Sei sulla pagina 1di 13

PROGETTO DI LEGGE 62

NORME IN MATERIA DI NOMINE DI COMPETENZA DELLA REGIONE E IN MATERIA DI PARTECIPAZIONI REGIONALI

Di iniziativa dei Consiglieri:

Giuseppe Benigni Marco Cipriano Sara Valmaggi Giuseppe Civati Stefano Tosi Carlo Porcari Ardemia Oriani Antonio Viotto Luciano Pizzetti Arturo Squassina Franco Mirabelli Gianfranco Concordati (Ulivo)

RELAZIONE

Il tema del perseguimento di finalit di interesse colletti vo, tramite lutilizzo di societ di capitali pubbliche, risale a quasi un secolo fa, quando Rathenau pose la famosa domanda, se lo scopo principale della Nord Deutschland A.G., fosse quello di distribuire gli utili agli azionisti, oppure quello di far funzionare i battelli sul Reno. Tale tema rimane, ancor oggi, al centro del dibattito sulle possibili forme di evoluzione e miglioramento dellazione amministrativa. Ai giorni nostri, la Corte Costituzionale, con la nota sentenza n. 466/1993, ha in ogni caso ritenuto che limpiego crescente dello strumento della societ per azioni per il perseguimento di finalit di interesse pubblico sia conforme con i dettami della Costituzione, nonch con gli indirizzi emersi in sede di normazione comunitaria. Ben prima, lo stesso Consiglio di Stato ebbe ad affermare che gli enti locali, quali organizzazioni di governo di collettivit territorialmente definite, possono prefiggersi tutti gli scopi idonei a soddisfare gli interessi della collettivit, sicch non pu porsi nei confronti di un tale tipo di ente, un problema di incapacit speciale, cio di uninidoneit in astratto al compimento di determinati atti, quali la sottoscrizione o lacquisto di quote azionarie di societ, ma - semmai - di una concreta inettitudine di ciascuna attivit a soddisfare in maniera diretta le esigenze della collettivit (Consiglio di Stato, sez. I. n. 130/1985). La pi recente evoluzione della normativa comunitaria ha costantemente confermato la possibilit per le PP.AA. di avvalersi di proprie societ di capitali, per il conseguimento dei rispettivi interessi pubblici amministrati. Detta normativa tuttavia - ha sempre pi distinto fra imprese pubbliche attive in regimi di mercato concorrenziali, e societ pubbliche meramente strumentali, beneficiarie di privative gestionali e/o di diritti speciali. Ha sempre pi distinto, in altri termini, fra la questione relativa allimpiego di societ di diritto privato per il soddisfacimento di interessi di natura esponenziale e collettiva, e il tema - specularmente opposto- attinente allimpiego meramente imprenditoriale e lucrativo di capitali pubblici. Con riferimento alle societ rientranti nella prima categoria, si parla, sempre pi spesso, di organismi soggetti ad un regime giuridico differenziato. Tanto differenziato da far ritenere tali societ per azioni appartenenti ad una specie giuridica sui generis, per le quali si pu ormai parlare, riguardo allo schema causale tipico, di un tramonto dello scopo di lucro. Anche ammesso che si possa parlare di un regime giuridico extra ordinem per alcune tipologie di societ in mano pubblica, tuttavia parimenti evidente, che sempre di societ di capitali si tratta. Ossia di organismi destinatari a tuttoggi di

specifiche e cogenti regole di funzionamento interno: da quelle che ne regolano i rapporti fra gli organi di governo, a quelle che sovra intendono allo status di amministratore sociale. Sicch, il perseguimento di finalit di interesse pubblico tramite societ di capitali, non pu non trovare dei vincoli di natura intrinseca, dettati dal tipo stesso di strumento prescelto per lottenimento di tali finalit. La L.R. 14/95 disciplina le nomine e le designazioni di competenza della regione, ivi comprese quelle relative alle societ partecipate. I vecchi statuti delle societ controllate dalla Regione non prevedevano alcuna nomina diretta, ai sensi e per gli effetti di cui allart. 2449 C.C. Idem dicasi per gli statuti non ancora modificati. Larticolo 2, comma 1, lettera a), della menzionata legge assegna tuttavia al consiglio regionale le nomine dei membri del Consiglio di amministrazione delle varie societ partecipate (elencate nella tabella A allegata alla legge). Al consiglio regionale viene altres deputata la nomina dei membri del Collegio sindacale delle medesime societ partecipate (art. 2, comma 1, lettera b). Cos configurato (senza cio una potest statutaria di nomina diretta), lintervento del Consiglio regionale si presenta quindi come atto preventivo necessario e -soprattutto- vincolante per il rappresentante della Regione, in ordine successivo esercizio del voto nelle assemblee delle societ partecipate, in materia di nomine (del CDA e del Collegio sindacale). La L.R. 14/95 riserva, dunque, al Consiglio regionale, la potest di determinare indirettamente la composizione sia dellorgano amministrativo -gestionale (CDA), sia dellorgano di mero controllo formale della societ (Collegio sindacale). Come accennato in precedenza, le modifiche in atto degli statuti delle societ controllate dalla Regione prevedono la nuova forma di governace societaria duale, cos congegnata (si veda, p.e., lo statuto di Infrastrutture Lombarde Spa): lassemblea ordinaria nomina il consiglio di sorveglianza; il consiglio di sorveglianza nomina il consiglio di gestione Sorvoliamo sul carattere auto-referenziale e tuttaltro che duale di un siffatto modello di governo societario (massimamente nei casi, come quelli di specie, di socio unico). Quel che qui va rimarcato , invece, come tale modello di governance sia assolutamente incompatibile con i dettami di cui alla L.R. 14/95.

La legge de quo stata concepita, avendo come esclusivo riferimento la forma tradizionale di governo delle societ partecipate.

Introducendo negli statuti delle controllate regionali un regime formalmente duale di governo, a legislazione invariata, il Consiglio regionale viene praticamente spogliato della potest di determinare la composizione dellorgano amministrativo delle controllate. Nel modello duale adottato nelle societ regionali, tale potest spetta - infatti non pi allassemblea, bens al consiglio di sorveglianza. Bene. Nel vecchio regime di governance, anche senza la previsione statutaria di una possibile nomina diretta da parte del Consiglio, in forza dellart. 2 della L.R. 14/95, il pronunciamento del Consiglio regionale vincolava il voto in assemblea del rappresentante della Regione in tema di nomina del CDA delle partecipate regionali. Nel nuovo modello, invece, un eventuale pronunciamento del Consiglio regionale non vincola e non pu vincolare in alcun modo il consiglio di sorveglianza (che elegge lorgano amministrativo). Infatti, mentre in assemblea societaria interviene - uti socius - un rappresentante della Regione, la cui volont pu essere formata con il concorso necessario del Consiglio regionale (come la L.R. prescrive), nel consiglio di sorveglianza intervengono invece soggetti che, in alcun modo, possono essere considerati come rappresentanti della Regione, essendo essi elementi costitutivi di un organo autonomo e indipendente della societ stessa. Anche se non espressamente previsto dalla legge 14/95, il Consiglio regionale verr chiamato -da qui in avanti- a determinare, in base al meccanismo sopra descritto, la composizione del consiglio di sorveglianza. In caso contrario, laddove, cio, sulla scorta di uninterpretazione restrittiva della legge regionale, il Consiglio non venisse nemmeno chiamato a determinare la composizione del consiglio di sorveglianza, allora l Assemblea elettiva verrebbe privata in toto della possibilit di determinare le nomine nellambito delle partecipazioni regionali. Tuttavia, una cosa poter determinare la composizione di un organo di gestione operativa (come il CDA o il consiglio di gestione), ben altra leventuale possibilit di determinare la composizione di un organo di vigilanza e controllo non gestionale (quale, appunto, il consiglio di sorveglianza). Lesempio dello statuto di Infrastrutture Lombarde Spa non preso a caso. Tale societ non infatti prevista negli elenchi di cui alle tabelle A e B, allegate alla L.R. 14/95. Nelle more dellaggiornamento di tali tabelle, resta dunque aperto il dubbio se le nomine afferenti alla societ in questione rientrino, o meno, sott o legida della citata legge regionale. Non entriamo nel merito. Tale dubbio dimostra tuttavia la rigidit di un modo di legiferare per elenchi.

Si tratta di una modalit redazionale che va cambiata, privilegiando la costruzione di norme basate su categorie - come si suol dire - generali ed astratte. Ultima osservazione. Negli Indirizzi programmatici per gli enti e le societ regionali -si legge- che la Regione non detiene partecipazioni azionarie per realizzare utili, ma esclusivamente perch ritiene che, per alcuni specifici ambiti di intervento (), la forma societaria sia la pi idonea ed efficace a garantire la realizzazione degli obiettivi di governo regionale. Nelle versioni modificate degli statuti delle societ regionali sta scritto (si veda, ancora una volta, lo statuto di Infrastrutture Lombarde Spa, art. 21): ai componenti del consiglio di gestione, oltre al rimborso delle spese sostenute per lesercizio delle loro funzioni, potr essere assegnato un compenso, anche sotto forma di partecipazione agli utili. Negli Indirizzi programmatici, lo scopo di lucro delle societ strumentali della Regione viene minimizzato, se non escluso. Negli statuti delle medesime societ, si consente lintroduzione di un piano di stock option in favore degli amministratori, direttamente proporzionato agli utili: ossia lo strumento estremo offerto al management onde stressare la societ al conseguimento di utili nel breve. Nel merito, si tratta - peraltro - di un meccanismo affatto discutibile. Leventuale piano di stock option, infatti, legato al dato di bilancio maggiormente pilotabile, ossia gli utili, e non invece a percentuali di indici pi stabili e meno influenzabili quali, ad esempio, il margine operativo lordo. Ci dimostra, nuovamente, come la redazione degli statuti delle societ cd. strumentali sia un passaggio particolarmente delicato, che deve essere affrontato con idonei momenti di riflessione, per evitare dei risultati esattamente opposti a quelli che invece si dichiara di perseguire.

NORME IN MATERIA DI NOMINE DI COMPETENZA DELLA REGIONE E IN MATERIA DI PARTECIPAZIONI REGIONALI

Articolo 1- Ambito di applicazione 1. La presente legge disciplina le nomine e le designazioni a qualsiasi titolo di competenza della Regione, in base a leggi, regolamenti, statuti, convenzioni o accordi negoziali, per incarichi in enti, istituti, associazioni, aziende, societ nonch in altri organismi pubblici o privati. La presente legge disciplina altres le modalit di partecipazione della Regione nelle societ di capitali. 2. Le disposizioni della presente legge non si applicano alle nomine e designazioni presso enti o organismi esterni alla Regione, direttamente connesse con: a) la titolarit di uffici o di cariche appartenenti allamministrazione regio nale, ivi comprese quelle di rilevanza statutaria; nel caso sia prevista la titolarit della carica di consigliere regionale, il Consiglio provvede a norma dei commi 5, 6 e 7 dellart. 69 del Regolamento interno; b) lesercizio di funzioni di competenza delle strutture organizzative regionali, affidate a soggetti dipendenti dalla stessa e operanti presso tali strutture, a prescindere dalla durata del rapporto di lavoro. Alle nomine e designazioni di cui alla precedente lettera b) provvedono lUfficio di Presidenza del Consiglio regionale e la Giunta regionale, in base alle rispettive competenze. 3. Alla cessazione, per qualsiasi causa, dalla carica, dallufficio ovvero dalla funzione ricoperta presso lamministrazione regionale di cui alle precedenti lettere a) e b), consegue la decadenza del soggetto nominato o designato dallincarico ricoperto presso lente o lorganismo esterno alla Regione. Gli organi regionali competenti di cui al comma 2 provvedono alla sostituzione entro 45 giorni dal verificarsi della causa di cessazione. 4. Le nomine, le designazioni e le cessazioni di cui ai commi 2 e 3, sono comunicate al Consiglio regionale.

Articolo 2 - Nomine relative a societ di capitali controllate dalla Regione. 1. Qualora una societ controllata dalla Regione ai sensi dellart. 2359 C.C., adotti il sistema dualistico di gestione e controllo di cui allart. 2409 -ocities del C.C., lo statuto della societ riserva: a) al Consiglio regionale la nomina diretta dellintero consiglio di sorveglianza, ai sensi e per gli effetti di cui allart. 2449 C.C; b) la nomina dellintero consiglio di gestione allassemblea, ovvero alla Giunta in via diretta, ai sensi e per gli effetti di cui allart. 2449 C.C.

Il Consiglio regionale delibera la nomina di cui alla lettera a), riservando in ogni caso la determinazione di almeno 1/3 ovvero 2/5 dei membri di tale organo societario alla minoranza consiliare. 2. Fuori dai casi di cui al comma precedente, il Consiglio regionale determina la nomina del consiglio di amministrazione e del collegio sindacale, riservando la determinazione di almeno 1/3 ovvero 2/5 dei membri di tali organi societari alla minoranza consiliare. 3. Nel caso di societ controllate dalla societ controllata dalla Regione, gli statuti delle prime riservano al Consiglio regionale la nomina diretta, ex artt. 2449 e 2450 C.C.: a) della maggioranza del consiglio di sorveglianza, in ipotesi di sistema duale; b) di almeno un membro del consiglio di amministrazione e del collegio sindacale, nei rimanenti casi. Il Consiglio regionale delibera la nomina di cui alle lettere a) e b), a maggioranza assoluta dei componenti. Alla minoranza consiliare comunque riservata la determinazione di almeno 1/3 dei membri di tali organi societari, nel caso in cui i membri nominati dal Consiglio siano pari o superiori a tre unit. Articolo 3 Modifiche statutarie e assunzione di partecipazioni maggioritarie 1. Le societ di cui ai commi 1 e 3 dellart. 2 adeguano i propri statuti alle disposizioni della presente legge entro 9 mesi dallentrata in vigore della medesima, ovvero in occasione della prima modifica statutaria. 2. La competente Commissione consiliare delibera sullassunzione di partecipazioni maggioritarie in societ di capitali da parte della Regione, nonch sul contenuto e sulle modifiche degli statuti delle societ di cui ai commi 1 e 3 dellart. 2. La disposizione del primo capoverso non si applica alle modifiche statutarie resesi necessarie ai sensi del comma 1.

Articolo 4 - Nomine relative a societ di capitali partecipate dalla Regione 1. Nei casi di societ partecipate dalla Regione, il Consiglio regionale determina le nomine spettanti a qualsiasi titolo alla Regione, in virt di detta partecipazione. Alla minoranza consiliare riservata la determinazione di almeno 1/3 dei membri, nel caso in cui i membri nominati dal Consiglio in ciascuna societ partecipata siano pari o superiori a tre unit.

Articolo 5 - Altre nomine 1. Il Consiglio regionale determina le altre nomine e designazioni spettanti alla Regione ai sensi dellart. 1, comma 1, della presente legge, a maggioranza dei 3/5 dei componenti. 2. La Giunta regionale predispone e trasmette al Consiglio regionale lelenco completo delle nomine e designazioni di competenza regionale relative agli incarichi non compresi nella presente legge, con lindicazione delle norme che li prevedono e delle relative date di scadenza. Il Consiglio regionale, in attuazione dellart. 118 della Costituzione, attribuisce tali nomine o designazioni ai Comuni o alle Province nel cui territorio hanno sede gli enti o gli organismi interessati. 3. La nomine effettuate dalla Giunta regionale ai sensi della presente legge sono trasmesse al Consiglio regionale entro 10 giorni dallatto di nomina.

Articolo 6 - Funzioni sostitutive 1. Qualora il Consiglio regionale non esprima le nomine e le designazioni di sua spettanza ai sensi della presente legge, nei 15 giorni successivi al termine entro cui si deve provvedere alla nomina o alla designazione stessa, vi provvede lUfficio di presidenza del consiglio, rispettando in ogni caso le disposizioni di cui allart. 2, commi 1,2 e 3, e allart. 4. 2. Le nomine o designazioni adottate nellesercizio delle funzioni sostitutive di cui al presente articolo, sono comunque effettuate nellambito delle cand idature pervenute a norma dellarticolo 8.

Articolo 7 - Registro regionale degli incarichi 1. Presso il consiglio regionale istituito il registro regionale degli incarichi conferiti ai sensi della presente legge, articolato in due sezioni concernenti, rispettivamente, gli incarichi di competenza degli organi regionali e gli incarichi eventualmente attribuiti dai Comuni. Detto registro predisposto ed aggiornato, secondo criteri deliberati dallUfficio di presidenza del Consiglio regionale, che assicurino facilit di consultazione nonch comprensibile e completa esposizione dei dati. 2. Nel registro devono comunque essere indicati: a) lorgano che ha provveduto alla nomina; b) gli estremi del provvedimento e della pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione; c) la durata dellincarico e la data di scadenza dello stesso; d) nome e cognome, data e luogo di nascita delle persone che ricoprono o hanno ricoperto gli incarichi, corredati dal curriculum di cui allart. 8; e) i compensi e le indennit a qualunque titolo connessi allincarico stesso.

Dal registro sono depennati i dati relativi agli incarichi di cui alla presente legge cessati da almeno due anni. 3. Entro il 31 dicembre di ogni anno il registro trasmesso a tutti i Comuni della Lombardia che ne garantiscono la libera consultazione. 4. Al fine dellaggiornamento del registro i provvedimenti di nomina o designazione disposti dagli organi regionali vengono trasmessi entro 10 giorni dalla loro emanazione al dirigente consiliare cui demandata la tenuta del registro; entro lo stesso termine i Comuni e le Province provvedono alla trasmissione dei dati concernenti le eventuali nomine o designazioni loro attribuite ai sensi della presente legge. Il registro aggiornato almeno con cadenza bimestrale.

Articolo 8 - Presentazione delle candidature 1. Le candidature per le nomine e designazioni di competenza del Consiglio regionale ai sensi della presente legge possono essere proposte, allUfficio di presidenza, dalla Giunta regionale, dai consiglieri regionali, da associazioni o enti pubblici o privati operanti nei settori interessati, da organizzazioni sindacali, fondazioni o da almeno cento cittadini iscritti nelle liste elettorali dei comuni della Lombardia. 2. La proposta di nomina deve essere presentata perentoriamente almeno 45 giorni prima della scadenza del termine entro cui si deve provvedere alla nomina o designazione e deve specificare i motivi che giustificano la candidatura stessa, con particolare riferimento alla idoneit professionale in relazione ad ogni specifico incarico. 3. A ciascuna proposta, sottoscritta dal candidato, deve essere allegata la seguente documentazione concernente il candidato stesso: a) dati anagrafici completi e residenza; b) curriculum professionale, comprensivo degli eventuali incarichi ricoperti presso societ a partecipazione pubblica, o presso altre societ iscritte nei pubblici registri; c) indicazione dei rapporti intercorrenti o intercorsi con la Regione e gli enti da essa dipendenti; d) dichiarazione specifica di non trovarsi in alcuna delle condizioni di cui agli artt. 9 e 10; e) per gli incarichi di componente di collegio sindacale o di revisore dei conti, documentazione attestante liscrizione nel registro dei revisori contabili. Qualora detta documentazione risulti incompleta, ne consentita lintegrazione entro e non oltre il termine di cui al comma 2. 4. Sono dichiarate inammissibili dal Presidente del Consiglio regionale le candidature prive o carenti della documentazione di cui al comma 3.

5. Qualora per le nomine e designazioni di competenza del Consiglio non siano state presentate candidature, lUfficio di presidenza provvede a formularle, allegando la prescritta documentazione. Le disposizioni di cui ai commi 2, 3, e 4, non si applicano alle candidature di consiglieri regionali. 6. Le proposte di nomina presentate secondo le modalit di cui al presente articolo sono comunicate ai consiglieri regionali almeno 15 giorni prima della scadenza del termine entro cui il Consiglio deve provvedere alla nomina o designazione. 7. Gli incarichi per i quali prevista una durata pari a quella della legislatura regionale scadono il centocinquantesimo giorno successivo alla data della prima convocazione del nuovo consiglio regionale. 8. Quanto disposto dal precedente comma si applica altres agli incarichi per i quali non previsto il termine di scadenza.

Articolo 9 - Cause di esclusione 1. Fatte selve eventuali disposizioni di legge pi restrittive, non possono essere candidati e non possono comunque ricoprire gli incarichi di cui alla presente legge coloro che: a) si trovino in stato di interdizione legale ovvero di interdizione temporanea dai pubblici uffici e dagli uffici direttivi delle persone giuridiche e delle imprese; b) siano stati condannati con sentenza irrevocabile, salvi gli effetti della riabilitazione: 1) a pena detentiva per uno dei reati previsti nel regio decreto legge 12 marzo 1936, n. 375 Disposizioni per la difesa del risparmio e per la disciplina della funzione creditizia e successive modificazioni ed integrazioni; 2) alla reclusione per uno dei delitti previsti nel titolo XI del libro V del codice civile e nel regio decreto 16 marzo 1942, n. 267 Disciplina del fallimento, del concordato preventivo, dellamministrazione controllata e della liquidazione coatta amministrativa e successive modifiche; c) si trovino nelle condizioni previste dal comma 1 dellart. 15 della legge 19 marzo 1990, n. 55, come modificato dallart. 1 della legge 10 gennaio 1992, n. 16 Norme in materia di elezioni e nomine presso le regioni e gli enti locali. 2. Leventuale nomina o designazione di coloro che si trovano nelle condizioni di cui al comma predente nulla e lorgano che ha deliberato la nomina o la designazione deve provvedere ad una nuova nomina o designazione, secondo le disposizioni della presente legge, non appena venuto a conoscenza dellesistenza di tali condizioni. 3. Decadono di diritto dallincarico coloro i quali vengono a trovarsi, nel corso dellincarico, nelle condizioni di cui al comma 1, lettere a) e b). Coloro i quali vengono a trovarsi, nel corso dellincarico, nelle condizioni di cui al comma 1, lett. c), decadono di diritto dallincarico dalla data del passaggio in

giudicato della sentenza di condanna o dalla data in cui diviene definitivo il provvedimento che applica la misura di prevenzione. Lorgano che ha deliberato la nomina o la designazione deve provvedere ad una nuova nomina o designazione, secondo le disposizioni della presente legge, non appena venuto a conoscenza dellesistenza di tali condizioni. 4. Il verificarsi delle condizioni di cui al comma 1, lettera c), comporta tuttavia la sospensione di diritto dallincarico ai sensi dellart. 15, commi 4 -bis e 4-ter, della legge n. 55/1990 e successive modificazioni. 5. In caso di sospensione dallincarico, lorgano competente provvede alla sostituzione, secondo le disposizioni della presente legge, per la durata della sospensione stessa, fatta salva scadenza naturale dellincarico medesimo. 6. Laccertamento della sussistenza delle condizioni di cui al presente articolo, pu essere effettuato in ogni momento, nei modi e nelle forme consentite dalla legge; lamministrazione regionale acquisisce in ogni caso il certificato generale del casellario giudiziale ed il certificato dei carichi pendenti. Articolo 10 Incompatibilit, conflitto dinteressi e divieto di cumulo 1. Salve le cause di incompatibilit sancite da leggi speciali, statali o regionali, non possono ricoprire gli incarichi di cui alla presente legge: a) i membri del parlamento nazionale ed europeo; b) i componenti di organi consultivi o di vigilanza o di controllo, eventualmente tenuti ad esprimersi sui provvedimenti dei soggetti di cui al primo comma della presente legge ai quali la nomina o designazione si riferisce; c) i magistrati ordinari, amministrativi o contabili nonch gli avvocati e procuratori dello Stato; d) gli appartenenti alle forze armate e di polizia in servizio permanente effettivo; e) i soggetti dipendenti dalla Regione a prescindere dalla durata del rapporto di lavoro, escluse le nomine o designazioni di cui allart. 1, comma 2, lett. b). 2. Non possono inoltre ricoprire gli incarichi di cui alla presente legge coloro che, al momento del conferimento dellincarico, si trovino in conflitto di interesse o abbiano contenziosi civili od amministrativi pendenti nei confronti della regione o dei soggetti di cui al primo comma della presente legge ai quali la nomina o designazione si riferisce. 3. Nei casi di conflitto di interesse e nelle situazioni dincompatibilit leventuale nomina o designazione nulla. 4. Fatte salve le ipotesi di conflitto di interesse previste dal Capo V del Titolo V del Libro V del C.C. in materia di diritto societario, il verificarsi di conflitti dinteresse o di cause di incompatibilit successivamente allassunzione dellincarico, comporta, negli altri casi, la decadenza dallincarico dei soggetti

nominati o designati qualora linteressato non provveda a determinarne la cessazione. 5. Nel caso di cui al comma 4, il presidente dellorgano che ha provveduto alla nomina o designazione, accertata, anche dufficio, la sussistenza del conflitto dinteresse o della causa di incompatibilit, invita linteressato a far cessare il conflitto o la causa di incompatibilit, entro 10 giorni dal ricevimento della relativa comunicazione. Trascorso inutilmente tale termine, lorgano competente dichiara, con provvedimento motivato, la decadenza del soggetto dalla carica ricoperta. 6. Gli incarichi di cui alla presente legge non sono cumulabili e laccettazione della nuova nomina o designazione comporta la decadenza dallincarico ricoperto. La nuova nomina o designazione inefficace in carenza dellaccettazione entro il termine di cui allart. 11, comma 1. 7. In deroga a quanto previsto dal comma precedente consentito il cumulo di due incarichi di componente di collegio sindacale o di revisore dei conti.

Articolo 11 - Obblighi derivanti dalla nomina e designazione. 1. Entro 15 giorni dalla ricezione dellavviso della nomina o designazione, inviato dallorgano che vi ha provveduto, immediatamente dopo ladozione del provvedimento, il nominato o designato deve comunicare per iscritto al presidente di detto organo la propria accettazione, dichiarando nel contempo: a) lattuale consistenza del proprio patrimonio mobiliare e immobilia re; b) copia delle due ultime dichiarazioni dei redditi. 2. La mancanza delle dichiarazioni di cui al comma 1 rende inefficace la nomina o designazione. 3. Qualora, nel corso dellespletamento dellincarico, venga a verificarsi una delle ipotesi di cui agli artt. 9 e 10, linteressato deve darne comunicazione allorgano di cui al comma 1, entro il termine perentorio di 15 giorni dalla data in cui detta ipotesi si verificata o stata conosciuta. 4. Il nominato o designato deve inoltre trasmettere annualmente copia della dichiarazione dei redditi, entro un mese dalla scadenza del termine utile per la presentazione della stessa. La dichiarazione di cui alla lettera a) del comma 1 deve essere ripresentata entro 30 giorni dalla cessazione dellincarico.

Articolo 12. - Pubblicazione annuale dei dati relativi alle nomine e alle designazioni 1. Entro il 31 gennaio di ogni anno, a cura dellUfficio di presidenza del Consiglio regionale, pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione estratto del registro di cui allart. 7 con le indicazioni dei dati essenziali, corredato dai dati di cui alle lettere a) e b) dellart. 11, comma 1, relativi agli incarichi ed ai soggetti nominati o designati nellanno precedente dagli organi regionali e dai Comuni ai sensi della presente legge. 2. Entro il termine di cui al comma 1 sono altres pubblicati, per estratto, sul Bollettino Ufficiale della Regione gli incarichi cessati nellanno precedente, unitamente ai dati di cui allart. 11, comma 4. Articolo 13 Disposizioni finali 1. La legge regionale 6 aprile 1995, n. 14, Norme per le nomine e designazioni di competenza della regione, abrogata. 2. Con regolamento regionale sono adottate le eventuali disposizioni necessarie allattuazione della presente legge.

Potrebbero piacerti anche