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Ronago '95 - N.

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INVITO ALLA LETTURA:
pag. 1 Responsabili della solidariet
pag. 3 "lo faccio nuove tutte le cose"
pag, 4 Per pregare e riflettere
pag. 5 Consiglio pastorale
parrocchiale
pag. 7 La realt giovanile in Ronago
pag. 9 l locale di prima accoglienza
pag. 10 Convenzione Caritas
pag. 11 Regolamento interno
pag. 12 La "lista nozze"...
pag. 13 fondo di solidariet
pag. 14 Vita parrocchiale:
- anagrafe 94
- proposte giovani...
pag. 15 grazie da Kalongo
pag. 17 La famiglia dimenticata...
pag. 18 Comune informa...
Proposte dalla Biblioteca
pag. 19 mese della pace in Oratorio
Ronago '95 - N. 1
l'invito...
RESPONSABILI
DELLA
SOLIDARIET
"Linvito", e un richiamare ciascuno alla
riscoperta di mete e valori che non
possono affatto essere assenti dalla
nostra vita. E invito dunque a dare
spa:io, in noi e nella nostra comunita, a
quanto ci aiuta a crescere insieme e ad
essere testimoni credibili del Jangelo.
recenti avvenimenti politici del panorama
italiano, caratterizzati da accesi contrasti ver-
bali, punteggiati in alcuni momenti di parole
grosse e di minacce destabilizzanti, hanno
evidenziato il bisogno e il dovere di riportare
al centro dell'attenzione pubblica il valore
della solidariet. Una solidariet autentica,
sfrondata dalle melliflue interpretazioni che la
identificano con il "sentimento di vaga com-
passione e di superficiale intenerimento per i
mali di tante persone", ma anche liberata dal-
le sterili contrapposizioni rispetto "all'efficien-
za economica", che finiscono con il relegarla
ai margini della vita sociale e culturale.
Per i credenti, ma anche per gli uomini di
buona volont, pu costituire un punto di rife-
rimento illuminante la definizione fornita da
Giovanni Paolo nella Sollicitudo Rei Socia-
lis: "solidariet la determinazione ferma e
perseverante di impegnarsi per il bene comu-
ne...". A questo bene comune vanno sacrifi-
cate le visioni di parte, tenendo per presen-
te che se non si assicura un peso supple-
mentare agli interessi delle fasce deboli, que-
ste finiscono per soccombere. l persegui-
mento del bene comune non legato a ricet-
te permanenti, ma va relazionato, con sa-
piente discernimento, ai diversi contesti so-
ciali e ai differenti momenti storici.
l bene comune, per il nostro Paese, in que-
sto inizio del '95, sembra esigere:
- il risanamento del bilancio economico disa-
strato da una pluridecennale politica econo-
mica "allegra" e dalla diffusa abitudine socia-
le di vivere al di sopra delle reali possibilit;
- l'incremento di investimenti finalizzati so-
prattutto a creare posti di lavoro;
- l'attuazione di due basilari principi costitu-
zionali:
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Ronago '95 - N. 1
l'invito...
Responsabili della solidarieta
ognuno deve contribuire in rapporto alle
proprie responsabilit (equit fiscale); tutti,
anche i poveri, devono poter accedere ad
alcuni diritti elementari (salute, famiglia,
casa, istruzione, ecc);
- garanzie di accesso ad alcuni servizi so-
ciali di base (soprattutto sanitario, assisten-
ziale, scolastico...) assicurandone efficien-
za, accessibilit reale, qualit (umanizzazio-
ne).
Per assicurare queste poche articolazioni
dei bene comune, oggi sembrano imporsi
alcune condizioni concernenti il livello politi-
co strutturale e altre che riguardano pi il
piano socio-culturale.
* SuI piano socio poIitico-strutturaIe due
condizioni appaiono indispensabili: un mini-
mo di stabilit governativa e il riferimento
alla Carta Costituzionale.
Troppo evidente la ripercussione che
l'incertezza di una guida governativa ha
sull'economia, sulle speculazioni finanziane,
sulla credibilit internazionale del nostro
Paese. l danno proveniente dall'assenza di
un governo comune, ma ricade soprattut-
to sui pi poveri, sulle famiglie con reddito
fisso, sui piccoli risparmiatori. Se si vuole
veramente il bene comune, si deve favorire
un governo -anche di tecnici, tenuto conto
che siamo in un momento di grave emer-
genza economica, politica, istituzionale- ac-
cettando di sacrificare le proprie visioni poli-
tiche di parte.
noltre indispensabile che tutte le parti so-
ciali tornino a riconoscersi nella Carta Costi-
tuzionale, ne accettino i principi e rispettino
le stituzioni in essa contemplate. Le stitu-
zioni, indubbiamente, non sono n divine n
eterne: vanno perci controllate nell'eserci-
zio delle loro funzioni e civilmente corrette,
quando necessario, i tentativi, ripetuti di
screditarle e delegittimarle, costituiscono un
grave attentato al bene comune e alla stabi-
lit del Paese.
* SuI piano socio-cuIturaIe, il persegui-
mento del bene comune esige la diffusa ac-
quisizione di alcune convinzioni:
- ognuno ha il dovere preciso di assicurare
personalmente il massimo contributo al
buon funzionamento delle istituzioni demo-
cratiche e dei servizi sociali. Bisogna ricu-
perare il gusto del proprio dovere compiuto
nel rispetto degli altri, perseguito caparbia-
mente nell'ordinariet della vita, anche nelle
piccole cose (dal buon uso degli ambienti
comuni, al rispetto delle regole stradali, gi,
gi fino al divieto del fumo);
- ognuno deve considerarsi produttore di le-
galit, impegnandosi a rispettare le leggi e a
farle rispettare, senza attendere l'arrivo di
qualche super controllore del fisco, ma ac-
cettando la propria interdipendenza rispetto
agli altri cittadini e l'incidenza che singole in-
frazioni (dal rifiuto delle ricevute fiscali,
all'inquinamento, ecc...) hanno nel produrre
degrado sociale;
- tutti, infine, devono saper accettare dei sa-
crifici, ivi compreso l'abbandono di un certo
tenore di vita, l'imposizione di una doverosa
austerit, l'accoglienza del principio "lavora-
re e guadagnare meno per poter lavorare
tutti".
Solidariet: per il bene del Paese in questo
momento difficile, essa deve scendere dal
limbo dei buoni sentimenti spontanei e di-
ventare principio ispiratore delle scelte poli-
tiche e della coscienza sociale.
(da "Avvenire", 28/01/1995)
GIUSEPPE PASINI - CARITAS ITALIANA.
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Ronago '95 - N. 1
Le tappe del cammino
"IO FACCIO AUOJE 1U11E LE COSE?"
Una Quaresima di fraternita
"lo faccio nuove tutte le cose".
Questa frase della parola di Dio (libro dell'Apocalisse) che accompagna la Chiesa ta-
liana verso il Convegno ecclesiale che si terr a Palermo nel novembre prossimo sul
tema " Vangelo della carit per una nuova societ in talia", anche frase che guida il
cammino della Quaresima. nvito a un rinnovamento che scaturisce dall'incontro con
Ges, la novit di Dio.
niziamo insieme questo periodo di rinnovamento della vita cristiana: si tratta di un
cammino battesimale e penitenziale che, attraverso la preghiera, il digiuno e la carit ,
ci deve portare verso !a luce della Pasqua e al rinnovo del nostro Battesimo.
n questo 1995 poi ricordiamo i 190 anni di costituzione della nostra parrocchia: essa
esiste come comunit, da quando, nel 1805, stata resa autonoma da Uggiate. L'anno
1805 stato, simbolicamente, l'anno del battesimo della nostra comunit; sia ora, il
1995, l'anno nel quale rinnoviamo il nostro battesimo, il nostro essere comunit. Quale
modo pi bello infatti per ricordare questi 190 anni di vita parrocchiale se non il rinno-
vare il nostro essere cristiani, il nostro essere battezzati?
Non faremo nessuna festa o celebrazione particolare per ricordare questo fatto (aspet -
tiamo i duecento anni, nel 2005!); vogliamo tuttavia dare a questo tempo quaresimale
un'impronta particolare che ci faccia sentire tutti in cammino per riscoprire il senso del
nostro essere Chiesa e celebrarne insieme la gioia che scaturisce dal Battesimo.
Le tappe fondamentaIi dunque che siamo chiamati a vivere insieme saranno:
- iI Mercoledi delle Ceneri, 1 marzo, inizio del cammino battesimale della quaresima
(S. Messe alle ore 7.30 e alle ore 20.00 con il rito dell'imposizione della cenere);
- gIi Esercizi spirituali parrocchiali, come momento forte di riflessione e preghiera
sul BATTESMO e come occasione di celebrazione del sacramento della Penitenza,
nei giorni di mercoled 5, gioved 6 e venerd 7 aprile;
- la solenne Veglia pasquale, sabato 15 aprile, con il rinnovo comunitario dei Battesi-
mo.
Altre indicazioni e orari per il cammino quaresimale verranno poi resi noti sul foglietto domenicale in distribuzione dopo
le S. Messe.
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Ronago '95 - N. 1
Le tappe del cammino
Una. Quaresima di fraternita
Suggerimenti per la preghiera e la riflessione.
AL MERCOLED deIIe CENERI.
La famiglia partecipi alla S. Messa e all'impo-
sizione delle ceneri con la comunit parroc-
chiale, in casa, poi, si pu pregare cos:
Lettore: Dalla seconda lettera di san Paolo
apostolo ai Corinzi.
Fratelli, vi esortiamo a non accogliere invano
la grazia di Dio. Egli dice infatti: "Al momento
favorevole ti ho esaudito e nel giorno della
salvezza ti ho soccorso, ecco ora il momen-
to favorevole, ecco ora il giorno della salvez-
za!
Guida: Rendiamo grazie, al Padre, che ci fa
dono di iniziare questo itinerario quaresima-
le; con l'azione del suo Spirito, ci aiuta a ricu-
perare pienamente il senso battesimale e pe-
nitenziale della vita cristiana. Diciamo umil-
mente;
Tutti: Donaci, Padre, il tuo Santo Spirito.
Cos si ripete ad ogni invocazione.
- Suscita in noi o Padre fame e sete della tua
sapienza, perch ci nutriamo di ogni parola
che esce dalla tua bocca.
- nsegnaci a esercitare la carit fraterna non
solo nelle grandi occasioni, ma anche nelle
umili e comuni circostanze della vita, privan-
doci del superfluo, per aiutare i nostri fratelli
che sono nella necessit.
- Fa che portiamo sempre e dovunque nel
nostro corpo la passione dei tuo Figlio, per-
ch si manifesti in noi la sua vita immortale.
G. Accompagna con la tua benevolenza, Pa-
dre misericordioso, i primi passi dei nostro
cammino penitenziale, perch all'osservanza
esteriore corrisponda un profondo rinnova-
mento dello spirito.
Per Cristo nostro Signore.
T. Amen.
Invito alla conversione e alla novit:
1ardi ti ho amato!
Tardi ti ho amato, Belle::a tanto antica e tanto
nuova, tardi ti ho amato' Tu eri dentro di me e io
stavo fuori, e li ti cercavo gettandomi, deforme,
sulle belle forme delle creature fatte da Te.
Tu eri con me, ma io non ero con Te, mi tenevano
lontano quelle creature che, se non esistessero
in Te, non avrebbero esisten:a.
Tu mi hai chiamato, hai gridato, hai vinto la mia
sordita. Tu hai balenato, hai sfolgorato, hai
dissipato la mia cecita. Hai diffuso il tuo profumo, io
lho respirato e ora anelo a Te.
Ti ho gustato e ora ho fame e sete di Te. Mi hai
toccato e ora ardo del desiderio della Tua pace.
S.AGOSTINO (CONFESSIONI. X.27)
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Ronago '95 - N. 1
Consiglio Pastorale
COMUAI1A E CIOJAAI
Sintesi dell'incontro del 31 gennaio
Nella seduta del Consiglio pastorale parrocchiale, tenutasi il 31 gennaio, don Ser-
gio, come da ordine del giorno, introduce la riunione presentando le motivazioni
che fanno da sostegno a!!o svolgimento del prossimo Convegno Giovanile Dioce-
sano: questo infatti l'argomento principale su! quale il Consiglio pastorale chia-
mato a confrontarsi.
Nel cammino di preparazione al Convegno Giovanile, che si terr il 26-27-28 mag-
gio, infatti richiesta ai Consigli Pastorali una riflessione sulla situazione giovanile
all'interno della propria comunit. Le motivazioni e (e mete che il Convegno si pro-
pone, don Sergio le ha proposte prendendo spunto dal Piano Pastorale del Vesco-
vo (pag. 59); esse sono tre: il Convegno deve: - rinnovare la fede e l'impegno mis-
sionario dei giovani; - rilanciare il cammino catechistico; - educare i giovani ai Van-
gelo della Carit.
Compito del Consiglio Pastorale sar quello di aiutare tutta la nostra comunit a ri-
flettere su questi argomenti, offrendo stimoli e spunti di approfondimento per un
vero cammino educativo dei nostri ragazzi.
La seduta continua poi con la lettura della relazione preparata dal gruppo giovanile
(pubblicata in seguito) e che servir come base per la discussione. Tale relazione
verr poi inviata alla Commissione giovanile diocesana quale contributo per il Con-
vegno stesso.
La riunione prosegue quindi con i vari interventi dei presenti, che evidenziano i se-
guenti punti gi citati nella relazione preparata dai giovani stessi:
- la difficolt dei giovani di collaborare per la realizzazione di iniziative comuni che
potrebbero coinvolgere i loro coetanei (che non fanno parte di gruppi gi definiti) in
varie attivit;
- la fatica di mettersi al servizio degli altri, una fatica che si riscontra molte volte an-
che negli adulti e che stata evidenziata in modo particolare nel fallimento della
Commissione giovani, che, gestita dall'Amministrazione Comunale, coinvolgeva di-
versi gruppi presenti in paese e che vivono a contatto con i giovani;
- la reticenza da parte di alcuni giovani che, pur frequentando la Messa o l'Orato-
rio, non sono disposti ad assumersi compiti di servizio all'interno della comunit, so-
prattutto nei confronti dei pi giovani. Sono state in seguito suggerite alcune 'piste
di lavoro
1
da proporre a chi si occupa della pastorale giovanile nella nostra Parroc-
chia, per cercare di far incontrare il maggior numero possibile di giovani tra loro:
- proporre attivit di divertimento e di incontro (es. cineforum, serate di festa, ecc.)
che potrebbero invogliare i giovani e gli adolescenti a ritrovarsi fra loro in oratorio;
- stimolare i giovani verso attivit anche impegnative di volontariato, preziose occa-
sioni di amicizia e impegno a favore degli altri;
- cercare di alternare, in modo equilibrato, proposte di divertimento e amicizia, con
proposte che offrano spunti di riflessione e di impegno.
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Ronago '95 - N. 1
Consiglio Pastorale
Sintesi dell'incontro del 31 gennaio
un tentativo questo che si sta gi cercando di attuare, cos da sviluppare e con-
solidare un cammino educativo che, se continuato con perseveranza, eviter ai gio-
vani stessi di essere strumentalizzati con proposte banali e vuote.
Si sottolineato inoltre che la comunit cristiana: - deve stimolare adulti e giovani
affinch si mettano al servizio degli adolescenti;
- deve vivere con maggior slancio la fede cristiana e comunicarla, testimoniandola
concretamente nella vita quotidiana, nonch nella partecipazione attiva alla vita del-
la comunit, cos da essere esempio e stimolo ai giovani;
- deve valorizzare i giovani presenti nei vari gruppi, affinch partecipino attivamente
alla vita degli stessi e non solo in occasioni di piccoli servizi loro richiesti.
Fondamentale sar il ruolo che assumer il Consiglio Pastorale, che dovr costan-
temente verificare questo cammino, suggerendo spunti di riflessione e impegno.
Don Sergio ha poi invitato tutti i membri del Consiglio ad approfondire personal-
mente queste riflessioni per poter suggerire un vero cammino di crescita comune.
n seguito si passati agli altri punti dell'ordine del giorno:
- presa visione della convenzione fra la Caritas Parrocchiale e il Centro di Aiuto e
Ascolto e il Centro Aiuto alla Vita di Como per l'utilizzo del locale di accoglienza
predisposto dalla parrocchia;
- presentazione dell'iniziativa del 'fondo di solidariet
1
promosso dalla Caritas par-
rocchiale per i bisogni e le necessit della nostra comunit;
- sostituzione di alcuni membri del Consiglio Pastorale: a Poncia Silvana, rappre-
sentante dell'Oratorio, subentra Gasparini Elena; Pozzi Ernesto nominato da Don
Sergio come rappresentante dei genitori in Oratorio; vagnes Mariangela infine sar
il referente Caritas in sostituzione di Ghielmetti Marco.
La serata si conclude con la definizione di alcuni incontri particolari e con lo stabilire
la data del prossimo Consiglio Pastorale che previsto il mercoled 26 aprile.
LA SEGRETARIA DEL CONSIGLIO PAST. PARR.
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Ronago '95 - N. 1
Ciovani
LA REAL1A CIOJAAILE IA ROAACO
La relazione preparata, dai giovani per il Convegno Ciovanile
L'occasione di riflessione che ci avete offerto
attraverso il sussidio in preparazione al Conve-
gno Giovanile Diocesano, stata una preziosa
opportunit per noi giovani: ci ha permesso di
crescere insieme, di confrontarci e di "fotogra-
fare" meglio la nostra realt di piccolo paese di
circa 1400 abitanti, in esso il numero comples-
sivo dei giovani dai 16 ai 30 anni di 310, di
cui 199 dai 16 ai 25 e 111 dai 26 ai 30.
ANALISI SOCIALE.
Per i giovani il nostro paese non offre molte op-
portunit di aggregazione e, al di l dell'orato-
rio, esistono solo due gruppi strutturati che
coinvolgono giovani in modo significativo: il
GS. Ronago e il gruppo "Giovani idee '92".
l primo, con finalit eminentemente sportive, si
pone come centro di aggregazione e diverti-
mento a servizio dei giovani, anche se, consi-
derando che l'unica disciplina praticata quella
calcistica (maschile), comprensibile come
questa proposta aggreghi uno scarso numero
di giovani dei paese.
l secondo gruppo nato come gruppo cultu-
rale-politico, ma anche qui il numero dei parte-
cipanti limitato.
Sottolineiamo che la collaborazione fra questi
gruppi e la comunit cristiana limitata a spo-
radiche occasioni (anche in considerazione
delle diverse finalit e dell'esiguo numero di
giovani che coinvolgono) e consiste soprattutto
nel mettere a disposizione strutture di propriet
della Parrocchia.
Recentemente si tentato di attivare, in colla-
borazione con l'Amministrazione comunale e
su iniziativa dell'Oratorio, una "commissione
giovani" che raggruppasse le realt associative
del paese per affrontare le problematiche gio-
vanili e per coordinare e proporre nuove attivit
a favore dei giovani stessi. l suo fallimento,
dopo un anno di faticoso lavoro, ha confermato
l'incapacit di dialogo e collaborazione esisten-
te fra i diversi gruppi.
Purtroppo nel nostro paese i giovani non ag-
gregati sono la maggioranza, mancando, alme-
no apparentemente, un vero senso di apparte-
nenza ad una comunit civile o religiosa, addi-
rittura ad un gruppo. Questo, unito ad un vuoto
di valori, talvolta non trasmessi da famiglie che
hanno perso il ruolo di guida, contribuisce ad
accrescere una continua sfiducia negli altri e
nelle proposte che da loro derivano, soprattutto
se esse richiedono un impegno costante.
Esistono poi alcune situazioni che favoriscono
questo modo di pensare, quali ad esempio
l'abbandono scolastico precoce e una situazio-
ne lavorativa non preoccupante (per il momen-
to) che permette una vita indipendente dal pun-
to di vista economico gi in giovane et. Desta
inoltre molta preoccupazione l'abuso di alcool e
droghe anche nei giovanissimi. Un'ulteriore dif-
ficolt nell'aggregazione si riscontra nella man-
canza di figure di riferimento significative (so-
prattutto maschili) e, non da ultimo, dalla ca-
renza di spazi e strutture per i giovani.
La nostra comunit si interroga continuamente
su queste problematiche, cercando di rispon-
dere ai bisogni che emergono attraverso un
cammino educativo che parte fin dai primi anni
della scuola elementare. Riteniamo infatti che
la prevenzione al disagio giovanile, inteso
come incapacit di affrontare la vita e i suoi
problemi, l'unica strada per evitare che esso
si trasformi in devianza. All'interno di questo
cammino educativo si attuano poi iniziative par-
ticolari rivolte agli adolescenti (anche a quelli
che vivono il disagio), consapevoli che la stra-
da da percorrere ancora lunga.
ANALISI PASTORALE.
Dei 310 giovani presenti in paese, circa 30 par-
tecipano con costanza alla vita della parroc-
chia; ad essi se ne aggiungono 20 che fre-
quentano saltuariamente; se invece si conside-
ra la semplice partecipazione alla Messa il loro
numero aumenta sensibilmente.
La catechesi giovanile, che ha scadenza setti-
manale, viene proposta alle diverse fasce d'et
(1-2 superiore / 3-4 superiore / 5 sup. e oltre)
con sussidi e tracce diversificate per poter svi-
luppare al meglio ogni fase dei cammino che
utilizza, come traccia generale, quella proposta
dal "G rosso" ('in cammino verso una fede
adulta'). Riteniamo per che in questo sussidio,
l'unico
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Ronago '95 - N. 1
Ciovani
La relazione preparata, dai giovani per il Convegno Ciovanile
dal 1985, predomini in modo eccessivo l'aspetto liturgico e che non fornisca sufficienti strumenti
per concretizzare con i ragazzi il cammino da compiere e gli argomenti da trattare. Per questo uti-
lizziamo sussidi diversi a seconda delle necessit. Nel cammino di catechesi, inoltre, alcuni mo-
menti sono vissuti insieme da tutti i gruppi e sono finalizzati alla realizzazione di recital o di altre at-
tivit a servizio della comunit, che in questo modo viene stimolata a riflettere su alcune tematiche
quali, ad esempio, la pace, la famiglia, la carit, i giovani... Per i giovani-adulti invece non esiste
una catechesi specifica; si offrono tuttavia spazi di servizio e di catechesi nel normale cammino
della parrocchia.
Le indicazioni della Commissione giovanile diocesana, l dove esistono, sono tenute in considera-
zione; a nostro avviso tuttavia, la Commissione dovrebbe favorire la realizzazione di un progetto
globale che coordini e finalizzi le varie attivit di ogni parrocchia. n modo particolare riteniamo che
la Commissione giovanile diocesana debba proporre indicazioni, linee guida, progetti per la fascia
giovanile, per la quale attualmente non vengono fornite indicazioni precise e sviluppate attivit spe-
cifiche.
Secondo noi sarebbe inoltre importante che la commissione diventi rappresentativa di tutta la dio-
cesi, anche delle piccole realt parrocchiali. Proprio per questo proponiamo un decentramento in
particolare dei vari corsi diocesani, qualora ce ne fossero, cos da offrire a tutti l'opportunit di par-
tecipare. Anche il "Kaleidoscopio" dovrebbe fornire strumenti per la formazione degli educatori, di-
venendo cos lo strumento privilegiato per un cammino diocesano.
Anche a livello zonale riscontriamo le stesse carenze, nonostante attivit e iniziative che coinvolgo-
no varie parrocchie della nostra zona. Fra di esse infatti non c' vero scambio e collaborazione,
forse a causa dei numerosi impegni che ogni parrocchia si trova ad affrontare.
La Commissione Giovanile zonale, formatasi in occasione del precedente convegno giovanile,
scarsamente rappresentativa per il numero limitato di parrocchie che vi partecipano e che spesso
faticano a coinvolgere i propri giovani in attivit comuni. Attivit quali ' EHCREP' e la Scuola di
Preghiera sono abbastanza partecipate, ma sentiamo la necessit di iniziative rivolte in specifico
ad animatori, catechisti, educatori, affinch si abbiano motivazioni e metodologie per operare con-
cretamente nelle proprie parrocchie.
PARROCCHIA-GRUPPI-ZONA.
n Parrocchia operano gruppi, quali: la Caritas, il gruppo missionario, quello catechistico, quello de-
gli animatori dell'Oratorio; esistono inoltre l'A.C. e sono presenti alcuni membri dei Movimento dei
Focolari. in specifico questi gruppi non operano nel campo della pastorale giovanile, ma collabora-
no qualora venga richiesta la loro presenza; pi volte sono i gruppi stessi a richiedere la presenza
dei giovani per le loro attivit. Nella nostra zona sono presenti gruppi di aggregazione giovanile, in
prevalenza nel campo del volontariato. Alcuni di questi gruppi aggregano parecchi giovani (ad es.
la CR, il Gruppo Alveare a favore dei disabili...).
La parrocchia collabora con essi a diversi livelli, stimolando i giovani a partecipare alle varie inizia-
tive da essi proposte. La nostra comunit ha un rapporto di pi stretta collaborazione in particolare
con il Gruppo Alveare al quale settimanalmente ci si reca per varie attivit.
CONCLUSIONE.
A conclusione di questa analisi ci sembra doveroso evidenziare anche alcuni obiettivi per il nostro
cammino. Queste prospettive di impegno possono essere cos sintetizzate:
1 - costante sforzo di apertura e accoglienza verso tutti i giovani;
2 - impegno nel seguire e formare gli adolescenti per renderli consapevoli della propria fede e di -
sponibili a servire la comunit;
3 - valorizzare il volontariato come prezioso ambito di impegno per un'iniziale apertura verso i fra-
telli e per l'assunzione di uno stile di vita solidale.
Ci auguriamo che dal Convegno giovanile vengano stimoli e aiuti necessari per la realizzazione di
queste nostri obiettivi. A tutti buon lavoro...!
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Ronago '95 - N. 1
Caritas
IL LOCALE DI PRIMA ACCOCLIEAZA
Segno concreto e impegnativo di carit
Domenica 5 febbraio, Giornata per la
Vita, si inaugurato, nella nostra comu-
nit, il locale di prima accoglienza.
Si tratta di un piccolo monolocale, situa-
to sotto la casa parrocchiale, che la Ca-
ritas, unitamente al Consiglio Pastorale,
ha pensato di utilizzare, in accordo con il
Centro di Aiuto e di Ascolto e il Centro di
Aiuto alla Vita di Como, per far fronte a
situazioni di prima emergenza da loro
segnalate. Semplice stata la cerimonia
di inaugurazione alla quale ha partecipa-
to un buon numero di parrocchiani. l
Sindaco, nel suo breve intervento, ha
espresso l'augurio che questa iniziativa
possa veramente realizzarsi con l'appor-
to di tutti ed essere cos segno e stimolo
per l'intero paese. Dopo la benedizione
del locale ha fatto seguito un semplice
rinfresco.
n queste pagine pubblichiamo il testo
(in fase di definizione) della convenzione
che verr stipulata tra la Parrocchia e il
Centro di Aiuto e Ascolto o il Centro di
Aiuto alla Vita di Como; convenzione
che regoler l'accoglienza degli ospiti e
la loro permanenza nella nostra comuni-
t. Segue poi il regolamento d'uso del lo-
cale d'accoglienza che i futuri ospiti do-
vranno impegnarsi a rispettare. Sono
pure segnalati i nomi delle persone della
nostra comunit che si occuperanno,
con il Parroco, nel tenere i rapporti ne-
cessari per il buon esito di questa espe-
rienza.
Questo tuttavia non deve far pensare
che a loro si deleghi il tutto; anzi, l'inte-
ra comunit che chiamata a farsi acco-
gliente e ospitale. Segnali significativi di
tanta disponibilit sono gi stati l'impe-
gno e la generosit di tanti nel prestare
la loro opera nella sistemazione del lo-
cale e ora nell'arredarlo. Tutti possono
collaborare: per questo segnaliamo alcu-
ne 'necessit
1
per completare il materia-
le indispensabile al locale; vuole essere
quasi una 'lista nozze' affinch tutti pos-
sano collaborare e sentirsi partecipi in
questa iniziativa. n seguito, con la pre-
senza degli ospiti, non mancheranno al-
tre possibilit di aiuto e di intervento che
verranno segnalate.
Tutti siamo invitati a stabilire con loro un
rapporto amichevole, mentre sempre
consigliabile nel portare un aiuto concre-
to, non intervenire individualmente e di-
rettamente con le persone che saranno
ospitate, ma prima mettersi in contatto
con il Parroco o le persone incaricate
per evitare spiacevoli inconvenienti che
rischiano poi di rendere pi difficile
l'accoglienza stessa.
LA CARITAS PARROCCHIALE
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Ronago '95 - N. 1
Caritas
Il locale d'accoglienza: segno concreto e impegnativo di carit
COAJEAZIOAE
1RA CARI1AS PARROCCHIALE - CEA1RO DI ASCOL1O E DI AIU1O CEA1RO AIU1O
ALLA JI1A DI COMO.
La Caritas parrocchiale di Ronago, in accordo con il Parroco, mette a disposizione del Centro
di Ascolto di Como e del Centro Aiuto alla Vita, un monolocale per emergenza, sito in Rona-
go in via Milano 11, presso la casa parrocchiale.
L'utilizzo e per tempi limitati, dipendenti dall'emergenza concreta. Si stabilira caso per caso e
in accordo con il CdA o il CAV la durata della permanenza degli ospiti.
L'accoglienza avverra tramite il seguente iter:
- segnalazione del CdA o del CAV di Como alla Parrocchia
- presa di contatto con i responsabili Caritas Parrocchiale per deIinire, an che per iscrit-
to, l'eventuale inserimento e precisare insieme gli interventi e le attenzioni necessarie.
- se c'e accordo, si da avvio all'accoglienza.
In tal caso:
- la Caritas Parrocchiale, entro 24 ore si impegnera a presentare registrazione in Questura
delle persone accolte.
- Il CdA o il CAV condividono con la Caritas parrocchiale la responsabilita dell'accoglienza e
della permanenza degli Ospiti.
Si Ia presente che:
- non si da la residenza ad alcuno; si Iara invece segnalazione al Comune per la dimora/domi-
cilio;
- gli ospiti sono tenuti ad osservare il regolamento interno che verra loro consegnato al mo-
mento dell'accoglienza dai responsabili della Caritas parrocchiale
- il contributo economico che gli ospiti sono tenuti a dare verra concordato al momento della
presa di contatto con i responsabili del CdA o del CAV e poi deIinito sul modulo che verra
consegnato agli interessati; il contributo richiesto terra conto della possibilita lavorative o
meno degli ospiti e potra quindi variare nel corso del tempo di permanenza nel locale d'acco-
glienza.
La Caritas Parrocchiale, in accordo con il Consiglio Pastorale Parrocchiale ha deciso di acco-
gliere solo Iamiglie con bambini (massimo 3 persone) o donne in diIIicolta.
La Caritas si impegna ad elaborare un minimo progetto di intervento a Iavore degli ospiti sia
per il periodo di permanenza nella comunita parrocchiale, sia in vista del 'dopo' che li atten-
de.
Tale progetto sara deIinito in accordo con il CdA o il CAV.
In questo progetto si terra conto di Iavorire l'inserimento nella comunita parrocchiale, di oI-
Irire possibilita di lavoro per gli ospiti o di aiuto scolastico per i bambini, di deIinire e garan-
tire l'assistenza sanitaria e di elaborare per il Iuturo quanto potra aiutare gli ospiti a superare
la situazione di emergenza in cui si trovano.
Attualmente le persone responsabili di riIerimento per i vari contatti, sia con il CdA e il CAV,
sia con gli stessi ospiti sono :
- Tamagni Vittorina, via Lugano n. 24 Ronago tel. 980163
- Tettamanti Carlo e Rita, via Arzia n. l Ronago tel. 980355
- don Sergio Tettamanti, via Milano 11 Ronago tel. 980044
10
Ronago '95 - N. 1
Caritas
Locale d'accoglienza
REGOLAMENTO INTERNO
Art.1
L'ospite si assume la responsabilita del locale al momento di ricevere le chiavi dello stesso.
Resta intesa la responsabilita ultima del proprietario del locale.
Art. 2
Non e consentito all'ospite alcun utilizzo improprio del locale, ovvero all'inIuori della prima
accoglienza, a cui e destinato, di un numero di persone concordato preventivamente l'ingres-
so.
Art. 3
L'ospite e impossibilitato ad ospitare terzi come pure a cedere l'alloggio.
Art. 4
L'ospite e tenuto alla conservazione del locale nello stato in cui esso si trova al momento del
suo ingresso e a provvedere al riordino ed alle pulizie.
Art. 5
Nessuna variazione all'arredamento del locale e consentita.
Art. 6
E raccomandato un utilizzo razionale dei servizi e degli impianti del locale; il loro eventuale
cattivo Iunzionamento o inutilizzazione, dovuti ad utilizzo irresponsabile e non a normale
usura, sara di responsabilita dell'ospite.
Art. 7
L'ospite e tenuto alla conservazione ed al decoro degli accessi al locale nonche degli esterni
ad esso adiacenti.
Art. 8
L'ospite deve provvedere al vitto e alla quota di spese condominiali di competenza
dell'alloggio.
Art. 9
L'ospite e tenuto al rispetto delle regole di convivenza civile e ad evitare atteggiamenti che
violino la natura del centro in cui e inserito il locale d'accoglienza. In particolare e richiesto
il rispetto per la sacralita dell'annesso ediIicio religioso e segnatamente durante lo svolgi-
mento delle Iunzioni sacre. Analogo rispetto e sollecitato per le annesse strutture dell'Orato-
rio e per la gioventu che vi si trova. Questa responsabilita deve essere esplicitamente accet-
tata dagli ospiti e da congiunti e conoscenti che eventualmente si trovassero nella struttura.
Art. 10
II Consiglio pastorale, la Commissione Economica, la Caritas parrocchiale si riservano di
apportare le variazioni ritenute necessarie al presente regolamento, che dovranno essere co-
municate all'ospite.
Art. 11
II presente regolamento e le eventuali variazioni si considerano approvati con la maggioran-
za assoluta dei membri componenti il Consiglio Pastorale parrocchiale.
Art. 12
In caso di violazioni, da parte degli ospiti, del presente regolamento, l'Ente proprietario
(Parrocchia) puo Iar cessare immediatamente l'ospitalita.
11
Ronago '95 - N. 1
Caritas
Locale d'accoglienza
COMUNICAZIONE IMPORTANTE...
Trovare le parole adatte per ringraziare Ie famigIie e i singoIi che per pi di un
anno si sono impegnati a mantenere i profughi suII'isoIa di Hvar, non facile. Per
ora comunque preme ricordare che, in considerazione del mutamento della situazione
sull'isola e dello scarso numero di profughi attualmente ospitati, la nostra Diocesi ha
deciso di sospendere l'invio dei T.l.R. con generi di prima necessit. l gemellaggio con
Hvar continuer ora tramite la Caritas Diocesana, con l'avvio di un progetto di aiuto pi
ampio, inteso a restituire agli abitanti e ai profughi dell'isola, un'autonomia di vita. La
guerra nella ex-Jugoslavia per non conclusa; per questo resteremo in contatto con
don Renzo Scapolo e con la Caritas per eventuali richieste urgenti di materiale.
quanto si verificato nel periodo natalizio, quando, nei giro di pochi giorni abbiamo
consegnato a don Renzo molti scatoloni di generi alimentari per bambini, destinati alla
popolazione di Sarajevo. Ringraziare quindi d'obbligo, sperando che per un'esperien-
za positiva appena conclusa, altre ed altre ancora possano trovare lo stesso riscontro!
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Ronago '95 - N. 1
Caritas
IL FONDO DI SOLIDARIETA
La Caritas parrocchiale, con l'inizio del nuovo anno, ha dato vita a un fondo di solida-
riet ai quale tutti possono liberamente contribuire in modi e forme diverse (cos come
stato specificato sulla lettera distribuita a tutte le famiglie).
stato aperto, con permesso dell'Ufficio Amministrativo della Curia di Como e con pa-
rere favorevole dello stesso Vescovo un conto corrente bancario presso la banca
Briantea (N. 1325/61). Le offerte che liberamente saranno devolute o le anticipazioni,
definite direttamente con me, avranno come scopo il concreto aiuto, che la Caritas
stessa segnaler come prioritario, verso situazioni di particolare e urgente bisogno; per
ragioni di delicatezza e rispetto delle persone non sempre potranno essere resi noti
tutti gli interventi di aiuto che grazie a questo fondo di solidariet saranno possibili.
Sempre comunque sar il sottoscritto, che unitamente ai due rappresentanti Caritas e
ai rappresentante del Consiglio di amministrazione, si assume in coscienza la respon-
sabilit dell'uso delle offerte e si fa garante che vengano utilizzate per reali situazioni di
emergenza.
Stiamo cercando di realizzare quella condivisione dei beni che i primi cristiani gi vive-
vano e che era segno caratteristico dei discepoli di Ges; non certo esemplare nella
carit il dover constatare che oggi i cristiani "si riconoscono tutti fratelli, ma le loro bor -
se non sono ....sorelle".. Una condivisione dunque che ha come fondamento la fiducia
e il senso di fraternit che ci lega insieme; oltre che ad essere gesto di sostegno per
chi, al di l di quanto pu essere accaduto, ha il diritto di una vita serena e dignitosa.
Da questo fondo dunque si attinger per ogni bisogno presente e futuro dell e famiglie
della nostra comunit e per far fronte anche ad aiuti particolari in situazioni di calamit
naturale (es. terremoti, alluvioni, interventi di prima necessit...), come pure per soste-
nere l'iniziativa di accoglienza attraverso il locale appena aperto presso la casa parroc-
chiale.
Ogni famiglia che lo desidera pu liberamente dare il suo contributo facendo cos cir-
colare nella comunit un vincolo di concreta solidariet; ogni famiglia invece che si tro-
va in una qualsiasi situazione di necessit non deve aver timore a far presente al Par -
roco le proprie difficolt, per tentare cos di aiutarci gli uni gli altri, con fiducia e discre-
zione. Cos pure, chiunque desidera ulteriori spiegazioni in merito pregato di rivolger-
si al sottoscritto.
Confidando dunque nel buon senso di tutti e nella generosa collaborazione di coloro
che credono nella concretezza della carit, mi auguro, a nome della Caritas parroc-
chiale, che questa iniziativa, destinata a continuare nel tempo, serva a far crescere tut -
ta la nostra comunit in atteggiamenti di pi attenta e solidale fraternit.
DON SERGIO
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Ronago '95 - N. 1
Jita parrocchiale
Proposte giovani....
Per chi non sa cosa fare, dove andare, per
chi pensa non ci sia niente da fare, per chi
ha il coraggio di non trovare sempre scu-
se....
per le classi superiori e i giovani....
Ogni MERCOLED sera andiamo alla Casa
AIIoggio di OIgiate per attivit manuali di
volontariato, dalle ore 20.30 alle ore 22.00
circa.
Serate di incontro e di gioco in ORATO-
RIO:
ogni gioved e sabato sera: chiedi ai tuoi
amici il 'calendario mensile' delle attivit.
Ogni mese, alla DOMENCA, visita e in-
contro, nel pomeriggio, con gIi ospiti deIIa
Casa di riposo don GuaneIIa in Como.
Ogni mese, preparazione e realizzazione
del MERCATINO DEI PRODOTTI EQUO-
SOLIDALI a favore di rapporti pi giusti e
pacifici tra i popoli.
E inoltre possibile rendersi disponibili per:
SOSTEGNO SCOLASTICO
a ragazzi delle elementari e medie;
ANIMAZIONE
delle Domeniche in Oratorio per i ragazzi;
LETTURA e CANTO
nelle celebrazioni liturgiche...
Anagrafe, anno 1994
Ricordiamo i 16 bambini che con il Battesimo,
resi figli di Dio, sono entrati nella comunit cri-
stiana:
Bellatti Sara Morandi Elisa
Basile Giulia Lando Giovanni
Bottinelli Silvia Pellegrino Teresa
Piva Andrea Roberto Ambrosoli Corinna
Tavasci Alessandro Grecchi Anna
Silvani Sara Russo Laura Antonella
Lambrughi Gabriele Edoardo
Volpi Thomas e Patrik Capelli Samuele
Chiediamo al Signore che accompagni nella
loro crescita i sei bambini che hanno celebrato
la festa del perdono e i tredici che hanno rice-
vuto per la prima volta la comunione. Doni for-
za ai venti ragazzi che hanno ricevuto il dono
dello Spirito Santo nella Cresima confermando
cos il loro impegno d vivere come cristiani.
Ricordiamo le sei coppie che, nella nostra co-
munit, hanno consacrato il loro amore nel Ma-
trimonio, perch siano sempre segno dell'amo-
re di Dio:
Mazzucchi Dino e Daniela Somaini
Piva van e Monica Borri
Corti Ruggero e Monica Bernasconi
Vivino Salvatore e Matta Orietta
Livio Franco e Moira Perego
Ravazzolo Paolo e Sandra Lambrughi
Affidiamo alla bont e alla misericordia del Pa-
dre i nostri 12 fratelli che dormono il sonno della
pace in attesa della risurrezione:
Rezzonico Rosa Giuseppina di anni 96
Maffia Cerilio di anni 57
Menga Pasquale di anni 81
Ferrari Malvina di anni 74
Moro Adriano di anni 47
Roncoroni rma Luigiadi anni 89
Galli Ernesto di anni 76
Fasola Giuseppe di anni 56
Lambrughi Jonathal di anni 15
Carelli sabella di anni 85
Pettenqhi Tullio di anni 83
Bianchi Giuseppe di anni 71
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Ronago '95 - N. 1
Missioni
IL GRAZIE DA KALONGO!
Scrivono i Missionari...
Kalongo, 30/12/94
Carissimo don Sergio,
ieri ho ricevuto con gioia ed emozione la tua lettera del
5/12/94: gioia per l'affetto vostro e comunione di partecipazione alle nostre gioie e difficolt ;
commozione per la vostra grande generosit per aver raccolto cos in fretta la somma dei 20
milioni per il grosso Generatore della Missione e dell'Ospedale!
A nome di tutti qui a Kalongo (Padri, Suore, Medici, nfermieri e malati) vi mandiamo il
nostro grazie pi sincero accompagnandolo con le nostre preghiere per te e tutti coloro che
hanno contribuito. "n verit vi dico che chiunque avr dato anche solo un bicchiere d'acqua al
pi piccolo dei miei fratelli, egli non perder la sua ricompensa!"
Altri Ospedali Missionari qui in Uganda ricevono la luce elettrica dal Governo grazie alla
grossa Centrale di Jinja e il costo che pagano basso. Kalongo tra quelli che deve procurar-
si la luce elettrica con generatore, e portare sul posto il diesel da una distanza di 520 Km.
(1040 Km. andata e ritorno...)
Da oggi voi cari amici di Ronago dovete sentire la gioia di aver contribuito (oltre agli al-
tri precedenti aiuti) a donare luce e quindi vita all'Ospedale del caro P. Giuseppe, che dal Cielo
vi sorride e benedice.
Ho ricevuto anche la lista di tutto il materiale che gentilmente ci avete procurato e mes-
so nel container spedito dal Sig. Paolo Ambrosoli: grazie anche di tutto questo!
Ora che P. Giuseppe tornato qui a Kalongo anche col suo corpo, andare sulla sua
tomba a parlare con lui delle gioie e dolori che costellano la nostra vita una grande consola-
zione. Sono appena tornato da una di queste visite ove gli "ho letto la tua lettera" caro don
Sergio e il suo sorriso mi sembrava ancor pi vivo...
Le strade, da ottobre fino ad oggi, sono tornate sicure, nel senso che nessun incidente
pi successo. Si dice che i ribelli sono fuggiti oltre il confine dentro il Sudan, ove si starebbe-
ro preparando per tornare e continuare la loro assurda guerra contro il governo... n realt
una violenza contro civili, missioni e chiunque incappi sulla loro strada. Non resta che pregare
Dio e Maria Regina della Pace e vivere con fede il giorno presente, abbandonandoci a Lui per
il futuro.
nsieme a tutta la Comunit di Kalongo auguro a te caro don Sergio, agli amici del
gruppo missionario e a tutti i parrocchiani ogni bene nel Signore e un felice anno nuovo 1995!
Con affetto e riconoscenza, vostro
P. EGIDIO TOCALLI
Lettera da Kalongo a P. Giuseppe...
("Ti ricordi P. Giuseppe... ")
Da un po' di tempo continua a ritornarmi alla mente il desiderio di scriverti, ma ho sempre ri -
mandato a motivo del poco tempo disponibile. Oggi voglio proprio farlo, perch ogni volta che
ti faccio visita al cimitero si riaffaccia questo mio desiderio. Voglio dirti che mi sarebbe piaciuto
tanto vedere la tua faccia in Paradiso quando da Kalongo partita la comitiva per la citt di
Lira, per riportare le tue spoglie mortali qui da noi. Neanche dopo morto da 7 anni ti abbiamo
lasciato in pace! Ma sai, stato solo una manifestazione dell'amore che il popolo ha voluto ri-
cambiarti per il dono di tutto te stesso a loro. Mi hanno riferito che hanno dovuto scavare pa-
recchio per ritrovare le tue ossa mortali: sembrava come che ti fossi nascosto pi in gi che
potevi sotto terra.... Ora per sei qui con noi, sepolto nella terra che di diritto ti aspettava, dopo
che ti fu tributata una funzione funebre propria
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Ronago '95 - N. 1
Missioni
di un antico re. Sai cosa dicevo io
tra me e me a volte? "Se alla gen-
te di Kalongo non permettessero
di riportare a Kalongo P. Giusep-
pe, essi lo andrebbero di certo a
rubare e io mi unirei a loro!". Non
ce ne fu bisogno. Tutti hanno ca-
pito e cooperato perch tu tornas-
si qui a Kalongo, a casa tua, tra la
tua gente. Ora sei in continua
udienza perch tanti ti vengono a
trovare in cerca di aiuto e di con-
forto. Che cosa mai avrai detto
del monumento situato nel mezzo
dell'ospedale? Avrei voluto vedere
il tuo viso in Cielo! Sappiamo
bene tutti quanto tu fossi schivo di
statue e di onori rivolti alla tua
persona. Eppure sai quanto ora la
tua figura ci fa compagnia? Quan-
to ci ricorda il tuo "andare e veni-
re" per servire i malati. Sotto il tuo
sguardo buono ora cerchiamo an-
che noi di esercitare l'amore di
Dio verso i malati e i sofferenti e
di essere attenti ai bisogni dei po-
veri come facevi tu. E poi ricordia-
mo il tuo detto: "Chi ama di pi si
muove per primo".
Abbiamo lavorato tanto assieme
per 22 anni: quanti ricordi! Non ti
sto a dire l'impressione che ho
avuto quando per la prima volta ti
ho visto sull'altare mentre cele-
bravi la S. Messa, con l'ostia bian-
ca tra le mani. Poi ti ho visto subi-
to dopo in maternit mentre con le
stesse mani e la stessa delicatez-
za esaminavi le pazienti e decide-
vi sul come salvare mamma e
bambino. Quante volte ci siamo
trovati assieme a fare questo! Mai
potr dimenticare il tono buono e
suasivo della tua voce quando di-
cevi alla partoriente: "moti, moti,
mama" (Sta calma, sta calma,
mamma). Quante volte ti ho chia-
mato fuori dalla chiesa, dove eri a
colloquio con il Padre celeste,
perch venissi in maternit per
un'emergenza. Ti ricordi quella
grossa pietra che bloccava
l'acqua piovana e che tu per pri-
mo hai mosso affinch l'acqua
non rovinasse le pareti? Che sfor-
zo hai fatto! Magari l'ernia al disco
di cui hai sofferto fu proprio la
conseguenza di quello sforzo...
Ed stato inutile in quel momento
il mio tentativo di fermarti o di aiu-
tarti. Che dire poi dei giorni di bu-
fera politica, quando il regime
cambiava improvvisamente? Ti ri-
cordi il giorno in cui ti sei piazzato
davanti a quell'infermiera a cui
uno dei ribelli voleva sparare, e tu
gli hai detto con estremo corag-
gio: "prima devi uccidere me, per-
ch io sono responsabile della
sua vita. Che dirti del giorno 13
febbraio quando ognuno era
sconvolto nella mente e nel cuore
e tutti cercavamo di raccogliere le
cose pi importanti per metterle
sui camions che ci avrebbero por-
tati via, lasciando Kalongo vuoto,
mentre qua e l gi si vedevano
bruciare cibo e medicinali? Gli oc-
chiali che ti sono caduti e rotti
mentre stavi scegliendo le medici-
ne pi importanti li ho mandati a
tuo fratello Paolo, assieme al tuo
crocifisso di missionario, come ri-
cordo di te. A proposito di Paolo,
due settimane dopo la tua morte,
mentre eravamo ad Angal - ove
inutilmente ti abbiamo aspettato -
ho ricevuto una lettera che mi ha
provocato un tonfo al cuore. Sem-
brava proprio la tua scrittura. n-
vece era un biglietto di Paolo che
mi ringraziava delle notizie fattegli
pervenire. Come ti assomiglia
Paolo anche nella scrittura!
Ogni tanto do uno sguardo al tuo
libretto dei propositi degli esercizi
spirituali, e mi commuove sempre
uno degli ultimi che hai fatto nel
1985 a Lweza, vicino a Kampala,
l dove dici: "Cerco di pregare
con serenit! Vedo come la mia
vita deve diventare pi interiore,
sforzandomi di vivere di pi la
presenza di Ges in me. Credo
invece di essere troppo distratto,
di dover pensare a troppe cose, e
quindi Ges ti lascio in disparte,
mentre tu devi essere il primo nel-
la mia mente e nel mio cuore".
Continuando poi dice: "Oggi, ulti-
mo giorno, vedo che devo pren-
dere ancora il proposito di sem-
pre, di vivere cio la tua presenza
nel mio cuore. Fisser dei mo-
menti di cambio di attivit per
pensare a te Ges, e vivere la tua
presenza in me". Quante volte ti
ho incontrato mentre camminavi
dalla tua casa all'ospedale con le
mani dietro la schiena. Tenevi tra
le dita una coroncina mentre le
tue labbra si muovevano in pre-
ghiera. Nello stesso tratto di stra-
da incontravi la gente e la salutavi
come se pensassi solo a loro.
Certo lasciavi Ges presente nel
tuo cuore - per cosi dire -per co-
municare con Ges presente nei
fratelli. Quando guardo la sedia
vicino all'altare dove tu sedevi e
passavi delle ore la sera, mi do-
mando che cosa avrai detto al tuo
Signore. Credo veramente che il
Signore sia stato al primo posto
nella tua mente e cuore. Ti ho
scritto solo bei ricordi, caro P. Giu-
seppe. Ci sarebbero tante soffe-
renze che ho cercato di indovina-
re perch tu eri esperto nel na-
sconderle a noi. A volte ti ho visto
umiliato e malinteso. Sfido io con i
propositi che facevi! l Signore ti
ha davvero preso in parola e ti ha
forgiato - come metallo prezioso -
per la santit. E ora in Cielo chis-
s come sei felice! Quanti fratelli
e sorelle missionari ti hanno gi
raggiunto, e chiss che festa al
vostro incontro! Ricordati di noi P.
Giuseppe che siamo ancora in
cammino e abbiamo bisogno di
fare gli stessi tuoi propositi, per-
ch Ges sia anche per noi il Si-
gnore e Amico della nostra vita e
della nostra storia. Quando ti
chiamiamo rispondici e guarda
gi, perch questa opera di Ka-
longo stata iniziata da te, e noi
ora l'abbiamo ricevuta in eredit
da te, e continuer solo se la por-
teremo avanti con lo stesso Spiri-
to di Dio che ha mosso te ad ini-
ziarla, onde servire cos i fratelli e
le sorelle ammalati. Sei caduto
come chicco di frumento nel solco
di questa terra africana: fa che noi
siamo il tuo frutto continuo qui a
Kalongo! Ciao caro P. Giuseppe.
Prega per noi.
SUOR CATERINA MARCHETTI.
16
Ronago '95 - N. 1
Spazi aperti
LA FAMIGLIA DIMENTICATA...
Nel vorticoso susseguirsi delle statistiche e dei sondaggi che quotidianamente ci rincorro-
no frastornandoci e che sembrano spesso dettarci i comportamenti pi che rilevarli, c' un
dato riguardante le famiglie italiane che vorrei considerare.
Dall'ultima indagine STAT disponibile (anno 1993) risulta che il 5% delle famiglie italiane
vive con un reddito di meno di un milione al mese. Si potrebbe commentare, a prima vista,
che si tratta di un'esigua minoranza e dunque di un dato di per s irrilevante. Se per lo si
interpreta pi a fondo, al di l dell'aridit dei numeri, si scoprono aspetti oggettivamente
preoccupanti. Ci si accorge, per esempio, che le famiglie in questione sono quelle dove
sono presenti pensionati o giovani disoccupati; che persiste uno squilibrio di redditi tra il
nord e il sud del Paese o che all'aumento complessivo del PL (prodotto interno, lordo) non
seguita un'equa distribuzione della ricchezza prodotta.
Sono rilievi che spesso sono stati oggetto di riflessione da parte della Conferenza episco-
pale italiana, preoccupata dallo stato di emarginazione di ampie fasce della popolazione,
che rende poco armonico lo sviluppo economico e sociale dell'talia.
Sembra essere un dato fisiologico delle societ a capitalismo avanzato, quello di avere nel
loro seno sacche di povert, di arretratezza culturale, di gente che fatica a beneficiare del
benessere prodotto. Anche nella nostra zona si pu avvertire che coloro che vengono
espulsi dal mondo dei lavoro faticano a trovare impieghi nel settore terziario (come avveni -
va fino al decennio scorso) e rimangono esclusi per lungo tempo dal ciclo produttivo. La ri-
voluzione tecnologica ha imposto un modo di produrre che necessita di una riduzione della
manodopera e che consente di diminuire il personale impiegato per unit di prodotto.
Credo allora che, fortunatamente finita l'epoca dell'assistenzialismo, si debba avere il co-
raggio di avviare una riflessione sulla struttura del salario, sulla estensione della possibilit
di accedere ad un rapporto di lavoro part-time, sull'attuazione di una seria politica di soste-
gno per la famiglia, che ha visto in questi ultimi anni una riduzione (eufemismo che sta per
quasi cancellazione) degli assegni familiari, o ancora la possibilit di ottenere sgravi fiscali
per le famiglie monoreddito.
Forse la strada di una solidariet che si riempie di contenuti passa anche dalla nostra sen-
sibilizzazione verso queste tematiche che ci sembrano tanto lontane, ma che ci toccano
da vicino, quando avvertiamo attorno a noi la delinquenza minorile, il disagio sociale,
l'emarginazione, la disoccupazione e magari bofonchiamo qualcosa, voltandoci dall'altra
parte pregando il Cielo che non tocchi mai a noi o a uno dei nostri figli.
MAURIZIO
Mentre questo numero di Ronago '95 va in stampa, ap-
prendiamo dell'improvviso decesso della signora Berna-
sconi Bambina Russo, madre di Maurizio, fedele collabo-
ratore del giornalino. Esprimiamo a lui e a tutti i familiari la
nostra vicinanza e il nostro affetto; nella preghiera chiedia-
mo al Dio della vita di accogliere nel suo Paradiso la no-
stra sorella Bambina e di donare forza e fede grande ai fi-
gli e ai familiari tutti per saper accettare e vivere in questo
momento la Sua volont, nella certezza che dal Cielo,
come mamma e nonna, continuer a riversare sui suoi fa-
miliari affetto, premurosa attenzione, amore ancor pi
grande!
17
Ronago '95 - N. 1
Spazi aperti
IL COMUNE
INFORMA...
A partire dal prossimo mese di marzo la
Casa Anziani di Uggiate Trevano orga-
nizza un servizio di consegne a domi-
ciIio di pasti caIdi.
il servizio rivolto agli anziani residenti
nei Comuni che fanno parte del Consor-
zio che ha costruito la Casa di riposo di
Uggiate e consiste nel portare a casa
dell'anziano richiedente il pasto per il
mezzogiorno e/o la sera.
pasti verranno preparati nella cucina
della Casa dalla stesa Ditta che cura la
mensa delle persone ricoverate e ci
rappresenta una garanzia di seriet
nell'esecuzione del servizio.
I costi sono i seguenti:
- . 9.000 per il pasto di mezzogiorno e
- . 6.000 per la cena.
Per le richieste e per ogni altra informa-
zione ci si deve rivolgere direttamente
presso la Casa Anziani (tel. 809306),
chiedendo di Don Angelo.
Con questa iniziativa si vuole venire in-
contro alle necessit delle persone sole
ed in difficolt, favorendo nei limiti del
possibile la loro permanenza presso la
propria abitazione.
Un'interessante iniziativa
a favore di persone
anziane e soIe
La Biblioteca comunale
di Ronago propone.
LA MOSTRA
HP"!5"! H POAH0O
Tutti i Ronaghesi sono invitati a presentare i
propri quadri, sculture, lavori di artigianato
(pizzi, ferro battuto, legno, lavori in pasta,
ceramica, ecc.) e qualsiasi altro oggetto
nato dalla loro creativit.
IL CONCORSO
UAO 5"FAAH PFP POAH0O
La Biblioteca di Ronago non ha ancora un
proprio simbolo, perci tutti i cittadini (artisti
e non) sono invitati a dare sfogo alla propria
fantasia ideando uno stemma.
visitatori della mostra "ARTST A RONA-
GO" (ove saranno esposti gli stemmi in con-
corso) saranno la giuria che determiner il
vincitore del concorso. Questi, oltre a rice-
vere un riconoscimento, avr la soddisfazio-
ne di vedere la propria opera riprodotta su
tutti i documenti emessi dalla Biblioteca. Gli
interessati sono pregati di ritirare il REGO-
LAMENTO DEL CONCORSO presso la Bi-
blioteca.
Per la consegna dei lavori e degli stemmi, si
prega di contattare la Biblioteca negli orari
d'apertura entro iI 25 Marzo 1995. La Bi-
blioteca (tel. 980490) aperta il Lu-
ned-Marted e Sabato dalle 15.00 alle
18.00.
L'esposizione dei lavori pervenuti
verr allestita
SABATO 8 E DOMENICA 9 APRILE 1995
presso la PALESTRA COMUNALE.
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Ronago '95 - N. 1
Oratorio
"DONA LA PACE... DONNA DI PACE!"
Il mese della pace in Oratorio
Prendendo spunto dal messaggio del Papa, anche le domeniche di gennaio in oratorio
hanno avuto come tema conduttore quello della pace. "Dona la pace...donna di pace" era
lo slogan stampato sulla scheda che ogni ragazzo ha ricevuto e che di volta in volta ha
completato con le immagini delle tre figure femminili che sono state le "protagoniste" delle
loro domeniche. O meglio, i protagonisti sono stati i ragazzi stessi che, aiutati dal lavoro
preparato a turno dai gruppi di catechismo delle scuole medie, hanno vissuto momenti
(brevi!) di riflessione, seguiti da altri di gioco (decisamente e giustamente pi lunghi!) in-
centrati sulla vita di questi tre personaggi. Nella prima domenica, attraverso un filmato,
stata presentata l'opera di M. Teresa di Calcutta, che con le suore della sua congregazione
e con alcuni volontari, accoglie ed assiste centinaia di persone che rischiano di morire sui
marciapiedi delle metropoli indiane tra l'indifferenza della gente. Accogliendoli nella sua
casa, M. Teresa restituisce loro dignit e quella pace interiore che viene dal sentirsi amati
dai propri fratelli..
La seconda domenica invece, un "reportage giornalistico" preparato dai ragazzi di terza
media, ha presentato la situazione in cui si trova il Rwanda e la coraggiosa impresa di
Amelia Barbieri, ostetrica in pensione che si trovava in quel paese allo scoppio della guer-
ra e che ha salvato da morte certa diversi bambini rwandesi, portandoli con s in talia.
"Sento che per loro potrei fare qualunque cosa"; afferma "nonna" Amelia, che ha rischiato
in prima persona per salvare queste giovani vite da una guerra che non si fermata nep-
pure davanti a migliaia di innocenti.
La domenica conclusiva, ha voluto ricordare ai nostri ragazzi, attraverso il "Diario di Zlata"
bambina della ex Jugoslavia, tutte quelle persone, in particolare tutti i loro coetanei, ai
quali stata tolta la possibilit di una vita 'normale' a causa delle guerre e delle ingiustizie
che dilaniano i loro paesi. Particolarmente significativa stata la concomitanza di questa
domenica con la giornata per la vita, che ha ricordato che "ogni figlio un dono" e che
ogni persona ha diritto a vivere con dignit, nei rispetto reciproco e nella pace. La mostra
allestita dai ragazzi di seconda media ha aiutato tutti a riflettere su questi messaggi, pre-
sentando la triste realt in cui vivono i bambini della ex-Jugoslavia e i "meninos de rua" del
Brasile.
n queste ricche domeniche, dunque, guardando a queste persone, i nostri ragazzi sono
stati invitati a fare proprio il loro stile di vita, disponibile e aperto all'amore per i fratelli, per -
ch anch'essi possano essere, negli ambiti in cui vivono, portatori e costruttori della pace,
dono prezioso che troppo spesso anche noi, che pur non viviamo in situazioni di guerra,
non sappiamo accogliere.
MARI
// Presepio,
realizzato dall'Oratorio per Natale.
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Ronago '95 - N. 1
Cerchiamoci:
non e un nuovo gioco variante di nascon-
dino o acchiappa ladri ecc...
Il cerchiamoci e un appuntamento tra ra-
ga::i e oratori delle varie parrocchie,
unoccasione di incontro che da diversi
anni si ripete. Il nostro oratorio vuole
questanno unirsi ad altri per vivere que-
sta esperien:a. Gli animatori si stanno
da tempo preparando attraverso appositi
incontri. Poi toccher ai ragazzi delle
elementari e delle medie a non mancare
all'appuntamento.
Ma quale il messaggio che questa espe-
rien:a, di un pomeriggio domenicale vis-
suto insieme, vuole trasmettere?
Diverse possono esser le risposte, ma
fondamentalmente tutte riconducigli al
messaggio dellAMICIZIA. Che cose un
uomo sen:a amici? Nessuno. Lamici:ia e
una cosa fondamentale nella vita di
ognuno, sen:a amici non ci si diverte,
non si cresce, tante cose non si capisco-
no, tante altre non si possono fare. Con il
Cerchiamoci vorremmo cosi proporre
lincontro con centinaia, migliaia.... di
raga::i delle diverse parrocchie di
Como, provincia e non solo... E allora
raga::i, venite al Cerchiamoci, dove si
gioca, ci si diverte, si conosce un sacco
di belle persone e dove, lasciato per ulti-
mo ma non meno importante per questo,
si prega. Eh si' Anche Gesu e un nostro
amico e il Cerchiamoci e unoccasione in
piu per conoscerlo.
Ji aspettiamo, pi numerosi che mai
per il primo incontro;
cerchiamoci dunque:
DOMEAICA 12 MARZO,
nel pomeriggio,
presso l'Oratorio di ALBIOLO.
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