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Cooperativa Sociale “inTErMEzzo”

Via Treviso Bassa, 12 Reggio Calabria


Dicembre 2009

inTErMEzzi
IN- FORMAZIONE
SPEC
IAL
E

EDITORIALE

MUSICOTERAPIA E SCUOLA
Perché un numero speciale per In/Formare, a cura della Cooperativa So- SOMMARIO
ciale “inTErMEzzo”? Oggi sempre più persone sanno che esiste la Musico-
terapia, quale disciplina che utilizza il suono, il corpo, la musica per… Per? Musicoterapia a scuola:
Domanda legittima, a dir poco. Ma cos’è veramente la Musicoterapia? A un intervento possibile? ……...….. 2
cosa serve? A chi si rivolge? Con “cosa” si fa Musicoterapia? Ecco, dare
M. e la spalle curve. Un caso di ritardo
risposte chiare è uno degli obiettivi del numero speciale edito da mentale a scuola …………...2
“inTErMEzzo”, che vuole essere, intanto, il primo di una lunga serie. L’idea
di queste “pagine” nasce anche dal desiderio di raggiungere tante perso- Uno strumento per valorizzare
ne per in/formarle, lanciare un possibile confronto su questioni relative competenze e risorse ………...…………. 4
Educazione musicale e
alla Musicoterapia e riferire esperienze sui casi che vengono trattati dagli
operatori della cooperativa. Spazio Tempo e Creatività a scuola…..4
Tra le tematiche che intendiamo trattare: Musicoterapia a confronto .……….….. 5
 Musicoterapia e Disabilità
 Emozioni e musica
 Le competenze musicali in ambito musicoterapico
 L’improvvisazione sonoro- musicale
NOTIZIE DI RILIEVO
 Musicoterapia e anziani
 Musicoterapia a confronto con le altre discipline  Il Counseling a scuola ………………. 2

 Un caso di ritardo mentale ….…..2


Auguriamo a tutti buona lettura e vi invitiamo a farci pervenire possibili
commenti, suggerimenti, richieste…  Il Personaggio: R.O. Benenzon …...3

... il nostro Blog è uno spazio aperto da condividere!


Francesca Sottilotta

A cura di Lidia Caracciolo


M. E LE
SPALLE CURVE.
UN CASO DI RITARDO MENTALE A SCUOLA*
Questa esperienza è stata realizzata all’interno di una stimolata.(…)
scuola secondaria di I grado con una ragazza di 12 anni Quali possono essere obiettivi perseguibili in
(M.) affetta da un lieve ritardo mentale con vistoso questo spazio?
deficit mnemonico.  Sviluppo della consapevolezza di sé
Il periodo in cui si è svolto l’intervento è compreso tra  Sviluppo della fiducia nelle proprie risorse
ottobre e maggio con cadenza settimanale.  Sviluppo della capacità comunicativa/relazionale
Il modello di riferimento è quello benenzoniano, All’inizio del trattamento la ragazza appare piuttosto
improvvisativo/attivo per quel che riguarda l’aspetto mu- rigida nella produzione, poco espressiva; gradatamente si
sicoterapico e quello riferibile a Stern per l’aspetto psico- apre ad una maggiore distensione evidenziata da atteg-
logico. giamenti esplorativi dello strumentario più convinti, da
Prima di iniziare il trattamento vero e proprio, incontro la sguardi e sorrisi rivolti sia agli strumenti sia a me.
ragazza M. per conoscerla e spiegarle cosa avremmo fat- Se inizialmente M. utilizza l’elemento sonoro-musicale
to insieme. rivolgendo la sua attenzione allo strumento e stabilendo
Il colloquio mette in luce che la ragazza vive un disagio un rapporto quasi esclusivo con questo, successivamente
all’interno della classe, ma anche fuori. riesce a manifestare una crescente intenzionalità comuni-
Parla del suo essere sola, del non avere nessuno con cui cativa nella sua produzione .
giocare, in classe si trova male e manifesta una forte ten- Visti i risultati ottenuti in pochi mesi, l’intervento musico-
denza alla sfiducia nelle proprie possibilità. terapico avrebbe dovuto continuare ulteriormente per
M. si presenta con una postura caratteristica (spalle cur- favorire il consolidamento dei piccoli risultati ottenuti, ma
ve, sguardo poco espressivo, assenza di mimica facciale) e può comunque ritenersi un buon intervento sperimentale
in classe è poco propensa a parlare con gli altri; manife- condotto a scuola.
sta, durante il trasferimento dalla propria aula alla stanza *Francesca Sottilotta
Musicista, insegnante, musicoterapista
adattata per la MT, una graduale apertura verbale, se

"Musica: tu ci hai insegnato a vedere con l’orecchio e udire col cuore" Kahlil Gibran

MUSICOTERAPIA A SCUOLA: UN INTERVENTO POSSIBILE?*

Accade spesso che l’idea di un astratto potere terapeutico della musica


porti a concludere che se la musica è curativa, anche il suo apprendimen-
to non può che avere effetti positivi anche in situazioni di deficit o di han-
dicap. Proprio da questa convinzione si genera un fraintendimento diffu-
so, secondo il quale vengono considerate attività di musicoterapia anche
quelle situazioni in cui si fa educazione e/o animazione musicale:

"nei processi educativi, familiari e scolastici, il rapporto pedagogico si trasforma spesso in rapporto terapeutico. (...) Si
verifica così un’estesa terapeutizzazione del quotidiano e l’imperativo sembra quello di guarire la vita anziché viver-
la." (Melucci, 1991)

In questi casi si stabilisce automaticamente un’associazione per cui handicap+gioco diventa ludoterapia, handi-
cap+equitazione è uguale a ippoterapia, handicap+musica sinonimo di musicoterapia, ecc...contribuendo così a ren-
dere confuse le competenze specifiche che le varie professionalità dovrebbero possedere. Non si può negare che un
insegnante di musica che possieda competenze di musicoterapia possa essere in grado di rendere l’esperienza
dell’apprendimento più creativa e spontanea, oppure che la conoscenza di metodi appositamente studiati per il con-
testo educativo (come ad esempio i celebri Dalcroze, Kodaly e Orff) possa rappresentare un arricchimento del baga-
glio cultuale del musicoterapista, ma le due discipline possiedono peculiarità e specificità distinte, non confondibili o
sovrapponibili fra loro.

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Nei programmi ministeriali di educazione musicale per la scuola elementare si segnala Il PERSONAGGIO:
il possibile utilizzo della musicoterapia nei casi di portatori di handicap scolasticamen-
te inseriti e si afferma che: R.O. BENENZON

"Nell’ ambito delle attività di educazione al suono e alla musica è da tener presente il “LA MUSICOTERAPIA?
L’ARTE DI ARMONIZZARE
valore che possono assumere eventuali interventi specialistici di musicoterapia rivolti a I SILENZI …”
soggetti in situazione di handicap"(Casadei, Denotariis, 1989).
R. O. Benenzon nato a Buenos Aires
Analizzando attentamente il testo ed i contenuti, si può facilmente comprendere che nell’anno 1939, rappresenta la
la musicoterapia è inseribile nelle attività musicali quale intervento specialistico, ma massima autorità mondiale nel
non viene specificato se quest’ultimo dovrà essere attuato dagli insegnanti della scuo- campo della musicoterapia e della
la, oppure da esperti del settore. Inoltre, l’accennare ai soggetti in situazione di handi-
sua applicazione all’autismo, pazienti
cap potrebbe indurre a pensare che, per loro, le attività musicali debbano necessaria-
in coma, Alzheimer e nella formazio-
mente trasformarsi in terapia.
ne professionale.
Ci si potrebbe domandare allora per- Medico-Psichiatra, Facoltà di Medici-
ché non si sia sentita la necessità di na - Università di Buenos Aires. 1962
fare affermazioni analoghe Medico Consulente, Servizio di Psi-
nell’ambito dell’educazione motoria o chiatria - Ospedale Municipale J.
di quella linguistica (Piatti, 1993). Al-
Penna. 1966 - ad oggi. Formazione in
trettanto sarebbe supponibile per
psicoanalisi e in tecniche psicodram-
l’Educazione all’immagine, che avreb-
be potuto prevedere possibilità colle- matiche.
gate alla terapia attraverso le arti Musicista e Compositore. Fonda nel
visive (eidoterapia) e plastiche. Se 1966 il corso di Musicoterapeuta
infatti per l’educazione musicale si presso la Facoltà di Medicina dell’
può presupporre l’ingresso di principi terapeutici, non si capisce perché gli stessi prin- Universidad del Salvador de Buenos
cipi terapeutici non possano essere adeguati ad altri tipi di esperienze conoscitive. Aires.
Cofondatore delle Associazioni di
Si potrebbe evitare di adoperare la musicoterapia come termine "ombrello" (Piatti, Musicoterapia di Brasile; Uruguay;
1994), il quale finisce per coprire attività molto diverse fra loro, se si specificasse pre- Perú , Messico, Ecuador, Spagna,
ventivamente: Venezuela. Supervisore delle scuole
di Formazione di Musicoterapisti.
 i contesti operativi e le relative finalità istituzionali in cui si intende operare; Supervisore delle Comunità terapeu-
 chi e perché ha deciso, in tali contesti e di fronte a quali situazioni di utilizzare al tiche per gravi disturbi comporta-
musicoterapia; mentali e della Condotta.
 chi è responsabile del progetto, qual è il progetto e quali sono gli obiettivi prefis- Da: www.centrobenenzon.it
sati;
Il suo MODELLO DI MUSICOTERAPIA è
 i presupposti teorici che vengono usati per giustificare il proprio intervento e per inserito tra i cinque riconosciuti a livello
analizzare e valutare i dati esperenziali; mondiale. Viene privilegiata la comunica-
 le ragioni che hanno indotto di fronte ad una determinata situazione ad optare zione non verbale e quindi il codice musi-
per un metodo e una tecnica e non per un’altra; cale, quello gestuale, corporale, mimi-
 le modalità di valutazione dei risultati ottenuti e non ottenuti. co... Alla base delle teorie legate a que-
sto modello c'è il concetto dell'ISO
Esiste la possibilità che la scuola si appropri di una sua peculiare e particolare modalità (Identità Sonora), ossia l'insieme degli
di adoperare la musicoterapia per avvicinar- archetipi sonori propri dell'individuo e le
si al bambino, con l’obiettivo principale di esperienze sonore a lui familiari.
riconoscergli capacità di espressione, di pro- -Mi è sempre piaciuto utilizzare la
duzione e di comunicazione. I programmi seguente definizione di Musicoterapia:
della scuola elementare assegnano alla me- "La musicoterapia è l'arte di armonizzare
desima compito di porre le basi socio- i silenzi e le pause per permettere la
emotive e cognitive necessarie ad una par- comunicazione" Ascoltare è una funzione
tecipazione sempre più consapevole alla che si basa sulla relazione di contrasto
tra il silenzio e il suono. Un buon musico-
cultura e alla vita sociale. Queste basi, si
terapista è colui che sa ascoltare e
articolano oltre che nelle conoscenze e nelle maneggiare i silenzi.
competenze, anche nella motivazione a capire e ad operare in maniera costruttiva, Il silenzio è la prima espressione del pa-
nella progressiva responsabilizzazione individuale e sociale , nel rispetto delle regole ziente di ascoltarsi e riconoscersi e rico-
della convivenza. noscere l'altro. E' come se l'MPT dicesse:
-"Io ci sono ma farò una pausa perché
* di Francesca D’Andrea —- Tratto da www.lastradaweb.it possa esserci anche tu"-
Bibliografia a pag. 6
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UNO “STRUMENTO” PER VALORIZZARE
IL COUNSELING A SCUOLA COMPETENZE E RISORSE *
l counseling a scuola è una L’apporto che la musicoterapia può offrire percorsi specifici di musicoterapia, legati
particolare modalità di ap- all’interno di un progetto pedagogico, alla prevenzione del disagio e
proccio alle situazioni di dif- riguarda in primo luogo la creazione di un all’integrazione dei diversamente abili,
ficoltà che si indirizza su tut- clima relazionale positivo caratterizzato da trovino legittima programmazione e collo-
ti i poli del triangolo educati- empatia. A questo scopo è opportuno che cazione nell’ambito di attività di arricchi-
vo: alunni, genitori e colle- la scuola offra al bambino spazi, tempi e mento del curricolo, attraverso proposte
ghi insegnanti. Se i modi per esprimersi e di esperienze che
primi possono essere travol- raccontarsi, anche nella riguardano, ad
ti da situazioni che conduco- dimensione esempio, la sco-
dell’immaginario, perta del ritmo e
no al fallimento scolastico,
dell’affettività e delle del tempo.
gli insegnanti sono a loro emozioni, in cui egli
volta esposti al rischio di possa trovare ascolto e La musicoterapia a
quell'articolato processo possibilità di comunica- scuola può rappre-
definito burn out e caratte- re usando i linguaggi sentare un eccel-
rizzato da un vissuto di im- non verbali: segni e lente strumento
potenza, demotivazio- colori, suoni movimenti per valorizzare le
ne, perdita di interesse per e giochi. È possibile proporre all’alunno competenze e le risorse personali di ogni
la propria professione e anche delle possibilità catartiche a livello alunno, ma in molti casi viene erronea-
spesso difficoltà ad in- ludico, favorendo la liberazione mente considerata una sorta di "ultima
dell’espressività e della creatività. Tutto spiaggia" proposta con la banale motiva-
teragire con i colleghi e con
ciò può avvenire migliorando la comunica- zione che, al bambino in questione piace
l'ambiente istituzionale. zione e le relazioni interpersonali, matu- la musica, e che tanto non si può peggio-
rando la capacità di ascolto, la consapevo- rare la situazione. Qualsiasi professionista
Si consideri, comunque, che lezza individuale e collettiva. che invii (o che accolga) una persona ad
la relazione di counseling un percorso di musicoterapia dovrebbe
non è una pratica terapeuti- Tutti i bambini hanno bisogno di sentirsi riflettere partendo dai possibili obiettivi
ca, ma una modalità riconosciuti, di essere apprezzati, di rice- che è lecito aspettarsi da questo tipo
di approccio che tende ad vere attenzione e ascolto. Ognuno do- d’intervento.
agevolare l'analisi dei pro- vrebbe avere la possibilità di stabilire rela-
blemi e dei vissuti ad essi zioni significative, all’interno delle quali * di Francesca D’Andrea
connessi, in vista dell'indivi- poter comunicare ogni parte di sé. Tratto da www.lastradaweb.it
Proprio per queste ragioni è possibile che Bibliografia a pag. 6
duazione autonoma di una
risposta trasformativa della
propria situazione esisten-
ziale. SPAZIO TEMPO E CREATIVITÀ A SCUOLA **
Il presente articolo vuole descrivere un intervento di musicoterapia preventiva
La cooperativa all’interno di un gruppo classe presso una scuola primaria della provincia reggina. In
“inTErMEzzo” offre dei ambito scolastico, infatti, si è sempre più concretizzata l’esigenza di distinguere gli
pacchetti formativi spe- interventi di musicoterapia sulla classe da quelli individuali, ponendo un’attenzione
cifici per insegnanti e particolare agli obiettivi e alla modalità di raggiungimento soprattutto se all’interno
di essa sono presenti allievi con difficoltà di apprendimento e/o di comportamento..
propone percorsi
Il laboratorio di musicoterapia è stato proposto alle quattro classi della scuola pri-
individuali e di gruppo
maria, ha avuto come presupposto teorico che l’attività ha come obiettivo principa-
di counseling. le l’esplorazione della realtà sonora attraverso il corpo, ed in stretto rapporto ad
altri linguaggi, iconico, linguistico, gestuale, al fine non di acquisire un’abilità musica-
Contattaci! le, ma di utilizzare l’elemento sonoro- musicale per il conseguimento di un’abilità
Saremo lieti di poter relazionale ed il miglioramento della qualità della vita.
ascoltare i tuoi bisogni for- L’intervento è stato comune all’inizio, differenziandosi nel corso del trattamento in
mativi e strutturare un relazione all’età degli alunni e ai bisogni personali.
adeguato progetto di All’interno dell’intervento sono stati individuati due momenti.
intervento a favore degli
Il primo momento dell’osservazione nel quale sono state evidenziate le caratteristi-
insegnanti.
che personali e gli atteggiamenti generali della classe e del singolo all’interno del
intermezzocoop@gmail.com
gruppo classe, il secondo momento l’attività di musicoterapia.
4
Continua da pag. 4

L’intervento si è snodato focalizzando l’attenzione sui seguenti Nelle seconde, oltre al percorso comune sono stati proposti di-
punti: versi giochi ritmici e sul rispecchiamento del suono, dell’altezza e
Percezione,Produzione,Creazione , interpretazione del materia- dell’intensità. Particolarmente importante in questa fase di cre-
le sonoro- musicale scita, caratterizzata da lateralizzazione, l’utilizzo dello strumento
Percezione: - ascolto di suoni nei diversi contesti per sviluppare e del corpo in modo da organizzare la coordinazione motoria. Si è
la capacità attentiva e l’organizzazione sensoriale nei riguardi dei passato, infine, molto sinteticamente alla composizione informa-
fenomeni acustici. le sia per l’aspetto ritmico, sia per quello melodico.
Produzione: Produzione sonora attraverso la voce ed il corpo. Nelle classi terze, l’intervento si è sviluppato in particolar modo
Giochi attraverso la voce, scoperta delle vibrazioni corporee e verso la gestione dello stimolo sonoro attraverso la produzione
delle diverse intonazioni. Respirazione e rilassamento. Presenta- sonora, vocale, strumentale, corporea. Fondamentale è stata la
zione dello strumentario musicale, distinzione tra strumenti rit- tecnica di rilassamento attraverso la respirazione e la diversa
mici e melodici e diversi modi di utilizzo. Improvvisazione attra- intonazione nella scoperta delle vibrazioni all’interno del corpo.
verso il corpo, la voce su stimolo sonoro. Tecniche di riuso dei Sono state create partiture con l’utilizzo della body music, termi-
materiali sonori a disposizione dell’alunno nando con la distinzione fra modo maggiore, l’allegria, ed il modo
Creazione ed interpretazione: Gestione e controllo del fenome- minore, la tristezza.
no acustico. Nelle quarte si è proseguito sulla stessa linea, Sono state scoper-
Agli alunni di prima classe è stato proposto, attraverso l’uso del te e sviluppate nuove modalità di usufruire e utilizzare
corpo, la diversa modalità di gestire l’evento sonoro. Sono stati l’elemento sonoro, attraverso la rielaborazione delle memorie
musicali, di motivi conosciuti scelti dalla classe a cui sono state
analizzati i suoni prodotti da fonti diverse ponendo l’attenzione
sulle differenze e sulla riproduzione di essi. E’ stata operata una applicate alcune modifiche mirate all’esercizio della creatività,
distinzione fra ritmo e melodia, facendo passare queste espe- dell’attenzione e memorizzazione degli aspetti prettamente tec-
rienze importanti attraverso il corpo, e con la scoperta e la cono- nici del suono e della musica con l’utilizzo della tecnica del riuso.
scenza del ritmo di base, il battito cardiaco. E’ stata distinta la L’esperienza di musicoterapia ha rappresentato uno spaccato “
differenza di altezza, intensità, timbro, tempo binario, ternario, creativo” all’interno delle attività scolastiche, ponendo il bambi-
degli accenti ritmici, ed infine la suddivisione sillabica e adatta- no al centro del suo percorso di scoperta, ponendolo in relazione
ad una efficace cassa di risonanza emotiva, il gruppo, creando e
mento ritmico alle parole. Si è, infine, maggiormente insistito
sulla capacità attentiva e sulla coordinazione oculo- motoria e sviluppando di volta in volta nuove modalità di relazione.
oculo- manuale per la presenza, all’interno delle classi di due ** di Maria Letizia Biasi
bambini con difficoltà. Musicista,pedagogista,musicoterapista

“Secondo William Salaman la differenza principale tra educazione musicale e musicoterapia


consiste nell’atteggiamento. Nell’educazione musicale i bambini saranno occupati nello studio di
una materia, mentre nella musicoterapia i bambini sono essi stessi la materia.”

EDUCAZIONE MUSICALE E MUSICOTERAPIA A CONFRONTO … ***


Nel produrre distinzioni che permettano di individuare e La musicoterapia non rappresenta un metodo alternativo,
ragionare sulle differenze di base tra un modello sostitutivo o di complemento alla educazione musicale.
d’intervento formativo musicale proprio dell’istituzione sco-
lastica, e di una proposta d’intervento musicoterapeutico, è Non è un corpo di tecniche per l’apprendimento del lin-
essenziale riflettere su alcuni elementi che caratterizzano le guaggio musicale e non prevede progettualità e finalità
due discipline: strettamente collegate alla alfabetizzazione musicale, non
svolge compiti di addestramento cognitivo ed estetico e-
spressivo alla musica.
Nell’educazione musicale, l’apprendimento della musica è
lo scopo principale, nella musicoterapia invece, la musica è La musicoterapia non è una pratica che intende adoperare
un mezzo per arrivare ad un fine. la musica alla stregua di una prescrizione farmacologia.
Nell’educazione musicale, gli scopi sono prima estetici e La musicoterapia non è un momento di animazione, oppu-
musicali, e poi funzionali; nella musicoterapia gli scopi sono re un patrimonio di conoscenze che possono essere intro-
prima di tutto collegati alla salute, e secondariamente esteti- dotti nell’ambito preventivo, riabilitativo, terapeutico senza
ci oppure musicali. opportuna formazione
L’educazione musicale enfatizza il mondo musicale univer- La musicoterapia non è un area scollegata e non comuni-
salmente condiviso, nella musicoterapia si enfatizza invece il cante con l’intero spazio dell’arteterapia e dalle altre meto-
mondo musicale privato della persona. diche riabilitative pur mantenendo una sua specificità.
Nell’educazione musicale il rapporto studente-insegnante è *** di Francesca D’Andrea —- Tratto da
limitato al campo musicale, nella musicoterapia il rapporto www.lastradaweb.it
paziente-terapeuta si rivolge a tutti quegli ambiti della salute Bibliografia a pag. 6
a cui è possibile rivolgersi attraverso la musica.
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ba c heca
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Il nostro blog
ogspot.com
www.cooperativaintermezzo.bl

Lo spazio sempre aggiornato che diventa un utile portale per gli approfondimenti a cura dei soci della cooperativa.

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I NOSTRI PROFESSIONISTI
La cooperativa inTErMEzzo
Arena Giacomo La cooperativa nasce dall’idea e dal contributo di un gruppo di profes-
sionisti formati in musicoterapia e non solo, con l’obiettivo di divulga-
Biasi Maria Letizia re la disciplina, attraverso lo studio, la ricerca e l’applicazione in ogni
campo possibile a beneficio della comunità.
La cooperativa “inTErMEzzo” si ispira ai lineamenti metodologici
Caracciolo Margherita e applicativi della musicoterapia secondo i criteri AIM,
Associazione Italiana Professionisti della Musicoterapia, di cui alcuni
Caracciolo Lidia soci fondatori fanno parte.
Inoltre conta al suo interno professionisti
Cosentino Aldo (counsellor,pedagogista,musicista,educatore, insegnante) che insieme
hanno scelto di collaborare per qualificare maggiormente qualsiasi
Fotia Antonia intervento socio-riabilitativo che richieda tali competenze.
La cooperativa persegue finalità di solidarietà sociale per
la promozione umana mediante l’utilizzo razionale delle risorse umane
Gangemi Cristina
e materiali a disposizione.
Destinatari della sua attività sono persone che vivono situazioni di di-
Praticò Nuccia sagio e/o di svantaggio sociale e persone disabili dal punto di vista
fisico e psichico senza limiti di età.
Sottilotta Francesca

Bibliografia

 Bruscia K. E., Definire la musicoterapia, Ismez Editore, Roma, 1996.


 Bunt L., Musicoterapia-Un’arte oltre le parole,Edizioni Kappa, Roma.
 Lorenzetti L. M., Dalla educazione musicale alla musicoterapia, Edizioni Zanibon, 1989,
Milano
 Oberegelsbacher D., Il potere di Euterpe, Franco Angeli, Milano, 2003,
Postacchini P., Ricciotti A., Borghesi M., Musicoterapia, Carrocci,Roma, 2004.

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bac heca 17 gennaio 2010 seminario laboratorio :
La
Avvisi ”Tra verbale e non verbale...il gruppo”
a cura di Margherita Caracciolo e Francesca Sottilotta

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