Il presente lavoro intende fare chiarezza circa gli obblighi dei datori di lavoro delle ditte impegnate
nella realizzazione degli impianti tecnologici durante la costruzione di opere edili o di ingegneria
civile nellambito di applicazione della direttiva cantieri e in particolar modo per quanto concerne
la redazione del Piano Operativo di Sicurezza.
A distanza di sette anni dalla emanazione del
decreto Legislativo 14 agosto 1996, N. 494
Attuazione della direttiva 92/57/CEE
concernente le prescrizioni minime di
sicurezza e di salute da attuare nei cantieri
temporanei o mobili. pubblicato sulla
Gazzetta Ufficiale 23 Settembre 1996, n. 223
- Suppl. Ord. risultano ancora persistere dubbi
e perplessit circa lapplicazione delle stesse
norme a una particolare categoria di soggetti
coinvolti nel comparto edile: gli impiantisti.
In particolare una certa prassi vuole che il
soggetto affidatario della realizzazione degli
impianti sia obbligato alla redazione del Piano
Operativo di Sicurezza solo nei seguenti casi:
1) per le parti strutturali degli impianti
elettrici
2) per le sole lavorazioni che rientrano in
quanto tali nel campo di applicazione
del Decreto.
In tutti i casi di operazioni diverse dalle
precedenti il datore di lavoro non sarebbe
tenuto alla redazione del POS.
Il D.Lgs 494/96 non altro che la
trasposizione
nellordinamento
vigente
italiano della direttiva 92/57/CEE del 24
giugno 1992 riguardante le prescrizioni
minime di sicurezza e di salute da attuare nei
cantieri temporanei o mobili (ottava direttiva
particolare ai sensi dellarticolo 16, paragrafo
1, della direttiva 89/391/CEE).
Mentre questultima e le altre sette direttive
particolari dirette emanazione dalla stessa
sono state recepite con il famoso D.Lgs
LAVORI
OPERE
MATERIALI
linee elettriche
manutenzione
riparazione
opere stradali
In muratura
demolizione
opere ferroviarie
In cemento armato
conservazione
opere industriali
In metallo
risanamento
opere marittime
In legno
ristrutturazione o
equipaggiamento
opere idroelettriche
In altri materiali
trasformazione
opere di bonifica
rinnovamento o
smantellamento
sistemazione forestale
sterro
scavi
montaggio e smontaggio di elementi prefabbricati per lavori edili o di ingegneria edile
IV Manutenzione dell'opera
IV A.3 Manutenzione ordinaria e straordinaria dell'opera ................................ Revisione
1. Sul terreno del committente per i seguenti impianti
a - gas
b - acqua potabile
c - fognature
d - vapore
e - elettricita'
f - altri impianti di alimentazione e/o di scarico
g - Aria compressa
h - Impianti idraulici
3. In edifici o parti di edifici (denominazione)
f - Attrezzature direttamente collegate con l'edificio, ad es.
- pali per antenne
- colonne montanti sporgenti del tetto
- impianti parafulmine
- elevatori
- serbatoi a pressione
g - camini
(denominazione)
d - tetti piani
- impianti elettrici
- impianti parafulmine
e - tetti a forte pendenza
- impianti elettrici
- impianti parafulmine
g - locali chiusi che a causa dello spazio ristretto o della presenza di rischi dovuti a materiali pericolosi, corrente elettrica, o radiazioni
esigono criteri rigorosi
- impianti elettrici
h - attrezzature incorporate all'edificio ad es.
- pali per antenne
- impianti elettrici
- elementi anticorrosione
- colonne montanti sporgenti dal tetto
- elevatori
serbatoi a pressione
i - dispositivi di sicurezza incorporati all'edificio per lavori succesivi ad es.
- impianti elettrici
Legge 5 agosto 1978, n. 457 Norme per ledilizia residenziale Art. 31. DEFINIZIONE DEGLI INTERVENTI
1. Gli interventi di recupero del patrimonio edilizio esistente sono cos definiti:
a) interventi di manutenzione ordinaria, quelli che riguardano le opere di riparazione, rinnovamento e sostituzione
delle finiture degli edifici e quelle necessarie ad integrare o mantenere in efficienza gli impianti tecnologici
esistenti;
b) interventi di manutenzione straordinaria, le opere e le modifiche necessarie per rinnovare e sostituire parti anche
strutturali degli edifici, nonch per realizzare ed integrare i servizi igienico-sanitari e tecnologici, sempre che
non alterino i volumi e le superfici delle singole unit immobiliari e non comportino modifiche delle destinazioni di uso;
c) interventi di restauro e di risanamento conservativo, quelli rivolti a conservare l'organismo edilizio e ad assicurarne
la funzionalit mediante un insieme sistematico di opere che, nel rispetto degli elementi tipologici, formali e strutturali
dell'organismo stesso, ne consentano destinazioni d'uso con essi compatibili. Tali interventi comprendono il
consolidamento, il ripristino e il rinnovo degli elementi costitutivi dell'edificio, l'inserimento degli elementi accessori e
degli impianti richiesti dalle esigenze dell'uso, l'eliminazione degli elementi estranei all'organismo edilizio;
d) interventi di ristrutturazione edilizia, quelli rivolti a trasformare gli organismi edilizi mediante un insieme sistematico
di opere che possono portare ad un organismo edilizio in tutto o in parte diverso dal precedente. Tali interventi
comprendono il ripristino o la sostituzione di alcuni elementi costitutivi dell'edificio, la eliminazione, la modifica e
l'inserimento di nuovi elementi ed impianti;
e) interventi di ristrutturazione urbanistica, quelli rivolti a sostituire l'esistente tessuto urbanistico-edilizio con altro
diverso mediante un insieme sistematico di interventi edilizi anche con la modificazione del disegno dei lotti, degli
isolati e della rete stradale.
2. Le definizioni del presente articolo prevalgono sulle disposizioni degli strumenti urbanistici generali e dei regolamenti
edilizi. Restano ferme le disposizioni e le competenze previste dalle leggi 1-6-1939, n. 1089, e 29-6-1939, n. 1497, e
successive modificazioni ed integrazioni.
D.Lgs. 19 settembre 1994N. 626 - Art. 4. - Obblighi del datore di lavoro, del dirigente e del preposto.
1. Il datore di lavoro in relazione alla natura dell'attivit dell'azienda ovvero dell'unit produttiva, valuta, nella scelta
delle attrezzature di lavoro e delle sostanze o dei preparati chimici impiegati, nonch nella sistemazione dei luoghi di
lavoro, i rischi per la sicurezza e per la salute dei lavoratori, ivi compresi quelli riguardanti i gruppi di lavoratori esposti
a rischi particolari.
2. All'esito della valutazione di cui al comma 1, il datore di lavoro elabora un documento contenente:
a) una relazione sulla valutazione dei rischi per la sicurezza e la salute durante il lavoro, nella quale sono specificati i
criteri adottati per la valutazione stessa;
b) l'individuazione delle misure di prevenzione e di protezione e dei dispositivi di protezione individuale, conseguente
alla valutazione di cui alla lettera a);
c) il programma delle misure ritenute opportune per garantire il miglioramento nel tempo dei livelli di sicurezza.
omissis
In tutti i casi:
Piano di Sicurezza e Coordinamento di
cui allart. 12 del D. Lgs. 494/96
Piano di Sicurezza Sostitutivo di cui
allart. 31, comma 1 lettera b)