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Di Gianpaolo Contestabile
semaforo era rosso, perch volevo vedere quel colore del cielo
ancora un minuto. Perch non volevo lasciare mia madre che
piangeva come un trattore con perdita di gasolio. Non volevo
lasciare Tanya, che mi ha detto "ti odio". Lei non capiva. Io partiva
per lei, perch lei la mia principessa, perch io ho tutto l'amore per
lei. Mi sono trovata su aereo per Italia che non sapevo cosa sarebbe
stata mia vita, sapevo solo indirizzo di Natasha. Sapevo solo che
avevo grande tristezza nel cuore, e grande paura.
PM: Quindi, signorina Luscenko, lei ha contattato sua zia, la quale
gestisce un traffico di manodopera irregolare nei pressi di Poggio
Romano. E' cos? Le ha dato lei i contatti per lavorare?
Karolina: No, no, che traffico? Ma cosa dice ? Natasha una brava
donna. Ha lavorato tutta la vita. In ucraina era operaia poi diventata
dirigente di reparto. Lei rispetta sempre la legge. Lei mi ha solo dato
un letto per dormire pochi giorni, poi mi ha chiamato Nastenka che
dice che c' un lavoro per me. Io era felicissima, perch dopo pochi
giorni in Italia aveva trovato subito lavoro, e cos potevo avere uno
stipendio e chiedere documenti e permesso di soggiorno. Io pensavo
che era tutto cos facile. Pensavo cos ma non era affatto. Il giorno
dopo mi sono trasferito in questa grande villa di una famiglia ricca.
Penso che loro avevano fabbrica, qualcosa di assicurazioni. Una
casa grande dove stava questa famiglia di alto livello, dove il marito
stava nel letto per un tumore. Io aveva il compito di curare il marito.
C'era anche un altra donna che veniva dalla Moldavia che lavorava
come cuoca per la famiglia. Signora Annamaria dice che posso
mettere la mia roba in piccolo sgabuzzino vicino al bagno. Io
pensava che era il posto per le valigie. Ma poi ho aperto lo
sgabuzzino e c'era un letto con lenzuola pronto. Nello stanzino non
c'era posto per stare in piedi e non c'era luce, non c'era neanche
finestre. Cos la prima sera ho dormito con porta aperta perch
incapaci, non sanno pi perch sono sul mondo. Hanno una grande
paura e allora cercano di prendersi la sicurezza con le donne. Tutti
porchi schifosi. Marito di signora ha incominciato a guardarmi in
modo strano. Io pensava solo che lui era triste o arrabbiato per
lavoro. Per lui guardava me mentre io facevo faccende come
statua. Mi guardava come con brutti pensieri. Come fossi un
televisore, come una fetta di torta, come oggetto che ci piace. Lui mi
guardava con questi occhi come se erano vuoti, come se avevano
film proibiti dentro. Guardava come uomini ucraini finiti per strada.
Con sguardo di cani randagi. Io avevo un po' paura ma non pensavo
che succedeva niente. Io spesso dormivo in camera con signora per
controllare bene anche di notte e marito dormiva in altra camera.
Per un giorno, dopo che aveva iniziato a guardare come cane
randagio, il marito di signora ha incominciato a infilarsi in mio letto.
Mi abbracciava e mi diceva che ero sua principessa. Lui aveva
sessant'anni. Poteva essere mio nonno. Mi faceva senso. Anche se
un po' ero felice di essere vista come bella. Da quando sono Italia
non uso trucchi, non vado dal parrucchiere, uso sempre tuta da
sport. E poi sono ingrassata, la pelle diventata di legno. Non metto
neanche orecchini o braccialetti. Cosa ci fa' una cameriera con
collana o con unghie dipinte. Non volevo fare ridere. Mi sentivo
brutta, un po' come arrugginita, come da sistemare. Per quando
marito di signora entrato nel mio letto a me faceva schifo. Lui era
pieno di rughe e aveva una pancia tutta pelosa. Il suo alito era pieno
di aglio mentre mi diceva che voleva fare amore con me. Io ho detto
"ma cosa dici? tu potresti essere mio nonno? ma quale amore?". Lui
non ha sorriso, ha detto " non dire cos, Karolina fai brava, tu non
hai documenti io posso chiamare carabinieri, perch non fai la
brava?". Io aveva molta paura, cercavo di staccare le sue mani
schifose dalla mia pancia. Poi ho visto una cosa brutta. Ho visto una
cosa che non volevo mai vedere. C'era una lampada accesa vicino al
letto di signora. Lei stava guardando con suoi occhi fermi. Stava
guardando suo marito che faceva il porco con me, e stava come
piangendo, anche se non poteva nemmeno piangere. Io non poteva
rimanere l sotto lo sguardo di signora. Cos ho detto al marito che
dovevo andare al bagno. Lui mi ha seguito e io sapevo. Volevo
gridare ma non volevo che venivano i carabinieri e non volevo che
signora sentiva. Volevo scappare ma io non sapevo dove andare.
Cos sono andata in bagno con lui, e intanto pensavo Via pensieri
tristi! Via.. Via pensieri tristi!.. e pensavo a Tanja, che lo facevo per
lei, poi per pensavo che mi vergognavo se Tanja sapeva tutto
questo. Non volevo che Tanja sapeva che stavo in uno stanzino, che
non mi davano da mangiare, che signora mi chiamava puttana,
ridarella, che adesso vecchio porco italiano mi stava facendo
l'amore.
Avvocato dell'accusa: Obiezione, questa storia non pertinente al
caso.
PM: Signora Luscenko quello che lei racconta molto grave,
dovrebbe fornirci delle prove. Ha delle prove di quello che dice? Ha
sporto denuncia per la violenza che lei ha subito?
Karolina: Ma quale denuncia? Se io vado da carabinieri loro
arrestano me, non signore che mi ha fatto violenza. Io ho detto a
quello stronzo che non succedeva mai pi. Io pensavo a Tanja e
dicevo "mai pi stronzo, capito!". Lui aveva un po' paura ma non ha
chiamato carabinieri. Per continuava a guardarmi come cani
randagio senza un'anima. Ho resistito fino a stipendio del mese e poi
sono scappata anche da quel palazzo di porco maiale! Ho detto
basta. Ho preso un treno e sono andata via, verso Italia del nord.
PM: E' l che ha trovato lavoro per la famiglia del dottor Monguzzi?
non ero qui per scherzare. Io ho detto "io sono qui per lavorare, per
curare signor Carlo, voi non ci siete quando lavoro, voi non sapete
che fatica faccio io". E lui "mia signora non contenta di come stai
lavorando, devi essere pi seria, non puoi parlare al telefono con tue
amiche durante lavoro". Io ho detto "era Tanja, mia figlia, non mie
amiche!". E lui : "non mi interessa, per ora questi soldi tengo io
perch noi non paghiamo se non siamo contenti" e voleva mettere la
busta con mio stipendio nella giacca. Cos io ho urlato "non giusto
quello che fate, non modo di comportarsi, io passo tutto giorno
con povero vecchio che abbaia quando pulisco sue palle e mi dice
sempre che vuole morire!". Ero molto arrabbiata, vedevo tutto di
nero, cos ho strappato busta dalle sue mani e stavo andando verso
porta di uscita. In quel momento signor Monguzzi mi ha afferrato
per un braccio. Io ho sentito le sue mani su miei polsi, io ho sentito
come schifo, come offesa. Non volevo pi che uomo mettesse sue
mani su di me. Volevo decidere quando uno poteva toccarmi, io
sono una persona che pu decidere, che ha emozioni, non un
oggetto che uomo prende, che uomo decide cosa farne. Per lui non
lasciava mio braccio. Io ho visto sguardo di loro figlia, bambina di
dieci anni, pi vecchia ti Tanja ma un po' uguale a lei. Ho visto suo
sguardo e ho pensato "Vivr..Vivr! Basta pensieri tristi!". Era come
se era Tanja che mi guardava, che guardava uomo tenere sua madre
per braccio come una bestia. Allora ho perso la testa. Ho preso tutta
la mia forza, tutta la cattiveria che ho passato in stanzino, nel bagno
del porco, nella stazione di notte. Ho preso tutta forza cattiva, tutti i
muscoli che avevo fatto sollevando signor Carlo, facendo pulizie,
lavando tutta la casa. Il mio corpo era come appesantito, come pi
duro, pi pesante, come un trattore che passa sui campi. Cos ho
preso mia forza e ho colpito Signor Monguzzi sulla faccia. Ho
colpito forte e come se colpivo tutte le persone cattive che avevo
incontrato, tutti uomini che mi avevano trattano male, tutti uomini
di Ucraina che fanno i maiali e hanno solo voglia di vodka. Ho