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[…] No, i «maestri umani» non possono venire meno; saranno, anzi,
infinitamente più utili di ora, se sapranno capire e adattarsi al nuovo ruolo —
importantissimo — che l’esistenza di questi strumenti richiede. Il cambiamento
più grosso avviene infatti nel ruolo dell’allievo: l’apprendimento esperienziale
e i procedimenti ipertestuali lo rendono protagonista attivo del suo percorso di
apprendimento, che viene da lui stesso costruito e determinato. Questo
comporta inevitabilmente una differenziazione: studenti diversi, anche se
partissero dallo stesso punto, proseguirebbero rapidamente per strade diverse.
Le associazioni, i passaggi che ciascuno fa dipendono dalle sue motivazioni,
dalle conoscenze che già ha, da ciò che succede mentre agisce facendo
esperienza, e così via; quindi i percorsi non saranno uguali ma fortemente
individualizzati.
Questo è l’esatto contrario — come ben sai — di quello che avviene oggi, dove
vige l’uniformità a tutti i livelli: quella della «classe» e quella del
«programma». D’altra parte, i nuovi strumenti scaricano l’insegnante dal ruolo
di illustratore e ripetitore dei singoli contenuti — quello della tipica lezione in
classe, per intenderci. I contenuti vengono assimilati facendo, e questo fare può
essere guidato e supportato direttamente dallo strumento, come abbiamo visto.
Il ruolo dell’insegnante dovrebbe allora diventare quello di un tutor
individuale, simile, se vuoi, all’antico «precettore»: stare dietro al percorso
individuale di ciascun allievo, allargarne gli orizzonti, fornirgli lo sfondo,
sorreggerlo e aiutarlo laddove si manifestano difficoltà. In una parola,
incoraggiare e accompagnare la costruzione autonoma che l’allievo compie
seguendola e indirizzandola verso le direzioni più promettenti e ricche."
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funzionamento delle capacità intellettuali e ci forniscono una base per
sue più potenti qualità; o forse, cosa peggiore mira a formare i futuri operatori
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assorbono semplicemente le idee proposte dagli insegnanti ,interiorizzandole o
critico nel modo di pensare, rispetto a quel che sanno del mondo, nella misura in
formazione reale è necessario creare dei piani di studio adeguati nei contenuti,,
dipendono dalle sue motivazioni, dalle conoscenze che già ha, da ciò che
succede mentre agisce facendo esperienza; quindi i percorsi non saranno uguali
rimanere nel passato, mentre i nostri bambini sono nati nel futuro. Il risultato è
studenti che debbono fermarsi, è la scuola che deve avanzare con gli studenti,
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infatti l’uso delle nuove tecnologie richiede un cambiamento del ruolo del
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