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Il mix di leve
2 COME PIANIFICHIAMO LA NOSTRA COMUNICAZIONE I MEDIA E GLI STRUMENTI
Stefania Stecca
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Audience raggiungibile
Impatto persuasivo
Pubblicit e media promozionali Media giornalistici
Media organizzativi
Comunicazione interpersonale
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Comunicazione Interpersonale
Consentono lopportunit di un coinvogimento diretto e personale, di uninterazione faccia-a-faccia.
Media Organizzativi
Sono media prodotti dallorganizzazione che ne controlla il contenuto, lo stile grafico, le modalit e I tempi di distribuzione e di accesso ai differenti pubblici.
Media giornalistici
Permettono il raggiungimento di una vasta audience, posseggono un valore aggiunto di credibilit determinato dallautorevolezza del media che riprende la notizia dellorganizzazione.
La risposta strategica
6 STILE E LEADERSHIP COMUNICATIVA
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La risposta strategica
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Questa fase dello sviluppo del piano di comunicazione riguarda le decisioni in merito le strategie pi adeguate per raggiungere gli obiettivi di comunicazione individuati.
Strategie Proattive sono piani di comunicazione che unorganizzazione promuove alle condizioni e nei tempi ritenuti pi adeguati agli interessi dellorganizzazione stessa.
Strategie Reattive sono misure che rispondono a specifiche pressioni o approfittano di opportunit determinatesi nel contesto (interno o esterno) dellorganizzazione.
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Strategie Proattive
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Strategie Proattive
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Pubblicit
Si tratta di tutte quelle attivit di comunicazione che prevedono lacquisto di specifici spazi dedicati, che unorganizzazione programma per precisi scopi istituzionali o commerciali. E una modalit che pu avere un elevato potenziale di coinvolgimento emotivo, seppur molto costosa.
Promozioni
Si tratta di iniziative dirette a consumatori singoli (avvicinati singolarmente) o a rivenditori per supportarli nella loro attivit di vendita.
Sponsorizzazioni
Si tratta di attivit che provvedono a supportare economicamente o con altro tipo di risorse (personale, materiali, spazi, conoscenze) specifici programmi e attivit. E importante ci sia un legame logico tra lattivit sponsorizzata e la mission dellorganizzazione sponsorizzatrice.
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Strategie Proattive
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Pubbliche relazioni
Il processo di comunicazione strategica che mira a costruire un mutuo beneficio nella relazione tra organizzazione e i suoi differenti pubblici. Rappresentano una modalit significativa, esclusiva o ad integrazione delle media relations, in presenza di situazioni con presenza di particolari/specifici stakeholders.
Alleanze | Partnership
Quando due o pi organizzazione si uniscono per una comune proposta, lunione consentir di unire le risorse e creare nuove opportunit sul piano delle iniziative di comunicazione. Alleanze e partnership possono essere anche poco formali e scarsamente strutturate. Le partnership generalmente sono un po pi strutturate e formalizzate.
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Strategie Reattive
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Comportamenti correttivi in cui lorganizzazione fa qualcosa per riparare il danno fatto nei confronti dei propri pubblici. Qui le Pubbliche relazioni sono centrali.
Investigazione
Lorganizzazione promette di esaminare la situazione per poi agire nel migliore dei modi. E una adeguata risposta quando i fatti non sono certi.
Azioni correttive
E il caso in cui si predispone una forte correzione dei comportamenti sotto accusa, attraverso una serie di passaggi: contenere il problema, riparare il danno e prevenire eventuali ripetizioni future. Questa strategia pu consentire la soddisfazione degli interessi tanto dellorganizzazione quanto dei suoi pubblici.
Restituzione
E il caso in cui ci si scusa per il danno e si predispone una compensazione economica o si ripristina la situazione iniziale, precedente il danno.
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Strategie Reattive
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Risposte offensive
Si tratta di risposte strategiche che si fondano sulla premessa che lorganizzazione in una posizione di forza dalla quale pu contrastare gli oppositori. Pubbliche relazioni, media relations ed eventi unconventional sono normalmente le modalit con le quali si gestiscono queste situazioni.
Attacco
Si tratta di una strategia di risposta aggressiva e denigratoria contro che ha mosso unaccusa nei confronti dellorganizzazione sforzandosi di danneggiarne la reputazione; una strategia in cui si punta a delegittimare chi accusa lorganizzazione.
Shock
E la deliberata volont di scatenare emozioni forti o shockanti, in particolare attraverso leffetto sorpresa, disgusto o qualche altro forte o stimolo inaspettato.
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In base alla quale si sostiene che le persone seguono 5 step prima di adottare unidea (E. Rogers):
1. 2.
3.
4. 5.
Conoscenza Lindividuo deve essere esposto alla proposta Interesse La proposta deve stimolare/interessare lindividuo Valutazione Lindividuo deve poter prendere in considerazione lidea di un potenziale utilizzo Prova Lindividuo prova la proposta Adozione Giunge ad accettare la proposta solo dopo aver attraversato con successo gli altri 4 passaggi precedenti
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Obiettivi organizzazione
Bisogni/Attese pubblici
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Che cosa vogliamo che le persone pensino di noi? Quale posizionamento cerchiamo presso i nostri pubblici? Quali aspetti della nostra mission si combinano alle attese di posizionamento? Data la situazione, quali tipi di obiettivi vorremmo raggiungere?
Mission
Posizionamento
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Gli obiettivi vanno formulati affinch risultino: 1. Legati agli obiettivi strategici dellorganizzazione 2. Orientati e focalizzati sui destinatari 3. Orientati a massimizzare limpatto ottenibile 4. Conseguenti e vincolati allanalisi di contesto 5. Chiaramente definiti ed esplicitati 6. Misurabili 7. Pianificati nel tempo 8. Singoli 9. Sfidanti 10. Raggiungibili, realistici 11. Accettabili
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Conoscenza
Focalizzarsi sulle informazioni, presidiare gli aspetti cognitivi dei messaggi, la loro comprensione. In questo caso gli obiettivi devono specificare quali informazioni vogliamo far arrivare prioritariamente al nostro pubblico principale, cosa vogliamo/ prioritario fargli sapere e ricordare.
Approvazione
Riguarda gli aspetti emotivi del messaggio, la dimensione affettiva, i sentimenti; come le persone rispondono emotivamente alle informazioni che ricevono; In questo caso gli obiettivi dovranno evidenziare il livello di interesse o il tipo di atteggiamento che lorganizzazione desidera generare tra i propri pubblici
Comportamento
Riguarda la funzione conativa del messaggio, si riferisce al comportamento che si desidera ottenere Questi obiettivi dovranno specificare i nuovi comportamenti che si vogliono indurre o i cambiamenti perseguiti nei comportamenti attuali
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Esempio
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Livello strategico
Livello operativo
1 - Incrementare la conoscenza del servizio X tra i giovani 20-30 anni (+20%)
1 - Agendo sul piano della conoscenza 2 - Migliorare posizionamento sui giornali (+ % uscite) Migliorare la reputazione dellazienda
3 - Favorire un positivo orientamento verso ns servizio X (+% gradimento) 2 - Agendo sul piano dellaccettazione 4 - Avviare percorso formazione a personale front-line (completare percorso entro il .)
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Crisi
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E un evento straordinario il cui accadimento e la cui visibilit allesterno e allinterno minacciano di produrre un effetto negativo:
sullorganizzazione e la sua reputazione sui suoi beni e servizi sui suoi dipendenti su altri stakeholder strategici sui suoi risultati economico-finanziari
(Barton 93 - Fear-Banks 96 Gironda 02)
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Caratteristiche crisi
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Eccezionalit
Crisi = evento straordinario
Visibilit
Attraggono attenzione media e opinione pubblica Attenzione focalizzata su evento, su conseguenze, su organizzazione
Lunica realt della crisi quella percepita come vera dai pubblici di riferimento dellorganizzazione
Lasciano poco tempo per elaborare risposta Richiedono programmazione preventiva di piani emergenza
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LA CONSAPEVOLEZZA DELLA PERCEZIONE che della crisi hanno i differenti pubblici DEVE GUIDARE TUTTA LA COMUNICAZIONE calibrando messaggi su esigenze di informazione dei singoli pubblici
Tipologie di crisi
24 Assente o scarsa attribuzione di responsabilit allimpresa Nullo o basso rischio danno alla reputazione Responsabilit imputabile a fatti esterni o incontrollabili
VICTIM CRISIS
Scarsa attribuzione di responsabilit allimpresa Basso rischio danno alla reputazione Impresa ritenuta coinvolta accidentalmente, controllo minimo su possibilit prevenzione
Forte attribuzione di responsabilit allimpresa Minacciano notevolmente la reputazione Percepita una volont dolosa dellimpresa
NUOVE PROMESSE
Pi CREDIBILI
Pi GRATIFICANTI
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Crisis management
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Ciclo di reazione
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2. Rifiuto
8. Reputazione
7. Consenso e fiducia
5. Consapevolezza
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Sciarelli 2002
La comunicazione
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Persone direttamente coinvolte nella crisi Dipendenti e collaboratori Persone esterne (attraverso i media)
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CONTENUTI COMUNICAZIONE
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La notizia
Colpe e responsabilit Fattore umano, impatto emotivo la storia Segreti, coperture, tentativi di insabbiamento Legami con fatti o persone rilevanti Conflitto, controversia o diversit di opinioni Storie di sesso o di ingerenza politica Storie di episodi di sangue Vicende che coinvolgono luomo comune
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Tempestiva ed esaustiva
Gestire e non subire il processo di comunicazione: le prime 24 ore sono fondamentali in tal senso Porsi come tempestiva e + autorevole fonte informativa sulla crisi EVITARE: di chiudersi, di temporeggiare, la reticenza, laggressivit
Aggiornata continuamente
E fondamentale garantire flusso continuo e aggiornato costantemente su sviluppi Lorganizzazione deve dimostrare di imprimere tutti gli sforzi necessari alla soluzione e capacit di controllo sugli eventi
Incisiva
Analisi e ricostruzioni devono risultare convincenti, sintetiche e chiare Evitare tecnicismi e fronozoli Comunicazioni brevi, pochi comunicati stampa ma curati
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Centralizzata e coerente
E fondamentale lidentificazione di un portavoce unico La credibilit espressa dalla coerenza tra ci che azienda dice e ci che dimostra di fare MAI esprimere ipotesi o illazioni, neanche a livello confidenziale
Responsabilit
Chi ha sbagliato? Cosa non ha funzionato?