Come pu il racconto di unimmaginaria societ basata sulle leggi della competizione olimpica rivelarsi, a distanza di anni, unallucinata allegoria degli orrori delluniverso concentrazionario? In che modo i disegni di unimprobabile utopia dello sport ripescati in cassetti dimenticati, delineati in chiss quale remoto angolo di giovinezza diventano gli objets trouvs intorno ai quali lautore rielabora il trauma della morte dei genitori e cerca di riannodare un legame con la propria infanzia interrotta? Forse il modo migliore per accostarsi al segreto di W ou le souvenir denfance (1975) di Georges Perec 1 quello di considerarlo una vertiginosa parabola della legge. Tour de force tra livelli narrativi diversi questo testo affronta le varie declinazioni che pu assumere lidea di norma: legge della societ, contrainte della scrittura, regola della memoria. La presente analisi intende delineare come W ou le souvenir denfance delinei in questo modo un discorso metaletterario sullimpossibile desiderio della scrittura di inquadrare lesperienza in un ordine stabile, e sul sottile rapporto che, nonostante tutto, continua a legare mondo scritto e mondo non scritto. Perec si interroga sul tema della legge per verificare la possibilit di circuire unassenza, e provare a raccontarla in parole. per questo che, mentre la ricerca del narratore adulto si va arenando contro il trauma irrisolvibile dellinfanzia, una bizzarra fantasia giovanile svela, come uno specchio, inattesi riflessi di un passato altrimenti irrecuperabile. 2
La legge e la memoria
Le projet dcrire mon histoire sest form presque en mme temps que mon projet dcrire: 3 allinizio di W ou le souvenir denfance, Perec confessa come il
1 Le citazioni di questo testo sono tratte dalla prima edizione francese (Perec 1975); le traduzioni italiane in nota si riferiscono invece allultima edizione italiana (Perec 2005). 2 Nellampia bibliografia su Perec, cfr. almeno i saggi dei Cahiers Georges Perec e i volumi di Mathews 1986, Burgelin 1988, Lejeune 1991, Magn 1999. In italiano, si veda Borsari 1993, con testi e interviste dellautore, unantologia della critica e nuovi saggi. Su W ou le souvenir denfance, cfr. il secondo dei Cahiers Georges Perec: W ou le souvenir denfance: une fiction, Textuel 34/44, 21 (1988). 3 Perec 1975: 41. progetto di raccontarsi abbia fin da subito fatto tuttuno con il suo progetto di scrivere. Si soliti pensare a questautore in chiave oulipiana, a partire dalla poetica de La vie mode demploi (1978), fatta di immersioni nellinfra-ordinario, esplorazione di cataloghi ed enciclopedie, invenzione di mondi possibili. Ma la radici di tale scrittura risiedono in unimpellente esigenza biografica: lo sguardo di Perec si volge al mondo per meglio comprendere il s, per dire senza mai dirsi del tutto, per mascherare un progetto autobiografico tanto schivo da nutrirsi di rinvii, deviazioni, falsi indizi. 4
Composto tra il 1969 e il 1975, W ou le souvenir denfance unautobiografia degli anni dinfanzia, lo strumento retorico mediante cui Perec prova a fare i conti con il proprio passato, con quellet di cui il trauma della morte dei genitori scomparsi durante la seconda guerra mondiale: il padre caduto al fronte, la madre deportata ad Auschwitz aveva rimosso dalla memoria anche il pi esile dei ricordi. Almeno due questioni rendono per complessa questa lettura autobiografica: in primo luogo, la struttura binaria del libro, che allindagine sul passato del narratore alterna una storia fantastica; e poi, nelle parti pi personali, lafasia della voce narrante. Perec non sembra avere molto da raccontare, e ad ogni passo assicura al lettore di non aver conservato la minima traccia di ricordi dinfanzia:
Je nai pas de souvenirs denfance : je posais cette affirmation avec assurance, avec presque une sorte de dfi. Lon navait pas minterroger sur cette question. Elle ntait pas inscrite mon programme. Jen tais dispens : une autre histoire, la Grande, lHistoire avec sa grande hache, avait dj rpondu ma place : la guerre, les camps. 5
Non ho ricordi dinfanzia: se lautobiografia, da Agostino a Rousseau, coincide con una confessione, pi o meno trasparente, pi o meno ingannevole, del s che scrive, al contrario Perec la trasforma in arte del riserbo. Philippe Lejeune ha notato come W ou le souvenir denfance stringa con il lettore il rarissimo patto dellautobiografia critica, 6
in cui lautore non si interroga sulla sua vita, ma come un altro libro uscito proprio
4 Su Perec autobiografo, cfr. in particolare Lejeune 1991. Tra i suoi progetti pi autobiografici, si pensi, oltre a W ou le souvenir denfance, a Je me souviens (1978) e a Lieux (1969-1975). 5 Ivi: 13 (tr. it.: non ho ricordi dinfanzia: ponevo questaffermazione con sicurezza, quasi come un gesto di sfida. Niente domande sullargomento. Non faceva parte del mio programma. Ne ero dispensato: unaltra storia, quella Grande, la Storia con la esse maiuscola, aveva gi risposto per me: la guerra, i lager, Perec 2005: 13). 6 Cfr. Lejeune 1991: 74 e sgg., che d come modello di questo speciale patto autobiografico la Vie dHenri Brulard (1834) di Stendhal. quellanno, Roland Barthes par Roland Barthes (1975) sulle regole della memoria, sulle leggi che determinano come i ricordi si accumulino nella mente, riaffiorino alla coscienza o svaniscano nei suoi meandri. Non dunque da un sovrappi, ma da una mancanza di racconto che nasce W ou le souvenir denfance. E infatti a rincorrersi ostinate nel testo, come chiavi musicali, sono le reiterate assicurazioni non mi ricordo e solo pi tardi venni a sapere: 7 due anafore della rassegnazione, che serrano la percezione del passato entro i cancelli dellinautenticit. Lesperienza personale si perde nellindistinto, e ogni tentativo di diradarla si scontra con le contaminazioni che lhanno rivestita, sostituendosi ad essa. La memoria, sembra dirci Perec, il mosaico sbiadito di unidentit smarrita:
Dsormais, les souvenirs existent, fugaces ou tenaces, futiles ou pesants, mais rien ne les rassemble. Ils sont comme cette criture non lie, faite de lettres isoles incapables de se sourder entre elles pour fourmer un mot, qui fu la mienne. 8
Eppure linfanzia non qualcosa dassolutamente estraneo a quello che lautobiografo divenuto nel tempo: fa parte di lui, il terreno sul quale cresciuto. I capitoli autobiografici di W ou le souvenir denfance narrano cos una serie estenuante di ricerche e abduzioni, condotte su scarni supporti della memoria qualche foto ingiallita, alcune rare testimonianze, pochi documenti irrisori per dipanare il vero dal falso e andare oltre il trauma, rievocando quanto sembrerebbe irrevocabile. 9
Montaigne amava spiegare la scrittura del s associando la mente a un libro, e collegando la rievocazione della memoria alla rilettura delle pagine della vita. Secondo Perec, c tuttavia una grande differenza: mentre i classici ripagano ogni rilettura con pi profonda comprensione, le pagine della memoria si fanno con il tempo pi incerte, e ogni volta tendono a sbiadire, a confondersi, a riscriversi. 10
Tuffarsi nella memoria per Perec unesperienza segnata dallo scacco. Ciascun tentativo di rammemorazione apre rivelazioni che presto o tardi si riveleranno
7 Cfr. je ne me rappelle pas cest beaucoup plus tards que jai appris, Perec 1975: 171-172. 8 Perec 1975: 93 (trad. it.: I ricordi ormai esistono, fugaci o tenaci, futili o grevi, ma niente li addensa. Sono come quella scrittura slegata, composta di lettere isolate incapaci di saldarsi fra loro per formare una parola che fu la mia, Perec 2005: 83). 9 Cfr. ad esempio je nai pas dautre choix que devoquer ce que trop longemps jai nomm lirrvocable, ivi: 21-22. 10 Ivi: 191-196. fallimentari, murando il passato nellirraggiungibilit. cos quando Perec rievoca la propria immagine del padre, di cui era lunico, in famiglia, a non sapere il vero nome, modificato allarrivo in Francia per occultare lorigine ebraica. Oppure quando ripensa allultimo ricordo che gli resta della madre, mentre lo lascia alla gare de Lyon, subito dopo avergli comprato un album di Charlot in realt mai esistito. O ancora quando ritorna con la mente a un ipotetico passato yiddisch che non mai stato suo. Tra questi episodi, particolare rilievo ha il ricordo, forse il pi antico, del giorno in cui bambino, tra sparpagliati giornali yiddisch, il piccolo Perec avrebbe disegnato una lettera di tale alfabeto, mandando in visibilio i familiari stretti attorno a lui:
!
Questa lettera corrisponderebbe nella memoria di Perec alla gammeth o gammel, iniziale del suo nome, ed egli sostiene di aver associato per anni la scena al quadro di Rembrandt sul Ges davanti ai dottori, con riferimento allepisodio evangelico in cui questi dimenticato dai genitori, e poi ritrovato nel tempio avrebbe chiesto loro: perch mi cercavate? Non sapevate che devo occuparmi delle cose del Padre mio?. Ma lepisodio spurio: il quadro di Rembrandt con il Cristo bambino la Presentazione al tempio, la lettera disegnata non la gammeth che tra laltro in ebraico si direbbe ghimel ma la mem, e i giornali che Perec decifrava da piccolo, stando alla testimonianza della zia, non erano in yiddisch, ma in francese. 11
Nellequivoco del quadro, c una mancata presentazione davanti ai dottori della legge, che in chiave metaletteraria rimanda alla mancata presentazione dellautobiografo davanti alle leggi della memoria, che non perdonano leccesso di precisione (surcrot de precision) di chi tenta invano di scrollare il passato dalla sua lontananza, dallincertezza dei dettagli, dei tempi, delle circostanze:
Les souvenirs sont des morceaux de vie arrachs au vide. Nulle amarre. Rien ne les ancre, rien ne les fixe. Presque rien ne les entrine. Nulle chronologie sinon celle que jai au fil du temps, arbitrairement reconstitue : du temps passait. 12
11 Ivi: 22-24. 12 Ivi: 93-94 (trad. it.: I ricordi sono brandelli di vita strappati al vuoto. Nessun ormeggio. Niente li ancora, niente li fissa. Quasi niente li avalla o li ratifica. Nessuna cronologia allinfuori di quella che con landare del tempo ho arbitrariamente ricostruito, Perec 2005: 83-84).
Je ne sais o se sont briss les fils qui me rattachent mon enfance, conclude sconsolato Perec. 13 La sua ricerca termina senza stringere nullaltro che lassenza, limpossibilit di risalire il filo del passato e quindi uscire dal labirinto del presente. Uno scacco cui forse era predestinato, se vero che il cognome Perec, adattamento delloriginario Peretz, in ebraico non vorrebbe dire altro che buco, vuoto, assenza: 14 unassenza di passato che a prima vista sembrerebbe una strategia per conservare un fragile equilibrio, una protezione rassicurante, ma che in verit protegge ed esclude soltanto da se stessi e dalla propria storia.
La legge e lutopia
Setacciando le carte dinfanzia, Perec si imbatt in alcuni disegni dissociati (dissocis) e scompaginati (disloqus), i cui elementi sparsi, incapaci di collegarsi tra loro, rappresentavano plasticamente i suoi derelitti ricordi: figure staccate dal terreno su cui avrebbero dovuto poggiare, navi con vele ed alberi staccate dallo scafo, ordigni di morte dai meccanismi improbabili, uomini con gambe e braccia separate dal tronco. Da queste forme ossessive, Perec cerc di dedurre la storia cui avrebbero fatto riferimento: una vicenda immaginata intorno ai 13 anni e poi dimenticata, il cui assente protagonista sarebbe stato un bambino, di nome Gaspard Winckler, che la madre avrebbe portato intorno al mondo per curarlo dalla malinconia, e che poi sarebbe scomparso (disparu) come i ricordi di Perec, come i suoi genitori a seguito di un naufragio presso unisola della Terra del Fuoco, di nome W, sede di una bizzarra societ organizzata sulla base di leggi tanto singolari quanto inflessibili. W ou le souvenir denfance intercala alle inchieste nella memoria questa storia, che nasce come romanzo davventura e si trasforma nel racconto di unutopia. Fondata da una banda di filibustieri, o forse da un campione deluso dal mondo dello sport moderno, W appare infatti come uno spazio interamente votato alle leggi olimpiche:
13 Ivi: 21. 14 Cfr. ivi: 51 e sgg. Ce qui est vrai, ce qui es sr, ce qui frappe ds labord, cest que W est aujourdhui un pais o le Sport est roi, une nation dathltes o le Sport et la vie se confondent en un mme magnifique effort. 15
Parodiando le convenzioni del genere utopico Rabelais, Fourier, Verne Perec descrive le leggi perfette di tale societ. Alla descrizione cartografica dellisola, seguono lorganizzazione delle gare, leducazione dei giovani, le regole della vita sociale, le norme relative ai rapporti tra i sessi. Un virtuosismo descrittivo che esaurisce ogni aspetto delluniverso W, portando il lettore su un terreno che Perec catalogatore inguaribile, membro dellOulipo, convinto che fare ordine sulla scrivania non significasse mettere a posto le cose di troppo, ma descrivere quanto vi si era andato ammonticchiando amava particolarmente. Leccesso di precisione che nuoce al cacciatore di ricordi, si sposa a meraviglia con la descrizione di unutopia. Ma la pretesa di un ordine totale come ben sapevano Zamjatin, Orwell, Huxley non pu che degradare lidillio utopico in clamorosa distopia. Che significa infatti votare tutte le forze di unisola alle leggi della competizione, se non accettare un modello totalitario di societ? Dietro leroico motto FORTIUS, ALTIUS, CITIUS, pi in fretta, pi in alto, pi forte, lunica legge di W il principio darwiniano di sopravvivenza:
Il est clair que lorganisation de base de la vie sportive sur W [] a pour finalit unique dexacerber la comptition, ou si lon prfre, dexalter la victoire. [...] Le struggle for life est ici la loi ; encore la lutte nest-elle rien, ce nest pas lamour du Sport pour le Sport, de lexploit pour lexploit, qui anime les hommes W, mais la soif de la victoire, de la victoire tout prix. 16
Addentrarsi nella vita di W significa scoprire una societ organizzata intorno allimperativo della vittoria. Un Athlte nest que ce que sont ses victoires: 17 ridotto a palmars, luomo spersonalizzato; diventa statistica, numero. E infatti proprio i
15 Ivi: 92 (trad. it.: Ci che vero e ci che certo, ci che colpisce fin dallinizio, che oggi W un paese dove lo Sport regna sovrano, una nazione di atleti dove lo Sport e la vita si confondono in un unico magnifico sforzo, Perec 2005: 81). 16 Ivi: 119 (trad. it.: chiaro che lorganizzazione di base della vita sportiva su W [] ha come finalit unica esacerbare la competizione o, se si preferisce, esaltare la vittoria. [] Qui lo struggle for life legge; per la lotta in se stessa conta poco o niente, non lamore dello Sport per lo Sport, dellimpresa per limpresa ad animare gli uomini W infatti, ma la sete della vittoria, la vittoria a qualsiasi costo, Perec 2005: 109). 17 Ivi: 130. numeri di matricola, di gara, di distanze, di giudici sono introdotti continuamente nel racconto da un narratore che, con la scusa di rendere la sua descrizione oggettiva e scientifica, ne fa invece la misura di ogni cosa, lindice del controllo dellAutorit sullisola e sui suoi abitanti, elevando la quantit ad unica forma di discorso mediante la quale accostarsi allisola. Con una retorica degna dello Swift di A Tale of a Tub (1704), Perec presenta le leggi pi irrazionali dellisola come necessarie e naturali, portando inavvertitamente il lettore dallingenua esaltazione dei primi capitoli alla cupa disperazione degli ultimi. Scopriamo cos che per favorire la competizione, le Autorit hanno deciso di affiancare i premi per i vincitori con altrettante vessazioni degli sconfitti, come se la felicit degli uni fosse il rovescio dellinfelicit degli altri. Per rendere le gare pi incerte, si sono inoltre arrogate il diritto di modificare le regole delle competizioni a piacimento. Ci che importa che nessuno si convinca che i meriti bastino alla vittoria, che, in una sorta di visione teologica, frutto della grazia: alla base della societ ideale, vi pertanto uningiustizia sistematica organise, fondamentale, lmentaire 18 basata su giudici capziosi, arbitri sadici, controllori che sono in realt aguzzini. Nella logica totalizzante di W, che appiattisce la vita privata su quella pubblica, ogni infrazione dalla legge peccato morale: volontaria o involontaria che sia, merita punizione, bando, vendetta da uno stato che non accetta nulla allinfuori di s. Tanto implacabili quanto imprevedibili, le leggi dellisola vengono a corrispondere a quelle dei romanzi di Kafka, che nessuno conosce, e nessuno pu ignorare:
La Loi est implacable, mais la Loi est imprvisible. Nul nest cens lignorer, mais nul ne peu la connatre. Entre ceux qui la subissent et ceux qui ldictent se dresse une barrire infranchissable. LAthlte doit savoir que rien nest sr ; il doit sattendre tout, au meilleur et au pire ; les dcisions qui le concernent, quelles soient futiles ou vitales, son prises en dehors de lui ; il na aucun contrle sur elles. 19
18 Ivi: 147. 19 Ivi: 155 (trad. it.: La Legge implacabile, ma la Legge imprevedibile. Nessuno tenuto a ignorarla, ma nessuno pu conoscerla. Tra chi la subisce e chi la promulga si alza una barriera invalicabile. LAtleta deve sapere che niente sicuro, dee aspettarsi di tutto, nel bene e nel male; le decisioni che lo riguardano, futili o vitali che siano, vengono prese al di fuori di lui; e non ne ha alcun controllo, Perec 2005: 141). Questa legislazione rende la vita degli atleti una lotta continua, di cui la competizione in s soltanto il momento finale. Un autentico inferno, regolato da una parte da grandi Autorit (grands Officiels), che fanno e disfanno senza ragioni apparenti, di volta in volta ratificando la scelta del caso o preferendo un caso di propria scelta, e daltra parte da piccole Autorit (petits officiels), che alla brutalit delle leggi assommano quella del terrore gratuito. Votato alla repressione cieca e generalizzata, il potere svela cos quella natura di arte quantitativa di infliggere sofferenze che Michel Foucault andava teorizzando in Surveiller et punir (1975). 20
Linabissarsi della ragione appare nella sua forma pi crudele durante le Atlantiadi, una delle competizioni di W. In un racconto tutto al maschile, compaiono qui le donne: tenute in disparte in un gineceo perch non reputate allaltezza di gareggiare, una volta al mese sono liberate nello Stadio centrale, fatte spogliare e abbandonate sulla pista. Si lascia che prendano un mezzo giro di vantaggio, poi si sguinzagliano al loro inseguimento gli atleti migliori: il narratore racconta come ai corridori occorra di solito un giro di pista per riacciuffarle, e sia di fronte alle tribune donore che esse sono stuprate per garantire allisola i suoi futuri atleti. 21
Dietro questa grottesca rappresentazione della violenza, cos come pi in generale nella descrizione del mondo sommerso (englouti) di W, non difficile leggere unallegoria della storia recente della Francia e del collaborazionismo del governo di Vichy. Lo Stade Central di W rimanda infatti al Vlodrome dHiver di Parigi, dove nel luglio 1942 furono stipati per giorni pi di tredicimila ebrei, con la complicit della polizia francese, in attesa della deportazione nei campi polacchi. 22
Come ogni modello che non accetti realt allinfuori di esso, W un lager. Con il perfetto tempismo delle prove che somministra ogni giorno, ogni ora, ogni istante, le sue leggi sono il motore di una macchina di oppressione sociale cosciente, instancabile e gerarchizzata, in cui ogni ingranaggio partecipa allannientamento degli uomini:
Courir. Courir sur les cendres, courir dans les marais, courir dans la boue. Courir, sauter, lancer les poids. Ramper. Saccroupir, se relever. Se relever, saccroupir. Trs vite, de plus en plus vite. Courir en rond, se jeter terre, ramper, se relever, courir. Rester debout, au garde--vous,
20 Cfr. Foucault 1975. 21 Cfr. Perec 1975: 151-152. 22 Cfr. Scullion 1998: 107-129. des heures, des jours, des jours et des nuits. A plat ventre ! Debout ! Habillez-vous ! Dshabilles-vous ! Habillez-vous ! Dshabillez-vous ! Courez ! Sautez ! Rampez ! A genoux ! 23
Parole che fanno venire in mente il wstavac, la sveglia di cui parla Primo Levi ne La tregua (1963) e in Ad ora incerta (1984), e che infatti, nellultima pagina di W vengono affiancate da una citazione de LUnivers Concentrationnaire (1946) di David Rousset, che descrive una realt terribilmente vicina allincubo:
La structure des camps de rpression est commande par deux orientations fondamentales : pas de travail, du sport , une drision de nourriture. [] La moindre tche doit tre accomplie au pas de course. [...] Un des jeux consiste faire habiller e dvtir les dtenus plusieurs fois par jour trs vite et la matranque [...]. Le sport consiste en tout : faire tourner trs vite les hommes pendant des heures sans arrt, avec le fouet ; organiser la marche du crapaud, et les plus lents seront jets dans le bassin deau sous le rire homrique des S.S. ; rpter sans fin le mouvement qui consiste se plier trs vite sur les talons, les mains perpendiculairs ; trs vite (toujours vite, vite, Schnell, los Mensch), plat ventre dans la boue et se relever, cent fois de rang, courir ensuite sinonder deau pour se laver e garder vingt-quatre heures des vtements mouills. 24
La legge e la scrittura
Siamo in bala dei sogni come di chi ci tortura, si legge ne La Boutique obscure (1973). Allo stesso modo delle fantasie di quel libro, anche la storia di W ou le souvenir denfance conduce in uno spazio altro di rara perfezione descrittiva, di cui lettore ed autore non sono pi padroni. Una sorta di labirinto mentale che per anche loccasione
23 Perec 1975: 215-216 (trad. it.: Correre. Correre sulle piste di cenere, correre nelle paludi, correre nel fango. Correre, salare, lanciare il peso. Strisciare. Accovacciarsi, rialzarsi. Rialzarsi, accovacciarsi. Svelto, pi svelto, sempre pi svelto. Correre in cerchio, buttarsi a terra, strisciare, rialzarsi, correre. Starsene in piedi, sullattenti, per ore, giorni, per giorni e noti. Gi panciasott! In piedi! Vestitevi! Spogliatevi! Vestitevi! Spogliatevi! Correte! Saltate! Strisciate! In ginocchio!, Perec 2005: 191). 24 Rousset 1946, in Perec 1975: 219-220 (trad. it.: La struttura dei campi di repressione retta da due orientamenti fondamentali: niente lavoro, sport, una beffa di cibo. [] Qualsiasi inezia va fatta di corsa. Le botte, che sono comuni nei campi normali, diventano qui un ameno scherzetto che regge tutte le ore del giorno, e della notte talvolta. Uno dei giochi consiste nel far vestire e svestire i detenuti pi volte al giorno, rapidamente e col manganello []. Nel cortiletto rettangolare di cemento, tutto lo sport consiste nel far girare gli uomini svelti, sempre pi svelti, per ore e senza fermarsi, frusta in pugno; organizzare il passo del rospo, e i pi lenti saranno buttati nella vasca dellacqua fra le risate omeriche delle SS; ripetere allinfinito il movimento che consiste nellaccovacciarsi rapidamente sui tacchi, le mani perpendicolari; svelti (svelti, sempre pi svelti, Schnell, los Mensch), e gi a pancia sotto nel fango e rialzarsi, cento volte di seguito,e poi correre a inondarsi dacqua per lavarsi, certo, ma tenendosi addosso i vestiti bagnati per ventiquattrore, Perec 2005: 195-196). di un itinerario verso unesperienza altrimenti franta, una terapia dellimmaginazione per ricollegare brandelli sparsi di memoria che diversamente resterebbero spezzati e inerti per conto proprio. Nella riscrittura di una stramba fantasia, il passato ritorna in tutta la sua violenza: spostando la rielaborazione sul piano dei mondi possibili della letteratura, lutopia di W riconduce Perec al trauma eluso della sua infanzia. Claude Burgelin ha scritto che tutta lopera di Perec consiste nellinterminabile invenzione di leggi in grado di organizzare verbalmente sempre nuovi spazi, livelli, piani, superfici. 25 Lo spazio antipodico di W in questo senso allegoria di un altro spazio, quello del testo, inteso a rappresentarne un terzo, quello della memoria: le leggi dello sport corrispondono alle contraintes di una scrittura che nellarte combinatoria cerca una mappa mediante la quale comprendere il reale e la sua infinita rete di rapporti e collusioni. Lambizione del controllo assoluto di W la stessa di quella mathesis singularis cui ambirebbe anche la scrittura di Perec: la pretesa cartesiana di battere il cattivo infinito del mondo non scritto, scomporre il reale nei suoi termini ultimi, e dunque, esaurendolo, comprenderlo e farlo proprio. Ritrovare il senso della memoria significa in W ou le souvenir denfance catalogare il suo mosaico di frammenti ed esplorarne le possibili combinazioni, come davanti a un universo di segni da interpretare. Per comprendere tali convinzioni, si pensi ad esempio a come, riprendendo unintuizione chapliniana, Perec insista sullinterconnessione tra il simbolo della svastica e la stella di Davide, 26 due figure di sei elementi commutabili in poche mosse:
Una legge di scomposizione e ricomposizione, che ritroviamo analoga nel lavoro di Perec sulla scrittura, sullutopia e sulla memoria. Raccontare la storia di W, le sue leggi bizzarre, il suo inferno, cos una strategia trasversale per ritornare a quello choc troppo forte per via della morte dei genitori ma anche troppo lontano il piccolo Perec non fu sommerso, ma salvato per essere affrontato direttamente:
25 Cfr. Burgelin 1988: 9-19. 26 Cfr. Perec 1975: 105-106. Charlie Chaplin smonta la svastica per costruire unaltra figura in una nota scena di The Great Dictator (1940).
W ne ressemble pas plus mon fantasme olympique que ce fantasme olympique ne ressemblait mon enfance. Mais dans le rseau quils tissent comme dans la lecture que jen fais, je sais que se trouve inscrit et dcrit le chemin que jai parcouru, le cheminement de mon histoire et lhistoire de mon cheminement. 27
Ed proprio in questa rete (rseau) di parole che interrogano continuamente, in un vortice metaletterario, le leggi della memoria, dellutopia e della scrittura, che si va a depositare limpronta del passato: non come storia effettiva, direttamente narrata, ma come traccia indiretta, esile ombra che talvolta riappare. Scrivere, come sognare, diviene cos una scienza dei rimedi mediante cui ricucire in discorso quello che lascia della storia, senza permesso, ha crudelmente resecato. Dagli schemi preparatori del libro, 28 si pu dedurre che Perec abbia a lungo pensato di chiarire la dialettica tra le due sezioni di W ou le souvenir denfance aggiungendone una terza, pi riflessiva, in modo non dissimile a quanto pi tardi far Alain Robbe-Grillet ne Le miroir qui revient (1984). Ma alla fine decise di lasciare aperte le energie del suo testo, in modo da non sporcare la storia di quel passato indicibile con parole inadeguate, e invece continuare a circuirla a costo anche di torturare il lettore lasciandola farsi avanti attraverso lassenza. In quel terzo spazio che non nella memoria n nellutopia, ma nella scrittura, Perec sa che le leggi dellars combinatoria le contraintes strampalate e faticose cui lui stesso era legato in maniera ossessiva non valgono per quello che affermano, ma per quanto ammettono di non poter raggiungere, e quindi accettano di tralasciare. W ou le souvenir denfance inventa cos una forma di scrittura del s che non ha niente da confessare, ma costruisce uno spazio strutturato da leggi di composizione, alle cui maglie lindicibile possa sottrarsi, e cos lasciare almeno una traccia. Italo Calvino ha scritto che leggere Perec come giocare una partita a scacchi durante la qualee lunica mossa che occorre aspettarsi dallautore quella del cavallo: la pedina che scarta imprevedibile e scompagina il gioco. 29 Come Calvino costru alcuni tra i suoi libri di quegli anni intorno a caselle vuote la carta mancante nello schema del
27 Ivi: 14 (trad. it.: W. non rassomiglia al mio fantasma olimpico rassomigliasse alla mia infanzia. Ma nella rete che intessono, come nella lettura che ne faccio, io so che c inscritto e descritto il cammino percorso, il lento fluire della mia storia e la storia del mio lento fluire, Perec 2005: 14). 28 Cfr. Lejeune 1991: 59-139. 29 Cfr. Calvino 1984. Castello dei destini incrociati (1973), oppure, in mezzo a Le citt invisibili (1972), Bauci, citt dellassenza, costruita sui trampoli perch si veda che non c cos al centro esatto di W ou le souvenir denfance si possono incontrare tre puntini di sospensione: (). 30 La memoria di cui parla Perec non si pu interrogare direttamente, qualcosa cui occorre offrire una rete di contraintes, perch da quelle regole, da quelle norme, da quelle leggi, possa mostrare il suo infinito ritrarsi. Il legame indiretto ma pervicace delle due parti di W ou le souvenir denfance si misura proprio in questa dinamica dellallontanamento, analoga a quella che pi tardi, nei Fragments dun discours amoureux (1978), 31 Barthes avrebbe poi chiamato fading: un senso di ineludibile scacco, generato dalle leggi di mondi la memoria, come la distopia che non intendono ascoltare il dolore di chi li abita. Se si legge W ou le souvenir denfance in questo modo, la sezione autobiografica e quella relativa allisola riveleranno inattese ricorrenze: come quella che accomuna il destino della madre di Perec a quello degli atleti di W. Ritardata fino alla fine del libro, la descrizione del noviziato di questi ultimi non condivide nulla dellallegria di Fourier e degli altri utopisti, ma assomiglia allarrivo al campo dei deportati: dopo uninfanzia in libert, i futuri atleti sono costretti per mesi manette ai polsi e ferri ai piedi, per abituarsi alle umiliazioni degli anni seguenti. Perec commenta che ciascuno di essi allinizio non capir (au dbut, il ne comprendra pas), cos come prima aveva scritto che sua madre mor senza aver capito (elle mourut sans avoir compris). 32
Lincredulit degli uni, come quella dellaltra, dipende dallapplicazione di leggi che hanno reso lorrore realt unica, assoluta, ineludibile:
Comment expliquer que ce quil dcouvre nest pas quelque chose dpouvantable, nest pas un cauchemar, nest pas quelque chose dont il va se rveiller brusquement, quelque chose quil va chasser de son esprit, comment expliquer que cest cela la vie, la vie relle, que cest cela quil y aura tous les jours, que cest cela qui existe et rien dautre, quil est inutile de croire que quelque chose dautre existe, de faire semblant de croire autre chose. 33
30 Perec 1975: 85. 31 Cfr. Barthes 1978: 90 e sgg. 32 Perec 1975: 49 e 188. 33 Ivi: 188-189 (trad. it.: Spiegare che quello che scopre non qualcosa di terrificante, non un incubo, non qualcosa da cui potr risvegliarsi dun tratto, qualcosa che potr cacciar via dalla mente, come spiegare che questa la vita, la vita vera, che questo che avr tutti i giorni, che questo che esiste, che inutile credere che esista qualcosaltro, far finta di credere ad altro, Perec 2005: 167). Per gli atleti di W come per i deportati dei campi nazisti, conservare lumano significa esattamente lopposto: se non credere in un impossibile altrove, almeno non adeguarsi allidea che la vita si riduca allinferno e alle sue leggi. In questa scommessa bartlebiana laddove lI would prefer not to del personaggio di Melville diventa il tacere ostinato degli atleti di W c anche la vicinanza di Perec con quel passato che suo ma lo esclude da s, non lasciandogli altro che la sua assenza. Come qualche anno prima Perec aveva immaginato La Disparition (1969) intorno a un personaggio assente che poi si rivelava essere il segno della scrittura escluso dal romanzo-lipogramma: la vocale e 34 , cos W ou le souvenir denfance un discorso sulla memoria che narra lo svanire dei ricordi, e proprio in questo fading ritrova un contatto con ci che va svanendo, e con la necessit di raccontarlo:
Je ne retrouverai jamais, dans mon ressassement mme, que lultime reflet dune parole absente lcriture, le scandale de leur silence e de mon silence : je ncris pas pour dire que je ne dirai rien, je ncris pas pour dire que je nai rien dire. Jcris : jcris parce que nous avons vcu ensemble, parce que jai t un parmi eux, ombre au milieu de leurs ombres, corps prs de leur corps ; jcris parce quils ont laiss en moi leur marque indlbile et que la trace en est lcriture : leur souvenir est mort lcriture ; lcriture est le souvenir de leur mort e laffirmation de ma vie. 35
Composto non sullonda dellincontenibile furore di Achab, ma con la pazienza di Bartleby, 36 W ou le souvenir denfance racconta lostinato interrogare di chi prova a circuire unassenza di passato, di senso, di s il cui vuoto resta ricordare che non ci si pu comprendere se non prestando ascolto al suo silenzio, mentre inesorabile ci abbandona.
34 Su Perec 1969, cfr. Magoudi 1996. 35 Ivi: 59 (trad. it. Non trover mai altro, nel mio stesso rimugino, che lestremo riflesso di una parola assente dalla scrittura, lo scandalo del loro silenzio e del mio silenzio. Non scrivo per dire che non dir niente, non scrivo per non dire che non avr niente da dire. Scrivo: scrivo perch abbiamo vissuto insieme, perch sono stato uno fra loro, ombra in mezzo alle loro ombre, corpo accanto ai loro corpi; scrivo perch mi hanno lasciato dentro il loro marchio indelebile, con la scrittura come unica traccia: il loro ricordo morto alla scrittura; la scrittura il ricordo della loro morte e laffermazione della mia vita, Perec 2005: 52). 36 Ce nes pas la fureur bouillante dAchab qui mhabite, mais la blanche rverie dIshmal, la patience de Bartleby, Perec 1975: 10-11. Bibliografia
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Filmografia
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