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Inceneritori in Lombardia: quanto basta?

La sovracapacit degli impianti di incenerimento in Lombardia: quale exit strategy per la fine dell'et delle scorie

Milano, 20 novembre 2013

Nuovi programmi, vecchie macchine In Regione Lombardia sta compiendo i suoi ultimi passi istituzionali l'approvazione del Programma Regionale Gestione Ri iuti, ovvero il !uadro direttore delle strategie regionali in materia di ri iuti da !ui al 2020" #n programma nato sulla scorta di una vastissima ricognizione dell'intera materia $oltre 2000 pagine di studi e dati%, la cui portata & sminuita dal lasso temporale intercorso tra la consegna degli studi e l'elaborazione inale del piano' i dati raccolti in atti si attestano al 2010, tuttavia le tendenze tracciate sono tutte ampiamente con ermate dalle elaborazioni pi( recenti, e possono cos) essere riassunte' arresto ormai consolidato della crescita dei rifiuti , a partire dal 2002 la Lombardia *a interrotto la sua corsa nella crescita di tonnellate prodotte, e dal 200+ & in corso addirittura una decrescita, acceleratasi negli ultimi anni, tanto c*e la produzione di ri iuti nel 2012 & pari a ,"-2."000 tonnellate, l'+/ in meno del massimo di produzione toccato nel 200+, e la produzione pro0capite & scesa ai livelli del 1111 $!uando la Lombardia aveva un milione di abitanti in meno%" 2i seguito l'andamento nel decennio $ onte dei dati' annuario statistico regionale, Lombardia

produzione complessiva di ri iuti urbani in Lombardia


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Progressiva crescita della raccolta di erenziata, c*e dal 2011 *a visto i ri iuti complessivamente consegnati alle raccolte di erenziate superare la !uota indi erenziata, avviata al trattamento dei ri iuti residui $incenerimento, discarica, trattamenti meccanico0biologici del ri iuto urbano residuo%" 3uesto nonostante la permanenza di notevoli aree 'di resistenza', particolarmente recalcitranti allo

sviluppo della raccolta di erenziata e localizzate soprattuo nei territori provinciali e nei capoluog*i di 6rescia e Pavia" 2i seguito l'andamento del decennio $annuario statistico regionale%

!uota ri iuti con eriti alle raccolte di erenziate in Lombardia


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7ome risultante, si veri ic*er8 un drammatico calo dei ri iuti avviati al destino di smaltimento nelle tre orme della discarica, ormai residuale per !uanto riguarda il con inamento di R9#, dell'incenerimento e dei trattamenti meccanici0biologici $:M6%, procedimenti !uest'ultimi su cui il PRGR opera una notevole apertura" L'evidenza & c*e se gi8 oggi, alle !uantit8 di ri iuti indi erenziati prodotti e tenendo conto anc*e degli scarti dai trattamenti di riciclaggio a valle della raccolta di erenziata, la Lombardia dispone di una capacit8 di incenerimento eccedente il abbisogno $al lordo dei destini possibili per la !uota indi erenziata dei ri iuti, c*e gi8 oggi vengono in !uota rilevante avviati a recuperi di materia per trattamento meccanico biologico e alla tras ormazione in combustibili alternativi per i cementi ici%, tutti gli scenari previsti dal piano regionale per i prossimi anni, incluso il 6;# $6usiness as usual, c*e corrisponde a lasciare c*e le cose vadano come gi8 stanno andando%, non lasciano dubbi' avremo un vistoso eccesso di capacit8 impiantistica per l'incenerimento" <vvero, tra il ! e il "#$ della poten%ialit degli impianti di incenerimento lombardi non potr venire utili%%ata , se ci si baser8 sulla produzione di ri iuto indi erenziato prodotto da utenze civili e assimilate della Lombardia $=laborazioni su dati ;nnuario 9tatistico Regionale e valutazioni di scenario del programma regionale gestione ri iuti%

Produzione e tendenze per l'indi erenziato destinato a trattamento inale


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In sintesi, !uello c*e sta avvenendo nella produzione di ri iuti urbani della Lombardia, con ortato anc*e dalle valutazioni di scenario del programma regionale ri iuti, non lascia molto spazio ai dubbi' grazie alla riduzione dei ri iuti da avviare a smaltimento, ed anc*e alla disponibilit8 di trattamenti alternativi all'incenerimento per il ri iuto indi erenziato, da !ui ai prossimi poc*i anni la Lombardia risulter8 dotata di una !uantit8 di linee di incenerimento anc*e doppia rispetto al abbisogno regionale, e su iciente a ar ronte al abbisogno di almeno due altre regioni del >ord Italia come Piemonte ed =milia Romagna" La Lombardia dun!ue potrebbe diventare il grande 'inceneritore macroregionale'? >o, perc*& nel rattempo anc*e le altre regioni si sono dotate degli impianti di smaltimento per ar ronte al loro abbisogno" <ppure la Lombardia potrebbe aprire le porte a ri iuti provenienti da pi( lontano, come Lazio o 7ampania? =' una scelta legittima, ma discutibile, considerate le condizioni disastrose dell'in!uinamento atmos erico nel catino padano" ;ltrettanto discutibile & l'altra strategia, gi8 sviluppata da !uasi tutti gli operatori messi alle strette dalla mancanza di ri iuti urbani' aprire sempre di pi( le bocc*e dei loro orni al mercato dei ri iuti speciali, per cercare di are concorrenza agli operatori del centro e nord =uropa" Ma, a parte le pesanti conseguenze per l'in!uinamento padano, si tratta di una concorrenza c*e non vede avoriti gli operatori lombardi' per una ragione logistica $nessuno degli impianti lombardi & connesso alla rete erroviaria o a porti marittimi o luviali, !uindi i ri iuti industriali, provenienti anc*e da grandi distanze, arriverebbero agli impianti dopo lung*issimi viaggi su camion, con ulteriori gravami in termini di in!uinamento e di costi% e per una ragione climatica' gli impianti c*e operano in aree dal clima invernale

pi( rigido del nostro possono vendere calore, attraverso le reti di teleriscaldamento, per molti pi( mesi all'anno, evitando perciA di sprecare calore c*e, in Pianura Padana, viene ric*iesto solo per cin!ue0sei mesi l'anno" 9iamo ragionevolmente convinti c*e, anc*e se le regioni del centro0sud Italia dovessero seguitare a produrre ri iuti indi erenziati privi di un adeguato destino inale nei rispettivi ambiti regionali $scenario pessimista, non con ortato dai notevoli miglioramenti in corso nelle raccolte di erenziate anc*e nelle regioni centro meridionali e insulari, ed anc*e dalla di usione di trattamenti meccanico0biologici per la lavorazione del R#R%, il loro condizionamento e la spedizione via nave o via erro verso destinazioni nord0europee costituirebbe una scelta di ultima istanza pi( ragionevole e meno impattante, anc*e sotto il pro ilo emissivo, rispetto a lung*i viaggi a bordo di autoarticolati alla volta di impianti della Pianura Padano0Beneta" >el !uadro di regole attuali, c*e prevedono l'autosu icienza regionale, l'esito di !uesta evoluzione, sicuramente positiva in termini di impatto ambientale del trattamento ri iuti, potrebbe essere !uello di una 'guerra' tra esercenti di impianti per accaparrarsi !uote di con erimento al di uori del proprio bacino, praticando tari e sempre pi( basse ino a mettere @< i competitori c*e non saranno in grado di reggere" La nostra proposta & !uella di programmare il graduale spegnimento delle linee soprannumerarie , sicuramente cominciando dagli impianti pi( vetusti e prossimi a scadenza delle autorizzazioni, c*e sono spesso anc*e !uelli c*e operano in peggiori condizioni' !uelli meno e icienti energeticamente, !uelli pi( in!uinanti" >on & una proposta indolore, ne siamo consapevoli" Ma l'alternativa & pi( dolorosa, perc*& produrrebbe crescente indebitamento di societ8 in disperata ricerca di con eritori, e c*e nella speranza di essere pi( competitive metterebbero in campo investimenti c*e perA, !uasi sicuramente, non verrebbero ripagati nelle condizioni date" 3uello c*e auspic*iamo & invece c*e gli operatori del settore non perdano tempo e soldi a mantenere in unzione i loro vecc*i orni attraverso costosi interventi di revamping o di manutenzione straordinaria, e decidano da subito di voltare pagina, a rontando la riconversione produttiva e convertendo i loro impianti per a rontare altri rami della iliera dei ri iuti, attrezzandosi per operare nella valorizzazione delle razioni provenienti da raccolte di erenziate o nella lavorazione del ri iuto residuo al ine di recuperare materiali anc*e attraverso tecnologie e processi sempre pi( evoluti e dedicati

& inceneritori: i troppi forni della pianura lombarda'

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Lomellina

I 13 orni inceneritori della Lombardia esaminati da !uesto dossier comprendono gli 11 impianti autorizzati al trattamento del ri iuto urbano residuo $R#R% e i due impianti $6ergamo e 7orteolona% c*e, non autorizzati al R#R tal !uale, anno tuttavia parte della iliera di smaltimento, in !uanto trattasi di inceneritori a letto luido per la termodistruzione di 72R $combustibile da ri iuti% derivante dalla lavorazione meccanica di ri iuti solidi urbani" 7on l'importante di erenza c*e il 72R puA essere prodotto eCo commerciato a partire da ri iuti urbani c*e provengono da !ualsiasi bacino territoriale, anc*e non lombardo" :uttavia, come si puA notare dal gra ico, :#::I gli inceneritori lombardi trattano una !uota di ri iuti speciali, per vincolo autorizzativo originale $6rescia%, o perc*& vi sono ri iuti speciali $& il caso degli ospedalieri trattati% c*e *anno un destino di incenerimento prede initoD ma, soprattutto, gran parte dei gestori *a individuato nell'allargamento dell'ingresso di ri iuti speciali $non solo 72R ma anc*e ri iuti propriamente provenienti da iliere industriali% un 'adattamento' per riuscire a s ruttare meglio la potenzialit8 impiantistica, sempre meno soddis atta dall'approvvigionamento locale e regionale di R#R' ben il ($ dei rifiuti inceneriti in impianti dedicati a rifiuti urbani N)N sono rifiuti urbani , bens) speciali, in parte derivati dalla lavorazioni di urbani ma comun!ue sottratti sia a vincoli di programmazione c*e di origine, in !uanto approvvigionabili liberamente dal mercato" 3uindi & bene sapere c*e *I+' )**I negli inceneritori lombardi bruciano rifiuti provenienti da altre regioni italiane, e perfino di provenien%a estera , perc*& il bacino

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lombardo & insu iciente ad assicurare la necessaria alimentazione" >onostante ciA, l'ammontare complessivo dei ri iuti impiegati dagli impianti lombardi & in calo $nel 2012, 0100"000 tonnellate rispetto al dato 2011%, per la crescente di icolt8 anc*e di reperire ri iuti speciali inceneribili, molto contesi a causa della sovracapacit8 c*e si sta mani estando anc*e nei parc*i impianti del centro0nord =uropa"
Impianto Rifiuti b u!iati, ton % RUR RUR, ton

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elabor" Legambiente su dati aziende

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7erti " 2013 su dati 2012

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Il dato c*e emerge dalla tabella & il ruolo molto preminente dei due grandi impianti di Milano e 6rescia, c*e *anno raccolto il .2,,/ del totale dei ri iuti smaltiti per incenerimento in Lombardia" Gestiti entrambi da ;2;, ed entrambi collegati ad una estesa rete di teleriscaldamento urbano, *anno una taglia tale da ar presumere per il uturo un crescente peso da attori monopolisti e da regolatori della tari a, in grado perciA di contendere e icacemente l'intero bacino regionale prima di collassare a loro volta, vittime della rigida specializzazione industriale di ;2;" Per gli altri operatori la di erenziazione e la specializzazione su impiantistic*e alternative e dedicate alla lavorazione delle razioni da raccolta di erenziata appare l'unica strategia in grado di assicurare la continuit8 di presenza industriale" La genera%ione energetica da inceneritori >el 2012 il recupero di energia elettrica dal calore prodotto dagli inceneritori lombardi *a portato all'immissione in rete di circa 1.10 GH*" #n contributo minoritario ma non trascurabile, pari al ,, $ del fabbisogno elettrico complessivo regionale, stimato da :erna, nello stesso anno, in -+".00 GI*" <ltre a !uesto apporto, gli inceneritori connessi a reti di teleriscaldamento *anno reso disponibili luidi riscaldati con una cessione

complessiva di ulteriori 12.0 MH* come energia termica utilizzata per il riscaldamento di utenze civili o come calore di processo" ;nc*e per !uanto riguarda la ornitura energetica, i due grandi inceneritori di 6rescia e Milano sono protagonisti nel panorama regionale, assicurando da soli una ornitura elettrica pari al .4/ del totale erogato da tutto il parco inceneritori, e la parte preponderante della ornitura di calore $il 41/%" :ali risultati sono stati resi possibili dalle prestazioni energetic*e, c*e anno dei due impianti !uelli con i pi( alti indici di conversione termodinamica dell'energia contenuta nei ri iuti trattati" Le prestazioni di recupero energetico dal parco inceneritori lombardi sar8 scarsamente migliorabile, in uturo, per la componente elettrica, grazie a moderati miglioramenti delle rese di conversione termodinamica, mentre per !uanto riguarda la ornitura di calore i margini di miglioramento, a 9illa 2 come negli altri impianti, potrebbe derivare dall'estensione o dalla nuova realizzazione di reti di teleriscaldamento eCo, in alternativa, da una gestione dell'operativit8 delle linee di incenerimento c*e preveda il unzionamento a massimo regime nei periodi di massima ric*iesta calore $mesi invernali%, prevedendo la possibilit8 di stoccare combustibile nei periodi in cui la ric*iesta scende" :ale possibilit8 deve tuttavia essere seriamente valutata alla luce di due enomeni virtuosi' da un lato la riduzione dei ri iuti da avviare all'alimentazione di impianti termici, dall'altro la di usione della ristrutturazione energetica degli edi ici" Le reti di teleriscaldamento in atti costituiscono investimenti estremamente onerosi, c*e si ripagano, comun!ue in tempi molto lung*i, solo in presenza di utenze ortemente energivore e non si giusti icano invece in concomitanza con un processo di accelerazione della ri!uali icazione energetica degli edi ici" ; ciA si aggiunge il atto c*e, per inceneritori collocati in siti distanti da signi icative concentrazioni di utenze $Parona, 7orteolona%, la connessione a reti di teleriscaldamento appare un obiettivo di icilmente traguardabile"

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3missioni evitate: quanto 4 rinnovabile l'energia da rifiuti? La produzione energetica da ri iuti ><> & in sJ generazione da onti rinnovabile perc*& il potere calori ico del ri iuto residuo & determinato per la pi( parte da derivati petrolc*imici $materie plastic*e in particolare%" I criteri di attribuzione dei certi icati verdi considerano 'rinnovabile' il .1/ dell'energia sviluppata da combustione di ri iuti, ma nel caso di R#R risultante da raccolte di erenziate spinte $!ual & la gran parte di !uello prodotto in Lombardia% tale percentuale scende anc*e al 3.0,0/, per l'intercettazione a monte delle razioni cellulosic*e $carta, legno, verde e organico%, molto pi( e icace di !uanto avvenga per le materie plastic*e, sovente non recuperabili in !uanto usate in materiali accoppiati" 2elle emissioni complessive di 7<2 da incenerimento, dun!ue, stimabili complessivamente in circa 2,3 milioni di tonnellate di 7<2, solo circa 100"000 corrispondono ad emissioni 'neutre' $in !uanto derivanti da ossidazione di sostanza organica non derivante da giacimenti ossili%, mentre le restanti 1",00"000 sono a tutti gli e etti un rilevante $2,./ delle emissioni lombarde di GKG% contributo degli inceneritori all'aumento delle concentrazioni di gas serra" Il !uadro in uturo & presumibile c*e peggiori, in !uanto il miglioramento delle raccolte di erenziate & destinato a modi icare la composizione merceologica del R#R, aumentandovi progressivamente la componente di materiali derivanti da onti ossili" Le emissioni atmosferiche >ella valutazione delle emissioni atmos eric*e da inceneritori, c*e investono numerose classi di in!uinanti, ci siamo limitati a tre categorie, particolarmente sensibili per le

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problematic*e c*e determinano e per la risposta ai dispositivi di abbattimento adottati dai gestori degli impianti' le Polveri sospese, al centro dell'attenzione delle autorit8 sanitarie, oltre c*e delle procedure di in razione attivate presso la #=, per le concentrazioni problematic*e e persistenti nell'aria del bacino padano" 9econdo l'inventario I>=M;R Lombardia, agli impianti di trattamento ri iuti su base regionale & attribuibile lo 0,./ delle emissioni complessive di particolato sospeso" #n contributo decisamente minoritario, ma rilevante a scala locale nelle aree sottovento e prossime agli impianti Gli ossidi d'azoto $><M%, anc*'essi in!uinanti di prioritaria attenzione per la tossicit8 intrinseca oltre c*e per la attitudine a produrre in!uinamento secondario $polveri sottili secondarie e ozono%" Il contributo degli impianti di incenerimento ri iuti nel bilancio regionale emissioni $I>=M;R% & minoritario ma signi icativo $1,1/ dei >oM derivanti da processi legati allo smaltimento di ri iuti% Le diossine e sostanze diossina0simili, molecole estremamente tossic*e e persistenti in ambiente, prodotte in modo tipico ma non esclusivo dagli impianti di combustione di ri iuti, specie se operanti in condizioni non ottimali e privi di adeguati sistemi di abbattimento" 9econdo il registro I>=9 tenuto a suo tempo da ;P;:, la Lombardia sarebbe la seconda regione italiana $molto distanziata dalla Puglia% per emissioni di diossine, prodotte principalmente nei procedimenti metallurgici" L'incenerimento di ri iuti rappresenta la seconda onte emissiva sul territorio regionale"

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3uanto a onti emissive, gli impianti di incenerimento lombardi rappresentano una onte di emissioni primarie di particolato per una massa complessiva $2012% di oltre 4 tonnellate rilasciate in atmos era nell'arco dell'anno" <ltre ai grandi impianti, un certo numero di impianti di media e piccola taglia sono i principali arte ici di tale immissione $2esio, 6usto, 7remona, :rezzo, 6ergamo, Parona%" I livelli pi5 elevati di concentra%ione di polveri nei fumi $e, di concerto, le peggiori prestazioni in termini di emissioni speci ic*e espresse come gCtonn di ri iuto incenerite% si riscontrano, nell'ordine, negli impianti di 0esio, 6remona, .usto e .ergamo'

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;gli inceneritori, in base alle certi icazioni dei gestori, sono ascrivibili emissioni di >oM per complessive 12+- tonnellate nell'anno 2012" Riguardo alle sorgenti punti ormi, & rilevante c*e due soli impianti $6rescia e Parona% immettano in atmos era ben il ,1/ del totale ponderale di >oM" Le emissioni speci ic*e e le concentrazioni nei umi evidenziano invece un !uadro di criticit8 c*e vede attestarsi sui livelli peggiori di presta%ioni, nell'ordine, gli impianti di 6orteolona, 0esio, 7arona e 8almadrera "

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il dato di 6usto ;" & una stima basata sulle certi icazioni 201002011

Le immissioni cumulate di diossine e sostanze diossina0simili da parte degli inceneritori lombardi assommano a 13, mg nell'anno 2012" 3uanto alle sorgenti punti ormi, risulta allarmante il dato ri erito a 7arona, ai cui umi & ascrivibile ben il 9 $ del totale delle immissioni in atmosfera di !uesta classe di in!uinanti" 2alle certi icazioni prodotte dalla societ8, inoltre, risultano ricorrenti episodi di superamento dei limiti tabellari di concentrazione nei umi" I dati speci ici, ri eriti all'unit8 di peso di ri iuti smaltiti e alle concentrazioni normalizzate nei umi, evidenziano livelli prestazionali particolarmente mediocri, nell'ordine, a 7arona, 6remona, .usto e 0esio" 6ome impostare l'exit strategy lombarda dall'epoca dell'incenerimento? La Lombardia si & ortemente attrezzata, prima e pi( di altre regioni, con impianti per l'incenerimento ri iuti, in particolare a partire dalle 'crisi' c*e nei primi anni '10 del secolo scorso *anno messo in ginocc*io la capacit8 domestica di smaltimento nelle orme tradizionali $discaric*e% di una produzione impetuosamente crescente di ri iuti solidi urbani" La stessa crisi *a perA contestualmente prodotto, a partire dal basso $enti locali, associazioni ambientaliste%, un 'movimento' reale c*e *a portato !uesta regione a are da apripista delle raccolte di erenziate in Italia" #n ventennio pi( tardi possiamo speditivamente tracciare un bilancio di !uesta vera e propria mutazione di modello e di obiettivi' nei atti le discaric*e in Lombardia svolgono ormai una unzione a atto residuale per lo smaltimento di R9# $sebbene siano ancora ondamentali, come impianti

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specializzati, per il contenimento dei problematici residui dell'incenerimento, scorie e ceneri, oltre c*e per la gestione inale di diversi lussi di ri iuti speciali, inerti e pericolosi% e la cultura della separazione dei materiali si & ampiamente a ermata" *li inceneritori hanno svolto tutto sommato bene una fun%ione che potremmo definire 'di transi%ione', permettendo di gestire in modo meno problematico delle discaric*e, e per di pi( recuperando e rendendo disponibile una parte di energia, la !uota di ri iuti non intercettata dalle raccolte di erenziate" I discutibili regimi di incentivazione dell'incenerimento e del relativo recupero energetico *anno determinato anc*e condizioni di indebito privilegio e arricc*imento per i gestori di !uesti impianti, come messo in luce anc*e da procedure di in razione comunitaria" 7iA, unito all'entit8 rilevante dell'investimento in capitale ric*iesto per la messa in esercizio di un impianto di incenerimento $e la conseguente legittima aspettativa di massimo rientro economico nel corso dell'esercizio%, *a perA concorso ad alimentare una 'viscosit8' dell'intera iliera dello smaltimento ri iuti, ostacolando nei atti la crescita del recupero di materiali da raccolta di erenziata, determinando condizioni oligopolistic*e e acendo perdere alla Lombardia !uel ruolo di 'traino' della gestione virtuosa dello smaltimento ri iuti c*e si era con!uistata negli anni '10" Per rendersi conto di !uanto e icace sia stata l 'a%ione 'iner%iale' svolta dagli inceneritori nei confronti del miglioramento :quantitativo e qualitativo; delle raccolte differen%iate basta scorrere le banc*e dati c*e riportano su base comunale i livelli di raccolta di erenziata perseguiti, e c*e evidenziano il orte disallineamento accusato dai comuni delle province sovradotate di capacit8 impiantistica $in particolare le province di 6rescia e Pavia ma anc*e, ino a tempi recentissimi, la citt8 di Milano%" ;lla luce dei dati in !ui esposti, ma anc*e considerando il miglioramento delle tecnic*e di recupero materiali, l'ottimizzazione economica, logistica e gestionale dei sistemi di raccolta di erenziata, gli imperativi dettati dall'#nione =uropea in materia di riduzione e di 'disaccoppiamento' della produzione di ri iuti dagli indicatori di benessere ai ini della maggior e icienza nell'utilizzo di risorse energetic*e e materie prime, la crescente permeabilit8 dei produttori ad assumere in carico investimenti per la riduzione degli scarti interni e l'applicazione di principi di ecodesign nei prodotti secondo il principio 'cradle to cradle', disponiamo di molteplici dati strutturali per a ermare c*e la ase di transizione & prossima alla conclusione, e c*e pertanto devono essere disattivate le in rastrutture tecnologic*e non unzionali all'ingresso stabile della Lombardia nella 'societ8 del riciclo'" La chiusura del trentennio degli inceneritori non sar8 un passaggio semplice nJ scontato, perc*& gli operatori tenderanno a di endere i loro asset patrimoniali e produttivi, sia per !uanto riguarda gli impianti di trattamento sia per la parte, anc*e pi( rilevante, c*e

si ri erisce alle reti di teleriscaldamento spesso, come nel caso di 6rescia, estese a intere citt8 rese di atto 'dipendenti' dalla presenza dell'inceneritore per la ornitura calore $e, nel caso bresciano, da gruppi termoelettrici di supporto c*e presentano impatti ambientali anc*e pi( rilevanti di !uelli dello stesso inceneritore%" Le reti di teleriscaldamento irrigidiscono il sistema ma sono a loro volta in rastrutture dal uturo incerto' esse presuppongono una intensa domanda di calore, e !uindi utenze concentrate e rappresentate da tipologie edilizie tradizionali, non per ormanti sotto il pro ilo dell'e icienza energetica" Molto dipender8 dall'evoluzione del settore delle costruzioni, ma & c*iaro a tutti c*e se una strada deve essere indicata, !uella dell' efficientamento del patrimonio edili%io e della rigenera%ione urbana 4 sicuramente una priorit assai pi5 rilevante della reali%%a%ione di costosi investimenti per la distribu%ione di calore da rifiuti' Incentivi pubblici, interessi delle categorie e degli utenti e scelte di piani icazione e programmazione territoriale sono sempre pi( c*iaramente orientate in !uesto senso, ed & ragionevole pensare c*e sar8 !uesta la direzione pre erenziale c*e verr8 assunta dal mercato, emarginando a contesti limitati e molto particolari, o ad innovazioni ancora di l8 da venire $ad es" i parc*i termosolari c*e si stanno gi8 di ondendo in 2animarca% le possibilit8 reali di investimento nel settore del teleriscaldamento" 2i !uesto scenario & bene tenere conto di ronte alle istanze di diversi gestori di inceneritori c*e, con idando nel ricavato della vendita calore, intendono accingersi a investire in !uesto settore' si tratta di opere di notevole costo e complessit8, c*e ric*iedono una cantierizzazione prolungata, ed assai disagevole, e !uindi tempi molto lung*i per entrare a regime" Inoltre le pur numerose realizzazioni esistenti *anno messo in luce uno scarso entusiasmo da parte degli utenti, a ronte di vantaggi tari ari non particolarmente evidenti" La exit strategy dal trentennio degli inceneritori ric*iede segnali c*iari e regole certe' tale era l'aspettativa generata dal monumentale supporto conoscitivo del programma regionale gestione ri iuti $PRGR% ma, come spesso accade !uando la palla passa dalla tecnostruttura alla politica, le misure dispositive del programma si attestano in mezzo al guado' da un lato si stabilisce una sorta di moratoria alla realizzazione e all'ampliamento degli inceneritori, dall'altro non si introducono criteri selettivi e incentivi per la dismissione e conversione degli impianti esistenti" ;nzi, la principale eccezione ammessa F la possibilit8 di approvare ampliamenti di capacit8 di trattamento limitatamente alla intercettazione di !uote di ri iuti inceneribili classi icati 'speciali' F di atto neutralizza del tutto l'e icacia dell'evanescente impalcato dispositivo del PRGR" 7iA c*e sarebbe stato lecito attendersi, di ronte alla presa d'atto della crescente sovradotazione, sarebbe stato

un programma di accompagnamento alla c*iusura degli impianti prossimi a scadenza della autorizzazione, e l'individuazione di criteri prioritari, basati ad esempio su indicatori prestazionali, in virt( dei !uali stabilire un ordine di priorit8 per avviare a fine vita gli inceneritori di bassa prestazione" ;ccanto a ciA, ovviamente, anc*e indirizzi e orme di sostegno a inc*J le ;ziende c*e ora gestiscono inceneritori intraprendano un solerte percorso di conversione e di erenziazione produttiva, non solo per posizionarsi sul trattamento e la valorizzazione dei crescenti volumi di materiali c*e esitano da raccolte di erenziate, ma anc*e per mantenere un posizionamento nel settore del R#R secondo nuove determinanti operative' ossia, impianti di trattamento intesi al recupero di materiali anc*e da esso $le c"d" NGabbric*e dei MaterialiN% e soprattutto lessibili e convertibili progressivamente a trattare lussi crescenti di raccolta di erenziata mano a mano c*e !uesta aumenta ulteriormente" Il risc*io & c*e da !ui al 2020 le viscosit8 e le inerzie legate al mantenimento delle rendite di posizione sempre pi( precariamente ac!uisite continuino ad operare in dire%ione contraria agli stessi indiri%%i programmatici stilati da Regione Lombardia, in un contesto progressivamente meno avorevole per le aziende c*e tardano ad a rancarsi dalla specializzazione in trattamenti di incenerimento" 9otto il pro ilo delle prestazioni ambientali, un criterio di indirizzo per il decommissioning progressivo delle linee di incenerimento potrebbe prendere le mosse da un bilanciamento tra dead line tecnologic*e e procedurali $scadenze autorizzative, vita utile dell'impianto% e benchmarking basato su indicatori c*iave, !uali !uelli utilizzati in !uesta trattazione $e icienza energetica, emissioni speci ic*e di polveri, >oM e diossine%, cos) da perseguire, oltre alla minimizzazione dell'impatto economico sui gestori, anc*e l'elevazione delle prestazioni ambientali ed energetic*e medie dell'intero parco impiantistico" #na simile valutazione applicata sul parco impiantistico della Lombardia origina una graduatoria in cui a prestazioni pi( mediocri corrisponde un punteggio pi( alto"
Impianto ;prica 0 6rescia 9illa 2 0 Milano +ccam < .usto +rsi%io :8+; .3+ < 0esio :-.; ;prica F 6ergamo Lomellina 3nergia = 7arona :78; ;79M 0 7omo R=; F 2almine $6G% Prima F :rezzo 9C; $MI% 7ore F 9esto 9" G" $MI% =codeco F 7orteolona $PB% +3- = 6remona 9IL=; F Balmadrera $L7% Polveri Rendimento energ" graduatoria mgCnm3 graduatoria >oM mgCnm3 graduatoria 2iossine" ngC>m3 graduatoria 97<R= 1,0+ 1 0,22 . -.,. 0,00211 . 10,+, #,"9 #,"& 0,-4 #,1! 0,-2 0,-1 0,-1 0,0,.1 #,!1 0,.. 2 & , ! 4 4 1 10 && 12 0,2+ &,&9 &,2 1,1 #, 9 0,1 0,11 0,-. 0,22 0,02 &,2 0,21 4 && &, 10 ( 2 3 1 . 1 &, , 31,2 (9,! & 2 .2,. & &,2 10,3 21,2 1+,, -2,2 1-+,, &&,,2 130 2 1 &, 3 && 4 1 + , 13 2 10 0,001-. #,#&2#( #,#&&," 0,001+2 #,#9#&! 0,00-. 0,00213 0,00+01 0,001+ 0,002. #,#&22 0,00,0+ 1 && &# 3 & + , 1 2 &, 4

12 9& " 20 " 23 1. 33 20 30 99 33

La scelta di avviare a disattivazione gli impianti meno per ormanti produce, con ri erimento agli indicatori selezionati, un sensibile riposizionamento prestazionale del parco impiantistico, minimizzando le perdite $riduzione di generazione energetica% e migliorando il pro ilo complessivo delle emissioni, oltre ovviamente a ridurre il gap tra capacit8 impiantistica e produzione di R#R destinato a smaltimento" =9=MPI<' scenario ; F parco impianti attuali scenario 6 0 a brevissimo termine, disattivazione degli impianti di Parona, 2esio, 6usto, 7remona scenario 7 F a breve termine, disattivazione degli impianti di Parona, 2esio, 6usto, 7remona, :rezzo, Balmadrera, 7orteolona

S!$na io A Capa!it5 impianti&ti!a, 6ton4anno7 . o2u'ion$ $n$ %$ti!a t$ mi!a 18t9 . o2u'ion$ $n$ %$ti!a $+$tt i!a 189 -mi&&ioni po+:$ i ton4anno -mi&&ioni ;o< ton4anno -mi&&ioni 2io&&in$ $ fu ani m%4anno 7 &u 2ato !on&unti:o 2010 2435 1253 1593 7,02 1286 133,5

)a+o $ in2i!$ 100 100 100 100 100 100

S!$na io # )a+o $ S!$na io C )a+o $ in2i!$ in2i!$ 1930 1151 1328 3,6 845 49,2 79 92 83 51 66 37 1612 1151 1083 2,6 538 34,9 66 92 68 37 42 26

7ome si puA vedere, la disattivazione degli impianti indicati nello scenario 6 $c*e potrebbe essere un orizzonte0obiettivo di breve terme% e in !uello 7 $c*e potrebbe essere un ipotetico orizzonte di medio0breve scadenza, comun!ue anteriore al 2020, e dipendente anc*e dal perseguimento degli altri obiettivi del PRGR% determina, a decrementi signi icativi di capacit8 impiantistica $021/, 03,/%, riduzioni meno rilevanti degli apporti di energia termica $0+/, 0+/, ma il dato reale sarebbe ampiamente compensato dagli ampliamenti di reti :LR gi8 in corso% ed elettrica $014/, 032/%, ma molto pi( rilevanti per le emissioni di polveri $0,1/, 0-3/%, di >oM $03,/, 0.+/%, e soprattutto di diossine $0-3/, 04,/%"

6onclusioni La ine del 'trentennio degli inceneritori' in Lombardia & gi8 nei atti e nei dati" L'evoluzione reale potrebbe essere ortemente rallentata o per ino impedita sia da inerzie interne, connesse anc*e all'elevata intensit8 di capitali degli impianti di trattamento termico, specie se connessi a reti :LR, sia da 'grandi manovre' nazionali $si cita il dibattito in corso sulla 'rete nazionale di incenerimento', c*e annullerebbe il principio di autosu icienza impiantistica regionale puntando, di atto, a rendere la Lombardia un 'porto di mare' per lussi di ri iuti provenienti dal cento0sud Italia%' non sottovalutiamo certo gli e etti c*e potrebbe produrre, in tal senso, una legittima azione di lobbO da parte delle rappresentanze degli interessi in !uesto campo" Ma, come abbiamo cercato di spiegare in !uesta esposizione, tali s orzi di conservazione non appaiono paganti e, anzi, risc*iano di aumentare il livello di criticit8 di !uesto settore industriale" 9 uggire dall'imperativo di una riconversione produttiva se, nel breve periodo, puA permettere di navigare a vista tra tari e decrescenti, indebitamento e operazioni di vero e proprio dumping per l'accaparramento di !uote di mercato di approvvigionamento, nel lungo puA avere esiti ben pi( disastrosi per i gestori, in termini di spietato ed irreversibile spiazzamento ad opera di una concorrenza sempre pi( agguerrita" ;nc*e l'apertura ai ri iuti speciali non risolve il problema, soprattutto in considerazione del atto c*e il bacino di approvvigionamento e di competizione per !uesta tipologia di ri iuto *a dimensione continentale, e si con ronta perciA con i grandi bacini impiantistici del centro0nord =uropa, avvantaggiati da opzioni logistic*e e migliori prestazioni energetic*e, ed anc*'essi in condizioni di sovracapacit8, perc*& la riduzione dei ri iuti da avviare a incenerimento non riguarda solo la Lombardia e l'Italia" 7ome sempre pi( spesso accade, l'opzione pi( sostenibile e coerente con gli indirizzi europei e con la visione di una 'societ8 del riciclaggio', e iciente nell'uso delle risorse energetic*e e nelle materie prime, & !uella, in prospettiva, pi( promettente sotto il pro ilo economico" Ma ric*iede coraggio e investimenti, c*e devono essere accompagnati da scelte politic*e e programmatic*e c*iare, incisive e coerenti" 3uella coerenza c*e ancora appare insu iciente nel Programma Regionale sui Ri iuti la cui entrata in vigore & ormai imminente"

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