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ReportingBorsa

Report gratuito del 08.11.2009

Il mestiere del trader è sicuramente tra i più difficili che esistono in quanto la borsa è un ambiente dominato da incertezza
e questa sua caratteristica impone all'attore che vi partecipa una costante convivenza con il cosiddetto “principio di
indeterminazione di Heisemberg”. Secondo Isaac Newton era sufficiente conoscere le condizioni iniziali di un determinato
sistema per poter calcolare con le leggi della fisica classica tutti i suoi stati precedenti e futuri. Successivamente, Laplace
notò che le leggi fisiche ammettono una molteplicità di soluzioni e ciò impose la necessità di introdurre un vincolo
matematico tale da ridurre ad una sola le soluzioni possibili. Il principio di indeterminazione di Heisemberg esclude
categoricamente questa opzione con la conseguenza evidente che diventa impossibile predire un unico “futuro” ma
piuttosto un insieme di “futuri” associati ad un valore di probabilità. La mia esperienza come ricercatore di borsa
attraverso l'analisi ciclica ha confermato la veridicità del principio di indeterminazione di Heisemberg in borsa. Le
previsioni di borsa che sottopporrò alla vostra attenzione trovano nell'analisi ciclica le fondamenta teoriche e nel
principio di indeterminazione di Heisemberg l'ambito di validità. Credo profondamente che questo sia l'unico metodo
possibile, nonché intellettualmente onesto, di affrontare lo studio del mercato borsistico, metodo che presuppone la
previsione di diversi “futuri” probabili ed il loro rispettivo ambito di validità. In questo modo, al verificarsi di precise
condizioni, determinabili a priori, è possbile prevedere l'evoluzione futura dei prezzi, in termini probabilistici, ed adattarsi
immediatamente ai nuovi scenari previsivi imposti dal verificarsi di tali eventi. L'attività di trading diventa
necessariamente un'attvità aleatoria che deve essere eseguita nel rispetto rigoroso delle leggi che ogni gioco aleatorio
impone. La borsa deve essere vissuta come una scommessa nella consapevolezza, però, che la legge del caso qui non
esiste, in quanto il verificarsi di determinati eventi esclude immediatamente la probabilità di un determinato “futuro” ed
apre la strada verso diversi nuovi “futuri” probabili, imponendo al trader il costante adattamento ai dati oggettivi e
l'abbandono immediato della previsione errata. Nella speranza che questi reports possano risultare utili alla vostra attività
di traders, auguro a tutti un grosso in bocca al lupo!

Report a cura di Lorenzo Smeraldi – Ricercatore di borsa indipendente


Analisi delle serie storiche
Quando nel lontano 2001 cominciai ad appassionarmi ai mercati finanziari, alla borsa in modo particolare, la mia
attenzione si focalizzò sull'andamento dei corsi azionari che, a prima vista, sembravano muoversi in modo abbastanza
prevedibile.
Credo sia esperienza comune a tutti dedurre dalla semplice osservazione di un grafico dei prezzi l'andamento generale dei
corsi, i quali o salgono, o scendono, o lateralizzano. Inoltre è comune esperienza intercettare in un grafico punti di minimo
e di massimo.
Approfondendo la mia analisi mi accorsi ben presto, però, che sia la tendenza a salire, scendere o stazionare, sia i punti di
minimo e di massimo risultavano concetti del tutto relativi in quanto strettamente dipendenti all'arco temporale di
riferimento.
In sostanza mi resi conto che l'andamento dei corsi di borsa doveva essere analizzato in funzione del fattore tempo poiché
slegare il concetto di punto di minimo, punto di massimo, ecc..., dall'asse del tempo significava doversi scontrare con il
relativismo “assoluto”, cioè con una realtà assolutamente imprevedibile.
Nacque così la necessità di avvicinarmi allo studio di quel ramo della statistica conosciuto come “analisi delle serie
storiche”.
Dopo qualche mese di studio cominciai a familiarizzare con i principi primitivi di quella scienza:

1. principio di non-indipendenza temporale del fenomeno osservato: in parole semplici, il presente che
osserviamo è legato al passato che abbiamo analizzato ed il futuro che osserveremo è direttamente legato al
presente che osserviamo ed indirettamente legato al passato che abbiamo analizzato;
2. principio di regolarità del fenomeno: il fenomeo oggetto d'indagine presenta caratteristiche intrinseche in
grado di renderlo manifesto nel presente secondo una determinabile regolarità o autosimilarità già osservata
nel passato e che presumibilmente si ripresenterà approssimativamente anche nel futuro;

e con gli elementi di base:

1. trend: espressione della tendenza di fondo di un fenomeno a modificarsi o a rimanere costante nel tempo;
2. ciclo: espressione della tendenza di un fenomeno ad evolvere secondo uno schema regolare;
3. accidentalità: insieme delle cause che imprimono ad un fenomeno una perturbazione nello schema evolutivo
descritto dal ciclo-trend;

Alla luce di questi concetti di base imparai che è possibile descrivere in modo analitico l'andamento di una serie storica,
rappresentativa di un fenomeno per il quale valgono i principi di cui sopra, attraverso una funzione lineare del tipo:

xt = f(T) + at

derivante dalla composizione della componente ciclo-trend e dell'accidentalità.


Appena ebbi acquisito questa conoscenza mi venne spontaneo pensare che data una serie storica è possibile, pertanto,
attraverso il processo inverso, decomporre il fenomeno nelle sue componenti di base, trend, ciclo ed accidentalità.
Nel frattempo mi capitò di leggere il libro di Giuseppe Migliorino – I cicli di borsa – dal quale presi familiarità con l'utlizzo
delle medie mobili, degli indicatori ciclici e grazie a questi strumenti superai definitivamente l'ostacolo imposto dalla
relatività dei concetti di base delle serie storiche (trend e ciclo).
Quel libro stimolò in me la curiosità di approfondire l'elemento ciclo, in quanto era l'elemento di base di una serie storica (e
della borsa) che presentava il più alto grado di prevedibilità, ancor più elevato dell'elemento trend, e che forniva al
fenomeno quel grado di regolarità nell'evoluzione che avrebbe permesso la costruzione di un modello matematico di
previsione piuttosto attendibile.
Dopo diversi mesi compresi in modo definitivo la struttura di un ciclo:

Report a cura di Lorenzo Smeraldi – Ricercatore di borsa indipendente


1. frequenza: numero degli eventi che si ripetono in una data unità di tempo;
2. ampiezza: massima variazione di una grandezza in un'oscillazione periodica;
3. periodo: intervallo temporale in cui si compie un'oscillazione periodica. Il periodo è la grandezza inversa
della frequenza;
4. fase: particolare istante durante lo svolgersi di un fenomeno periodico. In fisica la fase viene misurata tramite
un angolo, detto angolo di fase. Si definisce fase iniziale (costante di fase) il valore dell'angolo di fase
associato alla posizione del moto corrispondente all'istante considerato come iniziale. Si definisce fase del
moto l'angolo variabile nel tempo associato al moto armonico, inteso come proiezione di un moto circolare
uniforme su una retta del piano del cerchio. Apparentemente può sembrare un concetto difficile ma se
introdotto attraverso sue peculiari caratteristiche non lo è affatto. Si definisce sfasamento, in riferimento a
due segnali sinusoidali aventi la stessa frequenza, la differenza tra le due costanti di fase, cioè l'angolo
corrispondente alla differenza temporale tra il raggiungimento successivo di una stessa particolare fase
(punto di massimo, punto di minimo, ecc...) tra i due segnali. Lo sfasamento può originare un anticipo o un
ritardo di fase.

Imparai, così, ad isolare dalle serie storiche dei prezzi di borsa la ciclicità attraverso l'eliminazione del trend lineare,
scoprendo che il trend è approssimabile mediante la funzione analitica di una retta ed il ciclo mediante la funzione analitica
di una parabola. La serie storica nel suo complesso è approssimabile per mezzo della funzione analitica di una sinusoide
(ciclicità) composta con la funzione analitica di una retta (trend).
Trascorsi così diversi mesi a decomporre e ricomporre diverse serie storiche utlizzando solamente due funzioni, una lineare
(retta) ed una quadratica (parabola).
Sempre per merito dell'Ing. Migliorino arrivai alla costruzione del primo modello teorico ciclico, attraverso la costruzione
del battleplan. Tale modello teorico trova fondamenta nella composizione di più segnali sinusoidali ed un segnale lineare di
trend.
La costruzione del battleplan rappresentò sicuramente un passo in avanti nelle mie ricerche borsisitche ma quel modello
non riusciva ancora a descrivere la componente accidentalità e l'elemento fase del ciclo.
Dopo diversi mesi di analisi del problema decisi di abbandonare quel tipo di ricerca in quanto mi resi conto che non
riuscivo ad introdurre nel modello le componenti mancanti.
Poi, nel 2008, approdai casualmente su youtube ove incontrai nuovamente l'Ing. Migliorino che in un suo video parlava
della scoperta del Dna della borsa...

Report a cura di Lorenzo Smeraldi – Ricercatore di borsa indipendente


Codice genetico della borsa (Dna)
Quel video risvegliò in me quello spirito di ricerca che da sempre mi caratterizza e mi convinse a riprendere l'analisi del
problema relativo all'introduzione dell'elemento fase e dell'accidentalità nel modello teorico ciclico.
Decisi di affrontare il problema partendo dall'eliminazione del difetto principale che possedeva il modello battleplan,
ovverò la staticità ciclica.
Attraverso un'analisi empirica dei grafici di borsa è di immediata comprensione che la teoria ciclica classica, basata su cicli
di periodo fisso determinato attraverso una statistica storica delle oscillazioni cicliche, non è in grado di approssimare in
modo sufficientemente realistico, l'andamento ciclico del fenomeno.
Gli elementi base di un ciclo non sono elementi statici ma la loro caratteristica principale è proprio la dinamicità, la
continua evoluzione nel tempo intorno ad uno schema “medio”.
Questa idea mi convinse a superare l'ostacolo della fase e dell'accidentalità attraverso la costruzione di un modello teorico
non statico, cioè in continua evoluzione.
Per poter realizzare questo modello teorico mi accorsi che non era sufficiente intercettare i diversi ordini di ciclicita (T,
T+1, T-1, ecc...) con gli strumenti classici poiché questi ritornavano come output il solo periodo ciclico. Serviva uno
strumento, che a partire da questo output, analizzasse internamente al ciclo isolato l'andamento dei prezzi in modo tale da
estrapolare anche ampiezza e frequenza delle ciclicità di ordine inferiore in esso contenute.
L'immagine del Dna della borsa proposta dall'Ing. Migliorino in quel video su youtube sembrava la soluzione al problema.
Il Dna altro non è che una sequenza numerica, depurata dalla componente del trend lineare, ottenuta internamente alla serie
storica che sintetizza gli elementi periodo, frequenza ed ampiezza di un'oscillazione ciclica di un determinato ordine (ad
esempio di un T+3).
Intercettando all'interno di un determinato range temporale le ciclicità di riferimento di pari ordine è possibile, per ognuna
di esse, ricavare la sequenza numerica che le descrive ed attraverso una loro “mediazione” è possibile introdurre l'elemento
fase e l'elemento di incertezza ciclica dell'accidentalità.
Il Dna della borsa è un codice in costante evoluzione che deve sempre essere intercettato ed estrapolato al fine di adattare
costantemente lo schema ciclico di riferimento a base del modello teorico ciclico secondo l'evoluzione ciclica del mercato.
Le stringhe del Dna attualmente utilizzate per le previsioni di medio e breve termine, proposte in questi reports, sono
sintetizzate nei diagrammi seguenti.

Dna T+3

1 3156 6311
Pe riodo (barre 15')

Report a cura di Lorenzo Smeraldi – Ricercatore di borsa indipendente


Dna T+2

1 1297 2593
Pe riodo (barre 15')

Dna T-3

1 43 85 127 169
Periodo (barre 15')

Report a cura di Lorenzo Smeraldi – Ricercatore di borsa indipendente


Analisi medio termine
In data 13.07.2009 ha avuto inizio un'oscillazione ciclica di ordine T+3.
In data 05.10.2009 ha avuto inizio un'oscillazione ciclica di ordine pari ad almeno un T+2.

➢ Ipotesi 1: in data 03.11.2009 è iniziata un'oscillazione ciclica di ordine T+1 che condurrebbe a chiusura
dell'oscillazione ciclica di ordine T+3 iniziata in data 13.07.2009. In tal caso si configurerebbe una struttura
ciclica di ordine T+3 composta da 3 oscillazioni cicliche T+2, di cui la prima composta da 3 oscillazioni
cicliche di ordine T+1, la seconda da 1 oscillazione ciclica di ordine T+1 e la terza da 2 oscillazioni cicliche
di ordine T+1, compatibile con la struttura ciclica teorica di un T+3;
(Probabilità 50%)

➢ Ipotesi 2: la data del 5.10.2009 rappresenta possibile momento di chiusura dell'oscillazione ciclica di ordine
T+3 iniziata in data 13.07.2009 poiché tale ciclo avrebbe generato una struttura ciclica composta da 2
oscillazioni cicliche di ordine T+2, di cui la prima composta da 3 oscillazioni cicliche di ordine T+1 e la
seconda da 1 oscillazione ciclica di ordine T+1, compatible con la struttura ciclica teorica di un ciclo T+3. In
tale data sarebbe iniziata una nuova oscillazione ciclica di ordine T+3, già vincolata al ribasso;
(Probabilità 45%)

➢ Ipotesi 3: la data del 03.11.2009 rappresenta possibile momento di chiusura dell'oscillazione ciclica di ordine
T+3 iniziata in data 13.07.2009 poiché tale ciclo avrebbe generato una struttura ciclica composta da 3
oscillazioni cicliche di ordine T+2, di cui la prima composta da 3 oscillazioni cicliche di ordine T+1, la
seconda da 1 oscillazione ciclica di ordine T+1 e la terza da 1 oscillazione ciclica di ordine T+1, compatibile
con la struttura ciclica teorica di un T+3 composta da 5 oscillazioni cicliche di ordine T+1 (struttura ciclica
assai rara). Da quel punto avrebbe avuto origine un'oscillazione ciclica di ordine T+3, senza alcun vincolo.
(Probabilità 5%)

Verifica ciclica
Ciclo T+1 Ciclo T+2

25000

24000

23000

22000

21000

20000

19000

18000

17000
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Report a cura di Lorenzo Smeraldi – Ricercatore di borsa indipendente


Previsione medio termine
Dna T+3

25000

24000

23000

22000
Future 15'
21000
Ipotesi 1
20000

19000

18000

17000
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Dettaglio medio termine


Ipote s i 1

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24000

23000

Future 15'
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Dna T+2

21000

20000

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Report a cura di Lorenzo Smeraldi – Ricercatore di borsa indipendente


Previsione medio termine
Dna T+3

25000

24000

23000

22000

Future 15'
21000
Ipotesi 2

20000

19000

18000

17000
01

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Dettaglio medio termine
Ipote s i 2

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24000

23000

Future 15'
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Dna T+2

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Report a cura di Lorenzo Smeraldi – Ricercatore di borsa indipendente


Previsione medio termine
Dna T+3

26000

25000

24000

23000

22000 Future 15'

21000 Ipotesi 3

20000

19000

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01

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Dettaglio medio termine
Ipote s i 3

25000

24500

24000

23500

Future 15'
23000
Dna T+2

22500

22000

21500

21000
01

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Analisi breve termine
Nella sezione “analisi medio termine” si è detto che in data 03.11.2009 ha avuto origine un'oscillazione ciclica di ordine
pari ad almeno un T+1, a seconda delle ipotesi di riferimento. Ad onor del vero non si può escludere ancora che tale
oscillazione ciclica sia di un ordine inferiore e più precisamente un solo T-1 appartenente all'eventuale oscillazione ciclica
di ordine T originatasi sul minimo del 29.10.2009.
Tale ipotesi sembrerebbe esser già stata negata poiché l'ambito di validità sussiste solamente nel caso in cui l'oscillazione
ciclica di ordine T-1 iniziata in data 3.11.2009 si concluda al ribasso, cioè sotto il minimo inizale posto a 21.725 punti di
future (ipotesi assai remota).
Assumendomi la responsabilità della negazione dell'ipotesi di cui sopra, ancor prima di un riscontro con dati oggettivi, la
situazione a breve termine appare questa:

➢ oscillazione ciclica di ordine T-1, oroginatasi dal minimo di 21.725 punti di future ed appartenente alla prima
oscillazione ciclica di ordine T del ciclo di ordine T+1, in fase di chiusura e già vincolata al rialzo.
(Probabilità 85%)

Analizzando i sottocicli di ordine T-3, in seno all'oscillazione di ordine T-1, si catalogano 3 oscillazioni cicliche già
concluse ed il dubbio permane sulla chiusura della terza oscillazione ciclica che potrebbe aver chiuso o sul minimo del
6.11.2009 ore 11.30 a 22.445 punti di future (nuovo T-3 vincolato al ribasso) oppure sul minimo del 6.11.2009 ore 15.00 a
22.150 punti di future (nuovo T-3 senza alcun vincolo).
In entrambe le ipotesi l'oscillazione ciclica di ordine T-1 potrebbe già essersi conclusa o, in alternativa, necessiterebbe di un
ulteriore ciclo T-3 per giungere a scadenza.

Verifica ciclica

T-1 T-3 Future 15' (minimi) Future 15' (massimi)

24400

24000

23600

23200

22800

22400

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Previsione breve termine

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Disclaimer

•Le pagine di questo report non costituiscono sollecitazione al pubblico risparmio


•Le indicazioni riportate devono essere considerate semplice elemento di studio, di approfondimento ed informazione
•Si avverte che gli strumenti finanziari utilizzati per l'operatività presentano un grado di rischiosità alta e quindi
richiedono un'adeguata esperienza e conoscenza in materia finanziaria
•In nessuna maniera può esserci garanzia che le previsioni di borsa debbano verificarsi
•L'utente è responsabile di ogni decisione operativa
•L'utente deve decidere sulla base delle sue conoscenze ed esperienze
•Il report non è responsabile in alcun modo di ogni Vostra decisione operativa
•Il report non fornisce raccomandazioni personalizzate al singolo utente in quanto non è possibile conoscere il suo
grado di predisposizione al rischio, le conoscenze e le caratteristiche di ogni singolo utente nonché le sue effettive
necessità di investimento.

Report a cura di Lorenzo Smeraldi – Ricercatore di borsa indipendente

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