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LA SICUREZZA ALIMENTARE: IL DIRITTO ALLA QUALITÀ

“Ogni individuo ha diritto ad un tenore di vita sufficiente a garantire la salute e il benessere


proprio e della sua famiglia, con particolare riguardo all'alimentazione, al vestiario,
all’abitazione, e alle cure mediche e ai servizi sociali necessari”.

Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo (1948), articolo 25

Il diritto al cibo, incluso nel più ampio contesto del diritto alla salute e al benessere, non
può prescindere dal diritto alla qualità di ciò che si mangia.

Parlare di sicurezza alimentare, quindi, significa parlare del modello agricolo, produttivo e
alimentare che abbiamo scelto di adottare.

Il nostro sistema produttivo si fonda su aziende di piccole e medie dimensioni, sulla


grande varietà delle produzioni (4500 prodotti tipici, 190 certificazioni europee) che sono
indissolubilmente legate al territorio. Si basa su sapienze produttive antiche che
garantiscono al nostro cibo genuinità e salubrità.

Difendere e promuovere questo sistema produttivo significa, dunque, difendere e


promuovere non solo un comparto economico, ma anche quell’ “atto ecologico e politico” ,
come direbbe Michael Pollan, che si è scelto di compiere mangiando un determinato cibo.

A questo principio sono improntate le incessanti attività di controllo e di contrasto svolte in


modo sinergico dalle forze dell’ordine, e intensificatesi notevolmente dall’insediamento di
questo Governo, nei confronti di chi compie atti di frode, falsificazione e contraffazione dei
prodotti alimentari.
Questi atti non solo danneggiano la nostra economia - basti pensare che, senza
l’agropirateria e l’Italian sounding, il nostro export varrebbe circa 60 miliardi di euro, contro
i quasi 26 attuali - ma minano la salute del cittadino consumatore.

Per questo, la stagione della tolleranza zero, e il tenace lavoro degli agenti dell’ICQRF, del
CFS, dei Carabinieri del NAC e della Guardia Costiera presente qui oggi, devono
proseguire, per il bene delle imprese e dei cittadini italiani.

Luca Zaia, Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali.

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LA STAGIONE DELLA TOLLERANZA ZERO:

19 MESI DI CONTROLLI

15 settembre 2008: Il Nucleo Antifrodi dei Carabinieri politiche agricole scopre un traffico
fra la Spagna e l’Italia di prodotti lattiero caseari scaduti e ottenuti dagli scarti di
lavorazione del formaggio. Vengono sequestrate 90 tonnellate di prodotti contraffatti cha
arrivavano in Campania dalla città spagnola di Ceuta;

23 settembre 2008: l’ICQRF e il CFS sequestrano nel porto di Livorno 30 mila bottiglie di
vino rosso illegittimamente etichettato come “Amarone” e pronto per l’esportazione negli
Stati Uniti;

8 ottobre 2008: in una ditta dell’astigiano, l’ICQRF sequestra 80 mila litri di mosto e 500
kg di zucchero utilizzati per la sofisticazione dei vini;

11 ottobre 2008: NAC e ICQRF sequestrano a Trinitapoli, in provincia di Foggia, cinque


silos contenenti 6000 hl di prodotto vinicolo non specializzato e a Minervino Murge (Bari)
410 hl di pasta di mosto illegalmente destinata alla vinificazione;

16 ottobre 2008: Operazione “Lanterne Rosse” - il CFS sequestra nel porto di Napoli 10
quintali di latte alla melammina, 300 chili di mozzarella cinese, 50 chili di vari prodotti
caseari, 100 chili di té cinese al latte, 90 chili di papaia cinese al latte e 7 chili di zampe di
gallina, 40 chili di datteri di mare, 10 chili carne bianca, molluschi, pesci, 100 chili di funghi
lavorati privi di etichetti e 500 chili di uova lavorate;

23 ottobre 2008: Il NAC sequestra 6 quintali di cappelletti contraffatti da un negoziante di


Barletta;

23 ottobre 2008: L’ICQRF, il CFS e la GdF sequestrano in Puglia 16.000 hl di mosto, 200
hl di vino e 600 quintali di uve da tavola;

30 ottobre 2008: Il CFS sequestra a Roma, in un grosso negozio nel quartiere Esquilino,
numerose scatole di biscotti al latte proveniente da Taiwan, centinaia di lattine di té al latte
e quintali di prodotti senza regolare etichettatura e privi delle necessarie indicazioni che ne
garantiscano la tracciabilità. Gli uomini della Forestale hanno anche trovato quintali di
prodotti alimentari cinesi in cattive condizioni igienico sanitarie e con vizi di etichettatura:
carne, pasta, farine e zampe di pollo, di cui e' vietata l'importazione perché a rischio di
influenza aviaria. Sequestrati anche preparati della medicina tradizionale cinese prodotti
con 'saussurea', una pianta in via d'estinzione, cerotti e medicamenti realizzati con ossa e
parti di leopardo, tigri e altre specie protette.
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31 ottobre 2008: Il NAC sequestra a Livorno 5 quintali di pesce spada provenienti da
Singapore e contenenti mercurio. In Puglia, a Palagiano (TA), gli uomini del NAC di
Salerno mettono invece sotto sigilli 9000 hl di pasta di mosto;

1 novembre 2008: A Parma, in un deposito di Castelfranco Emilia (Modena) vengono


sequestrate 14 tonnellate di prosciutti e formaggi in cattivo stato di conservazione:
Parmigiano Reggiano, Asiago, Speck, prosciutti cotti e crudi, pancetta, salami;

3 novembre 2008: l’“Operazione Pesce DOC” della Guardia Costiera consente, in


cinque giorni, di controllare 8488 fra pescherecci ed esercizi commerciali, per un totale di
2172 multe effettuate e un milione di euro di sanzioni;

26 novembre 2008: La Capitaneria di Porto di Bari sequestra 5 tonnellate di pesce mal


conservato in un deposito di Mola di Bari;

27 novembre 2008: L’ICQRF e la CFS sequestrano 1100 quintali di mozzarella e


prosciutto provenienti dalla Germania, in un capannone in provincia di Vicenza;

30 dicembre 2008: “Operazione Capitone Sicuro”. La Guardia Costiera sequestra in tutta


Italia 160 tonnellate di pesce surgelato avariato, venduto come fresco;

29 gennaio 2009: Gli uomini dell’ICQRF sequestrano 450 quintali di olio pronto per
essere esportato negli Stati Uniti dal porto di Napoli: era olio di semi di soia colorato, ma
etichettato come olio di oliva. In una ditta in provincia di Verona, vengono sequestrati altri
240 quintali di olio sofisticato proveniente dalla Spagna, dichiarato extravergine di oliva.
Altri 12 quintali sono sequestrati in una ditta a Roma perché spacciati per extravergine;

11 febbraio 2009: Nel corso dell’operazione denominata ‘San Marzano’ sono state
sequestrate 142 tonnellate di pomodori, 4.000 litri di olio per il valore di centinaia di
migliaia di euro in due container nel porto di Napoli. Il carico era costituito da barattoli di
pelati di pomodoro falsamente dichiarati 'vero San Marzano'. Dagli accertamenti eseguiti il
pomodoro é risultato essere di origine pugliese. La partita di ‘finti’ San Marzano era
destinata agli Stati Uniti. La Guardia di Finanza del capoluogo campano ha accertato che
la società produttrice aveva fatto arrivare i container nel porto per esportarli e avviare poi
le procedure di reingresso della merce nel territorio nazionale. In una prima fase
dell’operazione sono stati rinvenuti 12 mila barattoli per un peso complessivo di 36 mila
chilogrammi, successivamente sottoposti a sequestro per violazione all’art.517 del codice
penale con l'aggravante che la frode ha avuto a oggetto alimentari la cui denominazione di
origine é protetta. Sono state inoltre rinvenute oltre 1600 bottiglie di olio extravergine di
oliva per circa 4 mila litri, anche queste con irregolarità nell’etichettatura. L’indagine della
Guardia di Finanza ha portato all’individuazione di altri 130 mila barattoli. Il rappresentante
legale dell'azienda, operante nel salernitano, é stato denunciato a piede libero all'autorità
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giudiziaria competente. L'immissione sul mercato avrebbe creato un illecito guadagno
connesso alla vendita di prodotti con marchio falso, applicato per ingannare i consumatori
sulla reale qualità di origine del pomodoro;

24 febbraio 2009: L’ICQRF sequestra in Toscana 2000 litri d’olio spacciato per
extravergine; in Liguria 1300 bottiglie con etichetta DOP, senza i requisiti richiesti;

26 febbraio 2009: L’ICQRF sequestra in Piemonte 80.000 bottiglie di vino etichettate


“white wine” con grado alcolico di 6% vol., inferiore al minimo stabilito per legge;

10 marzo 2009: Nell’‘Operazione Mandarino Food’, il nucleo Cites del CFS di Pescara ha
sequestrato oltre due tonnellate di prodotti alimentari potenzialmente pericolosi. Ad Alba
Adriatica e Martinsicuro sono state sequestrate circa due tonnellate di prodotti più volte
congelati e scongelati, in cattivo stato di conservazione, custoditi all'interno di piccoli
market gestiti da cinesi; confezioni di prodotti farmaceutici, antidolorifici in particolare, i
cui componenti dovrebbero essere sostanze derivanti da animali in via di estinzione e
dunque protetti;

13 marzo 2009: Nell’‘Operazione China Spring’, il CFS sequestra in alcuni negozi gestiti
da cinesi nel quartiere Prenestino, circa 2000 confezioni di prodotti come té al latte,
bevande per adulti e bambini, caramelle e dolciumi, contenenti latte cinese;

3 aprile 2009: la Capitaneria di Porto siciliana ha rinvenuto e posto sotto sequestro 1350
kg di pesce di cui, la maggior parte (850 kg) identificata come gambero rosso proveniente
dal Mozambico, in cattivo stato di conservazione, lavorato in locali abusivi con scarsissime
condizioni igieniche. L'operazione è stata compiuta dalla Guardia Costiera di Mazara Del
Vallo, presso un'azienda locale;

28 aprile 2009: Gli uomini dell’ICQRF e del CFS sequestrano, in un capannone in


provincia di Salerno, prodotti alimentari scaduti o in cattivo stato di conservazione: 9 mila
uova fresche scadute, 2500 kg di ovoprodotti (misto d’uovo, albume d’uovo, etc) scaduti o
in cattivo stato di conservazione, 6800 kg di latte di pecora congelato, bloccato in attesa di
definirne la salubrità. E ancora: 300 litri di latte fresco, 70 kg di prodotti da forno e 50 kg di
gelati scaduti, 400 kg di prodotti congelati e surgelati di varia natura, in cattivo stato di
conservazione;

30 aprile 2009: l’ICQRF di Napoli e il CFS sequestrano a Napoli, presso due ditte di
trasporto di Quarto, due cospicue quantità di latte (in totale circa 50.000 litri) di
provenienza in parte estera (Germania) e in parte italiana (Piemonte - Sardegna).
Riscontrate e contestate irregolarità relative alla tracciabilità del prodotto (in parte latte di
dubbia provenienza) ai sensi del Regolamento n°178/ 2002 del Parlamento Europeo e del
Consiglio del 28 gennaio 2002; l’utilizzo di contenitori inadeguati sia per motivi igienico
sanitari che per interruzione della catena del freddo (contenitori non refrigerati) – Legge
283/1962 art. 5 lett.b; l’utilizzo di autocisterne inadeguate (mancanza di autorizzazione
sanitaria per il trasporto) - Legge 283/1962 art.5 lett.b;
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13 maggio 2009: Corpo Forestale dello Stato, Polizia di Stato, ICQRF e ASL hanno
sequestrato in Toscana 5 quintali di prodotti alimentari provenienti dalla Cina e dalla
Thailandia. I prodotti, 400 confezioni tra pasta, riso, latte, carne, pesce, sughi e legumi,
erano scaduti, rietichettati con una nuova data di scadenza, con scritte in cinese, in
francese e in inglese, ma non in italiano o addirittura sprovvisti di etichetta. Altri prodotti
invece erano derivati da animali e piante in via d’estinzione per i quali è vietato il
commercio;

18 maggio 2009: l’ICQRF di Palermo, durante i controlli in uno stabilimento vitivinicolo del
catanese, ha scoperto un silos di oltre 10mila ettolitri, manomesso e suddiviso in due parti
da una paratia per trasportare anche carichi “in nero” di prodotto. Sequestrati, inoltre, 750
litri di vino Nero d’Avola IGT Sicilia, sia imbottigliato che contenuto in bag in box, non
giustificato dalla documentazione di cantina ed etichettato in difformità dalle prescrizioni di
legge, per mancanza di indicazioni obbligatorie o con indicazioni non consentite;

21 maggio 2009: l’ICQRF sequestra 2,5 tonnellate di carne bovina decongelata e


destinata a produrre bresaola della Valtellina IGP. Il sequestro è avvenuto in due
stabilimenti in provincia di Milano e di Sondrio il 18 maggio. La carne bovina, proveniente
dall'Uruguay, "in evidente stato di alterazione" e con "colore e odore anomali", era
destinata a uno stabilimento valtellinese per produrre bresaola: la ditta in provincia di
Sondrio aveva ricevuto la carne e il primo maggio l'aveva scongelata, ma dopo essersi
resa conto che qualcosa non andava l’ha confezionata nuovamente ed etichettata con
data di scadenza 8 maggio, rinviandola allo stabilimento alle porte di Milano. Durante
ulteriori approfondimenti, gli ispettori del Ministero hanno constatato che un'altra partita
della stessa carne era stata inviata a un altro stabilimento valtellinese che l'aveva messa
in lavorazione a maggio per la produzione di bresaola IGP. L'intera partita ha un valore
che si aggira intorno ai 34 mila euro;

10 giugno 2009: l’ICQRF di Firenze sequestra 135 kg di lardo e 290 kg di altri alimenti in
un laboratorio abusivo in provincia di Massa Carrara. Il laboratorio non aveva
autorizzazione sanitaria ed era in precarie condizioni igieniche. Tra i prodotti sequestrati:
carni bovine congelate, prive di etichettatura e senza alcuna indicazione di tracciabilità;
confezioni di lardo illecitamente evocante la IGP Lardo di Colonnata; carni suine in
confezioni sottovuoto anonime (alcune scadute); prosciutti (parte rimanente di una partita
in precedenza già sequestrata dall’autorità sanitaria), salumi e formaggi in cattive
condizioni di conservazione;

17 giugno 2009: Funzionari dell’Ufficio di Milano dell’ICQRF sequestrano 7 tonnellate e


400 kg di carne bovina e prosciutto cotto avariati e in cattivo stato di conservazione in uno
stabilimento di Lentate sul Seveso. Erano sottoprodotti della macellazione e prodotti
alimentari e stavano per essere utilizzati nella produzione di preparati gastronomici a base
di carne. Tra i prodotti posti sotto sequestro anche 50 kg di ovoprodotti e 10 kg di spezie

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scaduti da un anno. Tutta la merce era in evidente stato di alterazione e priva di etichetta e
indicazioni che permettessero la tracciabilità di filiera, per un valore complessivo di circa
22.000 euro;

18 giugno 2009: Gli uomini dei Comandi provinciali del CFS di Reggio Calabria, Bari,
Cosenza, Milano, Napoli, Perugia, Roma, Salerno e Caserta e il Nucleo Agroalimentare e
Forestale (NAF) dell’Ispettorato generale avviano un’operazione per contrastare le
contraffazioni di quattro marchi di salumi DOP tipici della Calabria: salsiccia, capocollo,
soppressata e pancetta. Nell’operazione sono state coinvolte 80 pattuglie del CFS, che in
tre giorni hanno verificato le attività di 500 punti vendita in Calabria, Campania, Puglia,
Lombardia, Umbria e Lazio. Sequestrati 50 quintali di salumi e insaccati calabresi falsificati
nei banchi di vendita di molti supermercati o stoccati presso i magazzini di deposito su cui
erano stati apposti illegalmente marchi tutelati o che comunque evocavano indicazioni
geografiche protette non veritiere;

2 luglio 2009: l’ICQRF sequestra 2.880 litri di olio extravergine di oliva. L’olio, destinato al
mercato come olio extravergine di oliva, è stato prelevato in uno stabilimento di
confezionamento di Spoleto. Sottoposto ad analisi il prodotto è risultato, invece, contenere
oli rettificati;

20 luglio 2009: l’ICQRF in provincia di Napoli, in collaborazione con l’ASL di Napoli,


blocca una cisterna contenente 13.700 kg di latte vaccino e 3.200 kg di latte bufalino. La
partita di latte in questione è risultata priva della tracciabilità in quanto carente nella
documentazione giustificativa, che non indicava il destinatario finale del prodotto;

24 luglio 2009: l’ICQRF a Peschiera Borromeo (MI) sequestra 27.012 confezioni da un


litro e 17.066 confezioni da mezzo litro per complessivi 35.545 litri di latte. La partita di
latte sequestrata era composta da una miscela di latte ungherese e italiano e veniva
spacciata per latte 100% italiano;

28 luglio 2009: Funzionari dell’Ufficio periferico di Roma dell’ICQRF hanno posto sotto
sequestro amministrativo 11.242 litri di olio di semi di soia OGM, confezionato e pronto per
la vendita. L’olio sequestrato è risultato essere ‘olio raffinato di semi di soia prodotto da
seme geneticamente modificato ad uso alimentare’. La merce, scoperta nell’ambito di
indagini su un traffico di olio extravergine sofisticato mediante aggiunta di soia e venduto
porta a porta, era etichettato irregolarmente: veniva omessa l’indicazione relativa alla
presenza di OGM (contrariamente a quanto previsto dalla vigente normativa comunitaria
che prevede l’obbligo di assicurare la trasmissione al consumatore dell’informazione sui
prodotti alimentari ottenuti da OGM);

29 luglio 2009: l’ICQRF di Conegliano e il Corpo forestale dello Stato di Verona e


Vicenza, nel corso dell’Operazione “Mozzarella in Carrozza”, sequestrano in Veneto un
ingente quantitativo di mozzarella, spacciata per mozzarella di bufala campana DOP. Il
sequestro è stato effettuato nel corso di un controllo stradale nei pressi del casello di Affi
(VR): un corriere è stato colto in flagranza mentre caricava i prodotti contraffatti sulla
propria autovettura all’uscita dell’autostrada. Scoperto anche un caseificio di S. Cipriano
d’Aversa (CE) che utilizzava illecitamente la ragione sociale di una ditta non più operante
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da tempo e distribuiva in commercio prodotti caseari contraffatti con la denominazione di
origine protetta “Mozzarella di bufala campana DOP”. Sull’etichetta erano inoltre presenti
false attestazioni di qualità rilasciate da un organismo di certificazione non attivo da diversi
anni. Un’altra partita di prodotto contraffatto è stata sequestrata presso un rivenditore della
provincia di Brescia. Nel corso delle operazioni è stato scoperto un deposito abusivo di
prodotti alimentari situato a Bardolino (VR) al cui interno era stoccata parte delle
mozzarelle contraffatte e altri generi alimentari. A Caprino Veronese e a Desenzano del
Garda sono state poste sotto sequestro più di 150 confezioni di falsa mozzarella di bufala
campana commercializzata come DOP;

30 luglio 2009: operazione ‘Swordfish’ e operazione ‘Pesce Giallo’. Nella prima, che ha
visto impegnati per tre giorni nel basso Tirreno e nel canale di Sicilia mezzi aeronavali
della Guardia Costiera nell’attività di controllo della pesca, sono stati sequestrati 57,5
chilometri di reti illegali particolarmente dannose per l’ecosistema marino (le c.d.
“spadare” - vietate ormai da diversi anni- e le “ferrettare”- consentite ma utilizzate,
nell’occasione, in maniera illegale); 3754 chili di pescato tra cui 121 pesci spada (per un
totale di 2931 kg), 25 tonni rossi (504 kg.), 10 tonni ala lunga (109 kg.). Sanzionati per
pesca illegale 8 pescherecci oltre ad un’unità da diporto intenta abusivamente in questa
attività. La seconda operazione, “Pesce Giallo“, ha riguardato controlli compiuti in tutt’Italia
dal personale della Guardia Costiera principalmente nei ristoranti, con particolare riguardo
a quelli di cucina etnica. Oltre 1300 i locali ispezionati e in circa 250 casi sono state
riscontrate irregolarità nella conservazione del pescato - avvallate dal personale dei locali
presidi sanitari - o nella vendita di prodotto non conforme alle specifiche dichiarate (ad
esempio, in alcuni ristoranti, prodotto decongelato servito per fresco; pangasio servito per
platessa e per filetto di gallinella; verdesca servita per filetto di platessa). Nel corso
dell’operazione sono state elevate sanzioni per circa 300.000 Euro e per 2 ristoranti e
1’esercizio commerciale cinesi del Barese, per violazioni igienico-sanitarie, frode in
commercio e truffa, è stata disposta la chiusura del locale;

5 agosto 2009: l’ICQRF - a seguito dei controlli che il 28 luglio hanno portato al blocco di
più di 11.000 litri di olio di semi di soia geneticamente modificata irregolarmente etichettato
perché privo di ogni riferimento della presenza di OGM - ha sequestrato altri 8.180 litri di
olio pronto per essere commercializzato e che in etichetta non aveva alcun riferimento al
fatto che fosse ottenuto da seme geneticamente modificato. Il sequestro è avvenuto presso
una ditta di Cori e una di Aprilia, in provincia di Latina. Complessivamente sono stati posti
sotto sequestro circa 20.000 litri di olio confezionato e pronto per essere venduto.
Nell’ambito delle stesse indagini, l’Ufficio periferico di Bari dell’Ispettorato ha posto sotto
sequestro amministrativo 2.255 imballaggi, della capacità complessiva di oltre 12.000 litri,
privi di qualsiasi riferimento alla materia prima geneticamente modificata sebbene l’azienda
commercializzasse esclusivamente tale tipologia di prodotto;

27 agosto 2009: Gli uomini del CFS e dell’ICQRF sequestrano 400 chili di fitofarmaci, non
più ammessi in agricoltura per la coltivazione di oliveti, per un valore di circa diecimila euro.
I fitofarmaci sono stati trovati presso una ditta della provincia di Bari che svolgeva anche
attività di molitura di olive e di confezionamento e commercializzazione, all’ingrosso e al
dettaglio, di oli alimentari. Nell’ambito dei controlli sui prodotti agroalimentari certificati DOP
e IGP è stato trovato, all’interno di un supermercato di Putignano, formaggio porzionato
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erborinato con la dicitura “Bergarder Gorgonzola”. Il prodotto è stato sottoposto a sanzione
amministrativa perché realizzato in violazione della normativa sui prodotti di
Denominazione di Origine Protetta nonché di quella sull’indicazione degli ingredienti
sull’etichetta;

31 agosto 2009: Il Corpo forestale dello Stato chiude uno stabilimento lattiero caseario in
provincia di Bari, per le precarie condizioni igienico sanitarie dei locali adibiti allo
stoccaggio dei latticini trasformati e non autorizzati dall’autorità sanitaria. I locali utilizzati
per la conservazione dei prodotti lattiero caseari erano stati aggiunti abusivamente a quelli
già autorizzati dalla Asl competente;
12 settembre 2009: Operazione “Amarone Ter”. Nel Comune di Fara Novarese, Provincia
di Novara, il Corpo Forestale dello Stato dei comandi di Vicenza e Novara in
collaborazione con l’ICQRF di Torino ha provveduto a effettuare dei sequestri di materiale
attestante una vasta falsificazione a danno di uno dei più pregiati vini italiani: l’Amarone
della Val Policella - Verona. Il vino veniva abilmente contraffatto, mediante l’utilizzo di un
ingente numero di etichette mendaci, inviato ad una nota ditta danese di intermediazione e
poi venduto ad una grande catena di distribuzione della Danimarca. Una famosa e
rinomata cantina di Fara Novarese ha ideato, con il supporto di un mediatore locale di
origini italiane che opera in Danimarca, un sistema di moltiplicazione esponenziale di vino
Valpolicella tipologia “Amarone”, “Ripasso” e altri vini pregiati sfruttando dei piccoli carichi
regolari di Amarone che venivano moltiplicati con del comune vino da tavola, di
provenienza francese per il 60% e italiana per il 40%, per un totale 952.084 litri. La cantina
commercializzava il prodotto con un’etichettatura che attestava origine e provenienza
diversa da quella reale. Nell’ambito dell’operazione sono state sequestrate 200.000
etichette di diverse tipologie, oltre 10.000 capsule e varia documentazione amministrativa.
Si presume che il volume di bottiglie contraffatte di Amarone e altri vini pregiati negli ultimi
3 anni, dal 2007 al 2009, ammonti a circa 1.200.000 bottiglie con un guadagno illecito che
si può stimare in 2.500.000 Euro;

23 settembre 2009: Il Corpo Forestale dello Stato sequestra nel salernitano oltre 30
quintali di fette biscottate, brioches, marmellata, zucchero e biscotti alla panna,
confezionati in dosi monouso e destinati ad aziende ospedaliere, mense scolastiche,
ristoranti e società di trasporto pubblico di rilevanza nazionale. I prodotti, che venivano
confezionati da una società locale, senza le previste autorizzazioni sanitarie, per conto di
altre ditte che li commercializzavano a grosse società pubbliche, erano in un fabbricato
agricolo di circa 700 metri quadrati, utilizzato abusivamente per attività industriale e
commerciale in provincia di Salerno. I generi alimentari, inoltre, erano stoccati in strutture
dove si trovava un serbatoio contenente oltre 10 quintali di idrocarburi, motoseghe,
decespugliatori, saldatrici, smerigliatrici e altri utensili per lavorazioni varie. L’operazione è
stata eseguita dal personale del Comando Stazione di Foce Sele (SA) del Corpo forestale
dello Stato, in località La Pila nel Comune di Capaccio (SA). Dalle indagini della Forestale
è emerso inoltre che il fabbricato agricolo sequestrato era stato realizzato in difformità al
permesso di costruire, con successivo cambio di destinazione da deposito agricolo ad
attività industriale e commerciale. Sono ancora in corso indagini per individuare gli altri
acquirenti finali dei prodotti realizzati.

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25 settembre 2009: Operazione congiunta eseguita dai militari del comando provinciale
della GdF di Taranto e dall’ ICQRF che ha portato al sequestro di 362.300 litri di mosto e
7600 litri di ‘Primitivo di Manduria DOC 2008’. I prodotti vitivinicoli erano privi della
documentazione per la corretta identificazione del prodotto e della documentazione
contabile;
26 settembre 2009: Funzionari dell’Ispettorato Centrale della tutela della Qualità e della
Repressione Frodi dei prodotti agroalimentari del Mipaaf, dell’ufficio periferico di
Conegliano, sequestrano 428.794 kg di mele e 36.196 kg di pere. La frutta era priva della
documentazione inerente alla tracciabilità del prodotto prevista dalla vigente normativa
comunitaria. Il sequestro è avvenuto in un’azienda della provincia di Padova iscritta
nell’elenco dei preparatori di prodotti da agricoltura biologica. Durante l’attività istituzionale
di controllo, i funzionari dell’ICQRF hanno riscontrato che, nonostante l’azienda fosse
autorizzata al ritiro, alla preparazione e alla commercializzazione di ortofrutta
esclusivamente proveniente da agricoltura biologica, preparava anche prodotti
convenzionali, utilizzando la stessa linea di lavorazione sia per la frutta biologica che per
quella convenzionale;
5 novembre 2009: funzionari dell’Ufficio di Conegliano dell’ICQRF hanno sequestrato,
presso uno stabilimento enologico in provincia di Treviso, 27.200 litri di Vino contenuto in
un serbatoio in cemento vetrificato etichettato come PINOT GRIGIO VENETO IGT,
nonostante dalla contabilità non risultasse che la cantina avesse la disponibilità di tale
prodotto;

25 novembre 2009: funzionari dell’Ufficio di Conegliano dell’ICQRF hanno sequestrato,


presso uno stabilimento enologico in provincia di Verona, n. 5.028 bottiglie di spumante
della capacità di 0,75 cadauna che sul capsulone riportavano l’indicazione “Republique
Française” che induce in errore il consumatore in merito all’origine del prodotto;

11 novembre 2009: L’ICQRF sequestra in provincia di Cagliari 459 Kg di patate da


consumo di origine francese etichettate con Origine “Italia”. Nel corso della stessa
operazione il 23 novembre sono state sequestrate, in provincia di Verona, kg 440 di
provenienza sia italiana che francese, ma tutte etichettate come “Patata tipica “dorata” dei
terreni rossi del Guà Cologna V. (VR);

23 novembre 2009: l’ICQRF di Torino, nell’ambito di una più vasta indagine di polizia
Giudiziaria, che vede coinvolti anche gli uffici di Bari e Napoli, su delega della Procura
della Repubblica di Foggia, ha sequestrato circa 300.000 litri di mosto bianco dichiarato da
uve moscato e circa 157.000 litri di vino spumante di qualità aromatico moscato in corso di
elaborazione, illecitamente qualificati come provenienti da varietà moscato;

25 e 26 novembre 2009: l’ICQRF di Roma hanno sequestrato penalmente, presso tre


ristoranti della capitale, circa 128 kg di diversi prodotti alimentari congelati e surgelati
(Funghi porcini, gnocchi, spinaci, cicoria, calamari, Filetti di pangasio, patate, carciofi,
preparati per risotti e pasta, ecc), somministrati come freschi;

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3 dicembre 2009: l’ICQRF della provincia di Vicenza, presso uno stabilimento che
produce conserve vegetali impiegando, tra gli altri ingredienti, aceto di vino, sono stati
sequestrati 1.350 litri di “Acido Acetico sol 80%”, prodotto che non può essere utilizzato né
detenuto presso stabilimenti che producono prodotti alimentari e conserve all’aceto;

17 e 18 dicembre 2009: l’ICQRF e il CFS hanno realizzato un’azione mirata di controllo


diretta a verificare la conformità delle informazioni concernenti l’etichettatura, la pubblicità
e la presentazione dei prodotti alimentari tipicamente commercializzati nel periodo
natalizio, presso la grande distribuzione commerciale e presso i discount e gli hard-
discount.

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