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DEL
DIRITTO
Sono
fon/
del
diri5o
gli
a8
o
i
fa8
considera/
idonei
a
creare,
modicare
o
es/nguere
norme
giuridiche.
Esse
sono
ordinate
nella
seguente
gerarchia:
-Cos$tuzione
e
Leggi
Cos$tuzionali;
-Norme,
Regolamen$
e
Dire5ve
europee;
-Leggi
ordinarie
dello
Stato
(tra
cui
il
Codice
Civile);
La
Cos/tuzione
risale
al
1948
ed
rigida;
le
Norme
Cos/tuzionali
sono
dire5amente
applicabili
nei
rappor/
di
diri5o
civile;
le
altre
fon/
devono
avere
un
fondamento
cos/tuzionale.
Il
predominio
della
cos/tuzione
si
rie5e
sul
ruolo
della
Corte
Cos/tuzionale
(giudice
della
legi8mit
cos/tuzionale
delle
leggi
ordinarie)
che
ha
il
potere
di
rimuovere
dallordinamento
le
norme
incos/tuzionali.
I
Regolamen/
europei
sono
dire5amente
applicabili
in
ciascuno
degli
Sta/
membri,
anche
nei
rappor/
tra
i
ci5adini;
le
Dire8ve
non
sono
immediatamente
applicabili
ma
richiedono
che
ciascuno
stato
le
a5ui,
emanando
norme
interne
corrisponden/.
Il
codice
una
fonte
ordinaria
contenente
un
insieme
di
norme
raccolte
in
modo
coerente
e
sistema/co
al
ne
di
disciplinare
un
se5ore.
In
Italia
si
diede
vita
a
due
codici:
quello
del
1865
e
quello
del
1942
ancora
in
vigore.
Il
vigente
codice
civile
del
1942
pone
al
centro
della5enzione
limpresa,
la8vit
produ8va,
la
regolamentazione
del
lavoro
e
d
notevole
risalto
al
contra5o,
e
resta
cmq
la
tutela
tradizionale
della
propriet.
Il
legislatore,
seguendo
lesigenza
di
dover
adeguare
le
norme
ai
principi
cos/tuzionali,
ha
dovuto
spesso
intervenire
sul
codice,
modicando,
eliminando
o
sos/tuendo
ar/coli
in
contrasto;
oppure
ha
emanato
numerose
leggi
speciali
che
regolamentano
i
rappor/
interpriva/
senza
toccare
il
codice.
Queste
hanno
lo
stesso
potere
del
codice
ma
sono
esterne
ad
esso
e
prevalen/
in
quanto
nuove
e
speciche.
Si
parla
di
decodicazione,
di
perdita
della
centralit
del
codice.
PRINCIPI
Il
diri:o,
inteso
come
materia
di
studio,
frazionato
in
una
pluralit
di
se5ori
(diri5o
privato,
cos/tuzionale,
penale,
processuale).
La
rigida
dis/nzione
tra
diri5o
pubblico
e
privato
secondo
la
quale
luno
disciplinerebbe
gli
interessi
dellintera
colle8vit
e
laltro
quelli
dei
singoli
individui
oggi
insostenibile.
Il
diri5o
privato
si
occupa
di
interessi
individuali
e
disciplina
i
rappor5
tra
due
par5
alla
pari
riconducibile
al
principio
di
uguaglianza.
Il
diri5o
pubblico
si
occupa
di
interessi
di
cara6ere
generale
disciplina
i
rappor5
tra
sogge8
priva5
e
pubblici:
questul/mi
sono
lo
Stato
e
gli
En/
pubblici
che
esercitano
una
certa
supremazia,
autorit
sugli
altri,
imponendo
le
proprie
scelte.
La
Cos/tuzione
italiana
riconosce
e
garan/sce
i
diri8
inviolabili
delluomo,
sia
come
singolo
sia
nelle
formazioni
sociali
ove
si
svolge
la
sua
personalit,
e
richiede
ladempimento
dei
doveri
inderogabili
di
solidariet
poli/ca,
economica
e
sociale
(art.
2
cost);
il
principio
di
tutela
della
persona
il
supremo
principio
cos/tuzionale.
La
cura
dellaltro
fa
parte
del
conce5o
di
persona;
la
solidariet
esprime
la
cooperazione
e
leguaglianza
nellaermazione
dei
diri8
fondamentali
di
tu8.
Le
formazioni
sociali
hanno
rilievo
cos/tuzionale
in
quanto
luoghi
nei
quali
si
sviluppa
la
personalit.
La
democrazia
procedura
di
decisione
che
richiede
un
libero
confronto
di
opinioni
e
una
deliberazione,
mediante
voto
non
coartato,
con
prevalenza
della
maggioranza
sulla
minoranza;
la
democrazia
inseparabile
dalleguaglianza,
perch
non
sarebbe
altrimen/
gius/cabile
il
diri5o
di
partecipazione
di
tu8
alle
decisioni,
e
dalla
persona,
perch
non
legi8ma
la
decisione
maggioritaria
che
sopprime
lazione
della
minoranza
ed
esclude
la
libert
di
ciascuno
di
cos/tuire
le
proprie
relazioni
umane.
La5uazione
della
democrazia
nella
societ
si
manifesta
mediante
il
rispe5o
reciproco,
leguaglianza
morale
e
giuridica.
La
prevenzione
dellabuso
di
potere
garan/ta
dalla
separazione
delle
funzioni
5piche
dello
Stato:
potere
legisla/vo,
esecu/vo
e
giudiziario;
lequilibrio
e
il
reciproco
controllo
tra
ques/
poteri
impedisce
la
prevaricazione
delluno
sullaltro.
La
Carta
Cos/tuzionale
riconosce
al
potere
giudiziario
lindipendenza
e
linamovibilit
del
magistrato
(art.
107
cost);
il
giudice
sogge5o
soltanto
alla
legge
(art.
102
cost)
e
pu
giudicare
soltanto
rispe5ando
la
Cos/tuzione
e
le
leggi
del
Parlamento.
La
dichiarazione
di
incos/tuzionalit
di
una
legge
spe5a
solo
alla
Corte
Cos/tuzionale.
La
Cos/tuzione
riconosce
leguaglianza
sia
come
divieto
di
discriminazioni
sia
come
impegno
dello
Stato
a
rimuovere
gli
ostacoli
che,
limitando
di
fa5o
la
libert
e
leguaglianza
dei
ci5adini,
impediscono
il
pieno
sviluppo
della
persona
umana
e
lee8va
partecipazione
di
tu8
i
lavoratori
allorganizzazione
poli/ca,
economica
e
sociale
del
Paese
(art.
3
cost).
Eguaglianza
non
signica
egualitarismo:
si
richiede
che
ogni
disparit
di
tra5amento
sia
gius/cata
come
a5uazione
dei
principi
cos/tuzionali.
La
funzione
legisla/va
esercitata
dal
Parlamento
e
traduce
lindirizzo
cos/tuzionale.
Sono
limi/
generali
ad
essa
il
principio
di
irretroa8vit,
che
consiste
nellidoneit
della
legge
a
regolamentare
rappor/
giuridici
solo
se
na/
in
un
momento
successivo
a
quello
in
cui
essa
entrata
in
vigore,
e
la
riserva
di
legge,
che
la
previsione
nella
Cos/tuzione
di
materie
che
devono
essere
disciplinate
soltanto
con
legge.
La
funzione
legisla/va
una
funzione
cos/tuzionale,
il
principale
modo
di
a5uare
i
principi
cos/tuzionali;
la
legge
non
a5ua/va
della
Cos/tuzione
incos/tuzionale
e
spe5a
alla
Corte
Cos/tuzionale
eliminarla.
Questul/ma
non
pu
sos/tuirsi
al
Parlamento
ma
ha
un
ruolo
di
garanzia;
le
sentenze
della
Corte
cos/tuzionale
sono
di
inammissibilit,
quando
la
ques/one
inammissibile
e
non
c
neanche
bisogno
di
accertare
se
vi
sia
o
no
incos/tuzionalit,
di
rige6o,
quando
la
ques/one
infondata
perci
la
disposizione
di
legge
resta
in
vigore,
e
di
accoglimento,
quando
la
disposizione
di
legge
ee8vamente
da
eliminare
e
quindi
cessa
di
avere
ecacia
dal
giorno
successivo
alla
pubblicazione
della
decisione
(art.
136
cost).
Il
potere
economico
diuso
su
un
mercato
mondiale
non
controllabile
dal
potere
poli/co
nazionale;
la
funzione
legisla/va
deve
fare
i
con/
con
la
funzione
di
mercato.
Vi
mercato
se
vi
possibilit
giuridica
di
commerciare
un
bene,
se
vi
tutela
contro
linadempimento
delle
promesse
di
scambio
contenute
nei
contra8,
se
vi
protezione
del
monopolio.
La8vit
economica
pubblica
e
privata
deve
essere
indirizzata
e
coordinata
a
ni
sociali;
il
riconoscimento
del
mercato
e
della
concorrenza
si
fonda
sulla
garanzia
della
democra/cit
del
sistema,
sullavversione
alla
colle8vizzazione
dei
beni
di
produzione
e
alla
pianicazione
centralizzata
e
autoritaria
si
ha
infa8
la
compresenza
di
a8vit
privata
e
pubblica
(art.
42
cost),
di
a8vit
economica
privata
e
pubblica
(art.
41
cost).
Linizia/va
economica
privata
libera
nellaccesso
al
mercato
e
nelluscita
da
esso;
le
a8vit
pubbliche
e
private
possono
essere
so5oposte
a
controlli
per
il
loro
coordinamento
ai
ni
sociali
(art.
41
cost).
Lintervento
pubblico
in
economia
assume
le
forme
di
monopolio
legale,
della
ges/one
statale
di
imprese,
dellaiuto
nanziario
pubblico
alle
imprese
private.
Si
vieta
che
il
potere
di
mercato
ostacoli
lo
sviluppo
di
altre
imprese:
la
concorrenza
favorisce
la
diminuzione
dei
prezzi
o
il
miglioramento
della
qualit
dei
prodo8;
la
libert
di
concorrenza
un
mezzo
per
realizzare
lu/lit
sociale
o
lee8va
partecipazione
di
tu8
allorganizzazione
economica
e
sociale
del
Paese;
la
si
tutela
con
la
legislazione
an5trust.
PERSONE
FISICHE
Persona
sica
luomo
considerato
dal
diri5o
nella
sua
individualit
e
nei
rappor/
con
gli
altri;
Sogge5o
giuridico
/tolare
di
situazioni
sogge8ve;
Sogge5o
di
diri5o
en/t
che
pu
essere
sogge5a
a
diri8
e
obblighi;
pu
essere
una
persona
sica
o
un
ente;
Capacit
giuridica
idoneit
dellindividuo
ad
essere
/tolare
di
situazioni
sogge8ve;
tu5e
le
persone
siche
ce
lhanno
in
quanto
si
acquista
con
la
nascita
(
necessario
che
lindividuo
nasca
vivo,
deve
aver
compiuto
almeno
un
ciclo
respiratorio).
Non
bisogna
confondere
la
capacit
giuridica
con
la
sogge8vit:
questa,
intesa
come
la
qualit
di
sogge5o
giuridico,
entra
nel
novero
dei
diri8
inviolabili
riconosciu/
e
garan//
alluomo
(
2
cost).
Art.
43
il
domicilio
cos/tuito
da
un
elemento
intenzionale
(
la
volont
di
mantenere
in
un
luogo
la
sede
principale
dei
propri
interessi)
e
uno
materiale
(
stabilire
ee8vamente
in
quel
luogo
il
centro
delle
relazioni
che
ci
riguardano).La
residenza
si
fonda
principalmente
sulla
permanenza,
con
suciente
stabilit
in
un
luogo.
La
dimora
il
luogo
dove
la
persona
si
trova
temporaneamente
e
occasionalmente.
La
morte
produce
les/nzione
della
persona
sica
e
determina
la
cessazione
della
sua
capacit;
le
situazioni
giuridiche
di
natura
patrimoniale
del
defunto
sono,
di
regola,
trasmesse
con
la
successione
a
causa
di
morte
a
eredi
e
legatari.
La
scomparsa
consiste
nellallontanamento
della
persona
dallul/mo
suo
domicilio
o
residenza
che,
insieme
alla
mancanza
di
no/zie,
determina
la
possibilit
di
nominare
un
curatore
allo
scomparso
(art.
48).
Trascorsi
due
anni
dal
giorno
cui
risale
lul/ma
no/zia
il
tribunale
pu
dichiarare
lassenza
(art.
49);
la
conseguenza
pi
rilevante
limmissione
nel
possesso
temporaneo
dei
beni
di
coloro
che
sarebbero
eredi
testamentari
o
legi8mi
(art.
50).
Solo
se
sono
trascorsi
dieci
anni
dallul/ma
no/zia
dellassente
il
tribunale
pu
dichiarare
presunta
la
sua
morte,
anche
se
sia
mancata
ala
dichiarazione
di
assenza
(art.
58),
cos
che
chi
ha
o5enuto
limmissione
nel
possesso
temporaneo
dei
beni
pu
liberamente
disporne,
chi
stato
esonerato
temporaneamente
da
un
obbligazione
liberato,
si
es/nguono
le
obbligazioni
alimentari
(
art.
63),
e
il
coniuge
del
presunto
morto
pu
contrarre
nuovo
matrimonio
(
art.
65).
Nel
caso
in
cui
si
ha
prova
dellesistenza
del
presunto
morto
si
annullano
tu8
gli
ee8
avvenu/
(
art.
66)
e
si
annulla
il
matrimonio
sopravvenuto
(art.
68).
La
do5rina
prospe5a
un
costante
parallelismo
tra
capacit
giuridica
e
capacit
di
agire
la
prima
designa
il
momento
sta/co
e
il
sogge5o
si
presenta
come
immobile
portatore
dinteressi,
la
seconda
indica
laspe5o
dinamico
e
il
sogge5o
diventa
operatore
giuridico
a8vo;
pertanto
la
capacit
di
agire
lidoneit
del
sogge5o
a
svolgere
la8vit
giuridica
che
riguarda
i
propri
interessi
ossia
la8tudine
a
manifestare
volont
dire5e
ad
acquistare
e
esercitare
diri8
o
assumere
obblighi.
La
capacit
di
agire
si
acquisisce
dopo
i
18
anni.
PERSONE
GIURIDICHE
Gli
individui
cos/tuiscono
delle
organizzazioni
alle
quali
lordinamento
giuridico
riconosce
la
qualit
di
sogge8
di
diri5o:
esse
sono
denomina/
en$
o
persone
giuridiche
e,
oltre
ad
essere
/tolari
di
situazioni
sogge8ve,
possono
anche
esercitarle
mediante
i
loro
organi.
En/
organizzazioni
colle8ve
di
persone
siche,
patrimoni
e
regole
con
nalit
di
interesse
generale.
Si
dis/nguono
gli
en/
priva/
dagli
en/
pubblici
(
Stato,
Comune);
gli
en/
priva/
a
loro
volta
si
dis/nguono
in
en5
con
nalit
lucra5ve
(
i
vari
/pi
di
societ)
e
en5
con
nalit
ideali
(
associazioni,
comita/
e
fondazioni):
le
prime
tendono
a
far
s
che
le
persone
siche
conseguano
un
guadagno,
le
seconde
hanno
nalit
sociali,
nel
caso
ci
sia
un
u/le,
esso
deve
comunque
nanziare
le
a8vit
sociali.
Gli
en/
sono
cara5erizza/
dallautonomia
patrimoniale,
cio
da
una
separazione
del
patrimonio
dellente
da
quello
dei
partecipan/:
essa
perfe6a
per
gli
en/
che
hanno
la
personalit
giuridica
(
associazioni
riconosciute,
fondazioni,
societ
di
capitali),
in
quanto
per
le
obbligazioni
assunte
dallente
risponde
esclusivamente
il
patrimonio
dellente,
imperfe6a
per
gli
en/
che
non
hanno
personalit
giuridica
(associazioni
e
comita/
non
riconosciu/
e
societ
di
persone).
Associazione
una
organizzazione
stabile,
formata
da
una
pluralit
di
persone
(o
di
en/)
che,
avvalendosi
di
un
patrimonio,
persegue
uno
scopo
comune,
non
lucra/vo
e
meritevole
alla
luce
dei
principi
cos/tuzionali.
Gli
organi
principali
sono
lassemblea
e
gli
amministratori;
lassociazione
ha
un
proprio
patrimonio,
chiamato
fondo
comune
(art.
37),
cos/tuito
oltre
che
dai
contribu/
degli
associa/
e
dai
beni
acquista/
con
ques/
contribu/,
da
tu8
i
diri8
patrimoniali
di
cui
lente
/tolare.
Nelle
associazioni
non
riconosciute,
per
le
obbligazioni
rispondono
anche
personalmente
e
solidalmente
le
persone
che
hanno
agito
per
nome
e
per
conto
dellassociazione
(art.
38).
Le
associazioni
possono
chiedere
allautorit
amministra/va
competente
il
riconoscimento
per
conseguire
la
personalit
giuridica
e
quindi
lautonomia
patrimoniale
perfe5a;
a
tal
ne
la
legge
richiede
la5o
pubblico
(art.
14);
il
riconoscimento
si
o8ene
con
liscrizione
nel
registro
delle
persone
giuridiche.
Gli
amministratori
non
rispondono
quindi
in
prima
persona
delle
obbligazioni
assunte,
rimanendo
coinvolto
solo
il
patrimonio
dellorganizzazione.
Lassociazione
si
es/ngue
quando
lo
scopo
stato
raggiunto
o
divenuto
possibile,
quando
gli
associa/
sono
venu/
a
mancare
(art.
27)
o
vi
una
delibera
assembleare
di
scioglimento
(art.
21).
Comitato
un
insieme
di
persone
che
si
accorda
per
realizzare
una
raccolta
fondi,
mediante
pubblica
so5oscrizione,
con
lintento
di
perseguire
un
ne
non
egois/co.
Gli
organizzatori
e
coloro
che
assumono
la
ges/one
dei
fondi
raccol/
sono
responsabili
personalmente
e
solidalmente
della
conservazione
dei
fondi
e
della
loro
des/nazione.
Il
comitato
ha
un
proprio
patrimonio
ma
tu8
i
componen/
(art.
41)
e
coloro
che
hanno
agito
in
nome
o
per
contadi
esso
hanno
responsabilit
personale
e
solidale
per
le
obbligazioni
assunte
(art.
38).
Fondazione
stabile
organizzazione
creata
per
la
ges/one
di
un
patrimonio
des/nato
al
perseguimento
di
uno
scopo
di
pubblica
u/lit
individuato
dal
fondatore.
Gli
amministratori
hanno
il
compito
di
ges/re
il
patrimonio
in
vista
del
perseguimento
dello
scopo.
La
fondazione
diviene
autonomo
sogge5o
di
diri5o
con
lacquisto
della
personalit
giuridica,
cio
con
la
registrazione.
Quando
lo
scopo
esaurito
o
divenuto
impossibile
o
il
patrimonio
insuciente,
lautorit
amministra/va,
anzich
dichiarare
les/nzione,
pu
provvedere
alla
sua
trasformazione,
allontanandosi
il
meno
possibile
dalla
volont
del
fondatore
(art.
28).
SITUAZIONI
ESISTENZIALI
La
do5rina
dis/ngue
tra
diri8
patrimoniali
e
diri8
non
patrimoniali
i
primi,
valutabili
secondo
s/ma
economica,
sono
alienabili,
trasmissibili,
rinunziabili
e
prescri8bili
(
la
prescrizione
determina
limpossibilit
di
far
valere
un
diri5o
a
causa
del
suo
mancato
esercizio
per
un
determinato
periodo);
opposta
disciplina
invece
a5ribuita
ai
secondi,
tra
i
quali
alcuni
appartengono
al
diri6o
di
famiglia
e
delle
successioni
mor5s
causa
e
altri
sono
deni/
diri8
personali
in
quanto
ineriscono
stre5amente
alla
persona
e
soltanto
da
questa
sono
esercitabili.
Tra
le
situazioni
non
patrimoniali
assumono
peculiare
rilievo
i
diri8
della
personalit,
che
sono
situazioni
sogge8ve
di
ogni
uomo
in
quanto
tale,
cio
ne
cos/tuiscono
a5ribu/
fondamentali
e
immancabili
il
bene,
di
natura
esistenziale,
non
si
situa
allesterno
rispe5o
al
sogge5o
ma
un
tu5uno
con
esso,
cio
la
persona
sia
il
/tolare
della
situazione
che
il
punto
di
riferimento
ogge8vo
della
tutela;
essi
sono
deni/
diri8
inviolabili
(art.
2
cost).
Nel
nostro
ordinamento
le
norme
che
tutelano
la
persona
umana
sono
contenute,
oltre
che
nella
Cos/tuzione,
nel
codice
civile,
in
quello
penale
e
in
leggi
complementari.
Secondo
la
Cos/tuzione
la
persona
ha
valore
prioritario;
ogni
legi8ma
aspirazione
allo
svolgimento
della
propria
personalit
tutelata.
la
rilevanza
della
persona
in
quanto
tale
a
gius/care
la5ribuzione
a
ogni
uomo
della
capacit
giuridica
e
di
agire.
Il
diri5o
alla
vita
e
allintegrit
sica
non
espressamente
contemplato
dalla
Cos/tuzione,
ma
non
si
dubita
del
suo
valore
assoluto.
Il
bene
vita
inteso
come
pretesa
a
una
vita
libera
e
dignitosa.
La
tutela
a5uata
non
soltanto
imponendo
lobbligo
di
non
a5entare
alla
vita
o
allintegrit
sica
altrui,
ma
anche
un
dovere
di
soccorso.
Di
diri5o
alla
vita
si
discorre
sopra5u5o
in
riferimento
alla
legge
sullinterruzione
volontaria
della
gravidanza
le
disposizioni
tendono
a
favorire
linteresse
alla
salute
della
madre
rispe5o
a
un
possibile
interesse
alla
vita
del
nascituro;
laborto
cos
ammesso
non
soltanto
nei
novanta
giorni
dal
concepimento
ma
anche
dopo,
quando
sussista
un
grave
pericolo
per
la
vita
o
per
la
salute
della
donna.
La
lesione
della
propria
integrit
sica,
consen/ta
a
ni
terapeu/ci
o
a
favore
di
altra
persona
(ad
es.
trapianto),
ha
fondamento,
nonostante
il
divieto
di
a8
di
disposizione
del
proprio
corpo
che
intacchino
lintegrit
sica
(art.
5),
nel
principio
di
solidariet
cos/tuzionale.
Il
diri5o
alla
salute
realizza
la
dignit
e
la
libert
delluomo;
essa
vista
come
condizione
di
equilibrio
psichico
oltre
che
sico,
esprimibile
non
soltanto
da
un
punto
di
vista
sanitario
ma
anche
sociale
e
ambientale;
la
salute
aspe5o
inscindibile
dal
valore
unitario
della
persona.
Il
principio
di
eguaglianza
non
pu
essere
scisso
dai
valori
personalis/ci
e
solidaris/ci
(art.
2
cost).
Nel
vietare
disuguaglianze
per
ragioni
di
sesso,
razza,
lingua,
religione,
opinioni
poli/che
o
condizioni
personali
e
sociali
(art.
3
cost)
si
pone
un
principio
secondo
cui
la
pari
dignit
sociale
discende
dallessere
ogni
uomo
persona.
Della
dignit
delluomo
la
Cos/tuzione
fa
espressa
menzione
come
valore,
insieme
a
sicurezza
e
libert,
al
quale
lo
svolgimento
dellinizia/va
economica
privata
non
pu
recare
danno
(art.
41
cost);
anche
concessa
a
tu8
i
ci5adini
(art.
3
cost)
e
assicura
al
lavoratore
una
retribuzione
suciente
ad
assicurare
a
lui
e
alla
sua
famiglia
unesistenza
libera
e
dignitosa
(art.
36).
La
dignit
umana
cos/tuisce
una
condizione,
una
qualit
che
spe6a
alluomo
in
quanto
tale,
indipendentemente
dalla
sua
posizione
sociale
o
dallappartenenza
a
determinate
comunit.
Onore
e
reputazione
sono
considera/
parte
dellintegrit
morale
della
persona.
vietata
lesposizione
dellimmagine
altrui
in
pregiudizio
del
decoro
e
della
reputazione
della
persona
e
dei
suoi
congiun/
(art.
10).
La
tutela
civilis/ca
dellonore
e
della
reputazione
dire5amente
fondata
sugli
art.
2
e
3
cost:
avviene
tramite
il
risarcimento
del
danno
e
sopra5u5o
lazione
inibitoria
e
il
risarcimento
in
forma
specica
mediante
il
diri5o
alla
re8ca
se
la
lesione
a5uata
con
limpiego
della
comunicazione
radiotelevisiva
o
della
stampa.
Esistono
vincoli
alla
propriet
nellinteresse
pubblico
privato:
lespropriazione
per
pubblico
interesse
(art.
834),
le
requisizioni
(art.
835)
e
gli
ammassi
(art.
837).
Limi/
e
obblighi
emergono
dalla
legislazione
speciale.
Con
lespropriazione
si
so5rae
coa8vamente
la
propriet
ad
un
sogge5o
allo
scopo
di
des/nare
il
bene
ad
una
nalit
di
interesse
generale;
si
deve
a5uare
un
interesse
generale,
ossia
si
deve
rispondere
ad
una
funzione
socialmente
u/le,
e
si
deve
corrispondere
al
proprietario
un
indennizzo
per
la
perdita
subita;
le
norme
ad
essa
rela/ve
sono
determinate
da
leggi
speciali
(art.
834).
I
rappor/
di
vicinato
si
sostanziano
in
una
serie
di
limi/
alla
propriet
impos/
dal
legislatore
del
1942.
vietato
al
proprietario
di
compiere
a8
i
quali
non
abbiano
altro
scopo
che
quello
di
nuocere
ad
altri
(art.
833).
impossibile
al
proprietario
impedire
le
immissioni
di
fumo
o
calore,
le
esalazioni,
i
rumori
che
derivano
dal
fondo
del
vicino,
se
non
superano
le
soglie
della
normale
tollerabilit
(art.
844).
Quanto
alle
aperture
di
luci
e
vedute,
queste
sono
so5oposte
ad
una
disciplina
che
tende
a
contemperare
lesigenza
di
godere
nei
propri
ambien/
di
luce
naturale
e
di
vedute
panoramiche
con
la
necessit
di
garan/re
cmq
la
riservatezza
dei
proprietari
del
fondo
vicino
(dallart.
900
al
907).
Il
codice
per
la
propriet
fondiaria
considera
la
propriet
rurale
(dallart.
846),
la
propriet
edilizia
(dallart.
869)
e
i
diri8
sulle
acque
(dallart.
909).
La
propriet
fondiaria
illimitata
in
altezza
e
profondit;
il
proprietario
per
non
pu
opporsi
ad
a8vit
di
terzi
che
egli
non
abbia
interesse
ad
escluderle
(es.
sarebbe
assurdo
vietare
il
passaggio
di
un
aereo
in
corrispondenza
del
proprio
suolo)
(art.
840).
Il
proprietario
ha
diri5o
di
chiudere
il
fondo
in
qualunque
tempo
e
modo
(art.
841),
ma
nei
limi/
stabili/
dallordinamento:
cos
non
pu
impedire
il
passaggio
da
parte
di
chi
esercita
la
caccia
(art.
842),
n
da
parte
di
chi
ha
necessit
per
la
riparazione
o
la
costruzione
di
un
muro
o
di
unopera
propria
o
comune
(art.
843).
Una
par/colare
disciplina
ha
la
propriet
edilizia,
riservata
dal
codice
alle
leggi
speciali
(art.
871).
La
legge
urbanis/ca
ha
a5ribuito
ai
comuni
il
potere
di
stabilire
vincoli
mediante
i
piani
regolatori
(art.
869),
e
quindi
di
classicare
il
territorio
comunale
in
zone;
per
realizzare
pi
compiutamente
linteresse
della
colle8vit
stato
necessario
intervenire
sulla
situazione
del
proprietario
e
limitarne
alcune
facolt,
escludendo
dai
poteri
del
proprietario
la
possibilit
di
costruire.
La
propriet
rurale
la
propriet
dei
terreni
agricoli;
essa
subisce
consisten/
limitazioni
aven/
nalit
sociali
che
a5engono
alla
trasformazione
dei
terreni
per
il
miglioramento
della
produzione
(art.
857),
ai
vincoli
idrogeologici
(art.
866),
nonch
alla
delimitazione
di
unarea
minima
di
col/vazione
al
ne
di
evitare,
perch
reputata
dannosa,
leccessiva
frantumazione;
si
tende
inoltre
alla
progressiva
eliminazione
del
la/fondo,
specialmente
mediante
lespropriazione
dei
terreni
incol/
e
la
susseguente
redistribuzione
degli
stessi
ai
col/vatori
dire8.
Lacquisto
della
propriet
pu
avvenire
sia
mediante
a8
di
autonomia
negoziale
(contra8)
sia
con
semplici
fa8
anche
soltanto
naturali.
Contrariamente
allacquisto
a
/tolo
originario,
che
fa
nascere
il
diri5o
pieno,
lacquisto
a
/tolo
deriva/vo
re5o
dal
principio
per
cui
chi
trasferisce
non
pu
cedere
un
diri5o
pi
ampio
di
quello
del
quale
/tolare.
I
modi
di
acquisto
della
propriet
a
/tolo
originario
sono
loccupazione,
linvenzione
e
il
tesoro,
laccessione,
lunione,
la
commis/one
e
la
specicazione
(art.
922).
Loccupazione
consiste
nel
materiale
impossessamento
di
una
cosa
accompagnato
dalla
volont
di
farla
propria
(dallart.
923);
siccome
i
beni
immobili
vacan/
spe5ano
al
patrimonio
dello
stato
(art.
827)
loccupazione
riguarda
il
solo
acquisto
delle
cose
mobili
che
non
sono
di
propriet
di
alcuno,
o
perch
non
lo
sono
mai
state,
o
perch
sono
state
volontariamente
abbandonate.
Le
cose
smarrite
possono
essere
acquistate
dal
trovatore
per
invenzione.
La
cosa
va
res/tuita
al
proprietario;
se
ques/
non
conosciuto,
il
ritrovatore
ha
lobbligo
di
consegnare
la
cosa
al
comune
del
luogo
dove
stata
trovata
(art.
927)
anch
sia
reso
pubblico
il
ritrovamento
(art.
928);
se
il
proprietario
reclama
la
cosa
smarrita,
il
ritrovatore
ha
diri5o
a
un
premio
(art.
930);
trascorso
inu/lmente
un
anno
dal
giorno
della
pubblicazione
dellavviso,
il
ritrovatore
ne
acquista
la
propriet
per
invenzione
(art.
929).
Diversa
lipotesi
nella
quale
si
trovi
un
bene
immobile
di
nessuno
di
pregio
nascosta
o
so5errata:
si
parla
di
tesoro
(art.
932).
Laccessione,
lunione
e
la
commis/one
riguardano
il
fenomeno
in
base
al
quale,
per
un
fa5o
naturale
o
per
opera
delluomo,
cose
appartenen/
a
proprietari
diversi
sono
a5ra5e
in
ununica
situazione.
Laccessione
prevede
che
le
opere
esisten/
sopra
o
so5o
il
suolo
appartengono
al
proprietario,
salvo
nelle
situazioni
previste
negli
art.
935-936-937.
Esiste
anche
laccessione
inver/ta
per
cui
il
proprietario
della
costruzione,
se
non
riceve
opposizioni
da
quello
del
suolo,
ne
acquista
la
propriet
pagando
il
doppio
del
valore
della
supercie
occupata
(art.
938).
La
commis/one
si
basa
sul
principio
che
il
proprietario
della
cosa
principale
o
di
maggior
valore
acquista
la
propriet
del
tu5o
(art.
939).
La
specicazione
concerne
lacquisto
della
propriet
di
una
cosa
creata
con
materiale
altrui
(art.
940).
I
diri8
del
proprietario
si
estendono,
nei
limi/
della
meritevolezza
di
interessi,
al
so5osuolo
e
allo
spazio
sovrastante
(art.
840).
La
propriet
del
suolo
tende
a
non
essere
separata
dalla
propriet
di
ci
che
si
costruisce
su
di
esso:
il
legislatore
mira
a
riunire
i
diri8
esisten/
sul
suolo
e
sullopera,
privilegiando
ora
il
proprietario
del
suolo
(accessione),
ora
il
proprietario
dellopera
(accessione
inver/ta).
Con
il
diri5o
di
supercie
si
acquista
la
propriet
sulla
costruzione
esistente
o
il
diri5o
di
edicare
su
un
suolo
di
propriet
altrui
(art.
952).
Si
cos/tuisce
per
contra5o,
per
testamento
o
per
usucapione,
e
pu
essere
a
tempo
determinato
o
indeterminato;
nel
primo
caso,
allo
scadere
del
termine,
il
proprietario
del
suolo
lo
diverr
anche
dellopera
costruita
(art.
953).
Oltre
che
per
decorrenza
del
termine,
la
supercie
si
es/ngue
per
rinunzia
del
superciario
e
per
la
riunione
delle
qualit
di
proprietario
e
superciario;
non
si
es/ngue
con
il
perimento
della
costruzione
(art.
954).
Il
diri5o
di
enteusi
un
diri5o
di
godimento
su
cosa
altrui:
previo
pagamento
di
un
canone
e
con
lobbligo
di
migliorare
il
fondo
ogge5o
del
diri5o
(art.
960),
il
proprietario
si
spoglia
del
suo
potere
di
godimento
riconoscendo
allenteuta
i
diri8
sui
fru8
del
fondo
e
sulle
accessioni
(art.
959).
Si
pu
cos/tuire
per
usucapione,
contra5o
o
testamento;
pu
essere
a
tempo
determinato
o
perpetua
(art.
958);
non
ammessa
la
subenteusi
(art.
968);
si
es/ngue
a
seguito
del
non
uso
protra5o
per
ventanni,
per
scadenza
del
termine,
rinunzia,
consolidazione,
perimento
totale
o
espropriazione
per
pubblico
interesse,
oppure
con
larancazione
e
la
devoluzione
la
prima
a5ribuisce
allenteuta
il
diri5o
allacquisto
della
propriet
del
fondo,
la
seconda
d
la
possibilit
al
concedente
di
es/nguere
lenteusi
quando
non
si
migliori
il
fondo
o
non
si
paghi
due
annualit
del
canone
(art.
972).
Esistono
altre
situazioni
di
godimento
su
cosa
altrui
lusufru5o
(dallart.
978),
luso
e
labitazione
(dallart.
1021)
e
le
servit
(dallart.
1027).
Lusufru5o
il
diri5o
di
godere
di
un
bene
altrui
e
dei
suoi
fru8
con
lobbligo
di
conservare
la
des/nazione
economica
del
bene
e
di
res/tuirlo
alla
scadenza:
nalizzato
al
conseguimento
dei
fru8,
cio
dellu/lit
che
pu
dare
(art.
981);
non
possibile
modicare
la
des/nazione
economica
del
bene
e
non
pu
durare
oltre
la
vita
dellusufru5uario
(art.
979).
Si
cos/tuisce
per
legge,
volontariamente
e
per
usucapione
(art.
978);
si
es/ngue
(dallart.
1014)
per
scadenza
del
termine,
per
rinunzia,
per
prescrizione
determinata
dal
non
uso
ventennale,
per
consolidazione,
per
perimento
totale
e
per
abuso.
Lobbligo
dellusufru5uario
di
res/tuire
alla
scadenza
il
bene
comporta
losservanza
della
diligenza
del
buon
padre
di
famiglia
(art.
1001),
lobbligo
di
fare
linventario
e
di
prestare
garanzia
(art.
1002);
egli
tenuto
inoltre
agli
obblighi
di
custodia
e
amministrazione
(art.
1004)
e
alle
spese
per
le
riparazioni
(art.
1005).
I
suoi
diri8,
oltre
che
sui
fru8,
si
estendono
alle
accessioni
(art.
983),
ai
miglioramen/
(art.
985),
alle
addizioni
(art.
986),
ma
non
al
tesoro
(art.
988).
Luso
diri5o
personalissimo
che
a5ribuisce
al
suo
/tolare
il
potere
di
servirsi
della
cosa
e
di
raccogliere
gli
eventuali
fru8
limitatamente
ai
bisogni
suoi
e
della
sua
famiglia
(art.
1021);
quando
luso
ha
per
ogge5o
unabitazione,
si
parla
di
diri5o
di
abitazione
(art.
1022).
Si
applicano
le
disposizione
previste
per
lusufru5o
(art.
1026).
La
servit
consiste
nel
peso
imposto
sopra
un
fondo
per
lu5lit
di
un
altro
fondo
appartenete
a
un
altro
proprietario
(art.
1027).
Tra
i
fondi,
che
devono
essere
con/gui,
deve
esistere
una
relazione
di
servizio:
al
vantaggio
di
uno
deve
corrispondere
la
restrizione
del
godimento
dellaltro;
per
u/lit
si
intende
anche
una
maggiore
comodit
del
fondo
dominante
(art.
1028)
o
un
vantaggio
futuro
(art.
1029).
Il
/tolare
del
fondo
servente
tenuto
a
sopportare,
a
un
comportamento
nega/vo
di
non
fare;
le
spese
per
lesercizio
della
servit
sono
a
carico
del
proprietario
del
fondo
dominante
(art.
1030).
Le
servit
si
cos/tuiscono
per
contra5o
e
per
testamento
(art.
1031),
ma
quelle
apparen/
anche
per
usucapione
e
per
la
des/nazione
del
padre
di
famiglia.
Si
es/nguono
per
confusione
(art.
1072),
decorrenza
del
termine,
rinunzia,
abbandono
del
fondo
servente
(art.
1070)
e
prescrizione
determinata
dal
non
uso
ventennale
(art.
1073).
Si
dis/nguono
le
servit
apparen/,
cara5erizzate
da
opere
visibili
e
permanen/,
da
quelle
non
apparen/,
mancan/
di
unopera
visibile;
quelle
aerma/ve
da
quelle
nega/ve;
quelle
volontarie,
cos/tuite
per
volont
dei
singoli,
da
quelle
coa8ve,
cos/tuite
per
legge.
Il
/tolare
della
situazione
dominante
non
pu
aggravare
oltre
i
limi/
stabili/
la
situazione
del
servente
(art.
1069),
e
il
/tolare
di
questa
non
pu
diminuire
lesercizio
della
servit
o
renderlo
pi
dicile
(art.
1068).
Quando
una
medesima
situazione
di
godimento
nella
5tolarit
di
pi
sogge8
si
ha
comunione
(art.
1100);
pu
essere
volontaria,
legale
o
incidentale.
La
comunione
limita
il
godimento
del
con/tolare
che
non
pu
per
esempio
autonomamente
alterare
la
des/nazione
della
cosa
comune
(art.
1102).
Si
a5ribuisce
a
ciascun
sogge5o
una
quota
sulla
quale
vanta
un
diri5o
esclusivo:
le
quote
si
presumono
uguali
(art.
1101);
ogni
partecipante
n
pu
disporre
cedendola
(art.
1103)
e
non
deve
impedire
luso
allaltro,
alterare
la
des/nazione
o
provocare
il
deterioramento
della
cosa.
Qualora
si
tra8
di
cose
divisibili,
ogni
partecipante
pu
richiedere
lo
scioglimento
della
comunione
(art.
1111);
non
la
si
pu
chiedere
se
la
cosa
indivisibile
(art.
1112).
Allamministrazione
concorrono
tu8
i
partecipan/
in
base
a
deliberazioni
prese
dallassemblea,
impugnabili
entro
trenta
giorni
(art.
1109).
Il
condominio
negli
edici
prevede
la
coesistenza
in
un
edicio
di
pi
diri8
di
propriet
esclusivi,
accanto
ad
una
comunione
su
alcune
par/
(art.
1117).
Il
contributo
di
ciascuno
alle
spese
necessarie
alla
conservazione
e
al
godimento
delle
par/
comuni,
salvo
specica
indicazione
(art.
1124-1125),
dipende
dalla
des/nazione
del
sevizio:
se
le
par/
comuni
servono
in
modo
iden/co
a
tu8,
alle
spese
si
deve
contribuire
in
proporzione
alla
quota
di
propriet
esclusiva,
se
invece
servono
in
misura
diversa,
in
proporzione
alluso
che
ciascuno
ne
fa
(art.
1123).
Gli
organi
per
lamministrazione
del
condominio
sono
lassemblea
e
lamministratore;
lassemblea
delibera
(art.
1135)
vincolando
i
condomini,
anche
quelli
assen/
o
dissenzien/
(art.
1137),
in
virt
del
principio
maggioritario
(art.
1136).
possibile
la
formazione
di
un
regolamento
che,
ferma
linderogabilit
di
alcune
disposizioni,
disciplini
luso
delle
cose
comuni,
la
ripar/zione
delle
spese
e
lamministrazione
(art.
1138).
La
mul/propriet
si
ha
quando
si
esercita
il
diri5o
su
un
bene
comune
ma
in
via
esclusiva
con
un
godimento
turnario,
cio
limitatamente
ad
un
periodo
predeterminato
dellanno;
il
rapporto
si
regge
su
un
regolamento
predisposto
dal
promotore,
con
cui
si
disciplina
luso
delle
par/
e
dei
servizi
comuni.
La
mul/propriet
pu
essere
immobiliare,
alberghiera
e
azionaria.
Esistono
azioni
a
tutela
delle
situazioni
di
godimento
concesse
solo
al
proprietario
(pe/torie),
quali
la
rivendicazione,
lazione
negatoria
e
quelle
di
regolamento
dei
conni
e
di
apposizioni
di
termini.
La
rivendicazione
presuppone
la
mancanza
di
possesso
da
parte
di
chi
reputa
di
essere
proprietario
e
tende
a
o5enere
la
res/tuzione
della
cosa
da
parte
di
chi
la
possegga
o
la
detenga
(art.
948).
Con
lazione
negatoria
si
tende
a
negare
lesistenza
sulla
propria
situazione
di
diri8
altrui
quando
si
teme
di
subire
pregiudizio
(art.
949).
Lazione
di
regolamento
di
conni
concerne
la
demarcazione
dei
conni
tra
due
fondi
quando
manchino
limi/
cer/
(art.
950).
Con
lazione
di
apposizioni
di
termini
si
chiede
che
siano
appos/
a
spese
di
entrambi
i
proprietari
i
segni
di
conne
(art.
951).
Esistono
anche
azioni
di
tutela
concesse
al
5tolare
di
un
diri6o
di
godimento
su
cosa
altrui
(confessorie
e
di
nunciazione):
con
le
prime
si
tende
a
far
riconoscere
lesistenza
del
proprio
diri5o
contro
chi
ne
contes/
lesercizio
o
a
far
cessare
gli
a8
impedi/vi
e
le
turba/ve
allo
stesso,
le
seconde,
azioni
di
denunzia
di
nuova
opera
(art.
1171)
e
di
danno
temuto
(art.
1172),
tendono
alleliminazione
di
un
pericolo
proveniente
dal
fondo
vicino.
SITUAZIONI
POSSESSORIE
Il
legislatore
denisce
il
possesso
come
il
potere
sulla
cosa
che
si
manifesta
in
una8vit
corrispondente
allesercizio
della
propriet
o
di
un
altro
diri6o
reale
(art.
1140).
Il
possesso
produ8vo
di
ee8
giuridici;
consiste
essenzialmente
in
un
comportamento
dire5o
al
godimento
e
alluso,
a5uali
e
futuri,
di
un
bene;
il
possessore
colui
che
gode
e
usa
un
bene
e
che
intende
usare
la
cosa
in
qualit
di
proprietario,
di
usufru5uario
Detentore
invece
colui
che
pur
godendo
della
cosa
non
intende
usarla
in
qualit
di
proprietario,
usufru5uario
ecc
colui
che
presta
un
libro
a
un
amico
lo
possiede
mediante
lamico
che
ne
ha
la
detenzione.
La
legge
garan/sce
al
possessore
un
sistema
di
protezione
del
suo
interesse
al
godimento
e
alluso
del
bene,
a5ribuisce
al
possessore
convenuto
in
rivendica
una
posizione
pi
vantaggiosa
rispe5o
al
proprietario
e
riconosce
al
possessore
senza
/tolo
la
possibilit
di
acquistare
il
diri5o
corrispondente
al
comportamento
tenuto.
Si
pu
iniziare
a
possedere
in
modo
originario
o
deriva/vo,
in
seguito
alla
consegna
del
bene
da
parte
di
un
altro
sogge5o.
Il
possessore
a5uale
che
ha
posseduto
in
tempo
pi
remoto
si
presume
che
abbia
posseduto
anche
nel
tempo
intermedio
(art.
1142);
il
possesso
a5uale
non
fa
presumere
il
possesso
anteriore
e
se
il
possessore
ha
un
/tolo
(es.
una
compravendita)
si
presume
che
possieda
dalla
data
del
/tolo
(art.
1143).
Il
possesso
con/nua
nellerede
con
ee5o
dallapertura
della
successione;
il
successore
a
/tolo
par/colare
pu
unire
al
proprio
possesso
quello
dellautore
per
goderne
gli
ee8
(art.
1146).
possessore
di
buona
fede
chi
possiede
ignorando
di
ledere
il
diri5o
altrui
(art.
1147).
Il
codice
riconosce
al
possessore
in
buona
fede
il
diri5o
di
far
propri
i
fru8
prodo8
dalla
cosa
no
al
giorno
della
domanda
della
rivendicazione
(art.
1148-1149),
il
diri5o
a
unindennit
per
le
riparazioni,
i
miglioramen/
e
le
addizioni
portate
alla
cosa
(art.
1150)
e
il
diri5o
di
non
res/tuire
la
cosa
nch
non
gli
sia
corrisposta
lindennit
(art.
1152).
La
propriet
si
acquista
mediante
il
possesso
a
condizione
che
lacquirente
sia
in
buona
fede
e
esista
un
/tolo
idoneo
a
trasferire
la
propriet.
Il
possesso
con/nuato
nel
tempo
per
il
numero
di
anni
previsto
dalla
legge
determina
lacquisto
della
propriet
dei
beni
immobili,
delle
universalit
di
mobili,
dei
beni
mobili
registra/
e
non
registra/;
per
usucapione
si
acquistano
anche
gli
altri
diri8
reali
di
godimento.
Il
termine
ordinario
di
usucapione
di
20
anni
per
i
beni
immobili
e
per
le
universalit
di
mobili
(art.
1158-1160),
di
10
anni
per
i
beni
mobili
registra/
(art.
1162);
per
i
beni
mobili
non
registra/
la
propriet
si
acquista
mediante
il
possesso
con/nuato
per
10
anni
se
il
possessore
in
buona
fede,
per
20
anni
se
in
mala
fede
(art.
1162).
A
difesa
del
possesso
vi
sono
le
azioni
di
reintegrazione
e
di
manutenzione.
La
prima
(art.
1168)
spe5a
al
possessore
che
sia
stato
violentemente
o
clandes/namente
spogliato
del
bene
ed
dire5a
ad
o5enere
la
reintegrazione,
cio
la
res/tuzione
della
cosa.
La
seconda
(art.
1170)
pu
essere
chiesta,
entro
un
anno
dalla
turba/va,
dal
possessore
di
beni
immobili
e
di
universalit
di
mobili
molestato
nel
suo
possesso;
essa
dire5a
ad
o5enere
la
cessazione
delle
turba/ve.
Al
possessore
sono
concesse
anche
le
azioni
di
nunciazione
(denuncia
di
nuova
opera
e
di
danno
temuto).
Non
esiste
uno
statuto
dellobbligazione,
ma
una
pluralit
di
statu/
obbligatori,
gius/ca/
dalle
peculiarit
delle
funzioni
in
concreto
perseguite.
Solo
lordinamento
giuridico
cara5erizzato
dalla
coerci/vit,
cio
dalla
predisposizione
di
un
sistema
di
sanzioni
che
ne
assicura
lee8va
osservanza.
Per
stabilire
se
sia
applicabile
la
sanzione
(es.
risarcimento
del
danno)
per
linosservanza
di
un
dovere
di
comportamento,
necessario
vericare
se
questo
abbia
natura
di
dovere
giuridico
o
solo
morale
o
sociale:
bisogna
vericare
se
le
par/
abbiano
inteso
assogge5are
il
rapporto
alle
regole
del
diri5o.
I
rappor/
dei
quali
si
sia
esclusa
la
coercibilit,
in
quanto
fonda/
esclusivamente
su
doveri
morali
e
sociali,
sono
deni/
obbligazioni
naturali.
Il
/tolare
della
situazione
naturale
creditoria,
per
lipotesi
di
inadempimento,
non
assis/to
da
azioni
giudiziarie;
ci
nonostante,
qualora
il
debitore
naturale,
capace,
adempia
spontaneamente,
il
creditore
pu
tra5enere
la
prestazione.
Lirripe/bilit
subordinata
a
due
condizioni:
ladempimento
deve
essere
avvenuto
spontaneamente
e
da
parte
di
una
persona
capace,
infa8
lobbligazione
naturale
un
a5o
giuridicamente
libero.
Ogni
obbligazione
naturale
perci
assogge5ata
dalla
medesima
disciplina
(art.
2034
irripe5bilit
di
quanto
prestato
spontaneamente
da
un
sogge6o
capace).
LE
VICENDE
DELLE
OBBLIGAZIONI
Art.
1173
le
fon/
dellobbligazione
sono
il
contra5o,
il
fa5o
illecito,
o
ogni
altro
a5o
o
fa5o
idoneo
a
produrle
in
conformit
dellordinamento
giuridico.
Lesecuzione
di
una
prestazione
non
dovuta
fonte
di
unobbligazione
di
res/tuire:
non
c
nalit
sanzionatoria
ma
si
tende
al
riequilibrio
dei
patrimoni.
Quando
chi
non
debitore
adempie
nei
confron/
di
chi
non
creditore
si
ha
indebito
ogge8vo;
quando
chi
debitore
adempie
a
un
sogge5o
che
non
creditore
o
non
legi8mato
a
ricevere
si
ha
indebito
sogge8vo;
si
applica
la
disciplina
dellart.
2033
colui
che
ha
adempiuto
pu
ripetere
quanto
prestato
e
se
chi
ha
ricevuto
lindebita
prestazione
era
in
mala
fede
ha
diri5o
ai
fru8
e
agli
interessi
dal
giorno
delladempimento.
Ladempimento
al
creditore
apparente
libera
il
debitore
che
provi
la
sua
buona
fede
e
chi
ha
ricevuto
il
pagamento
tenuto
alla
res/tuzione
verso
il
vero
creditore
(art.
1189).
La
ripe/zione
dellindebito
azione
res/tutoria:
presuppone
lesecuzione
di
una
prestazione
che
abbia
ad
ogge5o
una
somma
di
denaro,
una
quan/t
di
cose
fungibili
(art.
2033-2036),
un
bene
o
una
cosa
determinata,
la
dazione
dei
quali
sia
susce8bile
di
res/tuzione
(art.
2037).
Nellipotesi
di
perimento,
deterioramento
o
alienazione
del
bene
indebitamente
ricevuto,
il
creditore
ha
lobbligo
di
res/tuire
lequivalente
economico
o
il
corrispe8vo
conseguito
dal
terzo
(art.
2037-2038).
Chiunque,
senza
giusta
causa,
si
arricchito
a
danno
di
altri
tenuto,
nei
limi/
dellarricchimento,
a
indennizzare
questul/mo
della
correla/va
diminuzione
patrimoniale;
se
larricchimento
ha
per
ogge5o
una
cosa
determinata,
chi
lha
ricevuta
tenuto
a
res/tuirla
in
natura
(art.
2041).
Si
denisce
adempimento
lesa5a
esecuzione
della
prestazione
dovuta
(art.
1218).
Questa
eseguita
esa5amente
qualora
rispe8
modalit,
tempi
e
luoghi
preordina/
a
garan/re
la
piena
soddisfazione
degli
interessi
so5esi
al
vincolo;
pertanto
se
per
lesecuzione
dellobbligo
necessaria
la
cooperazione
del
creditore,
ladempimento
comprende
anche
il
comportamento
di
questul/mo.
Il
pagamento
ladempimento
di
unobbligazione
pecuniaria,
avente
cio
ad
ogge5o
una
somma
di
denaro.
Ladempimento
fa8specie
es5n5va
del
rapporto:
realizza
il
diri5o
di
credito
e
libera
dallobbligo
di
prestazione.
Alladempimento
sono
tenu/
il
debitore
e
i
suoi
eredi
a
/tolo
universale.
Irrilevante
lincapacit
del
debitore
in
quanto
ladempimento
a5o
dovuto.
Mentre
obbligato
il
solo
debitore,
qualsiasi
terzo
pu
adempiere,
anche
contro
la
volont
del
creditore;
ques/
pu
opporsi
se
ha
interesse
apprezzabili
allesecuzione
personale
del
debitore
o
se
questul/mo
gli
ha
manifestato
la
sua
opposizione
(art.
1180).
Valido
ed
ecace
ladempimento
fa5o
al
creditore
o
al
sogge5o
da
lui
autorizzato
a
ricevere
(art.
1188).
Ladempimento
a
favore
del
non
legi8mato
libera
il
debitore
soltanto
se
il
creditore
labbia
ra/cato
o
logge5o
della
prestazione
si
sia
riversato
nel
suo
patrimonio
(art.
1188).
debitore,
obbligato
a
trasferire
un
bene
di
valore,
convenga
con
il
creditore
che
potr
adempiere
prestando
una
somma
di
denaro
corrispondente.
La
novazione
si
dis/ngue
dalla
da/o
in
solutum
perch
prevede
les/nzione
della
precedente
obbligazione
e
lobbligo
ad
eseguirne
una
nuova.
Remissione
la
dichiarazione
del
creditore
di
rime5ere
il
debito
es/ngue
lobbligazione
quando
comunicata
al
debitore,
salvo
che
ques/
dichiari
in
un
congruo
termine
di
non
volerne
pro5are
(art.
1236).
Impossibilit
sopravvenuta
limpossibilit
sopravvenuta,
se
imputabile
al
debitore,
fa
sorgere
la
sua
responsabilit
personale
ma,
se
non
imputabile,
determina
les/nzione
del
rapporto
obbligatorio
e
dunque
la
sua
liberazione
(art.
1256).
Limpossibilit
deve
essere
ogge8va
e
assoluta;
la
prestazione
reputata
impossibile
se
richieda
uno
sforzo
cos
elevato
da
renderlo
umanamente
insopportabile;
il
mancato
adempimento
dipeso
da
caso
fortuito
o
da
forza
maggiore.
Se
limpossibilit
temporanea
non
si
es/ngue
il
rapporto
obbligatorio:
il
debitore
tenuto
a
adempiere
non
appena
vien
meno
limpossibilit.
Le
modicazioni
sogge8ve
interessano
il
mutamento
della
/tolarit
delle
situazioni
fra
le
quali
si
instaura
il
rapporto
obbligatorio.
Il
creditore
originario
trasferisce
ad
un
altro
sogge5o
il
diri5o
di
pretendere
la
prestazione
del
debitore
e
il
des/natario
della
prestazione
pu
mutare
senza
che
il
debitore,
di
regola,
possa
impedirlo;
possibile
che
il
mutamento
del
creditore
sia
impedito
da
un
accordo
tra
le
par/
(art.
1260).
Il
debitore
non
pu
impedire
il
mutamento
del
creditore,
ma
ha
interesse
a
conoscerlo:
il
debitore
obbligato
nei
confron/
del
nuovo
creditore
soltanto
se
a
conoscenza
del
mutamento
della
/tolarit
(art.
1264).
Il
creditore
originario
non
garan/sce
la
solvibilit
del
debitore,
cosicch
il
rischio
dellinadempimento
di
ques/
ad
esclusivo
carico
del
nuovo
creditore
(art.
1267).
Le
modicazioni
nel
lato
passivo
del
rapporto
obbligatorio
non
sempre
richiedono
la
partecipazione
contra5uale
del
creditore.
La
delegazione
di
debito
si
verica
quando
il
debitore
ada
ad
un
sogge5o
lincarico
di
assumere
il
debito
nei
confron/
del
creditore
originario.
di
norma
cumula/va
perch
il
delegato
diventa
condebitore
solidale
del
delegatario;
se
il
debitore
assegna
al
creditore
un
nuovo
debitore,
che
si
obbliga
verso
il
creditore,
il
debitore
originario
non
liberato
dalla
sua
obbligazione
a
meno
che
il
creditore
dichiari
espressamente
di
liberarlo,
allora
si
avr
una
successione
nel
debito
(art.
1268).
Dalla
delegazione
di
debito
si
dis/ngue
quella
di
pagamento,
con
cui
il
debitore
invita
il
delegato,
non
a
obbligarsi
verso
il
creditore,
ma
a
pagare
immediatamente
il
debito
(art.
1269).
Si
ha
estromissione
(art.
1272)
quando
un
terzo,
estraneo
al
rapporto
obbligatorio,
assume
spontaneamente
verso
il
creditore
lobbligazione
del
debitore;
si
dis/ngue
dalladempimento
del
terzo
perch
il
terzo
prome5e
di
adempiere
ma
non
es/ngue
immediatamente.
Laccollo
si
produce
qualora
un
terzo
pa5uisca
con
il
debitore
originario
lassunzione
del
debito;
leventuale
adesione
del
creditore
rende
irrevocabile
la
dichiarazione
di
accollo,
e
importa
liberazione
del
debitore
originario
solo
se
previsto
dalla
s/pulazione
o
se
il
creditore
lo
dichiara
espressamente
libero;
in
ogni
caso
il
terzo
obbligato
nei
confron/
del
creditore
nei
limi/
nei
quali
ha
assunto
il
debito
(art.
1273).
Come
accade
per
la
delegazione,
il
creditore
non
ha
azione
contro
il
debitore
originario
se
il
terzo
diviene
insolvente
dopo
lassunzione
del
debito,
e
quindi
dopo
che
il
debitore
originario
sia
liberato
(art.
1274).
Fonte
dellaccollo
pu
essere
non
solo
la
volont
delle
par/
ma
anche
la
legge.
Scaduto
il
termine
di
adempimento,
il
semplice
ritardo
non
produce
di
regole
conseguenze
giuridiche.
La
situazione
di
mancato
adempimento
pu
sfociare
nelles/nzione
per
decorso
del
termine
di
prescrizione
o
per
impossibilit
sopravvenuta
non
imputabile,
ma
pu
anche
evolversi
nella
situazione
di
ritardo
qualicato
(mora
del
debitore)
o
in
quella
di
inadempimento
deni/vo.
Il
ritardo
diventa
mora
e
dunque
fonte
di
responsabilit,
quando
al
fa5o
obie8vo
di
mancato
adempimento
si
aggiunge
un
a6o
formale
di
cos5tuzione
in
mora:
lin/mazione
o
richiesta
di
adempimento
fa5a
per
iscri5o
al
debitore
(art.
1219).
La
mora
obbliga
il
debitore
al
risarcimento
dei
danni
derivan/
dal
ritardo
e
non
lo
libera
per
la
sopravvenuta
impossibilit
derivante
da
causa
a
lui
non
imputabile
(art.
1221).
Non
si
ha
mora
quando
il
debitore
abbia
tempes/vamente
fa5o
oerta
non
formale
della
prestazione,
salvo
che
il
creditore
labbia
riutata
per
un
mo/vo
legi8mo
(art.
1220).
Nelle
obbligazioni
di
non
fare
non
concepibile
il
ritardo
nelladempimento;
ogni
violazione
cos/tuisce
di
per
s
inadempimento
deni/vo,
rendendo
superua
una
preven/va
cos/tuzione
in
mora
(art.
1222).
Lina5uazione
deni/va
del
rapporto
obbligatorio
cos/tuisce
inadempimento,
che
fonte
di
responsabilit
(art.
1218);
si
parla
impropriamente
di
responsabilit
contra5uale
perch
la
fonte
del
rapporto
obbligatorio
non
solo
il
contra5o
ma
anche
altro
fa5o
o
a5o
(art.
1173).
Linadempimento
si
verica
quando
la
prestazione
divenuta
impossibile
ovvero
il
debitore
non
pu
o
non
vuole
adempiere
o
il
creditore
non
ha
pi
interesse
a
ricevere
un
adempimento
tardivo.
Ci
sono
conseguenze
dieren/.
Linadempimento
volontario
sicuramente
fonte
di
responsabilit;
a
volte
per
sullina5uazione
del
rapporto
possono
incidere
fa5ori
di
diversa
natura,
non
sempre
governabili
dal
debitore.
Il
debitore
inadempiente
sempre
responsabile
e
quindi
tenuto
al
risarcimento
del
danno,
a
meno
che
non
provi
che
sia
sopravvenuta
impossibilit
a
lui
non
imputabile
(art.
1218);
qualsiasi
dicolt
ad
adempiere
irrilevante;
il
debitore
deve
provare
una
causa
a
lui
esterna,
inevitabile
o
imprevedibile,
che
non
avrebbe
mai
potuto
evitare
ado5ando
misure
idonee.
Il
debitore
e
il
creditore
devono
cmq
comportarsi
secondo
le
regole
della
corre5ezza
(art.
1175).
Il
regime
di
responsabilit
non
assolutamente
inderogabile:
le
par/
possono
convenire
un
diverso
criterio
di
ripar/zione
del
rischio
dellinadempimento,
ma
non
possono
escludere
preven/vamente
la
responsabilit
del
debitore
per
dolo
o
colpa
grave
il
rela/vo
pa5o
nullo
(art.
1229).
Il
debitore
che
nellesecuzione
della
prestazione
si
avvale
dellopera
di
terzi,
risponde,
salva
diversa
pa5uizione,
anche
dei
fa8
colposi
o
dolosi
di
ques/
(art.
1228)
La5uazione
della
prestazione
gode
di
una
tutela
reale
e
di
una
risarcitoria,
che
assicurano
al
creditore
insoddisfa5o,
ora
il
conseguimento
dello
stesso
bene
dovuto
(ogge5o
della
prestazione),
ora
un
equivalente
pecuniario.
Questul/mo
comprende
sia
la
perdita
ee8vamente
subita
sia
il
mancato
guadagno,
purch
luna
e
laltro
siano
conseguenza
immediata
e
dire5a
dellinadempimento
o
del
ritardo
(art.
1223);
sono
risarcibili
quindi
solamente
i
danni
che
possono
essere
considera/
conseguenza
dellinadempimento
o
del
ritardo.
SITUAZIONI
DI
GARANZIA
SITUAZIONI
DI
GARANZIA
PATRIMONIALE
Lart.
2740,
disponendo
che
il
debitore
risponde
delladempimento
delle
obbligazioni
con
tu8
i
suoi
beni
presen5
e
futuri,
delinea
lis/tuto
della
responsabilit
patrimoniale,
con
cui
il
creditore
insoddisfa6o
(a
causa
dellinadempimento)
pu
realizzare
il
suo
interesse
aggredendo,
in
via
esecu/va,
i
beni
del
debitore.
La
responsabilit
patrimoniale
opera
esclusivamente
a
seguito
dellinadempimento,
ma
non
ne
strumento
alterna/vo;
n
pu
essere
considerata
sempre
sa/sfa5oria
dellinteresse
del
creditore.
Lesecuzione
generica
o
per
espropriazione
consente
al
creditore
di
perseguire
la
medesima
u/lit
che
ladempimento
spontaneo
del
debitore
gli
avrebbe
procurato
soltanto
se
la
prestazione
dovuta
aveva
ad
ogge5o
una
somma
di
denaro;
altrimen/
lespropriazione
fa
conseguire
al
creditore
lequivalente
pecuniario
del
danno.
La
responsabilit
dellart.
1218
e
quella
dellart.
2740,
pur
operando
entrambe
a
seguito
dellinadempimento,
hanno
natura
e
funzione
diverse
la
prima
(responsabilit
personale)
determina
lobbligo
di
risarcire
il
danno;
la
seconda
(responsabilit
patrimoniale)
comporta
la
soggezione
dei
beni
presen/
e
futuri
del
debitore
allazione
esecu/va
del
creditore
insoddisfa5o;
questul/ma
dunque
presuppone,
oltre
allinadempimento
delloriginaria
obbligazione,
anche
linadempimento
della
conseguente
obbligazione
risarcitoria.
Responsabilit
patrimoniale
ed
esecuzione
forzata
non
coincidono
lesecuzione
forzata
in
forma
generica
invocabile
quando
la
situazione
creditoria
ha
per
ogge5o
la
consegna
di
una
somma
di
denaro;
lesecuzione
in
forma
specica
esperibile
nelle
ipotesi
di
inadempimento
di
credi/
aven/
ogge5o
diverso
dal
denaro,
quali
obbligazioni
di
dare,
di
fare
e
di
non
fare,
di
contrarre:
in
questul/mo
caso
il
creditore
pu
o5enere
una
sentenza
che
produce
gli
stessi
ee8
del
contra5o
non
concluso
(dallart.
2931).
Lesecuzione
in
forma
specica
sempre
sa/sfa5oria
dellinteresse
creditorio.
Regola
par
condicio
creditorum
se
una
persona
ha
pi
creditori,
ques/
hanno
eguale
diri5o
di
essere
soddisfa8
sui
beni
del
debitore
(art.
2741);
qualora
pi
creditori
abbiano
promosso
lespropriazione
forzata
ed
il
ricavato
della
vendita
non
sia
suciente
a
soddisfare
integralmente
le
loro
pretese,
vi
sar
una
ripar/zione
del
ricavato
proporzionale
nellammontare
dei
corrisponden/
credi/.
nullo
il
pa6o
commissorio
(art.
2744)
con
cui
si
conviene
che,
in
mancanza
del
pagamento
nel
termine
stabilito,
la
propriet
della
cosa
ipotecata
o
data
in
pegno
passa
al
creditore.
Appare
lecito
il
pa6o
marciano
con
cui
il
creditore,
nellipotesi
di
inadempimento,
diventa
proprietario
della
cosa
ricevuta
in
garanzia
previa
corresponsione
al
debitore
della
dierenza
tra
lammontare
del
credito
e
leventuale
maggior
valore
del
bene.
La
legge
prevede
cause
di
prelazione
che
comportano
posizioni
privilegiate
cara5erizzate
da
un
ordine
di
preferenza
nella
distribuzione
del
ricavato
della
vendita;
le
cause
legi8me
di
prelazione
sono
i
privilegi,
il
pegno
e
le
ipoteche
(art.
2741).
I
privilegi
possono
essere
generali
o
specici
(art.
2746):
i
primi
hanno
per
ogge5o
tu8
i
beni
mobili
del
debitore,
i
secondi
si
riferiscono
a
quelli
che
sono
in
una
par/colare
relazione
con
il
credito
del
quale
sintende
raorzare
la
tutela.
Par/colarmente
tutelata
la
posizione
del
creditore
nella
fase
che
va
dalla
cos/tuzione
alla
esigibilit
del
credito.
Se
il
debitore
aliena
qualche
suo
bene
ai
terzi,
il
creditore
pu
esperire
lazione
revocatoria
(dallart.
2901);
se
il
debitore
impedisce
lincremento
del
suo
patrimonio,
il
creditore
pu
agire
con
lazione
surrogatoria
(dallart.
2900);
se
il
debitore
si
comporta
in
modo
tale
da
suscitare
nel
creditore
il
fondato
/more
che
i
beni
ogge5o
della
sua
garanzia
patrimoniale
possano
essere
dissipa/,
il
creditore
pu
chiedere
il
sequestro
conserva/vo
di
alcuni
o
di
tu8
quei
beni
(art.
2905).
Ques/
strumen/
svolgono
una
funzione
conserva/va
della
garanzia
patrimoniale.
Lazione
revocatoria
ha
la
funzione
di
neutralizzare
gli
a8
di
disposizione
compiu/
dal
debitore
i
quali,
diminuendo
la
garanzia
patrimoniale,
sono
potenzialmente
pregiudizievoli
delle
ragioni
del
creditore.
Il
legislatore
prevede
che
il
creditore
pu
chiedere
che
gli
a8
di
disposizione
del
debitore
siano
dichiara/
inecaci
nei
suoi
confron/.
Degli
ee8
dellazione
revocatoria
si
avvantaggia
dunque
soltanto
il
creditore
che
labbia
proposta.
Il
bene
trasferito
resta
a
tu8
gli
ee8
nella
/tolarit
di
chi
lo
ha
acquistato
e
non
rientra
nel
patrimonio
del
debitore;
il
creditore,
a
seguito
dellinadempimento,
potr
aggredire
il
bene
in
via
esecu5va
anche
presso
il
terzo
acquirente
(art.
2902).
Presupposto
essenziale
dellazione
revocatoria
lesistenza
di
un
credito.
Un
a5o
di
disposizione
non
pregiudizievole
delle
ragioni
del
creditore
se
nel
patrimonio
del
debitore
permangano
beni
di
valore
superiore
al
debito.
richiesto
inne
un
ulteriore
requisito
di
natura
sogge8va:
la
consapevolezza
del
debitore
di
ledere
la
garanzia
patrimoniale
del
creditore.
Lazione
surrogatoria
non
colpisce
soltanto
la
posizione
del
debitore,
ma
coinvolge
necessariamente
anche
quella
di
chi
(il
terzo)
sia
stato
parte
della5o
di
disposizione,
in
quanto
il
creditore
pu
aggredire
il
bene
ogge5o
della5o
anche
presso
il
terzo
che
pur
ne
a
tu8
gli
ee8
divenuto
proprietario.
Al
ne
di
contemperare
le
esigenze
di
tutela
del
terzo
con
quelle
dei
creditori,
si
richiede
che
anche
il
terzo
fosse
consapevole
del
potenziale
pregiudizio;
se
il
terzo
in
buona
fede
lazione
revocatoria
non
pu
essere
u/lmente
esperita.
Lazione
revocatoria
si
prescrive
in
5
anni
dalla
data
della5o
(art.
2903).
Mentre
con
lazione
revocatoria
il
creditore
reagisce
a
comportamen/
a8vi
del
debitore,
con
lazione
surrogatoria
egli
evita
il
pregiudizio
conseguente
allinerzia
del
debitore
che,
trascurando
lesercizio
di
diri8
ed
azioni
dei
quali
sia
5tolare,
impedisca
lincremento
della
garanzia
patrimoniale;
il
creditore
legi8mato
a
sos/tuirsi
al
debitore
e
ad
esercitare
i
diri8
dei
quali
ques/
/tolare
(art.
2900).
Lazione
revocatoria
opera
soltanto
a
favore
del
creditore
che
labbia
esperita,
lazione
surrogatoria
determina
un
incremento
del
patrimonio
del
debitore
che
va
invece
a
vantaggio
di
tu8
i
creditori.
Presupposto
essenziale
lesistenza
di
un
credito.
I
creditori
possono
surrogarsi
al
debitore
inerte
nellesercizio
di
diri8
o
nellesperimento
di
azioni
che
spe5ano
verso
i
terzi,
che
abbiano
natura
patrimoniale
e
che
non
debbano
essere
personalmente
esercita/
dal
loro
/tolare.
Il
sequestro
conserva/vo
so5rae
al
debitore,
sia
materialmente
sia
giuridicamente,
la
disponibilit
dei
beni,
realizzando
una
forma
di
tutela
preven/va
della
garanzia
patrimoniale.
Anch
possa
essere
concesso
necessario
che
sussistano
il
credito
vantato
e
il
pericolo
di
alienazione
o
di
dissipazione
dei
propri
beni
da
parte
del
debitore.
I
beni,
no
alla
conclusione
del
processo,
sono
ada/
ad
un
custode.
Al
termine
del
processo,
se
il
credito
realmente
esistente,
il
creditore
inizia
lespropriazione
forzata,
se
il
credito
inesistente,
il
debitore
recupera
i
beni
sequestra/
e
pu
chiedere
il
risarcimento
dei
danni.
Pegno
e
ipoteca
assolvono
una
comune
funzione:
quella
di
cos/tuire
una
garanzia
specica
che
consente
al
creditore
insoddisfa5o,
nellipotesi
di
pegno,
di
procedere
alla
vendita
del
bene
(dallart.
2975)
o
di
richiederne
lassegnazione
(art.
2798)
e,
nellipotesi
dellipoteca,
di
procedere
allespropriazione
dei
beni
(art.
2891).
Il
pegno
si
cos/tuisce
per
accordo
della
par/
seguito
dalla
consegna
della
cosa
o
dei
documen/
o
nelle
forme
prescri5e
(art.
2786);
esso
esiste
dolo
se
esiste
il
debito
da
garan/re.
Lindivisibilit
del
pegno
comporta
inne
che
esso
garan/sca,
salvo
diversa
volont
delle
par/,
lintero
credito
no
alla
sua
totale
realizzazione.
Il
pegno
pu
avere
come
ogge5o
beni
mobili,
universalit
di
mobili,
credi5
e
altri
diri8
aven5
a
loro
volta
per
ogge6o
beni
mobili
(art.
2784).
Il
bene
gravato
da
pegno
passa
nel
possesso
del
creditore
lo
spossessamento
consente
la5uazione
della
funzione
di
garanzia.
A
seguito
dello
spossessamento,
la
cosa
passa
al
creditore,
ma
possibile
che
essa
sia
consegnata
ad
un
terzo
o
custodita
congiuntamente
dal
concedente
e
dal
creditore
(art.
2786).
Se
data
in
pegno
una
cosa
fru8fera,
il
creditore,
salvo
pa5o
contrario,
pu
far
propri
i
fru8
(art.
2791);
inoltre,
senza
il
consenso
del
concedente,
il
creditore
non
pu
godere
del
bene
n
concederlo
a
sua
volta
in
godimento
o
in
pegno
(art.
2792).
Il
pegno
si
es/ngue
oltre
che
per
rinunzia
alla
garanzia,
con
les/nzione
del
credito
garan/to,
il
perimento
della
cosa
o
les/nzione
del
diri5o
gravato
dalla
garanzia.
Lipoteca
nasce
con
liscrizione
nei
pubblici
registri
immobiliari
(art.
2808),
che
rappresenta
una
pubblicit
cos5tu5va
e
si
dis/ngue
dalla
trascrizione
che
pubblicit
dichiara/va;
nel
periodo
che
precede
liscrizione
sussiste
soltanto
un
diri5o
del
creditore
alla
cos/tuzione
dellipoteca.
Si
dis/nguono
lipoteca
legale,
giudiziale
e
volontaria,
a
seconda
che
derivino
da
una
previsione
legisla/va,
da
una
sentenza
di
condanna
al
pagamento
di
una
somma
di
denaro
o
da
un
a5o
negoziale.
Lart.
2810
elenca
i
beni
che
possono
essere
grava/
da
ipoteca.
Una
volta
cos/tuita,
lipoteca
a5ribuisce
al
creditore
il
diri6o
di
espropriare
i
beni
vincola5
e
di
soddisfarsi,
con
diri6o
di
prelazione,
sul
ricavato
della
loro
vendita;
la
prelazione
regolata
dal
grado,
che
cos/tuito
dal
numero,
tenuto
in
ordine
cronologico,
delliscrizione.
Il
creditore
ipotecario
pu
agire
contro
chi
non
debitore
quando
lipoteca
stata
concessa
da
altri.
Il
rapporto
ipotecario
si
pu
es/nguere
per
scadenza
del
termine,
per
il
vericarsi
della
condizione
risolu/va,
per
il
perimento
del
bene,
per
rinunzia
del
creditore.
Liscrizione
dellipoteca
perde
ecacia
dopo
20
anni
dalla
sua
data,
ma
les/nzione
della
garanzia
pu
essere
evitata
domandando
la
rinnovazione
delliscrizione.
Fideiussore
colui
che
obbligandosi
personalmente
verso
il
creditore
garan5sce
ladempimento
dellobbligazione
altrui
(art.
1936).
Il
creditore
deve
cmq
chiedere
ladempimento
prima
al
debitore
principale
e
poi
al
garante.
PRESCRIZIONE
E
DECADENZA
Il
decorso
di
un
dato
periodo
di
tempo,
combinato
con
altri
elemen/,
pu
dar
luogo
allacquisto
o
alles/nzione
di
una
situazione
sogge8va;
nella
prima
ipotesi
si
discorre
si
usucapione,
nella
seconda
di
prescrizione
e
decadenza.
Il
codice
vigente,
a
dierenza
di
quello
del
1865,
ha
separato
la
disciplina
dellusucapione,
inserendola
nel
libro
della
propriet,
da
quella
della
prescrizione,
inserendola
alla
ne
del
libro
della
tutela
dei
diri8
e
aancandogli
la
decadenza.
La
prescrizione
produce
les5nzione
della
situazione
sogge8va
per
ee6o
dellinerzia
del
suo
5tolare,
che
non
la
esercita
per
il
tempo
determinato
dalla
legge
(art.
2934).
Il
fondamento
ravvisato
nellesigenza
di
certezza
dei
rappor/
giuridici
e
nella
necessit
di
paralizzare
lesercizio
di
diri8
dopo
anni
di
inerzia,
quando
nella
colle8vit
si
ormai
formata
la
convinzione
della
loro
inesistenza;
il
decorso
del
tempo
rende
palese
il
disinteresse
del
/tolare
e
lascia
presumere
che
ques/
non
intenda
pi
esercitare
il
diri5o
o
che
vi
abbia
rinunziato.
Essa
prospe5ata
come
un
is/tuto
di
ordine
pubblico
con
la
conseguente
inderogabilit
della
sua
disciplina
lautonomia
negoziale
non
pu
modicarne
la
disciplina.
Si
sempre
a5ribuito
alla
prescrizione
ecacia
es/n/va
del
diri5o,
ma
evidentemente
essa
potrebbe
essere
qualicata
modica/va,
in
quanto
la
prescrizione
es/nguerebbe
lazione,
non
il
diri5o
(il
pagamento
del
debito
prescri5o
non
indebito
perch
il
diri5o
non
si
sarebbe
is/nto).
Ogni
diri5o
si
es/ngue
per
prescrizione,
ma
non
ne
sono
ogge5o
quelli
della
personalit
e
quelli
a8nen/
a
rappor/
familiari,
le
azioni
di
contestazione
e
di
reclamo,
di
impugnazione
del
riconoscimento
per
dife5o
di
veridicit
e
di
dichiarazione
giudiziale
della
paternit
e
della
maternit,
il
diri5o
di
propriet
in
quanto
assoluto
e
da
far
valere
allesterno
del
rapporto
giuridico,
la
qualit
di
erede,
e
il
diri5o
di
far
valere
la
nullit
del
contra5o.
Il
termine
di
prescrizione
decorre
dal
giorno
nel
quale
il
diri5o
pu
essere
fa5o
valere
(non
ci
inerzia
no
a
quando
non
giuridicamente
possibile
far
valere
il
diri5o)
(art.
2935);
il
termina
ordinario
di
prescrizione,
che
vale
quando
non
ne
sia
stabilito
uno
dierente,
di
10
anni(art.
2946).
Se
linerzia
il
presupposto
della
prescrizione,
questa
non
opera
se
sopraggiunge
una
causa
che
gius/chi
linerzia
(sospensione)
e
se
linerzia
cessa
perch
il
diri5o
esercitato
(interruzione).
La
decadenza
comporta
les5nzione
di
un
diri6o
che
non
sia
stato
esercitato
entro
un
dato
termine:
linerzia
del
/tolare
e
il
decorso
del
tempo
fanno
s
che
il
diri5o
si
es/ngue.
A
base
della
decadenza
vi
unesigenza
obie8va
di
certezza
delle
situazioni
giuridiche:
taluni
diri8
devono
essere
esercita/
entro
un
breve
o
brevissimo
periodo
di
tempo
se
il
/tolare
non
esercita
il
diri5o
entro
il
termine
ssato
si
ha
es/nzione
per
decadenza.
Soltanto
nella
decadenza
lesigenza
di
certezza
assoluta,
mentre
nella
prescrizione
tale
esigenza
si
combina
con
le
ragioni
dellinerzia.
Alla
decadenza
non
si
applicano
le
norme
rela/ve
alla
sospensione
e
allinterruzione;
il
fa5o
ogge8vo
del
decorso
del
tempo
comporta
les5nzione
del
diri6o,
senza
che
abbiano
rilievo
le
condizioni
sogge8ve
del
5tolare
che
gius5cano
linerzia
la
decadenza
pu
essere
impedita
solamente
dal
compimento
della5o
previsto.
Non
tu8
i
diri8
sono
sogge8
a
decadenza.
Essa
generalmente
stabilita
dalla
legge,
che
talora
prevede
che
la
ssazione
del
termine
sia
opera
del
giudice.
essere
iden/cata
come
funzione
economico-sociale
del
contra5o,
oppure
anche
come
sintesi
degli
ee8
giuridici
essenziali
del
contra5o.
Logge6o
il
centro
intorno
al
quale
ruota
il
contra5o;
alcune
disposizioni
lo
iden/cano
espressamente
con
la
prestazione,
altre
con
la
cosa,
la
porzione
della
realt
materiale
intorno
alla
quale
ruotano
gi
interessi.
I
requisi/
dellogge5o
sono
la
liceit,
la
possibilit,
la
determinatezza
o
la
determinabilit
(
art.
1346).
La
nozione
di
forma
in
senso
lato
indica
il
veicolo
(
dichiarazione
o
comportamento
concludente)
mediante
il
quale
si
riconoscono
gli
interessi;
in
senso
stre5o
invece,
si
iden/ca
nel
documento
(
a5o
pubblico
o
scri5ura
privata)
dal
quale
risulta
la
manifestazione
di
volont.
In
assenza
di
prescrizioni
di
determinate
forme,
le
par/
sono
libere
di
ado5arne
una
qualsiasi,
basta
che
sia
prescri5a
dalla
legge
a
pena
di
nullit.
FORMAZIONE
DEI
CONTRATTI
Lordinamento
prevede
diversi
procedimen/
idonei
alla
formazione
di
un
contra5o.
Il
primo
costruito
sullo
scambio
del
consenso
due
o
pi
persone
si
accordano
sul
contenuto
del
contra5o
che
intendono
concludere;
il
contra5o
concluso
nel
momento
in
cui
chi
ha
fa5o
la
proposta
ha
conoscenza
dellacce5azione
dellaltra
parte
(
art.
1326).
La
proposta
la5o
prenegoziale
con
il
quale
una
parte
prospe5a
allaltra
(
oblato)
il
contenuto
contra5uale,
che
deve
essere
completo
ed
espresso
nella
forma
richiesta.
Lacce5azione
esprime
la
volont
di
vincolarsi
al
contra5o
proposto;
unacce5azione
non
conforme
vale
come
controproposta,
la
quale
richiede
a
sua
volta
lacce5azione
della
controparte.
Essa
deve
pervenire
al
proponente
nel
termine
da
lui
stabilito
o
in
quello
ordinariamente
necessario
secondo
la
natura
dellaare
o
secondo
gli
usi
(
art.
1326).
Entrambe
sono
revocabili
no
a
quando
il
contra5o
non
sia
concluso
(
art.
1328)
la
revoca
della
proposta
deve
essere
inviata
alloblato
prima
che
arrivi
la
sua
acce5azione;
la
revoca
dellacce5azione
deve
arrivare
al
proponente
prima
dellacce5azione
stessa;
tu5avia
loblato,
se
ha
iniziato
in
buona
fede
lesecuzione
del
contra5o
dopo
lacce5azione
e
prima
di
venire
a
conoscenza
della
revoca,
ha
diri5o
a
essere
indennizzato
per
le
spese
e
le
perdite
subite.
La
proposta
e
lacce5azione
decadono
per
la
morte
o
lincapacit
sopravvenuta
del
dichiarante
prima
della
conclusione
del
contra5o.
Loblato,
se
gli
sia
richiesto
dal
proponente
o
dalla
natura
dellaare
o
dagli
usi,
pu
iniziare
lesecuzione
senza
dover
prima
acce5are;
deve
darne
per
tempes/vo
avviso
allaltra
parte,
pena
risarcimento
del
danno
(
art.
1327).
Un
diverso
procedimento
di
conclusione
del
contra5o
loerta
al
pubblico
la
proposta
non
ha
un
des/natario
prestabilito
ma
dire5a
a
chiunque
ne
abbia
conoscenza;
ai
ni
della
conclusione
del
contra5o
suciente
che
chi
interessato
manifes/
lacce5azione
(
il
negoziante
che
espone
le
merci
con
il
prezzo
di
vendita).
Art.
1333
disciplina
la
formazione
del
contra5o
con
obbligazioni
a
carico
della
sola
parte
proponente;
la
proposta
irrevocabile
e
il
contra5o
concluso
se
loblato
non
riuta
nel
termine
richiesto
dalla
natura
dellaare
o
dagli
usi.
Il
consenso
delle
par/
non
sempre
suciente
alla
conclusione
del
contra5o;
talvolta
il
procedimento
si
consegna
con
la
consegna
materiale
del
bene
dedo5o
in
ogge5o
contra6o
reale.
Le
par/
hanno
il
dovere
di
comportarsi
secondo
buona
fede
nelle
tra5a/ve
e
nella
conclusione
del
contra5o
(
art.
1337).
Spe5a
al
contraente
tecnicamente
consapevole
(
ad
es.
medico)
la
selezione
dei
da/
da
fornire
alla
controparte,
secondo
il
suo
interesse,
e
la
loro
comunicazione
in
termini
comprensibili;
il
suo
adempimento
talvolta
incide
dire5amente
su
situazioni
tutelate
a
livello
cos/tuzionale.
Alla
violazione
agli
obblighi
di
buona
fede
nelle
tra5a/ve
e
nella
conclusione
del
contra5o
segue
la
responsabilit
precontra5uale
la
misura
del
danno
risarcibile
e
la
disciplina
di
questa
forma
di
responsabilit
dipendono
dalla
sua
collocazione
in
ambito
extracontra5uale
o
contra5uale.
SINGOLI
CONTRATTI
Nella
realt
ci
si
imba5e
non
in
un
generico
contra5o
rispondente
alla
disciplina
generale
(dallart.
1321
al
1469),
ma
in
singoli
contra8,
specici
per
funzione
e
per
ogge5o,
ciascuno
dei
quali
dotato
di
un
peculiare
regolamento;
questo
o
si
sostanzia
in
una
norma/va
prevista
dallordinamento
(contra5o
/pico),
o
sogge5o
allautoregolamentazione
(contra5o
a/pico).
Esistono
a)
contra8
rela/vi
al
trasferimento
di
situazioni,
b)
al
godimento
e
alluso
di
beni,
c)
allesecuzione
di
opere
e
servizi,
d)
contra8
a
/tolo
gratuito
e
di
liberalit,
e)
aleatori,
f)
di
garanzia
e
di
nanziamento,
g)
dire8
a
comporre
e
prevenire
li/.
a)
COMPRAVENDITA
La
compravendita
il
contra5o
che
ha
per
ogge5o
il
trasferimento
della
propriet
di
una
cosa
o
di
un
altro
diri6o
verso
il
corrispe8vo
di
un
prezzo
(art.
1470);
quindi
a
ee8
reali
o
trasla5vo
poich
realizza
il
trasferimento
del
diri5o;
consensuale
in
quanto
la
propriet
o
il
diri5o
si
acquistano
per
ee5o
del
consenso
della
par/
legi8mamente
manifestato
(art.
1376).
In
alcune
situazioni
che
non
consentono
limmediato
ee5o
trasla/vo,
il
contra5o
ha
ecacia
obbligatoria,
nel
senso
che
il
venditore
ha
lobbligo
di
procurare
lacquisto
dellogge5o
venduto
al
compratore.
Nella
vendita
di
cose
generiche,
la
propriet
si
trasferisce
con
la
specicazione
della
quan/t
negoziata
(ad
es.
10
quintali
di
grano).
Nella
vendita
di
cosa
futura,
la
cosa
non
esiste
aa5o
o
in
via
di
formazione,
quindi
la
vendita
si
realizza
soltanto
quando
la
cosa
viene
ad
esistenza
(art.
1472).
La
vendita
di
cosa
futura
pu
assumere
funzione
commuta5va
o
aleatoria:
nella
prima
il
compratore
corre
un
rischio
(ad
es.
variazioni
stagionali
nella
quan/t
e
qualit
del
raccolto)
e
se
la
cosa
non
viene
ad
esistenza
il
contra5o
nullo
(art,
1472);
nella
seconda
logge5o
della
vendita
diviene
la
speranza
e
il
contra5o
genera
cmq
per
il
compratore
lobbligo
di
pagare
il
prezzo,
anche
se
non
viene
soddisfa5o.
La
vendita
di
cosa
altrui
produce
a
carico
del
venditore
lobbligo
di
acquistare
la
cosa
dal
proprietario
per
trasme5erla
al
compratore
(art.
1478);
linadempimento
dellobbligo
di
procurare
lacquisto
della
cosa
produce
lobbligo
di
risarcire
il
danno.
Con
lacquisto
della
/tolarit
del
diri5o
si
trasferiscono
anche
i
rischi,
intesi
come
incidenza
del
danno
nellipotesi
di
perimento
o
deterioramento
fortuito
della
cosa;
la
consegna
del
bene,
di
regola
ininuente
ai
ni
del
passaggio
del
rischio,
ha
rilevanza
nella
vendita
con
riserva
di
propriet,
l
dove
lacquisto
della
propriet
dierito
al
pagamento
dellul/ma
rata
del
prezzo,
mentre
il
passaggio
del
rischio
collegato
al
momento
della
consegna
(art.
1523).
Cos/tuisce
elemento
essenziale
della
compravendita
il
prezzo,
inteso
come
corrispe8vo
in
denaro
(art.
1470);
esso
deve
essere
determinato
o
determinabile;
normalmente
concordato
dalle
par/,
ma
la
sua
determinazione
pu
essere
rimessa
a
un
terzo
arbitratore
(art.
1473).
La
forma
scri6a
prescri5a
a
pena
di
nullit
soltanto
per
la
vendita
di
immobili.
La
posizione
del
venditore
consiste
in
una
serie
di
obblighi
ha
lobbligo
di
consegnare
la
cosa
al
compratore,
di
far
acquistare
al
compratore
la
propriet
del
diri6o
e
di
garan5re
il
compratore
dallevizione
e
dai
vizi
della
cosa
(art.
1476).
La
legge
prevede
che
la
cosa
sia
consegnata
nello
stato
nel
quale
era
al
momento
della
vendita
e
stabilisce
che
no
alla
consegna
il
venditore
deve
custodirla
(art.
1477).
La
garanzia
per
evizione
consiste
nella
responsabilit
del
venditore
verso
il
compratore
qualora
la
cosa
acquistata
presen/
vizi
giuridici
che
ostacolino
lacquisto
della
propriet
(ad
es.
la
cosa
viene
rivendicata
da
terzi);
il
compratore
pu
sospendere
il
pagamento
del
prezzo
(art.
1481)
o
il
risarcimento
del
danno
(art.
1483).
Levizione
pu
anche
essere
minore:
quando
la
cosa
gravata
da
oneri
o
da
diri8
di
godimento
di
terzi,
non
apparen/
e
non
dichiara/,
che
ne
diminuiscono
il
libero
godimento,
il
compratore
pu
domandare
una
riduzione
del
prezzo
o
la
risoluzione
del
contra5o
(art.
1489).
Il
venditore
tenuto
inoltre
a
garan/re
al
compratore
linesistenza
di
vizi
materiali
della
cosa,
non
dichiara/
e
non
no/
al
compratore,
che
la
rendono
inidonea
alluso
a
cui
des/nata
o
ne
diminuiscano
in
modo
apprezzabile
il
valore
(art.
1490);
ee5o
della
garanzia
di
consen/re
al
compratore
una
scelta
tra
risoluzione
del
contra5o,
riduzione
del
prezzo
o
eliminazione
dei
dife8
a
cura
del
venditore,
e
il
compratore
ha
diri5o
al
risarcimento
se
il
venditore
non
prova
di
aver
ignorato
senza
colpa
i
vizi
della
cosa
(art.
1494).
Il
compratore
tutelato
anche
quando
la
cosa
acquistata
non
ha
le
qualit
promesse
dal
venditore
o
quelle
essenziali
per
luso
cui
il
bene
des/nato:
egli
pu
chiedere
la
risoluzione
per
inadempimento
o
la
riduzione
del
prezzo
(art.
1497).
Nellipotesi
di
cosa
avente
iden/t
diversa
da
quella
pa5uita,
prevista
lazione
di
risoluzione
del
contra5o
per
inadempimento
(art.
1453).
Obbligo
principale
del
compratore
quello
di
pagare
il
prezzo
nel
tempo
e
luogo
ssa5;
in
mancanza
di
pa5uizioni,
il
pagamento
va
fa5o
alla
consegna
e
nel
luogo
ove
questa
deve
avvenire,
altrimen/
al
domicilio
del
venditore
(art.
1498).
Norme
speciche
regolano
alcune
vendite.
Con
riferimento
allogge5o,
il
codice
disciplina
minutamente
la
vendita
delle
merci
o,
pi
in
generale,
dei
beni
mobili
(dallart.
1510
al
1522).
Diversi
pa8
possono
essere
inseri/
nel
contra5o.
La
vendita
con
riserva
di
gradimento
si
perfeziona
solo
con
la
comunicazione
del
gradimento
del
compratore
al
venditore
(art.
1520);
la
vendita
a
prova
so5oposta
alla
condizione
che
la
cosa
abbia
le
qualit
pa5uite
e
sia
idonea
alluso
cui
era
des/nata
(art
.
1521);
la
vendita
su
campione
so5oposta
alla
condizione
che
la
merce
consegnata
sia
perfe5amente
uguale
al
campione
assunto
dai
contraen/
e
ogni
diormit
porta
alla
risoluzione
del
contra5o
(art.
1522);
la
vendita
su
documen/
ha
per
ogge5o
cose
mobili
rappresentate
da
documen/
che
a5ribuiscono
a
chi
li
possiede
il
diri5o
di
avere
le
cose
e
di
disporne
(dallart.
1527).
Con
il
pa5o
di
risca5o
il
venditore
si
riserva
il
diri5o
di
riavere
la
cosa
venduta
mediante
la
res/tuzione
del
prezzo
maggiorato
dei
rimborsi
stabili/
dalla
legge
(dallart
1500).
Nella
vendita
con
riserva
di
propriet
il
pagamento
del
prezzo
dilazionato
in
pi
rate
e
il
compratore
acquista
la
propriet
della
cosa
soltanto
con
il
pagamento
dellul/ma
rata
di
prezzo,
ma
assume
i
rischi
dal
momento
della
consegna
(art.
1523);
linadempimento
del
compratore
che
non
paga
le
rate
determina
la
risoluzione
del
contra5o,
a
meno
che
non
si
tra8
di
una
sola
rata
che
non
superi
1/8
del
prezzo
(art.
1525).
PERMUTA
La
permuta
si
dierenzia
dalla
vendita
perch
lo
scambio
non
tra
cosa
e
prezzo
ma
tra
cosa
e
cosa
(art.
1552);
contra5o
a
/tolo
oneroso
e
consensuale;
le
norme
stabilite
per
la
vendita
si
applicano
alla
permuta,
in
quanto
siano
con
questa
compa/bili
(art.
1555).
SOMMINISTRAZIONE
La
somministrazione
il
contra5o
con
il
quale
una
parte
si
obbliga
a
fornire
periodicamente
o
con/nua/vamente
le
cose
convenute
verso
il
pagamento
di
un
determinato
prezzo
(art.
1559);
nella
somministrazione
periodica
il
prezzo
va
pagato
al
termine
della
singola
fornitura
e
in
proporzione
ad
essa,
in
quella
con/nua/va
secondo
le
scadenze
duso
(art.
1562).
Le
par/
possono
prevedere
una
clausola
di
esclusiva
a
favore
delluna
o
dellaltra
(art.
1567-1568).
In
caso
di
inadempimento
di
una
delle
par/,
laltra
pu
chiedere
la
risoluzione
del
contra5o
se
linadempimento
ha
una
notevole
importanza
ed
tale
da
menomare
la
ducia
nellesa5ezza
dei
successivi
adempimen/
(art.
1564).
CONCESSIONE
DI
VENDITA
La
concessione
di
vendita,
contra5o
molto
usato
nella
distribuzione
commerciale,
regola
i
rappor/
tra
produ5ori
e
rivenditori
al
de5aglio:
una
parte
simpegna
ad
acquistare
e
rivendere
i
prodo8
(ad
es.
automobili)
di
una
data
impresa,
che
a
sua
volta
simpegna
a
fornirli.
Essenziale
al
contra5o
che
il
concessionario
sia
al
tempo
stesso
autorizzato
e
obbligato
a
usare
nella
propria
impresa
il
marchio
e
linsegna
del
produ5ore;
il
concessionario
obbligato
a
pra/care
i
prezzi
e
le
condizioni
impos/
dal
produ5ore.
MUTUO
Il
mutuo
il
contra5o
mediante
il
quale
una
parte
(mutuante)
consegna
allaltra
(mutuatario)
una
determinata
quan5t
di
denaro
o
di
altre
cose
fungibili
e
questa
si
obbliga
a
res5tuire
cose
della
stessa
specie
e
qualit
(art.
1813).
Il
contra5o
realizza
una
funzione
di
pres/to
di
consumo;
il
mutuatario
acquista
la
propriet
delle
cose
mutuate
(art.
1814)
delle
quali
pu
servirsi
res/tuendone
altre5ante
della
medesima
qualit.
Il
mutuo
di
denaro
svolge
una
funzione
credi5zia
e
rappresenta
il
proto/po
dei
contra8
di
credito;
contra6o
reale
perch
la
consegna
della
cosa
consente
al
mutuatario
limmediata
disponibilit
delle
cose.
normalmente
oneroso
in
quanto
il
mutuatario
deve
corrispondere
gli
interessi
al
mutuante
(art.
1815).
La
misura
degli
interessi
pu
essere
convenuta,
e
se
il
tasso
superiore
a
quello
legale,
gli
interessi
devono
essere
determina/
per
iscri5o
(art.
1284);
la
pa5uizione
di
interessi
usurari,
cio
quello
che
superano
il
tasso
medio
aumentato
della
met,
rende
nulla
la
clausola
e
non
sono
dovu/
interessi
(art.
1815).
Normalmente
il
termine
di
res/tuzione
stabilito
dalle
par/
o,
in
mancanza,
dal
giudice
secondo
le
circostanze;
parimen/
ssato
dal
giudice
ove
sia
stato
convenuto
che
il
mutuatario
paghi
solo
quando
potr
(art.
1817).
Se
stata
convenuta
la
res/tuzione
rateale
e
il
mutuatario
non
paga
anche
una
sola
rata,
il
mutuante
pu
chiedere
limmediata
res/tuzione
dellintero
(art.
1819).
La
legge
o
le
par/
possono
stabilire
che
le
somme
mutuate
siano
impiegate
per
specica
des/nazione:
ci
accade
spesso
in
presenza
di
mutui
agevola/.
FACTORING
Mediante
il
factoring
limpresa
produ6rice
di
beni
o
servizi
cede,
dietro
corrispe8vo,
i
propri
credi5
presen5
e
futuri,
ad
una
societ
di
factoring
che
pu
essere
unazienda
di
credito
o
altra
impresa
iscri5a
in
apposito
albo.
Il
factor
assume
diversi
compi/
rispe5o
ai
credi/
pu
curarne
la
riscossione;
pu
rendersi
cessionario
soltanto
di
alcuni
credi/,
lasciando
al
cedente
il
rischio
della
solvenza
del
debitore
ceduto,
o
assumendo
tale
rischio
e
liberando
il
cedente
dallobbligo
di
garan/re
il
soddisfacimento
del
credito
ceduto.
Quando
il
factor
diventa
/tolare
dei
credi/
cedu/
deve
pagare
un
prezzo
che
normalmente
non
corrisponde
allen/t
dei
credi/;
il
pagamento
di
norma
dilazionato
nel
tempo.
b)
LOCAZIONE
La
locazione
contra6o
di
scambio
con
il
quale
una
parte
(locatore)
a6ribuisce
allaltra
(condu5ore)
il
godimento
di
una
cosa
mobile
o
immobile
per
un
tempo
determinato
e
contro
un
corrispe8vo,
denominato
secondo
la
natura
della
cosa
(art.
1571);
essa
consente
al
locatore
di
o5enere
il
corrispe8vo
del
godimento
della
cosa
concesso
ad
altri,
pur
conservandone
la
/tolarit.
contra5o
oneroso,
consensuale
e
ad
ecacia
obbligatoria,
in
quanto
allincontro
dei
consensi
consegue
soltanto
un
obbligo
a
lasciar
godere;
contra5o
a
forma
libera,
salvo
che
si
tra8
di
locazione
immobiliare
con
durata
ultranovennale
o
di
locazione
di
immobili
ad
uso
abita/vo;
contra5o
di
durata,
la
quale
pu
essere
contra5ualmente
determinata
o
indeterminata:
se
determinata
non
pu
eccedere
i
30
anni
(art.
1573).
Lobbligazione
fondamentale
del
locatore
di
far
godere
la
cosa
al
condu6ore;
si
riferiscono
a
questo
lobbligo
di
consegna
della
cosa
in
buono
stato,
di
manutenzione
del
buono
stato
loca/vo
e
della
garanzia
del
pacico
godimento
(art.
1575)
se
la
cosa
ae5a
da
vizi
occul/,
che
la
rendono
non
idonea
alluso,
il
condu5ore
pu
chiedere
la
risoluzione
del
contra5o
o
la
riduzione
del
prezzo,
oltre
al
risarcimento
del
danno
(art.
1578);
lobbligo
di
mantenere
la
cosa
in
buono
stato
comporta
lesecuzione
delle
riparazioni
necessarie,
ecce5o
quelle
di
piccola
manutenzione
che
gravano
sul
condu5ore,
a
carico
del
locatore
(art.
1576);
il
locatore
deve
evitare
di
disturbare
il
godimento
del
condu5ore
e
fare
in
modo
che
impedimen/
non
provengano
da
terzi.
Le
obbligazioni
del
condu6ore
sono:
prendere
in
consegna
la
cosa,
pagare
il
corrispe8vo,
usare
la
cosa
secondo
quanto
scri5o
nel
contra5o,
res/tuirla
al
termine
della
locazione
(art.
1587)
il
condu5ore
deve
osservare
la
diligenza
del
buon
padre
di
famiglia,
cio
responsabile
del
danneggiamento
della
cosa,
salvo
prova
della
sua
estraneit,
anche
se
provocato
da
terzi
ammessi
al
godimento
della
stessa
(art.
1588);
la
res/tuzione
della
cosa
deve
avvenire
nel
termine
previsto
e
nello
stato
nel
quale
il
condu5ore
lha
ricevuta,
salvo
il
deterioramento
derivante
dalluso
in
conformit
del
contra5o
(art.
1590).
I
contra8
di
locazione
di
immobili
ad
uso
abita/vo
deve
avere
per
legge
forma
scri5a;
il
condu5ore
oltre
al
canone
deve
pagare
le
spese
di
ordinaria
ges/one
condominiale
e
pu
recedere
il
contra5o
in
qualsiasi
momento
per
gravi
mo/vi
o
perch
le
par/
lhanno
convenuto
(ci
non
vale
per
il
locatore
che
pu
risolvere
il
contra5o
solo
per
inadempimento
del
condu5ore).
La
locazione
di
immobili
ad
uso
non
abita/vo
si
cara5erizza
sopra5u5o
per
la
libert
nel
concordare
la
misura
del
canone;
il
condu5ore
pu
recedere
prima
della
scadenza
per
mo/vi
gravi,
mentre
il
locatore
pu
farlo,
alla
prima
scadenza,
solo
per
par/colari
ragioni,
quali
uso
dellimmobile
ad
uso
abita/vo,
economico,
professionale,
demolizione,
ristru5urazione,
mentre
alla
seconda
scadenza,
liberamente.
LEASING
Nel
leasing
nanziario
una
parte
(concedente)
si
obbliga
ad
acquistare,
su
indicazione
dellaltra
(u/lizzatore),
un
determinato
bene,
e
lo
me6e
a
sua
esclusiva
disposizione
alla
scadenza
pressata
e
gli
ore
la
possibilit
di
acquisirlo,
res5tuirlo
o
rinnovarne,
a
condizioni
pi
favorevoli,
lu5lizzazione;
in
corrispe8vo
delle
prestazioni
ricevute,
lu/lizzatore
versa
al
concedente
un
canone
in
rate
e
assume
i
rischi
ineren/
al
bene.
Qualora
lu/lizzatore,
al
termine
del
contra5o,
decida
di
esercitare
il
diri5o
di
opzione
e
quindi
di
acquistare
la
/tolarit
del
bene,
tenuto
al
pagamento
di
un
ulteriore
corrispe8vo.
Il
meccanismo
del
leasing
sarebbe
per
alcuni
simile
ad
un
a5o
poich
assicurerebbe
prevalentemente
il
godimento
del
bene,
per
altri
invece,
ricorda
la
vendita
a
rate
con
riserva
di
propriet,
perch
la
nalit
lacquisizione
deni/va
del
bene.
Una
variazione
del
leasing
il
sale
and
lease
back
limprenditore
vende
al
concedente
un
suo
bene
e
ques/
glielo
concede
in
leasing;
in
tal
modo
o8ene
una
liquidit
immediata
per
il
corrispe8vo
del
prezzo,
non
perde
il
godimento
del
bene
e
pu
riacquistarne
la
propriet,
esercitando
il
diri5o
di
opzione.
COMODATO
Il
comodato
contra5o
con
il
quale
una
parte
(comodante),
dando
allaltra
(comodatario)
una
cosa
inconsumabile,
mobile
o
immobile,
anch
se
ne
serva
per
un
tempo
e
per
un
uso
determina5,
acquista
il
credito
di
res5tuzione
della
cosa
data
alla
ne
del
rapporto;
contra5o
reale,
in
quanto
si
perfeziona
con
la
consegna
della
cosa,
e
gratuito
(art.
1803).
Il
comodato
de5o
pres/to
di
uso,
a
dierenza
del
mutuo
che
de5o
pres/to
di
consumo.
Il
comodatario
ha
la
semplice
detenzione
della
cosa,
della
quale
per
non
pu
disporre;
il
comodatario
pu
e
deve
servirsi
della
cosa.
Esistono
obbligazioni
soltanto
a
carico
del
comodatario
costui
deve
custodire
e
conservare
la
cosa
con
lordinaria
diligenza
e
pu
goderne
soltanto
per
luso
determinato
dal
contra5o
o
dalla
natura
della
cosa
,
e
non
pu
concederne
a
terzi
il
godimento
senza
il
consenso
del
comodante
(art.
1804);
se
il
comodatario
non
adempie
gli
obblighi
sudde8,
il
comodante
pu
chiedere
limmediata
res/tuzione
della
cosa,
oltre
al
risarcimento
del
danno
(art.
1804).
Allobbligo
del
comodatario
di
res/tuire
la
cosa
alla
scadenza
del
termine
o
alla
ne
delluso
stabili/,
si
aggiunge
lobbligo
di
res/tuzione
immediata
in
ipotesi
di
bisogno
urgente
e
imprevisto
del
comodante
(art.
1809).
Qualora
il
bene
riveli
vizi
che
recano
danni
al
comodatario,
il
comodante
tenuto
al
risarcimento
se,
conoscendo
il
dife5o,
non
ha
avver/to
il
comodatario
(art.
1812).
c)
APPALTO
Lappalto
il
contra5o
mediante
il
quale
una
parte
(appaltatore)
assume,
con
organizzazione
dei
mezzi
necessari
e
ges5one
a
proprio
rischio,
lobbligazione
di
compiere
per
laltra
(commi5ente)
unopera
o
un
servizio
contro
corrispe8vo
in
denaro
(art.
1655).
Lappaltatore
dispone
di
una
organizzazione
di
mezzi
e
assume
a
proprio
rischio
la
ges/one
della8vit
produ8va,
cio
il
rischio
economico
dellinecienza
della
sua
organizzazione
rispe5o
allimpegno
assunto.
Lappalto
si
dis/ngue
dalla
vendita:
si
ha
unobbligazione
di
dare
nella
vendita,
di
fare
nellappalto.
Lappalto
si
fonda
sulla
ducia
che
il
commi5ente
ripone
nellappaltatore
per
la
sua
professionalit
e
operosit;
ne
consegue
il
divieto
di
subappalto,
salvo
autorizzazione
del
commi5ente
(art.
1656).
Lappaltatore
deve
eseguire
lopera
o
il
servizio
a
lui
commissionato
secondo
le
modalit
pa5uite.
Lappalto
contra5o
a
forma
libera,
anche
se
nella
pra/ca
fa5o
per
iscri5o,
dato
linteresse
delle
par/
a
documentare
le
cara5eris/che
dellopera,
le
scadenze,
il
pagamento
Il
commi5ente
pu
controllare
lo
svolgimento
dei
lavori
e
se
accerta
che
lopera
non
procede
secondo
i
pa8,
pu
assegnare
un
termine
entro
il
quale
lappaltatore
deve
adeguarsi,
pena
la
risoluzione
del
contra5o
(art.
1662);
previsto
anche
un
controllo
nale
(collaudo).
Nel
corso
dellappalto
si
possono
vericare
even/
che
incidono
nega/vamente
sullesecuzione
dellopera;
se
non
sono
imputabili
a
nessuna
delle
par/
e
lopera
diventata
impossibile,
il
commi5ente
deve
pagare
la
parte
gi
eseguita,
nei
limi/
nei
quali
gli
u/le
(art.
1672);
se
lopera
deteriorata
o
distru5a
prima
dellacce5azione,
il
rischio
sopportato
per
lo
pi
dallappaltatore
(art.
1673).
prevista
la
revisione
dei
prezzi,
qualora
si
siano
vericate,
dopo
la
conclusione
del
contra5o,
variazioni
sensibili
sul
prezzo
dei
materiali
o
della
manodopera
(art.
1664).
Per
il
pagamento
la
regola
che
il
prezzo
vada
pagato
ad
opera
nita
e
acce5ata
(art.
1665).
Lappaltatore
tenuto
alla
garanzia
per
la
diormit
e
i
vizi
dellopera
(art.
1667).
CONTRATTO
DI
OPERA
Come
nellappalto,
nel
contra:o
di
opera,
una
parte
si
obbliga,
contro
un
corrispe8vo,
a
compiere
unopera
o
un
servizio
per
laltra
parte,
con
mezzi
propri,
a
proprio
rischio
e
senza
vincolo
di
subordinazione
rispe5o
al
commi5ente;
a
dierenza
dellappalto,
si
parla
di
un
ar/giano
che
impiega
prevalentemente
il
proprio
lavoro.
Se
lopera
non
raggiunge
il
ne
contra5uale,
il
commi5ente
non
tenuto
al
corrispe8vo
e
pu
avere
diri5o
al
risarcimento
del
danno.
MANDATO
Il
mandato
il
contra5o
mediante
il
quale
una
parte
(mandatario)
si
obbliga
a
compiere
uno
o
pi
a8
giuridici
per
conto
dellaltra
(mandante)
(art.
1703);
si
parla
di
un
contra5o
connotato
da
un
rapporto
di
ducia,
consensuale
e
ad
ecacia
obbligatoria.
Tra
le
obbligazioni
del
mandatario
vanno
ricordate
eseguire
il
mandato
con
la
diligenza
del
buon
padre
di
famiglia
(art.
1710);
a5enersi
alle
istruzioni,
salvo
circostanze
ignote
che
non
possono
essere
comunicate
in
tempo
al
mandante,
e
non
eccedere
i
limi/
del
mandato
conferitogli
(art.
1711);
informare
il
mandante
di
una
serie
di
circostanze
rilevan/;
custodire
le
cose
ricevute
per
conto
del
mandante
(art.
1718);
res/tuire
a
questul/mo
quanto
ricevuto
a
causa
del
mandato
e
rendere
conto
del
suo
operato
(art.
1713).
Al
mandatario
il
mandante
deve
somministrare
i
mezzi
necessari
per
lesecuzione
del
mandato
(art.
1719),
rimborsare
le
spese
e
an/cipazioni,
risarcire
i
danni
subi/
a
causa
dellincarico
e
pagare
il
compenso
(art.
1720).
Cause
des/nzione
del
mandato
(art.
1722)
sono
la
scadenza
del
termine
o
il
compimento
dello
aare,
la
rinunzia
del
mandatario,
la
revoca
del
mandante
e
il
fallimento
di
uno
dei
componen/.
COMMISSIONE
La
commissione
un
contra5o
mediante
il
quale
il
commissionario
(di
norma
un
imprenditore)
si
obbliga
nei
confron5
del
commi6ente
a
s5pulare
contra8
di
acquisto
o
di
vendita
in
nome
proprio
ma
per
conto
di
questul5mo
(art.
1731);
di
fronte
ai
terzi,
/tolare
dei
diri8
e
degli
obblighi
contra5uali
il
commissionario.
La
commissione
molto
diusa
nella
distribuzione
dei
prodo8
industriali
(ad
es.
autoveicoli)
e
nanziari
(ad
es.
/toli
azionari).
Il
contra5o
normalmente
oneroso:
al
commissionario
spe5a
un
compenso.
Il
commi5ente
pu
revocare
la
commissione
no
a
che
il
contra5o
non
sia
concluso;
tu5avia
al
commissionario
spe5a
una
parte
della
provvigione,
calcolata
tenendo
conto
delle
spese
sostenute
e
dellopera
prestata
(art.
1734).
AGENZIA
Con
il
contra5o
di
agenzia
una
parte
(agente)
assume
verso
retribuzione
lo
stabile
incarico
di
promuovere,
per
conto
dellaltra
(proponente),
la
conclusione
di
contra8
in
una
zona
determinata
(art.
1742);
a
dierenza
del
mandato,
lagente
deve
promuovere,
non
concludere,
i
contra8
per
il
proponente.
Lagente
pu
riscuotere
credi/
solo
se
questa
facolt
gli
stata
a5ribuita
dal
proponente,
e
pu
concedere
scon/
o
dilazioni
in
virt
di
una
speciale
autorizzazione
(art.
1744).
Lagente,
non
avendo
diri5o
al
rimborso
delle
spese
di
agenzia
(art.
1748),
assume
il
rischio
dellorganizzazione
della
sua
a8vit.
Lagenzia
contra5o
oneroso:
lagente
ha
diri5o
alla
provvigione
quando
loperazione
stata
conclusa
per
ee5o
del
suo
intervento
(art.
1748).
Spe5a
allagente
un
diri5o
di
esclusiva
che
preclude
al
proponente
di
valersi,
contemporaneamente
nella
stessa
zona
e
per
lo
stesso
ramo,
di
pi
agen/
(art.
1743).
Lagente
deve
agire
con
lealt
e
buona
fede,
fornire
informazioni
sulle
condizioni
del
mercato
nella
zona
assegnatagli,
e
quantaltro
sia
u/le
per
valutare
la
convenienza
dei
singoli
aari
(art.
1746).
Lagente
che
non
sia
in
grado
di
eseguire
lincarico
deve
dare
immediatamente
avviso
al
proponente,
pena
il
risarcimento
del
danno
(art.
1747).
Il
contra5o
di
durata
e
pu
essere
s/pulato
a
tempo
determinato
o
indeterminato;
in
questul/mo
caso
consen/to
reciderlo
sia
pure
con
un
congruo
preavviso
(art.
1750).
FRANCHISING
Laliazione
commerciale
(franchising)
il
contra5o
con
il
quale
unimpresa,
aliante
(franchisor),
concede
verso
corrispe8vo
ad
unaltra,
aliata
(franchisee),
un
insieme
di
diri8
di
propriet
industriale
o
intelle5uale
rela/vi
a
marchi,
denominazioni
commerciali,
insegne,
modelli
di
u/lit,
disegni,
diri8
di
autore,
breve8,
assistenza
tecnica
e
commerciale,
inserendo
laliato
in
un
sistema
cos5tuito
da
una
pluralit
di
alia5
distribui5
sul
territorio,
allo
scopo
di
commercializzare
determina5
beni
o
servizi.
Di
norma
il
franchisor
un
imprenditore
che
intende
ampliare
la
sua
presenza
nel
mercato
mediante
la
concessione
delluso
dei
suoi
segni
dis/n/vi
e
delle
sue
conoscenze,
avvalendosi
di
altri
imprenditori.
Il
franchisor
presta
inoltre
al
franchisee
assistenza
e
consulenza
sia
nella
fase
di
apertura
dellesercizio
sia
in
quella
successiva
della
ges/one
e
si
impegna
a
rifornire
laliato
dei
prodo8
des/na/
alla
rivendita;
il
franchisee
si
impegna
a
comprare
determina/
quan/ta/vi
di
merci
e
spesso
acce5a
anche
limposizione
del
prezzo
di
rivendita.
Il
contra5o
deve
essere
reda5o
per
iscri5o
a
pena
di
nullit
e
pu
avere
una
durata
determinata:
la
durata
minima
deve
essere
non
inferiore
a
3
anni.
Lo
scioglimento
del
rapporto
pone
problemi
rela/vi
allo
smal/mento
delle
scorte
del
franchisee;
in
mol/
modelli
contra5uali
previsto
lobbligo
del
riacquisto
da
parte
del
franchisor
soltanto
se
lo
scioglimento
a
lui
imputabile.
SPONSORIZZAZIONE
La
sponsorizzazione
abbina
limmagine
posi5va
e
gradita
al
pubblico
di
par5colari
avvenimen5,
manifestazioni
o
di
singoli
personaggi
con
la
commercializzazione
di
un
prodo6o;
il
sogge5o
o
i
responsabili
(sponsee)
dellevento
si
obbligano
a
veicolare
il
prodo5o
e
il
marchio
dellimprenditore
(sponsor)
dietro
corrispe8vo.
Lo
sponsee
si
pu
obbligare
ad
esprimere
il
suo
personale
apprezzamento
per
il
prodo5o
in
una
comunicazione
pubblicitaria.
d)
DONAZIONI
La
donazione,
pur
essendo
un
a5o
tra
vivi
di
natura
contra5uale,
disciplinata
nella
sede
del
codice
dedicata
alle
successioni
per
causa
di
morte.
La
donazione
il
contra5o
con
il
quale,
per
spirito
di
liberalit,
una
parte
(donante)
arricchisce
laltra
(donatario),
disponendo,
a
favore
di
questa,
di
un
suo
diri6o
o
assumendo
verso
la
stessa
unobbligazione
(art.
769).
Il
cosidde5o
spirito
di
liberalit
assume
il
signicato
di
scopo
/pico
e
costante
di
conferire
ad
altri
un
vantaggio
patrimoniale
senza
esservi
costre8;
la
liberalit
non
siden/ca
col
mo/vo
individuale
che
pu
animare
il
donante
(di
cara5ere
religioso,
morale),
ma
assai
rilevante
in
caso
di
mo/vo
illecito
(art.
788)
e
di
errore
sul
mo/vo
(art.
787).
Par/colari
mo/vi
sono
considera/
nelle
norme
sulle
donazioni
per
riconoscenza,
per
speciale
remunerazione
o
per
meri/
del
donatario;
non
sono
considerate
donazioni
le
liberalit
fa5e
in
occasione
di
rendimen/
di
servizi
o
in
conformit
agli
usi
(ad
es.
mance,
regali
di
compleanno)
(art.
770).
Il
donante
deve
avere
la
piena
capacit
di
disporre
dei
beni
(art.
774).
Il
cara5ere
personale
della
donazione
gius/ca
la
nullit
del
mandato
a
donare
con
cui
si
a5ribuisce
ad
altri
la
facolt
di
designare
il
donatario
o
logge5o
della
donazione
(art.
778).
Possibile
la
donazione
a
favore
di
nascituri,
cio
di
chi
gi
concepito,
o
dei
gli,
bench
non
ancora
concepi/,
di
una
determinata
persona
vivente
al
tempo
della
donazione
(art.
784).
Nella
donazione
con
ecacia
reale,
larricchimento
del
donatario
si
a5ua
mediante
il
trasferimento
del
diri5o
di
propriet,
di
altro
diri5o
reale
o
di
diri8
di
credito
o
la
cos/tuzione
di
un
diri5o
reale
di
godimento;
larricchimento
si
pu
realizzare
anche
con
lassunzione
da
parte
del
donante
di
unobbligazione.
La
donazione
deve
essere
s/pulata
per
a6o
pubblico,
in
presenza
di
due
tes/moni,
so5o
pena
di
nullit;
lacce5azione
pu
essere
fa5a
anche
con
a5o
pubblico
posteriore,
e
il
contra5o
si
perfeziona
quando
la5o
di
acce5azione
no/cato
al
donante
(art.
782).
La
donazione
pu
essere
gravata
da
un
onere,
che
il
donatario
tenuto
ad
adempiere
nei
limi/
del
valore
della
cosa
donata
(art.
793).
Linecacia
della
donazione
si
ha
con
la
revocazione
per
ingra/tudine
o
per
sopravvenienza
di
gli
(art.
800)
il
donatario
deve
res/tuire
i
beni
in
natura,
se
esistono
ancora,
e
i
fru8
rela/vi,
o,
se
ha
alienato
i
beni,
deve
res/tuirne
il
valore
(art.
807).
e)ASSICURAZIONE
Il
contra5o
di
assicurazione
obbliga
lassicuratore,
verso
pagamento
di
un
premio,
a
rivalere
lassicurato,
entro
i
limi5
convenu5,
del
danno
ad
esso
prodo6o
da
un
sinistro
(assicurazione
contro
i
danni),
o
a
pagare
un
capitale
o
una
rendita
al
vericarsi
di
un
evento
a8nente
alla
vita
umana
(assicurazione
sulla
vita)
(art.
1882).
Si
parla
quindi
di
un
contra5o
che
ha
la
funzione
di
trasferire
i
rischi
dallassicurato
allassicuratore.
Lassicurazione
contra5o
a
prestazioni
corrispe8ve,
di
cui
una,
certa
e
determinata
dallinizio,
rappresentata
dal
periodico
versamento
di
una
somma
di
denaro
(premio
assicura/vo),
laltra
subordinata
al
vericarsi
di
determina/
even/
futuri
dei
quali
incerto
lavveramento
(i
danni)
o
il
momento
dellavveramento
(la
morte).
La8vit
assicura/va,
implicando
una
serie
coordinata
di
contra8
omogenei,
deve
essere
esercitata
da
un
is/tuto
di
diri5o
pubblico
o
da
una
societ
per
azioni
e
con
losservanza
delle
norme
stabilite
dalle
leggi
speciali
(art.
1883).
Le
imprese
si
avvalgono
di
agen/
autorizza/
a
concludere
contra8
di
assicurazione
in
nome
e
per
conto
delle
compagnie;
essi
sono
autorizza/
a
compiere
gli
a8
concernen/
le
modicazioni
e
la
risoluzione
dei
contra8
medesimi
e
hanno
la
rappresentanza
processuale
(art.
1903).
Il
contra5o
di
assicurazione
si
perfeziona
quando
il
proponente
ha
no/zia
dellacce5azione
delloblato.
La
proposta
indirizzata
dallassicurato
allassicuratore
ferma
e
irrevocabile
ex
lege
per
il
termine
di
15
giorni
a
decorrere
dalla
data
di
consegna
o
spedizione
della
proposta
(art.
1887).
Qualora
il
contraente
non
paghi
i
premi,
entro
il
periodo
di
decadenza
di
sei
mesi,
lassicuratore
deve
agire
per
il
recupero
dei
premi
scadu/;
se
non
lo
fa,
il
contra5o
si
risolve
automa/camente
(art.
1901).
La
forma
del
contra5o
deve
essere
scri5a
e
il
documento
rela/vo
rilasciato
dallassicuratore
la
polizza
(art.
1889).
Il
rischio
lelemento
cara5erizzante
il
contra5o
qualora
sia
inesistente
dallinizio,
perch
mai
esis/to
o
cessato
di
esistere
prima
della
conclusione
del
contra5o,
questo
nullo
(art.
1895);
se
il
rischio
cessa
di
esistere
dopo
la
conclusione
del
contra5o,
questo
si
risolve
ma
lassicuratore
ha
diri5o
al
pagamento
dei
premi
nch
la
cessazione
del
rischio
non
venga
a
sua
conoscenza
(art.
1896).
La
disciplina
di
cara5ere
generale
dellassicurazione
sintegra
con
le
discipline
speciche
di
quella
contro
i
danni
(dallart.
1904
al
1918)
e
di
quella
sulla
vita
(dallart.
1919
al
1927).
ASSICURAZIONE
CONTRO
I
DANNI
Lassicurazione
contro
i
danni
trasferisce
allassicuratore
il
rischio
connesso
a
danni
subi/
da
cose
o,
pi
in
generale,
da
diri8
patrimoniali
dellassicurato.
Linteresse
dire5o
dellassicurato
ad
essere
indennizzato
deve
sussistere
al
momento
della
conclusione
del
contra5o:
in
dife5o
il
contra5o
nullo
(art.
1904).
Lassicuratore
obbligato
a
indennizzare
il
danno
soerto
dallassicurato
nei
modi
e
nei
limi/
stabili/
dal
contra5o
(art.
1905).
Lassicuratore
non
risponde
dei
danni
dovu/
a
vizio
intrinseco
delle
cose
assicurate
che
non
sia
stato
denunciato
(art.
1906)
e
dei
danni
lega/
a
fa8
eccezionali
quali
il
terremoto,
la
guerra,
le
insurrezioni
e
i
tumul/
popolari
(art.
1912).
Per
o5enere
il
pagamento
dellindennit,
lassicurato
deve,
entro
tre
giorni,
avvisare
lassicuratore
del
sinistro
(art.
1913)
e
fare
tu5o
il
possibile
per
evitare
o
diminuire
il
danno
(obbligo
di
salvataggio)
(art.
1914).
Nellambito
dellassicurazione
contro
i
danni
si
colloca
lassicurazione
della
responsabilit
civile,
che,
mediante
il
trasferimento
del
rischio
allassicuratore,
/ene
indenne
lassicurato
della
somma
che
ques/
dovrebbe
pagare
a
un
terzo
in
dipendenza
della
responsabilit
derivante
ora
da
illeci/
contra5uali,
ora
da
illeci/
extracontra5uali,
non
collegabili
a
fa8
dolosi
(art.
1917).
Questo
/po
di
assicurazione
divenuta
obbligatoria
nei
se5ori
in
cui
ci
sono
maggiori
occasioni
di
danno
e
pu
svolgere
funzione
previdenziale
o
di
tutela
dei
terzi
danneggia/
ci
appare
par/colarmente
evidente
nel
se5ore
della
responsabilit
civile
automobilis/ca
(Rca).
PUBBLICITA
E
TRASCRZIONE
La
pubblicit
il
procedimento
predisposto
dalla
legge
per
rendere
conoscibili
ai
terzi
fa8
o
a8
par5colarmente
rilevan5.
Per
le
situazioni
personali,
la
pubblicit
si
a5ua
a5raverso
gli
Archivi
informa/ci
dello
stato
civile,
is/tui/
presso
ogni
Comune,
i
quali
rendono
conoscibili
situazioni
che
inuiscono
sullo
status
dei
sogge8
mediante
liscrizione,
lannotazione
e
la
trascrizione
di
vicende
par/colarmente
importan/;
tali
archivi
sono
pubblici
(art.
450)
e
tenu/
dagli
uciali
dello
stato
civile.
Ulteriore
mezzo
di
pubblicit
la
Gazze5a
Uciale
della
Repubblica
italiana.
Pei
i
beni
mobili
la
pubblicit
si
a5ua
con
il
possesso,
giacch
lesercizio
del
potere
di
fa5o
sulla
cosa
fa
presumere
anche
la
corrispondente
situazione
di
diri5o.
Per
i
beni
immobili
e
mobili
registra/
si
parla
di
trascrizione.
La
pubblicit
dei
fa8
giuridici
pu
svolgere
funzioni
diverse.
La
pubblicit
no/zia
ha
soltanto
funzione
informa/va;
cos/tuisce
un
obbligo
e
la
sua
omissione
d
luogo
a
sanzioni
pecuniarie
o
penali.
Un
esempio
la
pubblicazione
matrimoniale
(art.
93).
La
pubblicit
dichiara/va
ha
la
specica
funzione
di
rendere
opponibile
ai
terzi
il
fa6o
so5oposto
a
pubblicit;
essa
cos/tuisce
un
onere
a
carico
della
parte
che
ha
interesse
a
rendere
la5o
opponibile
ai
terzi.
La
pubblicit
cos/tu/va
si
ha
quando
liscrizione
di
un
fa5o
nel
registro
requisito
necessario
anch
si
produca
lee6o.
Cos
il
diri5o
di
ipoteca
non
sorge
nch
non
sia
iscri5o
nei
registri
immobiliari
(art.
2808).
La
pubblicit
di
fa5o
basata
o
sulla
semplice
conoscenza
che
il
terzo
abbia
avuto
del
fa5o
o
su
altro
fa5o
che
fa
presumere
lesistenza
della
corrispondente
situazione
giuridica.
La
pubblicit
sanante
aggiunge
la
funzione
di
eliminare
taluni
vizi
della5o.
Uno
dei
mezzi
di
pubblicit
pi
rilevan/
la
trascrizione:
concerne
gli
a8
che
incidono
sulla
5tolarit
dei
beni
immobili
e
mobili
registra5,
e
consiste
nella
riproduzione
del
loro
contenuto
in
apposi/
registri
di
pubblica
consultazione.
Ha
natura
dichiara5va
e
base
personale:
gli
a8
sono
trascri8
so5o
il
nome
delle
persone
interessate.
La
funzione
consiste
nel
risolvere
il
coni5o
tra
pi
aven/
causa
dallo
stesso
alienante.
Il
coni5o
tra
i
due
successivi
acquiren/
dallo
stesso
dante
causa
cos
risolto:
prevale
chi
per
primo
ha
trascri6o
il
rela5vo
a6o.
Anch
possa
nascere
lobbligo
del
risarcimento
del
danno
necessario
che
il
danno
sia
ingiusto
(art.
2043).
Tale
soltanto
il
danno
conseguenza
di
una
lesione
della
situazione
altrui
giuridicamente
tutelata;
se
non
vi
lesione
del
diri5o
altrui
il
danno
giusto
(come
ad
es.
nel
caso
di
un
a5o
di
concorrenza
ideale).
La
giurisprudenza
amme5e
s
il
risarcimento
del
danno
in
fa8specie
non
tradizionali,
ma
dichiara
la
necessit
di
individuare
pregiudizialmente
le
situazioni
giuridicamente
prote5e,
ogge5o
di
lesione.
Il
problema
stabilire
se
e
quando
le
norme
creano
una
situazione
sogge8va
dire5amente
prote5a:
soltanto
linterpretazione
pu
dare
una
risposta
equilibrata
che
sappia
anche
limitare
larea
tutelata.
La
responsabilit
dellautore
del
fa5o
che
esclusa
o
limitata
quando
ricorrono
talune
circostanze
o
situazioni
indicate
come
cause
di
gius/cazione;
tra
queste
rientrano
anzitu5o
la
legi8ma
difesa
e
lo
stato
di
necessit.
Quando
chi
ha
compiuto
il
fa6o
dannoso
stato
costre6o
dalla
necessit
di
salvare
s
o
altri
dal
pericolo
a6uale
di
un
danno
grave
alla
persona,
e
il
pericolo
non
stato
da
lui
volontariamente
causato
n
era
altrimen5
evitabile,
al
danneggiato
dovuta
unindennit,
la
cui
misura
rimessa
allequo
apprezzamento
del
giudice
(art.
2045).
La5o
del
danneggiante
inquadrato
tra
gli
a8
leci/
dannosi
nei
quali
lo
stato
di
necessit
funge
da
causa
parzialmente
esoneratrice
della
responsabilit.
Per
lapplicazione
dellart.
2045
si
richiede
una
condo5a
illecita
dellautore
del
danno,
cosciente,
volontaria
e
contraria
a
norme
di
legge;
quanto
al
pericolo,
se
ne
richiede
lee8va
sussistenza;
il
danno
che
incombe
sul
sogge5o
necessitato
deve
essere
inevitabile.
Per
determinare
la
misura
dellindennit,
il
giudice
non
deve
seguire
criteri
rigidi
e
predetermina/:
egli
pu
tener
conto
di
una
pluralit
di
fa5ori
quali
la
gravit
del
danno,
il
pericolo,
le
condizioni
economiche
delle
par/.
Il
danno
cagionato
allaggressore
per
impedire
che
la
sua
azione
produca
la
lesione
del
diri6o
proprio
o
altrui,
sebbene
ogge8vamente
ingiusto,
non
risarcibile
(art.
2044):
non
punibile
chi
ha
commesso
il
fa5o
per
esservi
stato
costre5o
dalla
necessit
di
difendere
un
diri5o
proprio
o
altrui
contro
il
pericolo
a5uale
di
unoesa
ingiusta.
Per
aversi
legi8ma
difesa
necessaria
laggressione
a
un
diri5o,
proprio
o
altrui;
loesa
ingiusta
se
ad
essere
leso
sia
un
interesse
personale
o
patrimoniale.
Se
la5o
di
legi8ma
difesa
eccede
la8vit
necessaria
per
paralizzare
laggressione
altrui,
si
riduce
il
risarcimento.
Quando
il
sogge5o
autorizzato
dalla
legge
a
tenere
un
dato
comportamento
per
altri
lesivo,
nessuna
responsabilit
sorge
in
capo
a
lui
il
giornalista
di
cronaca,
in
relazione
alla
divulgazione
di
no/zie
che
incidono
sul
pres/gio
e
la
reputazione
di
singole
persone,
opera
a
condizione
che
gli
avvenimen/
riferi/
abbiano
una
cospicua
rilevanza
per
la
vita
sociale
e
siano
obie8vamente
veri.
Ulteriore
causa
di
esclusione
della
responsabilit
il
consenso
dellavente
diri5o.
La
posizione
del
danneggiato
dal
fa5o
illecito
altrui
disciplinata
dai
principi
in
materia
di
tutela
dei
diri8.
Pertanto,
lonere
di
provare
il
fa6o
illecito
altrui,
incombe
su
chi
intende
agire
per
la
riparazione
del
pregiudizio
subito
(art.
2697).
Per
la
prova
del
nesso
di
causalit
fra
fa5o
della
persona
ed
evento
lesivo,
il
giudice
pu
aermarne
lesistenza
sulla
base
delle
regole
di
comune
esperienza,
fondate
sulla
regolarit
sta/s/ca
degli
accadimen/.
La
legge
presume
in
talune
fa8specie
il
nesso
di
causalit
fra
fa5o
lesivo
e
comportamento
di
determinate
persone
individuate
sulla
base
della
loro
posizione;
incombe
perci
sul
danneggiato
lonere
di
provare
la
derivazione
dellevento
lesivo
dal
fa5o
dellincapace,
del
minore
ecc;
nulla
deve
invece
egli
provare
circa
il
comportamento
tenuto
dalla
persona
che
risponde
del
fa5o
dannoso
(responsabile).
La
legge
presume
che
il
comportamento
dei
responsabili
sia
colposo,
in
quanto
probabile
che
non
sia
stato
idoneo
ad
evitare
levento
lesivo,
come
doveroso;
incombe
su
di
loro
lonere
di
provare
linconsistenza
della
presunzione
legale,
dimostrando
di
aver
tenuto
un
comportamento
diligente,
prudente,
conforme
alle
norme
la
legge
stabilisce
prove
liberatorie
pi
o
meno
gravose,
che
consistono
nel
dimostrare
di
non
aver
potuto
impedire
il
fa5o
o
di
aver
fa5o
tu5o
il
possibile
per
impedire
il
danno.
Il
danneggiato
deve
provare
la
connessione
dellevento
con
la8vit,
nonch
la
posizione
della
persona
indicata
dalla
legge
come
responsabile.
Il
principio,
secondo
il
quale
la
responsabilit
della
persona
si
fonda
necessariamente
su
un
suo
comportamento,
stato
anche
di
recente
cri/cato.
Dal
fa5o
che
la
legge,
in
alcune
ipotesi,
stabilisce
la
responsabilit
anche
per
colpa
lievissima,
si
desunto
che
sussiste
responsabilit
anche
al
di
l
della
colpa.
Si
adduce
che
esistono
fa8specie
di
responsabilit
legate
a
una
posizione
ricoperta
dalla
persona
e
non
ad
una
sua
colpa
(per
es.
il
custode
della
cosa
che
risponde
dei
danni
da
essa
cagiona/);
il
proprietario
inoltre
risponde
dei
danni
cagiona/
dalla
rovina
del
suo
edicio
bench
questa
sia
avvenuta
per
vizi
di
costruzione
a
lui
non
imputabili.
Quindi
non
avrebbe
senso
voler
ad
ogni
costo
legare
la
responsabilit
alla
colpa
quando
scontato
che
oggi
gran
parte
dei
danni
sono
anonimi;
se
ogni
volta
si
dovesse
individuare
una
colpa
altrui
per
assicurare
la
riparazione
del
danno
cagionato,
troppo
spesso
il
danneggiato
rimarrebbe
senza
tutela;
in
deni/va,
un
sistema
delle
responsabilit
legato
alla
colpa
non
servirebbe
a
soddisfare
lesigenza
fondamentale
odierna,
che
quella
di
trasferire
il
danno
dal
danneggiato
su
persona
diversa,
ma
non
necessariamente
su
chi
ha
causato
levento
dannoso.
I
criteri
di
imputazione
sono
pi
di
uno
e
tu8
di
pari
grado
la
colpa
criterio
non
pi
generale
ma
residuale.
Nella
nuova
o8ca
il
risarcimento
non
ha
pi
funzione
sanzionatoria
della
responsabilit
ma
meramente
riparatoria,
res/tutoria
della
situazione
lesa.
Nel
caso
di
presunzione
di
colpa
non
de5o
che
essa
non
ci
sia:
la
presunzione
si
fonda
su
regole
di
probabilit
e
di
esperienza
o
cmq
su
presuppos/
non
irragionevoli
Lelemento
della
colpa,
inteso
quale
contrariet
ad
un
modello
di
comportamento
idoneo
ad
evitare
even/
lesivi
del
diri5o
altrui,
garanzia
della
persona;
esso
consente
di
conoscere
preven/vamente
quali
even/
possono
essere
imputa/
a
chi
agisce,
assicurando
alla
persona
una
libera
scelta
dei
propri
comportamen/.
ILLECITO
E
DANNO
Nei
confron/
del
fa5o
illecito
duplice
lobie8vo
della
legge:
evitare
che
esso
accada
e
riparare
lee5o
nega/vo
prodo5o,
cio
eliminare
il
danno.
La
legge
disciplina
fa8specie
speciche
di
prevenzione,
concedendo
al
/tolare
dellinteresse,
che
in
pericolo,
unazione
nalizzata
ad
impedire
la
commissione
dellillecito;
la
sfera
di
applicazione
di
queste,
limitata
alle
cose
che
il
sogge5o
ha
in
propriet
o
in
possesso.
Unaltra
misura
di
prevenzione
in
tema
di
tutela
del
diri5o
di
autore.
Talvolta
la
legge
consente
al
/tolare
del
diri5o
oeso
di
far
cessare
laltrui
condo5a
lesiva
del
proprio
diri5o,
inibendone
la
con/nuazione.
La
legge
prevede,
a
favore
della
persona
oesa,
unazione
generale
per
il
risarcimento
del
danno;
ogge5o
della
riparazione
lee5o
nega/vo
prodo5o
dallillecito.
Con
lazione
per
il
risarcimento
il
danneggiato
o8ene
la
prestazione
di
una
somma
di
denaro
da
parte
del
responsabile,
che
lo
compensa
per
gli
ee8
nega5vi
subi5;
il
rimedio
generale
e
corrisponde
a
quello
previsto
per
linadempimento
dellobbligazione.
La
legge,
nel
tener
conto
dellinteresse
del
danneggiato
alla
riparazione
materiale
dei
beni
colpi/,
colloca
il
par/colare
rimedio
del
risarcimento
in
forma
specica
il
danneggiato
pu
chiedere
la
reintegrazione
in
forma
specica,
qualora
sia
in
tu5o
o
in
parte
possibile
(art.
2058).
Questa
ha
lo
scopo
di
ripris/nare
la
situazione
lesa
(ad
es.
la
cosa
danneggiata
viene
riparata).
La
riparazione
in
forma
specica
elimina
il
danno,
quale
modicazione
della
realt
cagionata
dallillecito;
il
risarcimento
per
equivalente
invece
compensa
le
perdite,
elimina
gli
ee8
economici
nega/vi
dellillecito.
Per
vericare
un
danno
occorre
paragonare
la
situazione
creata
dallillecito
con
quella
esistente
precedentemente,
e
riscontrare
in
concreto
un
peggioramento
(ee5o
nega/vo);
ad
esso
vanno
aggiunte
le
conseguenze
nega/ve
che
la
nuova
situazione
ha
prodo5o
per
la
persona.
Il
danno
si
dis/ngue
in
patrimoniale
e
non
patrimoniale
il
primo
cos/tuito
dalle
conseguenze
sfavorevoli
di
natura
economica
di
una
determinata
lesione;
il
secondo
consiste
nel
dolore,
nella
soerenza,
sica
o
spirituale,
che
la
persona
subisce
per
ee5o
dellevento
lesivo
(danno
morale).
Il
danno
patrimoniale
liquidabile
per
equivalente,
cos
anche
quello
non
patrimoniale,
giacch
la
legge
considera
possibile
la
sua
conversione
in
una
somma
di
denaro.
Un
genere
di
danno
quello
biologico,
inteso
come
lesione
del
benessere
sico
e
psichico
dellindividuo
in
passato,
do5rina
e
giurisprudenza
negavano
la
risarcibilit
di
tale
danno:
era
concesso
solo
per
le
conseguenze
di
natura
patrimoniale
della
lesione
allintegrit
psicosica;
successivamente
la
giurisprudenza
ha
riconosciuto
il
danno
alla
persona,
a
prescindere
dalla
perdita
della
capacit
di
produrre
reddito
o
dalle
spese
sostenute
in
conseguenza
dellillecito.
Il
danno
non
patrimoniale
risarcibile
solo
nei
casi
determina5
dalla
legge
(art.
2059)
soltanto
quando
lillecito
civile
cos/tuisca
reato
pu
aversi
risarcimento
del
danno
non
patrimoniale
(risarcibile
il
danno
morale).
Patrimoniale
o
no,
risarcibile
il
danno
ingiusto
conseguente
alla
lesione
di
un
interesse
giuridicamente
prote5o.
Le
regole
sul
risarcimento
del
danno
contenute
nella
legge
sono
modellate
sul
danno
patrimoniale
infa8
lart.
2056
rinvia
a
disposizioni
di
responsabilit
per
inadempimento
dellobbligazione
il
risarcimento
del
danno
deve
comprendere
sia
la
perdita
subita
dal
danneggiato,
sia
il
mancato
guadagno,
e
comprende
le
conseguenze
immediate
e
dire6e
del
fa6o
(art.
1223).
In
materia
di
fa8
illeci/,
si
risponde
di
tu8
i
danni
cagiona/,
siano
essi
prevedibili
o
imprevedibili.
Il
danno
va
risarcito
per
intero
il
giudice
liquida
il
danno
secondo
equit
qualora
manchi
la
prova
del
suo
preciso
ammontare;
questo
capita
nel
danno
non
patrimoniale,
cove
impossibile
provare
il
preciso
ammontare
dellee5o
nega/vo
dellillecito.
Levento
dannoso
non
pu
esser
fa5o
gravare
sul
danneggiante
che,
tra
laltro,
pu
non
essere
nelle
condizioni
di
riparare
il
danno.
Da
qui
la
necessit
di
provvedere
alleliminazione
del
danno
con
mezzi
che
possano
essere
funzionali
alla
soddisfazione
del
danneggiato
lo
strumento
/pico
lassicurazione
contro
i
danni.
Vi
sempre
pi
la
necessit
di
introdurre
un
sistema
di
sicurezza
sociale,
fondato
sullobbligo
di
tu8
i
consocia/
di
partecipare
alla
sua
realizzazione,
con
un
contributo
rapportato
al
reddito
delle
persone
e
alla
frequenza
degli
inciden/
causa/.
IMPRESA
IMPRESA
E
AZIENDA
Lart.
41
cost
garan/sce
la
libert
dinizia/va
economica
privata
della
quale
limpresa
espressione.
Imprenditore
chi
esercita
professionalmente
una8vit
economica
organizzata
al
ne
della
produzione
o
dello
scambio
di
beni
o
servizi
(art.
2082);
per
a8vit
sintende
una
serie
coordinata
di
a8
lega/
da
un
disegno
unitario
produ8vo
di
nuova
ricchezza.
La8vit
deve
essere
economica,
cio
idonea
a
coprire
i
cos/
di
produzione;
non
necessario
il
perseguimento
di
un
lucro
data
lesistenza
di
en/
o
imprese
pubbliche
che
assumono
come
scopo
statutario
il
pareggio
tra
cos/
e
ricavi.
Pu
cos/tuire
impresa
anche
lo
svolgimento
di
un
unico
aare
(ad
es.
produzione
di
un
lm).
Acquista
la
qualit
di
imprenditore,
sopportandone
il
rischio
giuridico,
colui
che
formalmente
appare
/tolare
(prestanome)
e
non
chi
ha
ee8vamente
la
direzione
dellimpresa;
questul/mo
resta
cmq
esposto
al
rischio
economico
della8vit.
Il
codice
civile
disciplina
in
par/colare
limpresa
agricola
e
limpresa
commerciale.
Limpresa
agricola
per
natura
o
per
connessione.
La
prima
si
iden/ca
con
la
col5vazione
del
fondo,
la
selvicoltura
e
lallevamento
di
animali.
La
seconda
si
ha
se
ricorrono
due
condizioni:
si
richiede
che
chi
la
esercita
sia
gi
qualicato
imprenditore
agricolo
ed
essenziale
la
prevalenza
di
prodo8
provenien/
dalla8vit
di
base
tra
quelli
ogge5o
del
processo
di
trasformazione
o
commercializzazione
(art.
2135).
Limprenditore
agricolo,
al
pari
del
piccolo
imprenditore,
non
so5oposto
allo
statuto
dellimprenditore
commerciale,
salvo
che
rivesta
la
forma
di
una
societ
commerciale
o
della
coopera/va.
Sono
imprese
commerciali
quelle
che
producono
mediante
un
processo
sia
pur
minimo
di
trasformazione,
e
quindi
industrialmente,
beni
e
servizi,
o
svolgono
a8vit
dintermediazione
nella
circolazione
e
distribuzione
di
beni
o
servizi
(art.
2195).
La
dimensione
dellimpresa
incide
sulla
sua
disciplina.
Nella
piccola
impresa
limprenditore
esercita
una8vit
professionale
organizzata
prevalentemente
con
il
lavoro
proprio
e
dei
componen5
della
famiglia.
Limpresa
familiare,
organizzata
con
la
partecipazione
del
lavoro
dei
familiari,
tutela
quei
membri
della
famiglia
che
non
sono
in
grado
di
contra5are
con
limprenditore
il
prezzo
della
loro
collaborazione
alla8vit.
Limpresa
familiare
non
si
iden/ca
con
la
piccola
impresa
pu
esservi
una
piccola
impresa
che
non
familiare
o
unimpresa
non
piccola
familiare.
Ha
natura
individuale
la
qualit
di
imprenditore
a5ribuita
non
a
tu8
i
partecipan/
ma
solo
al
sogge5o
cui
fanno
capo
i
rappor/
familiari
e
che
ges/sce
la8vit
assumendo
diri8
e
obblighi
nei
confron/
dei
terzi;
il
/tolare
imprenditore
risponde
con
il
proprio
patrimonio
dei
debi/
dellimpresa
e
pu
essere
so5oposto
alle
procedure
fallimentari.
I
partecipan/,
per
godere
dei
diri8,
devono
prestare
in
modo
con5nua5vo
la
propria
a8vit
nella
famiglia
o
dire5amente
nellimpresa
familiare
essi
hanno
il
diri5o
al
mantenimento,
partecipano
agli
u/li
e
agli
incremen/
dellimpresa,
in
proporzione
al
lavoro
prestato;
le
decisioni
riguardan/
limpiego
degli
u/li
e
degli
incremen/
e
la
ges/one
straordinaria
sono
ado5ate
a
maggioranza
dai
familiari
(art.
230
bis).
La
qualit
di
partecipante
si
perde
con
la
morte
o
la
cessazione
del
rapporto
familiare.
Per
la8vit
imprenditoriale
decisivo
il
fa5ore
lavoro,
par/colarmente
quello
subordinato,
che
si
congura
quando
un
sogge6o
presta
verso
corrispe8vo
le
proprie
energie
intelle6uali
o
manuali
nellambito
del
ciclo
produ8vo
dellimpresa
e
alle
dipendenze
e
so6o
la
direzione
dellimprenditore
(art.
2094)
Par/colare
congurazione
di
lavoro
subordinato
assumono
lapprendistato
e
il
contra5o
di
inserimento
nel
primo,
alla
prestazione
di
lavoro
retribuito
si
aggiunge
il
ne
dellapprendimento
(dallart.
2130);
il
secondo,
non
rinnovabile,
des/nato
a
favorire
linserimento
o
il
reinserimento
nel
mercato
del
lavoro
di
determinate
categorie
di
sogge8.
Non
possibile
ravvisare
subordinazione
qualora
il
prestatore
di
lavoro
partecipi
al
rischio
dimpresa
(cos
per
il
socio).
La
retribuzione
pu
consistere
nella
partecipazione
agli
u/li
(art.
2102);
essa
deve
comunque
essere
suciente
ad
assicurare
al
lavoratore
e
alla
famiglia
una
vita
libera
e
dignitosa
(art.
36
cost).
I
prestatori
di
lavoro
subordinato
si
dis/nguono
in
dirigen/,
quadri,
impiega/
e
operai
(art.
2095).
I
contra8
prevedono
numerose
qualiche
secondo
le
mansioni
svolte
dal
lavoratore
(art.
2103).
Lazienda
il
complesso
di
beni
organizza5
dallimprenditore
per
lesercizio
dellimpresa
(art.
2555):
ununiversalit
di
beni
unitariamente
des/na/
al
processo
produ8vo.
I
contra8
di
trasferimento
o
di
godimento
dellazienda
devono
osservare
le
forme
richieste
per
il
trasferimento
dei
singoli
beni
o
per
la
natura
par/colare
del
contra5o
(art.
2556).
La
cessione
di
azienda
non
comporta
successione
nellimpresa
e
necessita
il
contemporaneo
trasferimento
della
di5a
(art.
2565).
Chi
aliena
unazienda
ha
lobbligo
di
astenersi,
per
un
periodo
di
5
anni
dal
trasferimento,
dalliniziare
una
nuova
impresa
che
sia
idonea
a
sviare
la
clientela
dellazienda
ceduta
(art.
2557).
Se
non
pa5uito
diversamente,
lacquirente
subentra
nei
contra8
s/pula/
per
lesercizio
dellazienda
stessa
che
non
abbiano
cara5ere
personale
(art.
2558).
Il
lavoratore
conserva
i
diri8
a
lui
spe5an/
in
dipendenza
del
lavoro
prestato.
Lacquirente
subentra
automa/camente
anche
nella
/tolarit
dei
credi/
rela/vi
allazienda
ceduta
(art.
2559).
Riguardo
la
successione
dei
debi/,
lalienante
non
liberato
da
responsabilit
se
i
creditori
non
lo
consentono;
per
le
sole
imprese
commerciali
permane
la
responsabilit
ex
lege
dellalienante,
in
solido
con
lacquirente,
per
il
pagamento
dei
debi/
risultan/
dai
libri
contabili
obbligatori
(art.
2560).
Lusufru5uario
e
la5uario
devono
rispe5are
la
des/nazione
economica
dellazienda
e
ges/rla
so5o
la
di5a
del
proprietario.
I
segni
dis/n/vi
dellimpresa
sono
mezzi
di
individuazione
e
di
dierenziazione
e
contraddis/nguono
la8vit
(di5a),
il
luogo
ove
si
svolge
(insegna)
e
il
prodo5o
(marchio).
Limprenditore
ha
diri5o
alluso
esclusivo
dei
segni
dis/n/vi.
La
di5a
il
nome
so6o
il
quale
limprenditore
esercita
la8vit;
essa
deve
obbligatoriamente
contenere
il
cognome
o
la
sigla
dellimprenditore
(art.
2563)
e
deve
essere
cara5erizzata
da
verit
e
novit.
Linsegna
iden/ca
il
locale
ove
limprenditore
svolge
la8vit;
anche
essa
deve
essere
cara5erizzata
da
verit
e
originalit.
Il
marchio
ha
la
funzione
di
iden5care
i
beni
e
i
servizi
dellimpresa
che
li
produce,
li
commercia
o
li
presta;
esso
pu
essere
cos/tuito
da
parole
o
da
immagini
o
da
altri
simboli,e
pu
anche
consistere
nella
forma
del
prodo5o
o
nella
sua
confezione.
Per
godere
di
tutela
il
marchio
deve
possedere
i
requisi/
di
liceit,
verit,
originalit
e
novit.
Per
una
maggiore
tutela
il
marchio
va
registrato
nella
sede
dellucio
italiano
breve8
e
marchi
presso
il
Ministero
delle
a8vit
produ8ve
(art.
2569).
CREAZIONI
INTELLETTUALI
Lordinamento,
nel
promuovere
lo
sviluppo
della
cultura
e
della
ricerca
scien/ca
e
tecnica
(art.
9
cost),
prevede
par/colari
situazioni
esclusive:
il
diri5o
di
autore
sulle
opere
dellingegno,
le5erarie
e
ar/s/che
(dallart.
2575),
i
diri8
di
breve5o
per
invenzioni
industriali
(dallart.
2584),
per
modelli
di
u/lit
e
per
modelli
e
disegni
ornamentali
(dallart.
2592).
Il
cara5ere
crea/vo
esige
che
lopera
sia
originale
e
nuova.
Lopera
va
depositata
e
registrata
presso
lucio
della
propriet
le5eraria,
ar/s/ca
e
scien/ca
della
Presidenza
del
Consiglio(dallart.
103).
Il
diri5o
di
autore
gode
di
tutela
morale
e
patrimoniale.
La
prima
consiste
nel
diri5o
di
rivendicare
la
paternit
dellopera,
di
decidere
se
pubblicarla
o
no,
di
opporsi
a
qualsiasi
deformazione
o
altra
modicazione,
di
ri/rare
lopera
dal
commercio;
il
diri5o
morale
non
trasmissibile.
La
tutela
patrimoniale
consiste
nel
diri5o
esclusivo
di
usare
lopera
in
ogni
forma
e
modo,
originale
o
derivato
(art.
2577);
esso
trasferibile
e
ha
durata
limitata,
cio
si
es/ngue
70
anni
dopo
la
morte
dellautore.
Possono
cos/tuire
ogge5o
di
breve5o
le
nuove
invenzioni
che
implicano
una8vit
inven/va
e
sono
a5e
ad
avere
unapplicazione
industriale.
Le
invenzioni
sono
breve5abili
solo
se
si
cara5erizzano
per
novit
e
industrialit.
Allinventore
spe5a
il
diri5o
morale
e
patrimoniale
sullinvenzione.
Egli
ha
il
potere
esclusivo
di
a5uare
linvenzione,
di
disporne
e
di
trarne
pro5o
(art.
2584).
Il
diri5o
nasce
col
breve5o;
lesclusiva
comprende,
altre
la
fabbricazione,
anche
la
commercializzazione
e
termina
con
la
prima
immissione
in
commercio.
Il
breve5o
trasmissibile
e
il
suo
rilascio,
per
opera
dellucio
breve8,
a5ribuisce
tutela
per
20
anni,
non
rinnovabili.
Il
prestatore
di
lavoro
ha
diri5o
di
essere
riconosciuto
autore
dellinvenzione
fa5a
nello
svolgimento
del
rapporto
di
lavoro
(art.
2590);
tu5avia,
il
diri5o
di
u/lizzazione
economica
spe5a
al
datore
di
lavoro;
se
non
prevista
una
retribuzione,
il
lavoratore
ha
diri5o
ad
un
equo
premio.
La
tutela
del
diri5o
estesa
in
sede
internazionale.
I
diri8
di
u/lizzazione
del
breve5o
si
es/nguono
per
decorso
del
tempo,
per
la
non
a5uazione
dellinvenzione
entro
3
anni
dal
breve5o
e
per
il
mancato
pagamento
della
rela/va
tassa.
CONCORRENZA
In
uneconomia
di
mercato
le
imprese
devono
operare
in
regime
di
concorrenza.
Limpresa,
assolutamente
libera
da
condizionamen/
giuridici,
tenterebbe
di
eliminare
o
assorbire
le
imprese
concorren/,
s
da
imporre
il
prezzo
di
prodo8
di
qualit
non
compe//va
e
porsi
sul
mercato
in
posizione
di
monopolio
di
fa5o
o
comunque
in
posizione
dominante.
LItalia
ha
unorganica
norma5va
volta
ad
impedire
concentrazioni
monopolis5che
o
posizioni
abusive
sul
mercato.
Cos
gli
accordi
tra
imprese
sono
nulli
se
ssano
dire5amente
o
indire5amente
le
condizioni
contra5uali,
impediscono
o
limitano
la
produzione,
gli
sbocchi
o
gli
accessi
al
mercato,
gli
inves/men/
e
lo
sviluppo,
ripar/scono
i
marca/
o
le
fon/
di
approvvigionamento,
applicano
condizioni
ogge8vamente
diverse
per
prestazioni
equivalen/.
La
posizione
dominante
pone
limpresa
nella
situazione
di
inuire
notevolmente
sul
modo
nel
quale
la
concorrenza
si
svolger.
Le
operazioni
di
concentrazione,
nalizzate
a
realizzare
controllo,
sono
vietate
se
compor/no
la
cos/tuzione
o
il
raorzamento
di
una
posizione
dominante
sul
mercato
nazionale
in
modo
da
eliminare
o
ridurre
in
modo
sostanziale
e
durevole
la
concorrenza.
Le
posizioni
monopolis/che
che
abbiano
ee5o
di
impedire,
restringere
o
falsare
il
gioco
della
concorrenza
allinterno
del
mercato
europeo,
pregiudicando
il
commercio
tra
gli
Sta/
membri,
sono
vietate
in
quanto
incompa/bili
con
la
libert
di
concorrenza.
Resta
ben
poco
spazio
al
pa5o
di
non
concorrenza
e
ai
cartelli
con
i
quali
due
o
pi
imprenditori
disciplinano
le
modalit
di
svolgimento
delle
reciproche
a8vit
concorren/
(art.
2596);
essi,
malvis/
anche
a
livello
comunitario,
per
essere
validi,
non
possono
che
riferirsi
a
zone
e
ad
a8vit
determinate
e
limitate.
Limprenditore
deve
osservare
i
principi
della
corre5ezza
professionale
(art.
2598)
a
tutela
dellaltrui
a8vit
imprenditoriale
e
dei
consumatori.
La
concorrenza
sleale
si
congura:
a)
usando
nomi
e
segni
dis/n/vi
idonei
a
determinare
confusione
con
quelli
legi8mamente
usa/
da
altri
o
imitando
i
prodo8
di
un
concorrente;
b)
diondendo
no/zie
e
apprezzamen/
sui
prodo8
e
sulla8vit
di
un
concorrente,
idonei
a
determinare
il
discredito
o
appropriandosi
di
pregi
dei
prodo8
di
un
concorrente;
c)
avvalendosi
dire5amente
o
indire5amente
di
ogni
altro
mezzo
non
conforme
ai
principi
della
corre5ezza
professionale
e
idoneo
a
danneggiare
limpresa
altrui.
Il
provvedimento
che
accerta
la5o
di
concorrenza
sleale
ne
inibisce
la
con/nuazione
e
dispone
anch
ne
vengano
elimina/
gli
ee8
(art.
2599).
Se
la5o
stato
compiuto
con
dolo
o
colpa,
lautore
dellillecito
tenuto
al
risarcimento
del
danno
e
il
giudice
pu
ordinare
anche
la
pubblicazione
della
sentenza
(art.
2600).
Alla
disciplina
della
concorrenza
sleale,
insuciente
a
tutelare
i
consumatori,
si
aancato
il
decreto
legge
che
ha
introdo5o
un
controllo
sulla
pubblicit
ingannevole.
FORME
DI
COOPERAZIONI
TRA
IMPRESE
Ampio
e
diversicato
il
fenomeno
della
cooperazione
tra
imprese.
Pi
imprese
possono
coordinare
lo
svolgimento
di
determinate
fasi
delle
rispe8ve
a8vit
is/tuendo
unorganizzazione
consor/le
comune
(art.
2602).
Il
contra5o
di
consorzio,
da
s/pulare
in
forma
scri5a
so5o
pena
di
nullit
(art.
2603),
deve
indicare
logge5o,
gli
obblighi
e
i
contribu/
dei
consorzia/,
le
condizioni
di
ammissione
di
nuovi
aderen/
(art.
2603)
e
eventualmente
la
durata
(art.
2604)
e
la
sede.
Lorganizzazione
consor/le
ha
il
compito
di
vigilare
che
gli
aderen/
adempiano
le
obbligazioni
assunte
(art.
2605).
Le
deliberazioni
rela/ve
alla5uazione
dellogge5o
consor/le
sono
prese
di
regola
col
voto
favorevole
della
maggioranza
dei
consorzia/
(art.
2606);
il
contra5o
per
non
pu
essere
modicato
senza
il
consenso
di
tu8
(art.
2607).
Per
le
obbligazioni
assunte
in
nome
del
consorzio,
i
terzi
possono
far
valere
i
loro
diri8
esclusivamente
sul
fondo
consor/le;
per
quelle
assunte
per
conto
dei
singoli
consorzia/,
ques/
rispondono
solidalmente.
Il
debito
dellinsolvente
si
divide
fra
i
consorzia/
in
proporzione
alle
quote
(art.
2615).
Il
consorzio
dunque
una
forma
associa/va
di
/po
orizzontale
tra
imprese.
La
cooperazione
economica
tra
imprese
appartenen/
a
diversi
Sta/
membri
della
Comunit
Europea
si
pu
a5uare
mediante
il
Gruppo
europeo
di
interesse
economico
(Geie).
Esso
non
ha
lo
scopo
di
realizzare
pro8
per
se
stesso:
quelli
consegui/
sono
considera/
dire5amente
pro8
dei
membri
e
sono
fra
loro
ripar//.
Lorganizzazione
interna
rimessa
allautonomia
negoziale;
delle
obbligazioni
rispondono
solidalmente
e
illimitatamente
tu8
i
membri
del
gruppo.
Il
Geie
sogge5o
allobbligo
di
iscrizione
nel
registro
delle
imprese.
Laccordo
tra
imprese
pu
essere
anche
temporaneo.
Ciascuna
impresa
conserva
autonomia
di
ges/one
e
dis/n/
specici
compi/,
ragguaglia/
a
una
quota
dellintero
lavoro.
Lassociazione
pu
essere
orizzontale
o
ver/cale.
IMPRESA
E
SOCIETA
La8vit
dimpresa
pu
essere
svolta
usando
lo
strumento
societario.
La5o
di
autonomia
cos/tu/vo
del
sogge5o
societario,
assume
di
regola
la
congurazione
del
contra5o
consensuale
bi
o
plurilaterale,
di
durata,
da
s/pularsi
in
forma
scri5a.
Il
contra5o
di
societ
si
dis/ngue
per
la
presenza
di
tre
elemen/:
a)lobbligo
del
conferimento,
b)il
programmato
esercizio
della8vit
economico-produ8va
mediante
un
patrimonio
comune
e
c)
lo
scopo
produ8vo-lucra/vo.
a)la
societ
per
esistere
ha
bisogno
di
un
fondo
sociale
formato
dalle
prestazioni
alle
quali
i
soci
sono
obbliga/;
ogge5o
di
conferimento
pu
essere
qualsiasi
bene
o
servizio
susce8bile
di
valutazione
economica.
b)lesercizio
della8vit
economica
deve
avvenire
mediante
un
patrimonio
comune.
c)la8vit
esercitata
deve
tendere
alla
realizzazione
di
u5li
da
ripar/re
tra
i
soci
o
di
vantaggi
economici.
Il
legislatore
ha
elencato
in
modo
tassa/vo
i
/pi
di
societ
(art.
2249),
impedendo
allautonomia
negoziale
la
creazione
di
nuove
forme
societarie.
Tu5avia
la
scelta
del
/po
legale
rimessa
alla
volont
delle
par/;
lautonomia
negoziale
pu
altres
modicare
e
integrare
gli
statu/
introducendo
discipline
diormi,
ma
non
pu
stravolgerne
gli
aspe8
essenziali.
Le
forme
societarie
si
dis/nguono
prevalentemente
per:
a)a8vit
svolta,
b)scopo
perseguito,
c)responsabilit
verso
i
terzi,
d)organizzazione
interna.
a)va
dis/nta
la
societ
semplice,
avente
ogge5o
non
commerciale,
dagli
altri
/pi,
aven/
ogge5o
commerciale.
b)la
dis/nzione
pi
consolidata
quella
tra
scopo
lucra5vo,
che
rappresenta
la
normalit
per
i
/pi
societari,
e
scopo
mutualis5co,
/pico
delle
coopera/ve.
c)i
regimi
vanno
dalla
responsabilit
personale
e
solidale
dei
soci
che
hanno
agito
in
nome
e
per
conto
della
societ
semplice
(art.
2267),
alla
responsabilit
illimitata
e
solidale
di
tu8
i
soci
nella
societ
in
nome
colle8vo
(art.
2291);
dalla
responsabilit
solidale
e
illimitata
dei
soci
accomandatari
a
quella
dei
soci
accomandan/,
limitata
alla
quota
di
capitale
conferita
nella
societ
in
accomandita
semplice
(art.
2313)
e
per
azioni
(art.
2452);
sino
alla
responsabilit
esclusiva
del
patrimonio
sociale
senza
alcun
possibile
coinvolgimento
dei
soci
nella
societ
a
responsabilit
limitata
(art.
2462)
e
nella
societ
per
azioni
(art.
2325).
d)nella
societ
di
persone
prevale
il
prolo
personale
dei
soci,
mentre
nella
societ
di
capitali
lorganizzazione
interna,
potenzialmente
di
gruppo,
si
erge
a
sogge5o
autonomo
e
le
singole
persone
socie
sono
escluse
da
ogni
rapporto
con
i
terzi.
CRISI
DELLIMPRESA
E
PROCEDURE
CONCORSUALI
Limpresa
vive
normalmente
di
credito;
la
sua
crisi
minaccia,
oltre
i
lavoratori
occupa/,
i
creditori,
che
possono
anche
essere
una
massa.
La
risposta
allordinamento
alla
crisi
dellazienda
col
tempo
divenuta
essibile
accanto
alle
procedure
che
hanno
lo
scopo
di
liquidare
limpresa
(fallimento
e
liquidazione
coa5a
amministra/va),
ve
ne
sono
altre
che
consentono
allimprenditore
di
o5enere
dai
creditori
una
dilazione
generalizzata
per
il
soddisfacimento
delle
obbligazioni
(amministrazione
controllata),
o
orono
la
possibilit
di
salvare
lazienda
mediante
lacquisto
o
la
ristru5urazione
da
parte
di
un
altro
imprenditore
che
garan/sce
un
accordo
tra
limprenditore
e
i
suoi
creditori
(concordato
preven/vo).
Le
procedure
concorsuali
garan/scono
il
concorso
di
tu8
i
creditori
sui
beni
del
debitore
e
vietano
che
singoli
creditori
aggrediscano
il
patrimonio
del
debitore
con
azioni
esecu/ve
individuali.
Lamministrazione
controllata
la
procedura
concorsuale
prevista
per
limprenditore
commerciale
che
si
trova
nella
temporanea
dicolt
di
adempiere
alle
obbligazioni:
si
parla
di
insolvenza
reversibile
perch
nellarco
massimo
di
2
anni
pu
essere
sanata
dallimprenditore
in
base
a
uno
specico
piano
di
risanamento.
riservata
agli
imprenditori
che
da
almeno
un
biennio
siano
iscri8
nel
registro
delle
imprese,
nei
5
anni
preceden/
non
siano
sta/
dichiara/
falli/,
non
abbiano
subito
condanne.
La
procedura
si
apre
con
la
domanda
del
debitore.
Il
tribunale,
se
accoglie
la
domanda,
nomina
giudice
delegato
e
commissario
giudiziale.
Limprenditore
ammesso
alla
procedura
conserva
lamministrazione
dei
beni
e
lesercizio
dellimpresa
e
gode
di
una
dilazione
di
pagamento
dei
credi5
per
un
periodo
massimo
di
2
anni;
ques/
beneci
sono
bilancia/
da
un
controllo
esercitato
dagli
organi
della
procedura
mediante
le
dire8ve
del
giudice
delegato
e
la8vit
di
vigilanza
del
commissario
giudiziale.
La
procedura
consente
allimprenditore
di
evitare
il
fallimento.
La
procedura
pu
chiudersi
con
la
dichiarazione
di
fallimento
se
risulta
che
lobie8vo
del
risanamento
non
pu
essere
raggiunto
o
se
al
termine
non
stato
raggiunto.
Limprenditore
in
stato
di
insolvenza
pu
evitare
il
fallimento
orendo
un
concordato
preven/vo,
chiamato
cos
perch
volto
a
prevenire
il
fallimento.
Alla
procedura
sono
ammessi
gli
imprenditori
che
hanno
i
requisi/
necessari
per
lamministrazione
controllata.
La
proposta
di
concordato
per
essere
ammissibile
deve
avere
uno
dei
seguen/
contenu/:
oerta,
assis/ta
da
garanzie
reali
o
personali,
da
parte
del
fallito
o
di
un
terzo,
di
una
percentuale
non
inferiore
al
40%
dei
credi/;
cessione
ai
creditori
di
tu8
i
beni.
La
procedura
si
apre
con
la
domanda
del
debitore.
Limprenditore
ammesso
alla
procedura
conserva
lamministrazione
dei
beni
e
lesercizio
dellimpresa,
ma
sogge5o
ad
un
controllo
degli
organi
della
procedura.
La
domanda
di
concordato
deve
essere
approvata
dalla
maggioranza
numerica
dei
creditori;
se
non
si
raggiungono
le
maggioranze
richieste
dalla
legge
dichiarato
il
fallimento.
La
fase
di
esecuzione
del
concordato
consiste,
o
nelladempimento
degli
obblighi
che
il
debitore
o
il
terzo
hanno
assunto,
o
nella
liquidazione
dei
beni
e
nella
distribuzione
del
ricavato
ai
creditori.
La
procedura
fallimentare
riguarda
lintero
patrimonio
dellinsolvente
e
tu8
i
creditori
esisten/
alla5o
della
dichiarazione
di
fallimento
hanno
diri5o
a
parteciparvi.
Il
fallimento
normalmente
dichiarato
su
inizia/va
di
un
creditore
o
anche
dello
stesso
debitore.
Il
tribunale
del
luogo
ove
limpresa
ha
la
sede
principale
accerta
la
ricorrenza
dei
presuppos/
del
fallimento
che
viene
dichiarato
con
sentenza
immediatamente
esecu/va,
con
la
quale
sono
nomina/
il
giudice
delegato
e
il
curatore.
Il
fallito
e
qualsiasi
interessato
possono
proporre
opposizione
allo
stesso
tribunale.
Quando
imprenditore
una
societ,
il
fallimento
coinvolge
i
soci
illimitatamente
responsabili
e
si
estende
anche
ai
soci
occul/.
La
procedura
fallimentare
si
ar/cola
in
una
serie
di
fasi:
deve
essere
acquisito
mediante
inventario
e
ricostruito
mediante
le
opportune
azioni
il
patrimonio
del
fallito;
occorre
accertare
lammontare
complessivo
dei
debi/
del
fallito;
deve
essere
liquidato
il
patrimonio
del
fallito;
inne
il
ricavato
della
liquidazione
deve
essere
ripar/to
tra
tu8
i
creditori.
Numerose
leggi
so5raggono
al
fallimento
certe
categorie
di
imprese,
cara5erizzate
da
un
forte
interesse
pubblico
e
so5oposte
di
conseguenza
ad
una8vit
pubblica
di
controllo,
prevedendo
che
la
liquidazione
dei
loro
beni
avvenga
con
il
procedimento
della
liquidazione
coa5a
amministra/va.
Pu
essere
disposta
sia
per
linsolvenza
dellimprenditore
sia
per
gravi
irregolarit;
produce
gli
ee8
della
dichiarazione
di
fallimento.
Organi
della
procedura
sono
il
commissario
liquidatore
e
il
comitato
di
sorveglianza.
prevista
una
speciale
procedura
concorsuale
per
le
grandi
imprese,
individuate
in
base
a
due
concorren/
presuppos/:
un
numero
di
lavoratori
subordina/
non
inferiore
a
200
da
almeno
un
anno;
debi/
per
un
ammontare
complessivo
non
inferiore
ai
2/3
sia
del
totale
della8vo
sia
dei
ricavi
provenien/
dalle
vendite
e
dalle
prestazioni
dellul/mo
esercizio.
Presupposto
imprescindibile
laccertamento
da
parte
dellautorit
giudiziaria
dello
stato
di
insolvenza.
Il
tribunale
nomina
il
giudice
delegato
per
la
procedura
e
uno
o
tre
commissari
giudiziali.
Il
commissario
deve
predisporre
un
programma
che
prevede
in
alterna/va,
o
la
cessione
dei
complessi
aziendali,
o
la
ristru5urazione
economica
e
nanziaria
dellimpresa,
in
base
a
un
programma
di
risanamento
di
durata
non
superiore
ai
2
anni.
Alla
procedura
si
applica
la
disciplina
della
liquidazione
coa5a
amministra/va.
La5o
di
matrimonio,
cos/tu/vo
della
famiglia
legi8ma,
determina
il
rapporto
coniugale.
La
parentela
il
vincolo
tra
pi
persone
che
discendono
da
uno
stesso
capos5pite
(art.
74).
Si
dis/ngue
la
linea
re5a
da
quella
collaterale:
nella
prima
uno
discende
dallaltro
(padre-glio,
nonno-nipote),
nella
seconda
no
(fratelli,
cugini,
zio-nipote)
(art.
75).
La
parentela
si
misura
per
gradi
(art.
76)
e,
in
genere,
non
rilevante
oltre
il
sesto
grado
(art.
77).
I
fratelli
sono
bilaterali
o
germani
se
discendono
dagli
stessi
genitori,
unilaterali
se
hanno
lo
stesso
padre
o
la
stessa
madre.
Lanit,
ee5o
legale
del
matrimonio,
designa
il
rapporto
che
sussiste
tra
un
coniuge
e
i
paren/
dellaltro
(suocera-genero,
suocero-nuora,
cogna/);
le
linee
e
i
gradi
dellanit
sono
gli
stessi
della
parentela;
lanit
non
cessa
per
la
morte
del
coniuge
da
cui
deriva
ma
cessa
se
il
matrimonio
dichiarato
nullo.
Lordinamento
garan/sce
la
soddisfazione
degli
essenziali
bisogni
dei
membri
della
famiglia
prevedendo
specici
obblighi
di
assistenza.
Qualora
lassistenza
economica
sia
dovuta
fuori
dal
rapporto
di
convivenza,
si
denisce
mantenimento
lart.
156
dispone
lobbligo
di
mantenimento
in
favore
del
coniuge
separato
cui
non
sia
addebitabile
la
separazione
e
sempre
che
sia
sprovvisto
di
adegua/
reddi/.
Al
mantenimento
ha
diri5o
anche
il
glio
non
riconoscibile
(art.
279).
Il
diri5o
al
mantenimento
comprende
ci
che
necessario
ad
assicurare
a
chi
ne
/tolare
il
medesimo
tenore
di
vita
della
famiglia
della
quale
parte,
o
cmq
della
persona
obbligata.
La
persona
in
stato
di
bisogno
ha
diri5o
di
o5enere
gli
alimen/
dai
congiun/
tenu/
in
un
preciso
ordine
(art.
433).
Stato
di
bisogno
lincapacit
a
provvedere
alle
pi
elementari
necessit
per
una
vita
dignitosa.
La
misura
degli
alimen/
deve
essere
proporzionale
alle
condizioni
economiche
dellalimentante
(art.
438)
ed
essi
spe5ano
anche
se
lo
stato
di
bisogno
sia
fru5o
di
una
condo5a
colpevole;
tu5avia
possono
essere
rido8
in
ragione
della
condo5a
disordinata
o
riprovevole
dellalimentato
(art.
440).
Lobbligo
alimentare
pu
essere
adempiuto
o
provvedendo
a
mantenere
lalimentando
nella
propria
abitazione
o
corrispondendogli
un
assegno
periodico
an/cipato
(art.
443).
Una
volta
corrisposto,
lassegno
alimentare
non
pu
essere
nuovamente
richiesto
(art.
444).
Lobbligo
cessa
con
la
morte
dellobbligato
(art.
448).
Lobbligazione
alimentare
variabile
nel
tempo
e
pu
essere
cos/tuita
anche
con
contra5o
o
disposizione
testamentaria.
Il
mutamento
dei
costumi
ha
dato
luogo
a
unioni
stabili
tra
uomo
e
donna,
pur
in
assenza
del
matrimonio.
Questa
situazione,
solitamente
indicata
famiglia
di
fa5o
o
convivenza,
ha
funzione
analoga
a
quella
del
matrimonio.
La
coppia
che
convive
stabilmente
una
formazione
sociale
nella
quale
si
svolge
la
personalit
individuale
(art.
2
cost).
Che
la
convivenza
possa
assumere
funzioni
familiari
non
signica
che
sia
equiparata
al
rapporto
coniugale.
Essa
deve
rivelarsi
compa/bile
con
il
complesso
dei
valori
dellordinamento
e
con
i
doveri
inderogabili
di
solidariet
sociale
(art.
2
cost).
Per
la
famiglia
di
fa5o
si
ricorre,
nei
limi/
della
compa/bilit,
allapplicazione
analogica
della
disciplina
de5ata
per
la
famiglia
legi8ma.
MATRIMONIO
Il
termine
matrimonio
indica
sia
la5o
posto
a
fondamento
della
famiglia
come
societ
naturale
sia
il
rapporto
ordinato
sulleguaglianza
morale
e
giuridica
dei
coniugi
che
nella5o
ha
la
sua
fonte
(art.
29
cost).
Dalla5o
deriva
oltre
il
rapporto
di
vita
comune
la5ribuzione
dello
status
di
coniuge.
A
seguito
del
Concordato
tra
Stato
italiano
e
Santa
Sede
convivono
due
modelli:
il
matrimonio
civile,
interamente
assogge5ato
alla
disciplina
statale,
e
il
matrimonio
concordatario,
celebrato
secondo
il
diri5o
canonico,
cui
sono
riconosciu/
gli
ee8
civili.
Il
matrimonio
come
a5o
di
autonomia
stato
al
centro
di
un
ampio
diba8to.
Lintervento
delluciale
di
stato
civile
ha
il
cara5ere
di
accertamento
pubblico
della
volont
delle
par/.
Il
matrimonio
a6o
personalissimo:
non
consen/ta
ai
nubendi
la
libert
di
farsi
sos/tuire.
Il
matrimonio
non
tollera
condizioni
o
termini
(art.
108);
le
par/
non
possono
modicare
lo
schema
legale.
Tu5avia
laccordo
pu
a5ribuire
rilevanza
a
interessi
estranei
al
quadro
/pico
del
matrimonio
(art.
123).
La
legge
stessa
rime5e
alla
determinazione
dei
coniugi
la
regolazione
dei
rappor/
familiari,
con
il
limite
inderogabile
della
tutela
della
persona.
La
massima
espressione
della
libert
matrimoniale
sta
nel
fa5o
che
la
promessa
di
matrimonio
non
obbliga
a
contrarlo
n
ad
eseguire
ci
che
si
fosse
convenuto
per
il
caso
di
non
adempimento
(art.
79).
La
ro5ura
della
promessa
a5ribuisce
la
facolt
di
o5enere
la
res/tuzione
dei
doni
(art.
80).
Nellipotesi
dingius/cata
ro5ura
di
una
promessa
o
di
comportamento
che
dia
luogo
al
gius/cato
recesso
dellaltro
prome5ente,
sorge
a
carico
dellautore
lobbligo
di
risarcire
il
danno
cagionato
allaltra
parte
per
le
spese
fa5e
e
per
le
obbligazioni
contra5e
a
causa
della
promessa
(art.
81).
Impedimen/
alla
cos/tuzione
di
un
matrimonio
valido
sono:
la
minore
et,
linterdizione
per
infermit
di
mente,
la
mancanza
della
libert
di
stato.
Limpedimento
della
minore
et
non
regola
assoluta;
il
tribunale
per
i
minorenni,
su
istanza
dellinteressato,
accertata
la
sua
maturit
psico-sica
e
la
fondatezza
delle
ragioni
addo5e,
sen/to
il
p.m.,
i
genitori
o
il
tutore,
pu
autorizzare
il
matrimonio
in
presenza
di
gravi
mo/vi
(art.
84).
Non
pu
contrarre
matrimonio
chi
vincolato
da
un
matrimonio
precedente
la
libert
di
stato
libero
conferma
la
scelta
della
monogamia.
Lacquisto
dello
stato
libero
pu
avvenire
con
la
morte,
la
nullit
o
lo
scioglimento
del
matrimonio,
la
cessazione
dei
suoi
ee8
civili
o
la
dichiarazione
di
morte
presunta;
in
questul/ma
ipotesi,
qualora
torni
il
primo
coniuge,
si
determina
la
singolare
coesistenza
di
due
matrimoni
validi.
Taluni
impedimen/
rela/vi
alla
coppia,
se
non
osserva/,
a
volte
producono
linvalidit
del
matrimonio,
a
volte
soltanto
una
sanzione
pecuniaria.
Nel
primo
gruppo
rientrano
alcuni
di
quelli
indica/
nellart.
87:
parentela,
anit,
adozione
e
aliazione,
nel
secondo
gruppo
i
divie/
temporanei
di
nuove
nozze
(art.
89);
non
possono
contrarre
matrimonio
tra
loro
le
persone
delle
quali
luna
stata
condannata
per
omicidio
consumato
o
tentato
sul
coniuge
dellaltra
(art.
88).
Il
matrimonio
celebrato
senza
che
sia
stato
preceduto
dalle
prescri5e
pubblicazioni
cmq
valido.
Lomissione,
salvo
le
ipotesi
di
esonero
concesso
dal
tribunale
per
mo/vi
gravissimi
e
di
matrimonio
fa5o
in
imminente
pericolo
di
vita
(art.
101),
comporta
sanzioni
pecuniarie
(art.
134).
La
pubblicazione
(dallart
93),
su
istanza
delle
par/,
curata
dalluciale
dello
stato
civile
mediante
lassione
alle
porte
della
casa
comunale
di
un
a5o
contenente
i
da/
di
iden/cazione
degli
sposi,
il
luogo
dove
intendono
celebrare
il
matrimonio
e
la
data.
Essa
facilita
lopposizione
da
parte
dei
sogge8
legi8ma/
(art.
102),
che
fa
sospendere
la
celebrazione
e
qualora
sia
respinta,
lopponente,
che
non
sia
un
ascendente
o
il
p.m.,
pu
essere
condannato
al
risarcimento
dei
danni
(art.
104).
La
celebrazione
ordinata
in
una
sequenza
cronologica
di
a8
nel
giorno
ssato
dalle
par5,
luciale
di
stato
civile,
alla
presenza
di
due
tes5moni,
d
le6ura
agli
sposi
degli
art.
143,
144
e
147,
riceve
da
ciascuna
delle
par5
il
consenso
e
dichiara
che
esse
sono
unite
in
matrimonio;
la5o
di
matrimonio
deve
essere
compilato
immediatamente
dopo
la
celebrazione
(art.
107).
Per
il
matrimonio
celebrato
dinanzi
ad
un
ministro
del
culto
ca5olico
il
codice
rimanda
al
Concordato
con
la
Santa
Sede
(art.
82),
che,
per
il
riconoscimento
degli
ee8
civili
al
matrimonio
canonico,
prevede
una
serie
di
adempimen/.
Il
primo
cos/tuito
dalle
previe
pubblicazioni
nella
casa
comunale,
che
congurano
la
prima
formale
richiesta
di
a5ribuire
rilevanza
civile
al
matrimonio;
con
riferimento
alla
celebrazione,
prevista,
come
nel
matrimonio
civile,
la
le5ura
degli
ar/coli
del
codice.
Il
secondo
adempimento,
a
cui
il
parroco
tenuto,
la
redazione
della5o
di
matrimonio
in
doppio
originale;
la
sua
a8vit
si
chiude
con
la
richiesta
scri5a
di
trascrizione,
da
inoltrare
entro
5
giorni
dalla
celebrazione;
nelle
24
ore
successive
luciale
di
stato
deve
ee5uare
la
trascrizione.
Anche
ai
ci5adini
non
ca6olici
concesso
celebrare,
dinanzi
ai
ministri
dei
cul/
ammessi
nello
Stato,
un
matrimonio
che
soddis
i
loro
sen/men/
religiosi
e
produca
ee8
civili;
questo
par/colare
matrimonio
civile
interamente
disciplinato
dalla
legge
statale
(art.
83).
Anch
il
ministro
del
culto
possa
celebrare
il
matrimonio,
occorre
che
la
sua
nomina
sia
approvata
dallautorit
governa/va,
altrimen/
il
matrimonio
nullo.
Anche
il
ministro
del
culto
deve
leggere
gli
ar/coli
del
codice,
redigere
la5o
di
matrimonio,
trasme5erlo
entro
5
giorni
alluciale
di
stato
civile,
che
entro
24
ore
ne
cura
la
trascrizione.
I
rappresentan/
di
alcune
confessioni
religiose
hanno
s/pulato
intese
con
lo
Stato
(art.
8
cost).
La
prevalente
do5rina
classica
nullo:
il
matrimonio
contra5o
senza
stato
libero
(art.
86),
al
quale
va
ricondo5o
anche
quello
contra5o
dal
coniuge
del
presunto
morto
qualora
si
accer/
che
questo
vivo
(art.
65
e
68);
il
matrimonio
contra5o
in
presenza
di
impedimen/
per
i
quali
non
pu
essere
concessa
dispensa,
quali
parentela,
anit,
adozione
e
aliazione
(art.
87);
il
matrimonio
contra5o
in
violazione
dellimpedimento
da
omicidio
tentato
o
consumato
(art.
88).
La
legi8mazione
allimpugnazione
del
matrimonio
dei
coniugi,
degli
ascenden/
prossimi,
del
p.m.
e
di
tu8
coloro
che
abbiano
per
impugnarlo
un
interesse
legi8mo
e
a5uale
(art.
117).
Con
il
matrimonio
puta5vo
il
legislatore,
ricorrendo
determinate
circostanze
(coniugi
in
buona
fede,
buona
fede
unilaterale,
gli),
d
al
rapporto
sorto
sulla
base
di
un
a5o
invalido
la
qualica
giuridica
di
matrimonio,
ma
ci
soltanto
per
taluni
sogge8,
a
talune
condizioni
e
so5o
alcuni
aspe8
(art.
128).
Il
fondo
patrimoniale
cos/tuisce
un
patrimonio
des/nato
a
far
fronte
ai
bisogni
della
famiglia
ed
formato
da
beni
determina/;
la
sua
cos/tuzione
pu
avvenire,
prima
o
durante
il
matrimonio,
per
opera
di
ciascuno
o
ambedue
i
coniugi
per
a5o
pubblico,
o
di
un
terzo
anche
per
testamento;
possono
essere
cos/tui/
in
fondo
patrimoniale
esclusivamente
beni
immobili
o
mobili
iscri8
in
pubblici
registri
e
5toli
di
credito
nomina5vi
(art.
167).
La
propriet
dei
beni
spe5a
a
entrambi
i
coniugi,
salvo
che
non
sia
diversamente
stabilito
(art.
168);
nella
ges/one
i
coniugi
devono
considerare
gli
interessi
familiari
che
il
fondo
des/nato
a
realizzare.
Il
fondo
cessa
in
seguito
allannullamento,
allo
scioglimento
o
alla
cessazione
degli
ee8
civili
del
matrimonio
(art.
171).
Con
il
regime
della
separazione
dei
beni
ciascun
coniuge
conserva
la
5tolarit
esclusiva,
il
godimento
e
lamministrazione
di
tu8
i
propri
beni
(art.
217),
anche
di
quelli
acquista/
durante
il
matrimonio
(art.
215).
Tale
regime
pu
essere
instaurato
con
una
semplice
dichiarazione
resa
alluciale
di
stato
o
con
una
convenzione
matrimoniale
che
deve
rives/re
la
forma
della5o
pubblico
(art.
162).
Ciascun
coniuge
pu
adare
allaltro
i
propri
beni
in
amministrazione
o
in
godimento.
SEPARAZIONE
PERSONALE
DEI
CONIUGI
La
crisi
del
rapporto
coniugale,
qualora
abbia
cara5eri
gravi
e
irreversibili,
pu
condurre
alla
dissoluzione
della
comunit
familiare.
A
dierenza
del
divorzio,
la
separazione
non
scioglie
il
vincolo.
La
previsione
della
durata
di
almeno
un
triennio
della
separazione
quale
causa
di
divorzio,
esprime
il
favore
per
la
conservazione
del
matrimonio.
La
separazione
personale
strumento
idoneo
a
recuperare
la
pienezza
di
un
rapporto
coniugale
in
crisi;
lo
conferma
lestrema
facilit
con
la
quale
i
coniugi
possono
far
cessare
gli
ee8
della
separazione
(art.
157).
Previste
e
regolate
dalla
legge
sono
la
separazione
giudiziale
e
la
separazione
consensuale
(art.
150);
il
giudice
pu
inoltre
ordinare
la
separazione
temporanea
dei
coniugi
nel
corso
del
giudizio
dinvalidit
del
matrimonio,
di
separazione
o
di
divorzio.
La
situazione
di
separazione
si
denisce
di
fa5o
e
produce
ee8
molto
limita/.
necessario
far
cessare
la
convivenza
ogni
qualvolta
viene
meno
la
comunione
ae8va
della
coppia.
Pertanto
il
fondamento
della
separazione
giudiziale
sta
nel
vericarsi
di
fa8
tali
da
rendere
intollerabile
la
prosecuzione
della
convivenza
o
da
recare
grave
pregiudizio
alleducazione
della
prole;
il
giudice
dichiara
a
quale
dei
coniugi
sia
addebitabile
la
separazione
in
considerazione
del
suo
comportamento
contrario
ai
doveri
che
derivano
dal
matrimonio
(art.
151).
Laddebito
inuisce
unicamente
sui
problemi
patrimoniali
della
separazione
e
pu
essere
pronunciato
a
carico
di
entrambi
i
coniugi.
Il
procedimento
di
separazione
giudiziale
sinstaura
con
ricorso
del
coniuge
interessato.
Giudice
competente
il
tribunale
di
residenza
(art.
706
c.p.c.);
la
prima
fase
del
giudizio
prevede
la
comparizione
personale
dei
due
coniugi
davan/
al
presidente
del
tribunale
che
deve
sen/rli
per
tentare
la
conciliazione;
fallito
tale
tenta/vo,
il
presidente
dispone
i
provvedimen/
temporanei
e
urgen/
nellinteressi
dei
coniugi
e
dei
gli
(art.
707
e
708
c.p.c.).
I
provvedimen/
riguardan/
la
prole
e
i
coniugi
non
hanno
cara5ere
deni/vo
e
sono
sogge8
a
revisione.
Alla
separazione
personale
i
coniugi
possono
pervenire
consensualmente;
il
consenso
non
suciente
alla
procedura
degli
ae8,
ma
occorre
il
decreto
di
omologazione
(art.
158)
emesso
dal
tribunale
del
luogo
di
residenza.
Il
presidente
del
tribunale
deve
sen/re
preliminarmente
i
coniugi
ed
esperire
il
tenta/vo
di
riconciliazione
(art.
711
c.p.c.);
non
ammessa
alcuna
valutazione
circa
le
ragioni
che
hanno
indo5o
i
coniugi
a
separarsi,
ma
il
tribunale
pu
riutare
lomologazione
se
il
contenuto
dellaccordo
sia
pregiudizievole
allinteresse
dei
gli
(art.
158).
Laccordo
di
separazione,
oltre
a
regolare
il
mantenimento
dei
coniugi
e
dei
gli,
pu
disporre
il
trasferimento
di
beni
e
la5ribuzione
di
diri8
patrimoniali.
Laccordo
di
separazione
non
esaurisce
lautonomia
dei
coniugi:
su
singoli
problemi
lintesa
pu
essere
perfezionata
anche
al
di
fuori
di
esso.
La
separazione
temporanea
pu
essere
disposta
dal
tribunale
chiamato
a
decidere
della
causa
dinvalidit
del
matrimonio
(art.
126)
nonch
dal
presidente
del
tribunale
in
corso
di
causa
di
separazione
o
di
divorzio.
stre5a
lanit
sostanziale
con
la
separazione
ordinaria
anche
se
gli
ee8
dono
pi
rido8,
non
determinando
lo
scioglimento
della
comunione
legale
n
la
sospensione
dei
doveri
coniugali.
Lallontanarsi
senza
giusta
causa
dallabitazione
familiare
violazione
del
dovere
di
coabitazione
sanzionata
con
la
sospensione
del
diri5o
di
assistenza
morale
e
materiale
(art.
146).
Lallontanamento
del
coniuge
per
fa8specie
dis/nta
dalla
separazione
di
fa5o
quale
stabile
interruzione
della
convivenza
voluta
da
entrambi
i
coniugi
o
da
uno
solo
con
la
tollerazione
dellaltro.
Non
esclude
i
doveri
coniugali,
sospesi
soltanto
a
seguito
di
separazione
legale,
e
scarsi
sono
i
riferimen/
norma/vi
ad
essa.
La
separazione
legale
sancisce
linterruzione
della
convivenza
coniugale
senza
comportare
lo
scioglimento
del
matrimonio,
sospendendo
soltanto
gli
obblighi
che
presuppongono
la
convivenza
(obbligo
di
coabitazione);
la
permanenza
dei
doveri
matrimoniali
(di
fedelt,
di
assistenza
e
collaborazione)
assicurata
dalla
perdurante
vincola/vit
del
matrimonio,
senza
bisogno
di
norme
apposite.
La
separazione
modica
il
dovere
reciproco
dei
coniugi
allassistenza
materiale.
Il
coniuge
al
quale
non
sia
addebitabile
la
separazione
ha
il
diri5o
di
ricevere
dallaltro
quanto
necessario
al
suo
mantenimento:
len/t
della
somministrazione
dipende
dalle
circostanze
e
dai
reddi/
dellobbligato
(art.
156);
al
coniuge
che
non
abbia
sostanze
e
reddi/
sucien/
va
assicurato
il
tenore
di
vita
al
quale
avrebbe
avuto
diri5o
in
costanza
di
convivenza.
Se
si
teme
che
il
coniuge
obbligato
si
so5ragga
alladempimento,
il
giudice
pu
imporre
la
prestazione
di
una
garanzia;
nellipotesi
di
inadempienza,
il
beneciario
dellassegno
di
mantenimento
pu
procedere
al
sequestro
dei
beni
dellobbligato;
la
determinazione
dellassegno
susce8bile
di
revoca
o
modicazione
(art.
156).
Il
coniuge
separato
con
addebito,
pur
escluso
dal
diri5o
al
mantenimento,
conserva
il
diri5o
agli
alimen/
(art.
156).
Mentre
il
coniuge
al
quale
non
sia
addebitata
la
separazione
conserva
i
diri8
successori,
quello
con
addebito
escluso
dalla
successione
del
coniuge
deceduto,
acquisendo
soltanto
il
diri5o
ad
un
assegno
vitalizio
se
godeva
degli
alimen/
(art.
548).
A
prescindere
dalladdebito,
labitazione
nella
casa
familiare
spe5a
al
coniuge
al
quale
sono
ada/
i
gli
(art.
155).
Nonostante
la
separazione
determini
lo
scioglimento
della
comunione
legale,
lobbligo
di
collaborazione
dei
coniugi
nellinteresse
della
famiglia
permane,
essendo
un
dovere
inderogabile.
La
separazione
lascia
inaltera/
i
diri8
e
i
doveri
dei
coniugi
nei
confron/
dei
gli,
ma
rende
necessario
decidere
con
chi
i
gli
minori
debbano
convivere.
Nella
separazione
consensuale,
la
decisione
spe5a
ai
coniugi:
il
giudice
ne
valuta
la
conformit
agli
interessi
dei
gli.
Nella
separazione
giudiziale
invece,
il
giudice
che
ado5a
i
provvedimen/
rela/vi
alla
prole,
con
esclusivo
riguardo
allinteresse
dei
minori
(art.
155).
Nella
decisione
sulladamento
irrilevante
la
responsabilit
dei
coniugi
circa
la
crisi
familiare.
Le
modiche
apportate
alla
legge
sul
divorzio
hanno
previsto
la
possibilit
di
disporre
ladamento
congiunto
o
alternato.
Rientra
nelle
facolt
del
giudice
sen/re
il
minore
prima
delladamento,
ed
opportuno
ogni
qualvolta
il
minore
abbia
suciente
maturit
di
giudizio.
Eccezionalmente
il
giudice
pu
decidere,
per
gravi
mo/vi,
ladamento
ad
altre
persone
o
ad
un
is/tuto
di
educazione.
Deciso
ladamento,
il
giudice
stabilisce
i
modi
di
svolgimento
dei
rappor/
patrimoniali
e
personali
del
genitore
non
adatario
con
i
gli
(art.
155),
regola
il
diri5o
di
visita
ai
gli
e
i
periodi
nei
quali
costoro
possono
essere
tenu/
presso
laltro
genitore.
La
potest
comune
dei
genitori
non
cessa
con
la
separazione
(art.
317);
il
suo
esercizio
tu5avia
spe5a
in
via
esclusiva
al
coniuge
adatario
secondo
le
condizioni
stabilite
dal
giudice.
Laltro
coniuge
ha
il
diri5o-dovere
di
vigilare
sullesercizio
della
potest
e
di
opporsi
alle
scelte
che
considera
pregiudizievoli,
ricorrendo
al
giudice.
Le
decisioni
di
maggior
interesse
per
il
glio
devono
essere
ado5ate
da
entrambi
i
genitori
e
nel
disaccordo
decide
il
giudice;
i
provvedimen/
rela/vi
alla
prole
sono
sogge8
a
revoca
o
modica
(art.
155).
La
riconciliazione
pu
avvenire
mediante
una
dichiarazione
espressa
o
tacitamente;
presuppone
ristabilita
la
comunione
di
vita
ae8va
e
spirituale
propria
del
rapporto
matrimoniale.
La
riconciliazione
espressa
ha
natura
negoziale:
la
proposta
di
riconciliazione
revocabile
no
a
quando
il
proponente
non
abbia
no/zia
dellacce5azione
del
des/natario.
Con
la
riconciliazione
cessa
la
separazione;
una
nuova
istanza
di
separazione
pur
sempre
proponibile
ma
deve
basarsi
su
fa8
e
comportamen/
intervenu/
successivamente
alla
riconciliazione
(art.
157);
questa
pu
avvenire
anche
mediante
labbandono
della
domanda
di
separazione
(art.
154).
SCIOGLIMENTO
DEL
MATRIMONIO
Lo
scioglimento
del
matrimonio,
dopo
profondi
contras/,
stato
introdo5o
dalla
legge
1
dicembre
1970;
il
termine
divorzio
evitato
dal
legislatore
che
usa
la
locuzione
scioglimento
del
matrimonio
(1,
l.div.).
Con
riferimento
ai
matrimoni
concordatari
si
discorre
di
cessazione
degli
ee8
civili
(2,
l.div.).Ne5a
la
dis/nzione
teorica
con
la
sentenza
di
annullamento
o
di
nullit
del
matrimonio,
in
quanto
con
questa
si
mira
ad
accertare
la
sua
originaria
idoneit
alla
produzione
di
ee8
giuridici;
essa
dovrebbe
operare
eliminando
gli
ee8
prodo8
dal
matrimonio
ma
mol/
sono
per
loro
natura
irreversibili
mentre
altri,
pur
potendo
essere
elimina/,
non
ragionevole
che
lo
siano.Le
conseguenze
dellinvalidit
del
matrimonio
sono
simili
a
quelle
del
divorzio
poich
lo
scioglimento
del
vincolo
non
es/ngue
gli
ee8
gi
prodo8
n
cancella
lesigenza
di
tutelare
il
coniuge
in
dicolt
economica,
ma
quelli
conseguen/
alla
pronuncia
di
divorzio
orono
tutela
ben
pi
ampia
al
coniuge
economicamente
svantaggiato.
Lo
scioglimento
del
matrimonio
per
divorzio
pu
avvenire
soltanto
giudizialmente
e
in
presenza
di
determina/
presuppos/.
Esso
un
rimedio
alla
irreparabile
ro5ura
del
matrimonio
e
non
una
reazione
alla
violazione
di
gravi
doveri
coniugali:
esso
pu
derivare
anche
da
fa8
incolpevoli.
Le
cause
di
divorzio
sono
ordinate
dal
legislatore
(3,
l.div.):
a)la
condanna
per
alcuni
rea/
par/colarmente
gravi
subita
da
un
coniuge,
anche
commessi
prima
del
matrimonio;
b)la
separazione
legale
dei
coniugi,
che
deve
cmq
protrarsi
ininterro5amente
per
3
anni;
legi8ma/
a
proporre
la
domanda
di
divorzio
sono
entrambi
i
coniugi,
essendo
irrilevante
a
tal
ne
leventuale
addebito
della
separazione;
c)il
divorzio
o
lannullamento
del
matrimonio
o5enuto
allestero
dallaltro
coniuge,
ci5adino
straniero,
o
un
nuovo
matrimonio
contra5o
allestero
dallaltro
coniuge;
d)la
mancata
consumazione
del
matrimonio
a
prescindere
dalle
ragioni
che
labbiano
determinata.
La
domanda
di
divorzio
si
propone
con
ricorso
al
tribunale
del
luogo
dellul/ma
residenza
comune
dei
coniugi;
se
entrambi
risiedono
allestero,
competente
qualunque
tribunale
della
Repubblica
(4,
l.div.).
Legi8ma/
allazione
sono
soltanto
i
coniugi:
tra5andosi
di
azione
personale,
essi
non
possono
farsi
sos/tuire
da
rappresentan/.
Il
procedimento
si
apre
con
una
fase
preliminare
nella
quale
il
presidente
del
tribunale
sente
i
coniugi
tentando
la
riconciliazione;
se
questa
non
riesce
o
il
coniuge
convenuto
non
compare,
il
presidente,
sen//
eventualmente
i
gli
minori,
eme5e
i
provvedimen/
temporanei
e
urgen/
opportuni
nellinteresse
della
prole
e
dei
coniugi,
nomina
il
giudice
istru5ore
e
ssa
ludienza
di
comparizione
delle
par/.
Divenuta
deni/va
la
sentenza,
deve
essere
trascri5a
alluciale
dello
stato
civile
del
luogo
ove
fu
trascri5o
il
matrimonio.
Con
il
divorzio
il
matrimonio
si
scioglie
e
i
coniugi
riacquistano
lo
stato
libero
e
la
possibilit
di
risposarsi.
Les/nzione
di
tu8
i
rappor/
connessi
allo
stato
coniugale
non
esclude
ladozione
a
favore
del
coniuge
economicamente
svantaggiato
dellassegno
di
divorzio;
esso
ha
funzione
assistenziale,
essendo
dovuto
solo
quando
il
beneciario
non
abbia
adegua/
mezzi
propri
e
non
possa
procurarseli
per
ragioni
ogge8ve.
Limporto
dellassegno
pu
variare
in
dipendenza
delle
situazioni
economiche
dellobbligato
e
del
beneciario
(9
l.div.).
Sono
nulli
gli
accordi
economici
dei
coniugi
s/pula/
in
previsione
di
un
futuro
divorzio.
Il
diri5o
allassegno
si
es/ngue
con
il
passaggio
del
beneciario
a
nuove
nozze
o
con
la
morte
dellobbligato.
Al
coniuge
divorziato,
analogamente
a
quello
separato,
pu
essere
a5ribuito
il
diri5o
di
abitare
la
casa
familiare.
Il
divorzio
lascia
inaltera/
i
doveri
dei
genitori
nei
confron/
dei
gli
(6,
l.div.).
FILIAZIONE
Il
potere
dei
genitori
di
espletare
in
autonomia
la
funzione
educa/va
sui
gli
un
fondamentale
diri5o
di
libert:
il
mantenimento,
listruzione
e
leducazione
del
glio
sono
non
soltanto
un
dovere
per
il
genitore
ma
anche
un
suo
diri6o
(art.
30
cost);
daltra
parte,
il
minore
ha
diri6o
di
essere
educato
nellambito
della
propria
famiglia
(1,
l.ad.).
Nonostante
la
sostanziale
paricazione
del
tra5amento
dei
gli
legi8mi
e
naturali,
prevista
una
specica
disciplina
per
la5ribuzione
del
cognome
alla
liazione
naturale
(art.
262).
Lassenza
di
formale
matrimonio
implica
che
laccertamento
della
liazione
naturale
debba
procedere
in
modo
autonomo
nei
confron/
di
ciascun
genitore;
s
che
il
riconoscimento
produce
ee8
solo
riguardo
al
genitore
dal
quale
esso
fa5o.
Tra
gli
ee8
del
riconoscimento
andrebbe
compreso
linstaurarsi
del
vincolo
di
parentela.
Prima
della
riforma
del
75,
irriconoscibili
erano
i
gli
adulterini;
ora
il
divieto
riguarda
solo
i
gli
incestuosi,
genera/
da
persone
tra
le
quali
sussiste
un
vincolo
di
parentela
o
di
anit
(art.
251).
Il
glio
irriconoscibile
ha
cmq
nei
confron/
del
genitore
il
diri5o
di
mantenimento,
istruzione
e
educazione
(art.
279),
in
a5uazione
dellart.
30
cost
che
non
dis/ngue
tra
gli
legi8mi
e
naturali,
riconosciu/
e
non
riconoscibili.
Nel
caso
di
fecondazione
assis5ta
eterologa,
il
donatore
del
liquido
seminale
non
acquista
alcuna
relazione
parentale
con
il
nato
e
non
pu
far
valere
nei
suoi
confron/
alcun
diri5o
n
essere
/tolare
di
obblighi;
il
nato
acquista
deni/vamente
lo
status
di
glio
legi8mo
o
riconosciuto
dalla
coppia
che
ha
fa5o
ricorso
alle
tecniche
medesime.
Laccertamento
della
liazione
svolto
in
via
amministra/va
dagli
uci
di
stato
civile,
is/tui/
in
ogni
comune
(art.
449).
La
dichiarazione
di
nascita
resa
indis/ntamente
da
uno
dei
genitori,
da
un
procuratore
speciale,
dal
medico
o
dallostetrica
o
da
altra
persona
che
ha
assis/to
al
parto;
pu
essere
ee5uata
entro
10
giorni
presso
il
comune
ove
avvenuto
il
parto
o
anche
nel
comune
di
residenza
dei
genitori
(se
hanno
diversa
residenza
deve
essere
fa5a
nel
comune
della
madre).
Il
nome
del
bambino
dato
dal
dichiarante;
tale
scelta
deve
essere
assunta
di
comune
accordo.
Secondo
una
radicata
consuetudine
i
gli
legi8mi
acquisiscono
il
solo
cognome
del
padre,
mentre
i
gli
naturali
assumono
il
cognome
del
genitore
che
per
primo
li
ha
riconosciu/
(art.
262);
il
nome
e
cognome
dei
gli
di
genitori
sconosciu/
sono
impos/
dalluciale
di
stato
civile.
Laccertamento
della
liazione
legi8ma
avviene
mediante
due
presunzioni.
La
prima
stabilisce
che
il
marito
della
madre
padre
del
glio
concepito
in
costanza
di
matrimonio
(art.
231);
la
seconda
presume
concepito
durante
il
matrimonio,
il
glio
nato
quando
siano
trascorsi
180
giorni
dalla
celebrazione
e
entro
300
giorni
dalla
data
dellannullamento,
dello
scioglimento
o
della
cessazione
degli
ee8
civili
(art.
232);
il
glio
nato
in
questul/ma
circostanza,
deve
essere
denunciato
come
glio
naturale.
La
dichiarazione
di
nascita
resa
personalmente
dal
genitore
integra
il
riconoscimento
del
glio
naturale
fa5o
nella5o
di
nascita;
tale
dichiarazione,
anche
successiva
alla
nascita
o
al
concepimento,
resa
a
un
uciale
dello
stato
civile
o
contenuta
in
un
a5o
pubblico
o
in
un
testamento
(art.
254).
Il
riconoscimento
a5o
unilaterale;
i
genitori
possono
realizzarlo
separatamente
o
congiuntamente
(art.
250).
Per
evitare
ripercussioni
sociali
sul
glio,
il
potere
del
genitore
di
procedere
al
riconoscimento
limitato
necessario
il
consenso
del
glio
che
ha
compiuto
16
anni;
se
non
li
ha
compiu/
necessario
il
consenso
del
genitore
che
lo
ha
riconosciuto
per
primo
(art.
250).
Permane
nellordinamento
il
divieto
di
riconoscere
i
gli
incestuosi
ma
consen/to
il
riconoscimento
del
glio
premorto.
La
legi8mazione
consente
al
glio
naturale
riconosciuto
di
conseguire
la
qualit
di
glio
legi8mo
(art.
280)
e
consegue
automa/camente
al
matrimonio
dei
genitori
che
lo
hanno
riconosciuto.
I
genitori
devono
aver
compiuto
16
anni
(art.
284)
e
possono
proporre
la
domanda
congiuntamente
o
separatamente;
la
legi8mazione
pu
avvenire
anche
su
provvedimento
del
giudice,
purch
corrisponda
allinteresse
del
glio.
Quando
i
genitori
sono
conviven/,
lesercizio
della
potest
spe6a
a
entrambi
(art.
316);
non
tu5avia
necessario
che
ogni
decisione
sia
presa
congiuntamente
(a8
di
ordinaria
amministrazione)
(art.
320).
Il
genitore
che
non
esercita
la
potest
deve
concorrere
alle
decisioni
di
maggior
interesse
per
i
gli,
ha
il
diri5o
e
il
dovere
di
vigilare
sulla
loro
istruzione
e
educazione
e
si
pu
rivolgere
al
giudice
se
reputa
che
siano
state
prese
decisioni
a
loro
pregiudizievoli
(art.
155).
La
potest
comporta
il
potere
di
amministrare
il
patrimonio
dei
gli
minori
e
di
rappresentarli
negli
a8
civili
(art.
320):
la
rappresentanza
riguarda
gli
a8
patrimoniali,
salvo
quelli
personalissimi
e
quelli
che
il
minore
pu
compiere
dire5amente.
I
genitori
hanno
lusufru6o
legale
sui
beni
del
glio
e
i
fru8
sono
des/na/
al
mantenimento
della
famiglia
e
allistruzione
e
educazione
dei
gli
(art.
324);
in
caso
di
ca8va
amministrazione,
il
giudice
pu
rimuovere
dalla
ges/one
i
genitori,
privandoli
dellusufru5o
legale
(art.
334).
La
potest
si
es/ngue
con
compimento
della
maggiore
et
del
glio
o
con
la
sua
emancipazione
(art.
316).
Decade
dalla
potest
il
genitore
che
trascuri
i
doveri
ad
essa
ineren/
o
abusi
dei
rela/vi
poteri
con
grave
pregiudizio
del
glio.
Il
glio
ha
il
dovere
di
rispe5are
i
genitori
e
di
contribuire,
in
relazione
alle
proprie
sostanze
e
al
proprio
reddito,
al
mantenimento
della
famiglia
nch
convive
con
essa
(art.
315).
Il
glio
minore
deve
convivere
col
genitore
che
esercita
la
potest
(art.
318).
ADOZIONI
E
AFFIDAMENTI
Al
ne
di
a5uare
il
diri5o
del
minore
di
crescere
e
essere
educato
nellambito
della
propria
famiglia,
sono
previste
forme
di
sostegno
e
aiuto
per
quei
nuclei
familiari
che
versino
in
condizioni
socio-economiche
sfavorevoli
(1,
l.ad.).
Qualora,
nonostante
gli
interven/
di
sostegno,
la
famiglia
non
sia
in
grado
di
provvedere
alla
crescita
e
alleducazione
del
minore,
disposto
ladamento
a
una
altra
famiglia,
preferibilmente
con
gli
minori,
o
a
una
comunit
di
/po
familiare,
in
grado
di
assicurare
il
mantenimento,
listruzione,
leducazione
e
le
relazioni
ae8ve
di
cui
il
minore
ha
bisogno
(2,
l.ad.).
Ladamento
familiare
funzionalmente
orientato
al
reinserimento
del
minore
nella
famiglia
di
provenienza.
Presuppos/
delladamento
sono
la
mancanza
di
uno
stabile
focolare,
la
carenza
di
legami
familiari
e
la
situazione
di
abbandono
del
minore
in
quanto
privo
di
assistenza
morale
e
materiale,
purch
a
cara5ere
transitorio.
Esso
disposto
dal
servizio
sociale
locale
con
un
provvedimento,
reso
esecu/vo
del
giudice
tutelare
previo
consenso
dei
genitori
esercen/
la
potest
o
del
tutore,
e
sen/to
il
minore;
nel
provvedimento
devono
essere
indica/
i
mo/vi,
i
tempi
presumibili
di
durata,
i
modi
di
esercizio
dei
poteri
delladatario
su
cui
vigila
il
servizio
locale
(4,
l.ad.).
Ladatario
ha
lobbligo
di
accogliere
il
minore
presso
di
s
e
di
provvedere
al
mantenimento,
alleducazione
e
istruzione
del
medesimo.
La
sua
potest
integra
quella
dei
genitori
(5,
l.ad.).
Ladamento
termina
con
un
provvedimento
della
stessa
autorit
che
lo
ha
disposto,
qualora
sia
venuta
meno
la
situazione
di
temporanea
dicolt
della
famiglia
dorigine
(4,
l.ad.).
Qualora
il
minore
sia
privato,
in
via
deni/va
e
irreversibile,
di
unadeguata
assistenza
morale
e
materiale
da
parte
dei
genitori
o
dei
paren/
(8,
l.ad.),
si
procede
alla
sua
adozione,
per
ee5o
della
quale
lado6ato
acquista
lo
stato
di
glio
legi8mo
dei
coniugi
ado6an5
e
cessano
i
suoi
rappor/
con
la
famiglia
di
origine
(27,
l.ad.).
Ladozione
rappresenta
un
rimedio
estremo
a
situazioni
di
abbandono
par/colarmente
gravi;
non
cos/tuiscono
requisi/
sucien/
per
ladozione
la
situazione
di
disagio
patrimoniale
del
nucleo
familiare
o
il
riuto
intenzionale
dei
genitori
di
provvedere
allassistenza
materiale
e
morale.
La
valutazione
dello
stato
di
abbandono
deve
essere
cmq
ee5uata
caso
per
caso.
Il
procedimento
di
verica
dello
stato
di
ado5abilit
si
instaura
davan/
al
tribunale
per
i
minorenni
in
seguito
a
segnalazioni
dellautorit
pubblica;
il
tribunale,
accertato
labbandono
del
minore,
ne
dichiara
lo
stato
di
ada5abilit.
Ladozione
legi8mante
consen/ta
esclusivamente
a
coniugi,
uni/
in
matrimonio
o
che
abbiano
convissuto
in
modo
stabile
e
con/nua/vo
da
almeno
3
anni,
che
siano
ee8vamente
capaci
di
educare,
istruire
e
mantenere
i
minori
che
intendono
ado5are.
Ai
medesimi
coniugi
sono
consen/te
pi
adozioni.
I
coniugi
devono
presentare
domanda
al
tribunale
dei
minori;
questul/mo,
accerta/
i
requisi/
e
le
capacit
educa/ve,
sceglie
la
coppia
maggiormente
in
grado
di
corrispondere
alle
esigenze
del
minore
e
dispone
con
ordinanza
ladamento
preado8vo
(22,
l.ad.).
Qualora
siano
accertate
dicolt
di
convivenza
non
superabili,
il
tribunale
per
i
minorenni
procede
alla
revoca
delladamento
(23,
l.ad.);
viceversa,
decorso
con
esito
posi/vo
un
anno
dalladamento
preado8vo,
il
tribunale
concede
ladozione.
Lado5ato,
nelle
modalit
e
nei
tempi
determina/
dai
genitori
ado8vi,
informato
della
sua
condizione
e,
raggiunto
il
25
anno
di
et
avr
diri5o
a
conoscere
le
sue
origini
(28,
l.ad.).
Il
minore
pu
essere
ado5ato
in
casi
par5colari
da
persone
legate
al
medesimo
da
vincolo
di
parentela
no
al
6
grado
o
da
preesistente
rapporto
stabile
e
duraturo,
quando
sia
orfano
di
padre
o
madre;
in
questo
caso
ladozione
consen/ta
anche
al
singolo
non
coniugato
(44,
l.ad.).
Ladozione
internazionale
si
realizza
conformemente
ai
principi
e
secondo
le
dire8va
della
Convenzione
per
la
tutela
dei
minori
e
la
cooperazione
in
materia
di
adozione
internazionale.
I
coniugi
devono
presentare
una
dichiarazione
di
disponibilit
al
tribunale
dei
minorenni
del
luogo
della
loro
ul/ma
residenza
(29
bis,
l.ad.),
che
pu
dichiarare
lidoneit
dei
coniugi;
tale
decreto
conferisce
lincarico
di
curare
la
procedura
ad
uno
degli
en/
is/tui/
dalle
regioni
che
istruisce
le
pra/che
di
adozione
presso
le
autorit
competen/
del
paese
nel
quale
risiede
il
minore;
o5enuto
da
queste
il
provvedimento
di
adozione,
lente
autorizzato
trasme5e
gli
a8
alla
Commissione
per
le
adozioni
internazionali
che,
se
la
reputa
rispondente
allinteresse
del
minore,
ne
autorizza
lingresso
e
la
permanenza
in
Italia
(32,
l.ad.).
Il
minore
gode
dei
diri8
a5ribui/
al
minore
italiano
in
adamento
familiare
(34,
l.ad.).
Ladozione
di
maggiorenni
consente
allado5ante
privo
di
discenden/
legi8mi
o
legi8ma/
di
trasme5ere
allado5ato
il
proprio
cognome
e
patrimonio,
senza
per
che
si
es/ngua
il
rapporto
tra
lado5ato
e
la
sua
famiglia
di
provenienza;
tale
adozione
pu
essere
realizzata
sia
da
coniugi
sia
da
persone
non
coniugate
purch
abbiano
compiuto
i
35
anni
di
et
e
superino
almeno
di
18
let
dellado5ando
(art.
291).
Lado5ato
succede
mor/s
causa
allado5ante
con
gli
stessi
diri8
dei
gli
legi8mi
e
legi8ma/
dellado5ante
ai
quali
equiparato.
Il
legi8mario
per
conseguire
quanto
gli
spe5a
pu
agire,
entro
il
termine
di
prescrizione
decennale,
con
lazione
di
riduzione;
questa
si
scinde
nellazione
che
ha
per
ogge5o
la
declaratoria
di
inecacia
delle
disposizioni
del
de
cuius
e
nellazione
di
res/tuzione
con
funzione
di
recuperare
i
beni
dal
beneciario
del
de
cuius.
Si
riducono
le
quote
dei
successori
ex
lege
in
proporzione
a
quanto
necessario
per
integrare
le
quote
riservate
ai
legi8mari
(art.
553);
se
non
bastasse
si
procede
alla
riduzione
proporzionale
delle
disposizioni
testamentarie
a
carico
di
legatari
e
eredi
(art.
554)
e,
se
non
bastasse
ancora,
alla
riduzione
delle
donazioni
lesive
della
quota
indisponibile,
cominciando
dallul/ma
e
risalendo
via
via
alle
anteriori
(art.
555-559).
SUCCESSIONE
LEGITTIMA
La
successione
legi8ma
ha
fondamento
nella
legge
e
ricorre
soltanto
quando
manca
quella
testamentaria
(art.
457).
I
possibili
successori
ex
lege
sono
il
coniuge
e
i
suoi
paren/
entro
il
sesto
grado
(art.
572)
e,
allorch
costoro
manchino
o
non
succedano,
lo
Stato
(art.
586).
Secondo
la
regola,
il
parente
prossimo
esclude
il
remoto,
salvo
deroghe
la
principale
delle
quali
quella
del
coniuge
e
dei
gli
(art.
581)
che
possono
concorrere
soltanto
tra
loro
escludendo
le
altre
categorie
di
successibili.
Il
coniuge
supers/te
separato
e
con
addebito
a
suo
carico,
escluso
dalla
successione,
salvo
il
diri5o
allassegno
vitalizio
(art.
548).
Il
coniuge
supers/te,
non
divorziato
n
separato
con
addebito,
chiamato
dalla
legge
alla
successione
universale
del
defunto
se
non
concorra
con
discenden/
o
ascenden/
legi8mi
o
naturali
o
fratelli
o
sorelle
del
defunto;
i
paren/
pi
remo/
sono
esclusi
dalla
successione
del
coniuge
(art.
583).
Il
coniuge
concorrendo
con
un
glio
del
de
cuius
ha
diri5o
a
met
delleredit,
con
pi
gli
a
1/3
(art.
581).
I
gli
chiama/
alleredit
sono
i
legi8mi
e
i
naturali,
cui
sono
equipara/
i
legi8mari
e
gli
ado8vi
(art.
567);
essi
concorrono
in
par/
uguali.
Al
glio
naturale
che
non
lasci
prole
n
coniuge
succede
il
genitore
naturale
(art.
578);
se
il
de
cuius
risulta
glio
naturale
di
entrambi
i
genitori
essi
concorrono
tra
loro
per
met
ciascuno.
I
fratelli
e
sorelle
non
succedono
qualora
vi
siano
gli
del
defunto,
mentre
concorrono
col
coniuge
e
con
gli
ascenden/.
In
mancanza
di
fratelli
o
sorelle
la
successione
si
devolve
a
favore
di
paren/
pi
remo/
(art.
572).
Ul/mo
dei
successibili
ex
lege
lo
Stato
c
la
necessit
che
il
patrimonio
del
de
cuius
non
res/
privo
di
/tolare;
lo
Stato
acquista
leredit
senza
dover
acce5are
o
poter
rinunziare
e
non
risponde
dei
debi/
e
dei
lega/
oltre
il
valore
di
quanto
conseguito
(art.
586).
SUCCESSIONE
TESTAMENTARIA
Il
testamento
lunico
negozio
mor/s
causa
previsto
al
ne
di
disporre
del
proprio
patrimonio
per
il
periodo
successivo
alla
morte
(art.
587);
il
testatore
pu
sia
designare
il
des/natario,
sia
denire
logge5o
della5ribuzione.
Per
quanto
non
disposto
per
testamento,
la
disciplina
della
successione
legi8ma
svolge
funzione
supple/va.
Il
testamento
negozio
unipersonale
(una
sola
persona
sica
pu
esserne
lautore)
ed
revocabile
no
al
momento
della
morte.
Le
a8vit
di
testare
e
di
revocare
richiedono
lastra5a
capacit
di
agire
e
la
concreta
capacit
di
intendere
e
di
volere
(art.
591).
Non
pu
testare
il
minore,
n
linterde5o
per
infermit
mentale.
Il
testamento
di
un
incapace
a
testare
sogge5o
ad
azione
di
annullamento.
La
legge
prevede
la
nullit
delle
disposizioni
a
favore
di
determina/
sogge8
che
potrebbero
o5enere
indebi/
beneci
(dallart.
596
al
599).
Il
testamento
negozio
unilaterale
non
rece8zio:
si
perfeziona
senza
la
partecipazione
del
beneciario;
ha
se
non
assoluta
segretezza,
almeno
la
riservatezza
circa
il
suo
contenuto
no
alla
morte;
negozio
formale
in
quanto
pu
essere
reda5o
solo
in
una
delle
forma
indicate
(
cmq
richiesta
la
forma
scri5a).
Forme
ordinarie
di
testamento
sono
quello
olografo
e,
per
a5o
di
notaio,
quello
pubblico
e
segreto.
Il
testamento
olografo
se
interamente
scri5o,
datato
e
so5oscri5o
dal
solo
testatore
(art.
602).
Esso
presenta
degli
inconvenien/:
latecnicit
redazionale
e
la
sua
stessa
stru5ura
rendono
possibili
lalterazione,
la
distruzione
e
lo
smarrimento.
Il
testatore
pu
depositare
il
testamento
presso
un
notaio
(art.
608).
Il
testamento
per
a5o
di
notaio
il
pi
adabile
perch
reda5o
interamente
dal
notaio
in
presenza
di
due
tes/moni,
per
presenta
gli
svantaggi
di
una
minore
segretezza
nella
redazione
e
di
un
maggiore
formalismo;
dopo
la
stesura
il
testamento
diventa
pubblico
mediante
la
le5ura
che
il
notaio
ne
d
al
testatore
dopo
che
ques/
abbia
dichiarato
le
sue
volont,
e
devessere
so5oscri5o
dal
testatore,
dai
tes/moni
e
dal
notaio
(art.
603).
Il
testamento
segreto
scarsamente
adoperato
per
il
suo
formalismo:
il
testatore
consegna
in
presenza
di
due
tes/moni
il
testamento,
che
deve
essere
appositamente
sigillato
allinterno
di
una
busta
,
al
notaio,
che
stende
il
verbale
di
ricevimento
(art.
604-605).
Dopo
la
morte
del
testatore
occorre
che
il
testamento
sia
reso
riconoscibile
a
tu8
i
potenziali
interessa/
mediante
il
procedimento
di
pubblicazione,
richiesta
ad
un
notaio
che
redige,
in
presenza
di
due
tes/moni,
un
verbale,
procedendo
allapertura
e
alla
pubblicazione
del
testamento.
Leseguibilit
del
testamento
presuppone
che
la
volont
dellautore
si
sia
liberamente
manifestata:
qualsiasi
vizio
della
volont
causa
di
annullabilit
assoluta.
Elemento
accidentale
del
/pico
del
testamento
e
della
donazione
lonere.
Esso
un
peso
imposto
per
volont
del
disponente
al
beneciario
e
trasmissibile
ai
suoi
eredi;
pu
avere
contenuto
vario
e
consistere
anche
in
una8vit
a
vantaggio
di
un
sogge5o
determinato
o
indeterminabile.
Il
testamento
la
fonte
prevalente
della
successione
a
/tolo
par/colare,
ma
talvolta
pu
anche
essere
la
legge.
Il
legato
testamentario
pu
avere
contenuto
vario
purch
con
natura
patrimoniale.
Il
legato
si
acquista
al
momento
dellapertura
della
successione
senza
bisogno
di
acce5azione,
salvo
la
facolt
di
rinunziare,
a
volte
entro
un
certo
termine
(art.
649-650).
La
sos/tuzione
(dallart.
688)
e
laccrescimento
(dallart.
674)
rimediano
alleventualit
che
il
chiamato
alleredit
o
il
legatario
non
possano
o
non
vogliano
conseguire
quanto
devolutogli
mor/s
causa;
laccrescimento
ha
luogo
solo
se
non
possano
operare
sos/tuzione
e
rappresentazione
e
se
non
sia
stato
espressamente
escluso,
e
per
suo
ee5o
gli
eredi
o
legatari
succedono
automa/camente
nella
quota
del
successore
mancante.
Il
testatore
pu
nominare
uno
o
pi
esecutori
testamentari
(basta
che
abbiano
capacit
di
obbligarsi),
che
hanno
il
potere-dovere
di
curare
lesa5a
realizzazione
della
volont
testamentaria
e,
se
il
de
cuius
non
dispone
diversamente,
di
amministrare
leredit
prendendo
possesso
dei
beni
ereditari
(art.
703);
essi
sono
tenu/
al
rendiconto
e
sono
responsabili
per
gli
eventuali
danni
arreca/.
Il
sogge5o
nominato
diviene
esecutore
con
la5o
di
acce5azione
(art.
702).
COMUNIONE
EREDITARIA
E
DIVISIONE
Per
la
comunione
ereditaria
necessario
che
vi
siano
pi
eredi,
/tolari
di
una
quota-parte
del
patrimonio
ereditario.
I
debi/
si
dividono
automa/camente
tra
gli
eredi
in
proporzione
alle
loro
quote
ereditarie
(art.
752).
Lo
scioglimento
si
realizza
con
la
divisione
mediante
la
quale
ciascuno
dei
con/tolari
diviene
/tolare
esclusivo
di
alcune
situazioni;
essa
pu
essere
chiesta
da
ognuno
in
ogni
momento(art.
713);
pu
avere
ad
ogge5o
tu8
i
beni
o
una
parte
di
essi.
La
collazione
realizza
lequilibrio
e
la
parit
di
tra5amento
tra
i
coeredi,
obbligando
quelli
che
hanno
gi
ricevuto
tramite
donazione
a
conferire
agli
altri
quanto
percepito
(art.
737).
TUTELA
GIURISDIZIONALE
Nessuno
pu
farsi
gius/zia
da
s
e
parallelamente
tu8
possono
agire
in
giudizio
per
la
tutela
dei
propri
diri8
e
interessi
legi8mi
(art.
24
cost).
Il
diri:o
processuale
realizza
indire5amente
la
protezione
degli
interessi
alla
protezione
dei
quali
rivolto
il
diri5o
sostanziale
(sono
norme
sostanziali
infa8
quelle
che
proteggono
interessi
sacricando
quelli
conggen/),
ma
rimane
cmq
una
disciplina
a
s.
La
funzione
giurisdizionale
consiste
nellimparziale
applicazione
del
diri5o
vigente
alle
ipotesi
concrete;
il
suo
esercizio
della
magistratura,
ordine
autonomo
e
indipendente
(art.
101
e
104
cost).
Tale
funzione
si
realizza
tramite
il
processo,
che
sequenza
di
a8
vol/
alla5uazione
delle
norme
sostanziali;
esso
regolato
dalle
norme
contenute
nel
codice
de5o
di
rito.
il
libro
VI
del
codice
civile
che
si
occupa
Della
tutela
dei
diri/
e
quindi
dei
rappor/
giuridici.
Alla
tutela
giurisdizionale
dei
diri8
sogge8vi
di
regola
provvede
lautorit
giudiziaria
e,
in
determina/
casi
previs/
dalla
legge
(art.
103
cost),
il
giudice
amministra/vo.
La
giurisdizione
civile
disciplinata
da
numerose
fon/,
tra
le
quali
assumono
rilievo
primario
la
Cos5tuzione
e,
in
subordine,
il
codice
di
procedura
civile,
il
quale,
entrato
in
vigore
nel
42,
ha
subito
importan/
novellazioni.
Loriginario
disegno
tendeva
a
realizzare
un
processo
concentrato,
tra5ato
per
lo
pi
in
forma
orale
nelle
udienze
davan/
al
giudice.
La
riforma
del
50
ha
reintrodo5o
un
processo
svolto
quasi
esclusivamente
mediante
lo
scambio
di
documen/
scri8,
con
sostanziale
facolt
di
integrazione
durante
il
procedimento,
e
quindi
cara5erizzato
da
tempi
molto
lunghi.
Allo
scopo
di
accelerare
i
tempi,
nel
1991
sono
sta/
is/tui/
i
giudici
di
pace
che
dovrebbero
alleggerire
il
lavoro
dei
giudici
ordinari
per
controversie
di
minore
rilievo
e
si
tentato
di
riaermare
la
rapidit
del
procedimento
almeno
per
le
controversie
di
lavoro.
I
tempi
processuali
restano
intollerabilmente
lunghi
e
cos/tuiscono
il
principale
fa5ore
di
crisi
della
gius/zia
civile
una
sentenza
che
giunge
dopo
anni
quasi
mai
idonea
a
risolvere
soddisfacentemente
il
problema.
Per
questo
nei
regolamen/
contra5uali
sono
sempre
pi
frequen/
clausole
di
autotutela
o
di
raorzamento
delle
garanzie,
che
possono
per
risultare
pesan/,
e
si
diondono
le
convenzioni
con
cui
le
par/
devolvono
la
decisione
di
controversie
ad
arbitri
priva/.
Chi
propone
al
giudice
la
domanda
giudiziale,
a
tutela
di
un
diri5o
a
suo
parere
leso,
de5o
a5ore;
colui
contro
il
quale
lazione
proposta
de5o
convenuto
(in
giudizio).
Il
giudice
si
deve
pronunziare
a5enendosi
stre5amente
allogge5o
della
domanda;
egli
non
pu
decidere
sulla
domanda
senza
aver
dato
ad
entrambe
le
par/,
su
piano
di
parit,
la
possibilit
dintervenire
nel
processo
e
di
indurre
le
proprie
ragioni
(diale8ca
contraddi6oria).
La
ripar/zione
della
competenza
tra
i
diversi
/pi
di
giudici
(giudice
di
pace,
tribunale,
Corte
di
appello,
Corte
di
cassazione)
si
determina
in
base
al
valore
economico
dellogge5o
della
controversia
e
in
base
alla
natura
del
rapporto
controverso.
Il
processo
di
cognizione
mira
a
individuare
il
diri6o
sostanziale
applicabile
al
caso
concreto;
la
sentenza
che
conclude
ciascun
grado
del
processo
di
cognizione
pu
essere
dichiara/va,
cos/tu/va
o
di
condanna.
La
sentenza
dichiara/va
ha
lee5o
di
rendere
certa
la
situazione
giuridica.
La
sentenza
cos/tu/va
incide
sulla
preesistente
situazione
giuridica
cos/tuendo,
modicando
o
es/nguendo
rappor/
giuridici.
La
sentenza
di
condanna
comanda
alla
parte
soccombente
di
tenere
un
determinato
comportamento
per
la5uazione
del
diri5o
dellaltra
parte:
il
comportamento
comandato
pu
consistere
in
un
dare,
fare
o
non
fare.
Lordinamento
consente
alla
parte
soccombente
di
far
riesaminare
la
controversia
al
giudice
di
grado
superiore.
Nel
nostro
sistema
i
gradi
di
giurisdizione
sono
due:
giudizio
di
primo
grado
e
giudizio
di
secondo
grado
o
di
appello;
prevista
la
possibilit
di
un
ulteriore
riesame
de5o
giudizio
di
cassazione.
Ogni
grado
si
conclude
con
una
sentenza;
passa
in
giudicato
la
sentenza
che
abbia
esaurito
la
serie
dei
possibili
riesami.
Per
processo
ordinario
di
cognizione
sintende
quel
processo
civile
che
si
applica
ogni
qualvolta
non
siano
previs/
procedimen/
speciali.
Esso
inizia
con
la
domanda
giudiziale,
proposta
mediante
la5o
di
citazione
con
cui
la5ore
chiama
in
giudizio
il
convenuto,
precisando
gli
elemen/
di
fa5o
sui
quali
la
domanda
si
fonda
e
indicando
i
mezzi
di
prova
(art.
163
c.p.c.).
La
comparsa
di
risposta
un
a5o
scri5o
con
cui
il
convenuto
prende
posizione
sui
fa8
aerma/
dalla5ore,
contesta
la
domanda
a5rice,
indica
i
mezzi
di
prova
di
cui
a
sua
volta
intende
avvalersi;
egli
pu
inoltre
proporre
una
domanda
riconvenzionale,
esercitando
a
sua
volta
unazione
(art.
167
c.p.c.).
Se
nessuna
delle
par/
si
presenta
il
processo
si
es/ngue;
se
solo
una
delle
par/
si
presenta,
il
processo
con/nua
e
laltra
parte
dichiarata
in
contumace
(art.
171
c.p.c.).
La8vit
delle
par/
nel
giudizio
si
esplica
mediante
i
rispe8vi
difensori.
Terminata
la
fase
introdu8va
in
cui
il
giudice
verica
la
regolarit
del
contraddi5orio
e
tenta
la
conciliazione
delle
par/
(art.
183
c.p.c.),
si
pare
la
fase
istru5oria
in
cui
sono
raccolte
le
prove
sui
fa8
rilevan5
ai
ni
del
giudizio.
Terminata
listruzione
il
giudice
eme5e
la
sentenza,
che
resa
pubblica
mediante
i
deposito
nella
sua
cancelleria.
La
parte
che
risul/
anche
parzialmente
soccombente
nel
giudizio
di
primo
grado,
pu
appellare
la
sentenza
dinanzi
al
giudice
di
secondo
grado;
limpugnazione
deve
essere
proposta
entro
il
termine
massimo
di
30
giorni.
Contro
la
sentenza
di
secondo
grado
la
parte
soccombente
pu
ricorrere
in
Cassazione.
Il
processo
di
esecuzione
tende
alla
soddisfazione
coa8va
di
un
interesse
tutelato
dalle
norme
sostanziali.
Se
il
comando
contenuto
nella
sentenza
di
condanna
non
rispe5ato,
il
creditore
pu
esercitare
lazione
esecu/va.
Mentre
la
cognizione
dire5a
alla
determinazione
della
regola
applicabile,
lesecuzione
forzata
rivolta
alla5uazione
pra/ca
di
tale
regola,
mediante
limpiego
della
forza
dello
Stato.
Il
processo
cautelare
tende
ad
impedire
che
lu/lit
della
tutela
giurisdizionale
possa
essere
compromessa
durante
il
tempo
necessario
ad
o5enerla.
A
tal
ne,
la5ore
pu
chiedere
un
provvedimento
cautelare.
I
presuppos/
sono
la
probabile
esistenza
del
diri5o
e
il
possibile
vericarsi
di
un
danno
a
causa
della
durata
del
processo
in
corso;
per
sua
natura
il
provvedimento
ha
cara5ere
provvisorio.
Il
diri5o
processuale
prevede
varie
forme
di
tutela
cautelare.
Un
esempio
il
sequestro
giudiziario,
dire5o
ad
assicurare
la
custodia
delle
cose
di
cui
sia
controversia
la
propriet
o
il
possesso.
Le
par/
possono
rime5ere
ad
arbitri
la
decisione
delle
loro
controversie,
so5raendole
alla
cognizione
dei
giudici
statali;
larbitrato
cos/tuisce
unalterna5va
rapida
ed
ecace
alla
giurisdizione.
La
convenzione
arbitrale
pu
autorizzare
i
giudici
a
giudicare,
anzich
secondo
diri5o,
secondo
equit
(art.
822
c.p.c.);
gli
arbitri
possono
essere
uno
o
pi
purch
sempre
in
numero
dispari
(art.
809
c.p.c.).
La
cos/tuzione
dellucio
arbitrale
si
perfeziona
soltanto
con
lacce5azione
scri5a
da
parte
delle
persone
designate
(art.
813
c.p.c.).
essi
hanno
diri5o
al
rimborso
spese
sostenute
per
lassolvimento
dellincarico.
La
decisione
degli
arbitri
de5a
lodo;
deve
essere
emessa
entro
il
termine
stabilito
dalle
par/
o,
in
mancanza
di
indicazioni,
entro
180
giorni
dallacce5azione
della
nomina
(art.
820
c.p.c.).
Il
lodo
deve
essere
reda5o
per
scri5o
e
consegnato
alle
par/.
PROVE
Per
dirimere
la
controversia
il
giudice
deve
risolvere
dis/ntamente
la
ques5one
di
fa6o
e
la
ques5one
di
diri6o.
La
prima
consiste
nellaccertare
se
le
aermazioni
delle
par/
sono
fondate;
la
seconda
a8ene
allindividuazione
delle
norme
applicabili
al
caso
concreto.
Lindividuazione,
linterpretazione
e
lapplicazione
delle
disposizioni
di
legge
sono
compito
esclusivo
del
giudice;
egli
non
pu
porre
a
fondamento
della
decisione
fa8
diversi
da
quelli
allega/
dalle
par/,
che
naturalmente
devono
essere
prova/.
Ciascun
interessato
pu
decidere
quali
fa8
allegare
e
quali
prove
orire
al
giudice
per
convincerlo
dellesistenza
del
proprio
diri5o.
Le
prove
sono
strumen/
processuali
mediante
i
quali
il
giudice
forma
il
suo
convincimento
circa
la
verit
dei
fa8
aerma/
dalluno
e
dallaltra
parte.
Vari
sono
i
criteri
di
classicazione
delle
prove.
Esse
si
dis/nguono
in
prove
documentali,
risultan/
cio
da
un
documento
(a5o
pubblico,
scri5ura
privata),
e
prove
semplici,
la
formazione
delle
quali
risultato
della8vit
istru5oria
(tes/monianza,
confessione,
giuramento).
Si
dis/nguono
in
prove
legali
e
prove
liberamente
apprezzabili
dal
giudice;
il
principio
fondamentale
quello
della
libera
valutazione
del
giudice
circa
la
sua
ecacia.
La5o
pubblico
il
documento
reda5o
da
un
notaio
o
da
altro
pubblico
uciale
autorizzato
ad
a5ribuirgli
pubblica
fede
(art.
2699).
La
scri5ura
privata
il
documento
reda5o
per
iscri5o
e
so5oscri5o
dalle
par/
con
rma
autografa;
la
sua
forza
probatoria
limitata
rispe5o
a
quella
della5o
pubblico
perch
non
proviene
da
un
pubblico
uciale.
La
confessione
la
dichiarazione
che
una
parte
fa
della
verit
di
fa8
a
s
sfavorevoli
e
favorevoli
allaltra
parte
(art.
2730);
giudiziale
se
resa
in
giudizio,
e
fa
piena
prova
contro
colui
che
lha
fa5a
(art.
2733),
mentre
stragiudiziale
se
resa
fuori
giudizio,
e
fa
anchessa
piena
prova
se
fa5a
alla
parte
o
a
chi
la
rappresenta
(art.
2735).
Pu
essere
revocata
solo
se
si
prova
che
stata
determinata
da
errore
di
fa5o
o
da
violenza
(art.
2732).
Il
giuramento
la
dichiarazione
compiuta
da
una
delle
par/
sulla
verit
di
fa8
dedo8
in
causa
e
ha
ecacia
probatoria
soltanto
se
reso
in
giudizio;
deve
essere
reso
in
giudizio
personalmente
alla
presenza
del
giudice
(art.
238
c.p.c.).
La
tes/monianza
una
prova
orale,
consistente
nella
narrazione
di
fa8
della
causa,
compiuta
davan/
al
giudice
nel
corso
del
processo
e
so5o
giuramento,
da
sogge8
estranei
alla
controversia
(terzi
imparziali
venu/
a
conoscenza
di
fa8,
dire5amente
o
indire5amente).
Tale
prova
liberamente
apprezzata
dal
giudice
(non
prova
legale)
e
la
sua
ammissibilit
assogge5ata
a
limi/
sopra5u5o
se
in
contrasto
a
documen/.
La
presunzione
largomentazione
logica
che
perme5e
al
giudice
di
risalire
da
un
fa5o
noto
a
uno
ignoto
(art.
2727).