Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
Via P. de Ralli n. 3 - 34128 Trieste - Tel. 040/3997507 - 7509 - 7513 Fax 040/3997514
2) Descrizione/documentazione dei prerequisiti (GHP e GMP): I prerequisiti corrispondono a : a) b) c) d) e) f) g) h) i) j) k) l) Requisiti igienici generali applicabili alle strutture destinate agli alimenti Requisiti specifici applicabili a locali ed impianti Requisiti applicabili alle attrezzature Requisiti applicabili ai prodotti alimentari Igiene del personale Formazione del personale Procedure igieniche di lavorazione nelle varie fasi Comportamento del personale Operazioni di sanificazione ambientale Attivit di smaltimento rifiuti e sottoprodotti della lavorazione Monitoraggio e lotta agli animali infestanti Rintracciabilit
a) e b) Requisiti igienici generali e specifici applicabili a locali ed impianti check list da utilizzare come guida per valutare la manutenzione dei locali, adattabile alle diverse realt produttive. c) Requisiti applicabili alle attrezzature check list da utilizzare come guida per valutare la manutenzione delle attrezzature, adattabile alle diverse realt produttive. d) Requisiti applicabili ai prodotti alimentari: procedure di ricevimento riferite ai manuali di corretta prassi igienica approvati dal Ministero della sanit specifici per i diversi settori produttivi oppure definite dal responsabile dellindustria alimentare. procedure riferite ai manuali di corretta prassi igienica approvati dal Ministero della sanit specifici per i diversi settori produttivi oppure definite dal responsabile dellindustria alimentare. la formazione degli alimentaristi di estrema importanza per una buona comprensione delle problematiche relative alligiene degli alimenti e di conseguenza per la corretta applicazione del sistema HACCP. Se non correttamente gestiti i processi di elaborazione degli alimenti, potrebbero comportare dei possibili rischi di carattere igienico sanitario, con ripercussioni sulla salute pubblica. E pertanto importante una conoscenza approfondita dei rischi associati alla manipolazione degli alimenti allo scopo di prevenirli piuttosto che porre rimedio a posteriori. Per questa ragione importante che gli alimentaristi ricevano un adeguata formazione in materia di igiene alimentare ed attuino quanto appreso. procedure riferite ai manuali di corretta prassi igienica approvati dal Ministero della sanit specifici per i diversi settori produttivi oppure definite dal responsabile dellindustria alimentare. Indicazioni pratiche di comportamento durante la lavorazione piano di sanificazione ambientale eventuali formulari e registro rifiuti eventuali convenzioni e/o contratti con ditte smaltitrici procedure definite da parte del responsabile dellindustria alimentare indicazione periodicit e modalit di intervento Rintracciabilit a monte Rintracciabilit a valle
h) Comportamento del personale i) Operazioni di sanificazione ambientale j) Attivit di smaltimento rifiuti e sottoprodotti della lavorazione
II
3) Sviluppo del sistema HACCP (Piano HACCP) proprio di ogni specifica attivit, comprende: a) la definizione del diagramma di flusso del/i processo/i e del/i prodotto/i: si descrivono gli schemi di preparazione, mediante una rappresentazione sequenziale, schematica ma esauriente, di tutte la fasi che compongono il ciclo di lavorazione del/i prodotto/i (ad esempio ricezione materie prime stoccaggio/conservazione a freddo/congelamento -produzione calda - produzione fredda ecc.) b) individuazione dei pericoli per ciascuna fase produttiva (1 principio): lanalisi delle diverse fasi del ciclo produttivo (diagrammi di flusso) dei prodotti alimentari consente lindividuazione dei pericoli ovvero del dove e come pu manifestarsi un problema di sicurezza dellalimento (es. tipo di approvvigionamento preparazione, conservazione, condizione di somministrazione) e la valutazione della loro gravit effettiva in base allentit del rischio. c) individuazione delle procedure di controllo (CP) e dei CCP (2 principio): determinazione delle misure/procedure di controllo che possono essere approntate per affrontare ogni singolo pericolo deve essere sostanzialmente basata su una valutazione della gravit e del rischio associati ad ogni singolo pericolo evidenziato nella specifica fase e sulle misure che possibile prendere per prevenirlo, eliminarlo o ridurlo ad un livello accettabile. evidente che non si debba individuare un CCP ( Critical Control Point) per ogni pericolo riscontrato nel processo, in quanto esistono pericoli che possono essere gestiti in forma preventiva dal programma dei prerequisiti attraverso semplici punti di controllo (CP). Tutti i pericoli non direttamente collegabili allintegrit dellalimento in produzione, in quanto non promotori di un rischio inaccettabile, sono gestiti, attraverso il programma dei prerequisiti, come semplici punti di controllo (CP); viceversa, i pericoli che possono causare la realizzazione di un prodotto non sicuro sono controllati come CCP. d) indicazione per ogni CCP dei limiti critici da tenere sotto controllo (3 principio), tramite un monitoraggio, in modo da intervenire con le azioni correttive solo quando questi parametri vengono superati. Il superamento dei limiti critici indica una non conformit che deve essere registrata. e) identificazione delle modalit di monitoraggio (4 principio). f) indicazione della frequenza di controllo (5 principio). g) identificazione delle azioni correttive (6 principio). h) registrazioni (7 principio).
Alla luce di quanto esposto finora, si potr preparare un piano di autocontrollo seguendo le indicazioni riportate nella Guida per la predisposizione di un piano di autocontrollo semplificato
III
Indice
Definizione dellazienda e del prodotto Descrizione dellazienda e nominativo dellOperatore del Settore Alimentare o suo delegato, nel rispetto della legislazione vigente Descrizione tipologie prodotti preparati e/o somministrati e/o men, delle materie prime Elenco delle attrezzature presenti nellazienda Descrizione/documentazione dei prerequisiti (GHP e GMP)
pag 2 2
3 4 5 5 6 7 8 9 9 9 14 15 16 16 17 18
Requisiti igienici generali applicabili alle strutture destinate agli alimenti Requisiti igienici specifici applicabili ai locali e impianti Requisiti applicabili alle attrezzature Requisiti applicabili ai prodotti alimentari Igiene del personale Formazione del personale Procedure igieniche nelle varie fasi di lavorazione Comportamento del personale Operazioni di sanificazione ambientale Attivit di smaltimento rifiuti e sottoprodotti della lavorazione Monitoraggio e lotta agli animali infestanti Rintracciabilit
Sviluppo del sistema HACCP
Bevande alcoliche e superalcoliche Vino, birra, bibite Prodotti confezionati pronti al consumo Latte, formaggi, salumi Ortofrutta Carni fresche/ congelate Pesce fresco/ congelato Uova Surgelati/ congelati Generi vari, scatolame Pane, pasta , farina
Il trasporto viene eseguito direttamente dal titolare dellesercizio In tal caso indicare le modalit di trasporto: ________________________________________________________________________ ________________________________________________________________________ _____________________________________________________________________ Il trasporto viene eseguito direttamente dai fornitori
Sono presenti le seguenti attrezzature: N N N N N N N N N N N N N N N N N celle frigorifere frigoriferi abbattitori congelatori banchi surgelatori celle di lievitazione espositori frigoriferi espositori riscaldati macchina per il ghiaccio macchina per la panna forni di cottura friggitrici piani di cottura impastatrici mantecatori pastorizzatori planetarie
3. Deve essere disponibile un sufficiente numero di gabinetti, collegati ad un buon sistema di scarico. I gabinetti non devono dare direttamente sui locali di manipolazione degli alimenti. 4. Deve essere disponibile un sufficiente numero di lavabi, adeguatamente collocati e segnalati per lavarsi le mani. I lavabi devono disporre di acqua corrente fredda e calda, materiale per lavarsi le mani e un sistema igienico di asciugatura. Ove necessario, gli impianti per il lavaggio degli alimenti devono essere separati da quelli per il lavaggio delle mani. 5. Si deve assicurare una corretta aerazione meccanica o naturale, evitando il flusso meccanico di aria da una zona contaminata verso una zona pulita. I sistemi di aerazione devono essere tali da consentire un accesso agevole ai filtri e alle altre parti che devono essere pulite o sostituite. 6. Gli impianti sanitari devono disporre di un buon sistema di aerazione, naturale o meccanico. 7. Nei locali destinati agli alimenti deve esserci un'adeguata illuminazione, naturale e/o artificiale. 8. Gli impianti di scarico devono essere adatti allo scopo, nonch progettati e costruiti in modo da evitare il rischio di contaminazione. Qualora i canali di scarico siano totalmente o parzialmente scoperti, essi devono essere progettati in modo da evitare che il flusso proceda da una zona contaminata verso o in un'area pulita, in particolare un'area dove vengano manipolati alimenti che possono presentare un alto rischio per i consumatori finali. 9. Ove necessario, devono essere previste installazioni adeguate adibite a spogliatoio per il personale. 10. I prodotti per la pulizia e la disinfezione non devono essere conservati nelle aree dove vengono manipolati alimenti.
b) Requisiti specifici applicabili ai locali allinterno dei quali i prodotti alimentari vengono preparati, lavorati o trasformati
1. I locali dove gli alimenti sono preparati, lavorati o trasformati devono essere progettati e disposti in modo da consentire una corretta prassi igienica impedendo anche la contaminazione tra e durante le operazioni. In particolare: a. i pavimenti devono essere mantenuti in buone condizioni, essere facili da pulire e, se necessario, da disinfettare; ci richiede l'impiego di materiale resistente, non assorbente, lavabile e non tossico, a meno che gli operatori alimentari non dimostrino all'autorit competente che altri tipi di materiali possono essere impiegati appropriatamente. Ove opportuno, la superficie dei pavimenti deve assicurare un sufficiente drenaggio; b. le pareti devono essere mantenute in buone condizioni ed essere facili da pulire e, se necessario, da disinfettare; ci richiede l'impiego di materiale resistente, non assorbente, lavabile e non tossico e una superficie liscia fino ad un'altezza adeguata per le operazioni, a meno che gli operatori alimentari non dimostrino all'autorit competente che altri tipi di materiali possono essere impiegati appropriatamente; c. i soffitti (o, quando non ci sono soffitti, la superficie interna del tetto) e le attrezzature sopraelevate devono essere costruiti e predisposti in modo da evitare l'accumulo di
6
sporcizia e ridurre la condensa, la formazione di muffa indesiderabile e la caduta di particelle; d. le finestre e le altre aperture devono essere costruite in modo da impedire l'accumulo di sporcizia e quelle che possono essere aperte verso l'esterno devono essere, se necessario, munite di barriere antinsetti facilmente amovibili per la pulizia; qualora l'apertura di finestre provochi contaminazioni, queste devono restare chiuse e bloccate durante la produzione; e. le porte devono avere superfici facili da pulire e, se necessario, da disinfettare; a tal fine si richiedono superfici lisce e non assorbenti, a meno che gli operatori alimentari non dimostrino all'autorit competente che altri tipi di materiali utilizzati sono adatti allo scopo; f. le superfici (comprese quelle delle attrezzature) nelle zone di manipolazione degli alimenti e, in particolare, quelli a contatto con questi ultimi, devono essere mantenute in buone condizioni ed essere facili da pulire e, se necessario, da disinfettare; a tal fine si richiedono materiali lisci, lavabili, resistenti alla corrosione e non tossici, a meno che gli operatori alimentari non dimostrino all'autorit competente che altri tipi di materiali utilizzati sono adatti allo scopo. 2. Ove necessario, si devono prevedere opportune attrezzature per la pulizia, la disinfezione e il deposito degli strumenti di lavoro e degli impianti. Tali attrezzature devono essere in materiale resistente alla corrosione e facili da pulire e disporre di un'adeguata erogazione di acqua calda e fredda. 3. Si devono prevedere adeguate attrezzature, ove necessario, per le operazioni di lavaggio degli alimenti. Ogni acquaio o impianto analogo previsto per il lavaggio degli alimenti deve disporre di un'adeguata erogazione di acqua potabile calda e/o fredda, e deve essere mantenuto pulito e, ove necessario, disinfettato.
g) Procedure igieniche di lavorazione nelle varie fasi di lavorazione (norme di buona prassi igienica)
Le norme di buona prassi igienica riguardano le seguenti fasi di lavorazione: RICEVIMENTO MATERIE PRIME CONSERVAZIONE PREPARAZIONE COTTURA RAFFREDDAMENTO RISCALDAMENTO SOMMINISTRAZIONE / VENDITA
RICEVIMENTO MATERIE PRIME SCARICO DEGLI ALIMENTI verificare l'integrit degli alimenti ( buchi perforazioni rigonfiamenti) verificare la presenza dell'etichetta e se regolare verificare la data di scadenza degli alimenti valutare il sapore, quando possibile valutare l'odore, quando possibile verificare la temperatura del mezzo di trasporto verificare la presenza di muffe, larve, insetti, sostanze estranee allinterno delle confezioni, ove possibile compiere l'operazione rapidamente non lasciare gli alimenti incustoditi non lasciare gli alimenti al sole utilizzare solo fornitori ufficiali e con dichiarazione di operare con il sistema HACCP GESTIONE DEL DEPOSITO mantenere gli alimenti su apposite scaffalature suddivisi per categoria merceologica gli alimenti devono essere sollevati da terra gli alimenti non devono essere poggiati al muro deve essere presente il giusto microclima, cio i giusti valori di umidit, temperatura e ventilazione sbrinare periodicamente i congelatori non sovraccaricare frigoriferi e congelatori verificare periodicamente le scadenze effettuare le pulizie ordinarie e la manutenzione degli ambienti e attrezzature
10
TABELLA 1
Alimento
Latte pastorizzato in confezioni Panna o crema di latte pastorizzata in confezioni Ricotta Burro prodotto con crema di latte pastorizzata Yogurt in confezioni Formaggi freschi Carni Pollame e conigli Selvaggina Frattaglie
Alimento
Gelati alla frutta e succhi di frutta congelati Altri gelati Prodotti della pesca congelati o surgelati Altre sostanze alimentari surgelate Burro o altre sostanze grasse surgelate Frattaglie, uova sgusciate, pollame, selvaggina congelata Carni congelate Tutte le altre sostanze alimentari congelate
CONSERVAZIONE Gli alimenti deperibili (latte e derivati, prodotti a base duovo, prodotti di gastronomia e pasticceria fresca, carni e pollame, ecc.) devono essere conservati in frigorifero tra 0 C. e +4 C. I surgelati devono essere conservati a 18 C., una volta scongelati questi prodotti devono essere conservati in frigorifero e consumati entro 24 ore. Per la conservazione degli alimenti nel frigorifero attenersi alle seguenti regole: controllare la temperatura una volta al giorno, non stipare mai il frigorifero, altrimenti laria fredda non pu circolare liberamente attorno agli alimenti sistemare gli alimenti cotti in modo tale che siano sempre ben separati da quelli crudi
11
chiudere gli alimenti in contenitori appositi o avvolgerli con pellicole trasparenti in modo da evitare le contaminazioni crociate non collocare alimenti ancora caldi in frigorifero raffreddare gli alimenti caldi immediatamente dopo la cottura, prima che vengano messi nel frigorifero non utilizzare mai contenitori troppo grandi tenere linterno del frigorifero pulito e lavare frequentemente le superfici verificare lintegrit delle guarnizioni
REFRIGERAZIONE C MAX
+6 +6 +6 V. Produttore
CONGELAZIONE C MIN.
SURGELAZIONE C MIN. *
-18
-12 - 12 - 18 - 18
-18 - 18 - 18 - 18 - 18 - 18 - 18
- 18
12
PREPARAZIONE evitare la contaminazione crociata, cio evitare che un microbo passi per caduta o per contatto da un alimento ad un altro alimento evitare di toccare cibi diversi con gli stessi attrezzi e posate lavorare rapidamente non lasciare i cibi troppo tempo a temperatura ambiente CONTAMINAZIONE CROCIATA DEGLI ALIMENTI non usare gli stessi utensili o attrezzature per cibi cotti e crudi senza averli lavati precedentemente mantenere la separazione delle diverse categorie merceologiche nei congelatori conservare in frigorifero gli alimenti in contenitori chiusi con coperchio o avvolti da film plastico non riciclare i residui alimentari non assaggiare con la stessa posata cibi diversi DECONGELAMENTO DEGLI ALIMENTI non deve essere eseguito in acqua non deve essere eseguito a temperatura ambiente pu essere eseguito nel microonde pu essere eseguito in frigorifero deve essere rapido e completo COTTURA deve essere completa al cuore del prodotto deve essere uniforme mantenere i filtri della cappa di aspirazione puliti mantenere la cappa in funzione mentre si cuoce RAFFREDDAMENTO Gli alimenti dopo la cottura e prima di essere conservati nel frigorifero, devono essere raffreddati nel minor tempo possibile Il prodotto potr essere rinvenuto con la temperatura una volta sola
13
RISCALDAMENTO deve essere uniforme, superando al centro dell'alimento i 75 gradi centigradi SOMMINISTRAZIONE E VENDITA gli alimenti cotti da consumare caldi devono essere mantenuti alla temperatura di+60/65 C., mentre per le preparazioni fredde la temperature non deve essere superiore a +10 C. gli alimenti esposti devono essere protetti da contaminazioni esterne ( persone, insetti, animali, polvere) le temperature di conservazione durante lesposizione degli alimenti deperibili devono essere tali da impedire lo sviluppo batterico. Il tempo massimo di esposizione di un cibo a temperatura ambiente deve essere di due ore gli alimenti non devono essere lasciati incustoditi CATENA DEL FREDDO La catena del freddo l'insieme dei passaggi cui sottoposto l'alimento che deve essere conservato al freddo. La catena del freddo, escludendo lo stabilimento di produzione e i depositi, riguarda: l'automezzo che trasporta gli alimenti i frigoriferi e i congelatori la vetrina espositiva fredda. CATENA DEL CALDO La catena del caldo riguarda gli alimenti cotti da servire caldi: vetrina riscaldata contenitori termici per il trasporto dei pasti
non tossire o starnutire sugli alimenti non assaggiare il cibo con le dita non toccarsi la faccia, la bocca, il naso, le orecchie QUANDO LAVARE MANI prima di iniziare o riprendere il lavoro dopo l'uso dei servizi igienici dopo aver tossito, starnutito, mangiato dopo aver toccato rifiuti dopo toccato cibi crudi dopo aver toccato uova o gusci di uovo
COME LAVARE LE MANI utilizzare lavabi con comando a pedale, a ginocchio o elettronici utilizzare acqua calda usare sapone liquido germicida sfregare vigorosamente le mani e gli avambracci spazzolare le unghie con apposito spazzolino risciacquare con abbondante acqua asciugarsi con le salviette a perdere o aria calda
Risciacquo: tramite semplice acqua calda vengono allontanati i residui pi grossolani e solubili. La temperatura dellacqua deve essere superiore al punto di fusione dei grassi (circa 45 C), cos da favorirne il distacco, ma inferiore a quello di coagulazione delle proteine (circa 60 C), per evitarne la cottura e ladesione alle superfici. E sufficiente che il risciacquo iniziale duri circa 15 min. per avere lasportazione dei residui grossolani e la fusione di unaliquota accettabile dei grassi. Un accurato risciacquo a caldo ( temp. da 45 a 60 C.) fondamentale per la solubilizzazione dei cristalli zuccherini, la temperatura troppo elevata anche in questo caso favorirebbe la caramelizzazione degli zuccheri. Detersione: viene utilizzata una soluzione di miscela detergente in acqua calda, al fine di saponificare ed emulsionare i grassi, idrolizzare le proteine e solubilizzare i sali minerali dei residui rimasti sulle superfici dopo il risciacquo iniziale. Risciacquo dopo detersione: viene effettuato utilizzando acqua corrente, anche alla temperatura di rete, per almeno 5 minuti. In tal modo si allontanano i residui alcalini del detergente che possono inattivare molte molecole disinfettanti e si prepara la superficie alla successiva operazione di disinfezione.
3.Disinfezione I mezzi disinfettanti possono essere di tipo fisico o chimico. Disinfettanti fisici: sono il vapore e lacqua ad alta temperatura, le radiazioni ultraviolette e lozono a concentrazioni superiori a 1 ppm (ad es. 1 grammo per metro cubo di aria per disinfezione di locali). Disinfettanti chimici: sono composti che, una volta messi in contatto con le cellule batteriche ne provocano la morte o, ad esempio nel caso dei sali quaternari dammonio in basse concentrazioni, ne arrestano la proliferazione senza ucciderle. Si ricorda inoltre che i disinfettanti devono essere autorizzati all'uso dal Ministero della Salute. I detergenti invece non hanno vincoli autorizzativi; si consiglia che abbiano odori assolutamente neutri.
16
17
N FASE:
Conservazione in frigorifero
Scongelamento in frigorifero
Cottura
Abbattimento Raffreddamento
8
Distribuzione/ somministrazione vendita
Conservazione a 4 C
10
Rinvenimento
11
18
Attivit: Gastronomia
Conservazione delle materie prime deperibili Raffreddamento dopo la cottura Esposizione al freddo Esposizione al caldo Trasporto
Attivit: Gelateria
Refrigerazione/congelazione Pastorizzazione/omogeneizzazione Maturazione Indurimento/conservazione Trasporto
Ogni CCP individuato va gestito secondo il sistema HACCP. A titolo esemplificativo si riportano gli schemi di gestione dei CCP per le diverse fasi lavorative.
19
GESTIONE CCP
FASE
PERICOLO INDIVIDUATO MISURE PREVENTIVE LIMITI CRITICI MONITORAGGIO FREQUENZA AZIONI CORRETTIVE ATTIVITA DI VERIFICA REGISTRAZIONE
(CCP)
20
Limiti critici
Monitoraggio
Frequenza Azioni correttive Attivit di verifica Quotidiano Correggere temperature di conservazione Frigorifero di emergenza Distruzione Merci
Registrazione
Conservazione/ CCP Contaminazione e/o stoccaggio delle proliferazione materie prime batterica deperibili
Vedi Temp. di Controllo conservaz. temperature delle sostanze alimentari Rispetto GMP
Verifica periodica funzionalit Registrazione termometri / non conformit impianti Registrazione temperature mezzi refrigeranti Copia di eventuali interventi di manutenzione su frigoriferi e congelatori
21
CCP CCP
Limiti critici
Monitoraggio
Maturazione
CCP
Analisi periodiche
Indurimento/ conservazione
CCP
Temperature di conservazione
Temp max 15 C
Analisi periodiche
22
CCP CCP
Misure preventive Rispetto tempi e temperature di inibizione dello sviluppo microbico e produzione tossine
Limiti critici
Monitoraggio
Frequenza
Rispetto GMP Controllo tempo/ Durata della temperature fase <2 ore o temperatura del prodotto <+4 C
23
Limiti critici
Monitoraggio
Frequenza Quotidiana
Raffreddare Controllo sotto i +10 C temperatura nel minor tempo possibile o in abbattitore rapido della temperatu-ra in meno di 90 Rispetto GMP
24
CCP CCP
Pericolo individuato
Misure preventive
Limiti critici Vedi temp. di conservazione delle sostanze alimentari Rispetto GMP
Monitoraggio
Frequenza
25
Misure preventive Limiti critici Rispetto GMP Durata della fase <2 ore o temperatura del mezzo di trasporto <+4 C
Azioni correttive Attivit di verifica Eliminazione del prodotto Ripristino funzionalit attrezzature Verifica e mezzo trasporto/ contenitori termici. Interventi di manutenzione
CCP Contaminazione Rispetto tempi e e/o proliferazione temperature di batterica inibizione dello sviluppo microbico e produzione tossine Rispetto modalit di trasporto
26
DATA
27
DATA
AZIONE CORRETTIVA
FIRMA
28
SCHEDA FORMAZIONE
Il personale ha ricevuto idonea formazione come previsto dal Capitolo XII dellAllegato II del Regolamento (CE) 852/2004. La formazione del personale stata effettuata dal responsabile dellautocontrollo aziendale facendo riferimento al contenuto dellopuscolo Alimenti Sani e Sicuri.
29
PUNTO DI INTERVENTO
Pavimenti: Cucina/laboratorio Sale somministrazione Spogliatoio Servizi igienici magazzini Pareti Cucina/laboratorio Servizi igienici magazzini spogliatoio Piani di lavoro Frigoriferi Lavelli Fornelli forni piastre friggitrici Cappe filtri aspiranti Utensileria varia e attrezzature Mani operatori
PRODOTTO UTILIZZATO
FREQUENZA
Giornaliera giornaliera giornaliera giornaliera settimanale giornaliera giornaliera settimanale settimanale Dopo ogni uso settimanale Ogni giorno A fine giornata Ogni 15 giorni Dopo ogni uso Tra unoperazione e laltra
30