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Il concetto di sicurezza applicato alle strutture antisismiche e storia delle normative in Italia
Il vero obiettivo di un progettista non deve essere quello di progettare opere sicure, bens opere in grado di garantire un grado di sicurezza accettabile
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In definitiva, deve esistere un livello di sicurezza minimo imposto dai codici normativi. Questo pu essere anche aumentato in base a ragioni che il progettista pu individuare con il committente.
La domanda : qual il livello minimo di sicurezza che un compratore dauto disposto ad avere sapendo che pi alto la sicurezza che il mezzo pu offrire pi alto sar il costo di quellautomobile?
Oppure, qual il livello di sicurezza che un gestore di unopera stradale deve garantire sapendo che pi alto sar il livello di sicurezza pi alto sar il costo di costruzione e di gestione di quel opera?
Il concetto di sicurezza
Parlare di sicurezza di unopera significa sostanzialmente parlare della sua capacit (C) a far fronte ad una domanda (D). In altre parole, garantire la sicurezza dellopera significa garantire la seguente relazione C>D Come gi detto, esister sempre una domanda D che potr superare la capacit C della struttura. La struttura sicura in maniera assoluta non esiste. Esiste piuttosto una probabilit che durante la vita della struttura la relazione di cui sopra sia o meno verificata. Questa probabilit deve essere, da un lato, tenuta bassa e dallaltro deve essere sostenibile
UN EDIFICIO CHE SI DANNEGGIATO A SEGUITO DI UN EVENTO SISMICO HA DIMOSTRATO DI ESSERE SICURO O NO?
Risposta:
DIPENDE:
Dal tipo di domanda (periodi di ritorno); Dal tipo di danno provocato (sulle opere strutturali, non strutturali, sugli impianti, etc); In generale, dal tipo di prestazione prevista per quelledificio sotto lazione di quella domanda. Ci dipende anche dalla funzione che quelledificio era chiamato a svolgere
EVOLUZIONE NORMATIVA
STATI LIMITE Nei confronti delle azioni sismiche gli stati limite, sia di esercizio che ultimi, sono individuati riferendosi alle prestazioni della costruzione nel suo complesso, includendo gli elementi strutturali,quelli non strutturali e gli impianti.
Gli stati limite di esercizio sono: - Stato Limite di Operativit (SLO): a seguito del terremoto la costruzione nel suo complesso, includendo gli elementi strutturali, quelli non strutturali, le apparecchiature rilevanti alla sua funzione, non deve subire danni ed interruzioni d'uso significativi; - Stato Limite di Danno (SLD): a seguito del terremoto la costruzione nel suo complesso, includendo gli elementi strutturali, quelli non strutturali, le apparecchiature rilevanti alla sua funzione, subisce danni tali da non mettere a rischio gli utenti e da non compromettere significativamente la capacit di resistenza e di rigidezza nei confronti delle azioni verticali ed orizzontali, mantenendosi immediatamente utilizzabile pur nellinterruzione duso di parte delle apparecchiature. Gli stati limite ultimi sono: - Stato Limite di salvaguardia della Vita (SLV): a seguito del terremoto la costruzione subisce rotture e crolli dei componenti non strutturali ed impiantistici e significativi danni dei componenti strutturali cui si associa una perdita significativa di rigidezza nei confronti delle azioni orizzontali; la costruzione conserva invece una parte della resistenza e rigidezza per azioni verticali e un margine di sicurezza nei confronti del collasso per azioni sismiche orizzontali; - Stato Limite di prevenzione del Collasso (SLC): a seguito del terremoto la costruzione subisce gravi rotture e crolli dei componenti non strutturali ed impiantistici e danni molto gravi dei componenti strutturali; la costruzione conserva ancora un margine di sicurezza per azioni verticali ed un esiguo margine di sicurezza nei confronti del collasso per azioni orizzontali.
RISCHIO SISMICO!!!!
volume: 300.000 - 500.000 m3 damages: about 1 billion of US $ 4962 collapsed houses 16.148 damaged houses 87 damaged churches more then 500 dead
Tuttavia, gli approcci adottati rispetto al problema della sicurezza sono stati molto diversi nel tempo. Anche in ragione delle evoluzione delle conoscenze. Si passati dai manuali del buon costruire alle pi moderne tecniche di valutazione (probabilistica) basate su metodologie di analisi e di modellazione avanzate,
Lassenza di sicurezza non era intimamente collegata alla sola presenza di crolli o di impraticabilit, ma si riteneva la struttura mal progettata o mal costruita anche in presenza di piccoli dissestiche rendevano lopera non corrispondente a quanto inizialmente pattuito con il committente
Stesura definitiva: 1750 a.c. (su stele in diorite)
Pena commisurata allentit del danno provocato (occhio per occhio, dente per dente): (i) Pena di morte al costruttore che provocava la morte di altre persone; (ii) Se moriva il figlio del padrone, allora il figlio del costruttore doveva essere ucciso; (iii) Se moriva uno schiavo del padrone, allora il costruttore aveva il dovere di dargli uno schiavo, etc. etc
Matur la convinzione che la struttura di una costruzione doveva essere prevista gi in fase di progettazione ed in unottica costi benefici Si svilupparono dunque i primi metodi di verifica, in base ai quali impostare il progetto strutturale.
Riguardanti il materiale: Metodo alle tensioni ammissibili (definito nello spazio delle tensioni)
Riguardanti lintera struttura: Calcolo a rottura (definito nello spazio dei carichi)
Riguardanti gli elementi strutturali: Verifica agli stati limite di una sezione
struttura:
Riguardanti lintera struttura: Calcolo a rottura (definito nello spazio dei carichi) F M Mu Mamm
F< Famm
Riguardanti lintera struttura: Calcolo a rottura (definito nello spazio dei carichi) F M Mu Mamm
F< Famm
S<C S>C
R S=C
Oggigiorno, fortemente riconosciuta lesigenza di comprendere, nelle analisi della sicurezza dei sistemi, non i valori delle grandezze e dei parametri che giocano un ruolo nel problema che si sta affrontando, bens una loro stima che pu essere ottenuta a partire da opportune distribuzioni di frequenza. Sono proprio tali distribuzioni, dunque, che ricoprono unimportanza fondamentale nella valutazione del comportamento del sistema. Queste permettono una trattazione del problema della sicurezza in termini probabilistici, ossia tali che loutput dellintero processo di valutazione della sicurezza sia la probabilit con cui la capacit del sistema, o, in generale, un certo stato funzionale limite, pu essere superato in un determinato periodo di osservazione.
C>D
Valore caratteristico del parametro di resistenza Fattore parziale (coefficiente di sicurezza)
Quadro Normativo
Prima dellOPCM e Norme Tecniche
Leggi che definiscono i principi generali ed affidano al Ministero dei Lavori Pubblici il compito di emettere periodicamente decreti ministeriali contenenti indicazioni pi specifiche:
- D.M. 14/2/92 Norme tecniche per lesecuzione delle opere in c.a. normale e
precompresso e per le strutture metalliche
Quadro Normativo
Prima dellOPCM e Norme Tecniche
Leggi che definiscono i principi generali ed affidano al Ministero dei Lavori Pubblici il compito di emettere periodicamente decreti ministeriali contenenti indicazioni pi specifiche:
- D.M. 14/2/92 Norme tecniche per lesecuzione delle opere in c.a. normale e
precompresso e per le strutture metalliche
Quadro Normativo
Prima dellOPCM e Norme Tecniche
Sulla base delle indicazioni della LEGGE 64 stato emesso il seguente decreto:
- D.M. 16/1/96 Norme tecniche relative ai criteri generali per la verifica di sicurezza
delle costruzioni e dei carichi e sovraccarichi A chiarimento del D.M. 16/1/96 relativo ai carichi stata emessa la:
Sulla base delle indicazioni della LEGGE 64 stato emesso anche il decreto:
Quadro Normativo
Dall OPCM alle Nuove Norme Tecniche
Prima del 2008 NORME TECNICHE PER LE COSTRUZIONI DM 14/09/2005
OPCM 3274/3316 EC8
Altre norme validate
Dopo il 2008
Decreto Ministeriale, 14 gennaio 2008 - Approvazione delle nuove norme tecniche per le costruzioni (GU n. 29 del 4/2/2008 Suppl. Ordinario n. 30) Circolare n. 617/2009 - Istruzioni per l'applicazione delle Nuove Norme Tecniche di cui al DM del 14 gennaio 2008 (GU n. 47 del 26/2/2009 - Suppl. Ordinario n. 27)
Quadro Normativo
Dall OPCM alle Nuove Norme Tecniche
Le Norme Tecniche per le Costruzioni (Testo Unico) hanno come obiettivo lidentificazione dei livelli di sicurezza e le prestazioni delle costruzioni.
La norma ha carattere PRESTAZIONALE: si lasciano numerose scelte al progettista e committente, quali la VITA UTILE dellopera (50 o 100 anni) La scelta della vita utile condiziona notevolmente la scelta delle azioni di progetto ed il periodo di ritorno di riferimento.
Con le Norme Tecniche lOPCM 3274/3316 e lEC8 possono essere utilizzate come Codici Normativi. Possono essere utilizzati anche altri codici internazionali.
Le Norme sono essenzialmente di natura PROBABILISTICA, ma per le strutture di CLASSE 1 (50 ANNI DI VITA UTILE) pu essere utilizzato il metodo alle Tensioni Ammissibili
PILASTRO: instabilit delle barre longitudinali compresse, rottura per taglio, crisi a pressoflessione TRAVE: rottura a flessione e taglio (in prossimit dei nodi)
NODO INTERNO: rottura per interruzione di armatura longitudinale, rottura per assenza di staffe, rottura per irregolarit degli elementi che concorrono NODO ESTERNO: tutti i problemi del nodo interno si amplificano; se non ben proporzionato, non capace di trasmettere le sollecitazioni interne NODO BASE COLONNA: sfilamento delle barre di armatura, eccessiva compressione-flessione
CHE FASE
SI DI
In caso di strutture dissipative, si localizzano le dissipazioni di energia per isteresi in zone a tal fine individuate e progettate, dette dissipative o critiche, effettuando il dimensionamento degli elementi non dissipativi nel rispetto del criterio di gerarchia delle resistenze.
ELEMENTO DUTTILE ELEMENTO FRAGILE N N
STRUTTURA DISSIPATIVA
Tali fini possono ritenersi conseguiti innalzando la soglia di resistenza (sovraresistenza) delle possibili rotture caratterizzate da meccanismi fragili (locali, globali, etc). In questo modo, il comportamento strutturale governato dal meccanismo duttile, in quanto il fragile, ancora lontano dalla sua soglia di resistenza non si pu attivare
SOVRARESISTENZA PER STRUTTURE CD A: 1.3 SOVRARESISTENZA PER STRUTTURE CD B: 1.1
q1>q2
q1
q2
PI ALTE SONO LE RISORSE PLASTICHE DELLA STRUTTURA, SIA A LIVELLO LOCALE CHE GLOBALE, PI ALTO IL FATTORE DI STRUTTURA (DUTTILIT)