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7 Novembre 2014 Corriere del Mezzogiorno

Fabrizio Versienti recensisce Un romanzo inutile


di Manlio Ranieri
Storia di uno scrittore che si butta in politica
Dal successo letterario alla disillusione in Un romanzo
inutile di Manlio Ranieri
Fabrizio Versienti su "Corriere del Mezzogiorno/Il Corriere della
Sera", 7 Novembre 2014
Vive a Bari, ingegnere e si occupa di energie rinnovabili, ma il suo amore per la
scrittura prepotente. Racconti e romanzi sono nel suo curriculum, a cominciare dal
Di notte edito da Palomar nel 2000, poi un altro paio di pubblicazioni, qualche
contributo ad antologie di racconti, molti premi. Adesso l'editrice Musicaos gli ha
pubblicato l'ultima creatura, Un romanzo inutile (pp. 244, euro 18). Sulla cui
copertina campeggia una fotografia di Bari d'autunno (opera dello stesso autore)
molto adatta al sapore dolceamaro del racconto.
La storia di uno scrittore barese di successo internazionale, Giacomo Lavermicocca,
che gli eventi portano a diventare prima blogger e poi leader politico. Ricorda
qualcuno? Forse un intreccio di Gianrico Carofiglio, Beppe Grillo e Nanni Moretti,
con una leggera prevalenza di quest'ultimo. Lavermicocca un uomo di sentimenti
tutto sommato semplici, adora il rock, e infatti ascolta in vari momenti della storia
ora i Muse ora i Radiohead, i Rem, i Metallica, senza snobbare 99 Posse e Ministri.
Uno cos non pu che essere di sinistra; Lavermicocca e i suoi amori sono tutti in
quell'area, ma negli ultimi tempi le sue idee sulla politica, sugli schieramenti, sulla
destra e sulla sinistra si sono un po' ingarbugliate. Il disgusto per la corruzione ha
fatto il resto, e cos si ritrova a essere un tribuno, a girare l'Italia per comizi,
manifestazioni e interviste tv. Mentre tutti lo attaccano, il governo come i vecchi
amici (tra cui il presidente della Regione, molto di sinistra).
Nel frattempo nella sua vita entra una donna, Cinzia, incaricata da una casa editrice
di Londra (dove lei ha vissuto per qualche tempo) di tradurre in inglese i suoi
romanzi. La loro storia finisce per accompagnare il crescendo della campagna
anticorruzione del movimento di Lavermicocca, il Fuori! (nessuna parentela, tranne
l'omonimia, con il fronte omosessuale rivoluzionario degli anni Settanta, federato al
Partito radicale). Le speranze e le illusioni coltivate nelal sfera pubblica finiranno
per infrangersi contro un muro fatto di manganelli, campagne stampa denigratorie e
stanchezza. Lavermicocca non fatto per la politica, la sua scelta sar alla fine quella
di tornare a fare lo scrittore e basta. Convinto, come Ranieri, che il suo romanzo non
sar affatto inutile.

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