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Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D. L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n 46) art. 1, comma 2, DR PD - Contiene I.R.

- Periodico dellAssociazione Madonna di Fatima - Maria, Stella della Nuova Evangelizzazione

Numero 72 Aprile 2009

Ut omnes unum sint

Salvami Regina

ncontrandosi con Pietro e i suoi compagni, [Ges] disse loro: Prendete, toccate e vedete che non sono uno spirito incorporeo. E subito Lo toccarono e credettero. [...] Per questa ragione, disprezzarono anche la morte e dalla morte uscirono vittoriosi.

(Dalla lettera di SantIgnazio di Antiochia agli Smirnensi)

Apparizione di Ges agli Apostoli, di Bruno Spinello - Museo del Duomo, Pisa

SommariO
Salvami Regina
Periodico dellAssociazione Madonna di Fatima - Maria, Stella della Nuova Evangelizzazione
Anno XI, numero 72, Aprile 2009

Scrivono i lettori . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

Leroicit di un annullamento totale ......................

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Ut omnes unum sint (Editoriale) . . . . . . . . .

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La parola dei Pastori I Diritti Umani nel Magistero di Benedetto XVI ......................

Direttore responsabile: Zuccato Alberto Consiglio di redazione: Guy Gabriel de Ridder, Suor Juliane Vasconcelos A. Campos, Luis Alberto Blanco Corts, Madre Mariana Morazzani Arriz, Severiano Antonio de Oliveira Amministrazione: Via San Marco, 2A 30034 Mira (VE) CCP 13805353 Aut. Trib. Padova 1646 del 4/5/99 Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D. L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n 46) art. 1, comma 2, DR PD Contiene I.R. www.araldi.org www.salvamiregina.it Con la collaborazione dellAssociazione Privata Internazionale di Fedeli di Diritto Pontificio
te no adere principalmente ao verdadeiro bem final, mas a um bem aparente. Por esta razo, sem a graa santificante, no pode haver verdadeira paz, mas somente uma paz aparente.1 Quando algum comete um pecado, o corpo, com suas paixes, rebela-se contra a alma, qual deveria estar submisso. Por sua vez, a alma, que deveria estar na obedincia a Deus, fazendo Sua vontade, revolta-se contra Ele. Assim, fica destruda a ordem e, em consequncia, a prpria paz. Por isso diz-nos o Esprito Santo: No h paz para os mpios (Is 48, 22). A nica e verdadeira paz foi, portanto, a que Jesus desejou aos discpulos, ao transpor as paredes do Cenculo, devido subtileza de Seu corpo glorioso. Ali penetrou Ele da mesma forma como um raio de Sol atravessa o cristal: sem sofrer a menor alterao. Quo grande, divina e paternal doura deveria caracterizar Seu timbre de voz nessa ocasio!

La voce del Papa La vera libert ........................

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Os discpulos estavam absorvidos pelo temor

Mas eles, turbados e espantados, julgavam ver algum esprito.


A um medo, sucedia outro! Os discpulos enclausuram-se, tomados

Os prncipes dos sacerdotes consideravam bem de frente a hiptese da Ressurreio

pelo pnico de que o Sindrio pudesse acus-los de haver roubado o corpo do Senhor, e, de forma sbita, veem um fantasma que se introduz no hermtico recinto atravs das paredes ou portas e janelas fechadas, sem sequer se anunciar. Por mais essa reao de todos, torna-se demonstrado o quanto lhes era difcil crer na Ressurreio do Senhor, apesar de ser a quarta vez que Ele aparecia. O Evangelista indica que o temor influiu nos discpulos para no reconhecerem Jesus, mas julgar que estavam vendo algum esprito. O medo costuma prejudicar o conhecimento claro, e faz com que a pessoa imagine estar vendo fantasmas ou monstros estranhos. [...] O motivo para os discpulos suspeitarem que se tratava de algum esprito certamente o fato de Ele ter entrado como diz So Joo com as

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E accaduto nella Chiesa e nel mondo ......................

Apesar de as Santas Mulheres haverem entrado no Cenculo com muita agitao para relatar o surpreendente acontecimento, ningum era levado a supor a Ressurreio

Ressurreio de Nosso Senhor Catedral de Notre Dame, Paris

Commento al Vangelo Cristo risorto! Viva la nostra Fede!


Sergio Hollmann

Abril 2009 Arautos

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do Evangelho
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La misericordia divina, tavola di salvezza ......................

Storia per bambini... Il divino silenzio ......................

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ARaLDI DEL VaNGELO


Viale Vaticano, 84 Sc. A, int. 5 00165 Roma Tel. sede operativa a Mira (VE): 041 560 08 91 Montaggio: Equipe di arti grafiche degli Araldi del Vangelo Stampa e rilegatura: Pozzoni - Istituto Veneto de Arti Grafiche S.p.A. Via L. Einaudi, 12 36040 Brendola (VI)

Araldi nel mondo Amore effettivo al prossimo ......................

I Santi di ogni giorno

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Felice coincidenza

Le vesti e i colori liturgici

Gli articoli di questa rivista potranno essere riprodotti, basta che si indichi la fonte e si invii copia alla Redazione. Il contenuto degli articoli firmati di responsabilit dei rispettivi autori.

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S CRIVONO

I LETTORI
sulla vita dei santi! Quante cose impariamo da loro! Infatti, seguendo il loro esempio, abbiamo, anche noi, il desiderio di lottare in questo mondo per ottenere la santit e incontrarli un giorno in Cielo. Ma desidero complimentarmi e ringraziare principalmente Mons. Joo Cl Dias, per i bellissimi commenti al Vangelo, sono cos ricchi di particolari, cos profondi e allo stesso tempo descritti in un linguaggio talmente semplice, che tutti riescono a capire e a imparare. gueda C. S. Nova Friburgo Brasile

CUSTODIScI IL PREZIOSO BENE cHE TI STATO AFFIDATO


Caro Don Timothy: La ringrazio nuovamente per linvio della rivista Araldi del Vangelo, contenente articoli tanto corposi e belle foto. Gli argomenti presentati sono opportuni e informativi, e ci conducono ad unesperienza e una prospettiva sempre pi ampia e profonda della vita della Chiesa e dei suoi insegnamenti. Continui fedelmente il suo lavoro di diffusione del messaggio del Vangelo a favore della Chiesa. Le siano per questo di ispirazione le parole del Santo Padre, quando dice a proposito di San Paolo: Egli ha trasmesso il dono iniziale che proviene dal Signore che la verit che salva. Dopo, al termine della vita, scrive a Timoteo: Custodisci il buon deposito con laiuto dello Spirito santo che abita in noi (II Tm 1,14). Augurandole un giorno benedetto in occasione del suo onomastico. Mons. Pietro Sambi Nunzio Apostolico negli Stati Uniti (Don Timothy Joseph Ring, EP, direttore degli Heralds of Gospel Magazine, edizione in inglese della rivista Araldi del Vangelo)

labbellimento e il decoro della Sacra Liturgia ci motiva. Sono sicuro che il vostro esempio stimola tutti a imitare questo vostro modo di essere. Don Juan C. N. Santiago Cile

CONOScERE E AMARE LA NOSTRA CHIESA


Approfitto per inviare i miei pi sinceri ringraziamenti per la sua compagnia durante questi miei primi mesi di ministero sacerdotale, per mezzo della rivista Araldi del Vangelo. Essa fa molto bene alle persone, poich aiuta a conoscere e amare la nostra Chiesa. Saluti dalla comunit del Progetto Speciale Pachactec (Ventanilla). Don Juan Pedro B. E. Callao Per

CONTENUTO DI PROFONDA
ESPERIENZA cRISTIANA

UN PRIVILEGIO
Complimenti per leccellente livello della rivista, soprattutto il numero del mese di gennaio 2009, che affronta argomenti relativi alla famiglia, come nucleo formatore delle virt cristiane o spirituali. Oltre al contenuto, risaltano la bellissima presentazione, il materiale e i metodi impiegati nelledizione della stessa. un privilegio poter contare su pubblicazioni come questa. Desidero fare i complimenti a tutti gli organizzatori, redattori e collaboratori. Ronaldo B. M. Via e-mail Brasile

Vi ringrazio molto sinceramente e mi congratulo con voi per la rivista Araldi del Vangelo, le cui tematiche mi hanno arricchito spiritualmente, poich possiedono un contenuto di profonda esperienza cristiana. Vi auguro molto successo nella vostra missione apostolica, e chiedo al Padrone della Messe che invii pi operai alla vostra Congregazione. Isabel C. R. Quito Ecuador

RAFFORZA LA NOSTRA FIDUcIA


Sto sempre pensando: in questo mondo che si allontana sempre pi da Dio e che, proprio per questo, sta affondando nel disordine generale, che lacerato da tante crisi e nel quale la stessa natura sembra sconquassarsi, lesistenza degli Araldi un sorriso della Madonna. La bella testimonianza che voi date, per mezzo della vostra rivista, rafforza in noi la fiducia nel trionfo del Cuore Immacolato di Maria, come Lei ha profetizzato a Fatima. Che Lei vi benedica per il bene che state facendo e ricompensi tutti i vostri sforzi. Marlene C. Belo Horizonte Brasile

BELLISSIMI cOMMENTI AL VANGELO


Desidero complimentarmi con voi per questo eccellente mezzo di evangelizzazione, che la rivista. Tutto in essa meraviglioso e fatto con molto affetto: gli articoli, le belle illustrazioni. Ogni mese vi trovo una vera lezione di Catechismo, dove imparo sempre pi ad ammirare e rispettare la vera Chiesa di Nostro Signore, la nostra Santa Chiesa Cattolica Apostolica Romana. Come bello leggere

ESEMPIO cHE cI STIMOLA


Desidero fare i complimenti agli Araldi del Vangelo per questa cos bella rivista. Nella profondit dei suoi articoli e contenuti, nella pagina di internet, in tutto ci che viene da parte vostra, si sente un immenso e vero amore verso Dio, la Vergine Maria e la Chiesa, nella persona del Santo Padre. La vostra dedizione per

4Salvami Regina Aprile 2009

UT OMNES uNuM SINT


rande battaglia si fece nel Cielo. Al grido di Non serviam! Non servir! di Lucifero si contrappose quello di San Michele Arcangelo: Quis ut Deus? Chi come Dio? Fu questa la prima rottura dellunit desiderata e stabilita dal Creatore nellordine delluniverso. In seguito, le relazioni con Dio furono rotte nella loro armonia dai nostri progenitori, nellatmosfera primaverile del Paradiso Terrestre. A partire da quel momento, invidie, gelosie, giudizi temerari, mormorii, calunnie, rivolte, ecc., cominciarono a diventare frequenti, allontanando quellunione propria del primo piano della Creazione. Soltanto lIncarnazione del Verbo avrebbe potuto offrire condizioni ideali per riottenere, in qualche modo, la felicit originaria. Lo stesso Ges Cristo lo avrebbe manifestato nella Sua orazione proferita nellUltima Cena: Perch tutti siano una sola cosa (Gv 17, 21). Versato il suo Preziosissimo Sangue sul Calvario, i primi cristiani non tardarono molto a realizzare questo desiderio del Redentore, poich La moltitudine di coloro che erano venuti alla fede aveva un cuore solo e unanima sola. (At 4, 32). Si solidific, cos, il Corpo Mistico di Cristo, una realt che cominci ad essere una nota marcatamente frequente nella predicazione e negli scritti di San Paolo. L Apostolo avrebbe insistito nel considerare il fatto di avere una sola Fede e un solo Battesimo, di costituire un solo corpo e, di conseguenza, la necessit di avere una perfetta unit tra tutti. Inoltre, come battezzati, abbiamo il privilegio di possedere il Divino Spirito Santo come animatore del Corpo Mistico, proprio come succede con lanima che unisce e promuove la cooperazione di tutte le membra del corpo umano. Egli amore, e laddove questo impera esiste unit, poich chi ama facilmente si dimentica di se stesso, per fissarsi unicamente in Dio. Dal canto suo, Dio, che amore e carit, Si impegna a dare e comunicare Se stesso. Ecco il vero modello per noi: dare, dare noi stessi e per sempre. Qui sta il modo pi celestiale di vivere la nostra vocazione di cristiani. Tuttavia, sono purtroppo molteplici e crescenti i peccati contro la carit e, tra questi, i pi gravi sono praticati dagli uomini che si ribellano alla caratteristica essenziale del Corpo Mistico di Cristo, ossia, lunit. Alcuni non sono che sentimenti che sfuggono allinflusso della volont. Altri, invece, sono molto gravi e, alle volte, frutto di una coscienza deformata che focalizza solamente alcuni punti della morale, ma trascura la somma importanza dellunit del Corpo Mistico. Per amore di Dio e di questa armonia da Lui voluta nellordine della Creazione e nella Sua Chiesa, dobbiamo sottovalutare i difetti cos comuni alla nostra decaduta natura, superando le rivalit, i dissensi e risentimenti provenienti da questi, con la pratica di una profonda e soprannaturale umilt. Seguiamo il consiglio dellApostolo: Siate un solo corpo, un solo spirito, come una sola la speranza alla quale siete stati chiamati, quella della vostra vocazione (Ef 4, 4). Ora, se questo deve essere uno degli elementi fondamentali della spiritualit cattolica di santit tra fratelli e sorelle , ossia, la carit, molto pi abbiamo lobbligo di realizzarla in relazione al nostro Dolce Cristo sulla Terra, Sua Santit il Papa, chiunque egli sia.
Aprile 2009 Salvami

Editoriale

ET FACTuM EST PRLIuM MAGNuM IN CLO (AP 12, 7)

Madonn

a di Fatima

- Maria,

Stella della

Nuova Evange

lizzazione

- D. L. 353/200

3 (conv.

in L. 27/02/2

004 n 46)

art. 1, comma

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72 Numero 9 Aprile 200

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Statua pellegrina della Madonna di Fatima benedetta da Giovanni Paolo II


(Foto: Timothy Ring)

Regina5

LA VOCE DEl PApA

La vera libert
In tutti i tempi, soprattutto nellepoca moderna, la libert stata un grande sogno dellumanit. Come possiamo essere realmente liberi? Nella sua recente visita al Seminario Romano, il Santo Padre ha dimostrato come lordine e il diritto possono essere strumenti di libert contro la schiavit dellegoismo.

per me sempre una grande gioia essere nel mio Seminario, vedere i futuri sacerdoti della mia diocesi, essere con voi nel segno della Madonna della Fiducia. Con Lei, che ci aiuta e ci accompagna, ci d realmente la certezza di essere sempre aiutati dalla grazia divina, andiamo avanti! Vogliamo vedere adesso che cosa ci dice San Paolo con questo testo: Siete stati chiamati alla libert. La libert in tutti i tempi stata il grande sogno dellumanit, sin dagli inizi, ma particolarmente nellepoca moderna. Sappiamo che Lutero si ispirato a questo testo della Lettera ai Galati e la conclusione stata che la Regola monastica, la gerarchia, il magistero gli apparvero come un giogo di schiavit da cui bisognava liberarsi. Successivamente, il periodo dellIlluminismo stato totalmente guidato, penetrato da questo desiderio della libert, che si riteneva di aver final6Salvami Regina Aprile 2009

mente raggiunto. Ma anche il marxismo si presentato come strada verso la libert

Il libertinismo il fallimento della libert


Ci chiediamo stasera: che cosa la libert? Come possiamo essere liberi? San Paolo ci aiuta a capire questa realt complicata che la libert inserendo questo concetto in un contesto di visioni antropologiche e teologiche fondamentali. Dice: Questa libert non divenga un pretesto per vivere secondo la carne, ma mediante la carit siate al servizio gli uni degli altri. Il Rettore ci ha gi detto che carne non il corpo, ma carne nel linguaggio di San Paolo espressione della assolutizzazione dellio, dellio che vuole essere tutto e prendere per s tutto. L io assoluto, che non dipende da niente e da nessuno, sembra possedere realmente, in definitiva, la libert. Sono libero se non dipendo da nessuno, se posso

fare tutto quello che voglio. Ma proprio questa assolutizzazione dellio carne, cio degradazione delluomo, non conquista della libert: il libertinismo non libert, piuttosto il suo fallimento. Paolo osa proporre un paradosso forte: Mediante la carit, siate al servizio (in greco: douluete); cio la libert si realizza paradossalmente nel servire; diventiamo liberi, se diventiamo servi gli uni degli altri. E cos Paolo mette tutto il problema della libert nella luce della verit delluomo. Ridursi alla carne, apparentemente elevandosi al rango di divinit Solo io sono luomo introduce nella menzogna. Perch in realt non cos: luomo non un assoluto, quasi che lio possa isolarsi e comportarsi solo secondo la propria volont. E contro la verit del nostro essere. La nostra verit che, innanzitutto, siamo creature, creature di Dio e viviamo nella relazione con il Creatore. Siamo esseri re-

sa sola con laltro e per laltro. Non c libert contro laltro. Se mi assolutizzo, divento nemico dellaltro, non possiamo pi convivere e tutta la vita diventa crudelt, fallimento. Solo una libert condivisa una libert umana; nellessere insieme possiamo entrare nella sinfonia della libert. Questo un altro punto di grande importanza: solo accettando laltro, accettando anche lapparente limitazione che deriva alla mia libert dal rispetto per quella dellaltro, solo inserendomi nella rete di dipendenze che ci rende, finalmente, ununica famiglia, io sono in cammino verso la liberazione comune.

LOsservatore Romano

La libert contro la verit non libert


In occasione della festa della Madonna della Fiducia, 20 febbraio scorso, il Santo Padre Benedetto XVI ha visitato la comunit del Pontificio Seminario Maggiore di Roma. Insieme a lui, seduti, il Card. Agostino Vallini, vicario del Papa per la Diocesi di Roma, e Mons. Giovanni Tani, Rettore del Seminario.

lazionali. Solo accettando questa nostra relazionalit entriamo nella verit, altrimenti cadiamo nella menzogna e in essa, alla fine, ci distruggiamo.

La dipendenza da Dio libert


Siamo creature, quindi dipendenti dal Creatore. Nel periodo dellIlluminismo, soprattutto allateismo questo appariva come una dipendenza dalla quale occorreva liberarsi. In realt, per, dipendenza fatale sarebbe soltanto se questo Dio Creatore fosse un tiranno, non un Essere buono, soltanto se fosse come sono i tiranni umani. Se, invece, questo Creatore ci ama e la nostra dipendenza essere nello spazio del suo amore, in tal caso proprio la dipendenza libert. In questo modo infatti siamo nella carit del Creatore, siamo uniti a Lui, a tutta la sua realt, a tutto il suo potere. Quindi questo il primo punto: essere cre-

atura vuol dire essere amati dal Creatore, essere in questa relazione di amore che Egli ci dona, con la quale ci previene. Da ci deriva innanzitutto la nostra verit, che , nello stesso tempo, chiamata alla carit. E perci vedere Dio, orientarsi a Lui, conoscerLo, conoscere la Sua volont, inserirsi nella volont, cio nellamore di Dio entrare sempre pi nello spazio della verit. Questo cammino della conoscenza di Dio, della relazione di amore con Lui lavventura straordinaria della nostra vita cristiana: perch conosciamo in Cristo il volto di Dio, che ci ama fino alla Croce, fino al dono di se stesso. Ma la relazionalit creaturale implica anche un secondo tipo di relazione: siamo in relazione con Dio, ma insieme, come famiglia umana, siamo anche in relazione luno con laltro. In altre parole, libert umana , da una parte, essere nella gioia e nello spazio ampio dellamore di Dio, ma implica anche essere una co-

Qui appare un elemento molto importante: qual la misura della condivisione della libert? Vediamo che luomo ha bisogno di ordine, di diritto, perch possa cos realizzarsi la sua libert che una libert vissuta in comune. E come possiamo trovare questo ordine giusto, nel quale nessuno sia oppresso, ma ognuno possa dare il suo contributo per formare questa sorta di concerto delle libert? Se non c una verit comune delluomo quale appare nella visione di Dio, rimane solo il positivismo e si ha limpressione di qualcosa di imposto in maniera anche violenta. Da ci questa ribellione contro lordine ed il diritto come se si trattasse di una schiavit. Ma se possiamo trovare lordine del Creatore nella nostra natura, lordine della verit che d ad ognuno il suo posto, ordine e diritto possono essere proprio strumenti di libert contro la schiavit dellegoismo. Servire luno allaltro diventa strumento della libert e qui potremmo inserire tutta una filosofia della politica secondo la Dottrina sociale della Chiesa, la quale ci aiuta a trovare questo ordine comune che d a ciascuno il suo posto nella vita comune dellumanit. La prima realt da rispettare, quindi, la verit: libert contro la verit non liberAprile 2009 Salvami

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t. Servire luno allaltro crea il comune spazio della libert.

Ama e fa ci che vuoi


Paolo continua dicendo: La legge trova la sua pienezza in un solo precetto: Amerai il prossimo tuo come te stesso. Dietro a questa affermazione appare il mistero del Dio incarnato, appare il mistero di Cristo che nella sua vita, nella sua morte, nella sua risurrezione diventa la legge vivente. Subito, le prime parole della nostra Lettura Siete chiamati alla libert accennano a questo mistero. Siamo stati chiamati dal Vangelo, siamo stati chiamati realmente nel Battesimo, nella partecipazione alla morte e alla risurrezione di Cristo, in questo modo siamo passati dalla carne, dallegoismo alla comunione con Cristo. Cos siamo nella pienezza della legge. Conoscete probabilmente tutti le belle parole di SantAgostino: Dilige et fac quod vis - Ama e fa ci che vuoi. Quanto dice Agostino la verit, se abbiamo capito bene la parola amore. Ama e fa ci che vuoi, ma dobbiamo realmente essere penetrati nella comunione con Cristo, esserci identificati con la sua morte e risurrezione, essere uniti a Lui nella comunione del suo Corpo. Nella partecipazione ai sacramenti, nellascolto della Parola di Dio, realmente la volont divina, la legge divina entra nella nostra volont, la nostra volont si identifica con la sua, diventano una sola volont, cos siamo realmente liberi, possiamo fare ci che vogliamo, perch vogliamo con Cristo, vogliamo nella verit e con la verit. Preghiamo quindi il Signore che ci aiuti in questo cammino cominciato con il Battesimo, un cammino di identificazione con Cristo che si realizza sempre di nuovo nellEucaristia. Nella terza Preghiera eucaristica diciamo: Diventiamo in Cristo un solo corpo
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e un solo spirito. E un momento nel quale, tramite lEucaristia e tramite la nostra vera partecipazione al mistero della morte e della risurrezione di
el a

Madonna della Fiducia

Cristo, diventiamo un solo spirito con Lui, siamo in questa identit della volont, cos arriviamo realmente alla libert.

Dove la fede degenera in intellettualismo nascono polemiche


Dietro questa parola la legge compiuta dietro questunica parola che diventa realt nella comunione con Cristo, appaiono al seguito del Signore tutte le figure dei Santi che sono entrati in questa comunione con Cristo, in questa unit dellessere, in questa unit con la sua volont. Appare soprattutto la Madonna, nella sua umilt, nella sua bont, nel suo amore. Lei ci d questa fiducia, ci prende per mano, ci guida, ci aiuta nel cammino dellessere uniti alla volont di Dio, come lei lo stata sin dal primo momento ed ha espresso questa unione nel suo Fiat. Finalmente, dopo queste belle cose, ancora una volta nella Lettera c

un accenno alla situazione un po triste della comunit dei Galati, quando Paolo dice: Se vi mordete e vi divorate a vicenda, guardate almeno di non distruggervi del tutto gli uni con gli altri [] Camminate secondo lo Spirito. Mi sembra che in questa comunit che non era pi sulla strada della comunione con Cristo, ma della legge esteriore della carne emergano naturalmente anche delle polemiche e Paolo dice: Voi divenite come belve, uno morde laltro. Accenna cos alle polemiche che nascono dove la fede degenera in intellettualismo e lumilt viene sostituita dallarroganza di essere migliori dellaltro. Vediamo bene che anche oggi ci sono cose simili dove, invece di inserirsi nella comunione con Cristo, nel Corpo di Cristo che la Chiesa, ognuno vuol essere superiore allaltro e con arroganza intellettuale vuol far credere che lui sarebbe migliore. Cos nascono le polemiche che sono distruttive, nasce una caricatura della Chiesa, che dovrebbe essere unanima sola ed un cuore solo. In questo avvertimento di San Paolo, dobbiamo anche oggi trovare un motivo di esame di coscienza: non pensare di essere superiori allaltro, ma trovarci nellumilt di Cristo, trovarci nellumilt della Madonna, entrare nellobbedienza della fede. Proprio cos si apre realmente anche a noi il grande spazio della verit e della libert nellamore. Infine, vogliamo ringraziare Dio perch ci ha mostrato il suo volto in Cristo, perch ci ha donato la Madonna, ci ha donato i Santi, ci ha chiamato ad essere un solo corpo, un solo spirito con Lui. Preghiamo che ci aiuti ad essere sempre pi inseriti in questa comunione con la sua volont, per trovare cos, con la libert, lamore e la gioia.

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B.

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(Discorso nel Pontificio Seminario Romano, 20/2/2009)

La guarigione del lebbroso e il Sacramento della Confessione


Nel Sacramento della Penitenza, Cristo ci purifica con la Sua misericordia infinita, ci restituisce alla comunione con il Padre celeste e ci d il Suo amore, la Sua gioia e la Sua pace.

n queste domeniche, levangelista San Marco ha offerto alla nostra riflessione una sequenza di varie guarigioni miracolose. Oggi ce ne presenta una molto singolare, quella di un lebbroso sanato (cfr. Mc 1,40-45), che si avvicin a Ges e, in ginocchio, lo supplic: Se vuoi, puoi purificarmi!. Egli, commosso, stese la mano, lo tocc e gli disse: Lo voglio, sii purificato!. Istantanea si verific la guarigione di quelluomo, al quale Ges domand di non rivelare il fatto, e di presentarsi ai sacerdoti per offrire il sacrificio prescritto dalla legge mosaica. Quel lebbroso sanato, invece, non riusc a tacere ed anzi proclam a tutti ci che gli era accaduto, cos che - riferisce levangelista - ancor pi numerosi i malati accorrevano da Ges da ogni parte, sino a costringerlo a rimanere fuori delle citt per non essere assediato dalla gente. Disse Ges al lebbroso: Sii purificato!. Secondo lantica legge ebraica (cfr. Lv 13-14), la lebbra era considerata non solo una malattia, ma la pi grave forma di impuri-

t. Spettava ai sacerdoti diagnosticarla e dichiarare immondo il malato, il quale doveva essere allontanato dalla comunit e stare fuori dallabitato, fino alleventuale e ben certificata guarigione. La lebbra perci costituiva una sorta di morte religiosa e civile, e la sua guarigione una specie di risurrezione. Nella lebbra possibile intravedere un simbolo del peccato, che la vera impurit del cuore, capace di allontanarci da Dio. Non in effetti la malattia fisica della lebbra, come prevedevano le vecchie norme, a separarci da Lui, ma la colpa, il male spirituale e morale. Per questo il Salmista esclama: Beato luomo a cui tolta la colpa e coperto il peccato. E poi, rivolto a Dio: Ti ho fatto conoscere il mio peccato, non ho coperto la mia colpa. Ho detto: Confesser al Signore le mie iniquit, e tu hai tolto la mia colpa e il mio peccato (Sal 31/32,1.5). I peccati che commettiamo ci allontanano da Dio, e, se non vengono confessati umilmente confidando nella misericordia divina, giungono sino a produrre la morte dellanima.

Questo miracolo riveste allora una forte valenza simbolica. Ges, come aveva profetizzato Isaia, il Servo del Signore che si caricato delle nostre sofferenze, / si addossato i nostri dolori (Is 53,4). Nella sua passione, diventer come un lebbroso, reso impuro dai nostri peccati, separato da Dio: tutto questo far per amore, al fine di ottenerci la riconciliazione, il perdono e la salvezza. Nel Sacramento della Penitenza Cristo crocifisso e risorto, mediante i suoi ministri, ci purifica con la sua misericordia infinita, ci restituisce alla comunione con il Padre celeste e con i fratelli, ci fa dono del suo amore, della sua gioia e della sua pace. Cari fratelli e sorelle, invochiamo la Vergine Maria, che Dio ha preservato da ogni macchia di peccato, affinch ci aiuti ad evitare il peccato e a fare frequente ricorso al Sacramento della Confessione, il Sacramento del Perdono, che oggi va riscoperto ancor pi nel suo valore e nella sua importanza per la nostra vita cristiana. (Angelus, 15/2/2009)

Tutti i diritti sui documenti pontifici sono riservati alla Libreria Editrice Vaticana. La versione integrale di questi documenti pu essere trovata in www.vatican.va

Aprile 2009 Salvami

Regina9

COMMENTO AL VANGELO III DOMENicA

Cristo risorto! Viva


La notizia della Resurrezione di Ges suscit nel Cenacolo e nel Sinedrio un clima febbricitante. Il tema era lo stesso, le testimonianze, per, del tutto differenti, e ancor pi i destinatari dei racconti. Il dogma della Resurrezione sarebbe stato fondamentale per la Religione ed era indispensabile la testimonianza, con una solida e fondata dichiarazione, di coloro che avevano visto Ges vivo, nei giorni successivi alla Sua morte.
Mons. Joo Scognamiglio Cl Dias, EP I GLi APOSTOLi ED iL SiNEDRiO DaVaNTi aLLa RESURREZiONE
L ipotesi che, una volta morto Ges, i Suoi discepoli abbiano rubato e occultato il Suo corpo, con lintento di diffondere la notizia della Sua Resurrezione, riappare con frequenza nel corso della Storia. Poco dopo che il Salvatore aveva operato il grande miracolo di riprendere la Sua vita umana in corpo glorioso, i suoi avversari, quelli stessi che avevano pianificato e voluto la Sua morte, comprarono la testimonianza di soldati venali e per timore e odio misero in circolazione questipotesi (cfr. Mt 28, 11-15). Ancora oggi, non raro ascoltare echi di questa insolente presa in giro.
10Salvami Regina Aprile 2009

Il contrario di fanatici e allucinati


Daltra parte, lidea di considerare la Resurrezione del Signore un mito nato dallallucinazione sofferta da poche persone, non fu estranea agli stessi Apostoli. Fu quello che accadde quando ascoltarono la narrazione fatta dalle Sante Donne dopo il loro incontro con Ges quel primo giorno (cfr. Lc 24, 1-11). Lo stesso fatto la conferma che i discepoli non possono essere stati gli autori di una favola su questo miracolo, poich lesperienza insegna quanto sia in funzione di un grande desiderio, o di un grande timore, che lallucinato comincia a vedere miraggi. L ipotesi che per pura allucinazione fossero stati gli Apostoli gli autori del mito della Resurrezio-

ne del Signore non smise di circolare attraverso le bocche e le penne degli eretici, in questa o in quellepoca. In realt, essi non avevano compreso la portata delle affermazioni del Signore su quanto sarebbe accaduto il terzo giorno dopo la Sua morte, non giungendo neppure alla condizione di temere o desiderare la Resurrezione, motivo che li indusse a negare, senza esitazioni, la veridicit della narrazione fatta dalle Sante Donne. Essi dimostrarono di essere del tutto estranei rispetto allaccusa di essere stati dei fanatici e allucinati a proposito della Resurrezione, poich non accettavano neppure la semplice possibilit che questa potesse effettivamente verificarsi. L esempio massimo della loro impostazione

di

PASQUA

la nostra Fede!
aVANGELOA
Essi poi riferirono ci che era accaduto lungo la via e come lavevano riconosciuto nello spezzare il pane. 36 Mentre essi parlavano di queste cose, Ges in persona apparve in mezzo a loro e disse: Pace a voi!. 37Stupiti e spaventati credevano di vedere un fantasma 38 Ma egli disse: Perch siete turbati, e perch sorgono dubbi nel vostro cuore? 39Guardate le mie mani e i miei piedi: sono proprio io! Toccatemi e guardate; un fantasma non ha carne e ossa come vedete che io ho. 40Dicendo questo, mostr loro le mani e i piedi. 41Ma poich per la grande gioia ancora non credevano ed erano stupefatti, disse: Avete qui qualche cosa da mangiare?. 42Gli offrirono una porzione di pesce arrostito; 43egli lo prese e lo mangi davanti a loro. 44 Poi disse: Sono queste le parole che vi dicevo quando ero ancora con voi: bisogna che si compiano tutte le cose scritte su di me nella Legge di Mos, nei Profeti e nei Salmi. 45 Allora apr loro la mente allintelligenza delle Scritture e disse: 46Cos sta scritto: il Cristo dovr patire e risuscitare dai morti il terzo giorno 47 e nel suo nome saranno predicati a tutte le genti la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme. 48 Vs Di questo voi siete testimoni. (Lc 24, 35-48).
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Apparizione del Signore nel Cenacolo (dettaglio), Cattedrale di Notre Dame, Parigi

Aprile 2009 Salvami

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Sergio Hollmann

di spirito si verific in San Tommaso, il quale si arrese soltanto di fronte a un fatto irrefutabile: mettere il dito nelle piaghe di Ges. Inoltre, negare la veridicit della Resurrezione, lanciando la calunnia di essere stata una invenzione di allucinati, corrisponderebbe, ipso facto, a riconoscere lesistenza di un miracolo di non molto minore portata: quello della conquista e riforma del mondo, portata a termine da un ridotto numero di deviati.

Domenica di Resurrezione nel Cenacolo


La Storia ci fa conoscere quanto, la mattina di quella Domenica, gli Apostoli si trovassero in uno stato di dolore e tristezza (cfr. Mc 16, 10). Mancava loro la speranza, poich nessuno di essi credeva allipotesi che il Maestro ritornasse in vita. I fatti si succedevano, ma nonostante le Sante Donne fossero entrate nel Cenacolo con molta agitazione per raccontare il sorprendente avvenimento di aver trovato vuoto il sepolcro e un Angelo al suo interno, nessuno di loro era indotto a supporre la Resurrezione. Senza dubbio, Pietro e Giovanni si diressero immediatamente al sepolcro, con Maria di Magdala, confermando al loro ritorno, il racconto delle Sante Donne: il sepolcro era vuoto (cfr. Lc 24, 1-12). Coloro che vivevano ad Emmaus tornarono a casa molto afflitti, sconsolati, commentando le esagerazioni secondo loro dellimmaginazione femminile. Subito dopo, Maria di Magdala ritorn al Cenacolo ad annunciare euforicamente lincontro che aveva appena avuto col Signore. Ancora dopo, le altre Sante Donne entrarono per narrare lapparizione di Ges Risorto. Anche sommando questi episodi ai precedenti, ancora una volta, non credettero alle loro parole (cfr. Mc 16, 1-11). Pietro si avvi al sepolcro e, al ritorno, afferm che di fatto
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il Signore era risorto, poich gli era apparso (cfr. Lc 24, 34). Alcuni gli credettero, altri no (cfr. Mc 16, 14). La notte, fu la volta dei due discepoli di Emmaus a dare la loro minuziosa testimonianza sul famoso avvenimento che sarebbe culminato con laprirsi dei loro occhi, riconoscendolo nello spezzare il pane (Lc 24, 35). Nel Cenacolo si trovavano tutti riuniti a commentare lapparizione del Signore a Pietro. Ancora, nonostante ci, la maggioranza continuava a negare la Resurrezione di Ges.

stimonianza di coloro che avevano visto Ges vivo, nei giorni successivi alla Sua morte. Nonostante i Suoi insistenti avvisi e profezie, se non ci fossero stati dei testimoni oculari, sarebbe stato difficile credere in un cos grande miracolo. proprio a questo punto che, pur essendo sprangate le porte e le finestre, Ges entr nel Cenacolo, iniziando il brano evangelico della Liturgia di oggi.

Considerazioni del Sinedrio di fronte al miracolo


Parallelamente a quanto si discuteva con tensione, suspense e una certa paura nel Cenacolo, i principi dei sacerdoti e il Sinedrio in generale discorrevano sulla narrazione fatta dai soldati, la quale rendeva evidente il fatto che Ges fosse risorto. Era unipotesi ardua ugualmente per loro, ma sapevano considerarla pragmaticamente, misurando bene tutti i danni che da una simile realt potevano derivare.

II APPaRiZiONE DEL SigNORE NEL CENacOLO


Le sette parole proferite da Nostro Signore sul Calvario hanno, con tutta ragione, meritato bellissimi commenti nel corso della Storia, ma la prima parola da Lui detta agli Apostoli, entrato nel Cenacolo, non merita minor attenzione.

Ges augura agli Apostoli la vera pace


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La mattina di quella Domenica, gli Apostoli si trovarono in uno stato di dolore e tristezza
In citt, celebrato gi il sabato, le attivit erano state riprese in tutta normalit. Soltanto nel Cenacolo e nel Sinedrio dominava la frenesia, in quelle ore del dopo cena. Il tema era lo stesso, le testimonianze, per, molto differenti, e ancor pi i destinatari dei racconti. Il dogma della Resurrezione fondamentale per la Religione ed era indispensabile la ferma te-

Mentre essi parlavano di queste cose, Ges in persona apparve in mezzo a loro e disse: Pace a voi! 37Stupiti e spaventati credevano di vedere un fantasma.

La pace augurata dal Signore lunica vera tra tante altre distorte e false. Colui che la augura agli Apostoli lo stesso Principe della Pace: si tratta della pace messianica, ricchissima di ogni specie di beni. Essa consiste nella tranquillit nata da una vita ordinata, come ci insegna San Tommaso, quando afferma che impossibile la sua esistenza al di fuori dello stato di grazia: Nessuno privo della grazia santificante se non a causa del peccato, ragione per cui luomo si allontana dal vero fine e stabilisce il fine in qualcosa di non vero. In questo modo, il suo appetito non aderisce principalmente al vero bene finale, ma a un bene apparente. Per questa ragione, senza la grazia santificante, non pu es-

serci vera pace, ma solamente una pace apparente.1 Quando qualcuno commette un peccato, il corpo, con le sue passioni, si ribella contro lanima, a cui dovrebbe stare sottomesso. A sua volta, lanima, che dovrebbe restare nellobbedienza a Dio, facendo la Sua volont, si ribella contro di Lui. Cos, viene distrutto lordine e, di conseguenza, la stessa pace. Per questo ci dice lo Spirito Santo: Non c pace per gli empi (Is 48, 22). L unica vera pace fu, pertanto, quella che Ges augur ai discepoli, penetrando nelle pareti del Cenacolo, per la sottilezza del Suo corpo glorioso. L Egli penetrato proprio come un raggio di Sole attraversa il cristallo: senza subire la minima alterazione. Che grande, divina e paterna dolcezza dovr aver caratterizzato il Suo timbro di voce in quelloccasione!

I discepoli erano immersi nel timore

Stupiti e spaventati credevano di vedere un fantasma.


A una paura, ne sopravveniva unaltra! I discepoli erano rinchiusi, presi dal panico che il Sinedrio potesse accusarli di aver trafugato il corpo del Signore e, allimprovviso, vedono un fantasma che si introduce

I principi dei sacerdoti e il Sinedrio in generale discorrevano sullipotesi della Resurrezione

nellermetico recinto attraverso pareti o porte o finestre chiuse, senza neppure annunciarsi. Per di pi questa reazione di tutti, dimostra quanto fosse loro difficile credere nella Resurrezione del Signore, nonostante fosse la quarta volta che Egli appariva. LEvangelista indica che il timore influ sui discepoli perch non riconobbero Ges, ma erano convinti di vedere qualche spirito. La paura solita pregiudicare la conoscenza chiara e fa in modo che la persona immagini di vedere fantasmi o mostri strani. [...] Il motivo per il quale i discepoli sospettavano che si trattasse di un qualche spirito certamente il fatto che Lui entr come dice San Giovanni con le porte chiuse, cosa che solo uno spirito avrebbe potuto fare.2 Sebbene li avesse salutati con insuperabile affetto e fatto udire linconfondibile timbro di voce di cui
Nonostante le Sante Donne fossero entrate nel Cenacolo con molta agitazione per raccontare il sorprendente avvenimento, nessuno di loro era indotto a supporre la Resurrezione
Risurrezione del Signore nel Cenacolo Cattedrale di Notre Dame, Parigi

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Sergio Hollmann

avevano tanta nostalgia, il timore li assorbiva completamente. Un altro fatto avrebbe determinato che si trattava dello stesso Salvatore, e non di un fantasma: Ges era penetrato nei loro cuori e aveva capito i loro pensieri, prova evidente che era proprio Lui Dio,3 poich questo non possibile neppure a uno spirito.

va ogni potere per far scomparire le Sue piaghe cicatrizzate, ma desider conservarle per portare in Se stesso un magnifico simbolo del Suo potere contro il demonio.

Ostacolo alla divina collera


Inoltre, ha voluto beneficiarci presso il Padre. La conservazione di

Le piaghe, simbolo del potere dellUomo-Dio contro il demonio

Ma egli disse: Perch siete turbati, e perch sorgono dubbi nel vostro cuore? 39Guardate le mie mani e i miei piedi: sono proprio io! Toccatemi e guardate; un fantasma non ha carne e ossa come vedete che io ho. 40 Dicendo questo, mostr loro le mani e i piedi.
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Ges desider conservare le sue piaghe per portare in S stesso il magnifico simbolo del Suo potere contro il demonio
queste cicatrici per noi di fondamentale importanza, poich costituiscono un poderoso ostacolo a che la santa e divina collera si sfoghi su di noi, a causa delle nostre colpe. Con questo dettaglio, Egli li irrobustisce nella Fede e li stimola alla devozione, poich, invece di eliminare le ferite che ha ricevuto per noi, ha preferito portarle al Cielo e presentarle a Dio Padre come riscatto per la nostra libert. Per questo, il Padre Gli ha dato un trono alla Sua destra, che contiene i trofei della nostra salvezza.5 Sulla Terra, Egli si serviva della parola al fine di chiedere al Padre perdono per i carnefici: Perdona loro perch non sanno quello che fanno (Lc 23, 34). In Cielo non ha bisogno di aprire bocca per farci ottenere il beneplacito: sufficiente mostrarGli le Sue cicatrici.

Secondo i nostri criteri strettamente umani, ci sembra pi logico, dopo la Resurrezione, che Ges riprendesse la Sua integrit fisica, facendo scomparire i segni dei tormenti della Sua P assione. Daltra parte, considerando i sentimenti della nostra natura, lesibire le piaghe ai discepoli avrebbe potuto causare loro una maggiore sofferenza, perch avrebbe ricordato loro il dramma di quei terribili giorni di sofferenza. La buona condotta teologica prende come base il principio infallibile: se Dio lo ha fatto, era la cosa migliore da farsi; per questo, ci resta da chiederci quali siano stati i motivi di tale condotta. Innanzitutto, per la Sua stessa gloria, proprio come avverr per i santi martiri quando riprenderanno i loro rispettivi corpi, nel giorno del Giudizio. Le cicatrici provenienti dai tormenti subiti in difesa della Fede, risplenderanno per tutta leternit. Infatti, le cicatrici delle ferite ricevute per una causa degna e giusta sono un eloquente e gloriosa testimonianza dei meriti e del valore di chi le ostenta.4 Ges Cristo ave14Salvami Regina Aprile 2009

dei buoni. Saranno un simbolo della Sua infinita misericordia, prova del Suo illimitato amore di Salvatore, disprezzato, rinnegato e oltraggiato da alcuni, e fonte inesauribile di benedizione e grazie per altri, oggetto di azioni di grazie e adorazione per tutta leternit. Confusione per gli uni, giubilo per gli altri. Quel giorno, dies irae, tutte le creature umane vedranno le Sue piaghe; pertanto, anchio potr adorarle e in loro rallegrarmi, se ho proceduto lungo la via della virt, della grazia e della santit. Attraverso questo mezzo, Ges fortifica la Fede degli Apostoli, eliminando qualunque pretesto per lincredulit o anche per un semplice dubbio, rendendoli veri testimoni, per tutti i secoli a seguire. Manifesta, inoltre, il Suo amore per loro, di conseguenza, anche per noi, offrendoci un poderoso stimolo per contraccambiare il Suo incommensurabile affetto, mettendoci nella disposizione di consegnarci a Lui interamente. L, in quelle Sante piaghe, troviamo uneccellente ancora per la nostra fiducia. Esse sembrano dirci: Abbiate fiducia; io ho vinto il mondo!(Gv 16, 33). Viviamo il consiglio di San Paolo: Corriamo con perseveranza nella corsa che ci sta davanti, tenendo fisso lo sguardo su Ges, autore e perfezionatore della fede. Egli in cambio della gioia che gli era posta innanzi, si sottopose alla croce, disprezzando lignominia, e si assiso alla destra del trono di Dio. (Eb 12, 1-2).

Infondono loro le forze per accettare i supplizi


Non possiamo scartare lipotesi che Ges abbia voluto far toccare agli Apostoli le Sue Sante piaghe per suscitare in loro la pazienza che avrebbero dovuto praticare di fronte alle immense difficolt che sarebbero loro sopravvenute, nella diffusione del Vangelo, da parte dei tiranni, dei gentili e dei loro stes-

Prova del Suo illimitato amore di Salvatore


I Santi Padri affermano che Nostro Signore abbia voluto conservare i marchi dei tormenti da Lui subiti, in vista del Giudizio Finale, per la confusione dei malvagi e la gioia

si connazionali. Le sacre stigmate, ora glorificate, infondevano la forza per accettare con rassegnazione, fermezza e coraggio tutti i supplizi a loro riservati. In questo modo, anche noi, nelladorazione di queste piaghe, siamo stimolati a sopportare, con calma, serenit e pace, le avversit cos comuni nel nostro passaggio per questa valle di lacrime. Quando qualcosa di sgradevole, doloroso o drammatico attraversa il nostro cammino, adoriamo i segni dei tormenti accettati dal Salvatore a nostro beneficio e sappiamo, in qualcosa, restituire una tale incommensurabile misericordia. In Cielo avremo uninnegabile gioia nel considerare le piaghe che ci hanno fatto ottenere la salvezza eterna: Il vostro cuore si rallegrer e nessuno vi potr togliere la vostra gioia (Gv 16, 22-23).

che non potevano credere in ci che i loro stessi occhi gli mostravano. LEvangelista scrive questo come fosse unattenuante per la colpa dei discepoli di non credere, insinuando che, se essi non credettero, fu pi per il desiderio della verit che per ostinazione contro la verit. A volte ci accade di non credere in quello che pi

realt, quello che gli stava succedendo. [...] Considerando alla lettera quello che qui detto (che loro non credevano), non si deve estendere questa incredulit a tutti quanti si trovavano nel Cenacolo, poich per lo meno coloro che dissero di aver visto il Signore come San Pietro e forse qualcun altro certamente credevano.7

Le sacre stigmate, ora glorificate, infondevano la forza per accettare tutti i supplizi
ci auguriamo, come successe a Giacobbe, quando gli raccontarono che suo figlio Giuseppe era vivo e a San Pietro, quando fu liberato dal carcere contro tutte le sue aspettative: credeva trattarsi di un sogno, e non della

Ges mangia per fortificare in loro la Fede

Ma poich per la grande gioia ancora non credevano ed erano stupefatti, disse: Avete qui qualche cosa da mangiare?. 42 Gli offrirono una porzione di pesce arrostito; 43egli lo prese e lo mangi davanti a loro.
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Gli Apostoli le hanno viste e toccate


Avranno gli Apostoli toccato le Piaghe di Ges? S, proprio come fece San Tommaso. Oh felix culpa! Autori di calibro sono del parere che gli Apostoli gli raccontarono la grazia di aver posto il dito nella piaga di Ges e da qui il suo famoso detto (Gv 20, 25). Non solo li aveva invitati a vedere e toccare, ma mostr loro i Suoi piedi e le Sue mani. Non sembra, infatti, credibile che essi rinunciassero a toccarLo, curiosi comerano di conoscerlo. Inoltre, se non Lo avessero toccato, sarebbe stato per il fatto di credere, senza necessit di questa prova; consta, per che non credettero solamente per il fatto di vederLo, come si dice in seguito.6 Questa reazione degli Apostoli sembrerebbe, a prima vista, determinata da una semplice incredulit, ma potrebbe anche essere il frutto di un inebriamento tale per cui si credevano pi in uno stato di sogno che di realt. Erano compenetrati da un cos grande giubilo nel vederLo risorto,

Una prova evidente che Ges stava tra loro, in corpo e anima, non essendo, pertanto, un fantasma, era il fatto che Lui mangiasse davanti a tutti. Questa una spiegazione unanime tra i commentatori; per, pare fosse anche perch Ges pensava di maniSergio Hollmann

Avranno gli Apostoli toccato le Piaghe di Ges? S, proprio come fece San Tommaso.
Cristo appare allApostolo San Tommaso Cattedrale di Notre Dame, Parigi

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Per pura carit e divina didattica, pensa di aiutarli, fortificando in loro la virt della Fede, con il mangiare di fronte a loro
Apparizione del Signore nel Cenacolo Cattedrale di Notre Dame, Parigi

festare in modo speciale la Sua stima per loro, accettando un alimento che Gli potessero offrire. Essendo il Suo Sacro Corpo glorioso, non aveva nessuna necessit di alimentarSi; pertanto, per pura carit e divina didattica, pensa di aiutarli, fortificando in loro la virt della Fede, con il mangiare di fronte a loro. quanto a questo riguardo commenta San Cirillo dAlessandria: Per fortificare ancora di pi la loro fede nella Resurrezione, chiese loro qualcosa da mangiare. Si trattava di un pezzo di pesce arrosto, che Ges prese e mangi in loro presenza. Non fece questo se non per mostrare con chiarezza che era proprio Lui, risorto, Lui che come prima e durante tutto il tempo della Sua Incarnazione mangiava e beveva con loro.8

su di me nella Legge di Mos, nei Profeti e nei Salmi.


interessante notare la differenza indicata da Ges quando ero ancora con voi tra il Suo corpo sofferente e glorioso. Nel primo caso, secondo quanto Egli stesso afferma, Si trovava in mezzo agli Apostoli per-

le Sacre Scritture, conforme il costume ebraico: il Pentateuco, i Profeti e i libri poetici; tra questi ultimi, i Salmi.
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Allora apr loro la mente allintelligenza delle Scritture.


Di fronte agli avvenimenti cos grandiosi verificatisi in quegli ultimi giorni, le rivelazioni fatte anteriormente dal Signore, ritornavano alla memoria degli Apostoli con pi nitidezza e contorni pi definiti. Quando i loro pensieri si calmarono per quello che Ges aveva detto e anche perch Lo avevano toccato e Lui aveva mangiato , il Signore apr loro lintelletto affinch comprendessero che era stato necessario che Lui soffrisse inchiodato sulla Croce. Spinge, pertanto, i Suoi discepoli a ricordare quello che aveva detto loro, cio, che gi aveva annunciato la Sua Passione nella Croce, della quale anticipatamente avevano parlato i profeti. Apre loro, inoltre, gli occhi della mente, in modo che comprendano le antiche profezie.9

Essendo il Suo Sacro Corpo glorioso, non aveva nessuna necessit di alimentarSi
ch le Sue condizioni fisiche possedevano le stesse caratteristiche degli altri. Dopo la Resurrezione, per, non si trovava ormai pi tra loro, per non essere in carne mortale. La Legge di Mos, i Profeti e i Salmi corrispondono alla divisione del-

Apr loro la mente e il cuore


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Poi disse: Sono queste le parole che vi dicevo quando ero ancora con voi: bisogna che si compiano tutte le cose scritte

16Salvami Regina Aprile 2009

Leopoldo Werner

Essi ebbero bisogno di uno speciale aiuto della grazia, per intendere le rivelazioni. Senza di Me non potete far nulla (Gv 15, 5), aveva affermato Nostro Signore. necessario che lo stesso Cristo Ges ci aiuti a interpretare le Sacre Scritture: ...il quale insegna come la realt si accorda alla profezia; pi ancora, nemmeno questo ci basta, necessario che Egli ci apra gli occhi della mente per poterLo vedere. questo il senso stesso della frase greca: Allora apr loro la mente, affinch potessero intendere le Scritture. Come osserva molto bene San Beda, present il Suo corpo per esser visto con gli occhi e toccato con le mani dai discepoli. Questo non basta: ricord loro le Scritture. Ancora non sufficiente: apr loro le menti affinch intendessero ci che leggevano.10
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Nostro Signore Ges Cristo, poich Questi sarebbe rimasto nel mondo per mezzo di loro. Niente doveva esser dimenticato: n la Passione con i suoi meriti, n la stessa vita del Divino Maestro, con i Suoi insegnamenti. Si concretizza, in questa occasione, unidentit di missione tra Ges e gli Apostoli. Del resto, nellorazione diretta al Padre, nellUltima Cena, Egli lo aveva gi rivelato: Le parole che hai dato a me

E disse: Cos sta scritto: il Cristo dovr patire e risuscitare dai morti il terzo giorno....

Cristo li costitu sacerdoti della Chiesa, per la salvezza e la santificazione delle anime
io le ho date a loro; essi le hanno accolte e sanno veramente che sono uscito da te e hanno creduto che tu mi hai mandato. Io ho dato a loro la Tua parola e il mondo li ha odiati perch essi non sono del mondo, come Io non sono del mondo. Come Tu mi hai mandato nel mondo, anchIo li ho mandati nel mondo (Gv 17, 8.14.18). Precedentemente, era giunto anche ad affermare: Chi ascolta voi ascolta Me, chi disprezza voi disprezza Me. E chi disprezza Me disprezza Colui che Mi ha mandato (Lc 10, 16). Per questo San Paolo dir pi tardi, con un tono di piena certezza: Lapostolo ministro di Cristo (I Cor 4, 1); e Dio stesso che parla per mezzo nostro (II Cor 5, 20). I discepoli dovranno predicare e diffondere la Chiesa in ogni luogo, con la stessa autorit divina con cui Cristo ha realizzato la Sua missione nel mondo, come ci riferiscono San Matteo: Tutto quello che legherete sopra la terra sar legato anche in cielo e tutto quello che scioglierete sopra la ter-

ra sar sciolto anche in cielo (18, 18) e San Marco: Andate in tutto il mondo e predicate il vangelo ad ogni creatura (16, 15). Cristo li costitu sacerdoti della Chiesa, per la salvezza e la santificazione delle anime, rendendoli eredi e partecipi del Suo sommo ed eterno sacerdozio. Questa missione continua ancora ai giorni nostri e dovr continuare fino alla fine dei tempi, attraverso il ministero sacerdotale. Proprio come Ges, il presbitero d Gloria a Dio nel pi alto dei cieli e pace in terra agli uomini che egli ama (Lc 2, 14). lui lalter Christus: Come il Padre ha mandato me, anchio mando voi (Gv 20, 21). Cos, lopera universale di redenzione e di trasformazione del mondo portata dal Signore Ges, con tutta la sua divina efficacia, Egli continua a operarla, e continuer sempre, per mezzo dei suoi ministri.11

Sono innumerevoli le profezie a questo riguardo, certamente ben note agli Apostoli. Su questa materia, ricchissima la quantit di commenti scaturiti dalla penna dei Dottori e Padri della Chiesa.

Summa Teologica II-II, q. 29, a. 3 ad 1. MALDONADO, SJ, Pe. Juan de. Comentarios a los cuatro Evangelios II Evangelios de San Marcos y San Lucas. Madrid: BAC, 1951, pag.817. Cf. idem, ibidem. PETRARCHA, Franciscus. De remediis utriusque fortun. l.2, 77. AMBROSIUS MEDIOLANENSIS, Sanctus. Expositio Evangelii Secundum Lucam, l.10 (PL 15:1.846). MALDONADO, SJ, Op. cit., pap. 820. Idem, ibidem. CIRILLUS ALEXANDRINUS, Sanctus. Explanatio in Luc Evangelium, 24, 38 (PG 72, 948). Idem, in Lc. 24, 45 (PG 72, 949). MALDONADO, SJ, Op. cit., p.826827. Cf. PIO XI. Enciclica Ad catholici sacerdotii, 20/12/1935, n.12.
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III GES cONTiNUa aD OPERaRE PER MEZZO DEi SUOi MiNiSTRi


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e nel suo nome saranno predicati a tutte le genti la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme. 48Di questo voi siete testimoni.

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Il Vangelo di questa III Domenica di Pasqua si chiude col chiarimento formale e categorico da parte di Ges agli Apostoli, riguardo la missione che affidava loro. Approfitta di questa occasione per conversare sul pi importante tema per loro e, quindi, per la Santa Chiesa nascente. Si trattava di assumere la stessa missione di

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La misericordia divina, tavola di salvezza


Quando il Verbo Si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi, iniziata una nuova era. Con lo spargimento del Suo preziosissimo Sangue, Ges ha portato sullaTerra una nuova prospettiva di relazioni del Creatore con lumanit e degli uomini tra loro. La misericordia ha vinto la giustizia.

Madre Mariana Morazzani Arriz, EP

ellAntico Testamento, le manifestazioni dellonnipotenza di Dio avevano un carattere marcatamente legato alla giustizia, con lobiettivo di incutere nelle anime il timore e il rispetto. Cos avvenne, per esempio, quando furono consegnate a Mos le tavole della Legge sul monte Sinai: Appunto al terzo giorno, sul far del mattino, vi furono tuoni, lampi, una nube densa sul monte e un suono fortissimo di tromba: tut-

to il popolo che era nellaccampamento fu scosso da tremore. [...] Il monte Sinai era tutto fumante, perch su di esso era sceso il Signore nel fuoco e il suo fumo saliva come il fumo di una fornace: tutto il monte tremava molto (Es 19, 16-18). Per ottenere il perdono dei peccati, gli uomini dovevano ripararli per mezzo di una vita di penitenza e, frequentemente, sentivano pesare su di s, per lo meno in parte, il duro castigo imposto per le loro colpe. Tale il caso di Mos, il grande legislatore

di Israele, che la Scrittura elogia come il pi umile degli uomini. A causa di una sola infedelt, vide chiudersi davanti a lui le porte della Terra Promessa e pot appena contemplarla dallalto del monte Nebo (cfr. Dt 32, 48-52). Una circostanza simile capitata al re Davide, la cui colpa gli caus, nel corso degli ultimi anni di vita, grandi dissapori allinterno della sua stessa famiglia (cfr. II Sam 15ss; I Re 1), e il cui pentimento esemplare lo port a comporre gli insuperabili Salmi Penitenziali.

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In un modo diverso, scendendo sulla terra e incarnandoSi nel grembo virginale di Maria, il Figlio di Dio ha voluto attirarci con la bont del Suo Cuore: Dio non ha mandato il Figlio nel mondo per giudicare il mondo, ma perch il mondo si salvi per mezzo di lui (Gv 3, 17). Per mezzo del Suo esempio di vita, consigli e parabole, istru gli uomini abituati fino ad allora alla legge del Taglione rispetto al dovere di perdonarsi mutuamente le offese e compatire i mali altrui. Col trascinante modello della sua condotta, insegn ad accogliere i peccatori pentiti: Ges, vista la loro fede, disse al paralitico: Figliolo, ti sono rimessi i tuoi peccati (Mc 2, 5); o ancora: Neanchio ti condanno; v e dora in poi non peccare pi (Gv 8, 11b). La soprannaturale influenza che Ges esercitava sui suoi discepoli, ottenne la trasformazione radicale dei loro cuori. Cos, per esempio, i figli di Zebedo, ai quali Egli stesso aveva dato il nome di Boanrghes, figli del tuono (cfr. Mc 3, 17), divennero specchi perfetti della mansuetudine del loro Maestro e Giovanni merit lappellativo di Apostolo dellAmore. Le stesse dispute con i farisei, nelle quali il Signore mostra una forte intransigenza, sono altrettante manifestazioni di questo Suo desiderio di convertire tutti, incluse quelle anime accecate dalla malizia delle passioni. Le sue lacrime su Gerusalemme, la citt dove sarebbe stato crocifisso, sono leloquente testimonianza del dolore dellUomo-Dio nel costatare il rifiuto di cui sarebbe stato oggetto da parte di quella generazione e di tante altre lungo i secoli. Tutto nel Salvatore invitava gli uomini alla fiducia e allabbandono nelle mani della Provvidenza, nella cer-

Sacro Cuore di Ges Cattedrale dellAssunzione (Assunzione, Paraguai)

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Gustavo Kralj

Ges ha portato sulla Terra lera della misericordia

tezza di essere accolti con la benignit di un Padre o di un Amico. L illustre teologo domenicano Don GarrigouLagrange cos commenta: Il Vangelo intero la storia della misericordia di Dio a favore delle anime, per quanto lontane esse siano da Lui, come la Samaritana, Maddalena, Zaccheo o il buon ladrone; in favore di noi tutti, la ragione per cui il Padre ha tollerato che Suo Figlio fosse vittima di espiazione.1 Quando il Verbo Si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi (Gv 1, 14), iniziata una nuova epoca. Ges ha fondato la Sua Chiesa, istituito i sacramenti e, con lo spargimento del Suo Preziosissimo Sangue, ha portato sulla Terra una nuova prospettiva di relazioni del Creatore con lumanit e degli uomini tra loro. Lera della Legge era terminata. La misericordia aveva vinto la giustizia.

li nelle privazioni.3 Poco pi avanti, egli afferma: Tutta la vita cristiana si riassume nella misericordia, per quanto riguarda le opere esterne.4 Daltra parte, il menzionato passo di San Luca: Siate misericordiosi, San Matteo la scrive in termini differenti, ma con identico senso: Siate perfetti, cos come il vostro Padre celeste perfetto (Mt 5, 48). Ossia, il cristiano deve cercare di essere perfetto come lo lo stesso Dio, ma raggiunger questo grado supremo solo se praticher la virt della misericordia.

Condizione assoluta per la salvezza della nostra anima


La misericordia definita da SantAgostino come la compassione del nostro cuore per la miseria altrui, che ci porta a soccorrerla, se possiamo. 2 Esercitare questa virt non un dovere soltanto degli uomini che desiderano la perfezione. Al contrario, Ges ha ordinato che tutti la pratichino, affermando categoricamente: Siate misericordiosi, e proponendo, subito dopo, il supremo esempio del Padre: come anche vostro Padre misericordioso (Lc 6, 36). Fare uso della misericordia condizione assoluta per ottenere il perdono dei peccati e la salvezza della propria anima, come dice il Vangelo in un altro passo: Se voi non perdonerete agli uomini, neppure il Padre vostro perdoner le vostre colpe (Mt 6, 15). Ancor pi, ci insegna San Tommaso che in se stessa, la misericordia la maggiore delle virt, perch una sua caratteristica il condividere con gli altri e, ancor pi, soccorrer20Salvami Regina Aprile 2009

I nostri peccati, per quanto gravi e numerosi siano, non riusciranno a logorare la Sua bont
A prima vista, ci sembra estremamente difficile, e addirittura impossibile. Come potremo noi, povere creature, assomigliare a un Dio infinitamente superiore, le cui virt sono la stessa sostanza del Suo Essere? Non ci dimentichiamo, per, che lo stesso Signore ha affermato: Il mio giogo infatti dolce e il mio carico leggero (Mt 11, 30). Nessuna virt pu essere praticata in modo stabile con il puro e semplice sforzo della nostra natura, ma con lausilio della grazia divina diventiamo capaci di imitare Dio e di essere specchi della perfezione che Lui per essenza.

pietosirsi delle nostre miserie, non sperimenta la minima tristezza, visto che Egli la Somma Felicit. In questo senso, afferma San Tommaso: Non adeguato alla natura di Dio rattristarSi per la miseria di un altro, ma a Lui proprio, al massimo, far cessare questa miseria, se per miseria intendiamo una qualunque mancanza.5 In un altro passo, il Dottor Angelico sottolinea che attraverso la misericordia il Creatore rende palese il Suo potere: Essere misericordioso proprio di Dio, ed principalmente con la misericordia che Egli manifesta la Sua onnipotenza.6 Il Salmo 103 ci offre una bellissima sintesi delle disposizioni di Dio in relazione al peccatore penitente, molto differenti dai sentimenti di odio e di vendetta comuni alle anime egoiste e lontane dalla grazia: Buono e pietoso il Signore, lento allira e grande nellamore. Egli non continua a contestare e non conserva per sempre il suo sdegno. Non ci tratta secondo i nostri peccati, non ci ripaga secondo le nostre colpe. Come il cielo alto sulla terra, cos grande la sua misericordia su quanti lo temono; come dista loriente dalloccidente, cos allontana da noi le nostre colpe. (Sal 103, 8-12).

Dio quasi necessita della nostra fragilit e miseria


La considerazione della misericordia divina deve riempirci di fiducia e di trasporto verso Dio: i nostri peccati, per quanto gravi e numerosi siano, non riusciranno a logorare la Sua bont o esaurire la Sua pazienza. Al contrario, commessa la mancanza, Egli, il pi delle volte, non invia il castigo immediatamente, ma aspetta, a somiglianza del padre misericordioso, nella speranza che lo sventurato traviato riprenda il cammino della casa paterna e quando lo avvista da lontano, gli corre incontro, mosso da compassione, gli si getta al collo e lo bacia con te-

Con la misericordia, Dio manifesta la Sua onnipotenza


La parola compassione dal latino com-passio, soffrire con denota una certa tristezza o sofferenza da parte di colui che si china verso il misero. Dio, per, nellim-

nerezza, senza neppure dar ascolto alle proteste di pentimento del colpevole (cfr. Lc 15, 11-24). Infinitamente superiore a quel buon padre, Dio non solo fa uso della generosit, ritardando un intervento definitivo della Sua giustizia, ma crea Egli stesso le grazie necessarie a stimolare le coscienze e convertire i peccatori pi incalliti. Chi c di cos indulgente e comprensivo esclama SantAgostino , chi cos disponibile in misericordia? Pecchiamo e viviamo; aumentano i peccati e si va prolungando la nostra vita; si bestemmia tutti i giorni, e il sole continua a nascere sopra buoni e cattivi. Da tutti i lati ci invita alla correzione, da tutte le parti, alla penitenza, parlandoci per mezzo dei benefici delle creature, concedendoci tempo per vivere, chiamandoci con la parola del predicatore, per mezzo dei nostri pensieri intimi, con la sferza dei castighi, con la misericordia della consolazione.7 Per usare un linguaggio analogico, si potrebbe dire che Dio necessita della nostra fragilit e miseria per dare uno sbocco alla Sua traboccante bont che sgorga dalle sue viscere di misericordia (Lc 1, 78). Se tutti gli uomini fossero fedeli alla grazia ed esimi osservanti dei Comandamenti, senza mai sviarsi o cadere, i tesori della misericordia divina rimarrebbero per sempre racchiusi negli splendori del Padre Eterno, sconosciuti dagli angeli, ignorati dai giusti, e questo aspetto cos essenziale della Sua gloria smetterebbe di risplendere nellordine della creazione.

Il Figlio di Dio ci ha collocato alla destra del Padre


Tutti gli accadimenti sono permessi da Dio, sebbene non sempre abbiano origine da una Sua espressa volont. Molte volte il Creatore Si serve di circostanze prodotte dalla cattiveria delle creature, per trarne beni maggiori, nei quali riful-

Statua pellegrina del Cuore Immacolato di Maria degli Araldi del Vangelo

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Gustavo Kralj

ge in modo brillante il potere della Sua misericordia. Nel corso della Storia, osserviamo questa costante: alle colpe commesse, Dio risponde con squisita clemenza; ai grandi disastri provocati dallinfedelt di alcuni, si succedono recuperi la cui bellezza eccede quella del piano anteriore; invariabilmente i disegni di Dio si compiono, senza che la Sua gloria ne resti macchiata o sminuita. Tale il caso del peccato del primo uomo in Paradiso, le cui stigma tutti noi portiamo, e che ha avuto come conseguenza la privazione della grazia e del Cielo per lui e la sua discendenza. Qual la risposta divina? Ha elevato ad altezze inimmaginabili la natura umana decaduta, inviando al mondo il Suo Unigenito, il quale, dopo aver compiuto la purificazione dei peccati si assiso alla destra della maest nellalto dei cieli (Eb 1, 3b), conforme quanto gli era stato detto: SiediTi alla Mia destra (Sal 109, 1). A questo riguardo afferma San Leone Magno, in uno dei suoi sermoni sullAscensione: E, in verit, doveva essere grande e ineffabile motivo di giubilo che, alla presenza di una santa moltitudine, una natura umana si elevasse al di sopra della dignit di tutte le creature celesti, oltrepassasse gli ordini angelici e salisse pi in alto degli arcangeli, e neppure cos potesse attingere il termine della sua ascensione se non quando, assisa presso leterno Padre, fosse associata al trono di gloria di Colui la cui natura era unita nel Figlio. [...] Oggi non solo siamo stati confermati come possessori del Paradiso, ma persino penetriamo con Cristo nellalto dei Cieli, avendo ottenuto, per lineffabile grazia di Cristo, molto pi di quanto abbiamo perduto per invidia del diavolo. Quelli che il virulento nemico ha espulso dalla felicit dellabitazione primitiva, il Figlio di Dio, avendoci incorporato a S, li ha collocati alla destra del Padre.8
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Questo il senso pi profondo delle parole che la Liturgia canta alla Vigilia Pasquale, nel celebrare la resurrezione del Signore: Il peccato di Adamo indispensabile, poich Cristo lo dissolve nel Suo amore; o colpa tanto felice da meritare la grazia di un cos grande Redentore!.9 Frase sconcertante a prima vista, ma la cui realt non si pu obiettare, e che si coniuga mirabilmente con laffermazione di San Paolo: Laddove abbondato il peccato, ha sovrabbondato la grazia (Rm 5, 20b).

ti gli uomini, l rappresentati nella persona dellApostolo Giovanni, una Madre che intercedesse per loro in ogni necessit, come un tempo aveva supplicato a favore degli sposi, nelle nozze di Cana: Non hanno pi vino (Gv 2, 3b). Che lascito pi prezioso avrebbe potuto darci se non lasciarci Maria, Colei che aveva scelto fin dalleternit per essere Sua Madre?

Desidero salvare tutte le anime


Nel corso dei secoli, il Signore non ha smesso di prodigare manifestazioni della Sua misericordia. Sarebbe troppo lungo enumerarle. Sono stati messaggi con i quali la Provvidenza Divina ha voluto chiamare il mondo alla conversione, cercando di toccare i cuori per mezzo della tenerezza di un Dio ebbro damore per le creature. Pensiamo, per esempio, alle apparizioni di Ges a Santa Margherita Maria Alacoque, nel secolo XVII, con la richiesta di diffondere la devozione al Suo Sacro Cuore. Molto pi recentemente, nella prima met del secolo scorso, Santa Maria Faustina Kowalska riceveva da Ges lappello che port il Papa Giovanni Paolo II a istituire la festa della Divina Misericordia la prima domenica dopo Pasqua, secondo il desiderio espresso dallo stesso Signore. Egli le disse, nel febbraio del 1937: Le anime si perdono, nonostante la Mia amara Passione. Offro loro lultima tavola di salvezza, ossia, la Festa della Mia Misericordia. Se non adorano la Mia misericordia, moriranno per tutta leternit. Segretaria della Mia misericordia, scrivi, parla alle anime di questa grande misericordia, poich prossimo il giorno terribile, il giorno della Mia giustizia.11 In unaltra occasione, il Divino Messaggero le avrebbe rivelato chiaramente la sua speciale predilezione per i pi miseri: Figlia mia, scrivi che, quanto maggiore la miseria di unanima, tanto maggiore

Tutti noi siamo come un figlio malato che attrae su di s le attenzioni del Padre
Intanto, il Padre non Si limitato ad inviare, nella pienezza dei tempi, il Suo amato Figlio per riscattare gli uomini dalla vile schiavit del peccato. Dopo la morte di Ges Cristo afferma Don Garrigou-Lagrange sarebbe bastato che le nostre anime fossero vivificate e conservate da grazie interiori, ma la divina Misericordia ci ha dato lEucaristia. Nel giorno di Pentecoste, rinnovato per ognuno di noi dal Sacramento della Cresima, lo Spirito Santo venuto ad abitare in noi. Dopo le nostre reiterate cadute personali, troviamo lassoluzione, ogni volta che la nostra anima desidera sinceramente ritornare a Dio. Tutta la Religione Cristiana la storia della misericordia del Signore.10 Ed ancora, negli ultimi istanti della sua Passione, volendo dissipare qualsiasi timore in relazione alla Sua eccelsa maest, il Redentore ha voluto assegnare a tut-

il diritto che ha alla Mia misericordia e [invita] tutte le anime a confidare nellinconcepibile abisso della Mia misericordia, poich desidero salvarle tutte.12 In queste commoventi parole comprendiamo la brama di Ges, di liberare le anime dalle loro debolezze e peccati. Tutti noi siamo come un figlio malato che attrae su di s le attenzioni del Padre, che conosce le sue necessit e desidera alleviarlo dal male; o come una pecora smarrita, per amore della quale il pastore non dubita neanche un attimo a lasciare le altre novantanove nella montagna per andare a cercarla (cfr. Mt 18, 12). Poniamo allora tutta la nostra fiducia nel divino Medico e facciamo uso dellefficace rimedio che Egli ci offre.
GARRIGOU-LAGRANGE, Reginald. Les perfections divines, extrait de louvrage Dieu, son existence et sa nature. 4me ed. Paris: Gabriel Beauchesne, 1936, pag.176. Summa Teologica II-II, q.30, a.1. Idem, II-II, q.30, a.4. Risp. Idem, II-II, q.30, a.4. ad 2. Idem, I, q.21 a.3. Cf. Summa Teologica II-II, q.30, a.4. Risp. AUGUSTINUS, Sanctus. Enarrationes in Psalmos. Ps.102, 16 (PL 36, 1330). Sermo 1 de Ascensione, 4. In: LEO MAGNO. Sermes. Trad. Srgio Jos Schirato e outros. 2. ed. So Paulo: Paulus, 2005, p. 171. Proclamazione della Pasqua Vigilia Pasquale. GARRIGOU-LAGRANGE, Op. cit., pagg.181-182. KOWALSKA, Mara Faustina. Diario. La Divina Misericordia en mi alma. Trad. Eva Bylicka. Granada: Levntate, 2003, pag. 377. KOWALSKA, Op. cit., pag.429.

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Apparizione del Cuore di Ges a Santa Margherita Cattedrale di Lisieux, Francia

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Sergio Hollmann

3 ANNiVERSARiO DEl FONDO MiSERiCORDiA

Amore effettivo al prossimo


Mentre si sta per concludere il terzo anno del Fondo Misericordia, gli Araldi del Vangelo sono lieti di condividere con i loro amici e simpatizzanti, i risultati di questa iniziativa assistenziale e nel contempo presentano il loro progetto pi recente.
Don Loureno Isidoro Ferronatto, EP

l Fondo Misericordia ideato e amministrato dagli Araldi del Vangelo ha lobiettivo di aiutare materialmente le comunit della Chiesa nelle loro opere di evangelizzazione, contribuendo cos ad un mondo pi accogliente e solidale, dove regni la giustizia e la pace. Per questo, ricorre alla generosit dei collaboratori e simpatizzanti degli Araldi del Vangelo, esponendo le incalzanti necessit delle istituzioni religiose, parrocchie o entit di interesse sociale. Per garantire la sua idoneit, ogni progetto presentato deve contare sull approvazione dellordinario locale.

Fin dallinizio, tre anni fa, il Fondo Misericordia ha convogliato risorse a pi di quaranta citt di diversi Stati del Brasile. Soltanto nel 2008, sono state beneficiate dieci arcidiocesi, diciotto diocesi, due prelazie, quarantanove parrocchie, ventitre conventi, tre comunit di Vita Consacrata, cinque associazioni benefiche, un ospedale, una scuola, otto asili e unassociazione culturale.

Casa di riposo Madonna della Mercede


Il pi recente progetto del Fondo Misericordia vuole beneficiare un ospizio nella citt di So Caetano do Sul, Brasile: la Casa di riposo Madonna della Mercede. Condotta dalla Congregazione delle Suore degli Anziani Abbandonati, questa istituzione accoglie un gran numero di anziani senza mezzi e che, in molti casi, sono completamente soli al mondo. Malgrado non ricevano una sovvenzione dal governo per le loro attivit assistenziali, le suore sono riuscite a mantenere lopera grazie a donazioni di ami-

Decine di diocesi beneficiate


Con questo mezzo, gli araldi hanno potuto aiutare un considerevole numero di brasiliani nella costruzione e ristrutturazione di seminari, chiese o conventi, nella manutenzione di ospedali, ricoveri e asili, nellacquisto di auto o barche per facilitare lazione missionaria, come pure nella distribuzione di alimenti per le comunit pi bisognose.
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ci, simpatizzanti e convenzioni sporadiche con imprese private. Con le immaginabili difficolt, esse mantengono tutto nel pi perfetto ordine: refettorio, cucina, dormitori, lavanderia, sale per le prestazioni mediche, ecc. Chi visita la Casa di riposo Madonna della Mercede rimane, soprattutto, profondamente colpito dalla bont e dallaffetto delle suore verso gli anziani. Al momento, i numerosi problemi finanziari che lospizio si trova ad affrontare, hanno spinto la superiora, Suor Blazina Suarez, a sollecitare laiuto degli Araldi del Vangelo. Comprendendo la reale necessit di questa benemerita istituzione, i coordinatori del Fondo Misericordia hanno lanciato una campagna di raccolta di fondi a favore della Casa di riposo Madonna della Mercede. Invitiamo tutti i lettori della Rivista Araldi del Vangelo, come anche tutti i nostri amici e benefattori, a collaborare a questopera di carit in appoggio agli anziani carenti di risorse materiali.

Per mezzo di questatto concreto di aiuto, ci si trover a partecipare al carisma delle Suore, continuatrici della missione di Cristo, che pass per questo mondo facendo il bene (At 10, 38). Tutti coloro che contribuiranno a questa campagna staranno anche, in qualche modo, accogliendo, prendendosi cura e dando ogni tipo de assistenza materiale e spirituale agli anziani abbandonati.

visitanti dellasilo sono rimasti impressionati con il trattamento dato dalle Suore degli Anziani Desamparados aos idosos.

Casa daccoglienza Madonna della Mercede I

Localidat beneficiate dal Fondo Misericordia


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a campagna Misericordia ha gi aiutato migliaia di persone di 41 citt del Brasile. Queste sono: Borba, Crato, Caxias, Coari, Bonfim, Ararenda, Recife, Botucatu, Ibipor, Maranduba, Bom Jesus dos Perdes, Coronel Fabriciano, Dorados, Montes Claros, Bom Jesus do Itapoana, Nova Friburgo, San Paolo, Palhoa, Juiz de Fora, Crateus, Itauna, Crucilndia, Campo Grande, Queluz, Rio de Janeiro, Pesqueira, Trs Pontas, Londrina, Cu Azul, Macei, Mairipor, Mogi das Cruzes, Joinville, Rio Grande, Campo Limpo Paulista, Campo Moro, Tomas Coelho, Lagoinha, Maringa, Iguatu, Alagoinha. Il prossimo aiuto del Fondo Misericordia andr alla citt di So Caetano do Sul.

3 Alcuni dei progetti appoggiati: costruzione del seminario diocesano di Nova Friburgo (foto 1); rinnovazione del materiale della TV Novo Milnio di Maring (foto 2, Mons. Anuar Battista Arcivescovo di Maring, Brasile, riceve una video camera professionale); asilo infantile mantenuto dallAssociazione Opere Sociali Santa Croce, a San Paolo (foto 3).
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Brasile Il vescovo ausiliare di San Paolo, Mons. Joo Mamede Filho, ha presieduto lEucaristia per gli esponenti della Pastorale della Salute nella Cattedrale della Sede. Circa 2 mila persone hanno partecipato allincontro, realizzato in occasione dellAnno Paolino.

Portogallo Il 7 marzo, pi di 2.300 persone si sono riunite nel Salone Multiuso de Guimares per partecipare allIncontro regionale delle famiglie dellApostolato dellOratorio. La solenne Eucaristia e Adorazione al Santissimo Sacramento hanno marcato a fondo levento.

Repubblica Dominicana L8 anniversario dellapprovazione pontificia degli Araldi del Vangelo stata commemorata a Santo Domingo con una solenne Eucaristia presieduta dal Nunzio, Mons. Jzef Wesolowski.
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Messico Nella solennit di San Marrone, la comunit libanese diretta dal suo Eparca, Mons. George Saad Abi Younes, si consacrata allImmacolato Cuore di Maria.

8 ANNiVERSARiO DEllAppROVAZiONE PONTifiCiA DEGli ARAlDi

Felice coincidenza
Con una rimarchevole omelia sul significato dellessere araldi del Vangelo e sulle responsabilit che comporta questa missione, S.E. Rev.ma Mauro Piacenza ha presieduto la Messa commemorativa dell8 anniversario dellapprovazione pontificia degli Araldi del Vangelo, celebrata nella Chiesa di San Benedetto in Piscinula.

Segretario della Congregazione per il Clero

Mons. Mauro Piacenza

iamo qui, questa mattina, attorno allaltare di Dio, in questa Chiesa le cui mura sono pregne di preghiera e di storia, siamo qui soprattutto per rendere grazie a Dio per un anniversario dapprovazione pontificia, che felicemente coincide con la ricorrenza della Cattedra di Pietro. Sappiamo che la Cattedra di Pietro rappresenta soprattutto la roccia che Pietro, e il servizio pi alto che il Signore abbia assegnato in questo mondo; quello della verit e dellunit! Per questo si tratta del pi grande servizio di carit che si possa rendere al mondo.

Una missione che si interseca con quella di Pietro


Ora ci soffermiamo a considerare la missione degli Araldi, perch

in qualche modo la missione degli Araldi si interseca felicemente con la Cattedra di Pietro. Di ogni cristiano tipico essere sale della terra e, in qualche modo, araldo del Vangelo, ma in questo caso abbiamo un carisma particolare, approvato dalla Chiesa, per la evangelizzazione. Vorrei ricordare una espressione paolina: Cristo Ges venuto al mondo per salvare i peccatori (ITim 1, 15). Ecco largomento principale dellopera di evangelizzazione per cui voi siete Araldi del Vangelo. Sentiamo sovente parlare di solidariet in questo mondo, ed bene! Ci si preoccupa della giustizia in questo mondo, ed bene! Si parla di promozione di valori umani, ed bene! Tutte cose davvero ottime, ma vorrei sottolineare anche altro questa mattina. Ricordo che lo scopo primo della

missione in terra del Figlio di Dio e, dunque, anche della vostra missione, la salvezza integrale di ogni uomo, la salvezza integrale.

La pi preziosa carit che potete fare al mondo


Di questa salvezza, che liberazione dal peccato, dal non significato, dallinsignificanza, dalla tirannia della morte, voi dovete essere araldi. Ne siete infaticabili annunciatori confidando nella grazia che lavorer nelle anime anche per mezzo vostro. Di questa grazia, che lavora nelle anime, dovete essere umili e fervidi cooperatori. Cos sarete araldi della buona notizia. La buona notizia che la vita dei singoli, immancabilmente piena anche di guai e di sofferenze, non una avventura senza senso perch un giorAprile 2009 Salvami

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Siamo qui questa mattina, attorno allaltare di Dio, in questa Chiesa le cui mura sono pregne di preghiera e di storia; siamo qui soprattutto per rendere grazie a Dio per un anniversario dapprovazione pontificia

Franois Boulay

no tutti i conti saranno pareggiati. Che la storia non una vicenda iniqua e senza scopo; che niente va perduto di ci che si fa e si soffre perch tutto cospira a portarci ad un traguardo, ad un traguardo di verit, di pace e di amore. Siate dunque, Araldi ed un nome bellissimo della buona notizia. E quale questa buona notizia? La Buona Notizia che la morte vinta, che la tristezza, il terrore di finire nel nulla sono dissolti dal momento che il Figlio di Dio, per noi morto e risorto, stato messo a nostra disposizione, un destino di risurrezione, quindi di vita eterna. Siete araldi della Buona notizia; ovvero che non c peccato in noi che non sia gi stato inghiottito dal sacrificio di Cristo, poich ci lasciamo raggiungere dalla forza purificatrice di quel sangue preziosissimo che, dopo ogni indegnit e sconfitta, sempre dato a tutti la possibilit di ricominciare da capo; che non c potenza di male che possa infierire su di noi in modo indefinito se appena desideriamo rientrare nella comunione con Colui che ha vinto il mondo. Annunziate tutto questo,
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siate davvero araldi e sar un annuncio di gioia, sar la carit pi alta e pi preziosa che voi possiate fare al mondo, alla societ.

Evitare il pericolo di uno sdolcinato solidarismo


Ma ricordate che in questa missione esaltante ci sono due pericoli da evitare, due scogli nellevangelizzazione; il primo: la tentazione di risolvere il fatto salvifico che esige il salto coraggioso dellatto di fede in una serie di valori agevolmente trovabili sui mercati di questo mondo. Cos il Vangelo non pi precipuamente il Vangelo della morte redentrice, della Risurrezione, della Regalit di Cristo, ma diventa il Vangelo di un molliccio solidarismo, di un dialogo che non finalizzato alla missione, allora serve a niente, se non a perdere il tempo; e di questultimo dobbiamo rendere conto a Dio. Il dialogo metodo splendido per la missione, non un metodo per far salotto o per gli aperitivi, bens il metodo pi congruo per evangelizzazione nel rispetto di tutti nella carit per ciascuno. Non si tratta di promuove-

re marce ireniche per arrivare dove? a cosa? Non si tratta di fare manifestazioni per lecologia ecc. Certo, sono anche dei valori e come tali ad essi si deve porre attenzione e si devono anche perseguire in una tavolozza sinfonica, ma non sono dei valori supremi, sono dei mezzi. Se ci si ferma a questi valori, non si riesce a risalire allevento pasquale che tutti li fonda, e pi che evangelizzare, si viene mondanizzati. Pi che offrire riscatto, che viene dallalto, si da lillusione che lumanit possa riscattarsi da sola e questo non assolutamente possibile. Senza Cristo, non c riscatto; senza il sacrificio della croce non c possibilit di salvezza; senza leucaristia non c alcuna prospettiva. In questo modo si diventerebbe rappresentanti dei miti secolaristici, ma non gli Araldi del Vangelo.

La verit deve brillare pi negli atti che nelle parole


Una seconda tentazione quella di nascondere che lannuncio della Salvezza contestualmente anche annuncio della conversione; convertitevi e credete al Vangelo. (Mc 1, 15). Convertitevi. Convertitevi e credete al Vangelo il proemio a tutto ci che poi si deve fare. Evangelizzazione, non interpretazione soggettiva della Parola, secon-

do conformismi di moda o con ti- cedere perch mancheremo di cari- merai i tuoi fratelli (Lc 22, 32). Non ci confermano i messaggi della telemidezza di fronte alla cultura do- t verso il nostro prossimo. visione, n i messaggi dei giornali, o minante, ma annuncio coraggioso, Le vostre tre devozioni i messaggi delle radio e delle agenfranco, leale e senza compromessi. Non si accende una lucerna per Voi avete tre cardini che sono i zie mediatiche; ci conferma solo metterla sotto il moggio ma sopra il punti della vostra grande Resisten- Pietro. Tu confermerai i tuoi fralucerniere, perch faccia luce a tutti za allazione abrasiva dello spirito telli. lui che ha risposto a Ges: coloro che entrano nella casa. Al- del mondo; essi sono quelli che noi Tu lo sai, Signore, che ti amo (Gv. lora bisogna fare attenzione perch chiamiamo comunemente i tre bian- 21, 15). E noi ci mettiamo in questa la luce del Vangelo non venga sof- chi amori; il Santissimo Sacramento professione di Pietro: Tu lo sai, Sifocata sotto il moggio di una nostra dellAltare, la Vergine Immacolata, gnore, che ti amo! condotta incoerente o contraddit- il Santo Padre. *** Oggi, 22 febbraio, Cattedra di toria; la verit esige di risplendere LEucaristia, certo, il corpo danelle opere prima ancora che nel- to per noi, e da Esso, nato da Ma- San Pietro, data della firma del dele parole. Siamo servi, non siamo ria e dato per noi, proviene ogni ri- creto di Approvazione della vostra padroni del messaggio che annun- medio e salvezza non illusoria, ma Associazione. una coincidenza, un fatto fortuito, un caso? No. Sono ciamo. E ci dobbiamo conformare, vera. in tutte le nostre fibre al messagQuando Maria affonda le sue ra- le grandi linee della Divina Provgio che annunciamo. Questo richie- dici, dice San Luigi Maria Grignion videnza e noi crediamo a queste, e de fatica, lavoro, ascesi, ma anche de Montfort, in un anima, si pro- per abbandonarci alla Divina Provuna avventura splendida, la gran- ducono le meraviglie della Grazia. videnza ci abbandoniamo al Cuore de avventura del Vangelo. Non sot- Quando lo Spirito Santo, suo sposo, Addolorato e Immacolato di Maria. to il moggio di conformismi in voga la trova presente in unanima, vi pe- In quel Cuore noi cresciamo nelo dintimidazioni delle culture do- netra pienamente, manifestandosi la Ecclesialit, e crescendo in Essa cresciamo nellessere davvero Aralminanti, che vengono veicolate at- abbondantemente. traverso tutti i mezzi della comuIl terzo bianco amore, Pietro, il di di Cristo. Sia Lodato Ges Crinicazione, ma di quella cultura che Bianco Padre, la roccia. Tu confer- sto. viene veicolata piuttosto attraverso le dolci mozioni dello Spirito Santo, percepite nellorazione, soprattutto nella grande orazione di adorazione al Santissimo Sacramento dellaltare, nel calore della Maternit di Maria Santissima. La verit spesso scomoda, e perci talvolta capita, come ai tempi di Isaia, di sentirci almeno implicitamente dire non fateci profezie sincere, diteci cose piacevoli, profetateci illusioni. Qualche volta sembra che il mondo ci Il 22 febbraio, amici e terziari degli Araldi del Vangelo, si sono riuniti nella Chiesa di chieda questo. Ma San Benedetto in Piscinula per celebrare otto anni dellapprovazione pontificia noi non possiamo
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BEATO RAffAElE ARNiZ BARN

Leroicit di un annullamento totale


Il grande successo della sua vita fu accettare lapparente fallimento dei suoi ideali, conformandosi interamente alla volont divina. Nulla fece agli occhi umani, ma fu santo agli occhi di Dio, che giudica secondo il cuore e non dalle apparenze.

Suor Clara Isabel Morazzani Arriz, EP


cia e al sacrificio. Tanto le une che le altre saranno grandi davanti a Dio e le seconde non avranno meno merito delle prime. Il tribunale divino non giudica in base alle apparenze esteriori, ma secondo il grado di docilit alla volont di Dio. La storia del Beato Raffaele offre un esempio di questa dedizione piena e disinteressata di una vita che avrebbe potuto raggiungere un grande splendore mondano. gli portasse il Santissimo Sacramento. Impressionato dalla devozione di quel bambino, il prete acconsent e, a partire da quel momento, Raffaele non rinunci mai pi alla comunione domenicale. Il futuro del giovane Raffaele appariva roseo. La sua intelligenza penetrante, la vivacit della sua conversazione ed il suo bel tratto gli facevano conquistare tutte le simpatie e aumentavano lattrattiva naturale che esercitava su coloro che gli si avvicinavano. Una marcata propensione artistica completava lincanto della sua persona. Raffaele, tuttavia, sembrava pi propenso per la contemplazione delle cose celesti che per le banalit della vita terrena. Conduceva una vita simile a quella degli altri ragazzi della sua et, ma il suo sguardo si librava con facilit fino a Dio. Si sarebbe detto che la sua nobile anima sperimentava lesilio di questa valle di lacrime e ardeva

requentemente si pensa che la piena realizzazione di un uomo consista nellavere un buon successo nella vita, fare carriera, conquistare prestigio, ottenere unimportante fortuna. Non questo, tuttavia, ci che insegnano i Libri Sacri, in riferimento a chi si affanna ad accumulare ricchezze, senza utilizzarle per glorificare Dio: Non permarr luomo che vive nellopulenza, egli simile agli animali che si abbattono (Sal 48, 13) o Che giova alluomo guadagnare il mondo intero, se poi si perde o rovina se stesso? (Lc 9, 25). A Dio importa, prima di tutto, che luomo si conformi alla Sua santa volont. Non viene chiesto lo stesso a tutte le anime: le une saranno designate ad occupare alte cariche o a distinguersi con le opere, purch siano sempre centrate nellamore a Dio, le altre saranno chiamate alla rinun30Salvami Regina Aprile 2009

Un bambino privilegiato
Raffaele Arniz Barn nacque a Burgos in Spagna, il 9 aprile 1911, da una famiglia aristocratica. I suoi genitori, ferventi cattolici, lo educarono con la massima cura alla pratica dei comandamenti e allamore della virt. A 10 anni, vedendosi impossibilitato ad accompagnare i suoi compagni alla messa domenicale, essendo malato, supplic un sacerdote che

Divulgazione

nel desiderio di orizzonti sublimi. La risposta della Provvidenza a tali brame, da lei stessa innestate in quellinnocente giovane, non si sarebbe fatta aspettare.

In giovent, le prime avvisaglie della vocazione


A 19 anni, mentre era in casa di suo zio ad Avila, gli fu chiesto di portare una certa lettera allabate del monastero cistercense di San Isidro di Dueas. Questa visita sarebbe stata per lui il richiamo rivelatore della sua vocazione. Quello che ho visto e passato nella Trappa, avrebbe scritto pi tardi, le impressioni che ho avuto in questo santo monastero, non possono essere spiegate; per lo meno, io non riesco a spiegarle, solamente Dio lo sa. [] Ci che pi mi ha impressionato stato il canto della Salve Regina, allimbrunire, prima di andare a letto. [] Quello fu qualcosa di sublime.1 Infatti, fin dallepoca di San Bernardo, era costume nei monasteri cistercensi cantare la Salve Regina in gregoriano subito dopo la Compieta, in omaggio alla Santissima Vergine. Impressionato dalla sacralit di quellinno intonato da pi di 50 religiosi vestiti di abiti bianchi, Raffaele si sent invitato ad imitarli. Quel giorno, il progetto di darsi alla vita monacale cominci a germinare nella sua mente. Egli continu a condurre la sua vita comune. Date le sue doti per il disegno, studi per due anni nella scuola di architettura, a Madrid. Intanto, la grazia operava nel suo intimo una vera trasformazione, come egli stesso descrive: L [nella Trappa] a tu per tu con Dio e la propria coscienza, si muta il modo di pensare, il modo di sentire e, cosa pi importante, il modo di agire negli atti del mondo.2

dine dellautorit religiosa, Raffaele si pieg, per amore dobbedienza, riconoscendo in quellordine il primo passo verso la croce, che desiderava abbracciare. Part per Oviedo e l, dopo aver commemorato il Natale in una apparente gioia, comunic ai suoi genitori la decisione presa. Costoro, da buoni cristiani, la accolsero con vera emozione, ringraziando il dono che il Signore aveva loro concesso.

Una nuova tappa nella vita di Raffaele


Per il giovane Raffaele cominciava una nuova tappa: lasciava alle spalle le comodit, laffetto familiare, i passatempi mondani, le promesse di un brillante avvenire. Rinunciava soprattutto, a quello che la creatura umana possiede di pi radicato: la volont propria. Da quel momento questa si sarebbe trovata interamente conformata alla volont divina. Il 15 gennaio 1934, le porte della Trappa si aprivano al giovane postulante. Il suo cuore era pieno di buoni propositi, che egli riassunse con queste parole scritte pochi giorni prima: Voglio esser santo, davanti a Dio, e non davanti agli uomini; una santit che si sviluppi nel coro, nel lavoro, soprattutto, nel silenzio; una santit nota soltanto a Dio e di cui nemmeno io mi debbo rendere conto, perch, in tal caso, non sarebbe pi vera santit.4 Questa santit doveva essere raggiunta per mezzo di indicibili sofferenze e disgrazie, nellapparente inutilit, senza manifestarsi in nulla di esteriore. Il primo periodo di vita religiosa fu per Raffaele un vero paradiso. Se i digiuni e le mortificazioni alle volte gli strappavano delle lacrime, la sua anima si sentiva inondata di consolazioni. L umilt dimostrata nellaccuAprile 2009 Salvami

Rafael Arniz Barn prima del suo ingresso nella Trappa

La decisione di abbracciare la vita religiosa


Nel 1933, trovandosi di nuovo ad Avila, Raffaele sorprese suo zio con una notizia: aveva deciso di abbandonare il mondo e di entrare nellOrdine Cistercense, senza neppure avvisare i suoi genitori, residenti nel nord del paese, nella citt di Oviedo. Lo zio descrive cos limpressione che gli caus la decisione del nipote: Raffaele era fragile fisicamente, ma la forza che mancava al suo corpo laveva nella sua anima in una misura completa e traboccante. [] La sua volont era dacciaio; io avevo la ferma convinzione che quella determinazione era di Dio; non era un capriccio, n unimpressione, n un inganno; era il frutto divino di una corrispondenza alla grazia, che lo Spirito Santo Si degnava di sostenere con uno dei suoi pi preziosi doni: quello della forza.3 Per dissuaderlo dalla sua decisione di non andare prima ad Oviedo, suo zio ricorse al Nunzio Apostolico, che si trovava ad Avila. Davanti allor-

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pa, Gli consegnai quanto avevo e possedevo: la mia anima e il mio corpo Il mio affidamento fu assoluto e totale. giusto, dunque, che ora Dio faccia di me quello che Gli sembra opportuno e Gli piace, senza lamentela alcuna da parte La dura prova della malattia mia, senza nessun atto di ribellione. [] Dio non solamente ha accettato il mio Per Raffaele, la rottura col monsacrificio, quando ho lasciato il mondo, do ormai si era definitivamente conma mi ha chiesto un sacrificio ancora sumata. Tuttavia, non erano questi i pi grande, quello di farvi ritorno Fidisegni divini. Godeva di una granno a quando? Dio ha la parola. Egli d de felicit spirituale quando, in magla salute, Egli la toglie.6 gio, sent i primi sintomi della malattia che lo avrebbe portato alla morQueste parole riflettono bene lo te. L abbattimento delle sue forze lo spirito di obbedienza con cui aveva accostrinse ad essere trasferito allincolto la prova inviata dalla Provvidenfermeria. Poco tempo dopo, il meza. Quellesilio sarebbe dovuto durare dico diagnosticava un diabete melun anno e mezzo, tempo in cui il suo lito il quale peggior in moamore verso Dio non fece che do cos allarmante la sua sacrescere e sublimarsi. Nellenlute da esigere un trattamentrare nellOrdine Cistercento appropriato, che poteva esse, si era spogliato di tutto, ma sere somministrato solo fuori aveva conservato ancora il dedel monastero siderio di giungere ad essere Cominciava per lui lascesa un buon trappista, di divenal calvario, laccettazione sottotare sacerdote. Ricercava se messa del calice che gli era ofstesso, come pi tardi avrebferto. Si vedeva obbligato a torbe affermato. Dio, come Panare nel mondo, a cui tanto gedre buonissimo, lo educava in nerosamente aveva rinunciato! modo da purificare la sua aniIl suo confessore, padre ma da quelle asprezze cos leTeofilo Sandoval, narra la gittime, ma ancora umane. scena della sua partenza dal Infine, Raffaele implomonastero: r di essere riammesso nella I sospiri e le lacrime dellanTrappa in qualit di oblato, gustiato Raffaele mi facevaconsiderando che il suo stano vedere che nel suo intimo si to di salute non gli permettesvolgeva una tremenda crisi spiva di adattarsi al regime delrituale che gli opprimeva il cuola vita monacale. re. Quando ho lasciato il monNel gennaio del 1936, entr do mi diceva mi sono conper la seconda volta. Lo aspetgedato da tutti fino alleternit, tavano nuove tribolazioni: isoe attraverso la stampa, le Astulato nellinfermeria, soggetto rie intere seppero che la graad un regime alimentare che zia aveva trionfato in me, sulprovocava le critiche dei comla natura Ora vi torno disfatpagni, subendo le incomprento, inutile, col lenzuolo funebre sioni di alcuni suoi superiori, dentro la valigia Che cosa diRaffaele si sentiva completar il mondo, sempre propenso mente solo. Data la sua deboa scandalizzarsi? Io voglio molezza fisica, gli proibirono perrire qui, avrei voluto che questa sino di partecipare al canto Fratello Raffaele, a San Isidro de Dueas: notte fosse lultima della mia videllUfficio in chiesa. A queste Voglio essere santo, davanti a Dio, ta! davanti a queste espressiosofferenze si univano le terribie non davanti agli uomini sarsi delle sue mancanze nel capitolo ed il suo atteggiamento estatico davanti al tabernacolo impressionavano favorevolmente la comunit, che subito gli si affezion.
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ni, ho compreso che Raffaele era penetrato nella terribile notte oscura del senso, del cuore.5 Raffaele torn a casa sua. In poche settimane si verific un miglioramento delle sue condizioni di salute e pot riprendere la vita normale. Esteriormente fingeva di essere lo stesso di sempre, con la sua gioia contagiosa e la sua sensibilit artistica. Un profondo mutamento, per, si era effettuato nella sua anima, modellandola interamente. Sperimentava unaltra gioia, quella che solo alle anime amanti della croce dato conoscere. Cos scrisse ad uno dei suoi superiori, alcuni giorni dopo la sua uscita dal monastero: Quando entrai nella Trap-

li tentazioni che gli suggerivano lidea di aver sbagliato vocazione. Egli affrontava tutto con forza di spirito e un inalterabile sorriso sulle labbra. Per altre due volte la malattia lo avrebbe allontanato dalla sua amata abbazia, ma vi sarebbe tornato nuovamente, convinto che fosse quello il luogo designatogli dalla volont divina, malgrado gli ostacoli che questa stessa sembrava opporgli.

Gli ultimi mesi di vita


Gli ultimi mesi della vita di Raffaele furono gli ultimi passi fino alla sommit del calvario che si era proposto di salire, come riflettono i suoi scritti di quellepoca, impregnati di intensa spiritualit e amore della perfezione. La sua anima aveva raggiunto quellindifferenza raccomandata da SantIgnazio, per la quale luomo non desidera niente per s e si lascia portare dal beneplacito divino. Ununica passione gli dominava il cuore: Dio! Tutto quello che faccio, per Dio. Le gioie, Egli le manda. Le lacrime, Egli le d. Il cibo, lo prendo per Lui e quando dormo, lo faccio per Lui. La mia regola la sua volont ed il Suo desiderio la mia legge. Vivo perch a Lui piace, morir quando Lui vorr. Nulla desidero se non Dio. [] Avrei voluto che luniverso intero con tutti i pianeti, gli astri tutti, e gli innumerevoli sistemi siderali fossero unimmensa superficie liscia dove io potessi scrivere il nome di Dio. Avrei voluto che la mia voce fosse pi potente di mille tuoni, pi forte dellimpeto del mare, pi terribile del fragore dei vulcani per dire soltanto Dio. Avrei voluto che il mio cuore fosse cos grande come il Cielo, puro come quello degli angeli, semplice come la colomba per tenere in esso Dio.7 Nel frattempo, la malattia peggiorava rapidamente. Raffaele soffriva la fame il frate infermiere non gli dava gli alimenti che la malattia esigeva e, soprattutto, la sete Una sete insaziabile e divoratrice che lo avrebbe accompagnato fino agli ultimi istanti. Egli, per, non

Quello che ho visto e passato nella Trappa, avrebbe scritto pi tardi, le impressioni che ho avuto in questo santo monastero, non possono essere spiegate; per lo meno, io non riesco a spiegarle, solamente Dio lo sa
Facciata principale del monastero cistercense di San Isidro de Dueas.

lasciava trasparire nulla allesterno, dando a tutti limpressione di sentirsi meglio. Alla fine del mese di aprile ormai non pot pi nascondere il suo allarmante stato. Ai deliri della febbre si succedevano istanti di lucidit, durante i quali si manifestava sereno e rassegnato. Ricevette lunzione degli infermi il giorno 25, ma Dio gli chiese il sacrificio di vedersi privato del viatico. Alle parole incoraggianti che gli dirigevano i monaci, cercando di infondergli la speranza della guarigione, Raffaele rispondeva di essere convinto che presto sarebbe partito per il Cielo. Si spense la mattina del 26 aprile 1938, a causa di un coma diabetico. Il suo aspetto placido e il suo sorriso riflettevano la gloria che la sua anima gi godeva nelleterna beatitudine.

Non stato cos agli occhi di Dio, che non giudica in base alle apparenze, ma secondo il cuore. Raffaele pratic una forma di santit peculiare: la sua anima innamorata di Dio si elev alleroicit delle virt nel silenzio, nel dolore e nellannullamento pi completo. Ci serva il suo esempio di umilt e di carit ardente per accettare, anche noi, con gioia quello che la Divina Volont vuole mandarci. Mi sono reso conto della mia vocazione. Non sono religioso non sono laico non sono nulla Benedetto sia Dio, non sono nulla pi che unanima innamorata di Cristo. [] Vita di amore, ecco la mia Regola il mio voto Ecco lunica ragione di vivere.8
) RAFAEL. Obras Completas. Preparadas por Fray Maria Alberico Feliz Carbajal. 4. ed. Burgos: Editorial Monte Carmelo, 2002, pagg. 23-31. ) Idem, ibidem, pag.47. ) Idem, ibidem, pag. 92. ) Idem, ibidem, pag. 123. ) Idem, ibidem, pagg. 193-194. ) Idem, ibidem, pagg. 200-201. ) Idem, ibidem, pagg. 788 e 831-832. ) Idem, ibidem, pagg.795-796.
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Unanima innamorata di Cristo


Dal punto di vista umano, la sua breve vita sembra essere stata un monumentale fallimento: non complet la carriera, non si proiett nella societ, non realizz i suoi sogni di sacerdozio e nemmeno ebbe la consolazione di osservare la regola trappista ed emettere i voti.

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LA pAROlA DEi PASTORi

I Diritti Umani nel Magistero di Benedetto XVI


In una recente conferenza a Madrid, il Cardinal Tarcisio Bertone ha messo in risalto limportanza che la Santa Sede attribuisce al riconoscimento e alla tutela dei diritti fondamentali della persona umana, ed anche limpegno dei cattolici per la difesa e promozione di questi valori.
Cardinal Tarcisio Bertone, SDB
Segretario di Stato del Vaticano

a Chiesa ha preso molto sul serio la questione dei diritti umani. Il desiderio di pace, la ricerca della giustizia, il rispetto della dignit della persona, la cooperazione e lassistenza umanitaria esprimono le giuste aspirazioni dello spirito umano. A questo proposito, risuona ancora leco delle parole dirette da Papa Benedetto XVI allAssemblea Generale dellONU, il 18 aprile 2008, nelle quali accentuava che la Dichiarazione Universale dei Diritti dellUomo fu il risultato di una convergenza di tradizioni religiose e culturali, tutte motivate dal comune desiderio di porre la persona umana al cuore delle istituzioni, leggi e interventi della societ, e di considerare la persona umana essenziale per il mondo della cultura, della religione e della scienza.

Contributi del Cristianesimo e della dottrina sociale della Chiesa


I diritti umani sono nati dalla cultura europea-occidentale, di indubbia matrice cristiana. Non un caso. Il Cristianesimo eredit dal giudaismo la convinzione che lessere umano immagine di Dio. Perci, la Chiesa ha dato il proprio contributo, tanto con la riflessione sui diritti umani alla luce della Parola di Dio e della ragione umana, quanto con il suo impegno di annuncio e di denuncia che lha trasformata in uninfaticabile sostenitrice della dignit delluomo e dei suoi diritti, anche in questi 60 anni trascorsi dalla Dichiarazione del 1948. In numerose occasioni, i Sommi Pontefici hanno espresso lapprezzamento della Chiesa per il grande valore della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani. []

In una sua seconda visita allONU, il 5 ottobre 1995, Giovanni Paolo II ha ricordato: Vi sono realmente dei diritti umani universali, radicati nella natura della persona, nei quali si rispecchiano le esigenze obiettive e imprescindibili di una legge morale universale. Ben lungi dallessere affermazioni astratte, essi ci dicono anzi qualcosa di importante riguardo alla vita concreta di ogni uomo e di ogni gruppo sociale. Ci ricordano anche che non viviamo in un mondo irrazionale o privo di senso, ma al contrario, vi una logica morale che illumina lesistenza umana e rende possibile il dialogo tra gli uomini e tra i popoli. Ci ricorda il Santo Padre Benedetto XVI, nel discorso allAssemblea Generale delle Nazioni Unite: I diritti umani sono sempre pi presentati come linguaggio comune e sostrato etico delle relazioni internazionali. Allo stesso tempo, luniversalit, lindivisibi-

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lit e linterdipendenza dei diritti umani servono quali garanzie per la salvaguardia della dignit umana. evidente, tuttavia, che i diritti riconosciuti e delineati nella Dichiarazione si applicano ad ognuno in virt della comune origine della persona, la quale rimane il punto pi alto del disegno creatore di Dio per il mondo e per la storia. Tali diritti sono basati sulla legge naturale iscritta nel cuore delluomo e presente nelle diverse culture e civilt. Rimuoverli da questo contesto significherebbe restringere il loro ambito e cedere ad una concezione relativistica, secondo la quale il significato e linterpretazione dei diritti potrebbero variare e la loro universalit verrebbe negata in nome di contesti culturali, politici, sociali e persino religiosi differenti.1

Questa Dichiarazione rappresenta lespressione scritta delle basi su cui si fonda il Diritto delle nazioni, le leggi dellumanit e i dettami della coscienza pubblica adattati allo spirito del Terzo Millennio. Dal momento che i problemi hanno smesso di essere nazionali, le giuste soluzioni devono essere trovate in ambito internazionale. Tutto questo presuppone un progresso dellumanit e, in questo senso, la Dichiarazione si convertita in un punto di riferimento universale di giustizia in scala planetaria.

La Legge Naturale, denominatore comune per tutti gli uomini e popoli


Nellatto organizzato dal Pontificio Consiglio Giustizia e Pace, nel 60 anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, il Santo Padre Benedetto XVI ha ricordato che questo documento costituisce ancora oggi un altissimo punto di riferimento del dialogo interculturale sulla libert e sui diritti delluomo, insistendo sul fatto che i diritti delluomo sono ultimamente fondati in Dio creatore, il quale ha dato ad ognuno lintelligenza e la libert. Se si prescinde da questa solida base etica, i diritti umani rimangono fra-

Diritti anteriori e posteriori a tutti i diritti positivi


Dopo un intenso lavoro, propiziato dalle circostanze e dai disastri a cui la guerra aveva portato i popoli europei del XX secolo, fu approvata la Dichiarazione Universale, con lappoggio della grande maggioranza dei 58 paesi che allora costituivano lONU. Ogni uomo vive in un intreccio di sogni e realt; tutti aspirano a vivere nel regno della pace e della giustizia. Quando difendono un diritto, non mendicano un favore, reclamano quello che loro dovuto per il semplice fatto di essere uomini. Ecco perch si chiamano diritti naturali, innati, inviolabili e inalienabili, valori insiti nellessere umano. Per questo significato profondo e per il suo radicamento nellessere umano, i diritti umani sono anteriori e superiori a tutti i diritti positivi. Pertanto, il potere pubblico deve, a sua volta, sottomettersi allordine morale, nel quale si inseriscono i diritti delluomo.

gili perch privi di solido fondamento.2 [...] Quando il Magistero della Chiesa parla dei diritti umani, non si dimentica di fondarli in Dio, fonte e garanzia di tutti i diritti, n di radicarli nella Legge Naturale. La fonte dei diritti non mai un consenso umano, per quanto importante esso sia. Benedetto XVI insegna, nel Messaggio per la Giornata Mondiale della Pace del 2007: Il riconoscimento e il rispetto della legge naturale pertanto costituiscono anche oggi la grande base per il dialogo tra i credenti delle diverse religioni e tra i credenti e gli stessi non credenti. La Legge Naturale interpella la nostra ragione e la nostra libert, perch essa stessa frutto di verit e di libert: la verit e la libert di Dio. La societ necessita di regole armoniche con la natura umana, ma anche di relazioni fraterne. Non basta uninterpretazione positivista che riduce la giustizia alla legalit e, cos, intenda i diritti umani come il risultato esclusivo di misure legislative. Benedetto XVI ha insistito su questidea, nellatto organizzato dal Pontificio Consiglio Giustizia e Pace, al quale ci siamo sopra riferiti, accentuando: La legge naturale, scritta dal Creatore nella coscienza umana, un denominatore comune
Fotos: Carlos Moya / Flashes de la Iglesia

Vista generale della conferenza del Cardinale Tarcisio Bertone nella sede Conferenza Episcopale Spagnola
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a tutti gli uomini e a tutti i popoli; una guida universale che tutti possono conoscere e sulla base della quale tutti possono intendersi. []

Al di sopra della politica e dello Stato-nazione


Si assiste ai nostri giorni ad un processo continuo e radicale di ridefinizione dei diritti umani in temi molto sensibili ed essenziali, come la famiglia, i diritti del bambino e della donna, ecc. Abbiamo bisogno di insistere che i Diritti Umani sono al di sopra della politica ed anche dello Statonazione; essi sono veramente sovranazionali. Nessuna minoranza o maggioranza politica pu mutare i diritti di coloro che sono pi vulnerabili nella nostra societ o i diritti inerenti ad ogni persona umana. Come insegna il Concilio Vaticano II, la verit non si impone in nessun altro modo se non con la forza della stessa verit.3 La protezione giuridica dei diritti umani deve essere, cos, una priorit per ogni Stato. Dice Benedetto XVI: La giustizia lo scopo e quindi anche la misura intrinseca di ogni politica. La politica pi che una semplice tecnica per la definizione dei pubblici ordinamenti: la sua origine e il suo scopo si trovano appunto nella giustizia, e questa di natura etica.4 In questo modo il Papa ci ricorda che senza il rispetto della giustizia non pu esistere un ordine sociale e statale giusto, quindi non si ottiene la giustizia senza un previo rispetto dei diritti umani e della dignit naturale di ogni persona umana, indipendentemente dalla fase della vita in cui si trova.

la vita che opera di Dio non deve negarsi a nessuno, nemmeno al pi piccolo e indifeso, ancor meno se presenta gravi incapacit. Per lo stesso motivo, non possiamo cadere nellinganno di pensare che si possa disporre della vita fino a legittimare la sua interruzione, mascherandola al limite con un velo di piet umana. Pertanto necessario difenderla, tutelarla e darle valore nel suo carattere unico e irripetibile.5 [...]

go primordiale nelleducazione della persona. In tal senso, si nota che la famiglia e pi concretamente i genitori a cui compete, per diritto naturale, il primo compito educativo, e si deve rispettare il loro diritto di scegliere per i loro figli uneducazione in accordo con le loro idee e, specialmente, con le loro convinzioni religiose. []

Famiglia ed educazione
La famiglia unistituzione che deve essere protetta dallo Stato. Nella maggior parte dei trattati e convenzioni internazionali, si riconosce il diritto della famiglia, di essere protetta dalla societ e dallo Stato (Dichiarazione Universale, art. 16.3). [] La Chiesa proclama che la vita familiare si fonda sul matrimonio di un uomo e di una donna, uniti da un vincolo indissolubile, liberamente contratto, aperto alla vita umana in tutte le sue tappe, luogo dincontro tra le generazioni e di progresso in saggezza umana. Nella famiglia ha affermato il Papa, commemorando il XX anniversario della Lettera Apostolica Mulieris dignitatem , la donna e luomo, grazie al dono della maternit e della paternit, svolgono insieme un ruolo insostituibile nei confronti della vita. Sin dal loro concepimento i figli hanno il diritto di poter contare sul padre e sulla madre che si prendano cura di loro e li accompagnino nella loro crescita. Lo Stato, da parte sua, deve appoggiare con adeguate politiche sociali tutto ci che promuove la stabilit e lunit del matrimonio, la dignit e la responsabilit dei coniugi, il loro diritto e compito insostituibile di educatori dei figli.6 Si devono anche prendere delle misure legislative e amministrative che sostengano le famiglie nei loro diritti inalienabili, necessari per compiere la loro straordinaria missione. [] La famiglia la vera scuola di umanit e di valori perenni, luo-

Libert religiosa
L indispensabile rispetto per la dignit umana implica la difesa e promozione dei diritti delluomo ed esige il riconoscimento della dimensione religiosa di questi diritti. La libert religiosa (Dichiarazione, art. 18), come diritto primario e inalienabile della persona, il sostegno delle altre libert, la sua ragione di essere. [] Lo stato democratico neutrale in relazione alla libert religiosa ma, come relativamente alle altre libert pubbliche, deve riconoscerla e creare le condizioni per il suo pieno ed effettivo esercizio da parte di tutti i cittadini. Proprio in virt di questo rispetto e scommessa positiva per la libert religiosa, deve essere anche assolutamente neutrale in relazione a tutte le opzioni particolari che, nelluso di questa libert, i cittadini adottano di fronte alla religione. Voler imporre come pretende il laicismo una Fede o una religiosit strettamente privata fare una caricatura di quello che il fatto religioso. E sicuramente uningerenza nel diritto delle persone, di vivere le proprie convinzioni religiose come desiderano o come queste gli impongono. Benedetto XVI ricordava ai partecipanti al 56 Congresso Nazionale di Giuristi Italiani che non certo espressione di laicit, ma sua degenerazione in laicismo, lostilit a ogni forma di rilevanza politica e culturale della religione; alla presenza, in particolare, di ogni simbolo religioso nelle istituzioni pubbliche. Neppure segno di sana laicit il rifiuto alla comunit cristiana, e a co-

Diritto alla vita


La dignit dellessere umano il tema chiave di tutta la dottrina sociale della Chiesa implica fra laltro il rispetto dellessere umano dal suo concepimento fino alla sua fine naturale. Il cristiano deve amare e desiderare la vita, come un cammino verso Dio. In occasione della Giornata per la Vita Benedetto XVI ci ricordava:
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loro che legittimamente la rappresenta- ritti umani debbono includere il diritto lo sviluppo integrale della persona, no, del diritto di pronunziarsi sui pro- di libert religiosa, intesa come espres- ed il diritto alla libert religiosa, che blemi morali che oggi interpellano la sione di una dimensione che al tem- faciliti il libero esercizio della miscoscienza di tutti gli esseri umani, in po stesso individuale e comunitaria, sione evangelizzatrice della Chiesa e particolare dei legislatori e dei giuristi. una visione che manifesta lunit del- che affermi il dovere della societ e Non si tratta, infatti, di indebita inge- la persona, pur distinguendo chiara- dello Stato di garantire spazi dove i renza della Chiesa nellattivit legisla- mente fra la dimensione di cittadino e credenti possano vivere e celebrare le tiva, propria ed esclusiva dello Stato, quella di credente.[] inconcepibi- loro credenze. ma dellaffermazione e della In questo contesto, la difesa dei grandi valori che Chiesa chiede per la sua danno senso alla vita della missione nel mondo, manipersona e ne salvaguardafestata in varie forme indino la dignit. Questi valori, viduali e comunitarie, il meprima di essere cristiani, sodesimo atteggiamento di rino umani, tali perci da non spetto e autonomia che eslasciare indifferente e silensa dimostra in relazione alle ziosa la Chiesa, la quale ha realt temporali. il dovere di proclamare con Quanto allimpegno delfermezza la verit sulluomo la Chiesa per i diritti umae sul suo destino.7 ni, si pu verificare un malinteso: quello di concepire Si tratta, definitivamenla stessa Chiesa come una te, di dimostrare che, senspecie di istituzione umaza Dio, luomo perduto, nitaria. In verit, questo che escludere la religione impegno non un segnadalla vita sociale, sopratle di secolarizzazione. Quetutto marginalizzare il cristo gi stato ben chiaristianesimo, mina le stesse to nei discorsi pronunciati basi della convivenza umaallONU da Paolo VI, Giona, poich queste, pi che I Diritti Umani sono al di sopra della politica ed vanni Paolo II e Benedetto di ordine sociale e politico, anche dello Stato-nazione. Nessuna minoranza o XVI. L impegno della Chiesono di ordine morale. maggioranza politica pu mutarli sa per i diritti umani ha raLa Chiesa si mostra rispettosa della giusta autonomia del- le che dei credenti debbano sopprimere gioni precise e inerenti alla sua stessa le realt temporali, ma chiede un at- una parte di se stessi la loro fede missione, si inserisce nella sollecituditeggiamento identico per quanto ri- per essere cittadini attivi; non dovreb- ne della Chiesa per luomo nella sua guarda la sua missione nel mon- be mai essere necessario rinnegare Dio dimensione integrale. do e le varie manifestazioni perso- per poter godere dei propri diritti. nali e sociali dei suoi fedeli, artefi(Passi della conferenza pronunciata Rispetto ed autonomia tra lordine ci, in gran misura, della solidariet a Madrid, il 5/2/2009. Traduzione detemporale e quello spirituale comunitaria e di unordinata convigli Araldi del Vangelo. Testo integrale venza. Lo Stato non pu rivendicare in www.conferenciaepiscopal.es/bertoLa Chiesa si felicita nel notare la competenze, dirette o indirette, sul- crescente preoccupazione del monne/Bertone.pdf) le convinzioni intime delle persone, do attuale per la protezione dei Dirite nemmeno imporre o impedire la ti Umani, che spettano ad ogni persopratica pubblica della religione, so- na per la propria dignit naturale dal 1 Discorso, 18/4/2008. prattutto quando la libert religio- momento del concepimento nel seno 2 Discorso, 10/12/2008. sa contribuisce in forma decisiva al- materno fino alla sua morte natura- 3 Dichiarazione Dignitatis human, n. la formazione di cittadini autentica- le. Per questo necessario salvaguar1. mente liberi. [] dare la dignit della persona umana, 4 Enciclica Deus caritas est, 28. Il Santo Padre nel suo discorso difendendo una visione ampia delle 5 Angelus, 4/2/2007. allAssemblea Generale delle Nazio- relazioni sociali che includa il dialoni Unite, al quale ci siamo gi riferi- go Stato-Chiesa, che rafforzi la colla- 6 Discorso, 9/2/2008. ti varie volte ha sottolineato: I di- borazione con le istituzioni civili, per 7 Discorso, 9/12/2006.
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Lasalliani celebrano 50 anni di presenza in Pakistan


L Istituto dei Frati delle Scuole Cristiane commemora i cinquantanni di presenza in Pakistan. L educazione offerta dalle scuole Lasalliani riconosciuta da tutti per lalta qualit e approvata da molte famiglie musulmane. Ha cos affermato in unintervista allagenzia Fides, Fra Shahzad Gill, Superiore Provinciale in questo paese. Molti parlamentari pakistani e anche lattuale Primo Ministro, Yousaf Raza Gillani, hanno studiato nelle scuole Lasalliani. L Istituto dei Frati delle Scuole Cristiane fu fondato in Francia da San Giovanni Battista de la Salle nel 1680. Attualmente secondo quanto ha dichiarato allagenzia Zenit il Superiore Generale, Fralvaro Rodrguez Echeverra ci sono 5.400 frati e 78.000 laici che lavorano in 82 paesi. Secondo il carisma del Fondatore, la loro missione consiste nel dare un educazione cristiana ai figli di artigiani e poveri.
santuario.com

la solenne Eucaristia di insediamento del nuovo rettore del Santuario Nazionale Madonna Aparecida, Don Darci Niciolo e del nuovo economo, Don Luigi Claudio Alves de Macedo. La Messa stata concelebrata dal Vescovo di Caraguatatuba (SP - Brasile), Mons. Antonio Carlos Altieri, dal Vescovo emerito di Barretos (SP), Mons. Pedro Fr, dal missionario redentorista ed ex-rettore del Santuario, Don Mauro Matiazzi, e dal superiore provinciale redentorista, Don Luigi Rodrigues. La CNBB (Conferenza Episcopale Brasiliana) stata rappresentata dal sottosegretario generale, Don Luigi Majella Delgado, che ha letto una lettera firmata dal segretario generale della Conferenza, Mons. Dimas Lara Barbosa, per mezzo della quale ha augurato il successo e ha invocato la benedizione di Dio sui missionari redentoristi.

crime sul volto di uno dei personaggi di La caduta di Van der Weyden, lape sopra un fiore nelle Tre Grazie di Rubens e la cucitura in un fazzoletto nel quadro Las Meninas di Velazquez.

Corso virtuale per agenti pastorali di comunicazione e informatica


Il Centro di Formazione e Sviluppo Nostra Signora di Guadalupe, della Rete Informatica della Chiesa in America Latina (RIIAL), realizzer, dal 21 aprile al 16 giugno, la 4 edizione del Corso virtuale per la formazione di Responsabili RIIAL diocesani. Con otto settimane di durata, il corso offre agli alunni elementi per configurare una rete ecclesiale di comunicazioni, elaborare un progetto RIIAL diocesano e altre importanti informazioni sulla tecnologia web. Il Centro Nostra Signora di Guadalupe ha gi programmato la realizzazione della 5 e 6 edizione del corso, che si terranno rispettivamente dal 30 giugno al 25 agosto e dall 8 settembre al 3 dicembre di questanno. Maggiori informazioni possono essere ottenute nel sito della RIIAL (www.riial.org/cvrr).

Oberammergau si prepara ad una nuova rappresentazione della Passione di Cristo


Nella citt bavarese di Oberammergau in Germania, sono gi iniziati i preparativi per la tradizionale rappresentazione della Passione di Cristo, in programma da maggio a ottobre del 2010. Sono prefissate100 recite, con una stima di 500 mila spettatori. A queste parteciperanno come attori circa 2.500 abitanti della citt la met della popolazione. Viene richiesto a tutti gli attori di essere dilettanti e dotati di elevati principi morali ed etici. La grande opera teatrale messa in scena ogni dieci anni, dal 1634, come compimento di una promessa fatta due anni prima. La piccola citt era minacciata di estinzione a causa della peste e nel 1632 i sopravvissuti promisero

Opere darte del Museo del Prado esposte in internet


L impresa americana Google e il Museo del Prado di Madrid, hanno sviluppato un progetto che mette a disposizione del grande pubblico, via internet (http://earth.google.es/), 14 dei principali quadri della collezione di questo museo. Questi capolavori possono esser visti sullo schermo del computer con un livello di risoluzione 1400 volte maggiore di quello di una telecamera di 10 megapixels. Gli interessati possono apprezzare dettagli impercettibili alla visione diretta nel museo, come le la-

Nuovo rettore del Santuario di Aparecida


CNBB L Arcivescovo di Aparecida, Mons. Raimondo Damasceno Assis, ha presieduto il 15 febbraio scorso,
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Andr Marques - Comune di Sertozinho

a Dio che, se li avesse liberati da questa epidemia, essi, ogni dieci anni, avrebbero messo in scena una rappresentazione della Passione e Morte di Ges Cristo. Il Signore li ascolt: a partire da allora, nessun abitante di Oberammergau stato colpito dalla peste.

vas, prevista per questo mese, in occasione delle festivit della Pasqua.

Promozioni nel Collegio Cardinalizio


Il Papa Benedetto XVI ha promosso allOrdine dei Cardinali-Vescovi S.E. Jos Saraiva Martins, prefetto emerito della Congregazione per le Cause dei Santi; e allOrdine dei Cardinali-Presbiteri S.E. Agostino Vallini, vicario della diocesi di Roma. Sebbene attualmente tutti i Cardinali debbano essere Vescovi, il Collegio Cardinalizio si distribuisce in tre Ordini, come prescrive lart. 350 del Codice di Diritto Canonico: episcopale, presbiterale e diaconale. In pratica, questa classificazione non implica differenza di poteri. I Cardinali-Vescovi sono sette. Solamente loro votano per eleggere il Decano del Sacro Collegio, il quale presiede come un primus inter pares, ossia, non ha potere di regime sugli

Drastica riduzione del numero di leggi in Per


Secondo il giornale peruviano El Comercio, il Congresso peruviano eliminer circa 20 mila leggi, considerate obsolete, entro il prossimo mese di luglio. In una seconda tappa, ci sar una revisione pi esaustiva di ognuna delle 14 mila leggi restanti, con lobiettivo di ridurle a 5 mila. Questa misura, come ha spiegato il presidente del Parlamento del Per, Javier Velaschez, allagenzia Efe, sar uno strumento fondamentale per la riforma dello Stato ed eviter lesistenza di norme giuridiche che pregiudicano pi che beneficiare i cittadini.

Nuovo monumento a Cristo Redentore


La citt di Sertozinho, situata a 334 chilometri da San Paolo del Brasile, sta per concludere la costruzione di un monumento al Cristo Redentore, di 57 metri di altezza, 19 metri in pi di quella del Corcovado, a Rio de Janeiro. L opera colossale si erge in cima al Morro do Vanzela e consta di una base di 39 metri sopra la quale sar collocata l immagine di 18 metri, una delle dieci maggiori statue del mondo. La sua inaugurazione, da informazioni presso il Segretario dei Lavori del municipio, Alberto Dominguez Cno-

I Missionari degli Araldi del Vangelo


per si chiedere una grazia, sono tutti momenti in cui Dio si fa presente.

n risposta allappello fatto da Sua Santit il compianto Papa Giovanni Paolo II, il 28 febbraio 2001: Siate messaggeri del Vangelo per intercessione del Cuore Immacolato di Maria!, gli Araldi del Vangelo sviluppano in tutta lItalia un apostolico lavoro, attraverso i loro missionari, che portano una parola di conforto e speranza e fanno conoscere sempre pi questo nuovo carisma della Chiesa, alle famiglie aderenti alla Campagna Salvami Regina. Una breve visita, una preghiera che si fa alla Madonna, unoccasione

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altri. Secondo il Codice di Diritto Canonico (art. 355), compete al Decano conferire lordinazione episcopale al Papa appena eletto, immediatamente dopo lelezione, nel caso che questi non sia ancora Vescovo.
Wikipedia

verso la stampa religiosa e su internet, ha attratto persone che desiderano verificare la loro attitudine per una vita stabile, in un regime di povert, obbedienza e castit.

Il denaro non compra n amicizia n pace


Ha avuto ampio spazio nei mezzi di comunicazione di tutto il Brasile il caso della raccoglitrice di materiale riciclabile Lorenza Palma da Cunha, di 55 anni, che ha restituito al padrone la somma di 40 mila reali da lei trovata in un deposito di spazzatura. Come faceva tutti i giorni, Lorenza ha raccolto al supermercato Varejo di Penpolis diversi sacchi di spazzatura e scarti. Nel fare la cernita del materiale a casa sua, ha trovato in mezzo ai sacchi un pacchetto contenente 40 mila reali. ritornata immediatamente al supermercato e li ha restituiti al gesto-

re, ricevendo allatto della consegna un compenso di 200 reali. Successivamente il proprietario dell attivit commerciale lha ricompensata con un buono spesa mensile di 600 reali, valido fino a dicembre di questanno. In una dichiarazione al Jornal Regional, di Penpolis, Lorenza spiega perch non ha esitato a restituire immediatamente il denaro: Non porta alcun vantaggio fare una cosa quando la coscienza rimane sporca. Il denaro non compra n amicizia n pace.

Monaci per un fine settimana


Allo scopo di attrarre nuove vocazioni monacali, vari monasteri in Inghilterra stanno offrendo a eventuali candidati la possibilit di partecipare alla vita di clausura nei fine settimana. L iniziativa, denominata Fine settimana di Test Monastico, diffusa attra-

Relazioni diplomatiche tra la Santa Sede e il Vietnam


VIS Il 16 e 17 febbraio, una delegazione della Santa Sede diretta da Mons. Pietro Parolin, sottosegretario per le Relazioni con gli Stati, ha compiuto un viaggio in Vietnam, su invito del governo, per partecipare ad Hanoi alla prima sessione del gruppo di lavo-

La Congregazione Salesiana celebra il 150 anniversario


a Societ di San Francesco di Sales, pi conosciuta come Congregazione Salesiana, commemora questanno 150 anni di esistenza. Iniziate il 31 gennaio festa liturgica del suo fondatore, San Giovanni Bosco le celebrazioni si protrarranno fino al 18 dicembre, data in cui fu ufficialmente fondata lIstituzione. Il Rettor-Maggiore, Don Pascual Chvez Villanueva, ha rilevato che il 2009 un anno di grazia che deve aiutare i figli di Don Bosco a ricordare le proprie origini e le finalit alle quali sono chiamati. Secondo un comunicato della Agen zia di Informazione Salesiana (ANS), gli atti commemorativi mirano a ricordare lo storico momento in cui Don Bosco e 18 giovani, riuniti nellOratorio di Valdocco, hanno deciso di costituirsi in Societ o Congregazione che, avendo come scopo il mutuo ausilio per la propria santificazione, si proponeva di promuovere la gloria di Dio e la salvezza delle anime, specialmente delle pi bisognose di istruzione e di educazione. Fa parte del programma il pellegrinaggio di unurna contenente una reliquia insigne di San Giovanni Bosco, che sar condotta nei paesi dove operano i Salesiani. Il lungo itinerario avr inizio nel mese di luglio di questanno e terminer nel 2015, data in cui si celebrer il bicentenario della nascita di Don Bosco. La Congregazione Salesiana oggi presente in 129 nazioni, con 16.092 membri: 118 Vescovi (dei quali cinque sono Cardinali), 10.669 sacerdoti, 2.025 frati-coadiutori, 2.765 seminaristi e 515 novizi.

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ro congiunto, Vietnam Santa Sede, sulle relazioni diplomatiche bilaterali. Nel comunicato congiunto emesso dopo le giornate di riunione si legge: Durante lincontro il vice-ministro degli Affari Esteri del Vietnam, Nguyen Quoc Cuong, ha manifestato il desiderio che la Santa Sede contribuisca attivamente nella vita della comunit cattolica del Vietnam, che si rafforzi la solidariet tra le religioni e tutta la popolazione vietnamita, e che vi sia una forte coesione della Chiesa Cattolica in Vietnam con la nazione, mediante contributi pratici per ledificazione del paese. Da parte sua, Mons. Pietro Parolin ha sottolineato la linea della Santa Sede di rispetto dellindipendenza e della sovranit del Vietnam, mostrando che le attivit religiose della Chiesa Cattolica non saranno portate a termine per motivi politici. Inoltre ha evidenziato che la Chiesa con i suoi insegnamenti invita i fedeli ad essere buoni cittadini e a lavorare per il bene comune del paese.
Wikipedia

t al Magistero del Sommo Pontefice, che caratterizza questa Istituzione ecclesiale e contribuisce ad aumentare negli alunni lamore verso Cristo e il desiderio di servire umilmente la Chiesa, che cerca sempre la maggior gloria di Dio e il bene delle anime.

fetto della Congregazione per lEducazione Cattolica, nellomelia della Messa di chiusura. Lultimo giorno i seminaristi hanno partecipato allAngelus in Piazza San Pietro e hanno ricevuto una benedizione speciale di Benedetto XVI.

opusdei.org.br

Passione per Cristo, passione per lAfrica


Radio Vaticana La Confederazione delle Conferenze dei Superiori Maggiori dAfrica e Madagascar ha celebrato la sua prima Assemblea generale ordinaria a Yaound in Camerun, tra i giorni 6 e 14 febbraio. L organismo, eretto con un decreto della Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e le Societ di Vita Apostolica, il frutto del lavoro realizzato dalla Santa Sede, Vescovi africani e religiosi di questo continente durante quarantanni. Ventitre paesi dellAfrica sono stati rappresentati a Yaound dai presidenti e delegati delle conferenze. L Assemblea ha avuto come tema Passione per Cristo, passione per lAfrica. Ha partecipato allevento il Prefetto del Dicastero dei religiosi, Cardinal Franc Rod, CM. Nelloccasione, il Missionario Oblato di Maria Immacolata e presidente della Conferenza di Superiori Maggiori dAfrica, Don Thomas Mbale, ha presentato gli obiettivi dellincontro: favorire la comunione tra gli Istituti di Vita Consacrata e le Societ di Vita Apostolica presenti in Africa nella fedelt alla Chiesa universale; stimolare la riflessione e lazione delle Conferenze nazionali e sviluppare le relazioni di collaborazione.

Monte San Josemara


In omaggio al fondatore dellOpus Dei, la citt di Mormanno, ha dato il nome di Monte San Josemara a un picco del Parco Nazionale del Pollino, nella regione Calabria. stato questo lultimo atto di una serie di celebrazioni dedicate a ricordare il 60 anniversario dello storico viaggio di San Josemara, con Mons. Alvaro del Portillo e altre tre persone, in Calabria e Sicilia, nel giugno del 1948.

Incontro dei seminaristi Focolari Il Collegio Pio LatinoAmericano compie 150 anni
Il 19 febbraio scorso, Papa Benedetto XVI ha ricevuto in udienza i membri del Pontificio Collegio Pio Latino-Americano, che commemora 150 anni di esistenza. In sintesi, Sua Santit ha messo in risalto limportanza, per la Chiesa, di questo valoroso centro di formazione, dapprima di seminaristi e, da poco pi di tre decadi, di diaconi e sacerdoti, che conta oggi pi di quattromila alunni. Il Santo Padre ha messo in rilievo anche il clima di semplicit, di accoglienza, di preghiera e di fedelC una via... La sfida delle relazioni umane stato il titolo del V Incontro Internazionale di Seminaristi Focolari. La formazione intellettuale e spirituale dei futuri presbiteri ha costituito il punto centrale dellevento, che ha riunito a Castel Gandolfo circa 500 seminaristi provenienti da diversi paesi dei cinque continenti. In questo incontro si cercato di costruire una rete di relazioni impregnate dallamore evangelico. Relazione con Cristo, innanzitutto, col Vescovo e con gli altri sacerdoti, con tutta la comunit dei fedeli, insomma, con lumanit intera ha spiegato il Cardinal Zenon Grocholewski, pre-

Incontro di Comunione e Liberazione a San Paolo


Diecimila giovani dellAssociazione Educare per la Vita, composta da studenti universitari integranti il Movimento Comunione e Liberazione, si sono riuniti il 15 febbraio nel ginnasio di Ibirapuera, San PaAprile 2009 Salvami

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olo, per alcune ore di condivisione e riflessione. Con il motto La realt grida: Egli esiste, lincontro ha contato sulla partecipazione del responsabile mondiale di Comunione e Liberazione, Don Julin Carron. Nel suo discorso, egli ha sottolineato di come il mondo necessiti di persone che siano testimoni dellintensit di vita che Cristo ha introdotto nella Storia. Ha parlato anche della propria esperienza di risvegliare nei suoi alunni il gusto per lo studio, per il lavoro e per quantaltro c nella vita. L Associazione Educare per la Vita, fondata nel 2004, promuove collaborazioni con universit private, per offrire alle persone che non hanno le condizioni per pagare i loro studi, lopportunit di ottenere una formazione accademica. Comunione e Liberazione, movimento ecclesiale fondato in Italia da Don Luigi Giussani nel 1954, ha per obiettivo la matura educazione cristiana dei suoi membri e la collaborazione con la missione della Chiesa in tutti gli ambiti della societ contemporanea.
kalwaria.eu

1979 e nel 2002, e Benedetto XVI nel 2006. Fondato nel 1602, Kalwaria Zebrzydowska anche un Santuario mariano, nel quale si uniscono il culto alla Passione di Cristo e il culto alla Madre di Dio. Le celebrazioni della Settimana Santa, della Dormizione e Assunzione della Vergine Maria sono solite riunire annualmente pi di 300 mila pellegrini. Secondo i dati dei Padri Bernardini, ai quali affidata la custodia del Santuario, la sua pagina web (www. kalwaria.eu) ha ricevuto 347.648 visite nel 2008, il 60% in pi che nel 2007.

LAnnuario contiene anche dati statistici relativi alla situazione attuale della Chiesa. Il numero di cattolici nel mondo cresciuto nel 2006 di 1.131 milioni, nel 2007 a 1.147 milioni. E cio aumentato del 1,4%, poco pi di quello della popolazione mondiale la cui crescita stata dell 1,1% nello stesso periodo. Negli ultimi 8 anni, il numero di sacerdoti salito da 405.178 nel 2000, a 408.024 nel 2007, notando un aumento del 27,6% in Africa e 21,2% in Asia e una diminuzione del 6,8% in Europa e 5,5% in Oceania.

Fiera Internazionale Cattolica 2009


Fides Si conclusa con grande successo la Fiera Internazionale Cattolica 2009, realizzata dal 27 febbraio al 1 marzo nella citt di Medelln (Colombia). Secondo i dati degli organizzatori, hanno partecipato espositori provenienti da dieci paesi e sono stati ricevuti pi di diecimila visitatori al giorno. La Cattolica 2009 ha consentito agli espositori di Portogallo, Spagna, Italia, Brasile, Stati Uniti, Venezuela, Per, Ecuador, Messico e Colombia di intrecciare relazioni commerciali in questo paese. La Fiera stata inaugurata dallArcivescovo di Medelln, Mons. Alberto Giraldo Jaramillo e scandita da Celebrazioni Eucaristiche, laboratori, conferenze, spazi artistici e culturali.

Il sito dellOpus Dei disponibile per i cellulari


Dal mese scorso, la pagina web dellOpus Dei offre, in 30 lingue, il suo contenuto per telefoni cellulari. La pagina principale di questa versione contiene le ultime notizie pubblicate e laccesso a tre sezioni: In cosa consiste lOpus Dei, San Josemara e Prelato. Questultima offre le pi recenti notizie sul prelato dellOpus Dei e le sue lettere pastorali. E inoltre possibile, in funzione della capacit del terminale dellutilizzatore, accedere a video o scaricare archivi in audio o pdf. (Indirizzo per accedere alledizione cellulare in inglese: http://www.opusdei./ mobi In portoghese: http://www. opusdei.org.br/mobile).

Santuario polacco attrae milioni di pellegrini


Il Santuario di Kalwaria Zebrzydowska, dedicato alla Passione di Nostro Signore Ges Cristo e noto come la Gerusalemme Polacca, si inserisce tra i pi importanti centri di culto religioso in Europa. Lanno scorso stato visitato da oltre un milione e mezzo di persone e annovera come suoi pi illustri pellegrini due Papi: Giovanni Paolo II nel
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Annuario Pontificio 2009


Il 28 febbraio scorso, il Segretario di Stato del Vaticano, Cardinal Tarcisio Bertone e il sostituto per i Problemi Generali, Mons. Fernando Filoni, hanno offerto al Papa lAnnuario Pontificio del 2009. In un comunicato sulla presentazione, si evidenzia che nellanno 2008 il Papa ha nominato 169 nuovi Vescovi, ha creato una arcidiocesi e 11 diocesi.

Canonizzazione di 10 nuovi Santi


VIS - La mattina del 21 febbraio, nella Sala Clementina del Palazzo Apostolico, il Santo Padre ha presieduto il concistoro ordinario pubblico per la votazione sulle cause di canonizzazione dei seguenti Beati: Raffaele Mara Arnaiz Baron, spagnolo, religioso dellOrdine Cistercense della Stretta Osservanza (1911-1938).

Zygmunt Szczesny Felinski, di Wojutyn (attualmente Ucraina), Vescovo, fondatore della Congregazione delle Religiose Francescane della Famiglia di Maria (18221895).

Nuno di Santa Maria Alvares Pereira, portoghese, religioso dellOrdine dei Carmelitani (1360-1431).

Arcangelo Tadini, italiano, sacerdote, fondatore della Congregazione delle Operaie della Santa Casa di Nazareth (1846-1912).

Gertrude (Caterina) Comensoli, italiana, vergine, fondatrice dellIstituto delle Religiose del Santissimo Sacramento (1847-1903).

Francesco Coll y Guitart, spagnolo, sacerdote dellOrdine dei Frati Domenicani, fondatore della Congregazione delle Domenicane dellAnnunciazione della Beata Vergine Maria (1812-1875).

Maria della Croce (Giovanna) Jugan, francese, vergine, fondatrice della Congregazione delle Piccole Sorelle dei Poveri (1792-1879).

Giuseppe Damiano di Veuster, belga, sacerdote della Congregazione dei Sacri Cuori di Ges e di Maria e dellAdorazione Perpetua al Santissimo Sacramento dellAltare (1840-1889).
Fotos: Santiebeati.it

Caterina Volpicelli, italiana, vergine, fondatrice della Congregazione delle Serve del Sacro Cuore (1839-1894).

Bernardo Tolomei, italiano, abate, fondatore della Congregazione di Santa Maria del Monte Oliveto dellOrdine di San Benedetto (1272-1348).

Alla fine dellatto, il Papa ha stabilito che la canonizzazione dei beati Arcangelo Tadini, Bernardo Tolomei, Nuno di Santa Maria Alvares Pereira, Gertrude (Caterina) Comensoli e Caterina Volpicelli avverr il 26 aprile 2009. La cerimonia di canonizzazione dei beati Sigismondo Felice Felinski, Francesco Coll y Guitart, Giuseppe Damiano di Veuster, Raffaele Arnaiz Baron e Maria della Croce (Giovanna) Jugan, avverr l11 ottobre 2009.

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STORiA pER bAMbiNi... O ADUlTi piENi Di fEDE?

Il divino silenzio
Davanti allimmagine di Ges Crocifisso, il devoto frate pronunci una solenne promessa. Sembrava facile da mantenere, ma
Caroline Fugiyama Nunes

n un antico monastero del nord Europa viveva un pietoso frate di nome Rodolfo, grande devoto della Passione del Signore Ges. Egli frequentemente si rifugiava ai piedi di un grande crocifisso, molto venerato nella cappella, non solo dai religiosi, ma anche dalla popolazione della regione. L, a Frate Rodolfo piaceva meditare specialmente su queste parole del Divino Redentore: Mio Dio, mio Dio, perch mi hai abbandonato?. Aveva nel cuore il desiderio di consolare, in qualche, modo il Signore in quella situazione di agonia e abbandono. Un giorno, mosso da questo nobile e generoso desiderio, decise di farGli un audace supplica. Inginocchiatosi ai piedi della santa immagine, preg cos: Signore, vedo bene quanto hai sofferto per tutti noi. Eccomi, come tuo povero figlio, vengo a sollecitarTi un favore speciale: concedimi la grazia di essere crocifisso al tuo posto, soffrendo per Te. Toccato da una grazia di profonda devozione, il buon frate non distoglieva lo sguardo dalla croce, come in attesa di una risposta. Per questo, non rimase sorpreso quando vide limmagine prender vita e dirgli:

Edith Petitclerc

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Figlio mio, vedo con piacere il tuo desiderio di consolarMi sulla croce, ma sei ben sicuro di quello che Mi chiedi? S, Signore, non desidero altro che questo! Daccordo, io assumer il tuo compito di frate e tu rimarrai qui crocifisso al mio posto, ma ad una condizione: qualunque cosa accada, qualsiasi cosa tu veda davanti a te, dovrai sempre mantenere il silenzio. Accetti? Certo, Signore, accetto! rispose Frate Rodolfo. Ges assunse allora laspetto di Fra Rodolfo e occup il suo posto nella comunit, esercitando alla perfezione le sue funzioni, mentre il frate soffriva sulla croce, consolandosi sapendo che stava alleviando i patimenti della Passione del Signore. Passarono i giorni e Fra Rodolfo, immobile, osservava le persone che venivano a pregare nella cappella ma, fedele alla sua promessa, non proferiva alcuna parola. Una sera, vide entrare il gioielliere della citt vicina, con un piccolo sacchetto pieno di pietre preziose. Inginocchiatosi ai piedi del crocifisso, egli chiese al Signore di aiutarlo a fare buon uso delle pietre

che aveva appena comperato, a buon prezzo, da un mercante; non si era nel frattanto accorto che il sacchetto si era staccato dalla cintura, rimanendo sul banco. Poco dopo, entr un uomo dallaspetto disonesto e con un modo di fare sospetto. Guardava da tutte le parti, come chi stesse cercando qualcosa o volesse sapere se qualcuno lo stava o no osservando. Si ferm per alcuni istanti, con unaria di ingordigia, davanti ai candelieri dargento dellaltare. Fra Rodolfo ebbe limpulso di gridargli di non toccarli ma si trattenne in tempo. Proseguendo il suo cammino, lo strano personaggio si approssim al banco dovera stato il gioielliere e si accorse del piccolo sacchetto; lo apr subito, vide il tesoro in esso contenuto, sorrise di soddisfazione, si guard nuovamente intorno e usc in tutta fretta. Frate Rodolfo si sent sollevato per essere riuscito a mantenere la sua promessa, ma allo stesso tempo era indignato per questo furto in un luogo sacro. Alcuni istanti dopo, entr una giovane contadina, con una valigia in mano, veniva a chiedere protezione per il viaggio in treno che si apprestava a fare. Si inginocchi nel luogo esatto dove poco prima era stato il gioielliere. Subito dopo, questi torn, in cerca del suo sacchetto smarrito, ma non lo vide sul banco n per terra. Supponendo che nessun altro fosse pi entrato nella cappella diffid della povera ragazza e cominci ad accusarla del furto, minacciando di chiamare la polizia. Per Frate Rodolfo, troppo grande era questa ingiustizia! Non riuscendo a rimanere in silenzio, la sua voce potente e chiara risuon nella cappella: Non faccia questo! Lei innocente! Spaventati nelludire la voce che, senza alcun dubbio, veniva dal crocifisso, il commerciante e la giovane contadina uscirono di corsa La notte, una luce soprannaturale invase la cappella: era Ges che entrava. Con tristezza, comunic a Frate Ro-

dolfo che sarebbe dovuto scendere dalla croce, perch non aveva mantenuto quanto promesso, pertanto, non avrebbe pi potuto occupare il Suo posto. Signore, io chiedo perdono Ma come potevo rimanere zitto di fronte a una tale ingiustizia? Ges gli rispose: Oh! Guarda un po come la realt molto pi complessa di quanto pensano gli uomini Il ladro, che fino a quel momento la polizia non era riuscita a catturare, stato alla fine preso, mentre tentava di vendere false pietre preziose. Il gioielliere ha evitato un grande danno, riuscendo ad annullare il cattivo affare fatto col mercante e a ricevere di ritorno il suo denaro. Quanto alla giovane contadina poveretta! ha avuto un incidente durante il viaggio ed rimasta gravemente ferita; sarebbe stato meglio che lingiusta accusa le avesse fatto perdere il treno Tu non sapevi nulla di tutto questo, ma Io s. Al contrario di te, sarei rimasto in silenzio. Con mansuetudine, il Signore torn sulla Croce e riprese il Suo divino silenzio e Frate Rodolfo, ora pi saggio e umile, riprese il suo posto nella comunit. *** Non sono rare le volte in cui ci affliggiamo, quando il Signore Ges non risponde immediatamente alle nostre richieste. Molte volte, Dio si mantiene in un silenzio a noi incomprensibile. Lui, invece, conosce ci che pi ci conviene. Impariamo dunque a rispettare i Suoi paterni indugi. Anche quando Dio sembra restare in silenzio, Egli ci accudisce nel modo pi vantaggioso per la nostra anima!
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_ _______ I SANTi Di OGNi GiORNO


1. Beato Ugo di Bonnevaux, abate (1194). Monaco cistercense, nipote di Sant Ugo di Grenoble. Fu lintermediario del trattato di Venezia, che stabil la pace tra il Papa Alessandro III e lImperatore Federico I. 2. San Francesco da Paola, eremita (1507). SantAppiano, martire (306). Fu ucciso durante la persecuzione di Massimiano, per aver tentato di impedire la realizzazione del sacrificio idolatra ordinato dallimperatore alla popolazione di Cesarea, in Palestina. 3. Beato Gandolfo da Binasco, presbitero (1260). Entr nellordine dei Frati Minori quando ancora era vivo il suo fondatore, San Francesco. Altern le predicazioni con la contemplazione. 4. SantIsidoro di Siviglia, Vescovo e dottore della Chiesa (636). San Platone, abate (814). Igumeno del monastero di Sakkudion, a Costantinopoli, lott energicamente contro gli iconoclasti. Fu esiliato insieme a suo nipote, San Teodoro Studita, per essersi opposto al divorzio e al nuovo matrimonio dellimperatore. 5. Domenica delle Palme e della Passione del Signore.
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San Vincenzo Ferrer, presbitero (1419). SantIrene, vergine e martire (304). Nata a Tessalonica, si convert al Cristianesimo, insieme con le sue sorelle Agape e Chionia. Fu bruciata viva durante la persecuzione di Diocleziano. 6. San Paolo Le Bao Tinh, presbitero e martire (1857). Monaco contemplativo in Vietnam, fu catturato ed esiliato durante la persecuzione religiosa. Amnistiato sette anni dopo, fu ordinato sacerdote e scrisse un compendio di dottrina cattolica. Pi tardi, con la ripresa della persecuzione, venne decapitato. 7. San Giovanni Battista de la Salle, presbitero (1719). Beata Maria Assunta Pallotta, vergine (1905). Proveniente da unumile famiglia italiana, a 17 anni entr nellistituto delle Suore Francescane Missionarie di Maria. Svolse fecondi lavori apostolici e di carit in Cina. 8. Beato Domenico (Iturrate) del Santissimo Sacramento, presbitero (1927). Sacerdote spagnolo dell Ordine dei Trinitari. Mor in odore di santit due anni dopo la sua ordinazione. 9. Gioved della Settimana Santa.. Beato Ubaldo Adimari, presbitero (1315). Conduceva una giovent dissipata a Firenze e si convert dopo aver ascoltato un sermone di San Filippo Benizi, cos divenne sacerdote servita. 10. Venerd della Passione del Signore. Beato Bonifacio Zukowsky, presbitero e martire (1942). Religioso francescano nato in Lituania, mor di polmonite nel campo di concentramento di Auschwitz.

Santo Stanislao, Vescovo e martire (1079). Beato Angelo Carletti di Chivasso, presbitero (1495). Abbandon la carica di senatore, che esercitava in Piemonte, distribu i suoi beni e si fece francescano. 12. Domenica di Pasqua di Resurrezione del Signore. San Zenone, Vescovo (372). Oriundo dellAfrica, fu eletto vescovo di Verona nel 362. Battezz numerosi catecumeni e preserv la sua Chiesa dallarianesimo. 13. San Martino I, Papa e martire (655). San Sabas Reyes Salazar, presbitero e martire (1927). Sacerdote dotato di grande zelo pastorale, venne fucilato durante la persecuzione anticristiana in Messico, dopo tre giorni di torture. 14. San Benedetto di Avignone (1184). Giovane pastore che, dopo aver avuto una visione celestiale, si diresse ad Avignone in Francia, dove realizz numerosi miracoli. 15. Beato Cesare de Bus, presbitero (1607). Dopo una giovent frivola, si convert e fu ordinato sacerdote. Allo scopo di istruire i poveri nella
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Beato Domenico (Iturrate) del Santissimo Sacramento 46Salvami Regina Aprile 2009

11. Sabato Santo.

Beata Catarina Tekakwitha

_______________________ APRiLE
dottrina cattolica, che allora soffriva gli attacchi della riforma protestante, fond la Congregazione dei Padri della Dottrina Cristiana. 16. San Contardo dEste, pellegrino (1249). Di famiglia principesca, rinunci ai beni terreni e adott una vita di estrema povert. Mor durante un pellegrinaggio a Santiago di Compostela. 17. Beata Caterina Tekakwitha, vergine (1680). Nata in una trib indigena degli Stati Uniti, fu battezzata a ventanni da un missionario gesuita. Fece voto di verginit perpetua, conducendo unintensa vita di devozione e mortificazioni. 18. Beata Savina Petrilli, vergine (1923). Fond in Toscana la Congregazione delle Suore di Santa Caterina da Siena, per occuparsi dei poveri. 19. II Domenica di Pasqua. Domenica della Divina Misericordia. San Mappalico e compagni, martiri (250). Furono uccisi durante la persecuzione di Decio, per essersi rifiutati di sacrificare agli idoli. 20. Beato Domenico Vernagalli, presbitero (1218). Sacerdote dellOrdine Camaldolese. Fond a
savinapetrilli.hpg.ig.com.br

Pisa un orfanatrofio per bambini abbandonati dai genitori. 21. SantAnselmo, Vescovo e dottore della Chiesa (1109). SantAnastasio il Sinaita, abate (700). Originario della Palestina, fu eletto abate del monastero del Monte Sinai, dove lott contro il monofisismo e scrisse varie opere di polemica e di esegesi. 22. San Caio, Papa (296). Sfugg alla persecuzione dellimperatore Diocleziano e mor come confessore della Fede. 23. SantAdalberto, Vescovo e martire (997). San Giorgio, martire (sec. IV). Beata Elena Valentini, vedova (1458). Di origine nobile, dopo la morte del marito si fece terziaria agostiniana. 24. San Fedele da Sigmaringen, presbitero e martire (1622). San Benedetto Menni, presbitero (1914). Restaur lOrdine Ospitaliere di San Giovanni di Dio in Spagna, Portogallo e Messico e fond la Congregazione delle Suore Ospitaliere del Sacro Cuore di Ges. 25. San Marco Evangelista. Santo Stefano di Antiochia, Vescovo e martire (479). Fu martirizzato da adepti delleresia monofisita. 26. III Domenica di Pasqua. Santo Stefano di Perm, Vescovo (1396). Monaco del monastero di San Gregorio Nazianzeno, a Rostov in Russia. Invent un alfabeto e tradusse la Bibbia e la liturgia in un dialetto russo. Costru chiese, dipinse icone sacre, fond scuole e incentiv le vocazioni native. 27. Beato Nicola Roland, presbitero (1678). Fond a Reims

in Francia, la Congregazione delle Suore del Bambino Ges. Per alcuni anni, fu direttore spirituale del giovane Giovanni Battista de la Salle. 28. San Pietro Chanel, presbitero e martire (1841). San Luigi Maria Grignion da Montfort, presbitero (1716). Santi Paolo Pham Khac Khoan, Giovanni Battista Dinh Van Thanh e Pietro Nguyen Van Hieu, martiri (1840). Sacerdoti e catechisti in Vietnam, furono incarcerati, torturati e decapitati dopo essere stati detenuti in carcere per tre anni. 29. Santa Caterina da Siena, vergine e dottore della Chiesa (1380). SantAntonio Kim Song-U, martire (1841). Fu ucciso durante la persecuzione religiosa in Corea per aver riunito a casa sua i cattolici per pregare e leggere insieme le Sacre Scritture. 30. San Pio V, Papa (1572). Beata Maria dellIncarnazione Guyart (1672). Dopo la morte del marito, fece professione religiosa nel convento delle Orsoline a Tours in Francia. Fond in Canada un convento dedicato allistruzione delle ragazze indiane.
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Beata Sabina Petrilli

San Benedetto Menni


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Le vesti e i colori liturgici


I paramenti utilizzati dal sacerdote durante la celebrazione della Santa Messa hanno lo scopo di illustrare ci che significa rivestirsi di Cristo, parlare ed agire in persona Christi.

Diac. Mauro Sergio da Silva Isabel, EP

Amitto

un fatto naturale che ogni societ o gruppo umano cerchi di manifestare la propria identit attraverso labbigliamento che in qualche modo lo definisce e lo diversifica. Pensiamo, per esempio, agli abiti tipici delle diverse regioni europee, la cui variet ancor oggi ci sorprende. Ricordiamo anche labbigliamento di certe professio-

ni, come la toga del magistrato o il copricapo del cuoco, che pur sembrando poco pratici, caratterizzano perfettamente chi li usa. I vestiti hanno, dunque, una dimensione simbolica che oltrepassa la semplice utilit pratica. Pi che coprire e proteggere il corpo, essi rivelano la situazione, lo stile e la mentalit di chi li veste. Cos, il bianco del vestito nuziale rappresenta la verginit della giovane, la ricchezza dei suoi ornamenti vuol far risaltare limportanza dellimpegno matrimoniale, benedetto da Dio con un Sacramento. Il saio e il rozzo cordone del francescano ricordano il suo matrimonio mistico con Madonna Povert, mentre il rosso vivo della veste cardinalizia indica lalta

dignit del Sacro Collegio ed evoca il proposito dei suoi esponenti, di spargere il proprio sangue per il Sommo Pontefice, qualora fosse necessario.

I paramenti sacerdotali: Rivestirsi di Cristo


Questo simbolismo, che possiamo apprezzare nella vita, si verifica con maggior intensit nella Liturgia, specialmente nella Celebrazione Eucaristica. Nel momento in cui ordinato, il sacerdote si riveste di Cristo, ci costantemente rappresentato ad ogni Santa Messa. Come ha sottolineato Benedetto XVI nella Messa Crismale del 5 aprile 2007, vestire i paramenti liturgici entrare sempre di nuovo in quel non pi io del battesimo che lOrdinazione sacerdotale ci dona in modo nuovo e al contempo ci chiede. Il fatto che stiamo allaltare, vestiti con i paramenti liturgici, deve rendere chiaramente visibile ai presenti e a noi stessi che stiamo l in persona di un Altro. Dopo aver affermato che le vesti sacerdotali sono una profonda

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Camice

difendermi da tutti gli assalti del demonio. Il nome di questo paramento proviene dal latino amittus (copertura, velo) e la sua origine risale al secolo VIII. Sul suo simbolismo, Benedetto XVI, nella menzionata, omelia cos afferma: In passato e negli ordini monastici ancora oggi esso veniva posto prima sulla testa, come una specie di cappuccio, diventando cos un simbolo della disciplina dei sensi e del pensiero necessaria per una giusta celebrazione della Santa Messa. I pensieri non devono vagare qua e l dietro le preoccupazioni e le attese del mio quotidiano; i sensi non devono essere attirati da ci che l, allinterno della chiesa, casualmente vorrebbe sequestrare gli occhi e gli orecchi. Il mio cuore deve docilmente aprirsi alla parola di Dio ed essere raccolto nella preghiera della Chiesa, affinch il mio pensiero riceva il suo orientamento dalle parole dellannuncio e della preghiera. E lo sguardo del mio cuore deve essere rivolto verso il Signore che in mezzo a noi.

Fotos: Gustavo Kralj

Stola

Il camice: ricordo della veste di luce ricevuta nel Battesimo


espressione simbolica di ci che significa il sacerdozio, il Papa ha aggiunto: Vorrei pertanto, cari confratelli, spiegare in questo Gioved Santo lessenza del ministero sacerdotale interpretando i paramenti liturgici che, appunto, da parte loro vogliono illustrare cosa significhi rivestirsi di Cristo, parlare ed agire in persona Christi. Attraverso le spiegazioni del Papa, cerchiamo di conoscere meglio ognuno dei paramenti utilizzati dal sacerdote durante la Messa. Durante i primi secoli del Cristianesimo, labbigliamento degli ecclesiastici era identico a quello dei laici. In piena persecuzione religiosa, la prudenza consigliava di evitare qualsiasi segno che denunciasse il loro delitto di appartenere alla Chiesa e di adorare lunico Dio vero, infrazione punita, a quellepoca, con la morte. Nel secolo VI, per, si verific nellabbigliamento dei laici una trasformazione completa. Mentre i roma-

ni, influenzati dai barbari, che invasero lImpero, adottarono labbigliamento corto dei germani, la Chiesa mantenne luso latino degli abiti lunghi, che divennero il vestito distintivo dei chierici e poco a poco rimasero riservati alle azioni sacre. Da qui proviene, tra gli altri, il camice, una tunica talare bianca. Essa la veste liturgica propria del sacerdote e del diacono, ma possono indossarla anche i ministri inferiori, quando debitamente autorizzati dallautorit ecclesiastica. Mentre la indossa, il sacerdote prega: Purificami, o Signore, e pulisci il mio cuore affinch, purificato dal sangue dellAgnello, possa io godere della felicit eterna. Questa orazione si riferisce al passo dellApocalisse: i 144mila eletti hanno lavato le loro vesti rendendole candide col sangue dellAgnello (Ap 7, 14). Evoca anche il vestito festivo che

Lo sguardo del cuore deve dirigersi al Signore


Dopo essersi lavato le mani, chiedendo a Dio di pulirle da ogni macchia, il sacerdote colloca lamitto intorno al collo e sulle spalle, pregando: Imponi, o Signore, sul mio capo lelmo della salvezza, per

Cingolo

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il padre misericordioso don al figlio, quando questi ritorn alla casa paterna sudicio e cencioso, come pure la veste di luce ricevuta nel Battesimo e rinnovata nellOrdinazione sacerdotale. Nella menzionata omelia, il Papa spiega la necessit di chiedere a Dio questa purificazione: Quando ci accostiamo alla liturgia, per agire nella persona di Cristo, ci accorgiamo quanto siamo lontani da Lui; quanta sporcizia esista nella nostra vita.

Il cingolo della purezza e la stola dellautorit spirituale


Rivestito del camice, il sacerdote si cinge con il cingolo, un cordone bianco o del colore dei paramenti, simbolo della castit e della lotta contro le passioni sregolate. Mentre lo mette alla cintura, il ministro

di Dio eleva a Lui questa preghiera: Cingimi, Signore, con il cingolo della purezza e estingui i miei desideri carnali, affinch permangano in me la continenza e la castit. In seguito, si riveste della stola, una fascia dello stesso tessuto e colore della casula, adornata da tre croci: una nel mezzo e le altre due nelle estremit. Essa simbolizza lautorit spirituale del sacerdote e, dallaltro lato, il giogo del Signore da portare con coraggio, e per mezzo del quale deve recuperare limmortalit. Il sacerdote la colloca intorno al collo, quindi la incrocia sul petto e la passa sotto il cingolo, mentre prega: Ripristina in me, Signore, la stola dellimmortalit, che ho perduto con la disubbidienza dei miei progenitori, e, indegno come sono di accostarmi ai vo-

stri sacri misteri, possa io raggiungere il piacere eterno.

Il giogo del Signore, rappresentato dalla casula


Per ultima, colloca la casula, che completa labbigliamento appropriato alla celebrazione della Santa Messa. L orazione per vestirla fa anchessa riferimento al giogo del Signore, ma ricordando quanto esso sia lieve e soave per chi lo assume con dignit: O Signore, Tu che dicesti: Il Mio giogo soave e il Mio peso lieve, fa che io sia capace di portare questa paramento degnamente, per ottenere la Tua grazia. Ci insegna, a tal proposito, il Santo Padre: Portare il giogo del Signore significa innanzitutto: imparare da Lui. Essere sempre disposti ad andare a scuola da Lui. Da Lui dobbiamo im-

Casule per i diversi tempi liturgici

Bianco Tempi del Natale


e della Pasqua

Rosso Passione del Signore, feste degli apostoli e memorie dei martiri

Verde Tempo Comune

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parare la mitezza e lumilt lumilt di Dio che si mostra nel suo essere uomo. [...] Il suo giogo quello di amare con Lui. E pi amiamo Lui, e con Lui diventiamo persone che amano, pi leggero diventa per noi il suo giogo apparentemente pesante..

I colori liturgici
Tutto nella Liturgia della Chiesa ricco di simbolismo. Questo si nota anche nei colori dei paramenti sacri, che variano a seconda del tempo liturgico e delle commemorazioni di Nostro Signore, della Vergine Maria o dei Santi. I colori liturgici fondamentali sono quattro: bianco, rosso, verde e viola. Oltre a questi, ce ne sono altri quattro che sono opzionali, ossia, possono essere usati in circostanze speciali: dorato, rosa, azzurro e nero.

Il bianco indica la purezza ed usato nei periodi del Natale e della Pasqua, come pure nelle commemorazioni del Signore Ges (eccetto quelle della Passione), della Vergine Maria, degli Angeli e dei Santi nonmartiri. Il rosso, simbolo del fuoco della carit, si usa nelle celebrazioni della Passione del Signore, nella domenica di Pentecoste, nelle feste degli Apostoli ed Evangelisti e nelle celebrazioni dei Santi Martiri. Il verde, simbolo di speranza, usato per la maggior parte dellanno, nel periodo denominato del Tempo Ordinario. Per i periodi dellAvvento e della Quaresima, la Chiesa ha riservato il viola, il colore della penitenza, stabilendo due eccezioni, che corri-

spondono a due intermezzi di gioia in tempo di contrizione: nella 3 domenica dAvvento e nella 4 domenica di Quaresima il celebrante indossa paramenti rosa. In circostanze solenni, si pu optare per il dorato al posto del bianco, del rosso o del verde. In alcuni paesi permesso utilizzare lazzurro, nelle celebrazioni in onore della Madonna. Infine, nelle Messe per i fedeli defunti il celebrante pu scegliere tra il viola e il nero. *** Rivestito cos, secondo le sagge determinazioni della Santa Chiesa, il sacerdote sale allaltare per il Sacro Banchetto, rendendo chiaro a tutti, e a se stesso, che sta operando nella persona dAltri, ossia, di Nostro Signore Ges Cristo.

Rosa Domeniche di Gaudete (Avvento) e Ltare (Quaresima)

Viola Tempi di Quaresima e


Avvento

Dorato Sostituisce il bianco,


il rosso o il verde nelle circostanze solenni

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egina dei cieli, rallegrati, alleluia: Cristo, che hai portato nel grembo, alleluia, risorto, come aveva promesso, alleluia. Prega il Signore per noi, alleluia.
(Antifona Pasquale)
Madonna della Resurrezione Seminario degli Araldi del Vangelo, Caieiras (Brasile)

Gustavo Kralj

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