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TESAF
Dipartimento Territorio e Sistemi Agro - Forestali
Universit degli Studi di Padova
www.tesaf.unipd.it
VALORE SOCIALE
iwww.valoresociale.it
CON IL CONTRIBUTO DI
FILCA CISL
www.filca.cisl.it
SOMMARIO
l lavoro affronta le problematiche del finanziamento e della bancabilit a fronte del rischio di infiltrazione della criminalit organizzata e tenta, altres, di presentare alcune proposte su possibili comportamenti efficaci di contrasto a questultima.
INDICE
PREMESSA
Problemi generali
1.1.4 Un esempio: una cattiva pratica bancaria nei settori solare e fotovoltaico
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14
14
14
3 Proposte
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Conclusioni
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NOTE/Bibliografia/SITOGRAFIA
da17 a 20
PREMESSA
Le problematiche del finanziamento e della bancabilit in genere, relativamente alle attivit
delle energie rinnovabili (in particolare eolico e fotovoltaico), sarebbero quelle normali presenti
nel sistema finanziario se non ci fosse un piccolo problema: l'infiltrazione della criminalit
organizzata e delle mafie sia tramite il riciclaggio e sia tramite canali puliti, ma da loro controllati. Su tali aspetti (riciclaggio ed infiltrazioni varie) vi una notevole letteratura e le inchieste
della Direzione Antimafia (Dia) e della Magistratura stanno facendo luce, anche se ancora tenue,
relativamente al problema.
Il lavoro che qui si presenta cerca di evidenziare alcuni aspetti connessi ai comportamenti degli
istituti di credito, sia nel bene e sia nel male, e tenta, altres, di presentare alcune proposte su
possibili comportamenti che dovrebbero essere comprensivi delle attivit per il bene comune.
Infatti, l'argomento delle energie rinnovabili, e dei possibili finanziamenti a tale comparto, fa
parte proprio di quell'ambito socio/economico che patrimonio di tutti i cittadini, e un buon
uso dello stesso potr comportare non solo un contributo all'ambiente ed alla natura, ma concorrer ad una economia vera e solida, che non creer pi dipendenze da materiali energetici
organici di cui l'Italia , tra l'altro, quasi sprovvista (e la cui presenza crea peraltro inquinamento a danno della nostra splendida natura). In tale contesto l'attivit bancaria d'importanza strategica, specie considerando il suo compito delicatissimo: controllare e gestire i comportamenti (finanziamenti e depositi), di modo da scongiurare la commissione dei reati attraverso i quali
le mafie cercano di infiltrarsi in settori di loro particolare interesse; ci non facile, in quanto le
leggi arrivano storicamente dove possono e i comportamenti dei singoli spesso non sempre
sono deontologicamente specchiati.
Insomma un bel guazzabuglio e venirne fuori in modo etico e legale non sempre facile, specie in assenza di un sano comportamento civico della popolazione. I cittadini, infatti, devono
essere i primi difensori di s stessi e del proprio territorio, adoperando il buon senso e la legalit.
PROBLEMI GENERALI
In Italia il rischio di infiltrazione mafiosa nelle Fonti di Energia Rinnovabili (FER) concreto.
Leolico ed il fotovoltaico sono i settori nei quali si concentra maggiormente lattenzione degli
inquirenti e alcuni procedimenti stanno facendo emergere un quadro preoccupante (anche se
si attendono sentenze definitive per poter stabilire una compiuta verit giudiziaria), in cui le
mafie possono agire attraverso la figura di uno sviluppatore, ossia di un soggetto in grado di
individuare i siti, ottenere le autorizzazioni, gestire le attivit di movimento terra, fornire materie
prime, come il calcestruzzo, per poi rivendere il progetto a terzi.
Non molto tempo fa lo stesso attuale Presidente della Commissione Parlamentare Antimafia, ha
tenuto a specificare il rischio di infiltrazioni del crimine organizzato in questo mercato, soprattutto in Regioni in cui le rinnovabili sono motore di sviluppo, mentre la relazione Semestrale
della DIA, 1 Semestre 2010, ha incluso le rinnovabili tra i settori imprenditoriali in cui risulta attiva Cosa Nostra. Certamente le misure repressive sono fondamentali per sanzionare gli illeciti, ma
possono non essere sufficienti a prevenirli. per questo motivo che molte Regioni, che sentono la prossimit di questo problema, stanno approntando soluzioni (anagrafi degli impianti,
monitoraggio dei progetti presentati ai Comuni, ricognizione degli impianti per la produzione
di energia elettrica, coordinamenti tra i Prefetti locali, e cos via).
Le varie iniziative locali si legano a quelle gi realizzate in Sicilia con lapprovazione, avvenuta
nel febbraio 2010 da parte della Commissione Regionale Antimafia, di un Protocollo di Legalit
contro le infiltrazioni del crimine organizzato negli appalti e negli investimenti sulle FER, attraverso il quale le imprese vengono obbligate a comunicare alle Prefetture le informazioni su lavori ed investimenti, lelenco delle ditte subappaltatrici, il numero delle persone assunte, lindicazione del conto bancario in cui confluiscono i movimenti finanziari, impegnandosi a collabora1
Vi quindi la necessit di rafforzare i presidi antiriciclaggio interni alle stesse banche, promuovendo il rispetto di standard di legalit ed ambientali comuni a livello transnazionale, magari
anche con lo sviluppo di accordi per la definizione di criteri comuni tra rappresentanze europee del settore bancario, dai quali possa nascere unazione di lobbying che spinga i legislatori comunitari a risolvere le carenze e le criticit normative che limitano il contrasto del riciclaggio dei proventi illeciti, utilizzando a pieno le misure e gli strumenti messi a disposizione dal
Trattato di Lisbona. Successivamente bisogner prevedere adeguate misure che attribuiscano
rilevanza penale al comportamento del prestanome poich la sua azione permette di eludere
lapplicazione di misure di prevenzione patrimoniale o di agevolare
la commissione di reati
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come il riciclaggio e limpiego di denaro di provenienza illecita .
Lo sviluppo della cooperazione tra Paesi UE ed extra-UE potrebbe poi beneficiare della ratifica
da parte di tutti gli Stati membri della
Convenzione del Consiglio d'Europa sul riciclaggio del
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2005 (lItalia non lo ha ancora fatto) . Proprio per favorire un pieno ed uniforme adeguamento
degli ordinamenti nazionali al contrasto delle infiltrazioni, risulta comunque essenziale lazione
di lobbying da parte della Societ Civile e del mondo del credito.
1.1.2. COMPORTAMENTI DEGLI ISTITUTI: L'ANTIRICICLAGGIO IN ITALIA
Nell'ordinamento italiano il contrasto del riciclaggio dei proventi illeciti segnato da criticit
significative. In esso si registrano, anzitutto, farraginosit e problemi applicativi della normativa
vigente, tanto da parte delle istituzioni quanto dei soggetti intermediari obbligati.
Certamente, con riferimento a questi ultimi, risulta evidente ad oggi come tali soggetti non
riescono sempre a presentare segnalazioni di qualit soddisfacente, a causa dalla scarsa capacit selettiva dei filtri valutativi adottati da alcuni intermediari oltre che di atteggiamenti
cautela12
tivi che spingono loperatore a comunicare anche le semplici anomalie operative . La conclusione ovvia che la maggior parte delle segnalazioni si concentri sulle tipologie di riciclaggio
meno evolute,
che risultano essere carenti nella descrizione dei fatti e pervengono con ecces13
sivo ritardo .
La non adeguata tempestivit delle segnalazioni peraltro causata pi che altro dai tempi tecnici per completare liter della segnalazione. In altri casi il sospetto matura solo alla luce di informazioni successive alloperazione. Gli strumenti informatici per lemersione
delle operazioni
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inattese, poi, forniscono evidenze dopo circa due mesi dalle operazioni . proprio su questo
punto, peraltro che una banca sociale (come potrebbe essere Banca Etica), interviene: l'aiuto
che viene dato ai funzionari della banca da direttive di comportamento molto stringenti (come
si vedr in seguito) e dai criteri del suo Statuto e del Manifesto, fanno s che il controllo sia pi
rigoroso, in quanto etico.
Relativamente alle criticit operative, sarebbe poi necessario rafforzare lUIF allineandola ai precetti comunitari, in quanto ad oggi essa non pu rivolgersi agli organismi investigativi per approfondire le segnalazioni domestiche (mentre pu farlo per soddisfare le richieste delle UIF estere), informazioni che sarebbero utili allo scopo di individuare le priorit di trattazione a vantaggio degli stessi inquirenti. Ad oggi le UIF ricevono solo segnalazioni prive di seguito investigativo, mentre sarebbe opportuno che avessero accesso a tutti i database rilevanti (banca dati
nazionale unica della documentazione antimafia, casellario giudiziale,
carichi pendenti e data15
base sui dati pubblici in possesso degli ordini professionali) .
La centralit degli istituti di credito nella lotta al riciclaggio certamente indiscutibile ed occorre una piena presa di coscienza da parte di questo settore circa il proprio ruolo, anche considerando come la giurisprudenza si dimostri severa nella definizione di responsabilit, specie
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nei confronti degli istituti e dei loro dirigenti nei casi di omissione nelle attivit di vigilanza.
Nel mondo bancario tipico non si pu tuttavia non registrare spesso la17 scarsa collaborazione di
istituti cooperativi di piccole dimensioni e filiali di banche estere. Questo un problema
molto serio che va studiato ed osservato approfonditamente, essendo un collettore importante. Certamente la mancanza di uniformit tra gli ordinamenti europei espone
le banche alle dif18
ficolt di adattamento ai differenti obblighi che riscontra in ogni Paese. Tuttavia bisogna doverosamente ammettere che il settore bancario non il solo ad essere coinvolto; infatti, mentre in
esso si avuto un progressivo incremento dellimpegno nellazione antiriciclaggio, la stessa
cosa non avvenuta nel mondo delle professioni in generale, problema particolarmente grave
se si considera limportanza di queste segnalazioni per lefficacia dellazione di analisi finanzia4
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ria dellUIF e per quella dellattivit investigativa. Lo stesso apparato sanzionatorio non risulta
peraltro esente da criticit, in quanto le sanzioni penali colpiscono condotte di modesta rilevanza (determinate da disattenzioni o disfunzioni organizzative) con pene tenui soggette a rapida prescrizione; altres la formulazione20 imprecisa di molti precetti ricavati per relationem
rende incerta lapplicazione delle pene . Ma c' dell'altro: ancora pi significative risultano le
criticit insite nellapplicazione delle sanzioni amministrative comminate per la violazione dellobbligo di segnalazione delle operazioni sospette, che prevedono la responsabilit in solido
della persona giuridica anche in caso lautore dellomissione non sia identificato o perseguibile. Le criticit riguardano lindividuazione della persona fisica effettivamente responsabile dellomessa segnalazione, fermo restando il fatto che talvolta la scelta di limitare lazione nei confronti del responsabile di primo livello pu risultare incongrua, considerando come il suo comportamento possa essere il semplice risultato di pressioni connesse al perseguimento degli
obiettivi aziendali. Criticit sussistono anche nel caso siano coinvolti pi soggetti per singole
frazioni delloperazione considerata.
Altro tema quello che attiene alla quantificazione della sanzione in percentuale dellimporto
delloperazione o dellattivit non segnalata. Si riscontra qui la difficolt di determinare sin dalla
contestazione lammontare delloperativit. Limporto delle sanzioni risulta, talvolta, cos sproporzionato rispetto alla capacit patrimoniale delle persone fisiche da frenare le contestazioni;
lelevato rapporto tra sanzione minima e massima genera discrezionalit ed incertezze acuite
dalla lunghezza del procedimento sanzionatorio, troppo complesso.
In ogni caso e in generale, le criticit potrebbero trovare soluzione stabilendo che per limputazione per omessa segnalazione si preveda una responsabilit configurata come culpa in eligendo o in vigilando ed incentrata sulla persona giuridica, la quale andrebbe obbligata a rivalersi sulla persona fisica per danni dimostrando per le responsabilit dei singoli in base alle
regole che disciplinano doveri ed obblighi del personale. Gli esperti di Bankitalia consigliano
quindi di arrivare a determinare importi minimi e massimi delle sanzioni, introducendone
di
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edittali in misura fissa e differenziabili in ragione della natura del soggetto obbligato .
Certamente, ad oggi, laspetto maggiormente discusso della normativa antiriciclaggio riguarda la
mancata definizione del reato di autoriciclaggio. L'ordinamento italiano, non prevedendo tale
fattispecie, ritiene che non possa essere imputabile per riciclaggio il soggetto che commetta o
concorra alla commissione del reato presupposto. Da diversi anni, tuttavia, si discute dellop22
portunit di un cambiamento della normativa allo scopo di facilitare lazione processuale ,
dibattito rafforzato dallapprovazione del d.lgs. n. 231/2007 (che ha recepito nell'ordinamento
italiano la Direttiva 2005/60/CE ed ha riordinato la legislazione nazionale in materia) che23ha
obbligato i soggetti preposti a segnalare tali operazioni allUnit di Informazione Finanziaria .
1.1.3 COMPORTAMENTI DEI DIPENDENTI
Sebbene le normative attuali, come gi evidenziato, cerchino di regolare al meglio l'attivit bancaria in genere e le sue fasi pi scottanti attraverso la formazione del personale e le istruzioni
per l'uso, l'anello debole rimane l'attivit dipendente della banca specie nelle filiali e nelle sedi
periferiche. Infatti sono notori episodi di convivenze tra funzionari bancari e terzi che hanno
provocato, e tuttora provocano, problemi di comportamento contrari alle norme di riferimento. Ci ha un'origine storica, che qui non s'intende perseguire, legata a molti fattori interni alle
banche, specialmente in relazione alla produttivit e alla redditivit della banca e del lavoro
conseguente dei suoi dipendenti. del tutto evidente che il cammino normativo all'interno
delle banche ha/sta contribuendo ad abbassare le percentuali di tali devianze e, di conseguenza, la vigilanza e la formazione stanno pagando, anche se il punto critico evidenziato rimane.
1.1.4 UN ESEMPIO:
UNA CATTIVA PRATICA BANCARIA NEI SETTORI SOLARE E FOTOVOLTAICO
Per illustrare meglio quanto stato detto in via teorica e giuridica, non si pu non citare un acclarato caso di un cattivo comportamento che pi banche, di primaria importanza sia nel mondo
nazionale che in quello internazionale, hanno messo in atto, in quanto non solo non si proceduto ad un controllo sulla provenienza dei soldi depositati, ma ci sono state leggerezze
sulla concessione dei prestiti.
sariamente anche valutare il rispetto della vigente normativa di Vigilanza sui grandi rischi, con
particolare considerazione delle eventuali connessioni economiche in relazione alle esposizioni di ammontare complessivo superiore al 2% del patrimonio di vigilanza.
- Valutazione delle garanzie: nellambito delle attivit eseguite in fase di istruttoria, ed in continuit con la valutazione della controparte, vengono considerate le eventuali garanzie prestabili
per la copertura del rischio di credito, attribuendo ad esse una valenza esclusivamente sussidiaria.
- Disposizioni specifiche per la Credit Risk Mitigation: le garanzie, oltre a fornire, come detto,
copertura del correlato rischio di credito, assumono particolare rilevanza per il contenimento
degli assorbimenti patrimoniali derivanti dallassunzione del rischio da parte della Banca. La
circolare 263/2006 di Banca dItalia (Nuove disposizioni di vigilanza prudenziale per le banche), infatti, tratta il tema garanzie nel pi ampio contesto delle tecniche di attenuazione del
rischio di credito, altrimenti definito come CRM (Credit Risk Mitigation - Mitigazione del Rischio
di Credito). In tale contesto la normativa individua le specifiche tipologie di garanzia riconosciute come CRM e introduce il concetto di ammissibilit, ovvero definisce i requisiti che queste devono possedere al momento della loro acquisizione e che devono essere mantenuti
durante tutto il ciclo di vita delle stesse, ai fini della loro utilizzazione come attenuazione del
rischio cui esse si riferiscono: sul rischio di credito attenuato vengono, infatti, calcolati i relativi requisiti patrimoniali.
- Valutazione socio/ambientale: parallelamente allanalisi economica-finanziaria viene attivato il
processo di raccolta delle informazioni di natura sociale e ambientale riferibili alla controparte
che si sta cos valutando. La raccolta di queste informazioni obbligatoria ad esclusione di quei
casi e di quelle controparti esplicitamente indicate nelle collegate disposizioni attuative del
regolamento del credito, in cui lanalisi non possa essere configurabile in modo appropriato
integra e completa listruttoria con quegli elementi di conoscenza sul valore sociale delle attivit connesse alla richiesta di affidamento, sulla coerenza con i valori di riferimento e la mission
della Banca e sulla credibilit etica del richiedente. Tale attivit di valutazione socio-ambientale viene svolta tramite la rete dei Valutatori Sociali, ove presenti. questa la vera novit del processo di credito di Banca Etica: in pratica una doppia istruttoria (merito di credito e valutazione socio/ambientale) unica nel suo genere, in grado di effettuare un'analisi che rientra nell'ambito dell'Economia Civile. Il questionario su cui si articola la valutazione socio/ambientale
conoscitivo dell'attivit del richiedente anche e soprattutto dal punto di vista
sociale/morale/etico/territoriale. La valutazione socio/ambientale altres supportata dai pareri
dei soci dello stesso territorio, organizzati nella Circoscrizione locale dei soci (con il G.I.T.Gruppo Iniziativa Territoriale).
- Relazione tecnica: i dati emersi dalle indagini effettuate nella fase istruttoria vengono valutati e
posti in relazione tra di loro, tenendo conto di ogni aspetto, al fine di redigere una relazione
tecnica di sintesi contenente la proposta di fido e i pareri di concedibilit. A conclusione dellistruttoria la proposta di affidamento, corredata delle relazioni tecniche adeguatamente motivate e formalizzate dei pareri e della documentazione di supporto, viene trasmessa allorgano
deliberante per il prosieguo della procedura. In particolare le istruttorie, complete delle relative proposte e pareri, andranno indirizzate allorgano competente sulla base dei poteri delegati in materia creditizia.
- Attivit all'Ufficio Innovazione, Crediti Speciali, Area Culturale: per venire incontro a richieste
su temi particolarmente nuovi, delicati e scottanti in particolare, storicamente, a settori quali
tutto il mondo delle FER, del biologico, e cos via Banca Etica si dotata di uffici, come quelli menzionati, che affrontano i temi sopracitati con approfondimenti scientifici, etici, sociali ed
economici. I loro provvedimenti sono successivamente alla base delle decisioni che vengono
assunte in caso di erogazione del credito.
In conclusione e in modo plastico possiamo riassumere tutto l'iter del credito con la figura riportata:
24
2.3/1 RELATIVAMENTE ALLA TRASPARENZA NEL PROCESSO DI FINANZIAMENTO: L'ISTRUTTORIA SOCIO-AMBIENTALE VIENE ESEGUITA DA VALUTATORI SOCIALI ISCRITTI ALL'ALBO
PREVISTO DA BANCA ETICA. L'ATTIVAZIONE DEI VALUTATORI SOCIALI SPETTA GENERALMENTE ALLA STRUTTURA CHE PREPARA L'ISTRUTTORIA DI FINANZIAMENTO, OVVERO LA
FILIALE.
I finanziamenti nel settore delle energie riguardano spesso progetti di medio-grande taglia e che
spesso vengono presentati da realt esterne al mondo no profit, ovvero aziende profit.
Il Valutatore Sociale incontra queste realt ed analizza la loro rispondenza ai requisiti
etico/sociali previsti da Banca Etica. Una caratteristica a volte presente per queste tipologie di
progetti la complessit della struttura organizzativa e di governance di queste realt: non si ha
di solito a che fare con associazioni o piccole cooperative, ma aziende, a volte di nuova costituzione, che si inseriscono in Gruppi di dimensione anche notevole, con la conseguente possibile difficolt di analisi da parte del Valutatore Sociale.
Se da un lato informazioni sulla eticit del richiedente il finanziamento vengono segnalate dal
Valutatore Sociale o dal GIT di competenza, dall'altro vengono recuperate informazioni/ segnalazioni via Internet da parte dell'Ufficio Crediti Speciali, soprattutto per quanto riguarda aspetti
di natura giudiziaria (es: procedimenti in atto nei confronti di amministratori della societ, arti10
costruzione
dell'impianto (comunicazione a livello locale, procedura autorizzativa semplifica25
ta o autorizzazione unica) ed alla connessione in rete dello stesso (STMG, STMD di Enel
Distribuzione).
Maggiore la complessit del progetto, pi approfondite sono le verifiche della Banca (es: per
gli impianti eolici si richiede, tra gli altri, il nulla osta dell'ENAC).
2.3/4 RELATIVAMENTE AI CONTRIBUTI INCENTIVANTI: gli incentivi nazionali sono alla base
della sostenibilit dei Business Plan e quindi vengono sempre valutati attentamente in sede di
istruttoria. Allo stesso modo, Banca Etica richiede copia dei documenti attestanti l'erogazione
degli incentivi, una volta che questi documenti siano disponibili.
Per la maggior parte dei casi il fabbisogno finanziario antecedente alla definizione dell'incentivo; pertanto, l'istruttoria di finanziamento si basa sulla supposizione dell'ottenimento degli
incentivi. Di conseguenza il momento dell'erogazione del finanziamento che viene vincolato
all'ottenimento degli stessi incentivi.
2.3/5 Relativamente all'impatto sociale: circa l'impatto sociale dei finanziamenti, si pu affermare che la Banca, sebbene non abbia ancora messo appunto un sistema di valutazione empirico,
in ogni caso attenta alle ripercussioni in atto che vengono gestite e rese pubbliche dalle
Circoscrizioni locali. Di fatto il concetto di Bene Comune che viene messo in atto tramite le
operazioni in rete che contribuiscono al benessere sociale e a contrastare comportamenti
ritenuti illegali e/o mafiosi in grado di non generare la pax sociale ed ambientale. Si segnalano,
come degne di nota, tre pratiche.
1) La Fondazione di Comunit di Messina (Area Sud): essa ha favorito il reinserimento lavorativo
di soggetti svantaggiati nell'installazione e manutenzione di impianti fotovoltaici; il finanziamento effettuato a tale Fondazione realizza quotidianamente unesperienza di notevole successo che coniuga la valorizzazione e protezione di un ambiente naturale unico, come quello
dello stretto di Messina, con linserimento sociale e lavorativo degli ex internati dellospedale
psichiatrico di Barcellona Pozzo di Gotto. Obiettivo principale della Fondazione di Comunit
di Messina quello di sostenere una serie di progetti e di iniziative come la promozione di una
cultura partecipativa che coinvolge la cittadinanza nel proprio processo di crescita secondo
unottica di responsabilit e di sostenibilit; linnovazione del welfare locale il cui orientamento guarda allo sviluppo delle capacit delle comunit locali e accompagna la formazione delle
comunit stesse; la promozione di un consumo responsabile; lo sviluppo di uneconomia
sociale e solidale; la qualit dellofferta culturale come lattrazione dei talenti creativi e lo sviluppo del talento locale. Per quanto concerne la gestione del Fondo Patrimoniale, Il 50%
immobilizzato in modo tradizionale (attraverso prodotti bancari sicuri ed etici) ed finalizzato
ad attivare servizi di microcredito ed unagenzia di sviluppo di economia sociale e solidale.
Laltra parte del fondo ha un utilizzo altamente simbolico nellambito delle produzioni di energie rinnovabili allinterno del Progetto Luce Libert finanziato dalla Cassa delle ammende del
Ministero di Grazia e Giustizia e concepito nel solco delle logiche innovative e socialmente
responsabili della neo-costituita Fondazione di Comunit di Messina. Si sono cos creati un centro dimostrativo sulle energie rinnovabili sperimentali ed un parco fotovoltaico diffuso che ha
come beneficiari cittadini, famiglie, condomini, organizzazioni no profit, enti ecclesiastici e PMI.
Nello specifico si sono realizzati, su due fondi confiscati alle mafie (uno a Pentadattilo in provincia di Reggio Calabria, laltro ad Assoro in provincia di Enna) ombrari agricoli per le coltivazioni biologiche su terreni abbandonati con il sostegno di Banca Popolare Etica e del Gruppo
Beghelli, azienda produttrice di pannelli fotovoltaici e leader europea nel settore dellinnovazione tecnologica. Altri impianti sono sorti invece su edifici di pubblica utilit della dimensione media di 20 kwatt (ospedali, parrocchie, istituzioni di ricerca, comuni, ecc.): il conto energia interamente devoluto alla Fondazione di Comunit, mentre la produzione energetica
andata alle istituzioni partner che hanno ridestinato i risparmi conseguenti alle loro iniziative istituzionali. Lultima quota degli impianti previsti sar istallata su edifici privati della dimensione
media di 3-6 kwatt in collaborazione con lA.P.E.M (Agenzia Provinciale per lEnergia di
Messina). Le circa 200 famiglie che aderiranno custodiranno gratuitamente limpianto. Anche in
questo caso il conto energia sar interamente devoluto alla Fondazione di Comunit, mentre la
produzione energetica andr ad uso delle famiglie che aderendo alliniziativa costituiranno di
fatto un grande gruppo dacquisto solidale. Lobiettivo dichiarato del progetto di rendere
12
nellanalisi della pratica, svolta in buona parte in passato dallufficio progetti ed ora dallUfficio
Crediti Speciali, lanalisi svolta anche in questo ambito.
- Per quanto attiene la biomassa si ancora agli inizi. Si finanziato, come gi visto, un piccolo impianto ad un cliente (consorzio di agricoltori) per autoconsumo e che prevedeva la cessione del calore prodotto al Comune per il riscaldamento delle scuole. Pi recentemente
emersa la necessit di verificare nuovamente i parametri minimi accettabili dalla Banca per considerare finanziabile un investimento in biomassa.
2.4 BREVI NOZIONI SUI DEPOSITANTI
Banca Etica consente ai propri clienti di accendere soltanto rapporti nominativi e non al portatore e garantisce la tracciabilit e la trasparenza dell'utilizzo (finanziamenti) del denaro depositato. Nominativit e trasparenza fanno s che buona parte dei potenziali "riciclatori" non abbiano interesse ad utilizzare il suo canale. Volendo considerare anche l'eventualit (purtroppo non
del tutto remota) che il riciclatore pensi di usare Banca Etica quale tramite per i suoi traffici,
superato lo scoglio dell'assenza di rapporti "al portatore" (libretti e certificati di deposito), gli
indicatori di allerta che lo sportello pone in atto sono, in ogni caso, quelli suggeriti dall'UIF. Buon
presupposto per valutare lo scopo e la congruit della movimentazione del rapporto acceso
con la banca dato dal questionario di adeguata verifica. Con questo strumento il potenziale
cliente comunica alla Banca qual' lo scopo per il quale accende, ad esempio, il conto corrente, chi ne il titolare effettivo e se questi rientra tra quelle figure che godono di particolari
"coperture" quali ad esempio il far parte di un corpo diplomatico.
In materia di adeguata verifica si considerino i nuovi obblighi ex d.lgs. n. 169/2012
La clientela della banca, rappresentata in buon numero anche da associazioni, "pu" prestarsi
(e questo fondamentale tenerlo ben presente) ad essere da tramite per atti delittuosi posti in
essere da qualche loro membro. Ci pu verificarsi nel caso di associazioni che operano con
Paesi che hanno adottato una legislazione in materia antiriciclaggio non equivalente a quella
adottata dalle nazioni della Ue e aderenti al Gafi (Gruppo d'azione finanziaria internazionale
contro il riciclaggio di capitali). Di conseguenza Banca etica adotta iter operativi, controlli informatizzati, ecc., utili ad intercettare quegli episodi e quelle persone/realt che possono destare
una sia pur minima fonte di sospetto per tipologia, frequenza, dimensione, destinazione delle
operazioni finanziarie realizzate con quei Paesi.
2.5 ALTRE BUONE PRASSI
2.5.1 LEGAMBIENTE CREDITO COOPERATIVO
Accordo tra Legambiente e il Credito Cooperativo per lerogazione di finanziamenti per linstallazione di impianti da FER e per interventi di efficienza energetica. La procedura per la richiesta
di finanziamento prevede il contatto con una BCC che abbia aderito allaccordo con
Legambiente, presentando a tale filiale la documentazione tecnica ed il preventivo di spesa
relativo allintervento da finanziare. Tale documentazione verr inviata dalla
Banca a Legambiente
26
che esprimer un parere sulla fattibilit tecnica e sul merito del progetto . Questo caso rappresenta un buon esempio di quella sinergia tra mondo delle imprese ed organizzazioni della
societ civile che risulta necessaria allo scopo di garantire la sostenibilit dello sviluppo delle
fonti rinnovabili.
2.5.2 INTESA S. PAOLO CAMERA DI COMMERCIO MONZA E BRIANZA
Accordo siglato tra Mediocredito Italiano (appartenente al Gruppo Intesa San Paolo) e la
Camera di Commercio di Monza e di Brianza volto a favorire il finanziamento delle imprese
impegnate nelle rinnovabili ed iscritte alla Fondazione Distretto Green and High Tech Monza
Brianza e attraverso il quale listituto di credito si detto disponibile a valutare i progetti di investimento, fornire servizi e strumenti finanziari oltre a prevedere specifiche linee di finanziamento, avendo
realizzato dei Desk Energy atti a favorire laccesso al credito nel settore delle rinno27
vabili .
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PROPOSTE
Sicuramente, come Banca Etica e molte BCC insegnano, la rete sociale e societaria di riferimento, con tutto l'appoggio che la Societ civile pu offrire, la sola e unica risposta ai comportamenti illegali. La conoscenza del territorio e delle persone che in esso vivono, con tutti i
loro pro e contro, con la trasmissione delle notizie relative ad operazioni finanziarie, e cos via,
la medicina ideale per non avere effetti indesiderati.
Purtroppo, la spinta ad istituti bancari sempre pi grandi (che hanno perso la dimensione locale) e con interessi ben distanti dai territori nei quali si praticano la raccolta e gli impieghi (senza
contare la costante necessit di avere profitti sempre maggiori), hanno spersonalizzato le banche e l'unica loro strategia quella di ricorrere quasi esclusivamente sia alle leggi che alla deontologia professionale dei loro dipendenti per arginare il crimine: ma tale scelta non priva di
rischi, come la storia e la cronaca ci insegnano. L'unica forte ed affidabile strada , appunto,
quella delle reti sociali e della conoscenza del territorio e fare in modo che ci sia un riscontro
concreto e bilaterale tra quanto si raccoglie come risparmio e quello che si eroga come impieghi.
In ogni caso si propongono qui delle proposte e delle ipotesi di studio.
; Sviluppo della formazione interna sistemica continuativa ed inserita nel contesto di programmi organici; sviluppo della capacit di valutazione delle operazioni sospette, con particolare riferimento agli aspetti rilevanti in possibili transazioni illecite nel mercato delle FER. Gli istituti interessati alle transazioni nel mercato delle rinnovabili devono soprattutto affrontare il problema della piena applicazione del principio del know your customer, considerando come i
progetti possano essere ceduti da alcuni soggetti ad altri dopo essere stati approvati. Occorre,
pertanto, che listituto sia sempre adeguatamente formato sullidentit reale del soggetto titolare della realizzazione e della gestione dellimpianto, conoscendo, verificandone non solo la28
consistenza finanziaria e patrimoniale ma anche laffidabilit in termini di legalit e sostenibilit
.
; Sviluppo di regole disciplinari interne rivolte ai dipendenti degli istituti di credito in materia
di trasparenza operativa, condotta e prevenzione di conflitti di interesse. Definizione di
Protocolli Interni che prevedano, tra laltro, adeguate tutele in favore dei dipendenti che denuncino in buona fede presunte pratiche interne scorrette o indebite.
; Impegno nel miglioramento dei tempi e del livello qualitativo delle segnalazioni.
; Assunzione di standard di Responsabilit Sociale e sviluppo di una politica bancaria orientata alle rinnovabili (Green Banking).
; Sviluppo del rapporto di fiducia tra istituti di credito ed istituzioni tramite la definizione di
fori di confronto tra le parti, momenti di formazione congiunta e sviluppo di buone prassi di
collaborazione.
; Sviluppo di partnership con associazioni impegnate nella tutela del territorio e della legalit
per la definizione di linee guida operative per la valutazione di progetti di sviluppo di impianti da fonti rinnovabili.
; Sviluppo delle partnership territoriali di promozione delle rinnovabili: previsione di adeguati accordi tra istituti di credito, enti locali, rappresentanze della societ civile e dellimprenditoria locale ed autorit preposte rispetto al controllo di legalit sui soggetti proponenti i progetti; sviluppo di criteri di finanziamento di progetti da FER sostenibili, orientati allo sviluppo
del territorio (formazione professionale, recupero delle aree degradate, sviluppo di filiere agro
energetiche) e della legalit (precedenza ai progetti che promuovono, attraverso le rinnovabili,
il riutilizzo sociale dei beni confiscati). Grazie a queste partnership sarebbe altres possibile
definire un adeguato sistema di controllo dello sviluppo legale delle fonti rinnovabili
sul terri29
torio, definendo una divisione dei compiti tra le istituzioni e gli organismi coinvolti .
; Sviluppo e scambio di buone prassi tra rappresentanze del mondo bancario a livello europeo e sovranazionale. Gli istituti di credito, il mondo delle professioni e le loro rappresentanze
dovrebbero sviluppare rapporti a livello europeo, promuovendo programmi di formazione,
momenti di confronto congiunto, scambio di buone prassi e adeguate azioni di lobby nei con-
15
fronti del legislatore europeo e nazionale affinch aggiorni e chiarifichi la normativa. Si esprime
qui peraltro la necessit degli istituti di credito di evitare la concorrenza sleale di istituti di altri
Stati dove vigono legislazioni pi lassiste in materia di antiriciclaggio. Tocca quindi agli istituti di
credito comprendere (e far comprendere) come la definizione di un adeguato modello di contrasto del riciclaggio al proprio interno configuri anche
un importante vantaggio in termini di
30
reputazione sul mercato per ogni istituto di credito; le stesse imprese che operano nel comparto delle rinnovabili possono, infatti, presentare diverse ragioni per evitare di intrattenere rapporti con istituti di credito che siano stati oggetto di segnalazioni all'UIF per gravi inadempienze e/o che non svolgano adeguata formazione nei confronti del personale.
; Azione di lobbying a livello nazionale per il rafforzamento della normativa nazionale antiriciclaggio attraverso la risoluzione delle sue criticit ed il pieno recepimento degli strumenti sopranazionali.
; Azione di lobbying a livello UE per il rafforzamento e luniformazione del framework giuridico comunitario, per lo sviluppo della cooperazione giudiziaria e di polizia e per lo sviluppo di
accordi per la legalit delle transazioni con gli Stati terzi. Infatti, il mercato europeo delle rinnovabili pu essere soggetto ad infiltrazione dalle mafie proprio a causa della mancanza di uniformit tra gli ordinamenti degli Stati membri. Essi, infatti, non hanno recepito allo stesso modo
le misure internazionali e comunitarie rilevanti, rendendo pi difficile anche la cooperazione
giudiziaria e di polizia, come riscontrato nella Relazione Eurojust 2010.
CONCLUSIONI
Tutto ci che si scritto non vuol essere di certo esaustivo, ma solo di incitamento a pensare
per una sana operosit in tal senso. Si dell'idea, infatti, che bisogna ritornare ad un pensiero
dove tutti, proprio come le logiche dell'Economia Civile insegnano, possano essere protagonisti nell'attivit economica: non solo, quindi i pochi shareholder, ma anche i tanti stakeholder. Per
far ci, in ogni caso, bisogna iniziare a diffondere lo spirito etico della finanza che non quella di rapina (che crea solo arricchimento) e su cui si appoggiano le mafie e la criminalit, ma di
sano e giusto sviluppo economico (che crea ricchezza) su cui si appoggiano tutti i cittadini.
lo sviluppo territoriale che bisogna perseguire come parte di uno sviluppo armonico generale,
non altro. I risultati positivi che si potranno conseguire avranno per, sicuramente, anche dei
partner bancari: anche le banche, quindi, dovranno comportarsi in modo etico e consapevole
e ben capendo che i veri profitti sono quelli di stare a lungo sul mercato e non essere assertivi
solo nel breve/brevissimo termine.
16
NOTE
1. Successivamente si arrivati al rafforzamento delle misure di controllo mediante la firma di
un Protocollo di Legalit tra Ministero dellInterno; Regione; Prefetture della Regione;
Confindustria di Palermo, riguardanti le attivit economiche legate a vari settori (acque, rifiuti,
energia) oltre a quello delle rinnovabili, allo scopo di controllare liter delle concessioni e delle
autorizzazioni per la realizzazione di interventi infrastrutturali aventi carattere di pubblica utilit
e per lesercizio delle attivit imprenditoriali di pubblico interesse oltre i 154.937,00 euro di
importo. Si veda Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome, Legalit: Marino sigla
Protocollo con il Ministero degli Interni e Confindustria, 23 maggio 2011.
http://www.regioni.it/it/show-legalita_marino_sigla_protocollo_con_viminale_e_confindustria/news.php?id=150752
2. Laura Ferola, Il contrasto dei proventi illeciti nel diritto internazionale, Giuffr 2005 pag. 2
3. LUnit di Informazione Finanziaria la struttura nazionale incaricata di prevenire e contrastare il riciclaggio dei proventi illeciti ed il finanziamento del terrorismo. Maggiori informazioni sul
sito della Banca dItalia http://www.bancaditalia.it/UIF
4.Si veda il Testo allindirizzo: http://www.bancaditalia.it/vigilanza/normativa/norm_bi/disposizioni-vig/Provv_Organizz.pdf
5. Cristina Cellucci: Nuove disposizioni antiriciclaggio Intervista a Ferdinando Santagata (AIRA)
sul portale Compliancenet. 14 marzo 2011 In: http://www.compliancenet.it/content/nuove-disposizioni-antiriciclaggio-intervista-ferdinando-santagata-aira
6. In base alla riforma della legislazione antiriciclaggio (d.lgs. N 231/2007, in recepimento della
Direttiva 2005/60/CE).
7. Eurojust un organismo di cooperazione giudiziaria creata per aiutare a fornire sicurezza in
uno spazio di libert, sicurezza e giustizia. Eurojust stata istituita dal Consiglio dell'Unione
europea nel febbraio 2002 (decisione del cosiglio 2002/187/GAI) per migliorare la lotta contro
la criminalit grave, facilitando l'ottimale coordinamento delle attivit di indagine e giudiziarie
che coprono il territorio di pi di un Stato membro con pieno rispetto dei diritti e delle libert
fondamentali.
8. La Relazione Eurojust 2010 disponibile allindirizzo internet:
http://eurojust.europa.eu/doclibrary/corporate/eurojust%20Annual%20Reports/Annual%20Rep
ort%202010/Annual-Report-2010-IT.pdf .
9. I finanziamenti bancari in molti casi arrivano a coprire anche la totalit dellinvestimento
necessario, erogato peraltro in tempi generalmente brevi. Tra gli istituti di credito coinvolti in
programmi ad hoc per la promozione delle rinnovabili ricordiamo Intesa San Paolo, BNL,
Unicredit e Cariparma.
10. Si veda la Risoluzione del Parlamento Europeo del 25 ottobre 2011 sulla criminalit organizzata nellUnione Europea disponibile allindirizzo internet
http://www.europarl.europa.eu/sides/getDoc.do?pubRef=-//EP//TEXT+TA+P7-TA-20110459+0+DOC+XML+V0//IT .
11. Alla data del 23 settembre 2012 lo stesso strumento non stato ratificato da Austria,
Bulgaria, Danimarca, Estonia, Repubblica Ceca, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda,
Lituania, Lussemburgo, Svezia e Gran Bretagna. La lista degli Stati membri disponibile
allindirizzo
http://www.conventions.coe.int/Treaty/Commun/ChercheSig.asp?NT=198&CM=8&DF=11/06/20
12&CL=ITA
12. La segnalazione frutto pi della volont di cautelarsi che di collaborare. Si veda Giovanni
Castaldi, Lattivit della UIF. Risultati e Prospettive, Convegno su Normativa Antiriciclaggio, Sassari
18 febbraio 2011 pag. 14
13. Giovanni Castaldi, Lattivit della UIF. Risultati e Prospettive, pag. 14
14. Giovanni Castaldi, Lazione di prevenzione e contrasto del riciclaggio, Testimonianza del
Direttore dellUnit di Informazione Finanziaria, Commissione Parlamentare dInchiesta sul fenomeno della mafia e sulle altre associazioni criminali anche straniere. Pag. 16 ss.
15. Giovanni Castaldi, Lazione di prevenzione e contrasto del riciclaggio, op. cit. pag. 23 ss.
16. Sul punto si richiama il recente pronunciamento della Corte di Cassazione Cass. Civ. Sez. II
n. 15304 del 12 Luglio 2011. Si veda la nota di Laura Biarella, Omessa segnalazione operazioni
finanziarie, direttore di filiale, in Altalex http://www.altalex.com/index.php?idnot=53299
17
17. Giovanni Castaldi, Lazione di prevenzione e contrasto del riciclaggio, op. cit. pag. 16
18. Recentemente lassociazione che riunisce gli istituti di credito esteri in Italia (AIBE) ha sottolineato lonerosit e le difficolt tecniche derivanti dal rispetto delle regole di reporting
dellArchivio Unico Informatico, considerando che il nostro Paese sia lunico ad utilizzare tale
strumento. Si veda lintervento pubblicato da Milano Finanza, Aibe critica le norme antiriciclaggio, 7 marzo 2012 pag. 5 e ripreso dal portale ComplianceNet, articolo disponibile allindirizzo internet http://www.compliancenet.it/
19. Il tema viene rilevato anche dalla Relazione della Commissione Europea sul funzionamento
della direttiva antiriciclaggio, nel quale si propongono modifiche alla Direttiva 2005/60/CE: il
rafforzamento delle misure che prevedono limpegno dellUIF nel fornire un riscontro generale
tempestivo alle entit segnalanti; la definizione di un ruolo specifico per gli organismi di autoregolamentazione nel processo di segnalazione (definendo orientamenti); lintroduzione dellobbligo specifico di trasmettere segnalazioni allUIF ospitante; chiarire come nei casi gli Stati
membri concludano che le segnalazioni sono filtrate si dovrebbe riflettere sulla possibilit che
le segnalazioni siano fatte direttamente allUIF; rafforzare gli obblighi in materia di rilevazioni
statistiche del fenomeno del riciclaggio per disporre di dati completi e confrontabili.
Francesco Machina Grifeo, Direttiva Antiriciclaggio, UE: poche segnalazioni dagli avvocati, in
Guida al Diritto Il Sole 24 Ore, 7 maggio 2012
http://www.diritto24.ilsole24ore.com/guidaAlDiritto/comunitario/primiPiani/2012/05/direttivaantiriciclaggio-ue-poche-segnalazioni-dagli-avvocati-.html Limpegno dei professionisti in
materia viene peraltro sollecitato dalla recente circolare n. 83607/2012 della Guardia di
Finanza, incentrata su attivit di ispezione e controllo per la verifica del rispetto degli adempimenti in materia di antiriciclaggio da parte dei professionisti. Antonio Iorio, studi in difesa sul
riciclaggio, Il Sole 24 Ore 16 aprile 2012 pag. 1
20. Giovanni Castaldi, Lazione di prevenzione e contrasto del riciclaggio, op. cit. pag. 17 ss.
21. Giovanni Castaldi, Lazione di prevenzione e contrasto del riciclaggio, op. cit. pag. 21 ss
22. in sede processuale infatti necessario dimostrare non solo la consapevolezza dellorigine
illecita del denaro sostituito o trasferito, ma anche lestraneit dellagente rispetto al reato presupposto. Di conseguenza, considerando come la pena per riciclaggio sia di norma pi elevata di quella per il reato presupposto, il soggetto inquisito indotto ad accusarsi del concorso
in questultimo reato. Giovanni Castaldi, Lazione di prevenzione e contrasto del riciclaggio, op.
cit. pag. 18
23. Giovanni Castaldi, LUnit di Informazione Finanziaria (UIF) nel sistema italiano antiriciclaggio:
lattivit svolta, i problemi aperti
http://www.bancaditalia.it/UIF/interventi/InterventiUIF/castaldi_napoli.pdf pag. 6
24. Per maggiori informazioni sul Progetto Energia di Banca Etica www.bancaetica.it
25. Ex DIA, vedi Dlgs 28/2011
26. Si vedano le specifiche sul portale di Legambiente per le energie rinnovabili
http://www.fonti-rinnovabili.it/index.php?c=bcc
27. Finanziamenti per le energie rinnovabili di Intesa S. Paolo http://www.bassitassi.com/finanziamenti-energie-rinnovabili-intesa-sanpaolo/20339/
28. Lassoluzione di tale obbligo risulta peraltro ancora pi necessaria in forza delle Disposizioni
antiriciclaggio approvate dalla Banca dItalia lo scorso marzo, soprattutto con riferimento al
principio di anticipazione della soglia di tutela
29. Il Codice Antimafia (d.lgs. n. 159/2011) ha infatti previsto listituzione di una Banca Dati
Nazionale Unica della Documentazione Antimafia istituita presso il Ministero dellInterno e
consultabile dalle stazioni appaltanti; dalle Camere di Commercio e dagli ordini professionali.
E chiaro che in un contesto di partnership territoriali pu risultare pi semplice per gli istituti
di credito avere garanzie rispetto allimpresa proponente potendo ricevere eventuali notifiche
da parte delle autorit che possono accedere alla Banca Dati. Si veda Cinzia De Stefanis,
Appalti, contro, 4 ottobre 2011
http://www.ipsoa.it/PrimoPiano/Impresa/appalti_contro_id1053197_art.aspx Sul punto si rinvia
agli approfondimenti effettuati in merito alliter legislativo in atto (linee guida pubblica amministrazione). In questa sede si vuole invece richiamare limportante contributo che pu essere
dato alle partnership territoriali dalla recente definizione del c.d. rating di legalit, introdotto
nellordinamento dall art. 5-ter legge n. 27/2012 e successivamente modificato con la legge
18
n. 62/2012, e che stabilisce il dovere in capo allAutorit garante della Concorrenza e del
Mercato di indicare al Parlamento misure volte ad introdurre principi etici nei comportamenti
aziendali nonch di procedere, in raccordo con il Ministero della Giustizia e dellInterno, allelaborazione ed all'attribuzione, su istanza di parte, di un rating di legalit per le imprese operanti nel territorio nazionale che raggiungano un fatturato minimo di due milioni di euro, riferito
alla singola impresa o al gruppo di appartenenza, secondo i criteri e le modalit stabilite da
un regolamento dell'Autorit garante della concorrenza e del mercato da emanare entro
novanta giorni dalla data di entrata in vigore della disposizione. Al fine dell'attribuzione del
rating, potranno essere chieste informazioni a tutte le pubbliche amministrazioni. Il rating sar
un riferimento da considerare in sede di concessione di finanziamenti da parte delle pubbliche amministrazioni, nonch in sede di accesso al credito bancario, secondo le modalit che
verranno stabilite con decreto dei Ministri dell'economia e dello sviluppo economico, da
emanare entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente disposizione. Gli
istituti di credito che ometteranno di tener conto del rating attribuito in sede di concessione
dei finanziamenti alle imprese saranno tenuti a motivare a Bankitalia le ragioni della loro scelta.
Su questo tema si gi attivata la Regione Sicilia mediante il ddl n. 858/2012 con il quale si
propongono misure volte a promuovere le imprese che operano in modo trasparente collaborando con le autorit preposte al controllo di legalit, favorendo il loro accesso al credito.
Compliance Aziendale, Rating antimafia per le imprese siciliane (DDL 858/2012), testo del ddl
della Regione Sicilia, 27 marzo 2012 http://www.complianceaziendale.com/2012/03/ratingantimafia-per-le-imprese.html
30. Pilar III di Basilea II
BIBLIOGRAFIA
- Ferola Laura, Il Contrasto dei proventi illeciti nel diritto internazionale, Giuffr 2005
- Alberici Debora: Antiriciclaggio, risponde la banca in "Italia Oggi" 13 luglio 2011
- Capolupo Saverio, Carbone Michele, Sturzo Gaspare: Antiriciclaggio. Obblighi dei professionisti, intermediari e altri soggetti. Edizioni Ipsoa, 2011
- Biarella Laura, Omessa segnalazione operazioni finanziarie, direttore di filiale, in Altalex
http://www.altalex.com/index.php?idnot=53299
- Castaldi Giovanni: Lazione di prevenzione e contrasto del riciclaggio. Testimonianza del
Direttore dellUnit di Informazione Finanziaria presso la Commissione Parlamentare dInchiesta
sul Fenomeno della Mafia e delle altre associazioni criminali anche straniere, 28 giugno 2011
http://www.bancaditalia.it/UIF/interventi/InterventiUIF/AUDIZIONE-COMMISSIONE-ANTIMAFIA.pdf
- Castaldi Giovanni: LUnit di Informazione Finanziaria (UIF) nel sistema italiano antiriciclaggio:
lattivit svolta, i problemi aperti.
In http://www.bancaditalia.it/UIF/interventi/InterventiUIF/castaldi_napoli.pdf
Castaldi Giovanni: Lattivit della UIF. Risultati e Prospettive. Convegno su Normativa
Antiriciclaggio. II Convegno sullevoluzione del quadro regolamentare e i connessi aspetti procedurali e operativi. Sassari 18 febbraio 2011 http://www.compliancenet.it/content/attivitadella-uif-risultati-e-prospettive-intervento-di-giovanni-castaldi-18-febbraio-2011
- Cellucci Cristina: Nuove disposizioni antiriciclaggio. Intervista a Ferdinando Santagata (AIRA)
sul portale Compliancenet: http://www.compliancenet.it/content/nuove-disposizioni-antiriciclaggio-intervista-ferdinando-santagata-aira
- Conforti Giampaolo: Guida all'antiriciclaggio in banca. Gli adempimenti e gli obblighi di
segnalazione per gli intermediari finanziari, con l'analisi di casi concreti. Bancaria Editrice, 2011
- De Stefanis Cinzia: Appalti, contro. 4 ottobre 2011.
In http://www.ipsoa.it/PrimoPiano/Impresa/appalti_contro_id1053197_art.aspx
- Penelope Nunzia: Soldi Rubati. Corruzione, criminalit,truffe, crac, evasione fiscale sottraggono ai cittadini centinaia di miliardi ogni anno e la possibilit di vivere in un Paese migliore. La
prima inchiesta completa sui devastanti costi dell'illegalit in Italia. Ponte alle grazie Editore,
2011.
- Grillo Simone: Il Contrasto del Riciclaggio nella Tutela delle Fonti Rinnovabili. In
http://www.euscore.eu/media/3705/riciclaggio%20da%20pubblicare.pdf
19
SITOGRAFIA
- Finanziamenti per le energie rinnovabili di Intesa S. Paolo:
http://www.bassitassi.com/finanziamenti-energie-rinnovabili-intesa-sanpaolo/20339/
- Legambiente per le energie rinnovabili: http://www.fonti-rinnovabili.it/index.php?c=bcc
- Progetto Energia di Banca Etica:http://bancaetica.it/Content.ep3?CAT_ID=31844&ID=129135
- Consiglio dEuropa, Status Ratifiche Convenzione antiriciclaggio 2005 http://www.conventions.coe.int/Treaty/Commun/ChercheSig.asp?NT=198&CM=8&DF=11/06/2012&CL=ITA
- Banca dItalia UIF, http://www.bancaditalia.it/UIF
20
those who enjoy special "coverage" such as those who are part of a diplomatic corps. Once the
banking relationship, the account holder and the transactions that will be carried out are identified in detail, all subsequent discords and variances will be subject to attention by the entire
internal control structure of the bank: from the wicket employee to the anti-money laundering
manager, and could possibly be reported to the FIU.
To ensure that bank customers (associations) do not lend themselves as go-betweens for the criminal acts committed by some of its members, the Banca Etica adopts working procedures,
computerized controls, etc., useful for intercepting those events and those people/things that
may be even a minimal cause for suspicion in regard to type, frequency, size, and destination
of financial transactions undertaken with those countries that are not members of the FATF
(Financial Action Task Force against money laundering in the EU).
3.5 OTHER BEST PRACTICES
On this point, it is worth mentioning the agreement between Legambiente and the Credito
Cooperativo for the provision of funding for the installation of RES and for energy efficiency measures and the agreement signed between Mediocredito Italiano (belonging to Gruppo Intesa
San Paolo) and the Chamber of Commerce of Monza and Brianza designed to facilitate the financing of companies engaged in renewable energy.
CONCLUSIONS: PROPOSALS
HERE WE HAVE LISTED SOME STUDY PROPOSALS AND ASSUMPTIONS. IN PARTICULAR:
Development of systematic ongoing internal training as part of the staff programs.
Development of internal disciplinary rules aimed at employees of credit institutions regarding
operational transparency, conduct, and prevention of conflicts of interest.
Adoption of the standard of Social Responsibility and development of a banking policy
aimed at renewable sources.
Development of a relationship of trust between banks and credit institutions through comparison between the parties, joint training and development of best practices for collaboration.
Development of partnerships with organizations committed to the protection of land and
legality.
Development of local partnerships to promote renewable energies.
Development and exchange of best practices between representatives of the banking world
at the European and supranational levels.
Understanding on the part of credit institutes as to how, currently, the definition of a suitable
model of combating money laundering within the institute itself also constitutes an important
goal in terms of market reputation.
Lobbying at both the national level (for the strengthening of legislation to combat money laundering through the full implementation of supranational tools) and the EU level to strengthen and
standardize the EU legal framework.
In the following paragraphs, however, we wish to analyse not only the positive results of the
banking measures, which are many, but rather the shortcomings in what still needs to be done
both in terms of reference standards and individual conduct.
INTRODUCTION
This paper addresses the problems of financing and bankability in the face of risk of infiltration
by organized crime, and also attempts to present some proposals on possible behaviours that
should include activities for the common good from the moment in which the topic of renewable energies and its possible funding are part of that socio/economic sphere that is an asset
of all citizens. In this context, the bank's activity is of strategic importance, especially considering its delicate task: to control and manage the behaviours (financing and deposits), in order to
prevent crimes being committed by criminal organizations trying to infiltrate the areas of their
particular interest. This is no easy task: the laws historically only extend to a certain point and the
behaviours of individuals do not always reflect ethical standards.
GENERAL ISSUES
In Italy the risk of mafia infiltration into Renewable Energy Sources (RES) is real. Wind and photovoltaic energies are the sectors given the most attention by the researchers and some processes are bringing out a bleak picture in which the mafia may act through the figure of a developer, namely, someone able to identify sites, obtain permits, manage construction activities,
supply raw materials, like concrete, and then sell the project to third parties.
Certainly repressive measures are fundamental to sanction any illegal actions, but may not be
sufficient to prevent them. For this reason many regions that feel burdened by this problem are
preparing solutions (registering plants, monitoring projects presented to municipalities, performing a reconnaissance of electrical plants, coordination between the local Prefects, and so on)
designed to ensure a legal and sustainable development of renewable energies.
In the face of the mafia's interest in laundering illegal proceeds, adapting Italian regulations to
European regulations, and especially, the development of appropriate forms of supervision
(especially in the banking sector), become fundamental in the fight against the infiltration of
organized crime into the renewable energies sector. During the 2010/2011 the Financial
Intelligence Unit (FIU) of the Bank of Italy received several reports of suspicious transactions, largely related to flows of money in large amounts involving stakeholders in the wind energy
industry and companies located in countries with favourable tax schemes. The National AntiMafia Prosecutor decided to initiate a systematic monitoring of reports, highlighting the involvement of organized crime in the process of formation of some special purpose vehicles
abroad, to which wind power plants belong, for example. The DIA report also highlights the
considerable amount of money that characterizes this sector and the prospect of expected
revenues, as circumstances that define the conditions for costly financial exchanges, supported
by major credit operations, also because the sector has substantial subsidized loans.
From all this it is clear that there needs to be a commitment to raising awareness of businesses,
public administration officials, professionals and credit institutes, which must develop an adequate understanding of the phenomenon by creating models for the prevention and control of
financial flows. Credit institutes are becoming aware of this phenomenon thanks also to the new
regulations, such as the Bank of Italy's measure of March 10, 2011 aimed at preventing the use
of intermediaries for money laundering and financing terrorism. Under this measure, banks, post
offices, Deposits and Loans funds, financial agents, credit brokers, payment institutions, trust
companies and intermediaries are required to identify a money laundering operation run by a
manager. Intermediaries therefore are no longer required to simply collaborate (i.e. the reporting of suspicious transactions regarding the provenance of the illicit funds transferred), but to
implement an advance threshold of protection, requiring the full knowledge of the client, to the
point that in the absence of a complete disclosure between the parties, the business relationship should not go forward, or at any rate should be discontinued. Also worth noting is the
recent measure by the Bank of Italy regarding instructions on the data and information to be
included in reports of suspicious transactions.
With support from the Prevention of and Fight against Crime Programme of the European Union
European Commission - Directorate-General Home Affairs.
This publication reflects the views only of the author, and the European Commission cannot be
held responsible for any use which may be made of the information contained therein