AUTORE: ADELE BIANCO TITOLO: LA CONOSCENZA DEL MONDO SOCIALE GUIDA ALLO STUDIO DELLA SOCIOLOGIA EDITORE: FRANCO ANGELI 1. LE ORIGINI DELLA SOCIOLOGIA 1.1 Definizioni !e"i#in$!i La sociologia una branca delle scienze umane e sociali affermatasi nel XIX secolo che ha per oggetto lanalisi dei modi e delle forme della convivenza umana, sia nella loro struttura (dando luogo a istituzioni sociali) che nella loro evoluzione nel corso del tempo (dando luogo a fenomeni sociali). La sociologia ha nelle scienze umane (filosofia, storia, scienze politiche e giuridiche) un riferimento certo sul piano della tradizione del pensiero e condivide con quelle sociali (economia, statistica, antropologia e poi la psicologia) loggetto danalisi la societ! moderna. 1.% L$ &o'io"o(i$: $#)i*o +i $"i'$zione "osa vuol dire che la sociologia indaga i modi e le forme della convivenza umana, sia nella loro struttura che nella loro evoluzione nel corso del tempo# $li esseri umani nellaffrontare circostanze della vita quotidiana, definiscono delle strategie e individuano delle modalit! di comportamento in grado di garantire successo e dimostrarsi maggiormente adeguate alle esigenze da soddisfare% quando queste si rivelano utili, si consolidano e vengono trasmesse a tutti i membri della comunit!, fungendo da standard di comportamento. In questo senso, si generano le I&'I'()I*+I &*"I,LI, intese come prassi consolidate e condivise. +on bisogna tuttavia pensare che i comportamenti collettivi, una volta consolidatisi, diventino inossidabili. ,nzi, lattivit! umana sottopone quotidianamente a verifica il patrimonio acquisito, trovandosi continuamente di fronte a scenari mutevoli. Lavvento della societ! moderna ha rotto gli equilibri, avendo accelerato il ritmo del mutamento sociale. (n tratto caratteristico della societ! moderna limportanza e il valore attribuiti al singolo individuo% si dice, infatti, che essa sia essenzialmente individualista. ,l contrario, la societ! tradizionale tende a -schiacciare. lindividuo, limitandone la sfera di libert! nei comportamenti e nelle scelte di vita. Lindividuo non ha valore per se stesso, ma solo in riferimento allapporto che esso pu/ dare alla comunit!. Il modello di societ! moderna pi0 differenziata funzionalmente al suo interno e sempre pi0 articolata e complessa. (na caratteristica principale che distingue la comunit! tradizionale rispetto alla societ! moderna riferita, soprattutto, alla sfera dei servizi e delle politiche sociali. +ei contesti tradizionali, i -servizi. erano garantiti dalla famiglia e dalle cerchie parenterali estese. 1olte altre necessit!, considerate in epoca moderna indispensabili, non si costituivano come problema e dunque non si rappresentavano come esigenza il caso dellistruzione dei bambini. 1entre in ambito comunitario tutto il patrimonio di conoscenza necessario per vivere veniva trasmesso alle giovani generazioni nel corso del tempo da parte dei membri della comunit!, nella societ! moderna la trasmissione del sapere viene affidata ad alcuni membri della societ! in possesso di una preparazione specifica attestata e accertata. 2 chiaro che tanto luomo tradizionale quanto quello moderno contribuiscono alla riproduzione sociale del proprio gruppo, anche se con modi, forme e modalit! diverse. 3 Lassetto sociale moderno scaturito a seguito di un lungo percorso di cambiamento. Il mutamento sociale dunque loggetto di interesse principale della sociologia. 4oich5 la sociologia una scienza moderna che si occupa della realt! sociale, essa deve verificare empiricamente le proprie affermazioni e acquisizioni teoriche. 1., -.e&*ioni *eo!i'/e &." #e*o+o +e""$ !i'e!'$ &o'i$"e +ella fase iniziale della sociologia, si confrontano due paradigmi, quello positivista e quello comprendente, altrimenti detto umanista o interpretativo. Il termine paradigma indica un insieme di valori, orientamenti teorici, modalit! di ricerca condivisi da tutta la comunit! scientifica, un modus operandi comune a tutti i ricercatori ('homas 6uhn). In questo modo, il paradigma diviene dominante e, fintanto che si dimostra in grado di fornire dei punti di riferimento ai ricercatori, ci si trova in periodi di cosiddetta -scienza normale., nel momento in cui si dimostra la sua insufficienza, si apre un periodo di turbolenza che porta alla sostituzione del paradigma. &econdo il paradigma positivista, la sociologia mutua limpostazione della ricerca empirica delle scienze esatte e si avvale dei loro metodi. 4ertanto, lanalisi dei fenomeni sociali viene condotta attraverso osservazioni empiriche% essi vengono trattati come oggetti esterni allo scienziato il quale li descrive, li enumera, li misura e li analizza, giungendo allenunciazione di leggi scientifiche (o esplicative), atte cio spiegano levoluzione e il divenire della condizione umana e sociale). 7sponente principale di questa impostazione stato 7mile 8ur9heim, riconosciuto come uno dei padri fondatori della sociologia. 7gli si forma nellepoca della 'erza :epubblica francese, caratterizzata dalla necessit! politica e sociale di uscire dal caos che caratterizz/ il periodo precedente culminato nei moti del 3;<;. La sua preoccupazione principale nel fondare la sociologia come scienza autonoma era non solo quella di elaborare e sviluppare un apparato teorico e concettuale congruo ma anche di definire un metodo di analisi e di indagine rigoroso, concentrando i suoi sforzi in direzione della ricerca sociale di tipo quantitativo. 4er quanto riguarda le questioni relative al metodo della ricerca sociale, 8ur9heim definisce il modo in cui lo scienziato sociale deve trattare i fenomeni sociali. In base allapproccio cosalistico, i fenomeni sociali vanno considerati come -cose. e il sociologo si trova cos= a dover spiegare i -fatti sociali.. >uesti ultimi sono esteriori e preesistenti allindividuo% sono coercitivi, ossia esercitano su di lui una forza morale cui non pu/ sottrarsi% sono, infine, generali, ossia interessano pi0 individui. I fatti sociali prescindono dalla volont! degli uomini, condizionandoli. Inoltre, i fenomeni hanno delle proprie regole, hanno una propria dinamica, esattamente come i fenomeni naturali. La realt! sociale esterna al conoscente ed per questo motivo che vengono adottati i metodi di studio e di analisi delle scienze naturali. 8ur9heim liniziatore del filone di ricerca sociale empirica che si avvale dei metodi >(,+'I','I?I% il primo esempio il suo studio sul suicidio. Il paradigma positivista si evoluto nel corso del tempo si passati dal realismo ingenuo ottocentesco al neopositivismo, databile tra gli anni 'renta e &essanta del XX secolo. 7sso pi0 critico e problematico, riconosce che la conoscenza imperfetta e probabilistica. +el corso degli anni &essanta si giunger! ad ammettere che la conoscenza condizionata dallhabitus mentale, dalla cultura e dalla storia del ricercatore. La conoscenza non pi0 esaustiva% le leggi scientifiche non sono pi0 certe e assolute, date e acquisite una volta per tutte. In tale contesto, il procedimento scientifico non tende pi0 alla verifica delle leggi scientifiche, ma va alla ricerca della falsificazione dei dati osservati (come sosteneva 6arl 4opper). Lapporto della scuola di lingua tedesca e, in particolare, di @eber (iniziatore della metodologia qualitativa) viene definito con il termine -sociologia comprendente-. In $ermania nel corso dell*ttocento i filosofi e gli intellettuali partecipavano alla disputa sul metodo (dibattito di carattere epistemologico sulla scienza e sulla modalit! di conduzione della ricerca), in contrapposizione alla concezione positivista dominante in 7uropa. La disputa sul A metodo si articola su due versanti. Il primo interno al dibattito tedesco, vedendo contrapposte la scuola analitica (considerava possibile una conoscenza generalizzata dei fenomeni sociali, facendo con ci/ emergere la necessit! delladozione di un metodo di studio dei fenomeni oggetto di analisi) e la scuola storicista (considerava impossibile lassunto principale della scuola analitica, in quanto ogni evento connotato da caratteristiche peculiari che lo rendono unico e irripetibile). Il secondo riguarda la contrapposizione tra scienze naturali e scienze esatte. @ilhelm 8iltheB riteneva necessaria una distinzione tra le scienze della natura (i cui fenomeni vanno spiegati) e le scienze dello spirito (le cui manifestazioni vanno interpretate). @ilhelm @indelban denomin/ -scienze nomotecniche. (le scienze esatte) che enunciano leggi a seguito dei fenomeni osservati, e scienze ideografiche (le scienze umani e sociali) che analizzano la peculiarit! degli eventi. :ic9ert introdusse il problema dei valori nella ricerca e nellanalisi storicoCsociale. 7gli riteneva che alcuni valori sono universali e che tale elemento rappresentava una garanzia di oggettivit!. @eber partiva dal presupposto che impossibile avere una conoscenza oggettiva ed esauriente della realt! cos= come essa effettivamente e che tale acquisizione umanamente inarrivabile, data la complessit! ricchezza e molteplicit! della realt! medesima. Lunico tipo di conoscenza possibile solo in base ad una scala di valori determinati storicamente, socialmente e individualmente. "on @eber tramonta definitivamente lidea che la conoscenza sia un dato da conseguire e che, una volta raggiunta, essa sia assoluta% la -relazione con i valori. rende ogni ricerca scientifica parziale ed unilaterale, mai esauriente. 4er @eber le scienze storicoCsociali non possono dunque aspirare ad unoggettivit! assoluta, n5 soddisfare le pretese di conoscenza esaustiva% devono, piuttosto, rivendicare la coerenza del proprio metodo di ricerca. Infine, il ricercatore sociale deve astenersi dal giudicare i fenomeni con un metro etico. @eber conia il concetto di avalutativit che significa astenersi dal valutare un qualsiasi fenomeno per le sue implicazioni di carattere morale, ovvero giudicarlo come opportuno o come negativo% il fenomeno va analizzato come manifestazione del divenire umano. Il metodo di ricerca di @eber si qualifica per due elementi essenziali comprensione o empatia e il tipo ideale. "omprendere significa che il ricercatore deve mettersi sulla stessa lunghezza donda del soggetto agente% si comprende solo se condivide intimamente, solo se si ha esperienza delle pulsioni, delle motivazioni, delle sensazioni e degli affetti provati da chi agisce e che sono alla base dellazione osservata e che si vuole spiegare. Il tipo ideale non la rappresentazione della realt!, ma una sua estrapolazione, unipostatizzazione (ovvero, rappresentare concretamente un concetto astratto) dei fenomeni storicoCsociali che ne accentua determinate caratteristiche. Il tipo ideale mette in risalto i lati caratteristici, le peculiarit! del fenomeno che si vuole analizzare. 2 un costrutto teorico che consente al ricercatore di orizzontarsi nella molteplicit! degli eventi e di misurare lo scarto tra il modello teorico, ossia il tipo ideale, e la realt! oggetto dindagine in qualsiasi contesto storicoC sociale. 7sso non si trova in natura, ma un prototipo che funge da termine di paragone degli oggetti osservati nella realt!. D %. IL PROCESSO DI MODERNIZZAZIONE Lavvento della societ! moderna e industriale rappresenta lesito di un processo storico, compiutosi in 7uropa in un arco di tempo che va dalla fine del 1edioevo alla met! del &ettecento si tratta di un processo di graduale cambiamento delle societ! occidentali, caratterizzato da un insieme di trasformazioni, e che prende il nome di modernizzazione. 7sso ha agito su quattro piani economico (le trasformazioni hanno dato luogo allindustrializzazione, ovvero uninnovazione della produzione dei beni e manufatti, dei consumi, della distribuzione sociale dei redditi), sociale (ha visto lemersione di nuove classi sociali, lo sviluppo di una mobilit! sociale e fisica, la differenziazione interna alla societ!), politico (caratterizzato dallaffermazione, a volte anche con la violenza, delle istituzioni tipiche delle democrazia parlamentare borghese, con unorganizzazione di governo sempre pi0 articolata e resa possibile da un apparato creato appositamente, cio la pubblica amministrazione), culturale (con laffermazione di nuove norme di vita diverse da quelle della societ! tradizionale, in quanto forgiate da razionalit! e secolarizzazione, disponibili allinnovazione e al dinamismo, orientate ai valori di uguaglianza giuridica tra i membri della collettivit! e di libert!, prima dimpresa e poi anche politica, civile e sindacale). La modernizzazione il frutto sinergico dei cambiamenti avvenuti in ciascun settore. %.1 L$ #o+e!nizz$zione e'ono#i'$ La modernizzazione economica rappresenta un processo che ha portato alla nascita e allaffermazione della grande industria. Lindustrializzazione un processo produttivo innovativo, un modo di produrre tipico del capitalismo, che consta di una produzione standard di beni di largo consumo ed ha luogo in ambiente specifici, le fabbriche. Inoltre, esso impiega 1,""EI+,:I nel processo produttivo, avvalendosi dellapporto di scienza e tecnica in questo modo i tempi e le procedure di lavoro sono pi0 semplificati ed automatizzati. , causa dellintroduzione delle macchine nel processo lavorativo, questo viene scomposto in singole fasi. "i/ comporta un risparmio di tempo per loperaio che aumenta la propria destrezza, e laccelerazione del ritmo produttivo. Lintroduzione delle macchine permette di utilizzare manodopera non qualificata abbassando ulteriormente i costi di produzione, cos= da rendere le merci ancora pi0 competitive sul mercato. (na grande differenza tra industria e sistema di produzione artigianale precapitalistico rappresentato dal profitto. 7sso viene perseguito in modo razionale allo scopo di accumulare proventi da investire nellimpresa onde perpetuare lattivit!. ?ari fattori hanno sostenuto il processo di industrializzazione la rivoluzione agricola ha consentito, da un lato, la liberazione della manodopera agricola che si urbanizzata e ha trovato impiego nelle fabbriche, dallaltro, ha permesso alla popolazione in crescita di ricevere i rifornimenti alimentari a prezzi contenuti. La rivoluzione agraria in Inghilterra consistette in raccolti favorevoli e abbondanti, in coincidenza con lallargamento del mercato agricolo dovuto allaumento demografico, che fecero registrare un calo dei prezzi dei generi di prima necessit! garantendo la sopravvivenza a tutti F evento mai verificatosi prima di allora in periodi di incremento della popolazione. In Inghilterra, fin dal X?I secolo sotto il regno di 7lisabetta I, il settore agricolo era in profonda trasformazione, perseguendo uno sviluppo in senso capitalistico. 'ale cambiamento comport/ laffermazione di una mentalit! di tipo imprenditoriale e di conseguenza il progressivo scioglimento dei vincoli feudali. (n indicatore di tale fenomeno stato quello delle enclosures ovvero le recinzioni di appezzamenti di terreno. Il processo di privatizzazione degli appezzamenti di terra, fino ad allora destinati alluso comune, spinse i contadini ad abbandonare la terra. Il fatto che in campagna cera sempre meno < bisogno di manodopera rappresent/ una delle condizioni che diedero luogo alla costituzione del primo proletariato i contadini senza terra si riversarono nelle citt!. La rivoluzione agraria, aumentando la produzione e facendo scendere i prezzi dei beni di prima necessit!, fece s= che una parte del reddito delle famiglie si rendesse disponibile per lacquisto di beni manufatti. Gu cos= che lindustria leggera, in particolare il settore tessile, divenne il settore trainante della rivoluzione industriale inglese. ,ltri elementi che hanno agevolato laffermazione del capitalismo industriale sono stati il miglioramento dei trasporti e la ricerca sulle fonti energetiche. Il problema dellapprovvigionamento energetico strettamente collegato allo sviluppo tecnologico. Linvenzione della macchina a vapore permise la costruzione delle fabbriche nelle citt! (invece che vicino ai corsi dacqua). Lo sviluppo industriale influenz/ anche landamento demografico si registr/ un aumento demografico dovuto alla riduzione della mortalit!. 7saminiamo ora il passaggio dalle modalit! produttive artigiane al modo di produzione industriale e capitalista. In epoca preindustriale, i beni e manufatti, destinati al consumo quotidiano, erano prodotti principalmente dalle ,rti H "orporazioni che servivano un pubblico ricco e raffinato% la restante popolazione (i contadini) produceva in proprio i beni per soddisfare le proprie esigenze. , partire dal X?I secolo le condizioni socioCeconomiche dell7uropa iniziano a cambiare presso alcuni settori del ceto cittadino, arricchitosi con i commerci, aumenta la ricchezza e crescono la disponibilit! di spesa% di conseguenza, si determina un aumento della domanda dei beni manufatti. , tale richiesta le ,rti H "orporazioni non riescono a far fronte. In questo periodo viene a delinearsi la figura del mercanteCimprenditore, il quale inizialmente incaricava le famiglie contadine della produzione dei manufatti% in seguito, inizi/ a fornire anche la materia prima e, infine, giunse ad affittare anche il macchinario necessario per la lavorazione. &i costitu= un sistema di L,?*:,)I*+7 , 8*1I"ILI*, il putting-out system o cottage system, ossia un modello di produzione di beni decentrato e localizzato presso la casa del produttore. La figura del mercante itinerante F in campagna committente per i propri lavoranti ed in citt! fornitore per i propri clienti F (fa produrre in base agli ordinativi che riceve) sar! poi sostituita dal borghese imprenditore (produce pensando di vendere, e dunque rischiando). "oncentrare le maestranze in un unico luogo di produzione, chiamato fabbrica, ha significato molto innanzitutto, il borghese imprenditore opera uno stretto controllo sui lavoratori% esso ha il vantaggio di non disperdere la produzione sul territorio, eliminando i tempi di trasporto% con lapplicazione delle macchine al processo produttivo, loperaio ne diviene un ingranaggio e non pi0 artefice% i tempi di lavoro vengono misurati in oreIlavoro e al massimo delle possibilit! umane. Inizialmente, luso e il controllo della forzaClavoro era esercitato esclusivamente da parte dellimprenditore in virt0 di un contratto, quello di lavoro, che ha sancito il diritto dellimprenditore di usufruire di questa merce, che ha comprato a prezzo di mercato. 4ertanto, al dipendente viene corrisposto un salario di equilibrio determinato dalle forze del mercato. La societ! moderna ha gradualmente dato via ad un corpus specifico di norme, il diritto del lavoro, volte a regolare il rapporto tra datore di lavoro e lavoratore con lintento di salvaguardare la parte pi0 debole. +ella grande industria muta anche progressivamente la condizione professionale, in particolare la qualit! del contenuto dellerogazione della prestazione lavorativa la divisione tecnica del lavoro rende il lavoratore progressivamente un operaio che svolge solo alcune semplici mansioni, in applicazione alla macchina. 1uta anche luso delle macchine da aiuto e razionalizzazione del processo produttivo finisce per essere uninstaurazione di forme di lavoro viepi0 gerarchizzate per mansioni e retribuzioni. J 8a un rapido confronto tra le modalit! produttive preindustriali e quelle capitaliste emerge la radicale e profonda differenza tra i due sistemi. La societ! e leconomia preCindustriali erano caratterizzate dallautoconsumo e da una scarsa propensione allinnovazione tecnica applicata al lavoro dei campi uneconomia di sussistenza, divisione del lavoro scarsa, quindi assenti le forme di investimento finalizzate al miglioramento qualiCquantitativo della produzione e, di conseguenza, produttivit! bassa. +ella societ! capitalistica moderna il ruolo del settore primario (agricoltura, pesca e allevamento) decresce e si afferma la produzione industriale, caratterizzata dalla creazione di merci in un vasto numero di esemplari uguali tra loro, dallapplicazione della scienza e della tecnica al processo produttivo e dalla continua innovazione tecnologica, per la quale si fanno opportuni investimenti. La differenza sostanziale che il sistema economico medievale sia di tipo estensivoC dispersivo, mentre quello moderno intensivoCrazionale. %.% L$ Mo+e!nizz$zione o"i*i'$ La modernizzazione politica stato il processo tramite il quale gradualmente si formato lo &tato +azionale esso diventa lunica autorit! preposta alla difesa armata del territorio, autorizzata al mantenimento dellordine pubblico e a far rispettare la legge (gli alleati del feudatario vengono sostituiti con lesercito). Lo stato moderno diviene lunico ente deputato ad amministrare la giustizia e a battere moneta% inoltre, impone il pagamento dei tributi, anche con luso della forza. &otto il profilo organizzativo, si rende necessaria listituzione di un corpo di impiegati civili per la specifica mansione organizzativa e amministrativa. Lo &tato moderno assume una connotazione democratica. 8alla rappresentanza politica dei ceti si passa alla rappresentanza in 4arlamento, organizzata per delega, fornita dal popolo ai propri rappresentanti, periodica tramite libere elezioni. 4arallelamente, si afferma il principio del consenso. +ella lenta formazione dello &tato moderno importante laffermarsi della tendenza a una progressiva concentrazione del potere nelle mani dellautorit! centrale sul finire del 1edioevo. Il meccanismo della concentrazione del potere si articola in due fasi la monopolizzazione consiste nella concentrazione del potere nelle mani del signore territoriale pi0 forte% la gestione di tale potere, che dalle mani del singolo passa a un gruppo di individui, allinterno del quale sono ripartite le diverse funzioni e i cui membri sono perci/ tutti reciprocamente dipendenti tra loro (si realizza, cos=, il passaggio dalla fase privata a quella pubblica del monopolio). +asce lesigenza di un apparato amministrativo che gestisca il potere in base alla crescente complessit! della societ!. La fondazione di un apparato amministrativo sempre pi0 complesso e articolato, richiede costanti introiti per il suo mantenimento. La fonte di finanziamento principale il pagamento di tributi da parte della cittadinanza. 4arallelamente si afferma lidea che chi versa i tributi abbia il diritto di sapere come i soldi saranno spesi. Lo sviluppo delle nuove attivit! economiche, in particolare nelle citt!, fu accettato dai signori che offrirono protezione, assicurando stabilit! e pace% in cambio le citt! sosterranno con le loro ricchezze il sovrano consolidandone lautorit!. La nascente borghesia sar! per i signori un prezioso alleato, che si rafforzer! a tal punto da reclamare il riconoscimento della propria funzione politica. "i/ comportava labolizione dei privilegi delle vecchie classi nobiliari e la rimozione degli ostacoli di natura legale, finanziaria, organizzativa alla sviluppo economico e allaffermazione economica, politica, sociale e culturale della borghesia. La rivoluzione francese del 3K;L consister! nella conquista del potere politico, per conseguire questi obiettivi e nel riconoscimento delluguaglianza giuridica di tutti i cittadini. Lo sviluppo economico comporta lemergere di figure sociali i cui interessi sono opposti e che generano pertanto conflitti sociali nelle societ! occidentali, il conflitto viene riconosciuto ed M istituzionalizzato, ossia regolato, tale da consentire il riconoscimento e la rappresentanza anche in sede politica. >uesto significa che le fasce sociali pi0 deboli e subalterne guadagnano la possibilit! di partecipare alla vita pubblica. In tal modo la societ! si democratizza, determinandosi laffermazione del pluralismo. %., L$ #o+e!nizz$zione &o'i$"e La modernizzazione sociale ha prodotto il rinnovamento dellassetto sociale complessivo con la nascita di nuovi classi e gruppi sociali e la formazione di nuovi processi sociali. La struttura sociale tradizionale si presenta gerarchica e autoritaria, poich5 la sua organizzazione risponde alla logica di appartenenza in base ai vincoli di sangue. +ella societ! moderna, lindividuo ha una maggiore importanza e viene riconosciuto il suo agire. La diversa valutazione dellazione dei soggetti dovuta principalmente al fatto che in ambito tradizionale ciascun individuo si trova ad adempiere a una serie di compiti determinati dalla consuetudine, pressoch5 stabili nel tempo. La societ! moderna assegna a ciascuno un posto nella scala sociale sulla base di un criterio di merito% pertanto, i ruoli sono acquisiti e non derivati dallorigine famigliare o basati sullappartenenza a uno specifico gruppo. +ella societ! moderna prevale un orientamento di tipo acquisitivo, mentre quella tradizionale segue una logica di ascrizione. 8urante il 1edioevo la mobilit! sociale era assai scarsa, nel senso che i ranghi erano abbastanza rigidi ed era ammessa solo la mobilit! verso lalto. La mobilit! sociale , invece, una modalit! per garantire il ricambio e lutilizzazione delle risorse sociali migliori, reclutandole in qualsiasi strato sociale e riconoscendo limportanza delle doti e talenti personali. Lorganizzazione sociale della societ! industriale e capitalistica caratterizzata, rispetto alla societ! medievale, da due classi sociali la borghesia imprenditoriale, proprietaria dei mezzi di produzione che offre lavoro, e il proletariato che svolge il lavoro. Le classi sociali moderne si originano dal terzo stato che, nellepoca medioevale, raggruppava tutti coloro che non facevano parte del primo stato (cavalieri e nobili), n5 del secondo stato (gli ecclesiastici), n5 dei servi della gleba si tratta di una categoria residuale, originariamente formata da tutti coloro che erano stati cacciati dalla terra nel corso del 1edioevo ed avevano trovato rifugio nelle citt! determinando una rivitalizzazione grazie alle loro attivit! e allintensificazione dei traffici. ,l suo interno si differenzieranno lentamente la borghesia ed i nullatenenti. La struttura delle societ! moderne improntata a una crescente differenziazione funzionale interna. (n altro fenomeno legato alla modernit! rappresentato dalla mobilit! essa si distingue in 1*NILI'O &*"I,L7 e 1*NILI'O GI&I", * $7*$:,GI",. "on il primo si intende il passaggio, facilitato dallaumento della scolarizzazione, da classi e gruppi sociali diversi da quelli di provenienza in base al merito del singolo individuo. "on il secondo si intendono limmigrazione e linurbamento, facilitati dal miglioramento dei trasporti. (nulteriore differenza tra tradizione e modernit! rappresentata dalla famiglia che sub= una trasformazione in termini di dimensione e funzionale. 8alla famiglia Pallargata (convivenza di pi0 generazioni) si passa a quella Pnucleare, composta dalla coppia e dai propri figli. 8al punto di vista funzionale, inoltre, mentre la famiglia tradizionale fungeva anche da unit! produttiva, quella moderna solo ununit! di consumo. 4rima dellindustrializzazione, i bambini lavoravano in campagna sotto il controllo dei genitori% successivamente, iniziarono a lavorare nelle fabbriche (come anche le donne), ma il datore di lavoro non aveva affatto cura della sorte e della salute dei piccoli operai in quel periodo crebbe la mortalit! infantile. %.0 L$ #o+e!nizz$zione '."*.!$"e K 4er modernizzazione culturale si intende laffermazione di valori, comportamenti, norme e mentalit! -moderni.. Le caratteristiche di questo processo sono la secolarizzazione, lo sviluppo della razionalit!, la trasformazione del carattere del comportamento e delle relazioni umane che si fanno sempre pi0 impersonali. "on il termine di secolarizzazione si intende laffermazione di concezioni del mondo e della vita svincolate dalla religione. "i/ pone laccento sul fatto che luomo soggetto agente e faber fortunae suae. 4ertanto, il mondo e la realt! circostante possono venire indagati con i mezzi e le tecniche moderne. >uesto si coniuga con il concetto di razionalit! delluomo occidentale, e nella fattispecie dellhomo oeconomicus, consiste nel perseguimento degli obiettivi prefissati, avviene cio in modo razionale, ossia adottando comportamenti, metodi e tecniche appropriate volte a conseguire lo scopo a costo pi0 basso. Il processo di modernizzazione ha indotto, nelle societ! europee, anche una trasformazione nella dimensione socioCpsicologica. +orbert 7lias ha dimostrato che luomo moderno non si limita a comportarsi in modo razionale, ma ha anche una sensibilit! diversa, assume comportamenti differenti e intrattiene rapporti diversi dal passato con i suoi simili, controlla le pulsioni e ha un maggior distacco psicologico ed emotivo nelle vicende della vita quotidiana. 7lias sostiene che nel corso del processo di modernizzazione, la psiche degli esseri umani andata incontro ad una sorta di adattamento al diverso contesto storicoCsociale e ci/ ha contribuito a rafforzare le trasformazioni strutturali. +ella societ! moderna necessario un comportamento affettivamente neutro, secondo 4arson, o impersonale, secondo @eber. "i/ comporta un pi0 accentuato distacco del singolo dal mondo esterno ed una maggiore distanza tra gli individui una societ! maggiormente interdipendente ha necessit! di comportamenti pi0 razionali e standardizzati% inoltre, una societ! che tende allegualitarismo e alla democrazia diffusa deve introdurre elementi di distanza tra gli individui, prima assicurati dallappartenenza al rango. >uindi, necessario assumere un contegno pi0 civile, razionale e pacifico, sicch5 il comportamento si standardizza e diviene meno imprevedibile, le manifestazioni affettive si pi0 moderate. Il processo di civilizzazione consiste in un passaggio graduale dalla costrizione sociale allautocostrizione psicoCsociale. Il processo di civilizzazione si divide in tre fasi nella prima fase prevale leterocostrizione% la seconda quella della regolazione e della repressione degli istinti% la terza fase quella dellautocontrollo e dellautocondizionamento, in cui si prova repulsione alla sola idea di non comportarsi in modo conforme alle maniere -civili.. ,ffianco ad una maggiore libert! e a pi0 ampi margini di movimento geografico, culturale e sociale vi sono lati negativi, come la mancanza di regole orientative di comportamento (anomia). ; ,. L1A22ENTO DELLA MODERNIT3: IL PASSAGGIO A NUO2I ASSETTI SOCIALI I padri fondatori avevano in comune lidea che la storia dellumanit! tendesse al progresso e, coerentemente con limpostazione positivista, ritenevano che il mutamento sociale ed economico fossero regolati da leggi universali. 8a tale concezione discendevano due corollari. &econdo il primo il cammino dellumanit! sarebbe un 4:*"7&&* 7?*L('I?* $:,8(,L7, "(1(L,'I?*, I::7?7:&,NIL7 e 8*','* 8I (+ GI+7. Il secondo corollario riguarda la ferma convinzione che alla base di questo processo vi sia un 4:I+"I4I* :7$*L,'*:7, i cui meccanismi debbano essere svelati e proposti in forma di leggi. Il primo problema che si pone quello di ricostruire la genesi e la dinamica del mutamento e del nuovo ordine sociale. Il secondo problema quello di comprendere i caratteri dellaccresciuta complessit! e di individuare gli elementi che consentono lequilibrio e lordine sociali. ,.1 I" #.*$#en*o &o'i$"e "on il termine di mutamento sociale si intende una modificazione durevole nel tempo della struttura sociale, talmente profonda da non consentire il ripristino o da renderlo molto difficile. Il mutamento investe il tessuto sociale, con la creazione di nuove tipologie organizzative e di nuovi ruoli, inaugurando diverse modalit! del funzionamento e dei processi, oppure introducendo sul versante culturale nuove norme e valori. &ono vari i modelli interpretativi del mutamento sociale essi si distinguono in ciclici (utilizzati dagli storici per le fluttuazioni) o lineari (i grandi autori classici del pensiero sociologico concordano su di una visione del mutamento sociale che condurrebbe verso la complessit!, nel senso del progresso). Le cause del mutamento sociale possono essere di natura endogena (interne al tessuto sociale stesso) o esogena (cause esterne F generalmente limpatto con altre popolazioni e culture). 1a come stato interpretato il mutamento sociale dai classici del pensiero sociologico# La versione inglese del mutamento sociale prende le forme dellevoluzionismo sociale, il cui massimo esponente Eerbert &pencer, influenzato dalle teorie economiche liberiste ed erede di una tradizione teorica e filosofica utilitarista e delle concezioni di natura individualista, che pongono luomo al centro della propria riflessione, come motore propulsivo del progresso e soggetto che si costruisce la propria fortuna. I tratti caratteristici della sociologia inglese, sono rappresentati da un lato dalla centralit! dellindividuo come soggetto attivo di cambiamento e dalla teoria evoluzionistica dallaltro. &pencer conia la -legge universale dellevoluzione. che indica il passaggio da una situazione di omogeneit!, semplicit! e scarsa differenziazione, ad uno stato di eterogeneit!, maggiore articolazione e diversificazione interna. La legge universale dellevoluzione riguarda tanto il mondo organico e inorganico, quanto quello superorganico, vale a dire la societ!. In questultima il processo evolutivo si attua favorendo la divisione del lavoro, incrementando il grado di specializzazione delle diverse componenti ovvero della propria organizzazione, registrando un aumento dellindividualismo e laccrescimento dello specialismo. &econdo &pencer, questo passaggio dovuto alla lotta per la sopravvivenza e dunque frutto dellevoluzione. Laffermazione di ciascun individuo, nellambito della societ! moderna, rappresenta lesito di una dura selezione dalla quale emergono i soggetti pi0 forti e capaci. &econdo 7mile 8ur9heim la divisione sociale del lavoro innesca il mutamento sociale e ne costituisce la peculiarit!. 'ra le cause che contribuiscono ai progressi della divisione del lavoro, 8ur9heim annovera lincremento demografico. 7sso rappresenta unalterazione dello stato di quiete e di equilibrio dato tradizionalmente, comportando un maggior numero di transazioni e di scambi. Laumentata frequenza dei rapporti tra i soggetti comporta non solo una maggiore e pi0 accentuata divisione del lavoro sociale (risvolto quantitativo), ma anche unalterazione di tipo L qualitativo che risiede nel senso collettivo di appartenenza alla comunit! e che 8ur9heim chiama -densit! morale.. La costruzione teorica e limpianto della concezione sociale elaborata e sviluppata da 8ur9heim si incentrano sul concetto di solidariet, inteso come senso di condivisione tra gli esseri umani che si sentono membri di una societ!. La solidariet! dunque un sentimento che fa sentire gli esseri umani uniti gli uni agli altri. Il concetto di solidariet! nasce dalla divisione del lavoro e ad ogni tipologia di divisione del lavoro corrisponde una specifica forma di solidariet!. La solidariet! meccanica si instaura nelle societ! poco differenziate, cio, quando sussiste una scarsa divisione del lavoro, quando vi poca differenziazione sociale e si in presenza di grande somiglianza e interscambiabilit! tra gli individui. +el caso di una societ! moderna il tipo di solidariet! detto organico. La solidariet! serve a mantenere la coesione sociale nelle societ! pi0 semplici, essa fortifica il senso di appartenenza e di rafforzamento reciproco% nelle societ! moderne, la solidariet! alimenta il senso di ciascuno di essere necessario agli altri per le sue particolari competenze e dipendente dai suoi simili per lo stesso motivo. &e non si attua il passaggio da solidariet! meccanica a solidariet! organica avremo uno stato di anomia, descritto da 8ur9heim come la mancanza di regole conformi al benessere di una collettivit!% il termine indica la perdita dellarmonia e dellequilibrio sociali. In una simile condizione si verificano caos, turbolenze, disordine sociale e crisi economiche. "apostipite delle teorie conflittualistiche del mutamento sociale 6arl 1arQ, per il quale il conflitto una costante della storia dellumanit!, anzi il vero motore del mutamento sociale. 1arQ si pone in forte discontinuit! con la concezione organicistica di &pencer e 8ur9heim (il primo nutriva una concezione della societ! basata sullordine sociale acquisito e da mantenere% il secondo sulla necessit! di ripristinare lequilibrio interno alla societ!, facendo leva sui sentimenti di solidariet! e altruismo e sul senso di appartenenza) d! diritto di cittadinanza al conflitto, non solo considerandolo come stato normale ma anche in quanto elemento propulsore delle trasformazioni storiche. 1arQ idealizza una societ! senza classi, pi0 avanzata e moralmente superiore in quanto non pi0 caratterizzata dallo sfruttamento e allinsegna della giustizia sociale. Il mutamento sociale comporta la sostituzione di una classe dominante con unaltra (la storia degli uomini storia di lotte di classi). La concezione che 1arQ svilupp/ con Griedrich 7ngels circa il mutamento sociale frutto della loro concezione materialistica della storia. Lesigenza primaria degli esseri umani sta nel soddisfare i bisogni materiali, quindi, risulta determinante il modo in cui si producono i beni per soddisfarli. &econdo 1arQ ed 7ngels, questultimo influisce sullassetto economicoCproduttivo, sullorganizzazione del lavoro e sullordinamento sociale. "onseguentemente, il sistema di rapporti di produzione e di propriet! dei mezzi di produzione genera determinati rapporti sociali. >uesto complesso di elementi costituisce la struttura economica della societ! o la sua base reale. &u di essa si eleva la sovrastruttura che comprende politica, diritto, forme culturali e la religione. $iungendo a maturazione un diverso modo di produzione, si verr! a costituire, gradatamente, un nuovo sistema di produzione e di rapporti di propriet!. +el momento in cui le nuove forze sociali, consolidatesi nel tempo, saranno in grado di affermarsi come classe dominante, si render! necessario il rivolgimento sociale che instauri un nuovo ordine sociale, grazie al quale si proceder! alla sostituzione della vecchia classe dominante con una nuova. ,nche @eber sostiene che il mutamento sociale va inteso come esito di un processo conflittuale (lequilibrio viene costantemente messo in discussione). ,.% I" !o)"e#$ +e""1o!+ine e +e""1e4.i"i)!io in*e!ni $+ .n$ &o'ie*5 '/e '$#)i$ Gerguson considera le trasformazioni della societ! civile, avviando la sua analisi dal passaggio della societ! dallo stato selvaggio a quello barbaro. In questa seconda fase compare la propriet!, che corrisponde a un nuovo modo di organizzazione sociale e a un suo migliore assetto. 3R Gerguson nota che lattivismo commerciale e la propriet! privata alimentano legoismo e lindividualismo e teme le conseguenze negative di tali comportamenti, sostenendo che la ricerca e la cura dei propri interessi, quale unica modalit! di agire in ambito sociale, finiscano con il causare la perdita del senso di comunit!. ,llo scopo di conciliare i diversi interessi che si formano nella societ! moderna, il metodo per garantire la pace sociale quello di stingere un accordo tra i soggetti interessati il contratto sociale un patto flessibile che contribuisce a definire e consolidare le regole di convivenza sociale e civile. 4er il pensiero sociale inglese (&pencer) il nuovo ordine sociale va letto in chiave naturalistica e fisiologica nella societ! moderna (rappresentata come un organismo complesso e maggiormente articolato rispetto al passato) ogni organo svolge il proprio compito, pertanto, linterconnessione tra le diverse parti garantisce il benessere del corpo sociale. &econdo &pencer, per lequilibrio del corpo sociale necessario che esso sia costituito da diversi gruppi, posti tra loro in relazione differenziata e complementare (darSinismo sociale). , supporto di ci/, &pencer fa riferimento alla teoria dellevoluzione, sostenendo che nella societ!, come accade nel mondo della natura, gli individui si trovano a dover lottare per la propria sopravvivenza la vittoria di alcuni la sconfitta di altri. "i/ non significa che i secondi debbano soccombere, piuttosto che saranno destinati a posizioni e condizioni di rango inferiore e di minor prestigio sociale. ,uguste "omte ritiene la sociologia (che chiama anche GI&I", &*"I,L7) la scienza destinata a consentire il governo del nuovo ordine sociale, contribuendo a fornire strumenti e metodi per il raggiungimento della pace, dellequilibrio e dellarmonia in seno alla convivenza umana. 7gli distingue la sociologia in &','I", e 8I+,1I", sociale. La statica sociale ha per oggetto di studio gli elementi ricorrenti e immutabili insiti nelle societ! umane (la famiglia), la dinamica sociale studia tutti quegli aspetti che possono subire delle trasformazioni nel corso del tempo. "omte individua tre fasi che si sono succedute nel corso del tempo e a ognuno di esse corrisponde un preciso modo di intendere la conoscenza. +el primo, stadio teologico, risalente allepoca medioevale, le fonti del sapere erano attribuite a entit! soprannaturali. Il secondo stadio quello metafisico, in cui la ragione umana la via maestra per la conoscenza% tale situazione porta alla compresenza di pi0 idee spesso in contrasto tra loro, generando caos e incertezza questa la fase che corrisponde allet! moderna. &olo nellultimo stadio, quello positivo, vi sar! ordine e progresso% in questa fase prevale la scienza, alla quale tutti gli uomini accettano di assoggettarsi. &econdo 8ur9heim, la disciplina che ha delineato i contorni dellordine sociale e si occupata del suo mantenimento, stato il diritto da un lato si adoperato a prevedere sanzioni da comminare in caso di infrazione delle regole del vivere associato, dallaltro ha funzionato come paradigma etico del giusto comportamento e da parametro delle azioni conformi alle regole. "oloro i quali infrangono le regole sociali commettono dei reati il reato non qualcosa di oggettivo, ma relativo a ci/ che la societ! considera sacro e da salvaguardare. ,l reato corrisponde una pena che varia al variare dellassetto sociale. +elle societ! primitive la pena era punitiva, mentre oggi difensiva e preventiva. "onsiderando globalmente il pensiero di 8ur9heim, si pu/ sostenere che lordine, lequilibrio e larmonia rappresentano delle precondizioni strutturali che rendono la vita agli esseri umani degna di essere vissuta. 8ur9heim affronta tale problema dapprima illustrando su quale basi sta insieme la societ!% in secondo luogo, egli dimostra come sia possibile la societ! anche nel corso del cambiamento. ,nalizzando il primo aspetto, la condizione essenziale della vita collettiva rappresentata dalle regole sociali che sono necessarie, autorevoli e variano al variare della societ!. Le norme (intese come modalit! regolative cui si conforma il comportamento dei singoli e, quindi, quello dellintera collettivit!) fanno presa sul soggetto, perch5 legittimate dalle rappresentazioni collettive% 33 hanno un riconoscimento sociale e vengono introiettate dallindividuo% inoltre, ad esse corrispondono sanzioni positive o negative. Le :,44:7&7+',)I*+I "*LL7''I?7, o "*&"I7+), "*LL7''I?,, sono la somma di credenze e sentimenti comuni ai membri di una societ!, che per 8ur9heim sono generate socialmente. :ispetto al singolo individuo e alla sua volont!, esse tendono ad avere una certa autonomia. ,nche la coscienza collettiva, al pari della struttura della societ! e delle sue dinamiche interne, cambia. 8iversamente dal pensiero di &pencer, con il quale condivide lorganicismo di matrice positivista, 8ur9heim basa linterezza della societ! sul senso di appartenenza a essa da parte dellindividuo. 3A 0. I CARATTERI DEL NUO2O ORDINE SOCIALE 0.1 C$!$**e!i e'ono#i'i +e""$ &o'ie*5 #o+e!n$ La divisione del lavoro, applicata al processo produttivo, un modo di razionalizzazione della produzione allo scopo di accrescerla. >uesto comporta una maggiore disponibilit! di beni e un maggior benessere per la popolazione. La divisione del lavoro consiste nella scomposizione del processo produttivo in fasi semplici che vengono assegnate a ciascun lavoratore, tale che ognuno di loro si concentri su una singola mansione. 'uttavia, &mith rileva anche come il nascente capitalismo comporti labbrutimento fisico e morale delle classi subalterne, finch5 esse si rivelino forze sociali non in grado di favorire il progresso dellumanit!. 4er 1arQ il quoziente di divisione del lavoro presente in un determinato assetto socioC economico indica il grado di efficienza e di sviluppo delle forze produttive a ci/ corrispondono determinati rapporti di forza allinterno della societ!. Il capitalismo ha generato due classi nella societ! la borghesia imprenditoriale e la classe operaia, il proletariato. La borghesia imprenditoriale proprietaria dei mezzi di produzione% il proletariato dispone solo della propria forza lavoro. La merce forzaClavoro viene remunerata a prezzi di mercato, ma essa in realt! rende allimprenditore pi0 di quanto effettivamente costa. La giornata lavorativa ha un certa durata nellarco della quale il lavoratore ripaga il datore di lavoro della retribuzione che questo gli corrisponde in una frazione di tempo di lavoro% il restante periodo della giornata lavorativa, in cui deve continuare ad erogare la propria prestazione lavorativa, detta pluslavoro. &econdo il principio della -teoria dellalienazione., dal momento che il borghese imprenditore il detentore dei prodotti finiti, loperaio alienato, nel senso che non riconosce come suo il prodotto del proprio lavoro. Il concetto di 1arQ proviene da Eegel che originariamente indica il processo di estraniazione da se stesso, compiuto da parte dello spirito assoluto che esce fuori da s5, si aliena, per meglio assumere in s5 ci/ che gli si oppone. 1arQ -rovescia. il ragionamento hegeliano loperaio sperimenta che il frutto della propria fatica non gli appartiene, dando cos= luogo alla frattura tra s5 e il bene da lui prodotto. :iguardo alla contraddizione tra chi produce il bene e chi se ne appropria, 1arQ ed 7ngels definiscono il concetto di plusvalore. Lo scarto tra quanto rende effettivamente il lavoro e la sua remunerazione rappresenta per il borghese imprenditore il margine di profitto che quantificabile. Inoltre, 1arQ sostiene che la quota di plusvalore tenderebbe a decrescere con il miglioramento della tecnologia, in quanto questa, perfezionandosi, consente di impiegare sempre meno manodopera. 4er quanto riguarda la $7+7&I 87L ",4I',LI&1*, 1arQ ne ha ravvisato le cause nel progresso tecnico e in una serie di trasformazioni di carattere economicoCproduttivo. &econdo @eber la confessione religiosa protestante (nello specifico quella calvinista) ha avuto un ruolo nello sviluppo industriale e nella crescita economica dell7uropa centroC settentrionale. La dottrina della predestinazione, una volta secolarizzatasi, ha rappresentato un modus agendi per lintera societ!, tale da favorire la nascita del capitalismo. Infatti, per la dottrina della predestinazione, il fedele alloscuro del fatto se sar! ammesso alla beatitudine eterna% il fedele ignora la sorte che lo attende, ma 8io manda ai propri fedeli dei segnali. Il successo economico rappresenta un indizio di benevolenza di 8io, per questo il fedele lavora alacremente per ottenere posizioni economiche e professionali di rilievo. 2 necessario ricordare che il capitalismo occidentale frutto della simultanea presenza di diversi fattori favorevoli normativi, istituzionali, economicoCproduttivi, tecnologici e culturali. 8a questo punto di vista non solo la confessione religiosa, secondo @eber, ma anche un atteggiamento di tipo strumentale nei confronti del mondo ha -aiutato. lo sviluppo economico europeo, ovvero la 3D razionalit! (che significa perseguire lobiettivo prefissato, adottando tutti i mezzi a disposizione dopo aver accuratamente selezionato quello pi0 congruo allo scopo). ?ediamo quali sono gli altri aspetti caratterizzanti leconomia moderna. Il primo il 87+,:* in quanto mezzo di scambio. 4er &immel, il denaro un mezzo, un materiale da relazione, uno dei tanti aspetti della vita sociale, il simbolo dellinterdipendenza e dei rapporti, e quindi del carattere fondamentale della realt! sociale. &immel rileva come nei confronti del denaro si sempre nutrita una crescente fiducia, tale da renderlo propulsore delle attivit! economiche. "i/ ha reso possibile la sua accumulazione e dunque la formazione del capitale. Il denaro comporta alcune interessanti manifestazioni sociali nelleconomia monetaria aumenta la sfera della libert! individuale (lintermediazione del denaro spersonalizza le relazioni, i rapporti tra fornitori e consumatori avvengono allinsegna di una reciproca indipendenza). Lo stesso cambiamento si registra nella produzione la relazione tra datore di lavoro e prestatore dopera circoscritta allambiente lavorativo. Laumento della libert! individuale come affermazione dellindipendenza del soggetto ha come aspetto negativo una spersonalizzazione dei rapporti umani che sono sempre pi0 basati sul calcolo e la razionalit!. +el corso della storia dellumanit!, 'horstein ?eblen riscontra come sia costante il dominio di una classe agiata a scapito di una attiva e laboriosa. La classe agiata, fondamentalmente improduttiva, usa distinguersi dalla massa grazie al proprio stile di consumo che ?eblen definisce -vistoso.% tale tendenza consiste nellaccedere a beni di lusso, la cui funzionalit! la stessa rispetto alle merci prodotte per il grande pubblico, ma il cui unico scopo quello di essere alla portata di una clientela selezionata. (n contributo significativo alla definizione e alla fondazione della sociologia economica fornito da &ombart, secondo il quale i soggetti economici nella conduzione delle loro attivit! quotidiane si ispirano ad un complesso di norme e valori che rappresenta la 17+',LI'O 7"*+*1I", o &4I:I'* 7"*+*1I"*. Lesercizio delle attivit! economiche avviene in un quadro di norme formali e informali che danno luogo all*:$,+I)),)I*+7 7"*+*1I",. Infine, la produzione dei beni e servizi volti alla soddisfazione dei bisogni realizzata sulla base di "*+*&"7+)7 tecniche e di 4:*"78I17+'I a disposizione della collettivit!. &ombart ritiene che siano gli I14:7+8I'*:I la figura centrale determinante per comprendere la genesi del capitalismo moderno. 7ssi Prompono con il passato e abbandonano la tradizione, innescando i processi di mutamento e di sviluppo economico. 0.% C$!$**e!i o"i*i'i +e""$ &o'ie*5 #o+e!n$ Il processo di modernizzazione ha avuto come esito la nascita della democrazia parlamentare borghese e della societ! civile. 4er &*"I7'O "I?IL7 si intende un insieme di persone, per lo pi0 di estrazione borghese, che costituiscono il tessuto connettivo della societ! e che rivendicheranno il diritto a vivere come cittadino a pieno titolo, configurandosi come componente sociale distinta dal ceto politico. 1uta anche la fonte di legittimazione del potere. @eber distingue potere (capacit! di imporsi contro una resistenza operando una forma di costrizione) da potenza (capacit! di farsi obbedire, chi segue lordine riconoscere come lecito il comando considerando che lautorit! che emana lordine sia legittimata a farlo). Il potere pu/ essere (fonti di legittimazione del potere) di tipo tradizionale, ossia trarre la sua fonte di legittimazione dal passato% carismatico, basato sulle capacit! e qualit! del capo% burocratico-legale, la cui fonte di legittimazione la legge scritta e, dunque, una forma di potere impersonale. :iguardo ai meccanismi di regolazione della vita politica moderna, ?ilfredo 4areto teorizza che la struttura sociale sia formata da una minoranza capace e in posizioni di comando, llite, e da una minoranza ad essa subordinata. 7gli condivide (con :oberto 1ichels e $aetano 1osca) lidea 3< che il popolo sia incapace di autogovernarsi% mentre un gruppo ristretto sarebbe, invece, in grado di gestire il potere. 1ichels, autore della -legge ferrea delloligarchia., sosteneva che in tutti i gruppi esiste un nucleo ristretto al vertice che tende a mantenere il potere e le posizioni di privilegio, escludendo chi non ne fa parte (la democrazia fittizia). &ul versante opposto alle teorie elitiste si colloca la &cuola di Grancoforte, nota anche come -teoria critica della societ!.. 7ssi pensano che sia necessario operare unintegrazione del marQismo con la psicoanalisi, in modo da comprendere le ragioni del consenso delle masse al totalitarismo. ,dorno pubblic/ una indagine con il titolo la personalit! autoritaria. In seguito, 7rich Gromm dimostrer! che la struttura autoritaria viene interiorizzata dal singolo, il quale sviluppa un rapporto libidico con lautorit!, inibendo lo sviluppo di una personalit! autonoma, capace di critica e autocritica. In questo modo si forma la personalit! autoritaria, i cui tratti caratteristici sono la sottomissione nei confronti del potere e la tendenza a scaricare le proprie frustrazioni su chi in una condizione di debolezza e inferiorit!. 0., L1$&&e**o &o'i$"e #o+e!no "on stratificazione sociale si intende una gerarchia di strati sociali disposti per ordine crescente o decrescente importanza e status sociale% i criteri di distinzione possono essere il reddito, il prestigio sociale delloccupazione o altre variabili. La stratificazione di tipo tradizionale basata sullascrizione (qualit! riscontrabili fin dalla nascita), mentre la stratificazione moderna basata sullacquisizione (titoli e meriti conseguiti grazie alle proprie doti o al proprio impegno). Le interpretazioni degli autori classici a tale fenomeno sono diverse. 1arQ aveva contrapposto la borghesia imprenditoriale al proletariato industriale, in base al possesso dei mezzi di produzione. 4er/, questa struttura molto semplificata. @eber introdusse la distinzione tra "L,&&I 4*&&I87+'I (dispongono di rendite da cui traggono sostentamento) "L,&&I ,">(I&I'I?7 (acquistano i beni di cui necessitano sul mercato). @eber affianca al concetto di classe sociale il concetto di "7'* nella societ! moderna lappartenenza a un ceto dipende dalla condivisione dei 1*8I 8I ?I',. La stratificazione sociale pu/ essere distinta in stratificazione economica, politica e professionale questi ambiti si intersecano tra di loro. "on il passare del tempo hanno acquisito sempre pi0 importanza i cosiddetti corpi intermedi, ossia coloro che si interpongono tra lo &tato e il cittadino. Importante il contributo di "harles @right 1ills che introdusse il tema della rilevanza dei ceti medi, ovvero i -colletti bianchi., e rilev/ che le societ! di massa sono caratterizzate dallomologazione (progressivo avvicinamento tra classi e gruppi sociali) e dalla generalizzazione degli stili di vita. La stratificazione sociale rimanda ai concetti di divisione sociale del lavoro e di differenziazione sociale. La differenziazione sociale un processo tramite il quale ciascuna parte o settore della societ! assume contorni maggiormente definiti. In tal modo si specificano i compiti, gli ambiti di applicazione e il raggio dazione di ciascun elemento sociale. &immel osserva che in epoca moderna, lindividuo allarga il campo delle sue conoscenze e accresce, di conseguenza, la sua I+8I?I8(,LI)),)I*+7. In questo contesto, &immel dimostra come diminuisce e si fa meno stretto il legame tra individuo e gruppo. 0.0 A&e**i '."*.!$"i +e" n.o6o o!+ine &o'i$"e "on il termine cultura si intende il complesso di caratteri materiali e non materiali, che costituiscono il patrimonio intellettuale di una popolazione% essa comprende norme di comportamento, modi di pensare, valori, usi e costumi, abitudini, lingue e simboli. Il corredo culturale viene appreso da ciascun membro della collettivit! nel corso del processo di socializzazione, che ha lo scopo di integrare il singolo nel gruppo. 3J La socializzazione si distingue in primaria (avviene in famiglia che svolge il ruolo di agente di socializzazione) e secondaria (si attua fuori dalla famiglia). La societ! moderna ammette lesistenza di molteplici visioni del mondo, di diverse concezioni e sistemi valoriali, anche in conflitto tra di loro, ci/ che @eber ha definito -politeismo dei valori.. "i/ non significa che nella societ! moderna non esistano valori o che non ci si pongano problemi sociali. , tal riguardo, 8ur9heim ha dimostrato come lappartenenza e il senso di coesione sociale condiviso da tutti i membri della societ! costituiscano una sorta di religione civile. I caratteri culturali della societ! moderna sono stati analizzati in due aspetti rilevanti uno considera la cultura e la conoscenza un prodotto sociale, laltro considera la cultura come merce e quindi prodotta e venduta. &econdo 6arl 1annheim, poich5 ogni epoca storica produce una sua rappresentazione del mondo, la conoscenza non pu/ aspirare ad una assoluta verit!, e dunque, ogni conoscenza relativa. 1annheim ricordato anche per il concetto di I87*L*$I,, secondo cui ogni individuo tende a concepire la realt! secondo il punto di vista culturale, la sensibilit! e lottica del gruppo di cui fa parte. (n altro contributo quello della &cuola di Grancoforte e della sua teoria critica della societ! che ha messo in risalto come nella societ! moderna e capitalista prevalga la razionalit! strumentale dovuta allo sviluppo tecnologico. &econdo i teorici francofortesi lindustria culturale (che chiamano anche semicultura) oggi rappresenta lo svago offerto ai lavoratori, i quali vengono distratti dalla loro routine (il panem et circenses contemporaneo). >uanto alle comunicazioni di massa, esse rappresentano, secondo la &cuola di Grancoforte, dei mezzi atti alla manipolazione delle coscienze e hanno come risultato una produzione standardizzata, di massa, che diviene merce% ci/ rappresenta uno svuotamento della -vera. cultura che invece critica lunica possibilit! di riscatto sta nella dialettica negativa che, ovviamente, contraria al sistema. 3M 7. LA SOCIET3 COME LUOGO DELL1INDI2IDUO Il rapporto tra individuo e societ! ha dato luogo a due approcci di analisi quello macrosociologico (considera la societ! come unentit! generale che sovrasta lindividuo) che lapproccio che abbiamo seguito fin qui, e quello microsociologico (pone laccento sulle relazioni che lindividuo intreccia nel proprio ambiente e il cui prodotto ha per esito la costruzione della societ!). 7.1 D.!8/ei#: "1.o#o9 $+!one +i '$&$ +e""$ &o'ie*5 &econdo 8ur9heim, lindividuo e la societ! sono inscindibili. 7gli dimostra come latto di togliersi la vita non sia una questione legata allinteriorit! del soggetto, ma abbia chiare cause sociali rintracciabili nel grado di integrazione nella societ! e di compattezza del tessuto sociale. 7gli distingue tre tipi di suicidio. +el suicidio egoistico prevale nel soggetto il senso dellindividualit! su quello di appartenenza alla comunit!. , tal proposito il suicidio viene correlato con la variabile della confessione religiosa, da cui emerge che quella protestante quella a maggior rischio di suicidio il soggetto, avendo sviluppato un rapporto diretto con la divinit!, si suicida nel momento in cui gli viene a mancare il calore della comunit! ecclesiale. >uindi, tanto pi0 lindividuo sentir! di appartenere a una societ!, tanto meno si sentir! spinto a togliersi la vita. ,ltre variabili correlate al suicidio sono il sesso e lo stato civile. 8ur9heim ha riscontrato che gli uomini tendono a suicidarsi pi0 delle donne, perch5 sono maggiormente inseriti nella vita sociale, pertanto, quando questo legame si affievolisce, sono pi0 esposti al suicidio. 4er i maschi, il matrimonio un ottimo rimedio contro il suicidio. , riprova di ci/, gli uomini vedovi tendono maggiormente a suicidarsi e si salvano nel caso di presenza di figli. Le donne tendono a compiere il gesto estremo quando la loro centralit! domestica viene meno. Il suicidio altruistico si registra quando la societ! prevale sullindividuo, non appena le spinte sociali nei confronti del singolo sono forti o abnormi. In tal caso, il soggetto, identificandosi con la societ!, si spinge fino al suicidio, rinunciando alla propria incolumit! fisica. Il suicidio anomico (tipico della societ! moderna) si registra nei casi in cui le regole sociali non si sono adeguate ai cambiamenti di tipo strutturale. In conclusione, secondo 8ur9heim lindividuo e la societ! debbono essere in rapporto di consonanza, di equilibrio e di armonia, sia per il benessere psichico del singolo che per un sano andamento della vita collettiva. 7.% L1in+i6i+.o +i T:nnie& *!$ 'o#.ni*5 e &o'ie*5 'Tnnies parte dalla constatazione che la vita associata basata sulle relazioni che si vengono ad instaurare tra gli esseri umani e definisce le due modalit! che si sono avvicendate nel corso della storia la comunit! e la societ!. La "*1(+I'O lunico luogo in cui lessere umano veramente se stesso, perch5 egli non perde la genuinit! dei suoi sentimenti e trova corrispondenza ai suoi affetti nellambiente che lo circonda. 'Tnnies sostiene che il senso di comunit! naturale, poich5 basato sui rapporti naturali e di sangue nellambito della cerchia familiare. +ella &*"I7'O gli individui svolgono attivit! per linteresse alla collaborazione di tutti con tutti, quindi un aggregato di soggetti che stanno insieme per convenzione. Lattivit! principe lo scambio di prestazioni che ha luogo tramite latto di transazione% la convivenza sociale basata sul contratto (che sancisce lo scambio), anzich5 sugli stati emotivi e affettivi come avviene nelle comunit!. "i/ che conta nella societ! il valore di scambio e il metro di misura accettato da tutti il denaro grazie alla mediazione del denaro avviene lo scambio. 'anto la comunit! quanto la societ! sono caratterizzate da un tipo di volont! che le contraddistingue tipica della societ! la volont! arbitraria che contribuisce alla formazione del pensiero, mentre la comunit! caratterizzata da una volont! di tipo essenziale che il principio 3K dellunit! della vita. La prima forma di volont! pi0 immediata e passionale, laltra pi0 razionale e calcolatrice, quindi luna si contrappone allaltra. 7., L$ &'.o"$ *e+e&'$ La sociologia e il pensiero sociale della $ermania considerano la societ! e la modernit! come un complesso profondamente problematico. Il contributo tedesco si presenta differente dal -paradigma. positivista dominante nell*ttocento. 8al punto di vista teorico, loggetto danalisi del suo approccio lagire sociale e linterazione tra gli uomini, considerandoli costitutivi della realt! sociale (@eber e &immel). 8al punto di vista metodologico, rivendicano la specificit! della disciplina e conseguentemente limpossibilit! di usare il metodo e i criteri di ricerca tipici delle scienze naturali. 5.3.1 La teoria dellazione sociale @eber sostiene che la sociologia si occupa dellagire sociale, interpretandolo e spiegandolo causalmente. &econdo @eber, non tutto lagire umano sociale, ma definito tale dal senso attribuito allazione e dal fatto che lazione viene rivolta ad altri. 4er @eber, fare sociologia significa interpretare lazione di un soggetto agente F comprenderne il senso e, quindi, mettersi nel suoi panni F (-sociologia comprendente.) e, dunque, fornire una spiegazione dellazione osservata. Lazione -sociale. quando il senso attribuito allazione sia dal soggetto agente che da colui verso cui lazione diretta. La spiegazione dellazione sociale deve dar conto delle motivazioni che hanno spinto lattore ad agire in quel modo, ovvero consiste nellanalisi dei nessi causali che hanno portato al compimento di quella determinata azione. @eber ha rintracciato quattro diversi tipi di azione sociale razionale rispetto allo scopo, quando lindividuo agisce per ottenere qualcosa% razionale rispetto al valore, quando alla base dellagire sussiste una motivazione di carattere etico, morale% affettivo, quando lindividuo agisce in base alle proprie emozioni e passioni% tradizionale, fa riferimento a prassi consolidate e che si tramandano nel tempo. 5.3. !ociet e sociologia secondo !immel &econdo &immmel, la sociologia consiste nello studio delle forme che assumono i diversi tipi di interazione tra gli uomini. &immel introduce la differenza tra forma e contenuto, segnando lavvio della &*"I*L*$I, G*:1,L7. (n altro concetto simmeliano quello di &*"I,)I*+7. La societ! frutto di un insieme di combinazioni di reciprocit! e di relazioni mutue e scambievoli tra gli individui% le forme delle relazioni reciproche tra gli individui tendono a cristallizzarsi nel corso del tempo e il fatto che si stabilizzino, assumendo contorni definiti, avviene grazie al processo di sociazione. 7.0 L1$zione &e'on+o P$!e*o 4areto constata che il modello di calcolo razionale non applicabile alla societ!, in quanto le azioni umane sono dettate da impulsi e passioni. 7gli individua i presupposti metodologici della disciplina la sociologia non ricava verit! assolute, ma si basa sullesperienza e losservazione dei fatti. Le leggi sociologiche esprimono la probabilit! delle relazioni tra i diversi elementi, attraverso il metodo induttivo, e le ipotesi formulate valgono fino a prova contraria. +ellagire umano possiamo distinguere elementi soggettivi, che orientano lindividuo, e gli elementi oggettivi, che sono la manifestazione concreta dellagire. >uando gli elementi soggettivi e oggettivi coincidono (avviene raramente) si ha azione logica, in tutte le altre si hanno azioni non logiche. 3; 1olte azioni sono dettate da componenti emotive e non razionali, passioni e pulsioni che 4areto chiama residui% gli esseri umani attribuiscono al proprio agire caratteri razionali che 4areto chiama derivazioni. 4er comprendere lagire sociale bisogna risalire ai residui che si dividono in due classi listinto di combinazione (relazione tra due fattori) e la persistenza degli aggregati (la tendenza a conservare la relazione). 3L ;. IL DILEMMA TRA MICRO E MACRO ;.1 Le Mi'!o*eo!ie >uesto orientamento teorico focalizza il proprio interesse sullinterazione tra gli individui e considera la realt! sociale frutto dei rapporti tra gli uomini e della loro intersoggettivit!. +ellambito delle microteorie troviamo due orientamenti linterazionismo simbolico e la fenomenologia. ".1.1 Linterazionismo simbolico 'ale orientamento considera lindividuo nella interazione con se stesso, determinandone il comportamento sociale. Linterazionismo simbolico studia i processi mediante i quali gli individui si formano le opinioni, decidono e, conseguentemente, agiscono. 1ead concepisce lo sviluppo dellindividuo come risultato dinterazione tra gli esseri umani e il loro ambiente sociale e materiale. ,ccanto a questo, importante studiare anche il mondo psichico interiore dellindividuo, frutto anchesso dellinterazione sociale. ,lla base della psicologia sociale di 1ead, e quindi dellinterazionismo simbolico, ci sono quattro elementi il s5, linterazione con il s5, lo sviluppo del s5 e il significato simbolico. Il s un processo sociale di interazione con se stessi perch5 consente di instaurare il rapporto con la realt! circostante sulla base dellinterpretazione che d! della stessa. 1ead individua varie componenti del s5 lIo (impulsi), il 1e (guida il comportamento del soggetto sociale), il &5 (processo sociale che include lIo e il 1e). +ellinterazione con il s lindividuo comunica con se stesso, si immedesima nellaltro per dirigere la sua azione. Lo sviluppo del s si attua seguendo diversi stadi a circa A anni avviene la preC rappresentazione e si tratta dellazione imitativa% in una fase pi0 avanzata dellinfanzia, laltro generalizzato consente di assumere la posizione di un altro. Infine si giunge al significato simbolico, che deriva dal gesto prima ancora dellatto stesso. Il gesto interiorizzato ha lo stesso significato per tutti i membri della societ!. In Eerbert Nlumer, linterpretazione assume rilevanza centrale. 7gli ritiene che gli esseri umani agiscano verso le cose per il significato che tali cose hanno per loro% il significato emerge dallinterazione sociale% il significato non dato in modo definitivo, ma si plasma sulla base del processo interpretativo del soggetto agente. 4ertanto, per Nlumer la sequenza dellinterpretazione sociale stimoloCinterpretazioneCrisposta. ".1. La fenomenologia La fenomenologia si occupa di come gli attori percepiscono i fenomeni nella loro immediatezza. 7dmund Eusserl riteneva che la conoscenza proviene dai fenomeni sensoriali. Il concetto viene ripreso da ,lfred &chUtz che concentra la sua attenzione sul 1*+8* 87LL, ?I', quotidiana. &econdo la sua versione, il mondo della vita un mondo di azioni e interazioni tra i soggetti agenti, pieno di azioni dotate di senso. &econdo &chUtz il vero senso dellazione pu/ essere colto solo in riferimento al progetto dellazione e lazione interpretabile per il fine, oppure perch5 frutto di una precisa scelta. 4er &chUtz i rapporti sociali derivano da un rapporto diretto con un alter ego possibile cogliere il senso dellazione altrui nei limiti in cui si raggiunge il progetto dellagire altrui. &chUtz distingue nella produzione dellazione umana tra senso soggettivo, il che significa un rapporto di contemporaneit!, e un senso oggettivo, poich5 si tratta di una conoscenza estranea. &chUtz chiama il procedimento in base al quale elaboriamo i concetti, allo scopo di designarli, 'I4IGI",)I*+7. 'ale processo rende possibile anche la conoscenza dellaltro. ?iviamo, dunque, in un mondo di oggetti tipificati e li percepiamo in quanto li riferiamo allesperienza fatta in precedenza. AR ".1.3 La #seconda generazione$ delle %icroteorie +egli anni "inquanta del XX secolo si privilegia lapproccio che predilige le relazioni interpersonali e la percezione dellesperienza soggettiva. , partire dagli anni &essanta, il focus della riflessione si sposta verso su di un ambito danalisi che verter! sempre pi0 sulla vita quotidiana. 7rving $offman intende la vita quotidiana al pari di una rappresentazione teatrale (nei rapporti costante la preoccupazione per come si vuole apparire)% inoltre, lazione si adatta a seconda che lattore si trovi sul proscenio o nel retroscena di qualsiasi istituzione. Le istituzioni totali sono luoghi in cui il singolo svolge la sua vita A< ore su A< e in cui viene privato della sua individualit! e della propria sfera intima. L7'+*17'*8*L*$I, di Earold $arfin9el studia la realt! della vita quotidiana e il modo utilizzato dagli individui per dare senso alle proprie azioni, agli eventi che li circondano. 4er letnometodologia gli esseri umani interagiscono dimostrando di seguire le norme e valori in modo da mantenere un quadro coerente del proprio ordine sociale, dando un significato al proprio mondo. ,ltre due teorie molto simili che rientrano nellambito microsociologico sono quelle dello &",1NI* e della &"7L', :,)I*+,L7 (:uth ,. @allace e ,lison @olf fanno riferimento alla teoria di $eorge Eomans), secondo le quali gli individui agiscono solo in quanto attori razionali, perch5 essi debbono massimizzare gli sforzi (trovandosi in regime di scarsit! di mezzi) allo scopo di perseguire il proprio tornaconto. In conclusione, le microteorie del dopoguerra concentrano la loro attenzione sulla realt! sociale vissuta dai soggetti e su come essi la elaborano. 4eter Nerger e 'homas Luc9mann hanno elaborato una sociologia della vita quotidiana, mettendo in luce il processo tramite cui gli individui creano con lazione e linterazione la realt! quotidiana come esperienza oggettiva, fattuale e significante, la quale diventa cos= un dato che conferisce senso a ci/ che essi fanno. 'ale risultato si raggiunge grazie a un processo che comprende le fasi di esteriorizzazione, oggettivazione e interiorizzazione. ;.% Le M$'!o*eo!ie "..1 Lo struttural-funzionalismo& 'alcott (arsons 4arsons voleva fondare una teoria comprensiva dellordine sociale, concependo la societ! come un sistema organicamente coeso e connesso in tutte le sue parti e in cui ciascuna di esse riveste un compito preciso nel mantenere salda lunit! interna della societ!. +ella teoria parsonsiana lazione del soggetto agente trattata in termini astratti e assai generali% solo un punto centrale resta fermo il comportamento funzionale, ossia risponde allesigenza di mantenere e perpetuare lordine interno alla societ! e il suo assetto. +ella teoria dellazione sociale, 4arsons formula la teoria volontaristica dellazione, secondo cui il comportamento umano frutto di conformit! normative e aspettative, apprese durante il processo di socializzazione. Le componenti dellazione sociale sono le seguenti il soggetto agente o attore che ha un fine da perseguire% lazione si svolge in una specifica situazione determinata da condizioni e mezzi% lattore agisce in base a norme sociali interiorizzate nel processo di socializzazione. Lelemento volontaristico di tale teoria risiederebbe nella possibilit! del soggetto di orientare lazione secondo la situazione che vive e il ruolo che di volta in volta viene a ricoprire. "i/ non significa che lazione sia soggettiva, ma che viene orientata secondo le circostanze, seguendo una -banda di oscillazione. che 4arsons chiama pattern variables. Le ?,:I,NILI &':(''(:,LI sono cinque coppie oppositive affettivit! F neutralit! affettiva egoismo F altruismo universalismo F particolarismo A3 diffusivit! F specificit! realizzazione F attribuzione. Indirizzare lazione verso luno o laltro dipende dalle circostanze e dal ruolo ricoperto dallattore nel momento in cui compie lazione. Il :(*L* la parte che interpreta chi si trova in una data situazione% esso indica il modo di comportarsi, valido per tutti a prescindere dallindividualit!. 2 necessario che chi riveste uno specifico ruolo agisca in un modo congruente con il ruolo medesimo, affinch5 il sistema sociale risulti integro e perfettamente funzionante. (n altro caposaldo dellopera di 4arson )l sistema sociale per &I&'71, si intende una complessa intelaiatura di ruoli interconnessi e interagenti tra loro. 7gli individua quattro bisogni fondamentali del sistema (schema ,$IL o LI$,) adattamento (*daptation) dellindividuo allambiente che comporta la necessit! di assicurarsi le risorse per garantire la sopravvivenza del sistema medesimo% raggiungere i propri scopi (+oal)% integrazione ()ntegration) del sistema medesimo% mantenere un livello di conflittualit! basso e dunque gestire la tensione, mantenendola a uno stadio latente (Latency). 'uttavia, non tardano le critiche alla concezione parsoniana di sistema sociale perfetto, soprattutto per aver escluso qualsiasi elemento che potesse alterare lequilibrio allinterno del sistema. &econdo 4arsons, le tensioni interne al sistema possono essere ben riassorbite dallo sistema stesso. ".. Lo struttural-funzionalismo& ,obert -ing %erton &econdo la concezione mertoniana di 8I&G(+)I*+7, i modelli culturali possono spingere in una determinata direzione% tuttavia, molto spesso, per alcuni gruppi sociali svantaggiati pu/ darsi una discrasia tra mezzi e mete non tutti gli elementi del sistema producono adattamento. Inoltre, necessario anche chiedersi chi sia il soggeto che beneficia della funzionalit!. 1erton critica tre fondamenti del funzionalismo lunit funzionale, perch5 non tutti gli elementi culturali di un contesto sociale sono funzionali al mantenimento della societ!% lindispensabilit funzionale, perch5 non tutte le funzioni sono necessarie a mantenere un sistema sociale coeso e integrato% il funzionalismo universale, perch5 non tutte le funzioni svolgono unazione positiva. 7gli distingue, inoltre, tra funzioni manifeste e funzioni latenti% le funzioni manifeste hanno motivazioni coscienti, quelle latenti sono relative alle conseguenze di unazione. "..3 )l neofunzionalismo &i inizia a considerare la possibilit! di tener conto della prospettiva micro e della eventualit! di unintegrazione con quella macro. +ello specifico, +i9las Luhmann introduce due nuovi concetti lautoreferenzialit consiste nella capacit! di un sistema di adottare delle decisioni in base alla determinazione delle priorit!. >uanto alla complessit del sistema, essa viene progressivamente ridotta (riduzione della complessit) e comprende unamplia gamma di scelte e possibilit! di selezione. 'ale selezione permette di distinguere il 1*+8* (il complesso delle possibilit! di selezione) dall,1NI7+'7 (le possibilit! di una situazione concreta) il &I&'71, si configura come la reale selezione operata. 4er Luhmann il &7+&* ha rilevanza, perch5 aiuta nel processo di selezione e di riduzione della complessit!% in secondo luogo, il senso un prodotto dellinterazione ed dunque partecipato. AA <. ASPETTI E PROBLEMI DELLA SOCIET3 CONTEMPORANEA <.1 B!e6i 'enni &." 'on*e&*o &*o!i'o +e" == &e'o"o Il +ovecento segnato nella sua prima met!, dalle due guerre mondiali e dallesperienza nazista e nella sua seconda parte fino agli anni &ettenta caratterizzato da un periodo di pace e prosperit!% nellultimo quarto del XX secolo, si assiste a un progressivo declino e a una sempre pi0 generalizzata crisi. 8al punto di vista politico, si tenta un governo mondiale con il fine di mantenere la pace nel mondo% nonostante la contrapposizione tra i due blocchi decisa a Valta nel 3L<J. 8al punto di vista economicoCfinanziario, il periodo del secondo dopoguerra fu caratterizzato dalla ricostruzione in 7uropa occidentale (sostenuta dal piano 1arshall), dalla creazione del sistema monetario internazionale% in questo contesto nasce il mercato comune europeo. La ricostruzione postCbellica port/ ad una propagazione del benessere sconosciuta fino ad allora gli anni dal 3LJR circa al 3L;R sono stati definiti da EobsbaSm let! delloro. La crisi del modello sociale ed economico contemporaneo si verifica allinizio degli anni &ettanta a causa della dislocazione dei poteri economici in diverse parti del mondo, della crisi petrolifera, della cessazione della convertibilit! del dollaro in oro e della caduta dei prezzi di alcune materie prime. ,lla fine degli anni *ttanta si dissolve il sistema economicoCpolitico realsocialista. &ul finire del XX secolo e allinizio del XXI la societ! di massa diviene una societ! globale, passando da un ordine sociale basato sulla centralit! della propria collocazione lavorativa e professionale, da cui deriva la propria posizione personale e collettiva, a una pluralit! di fonti (genere, etnia e cultura) cui attingere per determinare la propria identit! sociale. <.% A&e**i e !o)"e#i e'ono#i'i +e""$ &o'ie*5 'on*e#o!$ne$ ...1 Le trasformazioni del capitalismo +egli (&, si compie, tra gli anni 8ieci e ?enti del XX secolo, la seconda rivoluzione industriale, quando EenrB Gord utilizza la catena di montaggio (inizia lera della produzione di massa) e applica i principi scientifici di Grederic9 @insloS 'aBlor. +asce il fordismoCtaBlorismo. La divisione del lavoro si era compiuta scomponendo il processo produttivo in singole fasi, ciascuna delle quali viene assegnata a un operaio. "on la catena di montaggio loperaio ad essere assegnato alla fase lavorativa. +ellambito del fordismoCtaBlorismo una versione pi0 soft di organizzazione del lavoro la &cuola delle relazioni umane, frutto delle ricerche di 7lton 1aBo una tipologia di gestione delle relazioni sul luogo di lavoro che punta sulla motivazione allimpegno dei lavoratori, considerandoli -risorse umane. e che tiene conto dei fattori e degli elementi anche di carattere psicologico che possono fungere da incentivo. +el frattempo, nell7stremo *riente, 'aWichi *hno (direttore della 'oBota) stava mettendo a punto un metodo diverso da quello americano abbreviamento dei tempi e allestimento veloce della produzione in modo da avere in lavorazione il pezzo su richiesta crearono una produzione diversificata. &ono chiare le differenze con il modello fordistaCtaBlorista, il quale caratterizzato da un produzione standardizzata% inoltre, nel modello giapponese il mercato che d! lindicazione alla linea produttiva% infine, il lavoratore non pi0 un semplice dipendente che svolge una mansione, ma ha la responsabilit! di controllare il macchinario. +egli anni &ettanta del XX secolo, il mercato era saturo dei beni di consumo di massa e il consumatore era alla ricerca di merci non fabbricate in serie. &i riducono, cos=, le dimensioni dellazienda (processo do/nsizing). &i apre cos= la fase postCfordista nella quale declina la figura sociale delloperaioCmassa. AD >uesto contesto favor= il processo di globalizzazione della produzione che porter! alla deindustrializzazione (processi produttivi tendenti a impiegare sempre meno manodopera) e alla crescente incertezza del lavoro. Inoltre, donne, anziani, giovani e lavoratori con bassa qualifica e scarsa preparazione vengono espulsi dal mercato del lavoro% pertanto, si mostra necessario un costante aggiornamento delle competenze lavorative e professionali, accompagnate dalla capacit! di saper gestire con prontezza ed elasticit! le diverse situazioni. &i perdono anche i diritti e le certezze del rapporto di lavoro subordinato i costi del trattamento pensionistico ricadono sul singolo, la tredicesima, lassenza per malattia e le ferie retribuite non sono sostenute pi0 anche dalle aziende. 2 possibile chiarire alcuni concetti fondamentali il termine 4*&'CG*:8I&', indica una produzione organizzata secondo canoni snelli e ispirati ai criteri di flessibilit! e del decentramento produttivo. Il termine 4*&'CI+8(&':I,L7 designa un ordinamento socioCeconomico in cui prevale il terziario (settore dei servizi) che acquisisce maggiore importanza rispetto allindustria sia per numero di addetti che per lapporto dato alla produzione della ricchezza nazionale. Il termine 4*&'C1*87:+* fa riferimento alla piccola impresa che ha successo grazie a una produttivit! ridotta e produzioni tradizionali ereditate dallartigianato locale. Il rapporto finale prezzoCqualit! rappresenta un vantaggio competitivo. ... 0ecolonizzazione e sviluppo +el 3LMR l*rganizzazione delle +azioni (nite proclam/ il -decennio dello sviluppo., nella convinzione che con massicci trasferimenti di capitali e tecnologie dai paesi pi0 sviluppati e grazie a una politica di interventi miranti alla costruzione di infrastrutture, i paesi arretrati potessero ammodernarsi. 'uttavia, questo processo non fu sufficiente. $li interventi promossi nei paesi arretrati alterarono gli equilibri interni. 4roblemi da cui sono afflitti i paesi del 'erzo 1ondo ciascun settore produttivo caratterizzato da uneconomia di sussistenza (produzione per lautoconsumo) accanto alla conduzione capitalistica delle industrie multinazionali% tale coesistenza di settori moderni e arretrati chiamata eterogeneit strutturale. Lagricoltura riveste un ruolo centrale nel 'erzo 1ondo, anche se lo sviluppo agricolo accusa gravi difficolt!. Lindustria determinata sia dalla situazione interna che da contingenze esterne. :iguardo agli aspetti interni, lindustria debole e impiega poche persone che formano una -aristocrazia. operaia. :iguardo le influenze esterne, determinante la divisione internazionale del lavoro. (n aspetto assai importante dellindustrializzazione quello della tecnologia e ci si chiesti se andassero privilegiate tecnologie moderne, che tendono a impiegare poca manodopera ma producono beni competitivi sui mercati internazionali, oppure tecnologie capace di creare posti di lavoro. >uanto al settore dei servizi, una cospicua parte legata alleconomia informale o di sussistenza, una serie di attivit! che si svolgono sulle strade delle citt! del 'erzo 1ondo e che vedono attivi donne e bambini. :elativamente al secondo ramo del settore dei servizi, la pubblica amministrazione (classe statale), essa condiziona fortemente la struttura sociale e produttiva del 'erzo 1ondo e non ha concorrenti. (n altro tema particolare il ruolo delle donne nel 'erzo 1ondo e limpatto della modernizzazione sulla loro vita e, pi0 in generale, sullassetto sociale i processi di modernizzazione alterano i rapporti di collaborazione tra i sessi, sconvolgono gli equilibri delle relazioni comunitarie e non permettono alle componenti sociali pi0 deboli di beneficiare delle innovazioni. A< Le donne sono svantaggiate anche in ambito lavorativo e di mercato occupano i posti pi0 bassi e meno retribuiti, non sono tutelate perch5 prive di preparazione scolastica e professionale. ...3 *scesa e caduta dello !tato interventista in economia I primi interventi nelleconomia risalgono allepoca del 1e/ 0eal (Gran9lin 8elano :oosvelt), quando lo &tato finanzi/ grandi progetti di sviluppo per le infrastrutture e per il sostegno delle aree pi0 arretrate. 'ale filosofia stata seguita anche in Italia per risollevare il 1ezzogiorno, nel tentativo di colmare la distanza con il +ord formare capitale produttivo anche utilizzando le forze presenti in loco. +el 3LJA fu istituita la "assa per il 1ezzogiorno, 7nte destinato a contribuire alla pianificazione di opere pubbliche e alla realizzazione di politiche di sviluppo. (n ulteriore fattore di impoverimento del 1eridione da imputare alla massiccia emigrazione che lo ha privato delle forze sociali pi0 attive e fresche. ...2 La globalizzazione "on il termine di globalizzazione (o modernizzazione) si intende la stretta interdipendenza degli elementi economici, produttivi e finanziari tra diverse aree geografiche% essa investe non solo gli aspetti economici, ma anche la sfera politica e gli ambiti culturali e sociali. (no degli elementi centrali delleconomia globalizzata il movimento dei capitali che fluttuano in tempo reale sui mercati finanziari integrati. ,ltro tratto distintivo la disponibilit! di connessioni comunicative e informative rese possibili dalle nuove tecnologie. (n ultimo fattore la disponibilit! della forzaClavoro, merce flessibile che si adatta alle esigenze produttive, ma anche mobile, se si pensa ai flussi migratori di manodopera. Leconomia globale non coinvolge tutto il globo, ma solo alcune zone a causa della loro posizione e funzione. 8al punto di vista geoeconomico si organizzano tre poli (&,, 7uropa e &ud est asiatico. :iguardo la genesi della globalizzazione possibile affermare che dopo aver conseguito e acquisito livelli di benessere, bisogni ed esigenze si sono raffinati% il sistema e le strutture sociali si sono adeguate. 4ertanto, la volont! e lesigenza di perpetuare il modello di societ! contemporanea consolidatosi nel secondo dopoguerra hanno sollecitato a plasmare la realt!, inducendo trasformazioni e rompendo gli equilibri esistenti. <., A&e**i e !o)"e#i o"i*i'i +e""$ &o'ie*5 'on*e#o!$ne$ ..3.1 )l problema del consenso e le politiche sociali Le politiche sociali sono un complesso di misure che le autorit! definiscono allo scopo di sostenere i cittadini nelle loro necessit! quotidiane. 7sse servono a garantire livelli minimi di reddito, di assistenza, di tutela della salute, istruzione, alimentazione, anche allo scopo di garantire lordine pubblico, sia per contribuire al progresso della societ! che per non intaccarne lintegrit!. "on lavanzare della societ! moderna, i poveri e mendicanti non beneficiavano pi0 della carit! della "hiesa, ma erano abbandonati a se stessi. La soluzione dellInghilterra furono le 3or4houses, in cui erano costretti a lavorare in cambio del mantenimento statale. "on lindustrializzazione si pone il problema della -questione sociale., ossia la condizione di abbrutimento che vivevano i lavoratori delle fabbriche, in cui lavoravano anche donne e bambini. Il primo intervento a favore di unassistenza sociale stato fatto da *tto von Nismarc9 che var/ una serie di misure di assicurazioni sociali contro disoccupazione, malattia, infortuni e vecchiaia. Il finanziamento di tali provvedimenti era sia a carico del lavoratore che del datore di lavoro. Gino ad allora, i lavoratori industriali si erano attrezzati in proprio con le casse di mutuo soccorso AJ non riconosciute da parte dello &tato, il quale non interveniva n5 attraverso contributi che con norme. ,llinizio del XX secolo i governi dei paesi europei introdussero le prime leggi di assicurazione sociale. 4i0 tardi, Lord @illiam EenrB Neveridge ampli/ il modello bismarc9iano con determinate misure per garantire la fruizione di servizi di sanit!, assistenza previdenziale, istruzione, abitazione e sicurezza sociale al fine di creare una "I'',8I+,+), &*"I,L7. 'utti i cittadini potevano beneficiare di questi servizi ((+I?7:&,LI&1* delle prestazioni). Le I+'7:4:7',)I*+I riguardo alla G(+)I*+7 87LL* &','* &*"I,L7 sono di natura "*+GLI''(,LI&', (lintento politico quello di neutralizzare la pericolosit! del conflitto sociale e di controllare la classe lavoratrice) o G(+)I*+,LI&', (le politiche sociali rappresentano una necessit! per lassetto e lorganizzazione sociale contemporanea). +egli ultimi anni si giunti a una progressiva privatizzazione dei servizi, affidandone la gestioni ai privati, il cui fine il profitto e non il servizio. ..3. +li assetti politici interni e internazionali :iguardo agli ,&&7''I 4*LI'I"I I+'7:+I, si vede il progressivo ,LL,:$,17+'* 87L &(GG:,$I* nel corso del XX secolo% accanto ai movimenti dei lavoratori emergono i nuovi movimenti dapprima gli studenti universitari e poi di liberazione delle donne% successivamente, anche pacifisti, ecologisti e omosessuali e poi movimenti di opinione a favore di determinate iniziative (per esempio, Granco Nasaglia per labolizione dei manicomi nel 3LK;). ,ttualmente, sono oggetto di interesse per la politica, le questioni politiche di quei gruppi che vogliono vedere riconosciuto il diritto al rispetto della loro identit! sul piano etnico, culturale e religioso (in nome di una &*"I7'O 1(L'I"(L'(:,L7). (n altro tema legato alla politica e pi0 in particolare alla costruzione del consenso elettorale quello relativo al :(*L* 87I 1,&& 178I, nella lotta politica. >uanto agli ,&&7''I 4*LI'I"I 7&'7:+I, si assiste al processo di 87+,)I*+,LI)),)I*+7, dovuto ai crescenti intrecci sovranazionali, e ai processi di decentramento che contribuiscono alla 87&',',LI)),)I*+7% gli &tati nazionali devono assicurare condizioni ottimali per la produzione economica e la riproduzione sociale. 8a 3elfare !tate (organizzazione statale che fornisce servizi della sanit!, assistenza previdenziale, istruzione, sostegno alleconomia e politiche dei redditi) si passa a 3or4fare !tate (interventi per rendere competitiva leconomia nazionale, anche al fine di rendere il mercato del lavoro adatto alle esigenze produttive). <.0 A&e**i e !o)"e#i &o'i$"i +e""$ &o'ie*5 'on*e#o!$ne$ Il processo di modernizzazione sociale vede il nascere di classi e gruppi sociali diversi da quelli dellepoca premoderna. La classe media finisce per diventare molto complessa al suo interno, comprendendo figure sociale e professionali molto diverse tra di loro aristocrazia operai e piccola borghesia impiegatizia. Il ceto medio la prova di come gli stili di vita della societ! contemporanea si siano generalizzati, grazie alla diffusione dellistruzione, ai mezzi di comunicazione di massa, ai consumi e a uno sstile di vita urbano che impone tempi e ritmi specifici. 'uttavia, permane una fascia di popolazione a rischio di emarginazione sociale, anche nei paesi pi0 ricchi ci/ dovuto a bassa istruzione e formazione professionale, razza, etnia, genere ed et! dei soggetti. (n fenomeno recente la formazione dei /or4ing poors ovvero quelle persone che, pur lavorando, non raggiungono la soglia minimale di reddito socialmente riconosciuta come necessaria per vivere e che non possono migliorare le proprie qualificazioni che vengono mortificate sempre di pi0. +el secondo dopoguerra, le 8*++7 iniziano a lavorare e quindi a percepire reddito% quelle delle giovani generazioni studiano, conseguendo titoli che agevolano lingresso nel mercato del AM lavoro ci/ modifica la struttura della societ!, ovvero c un ritardo dellet! delle nozze, quindi meno figli, anche con mezzi per il controllo della fertilit!% questo, insieme al progressivo allungarsi della speranza di vita, favorisce lI+?7""EI,17+'* 87LL, 4*4*L,)I*+7. ?iene anche rivoluzionata e rafforzata la conduzione della casa, attraverso la nascita degli elettrodomestici. >uesti cambiamenti strutturali mettono in discussione la cultura tradizionale allinterno della famiglia si assiste a un :I8I17+&I*+,17+'* 87L 4*'7:7 7 87LL,('*:I'O del pater familias e, pi0 in generale, della figura maschile. La famiglia passa da ,LL,:$,', a +("L7,:7. >uesto modello di famiglia quello canonico borghese. Il rapporto tra coniugi non pi0 considerato indissolubile. &i parla sempre pi0 spesso di coppie di fatto, quel tipo di unione eQtramatrimoniale, anche allo scopo di risolvere problemi pratici. (n altro fenomeno sono le G,1I$LI7 1*+*4,:7+'7:,LI nuclei familiari formati da un solo genitore, di solito la madre. *ggi si registra una significativa incidenza di famiglie di single, cio formate da una sola persona ci/ dovuto a cambiamenti culturali, alla maggiore facilit! negli spostamenti, alla crisi del matrimonio, alla difficolt! di stabilire relazioni durature, allinvecchiamento e quindi allo stato di vedovanza. (n altro aspetto interessante quello legato al fatto che, soprattutto nei paesi ricchi, la 4*4*L,)I*+7 in corso di progressivo I+?7""EI,17+'*, da un lato perch5 la vita media si allunga e dallaltro perch5 si assiste a un progressivo calo delle nascite. Linvecchiamento crea problemi dal punto di vista dei bilanci statali e la necessit! di organizzare la cura delle persone anziane in strutture consone o presso il loro domicilio. Lultimo aspetto legato alle caratteristiche della stratificazione sociale, si basa sulle differenze etniche e razziali la societ! diventa 1(L'I"(L'(:,L7. (na caratteristica peculiare della societ! globale limmigrazione. 'utto il XX secolo un secolo di immigrazione di popoli che si spostano alla ricerca di condizioni di vita migliori rispetto a quelle che avevano in patria, sia sul piano economico, che sul piano della sopravvivenza, per sfuggire a persecuzioni o guerre. "i/ rappresenta un problema da gestire per i paesi ospitanti, in primo luogo sul piano organizzativo, sanitario e di sicurezza, oltre che politico e di gestione pratica di tale emergenza. <.7 A&e**i e !o)"e#i '."*.!$"i +e""$ &o'ie*5 'on*e#o!$ne$ I grandi mezzi di comunicazione di massa, che nascono in epoca moderna con la stampa e si sviluppano nella radio e nella televisione, hanno svolto unimportante ruolo nellapertura di nuovi orizzonti, nel favorire la diffusione di nuovi comportamenti e nellaccelerare i cambiamenti% ma hanno anche accorciato le distanze e sono stati un potente fattore di integrazione. ,ccanto ai mezzi di comunicazione di massa tradizionali, si collocano oggi quelli di nuova generazione che fanno perno sullinformatica e le telecomunicazioni. Limpossibilit! o lincapacit! di utilizzare le nuove tecnologie comunicative rappresenta un vero e proprio ostacolo allinclusione sociale, come dimostra il dibattito sul digital divide. ..5.1 )l dibattito sul postmoderno Il termine postmoderno indica una -rottura. con la tradizione della razionalit!, della funzionalit!, della linearit! che la cultura moderna occidentale aveva tramandato almeno dallepoca dellIlluminismo. 8al punto di vista teorico il postmoderno rifiuta ogni teorizzazione sistematica, privilegiando il livello microsociologico e dunque adottando quale ottica privilegiata la condizione dellindividuo e la sua percezione della realt!. AK ..5. 5ulture e identit locali &embrerebbe che con la globalizzazione si proceda verso una cultura, mentalit! e modi di pensare e di agire comuni a tutti e diffusi sullintero pianeta. 'uttavia, oggi non si pu/ parlare di una sola cultura egemone, uguale ovunque, ma di un progressivo avvicinamento di diverse culture locali. Lesito di tale fenomeno pu/ dar luogo tanto a un confronto tra diversit! come coesistenza di differenze di aspetti culturali e identitari, quanto a scontri di civilt!. Il secondo elemento caratteristico quello della convivenza tra globale e locale. La crescente apertura delle economie nazionali al mercato mondiale produce reazioni a livello locale il locale inserito nel globale e dunque sono due dimensioni interrelate della stessa globalizzazione. 4er inciso, la capacit! di essere concorrenziali a livello globale caratteristica di un determinato territorio, di una specifica area o regione, in questo modo globale e locale sincontrano ed entrano in relazione. ..5.3 La sociologia del rischio Le riflessioni effettuate dalla sociologia del rischio pongono in evidenza il senso di crescente insicurezza e incertezza circa i nostri destini individuali e collettivi, sperimentando progressivamente la perdita del controllo sulle nostre vite, proprio a opera di fattori e di elementi che fino a ieri hanno rappresentato un incentivo al miglioramento delle nostre vite. "ome precisa 'rentini, lidea del rischio -tipico di una societ! secolarizzata orientata al futuro e avanzata tecnologicamente.. La riflessione sul rischio, inoltre, sintomatica della crisi di fiducia in cui attualmente versa il sapere scientifico. "on il termine :I&"EI* si intende lincertezza relativa alla possibilit! che si verifichi un determinato evento dagli esiti imprevisti e non desiderati. 7sso un fattore che possibile prevenire, attraverso mezzi e strumenti che consentono un maggiore controllo sugli eventi che lo producono. 'ra gli autori della sociologia del rischio va menzionato (lrich Nec9 e la sua tesi, secondo la quale la societ! moderna una societ! a rischio duplice il rischio una componente della sua dinamica (rischi calcolabili e che possibile prevenire), ma anche capace di produrlo (pericolo ambientale o distruzione atomica da cui difficile difendersi). ,nthonB $iddens condivide lopinione di Nec9 e inserisce i concetto di GI8("I, che riferito tanto alle nostre capacit! e relazioni intessute, quanto al grado di confidenza nei confronti di istituzioni e gruppi, scienza ed esperti che lautore chiama -sistema astratti.. Luhmann definisce rischio una conseguenza inattesa e indesiderata di decisioni prese da persone o da organizzazioni, ponendo laccento sullaspetto politico. &econdo 'rentini, gli ambiti in cui si addensano i maggiori rischi e pericoli sono quelli legati alle biotecnologie o ingegneria genetica, dal terrorismo e dalleconomia. A; ;. '7"+I"E7 7 17'*8I 87LL, :I"7:", &*"I,L7 >.1 L$ !i'e!'$ 4.$n*i*$*i6$ La ricerca quantitativa formalizzata e segue uno specifico iter. In primo luogo, lo scienziato sociale deve 87'7:1I+,:7 L*$$7''* della propria :I"7:",% deve cio circoscrivere largomento che lo interessa e procedere a una definizione delle aree problematiche. &uccessivamente, si procede alla formulazione delle ipotesi il ricercatore, partendo dal singolo caso preso in osservazione, pu/ tentare di analizzarlo risalendo al corpus dottrinario della disciplina, deducendolo quindi dalla teoria. 4oi, occorre scomporre i concetti nelle loro diverse sfaccettature per renderli adattabili alla ricerca empirica (operativizzazione). , seguito di ci/, si procede alla costruzione degli indicatori, che consente di rilevare presso l(+I'O d,+,LI&I (ossia il singolo elemento da intervistare) la presenza o meno di ciascuna dimensione in cui stato scomposto il concetto che si sta trattando. , ogni dimensione viene ,'':IN(I'* (+ 4(+'7$$I* (indicatore). Il punteggio che ne scaturisce verr! sintetizzato tramite un indice, misura sintetica di tutti i punteggi rilevati presso le singole unit! danalisi per ciascuna dimensione del concetto. ,ssumendo una connotazione logicoCmatematica, sar! in seguito possibile procedere allelaborazione dei dati, successivamente allindividuazione degli indicatori. Il passo successivo costituito dalla costruzione delle variabili che, infatti, assumono un valore numerico in base allassenzaIpresenza della propriet!. Le variabili sono di tre classi le variabili nominali rilevano stati discreti (si pu/ appartenere solo a una categoria), non ordinabili (assenza di graduatoria, gerarchia o altro valore) %le variabili ordinali esprimono un ordinamento da maggiore a minore, ma non ne indicano la distanza% le variabili cardinali sono caratterizzate da ununit! di misura e ne illustrano la distanza. La principale differenza tra le variabili quella che individua le variabili dipendenti da quelle indipendenti. La ?,:I,NIL7 I+8I47+87+'7 rappresenta la causa di un fenomeno% la ?,:I,NIL7 8I47+87+'7 influenzata dalla prima e, quindi, leffetto. +ella ricerca sociale generalmente l,+,LI&I 1(L'I?,:I,',, nel senso che vengono esaminate pi0 variabili. Il ",14I*+,17+'* consente di selezionare dalluniverso oggetto di rilevazione una serie di 7L717+'I da intervistare il campione riporta, in scala, tutte le caratteristiche della popolazione oggetto di indagine. >uesto possibile, perch5 la caratteristica del campione quella di essere casuale (ogni soggetto ha la stessa probabilit! di essere estratto). Il campione deve anche essere rappresentativo della popolazione osservata, ovvero i caratteri da rilevare devono essere distribuiti in modo da rispecchiare la diffusione nella popolazione. I campioni possono essere di vari tipi probabilistici o meno. Il campione casuale semplice un campione probabilistico e statistico. ,ltri campioni probabilistici sono il ",14I*+7 &I&'71,'I"*, il ",14I*+7 &':,'IGI",'*, il ",14I*+7 , &',8I, il ",14I*+7 , $:,44*L* e il ",14I*+,17+'* 47: ,:77. 'ra i campioni non probabilistici abbiamo il ",14I*+,17+'* 47: >(*',, il ",14I*+,17+'* , &"7L', :,$I*+,',, quello NIL,+"I,'*, quello per casi in cui i soggetti sono difficili da reperire. (n altro modo di rilevare e misurare atteggiamenti e orientamenti costituito dalle scale, costituite da un insieme di elementi (items). La scala pi0 nota quella di Li9ert, utilizzata per la rilevazione degli atteggiamenti. ,ltre tipologie di scale sono lo scalogramma o scala cumulativa di $uttmann e quella detta della -distanza sociale. di Nogardus. :iguardo la raccolta dei dati, le modalit! contemplano lintervista e lesperimento. 7sistono diversi tipi di interviste quella pi0 nota il questionario, ma ci sono anche lintervista strutturata (la AL domanda standard e la risposta libera) e lintervista libera (in cui nulla predefinito). Lesperimento viene utilizzato nel caso in cui al variare della variabile indipendente muta quella dipendente. In molti frangenti i dati sono gi! disponibili e prodotti in grande messe da diversi 7nti e soprattutto dalla 4ubblica ,mministrazione. Lelaborazione e lanalisi dei dati sono le fasi finali della ricerca. >.% L$ !i'e!'$ 4.$"i*$*i6$ La ricerca qualitativa articolabile in fasi susseguenti tra loro, ma non con la precisa scansione e linearit! della ricerca quantitativa. La ricerca qualitativa assomiglia pi0 a un processo di conoscenza. 'uttavia, proprio a causa di questa scarsa formalizzazione nelle modalit! di conduzione della ricerca e di raccolta dei dati, fondamentale da parte del ricercatore la conoscenza della materia, la sua professionalit! e la sua capacit! di condurre lindagine. ,nche in questo caso, necessario procedere allindividuazione delloggetto di indagine, alla definizione delle aree problematiche, alla formulazione delle ipotesi per spiegare i fenomeni sotto osservazione. $li stessi concetti di cui ci si avvale, sebbene non vengano operativizzati, sono attentamente vagliati, definiti e circoscritti con riferimento al tema di interesse e soggetto dellanalisi. Infine, anche la ricerca qualitativa si avvale di tecniche di indagine empirica. :elativamente allanalisi dei dati, proprio per lassenza delle variabili, mancher! la matrice di dati e dunque non sar! possibile applicare le tecniche matematicoCstatistiche. Le principali tecniche di ricerca sono losservazione e lintervista, cui si accosta anche lanalisi dei documenti. Losservazione pu/ essere partecipante o meno nel primo caso, si chiede allintervistatore un coinvolgimento diretto e una considerevole capacit! nel non influenzare i soggetti% il secondo caso quello dellosservatore esterno. 7sistono diversi tipi di intervista quella strutturata, in cui le domande sono strutturate sempre allo stesso modo e la sequenza uguale per tutti% lintervista semi strutturata consiste in una traccia, una scaletta degli argomenti che interessano il ricercatore. +ellintervista non strutturata non stabilito nemmeno il contenuto delle domande. 7sistono altri tipi di interviste che vertono principalmente sulla specificit! degli interlocutori le interviste agli osservatori privilegiati sono rivolte a chi si trova in determinate posizioni e il cui parere ed esperienza possono essere utili per la ricerca. I focus group sono colloqui condotti con gruppi di persone omogenee. +elle interviste di gruppo riescono a trovare spazio argomenti che non emergerebbero nel colloquio tra il solo intervistato e lintervistatore. (n altro importante ambito di applicazione delle tecniche di ricerca qualitativa quello che utilizza come materiale empirico i documenti. 7ssi possono essere i pi0 svariati e comprendono sia le testimonianze scritte che quelle orali. 8opo aver completato la raccolta del materiale empirico, si passa allanalisi dei dati, che nel caso dellapproccio qualitativo, rappresenta una fase molto delicata. In questo frangente si rivela essenziale la preparazione dello studioso e la chiarezza del disegno della ricerca che egli intende condurre, onde evitare perdite di informazioni preziose o esiti indeterminati e conclusioni incerte sulla ricerca. DR