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[Nuovo articolo] Dialoghi o colpi di stato


1 messaggio Z Net Italy <donotreply@wordpress.com> A: girellibruni@gmail.com 21 febbraio 2014 19:10

Nuovo articolo su Z Net Italy

Dialoghi o colpi di stato


by Redazione

Dialoghi o colpi di stato Di Pedro Santander 20 febbraio 2014 Il problema principale in Venezuela non riguarda una certa mancanza di democrazia nel paese, n le restrizioni o la libert di espressione. Riguardo al presunto deficit democratico del regime venezuelano, i fatti parlano da soli. Dal 1998 ci sono state 4 plebisciti nazionali, 4 elezioni presidenziali, e 11 elezioni parlamentari, regionali, e municipali. Il Venezuela il paese latino-americano con il pi alto numero di elezioni e ha anche un sistema elettorale automatico (molto pi moderno di quello cileno), descritto da Jimmy Carter che ha fatto losservatore di 92 elezioni in tutti i continenti, come il miglior sistema del mondo. Riguardo poi al secondo argomento che viene ripetuto costantemente, la presunta mancanza di libert di espressione e di stampa in Venezuela, ancora una volta i numeri parlano da soli. L80% dei media sono privati. I tre giornali nazionali (El Universal, El Nacional e Ultimos Noticias) sono contrari al governo, specialmente i primi due, e raccolgono il 90% dei lettori. Dei quattro canali televisivi con copertura nazionale, tre (Venevision, Globovision, e Televen) sono allopposizione, e raccolgono ugualmente il 90% dei telespettatori, secondo le informazioni fornite dalla compagnia AGB. In quel senso, e in base ai criteri delle Nazioni Unite, la libert di informazione in Venezuela , senza dubbio, maggiore e migliore che in Cile, e nel paese caraibico anche la diversit di propriet, quella dei tipi di media (pubblici, commerciali, della comunit) e di tipo di narrazione che sono i tre criteri principali che misura lUNESCO superiore al Cile. Chiunque paragoni obiettivamente, cio con dei dati (indicatori, misure, portata, ecc.) la realt cilena dei media con quella venezuelana, vedr che il nostro paese (il Cile) in una situazione molto pi precaria e non molto democratica. Quello che c attualmente in ballo il tipo di opposizione in cui si impegner la destra venezuelana (raggruppata nel MUD) nei prossimi anni. Quale rapporto abbia il MUD (Mesa de la Unidad Democratica Tavolo dellunit democratica) con il governo del presidente Maduro dopo le elezioni di dicembre, non ancora affatto chiaro, e questo ha

provocato tensioni interne che spiegano, in gran parte, le violente mobilitazioni dei giorni scorsi. Per comprendere la situazione attuale importante ricordare che dieci settimane fa (l8 dicembre), il Chavismo ha ottenuto una solida vittoria elettorale nelle elezioni municipali. Malgrado un voto volontario e la storica tendenza allastensione nelle elezioni locali, c stata una partecipazione del 60%. Il Chavismo ha avuto 10 punti percentuali che il MUD e ha vinto 242 cariche di sindaco, mentre la destra ne ha ottenute 78. Questi risultati inaspettati per lopposizione hanno significato il fallimento della loro strategia che iniziata nellaprile 2013, consistente nel non riconoscere la legittimit del presidente Nicolas Maduro. Il MUD non riuscito a contestare legemonia elettorale, o anche a mettere in dubbio la legittimit del governo, dato che avevano fatto un plebiscito di questo evento, e chiaramente lo hanno perduto. Poco dopo questa elezione, il presidente Maduro ha convocato due volte nel palazzo presidenziale tutti i sindaci dellopposizione per un dialogo. Perfino il leader della destra, Henrique Capriles, governatore dello stato di Miranda, si presentato al secondo incontro, e lui e Maduro si sono dati la mano e la foto di quellatto ha fatto il giro del mondo. Questa stretta di mano simbolizzava un mutuo riconoscimento tra i due, e ha messo fine in quel modo alla strategia di dubitare della legittimit del presidente, una strategia che Capriles stesso aveva promosso e guidato nel 2013. Rimaneva la possibilit di iniziare una nuova fase che non aveva precedenti, di dialogo tra governo e opposizione. In realt, la maggioranza dei sindaci e dei governatori dellopposizione avevano iniziato un dialogo, partecipando, per esempio, alla missione per la sicurezza dei cittadini, oppure coordinando le attivit con il ministro degli Interni, impegnandosi in calendari di lavoro, come parte del Piano Patria Sicura. Tutto questo reciproco tentativo di dialogo, e di incontro ha provocato tensioni con lestrema destra del MUD che non aperta al colloquio e neanche ad accettare il fatto che la maggioranza del popolo venezuelano vada a votare ripetutamente, a favore di un governo che mette in dubbio il modello capitalista. E stata una situazione simile quella che ha affrontato il Partito Cristiano Democratico durante il governo di Salvatore Allende. Allinterno le posizioni a favore del dialogo con il presidente Allende (guidato da Tomic e Leighton) si scontravano con coloro appoggiavano apertamente una conclusione sullo stile di un colpo di stato guidata da Aylwin e Frei). In quel senso, quello che vediamo oggi in gran parte la manifestazione di un problema interno dellopposizione venezuelana la cui ala pi estrema, con il chiaro apporto degli Stati Uniti e delle catene dei media, sta cercando di dare qualsiasi tentativo per costruire un nuovo rapporto tra lopposizione e il governo fallimentare. Infatti in un anno come questo, che, insolitamente un anno senza elezioni, lo scenario per questo nuovo rapporto era molto favorevole. Pedro Santander il capo dellOsservatorio per la ,Comunicazione della Pontificia Universit Cattolica di Valparaiso, Cile. Tradotto da Tamara Pearson per Venezuelanalysis.

Redazione | febbraio 21, 2014 alle 7:09 pm | URL: http://wp.me/p2HEoQ-3J6

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