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Salvami Regina
ncontrandosi con Pietro e i suoi compagni, [Ges] disse loro: Prendete, toccate e vedete che non sono uno spirito incorporeo. E subito Lo toccarono e credettero. [...] Per questa ragione, disprezzarono anche la morte e dalla morte uscirono vittoriosi.
Apparizione di Ges agli Apostoli, di Bruno Spinello - Museo del Duomo, Pisa
SommariO
Salvami Regina
Periodico dellAssociazione Madonna di Fatima - Maria, Stella della Nuova Evangelizzazione
Anno XI, numero 72, Aprile 2009
Scrivono i lettori . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
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La parola dei Pastori I Diritti Umani nel Magistero di Benedetto XVI ......................
Direttore responsabile: Zuccato Alberto Consiglio di redazione: Guy Gabriel de Ridder, Suor Juliane Vasconcelos A. Campos, Luis Alberto Blanco Corts, Madre Mariana Morazzani Arriz, Severiano Antonio de Oliveira Amministrazione: Via San Marco, 2A 30034 Mira (VE) CCP 13805353 Aut. Trib. Padova 1646 del 4/5/99 Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D. L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n 46) art. 1, comma 2, DR PD Contiene I.R. www.araldi.org www.salvamiregina.it Con la collaborazione dellAssociazione Privata Internazionale di Fedeli di Diritto Pontificio
te no adere principalmente ao verdadeiro bem final, mas a um bem aparente. Por esta razo, sem a graa santificante, no pode haver verdadeira paz, mas somente uma paz aparente.1 Quando algum comete um pecado, o corpo, com suas paixes, rebela-se contra a alma, qual deveria estar submisso. Por sua vez, a alma, que deveria estar na obedincia a Deus, fazendo Sua vontade, revolta-se contra Ele. Assim, fica destruda a ordem e, em consequncia, a prpria paz. Por isso diz-nos o Esprito Santo: No h paz para os mpios (Is 48, 22). A nica e verdadeira paz foi, portanto, a que Jesus desejou aos discpulos, ao transpor as paredes do Cenculo, devido subtileza de Seu corpo glorioso. Ali penetrou Ele da mesma forma como um raio de Sol atravessa o cristal: sem sofrer a menor alterao. Quo grande, divina e paternal doura deveria caracterizar Seu timbre de voz nessa ocasio!
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pelo pnico de que o Sindrio pudesse acus-los de haver roubado o corpo do Senhor, e, de forma sbita, veem um fantasma que se introduz no hermtico recinto atravs das paredes ou portas e janelas fechadas, sem sequer se anunciar. Por mais essa reao de todos, torna-se demonstrado o quanto lhes era difcil crer na Ressurreio do Senhor, apesar de ser a quarta vez que Ele aparecia. O Evangelista indica que o temor influiu nos discpulos para no reconhecerem Jesus, mas julgar que estavam vendo algum esprito. O medo costuma prejudicar o conhecimento claro, e faz com que a pessoa imagine estar vendo fantasmas ou monstros estranhos. [...] O motivo para os discpulos suspeitarem que se tratava de algum esprito certamente o fato de Ele ter entrado como diz So Joo com as
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E accaduto nella Chiesa e nel mondo ......................
Apesar de as Santas Mulheres haverem entrado no Cenculo com muita agitao para relatar o surpreendente acontecimento, ningum era levado a supor a Ressurreio
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do Evangelho
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Felice coincidenza
Gli articoli di questa rivista potranno essere riprodotti, basta che si indichi la fonte e si invii copia alla Redazione. Il contenuto degli articoli firmati di responsabilit dei rispettivi autori.
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S CRIVONO
I LETTORI
sulla vita dei santi! Quante cose impariamo da loro! Infatti, seguendo il loro esempio, abbiamo, anche noi, il desiderio di lottare in questo mondo per ottenere la santit e incontrarli un giorno in Cielo. Ma desidero complimentarmi e ringraziare principalmente Mons. Joo Cl Dias, per i bellissimi commenti al Vangelo, sono cos ricchi di particolari, cos profondi e allo stesso tempo descritti in un linguaggio talmente semplice, che tutti riescono a capire e a imparare. gueda C. S. Nova Friburgo Brasile
labbellimento e il decoro della Sacra Liturgia ci motiva. Sono sicuro che il vostro esempio stimola tutti a imitare questo vostro modo di essere. Don Juan C. N. Santiago Cile
CONTENUTO DI PROFONDA
ESPERIENZA cRISTIANA
UN PRIVILEGIO
Complimenti per leccellente livello della rivista, soprattutto il numero del mese di gennaio 2009, che affronta argomenti relativi alla famiglia, come nucleo formatore delle virt cristiane o spirituali. Oltre al contenuto, risaltano la bellissima presentazione, il materiale e i metodi impiegati nelledizione della stessa. un privilegio poter contare su pubblicazioni come questa. Desidero fare i complimenti a tutti gli organizzatori, redattori e collaboratori. Ronaldo B. M. Via e-mail Brasile
Vi ringrazio molto sinceramente e mi congratulo con voi per la rivista Araldi del Vangelo, le cui tematiche mi hanno arricchito spiritualmente, poich possiedono un contenuto di profonda esperienza cristiana. Vi auguro molto successo nella vostra missione apostolica, e chiedo al Padrone della Messe che invii pi operai alla vostra Congregazione. Isabel C. R. Quito Ecuador
Editoriale
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Stella della
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- D. L. 353/200
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La vera libert
In tutti i tempi, soprattutto nellepoca moderna, la libert stata un grande sogno dellumanit. Come possiamo essere realmente liberi? Nella sua recente visita al Seminario Romano, il Santo Padre ha dimostrato come lordine e il diritto possono essere strumenti di libert contro la schiavit dellegoismo.
per me sempre una grande gioia essere nel mio Seminario, vedere i futuri sacerdoti della mia diocesi, essere con voi nel segno della Madonna della Fiducia. Con Lei, che ci aiuta e ci accompagna, ci d realmente la certezza di essere sempre aiutati dalla grazia divina, andiamo avanti! Vogliamo vedere adesso che cosa ci dice San Paolo con questo testo: Siete stati chiamati alla libert. La libert in tutti i tempi stata il grande sogno dellumanit, sin dagli inizi, ma particolarmente nellepoca moderna. Sappiamo che Lutero si ispirato a questo testo della Lettera ai Galati e la conclusione stata che la Regola monastica, la gerarchia, il magistero gli apparvero come un giogo di schiavit da cui bisognava liberarsi. Successivamente, il periodo dellIlluminismo stato totalmente guidato, penetrato da questo desiderio della libert, che si riteneva di aver final6Salvami Regina Aprile 2009
fare tutto quello che voglio. Ma proprio questa assolutizzazione dellio carne, cio degradazione delluomo, non conquista della libert: il libertinismo non libert, piuttosto il suo fallimento. Paolo osa proporre un paradosso forte: Mediante la carit, siate al servizio (in greco: douluete); cio la libert si realizza paradossalmente nel servire; diventiamo liberi, se diventiamo servi gli uni degli altri. E cos Paolo mette tutto il problema della libert nella luce della verit delluomo. Ridursi alla carne, apparentemente elevandosi al rango di divinit Solo io sono luomo introduce nella menzogna. Perch in realt non cos: luomo non un assoluto, quasi che lio possa isolarsi e comportarsi solo secondo la propria volont. E contro la verit del nostro essere. La nostra verit che, innanzitutto, siamo creature, creature di Dio e viviamo nella relazione con il Creatore. Siamo esseri re-
sa sola con laltro e per laltro. Non c libert contro laltro. Se mi assolutizzo, divento nemico dellaltro, non possiamo pi convivere e tutta la vita diventa crudelt, fallimento. Solo una libert condivisa una libert umana; nellessere insieme possiamo entrare nella sinfonia della libert. Questo un altro punto di grande importanza: solo accettando laltro, accettando anche lapparente limitazione che deriva alla mia libert dal rispetto per quella dellaltro, solo inserendomi nella rete di dipendenze che ci rende, finalmente, ununica famiglia, io sono in cammino verso la liberazione comune.
LOsservatore Romano
lazionali. Solo accettando questa nostra relazionalit entriamo nella verit, altrimenti cadiamo nella menzogna e in essa, alla fine, ci distruggiamo.
atura vuol dire essere amati dal Creatore, essere in questa relazione di amore che Egli ci dona, con la quale ci previene. Da ci deriva innanzitutto la nostra verit, che , nello stesso tempo, chiamata alla carit. E perci vedere Dio, orientarsi a Lui, conoscerLo, conoscere la Sua volont, inserirsi nella volont, cio nellamore di Dio entrare sempre pi nello spazio della verit. Questo cammino della conoscenza di Dio, della relazione di amore con Lui lavventura straordinaria della nostra vita cristiana: perch conosciamo in Cristo il volto di Dio, che ci ama fino alla Croce, fino al dono di se stesso. Ma la relazionalit creaturale implica anche un secondo tipo di relazione: siamo in relazione con Dio, ma insieme, come famiglia umana, siamo anche in relazione luno con laltro. In altre parole, libert umana , da una parte, essere nella gioia e nello spazio ampio dellamore di Dio, ma implica anche essere una co-
Qui appare un elemento molto importante: qual la misura della condivisione della libert? Vediamo che luomo ha bisogno di ordine, di diritto, perch possa cos realizzarsi la sua libert che una libert vissuta in comune. E come possiamo trovare questo ordine giusto, nel quale nessuno sia oppresso, ma ognuno possa dare il suo contributo per formare questa sorta di concerto delle libert? Se non c una verit comune delluomo quale appare nella visione di Dio, rimane solo il positivismo e si ha limpressione di qualcosa di imposto in maniera anche violenta. Da ci questa ribellione contro lordine ed il diritto come se si trattasse di una schiavit. Ma se possiamo trovare lordine del Creatore nella nostra natura, lordine della verit che d ad ognuno il suo posto, ordine e diritto possono essere proprio strumenti di libert contro la schiavit dellegoismo. Servire luno allaltro diventa strumento della libert e qui potremmo inserire tutta una filosofia della politica secondo la Dottrina sociale della Chiesa, la quale ci aiuta a trovare questo ordine comune che d a ciascuno il suo posto nella vita comune dellumanit. La prima realt da rispettare, quindi, la verit: libert contro la verit non liberAprile 2009 Salvami
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e un solo spirito. E un momento nel quale, tramite lEucaristia e tramite la nostra vera partecipazione al mistero della morte e della risurrezione di
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Cristo, diventiamo un solo spirito con Lui, siamo in questa identit della volont, cos arriviamo realmente alla libert.
un accenno alla situazione un po triste della comunit dei Galati, quando Paolo dice: Se vi mordete e vi divorate a vicenda, guardate almeno di non distruggervi del tutto gli uni con gli altri [] Camminate secondo lo Spirito. Mi sembra che in questa comunit che non era pi sulla strada della comunione con Cristo, ma della legge esteriore della carne emergano naturalmente anche delle polemiche e Paolo dice: Voi divenite come belve, uno morde laltro. Accenna cos alle polemiche che nascono dove la fede degenera in intellettualismo e lumilt viene sostituita dallarroganza di essere migliori dellaltro. Vediamo bene che anche oggi ci sono cose simili dove, invece di inserirsi nella comunione con Cristo, nel Corpo di Cristo che la Chiesa, ognuno vuol essere superiore allaltro e con arroganza intellettuale vuol far credere che lui sarebbe migliore. Cos nascono le polemiche che sono distruttive, nasce una caricatura della Chiesa, che dovrebbe essere unanima sola ed un cuore solo. In questo avvertimento di San Paolo, dobbiamo anche oggi trovare un motivo di esame di coscienza: non pensare di essere superiori allaltro, ma trovarci nellumilt di Cristo, trovarci nellumilt della Madonna, entrare nellobbedienza della fede. Proprio cos si apre realmente anche a noi il grande spazio della verit e della libert nellamore. Infine, vogliamo ringraziare Dio perch ci ha mostrato il suo volto in Cristo, perch ci ha donato la Madonna, ci ha donato i Santi, ci ha chiamato ad essere un solo corpo, un solo spirito con Lui. Preghiamo che ci aiuti ad essere sempre pi inseriti in questa comunione con la sua volont, per trovare cos, con la libert, lamore e la gioia.
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n queste domeniche, levangelista San Marco ha offerto alla nostra riflessione una sequenza di varie guarigioni miracolose. Oggi ce ne presenta una molto singolare, quella di un lebbroso sanato (cfr. Mc 1,40-45), che si avvicin a Ges e, in ginocchio, lo supplic: Se vuoi, puoi purificarmi!. Egli, commosso, stese la mano, lo tocc e gli disse: Lo voglio, sii purificato!. Istantanea si verific la guarigione di quelluomo, al quale Ges domand di non rivelare il fatto, e di presentarsi ai sacerdoti per offrire il sacrificio prescritto dalla legge mosaica. Quel lebbroso sanato, invece, non riusc a tacere ed anzi proclam a tutti ci che gli era accaduto, cos che - riferisce levangelista - ancor pi numerosi i malati accorrevano da Ges da ogni parte, sino a costringerlo a rimanere fuori delle citt per non essere assediato dalla gente. Disse Ges al lebbroso: Sii purificato!. Secondo lantica legge ebraica (cfr. Lv 13-14), la lebbra era considerata non solo una malattia, ma la pi grave forma di impuri-
t. Spettava ai sacerdoti diagnosticarla e dichiarare immondo il malato, il quale doveva essere allontanato dalla comunit e stare fuori dallabitato, fino alleventuale e ben certificata guarigione. La lebbra perci costituiva una sorta di morte religiosa e civile, e la sua guarigione una specie di risurrezione. Nella lebbra possibile intravedere un simbolo del peccato, che la vera impurit del cuore, capace di allontanarci da Dio. Non in effetti la malattia fisica della lebbra, come prevedevano le vecchie norme, a separarci da Lui, ma la colpa, il male spirituale e morale. Per questo il Salmista esclama: Beato luomo a cui tolta la colpa e coperto il peccato. E poi, rivolto a Dio: Ti ho fatto conoscere il mio peccato, non ho coperto la mia colpa. Ho detto: Confesser al Signore le mie iniquit, e tu hai tolto la mia colpa e il mio peccato (Sal 31/32,1.5). I peccati che commettiamo ci allontanano da Dio, e, se non vengono confessati umilmente confidando nella misericordia divina, giungono sino a produrre la morte dellanima.
Questo miracolo riveste allora una forte valenza simbolica. Ges, come aveva profetizzato Isaia, il Servo del Signore che si caricato delle nostre sofferenze, / si addossato i nostri dolori (Is 53,4). Nella sua passione, diventer come un lebbroso, reso impuro dai nostri peccati, separato da Dio: tutto questo far per amore, al fine di ottenerci la riconciliazione, il perdono e la salvezza. Nel Sacramento della Penitenza Cristo crocifisso e risorto, mediante i suoi ministri, ci purifica con la sua misericordia infinita, ci restituisce alla comunione con il Padre celeste e con i fratelli, ci fa dono del suo amore, della sua gioia e della sua pace. Cari fratelli e sorelle, invochiamo la Vergine Maria, che Dio ha preservato da ogni macchia di peccato, affinch ci aiuti ad evitare il peccato e a fare frequente ricorso al Sacramento della Confessione, il Sacramento del Perdono, che oggi va riscoperto ancor pi nel suo valore e nella sua importanza per la nostra vita cristiana. (Angelus, 15/2/2009)
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ne del Signore non smise di circolare attraverso le bocche e le penne degli eretici, in questa o in quellepoca. In realt, essi non avevano compreso la portata delle affermazioni del Signore su quanto sarebbe accaduto il terzo giorno dopo la Sua morte, non giungendo neppure alla condizione di temere o desiderare la Resurrezione, motivo che li indusse a negare, senza esitazioni, la veridicit della narrazione fatta dalle Sante Donne. Essi dimostrarono di essere del tutto estranei rispetto allaccusa di essere stati dei fanatici e allucinati a proposito della Resurrezione, poich non accettavano neppure la semplice possibilit che questa potesse effettivamente verificarsi. L esempio massimo della loro impostazione
di
PASQUA
la nostra Fede!
aVANGELOA
Essi poi riferirono ci che era accaduto lungo la via e come lavevano riconosciuto nello spezzare il pane. 36 Mentre essi parlavano di queste cose, Ges in persona apparve in mezzo a loro e disse: Pace a voi!. 37Stupiti e spaventati credevano di vedere un fantasma 38 Ma egli disse: Perch siete turbati, e perch sorgono dubbi nel vostro cuore? 39Guardate le mie mani e i miei piedi: sono proprio io! Toccatemi e guardate; un fantasma non ha carne e ossa come vedete che io ho. 40Dicendo questo, mostr loro le mani e i piedi. 41Ma poich per la grande gioia ancora non credevano ed erano stupefatti, disse: Avete qui qualche cosa da mangiare?. 42Gli offrirono una porzione di pesce arrostito; 43egli lo prese e lo mangi davanti a loro. 44 Poi disse: Sono queste le parole che vi dicevo quando ero ancora con voi: bisogna che si compiano tutte le cose scritte su di me nella Legge di Mos, nei Profeti e nei Salmi. 45 Allora apr loro la mente allintelligenza delle Scritture e disse: 46Cos sta scritto: il Cristo dovr patire e risuscitare dai morti il terzo giorno 47 e nel suo nome saranno predicati a tutte le genti la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme. 48 Vs Di questo voi siete testimoni. (Lc 24, 35-48).
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Apparizione del Signore nel Cenacolo (dettaglio), Cattedrale di Notre Dame, Parigi
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Sergio Hollmann
di spirito si verific in San Tommaso, il quale si arrese soltanto di fronte a un fatto irrefutabile: mettere il dito nelle piaghe di Ges. Inoltre, negare la veridicit della Resurrezione, lanciando la calunnia di essere stata una invenzione di allucinati, corrisponderebbe, ipso facto, a riconoscere lesistenza di un miracolo di non molto minore portata: quello della conquista e riforma del mondo, portata a termine da un ridotto numero di deviati.
il Signore era risorto, poich gli era apparso (cfr. Lc 24, 34). Alcuni gli credettero, altri no (cfr. Mc 16, 14). La notte, fu la volta dei due discepoli di Emmaus a dare la loro minuziosa testimonianza sul famoso avvenimento che sarebbe culminato con laprirsi dei loro occhi, riconoscendolo nello spezzare il pane (Lc 24, 35). Nel Cenacolo si trovavano tutti riuniti a commentare lapparizione del Signore a Pietro. Ancora, nonostante ci, la maggioranza continuava a negare la Resurrezione di Ges.
stimonianza di coloro che avevano visto Ges vivo, nei giorni successivi alla Sua morte. Nonostante i Suoi insistenti avvisi e profezie, se non ci fossero stati dei testimoni oculari, sarebbe stato difficile credere in un cos grande miracolo. proprio a questo punto che, pur essendo sprangate le porte e le finestre, Ges entr nel Cenacolo, iniziando il brano evangelico della Liturgia di oggi.
La mattina di quella Domenica, gli Apostoli si trovarono in uno stato di dolore e tristezza
In citt, celebrato gi il sabato, le attivit erano state riprese in tutta normalit. Soltanto nel Cenacolo e nel Sinedrio dominava la frenesia, in quelle ore del dopo cena. Il tema era lo stesso, le testimonianze, per, molto differenti, e ancor pi i destinatari dei racconti. Il dogma della Resurrezione fondamentale per la Religione ed era indispensabile la ferma te-
Mentre essi parlavano di queste cose, Ges in persona apparve in mezzo a loro e disse: Pace a voi! 37Stupiti e spaventati credevano di vedere un fantasma.
La pace augurata dal Signore lunica vera tra tante altre distorte e false. Colui che la augura agli Apostoli lo stesso Principe della Pace: si tratta della pace messianica, ricchissima di ogni specie di beni. Essa consiste nella tranquillit nata da una vita ordinata, come ci insegna San Tommaso, quando afferma che impossibile la sua esistenza al di fuori dello stato di grazia: Nessuno privo della grazia santificante se non a causa del peccato, ragione per cui luomo si allontana dal vero fine e stabilisce il fine in qualcosa di non vero. In questo modo, il suo appetito non aderisce principalmente al vero bene finale, ma a un bene apparente. Per questa ragione, senza la grazia santificante, non pu es-
serci vera pace, ma solamente una pace apparente.1 Quando qualcuno commette un peccato, il corpo, con le sue passioni, si ribella contro lanima, a cui dovrebbe stare sottomesso. A sua volta, lanima, che dovrebbe restare nellobbedienza a Dio, facendo la Sua volont, si ribella contro di Lui. Cos, viene distrutto lordine e, di conseguenza, la stessa pace. Per questo ci dice lo Spirito Santo: Non c pace per gli empi (Is 48, 22). L unica vera pace fu, pertanto, quella che Ges augur ai discepoli, penetrando nelle pareti del Cenacolo, per la sottilezza del Suo corpo glorioso. L Egli penetrato proprio come un raggio di Sole attraversa il cristallo: senza subire la minima alterazione. Che grande, divina e paterna dolcezza dovr aver caratterizzato il Suo timbro di voce in quelloccasione!
nellermetico recinto attraverso pareti o porte o finestre chiuse, senza neppure annunciarsi. Per di pi questa reazione di tutti, dimostra quanto fosse loro difficile credere nella Resurrezione del Signore, nonostante fosse la quarta volta che Egli appariva. LEvangelista indica che il timore influ sui discepoli perch non riconobbero Ges, ma erano convinti di vedere qualche spirito. La paura solita pregiudicare la conoscenza chiara e fa in modo che la persona immagini di vedere fantasmi o mostri strani. [...] Il motivo per il quale i discepoli sospettavano che si trattasse di un qualche spirito certamente il fatto che Lui entr come dice San Giovanni con le porte chiuse, cosa che solo uno spirito avrebbe potuto fare.2 Sebbene li avesse salutati con insuperabile affetto e fatto udire linconfondibile timbro di voce di cui
Nonostante le Sante Donne fossero entrate nel Cenacolo con molta agitazione per raccontare il sorprendente avvenimento, nessuno di loro era indotto a supporre la Resurrezione
Risurrezione del Signore nel Cenacolo Cattedrale di Notre Dame, Parigi
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Sergio Hollmann
avevano tanta nostalgia, il timore li assorbiva completamente. Un altro fatto avrebbe determinato che si trattava dello stesso Salvatore, e non di un fantasma: Ges era penetrato nei loro cuori e aveva capito i loro pensieri, prova evidente che era proprio Lui Dio,3 poich questo non possibile neppure a uno spirito.
va ogni potere per far scomparire le Sue piaghe cicatrizzate, ma desider conservarle per portare in Se stesso un magnifico simbolo del Suo potere contro il demonio.
Ma egli disse: Perch siete turbati, e perch sorgono dubbi nel vostro cuore? 39Guardate le mie mani e i miei piedi: sono proprio io! Toccatemi e guardate; un fantasma non ha carne e ossa come vedete che io ho. 40 Dicendo questo, mostr loro le mani e i piedi.
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Ges desider conservare le sue piaghe per portare in S stesso il magnifico simbolo del Suo potere contro il demonio
queste cicatrici per noi di fondamentale importanza, poich costituiscono un poderoso ostacolo a che la santa e divina collera si sfoghi su di noi, a causa delle nostre colpe. Con questo dettaglio, Egli li irrobustisce nella Fede e li stimola alla devozione, poich, invece di eliminare le ferite che ha ricevuto per noi, ha preferito portarle al Cielo e presentarle a Dio Padre come riscatto per la nostra libert. Per questo, il Padre Gli ha dato un trono alla Sua destra, che contiene i trofei della nostra salvezza.5 Sulla Terra, Egli si serviva della parola al fine di chiedere al Padre perdono per i carnefici: Perdona loro perch non sanno quello che fanno (Lc 23, 34). In Cielo non ha bisogno di aprire bocca per farci ottenere il beneplacito: sufficiente mostrarGli le Sue cicatrici.
Secondo i nostri criteri strettamente umani, ci sembra pi logico, dopo la Resurrezione, che Ges riprendesse la Sua integrit fisica, facendo scomparire i segni dei tormenti della Sua P assione. Daltra parte, considerando i sentimenti della nostra natura, lesibire le piaghe ai discepoli avrebbe potuto causare loro una maggiore sofferenza, perch avrebbe ricordato loro il dramma di quei terribili giorni di sofferenza. La buona condotta teologica prende come base il principio infallibile: se Dio lo ha fatto, era la cosa migliore da farsi; per questo, ci resta da chiederci quali siano stati i motivi di tale condotta. Innanzitutto, per la Sua stessa gloria, proprio come avverr per i santi martiri quando riprenderanno i loro rispettivi corpi, nel giorno del Giudizio. Le cicatrici provenienti dai tormenti subiti in difesa della Fede, risplenderanno per tutta leternit. Infatti, le cicatrici delle ferite ricevute per una causa degna e giusta sono un eloquente e gloriosa testimonianza dei meriti e del valore di chi le ostenta.4 Ges Cristo ave14Salvami Regina Aprile 2009
dei buoni. Saranno un simbolo della Sua infinita misericordia, prova del Suo illimitato amore di Salvatore, disprezzato, rinnegato e oltraggiato da alcuni, e fonte inesauribile di benedizione e grazie per altri, oggetto di azioni di grazie e adorazione per tutta leternit. Confusione per gli uni, giubilo per gli altri. Quel giorno, dies irae, tutte le creature umane vedranno le Sue piaghe; pertanto, anchio potr adorarle e in loro rallegrarmi, se ho proceduto lungo la via della virt, della grazia e della santit. Attraverso questo mezzo, Ges fortifica la Fede degli Apostoli, eliminando qualunque pretesto per lincredulit o anche per un semplice dubbio, rendendoli veri testimoni, per tutti i secoli a seguire. Manifesta, inoltre, il Suo amore per loro, di conseguenza, anche per noi, offrendoci un poderoso stimolo per contraccambiare il Suo incommensurabile affetto, mettendoci nella disposizione di consegnarci a Lui interamente. L, in quelle Sante piaghe, troviamo uneccellente ancora per la nostra fiducia. Esse sembrano dirci: Abbiate fiducia; io ho vinto il mondo!(Gv 16, 33). Viviamo il consiglio di San Paolo: Corriamo con perseveranza nella corsa che ci sta davanti, tenendo fisso lo sguardo su Ges, autore e perfezionatore della fede. Egli in cambio della gioia che gli era posta innanzi, si sottopose alla croce, disprezzando lignominia, e si assiso alla destra del trono di Dio. (Eb 12, 1-2).
si connazionali. Le sacre stigmate, ora glorificate, infondevano la forza per accettare con rassegnazione, fermezza e coraggio tutti i supplizi a loro riservati. In questo modo, anche noi, nelladorazione di queste piaghe, siamo stimolati a sopportare, con calma, serenit e pace, le avversit cos comuni nel nostro passaggio per questa valle di lacrime. Quando qualcosa di sgradevole, doloroso o drammatico attraversa il nostro cammino, adoriamo i segni dei tormenti accettati dal Salvatore a nostro beneficio e sappiamo, in qualcosa, restituire una tale incommensurabile misericordia. In Cielo avremo uninnegabile gioia nel considerare le piaghe che ci hanno fatto ottenere la salvezza eterna: Il vostro cuore si rallegrer e nessuno vi potr togliere la vostra gioia (Gv 16, 22-23).
che non potevano credere in ci che i loro stessi occhi gli mostravano. LEvangelista scrive questo come fosse unattenuante per la colpa dei discepoli di non credere, insinuando che, se essi non credettero, fu pi per il desiderio della verit che per ostinazione contro la verit. A volte ci accade di non credere in quello che pi
realt, quello che gli stava succedendo. [...] Considerando alla lettera quello che qui detto (che loro non credevano), non si deve estendere questa incredulit a tutti quanti si trovavano nel Cenacolo, poich per lo meno coloro che dissero di aver visto il Signore come San Pietro e forse qualcun altro certamente credevano.7
Le sacre stigmate, ora glorificate, infondevano la forza per accettare tutti i supplizi
ci auguriamo, come successe a Giacobbe, quando gli raccontarono che suo figlio Giuseppe era vivo e a San Pietro, quando fu liberato dal carcere contro tutte le sue aspettative: credeva trattarsi di un sogno, e non della
Ma poich per la grande gioia ancora non credevano ed erano stupefatti, disse: Avete qui qualche cosa da mangiare?. 42 Gli offrirono una porzione di pesce arrostito; 43egli lo prese e lo mangi davanti a loro.
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Una prova evidente che Ges stava tra loro, in corpo e anima, non essendo, pertanto, un fantasma, era il fatto che Lui mangiasse davanti a tutti. Questa una spiegazione unanime tra i commentatori; per, pare fosse anche perch Ges pensava di maniSergio Hollmann
Avranno gli Apostoli toccato le Piaghe di Ges? S, proprio come fece San Tommaso.
Cristo appare allApostolo San Tommaso Cattedrale di Notre Dame, Parigi
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Per pura carit e divina didattica, pensa di aiutarli, fortificando in loro la virt della Fede, con il mangiare di fronte a loro
Apparizione del Signore nel Cenacolo Cattedrale di Notre Dame, Parigi
festare in modo speciale la Sua stima per loro, accettando un alimento che Gli potessero offrire. Essendo il Suo Sacro Corpo glorioso, non aveva nessuna necessit di alimentarSi; pertanto, per pura carit e divina didattica, pensa di aiutarli, fortificando in loro la virt della Fede, con il mangiare di fronte a loro. quanto a questo riguardo commenta San Cirillo dAlessandria: Per fortificare ancora di pi la loro fede nella Resurrezione, chiese loro qualcosa da mangiare. Si trattava di un pezzo di pesce arrosto, che Ges prese e mangi in loro presenza. Non fece questo se non per mostrare con chiarezza che era proprio Lui, risorto, Lui che come prima e durante tutto il tempo della Sua Incarnazione mangiava e beveva con loro.8
le Sacre Scritture, conforme il costume ebraico: il Pentateuco, i Profeti e i libri poetici; tra questi ultimi, i Salmi.
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Essendo il Suo Sacro Corpo glorioso, non aveva nessuna necessit di alimentarSi
ch le Sue condizioni fisiche possedevano le stesse caratteristiche degli altri. Dopo la Resurrezione, per, non si trovava ormai pi tra loro, per non essere in carne mortale. La Legge di Mos, i Profeti e i Salmi corrispondono alla divisione del-
Poi disse: Sono queste le parole che vi dicevo quando ero ancora con voi: bisogna che si compiano tutte le cose scritte
Leopoldo Werner
Essi ebbero bisogno di uno speciale aiuto della grazia, per intendere le rivelazioni. Senza di Me non potete far nulla (Gv 15, 5), aveva affermato Nostro Signore. necessario che lo stesso Cristo Ges ci aiuti a interpretare le Sacre Scritture: ...il quale insegna come la realt si accorda alla profezia; pi ancora, nemmeno questo ci basta, necessario che Egli ci apra gli occhi della mente per poterLo vedere. questo il senso stesso della frase greca: Allora apr loro la mente, affinch potessero intendere le Scritture. Come osserva molto bene San Beda, present il Suo corpo per esser visto con gli occhi e toccato con le mani dai discepoli. Questo non basta: ricord loro le Scritture. Ancora non sufficiente: apr loro le menti affinch intendessero ci che leggevano.10
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Nostro Signore Ges Cristo, poich Questi sarebbe rimasto nel mondo per mezzo di loro. Niente doveva esser dimenticato: n la Passione con i suoi meriti, n la stessa vita del Divino Maestro, con i Suoi insegnamenti. Si concretizza, in questa occasione, unidentit di missione tra Ges e gli Apostoli. Del resto, nellorazione diretta al Padre, nellUltima Cena, Egli lo aveva gi rivelato: Le parole che hai dato a me
E disse: Cos sta scritto: il Cristo dovr patire e risuscitare dai morti il terzo giorno....
Cristo li costitu sacerdoti della Chiesa, per la salvezza e la santificazione delle anime
io le ho date a loro; essi le hanno accolte e sanno veramente che sono uscito da te e hanno creduto che tu mi hai mandato. Io ho dato a loro la Tua parola e il mondo li ha odiati perch essi non sono del mondo, come Io non sono del mondo. Come Tu mi hai mandato nel mondo, anchIo li ho mandati nel mondo (Gv 17, 8.14.18). Precedentemente, era giunto anche ad affermare: Chi ascolta voi ascolta Me, chi disprezza voi disprezza Me. E chi disprezza Me disprezza Colui che Mi ha mandato (Lc 10, 16). Per questo San Paolo dir pi tardi, con un tono di piena certezza: Lapostolo ministro di Cristo (I Cor 4, 1); e Dio stesso che parla per mezzo nostro (II Cor 5, 20). I discepoli dovranno predicare e diffondere la Chiesa in ogni luogo, con la stessa autorit divina con cui Cristo ha realizzato la Sua missione nel mondo, come ci riferiscono San Matteo: Tutto quello che legherete sopra la terra sar legato anche in cielo e tutto quello che scioglierete sopra la ter-
ra sar sciolto anche in cielo (18, 18) e San Marco: Andate in tutto il mondo e predicate il vangelo ad ogni creatura (16, 15). Cristo li costitu sacerdoti della Chiesa, per la salvezza e la santificazione delle anime, rendendoli eredi e partecipi del Suo sommo ed eterno sacerdozio. Questa missione continua ancora ai giorni nostri e dovr continuare fino alla fine dei tempi, attraverso il ministero sacerdotale. Proprio come Ges, il presbitero d Gloria a Dio nel pi alto dei cieli e pace in terra agli uomini che egli ama (Lc 2, 14). lui lalter Christus: Come il Padre ha mandato me, anchio mando voi (Gv 20, 21). Cos, lopera universale di redenzione e di trasformazione del mondo portata dal Signore Ges, con tutta la sua divina efficacia, Egli continua a operarla, e continuer sempre, per mezzo dei suoi ministri.11
Sono innumerevoli le profezie a questo riguardo, certamente ben note agli Apostoli. Su questa materia, ricchissima la quantit di commenti scaturiti dalla penna dei Dottori e Padri della Chiesa.
Summa Teologica II-II, q. 29, a. 3 ad 1. MALDONADO, SJ, Pe. Juan de. Comentarios a los cuatro Evangelios II Evangelios de San Marcos y San Lucas. Madrid: BAC, 1951, pag.817. Cf. idem, ibidem. PETRARCHA, Franciscus. De remediis utriusque fortun. l.2, 77. AMBROSIUS MEDIOLANENSIS, Sanctus. Expositio Evangelii Secundum Lucam, l.10 (PL 15:1.846). MALDONADO, SJ, Op. cit., pap. 820. Idem, ibidem. CIRILLUS ALEXANDRINUS, Sanctus. Explanatio in Luc Evangelium, 24, 38 (PG 72, 948). Idem, in Lc. 24, 45 (PG 72, 949). MALDONADO, SJ, Op. cit., p.826827. Cf. PIO XI. Enciclica Ad catholici sacerdotii, 20/12/1935, n.12.
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e nel suo nome saranno predicati a tutte le genti la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme. 48Di questo voi siete testimoni.
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Il Vangelo di questa III Domenica di Pasqua si chiude col chiarimento formale e categorico da parte di Ges agli Apostoli, riguardo la missione che affidava loro. Approfitta di questa occasione per conversare sul pi importante tema per loro e, quindi, per la Santa Chiesa nascente. Si trattava di assumere la stessa missione di
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ellAntico Testamento, le manifestazioni dellonnipotenza di Dio avevano un carattere marcatamente legato alla giustizia, con lobiettivo di incutere nelle anime il timore e il rispetto. Cos avvenne, per esempio, quando furono consegnate a Mos le tavole della Legge sul monte Sinai: Appunto al terzo giorno, sul far del mattino, vi furono tuoni, lampi, una nube densa sul monte e un suono fortissimo di tromba: tut-
to il popolo che era nellaccampamento fu scosso da tremore. [...] Il monte Sinai era tutto fumante, perch su di esso era sceso il Signore nel fuoco e il suo fumo saliva come il fumo di una fornace: tutto il monte tremava molto (Es 19, 16-18). Per ottenere il perdono dei peccati, gli uomini dovevano ripararli per mezzo di una vita di penitenza e, frequentemente, sentivano pesare su di s, per lo meno in parte, il duro castigo imposto per le loro colpe. Tale il caso di Mos, il grande legislatore
di Israele, che la Scrittura elogia come il pi umile degli uomini. A causa di una sola infedelt, vide chiudersi davanti a lui le porte della Terra Promessa e pot appena contemplarla dallalto del monte Nebo (cfr. Dt 32, 48-52). Una circostanza simile capitata al re Davide, la cui colpa gli caus, nel corso degli ultimi anni di vita, grandi dissapori allinterno della sua stessa famiglia (cfr. II Sam 15ss; I Re 1), e il cui pentimento esemplare lo port a comporre gli insuperabili Salmi Penitenziali.
In un modo diverso, scendendo sulla terra e incarnandoSi nel grembo virginale di Maria, il Figlio di Dio ha voluto attirarci con la bont del Suo Cuore: Dio non ha mandato il Figlio nel mondo per giudicare il mondo, ma perch il mondo si salvi per mezzo di lui (Gv 3, 17). Per mezzo del Suo esempio di vita, consigli e parabole, istru gli uomini abituati fino ad allora alla legge del Taglione rispetto al dovere di perdonarsi mutuamente le offese e compatire i mali altrui. Col trascinante modello della sua condotta, insegn ad accogliere i peccatori pentiti: Ges, vista la loro fede, disse al paralitico: Figliolo, ti sono rimessi i tuoi peccati (Mc 2, 5); o ancora: Neanchio ti condanno; v e dora in poi non peccare pi (Gv 8, 11b). La soprannaturale influenza che Ges esercitava sui suoi discepoli, ottenne la trasformazione radicale dei loro cuori. Cos, per esempio, i figli di Zebedo, ai quali Egli stesso aveva dato il nome di Boanrghes, figli del tuono (cfr. Mc 3, 17), divennero specchi perfetti della mansuetudine del loro Maestro e Giovanni merit lappellativo di Apostolo dellAmore. Le stesse dispute con i farisei, nelle quali il Signore mostra una forte intransigenza, sono altrettante manifestazioni di questo Suo desiderio di convertire tutti, incluse quelle anime accecate dalla malizia delle passioni. Le sue lacrime su Gerusalemme, la citt dove sarebbe stato crocifisso, sono leloquente testimonianza del dolore dellUomo-Dio nel costatare il rifiuto di cui sarebbe stato oggetto da parte di quella generazione e di tante altre lungo i secoli. Tutto nel Salvatore invitava gli uomini alla fiducia e allabbandono nelle mani della Provvidenza, nella cer-
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tezza di essere accolti con la benignit di un Padre o di un Amico. L illustre teologo domenicano Don GarrigouLagrange cos commenta: Il Vangelo intero la storia della misericordia di Dio a favore delle anime, per quanto lontane esse siano da Lui, come la Samaritana, Maddalena, Zaccheo o il buon ladrone; in favore di noi tutti, la ragione per cui il Padre ha tollerato che Suo Figlio fosse vittima di espiazione.1 Quando il Verbo Si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi (Gv 1, 14), iniziata una nuova epoca. Ges ha fondato la Sua Chiesa, istituito i sacramenti e, con lo spargimento del Suo Preziosissimo Sangue, ha portato sulla Terra una nuova prospettiva di relazioni del Creatore con lumanit e degli uomini tra loro. Lera della Legge era terminata. La misericordia aveva vinto la giustizia.
li nelle privazioni.3 Poco pi avanti, egli afferma: Tutta la vita cristiana si riassume nella misericordia, per quanto riguarda le opere esterne.4 Daltra parte, il menzionato passo di San Luca: Siate misericordiosi, San Matteo la scrive in termini differenti, ma con identico senso: Siate perfetti, cos come il vostro Padre celeste perfetto (Mt 5, 48). Ossia, il cristiano deve cercare di essere perfetto come lo lo stesso Dio, ma raggiunger questo grado supremo solo se praticher la virt della misericordia.
I nostri peccati, per quanto gravi e numerosi siano, non riusciranno a logorare la Sua bont
A prima vista, ci sembra estremamente difficile, e addirittura impossibile. Come potremo noi, povere creature, assomigliare a un Dio infinitamente superiore, le cui virt sono la stessa sostanza del Suo Essere? Non ci dimentichiamo, per, che lo stesso Signore ha affermato: Il mio giogo infatti dolce e il mio carico leggero (Mt 11, 30). Nessuna virt pu essere praticata in modo stabile con il puro e semplice sforzo della nostra natura, ma con lausilio della grazia divina diventiamo capaci di imitare Dio e di essere specchi della perfezione che Lui per essenza.
pietosirsi delle nostre miserie, non sperimenta la minima tristezza, visto che Egli la Somma Felicit. In questo senso, afferma San Tommaso: Non adeguato alla natura di Dio rattristarSi per la miseria di un altro, ma a Lui proprio, al massimo, far cessare questa miseria, se per miseria intendiamo una qualunque mancanza.5 In un altro passo, il Dottor Angelico sottolinea che attraverso la misericordia il Creatore rende palese il Suo potere: Essere misericordioso proprio di Dio, ed principalmente con la misericordia che Egli manifesta la Sua onnipotenza.6 Il Salmo 103 ci offre una bellissima sintesi delle disposizioni di Dio in relazione al peccatore penitente, molto differenti dai sentimenti di odio e di vendetta comuni alle anime egoiste e lontane dalla grazia: Buono e pietoso il Signore, lento allira e grande nellamore. Egli non continua a contestare e non conserva per sempre il suo sdegno. Non ci tratta secondo i nostri peccati, non ci ripaga secondo le nostre colpe. Come il cielo alto sulla terra, cos grande la sua misericordia su quanti lo temono; come dista loriente dalloccidente, cos allontana da noi le nostre colpe. (Sal 103, 8-12).
nerezza, senza neppure dar ascolto alle proteste di pentimento del colpevole (cfr. Lc 15, 11-24). Infinitamente superiore a quel buon padre, Dio non solo fa uso della generosit, ritardando un intervento definitivo della Sua giustizia, ma crea Egli stesso le grazie necessarie a stimolare le coscienze e convertire i peccatori pi incalliti. Chi c di cos indulgente e comprensivo esclama SantAgostino , chi cos disponibile in misericordia? Pecchiamo e viviamo; aumentano i peccati e si va prolungando la nostra vita; si bestemmia tutti i giorni, e il sole continua a nascere sopra buoni e cattivi. Da tutti i lati ci invita alla correzione, da tutte le parti, alla penitenza, parlandoci per mezzo dei benefici delle creature, concedendoci tempo per vivere, chiamandoci con la parola del predicatore, per mezzo dei nostri pensieri intimi, con la sferza dei castighi, con la misericordia della consolazione.7 Per usare un linguaggio analogico, si potrebbe dire che Dio necessita della nostra fragilit e miseria per dare uno sbocco alla Sua traboccante bont che sgorga dalle sue viscere di misericordia (Lc 1, 78). Se tutti gli uomini fossero fedeli alla grazia ed esimi osservanti dei Comandamenti, senza mai sviarsi o cadere, i tesori della misericordia divina rimarrebbero per sempre racchiusi negli splendori del Padre Eterno, sconosciuti dagli angeli, ignorati dai giusti, e questo aspetto cos essenziale della Sua gloria smetterebbe di risplendere nellordine della creazione.
Statua pellegrina del Cuore Immacolato di Maria degli Araldi del Vangelo
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ge in modo brillante il potere della Sua misericordia. Nel corso della Storia, osserviamo questa costante: alle colpe commesse, Dio risponde con squisita clemenza; ai grandi disastri provocati dallinfedelt di alcuni, si succedono recuperi la cui bellezza eccede quella del piano anteriore; invariabilmente i disegni di Dio si compiono, senza che la Sua gloria ne resti macchiata o sminuita. Tale il caso del peccato del primo uomo in Paradiso, le cui stigma tutti noi portiamo, e che ha avuto come conseguenza la privazione della grazia e del Cielo per lui e la sua discendenza. Qual la risposta divina? Ha elevato ad altezze inimmaginabili la natura umana decaduta, inviando al mondo il Suo Unigenito, il quale, dopo aver compiuto la purificazione dei peccati si assiso alla destra della maest nellalto dei cieli (Eb 1, 3b), conforme quanto gli era stato detto: SiediTi alla Mia destra (Sal 109, 1). A questo riguardo afferma San Leone Magno, in uno dei suoi sermoni sullAscensione: E, in verit, doveva essere grande e ineffabile motivo di giubilo che, alla presenza di una santa moltitudine, una natura umana si elevasse al di sopra della dignit di tutte le creature celesti, oltrepassasse gli ordini angelici e salisse pi in alto degli arcangeli, e neppure cos potesse attingere il termine della sua ascensione se non quando, assisa presso leterno Padre, fosse associata al trono di gloria di Colui la cui natura era unita nel Figlio. [...] Oggi non solo siamo stati confermati come possessori del Paradiso, ma persino penetriamo con Cristo nellalto dei Cieli, avendo ottenuto, per lineffabile grazia di Cristo, molto pi di quanto abbiamo perduto per invidia del diavolo. Quelli che il virulento nemico ha espulso dalla felicit dellabitazione primitiva, il Figlio di Dio, avendoci incorporato a S, li ha collocati alla destra del Padre.8
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Questo il senso pi profondo delle parole che la Liturgia canta alla Vigilia Pasquale, nel celebrare la resurrezione del Signore: Il peccato di Adamo indispensabile, poich Cristo lo dissolve nel Suo amore; o colpa tanto felice da meritare la grazia di un cos grande Redentore!.9 Frase sconcertante a prima vista, ma la cui realt non si pu obiettare, e che si coniuga mirabilmente con laffermazione di San Paolo: Laddove abbondato il peccato, ha sovrabbondato la grazia (Rm 5, 20b).
ti gli uomini, l rappresentati nella persona dellApostolo Giovanni, una Madre che intercedesse per loro in ogni necessit, come un tempo aveva supplicato a favore degli sposi, nelle nozze di Cana: Non hanno pi vino (Gv 2, 3b). Che lascito pi prezioso avrebbe potuto darci se non lasciarci Maria, Colei che aveva scelto fin dalleternit per essere Sua Madre?
Tutti noi siamo come un figlio malato che attrae su di s le attenzioni del Padre
Intanto, il Padre non Si limitato ad inviare, nella pienezza dei tempi, il Suo amato Figlio per riscattare gli uomini dalla vile schiavit del peccato. Dopo la morte di Ges Cristo afferma Don Garrigou-Lagrange sarebbe bastato che le nostre anime fossero vivificate e conservate da grazie interiori, ma la divina Misericordia ci ha dato lEucaristia. Nel giorno di Pentecoste, rinnovato per ognuno di noi dal Sacramento della Cresima, lo Spirito Santo venuto ad abitare in noi. Dopo le nostre reiterate cadute personali, troviamo lassoluzione, ogni volta che la nostra anima desidera sinceramente ritornare a Dio. Tutta la Religione Cristiana la storia della misericordia del Signore.10 Ed ancora, negli ultimi istanti della sua Passione, volendo dissipare qualsiasi timore in relazione alla Sua eccelsa maest, il Redentore ha voluto assegnare a tut-
il diritto che ha alla Mia misericordia e [invita] tutte le anime a confidare nellinconcepibile abisso della Mia misericordia, poich desidero salvarle tutte.12 In queste commoventi parole comprendiamo la brama di Ges, di liberare le anime dalle loro debolezze e peccati. Tutti noi siamo come un figlio malato che attrae su di s le attenzioni del Padre, che conosce le sue necessit e desidera alleviarlo dal male; o come una pecora smarrita, per amore della quale il pastore non dubita neanche un attimo a lasciare le altre novantanove nella montagna per andare a cercarla (cfr. Mt 18, 12). Poniamo allora tutta la nostra fiducia nel divino Medico e facciamo uso dellefficace rimedio che Egli ci offre.
GARRIGOU-LAGRANGE, Reginald. Les perfections divines, extrait de louvrage Dieu, son existence et sa nature. 4me ed. Paris: Gabriel Beauchesne, 1936, pag.176. Summa Teologica II-II, q.30, a.1. Idem, II-II, q.30, a.4. Risp. Idem, II-II, q.30, a.4. ad 2. Idem, I, q.21 a.3. Cf. Summa Teologica II-II, q.30, a.4. Risp. AUGUSTINUS, Sanctus. Enarrationes in Psalmos. Ps.102, 16 (PL 36, 1330). Sermo 1 de Ascensione, 4. In: LEO MAGNO. Sermes. Trad. Srgio Jos Schirato e outros. 2. ed. So Paulo: Paulus, 2005, p. 171. Proclamazione della Pasqua Vigilia Pasquale. GARRIGOU-LAGRANGE, Op. cit., pagg.181-182. KOWALSKA, Mara Faustina. Diario. La Divina Misericordia en mi alma. Trad. Eva Bylicka. Granada: Levntate, 2003, pag. 377. KOWALSKA, Op. cit., pag.429.
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Sergio Hollmann
l Fondo Misericordia ideato e amministrato dagli Araldi del Vangelo ha lobiettivo di aiutare materialmente le comunit della Chiesa nelle loro opere di evangelizzazione, contribuendo cos ad un mondo pi accogliente e solidale, dove regni la giustizia e la pace. Per questo, ricorre alla generosit dei collaboratori e simpatizzanti degli Araldi del Vangelo, esponendo le incalzanti necessit delle istituzioni religiose, parrocchie o entit di interesse sociale. Per garantire la sua idoneit, ogni progetto presentato deve contare sull approvazione dellordinario locale.
Fin dallinizio, tre anni fa, il Fondo Misericordia ha convogliato risorse a pi di quaranta citt di diversi Stati del Brasile. Soltanto nel 2008, sono state beneficiate dieci arcidiocesi, diciotto diocesi, due prelazie, quarantanove parrocchie, ventitre conventi, tre comunit di Vita Consacrata, cinque associazioni benefiche, un ospedale, una scuola, otto asili e unassociazione culturale.
ci, simpatizzanti e convenzioni sporadiche con imprese private. Con le immaginabili difficolt, esse mantengono tutto nel pi perfetto ordine: refettorio, cucina, dormitori, lavanderia, sale per le prestazioni mediche, ecc. Chi visita la Casa di riposo Madonna della Mercede rimane, soprattutto, profondamente colpito dalla bont e dallaffetto delle suore verso gli anziani. Al momento, i numerosi problemi finanziari che lospizio si trova ad affrontare, hanno spinto la superiora, Suor Blazina Suarez, a sollecitare laiuto degli Araldi del Vangelo. Comprendendo la reale necessit di questa benemerita istituzione, i coordinatori del Fondo Misericordia hanno lanciato una campagna di raccolta di fondi a favore della Casa di riposo Madonna della Mercede. Invitiamo tutti i lettori della Rivista Araldi del Vangelo, come anche tutti i nostri amici e benefattori, a collaborare a questopera di carit in appoggio agli anziani carenti di risorse materiali.
Per mezzo di questatto concreto di aiuto, ci si trover a partecipare al carisma delle Suore, continuatrici della missione di Cristo, che pass per questo mondo facendo il bene (At 10, 38). Tutti coloro che contribuiranno a questa campagna staranno anche, in qualche modo, accogliendo, prendendosi cura e dando ogni tipo de assistenza materiale e spirituale agli anziani abbandonati.
visitanti dellasilo sono rimasti impressionati con il trattamento dato dalle Suore degli Anziani Desamparados aos idosos.
a campagna Misericordia ha gi aiutato migliaia di persone di 41 citt del Brasile. Queste sono: Borba, Crato, Caxias, Coari, Bonfim, Ararenda, Recife, Botucatu, Ibipor, Maranduba, Bom Jesus dos Perdes, Coronel Fabriciano, Dorados, Montes Claros, Bom Jesus do Itapoana, Nova Friburgo, San Paolo, Palhoa, Juiz de Fora, Crateus, Itauna, Crucilndia, Campo Grande, Queluz, Rio de Janeiro, Pesqueira, Trs Pontas, Londrina, Cu Azul, Macei, Mairipor, Mogi das Cruzes, Joinville, Rio Grande, Campo Limpo Paulista, Campo Moro, Tomas Coelho, Lagoinha, Maringa, Iguatu, Alagoinha. Il prossimo aiuto del Fondo Misericordia andr alla citt di So Caetano do Sul.
3 Alcuni dei progetti appoggiati: costruzione del seminario diocesano di Nova Friburgo (foto 1); rinnovazione del materiale della TV Novo Milnio di Maring (foto 2, Mons. Anuar Battista Arcivescovo di Maring, Brasile, riceve una video camera professionale); asilo infantile mantenuto dallAssociazione Opere Sociali Santa Croce, a San Paolo (foto 3).
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Brasile Il vescovo ausiliare di San Paolo, Mons. Joo Mamede Filho, ha presieduto lEucaristia per gli esponenti della Pastorale della Salute nella Cattedrale della Sede. Circa 2 mila persone hanno partecipato allincontro, realizzato in occasione dellAnno Paolino.
Portogallo Il 7 marzo, pi di 2.300 persone si sono riunite nel Salone Multiuso de Guimares per partecipare allIncontro regionale delle famiglie dellApostolato dellOratorio. La solenne Eucaristia e Adorazione al Santissimo Sacramento hanno marcato a fondo levento.
Repubblica Dominicana L8 anniversario dellapprovazione pontificia degli Araldi del Vangelo stata commemorata a Santo Domingo con una solenne Eucaristia presieduta dal Nunzio, Mons. Jzef Wesolowski.
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Messico Nella solennit di San Marrone, la comunit libanese diretta dal suo Eparca, Mons. George Saad Abi Younes, si consacrata allImmacolato Cuore di Maria.
Felice coincidenza
Con una rimarchevole omelia sul significato dellessere araldi del Vangelo e sulle responsabilit che comporta questa missione, S.E. Rev.ma Mauro Piacenza ha presieduto la Messa commemorativa dell8 anniversario dellapprovazione pontificia degli Araldi del Vangelo, celebrata nella Chiesa di San Benedetto in Piscinula.
iamo qui, questa mattina, attorno allaltare di Dio, in questa Chiesa le cui mura sono pregne di preghiera e di storia, siamo qui soprattutto per rendere grazie a Dio per un anniversario dapprovazione pontificia, che felicemente coincide con la ricorrenza della Cattedra di Pietro. Sappiamo che la Cattedra di Pietro rappresenta soprattutto la roccia che Pietro, e il servizio pi alto che il Signore abbia assegnato in questo mondo; quello della verit e dellunit! Per questo si tratta del pi grande servizio di carit che si possa rendere al mondo.
in qualche modo la missione degli Araldi si interseca felicemente con la Cattedra di Pietro. Di ogni cristiano tipico essere sale della terra e, in qualche modo, araldo del Vangelo, ma in questo caso abbiamo un carisma particolare, approvato dalla Chiesa, per la evangelizzazione. Vorrei ricordare una espressione paolina: Cristo Ges venuto al mondo per salvare i peccatori (ITim 1, 15). Ecco largomento principale dellopera di evangelizzazione per cui voi siete Araldi del Vangelo. Sentiamo sovente parlare di solidariet in questo mondo, ed bene! Ci si preoccupa della giustizia in questo mondo, ed bene! Si parla di promozione di valori umani, ed bene! Tutte cose davvero ottime, ma vorrei sottolineare anche altro questa mattina. Ricordo che lo scopo primo della
missione in terra del Figlio di Dio e, dunque, anche della vostra missione, la salvezza integrale di ogni uomo, la salvezza integrale.
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Siamo qui questa mattina, attorno allaltare di Dio, in questa Chiesa le cui mura sono pregne di preghiera e di storia; siamo qui soprattutto per rendere grazie a Dio per un anniversario dapprovazione pontificia
Franois Boulay
no tutti i conti saranno pareggiati. Che la storia non una vicenda iniqua e senza scopo; che niente va perduto di ci che si fa e si soffre perch tutto cospira a portarci ad un traguardo, ad un traguardo di verit, di pace e di amore. Siate dunque, Araldi ed un nome bellissimo della buona notizia. E quale questa buona notizia? La Buona Notizia che la morte vinta, che la tristezza, il terrore di finire nel nulla sono dissolti dal momento che il Figlio di Dio, per noi morto e risorto, stato messo a nostra disposizione, un destino di risurrezione, quindi di vita eterna. Siete araldi della Buona notizia; ovvero che non c peccato in noi che non sia gi stato inghiottito dal sacrificio di Cristo, poich ci lasciamo raggiungere dalla forza purificatrice di quel sangue preziosissimo che, dopo ogni indegnit e sconfitta, sempre dato a tutti la possibilit di ricominciare da capo; che non c potenza di male che possa infierire su di noi in modo indefinito se appena desideriamo rientrare nella comunione con Colui che ha vinto il mondo. Annunziate tutto questo,
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siate davvero araldi e sar un annuncio di gioia, sar la carit pi alta e pi preziosa che voi possiate fare al mondo, alla societ.
re marce ireniche per arrivare dove? a cosa? Non si tratta di fare manifestazioni per lecologia ecc. Certo, sono anche dei valori e come tali ad essi si deve porre attenzione e si devono anche perseguire in una tavolozza sinfonica, ma non sono dei valori supremi, sono dei mezzi. Se ci si ferma a questi valori, non si riesce a risalire allevento pasquale che tutti li fonda, e pi che evangelizzare, si viene mondanizzati. Pi che offrire riscatto, che viene dallalto, si da lillusione che lumanit possa riscattarsi da sola e questo non assolutamente possibile. Senza Cristo, non c riscatto; senza il sacrificio della croce non c possibilit di salvezza; senza leucaristia non c alcuna prospettiva. In questo modo si diventerebbe rappresentanti dei miti secolaristici, ma non gli Araldi del Vangelo.
do conformismi di moda o con ti- cedere perch mancheremo di cari- merai i tuoi fratelli (Lc 22, 32). Non ci confermano i messaggi della telemidezza di fronte alla cultura do- t verso il nostro prossimo. visione, n i messaggi dei giornali, o minante, ma annuncio coraggioso, Le vostre tre devozioni i messaggi delle radio e delle agenfranco, leale e senza compromessi. Non si accende una lucerna per Voi avete tre cardini che sono i zie mediatiche; ci conferma solo metterla sotto il moggio ma sopra il punti della vostra grande Resisten- Pietro. Tu confermerai i tuoi fralucerniere, perch faccia luce a tutti za allazione abrasiva dello spirito telli. lui che ha risposto a Ges: coloro che entrano nella casa. Al- del mondo; essi sono quelli che noi Tu lo sai, Signore, che ti amo (Gv. lora bisogna fare attenzione perch chiamiamo comunemente i tre bian- 21, 15). E noi ci mettiamo in questa la luce del Vangelo non venga sof- chi amori; il Santissimo Sacramento professione di Pietro: Tu lo sai, Sifocata sotto il moggio di una nostra dellAltare, la Vergine Immacolata, gnore, che ti amo! condotta incoerente o contraddit- il Santo Padre. *** Oggi, 22 febbraio, Cattedra di toria; la verit esige di risplendere LEucaristia, certo, il corpo danelle opere prima ancora che nel- to per noi, e da Esso, nato da Ma- San Pietro, data della firma del dele parole. Siamo servi, non siamo ria e dato per noi, proviene ogni ri- creto di Approvazione della vostra padroni del messaggio che annun- medio e salvezza non illusoria, ma Associazione. una coincidenza, un fatto fortuito, un caso? No. Sono ciamo. E ci dobbiamo conformare, vera. in tutte le nostre fibre al messagQuando Maria affonda le sue ra- le grandi linee della Divina Provgio che annunciamo. Questo richie- dici, dice San Luigi Maria Grignion videnza e noi crediamo a queste, e de fatica, lavoro, ascesi, ma anche de Montfort, in un anima, si pro- per abbandonarci alla Divina Provuna avventura splendida, la gran- ducono le meraviglie della Grazia. videnza ci abbandoniamo al Cuore de avventura del Vangelo. Non sot- Quando lo Spirito Santo, suo sposo, Addolorato e Immacolato di Maria. to il moggio di conformismi in voga la trova presente in unanima, vi pe- In quel Cuore noi cresciamo nelo dintimidazioni delle culture do- netra pienamente, manifestandosi la Ecclesialit, e crescendo in Essa cresciamo nellessere davvero Aralminanti, che vengono veicolate at- abbondantemente. traverso tutti i mezzi della comuIl terzo bianco amore, Pietro, il di di Cristo. Sia Lodato Ges Crinicazione, ma di quella cultura che Bianco Padre, la roccia. Tu confer- sto. viene veicolata piuttosto attraverso le dolci mozioni dello Spirito Santo, percepite nellorazione, soprattutto nella grande orazione di adorazione al Santissimo Sacramento dellaltare, nel calore della Maternit di Maria Santissima. La verit spesso scomoda, e perci talvolta capita, come ai tempi di Isaia, di sentirci almeno implicitamente dire non fateci profezie sincere, diteci cose piacevoli, profetateci illusioni. Qualche volta sembra che il mondo ci Il 22 febbraio, amici e terziari degli Araldi del Vangelo, si sono riuniti nella Chiesa di chieda questo. Ma San Benedetto in Piscinula per celebrare otto anni dellapprovazione pontificia noi non possiamo
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requentemente si pensa che la piena realizzazione di un uomo consista nellavere un buon successo nella vita, fare carriera, conquistare prestigio, ottenere unimportante fortuna. Non questo, tuttavia, ci che insegnano i Libri Sacri, in riferimento a chi si affanna ad accumulare ricchezze, senza utilizzarle per glorificare Dio: Non permarr luomo che vive nellopulenza, egli simile agli animali che si abbattono (Sal 48, 13) o Che giova alluomo guadagnare il mondo intero, se poi si perde o rovina se stesso? (Lc 9, 25). A Dio importa, prima di tutto, che luomo si conformi alla Sua santa volont. Non viene chiesto lo stesso a tutte le anime: le une saranno designate ad occupare alte cariche o a distinguersi con le opere, purch siano sempre centrate nellamore a Dio, le altre saranno chiamate alla rinun30Salvami Regina Aprile 2009
Un bambino privilegiato
Raffaele Arniz Barn nacque a Burgos in Spagna, il 9 aprile 1911, da una famiglia aristocratica. I suoi genitori, ferventi cattolici, lo educarono con la massima cura alla pratica dei comandamenti e allamore della virt. A 10 anni, vedendosi impossibilitato ad accompagnare i suoi compagni alla messa domenicale, essendo malato, supplic un sacerdote che
Divulgazione
nel desiderio di orizzonti sublimi. La risposta della Provvidenza a tali brame, da lei stessa innestate in quellinnocente giovane, non si sarebbe fatta aspettare.
dine dellautorit religiosa, Raffaele si pieg, per amore dobbedienza, riconoscendo in quellordine il primo passo verso la croce, che desiderava abbracciare. Part per Oviedo e l, dopo aver commemorato il Natale in una apparente gioia, comunic ai suoi genitori la decisione presa. Costoro, da buoni cristiani, la accolsero con vera emozione, ringraziando il dono che il Signore aveva loro concesso.
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pa, Gli consegnai quanto avevo e possedevo: la mia anima e il mio corpo Il mio affidamento fu assoluto e totale. giusto, dunque, che ora Dio faccia di me quello che Gli sembra opportuno e Gli piace, senza lamentela alcuna da parte La dura prova della malattia mia, senza nessun atto di ribellione. [] Dio non solamente ha accettato il mio Per Raffaele, la rottura col monsacrificio, quando ho lasciato il mondo, do ormai si era definitivamente conma mi ha chiesto un sacrificio ancora sumata. Tuttavia, non erano questi i pi grande, quello di farvi ritorno Fidisegni divini. Godeva di una granno a quando? Dio ha la parola. Egli d de felicit spirituale quando, in magla salute, Egli la toglie.6 gio, sent i primi sintomi della malattia che lo avrebbe portato alla morQueste parole riflettono bene lo te. L abbattimento delle sue forze lo spirito di obbedienza con cui aveva accostrinse ad essere trasferito allincolto la prova inviata dalla Provvidenfermeria. Poco tempo dopo, il meza. Quellesilio sarebbe dovuto durare dico diagnosticava un diabete melun anno e mezzo, tempo in cui il suo lito il quale peggior in moamore verso Dio non fece che do cos allarmante la sua sacrescere e sublimarsi. Nellenlute da esigere un trattamentrare nellOrdine Cistercento appropriato, che poteva esse, si era spogliato di tutto, ma sere somministrato solo fuori aveva conservato ancora il dedel monastero siderio di giungere ad essere Cominciava per lui lascesa un buon trappista, di divenal calvario, laccettazione sottotare sacerdote. Ricercava se messa del calice che gli era ofstesso, come pi tardi avrebferto. Si vedeva obbligato a torbe affermato. Dio, come Panare nel mondo, a cui tanto gedre buonissimo, lo educava in nerosamente aveva rinunciato! modo da purificare la sua aniIl suo confessore, padre ma da quelle asprezze cos leTeofilo Sandoval, narra la gittime, ma ancora umane. scena della sua partenza dal Infine, Raffaele implomonastero: r di essere riammesso nella I sospiri e le lacrime dellanTrappa in qualit di oblato, gustiato Raffaele mi facevaconsiderando che il suo stano vedere che nel suo intimo si to di salute non gli permettesvolgeva una tremenda crisi spiva di adattarsi al regime delrituale che gli opprimeva il cuola vita monacale. re. Quando ho lasciato il monNel gennaio del 1936, entr do mi diceva mi sono conper la seconda volta. Lo aspetgedato da tutti fino alleternit, tavano nuove tribolazioni: isoe attraverso la stampa, le Astulato nellinfermeria, soggetto rie intere seppero che la graad un regime alimentare che zia aveva trionfato in me, sulprovocava le critiche dei comla natura Ora vi torno disfatpagni, subendo le incomprento, inutile, col lenzuolo funebre sioni di alcuni suoi superiori, dentro la valigia Che cosa diRaffaele si sentiva completar il mondo, sempre propenso mente solo. Data la sua deboa scandalizzarsi? Io voglio molezza fisica, gli proibirono perrire qui, avrei voluto che questa sino di partecipare al canto Fratello Raffaele, a San Isidro de Dueas: notte fosse lultima della mia videllUfficio in chiesa. A queste Voglio essere santo, davanti a Dio, ta! davanti a queste espressiosofferenze si univano le terribie non davanti agli uomini sarsi delle sue mancanze nel capitolo ed il suo atteggiamento estatico davanti al tabernacolo impressionavano favorevolmente la comunit, che subito gli si affezion.
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ni, ho compreso che Raffaele era penetrato nella terribile notte oscura del senso, del cuore.5 Raffaele torn a casa sua. In poche settimane si verific un miglioramento delle sue condizioni di salute e pot riprendere la vita normale. Esteriormente fingeva di essere lo stesso di sempre, con la sua gioia contagiosa e la sua sensibilit artistica. Un profondo mutamento, per, si era effettuato nella sua anima, modellandola interamente. Sperimentava unaltra gioia, quella che solo alle anime amanti della croce dato conoscere. Cos scrisse ad uno dei suoi superiori, alcuni giorni dopo la sua uscita dal monastero: Quando entrai nella Trap-
li tentazioni che gli suggerivano lidea di aver sbagliato vocazione. Egli affrontava tutto con forza di spirito e un inalterabile sorriso sulle labbra. Per altre due volte la malattia lo avrebbe allontanato dalla sua amata abbazia, ma vi sarebbe tornato nuovamente, convinto che fosse quello il luogo designatogli dalla volont divina, malgrado gli ostacoli che questa stessa sembrava opporgli.
Quello che ho visto e passato nella Trappa, avrebbe scritto pi tardi, le impressioni che ho avuto in questo santo monastero, non possono essere spiegate; per lo meno, io non riesco a spiegarle, solamente Dio lo sa
Facciata principale del monastero cistercense di San Isidro de Dueas.
lasciava trasparire nulla allesterno, dando a tutti limpressione di sentirsi meglio. Alla fine del mese di aprile ormai non pot pi nascondere il suo allarmante stato. Ai deliri della febbre si succedevano istanti di lucidit, durante i quali si manifestava sereno e rassegnato. Ricevette lunzione degli infermi il giorno 25, ma Dio gli chiese il sacrificio di vedersi privato del viatico. Alle parole incoraggianti che gli dirigevano i monaci, cercando di infondergli la speranza della guarigione, Raffaele rispondeva di essere convinto che presto sarebbe partito per il Cielo. Si spense la mattina del 26 aprile 1938, a causa di un coma diabetico. Il suo aspetto placido e il suo sorriso riflettevano la gloria che la sua anima gi godeva nelleterna beatitudine.
Non stato cos agli occhi di Dio, che non giudica in base alle apparenze, ma secondo il cuore. Raffaele pratic una forma di santit peculiare: la sua anima innamorata di Dio si elev alleroicit delle virt nel silenzio, nel dolore e nellannullamento pi completo. Ci serva il suo esempio di umilt e di carit ardente per accettare, anche noi, con gioia quello che la Divina Volont vuole mandarci. Mi sono reso conto della mia vocazione. Non sono religioso non sono laico non sono nulla Benedetto sia Dio, non sono nulla pi che unanima innamorata di Cristo. [] Vita di amore, ecco la mia Regola il mio voto Ecco lunica ragione di vivere.8
) RAFAEL. Obras Completas. Preparadas por Fray Maria Alberico Feliz Carbajal. 4. ed. Burgos: Editorial Monte Carmelo, 2002, pagg. 23-31. ) Idem, ibidem, pag.47. ) Idem, ibidem, pag. 92. ) Idem, ibidem, pag. 123. ) Idem, ibidem, pagg. 193-194. ) Idem, ibidem, pagg. 200-201. ) Idem, ibidem, pagg. 788 e 831-832. ) Idem, ibidem, pagg.795-796.
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a Chiesa ha preso molto sul serio la questione dei diritti umani. Il desiderio di pace, la ricerca della giustizia, il rispetto della dignit della persona, la cooperazione e lassistenza umanitaria esprimono le giuste aspirazioni dello spirito umano. A questo proposito, risuona ancora leco delle parole dirette da Papa Benedetto XVI allAssemblea Generale dellONU, il 18 aprile 2008, nelle quali accentuava che la Dichiarazione Universale dei Diritti dellUomo fu il risultato di una convergenza di tradizioni religiose e culturali, tutte motivate dal comune desiderio di porre la persona umana al cuore delle istituzioni, leggi e interventi della societ, e di considerare la persona umana essenziale per il mondo della cultura, della religione e della scienza.
In una sua seconda visita allONU, il 5 ottobre 1995, Giovanni Paolo II ha ricordato: Vi sono realmente dei diritti umani universali, radicati nella natura della persona, nei quali si rispecchiano le esigenze obiettive e imprescindibili di una legge morale universale. Ben lungi dallessere affermazioni astratte, essi ci dicono anzi qualcosa di importante riguardo alla vita concreta di ogni uomo e di ogni gruppo sociale. Ci ricordano anche che non viviamo in un mondo irrazionale o privo di senso, ma al contrario, vi una logica morale che illumina lesistenza umana e rende possibile il dialogo tra gli uomini e tra i popoli. Ci ricorda il Santo Padre Benedetto XVI, nel discorso allAssemblea Generale delle Nazioni Unite: I diritti umani sono sempre pi presentati come linguaggio comune e sostrato etico delle relazioni internazionali. Allo stesso tempo, luniversalit, lindivisibi-
lit e linterdipendenza dei diritti umani servono quali garanzie per la salvaguardia della dignit umana. evidente, tuttavia, che i diritti riconosciuti e delineati nella Dichiarazione si applicano ad ognuno in virt della comune origine della persona, la quale rimane il punto pi alto del disegno creatore di Dio per il mondo e per la storia. Tali diritti sono basati sulla legge naturale iscritta nel cuore delluomo e presente nelle diverse culture e civilt. Rimuoverli da questo contesto significherebbe restringere il loro ambito e cedere ad una concezione relativistica, secondo la quale il significato e linterpretazione dei diritti potrebbero variare e la loro universalit verrebbe negata in nome di contesti culturali, politici, sociali e persino religiosi differenti.1
Questa Dichiarazione rappresenta lespressione scritta delle basi su cui si fonda il Diritto delle nazioni, le leggi dellumanit e i dettami della coscienza pubblica adattati allo spirito del Terzo Millennio. Dal momento che i problemi hanno smesso di essere nazionali, le giuste soluzioni devono essere trovate in ambito internazionale. Tutto questo presuppone un progresso dellumanit e, in questo senso, la Dichiarazione si convertita in un punto di riferimento universale di giustizia in scala planetaria.
gili perch privi di solido fondamento.2 [...] Quando il Magistero della Chiesa parla dei diritti umani, non si dimentica di fondarli in Dio, fonte e garanzia di tutti i diritti, n di radicarli nella Legge Naturale. La fonte dei diritti non mai un consenso umano, per quanto importante esso sia. Benedetto XVI insegna, nel Messaggio per la Giornata Mondiale della Pace del 2007: Il riconoscimento e il rispetto della legge naturale pertanto costituiscono anche oggi la grande base per il dialogo tra i credenti delle diverse religioni e tra i credenti e gli stessi non credenti. La Legge Naturale interpella la nostra ragione e la nostra libert, perch essa stessa frutto di verit e di libert: la verit e la libert di Dio. La societ necessita di regole armoniche con la natura umana, ma anche di relazioni fraterne. Non basta uninterpretazione positivista che riduce la giustizia alla legalit e, cos, intenda i diritti umani come il risultato esclusivo di misure legislative. Benedetto XVI ha insistito su questidea, nellatto organizzato dal Pontificio Consiglio Giustizia e Pace, al quale ci siamo sopra riferiti, accentuando: La legge naturale, scritta dal Creatore nella coscienza umana, un denominatore comune
Fotos: Carlos Moya / Flashes de la Iglesia
Vista generale della conferenza del Cardinale Tarcisio Bertone nella sede Conferenza Episcopale Spagnola
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a tutti gli uomini e a tutti i popoli; una guida universale che tutti possono conoscere e sulla base della quale tutti possono intendersi. []
la vita che opera di Dio non deve negarsi a nessuno, nemmeno al pi piccolo e indifeso, ancor meno se presenta gravi incapacit. Per lo stesso motivo, non possiamo cadere nellinganno di pensare che si possa disporre della vita fino a legittimare la sua interruzione, mascherandola al limite con un velo di piet umana. Pertanto necessario difenderla, tutelarla e darle valore nel suo carattere unico e irripetibile.5 [...]
go primordiale nelleducazione della persona. In tal senso, si nota che la famiglia e pi concretamente i genitori a cui compete, per diritto naturale, il primo compito educativo, e si deve rispettare il loro diritto di scegliere per i loro figli uneducazione in accordo con le loro idee e, specialmente, con le loro convinzioni religiose. []
Famiglia ed educazione
La famiglia unistituzione che deve essere protetta dallo Stato. Nella maggior parte dei trattati e convenzioni internazionali, si riconosce il diritto della famiglia, di essere protetta dalla societ e dallo Stato (Dichiarazione Universale, art. 16.3). [] La Chiesa proclama che la vita familiare si fonda sul matrimonio di un uomo e di una donna, uniti da un vincolo indissolubile, liberamente contratto, aperto alla vita umana in tutte le sue tappe, luogo dincontro tra le generazioni e di progresso in saggezza umana. Nella famiglia ha affermato il Papa, commemorando il XX anniversario della Lettera Apostolica Mulieris dignitatem , la donna e luomo, grazie al dono della maternit e della paternit, svolgono insieme un ruolo insostituibile nei confronti della vita. Sin dal loro concepimento i figli hanno il diritto di poter contare sul padre e sulla madre che si prendano cura di loro e li accompagnino nella loro crescita. Lo Stato, da parte sua, deve appoggiare con adeguate politiche sociali tutto ci che promuove la stabilit e lunit del matrimonio, la dignit e la responsabilit dei coniugi, il loro diritto e compito insostituibile di educatori dei figli.6 Si devono anche prendere delle misure legislative e amministrative che sostengano le famiglie nei loro diritti inalienabili, necessari per compiere la loro straordinaria missione. [] La famiglia la vera scuola di umanit e di valori perenni, luo-
Libert religiosa
L indispensabile rispetto per la dignit umana implica la difesa e promozione dei diritti delluomo ed esige il riconoscimento della dimensione religiosa di questi diritti. La libert religiosa (Dichiarazione, art. 18), come diritto primario e inalienabile della persona, il sostegno delle altre libert, la sua ragione di essere. [] Lo stato democratico neutrale in relazione alla libert religiosa ma, come relativamente alle altre libert pubbliche, deve riconoscerla e creare le condizioni per il suo pieno ed effettivo esercizio da parte di tutti i cittadini. Proprio in virt di questo rispetto e scommessa positiva per la libert religiosa, deve essere anche assolutamente neutrale in relazione a tutte le opzioni particolari che, nelluso di questa libert, i cittadini adottano di fronte alla religione. Voler imporre come pretende il laicismo una Fede o una religiosit strettamente privata fare una caricatura di quello che il fatto religioso. E sicuramente uningerenza nel diritto delle persone, di vivere le proprie convinzioni religiose come desiderano o come queste gli impongono. Benedetto XVI ricordava ai partecipanti al 56 Congresso Nazionale di Giuristi Italiani che non certo espressione di laicit, ma sua degenerazione in laicismo, lostilit a ogni forma di rilevanza politica e culturale della religione; alla presenza, in particolare, di ogni simbolo religioso nelle istituzioni pubbliche. Neppure segno di sana laicit il rifiuto alla comunit cristiana, e a co-
loro che legittimamente la rappresenta- ritti umani debbono includere il diritto lo sviluppo integrale della persona, no, del diritto di pronunziarsi sui pro- di libert religiosa, intesa come espres- ed il diritto alla libert religiosa, che blemi morali che oggi interpellano la sione di una dimensione che al tem- faciliti il libero esercizio della miscoscienza di tutti gli esseri umani, in po stesso individuale e comunitaria, sione evangelizzatrice della Chiesa e particolare dei legislatori e dei giuristi. una visione che manifesta lunit del- che affermi il dovere della societ e Non si tratta, infatti, di indebita inge- la persona, pur distinguendo chiara- dello Stato di garantire spazi dove i renza della Chiesa nellattivit legisla- mente fra la dimensione di cittadino e credenti possano vivere e celebrare le tiva, propria ed esclusiva dello Stato, quella di credente.[] inconcepibi- loro credenze. ma dellaffermazione e della In questo contesto, la difesa dei grandi valori che Chiesa chiede per la sua danno senso alla vita della missione nel mondo, manipersona e ne salvaguardafestata in varie forme indino la dignit. Questi valori, viduali e comunitarie, il meprima di essere cristiani, sodesimo atteggiamento di rino umani, tali perci da non spetto e autonomia che eslasciare indifferente e silensa dimostra in relazione alle ziosa la Chiesa, la quale ha realt temporali. il dovere di proclamare con Quanto allimpegno delfermezza la verit sulluomo la Chiesa per i diritti umae sul suo destino.7 ni, si pu verificare un malinteso: quello di concepire Si tratta, definitivamenla stessa Chiesa come una te, di dimostrare che, senspecie di istituzione umaza Dio, luomo perduto, nitaria. In verit, questo che escludere la religione impegno non un segnadalla vita sociale, sopratle di secolarizzazione. Quetutto marginalizzare il cristo gi stato ben chiaristianesimo, mina le stesse to nei discorsi pronunciati basi della convivenza umaallONU da Paolo VI, Giona, poich queste, pi che I Diritti Umani sono al di sopra della politica ed vanni Paolo II e Benedetto di ordine sociale e politico, anche dello Stato-nazione. Nessuna minoranza o XVI. L impegno della Chiesono di ordine morale. maggioranza politica pu mutarli sa per i diritti umani ha raLa Chiesa si mostra rispettosa della giusta autonomia del- le che dei credenti debbano sopprimere gioni precise e inerenti alla sua stessa le realt temporali, ma chiede un at- una parte di se stessi la loro fede missione, si inserisce nella sollecituditeggiamento identico per quanto ri- per essere cittadini attivi; non dovreb- ne della Chiesa per luomo nella sua guarda la sua missione nel mon- be mai essere necessario rinnegare Dio dimensione integrale. do e le varie manifestazioni perso- per poter godere dei propri diritti. nali e sociali dei suoi fedeli, artefi(Passi della conferenza pronunciata Rispetto ed autonomia tra lordine ci, in gran misura, della solidariet a Madrid, il 5/2/2009. Traduzione detemporale e quello spirituale comunitaria e di unordinata convigli Araldi del Vangelo. Testo integrale venza. Lo Stato non pu rivendicare in www.conferenciaepiscopal.es/bertoLa Chiesa si felicita nel notare la competenze, dirette o indirette, sul- crescente preoccupazione del monne/Bertone.pdf) le convinzioni intime delle persone, do attuale per la protezione dei Dirite nemmeno imporre o impedire la ti Umani, che spettano ad ogni persopratica pubblica della religione, so- na per la propria dignit naturale dal 1 Discorso, 18/4/2008. prattutto quando la libert religio- momento del concepimento nel seno 2 Discorso, 10/12/2008. sa contribuisce in forma decisiva al- materno fino alla sua morte natura- 3 Dichiarazione Dignitatis human, n. la formazione di cittadini autentica- le. Per questo necessario salvaguar1. mente liberi. [] dare la dignit della persona umana, 4 Enciclica Deus caritas est, 28. Il Santo Padre nel suo discorso difendendo una visione ampia delle 5 Angelus, 4/2/2007. allAssemblea Generale delle Nazio- relazioni sociali che includa il dialoni Unite, al quale ci siamo gi riferi- go Stato-Chiesa, che rafforzi la colla- 6 Discorso, 9/2/2008. ti varie volte ha sottolineato: I di- borazione con le istituzioni civili, per 7 Discorso, 9/12/2006.
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la solenne Eucaristia di insediamento del nuovo rettore del Santuario Nazionale Madonna Aparecida, Don Darci Niciolo e del nuovo economo, Don Luigi Claudio Alves de Macedo. La Messa stata concelebrata dal Vescovo di Caraguatatuba (SP - Brasile), Mons. Antonio Carlos Altieri, dal Vescovo emerito di Barretos (SP), Mons. Pedro Fr, dal missionario redentorista ed ex-rettore del Santuario, Don Mauro Matiazzi, e dal superiore provinciale redentorista, Don Luigi Rodrigues. La CNBB (Conferenza Episcopale Brasiliana) stata rappresentata dal sottosegretario generale, Don Luigi Majella Delgado, che ha letto una lettera firmata dal segretario generale della Conferenza, Mons. Dimas Lara Barbosa, per mezzo della quale ha augurato il successo e ha invocato la benedizione di Dio sui missionari redentoristi.
crime sul volto di uno dei personaggi di La caduta di Van der Weyden, lape sopra un fiore nelle Tre Grazie di Rubens e la cucitura in un fazzoletto nel quadro Las Meninas di Velazquez.
a Dio che, se li avesse liberati da questa epidemia, essi, ogni dieci anni, avrebbero messo in scena una rappresentazione della Passione e Morte di Ges Cristo. Il Signore li ascolt: a partire da allora, nessun abitante di Oberammergau stato colpito dalla peste.
vas, prevista per questo mese, in occasione delle festivit della Pasqua.
n risposta allappello fatto da Sua Santit il compianto Papa Giovanni Paolo II, il 28 febbraio 2001: Siate messaggeri del Vangelo per intercessione del Cuore Immacolato di Maria!, gli Araldi del Vangelo sviluppano in tutta lItalia un apostolico lavoro, attraverso i loro missionari, che portano una parola di conforto e speranza e fanno conoscere sempre pi questo nuovo carisma della Chiesa, alle famiglie aderenti alla Campagna Salvami Regina. Una breve visita, una preghiera che si fa alla Madonna, unoccasione
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altri. Secondo il Codice di Diritto Canonico (art. 355), compete al Decano conferire lordinazione episcopale al Papa appena eletto, immediatamente dopo lelezione, nel caso che questi non sia ancora Vescovo.
Wikipedia
verso la stampa religiosa e su internet, ha attratto persone che desiderano verificare la loro attitudine per una vita stabile, in un regime di povert, obbedienza e castit.
re, ricevendo allatto della consegna un compenso di 200 reali. Successivamente il proprietario dell attivit commerciale lha ricompensata con un buono spesa mensile di 600 reali, valido fino a dicembre di questanno. In una dichiarazione al Jornal Regional, di Penpolis, Lorenza spiega perch non ha esitato a restituire immediatamente il denaro: Non porta alcun vantaggio fare una cosa quando la coscienza rimane sporca. Il denaro non compra n amicizia n pace.
ro congiunto, Vietnam Santa Sede, sulle relazioni diplomatiche bilaterali. Nel comunicato congiunto emesso dopo le giornate di riunione si legge: Durante lincontro il vice-ministro degli Affari Esteri del Vietnam, Nguyen Quoc Cuong, ha manifestato il desiderio che la Santa Sede contribuisca attivamente nella vita della comunit cattolica del Vietnam, che si rafforzi la solidariet tra le religioni e tutta la popolazione vietnamita, e che vi sia una forte coesione della Chiesa Cattolica in Vietnam con la nazione, mediante contributi pratici per ledificazione del paese. Da parte sua, Mons. Pietro Parolin ha sottolineato la linea della Santa Sede di rispetto dellindipendenza e della sovranit del Vietnam, mostrando che le attivit religiose della Chiesa Cattolica non saranno portate a termine per motivi politici. Inoltre ha evidenziato che la Chiesa con i suoi insegnamenti invita i fedeli ad essere buoni cittadini e a lavorare per il bene comune del paese.
Wikipedia
t al Magistero del Sommo Pontefice, che caratterizza questa Istituzione ecclesiale e contribuisce ad aumentare negli alunni lamore verso Cristo e il desiderio di servire umilmente la Chiesa, che cerca sempre la maggior gloria di Dio e il bene delle anime.
fetto della Congregazione per lEducazione Cattolica, nellomelia della Messa di chiusura. Lultimo giorno i seminaristi hanno partecipato allAngelus in Piazza San Pietro e hanno ricevuto una benedizione speciale di Benedetto XVI.
opusdei.org.br
Incontro dei seminaristi Focolari Il Collegio Pio LatinoAmericano compie 150 anni
Il 19 febbraio scorso, Papa Benedetto XVI ha ricevuto in udienza i membri del Pontificio Collegio Pio Latino-Americano, che commemora 150 anni di esistenza. In sintesi, Sua Santit ha messo in risalto limportanza, per la Chiesa, di questo valoroso centro di formazione, dapprima di seminaristi e, da poco pi di tre decadi, di diaconi e sacerdoti, che conta oggi pi di quattromila alunni. Il Santo Padre ha messo in rilievo anche il clima di semplicit, di accoglienza, di preghiera e di fedelC una via... La sfida delle relazioni umane stato il titolo del V Incontro Internazionale di Seminaristi Focolari. La formazione intellettuale e spirituale dei futuri presbiteri ha costituito il punto centrale dellevento, che ha riunito a Castel Gandolfo circa 500 seminaristi provenienti da diversi paesi dei cinque continenti. In questo incontro si cercato di costruire una rete di relazioni impregnate dallamore evangelico. Relazione con Cristo, innanzitutto, col Vescovo e con gli altri sacerdoti, con tutta la comunit dei fedeli, insomma, con lumanit intera ha spiegato il Cardinal Zenon Grocholewski, pre-
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olo, per alcune ore di condivisione e riflessione. Con il motto La realt grida: Egli esiste, lincontro ha contato sulla partecipazione del responsabile mondiale di Comunione e Liberazione, Don Julin Carron. Nel suo discorso, egli ha sottolineato di come il mondo necessiti di persone che siano testimoni dellintensit di vita che Cristo ha introdotto nella Storia. Ha parlato anche della propria esperienza di risvegliare nei suoi alunni il gusto per lo studio, per il lavoro e per quantaltro c nella vita. L Associazione Educare per la Vita, fondata nel 2004, promuove collaborazioni con universit private, per offrire alle persone che non hanno le condizioni per pagare i loro studi, lopportunit di ottenere una formazione accademica. Comunione e Liberazione, movimento ecclesiale fondato in Italia da Don Luigi Giussani nel 1954, ha per obiettivo la matura educazione cristiana dei suoi membri e la collaborazione con la missione della Chiesa in tutti gli ambiti della societ contemporanea.
kalwaria.eu
1979 e nel 2002, e Benedetto XVI nel 2006. Fondato nel 1602, Kalwaria Zebrzydowska anche un Santuario mariano, nel quale si uniscono il culto alla Passione di Cristo e il culto alla Madre di Dio. Le celebrazioni della Settimana Santa, della Dormizione e Assunzione della Vergine Maria sono solite riunire annualmente pi di 300 mila pellegrini. Secondo i dati dei Padri Bernardini, ai quali affidata la custodia del Santuario, la sua pagina web (www. kalwaria.eu) ha ricevuto 347.648 visite nel 2008, il 60% in pi che nel 2007.
LAnnuario contiene anche dati statistici relativi alla situazione attuale della Chiesa. Il numero di cattolici nel mondo cresciuto nel 2006 di 1.131 milioni, nel 2007 a 1.147 milioni. E cio aumentato del 1,4%, poco pi di quello della popolazione mondiale la cui crescita stata dell 1,1% nello stesso periodo. Negli ultimi 8 anni, il numero di sacerdoti salito da 405.178 nel 2000, a 408.024 nel 2007, notando un aumento del 27,6% in Africa e 21,2% in Asia e una diminuzione del 6,8% in Europa e 5,5% in Oceania.
Zygmunt Szczesny Felinski, di Wojutyn (attualmente Ucraina), Vescovo, fondatore della Congregazione delle Religiose Francescane della Famiglia di Maria (18221895).
Nuno di Santa Maria Alvares Pereira, portoghese, religioso dellOrdine dei Carmelitani (1360-1431).
Arcangelo Tadini, italiano, sacerdote, fondatore della Congregazione delle Operaie della Santa Casa di Nazareth (1846-1912).
Gertrude (Caterina) Comensoli, italiana, vergine, fondatrice dellIstituto delle Religiose del Santissimo Sacramento (1847-1903).
Francesco Coll y Guitart, spagnolo, sacerdote dellOrdine dei Frati Domenicani, fondatore della Congregazione delle Domenicane dellAnnunciazione della Beata Vergine Maria (1812-1875).
Maria della Croce (Giovanna) Jugan, francese, vergine, fondatrice della Congregazione delle Piccole Sorelle dei Poveri (1792-1879).
Giuseppe Damiano di Veuster, belga, sacerdote della Congregazione dei Sacri Cuori di Ges e di Maria e dellAdorazione Perpetua al Santissimo Sacramento dellAltare (1840-1889).
Fotos: Santiebeati.it
Caterina Volpicelli, italiana, vergine, fondatrice della Congregazione delle Serve del Sacro Cuore (1839-1894).
Bernardo Tolomei, italiano, abate, fondatore della Congregazione di Santa Maria del Monte Oliveto dellOrdine di San Benedetto (1272-1348).
Alla fine dellatto, il Papa ha stabilito che la canonizzazione dei beati Arcangelo Tadini, Bernardo Tolomei, Nuno di Santa Maria Alvares Pereira, Gertrude (Caterina) Comensoli e Caterina Volpicelli avverr il 26 aprile 2009. La cerimonia di canonizzazione dei beati Sigismondo Felice Felinski, Francesco Coll y Guitart, Giuseppe Damiano di Veuster, Raffaele Arnaiz Baron e Maria della Croce (Giovanna) Jugan, avverr l11 ottobre 2009.
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Il divino silenzio
Davanti allimmagine di Ges Crocifisso, il devoto frate pronunci una solenne promessa. Sembrava facile da mantenere, ma
Caroline Fugiyama Nunes
n un antico monastero del nord Europa viveva un pietoso frate di nome Rodolfo, grande devoto della Passione del Signore Ges. Egli frequentemente si rifugiava ai piedi di un grande crocifisso, molto venerato nella cappella, non solo dai religiosi, ma anche dalla popolazione della regione. L, a Frate Rodolfo piaceva meditare specialmente su queste parole del Divino Redentore: Mio Dio, mio Dio, perch mi hai abbandonato?. Aveva nel cuore il desiderio di consolare, in qualche, modo il Signore in quella situazione di agonia e abbandono. Un giorno, mosso da questo nobile e generoso desiderio, decise di farGli un audace supplica. Inginocchiatosi ai piedi della santa immagine, preg cos: Signore, vedo bene quanto hai sofferto per tutti noi. Eccomi, come tuo povero figlio, vengo a sollecitarTi un favore speciale: concedimi la grazia di essere crocifisso al tuo posto, soffrendo per Te. Toccato da una grazia di profonda devozione, il buon frate non distoglieva lo sguardo dalla croce, come in attesa di una risposta. Per questo, non rimase sorpreso quando vide limmagine prender vita e dirgli:
Edith Petitclerc
Figlio mio, vedo con piacere il tuo desiderio di consolarMi sulla croce, ma sei ben sicuro di quello che Mi chiedi? S, Signore, non desidero altro che questo! Daccordo, io assumer il tuo compito di frate e tu rimarrai qui crocifisso al mio posto, ma ad una condizione: qualunque cosa accada, qualsiasi cosa tu veda davanti a te, dovrai sempre mantenere il silenzio. Accetti? Certo, Signore, accetto! rispose Frate Rodolfo. Ges assunse allora laspetto di Fra Rodolfo e occup il suo posto nella comunit, esercitando alla perfezione le sue funzioni, mentre il frate soffriva sulla croce, consolandosi sapendo che stava alleviando i patimenti della Passione del Signore. Passarono i giorni e Fra Rodolfo, immobile, osservava le persone che venivano a pregare nella cappella ma, fedele alla sua promessa, non proferiva alcuna parola. Una sera, vide entrare il gioielliere della citt vicina, con un piccolo sacchetto pieno di pietre preziose. Inginocchiatosi ai piedi del crocifisso, egli chiese al Signore di aiutarlo a fare buon uso delle pietre
che aveva appena comperato, a buon prezzo, da un mercante; non si era nel frattanto accorto che il sacchetto si era staccato dalla cintura, rimanendo sul banco. Poco dopo, entr un uomo dallaspetto disonesto e con un modo di fare sospetto. Guardava da tutte le parti, come chi stesse cercando qualcosa o volesse sapere se qualcuno lo stava o no osservando. Si ferm per alcuni istanti, con unaria di ingordigia, davanti ai candelieri dargento dellaltare. Fra Rodolfo ebbe limpulso di gridargli di non toccarli ma si trattenne in tempo. Proseguendo il suo cammino, lo strano personaggio si approssim al banco dovera stato il gioielliere e si accorse del piccolo sacchetto; lo apr subito, vide il tesoro in esso contenuto, sorrise di soddisfazione, si guard nuovamente intorno e usc in tutta fretta. Frate Rodolfo si sent sollevato per essere riuscito a mantenere la sua promessa, ma allo stesso tempo era indignato per questo furto in un luogo sacro. Alcuni istanti dopo, entr una giovane contadina, con una valigia in mano, veniva a chiedere protezione per il viaggio in treno che si apprestava a fare. Si inginocchi nel luogo esatto dove poco prima era stato il gioielliere. Subito dopo, questi torn, in cerca del suo sacchetto smarrito, ma non lo vide sul banco n per terra. Supponendo che nessun altro fosse pi entrato nella cappella diffid della povera ragazza e cominci ad accusarla del furto, minacciando di chiamare la polizia. Per Frate Rodolfo, troppo grande era questa ingiustizia! Non riuscendo a rimanere in silenzio, la sua voce potente e chiara risuon nella cappella: Non faccia questo! Lei innocente! Spaventati nelludire la voce che, senza alcun dubbio, veniva dal crocifisso, il commerciante e la giovane contadina uscirono di corsa La notte, una luce soprannaturale invase la cappella: era Ges che entrava. Con tristezza, comunic a Frate Ro-
dolfo che sarebbe dovuto scendere dalla croce, perch non aveva mantenuto quanto promesso, pertanto, non avrebbe pi potuto occupare il Suo posto. Signore, io chiedo perdono Ma come potevo rimanere zitto di fronte a una tale ingiustizia? Ges gli rispose: Oh! Guarda un po come la realt molto pi complessa di quanto pensano gli uomini Il ladro, che fino a quel momento la polizia non era riuscita a catturare, stato alla fine preso, mentre tentava di vendere false pietre preziose. Il gioielliere ha evitato un grande danno, riuscendo ad annullare il cattivo affare fatto col mercante e a ricevere di ritorno il suo denaro. Quanto alla giovane contadina poveretta! ha avuto un incidente durante il viaggio ed rimasta gravemente ferita; sarebbe stato meglio che lingiusta accusa le avesse fatto perdere il treno Tu non sapevi nulla di tutto questo, ma Io s. Al contrario di te, sarei rimasto in silenzio. Con mansuetudine, il Signore torn sulla Croce e riprese il Suo divino silenzio e Frate Rodolfo, ora pi saggio e umile, riprese il suo posto nella comunit. *** Non sono rare le volte in cui ci affliggiamo, quando il Signore Ges non risponde immediatamente alle nostre richieste. Molte volte, Dio si mantiene in un silenzio a noi incomprensibile. Lui, invece, conosce ci che pi ci conviene. Impariamo dunque a rispettare i Suoi paterni indugi. Anche quando Dio sembra restare in silenzio, Egli ci accudisce nel modo pi vantaggioso per la nostra anima!
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San Vincenzo Ferrer, presbitero (1419). SantIrene, vergine e martire (304). Nata a Tessalonica, si convert al Cristianesimo, insieme con le sue sorelle Agape e Chionia. Fu bruciata viva durante la persecuzione di Diocleziano. 6. San Paolo Le Bao Tinh, presbitero e martire (1857). Monaco contemplativo in Vietnam, fu catturato ed esiliato durante la persecuzione religiosa. Amnistiato sette anni dopo, fu ordinato sacerdote e scrisse un compendio di dottrina cattolica. Pi tardi, con la ripresa della persecuzione, venne decapitato. 7. San Giovanni Battista de la Salle, presbitero (1719). Beata Maria Assunta Pallotta, vergine (1905). Proveniente da unumile famiglia italiana, a 17 anni entr nellistituto delle Suore Francescane Missionarie di Maria. Svolse fecondi lavori apostolici e di carit in Cina. 8. Beato Domenico (Iturrate) del Santissimo Sacramento, presbitero (1927). Sacerdote spagnolo dell Ordine dei Trinitari. Mor in odore di santit due anni dopo la sua ordinazione. 9. Gioved della Settimana Santa.. Beato Ubaldo Adimari, presbitero (1315). Conduceva una giovent dissipata a Firenze e si convert dopo aver ascoltato un sermone di San Filippo Benizi, cos divenne sacerdote servita. 10. Venerd della Passione del Signore. Beato Bonifacio Zukowsky, presbitero e martire (1942). Religioso francescano nato in Lituania, mor di polmonite nel campo di concentramento di Auschwitz.
Santo Stanislao, Vescovo e martire (1079). Beato Angelo Carletti di Chivasso, presbitero (1495). Abbandon la carica di senatore, che esercitava in Piemonte, distribu i suoi beni e si fece francescano. 12. Domenica di Pasqua di Resurrezione del Signore. San Zenone, Vescovo (372). Oriundo dellAfrica, fu eletto vescovo di Verona nel 362. Battezz numerosi catecumeni e preserv la sua Chiesa dallarianesimo. 13. San Martino I, Papa e martire (655). San Sabas Reyes Salazar, presbitero e martire (1927). Sacerdote dotato di grande zelo pastorale, venne fucilato durante la persecuzione anticristiana in Messico, dopo tre giorni di torture. 14. San Benedetto di Avignone (1184). Giovane pastore che, dopo aver avuto una visione celestiale, si diresse ad Avignone in Francia, dove realizz numerosi miracoli. 15. Beato Cesare de Bus, presbitero (1607). Dopo una giovent frivola, si convert e fu ordinato sacerdote. Allo scopo di istruire i poveri nella
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Beato Domenico (Iturrate) del Santissimo Sacramento 46Salvami Regina Aprile 2009
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dottrina cattolica, che allora soffriva gli attacchi della riforma protestante, fond la Congregazione dei Padri della Dottrina Cristiana. 16. San Contardo dEste, pellegrino (1249). Di famiglia principesca, rinunci ai beni terreni e adott una vita di estrema povert. Mor durante un pellegrinaggio a Santiago di Compostela. 17. Beata Caterina Tekakwitha, vergine (1680). Nata in una trib indigena degli Stati Uniti, fu battezzata a ventanni da un missionario gesuita. Fece voto di verginit perpetua, conducendo unintensa vita di devozione e mortificazioni. 18. Beata Savina Petrilli, vergine (1923). Fond in Toscana la Congregazione delle Suore di Santa Caterina da Siena, per occuparsi dei poveri. 19. II Domenica di Pasqua. Domenica della Divina Misericordia. San Mappalico e compagni, martiri (250). Furono uccisi durante la persecuzione di Decio, per essersi rifiutati di sacrificare agli idoli. 20. Beato Domenico Vernagalli, presbitero (1218). Sacerdote dellOrdine Camaldolese. Fond a
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Pisa un orfanatrofio per bambini abbandonati dai genitori. 21. SantAnselmo, Vescovo e dottore della Chiesa (1109). SantAnastasio il Sinaita, abate (700). Originario della Palestina, fu eletto abate del monastero del Monte Sinai, dove lott contro il monofisismo e scrisse varie opere di polemica e di esegesi. 22. San Caio, Papa (296). Sfugg alla persecuzione dellimperatore Diocleziano e mor come confessore della Fede. 23. SantAdalberto, Vescovo e martire (997). San Giorgio, martire (sec. IV). Beata Elena Valentini, vedova (1458). Di origine nobile, dopo la morte del marito si fece terziaria agostiniana. 24. San Fedele da Sigmaringen, presbitero e martire (1622). San Benedetto Menni, presbitero (1914). Restaur lOrdine Ospitaliere di San Giovanni di Dio in Spagna, Portogallo e Messico e fond la Congregazione delle Suore Ospitaliere del Sacro Cuore di Ges. 25. San Marco Evangelista. Santo Stefano di Antiochia, Vescovo e martire (479). Fu martirizzato da adepti delleresia monofisita. 26. III Domenica di Pasqua. Santo Stefano di Perm, Vescovo (1396). Monaco del monastero di San Gregorio Nazianzeno, a Rostov in Russia. Invent un alfabeto e tradusse la Bibbia e la liturgia in un dialetto russo. Costru chiese, dipinse icone sacre, fond scuole e incentiv le vocazioni native. 27. Beato Nicola Roland, presbitero (1678). Fond a Reims
in Francia, la Congregazione delle Suore del Bambino Ges. Per alcuni anni, fu direttore spirituale del giovane Giovanni Battista de la Salle. 28. San Pietro Chanel, presbitero e martire (1841). San Luigi Maria Grignion da Montfort, presbitero (1716). Santi Paolo Pham Khac Khoan, Giovanni Battista Dinh Van Thanh e Pietro Nguyen Van Hieu, martiri (1840). Sacerdoti e catechisti in Vietnam, furono incarcerati, torturati e decapitati dopo essere stati detenuti in carcere per tre anni. 29. Santa Caterina da Siena, vergine e dottore della Chiesa (1380). SantAntonio Kim Song-U, martire (1841). Fu ucciso durante la persecuzione religiosa in Corea per aver riunito a casa sua i cattolici per pregare e leggere insieme le Sacre Scritture. 30. San Pio V, Papa (1572). Beata Maria dellIncarnazione Guyart (1672). Dopo la morte del marito, fece professione religiosa nel convento delle Orsoline a Tours in Francia. Fond in Canada un convento dedicato allistruzione delle ragazze indiane.
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un fatto naturale che ogni societ o gruppo umano cerchi di manifestare la propria identit attraverso labbigliamento che in qualche modo lo definisce e lo diversifica. Pensiamo, per esempio, agli abiti tipici delle diverse regioni europee, la cui variet ancor oggi ci sorprende. Ricordiamo anche labbigliamento di certe professio-
ni, come la toga del magistrato o il copricapo del cuoco, che pur sembrando poco pratici, caratterizzano perfettamente chi li usa. I vestiti hanno, dunque, una dimensione simbolica che oltrepassa la semplice utilit pratica. Pi che coprire e proteggere il corpo, essi rivelano la situazione, lo stile e la mentalit di chi li veste. Cos, il bianco del vestito nuziale rappresenta la verginit della giovane, la ricchezza dei suoi ornamenti vuol far risaltare limportanza dellimpegno matrimoniale, benedetto da Dio con un Sacramento. Il saio e il rozzo cordone del francescano ricordano il suo matrimonio mistico con Madonna Povert, mentre il rosso vivo della veste cardinalizia indica lalta
dignit del Sacro Collegio ed evoca il proposito dei suoi esponenti, di spargere il proprio sangue per il Sommo Pontefice, qualora fosse necessario.
Camice
difendermi da tutti gli assalti del demonio. Il nome di questo paramento proviene dal latino amittus (copertura, velo) e la sua origine risale al secolo VIII. Sul suo simbolismo, Benedetto XVI, nella menzionata, omelia cos afferma: In passato e negli ordini monastici ancora oggi esso veniva posto prima sulla testa, come una specie di cappuccio, diventando cos un simbolo della disciplina dei sensi e del pensiero necessaria per una giusta celebrazione della Santa Messa. I pensieri non devono vagare qua e l dietro le preoccupazioni e le attese del mio quotidiano; i sensi non devono essere attirati da ci che l, allinterno della chiesa, casualmente vorrebbe sequestrare gli occhi e gli orecchi. Il mio cuore deve docilmente aprirsi alla parola di Dio ed essere raccolto nella preghiera della Chiesa, affinch il mio pensiero riceva il suo orientamento dalle parole dellannuncio e della preghiera. E lo sguardo del mio cuore deve essere rivolto verso il Signore che in mezzo a noi.
Stola
ni, influenzati dai barbari, che invasero lImpero, adottarono labbigliamento corto dei germani, la Chiesa mantenne luso latino degli abiti lunghi, che divennero il vestito distintivo dei chierici e poco a poco rimasero riservati alle azioni sacre. Da qui proviene, tra gli altri, il camice, una tunica talare bianca. Essa la veste liturgica propria del sacerdote e del diacono, ma possono indossarla anche i ministri inferiori, quando debitamente autorizzati dallautorit ecclesiastica. Mentre la indossa, il sacerdote prega: Purificami, o Signore, e pulisci il mio cuore affinch, purificato dal sangue dellAgnello, possa io godere della felicit eterna. Questa orazione si riferisce al passo dellApocalisse: i 144mila eletti hanno lavato le loro vesti rendendole candide col sangue dellAgnello (Ap 7, 14). Evoca anche il vestito festivo che
Cingolo
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il padre misericordioso don al figlio, quando questi ritorn alla casa paterna sudicio e cencioso, come pure la veste di luce ricevuta nel Battesimo e rinnovata nellOrdinazione sacerdotale. Nella menzionata omelia, il Papa spiega la necessit di chiedere a Dio questa purificazione: Quando ci accostiamo alla liturgia, per agire nella persona di Cristo, ci accorgiamo quanto siamo lontani da Lui; quanta sporcizia esista nella nostra vita.
di Dio eleva a Lui questa preghiera: Cingimi, Signore, con il cingolo della purezza e estingui i miei desideri carnali, affinch permangano in me la continenza e la castit. In seguito, si riveste della stola, una fascia dello stesso tessuto e colore della casula, adornata da tre croci: una nel mezzo e le altre due nelle estremit. Essa simbolizza lautorit spirituale del sacerdote e, dallaltro lato, il giogo del Signore da portare con coraggio, e per mezzo del quale deve recuperare limmortalit. Il sacerdote la colloca intorno al collo, quindi la incrocia sul petto e la passa sotto il cingolo, mentre prega: Ripristina in me, Signore, la stola dellimmortalit, che ho perduto con la disubbidienza dei miei progenitori, e, indegno come sono di accostarmi ai vo-
Rosso Passione del Signore, feste degli apostoli e memorie dei martiri
parare la mitezza e lumilt lumilt di Dio che si mostra nel suo essere uomo. [...] Il suo giogo quello di amare con Lui. E pi amiamo Lui, e con Lui diventiamo persone che amano, pi leggero diventa per noi il suo giogo apparentemente pesante..
I colori liturgici
Tutto nella Liturgia della Chiesa ricco di simbolismo. Questo si nota anche nei colori dei paramenti sacri, che variano a seconda del tempo liturgico e delle commemorazioni di Nostro Signore, della Vergine Maria o dei Santi. I colori liturgici fondamentali sono quattro: bianco, rosso, verde e viola. Oltre a questi, ce ne sono altri quattro che sono opzionali, ossia, possono essere usati in circostanze speciali: dorato, rosa, azzurro e nero.
Il bianco indica la purezza ed usato nei periodi del Natale e della Pasqua, come pure nelle commemorazioni del Signore Ges (eccetto quelle della Passione), della Vergine Maria, degli Angeli e dei Santi nonmartiri. Il rosso, simbolo del fuoco della carit, si usa nelle celebrazioni della Passione del Signore, nella domenica di Pentecoste, nelle feste degli Apostoli ed Evangelisti e nelle celebrazioni dei Santi Martiri. Il verde, simbolo di speranza, usato per la maggior parte dellanno, nel periodo denominato del Tempo Ordinario. Per i periodi dellAvvento e della Quaresima, la Chiesa ha riservato il viola, il colore della penitenza, stabilendo due eccezioni, che corri-
spondono a due intermezzi di gioia in tempo di contrizione: nella 3 domenica dAvvento e nella 4 domenica di Quaresima il celebrante indossa paramenti rosa. In circostanze solenni, si pu optare per il dorato al posto del bianco, del rosso o del verde. In alcuni paesi permesso utilizzare lazzurro, nelle celebrazioni in onore della Madonna. Infine, nelle Messe per i fedeli defunti il celebrante pu scegliere tra il viola e il nero. *** Rivestito cos, secondo le sagge determinazioni della Santa Chiesa, il sacerdote sale allaltare per il Sacro Banchetto, rendendo chiaro a tutti, e a se stesso, che sta operando nella persona dAltri, ossia, di Nostro Signore Ges Cristo.
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egina dei cieli, rallegrati, alleluia: Cristo, che hai portato nel grembo, alleluia, risorto, come aveva promesso, alleluia. Prega il Signore per noi, alleluia.
(Antifona Pasquale)
Madonna della Resurrezione Seminario degli Araldi del Vangelo, Caieiras (Brasile)
Gustavo Kralj