves
Fux, nuovo Ambasciatore della Svizzera presso la Santa Sede, nato il 2
luglio 1967. celibe. Laureato in lettere (Universit de Genve, 1990),
ha successivamente conseguito un
dottorato in filosofia (Universit de
Genve, 1994), e un diploma in Paleografia (Scuola Vaticana di Paleografia Greca, 1995).
Ha svolto i seguenti incarichi: stagista presso il ministero degli Affari
esteri (19961997); addetto di ambasciata a Tel Aviv (1997-1998); funzionario diplomatico presso ministero
degli Affari esteri (1998-2002); consigliere di ambasciata a Tokyo (20022005); consigliere di ambasciata a

Londra (1986-2005); ambasciatore ad


Accra (luglio 2005-luglio 2013). Dal
mese di agosto 2013 Ambasciatore
a Londra, ove risiede.

ETIOPIA

Teheran (2005-2007); coordinatore di


divisione presso il ministero degli
Affari esteri (2007-2012); vice capo
di divisione presso il ministero degli
Affari esteri (2007-2013). Dal 2013
Ambasciatore e risiede a Berna.

Sua Eccellenza il Signor Nega Tsegaye Tessema, nuovo Ambasciatore


di Etiopia presso la Santa Sede,
nato il 30 novembre 1966. sposato
e ha tre figli. Laureato in economia
(Addis Abeba University, 1988), ha
successivamente conseguito un dottorato in industrial project cycle management (Maastricht School of
Management, Paesi Bassi, 1996) e
MSC in citizenship and democracy
(Southampton
University,
UK,
2005).
Ha ricoperto i seguenti incarichi:
esperto in economia presso il ministero delle Miniere e dellenergia (ottobre 1988-febbraio 1993); responsabile Industrial Development Main
Section, Industry and Handicrafts

LIBERIA
Sua Eccellenza il Signor Rudolf P.
von Ballmoos, nuovo Ambasciatore
della Liberia presso la Santa Sede,
nato il 9 luglio 1960. sposato.
Laureato in scienze politiche (University of Liberia, Monrovia, 1983),
ha successivamente conseguito un
diploma in sviluppo internazionale
(German Institute for International
Development, Berlino, 1985).
Ha svolto i seguenti incarichi:
funzionario presso il ministero degli
Affari esteri (1979-1985); console a

LOSSERVATORE ROMANO
GIORNALE QUOTIDIANO
Unicuique suum

POLITICO RELIGIOSO
Non praevalebunt

00120 Citt del Vaticano


ornet@ossrom.va
http://www.osservatoreromano.va

GIOVANNI MARIA VIAN


direttore responsabile

Carlo Di Cicco
vicedirettore

Piero Di Domenicantonio

Department, North Gondar Zone


(marzo 1993-ottobre 1995); responsabile del dipartimento per lIndustria
e il commercio, North Gondar Zone
(novembre 1995-ottobre 1996); membro dellExecutive Committee and
Economic
Development
Sector,
Amhara National Regional State
Council (novembre 1996-ottobre
2001); speaker dellAmhara National
Regional State Council (novembre
2001-agosto 2003); consigliere per gli
Affari sociali presso lUfficio del primo ministro (dicembre 2004ottobre
2005); ministro degli Affari esteri
(ottobre 2005luglio 2013). Dal mese
di agosto 2013 Ambasciatore a Parigi, ove risiede.

SUDAN
Sua Eccellenza il Signor Nasreldin
Ahmed Wali Abdeltif, nuovo Ambasciatore del Sudan presso la Santa
Sede, nato a Sinner l8 luglio 1960.
sposato e ha tre figli. Laureato in
lingua inglese (Almustansiriyah University, Baghdad, 1984), ha successivamente frequentato uno stage in diritto internazionale (Accademia di
Diritto
Internazionale
dellAja,
1995), e ha conseguito un diploma in
relazioni internazionali (IIAP, Parigi,
1996) e un master alla Sorbonne nel
1996.
Ha ricoperto i seguenti incarichi:
terzo segretario presso il ministero
degli Affari esteri (1985-1987); secondo segretario di ambasciata a Rabat
(1987-1989); primo segretario di Ambasciata a Riad (1989-1993); capo di
Gabinetto del ministro degli Affari
esteri (1993-1994); osservatore internazionale Onu per le elezioni in
Sud Africa (1994); consigliere e, successivamente, ministro di ambasciata
a NDjamena (1996-2000); capo di
Gabinetto del ministero degli Affari
esteri e direttore generale della societ Raiba Trans-Ciad, ND jamena
(2000-2001); direttore presso il ministero degli Affari esteri (2001-2004);
ministro della missione permanente
del Sudan presso le Nazioni Unite,

Servizio vaticano: vaticano@ossrom.va


Servizio internazionale: internazionale@ossrom.va
Servizio culturale: cultura@ossrom.va
Servizio religioso: religione@ossrom.va

caporedattore

Gaetano Vallini

segretario di redazione

Servizio fotografico: telefono 06 698 84797, fax 06 698 84998


photo@ossrom.va www.photo.va

New York (2004-2005); ministro di


ambasciata a Washington (20052008); direttore di dipartimento per
gli Affari americani, e per le Organizzazioni internazionali degli Affari
esteri (2008-2011); Ambasciatore a
Kigali (2011luglio 2013). Dal mese
di agosto del 2013 Ambasciatore a
Parigi, ove risiede.

GIAMAICA
Sua Eccellenza la Signora Margaret
Ann Louise Jobson, nuovo Ambasciatore della Giamaica presso la

Segreteria di redazione
telefono 06 698 83461, 06 698 84442
fax 06 698 83675
segreteria@ossrom.va
Tipografia Vaticana
Editrice LOsservatore Romano

don Sergio Pellini S.D.B.


direttore generale

Santa Sede, nata a Manchester


(Giamaica) il 14 marzo 1955. sposata e ha un figlio. Laureata presso
lUniversity of the West Indies
(1977), ha successivamente conseguito, presso la medesima Universit,
un master in sviluppo delle risorse
umane (2000). Ha ricoperto i seguenti incarichi: ricercatore presso
lInstitute of Jamaica (1977-1978);
amministratore del Language Training Centre presso il ministero del
Servizio pubblico (1978-1980); office
manager presso il Language Today
Limited (1980-1981); assistente del
regional adviser per lEducazione e
del regional adviser per le Scienze e
le tecnologie dellUfficio caraibico
dellUnesco (1982-1985); assistente
amministrativo presso lUndp (19851986); senior programme assistant
presso lUndp (1986-1989); responsabile del Programme and Projects
Management Unit presso lUndp
(1989-1994); national programme officer presso lUndp (1995-1996);
coordinatore di agenzia del Public
Sector Modernization Project (19962003); sottosegretario presso il ministero degli Affari esteri e del Commercio estero (2003-2013). Dal mese
di novembre 2013 Ambasciatore a
Berlino, ove riesiede.

SUD AFRICA
Sua Eccellenza la Signora Claudinah
Ntini Ramosepele, nuovo Ambasciatore del Sud Africa presso la Santa
Sede, nata a Soweto l11 aprile
1957. sposata. in possesso di un
master in giornalismo (Patrice Lumumba Friendship University, Mosca, 1988).
Ha ricoperto i seguenti incarichi:
addetto presso il ministero degli Affari esteri (1995-1997); primo segretario presso lHigh Commision del
Sud Africa in Canada (1997-2002);
consigliere presso lHigh Commision
del Sud Africa nel Regno Unito
(2002-2006); vice direttore di dipartimento presso il ministero degli Affari esteri (2006-2007); consigliere
presso lHigh Commision del Sud
Africa in Camerun (2008-2010); vice
Direttore del dipartimento per la
cooperazione e le relazioni internazionale presso il ministero degli Affari esteri (2010-2011); direttore
nellufficio del capo-direttore del dipartimento per i diritti umani e gli
affari umanitari presso il ministero
degli Affari esteri (2011-2013). Dal

Tariffe di abbonamento
Vaticano e Italia: semestrale 99; annuale 198
Europa: 410; $ 605
Africa, Asia, America Latina: 450; $ 665
America Nord, Oceania: 500; $ 740
Abbonamenti e diffusione (dalle 8 alle 15.30):
telefono 06 698 99480, 06 698 99483
fax 06 69885164, 06 698 82818,
info@ossrom.va diffusione@ossrom.va
Necrologie: telefono 06 698 83461, fax 06 698 83675

2013 Ambasciatore presso la Confederazione Elvetica, con residenza a


Berna.

INDIA
Sua Eccellenza il Signor Mysore Kapanaiah Lokesh, nuovo Ambasciatore dellIndia presso la Santa Sede,
nato il 20 maggio 1955. sposato e
ha due figli. Laureato in scienze militari, ha ricoperto i seguenti incarichi: funzionario presso il ministero
degli Affari esteri (1977-1978); terzo
e, successivamente, secondo segretario di ambasciata a Colombo (19791983); primo segretario di ambasciata
a Bruxelles (1983-1986); vice segretario a Nuova Delhi (1986-1991); vice
High Commoner a Lagos (19911994); consigliere e, successivamente,
ministro di ambasciata a Washington
(1994-1997); console generale a Durban (1997-2000); segretario aggiunto
a Nuova Delhi (2001-2004); ambasciatore a Bratislava (2004-2007); vice capo missione a Bruxelles (20072010); ambasciatore ad Abu Dhabi
(2010-2013). Dal dicembre 2013
Ambasciatore a Berna, ove risiede.

Concessionaria di pubblicit

Aziende promotrici della diffusione

Il Sole 24 Ore S.p.A.


System Comunicazione Pubblicitaria
Ivan Ranza, direttore generale
Sede legale
Via Monte Rosa 91, 20149 Milano
telefono 02 30221/3003, fax 02 30223214
segreteriadirezionesystem@ilsole24ore.com

Intesa San Paolo


Ospedale Pediatrico Bambino Ges
Banca Carige
Societ Cattolica di Assicurazione
Credito Valtellinese

LOSSERVATORE ROMANO

venerd 16 maggio 2014

pagina 3

Sessantasei anni dopo

Obiettivo delloffensiva le basi dei miliziani nel sud

Conferenza internazionale a Tokyo

Nei Territori
palestinesi
il ricordo
della Nakba

Sanguinosi scontri nello Yemen


tra esercito e Al Qaeda

Quale futuro
per lAfghanistan

TEL AVIV, 15. Si ricorda oggi nei


Territori palestinesi la Nakba
letteralmente catastrofe ovvero lespulsione e la fuga di massa
dei palestinesi durante e dopo la
prima guerra arabo-israeliana del
1948, che sanc la nascita dello
Stato di Israele. Per le Nazioni
Unite, nel 1951 i palestinesi costretti ad abbandonare le loro case furono 711.000, mentre oggi si
stima che i loro discendenti nei
Paesi arabi, e non solo, possano
arrivare a 4.250.000. Per oggi sono previste numerose manifestazioni in Cisgiordania e nella Striscia di Gaza. Intanto, ieri a Londra si sono incontrati il presidente palestinese Mahmoud Abbas e
il segretario di Stato americano,
John Kerry. I due non si vedevano dallo scorso marzo, da prima
della firma dellaccordo tra Hamas e Al Fatah e della decisione
di Israele di congelare i negoziati
di pace. Secondo fonti americane,
si sarebbe trattato di un incontro
informale.
Le stesse fonti hanno riferito
che il segretario di Stato continua
a credere che la porta del processo di pace resti aperta. Il colloquio ha riguardato pi che altro
le relazioni in corso con il popolo
palestinese.

SANA, 15. Ancora violenze nello Yemen. salito a oltre


venti morti il bilancio degli scontri tra forze governative
e miliziani qaedisti esplosi nel sud del Paese. Lo riferisce
lemittente televisiva Al Arabiya, citando fonti ufficiali
del Governo. Le stesse fonti precisano che tra le vittime
si contano dieci soldati governativi, tra i quali un generale che lavorava come consigliere al Ministero della Difesa, e tredici miliziani. Loffensiva militare aveva quale
obiettivo alcune basi di Al Qaeda nel sud del Paese, nella regione di Shabwa. Laeronautica militare yemenita
subito intervenuta, bombardando il convoglio di Al
Qaeda ha dichiarato una fonte dellesercito yemenita.
Pochi giorni fa, domenica, tre terroristi erano stati uccisi e un quarto era rimasto ferito allalba dopo un attac-

KABUL, 15. Il futuro dellAfghanistan in vista del definitivo ritiro


delle truppe internazionali entro il
2014, e alla luce dellesito delle presidenziali del 5 aprile (oggi stato
deciso che vi sar il ballottaggio fra
Abdullah e Ghazi) al centro
della conferenza internazionale
apertasi questa mattina a Tokyo,
con la partecipazione di pi di sessanta Paesi. Nellinaugurare i lavori, il vice ministro degli Esteri afghano, Ershad Ahmadi, ha detto
che nel Paese il conflitto non an-

co contro un posto di blocco vicino al palazzo presidenziale nella capitale Sana. Come riferisce una nota del
Ministero dellInterno yemenita, anche un civile era rimasto ucciso nellattacco, il secondo contro lo stesso posto di blocco in pochi giorni. Venerd scorso cinque militari erano morti in un attacco attribuito ad Al Qaeda.
A dimostrazione del clima di tensione che si respira
nel Paese giunta pochi giorni fa una rivelazione del
New York Times in base alla quale un ufficiale delle
forze speciali statunitense e un agente della Cia avrebbero aperto il fuoco nella capitale Sana uccidendo due civili yemeniti che stavano cercando di rapirli, e poi hanno lasciato lo Yemen.

Attentato dinamitardo alla base militare governativa di Wadi Deif nella provincia di Idlib

Nuova strage in Siria

Fase cruciale
per i colloqui
sul nucleare
iraniano
VIENNA, 15. Sono ripresi ieri a
Vienna i negoziati sul programma
nucleare iraniano tra Teheran e il
gruppo cinque pi uno (Stati
Uniti, Russia, Cina, Francia,
Gran Bretagna e Germania). Alla
sessione di apertura hanno partecipato il ministro degli Esteri iraniano, Mohammad Javad Zarif, e
lAlto rappresentante per gli Affari esteri e la Politica di sicurezza
dellUnione europea, Catherine
Ashton, coordinatrice del gruppo
cinque pi uno. Questa fase dei
colloqui ritenuta da entrambe le
parti cruciale per lesito del negoziato. Le delegazioni infatti, inizieranno, salvo imprevisti dellultima ora, a stendere il testo
dellaccordo definitivo, che dovrebbe essere ultimato entro il
prossimo 20 luglio, quando scadr laccordo ad interim valido sei
mesi ed entrato in vigore il 20
gennaio scorso. Tre sono i nodi
principali che devono ancora essere sciolti: la capacit dellIran
di arricchimento delluranio, le
sorti dellimpianto di Arak, dove
si trova un reattore ad acqua pesante con Teheran che ha gi
ha accettato di ridurre a un quinto la sua capacit di produzione
di plutonio e i termini complessivi entro i quali lIran possa svolgere il proprio programma nucleare.

Ancora
violenze
in Iraq

Una donna consola i propri figli terrorizzati da un bombardamento (Afp)

DAMASCO, 15. I ribelli islamisti in


Siria hanno messo a segno una nuova clamorosa azione militare, distruggendo con cariche esplosive
sotterranee la base dellesercito governativo di Wadi Deif, nella provincia di Idlib, che avevano cercato
invano di espugnare da mesi. Ancora una volta, la terza nelle ultime
settimane, sono riusciti a piazzare le
cariche esplosive allinterno di un
tunnel, scavato in precedenza, secondo una tecnica pi volte sperimentata in azioni di guerriglia, nel
Vicino oriente e non solo. Secondo
fonti dellopposizione siriana, la deflagrazione ha provocato decine di
morti tra i soldati della base.
Lazione stata rivendicata in un
video dal Fronte islamico, una coalizione di diversi gruppi ribelli, con la
precisazione che il tunnel, lungo
860 metri, era stato riempito con
sessanta tonnellate di esplosivo. Dal
video sembra che la deflagrazione
avvenga sotto un check-point interno alla base. Insieme a quella di
Hamidiyeh, la base di Wadi Deif
era uno degli ultimi bastioni delle

Si accentua la crisi
thailandese
BANGKOK, 15. Sempre pi grave in
Thailandia la crisi politico-istituzionale, dopo otto anni di caos e sei
mesi di aspra protesta antigovernativa; senza un Parlamento da dicembre del 2013; con un Governo a interim dimezzato e sotto assedio e con
il solo Senato (per met non eletto)
tra le istituzioni statali attive, ma a
sua volta sotto attacco dei manifestanti. E stamane, migliaia di dimostranti hanno fatto irruzione nella
base dellAccademia dellaeronautica
di Bangkok, dove il primo ministro
facente funzione, Niwattumrong
Boonsongpaisan, si era riunito con i
funzionari della commissione elettorale per discutere della data delle
nuove elezioni legislative. Lirruzione avvenuta dopo un attacco sferrato nelle ore precedenti contro laccampamento dove erano riuniti i
manifestanti: tre persone sarebbero
morte nelle violenze, altre venti ferite, secondo la Bbc. Testimoni ocula-

cora finito e di conseguenza riveste


un ruolo cruciale il sostegno che la
comunit internazionale avr intenzione di assicurare a Kabul anche
nei prossimi mesi. Durante la conferenza, indicano fonti diplomatiche, sar posto un forte accento
sullimportanza strategica che lAfghanistan riveste nellintera regione: e sulla base di questa consapevolezza la comunit internazionale
rilancer il suo impegno a favore
del Paese, che non solo segnato
da continue violenze, ma anche
caratterizzato da una situazione
politica molto instabile. Prova ne
sia il laborioso vaglio dei numerosi
brogli denunciati in occasione delle
presidenziali.
Oggi intanto stato comunicato
(dopo vari rinvii) lannuncio dei risultati. Lex ministro degli Esteri,
Abdullah Abdullah, che ha ottenuto il 44,9 per cento delle preferenze, e lex ministro delle Finanze,
Ashraf Ghani, che si attestato sul
31,5 per cento, si contenderanno la
vittoria nel ballottaggio previsto
per il 14 giugno.
Intanto il territorio continua a
essere segnato dalle violenze: cinque attentatori suicidi hanno compiuto un attacco contro una base
delle guardie di frontiera afghane,
nella provincia meridionale di Kandahar: otto persone sono rimaste
uccise.

ri hanno riferito che i manifestanti


guidati dallex vice premier, Suthep
Thaugsuban, che chiedono la nomina di un Governo a loro gradito da
parte del Senato, unica delle due
Camere ancora attiva dopo lo scioglimento del Parlamento lo scorso
dicembre sono riusciti a entrare
allinterno della base militare, malgrado la protezione assicurata dalla
polizia antisommossa. Lirruzione ha
costretto Niwattumrong e i funzionari della commissione elettorale ad
abbandonare il luogo. Dallo scorso
novembre, le violenze hanno causato
28 morti e centinaia di feriti, in un
clima sempre pi crescente di radicalizzazione politica. In questa situazione il voto del 20 luglio non
pi possibile, deve essere rimandato ha detto il segretario generale
della
commissione
elettorale,
Puchong Nutrawong, aggiungendo
che le elezioni legislative potrebbero
essere spostate ad agosto.

forze governative nella provincia di


Idlib, in gran parte in mano ai ribelli.
La scorsa settimana, sempre in
provincia di Idlib, il Fronte islamico
aveva attaccato da un tunnel un posto di blocco, uccidendo trenta militari. Con la stessa tecnica, l8 maggio i ribelli avevano fatto saltare in
aria lHotel Carlton di Aleppo, nel

Negoziati
di pace
in Myanmar
NAYPYIDAW, 15. Primi colloqui
di pace in Myanmar tra Governo e rappresentanti dellO rganizzazione per lindipendenza del Kachin (Kio). Le trattative alle quali prendono parte emissari delle Nazioni Unite e del Governo di Pechino
hanno luogo a Myitgyina, la
capitale del Kachin, lo Stato
pi settentrionale del Myanmar. La prima sessione di negoziati ha prodotto un risultato. Il ministro della Presidenza, Aung Min, ha detto alla
stampa che stato raggiunto
un accordo per fermare i combattimenti, e che le parti in
lotta istituiscano un meccanismo per la risoluzione dei conflitti, a protezione della popolazione civile. Il Kachin, lo
Stato del Myanmar dove negli
ultimi anni si sono verificati
gli scontri pi gravi, ricco di
risorse naturali, tra cui giada e
legname. Molti abitanti della
regione ritengono che il tentativo del Governo di raggiungere in breve tempo un accordo di pace nasconda il desiderio di assumere il controllo
delle risorse naturali del territorio. Per molti analisti, proprio queste ricchezze sarebbero allorigine delle offensive
sia delle forze armate di
Naypyidaw che dei combattenti dellEsercito per lindipendenza del Kachin, il braccio armato del Kio.

nord, trasformato in caserma, uccidendo numerosi militari e miliziani


filogovernativi.
Sulla vicenda siriana, intanto, si
confermano le divisioni nella comunit internazionale. La Russia si accinge a presentare in sede di Consiglio di sicurezza dellOnu una propria proposta di risoluzione sulla situazione umanitaria. Al tempo stesso, fonti diplomatiche al Palazzo di
Vetro confermano che la Russia porrebbe il veto sulla risoluzione che la
Francia intende presentare per chiedere unindagine della Corte penale
internazionale sui crimini di guerra
e contro lumanit commessi dai
belligeranti.
La Francia, da parte sua, sembra
decisa a chiedere comunque il voto
sulla propria risoluzione, nonostante
il probabile veto di Mosca, che in
questi anni di conflitto siriano ha
gi esercitato tale strumento in tre
occasioni, ritenendo le proposte di
risoluzione sbilanciate ai danni del
Governo siriano.
Lagenzia di stampa italiana Ansa,
entrata in possesso di una copia del-

la bozza di risoluzione russa, sostiene che questa rafforza la richiesta di


accesso degli operatori umanitari,
gi oggetto di un precedente documento.
Nella bozza si chiede poi di replicare il cessate il fuoco della citt
vecchia di Homs anche su altri fronti di guerra. Si esortano inoltre le
parti in conflitto a garantire laccesso umanitario sicuro e senza ostacoli
per raggiungere le persone in difficolt e ad adottare le misure necessarie a proteggere la popolazione,
comprese le minoranze etniche e religiose.

BAGHDAD, 15. Non accennano a


placarsi le violenze nel territorio
iracheno. Anche ieri, infatti, stata
una giornata di sangue. Oggi a Baghdad lesplosione di unautobomba ha provocato cinque morti: lattacco avvenuto nei pressi di una
zona commerciale nel quartiere di
Karrada. Ieri nella provincia orientale di Diyala uomini armati hanno
assaltato un posto di blocco presieduto dalla polizia: otto agenti sono
rimasti uccisi. Nella stessa provincia, nel corso di unoperazione delle forze di di sicurezza, sono morti
quattro miliziani dello Stato islamico dellIraq e del Levante. Nella
provincia di Salahudin, a Yathrib,
insorti hanno attaccato una pattuglia della polizia, uccidendo due
agenti. A Tikrit, sempre nella provincia di Salahudin, altri due poliziotti sono morti in seguito
allesplosione di un ordigno.

Apre a New York


il memoriale dell11 settembre

Lascia la direttrice
del New
York Times
NEW YORK, 15. Poche ore dopo
laddio dato a Le Monde dalla
direttrice Natalie Nougayrde, in seguito a un duro braccio di ferro con
la redazione, arrivata ieri la notizia
delle dimissioni di Jill Abramson,
direttrice del New York Times.
Una notizia a sorpresa, come ha
scritto lo stesso quotidiano statunitense sul suo sito, aggiungendo che
il timone passer ora allattuale vice
direttore, Dean Baquet. Sessantanni, con un passato di giornalista investigativa, Abramson era diventata
nel 2011 il primo direttore donna del
pi influente quotidiano statunitense.
Lavvicendamento
comporta
unaltra primizia: Dean Baquet, infatti, sar il primo direttore afroamericano del New York Times: in
precedenza Baquet stato alla guida
del Los Angeles Times.

Alcuni reperti esposti nel museo (Afp)

WASHINGTON, 15. Luci, suoni, oggetti, frammenti della pi grande


tragedia americana. Il presidente
degli Stati Uniti, Barack Obama,
inaugura oggi, a dodici anni di distanza dagli attacchi alle Torri gemelle, il National 9-11 Memorial
Museum, dedicato alla storia di
quel terribile giorno. Progettato da
uno studio architettonico norvegese, il memoriale contiene non solo
testimonianze materiali, come le gigantesche travi di acciaio recuperate
tra le macerie delle Torri distrutte,

ma anche i resti di quelle vittime


che non sono mai state identificate.
Il percorso porter i visitatori fino a
venti metri di profondit, in un
cammino fatto di immagini impressionanti e di registrazioni agghiaccianti, come quelle delle ultime telefonate fatte ai propri cari dalle
vittime intrappolate nei grattacieli.
Vogliamo che questo museo faccia
del mondo un posto migliore ha
commentato Joe Daniels, presidente
della fondazione alla base del progetto.

LOSSERVATORE ROMANO

pagina 4

venerd 16 maggio 2014

Stiamo costruendo un palazzo


senza fornirlo n di ascensori n di scale
E cos ciascun piano crede
di dover bastare a se stesso,
costringendosi a una triste autoreferenzialit

Emilio Tadini, Allegoria in memoria


di Emilio Lancia e Angelina Riccardi (1992)

La prova di Coss

Di generazione in generazione

Quelli
che non vogliono
vedere

Appuntamento
mancato?

di LUCETTA SCARAFFIA
di UGO SARTORIO
on esagerato affermare che oggi la famiglia diventata un
sorvegliato speciale,
una figura mutante
che nelle sue metamorfosi viene
rincorsa da studiosi e specialisti per
interpretarne le lacerazioni e i traumi e intuirne le configurazioni future.
Tra i molti nodi problematici vi
certamente il collegamento tra le generazioni, un tempo garantito dalla
tradizione, dal passaggio spontaneo
del testimone da chi, giunto nellet
matura, vedeva nei figli e nipoti il
prolungarsi di una storia con radici
lontane. Oggi non pi cos. Come
scrive monsignor Vincenzo Paglia
nel libro da lui curato Ho ricevuto,
ho trasmesso. La crisi dellalleanza
tra le generazioni (Milano, Vita e
Pensiero, 2014, pagine 172, euro 15)
che raccoglie gli interventi dellincontro di studio che si tenne nel
2013 promosso proprio dal Pontificio consiglio per la famiglia se
volessimo rappresentare il susseguirsi delle generazioni come i piani di
un palazzo, dovremmo purtroppo
dire che stiamo correndo il rischio
di costruire i diversi piani senza pi
n gli ascensori n le scale. Ciascun
piano crede di dover bastare a se
stesso, costringendosi a una triste
autoreferenzialit.
Siamo, insomma, di fronte a generazioni sempre pi blindate, contigue ma distanti, dove i ruoli non
sono definiti ma piuttosto in co-

no dei passeurs de vie, dei passatori


di vita, degli iniziatori secondo
Xavier Lacroix al legame sociale
verso cui sospingono e alla fiducia
in un reale assoluto che rimanda alla trascendenza.
La paternit chiama in causa un
secondo tema non meno rilevante,
vale a dire quello della generativit, da non sovrapporre al tema
della procreazione, del fare figli.
Non a caso monsignor Brambilla,
vescovo di Novara, si chiede, con il
linguaggio del pastore: possibile dare alla luce una vita senza dare
la luce per vivere?. Se
la contrazione della natalit (meno vite)
La latitanza degli adulti plateale
sintomo indubitabile di
un deperimento della
Con il risultato di rendere
speranza, la mancata
lOccidente sospeso sulla soglia
generazione dellumano
segnala una regressione
di unadolescenza infinita
ancora pi profonda
che equivale a meno
vita, perch a essere
Due figure della mitologia greca accantonata, quando non rimossa,
inverano il recente passato e il suo leducazione, unimpresa oggi
non ancora avvenuto superamento: almeno pari a quella della creazioMentre Edipo sfida il padre, non ne di nuovi posti di lavoro e al rigli riconosce il diritto di preceden- lancio delleconomia.
za, lo contrasta sino alla morte, TeLa latitanza degli adulti, o prelemaco lo attende per riportare la sunti tali, in proposito di tutta
legge a Itaca, per uscire dalla notte evidenza, tanto che sostiene Pieinterminabile dei Proci.
rangelo Sequeri la storia delIl discorso sul padre centrale in lOccidente (e non solo) attualquesto volume che mette a tema la mente come sospesa sulla soglia di
crisi dellalleanza tra le generazioni, unadolescenza infinita. Tutti semperch solo il rimando allorigine e brano catturati dal mito delleterna
alla provenienza fornisce chiare in- giovinezza o anche dellinterminadicazioni segnaletiche sul futuro bile adolescenza, per cui crescere,
possibile, nel senso che i padri so- diventare adulti, cosa di poco in-

struzione e il pi delle volte da rifondare, a partire dalla figura del


padre. Di questultima alcuni contributori evocano secondo la declinazione lacaniana levaporazione e il tramonto, ma al contempo
intravedono il ritorno, anche se a
ritornare ci che resta del padre
dopo la caduta del suo Nome
(Massimo Recalcati), dopo cio la
decostruzione dellautorit che ha
fatto seguito alla rivoluzione del
Sessantotto e la mutazione antropologica determinata dal trionfo
del mito libertario dellAnti-edipo.

teresse perch foriera di quella responsabilit (rispondere di qualcuno) che in tutti i modi si cerca di
evitare.
Anche in rapporto a eventuali figli, che vengono visti come lemanazione e il prolungamento del desiderio realizzativo dei genitori
uno dei testi pi citati nel libro
quello di Marcel Gauchet, Il figlio
del desiderio , per cui la figura
del bambino indubbiamente oggetto di un processo di sacralizzazione, ma si tratta di una produzione di sacro in stile moderno, cio
una feticizzazione del figlio
(Francesco Stoppa). Il feticcio, va
ricordato, realt inanimata, come
al fondo viene pensata la realt
stessa del bambino a cui affidato il duro compito di corrispondere
al progetto narcisistico dei genitori
, trattenuto dentro il perimetro
iperprotettivo della cerchia familiare (spesso solo genitoriale) come
ago della bilancia della stabilizzazione emotiva della coppia.
Naturalmente, il tema della generativit non si gioca solo tra le
mura domestiche, ma nel contesto
sociale allargato, nellesercizio della
libert non pi in forma dissipativa
ma, appunto, generativa. Se negli
ultimi decenni la libert stata
identificata con latto inglobante

Rivoluzione del colore nella fotografia di Franco Fontana

Leretico
di GAETANO VALLINI
Nato e cresciuto in un mondo in cui la
fotografia, come la televisione, era in
bianco e nero, dove la maestria dellartista si misurava in scale di grigio e profondit dei chiaroscuri, altrimenti non si
poteva parlare di arte, Franco Fontana
sceglie leresia: abbraccia consapevolmente e senza indugi il proibitissimo regno
del colore, allora sdegnosamente relegato
al ben pi basso livello amatoriale. Ma,
pi che un eretico, un rivoluzionario,
trovandosi in piena sintonia con un preciso movimento artistico che dagli anni
Sessanta, a partire dagli Stati Uniti, sta
sdoganando il colore nella fotografia,
scardinando di fatto la dittatura del bianco e nero, non senza suscitare sconcerto e
riprovazione nei salotti buoni. Cosicch
le pareti di gallerie e musei, a cominciare
da quelli newyorkesi, iniziano a popolarsi
di tavolozze fotografiche.
In questo movimento, che in Italia
vuole rimettere in discussione, rinnovandolo, il linguaggio del neorealismo, Fontana classe 1933, nato e cresciuto nella
vivace Modena di Vaccari, Parmiggiani,
Ghirri e Guerzoni arriva quasi subito
come semplice appassionato, anche se
dalla met degli anni Settanta, quando
la fotografia diventa la sua professione,
che la sua scelta assume caratteri artistici
inconfondibili, un vero e proprio marchio di fabbrica. Nei suoi scatti porta,
infatti, quasi allo stremo luso del colore,
con i suoi toni accesi, brillanti, che si incontrano e scontrano in composizioni di
linee diritte o curve e di piani sovrapposti, dando vita a geometrie strappate alla
natura e costruite con la luce. I suoi soggetti sono per lo pi paesaggi, che per
attraverso il suo obiettivo assumono caratteri di iperrealismo, al limite del surreale, sublimati da un taglio visuale unico, sorpresi nel conclamare il dettaglio.
Non si pu conoscere lessenza delle
cose scrive Fontana se si crede che
un fiore sia solo un fiore, che una nuvola
sia solo una nuvola, che il mare sia solo il
mare, un albero solo un albero o un paesaggio solo un paesaggio: vorrebbe dire

che la conoscenza si limita alla superficie


senza coscienza, senza capire la loro esistenza, nel loro contenuto, limitando la
loro verit e identit. Per questo, aggiunge, la fotografia creativa non deve
riprodurre ma interpretare rendendo visibile linvisibile. E con laiuto del colore,
la creativit diventa sinonimo di un movimento che genera vita. Ma il colore
aggiunge anche sensazione fisiologica, interpretazione psicologica emozionale, modo e mezzo di conoscenza ed
per questo fondamentale soprattutto nella fotografia.
Non sorprende, dunque, che la
prima grande retrospettiva del fotografo ospitata a Palazzo Fraschetti di Venezia, sede dellIstituto Veneto di Scienze, Lettere e
Arti, sia stata intitolata Full color: oltre 130 immagini, suddivise in diverse sezioni tematiche,
che ripercorrono la carriera artistica di Fontana, proponendo i
paesaggi degli esordi, passando
per le diverse ricerche dedicate ai
paesaggi urbani, alle piscine e al
mare.
Nelle fotografie del primo periodo gi si percepiscono alcuni
di quelli che diverranno i suoi
tratti distintivi. Il colore soprattutto, ma
anche lattrazione per la superficie materica del tessuto urbano, per le stratificazioni della storia, per i dettagli di vita
scolpiti dalla luce. Come fosse un ritrattista, Fontana mette in posa il paesaggio. Il suo occhio fotografico sottolinea Denis Curti, curatore della mostra,
nel testo critico del catalogo (Venezia,
Marsilio, 2013, pagine 200, euro 35) ne
sceglie il lato migliore con la consapevolezza che la fotografia, con il suo tempo
di posa, gli obiettivi e i diaframmi, vede
il mondo diversamente dallocchio umano. Perch la fotografia non deve documentare la realt, ma interpretarla. E su
questo Fontana non ha dubbi: La realt un po come un blocco di marmo.
Ci puoi tirar fuori un posacenere o la
Piet di Michelangelo.

Nel 1979 il fotografo intraprende il


primo di una lunga serie di viaggi negli
Stati Uniti. Qui Fontana non sembra in
cerca di particolari rivelazioni artistiche.
Si limita ad applicare il suo ormai consolidato codice linguistico a un ambiente
urbano ben diverso da quello della sua
Modena. Nel 1984, inizia la serie
Piscine, dove lavora su porzioni di
corpi, mentre nel 2000 avvia la serie dei
paesaggi immaginari, in cui linvenzione,
a partire dal reale, si sviluppa al mas-

Franco Fontana, Houston, 1985

simo, riaffermando la propria libert


interpretativa attraverso limmaginazione. Quelli che non immaginano spiega amputano la parte creativa del pensiero, perch pi facile ragionare razionalmente che immaginare e creare, ma
solo immaginando che si pu fare il giro
del mondo in un giorno invece che in
ottanta giorni. Nella mostra veneziana,
che chiuder il 18 maggio, c lessenziale di Franco Fontana, il meglio di una
lunga carriera che conta pi di quattrocento esposizioni e oltre quaranta volumi, costellata di riconoscimenti, premi e
onorificenze in tutto il mondo. Un percorso affascinante tra terra, cielo e mare, ma anche tra grattacieli, asfalto e rare
figure umane, spesso solo ombre che
segue il filo dellemozione, senza didascaliche ricostruzioni critiche, per lasciare spazio alla purezza dello sguardo.

del consumo, e questo atto divenuto paradigmatico del rapporto


con la realt, vi la necessit di
puntare su qualcosa di antropologicamente potente e originario quanto il consumare: questo qualcosa
il generare.
Generare sostiene Mauro Magatti un atto che muove dalla
logica opposta a quella del consumo. Mentre questultimo incorpora,
il generare escorpora. Il primo
prende, il secondo d. In sostanza
il generare ha una natura dativa,
mette al mondo, crea valore condiviso, per sua natura eccedente e
permette, proprio attraverso leccedenza, di andare oltre leccesso che
satura e inibisce il desiderio mentre
richiede consumatori addomesticati.
Il movimento paradossale della
generazione, dunque, non consiste
nellamore autocentrato e quindi irrelato di una certa modernit e
nemmeno nella fusionalit tipica
del filone romantico, ma nellunit
di relazione strutturata secondo
larchetipo dellalleanza. Se la libert in relazione ha la natura della
comunicazione e del dono scrive
Francesco Botturi la figura antropologica che lo esprime compiutamente quella della generazione.
Non poteva mancare, in uno studio sulla famiglia come questo, un
contributo di carattere storico, anche se la storia, per pronunciarsi,
deve ricorrere a diritto, antropologia, demografia e psicologia. Con
grande chiarezza Margherita Pelaja
ripercorre una vicenda che riserva
molte sorprese a chi abbia in mente
unimmagine di famiglia pressoch
uniforme lungo i secoli. Una vicenda i cui esiti sono cos riassunti:
La famiglia divenuta spazio specializzato, territorio dellespressivit
sentimentale, ambito di ricerca e
sperimentazione dei bisogni emozionali dellindividuo moderno.
I due interventi che chiudono il
libro sono affidati a Lucetta Scaraffia e Claudia Mancina. La prima
torna sulla questione del figlio del
desiderio, relegato nella prigione
dorata del recinto familiare. Il legame sociale viene sostituito dal
sentimento: genitore chi desidera
il figlio, chi lo ama, non chi lo inserisce in una catena di legami sociali, cio nello svolgersi delle generazioni, per cui se ieri la famiglia era anello di congiunzione con
la societ, oggi sembra essere una
fabbrica di individui. Una prospettiva che non lascia molte chances
alla trasmissione tra generazioni e
interroga sulla crisi dei ruoli sia paterno che materno. Se non si trasmettono dei ruoli, anche ripensati
la questione del padre non deve
mettere in ombra la questione
donna, in gran parte ancora irrisolta , che cosa resta da trasmettere? E qui pu essere richiamato
quel perdere le donne, perdere la
trasmissione (Marie Balmary) che
uno dei segnali pi preoccupanti
per la Chiesa postconciliare.
Da parte sua Claudia Mancina
parte dal presupposto che la fine
di un mondo non la fine del mondo, poich, pur tra molti e tumultuosi cambiamenti, la famiglia alla
fine ha vinto sempre. Dove sta allora la crisi dei nostri giorni? A parere di Mancina, bisogna distinguere tra matrimonio e famiglia: C
sicuramente una crisi del matrimonio ce lo dicono i numeri ma
c molto meno una crisi della famiglia. Si fa famiglia senza sposarsi,
ma si continua a fare famiglia.
Undici interventi di spessore,
dunque, che spaziano dalla psicanalisi alla sociologia, dallantropologia alla filosofia, dalla storia alla
teologia. E che sono portatori di
una singolare convergenza.

Cosa succederebbe se avessimo


la prova inconfutabile dellesistenza di Dio? questa la fantasia che muove un racconto,
pieno di suspense, di Laurence
Coss (La prova nascosta, Roma, Edizioni e/o, 2014, pagine
240, euro 16).
In apparenza si tratta di una
trama banale: un sacerdote
emarginato, probabilmente sospeso dal ministero, invia a un
casuista molto noto, direttore
di una importante rivista di
spiritualit, un plico che lo
stravolge: , in poche pagine,
la prova dellesistenza di Dio.
Una prova in fondo semplice,
ma che nessuno fino ad allora
aveva avuto il coraggio di pensare. Da questa scoperta si dipana una concitata serie di
contatti allarmati che seminano
panico nelle lite dirigenti alcuni ne vengono per anche illuminati ma sollievo e speranza nei poveretti che per caso

Niente di nuovo
Gerarchie corrotte
e incapaci di cambiare
Mentre le persone pi umili
sembrano pi aperte
vengono messi a parte della notizia.
Spaventati sono i membri di
gruppi che temono e non a
torto di vedere diminuito o
cancellato il loro potere da una
simile inconfutabile verit, la
quale indurrebbe tutti a cambiare radicalmente vita. La cosa
pi interessante che alcuni di
loro in primis il provinciale
dei casuisti di Parigi, da cui dipende il religioso informato per
primo addirittura si rifiutano
di leggere il foglietto dove
scritta la prova, per non venire influenzati, per non perdere
lucidit. Per continuare, cio,
a essere quello che erano sempre stati.
La paura di cambiare li irrigidisce: preferiscono pensare a
freddo alle conseguenze che la
scoperta pu portare crollo
dei mercati, fine dellalta finanza e di tutte le strutture coercitive dellordine pubblico, che
non sarebbero pi necessarie,
tanto per limitarsi a qualche
ipotesi piuttosto che aprirsi
alla nuova esperienza. Solo il
primo ministro curioso e legge: proprio chi apparentemente il pi cinico, forse perch gi arrivato al vertice del
potere, ha il coraggio di affrontare il testo, accettando cos di
capovolgere completamente la
sua vita.
Il finale la logica conseguenza del rifiuto: meglio che
la gente continui a vivere come
se non fosse successo niente,
come se la prova dellesistenza
di Dio non ci fosse e fosse solo
questione di fede. Niente di
nuovo, quindi: gerarchie corrotte e incapaci di cambiare, impermeabili alla verit, mentre le
persone pi in basso della scala
sociale il prete spretato, un
usciere sembrano pi aperte,
pi capaci di cambiare, pi disponibili ad accogliere la verit.
Ma laspetto pi interessante
del libro la sua suggestione di
base, implicita nel testo: la prova dellesistenza di Dio sotto
i nostri occhi. Basti pensare ai
tanti santi e mistici che in ogni
tempo hanno costituito la prova umana della sua esistenza.
Ma ci fa comodo non vederla e
non leggerla, per poterci comportare come se Dio non ci
fosse.

LOSSERVATORE ROMANO

venerd 16 maggio 2014

pagina 5

Una delle rare immagini


che lo ritraggono negli anni della prima guerra mondiale
rielaborata artisticamente da Antonio Chiesa

Un giovane sacerdote negli anni della Grande guerra

I diari
del sergente Roncalli

di EZIO BOLIS
n Giovanni XXIII limpegno
per la pace e la ferma condanna di ogni guerra, sbocciati nellEnciclica Pacem in
Terris, sono maturati attraverso un lungo cammino iniziato dalla
drammatica esperienza della Grande
guerra, a cui il giovane Roncalli ha
partecipato prima come sergente di
sanit, poi con i gradi di tenente
cappellano con lincarico di coordinare lassistenza ai militari feriti confluiti a Bergamo.
Unesperienza che ha segnato
profondamente il suo spirito e il metodo pastorale di approccio alle anime, lasciando ampie tracce nei suoi
scritti.
Il suo giudizio sulla guerra netto: I dolori dellEuropa sono grandi: tante giovani vite sacrificate, tanti
interessi individuali, domestici, civili,
nazionali, sociali compromessi e
mandati in rovina, tutte le conseguenze di una guerra, che sempre
un flagello anche se guerra vittoriosa, compongono un cumulo di affanni, spremono lacrime e lacrime,

Dal buio
alla pace
Mercoled 14 presso il Centro
Congressi Papa Giovanni XXIII
a Bergamo, nellambito del
Festival della Cultura, si
tenuto un incontro sul tema
Sergente Roncalli. Dal buio
della guerra una luce di pace.
Pubblichiamo stralci dalla
relazione del direttore
della Fondazione Papa
Giovanni XXIII.

cos come dal cozzo degli eserciti e


dei popoli scaturisce un fiume di
sangue (Discorso sul Sacro Cuore,
11 giugno 1915).
Lavversione alla guerra non implica il disprezzo dei genuini sentimenti verso la patria, la quale merita
che ci si sacrifichi per i grandi valori
della libert e della giustizia, anche
se spesso il malgoverno scoraggia
ogni entusiasmo: Molti soldati purtroppo a sentir parlare di patria
scrollano le spalle, ridono, oppure
bestemmiano e maledicono. Noi no.
Noi facciamo il nostro dovere guardando in alto. Gli uomini che ci
hanno governato e ci governano non
meritano i nostri sacrifici, ma la patria oggi in pericolo li merita tutti:
gli uomini passano e la patria resta.
Nel sacrificarci per la patria noi sappiamo di sacrificarci per Iddio e per
i nostri fratelli (Lettera del 5 dicembre 1917 al fratello Giuseppe).
Nei giovani commilitoni, tanto
degni di ogni cura e di ogni sacrificio e motivo di tante consolazioni
spirituali, Roncalli vede rappresentata lumanit sofferente. Il suo diario riporta commoventi fioretti colti
sul letto di morte dei cari giovani
soldati; gli accade spesso di ritrovarsi in ginocchio, tutto solo nella
sua camera, a piangere come un
bambino, non potendo pi contene-

re lemozione davanti allo spettacolo


della morte, semplice e santa, di tanti ragazzi semplici e buoni.
Diversamente dal Regno di Sardegna, il Regno dItalia non prevede
cappellani militari. Tale orientamento viene superato alla vigilia della
Grande guerra con una circolare di

Cadorna del 12 aprile 1915 dove si


vuole dotare di un cappellano ogni
reggimento delle varie armi: fanti,
granatieri, bersaglieri, artiglieri e alpini. Inoltre, con un decreto del 27
giugno 1915, si istituisce la figura del
vescovo castrense, equiparandolo come grado a un maggiore generale,
mentre ai cappellani spetta quello di
tenente.
Monsignor Bartolomasi eserciter
questo speciale ruolo di comando
per lintero arco del conflitto. Spetter a lui selezionare le abbondanti

richieste di effettuare le nomine dei


cappellani. Secondo le stime della
Santa Sede, i cappellani nominati
durante il 1915-1918 sono circa 2400,
tra i quali anche alcuni pastori valdesi e diversi rabbini.
Roncalli esercita il suo ministero
sacerdotale nellambito dellassistenza sanitaria. Nel corso della guerra
viene creata una fitta rete di ospedali
e di convalescenziari, oltre un migliaio, in parte utilizzando strutture
sanitarie civili, in parte maggiore

Orazi Domenico, 19 anni, di Ascoli Piceno


Stralci dal diario di Angelo Roncalli
Che caro giovane questo Orazi Domenico che
qui presso la camera mia si sta dibattendo nella
crisi violenta della broncopolmonite! di Ascoli
Piceno, e conta 19 anni. Umile contadino ha
lanima pura come un angelo. Gli traluce dagli
occhi intelligenti, dal sorriso ingenuo e buono.
Stamane e stasera sentendolo ragionarmi allorecchio mi inteneriva Per me, signor cappellano,
morire ora una ricchezza, io muoio volentieri,
perch sento ancora per grazia di Dio di aver
lanima innocente. Se morissi pi vecchio, chi sa,
chi sa, il sacco diverrebbe pesante. E poi morendo vecchio il distacco pi doloroso: lasciar moglie, figli, casa, campi costa molto. A me ora che
cosa costa il morire?.

E un momento fa mi ripeteva: A me, signor


cappellano, piacerebbe tanto di morire ora, cos vicino a lei in modo che sino al mio ultimo respiro io rimanga tutto del Signore. E invece io, caro Menicuccio, voglio pregare tanto il Signore perch ti lasci vivo per lunghi anni. Il
mondo ha bisogno della permanenza di queste
anime elette e semplici che sono tutto un profumar di fede, di purezza, di santa e fresca poesia
cristiana; e anche noi sacerdoti ne abbiamo bisogno per sentirci edificati alla virt e allo zelo (8
marzo 1917).
Il mio caro soldato Domenico Orazi morto
oggi improvvisamente al Ricovero Nuovo dove
lavevano trasportato per una operazione chirurgica (). Finch lItalia ha di questi figlioli che
salgono al cielo non pu dubitare della benedizione di Dio (8 aprile 1917).

con la requisizione di caserme, scuole, collegi, seminari e alberghi.


La situazione dei feriti diventa
sempre pi drammatica. Il primo
problema la sorte dei soldati rimasti colpiti al di l delle linee, che devono attendere la notte per strisciare
verso la trincea amica o sperare in
una tregua.
Dal posto di medicazione in trincea una buca ancora sotto il fuoco
nemico dove i feriti ricevono le prime cure dopo un penoso trasporto
a spalle o in barella, raggiungono i
piccoli ospedali da campo, dove medici stravolti dalla fatica praticano
gli interventi pi urgenti e fanno
una selezione tra i feriti leggeri che
possono attendere, quelli che devono essere operati subito in ospedali
pi attrezzati e quelli per cui non ci
sono speranze, lasciati morire con
un cappellano e una fiala di morfina, quando c.
La scienza medica prebellica era
preparata per affrontare ferite da arma bianca (lance, sciabole e baionette) e da palla di fucile, relativamente
semplici e pulite. La realt della
guerra di trincea molto pi dura:
le ferite da arma bianca sono rare,
mentre la maggior parte vengono
provocate
dallartiglieria,
quindi
molto pi difficili da curare perch
le schegge provocano vaste lacerazioni e le sporcano con i detriti del
campo di battaglia, aprendo la via
allinfezione e alla cancrena, allora
incurabile: lunica terapia lamputazione degli arti.

Evoluzione e creazione
di JACQUES ARNOUD*
Se a unagenzia di viaggi venisse un
giorno lidea di proporre un pellegrinaggio nei luoghi pi importanti della
biologia, non le mancherebbero destinazioni affascinanti. Inizierebbe col portare i propri clienti ad Atene per far scoprire loro lantico ginnasio dove Aristotele fond la sua celebre scuola detta
Liceo e dove scrisse tre libri importanti
nellelaborazione di una biologia: Storia
degli animali, Sulle parti degli animali,
Sulla generazione degli animali.
Un passaggio a Parigi, pi precisamente nel Giardino delle Piante e al
Museo di Storia Naturale, permetter di
ricordare de Buffon, de Cuvier o ancora
de Lamarck, senza dimenticare di visita-

La vita non pu essere compresa


come un concetto astratto
scrive il biologo Ren Dubos
Parole che dovremmo prendere sul serio
re le vestigia dellantico convento SaintJacques, pervase dal ricordo di Alberto
Magno.
Per assicurare a questo pellegrinaggio
un po di esotismo, bisognerebbe indubbiamente recarsi nellIsola di Mauritius per rammentarsi del dodo di Mauritius o Raphus cucullatus, detto anche
dodo pacifico, i cui ultimi esemplari furono, si dice, mangiati dai marinai olandesi.
La tappa seguente potrebbe essere le
isole Galapagos, che devono la loro fama tanto a Darwin quanto alle loro tartarughe. Per tornare allEuropa, perch
non recarsi a Brno, nella Repubblica
Ceca, per raccogliersi sulla tomba di
Gregor Mendel, lappassionato coltivatore di piselli che elabor le leggi della
genetica? Da l non sarebbe poi pi
tanto difficile concludere questo dotto
periplo con una visita alla basilica di
San Marco a Venezia.
Quei biologi tra noi che sinteressano
allevoluzione e alle teorie che cercano
di descriverla e di comprenderne i mec-

Lequivoco di Pangloss
canismi non si meraviglieranno di sentirmi evocare questo luogo. Come me,
hanno probabilmente letto un articolo
che, dalla sua pubblicazione nel 1979,
non ha smesso di pervadere le loro riflessioni e di influenzare i loro dibattiti:
sto parlando dellarticolo scritto da Stephen Jay Gould e da Richard Lewontin
con il titolo The Spandrels of San Marco
and the Panglossian Paradigm: A Critique
of the Adaptationist Programme.
Perch gli architetti della basilica veneziana hanno disegnato e costruito dei
pennacchi sotto la cupola delledificio?
Per dipingervi i quattro evangelisti? No,
rispondono Gould e Lewontin; si tratta
solo del metodo architettonico pi semplice per passare da un quadrato a un
cerchio o piuttosto da un cubo a una
semisfera. Cos avviene nella natura e
nei processi evolutivi, spiegano ancora
quei ricercatori: sono molte le strutture
biologiche che non rispondono ad alcuna finalit adattativa particolare; la loro
esistenza non risponde a un perch, ma
a un come che il biologo deve accontentarsi di descrivere.
Criticano pertanto lapproccio adattazionista al quale equiparano ci che
John Burdon Haldane, uno scienziato
britannico, aveva chiamato il paradigma panglossiano per fare allusione al
personaggio immaginato da Voltaire nel
suo racconto filosofico Candide; il professore Pangloss affermava che tutto era
per il meglio nel migliore dei mondi.
No, affermano Haldane, Gould e Lewontin, la selezione naturale non ha un
potere di agente ottimizzatore e i biologi devono assolutamente perdere labitudine di giudicare il valore di un qualsiasi tratto prima di sapere com stato
fatto. Meglio interessarsi alle costrizioni
evolutive, siano esse genetiche, architettoniche, ambientali o storiche, e non
ostinarsi pi a vedere levoluzione sotto
lapparenza di un inevitabile progresso.
Mi guarder bene dallentrare nel dibattito che non potevano non suscitare
queste idee esposte dinanzi alla Royal
Society of London; un dibattito che
non ancora chiuso (poich affronta

questioni tanto fondamentali quanto


difficili), ma che esige una competenza
scientifica ed epistemologica che io non
ho. Di quellarticolo ricordo invece che
il paleontologo americano chiama direttamente in causa una visione adattazionista dellevoluzione che dobbiamo esaminare perch sembra vicina, o quantomeno sembra fare riferimento, alla sfera
religiosa.
In Wonderful Life, Gould in effetti cita Charles Doolittle Walcott, direttore
della Smithsonian Institution, il quale,
alla fine dellautunno 1909, inizia a studiare gli scisti fossiliferi di Burgess nella
Columbia Britannica, in Canada; qui
trova i fossili di strani invertebrati marini che vi vivevano nel Cambriano medio, ossia circa cinquecento trenta milioni di anni prima. Ebbene, di fronte a
queste forme apparentemente inclassificabili, Walcott scrive che la Scienza
fornisce una sublime concezione di Dio,
totalmente in sintonia con i pi alti
ideali della religione, quando Lo mostra
manifestarSi, nel corso del tempo,
nellevoluzione della Terra, che conduce
a una dimora per luomo, e nellinsufflazione della vita nella materia su lunghi periodi, che culmina in una creatura
umana dotata di una natura spirituale e
di poteri analoghi a quelli di Dio.

Una relazione
possibile
Evoluzione e creazione: per
ritrovare una relazione il titolo
del convegno della Facolt
teologica del Triveneto che si
svolto il 13 maggio a Padova, sugli
interrogativi che il pensiero
scientifico contemporaneo pone
allantropologia e alletica.
Pubblichiamo un brano tratto da
uno degli interventi.

Adattamento, progresso, consonanza


con la credenza in un Dio ordinatore,
creatore e onnipotente; oppure, al contrario, costrizioni, contingenza, gioco
dei possibili, orologio cieco? questo il
punto nevralgico verso il quale convergono i dibattiti, le tensioni e gli scontri
tra discorsi scientifici e discorsi religiosi
da pi di due secoli; di fatto non dobbiamo dimenticare il pellegrinaggio alle
fonti parigine della biologia moderna,
prima di passare la Manica e recarci nel
villaggio di Downe, nel Kent, dove visse Charles Darwin.
Questo punto nevralgico costituisce
in effetti un vero e proprio nodo gordiano. Come sapete, la tradizione mitologica racconta che Gordio era re di Frigia.
Il timone del suo carro era assicurato
con un nodo cos complicato che nessuno poteva scioglierlo; ebbene, secondo
un oracolo, limpero dAsia era promesso a colui che sarebbe riuscito in
quellimpresa. Partito alla conquista
dellAsia, Alessandro Magno volle vedere il celebre nodo, nel 337 prima dellera
cristiana, e lo tagli con un colpo di
spada, Conquist lAsia e subito dopo
la perse. Senza dubbio il nodo gordiano
poteva essere tagliato solo provvisoriamente, illusoriamente; senza dubbio
possedeva la capacit, il potere di riformarsi.
Gordiano o meno, il nodo un simbolo bello e antico della vita. Non vi
nulla di lineare in essa, cosa che la chimica e la biologia confermano; sarebbe
piuttosto fatta di avvolgimenti, di grovigli, di aggregazioni, di una mescolanza
di fatalit imposta e di complicazioni
impreviste. A meno di capitolare, quanti
scrutano la vita sono pi spesso costretti
a tagliarla per risolverne lenigma, in altre parole a farla scomparire.
Ma, non dobbiamo temere, pi spesso la vita, a forza di circonvoluzioni,
riesce a sfuggire alla sagacia degli studiosi. La vita qui, ma anche altrove;
nessuno pu pretendere di dominarla,
di metterla al proprio servizio, di conservarla. Dobbiamo prendere sul serio le
parole del biologo francese Ren Dubos: La Vita non pu assolutamente
essere compresa come un concetto
astratto scriveva nel suo libro Le flambeau de la vie essa conosciuta solamente come unesperienza. Poich noi

Lattore teatrale Cyril Maude nei panni di Pangloss (1906)

stessi siamo esseri viventi, non potremo


mai possedere della vita una conoscenza
completa, e daltronde neppure una definizione. Poich la conosciamo solo attraverso lesperienza, la nostra conoscenza della vita rester sempre limitata.
Questa ignoranza residua non deriva da
unincompetenza dei nostri lavori biologici, da unincompetenza che potremmo
pensare di colmare grazie a nuove tecnologie, a nuove teorie, a un nuovo
Darwin; questa ignoranza deriva proprio della nostra stessa condizione umana. E ci mi sembra unopportunit per
quanti, accanto o al di l della conoscenza scientifica, sono alla ricerca di
un senso, del senso della realt.
*Centre National
dtudes Spatiales, Paris

LOSSERVATORE ROMANO

pagina 6

venerd 16 maggio 2014

A Wellington lassemblea della Federazione delle conferenze episcopali del continente

PORT MORESBY, 15. C un


enorme pericolo, un grande
male, che incombe sulla societ in Papua Nuova Guinea e
nelle Isole Salomone: la crescente mancanza di rispetto per
laltro e per la vita umana. Ad affermarlo la Catholic Bishops
Conference of Papua New Guinea
and Solomon Islands in una lettera
pastorale dal titolo Evangelizzazione
nella e attraverso la famiglia, pubblicata a conclusione dellassemblea
plenaria svoltasi nei giorni scorsi a
Port Moresby.
Nel documento riferisce lagenzia Fides i vescovi sottolineano
con preoccupazione le molteplici
forme di violenza diffuse nella societ: dallomicidio allaborto, dallo
stupro ai conflitti tribali, dalla violenza domestica agli abusi sui minori, ad altri tipi di reati.
ci che san Giovanni Paolo II
afferma la lettera pastorale ha
etichettato come cultura della morte. Il grande male mostra il suo
volto nelle pratiche della magia e
della stregoneria, nella tortura e
nelluccisione di persone innocenti.
Si manifesta nella corruzione che
avvantaggia pochi e impoverisce gli

Elogi da parte musulmana

La diocesi
di Quilmes
contro la tratta
BUENOS AIRES, 15. Unistituzione
unica per lAmerica Latina: cos
riferisce lAica stato definito dai rappresentanti della comunit musulmana il nuovo dipartimento della diocesi di Quilmes
che si occuper della tratta delle
persone in Argentina. Elogi sono
stati espressi nei confronti del vescovo di Quilmes, Carlos Jos
Tissera, per limportante iniziativa. Lorganismo ecclesiastico dipende dal Vicariato della solidariet presieduto da padre Miguel
Hrymacz. Durante una cerimonia
di commemorazione per la nascita del profeta Al Ibn Abi Talib,
svoltasi nei giorni scorsi nella
moschea di Flores, i responsabili
musulmani hanno sottolineato
limportante ruolo della diocesi
di Quilmes nella lotta contro
questo odioso fenomeno. Durante la cerimonia, stata ricordata
la figura di padre Carlos Mugica,
a quarantanni dal suo assassinio,
e messa in evidenza lopera del
gruppo guidato da Daniel Ichaso, delluniversit di Quilmes, e
dei fedeli cattolici impegnati nel
compito di combattere la tratta.
Allincontro hanno preso parte
don Claudio Omar Uassouf, della Commissione arcidiocesana
per lecumenismo e il dialogo interreligioso di Buenos Aires, e
rappresentanti di Israele.

Momigliano
nuovo presidente
dellAssemblea
rabbinica italiana
MILANO, 15. Giuseppe Momigliano, rabbino capo di Genova,
il nuovo presidente dellAssemblea rabbinica italiana (Ari). La
nomina stata decisa dal consiglio dellAri riunitosi ieri a Milano. Alla vicepresidenza stato
chiamato il rabbino Alberto Funaro, di Roma. Completano il direttivo il rabbino capo di Roma,
Riccardo Di Segni, il rabbino capo di Milano, Alfonso Arbib, e il
rabbino capo di Padova, Adolfo
Locci. Momigliano, in passato
per due volte segretario dellorganismo, ha definito la sua elezione
un importante segno di attenzione verso le piccole comunit.
Ci accingiamo a impostare un lavoro che dovr essere svolto in
modo collegiale ben consapevoli
della complessit e della delicatezza del momento.

In Oceania
per leggere i segni dei tempi

I vescovi sui mali in Papua Nuova Guinea e Isole Salomone

Servirebbe
un esercito spirituale
altri e nella distruzione dellambiente. Si dispiega nelle schiavit come
alcol, tossicodipendenza e pornografia. Disumanizza la societ con
la promozione di varie forme di
contraccezione artificiale.
Per contrastare tale cultura, c
urgente bisogno di un esercito potente e ben disciplinato: un esercito
spirituale. I veri credenti di tutte le
Chiese cristiane formano questo
esercito che osserva la Conferenza
episcopale comprende sacerdoti,
religiosi, laici, famiglie, gruppi e
movimenti ecclesiali e tutti coloro
che si riconoscono discepoli di Ges
Cristo.
Il testo elenca quelle pratiche culturali che in Papua Nuova Guinea e
Isole Salomone non sono conformi
con linsegnamento di Ges. Esse
risultano particolarmente dannose
per il matrimonio cristiano e per la
vita familiare. Nello specifico i
presuli deplorano la poligamia,
tuttora diffusa nei due Paesi. Questa usanza tradizionale sottolineano viola il significato del matrimonio cristiano, nel quale i due di-

WELLINGTON, 15. Saper leggere i segni dei tempi nellarea del Pacifico,
il rapporto tra fede e laicit, levangelizzazione, ma anche lattenzione
nei confronti dei giovani, la pianificazione pastorale e i disastri naturali, lannosa questione della politica
migratoria e dei centri di detenzione
in Australia: sono questi i temi principali che saranno affrontati fino a
sabato 17 maggio dallassemblea della Federation of Catholic Bishops
Conferences of Oceania (Fcbco) a
Wellington, capitale della Nuova
Zelanda.
Alla riunione, che si svolge ogni
quattro anni, sono giunti unottantina di presuli provenienti da Australia, Nuova Zelanda, Papua Nuova

Guinea, Isole Salomone e altre isole


del Pacifico.
Gli incontri riferisce Radio Vaticana si svolgono dal 1994 e sono
unimportante occasione di condivisione e di confronto sui problemi e
sulle sfide pastorali comuni dei vescovi dellOceania, un continente
ha spiegato monsignor John Atcherley Dew, arcivescovo di Wellington e presidente della Federazione
delle conferenze dei vescovi cattolici
dellOceania fatto di tanti Paesi e
diocesi piccole e isolate con poche
risorse materiali e umane. un momento unico di preghiera, di comunione, di riflessione e di discussione
su temi che riguardano tutti noi. Si

ventano una cosa sola, in un indissolubile legame damore. Essa svilisce la dignit e il valore delle donne
che sono viste come semplici beni
di uomini ricchi e potenti.
Una seconda tendenza culturale
da abbandonare lusanza dei
bambini in condivisione allinterno della famiglia allargata o di un
villaggio. In alcuni casi i minori
denuncia lepiscopato sono perfino venduti a persone esterne alla famiglia. La Chiesa cattolica ricorda
che questo un orrore che viola il
rapporto unico tra genitori e figli
in quanto i primi hanno il sacro
obbligo di amare, educare e allevare
i propri figli, curandoli ed educandoli come un dono speciale che Dio
ha dato loro.
Durante i lavori dellassemblea
plenaria, i vescovi della Papua Nuova Guinea e delle Isole Salomone
hanno eletto presidente della Conferenza episcopale monsignor Arnold
Orowae, vescovo di Wabag; vicepresidente stato nominato larcivescovo di Madang, Stephen Joseph Reichert.

Lannuncio del Vangelo secondo il Lausanne Movement

Missione che non conosce frontiere


La missione della Chiesa annunciare al mondo Cristo: i cristiani sono chiamati a fare questo insieme, in
ogni luogo, sempre: queste parole
sono state il leitmotiv del Lausanne
International Leadership Meeting,
svoltosi a Losanna, in Svizzera, dal 5
al 9 maggio. Lincontro, che ha visto
la partecipazione di centinaia di persone provenienti da tutto il mondo,
stato caratterizzato da momenti di
condivisione, di preghiera, di ascolto
della Parola di Dio, da canti, come
nella tradizione del Lausanne Movement. Ci si interrogati su come vivere la missione della Chiesa nei
tempi presenti, di fronte alle sfide
poste da una societ sempre pi globalizzata, rilanciando limpegno missionario. Ci si confrontati sulla dimensione dinamica dellannuncio
evangelico in Europa, a partire dalla
riscoperta della lettura della Parola
di Dio.
La riflessione sulla missione nel
vecchio continente ha fatto parte di
un pi ampio confronto su cosa le
comunit cristiane siano chiamate a
realizzare in questo primo scorcio
del XXI secolo per rilanciare un impegno missionario globale. Tutto ci
alla luce di una sempre maggiore
condivisione di queste istanze da
parte delle comunit ecclesiali. La
necessit di una pi incisiva collaborazione tra i cristiani ha costituito
uno dei temi centrali dellincontro,
pur nella peculiarit evangelica
dellesperienza del Lausanne Movement. Lannuncio del Vangelo ai poveri, soprattutto l dove essi vivono
condizioni di estrema emarginazione
tali da togliere ogni speranza di
cambiamento, non deve essere letto
come azione politica ma stato
sottolineato come dovere cristiano
nellobbedienza a ci che Ges chiede alla sua Chiesa per cambiare il
mondo. Per questo stata ricordata
limportanza dellincontro che si
tenuto in aprile a San Paolo, in Brasile, proprio sul rapporto tra povert, prosperit e Vangelo, nel quale il
Lausanne Movement ha rilanciato

lidea della forza dellevangelo nel


definire una societ futura nella quale i valori cristiani siano centrali per
abbattere ogni forma di povert,
chiedendo la collaborazione di tutti.
Serve inoltre un coinvolgimento pi
attivo dei giovani nella vita delle comunit, soprattutto nel campo della
responsabilit missionaria, tanto pi
di fronte alle prospettive che sembrano aprirsi in Asia, dove in crescita il numero dei cristiani. Per questo stata accolta la proposta, formulata alla luce di queste nuove
prospettive, di definire un programma a lungo termine con il quale assicurare un forte impegno missiona-

rio che porti allannuncio del Vangelo a ogni persona, alla creazione di
comunit profondamente modellate
su Ges e alla presenza dei valori
cristiani nella societ.
Con questo incontro si voluto
celebrare il quarantesimo anniversario della nascita del Lausanne Movement, organizzazione che ha mosso i
primi passi nel luglio 1974, per opera
di Billy Graham. Lanziano predicatore battista statunitense emerso
in tanti interventi rimane il punto
di riferimento per le comunit che si
riconoscono nel Lausanne Movement, nella direzione di una sempre
maggiore collaborazione ecumenica

per alimentare la missione della


Chiesa nel mondo.
Il Lausanne International Leadership Meeting stato preceduto da
un seminario di studio, promosso
sempre dal Lausanne Movement,
aperto a tutti, ospitato nellInstitut
biblique et missionnaire Emmas, a
Saint-Lgier, a pochi chilometri da
Losanna, nei giorni 2 e 3 maggio,
dedicato ai modi in cui i cristiani
possono prepararsi e sostenersi per
intervenire nellarena pubblica con
pertinenza, intelligenza e carit in
favore della verit biblica. (riccardo
burigana)

In Nigeria il testo sacro arriva sui telefonini nelle lingue locali

Tutta la Bibbia in una app


LAGOS, 15. La Bibbia in Nigeria diventa una app,
cio unapplicazione gratuitamente disponibile da scaricare subito su milioni di smartphone. E, soprattutto,
in lingua locale. Da qualche giorno infatti informa
lagenzia missionaria Misna chiunque abbia tra le
mani un semplice telefono cellulare con connessione
internet pu con facilit scaricare i testi del Vecchio

come del Nuovo Testamento in yoruba, igbo, hausa e


perfino pidgin english, linglese gergale e semplificato in
uso nel Paese. Tutto ci stato reso possibile soprattutto grazie al lavoro e allinventiva del venticinquenne
Kayode Sowole, uno studente di informatica delluniversit di Lagos, principale citt della Nigeria, la cui
area metropolitana, in Africa, seconda solo a quella
del Cairo.
Sowole convinto che il suo Paese al di l dei
sanguinosi episodi terroristici di cui piena la cronaca
possa trovare lenergia per superare le difficolt legate agli scontri etnici e dare vita a una nuova stagione
di sviluppo, proprio a partire dalle opportunit fornite
dalla produzione informatica. Con questa applicazione spiega lo studente hai la Bibbia sempre con te,
nel linguaggio che preferisci. E non nemmeno necessario avere sempre a disposizione una connessione a
internet visto che, una volta scaricato nella memoria, il
testo resta sempre a disposizione dellutente.
Le traduzioni del testo sacro in yoruba, igbo e hausa,
le principali lingue locali della Nigeria, furono pubblicate per la prima volta nel XIX secolo grazie alliniziativa di alcune congregazioni missionarie. Il pidgin english, invece, una novit assoluta. Novit apprezzata, a
giudicare dal premio di un milione di naira, circa 4.470
euro, assegnato a Sowole dal maggiore operatore di telefonia mobile della Nigeria.

tratta di una preziosa opportunit


per il sostegno luno dellaltro.
A fare da sfondo a questa assemblea plenaria , in particolare, il tema dellevangelizzazione secondo la
visione di Papa Francesco. Le nostre discussioni e riflessioni ha aggiunto larcivescovo Dew saranno
sicuramente ispirate dalle stimolanti
indicazioni dellesortazione apostolica Evangelii gaudium.
Intenso il calendario dei lavori
che sono stati aperti da una concelebrazione eucaristica nella cattedrale del Sacro Cuore a Wellington.
Nel programma della cinque giorni
di lavoro sono previste quattro sessioni plenarie dedicate ai seguenti
temi: le politiche dellimmigrazione
e la situazione nei centri di detenzione per immigrati clandestini, tema sul quale la Chiesa cattolica in
Australia fa da tempo sentire la sua
voce; i segni dei tempi nelle isole
Fiji; le risposte al documento preparatorio del prossimo sinodo
straordinario dei vescovi sulla famiglia; la pianificazione della pastorale dei terremoti dopo il sisma che
ha colpito la Nuova Zelanda nel
2012.
Lassemblea, che per la prima
volta viene ospitata nella capitale
neozelandese, sar anche unoccasione per far conoscere ai vescovi
dellOceania la realt della Chiesa
in Nuova Zelanda, alla quale saranno dedicati tre seminari di studio.

LOSSERVATORE ROMANO

venerd 16 maggio 2014

pagina 7

Cinquantanni di dialogo con le religioni

Voce e valore di Pentecoste


di JEAN-LOUIS TAURAN*
Vi daremo un annuncio a questo
proposito, affinch esso abbia voce e
valore di Pentecoste; ed questo:
come tempo fa annunciammo, Noi
istituiremo, e proprio in questi giorni, qui a Roma il Segretariato per i
non-Cristiani, organo che avr funzioni ben diverse, ma analoga struttura a quello per i Cristiani separati
(...). Nessun pellegrino, per lontano
che sia, religiosamente e geograficamente, il Paese donde viene, sar
pi del tutto forestiero in questa Roma, fedele ancor oggi al programma
storico che la fede cattolica le conserva di patria communis (Paolo
VI, omelia nella domenica di Pentecoste, 17 maggio 1964).
Cos, cinquantanni fa, Papa Paolo VI preannunciava listituzione del
Segretariato per i non cristiani, oggi
Pontificio Consiglio per il Dialogo
Interreligioso, e nella lettera aposto-

In questi cinquantanni sono state


numerosissime le occasioni di dialogo sincero, di collaborazione, di ricerca di strade comuni per rispondere alle necessit di questo mondo.
Sono tante le persone di altre religioni che abbiamo incontrato lungo
questo cammino e che ne hanno
condiviso con noi un tratto.
Il Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso, ponendosi al
servizio delle Chiese locali, soprattutto in collaborazione con le conferenze episcopali, ha progressivamente maturato la riflessione sul significato e sulle modalit dellincontro
con persone di altre tradizioni religiose. Anche se cinquantanni rappresentano un cammino non lungo
nella storia bimillenaria della Chie-

trova a vivere. La Chiesa si fa parola; la Chiesa si fa messaggio; la


Chiesa si fa colloquio (n. 67), e pi
avanti, nella stessa enciclica aggiungeva: Non vogliamo rifiutare il nostro rispettoso riconoscimento ai valori spirituali e morali delle varie
confessioni religiose non cristiane;
vogliamo con esse promuovere e difendere gli ideali, che possono essere comuni nel campo della libert
religiosa, della fratellanza umana,
della buona cultura, della beneficenza sociale e dellordine civile (n.
112). E, inoltre, giova qui ricordare
che era stato proprio Paolo VI, meno
di tre mesi prima, a istituire lallora
Segretariato per i non cristiani.
Giovanni Paolo I, pur nella brevit dei suoi trentatr giorni di ponti-

Un convegno
e un documento
Per ricordare il suo mezzo secolo
di vita il Pontificio Consiglio per
il Dialogo Interreligioso organizza
a Roma per luned 19, alle ore
16.30, presso la Sala San Pio X
(Via dellOspedale, 1) una
conferenza alla quale, oltre al
cardinale presidente, interverranno
padre Miguel ngel Ayuso
Guixot, segretario del dicastero, e
padre Damian Howard,
dellHeythrop College di Londra.
Nelloccasione sar pubblicato e
distribuito il documento Dialogue
In Truth And Charity. Pastoral
Orientations For Interreligious
Dialogue, che offre linee-guida
sulla base delle concrete
indicazioni ed esperienze delle
Chiese locali.

lica Progrediente concilio, il 19 maggio


seguente, affidava al nascente Segretariato il compito di rivolgere la
sua salutare attenzione a quanti sono privi della religione cristiana, ed
ai quali pure sembrano fare riferimento le parole del Signore: Ed ho
altre pecore che non sono di questo
ovile: anche queste io devo condurre (Giovanni, 10, 16).
In seguito, lenciclica Ecclesiam
suam (6 agosto 1964) e, ancor di
pi, la dichiarazione conciliare Nostra aetate, della quale ricorreranno i
cinquantanni il prossimo 28 ottobre
2015, offrirono il fondamento teologico per il lavoro del Segretariato,
mentre la costituzione apostolica
Regimini Ecclesiae universae (15 agosto 1967), ne defin la struttura e lo
scopo. Circa dieci anni dopo, il 22
ottobre 1974, sempre per volont di
Papa Paolo VI, fu istituita la Commissione per i Rapporti Religiosi
con i Musulmani, allo scopo di promuovere e stimolare i rapporti religiosi tra musulmani e cattolici. Infine, nel 1988, nel quadro della riorganizzazione della Curia attuata con la
costituzione apostolica Pastor bonus
(28 giugno 1988) di Giovanni Paolo
II, la denominazione del Segretariato fu mutata in Pontificio Consiglio
per il Dialogo Interreligioso.

Lutto nellepiscopato
Monsignor Grard Drainville, vescovo emerito di Amos, in Canada, morto domenica 11 maggio,
allet di 84 anni. Il compianto
presule era nato a Ile Du Pas, in
diocesi di Joliette, il 20 maggio
1930 ed era stato ordinato sacerdote il 30 maggio 1953. Eletto alla
Chiesa residenziale di Amos il 13
aprile 1978 aveva ricevuto lordinazione episcopale il 12 giugno
successivo. Il 3 maggio 2004 aveva rinunciato al governo pastorale della diocesi. Le esequie verranno celebrate, marted 20 maggio, nella cattedrale santa Teresa
dvila ad Amos.

La prima pagina dellOsservatore Romano del 18-19 maggio 1964


nella quale si annuncia listituzione di un Segretariato per i non cristiani

sa, tuttavia non si pu rendere conto


dettagliatamente di tutte le attivit, i
documenti, le pubblicazioni e le
persone che, con generosit e preparazione, hanno dato il loro prezioso
apporto alla missione del Consiglio.
doveroso ricordare i presidenti
che, con la loro guida, hanno reso
efficace loperato del dicastero. Si
tratta del cardinale Paolo Marella
(1964-1973), del cardinale Sergio Pignedoli (1973-1980), dellarcivescovo
Jean Jadot (1980-1984), del cardinale
Francis Arinze (1984-2002), dellarcivescovo Michael Louis Fitzgerald
(2002-2006), del cardinale Paul Poupard (2006-2007) e del sottoscritto
dal 2007.
Mi sembra che il modo migliore
di ripercorrere questi cinquantanni
di servizio al dialogo interreligioso
sia farlo attraverso il magistero dei
Pontefici. tuttavia evidente che vi
si accenner in maniera sommaria e
lacunosa, data la ricchezza e la
vastit del loro insegnamento sul
dialogo con le persone di altre religioni.
Papa Giovanni XXIII, nel discorso
di apertura del concilio Vaticano II
(11 ottobre 1962), invit a promuovere lunit basata sulla stima e il rispetto verso la Chiesa cattolica che
nutrono coloro che seguono le diverse forme di religione non ancora
cristiane (Gaudet mater Ecclesia,
8.2). Nellenciclica Pacem in terris
(11 aprile 1963), Papa Roncalli ammoniva: Non si dovr mai confondere lerrore con lerrante, anche
quando si tratta di errore o di conoscenza inadeguata della verit in
campo morale o religioso. Lerrante
sempre e anzitutto un essere umano e conserva, in ogni caso, la sua
dignit di persona; e va sempre considerato e trattato come si conviene
a tanta dignit (n. 83).
Paolo VI, nellEcclesiam suam (6
agosto 1964), espresse la profonda
convinzione che la Chiesa deve venire a dialogo col mondo in cui si

ficato, si era avviato sulla strada


tracciata dal suo predecessore,
chiamando alla collaborazione tutti
i buoni, i giusti, gli onesti, i retti di
cuore, per fare argine, allinterno
delle nazioni, alla violenza cieca che
solo distrugge e semina rovine e lutti, e, nella vita internazionale (...)
promuovano lelevazione dei popoli
meno dotati di beni di fortuna eppur ricchi di energie e di volont
(Radiomessaggio Urbi et orbi, 27
agosto 1978).
Ma fu Giovanni Paolo II a dare
impulso alla cultura del dialogo.
Sarebbe impossibile anche solo elencare qui tutti i circa seicento discorsi
sul dialogo interreligioso, e gli incontri con esponenti di altre tradizioni religiose che hanno costellato
il pontificato di Papa Wojtya. Mi
piace ricordare quando, il 27 ottobre
del 1986 ad Assisi, incontr per la
prima volta i seguaci di tutte le religioni del mondo per una Giornata
di preghiera, indetta in occasione
dellAnno internazionale per la pace. La Giornata di Assisi, lo sappiamo bene, passata alla storia come
icona del dialogo interreligioso. O
quando, nel 2002, dopo i drammatici avvenimenti di New York e Washington dell11 settembre 2001 e le
loro tragiche conseguenze nel Medio e Vicino Oriente, convoc, sempre ad Assisi, unaltra Giornata di
preghiera per la pace proponendo
un Decalogo per la pace ai capi di
Stato e ai rappresentanti dei Governi di tutto il mondo. E chi non ricorda le commoventi immagini del
Papa, che visita la moschea Omayyde a Damasco, il 6 maggio del
2001? Alla luce della tragedia siriana, le parole da lui pronunciate in
quelloccasione risuonano oggi con
ancora pi forza: In Siria, i cristiani e i musulmani hanno vissuto per
secoli fianco a fianco ed stato portato incessantemente avanti un ricco
dialogo di vita (...) Possano i cuori
dei cristiani e dei musulmani volger-

si gli uni verso gli altri con sentimenti di fraternit ed amicizia, affinch lOnnipotente ci benedica con
la pace che solo il cielo pu dare!.
Con Benedetto XVI costante stata lattenzione al tema del dialogo
fra persone di diverse religioni. In
sette anni di pontificato, si possono
contare quasi duecento suoi interventi sul dialogo interreligioso. Daltronde, allinizio del pontificato, egli
si posto subito sul solco del magistero di Papa Wojtya: La Chiesa
vuole continuare a costruire ponti di
amicizia con i seguaci di tutte le religioni, al fine di ricercare il bene
autentico di ogni persona e della societ nel suo insieme (Ai Delegati
delle altre religioni, 25 aprile 2005).
E ancora: La Chiesa riconosce come parte essenziale dellannuncio
della Parola lincontro, il dialogo e
la collaborazione con tutti gli uomini di buona volont, in particolare
con le persone appartenenti alle diverse tradizioni religiose dellumanit, evitando forme di sincretismo e
di relativismo e seguendo le linee indicate dalla dichiarazione del concilio Vaticano II Nostra aetate, sviluppate dal magistero successivo dei
Sommi Pontefici (Benedetto XVI,
Verbum Domini, 30 settembre 2010,
n. 256). Benedetto XVI ha individuato nel processo di globalizzazione
mondiale unoccasione propizia per
promuovere relazioni di universale
fraternit tra gli uomini.
Quanto a Papa Francesco, a poco
pi di un anno dallinizio del pontificato, sono gi numerosi gli incontri con rappresentanti di altre religioni, i gesti compiuti e le parole da
lui pronunciate sul dialogo interreligioso. Egli ama ricordare e ripetere
che la Chiesa cattolica consapevole dellimportanza che ha la promozione dellamicizia e del rispetto
tra uomini e donne di diverse tradizioni religiose questo voglio ripeterlo: promozione dellamicizia e del
rispetto tra uomini e donne di diverse tradizioni religiose (Ai rappresentanti delle Chiese e delle comunit ecclesiali e di altre religioni, 20
marzo 2013). Solo per citare due gesti compiuti da Papa Francesco, nel
2013, ricordo che stato lui a volere
firmare lannuale messaggio di auguri alla comunit musulmana per
la fine del Ramadan (mentre normalmente la firma del presidente
del Pontificio Consiglio) e che, il 7
settembre 2013, ha invitato a digiunare e a pregare per la Pace in Medio Oriente e in particolare in Siria,
e al suo invito hanno aderito diversi
rappresentanti di varie tradizioni religiose.
In occasione della recente sessione plenaria del dicastero, che ha
avuto luogo lo scorso mese di novembre, il Santo Padre ci ha detto:
La Chiesa cattolica consapevole
del valore che riveste la promozione
dellamicizia e del rispetto tra uomini e donne di diverse tradizioni religiose. Ne comprendiamo sempre pi
limportanza, sia perch il mondo ,
in qualche modo, diventato pi
piccolo, sia perch il fenomeno delle migrazioni aumenta i contatti tra
persone e comunit di tradizione,
cultura, e religione diversa. Questa
realt interpella la nostra coscienza
di cristiani, una sfida per la comprensione della fede e per la vita
concreta delle Chiese locali, delle
parrocchie, di moltissimi credenti
(Ai partecipanti alla plenaria del
Pontificio Consiglio per il Dialogo
Interreligioso, 28 novembre 2013).
Cos, attraverso il dialogo con il
mondo di Paolo VI, il dialogo della
pace di Giovanni Paolo II, e il dialogo della carit nella verit di Benedetto XVI, siamo giunti, in cinquantanni, alla sfida del dialogo interreligioso quale dialogo dellamicizia, annunciato da Papa Francesco.
Ecco, in poche battute, il percorso sin qui seguito dal Pontificio
Consiglio per il Dialogo Interreligioso. E nel futuro? Con coraggio,
prudenza e paziente perseveranza,
confidando nel sostegno dello Spirito Santo, come avvenuto fin dal
giorno di Pentecoste del 1964, in cui
il dicastero fu istituito, continueremo a fidarci e affidarci, illuminati,
incoraggiati e guidati dallinsegnamento dei Pontefici, per offrire alle
Chiese locali ogni possibile sostegno
per un cammino ancora lungo, che
si annuncia cos ricco di sfide.
*Cardinale presidente del Pontificio
Consiglio per il Dialogo Interreligioso

Dichiarazione comune tra i leader ad Amman

Insieme
per la pace
Si concluso con la sottoscrizione di una Dichiarazione comune lincontro ad
Amman tra il Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso e il Royal Institute for Interfaith Studies, svoltosi ieri, mercoled 14 maggio, nella capitale giordana. La dichiarazione della quale diamo di seguito una nostra traduzione
in italiano stata siglata dal cardinale Jean-Louis Tauran e dal principe
reale El Hassan Bin Talal.
Sotto il patronato congiunto di
Sua Altezza Reale il Principe El
Hassan bin Talal e di Sua Eminenza il Cardinale Jean-Louis Tauran,
il Royal Institute for Inter-Faith
Studies (Amman, Giordania) e il
Pontificio Consiglio per il Dialogo
Interreligioso (Citt del Vaticano)
hanno tenuto il loro Terzo Collo-

per la trasmissione dei valori religiosi e morali;


la necessaria considerazione della
dignit della persona umana, specialmente nelle istituzioni educative;
linosservanza delle norme internazionali volte a garantire il rispetto efficace dei diritti umani fondamentali, in particolare la libert di religione;
tra le sfide pi urgenti da affrontare vi
sono la risoluzione
pacifica dei conflitti
in corso, lo sradicamento della povert e
la promozione della
Non ha dubbi il cardinale Jean-Louis Tauran
dimensione spirituale
quando afferma che religione e violenza non
e morale della vita;
possono andare daccordo. E lo ha ribadito
la convinzione che
con vigore nellincontro ad Amman con gli
la causa dei conflitti
altri leader religiosi, appena concluso. Non ci
non la religione, ma
sono guerre di religione in atto dice ancora
piuttosto la disumail porporato e le crisi che agitano il mondo e
nit e lignoranza;
in particolare il Medio Oriente non hanno
pertanto essenziale
origine, o come causa, la religione. Semmai
uneducazione intesono lignoranza e il pregiudizio le ragioni
grale;
della crisi; ma non certo la religione che,
molti infine hanno
semmai, una delle dimensioni che pu
ricordato che le reliportare la soluzione a questo problema.
gioni, propriamente
Il cardinale Tauran ha poi parlato della
intese e praticate,
prossima visita del Papa. Tutta la capitale
non sono causa di didella Giordania ha detto allopera. Ci
visione e di conflitto,
sono manifesti ovunque che ritraggono il re
ma piuttosto un fatche stringe la mano a Papa Francesco. Le
tore necessario per la
parrocchie sono mobilitate e tutti si preparano
riconciliazione e la
a ricevere il Papa con molto affetto. Il popolo
pace.
giordano del resto molto espansivo,
Come credenti speaccogliente e ospitale e gi si respira davvero
riamo che la saggezza
unatmosfera di grande attesa.
umana
corrisponda
sempre alla sapienza
di Dio.
Infine, poich il
quio ad Amman dal 13 al 14 maggio futuro dellumanit nelle mani
2014 sul tema Affrontare le sfide delle giovani generazioni, proponiaattuali attraverso leducazione, alla mo il seguente Dialogo Culturale
vigilia della visita di Sua Santit per tutti coloro che sono coinvolti
Papa Francesco, che una fonte di nelleducazione:
speranza per tutti i popoli della
1) Non rinunciate mai alla curioTerra Santa e della regione.
sit intellettuale.
Lincontro iniziato con momen2) Abbiate coraggio intellettuale
ti di silenziosa preghiera, invocando piuttosto che vilt intellettuale.
laiuto e la benedizione di Dio.
3) Siate umili e non arroganti inI partecipanti hanno condannato tellettualmente.
con forza ogni forma di violenza,
4) Praticate lempatia intellettuale
nonch il recente rapimento delle
invece che la chiusura mentale.
studentesse nigeriane, chiedendo il
5) Osservate lintegrit intelletloro immediato rilascio perch postuale.
sano ritornare alle loro famiglie e
6) Mantenete la vostra autonoalle loro scuole. Hanno anche esortato a una risoluzione pacifica di mia intellettuale.
7) Perseverate dinanzi alla supertutti i conflitti in corso.
Il dibattito, che si svolto in un ficialit circostante.
8) Fidatevi della ragione.
clima di cordialit e amicizia, ha
9) Siate imparziali e non intelletpermesso ai partecipanti di concortualmente ingiusti.
dare quanto segue:
10) Considerate il pluralismo una
le istituzioni fondamentali per
leducazione dei bambini e dei gio- ricchezza, non una minaccia.
Dio volendo, proseguiremo il novani sono la famiglia e la scuola;
limportanza di una educazione stro fecondo dialogo attraverso colreligiosa adeguata, in particolare loqui futuri e altre iniziative.

Fede e violenza
non vanno daccordo

LOSSERVATORE ROMANO

pagina 8

venerd 16 maggio 2014

Il commercio delle armi e le migrazioni


forzate: sono le due sfide che in
questo nostro tempo urgente affrontare
per costruire un mondo pi pacifico.
Papa Francesco le ha indicate
nel discorso rivolto ai nuovi
ambasciatori di sette Paesi Svizzera,
Liberia, Etiopia, Sudan, Giamaica,
Sud Africa e India che
nella mattina di gioved 15 maggio,
nella Sala Clementina, presente
il cardinale Pietro Parolin, segretario
di Stato, gli hanno presentato le lettere
con cui vengono accreditati presso
la Santa Sede.
Signori Ambasciatori,
sono lieto di accogliervi in occasione
della presentazione delle Lettere che
vi accreditano come Ambasciatori
straordinari e plenipotenziari dei vostri rispettivi Paesi presso la Santa
Sede: Svizzera, Liberia, Etiopia, Sudan, Giamaica, Sud Africa e India.
Vi sono riconoscente per la disponibilit con cui intraprendete tale missione e vi prego di far giungere
lespressione della mia gratitudine e
del mio rispetto ai Capi di Stato dei
vostri Paesi. Ad essi e a ciascuno di
voi assicuro un ricordo nella preghiera, e per le Nazioni a cui appartenete invoco da Dio onnipotente
abbondanza di prosperit e di pace.
Pace. Questa parola riassume tutti
i beni a cui aspirano ogni persona e
tutte le societ umane. Anche limpegno con cui cerchiamo di promuovere le relazioni diplomatiche
non ha, in ultima analisi, altro scopo
che questo: far crescere nella famiglia umana la pace nello sviluppo e

Francesco denuncia il proliferare del commercio delle armi e la tragedia delle migrazioni forzate

Quando la pace solo una parola


nella giustizia. Si tratta di una meta
mai pienamente raggiunta, che chiede di essere ricercata nuovamente da
parte di ogni generazione, affrontando le sfide che ogni epoca pone.
Guardando alle sfide che in questo nostro tempo urgente affrontare per costruire un mondo pi pacifico, vorrei sottolinearne due: il commercio delle armi e le migrazioni
forzate.
Tutti parlano di pace, tutti dichiarano di volerla, ma purtroppo il proliferare di armamenti di ogni genere

conduce in senso contrario. Il commercio delle armi ha leffetto di


complicare e allontanare la soluzione
dei conflitti, tanto pi perch esso si
sviluppa e si attua in larga parte al
di fuori della legalit.
Ritengo pertanto che, mentre siamo
riuniti
in
questa
Sede
Apostolica, che per sua natura investita di uno speciale servizio alla
causa della pace, possiamo unire le
nostre voci nellauspicare che la comunit internazionale dia luogo ad
una nuova stagione di impegno con-

certato e coraggioso contro la crescita degli armamenti e per la loro riduzione.


Unaltra sfida alla pace che sotto i nostri occhi, e che purtroppo assume in certe regioni e in certi momenti il carattere di vera e propria
tragedia umana, quello delle migrazioni forzate. Si tratta di un fenomeno molto complesso, e occorre riconoscere che sono in atto sforzi notevoli da parte delle Organizzazioni
internazionali, degli Stati, delle forze
sociali, come pure delle comunit re-

Messa a Santa Marta

Tra memoria e speranza


Ges non un eroe solitario venuto
dal cielo per salvarci, ma il punto
centrale e il fine ultimo della storia
che Dio ha iniziato con il suo popolo. Per questo il cristiano devessere sempre un uomo eucaristico
che cammina tra memoria e speranza, mai una monade solitaria. Se infatti non si cammina con il popolo,
se non si appartiene alla Chiesa, la
fede solo una cosa artificiale da
laboratorio. Lo ha detto Papa Francesco nella messa celebrata gioved
15 maggio nella cappella della Casa
Santa Marta.
curioso ha fatto notare il
Papa che quando gli apostoli annunciano Ges Cristo mai incominciano da Lui, dalla sua persona,
dicendo: Ges Cristo il salvatore!. No, gli apostoli iniziano invece la loro testimonianza partendo
sempre dalla storia del popolo. E

Messaggio pontificio

Le famiglie
luce di Cristo
per lAsia
Tutti i laici asiatici, in particolare
le famiglie, sono chiamati ad
approfondire la loro esperienza
di fede e di comunione, sotto la
guida dei vescovi, per essere
fermento dellamore di Cristo in
mezzo agli uomini. Lo auspica
Papa Francesco nel messaggio a
firma del cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato, indirizzato ai partecipanti alla Conferenza
continentale intitolata Famiglie
dellAsia, luci di speranza, in
corso a Manila dal 13 al 16 maggio. Nella capitale filippina, su
invito della Conferenza episcopale locale, sono presenti il vescovo
segretario del Pontificio Consiglio per la Famiglia, Jean Laffitte, e rappresentanti di vari episcopati del continente. Nel messaggio pontificio che stato
letto dal nunzio apostolico Giuseppe Pinto si sottolinea il
passaggio dellEvangelii gaudium
che definisce la famiglia come
cellula fondamentale della societ, il luogo dove si impara
a convivere nella differenza e ad
appartenere ad altri.

lo vediamo oggi, ha fatto notare,


nel brano degli Atti degli apostoli
(13, 13-25) che racconta, appunto, la
testimonianza di san Paolo ad Antiochia in Pisdia. Ma lo stesso fa
Pietro nei suoi primi discorsi e lo
stesso aveva fatto Stefano.
Cos, quando agli apostoli viene
chiesto perch credete in
questuomo?, ecco che loro incominciano a parlare
di Abramo e tutta la storia del popolo. La ragione di questo atteggiamento chiara: Ges non si
capisce senza questa storia,
Ges proprio il fine di
questa storia verso il quale
questa storia va, cammina.
Dunque, si legge negli
Atti degli apostoli, Paolo
si alz nella sinagoga e
disse: Uomini dIsraele, il
Dio di questo popolo
dIsraele scelse i nostri padri. Paolo disse proprio
scelse i nostri padri, incominciando perci il suo
discorso con la scelta che
Dio ha fatto di un uomo,
Abramo, a cui diede il
comando di uscire dalla
sua terra, dalla casa dei
suoi padri. Dio scelse, ha
spiegato il Papa, dando
inizio in questo modo a
un cammino di elezione: il popolo
di Dio un popolo scelto, eletto,
ma sempre in cammino.
Ecco perch, ha affermato ancora
il Pontefice, non si pu capire Ges Cristo senza questa storia di preparazione verso Lui. E, di conseguenza, non si pu capire un cristiano fuori dal popolo di Dio.
Perch il cristiano non una monade, l da solo. No, lui appartiene
al popolo, alla Chiesa. A tal punto
che un cristiano senza Chiesa
una cosa puramente ideale, non
reale!.
Siamo davanti, ha proseguito, alla promessa di Dio: io far di te
un popolo grande! Cos questo
popolo cammina con una promessa. E qui entra la dimensione della
memoria: importante che noi,
nella nostra vita, abbiamo presente
la dimensione della memoria ha
sottolineato il Pontefice. Infatti, ha
aggiunto, un cristiano un memorioso della storia del suo popolo; memorioso del cammino che
il popolo ha fatto; memorioso
della sua Chiesa. Un cristiano,

dunque, un uomo che ha la memoria del passato.


In questa dimensione della memoria il popolo cammina verso la
definitiva promessa, verso la pienezza; un popolo eletto che ha una
promessa nel futuro e cammina verso questa promessa, verso ladempi-

mento di questa promessa. Per


questo, ha spiegato ancora, un cristiano nella Chiesa un uomo, una
donna, con speranza. Ha speranza
nella promessa, che non aspettativa: unaltra cosa! proprio speranza: avanti! la speranza che
non delude!. E cos guardando
indietro, il cristiano una persona
memoriosa; chiede la grazia della
memoria, sempre!. Invece guardando avanti, il cristiano un uomo e una donna di speranza. Tra
memoria e speranza, nel presente
il cristiano segue il cammino di Dio
e rinnova lalleanza con Dio. In
pratica dice al Signore continuamente: s, io voglio i comandamenti; io voglio la tua volont; io voglio
seguirti!. Cos facendo un uomo di alleanza. Proprio lalleanza
ha detto il Papa la celebriamo
noi tutti i giorni qui, sullaltare.
Dunque il cristiano sempre una
donna, un uomo eucaristico.
In questo contesto, ha precisato il
vescovo di Roma non si pu capire un cristiano solo. Come, del resto, non si pu capire Ges Cristo

solo. Infatti Ges Cristo non


caduto dal cielo come un eroe che
viene a salvarci. No, Ges Cristo ha
storia!. E possiamo dire ed
vero questo che Dio ha storia
perch ha voluto camminare con
noi. Ecco, allora, perch non si
pu capire Ges Cristo senza storia. Ed ecco anche perch un cristiano senza storia, un cristiano senza popolo, un cristiano senza Chiesa non si pu capire: una cosa di
laboratorio, una cosa artificiale, una
cosa che non pu avere vita.
La meditazione di Papa Francesco ha portato poi a un esame di
coscienza: com la nostra identit
cristiana? Domandiamoci, ha suggerito se la nostra identit cristiana
appartenenza a un popolo, la Chiesa. Perch se non fosse cos, noi
non siamo cristiani. Invece siamo
entrati nella Chiesa col battesimo.
A questo proposito importante,
ha detto ancora il Papa, avere
labitudine di chiedere la grazia della memoria del cammino che ha fatto il popolo di Dio. La grazia anche della memoria personale: cosa
ha fatto Dio con me nella mia vita,
come mi ha fatto camminare?. E,
ha proseguito, bisogna saper anche
chiedere la grazia della speranza
che non ottimismo: unaltra cosa. E, infine, chiedere la grazia di
rinnovare tutti i giorni lalleanza
con il Signore che ci ha chiamato.
Il Signore, ha concluso il Papa, ci
dia queste tre grazie che sono necessarie per lidentit cristiana.

Rinviata la visita
al Divino Amore
stata rinviata a data ancora da
stabilire la visita del vescovo di
Roma al Santuario-Parrocchia
del Divino Amore, in programma nel pomeriggio di domenica
18 maggio. Lo ha reso noto il direttore della Sala stampa della
Santa Sede, padre Federico Lombardi, gioved 15, spiegando che
la decisione stata presa al fine
di alleggerire gli impegni di Papa Francesco nel corso della
preparazione allimminente viaggio in Terra Santa, in programma dal 24 al 26 maggio prossimi.

ligiose e del volontariato, per cercare


di rispondere in modo civile e organizzato agli aspetti pi critici, alle
emergenze, alle situazioni di maggiore bisogno. Ma, anche qui, ci
rendiamo conto che non ci si pu limitare a rincorrere le emergenze.
Ormai il fenomeno si manifestato
in tutta la sua ampiezza e nel suo
carattere, per cos dire, epocale.
giunto il momento di affrontarlo con
uno sguardo politico serio e responsabile, che coinvolga tutti i livelli:
globale, continentale, di macro-regioni, di rapporti tra Nazioni, fino
al livello nazionale e locale.
Noi possiamo osservare in questo
campo esperienze tra loro opposte.
Da una parte, storie stupende di
umanit, di incontro, di accoglienza;
persone e famiglie che sono riuscite
ad uscire da realt disumane e hanno ritrovato la dignit, la libert, la
sicurezza. Dallaltra parte, purtroppo, ci sono storie che ci fanno piangere e vergognare: esseri umani, nostri fratelli e sorelle, figli di Dio che,
spinti anchessi dalla volont di vivere e lavorare in pace, affrontano
viaggi massacranti e subiscono ricatti, torture, soprusi di ogni genere,
per finire a volte a morire nel deserto o in fondo al mare.
Il fenomeno delle migrazioni forzate strettamente legato ai conflitti
e alle guerre, e dunque anche al problema della proliferazione delle armi, di cui parlavo prima. Sono ferite
di un mondo che il nostro mondo,

Dal 24 al 26 prossimi

Il Papa
in Terra Santa
Tre intensissime giornate in Terra
Santa per ricalcare le orme profetiche di Paolo VI sul cammino
dellunit dei cristiani, cinquantanni
dopo. la motivazione di fondo del
secondo viaggio internazionale di
Papa Francesco, cos come lha presentata gioved mattina nella Sala
stampa della Santa Sede il direttore,
padre Federico Lombardi. Come
noto il Pontefice dal 24 al 26 maggio prossimi sar in Terra Santa proprio per celebrare il cinquantesimo
anniversario dello storico incontro
tra Papa Montini e il Patriarca Ecumenico Atenagora, a Gerusalemme.
Momento centrale del pellegrinaggio
sar labbraccio con il Patriarca Ecumenico Bartolomeo I nel Santo Sepolcro a Gerusalemme, previsto per
domenica pomeriggio. Naturalmente, ha spiegato padre Lombardi, ci
saranno altri momenti molto significativi: la celebrazione della messa ad
Amman e sulla piazza della Mangiatoia a Betlemme, la visita ai luoghi
che ricordano i momenti salienti della vita di Ges, gli incontri con le
autorit locali, con le diverse chiese
e comunit religiose presenti in Terra Santa, e quelli con folte rappresentanze di profughi ospitati nei diversi campi di raccolta della regione.
Padre Lombardi ha infine sottolineato limportanza della presenza tra
quanti si aggiungeranno al seguito
ufficiale del Papa, una volta giunti
in Terra Santa, del rabbino argentino Abraham Skorka e dellesponente
islamico Omar Abboud, presidente
dellIstituto per il dialogo interreligioso di Buenos Aires.

nel quale Dio ci ha posto a vivere


oggi e ci chiama ad essere responsabili dei nostri fratelli e delle nostre
sorelle, perch nessun essere umano
sia violato nella sua dignit. Sarebbe
unassurda contraddizione parlare di
pace, negoziare la pace e, al tempo
stesso, promuovere o permettere il
commercio di armi. Potremmo anche
pensare che sarebbe un atteggiamento in un certo senso cinico proclamare i diritti umani e, contemporaneamente, ignorare o non farsi carico di uomini e donne che, costretti a
lasciare la loro terra, muoiono nel
tentativo o non sono accolti dalla
solidariet internazionale.
Signori Ambasciatori, la Santa Sede dichiara oggi a voi e ai Governi
dei vostri rispettivi Paesi la sua ferma volont di continuare a collaborare affinch si compiano passi in
avanti su questi fronti e in tutte le
strade che conducono alla giustizia e
alla pace, sulla base dei diritti umani
universalmente riconosciuti.
Nel momento in cui inaugurate la
vostra missione, vi rivolgo i miei auguri pi sentiti, assicurando la collaborazione della Curia Romana per
ladempimento della vostra funzione.
E mentre vi esprimo nuovamente la
mia riconoscenza, invoco volentieri
su di voi, sui collaboratori e sulle
vostre famiglie labbondanza delle
Benedizioni divine. Grazie.

Nomine
episcopali
Le nomine di oggi riguardano la
Chiesa in Colombia e in Messico.

Gabriel ngel Villa


Vahos, vescovo di Ocaa
(Colombia)
Nato a Sopetrn, arcidiocesi di
Santa Fe de Antioquia, il 17 giugno 1962, ha compiuto gli studi
filosofici e teologici nel seminario
maggiore di Santa Rosa de Osos
e ha conseguito la licenza in teologia dogmatica presso la Pontificia Universit Gregoriana a Roma. Ordinato sacerdote il 25 ottobre 1989, per la diocesi di Santa
Rosa de Osos, ha svolto successivamente i seguenti incarichi: vicario parrocchiale di Sopetrn, professore e formatore nel seminario
diocesano, parroco di Nuestra Seora de La Merced a Yarumal,
rettore del seminario maggiore
diocesano Santo Toms de Aquino, direttore del dipartimento per
i ministeri della Conferenza episcopale colombiana, Parroco di
Nuestra Seora del Carmen a Yarumal, vice rettore della Fundacin Universitaria Catlica del
Norte, amministratore diocesano
di Santa Rosa de Osos (dal dicembre 2010 allagosto 2011), vicario per la pastorale della stessa
diocesi e, dal 2011, direttore del
dipartimento per le vocazioni e i
ministeri del Consiglio episcopale
Latinoamericano, Celam.

Enrique Daz Daz


coadiutore
di San Cristbal
de Las Casas (Messico)
Nato a Huandacareo, arcidiocesi di Morelia, il 13 giugno 1952,
ha compiuto gli studi di filosofia
e di teologia nel seminario maggiore di Morelia. Dal 1991 al 1994
ha studiato a Roma come alunno
del Pontificio Collegio Messicano. Ha frequentato il Pontificio
Istituto Biblico, dove ha ottenuto
la licenza in Sacra Scrittura, perfezionando in seguito la sua formazione a Gerusalemme. Ordinato sacerdote il 23 ottobre 1977 per
larcidiocesi di Morelia, ha ricoperto gli incarichi di Vicario parrochiale e di insegnante nel seminario maggiore. Dal 1987 al 1991
stato parroco di Tzintzuntzan e
dal 1997 al 2000 di Nostra Signora di Guadalupe a Morelia. Nel
2000 stato nominato vicario episcopale per una vasta zona pastorale. Eletto vescovo titolare di
Izirzada e ausiliare di San Cristbal de Las Casas il 30 aprile 2003,
ha ricevuto lordinazione episcopale il successivo 9 aprile.

Potrebbero piacerti anche