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Bono Giamboni Della miseria delluomo Edizione di riferimento: Della miseria delluomo, Giardino di consolazione, Introduzione alle Virt di Bono Giamboni, aggiuntavi La scala dei claustrali, Testi inediti, tranne il terzo trattato, ubblicati ed illustrati con note dal dottor !rancesco Tassi, resso Guglielmo "iatti, !irenze, #$%&' (uesto Libro d) conoscimento erc*+ si ossano consolare coloro, c*e delle tribulazioni del mondo si sentono gravati' E d) inviamento a coloro, c*e sono rei, di umiliarsi e convertirsi, considerando il loro malvagio stato e essima condizione, a die sono dati in ,uesto mondo e nellaltro' E d) conforto e vigore a coloro, c*e sono buoni, di megliorare, er la s eranza c*e mostra del loro guidardone, Incomincia il prolago. "ensando duramente so ra certe cose, laonde mi areva in ,uesto mondo dalla ventura essere gravato, s- sinfiammava dira e di mal talento s esse volte il cuore mio, e tutta la ersona ne stava turbata: onde una notte, fortemente ensando, udii una boce, c*e mi c*iam., e disse: /*e fai, Bono Giamboni0 Di c*e ensi cotanto, e combatti te medesimo con tanti ensieri0 Bene ti doverresti ricordare di ,uello c*e disse Boezio: 1euna cosa + misera alluomo, se non ,uanto egli ensa c*e misera gli sia2 erc*+ ogni ventura + a lui beata, secondamente c*egli in ace la orta' 3e tu forse di s- vano ensamento, c*e tu credi essere venuto nel mondo, e de ericoli del mondo non sentire0 4ale dun,ue ti ricorda del detto di Boezio, c*e disse: 1on fue un,ue niuno uomo s- bene a osto 5#6 in ,uesto mondo di ventura beata, c*e dello stato suo, er molti modi, non si otesse turbare' /erto e mi are, ,uando bene mi enso, c*e abbia in te reggimenti c*ente dicono i 3avi, c*e *anno coloro, a cui la ventura va molto diritta, e falli abbondare nella gloria del mondo, c*e so ra gli altri si cusano 576 ta ini, ,uando da alcuna vile avversitade sono ercossi, onendo il ensiero loro solamente a ,uella traversia, e del bene c*e *anno non si ricordano niente' 8nde non ti conviene ,uesto modo tenere, se in ,uesto mondo vuogli avere buona vita, ma artirti dai dolorosi ensieri, e stare collanimo allegro, erc*+ lo stato delluomo, secondo lanimo + giudicato' /*e essere in buono stato non ti varrebbe niente, se lanimo tuo il giudicasse reo e non sa agasse2 e er. ne ammonisce 3eneca, e dice: Discaccia e togli via dallanimo tuo ogni tristizia e dolore, e sa ieti tosto in su le avversit) consolare' E 3alamone dice: Lanimo allegro fa fiorire la vita delluomo2 e, ,uello c*e + tristo, disecca lossa' E "anfilio dice: 1on si conviene a neuno savio uomo di dolersi fortemente, ma di stare fermo e non mutarsi' "ogniamo c*e la ventura alcuna volta si muti, erc*+ non si trae frutto veruno del duolo, c*e luomo iglia2 ma veggiamo fermamente c*e se ne seguita danno2 onde dice 3alamone: 3econdo c*e rode la tignuola il anno, e il vermine il legno, cos- rode la tristizia il cuore delluomo' E un altro 3avio disse: Tasciuga le lagrime e guarda c*e fai, erc*+ del duolo non ne seguita frutto veruno2 er. discaccia la tristizia col senno e colla tem eranza tua' E non solamente si dee discacciare la tristizia dal cuore dellavversit) delle altre cose, c*e sono i vili, ma della morte del figliuolo e dellamico caro ne ammonisce 3eneca, c*e dice: 1+ er morte di figliuolo, n+ damico caro, si contrista il savio uomo, erc*+ soffera ,uella secondo c*egli as etta la sua' 1on dico io c*e delle avversit), c*e tu *ai, non ti debbia al ostutto dolere2 erc*+ dice 3eneca: 9cconcia lanimo tuo, e turbati del male, e del bene ti allegra' E 3anto "agolo disse: Tra gli allegri si dee luomo rallegrare, e tra tristi turbare' 4a di ,uesto tammonisco, erc*+ il dicono i 3avi, c*e delle tue avversitadi ti debbia tosto consolare, e non vi debbia orre il tuo ensamento, se non in ,uanto credessi oterle sc*encire 5%6, o sc*ifare2 erc*+ i miseri ensieri fanno misera la vita dell uomo' E cotanto *ae ciascuno inverso s+ di miseria, ,uanto ensando se ne fa egli stesso' E c*i so ra tutte le avversitadi, c*e gli incontrano nel mondo, vorr) ensare, non sentir) mai c*e bene si sia2 erc*+ ,uesto mondo non + altro c*e miseria' E da Dio fue dato alluomo erc*+ ,ui dovesse tribolare e tormentare 5:6, e ortasse ene delle sue eccata2 er la ,ual cosa valle tenebrosa di lagrime fue ,uesto mondo dalla 3crittura a ellato, erc*+ secondo c*e la valle + luogo di sotto, e discorronvi tutte le ac,ue, le fecce e sozzure, cos- il mondo + luogo sottano2 e so ra le genti, c*e nel mondo sono, discorrono tutte le tribolazioni e le angosce e le ene, e stanno mai sem re in lutto e in ianto' 4a ,uelli sono meno tormentati, c*e er azienza sanno le cose assare, e com ortare2 erci. c*e la azienza *ae tale virtude, c*e tutte le avversitadi vince' E c*e il mondo sia cosrio, come t*o mostrato di so ra, vedi 3anto ;ob, c*e disse: "erc*+ sono io uscito del ventre della madre mia, acciocc*+ io vegga fatic*e e dolori, e consumi i dmiei in confusione0 E vedi c*e disse 3alamone: Lodai maggiormente il morto c*e il vivo2 e colui giudicai ancora i bene avventurato, c*e in ,uesto mondo non nac,ue, ma nel ventre della madre tostamente fugg- la vita' E vedi di c*e reg. Iddio uno "rofeta2 disse: Trai di carcere, cio+ del cor o, lanima mia, ove non *a tran,uillit) 5<6, n+ ri oso2 ove non *a ace, n+ sicurtade2 ove *a aura e tremore2 ove *a fatica e dolore' 8nde se ;ob, c*e fue santo e cos- grande a o Dio, e di azienza a tutte le genti diede esem lo, e fue overo e ricco, e rov. il bene e il male di ,uesto mondo, favellando di s+ medesimo, biasim. cos- la sua nativitade2 se 3alamone, c*e fue cos- savio re, e cos- ricco, ed ebbe tutti i dilettamenti del mondo, e a o Dio fue rofeta grandissimo, ed in cielo e in terra fue glorioso, so ra la vita dell uomo diede cotale sentenza2 e se il "rofeta, veggendo la vita delluomo in cotanta miseria, reg. Dio c*e gli desse la morte, non ti dei tu crucciare, se ti senti gravato stando nel mondo, erc*+ c*i arde, stando nel fuoco, non + da maravigliare' E se delle tue avversitadi vuogli igliare consolamento, ensa so ra la miseria della vita delluomo, e vedi ,uello c*e ne + detto dalli 3avi' E da c*e le tribulazioni altrui averai conosciute, so ra le tue ti otrai consolare2 erc*+ dice uno "oeta c*e gli + grande consolamento ai miseri di trovare com agnia

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in su le ene' E fa con Dio 5&6, c*io me ne vo, e i innanzi dire non ti voglio2 erci., se vorrai cercare la 3crittura, tutte le cose troverai dette da 3avi' E nel artire c*e si fece la boce fui desto, e guardami dintorno, e non viddi nulla' 9llora mi segnai, e umilemente orai, e dissi: Boce di sa ienza e di beatitudine, c*e a me er consolarmi se venuta, dammi forza e vigore di trovare ,uello, onde tu, m*ai ammaestrato' E ,uando *ei 5=6 cos- detto, mi levai ritto in iede del tenebroso luogo, ove ensando giacea doloroso, e cominciai a cercare la 3crittura, e a vedere i detti de 3avi so ra la miseria della vita delluomo' E ,uando *ei assai cercato e veduto e diligentemente considerato, s- si mosse il cuore mio a ietade, e cominciai, dirottamente a iagnere, ensando tanta miseria, ,uanta nella creatura delluomo, e della femmina avea trovata' 4a tuttavia igliai consolamento, erc*+ trovai detto er li 3avi, c*e niuno altro ensiero umilia cos- il cuore delluomo e della femmina, come in ensare e riconoscere la miseria sua2 onde dice uno "rofeta: In mezzo di te + la cagione erc*+ ti dei umiliare' 1on andare dun,ue cercando le cose del cielo, non ,uelle della terra, non niuna altra cosa strana2 se umiliare ti vuogli, te medesimo ensa' E colui, c*e bene enser) ,uello, c*egli +, e riconoscer) s+ medesimo, se non si aumilia, sar) eggio c*e bestia2 erc*+ si dice del aone, c*e ,uando egli leva in alto la coda, e vedevi cotanta bellezza, va molto allegro e su erbio2 ma, ,uando volge locc*io alla sozzura de suoi iedi, immantinente si umilia e c*ina la coda' Ed io considerando c*e lumiltade + ,uella virt, er la ,uale luomo + i iacevole a Dio, c*e niuna altra cosa, e c*e + cominciamento e fondamento di colui, c*e vuole intendere al servigio di Dio, secondo c*e dice 3anto Bernardo: "er lumilt) sarrai 5$6 alla grandezza2 ed + ,uesta la via, e altra non si trova c*e ,uesta: e c*i er altra via vuole salire, cade oscia c*+ montato2 s- mi osi in cuore, di molti detti di 3avi, c*e aveane trovato, di fare una o eretta, nella ,uale io mostrassi er ordine tutta la misera condizione dellumana generazione, non er neuna burbanza di vanagloria, ma er comune utilit) degli uomini e delle femmine, s- come degli alletterati, come de laici 5>62 acci. c*e leggendo, e udendo leggere altrui, in ,uesto libro riconoscano la loro miseria, ed abbiano via e modo dumiliarsi e di convertirsi, e di tornare al loro /reatore, considerando il loro essimo stato, e misera condizione, a c*e sono dati in ,uesto mondo e nellaltro' Ed avvegna c*e er umiltade diventi vile luomo al mondo, non dee lasciare erci. dessere umile2 er. c*e secondo c*e la luce non si conviene con le tenebre, e la giustizia con la ni,uitade, e Iddio col Diavolo, cos- + im ossibile cosa a essere uomo c*iaro e iacevole al mondo, e glorioso e grande a o Dio' E er. disse 3anto Bernardo 5#?6: Im ossibile cosa + alluomo di oter avere i beni di ,uesto mondo e dellaltro, e c*e ,ui il ventre e col) la mente ossa em iere, e c*e di ricc*ezze a ricc*ezze assi, e in cielo e in terra sia glorioso' 8nde c*i al mondo iace, a Dio iacere non uote2 e ,uanto luomo + i vile al mondo, di tanto + i rezioso e grande a o Dio' E er. 3anto "aolo 5##6, nella istola sua, favellando di s+ e degli altri 9 ostoli, disse: Domineddio fece noi 9 ostoli vilissimi, e al arere delle genti via i sottani c*e gli altri, ed uomini ,uasi ur della morte, e come una s azzatura del mondo' 9 are dun,ue c*e a umiliarsi e avvilarsi 5#76 luomo er Dio non + abbassamento, ma accrescimento2 e er. dice il Vangelo: /olui c*e saumilier) sar) esaltato, e c*i si esalta sar) umiliato' E avvegna c*e conosca bene, c*e io non sono di tanto senno, c*io sia sofficiente da otere ienamente dire ,uello c*e nuovamente *o trovato, e c*e si converrebbe a cos- utile Trattato, im ertanto io non mi rimarr. di sforzarmi di dire ,uello c*e *o ritrovato, er dare inviamento a coloro, c*e sono i savi di me, di com iere ed amendare ,uello c*e male, o meno er me fosse detto' Ed io ne star. volentieri al loro com imento, considerando c*e cos- sono trovate tutte le scienze, c*e luomo *ae incominciate: e laltro veggendo il detto di colui, so ra ,uella materia *a trovate nuove cose, laonde tutte le scienze in ,uesto mondo sono avanzate' (ui si comincia il Libro, e onsi so ra ,uante cose tutto il Libro dee trattare, e mostrasi lordine, c*e d+e tenere' 9 mostrare la misera condizione dellumana generazione, ci conviene tenere certo ordine, erc*+ le cose ordinate s- simmaginano meglio, e i tosto si a arano, e i agevolmente si ritegnono' E fia lordine ,uesto, c*e in rima diremo tutta la miseria delluomo e della femmina dallora c*e + creata, infino alluscita del ventre della madre2 e di ,uesto faremo il rimaio trattato' 9 resso diremo di tutta ,uella miseria, c*e sostiene la creatura dallentrata c*e fae nel mondo alla vita, infino alla morte sua' E erc*+ ci viene ad avere dolore, e fatica, e aura, e morte, sfaremo il secondo trattato ,uello, come la creatura ci viene ad avere dolore2 il terzo, come ci viene ad avere fatica2 il ,uarto, come ci viene ad avere aura2 il ,uinto, come ci viene ad aver morte' E oscia diremo della miseria, c*e sostiene la creatura do o la morte2 e erc*+ si fa cibo de vermini, ed esca di fuoco, e massa di sozzura, s- faremo di ,uesto il sesto trattato' 9 resso diremo della beatitudine e della gloria del giusto' Da sezzo diremo della sentenza del die del giudicio2 e ,uivi si finir) lo era nostra, e sar) divisa in otto trattati' DELL9 4I3E@I9 DELLA848' 1. Incomincia del Primaio Trattato, e lordine suo. 3o ra il rimaio trattato, cio+ a dimostrare la miseria della creatura delluomo e della femmina dallora, c*e + creata, infino alluscita c*e fa del ventre della madre, s- terremo ,uestordine, c*e in rima diremo della miseria c*e + nella creatura, erc*+ nasce nel eccato originale' 9 resso della miseria, c*e + in lei er la vilt) della cosa, onde + fatta' 9 resso di ,uella c*+ in lei er la sozzura della cosa, ondella si nutrica e cresce nel ventre' 9 resso di ,uella c* + in lei er le ene, c*e d) alla madre stando nel ventre2 e di ,uelle c*e le d) nelluscita, c*e fa nel mondo' 9 resso di ,uella c* + in lei er la vilt) della cosa, a c*e + assimigliato er li 3avi ,uegli c*esce nel mondo' E ,ui sar) finito il trattato rimaio' /9"IT8L8 I' Della miseria, e*+ nella creatura nella sua creazione, erc*+ nasce nel eccato originale' 1asce la creatura nel eccato originale, erc*+ e si crea in izzicore di carne, e in morsura, e in incendio

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di lussuria' Il ,uale incendio singener. alla carne er lo rimaio eccato d9damo e dEva2 erc*+, innanzi c*e eccassero, la carne loro non era ancora corrotta, e niuno disiderio la signoreggiava' 4a di oi lo eccato si corru e la carne, laonde le nac,uero li disiderB, c*e la ncendono2 e ,uello incendio corro e il sangue, laonde singenera la creatura' E er. dice David nel 3alterio: /reato sono nelle ini,uitadi, e nel eccato gener. me la madre mia' 4a lanima si + ura e netta dal suo cominciamento, e fatta e creata da Dio sanza macc*ia, ma macolossi erc*+ si congiugne 5#%6 colla carne corrotta, secondo c*e la ura e netta cosa si macola, se si mette in corrotto e brutto vasello' E er ,uello congiugnimento nasce allanima il eccato originale, dal ,uale mondare non si uote sanza battesimo' 8* dura condizione dellumana generazione, c*e, innanzi c*e ecc*iamo, siamo maculati e costretti di eccatoC E fue ,uesto er lo rimaio eccato, c*e commise 9damo ed Eva2 laonde si dice nella 3crittura: I adri nostri manicarono luve acerbe, laonde i denti de figliuoli ne sono allegati 5#:6' /9"IT8L8 II Della miseria, c*e + nella creatura, er la vilt) della cosa onde + fatta' 9damo nostro adre, il ,uale fu massa dellumana generazione, e da cui noi siamo tutti discesi, fue fatto di terra limosa, cio+ di terra e dac,ua mescolata, la ,uale si c*iama fango in volgare2 e er. si dice nella Bibbia: !ece Iddio luomo di terra di limo' 4a ,uella terra, onde fue fatto 9damo, non era allotta corrotta, ma gli altri uomini e le femmine, c*e sono oscia discesi da lui, sono fatti di i sozza cosa, cio+ di terra corrotta, e ,uest+ il sangue, laonde nasce la creatura, il ,uale + terra, c*e si corrom e er li disiderB e er lo incendio delia lussuria: i ,uali disiderB nac,uero alla carne er lo rimaio eccato d9damo e dEva, come t*oe mostrato di so ra' E convertesi luomo oscia in cenere, la ,uale + ura terra sanza neuno altro mescuglio2 e er. si disse nella Bibbia, laove Iddio favellava alluomo: /enere se, ed in cenere ti convertirai' 9 are dun,ue c*e luomo, considerando la cosa, ondegli + fatto, *a grandissima cagione dumiliarsi, erc*+ la terra + il i vile alimento 5#<6, c*e neuno degli altri2 e nel ventre suo + osto il 1inferno, er la sua viltade, secondo c*e + in ,uello luogo, c*e dalla gloria del "aradiso + i di lunge c*e niuno altro' /*e si dice, c*e la terra + osta in miluogo 5#&6 di tutti i cieli, secondo c*e il unto della sesta + osto nel miluogo del cerc*io, ed intorno da lei + osta lac,ua, ed intorno dallac,ua + osta laria, ed intorno dallaria + osto il fuoco, e di so ra dal fuoco *a nove /ieli, luno a resso dellaltro2 e ,uello c*+ di so ra sa ella !ermamento, erc*+ ,uivi sono fermate tutte le stelle, e erc*+ ,uivi si ferma il vedere delluomo, e non u. i oscia vedere innanzi' 4a di so ra da ,uello n*ae uno altro maraviglioso, il ,uale si c*iama il /ielo Em ireo laove sono gli 9ngioli, e li 3anti, e la gloria di Dio, ed + a ellato "aradiso2 dal ,uale luogo + la terra molto di lunge er la sua vilt), secondo c*e uoi di so ra vedere' E le altre cose sono fatte dalimento i nobile, erc*+ dicono i 3avi, c*e le stelle e i ianeti sono fatti di fuoco2 i fiati e i venti sono fatti daria2 i esci e gli uccelli sono fatti dac,ua2 e gli uomini e le bestie sono fatti di terra' E er. disse 3alamone, c*e gli uomini e le bestie sono duna medesima condizione, e duno medesimo fine' /9"IT8L8 III' Della miseria c* + nella creatura er la cosa, onde si nutrica e cresce nel ventre della madre' 3ta rinc*iusa la creatura nel ventre della madre, ,uasi come in una carcere, nove mesi, avvegnac*+ ne sieno molte di ,uelle, c*e vi stieno ur sette2 e cresce l) entro del sangue, c*e cessa alla femmina da oi c*e + gravida, del ,uale singenera alla creatura carne e grassezza2 ma del seme delluomo si fanno alla creatura le ossa, le nerbora e le vene, le ,uali si vestono oscia di ,uello sangue, secondo c*e dice Galieno: il ,uale sangue, secondo c*e dicono altri 3avi, + molto abominevole e corrotto' E la femmina, c*e *a ,uel male, si + detta non monda2 e c*i allotta carnalmente si congiugne con lei, secondo la legge del Vecc*io Testamento, dee essere morto' E er la sozzura di ,uello sangue, c*e *a la femmina nella regnezza 5#=6 ritenuto, si fa comandamento, c*e la femmina, c*e fa figliuolo masc*io die ,uaranta, e se il fa femmina die ottanta, dalla /*iesa dIddio si debbia astenere 5#$6' /9"IT8L8 IV' Della miseria e* + nella creatura er le ene, c*e d) alla madre stando nel ventre, e er ,uelle c*e le d) nelluscita, c*e fa nel mondo' Infino a tanto c*e la creatura + nel ventre della madre, s- le d) molta gravezza ed angoscia, sicc*+ i medici in ,uel tem o l*anno e giudicanla er inferma' E nel tem o, c*e ne vuole uscire, s- le d) molta ena e dolore2 c*e, oscia c*e Eva ecc., e er ,uello eccato fue maladetta da Dio in ,uesto modo, in dolore artorirai, non fue trovata ena, c*e assi ,uella' 8nde si legge nella Bibbia, c*e @ac*el, moglie c*e fue di ;acob, si morie in sul arto, er tro o dolore2 e morendo c*iam. il figliuolo, c*e allotta nac,ue, Begnamino, cio+ figliuolo di dolore 5#>6' E er la grave condizione, ov+ la femmina in su ,uello unto, si + assimigliata er li 3avi a colui c*e + in mare in gran tem esta' 4a ,uesto interviene damendue loro, c*e non si ricordano del male, c*e *anno sofferto, da c*e assato ne *anno il dubbio: e fallo il mercatante er lo disiderio del guadagno2 ma la femmina il fa er lallegrezza della creatura, c*e + nata nel mondo' 8nde se vuogli bene ensare, la femmina ingenera il figliuolo in incendio ed in sozzura di lussuria, e artoriscalo con ena e con dolore, e notricalo con fatica e con angoscia, e guardalo con sollecitudine e con aura2 ma tutto le iace er lo stimolo della natura 57?6' /9"IT8L8 V' Della miseria e*+ nella creatura, c*e nasce nel mondo, er la vilt) della cosa, a c*e + assimigliata er li 3avi' La creatura delluomo e della femmina, c*e nasce in ,uesto mondo, + a ellata er li 3avi un albore travolto 57#6, c*e le sue radici sono i ca elli2 il edale, si + il ca o col collo2 il fusolo 5776 del edale, si + il etto col cor o2 i rami, sono le braccia e le coscie2 le

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frondi, sono le sommitadi e le dita' E ,uesto + ,uellalbero, onde la 3crittura dice, c*+ foglia, c*+ menata dal vento2 ed + sto ia, c*e dal sole + seccata' E erc*+ lalbero buono e reo si conosce er lo frutto, secondo c*e dice il Vangelio, er lo frutto ossiamo fermamente vedere c*e crea 57%6, erc*+ gli altri albori da s+ roducono foglie, e fiori, e frutto2 ma ,uesto da s+ lendini, e idocc*i, e lombric*i (uelli *anno da s+ vino ed olio e balsimo2 e ,uesto *a da s+ s uto, e feccia ed orina' (uelli *anno da s+ soavissimi odori2 e ,uesto *a da s+ abominevoli fiati' /*i bene dun,ue vuole ensare la miseria, c*+ nella creatura anzi c*e nasca in ,uesto mondo, er le cose c*e sono dette di so ra, cio+ come + nata in eccato, e di vile cosa fatta, e di c*e si notrica e cresce nel ventre della madre, e come dae alla madre molta ena stando nel ventre, e nelluscire c*e fa nel mondo, e c*+e ,uello, c*e nel mondo esce, molto *ae grande cagione dumiliarsi2 e er. disse uno "rofeta: In mezzo di te + la cagione erc*+ ti dei umiliare' 2. Qui si comincia il Secondo Trattato del Libro, nel uale si dice delle doglie e delle tribula!ioni e delle pene, c"e so##era la creatura poi c"e $ nata nel mondo% e pongonsi i &apitoli di c"e si dee trattare. /om iuto + di dire so ra il rimaio trattato, cio+ di tutta la miseria, c*e + nella creatura delluomo e della femmina dallora, c*+ creata, infino all uscita c*e fa del ventre della madre' 8r ti voglio dire della miseria, e delle angosce e delle tribulazioni, c*e soffera oscia c*+ nata e venuta in ,uesta misera vita' E erc*+ ci viene a sofferire dolore, fatica, aura e morte, s- ti voglio in rima mostrare come ci viene a ricevere dolori e ene e tribulazioni: e di ,uesto faremo il secondo trattato, e terremvi ,uestordine, c*e rima ti diroe delle doglie, c*e soffera la creatura delluomo e della femmina incontanente c*+ nata' 9 resso ti diroe delle doglie e delle tribulazioni e delle ene, c*e orta luomo e la femmina da c*e va innanzi co dsuoi' 9 resso ti diroe le ene e le doglie della fine della vita delluomo, cio+ della vecc*iezza' E da sezzo ti orroe certi rimedB, c*e dee igliare luomo e la femmina so ra le tribulazioni e le angoscie e le ene, c*e conviene loro sofferire nel mondo' /9"IT8L8 I' Delle doglie e ene, c*e soffera la creatura incontanente e*+ nata in ,uesto mondo' 3- tosto come + nata la creatura delluomo e della femmina in ,uesto misero mondo, il ,uale luogo + a ellato er li 3avi ellegrinaggio, e valle di lagrime, s- si duole erc*+ nasce ignuda2 onde dice uno "rofeta: Ignudo sono nato nel ventre della madre mia, e ignudo debbo alla terra ritornare' E se nasce vestita, or odi di c*e vestimenta: duna brutta e vile elliccila 57:6, tutta sanguinosa2 e ,uesto + ,uel vestimeuto, del ,uale Tamar, moglie c*e fu di Giacob 57<6, ,uando, ebbe artorito, disse: "erc*+ + da me divisa la materia mia0 E er ,uella cagione c*iamoe il nome del figliuolo, c*allotta nac,ue, "*ares 57&6' E duolsi la creatura er la detta cagione, erc*+ nascendo ignuda si sente freddo e caldo di so erc*io, erci. c*e esce di luogo tem erato, cio+ del ventre della madre, e viene in luogo distem erato, cio+ allaria di ,uesto mondo, c*e + sem re distem erata, ,uanto alla natura delluomo2 e erci. trae guai e dice il masc*io 9, e la femmina E, le ,uali boci significano guai e duolo 57=6' "er la ,ual cosa manifestamente ossiamo vedere, er la rimaia o erazione della creatura c*e fae nel mondo, c*e tutti ,uelli, c*e nascono da 9damo e da Eva, dicono e ossono dire 9, ovvero E, cio+ guai a me, erc*+ sono io nato0 E er. dice il 3avio: "erc*+ + data al misero luce e vita, la cui anima + sem re in amaritudine0 Beati ,uelli c*e rima muoiono c*e nascano, e rima conoscono la morte c*e la vita' Ed anc*e incontanente c*e + nata la creatura *a in s+ unaltra miseria, c*e nasce sanza senno, e sanza favella, e sanza niuna virtude' De debole e fievole2 + oco isguagliata 57$6 dalle bestie, e in molte cose *a in s+ i di miseria, erc*+ ,uelle incontanente c*e sono nate vanno, ma ,uesta non *a in s+ alcuna otenza' /9"IT8L8 II' Delle doglie e delle tribulazioni e delle ene, c*e soffera la creatura da c*e va innanzi co d- suoi' Veduto delle doglie, c*e riceve la creatura delluomo e della femmina incontanente c*+ nata, s- ti voglio mostrare di ,uelle, c*e riceve oscia c*e va innanzi co d- suoi' E riceve la creatura doglie e ene in ,uesto mondo er s+ e er la sua ro ria ersona, e er le cose c*e disidera ed ama' "er s+ e er la sua ersona, riceve ene di caldo, di freddo, di fame e di sete, di febbre e di doglie, e di fedite e di ercosse, e daltrettanti malori, c*e e 3avi uomini, c*e *anno fatto la fisica, non gli *anno ancora tutti sa uti trovare' E riceve doglie da tutti gli animali mordaci, e da tutti ,uelli c*e sono velenosi, e da tutti i frutti, ed erbe ed altre cose, c*e sono in su la terra e nel cielo e in nel mare, c*e offendono la natura delluomo' "er le cose c*e luomo disidera ed ama riceve doglie, siccome er le ricc*ezze se si erdono, e er gli onori se non si ossono avere, e er li disiderB se non si ossono com iere, e er la moglie e er li figliuoli, e er i arenti, e er gli amici, e s essamente er lo rossimo' E c*i + di s- duro cuore, c*e ,uando egli vede la morte, o la tribulazione del arente, o del rossimo, o dellamico suo, c*e non se ne doglia, o duramente non ne ianga 0 8nde si legge nel Vangelio di /risto, c*e ,uando egli vide iangere 3anta 4aria 4addalena e le altre ersone, c*e vennero con lei al monimento di Lazzaro, s- si dolv+ 57>6 nellanimo e turb. se medesimo e cominci. a lagrimare, avvegna c*e la cagione del suo duolo fue maggiormente, erc*+ egli intendea di rivocare Lazzaro, c*era morto, alle miserie della vita' E a dire tutte le tribulazioni e le ene e le doglie, laonde le genti si dogliono in ,uesto mondo s- er s+, come er le cose c*e amano, non mi voglio affaticare, erc*+ sono tante, c*e non ne otrei venire a ca o2 onde dice uno "oeta: Tante sono le tribulazioni del mondo, c*e non fue onc*e 5%?6 veruno, c*e solo uno die otesse avere ri oso, c*e er alcuno modo non sentisse di doglia' E 3anto ;ob disse: La carne infino c*e vive si duole, e lo s irito fra s+ medesimo iange' /9"IT8L8 III' Delle doglie, ene e miserie, c*e soffera la creatura delluomo e della femmina nella fine della vita, cio+ nella vecc*iezza'

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Il sezzaio duolo, c*e soffera luomo, si + la vecc*iezza, la ,uale non si u. sc*ifare er neuna medicina di medico' Ed + la vecc*iezza so ra tutti gli altri mali, erci. c*e ella infrigidisca il cuore, e languire fa lo s irito, e il ca o crolare, e fa la faccia rigata 5%#6, e la bocca fiatosa, e i denti fracidi, e il dosso c*inato, e menoma il vedere, e ludire, e lodorare, e il sa orare, e sci idisce 5%76 il toccare' E muta la vecc*iezza alluomo i reggimenti, erc*+ luomo c*+ vecc*io, avaccio crede, e tardi discrede2 tostano + del favellare, e tardo + alludire2 ed + cu ido, e tenace, e lamentevole, e tristo2 loda i fatti e le cose antic*e, e dis regia ,uelle dora' E er tutto ,uello, c*e *ai udito del vecc*io, non tinsu erbire contra lui, e non lo avere a dis etto2 ma ensa, come dice il 3avio, c*e dei ensare di lui: (uello c*e noi siamo, fue gi) ,uesti2 e ,uello c*e + ,uesti, saremo noi, se v aggiugneremo' /9"IT8L8 IV' De rimedB, c*e dee igliare luomo in su le tribulazioni, e de beni c*e ne incontra a colui, c*e i rimedB serva' E del rimo bene' Brevemente abbiamo veduto delle tribulazioni e delle doglie, c*e soffera luomo e la femmina in ,uesto mondo2 or ti voglio dire certi rimedB, i ,uali in su le tribulazioni si vogliono usare' 3e alcuna ersona si sente di tribulazioni gravata, si dee ensare e diligentemente vedere, se egli le uote sc*ifare, o sc*iencire 5%%62 e deesi a arecc*iare dinanzi c*e non vengano2 onde dice il 3avio: Dallo incominciamento contrasta a mali, erc*+ la medicina oscia tardi si iglia 5%:6' E se fuggire non le uote, dicono i 3avi, c*e non le dee luomo col are, n+ biasimare, erc*+ col erebbe colui, i cui giudizB sono segreti a o noi, e tutte le cose fa er lo meglio2 ma deesi guernire e armare di azienza, erc*+ ella + verace rimedio di tutti i dolori, e orto sicuro, al ,uale c*i ricorre non teme tem esta dalcuna avversit), c*e gli avvenga' "er la ,ual cosa dicono i 3avi, c*e la azienza assa tutte le altre virtudi2 e sono dette vedove, se non sono di azienza fermate' E c*i le tribulazioni orta e soffera in ace, se glie ne seguitano molti beni2 e c*i in ace non le orta, se gli conviene sofferirle al ostutto, e da Dio non + meritato: ed + ,uesti il rimaio bene, c*e se ne conferma luomo e la femmina i nella grazia di Dio, e diviene i erfetto2 onde dice l9 ostolo: 8gni virtude nell avversitade diventa i erfetta' E 3anto Girolamo vogliendo mostrare come le tribulazioni, ,uando si ortano in ace, uliscono e megliorano luomo, e fannolo diventare i erfetto, s- ne one sue similitudini, e dice: (uello c*e ao era la fornace alloro, e ,uello c*e ao era la lima al ferro, e ,uello c*e ao era il coreggiate al grano, ,uello ao era 5%<6 la tribulazione alluomo giusto2 erc*+ naturale cosa + della azienza, c*e ,uanto i davversitadi + ercossa, tanto i cresce sua otenzia, e i nella grazia di Dio si conferma' E dicono i 3avi, c*e cos- naturalmente + in tutte le cose c*e ao erano er otenzia, c*e cresce ed inforza la otenzia e la virtude loro, ,uando di contrario trovano rinto o' E er. il fabbro, ,uando il fuoco vuole fare i valoroso, s- vi s ruzza su dellac,ua2 e ,uando vuole tem erare il ferro, s- lo scalda e tiene nellac,ua fredda, c*e subito lo s egne' E er ,uesta via dicono i 3avi, c*e il sole + i caldo nel mare, c*e non + in su la terra, er lo rinto o del freddo, c*e trova nellac,ua2 cos- cresce e rinforza la virt del acifico, se davversitade trova rinto o, e i si conferma nella grazia di Dio' /9"IT8L8 V' Del secondo bene, c*e nasce alluomo di ortare le tribulazioni di ,uesto mondo in ace, Il secondo bene, c*e nasce alluomo di ortare in ace le ene, si + c*e se ne fa a Dio simigliarne2 onde dice l9 ostolo: /on ci. sia cosa c*e /risto abbia ortata e sofferta molta ena nella carne sua, e voi va arecc*iate di somigliante ensiero' E c*i fue onc*e verace figliuolo di Dio, c*e er ,uesta via non assasse0 "ensa d9bel, c*e fue il rimaio giusto nel mondo, come da /aino fue morto er invidia' "ensa de "rofeti, e degli 9 ostoli, e de 4artiri, come furono straziati e tormentati2 onde di s+ medesimo disse 3anto "aulo: /*i + ,uegli, c*e abbia sofferte ene, ed io noe0 E ,uando n*ae com itate 5%&6 assai di ,uelle, c*e in mare e in terra avea sofferto, s- dice: Dato + a me lo stimolo della carne mia, cio+ l9ngelo 3atanas, c*e mi offenda, er. adorai a Dio tre volte 5%=6, c*e lo sceverasse da me2 e Dio mi ris ose, e disse: Basti a te, "aulo, la grazia mia' 8nde dice l9 ostolo, c*e coloro c*e ietosamente 5%$6 vogliono vivere in /risto, bisogno fa c*e siano erseguitati' 3e ,uesta + dun,ue la via de buoni, non vuole essere buono c*i delle tribulazioni del mondo non vuole sentire' E altrove dice l9 ostolo2 !igliuolo mio, non avere in negligenza la disci lina e il gastigamento di Dio, im er. c*e cui 5%>6 egli riceve er figliuolo s- il gastiga, e gastigandolo s- il flagella e tormenta' E oscia conc*iude, e dice: 3e tu se fuori de suoi gastigamenti, de ,uali sono artefici tutti i figliuoli, dun,ue non se tu figliuolo legittimo di Dio, ma bastardo' /*i vuole dun,ue essere figliuolo di Dio, si orti in ace le tribulazioni del mondo, le ,uali sono il suo gastigamento' /9"IT8L8 VI' Del terzo bene, c*e nasce alluomo di ortore le tribulazioni in ace' Il terzo bene, c*e nasce alluomo di ortare le tribulazioni in ace, si + c*e e ne merita davere gloria2 e se non le orta in ace, s- glie le conviene sofferire al ostutto, e da Dio non + meritato' E erc*+ oc*e ene in ,uesto mondo, in ace sofferte, meritano nellaltro molta gloria2 e oca gloria nel mondo merita nellaltro molta ena, s- disse uno 3avio: (uello c*e ne diletta nel mondo + cosa di momento, e ,uello c*e ne tormenta nellaltro dura mai sem re' E l9 ostolo disse: 1on sono degne n+ dagguagliare le assioni di ,uesto mondo, n+ di ,uesto tem o, alla gloria di vita eterna, la ,uale sar) a erta e data a noi' /*e agguaglio uote essere dalla cosa finita a ,uella, c*e non *a fine2 dalla cosa iccola alla grande, dalla cosa tem orale alla eternale0 E er. disse 3anto "ietro 5:?6: Il 3ignore di tutta la grazia ne *a c*iamati nella sua gloria eternale, er sofferendo nel nome di /risto oca cosa' E 3alamone disse: Di oca cosa tormentati, in molte cose saremo bene dis osti 5:#6' 8nde acci. c*e, er la azienza delle tribulazioni di ,uesto mondo, luomo e la femmina meriti ,uella grandissima gloria di vita eterna, si dee adun,ue essere la sua azienza come loro, il ,uale

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er lo fuoco non menova 5:76, ma diventa ulito2 n+ er le ercosse non si fiacca, ma sotto ,uelle si stende2 e er le fedite non risuona, secondo c*e non risuona il vasello, il ,uale + ieno, ma se + vuoto, er le ercosse rimbomba e fa grande suono' /os- luomo, c*+ ri ieno della grazia di Dio, se dingiurie + ercosso, sanza rammaric*-o le soffera in ace2 e se ne + vuoto, s- se ne cruccia e lamenta2 onde dice il 3avio: 3e vuogli rovare c*ente + luomo, assaliselo dingiuria2 erc*+ dice 3anto "iero: Luomo c*e sinfinge dessere buono, lingiuria se gli + fatta il manifesta' E er., nella fine di tutte le altre beatitudini, si ose nel Vangelio la azienza2 e disse: Beati ,uelli c*e sono erseguitati e ingiuriati, erc*+ di loro + il regno di Dio' /ome si u. sa ere in altro modo, se luomo + acifico, o umile, se e non sassalisce dingiuria0 Im er. colui, c*e azientemente sostiene le tribulazioni di ,uesto mondo, le ,uali sono i gastigamenti, c*e Dio fa a coloro, cui egli *ae er figliuoli, si fia erede del regno di cielo2 onde dice l9 ostolo: 3e noi siamo com agni di Dio nelle assioni, s- saremo suoi com agni nelle consolazioni' '. Qui si comincia il Ter!o Trattato del Libro, nel uale si dice delle #atic"e. "onsi so ra ,uante fatic*e si dee dire, e mostrasi lordine c*e dee tenere' Detto aviamo di so ra delle doglie e delle tribulazioni e delle ene, c*e soffera luomo e la femmina iu ,uesto misero mondo2 or ti vo dire delle fatic*e, e ,uesto sar) il terzo trattato, il ,uale + grande, e molto utile a sa ere' E dicono i 3avi, c*e secondo c*e luccello + nato a volare, e il esce a nuotare, cos- + luomo alla fatica2 e tutti i d- suoi sono di cure e di sollicitudini ieni, e anc*e la notte non osa, ed avviengli ,uesto er lo eccato rimato, c*e commise 9damo ed Eva2 laonde si legge nella Bibbia, c*e Dio, maladicendoli, disse: 1el sudore del volto tuo ti sar) dato il ane tuo' E er. disse 3alamone: Ana fatica grande, e uno giogo grave + nato so ra tutti i figliuoli d9damo, dal die dell uscita del ventre della madre in fino al die della se oltura nella madre di tutti, cio+ nella terra, la ,uale + detta nostra madre, erc*+ ,uindi siamo tutti fatti' E erc*+ del suo sudore conviene trarre alluomo la vita sua, secondo la maladizione, c*e data gli fue, disse uno 3avio, c*e Dio ed il lavorare danno alluomo tutte le cose' D)lle Iddio, mettendovi la grazia sua nel suo lavor-o2 e d)lle il lavorare, erc*+ a arecc*ia ,uello, onde la grazia di Dio viene2 la ,uale non verrebbe, se luomo non lavorasse' E er., disse bene uno 3avio: D) Iddio a noi tutte le cose, ma non come al bue dae le corna2 ma se lavoriamo ed affatic*iamo' E sono le fatic*e delluomo tante, c*e non si otrebbe ora dire so ra tutte' 4a dirotti so ra ,uattro rinci ali, er le ,uali luomo in ,uesto mondo maggiormente saffatica' Luna si + er divenire savio delle cose2 la seconda, er ragunare ricc*ezze2 la terza, er li disiderB della carne2 la ,uarta, er le signorie e er gli onori' La rima, cio+ er essere savio delle cose, avvegna c*e sia fatica vana, si + molto vaga e naturale alluomo, e ciasc*eduno vi si affatica volentieri2 e er. disse uno !ilosafo: 1aturalmente disidera luomo di volere im arare' E uno 3avio disse: 3io fossi s- resso alla morte, c*e gi) tenessi luno iede nel se olcro, ancora sio otessi mi enerei dim arare' Le altre tre 5:%6 sono fatic*e di eccato, erc*+ delle ricc*ezze nascono cose ree, cio+ cu iditade ed avarizia2 e de disiderB nascono cose sozze, cio+ g*iottornie e lussuria2 e degli onori nascono cose vane, cio+ vanagloria e su erbia2 e er. l9 ostolo nammonisce di guardare e di fuggire tutte le dette fatic*e, e dice: 1on amate il mondo, n+ le cose c*e nel mondo sono, erc*+ tutte sono disiderio della carne, o disiderio dellocc*io, o su erbia della vita' Ed intende l9 ostolo er li disiderB della carne, la lussuria e la gola2 e er li disiderB dellocc*io, le ricc*ezze2 e er la su erbia della vita, le signorie e gli onori' E vogliendo dire di ,ueste ,uattro, nelle ,uali maggiormente saffaticano le genti del mondo, si terremo ,uestordine, c*e rima diremo le fatic*e, c*e soffera luomo er divenire savio delle cose2 a resso diremo di ,uelle c*e soffera er le ricc*ezze, e di molte altre cose, c*e si convegnono a ,uella materia' 9 resso di ,uelle, c*e soffera er li disiderB della carne2 e a resso diremo di ,uelle, c*e soffera er le signorie e er gli onori' /9"IT8L8 I' Delle fatic*e er divenire savio delle cose, e come da sezzo tornano a vanit) ed a nulla' Luomo c*e vuole divenire savio delle cose, saffatica molto in udire e in vedere, in immaginare ed in ensare, er oter vedere e ricercare molte cose, acci. c*e le a ari2 onde dice uno 3avio: "er lo studio la sa ienza cresce' Ed anc*e saffatica in ricevere volentieri i gastigamenti c*e fatti gli sono2 onde dice 3alamone: /olui si sforza dessere savio, c*ode volentieri ,uando + gastigato2 e colui c*e gli *a in odio, si fa matto' 9nc*e saffatica in insegnare altrui2 onde dice uno 3avio: Luomo insegnando a ara' E anc*e er rincorrere 5::6 e rivedere ,uello, c*egli *a gi) im arato2 onde dice uno "oeta: /ome ruguma il bue il cibo, c*e iglia, cos- dee luomo rincorrere ,uel c*e *a gi) im arato' E bastargli le dette fatic*e tutto il tem o della vita sua2 onde dice uno 3avio: Ano medesimo termine dee essere di vivere, e di volere im arare' 4a odi come sono vane le dette fatic*e, e come tornano a nulla' Dice uno 3avio: "er istudio di molto tem o sa ara vilissima cosa2 e ,uello c*e sa ara + niente, erc*+ non si ossono le cose er luomo erfettamente sa ere2 onde dice 3alamone: 3ia uno c*e die e notte vegg*i e so ra le cose ensi, ,uanto i saffatic*er) di cercare, tanto da sezzo troverr) meno' Ed interviene erocc*+, ,uando luomo vuole trovare la verit) duna cosa, fa bisogno c*e salti in unaltra, e di ,uella in ,uellaltra, tanto c*e gli conviene ritrovare il rinci io, cio+ Dio: e ,uando + venuto a lui, nol u. com rendere, n+ cercare2 onde dice uno 3avio: I cercatori della maestade sono com resi 5:<6 dalla gloria' Ed + a dire, c*e colui, c*e si mette a cercare dIddio, si + so ra reso di tante cose, c*e le o ere e i fatti dIddio lo abbagliano' E uno 3avio dice: Vennero meno i cercatori di cercare 5:&6, erc*+ assa lo intendimento delluomo a cercare alte cose, le ,uali non u. trarre a ca o' E er. disse bene un altro 3avio: 3e tu vuogli sa ere, sa ia ,uesto er certo, c*e tu non sai nulla, erc*+ c*i i sa i dubita2 e colui, c*e intende meno, a lui are i di sa ere' 8r ogniamo c*e otessi venire a ca o del tuo intendimento, e conoscessi le alte cose del cielo, e le rofonde cose del mare, e le maravigliose cose della terra2 di tutte sa essi trattare e ammaestrare e

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rendere ragione, non troverresti di tutte ,ueste cose se non fatica e dolore' Ben se e ,ueste cose 3alamone, c*e disse: Io, re di Gerusalemme, mi ro osi nel cuore mio di cercare saviamente tutte le cose, c*e si fanno sotto il sole Ee ,uesto ensiero essimo diede Iddio a figliuoli degli uominiF, e vidi e considerai tutte le cose, c*e si fanno sotto il sole, e trovai in tutte vanitadi ed afflizione di s irito, e neuna cosa otere durare sotto il sole' Ed altrove disse: Diedi il cuore mio a sa ere la sa ienza e la dottrina, e gli errori e le mattezze, e cognobbi c*e erano fatic*e ed afflizioni di s irito, erc*+ in molta sa ienza *ae molto disdegnamento 5:=62 e c*i vuole avere in s+ scienza ssi aggiugne fatica' /9"IT8L8 II' (ui si comincia il Trattato della seconda fatica, cio+ delle ricc*ezze' "ongonsi i /a itoli so ra i ,uali si dee dire, e mostrasi lordine, c*e dee tenere' Detto + gi) di so ra luno de ,uattro ca itoli delle fatic*e, cio+ so ra ,uello, ove saffatica luomo er divenire savio delle cose' 8r ti voglio dire delle fatic*e, c*e soffera luomo er le ricc*ezze, il ,uale + grande e molto utile a sa ere' E tu, lettore, non tinganni tanto lamore loro, c*e tu non consideri bene il detto mio, acci. c*e ti sa i consigliare, c*e via so ra le ricc*ezze tu abbia a tenere, e ,uello c*e ne ammoniscono i 3avi' Ed a trattare delle ricc*ezze sterremo ,uestordine, c*e in rima orremo tutte le fatic*e e i travagli, c*e soffera luomo er divenire ricco davere' 9 resso come le dette fatic*e si s endono ed alluogansi male, e duransi indarno, erc*+ le ricc*ezze sono vane e false' 9 resso come er le ricc*ezze diventa luomo cu ido in accattare, ed avaro in ritenere2 e er. diremo in rima so ra il vizio della cu iditade, a resso so ra ,uello dellavarizia' 9 resso ti orr. certe ragioni, c*e ne insegnano i 3avi, erc*+ luomo non dee disiderare di fare ricc*ezze' 9 resso ti mostrerr. a erta ragione erc*+ lavaro non si sazia' 9 resso ti mostrerr. col), dove luomo dee fare tesoro, e di c*e cose' 9 resso ti faroe certi ca itoli, laove ris onderemo a certe cose so ra le ricc*ezze, i ,uali sono molto utili a sa ere' 9 resso ti mostrerr. c*e cose dee in s+ avere colui, c*e + overo, acci. c*e sia buona la sua overtade2 e c*e cose colui, c*e + ricco, acci. c*e sia buona la sua ricc*ezza, e in ,uella si ossa salvare' /9"IT8L8 III' Delle fatic*e, c*e soffera luomo er divenire ricco davere' "er ragunare ricc*ezze e diventare ricco davere, gli uomini discorrono e vanno er tutte le vie, e strade, e sentieri, e assano i monti, e le valli, e le al i, e vanno er li fondi ericolosi del mare e de fiumi, e cercano le selve e i bosc*i e aduli, e mettonsi a venti ed alle iogge e a tuoni' Tra loro si combattono, e fanno furti e ra ine2 tra loro si contendono e tencionano e litigano2 tra loro mercatano e fanno frode e inganno 5:$6' Ed acci. c*e brievemente ti dica, er le ricc*ezze si mettono e danno le genti a tutti i ericoli della terra, e del mare, e dellaria, e del fuoco' /9"IT8L8 IV' /ome le fatic*e er diventare ricco davere salluogano male, erc*+ le ricc*ezze sono false e vane, e ritornano a nulla' G Le fatic*e, c*e luomo soffera er le ricc*ezze, ssalluogano male, erc*+ sono le ricc*ezze vane e false2 onde si dice nel 3altero: !igliuoli degli uomini, erc*+ siete voi di cos- vano cuore0 erc*+ desiderate voi le vanitadi, e andate caendo le bugie0 E a ella le ricc*ezze vanitadi e bugie' E er. er li 3avi sono le ricc*ezze agguagliate allombra, la ,uale + vana in farsi e disfarsi s esso e molto agevolmente' D falsa, erc*+ mostra daver cor o, e non + nulla2 cos- sono le ricc*ezze vane, erc*+ non istanno in istato2 e sono false erc*+ danno vista di fare luomo in ,uesto mondo beato, e nol fanno, ma s esse volte il fanno misero2 e er. dice 3alamone: Viddi unaltra vanit) sotto il sole, le ricc*ezze accattate a male ed a tribulazione del signore suo' E erc*+ le ricc*ezze sono vane e false, e le fatic*e c*e vi si durano salluogano male, e ritornano a vanitade ed a nulla, disse 3alamone: 4agnificai lo ere mie, edificai case, iantai vigne, e feci orti e giardini, e ornali 5:>6 di tutte generazioni derbe e di iante, e feci vivai, acci. c*io innaffiassi lerbe e le iante fruttuose2 e ossedetti servi ed ancelle, ed ebbi molta famiglia, ed ebbi molti armenti: e grandi ecugli di ecore' Io aveva i abbondevolmente c*e gli altri signori, c*e furono dinanzi da me, e ragunai argento ed oro, e le ricc*ezze de re e delle rovincie2 e feci cantatori e cantatrici, ed ebbi tutti i dilettamenti, c*e er uomo si ossono avere, o fare nel mondo: e ci. c*e assiderarono gli occ*i miei, non negai loro2 e ,uando mi rivolsi a guardare tutte le cose, c*e avieno fatto le mani mie, e la fatica, ove indarno avea sudato, vidi in tutto ,uello vanitadi ed afflizioni e cu iditade danimo, e niuna cosa otere durare sotto il sole' /9"IT8L8 V' /ome colui, c*e vuole diventare ricco, s- si fa cu ido in accattare, e avaro in ritenere' E in rima veggiamo del vizio della cu iditade' /olui, c*e vuol diventare ricco davere, s- si fa cu ido in accattare, ed avaro in ritenere: e in rima ti vo dire del vizio della cu iditade' Dice la 3crittura, c*e la cu iditade + ca o di tutti i mali, e radice di tutti i eccati' Ella genera battaglie e furti e ra ine2 ella rom e i atti e saramenti e le leggi2 ella corrom e i testimoni e le sentenze2 ella fa tradire il aese, e disfare le comunanze2 ella + cagione delle tentazioni di tutti i eccati, e er. dice 3alamone: 1iuna + i essima volont) c*e essere luomo disideroso di fare avere2 la ,uale arola conferma l9 ostolo, e dice: /oloro, c*e *anno volont) dessere ricc*i, caggiono in su le tentazioni, e ne lacciuoli del nimico' E altrove dice: La cu iditade + la radice di tutti i mali, er la ,uale luomo + tentato dogni sozza cosa: e la tentazione ricevuta genera eccato2 e il eccato com iuto genera mortalit) eternale' E 3eneca dice: La cu idit) + una istolenza crudele, la ,uale fa overo cui ella iglia, erc*+ non one fine nel suo volere, ma della fine delluno disiderio fa ca o dellaltro' E altrove dice: 1iuna cosa diede Iddio migliore alluomo c*e la mente2 e la cu idit) + la cosa, c*ogni buono lume ne s egne' E erc*+ la cu idit) + cos- sozzo eccato, ne

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fa /risto uno comandamento, e dice: 1on desiderare le cose del rossimo tuo, non la casa, non la terra, non niuno altro suo bene' E dice desiderare, erc*+ il desiderio + una cosa di tanta volontade, c*e ne ecca luomo in dandovi o era er averla in mal modo, o so rastando a ensieri2 e ,uesto cotale + detto cu ido' 4a erc*+ luomo volesse c*e le altrui cose fossero sue, e non andasse i innanzi er averle in mal modo, non commetterebbe eccato, erc*+ il rimaio movimento, c*e ao era la natura in volere, non + in odest) delluomo, e er. non gli + im utato a eccato' /9"IT8L8 VI' Del vizio dell avarizia, il anale + in ritenere, e non in is endere' 9varizia si + ro riamente ,uello vizio, c*e luomo usa in ritenere, e non in is endere ,uando si conviene, e ,uanto, e dove' E sono ,uesti i reggimenti dellavaro, in addomandare + ronto, in dare + tardo, in negare + sfacciato' Egli s ende malvolentieri, er. vuota la gola acci. c*e em ia la borsa2 ed *ae la mano rattra ata a dare, ed a erta e ronta a igliare2 e se dae alcuna volta, s- il fae er guadagnare, ma non guadagna acci. c*e dea' E c*iude lavaro s- la mano a s+ e ad altrui, c*e non si u. dire c*egli abbia ricc*ezze, ma c*e siano so ellite a o lui2 onde dice uno 3avio: Aomo, c*e se cenere, erc*+ er avarizia so ellisci lavere0 3e altri non dicesse c*egli avesse ricc*ezze, secondo c*e luomo *a la febbre, erc*+ non *ae luomo la febbre ro riamente, anzi la febbre *ae luomo, e tienlo malamente distretto2 cos- le ricc*ezze tengono distretto lavaro, erc*+ il tengono sem re in aura, o c*e non gli vengano meno, o c*e non gli siano tolte2 e er. disse uno 3avio: 1on uote avere mai vita sicura colui, c*+ avaro, erc*+ sem re vive in aura' E diventa lavaro servo dellavere2 onde dice uno 3avio: 3e le ricc*ezze sa rai usare, saranno serve2 se no, sarai tu servo di loro' Ed 8razio dice: La ecunia raunata o ella signoreggia, o ella serve' E er. + agguagliato lavaro a colui, c*e coltiva le idole 5<?6, il ,uale orta loro grandissima riverenza, e fae loro grandissimo onore, e mettevi grandissima s eranza, e da sezzo non riceve da loro neuno beneficio, siccome da ,uelle, c*e non *anno otenza' /os- lavaro + molto sollicito e rangoloso 5<#6 di raunare avere, ed usa molta fatica in ritenerlo, e one nelle ricc*ezze tutto suo intendimento e s eranza, e da sezzo non riceve da loro niuno beneficio, erc*+ dice uno 3avio2 c*e, s endendo le ricc*ezze, non ragunando, beneficiamo altrui' E lavaro non le is ende, anzi sta nelle ricc*ezze, come sta la tal a nella terra, c*e non ne iglia ,uanto vuole, erc*+ sem re *a aura c*e non le venga meno2 e come lidro ico, c*e, ,uanto i bee, tanto i arde con maggiore disiderio di bere' E er. dice uno 3avio2 c*e la ecunia non sazia lavaro, ma accendelo e fallo diventare i em io: e ,uanto i cresce il danaio, cotanto i monta lamore' Ed + lavaro reo a Dio, c*e non gli rende il debito suo2 il ,uale + c*e lo ami, luomo, di tutto il cuore suo so ra tutte le cose: e lavaro ama i le ricc*ezze, e a Dio le re one' Ed + reo al rossimo, c*e nol sovviene nelle necessitadi, e ricusagli di fare ,uello, c*e gli + tenuto di fare2 onde dice la 3crittura: Inc*ina al rossimo sanza tristizia lorecc*io tuo, e rendigli il debito tuo' E altrove dice: /*i *a misericordia del overo, rende al rossimo il debito suo, e a Dio resta a usura, a rendere cento er uno' Ed + reo a s+ medesimo, e difrodasi 5<76 delle cose, c*e gli sarebbono buone ed utili, le ,uali doverrebbe igliare, e non le iglia2 e er. dice uno 3avio c*e, lavaro non fa mai dirittamente bene, se non ,uando si muore, erc*+ la sua vita + rea ad altrui ed a s+, e la sua morte + buona a s+ e ad altrui' E 3alamone dice: Luomo c*e + cu ido, e tenace 5<%6, + una sustanzia sanza ragione, il ,uale da c*e non + buono a s+, non sar) buono ad altrui, er. non ricever) n+ giuoco, n+ sollazzo, ne alcuna allegrezza ne beni suoi, ma erderannosi con lui' E ragione + c*e si debbiano erdere, acci. c*e non venga a bene 5<:6 ,uello, c*e non rocede di bene: er la ,ual cosa ossiamo vedere, c*e lavaro + dannato in ,uesto mondo e nellaltro' /9"IT8L8 VII' "ongonsi certe ragioni erc*+ luomo non dee essere cu ido, n+ avaro' 9ssegnarsi er li 3avi certe ragioni erc*+ luomo non dee essere disideroso con tro a cu iditade di fare ricc*ezze' La rima si + ,uesta, lentrata c*e fa luomo nel mondo, e oscia luscita, + overa2 onde dice uno "rofeta: La natura overo mi fece venire in ,uesto mondo, e overo mi far) alla terra tornare' Dun,ue il mezzo, cio+ lo stallo nel mondo, dee essere overo, acci. c*e saccordi lo incominciamento col mezzo, e il mezzo con la fine2 erc*+ dice il 3avio, c*e ,uella cosa + erfetta, le cui arti saccordano insieme' La seconda2 dice la 3crittura, c*e luomo fue re osto a tutte le cose, e furgli date a calcare sotto i iedi2 onde dice il 3altero: 3ignore Iddio, tu onesti ogni cosa sotto i iedi alluomo, le ecore, e buoi, e tutti gli altri animali della terra, gli uccelli del cielo, i esci del mare, e tutte le cose, c*e er lo mare vanno' E er disiderare di fare ricc*ezze diventa luomo cu ido e avaro, e fassi servo delle ricc*ezze2 onde dice uno 3avio: 3e la ecunia ragunata sa errai s endere, sar) serva2 e se no, sarai tu servo di lei' Ed 8razio disse: La ecunia ragunata o ella signoreggia, o ella serve' 8nde se colui, c*e disidera di fare ricc*ezze, si fa servo dellavere, ed alle ricc*ezze si sotto one, veracemente ossiamo dire, c*e avvilisce e corrom e la natura sua nobile, la ,uale gli fue data nello incominciamento da Dio' La terza2 luomo c*e vuole star contento alla natura, ed a ,uello c*e ric*iede la vita sua, e non seguitare la volontade, si abbisogna di oc*e cose2 onde dice Boezio: /*i secondo natura vorr) vivere, non sar) mai overo, erc*+ la natura di oc*e cose si c*iama contenta: e c*i vorr) vivere secondo volont), non sar) mai ricco, oscia c*e tutto il mondo sia suo' 8nde se la natura, a ,uel c*e fa bisogno alla vita, ric*iede oc*e cose, erc*+ tu cu ido ne agogni cotante0 E la ,uarta2 molte ricc*ezze ric*ieggono molte fatic*e s- in ragunarle, come in conservarle: e ,uello, onde la natura sa aga a difendere la vita, con molto agevole fatica si guadagna e si ritiene' Dun,ue tu cu ido erc*+ vuogli ,uelle grandi fatic*e durare, e fare contra ,uello, onde tammonisce il Vangelio, c*e dice: 1on siate solleciti di dire c*e manic*eremo, o c*e beremo, erc*+ non fue onc*e veruno giusto abbandonato da Dio' La ,uinta2 colui c*e si affatica di fare ricc*ezze, sglincontra della sua fatica come dice il Vangelio, c*e fa a colui, c*e fonda e ferma la casa sua in su la rena, c*e ,uando *a fatto molto bello edificio, ed *avvi durata molta fatica, si vengono i venti e discende la iova, e fassi di ,uello c*e + edificato grandissima

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ruina2 onde dice 3alamone: Il ricco, ,uando muore, niuna cosa ne orta seco2 a re oscia gli occ*i, e guardasi dintorno, e non trova nulla' /9"IT8L8 VIII' (ui si rova a ertamente erc*+ il cu ido e lavaro non si sazia' 4ostrasi a erta ragione erc*+ il cu ido e lavaro mai non si sazia' Dicono i 3avi c*e lanimo delluomo + snobile e s- grande, c*e non sem ie se non er lo sovrano bene, il ,uale + com imento di tutti ,uanti i nostri disiderB' Ed il sovrano bene si + Iddio, e ,uello c*e uote em iere lanimo delluomo2 e colui c*e damore si congiugne con lui + ieno, erc*+ dicono i 3avi, c*e + fatto uno s irito ed una cosa con lui 4a i beni di ,uesto mondo sono s- oc*i, e s- vili, c*e lanimo delluomo non ossono em iere2 er. colui, c*e one il disiderio e lamore suo nelle cose mondane, iglia ,uesto bene e ,uellaltro, credendosi saziare ed em iere, ma non gli vien fatto, erc*+ nellanimo suo ca e tutto ci. c*e trova, ed ancora via i innanzi c*e non trova, cio+ il sovrano bene' "er. non sem ie er ,uello c*e trova, anzi rimane vuoto, ed agogna2 e dilungasi dal sovrano bene, cio+ Iddio, er lo ,uale em iere si uole, erc*+ iglia tali beni, i ,uali igliando, non uote igliare lui2 erc*+ dice il Vangelio, c*e niuno non uote igliare Iddio e 4ammone, cio+ le ricc*ezze, erc*+ Dio non *a a fare niente col Diavolo, secondo c*e la luce non *a a far niente con le tenebre' E erc*+ il cu ido e lavaro em iere non si uote, si + er li 3avi agguagliato al fuoco, il ,uale non resta mai dardere infino c*e trova cosa, ove egli si ossa a igliare' E lavaro sem re trova in ,uesto mondo a rendimento 5<<6, erc*+ non + niuno, c*e abbia tanto, c*e non sia via i ,uello, c*e non *a, laove si ossa a igliare e orrevi li suoi disiderB' Ed + agguagliato al 1inferno, il ,uale riceve e non rende2 ed al ritruo ico 5<&6, c*e ,uanto i bee, tanto i arde con maggior volontade di bere2 onde dice 8razio: /resce lamore del danaio, ,uanto il danaio i cresce' E 3eneca dice: La cu idit) + una istolenza crudele, la ,uale fa overo cui ella iglia, erc*+ non one fine nel suo volere, ma della fine delluno disiderio fa ca o dellaltro' E c*e le ricc*ezze non saziano altrui, ossiamo vedere er assem ro 5<=6 di molti, c*e sono certi con oco avere, e con iccolo intendimento, via i agiati c*e molti altri, con grandi intendimenti fondati in molte ricc*ezze2 e er. disse 3eneca: 1on solamente + overo colui, c*e *a oco avere, ma colui c*e n*a assai, ed anc*e *a bisogno di molte cose /9"IT8L8 IH' (ui si one col) ove luomo dee far tesoro in ,uesto mondo, e di c*e cose' (ualun,ue ersona vuole fare tesoro, si dee enare di farlo in cielo2 e seguiti lammonimento del Vangelio, c*e dice: Tesaurizzate a voi il tesauro in cielo, ove non vi fia aura c*e il vi tolgano i ladroni, n+ c*e la tignuola il si rodano, o la ruggine' E ,uesto non vuole essere tesauro davere, ma di virtudi, le ,uali ornano luomo nella vita di ,uesto mondo, e nella morte non labbandonano, come fa ,uello dellavere, e la vita eternale gli donano' 4a del tesauro dellavere di ,uesto mondo ne fa /risto agli 9 ostoli un altro ammonimento nel Vangelio, e dice: 1on ortate n+ oro, n+ ariento, nelle vostre cinture, erc*+ s- come il cammello non uote entrare nella cruna dellago, cosmalagevole cosa + al ricco a otere entrare nella gloria di Dio, erc*+ stretta + la via, e iccola la orta, c*e ne mena alla vita2 e am ia + la via, e larga la orta, c*e ne mena alla morte' E lo 9 ostolo 3anto "ietro, seguitando il detto ammonimento, disse al overo attratto, c*e gli c*iedeva caritade alla orta del tem io: 8ro e ariento non *o meco, ma di ,uello, c*e io *o, cio+ dello 3 irito 3anto, ti dono: nel nome di /risto ti leva, e va 5<$6' E c*i il detto ammonimento non osserva s- glie ne ossono incontrare molti mali, erc*+ c*i nel mondo fa tesauro davere, si sta a risc*io di erderlo, erc*+ i ladroni e rattori 5<>6 il tolgono, e la tignuola e la ruggine il si rode2 laonde luomo sem re mai sta dolente, erc*+ dice il 3avio, c*e le ricc*ezze con molta sollecitudine e molto ingegno si guadagnano, e con molta fatica si ritegnono, e con molto dolore si erdono' E stanne a risc*io della ersona desserne morto, o reso, e di riceverne molti altri im edimenti, c*e le genti del mondo sono usate s esse volte di dare2 onde dice 3alamone: 4olti n*a gi) erduti lariento e loro2 e colui c*e lamer), non sar) mai giusto' E altrove dice: Viddi unaltra vanit) sotto il sole, le ricc*ezze accattate a male, ed a tribulazione del signore suo' E di colui c*+ overo davere, dice uno "oeta: Il viandante c*e + scosso davere canter) 5&?6 sicuro, dinanzi a rubatori delle strade' E stanne a risc*io di erdere lanima, erc*+ ,uasi tutte le ricc*ezze o sono ac,uistate in mala arte er colui, c*e le ossiede, o songli venute da colui, c*e in mala arte le *a guadagnate' E se il ricco, er le ricc*ezze, erde lanima, non + stato buono cambiatore, erc*+ tro o malamente s*ae lasciato ingannare2 onde dice il Vangelio: /*e rode 5&#6 + alluomo se tutto il mondo *a guadagnato, e erde lanima sua0 /*e cambio oter) egli ricevere in luogo di ,uella0 er certo s- si uote dire, c*e non niuno' /9"IT8L8 H' !assi ,uestione, alla ,uale si ris onde come uote essere di molti, c*e, essendo ricc*i davere, sono stati santi a o Dio'

"otrebbe altri addomandare, se cos- + malagevole al ricco di otere entrare nel regno del cielo, domandoti e di Giob, e di Giacobbe, e di David, c*e si dice nel Vecc*io Testamento c*e furono molto ricc*i, e furono santi e giusti a o Dio, e ri osansi nel regno del cielo' /ome uote essere ,uesto0 @is ondoti' 9vvegna c*e sia malagevole al ricco ad entrare nel regno del cielo, non interviene er malizia delle ricc*ezze, n+ erc*+ elle siano ree, anzi ,uanto in loro elle sono molto buone e utili alluomo, erc*+ dicono i 3avi, c*e elle sono reggimento della vita sua2 e secondo c*e il cor o non uote vivere sanza lanima, cos- sanza ecunia non uote lanima col cor o lungamente durare, 4a interviene di loro come si dice del vino, il ,uale avvegna c*e sia buono da s+, e molto utile alluomo, secondo il detto del 3avio, c*e dice: Il vino buono, tem eratamente beuto, conserva santade, e fa stare lanimo allegro2 ma si fa molto reo nella ersona di colui, c*e tro o ne bee, onde dice /ato: /*i, a cagione di vino, ecca, non *a iscusa veruna, erc*+ non + col a del vino, ma di colui, c*e ne *a tro o beuto' Ed interviene di loro come della bella favella, la ,uale, ,uanto in s+, + molto buona ed utile alluomo2 ma, ,uando si congiugne con matta ersona, + molto

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rea, e delle luogora dove +, grandissima istolenzia2 onde dice 3alamone: La bella favella in matta ersona, + come di orre uno coltello aguto e tagliente in mano duno furioso' Ed + di loro come di ,uella virtude, c*e rende luomo scalterito ed ingegnoso, la ,uale, ,uanto + in s+, + alluomo molto buona, ma fassi molto malvagia e rea, ,uanto + rea la ersona, c*e l*a a o s+, e molto male se ne seguita' /os- le ricc*ezze sono buone, ,uando + buona la ersona, c*e le *a a o s+, e molto se ne seguita bene2 ma ,uando + rea, sono dette ree, erc*+ accendono e danno vigore alla malizia sua er ,uesta via' /olui c*e + reo, ed + ricco, s- si crede essere beato er le ricc*ezze in ,uesto mondo, e er. le ama, e onevi il cuore e lo intendimento e la s eranza sua in loro: e er averne assai ne commette ogni sozzo eccato, e fa contro allammonimento, c*e d) Isaia "rofeta a coloro, c*e sono ricc*i, e dice: (uale ersona abbonda in ricc*ezze, non vi ogna il cuore, n+ lamore suo' 9nc*e colui c*e + ricco, ed + reo, accende lanimo suo alle volontadi della carne, e lasciasi vincere alle tentazioni del nimico, e fassi vanaglorioso, e su erbio, e g*iotto, e lussurioso, e macolato di molti eccati: e fa contro laltro ammonimento, c*e d) 3anto "aolo a ricc*i, e dice: "ossedete molte ricc*ezze, come se voi non aveste nulla' 4a coloro, c*e sono nominati di so ra, furono buoni, er. fecero buone le loro ricc*ezze, e osservarono i detti due ammonimenti, laonde i ricc*i, se gli osservano, si ossono salvare2 c*e, abbondando in ricc*ezze, e non le amarono, e non vi osero il cuore, n+ la s eranza loro, e furono di reggimenti 5&76 in rifrenare la volontade, e le tentazioni del nimico, come se non avessero nulla' E la cagione erc*+ dice il Vangelio, c*e + malagevole a coloro, c*e sono ricc*i, dentrare nel regno del cielo, si + ,uesta erc*+, secondo c*e malagevole cosa + a stare luomo nel fuoco, e non ardere, cos- + malagevole cosa avere luomo ricc*ezze, e non amarle2 e ossederle, e non eccarne, come se non ne avesse' Bene uote essere luomo di tanta fermezza, come furono coloro, c*e sono nominati di so ra, c*e uote bene vincere le malizie, c*e igliano i rei er le ricc*ezze2 ma oc*i sono ,uelli c*e non erdano la rova2 e er. dice il Vangelio c*e lerbe affogano molto il seme, c*e cade nella buona terra2 ed + a dire, c*e le ricc*ezze s engono i buoni ensamenti, c*e caggiono nelle buone ersone' /9"IT8L8 HI' "ongonsi certe cose, laonde are c*e, siano migliori le ricc*ezze, c*e la overtade' !urono certi, c*e dissono: "ogniamo c*e le ricc*ezze siano ree2 io ti vo mostrare c*e la overt) + vie eggiore, er. voglio fuggire overtade, e abbracciare ricc*ezze, erc*+ coloro, c*e sono overi davere, di manicare, e di bere, e di vestire, e di calzare, sono male in arnese, e sono s regiati e sc*erniti, e mormorato + loro dietro, e er. diventano ti idi 5&%6 e vili e temorosi di ric*iedere altrui in su i bisogni, laonde la overt) maggiormente li distrigne' E sono molti di servigB ric*iesti e di fazioni gravati, e er. se *anno alcuna cosa, sono costretti di non ne avere, e se non ne *anno, fa loro bisogno di ensare ur daverne2 e s- ne sono straziati e sono ingiuriati e battuti, e niuno se ne duole' 3e gli + ingiuriato il ricco da altrui, ne guadagna2 e se il ricco commette il eccato, il overo ne orta la ena2 onde dice 8razio: Di ci. c*e tencionano i grandi, i minori e soggetti lo com erano' "er ,ueste e altre molte miserie, c*e delluomo overo si otrebbero dire, disse 3alomone: 4eglio + a morire, c*e esser overo, er. c*e i d- suoi sono tutti rei, e i fratelli lo *anno in odio, e gli amici e arenti di lungi si artono da lui' 4a coloro, c*e sono ricc*i di manicare, e di bere, e di vestire, e di calzare, e di tutte le altre cose, c*e fanno al cor o bisogno, sono bene agiati, ed *anno a loro bisogni molti arenti e amici, e sono molto dalle genti onorati e serviti2 e er. dice il 3avio: (uando sarai in buono stato, molti amici otrai annoverare2 e ,uando si turber) il tem o, rimarrai solo' E fa lavere diventare colui, c*e + ricco, bello e gentile2 onde dice 8razio: La ecunia reina dona alluomo gentilezza e bellezza' E fa la ricc*ezza luomo grande e otente, e abbondante nella gloria del mondo 5&:6' /9"IT8L8 HII' /*e cose debbono essere nel overo, a volere c*e sia buona la sua overtade' 9 ris ondere alle cose, c*e sono dette di so ra, e acci. c*e ossiamo vedere certi ammonimenti, c*e ongono i 3avi so ra la overtade, e a certi altri c*e ongono so ra le ricc*ezze, erc*+ la overtade e la ricc*ezza u. essere buona e rea, s- ti voglio in rima mostrare, c*e cose debbono essere nel overo, acci. c*e sia buona la sua overtade2 a resso c*e cose debbono essere nel ricco, acci. c*e sia buona la sua ricc*ezza' 9 resso ti mostrerr. come la vita overa + migliore c*e la ricca, erc*+ ne mena a buono fine con minore risc*io, e er i iana via' Ed acci. c*e sia detta buona la overtade, si fa bisogno c*e il overo debbia ,uesto osservare' In rima c*e colle mani sue lavori, ed abbia volont) di lavorare, acci. c*e e guadagni e non sia mendico, cio+ in tro a overtade, la ,uale + molto biasimata da 3avi2 e danno er consiglio a colui c*e + mendico, c*e i avaccio intenda a guadagnare c*e a im arare sa ienza, avvegnac*+ la ricc*ezza alla sa ienza non si ossa agguagliare, e sia ,uasi neente' E er fuggire mendicitade ammonisce 3anto "aolo le genti c*e lavorino, e dice: Io inteso di certi c*e colle loro mani non vogliono lavorare, i ,uali ammoniamo e reg*iamo dalla arte di Dio c*e lavorino, acci. c*e egli abbiano onde ossano vivere, e i overi infermi sovvenire' E ancora fa bisogno a colui, c*e + overo, c*e la sua overt) orti in ace, e di s+ medesimo si c*iami contento2 onde dice uno 3avio: /olle ricc*ezze + nato colui, c*e a s+ medesimo + assai, e c*iamasi di s+ medesimo contento' 9nc*e fa bisogno al overo, c*e istia allegro, e non riceva er sua overtade in s+ miseri, o dolorosi ensieri2 onde dice uno 3avio: 4olto + grande ricc*ezza lallegra overtade' E Boezio disse: 1euna cosa + misera alluomo, se non ,uanto e ensa c*e misera gli sia2 erc*+ ogni ventura + a lui beata secondamente c*egli in ace la orta' 9nc*e fa bisogno al overo di c*iamarsi contento di vivere secondo natura, cio+ secondo ,uello, c*e la natura ric*iede alluomo a oter difendere la vita, e non secondo la volontade2 onde dice Boezio: /*i secondo natura vorr) vivere, non sar) mai overo, erc*+ la natura di oc*e cose si c*iama contenta2 e c*i vorr) vivere secondo la volont), non sar) mai ricco, oscia c*e tutto il mondo sia suo' E dee il overo nella sua overtade essere iano ed umile, e non su erbio, erc*+ la overt) secondo natura umilia il cuore, e lo intendimento delluomo2 onde dice 3alamone: Tre

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cose sono ,uelle, c*e *a in odio lanima mia, le ,uali sono molto contro a natura, siccome il overo, ,uando egli + su erbo2 il ricco, ,uando egli + bugiardo2 e il vecc*io, ,uando + matto, o *a oco senno' /9"IT8L8 HIII' /*e cose debbono essere nel ricco, acci. c*e le sue ricc*ezze siano buone a o lui' E rima veggiamo come le dee sa ere guadagnare' Veduto + di so ra c*e cose debbono essere nel overo, acci. c*e sia buona la sua overtade, or ti voglio dire c*e cose debbono essere nel ricco, acci. c*e sia buona la sua ricc*ezza' Ed acci. c*e le ricc*ezze siano buone a o colui, c*e le ossiede, si fa in rima bisogno, c*e il suo avere abbia sa uto bene guadagnare' 9 resso c*e lavere a o lui guadagnato sa ia bene s endere ed usare2 a resso c*e il sa ia bene conservare e tenere' E in rima ti vo mostrare come si guadagna in buono modo lavere' E de sa ere c*e colui guadagna lavere in buono modo, c*e nel suo guadagnare non offende Dio, non offende la sua coscienza, non offende la sua nominanza e fama' E ,uegli guadagna e non offende Iddio, c*e nel suo guadagnare non fa contro alle sue comandamenta, n+ contro alla sua volontade2 del ,uale guadagno dice 3alamone: 4eglio + un oco ac,uistato con tema di Dio, c*e non sono molte ricc*ezze guadagnate in male modo' E ,uegli guadagna, e non offende la sua coscienza, c*e non iglia guadagno niuno, laonde la coscienza il ri renda c*e faccia male' E ,uesto cotale guadagno ossiede ed usa luomo con molta allegrezza, erc*+ luomo + molto allegro di fare salva la sua coscienza in tutte le cose2 e er. disse 3alamone: (uesta + la nostra allegrezza nel mondo, c*e la coscienza nostra buona testimoniauza ci orti' E fare cose, onde ci ri igli la coscienza nostra c*e facciamo male, si + la nostra aura2 e er. dice 3eneca: 1iuna cosa fae in ,uesto mondo timido luomo, se non la coscienza delle cose malfatte, onde la sua vita ossa col are' E un altro 3avio disse: La mala coscienza sem re grava altrui di aura, e la buona non + sanza s eranza di guiderdone' E ,uegli sae guadagnare, non offendere la sua nominanza, c*e non iglia guadagno niuno, laonde si creda dalle genti essere ri reso2 della ,ual cosa dice uno 3avio: (uello guadagno, laonde luomo + male infamato, veracemente si dee erdita a ellare' E 3alamone dice: 4eglio + avere luomo buona fama tra le genti, c*e aver molte ricc*ezze2 erc*+ la buona nominanza fa stare luomo allegro e c*iaro e alese tra le genti, e tutta la ersona fa migliore2 onde dice uno 3avio: La luce dellocc*io fa lanimo allegro, e la buona nominanza riem ie le ossa2 ed intendi della nominanza, la ,uale + verace' E ,uella + detta er li 3avi verace nominanza, ,uando si sforza luomo dessere ,uello, c*e vuole essere tenuto' 4a la fama falsa non si u. difendere, erc*+ la vita, c*e seguita, mostra c*ente fue la assata' 9nc*e fa bisogno a bene guadagnare, c*e non saffretti luomo tro o, erc*+ dice 3alamone: /*i saffretter) di guadagnare, non sar) sanza macola' E i 3avi dicono, c*e le ricc*ezze tostamente guadagnate, subitamente si scialac,uano e vegnono meno2 ma ,uelle c*e a oco a oco si ragunano, si molti licano e crescono e si mantengono' /9"IT8L8 HIV' /ome luomo ricco le sue ricc*ezze dee sa ere s endere ed usare' 4ostrato abbiamo di so ra come le ricc*ezze si debbono guadagnare, acci. c*e siano buone a o colui, c*e le ossiede' 8r ti voglio dire in c*e modo colui, c*e + ricco, le sue ricc*ezze dee sa ere s endere e usare2 e danne /ato uno ammonimento, e dice: /olui, c*e abbonda in ricc*ezze, s- ne dee s endere e donare largamente, secondo la facolt) del suo atrimonio, facendone bene e a s+, e ad altrui, sc*e non abbia boce dessere avaro, erc*+ le ricc*ezze niuno ro fanno, ogniamo c*e abbondino alluomo, se egli vive overamente' 9 are, er lammonimento di /ato, c*e luomo ricco dee far bene delle ricc*ezze sue a s+ im rimamente, erc*+ ogni erfetta caritade, cio+ amore, da s+ medesimo si comincia' E oscia ne dee far bene ad altrui2 ma nelle altre ersone ne dee luomo in rima far bene alla sua famiglia, la ,uale + di utata al suo servigio2 onde dice uno 3avio: La famiglia c*e + buona, e ben serve, tiene gran arte della signoria del signore' E oscia ne dee far bene e is endere, e metterne negli amici, erc*+ dice il roverbio: Dando e togliendo si ritengono gli amici' I ,uali a ritenere + molto buona cosa, erc*+ sanza gli amici + luomo tenuto ,uasi er morto2 onde dice uno 3avio: /*ente + il cor o sanza lanima, cotale + luomo sanza gli amici, erc*+ gli amici difendono le ricc*ezze2 onde dice uno 3avio: /ome del cam o sanza sie e sono tolte e ortate via le cose, cos- sanza gli amici si erdono le ricc*ezze' E sanza gli amici non uote luomo avere allegra vita2 onde dice 3eneca: "ogniamo c*e abbondino alluomo i doni della ventura, cio+ le ricc*ezze, se sar) sanza amici, non avr) mai vita gioconda' E oscia ne dee luomo ricco is endere, er lamore di Dio, a overi bisognosi2 erc*+ colui c*e a overi bisognosi, er lo suo amore, ne dona, riconosce da Dio le ricc*ezze, c*e glie le *a date ad amministrare alla sua volontade: onde, acci. c*e siccome ama il castaldo lamministrazione non gli sia tolta, ne dee donare e s endere er lo suo amore2 onde dice 3alamone: Inc*ina al overo sanza tristizia lorecc*io tuo, e rendigli lo debito tuo' E deene s endere e donare con altrui a sollazzo, facendone di be conviti, e riveggendosene 5&<6 e dimesticandosene con altrui2 er. dice uno 3avio, c*e i conviti e mangiari, c*e fanno le genti insieme a sollazzo + uno congiugnimento tra le ersone damore, ed + ,uasi come uno resame 5&&6 dammistade tra coloro, c*e sono buoni2 ma tra rei + grandissima cagione di discordia, e er. ne ammonisce 3eneca, e dice: (uando vieni a mangiare con altrui, guarda e considera bene con cui tu manic*i, o bei' 4a i conviti si debbono fare rade volte, erc*+ ne nascono molte cose, c*e sono dis iacevoli a Dio2 e er. dice /ato: @ade volte farai conviti' E 3alamone disse: 4eglio + dandare alla casa, dove si fa lutto, c*e a ,uella, dove si fa convito' 1el modo c*e + detto di so ra dee s endere colui, c*e abbonda in ricc*ezze, cio+ c*e ne dee is endere e donare, facendone bene a s+ e ad altrui' 4a colui, c*e + overo davere, dee s endere come nammonisce un altro 3avio, e dice: (ual ersona + s- overo 5&=6, c*e il suo atrimonio non gli basta, enisi di ristrignersi, e di ris armiare in tal modo, c*e sia bastevole egli al suo atrimonio2 erc*+ il ristrignere e il ris armiare + rimedio della necessitade, e medicina di danni: e a colui, c*e sa ris armiare, dura gran tem o il suo

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atrimonio' E un altro 3avio disse: 3e ,uello, c*e tu *ai, non ti basta a oter com iere i tuoi intendimenti, fa c*e tu rec*i glintendimenti tuoi allo stato tuo, e a ,uello c*e tu *ai' /9"IT8L8 HV' /ome luomo, c*e + ricco, dee le sue ricc*ezze sa ere conservare e ritenere' Da c*e noi abbiamo veduto di so ra come colui, c*e + ricco, dee sa ere s endere e usare le ricc*ezze, ora ti voglio mostrare, come le dee sa ere conservare e tenere' Dicono i 3avi c*e conservare e ritenere luomo le ricc*ezze, + vie maggiore virtude c*e guadagnarle, erc*+ guadagnare ric*iede ventura, ma conservarle ric*iede senno' E er. ne ammonisce 3eneca, e dice: Le cose c*e tu *ai, non siano a o te, s- come cose altrui2 ma er te, s- come tue, le s endi ed usa' E se nello s endere sarai ben savio, sem re sarai una cosa, e ,uando ti abbonderanno le s ese, e ,uando non ti fia bisogno di s endere, erc*+ secondo c*e ric*ieder) il mutamento del tem o e il variamento delle cose, ti adatterai al tem o, e non ti muterai di niente, secondo c*e una + la mano c*e ,uando im alma si stende, e ,uando im ugna si racc*iude' E un altro 3avio disse: (ual + maggior mattia, c*e is endendo luomo molto volentieri, far s- c*e noi ossa fare lungamente0 9ncora delle tro e s ese seguitano furti e ra ine ed altre male tolte 5&$6 assai, erc*+ ,uando gli + venuto meno il suo, mette mano a torre laltrui: e vogliendosi fare amare er lo donare, er ognuno cento ac,uista i danno da colui, a cui egli le dona2 er la ,ual cosa non + s- da c*iudere la mano in non voler dare, c*e ,uando + convenevole non si ossa a rire2 ne s- da a rire, c*e sia manifesta a uomo' "er li ,uali due detti c*e sono osti di so ra, a are manifestamente, c*e + biasimato lavaro, il ,uale c*iude s- la mano a s+ e ad altrui, c*e ,uando + convenevole non la re2 ed + biasimato colui, c*e + guastatore 5&>6, il ,uale a re la mano in tale modo, c*e ad ogni ersona + manifesta' 4a colui c*e + largo si + lodato, erc*+ a re e c*iude la mano ,uando si conviene, e ,uanto si conviene, e dove' La ,uale virtude a volere usare ric*iede molto senno e misura, erc*+ + combattuta di so ra e di sotto da detti due vizB e con grande fatica e con molto senno in ,uello mezzo si mantiene2 e er. dice uno 3avio: Lo s endere *a uno certo suo modo e uno suo certo fine, c*e se si va i innanzi, o a drieto, non si fanno mai dirittamente le s ese' /9"IT8L8 HVI' "ongonsi certe altre cose, c*e dee luomo ricco avere in s+, acci. c*e siano buone le sue ricc*ezze' 9lcuna cosa abbiamo veduto di ,uello, c*e ongono i 3avi come le ricc*ezze si debbono guadagnare, e come si deono s endere, e come tenere, acci. c*e siano buone a o colui, c*e le ossiede' 8r ti vo dire altre cose, c*e debbono essere nelluomo ricco, acci. c*e siano buone le sue ricc*ezze' Ed acci. c*e siano buone le ricc*ezze delluomo, si fa bisogno c*e non desideri di volere tro o, ma c*e delle cose, c*e gli sono bastevoli, si c*iami contento, e onga fine nel suo volere' E ,uesto non u. fare, se non vao era senno e misura, erc*+ naturalemente + tratto dalle ricc*ezze a disiderare e agognare2 onde dice uno 3avio: Le ricc*ezze traggono luomo a cu idit)de, e /ome luomo ricco dee essere cortese, e come de usare la cortesia' Luomo, c*e + ricco, e vuole essere cortese, dee avere in s+ tre cose2 si dee rinfrenare la lingua sua, e dee tem erare il cuore suo, e dee s endere e donare delle sue ricc*ezze2 sanza le ,uali tre cose non u. dirittamente usare cortesia' E dee colui, c*e vuole essere cortese, rinfrenare la lingua sua, acci. c*e favelli benigne e dolci arole: la ,uale lingua + a ellata dalle genti graziosa2 onde dice uno 3avio: La viuola e il liuto e gli altri stormenti *anno bella boce, e dilettevole suono, ma so ra tutti + la lingua benigna, la ,uale + i' dolce c*e fiale di mele, e molti lica tanto fanno i crescere lamore del danaio, ,uanto la ricc*ezza i cresce' E er. c*i non *a senno in tem erare la volontade sua, n+ c*iamasi contento, non diventa mai ricco, erc*+ le ricc*ezze non fanno luomo ricco, ma solamente la volont), se si c*iama contenta2 onde dice 3eneca: La cu iditade + una istolenza crudele, la ,uale fa overo cui ella iglia, erc*+ non one fine nel suo volere, ma della fine delluno disiderio fa ca o dellaltro' Ed un 3avio ri rendendo uno suo amico, s- disse: Io *o inteso c*e di overt) ti vai lamentando, ma non tavviene erc*+ assai non abbi, ma solamente erc*+ i ne vorresti' Ed un altro 3avio disse: 4olto agevole cosa + diventare luomo ricco, erc*+ non *a a fare altro, c*e a s regiare le ricc*ezze, e di s+ medesimo c*iamarsi contento' E er. si dee luomo contentare, e orre fine ne suoi disiderB, e consolare, erc*+ le tro e ricc*ezze sono ree, e dincarico e fatica delluomo, sanza frutto, o utilitade veruna2 onde dice 3alamone: Tutto ci. c*e luomo *a di so ra a ,uello, c*e gli bisogna al buono uso, + incarico molto grande e molto faticoso a ortare2 e convertesi in vizio ,uello c*e + di so erc*io' Ed un altro 3avio disse: Tutte le cose *anno loro certo modo, e loro certo fine, c*e se si va i innanzi, o i a dietro, non + oscia buona dirittamente la cosa' E erc*+ le tro e ricc*ezze sono rie, e la tro a grande overtade, la ,uale + mendicitade a ellata, come t*o mostrato di so ra, srieg. Iddio 3alamone, e disse: 8nni otente Iddio, n+ tro e ricc*ezze, n+ tro a overtade, non mi dare, ma solo ,uello, c*e mi fa bisogno alla vita, mi dona' 9nc*e fa bisogno alluomo ricco dosservare lammonimento del "rofeta, c*e disse: 3e alcuna ersona abbonda in ricc*ezze, non vi onga il cuore, n+ la s eranza, n+ lamore suo' E c*e osservi ,uello c*e disse 3anto "aolo a ricc*i, e disse: "ossedete molte ricc*ezze come se non aveste nulla' E ,uegli osserva il detto del "rofeta, c*e + osto di so ra, c*e non one lamore, n+ lo intendimento, n+ la s eranza sua nelle ricc*ezze, e c*e non ne diventa n+ cu ido, n+ avaro: ai ,uali due vizB traggono le ricc*ezze naturalemente luomo, se in loro one il cuore suo' E ,uegli osserva il detto di 3anto "aolo, c*e disse, ossedete molte ricc*ezze come se non aveste nulla, c*e er sue ricc*ezze non ne diventa n+ su erbio, n+ vanaglorioso, n+ g*iotto, n+ lussurioso, n+ in altro modo eccatore, laove il nimico er le ricc*ezze fa le genti cadere' 9nc*e fa bisogno alluomo ricco di essere cortese, e dusare cortesia' E erc*+ la cortesia + la i nobile, e la i bella virtude, c*e luomo ricco ossa in s+ avere, e ad usarla ric*iede molto senno e misura, or ti voglio mostrare in c*e modo luomo ricco dee essere cortese, e come de fare ad usare cortesia' /9"IT8L8 HVII'

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amici, e attuta e s egne 5=?6 il furore de nimici' E dee rinfrenare la lingua, c*e abbia in s+ arole molli, e non as re e dure, delle ,uali dice uno 3avio: La molle arola discaccia lira2 e ,uella c*e + dura, suscita furore' E c*e non favelli cose dinganno2 onde dice il "rofeta: Guarda la lingua tua da male arole' E c*e cose dinganno non favelli, e c*e non favelli cose sozze2 onde dice 3eneca: 9stienti da rim roveri e dalle sozze arole, erc*+, c*i lusa di fare, notrica in s+ ra idezza, e mai non sammenda' E de rinfrenare la lingua sua, c*e non sia bugiarda, ma veritiera' E c*e non sia seminatore di discordia2 onde dice 3alamone: 3ei cose *ae in odio lanima mia, siccome sono gli occ*i tro o alti, la lingua bugiarda, il cuore ieno di malvagi ensieri, e iedi tostani a correre nel male, e le mani ronte a s andere sangue, e c*i semina colla lingua discordie' E de rinfrenare la lingua c*e non dica cose vane2 onde dice 3eneca: La tua arola non sia vana, ma fa c*e o consigli, o ammonisca, o comandi, od ammaestri' E c*e il detto o fatto altrui non ri renda, se non gli torna a rode, o a danno2 onde dice /ato: Il fatto o il detto altrui ricorditi di non ri igliare, acci. c*e, ,uando tu erri, non ne igli esem lo un altro, e faccia di te il simigliante' E de tem erare la lingua c*e non contenda e non tencioni con altrui ragionando, erc*+ la tencione oscura la mente, e non lascia altrui vedere la verit) delle cose' E c*e non favelli cose oscure, erc*+ + meglio tacere, c*e oscuratamente arlare' E guardisi di favellare do io, cio+ c*e la favella sua si ossa trattare 5=#6 a due intendimenti, come si enarono di fare certi matti, credendosi di ci. essere tenuti i savi2 onde dice uno 3avio: In odio + tenuto dalle genti colui, c*e do iamente favella, e dogni suo intendimento sar) difrodato, e non gli sar) dato grazia da Dio' E de tem erare la lingua, c*e non sia ronta e tostana a ris ondere e arlare2 onde dice uno 3avio: 3ie ronto e tostano ad intendere e udire, e sie tardo a ris ondere e a arlare' E un altro 3avio disse: "i volontieri odi ed intendi, c*e tu non favelli2 e i usa le orecc*ie, c*e la lingua' E un altro 3avio disse: (uesta virtude de regnare nel signore, c*e sia tardo nel suo favellare, e sia ronto e resto di sentire e udire' E dee tem erare la lingua c*e di so erc*io non favelli, erc*+ non + niuno s- savio, c*e, favelllando assai, non ecc*i2 onde dice uno 3ario: 1on viene meno eccato nella molta favella' 4a dee er le stagioni 5=76, e ,uando si conviene arlare, e non dee sem re tacere2 onde dice uno 3avio: 1+ dei sem re arlare, n+ di so erc*io tacere' 8nde, nel modo c*e + detto di so ra, dee rinfrenare la lingua c*i vuole usare cortesia, erc*+ la lingua + il suo fondamento, e i nella lingua sosserva c*e in altro modo' E er. disse c*e dee il ricco la lingua rinfrenare, e non domare, erc*+ la lingua domare non si uote2 onde disse 3anto ;aco o: I ser enti, e le bestie, e esci, e gli uccelli sono domati er luomo, ma la lingua sua non si uote domare' E dee colui, c*e vuole essere cortese, e vuole usare cortesia, non solamente rinfrenare la lingua, ma dee il cuore suo tem erare, c*e non sia tro o corrente ad ira, n+ c*e non si rec*i ad animo tutte le arole c*e sono dette di lui, ma deesi infignere c*e non labbia udite, o di gittarlesi in beffe 5=%62 onde dice 3alamone: 1on accendere il cuore tuo a tutte le arole, c*e sono dette di te, ma c*iudi gli orecc*i alle male boci, e ensa c*e tu medesimo di male daltrui' E /ato disse: !a c*e tu vivi dirittamente, e non curare le arole delli rei uomini, erc*+ non + in tuo arbitrio ,uello, c*e altri favella' E dee colui, c*e vuole essere cortese, donare e s endere dellavere suo, acci. c*e dalle genti sia volentieri veduto e amato2 er. c*e dice uno 3avio: Lavarizia fa venire luomo in odio delle genti, e la larg*ezza lo rende iacevole e c*iaro' E un altro 3avio disse: 3e colui, c*e + largo, + volentieri dalle genti veduto e amato, non + da far maraviglia, erc*+ non solamente gli uomini, ma le bestie, c*e sono sanza senno, riconoscono e amano i loro benefattori 5=:6' E se mi domandassi erc*+ cagione + ric*iesta la cortesia alluomo ricco, s- ti ris ondo in ,uesto modo' Essere cortese + ric*iesto a ogni uomo, ma s ezialmente 5=<6 a colui, c*e + ricco, erc*+ dicono i 3avi, c*e le terre, e le ossessioni, e lavere, le ,uali cose sono tutte terra, sono communi di tutte le genti, secondo ragione naturale2 e er. dice David nel 3altero: Il cielo de cieli serb. Iddio a s+, e la terra diede a figliuoli degli uomini' 4a erc*+ nasceva molta discordia delle dette cose communi, ed erano negg*iettite 5=&6 ed abbandonate, si fu trovata e ordinata er le genti la signoria delle cose, acci. c*e ,uella discordia e ,uella negg*ienza si cessasse, onde essendo luno uomo ricco, e laltro overo2 e conoscendo il overo, secondo ragione naturale, c*e il ricco *a e tiene alcuna cosa di sua ragione, s- glie ne orta molto astio ed invidia, laonde i ricc*i sono molto erseguitati e molestati2 onde dice uno 3avio: 4olesta cosa + di ossedere ,uello, c*e da molte ersone + erseguitato' E er. fu trovato, c*e luomo ricco fosse cortese, erc*+ osando cortesia, + rinfrenando la lingua sua, e tem erando il cuore suo, c*e non sia ad ira tro o corrente, sia buono usare nel conversar tra le genti, e are c*e sia come uno uomo nuovo tra loro: essendo de detti due vizB le altre ersone malamente corrotte e viziate' E fa bene del suo avere non solamente agli amici, ma s esse volte a coloro c*e sono strani, secondo c*e egli sacconcia di fare' La ,uale cosa facendo, are c*e non si a ro ri lavere, ma c*e ne sia ,uasi uno amministratore tra le genti, er la ,ual cosa, menoma molto lastio e la malivoglienza, c*e gli + dalle genti ortata er le ricc*ezze' 9nc*e er usare cortesia saccatta molto lamore delle genti, e ritengonsene i arenti, e ac,uistansene amici, er li ,uali si difendono le ricc*ezze2 e er. dice uno 3avio: /ome del cam o, c*+ sanza sie e, ne sono tolte e ortate via le cose, cos- sanza gli amici si erdono le ricc*ezze 5==6' /9"IT8L8 HVIII' (ui si dic*iara erc*+ la vita overa + er li 3oci detta beata, e i erfetta e migliore, c*e non + la ricca' 4anifestamente a are er ,uello, c*e + detto di so ra, c*e cose debbono essere nel overo, acci. c*e sia buona la sua overtade, e c*e cose debbono essere nel ricco, acci. c*e sia buona la sua ricc*ezza' 8r ti voglio dire come la vita overa + migliore e i erfetta c*e non + la ricca, erc*+ ne mena a buono fine er i iana via, e con minore risc*io' Dicono i 3avi c*e la natura delluomo e della femmina + sdebole e s- fievole, c*e non si difende dalle tentazioni del nimico, c*e non caggia in eccato ,uando + tentato, ed + acconcio a oterle com iere' Ed acci. c*e Dio non lasci tentare luomo, erc*+ cade cosagevolmente, se ne fa s eziale orazione nella fine del "ater nostro, laove dice: 1on ne conducere in sulle tentazioni, e guardane di male' Ed acci. c*e acconcio

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non si trovi luomo, ,uando dal nimico + tentato, di oterle com iere, si *anno trovate tutte le regole de religiosi e molti altri rimedB, li ,uali sono freno delle tentazioni, e non lasciano essere acconcio luomo, ,uando + tentato, di oterle com iere' 4a colui, c*e + ricco, ed acconcio dessere tentato dogni sozzo eccato, er la cu idezza c* + in lui dellavere2 + acconcio di oterle com iere er le sue ricc*ezze, laonde cade s esse volte in eccato2 e er. dice 3anto "aolo: /oloro c*e *anno volontade dessere ricc*i si caggiono in sulle tentazioni, e nel lacciuolo del nimico, cio+ in eccato' 4a la overtade + il maggiore freno delle tentazioni, c*e neuno altro, e ,uello c*e meno lascia acconciare il nimico a oter tentare luomo a eccare, e meno lascia luomo essere acconcio, ,uando + tentato, di oterle com iere2 laonde la vita overa + a ellata erfetta a colui c*e in ace la orta2 e i overi sono a ellati beati2 onde dice il Vangelio: Beati overi di s irito, erc*+ + vostro il regno di cielo' Ed avvegnac*+ luomo essendo ricco si ossa salvare, si dee sa ere c*e gli + a grande fatica, erc*+ lerbe, cio+ le ricc*ezze, affogano molto il seme, c*e cade nella buona terra, secondo c*e dice il Vangelio' E er. nammonisce /ato, e dice: Dis regia le ricc*ezze, e stieti a mente di rallegrarti del oco, erc*+ la nave + vie i sicura nel iccolo fiume, c*e nel grande mare' E altrove disse uno 3avio: 3e nellanimo tuo vuoli essere beato, rallegrati del oco, e dis regia le ricc*ezze, erc*+ niuno uomo giusto, n+ santo, le disider. un,ue davere' /9"IT8L8 HIH' De disiderB della carne nasce il vizio della gola, e ,uello desta lussuria' Dicesi in rima de disiderB della gola, e del male c*e ne segue' Il brieve detto delle fatic*e, er divenire luomo savio delle cose, abbiamo assato2 e oscia il grande trattato delle fatic*e, c*e soffera luomo er le ricc*ezze2 e siamo venuti er dire delle fatic*e, c*e luomo soffera er li disiderB della carne' E erc*+ ,uesto trattato *a in s+ due rami, s- come il disiderio della gola, il ,uale + nel manicare e nel bere, e il disiderio della lussuria, i ,uali due vizB sono ro riamente a ellati carnali, erc*+ sono solamente diletto della carne, e tutti gli altri vizB sono a ellati s iritali, s- asseremo il rimaio ramo molto agevolmente, e oscia asseremo il secondo, nel ,uale ci conviene avere guardia, erc*e + di maggiore sos etto' Trovasi iscritto er li 3avi, c*e le fatic*e del manicare e del bere a o gli antic*i furono oc*e2 erc*+ si c*iamavano contenti di ane e dac,ua,e di vili vestimenti, con li ,uali si otessero le loro membra co rire' 4a oggi non basta alle genti i frutti degli albori, n+ labbondanza dellerbe, n+ la moltitudine delle bestie, e degli uccelli e de esci e daltre ferucole 5=$6, ma con molti ingegni 5=>6 di cuoc*i si fanno i mescugli di diverse cose, acci. c*e con maggior disiderio tra assino nel ventre' E disiderano oggi le genti i molti divisati mangiari, non er mantenere la natura, ma solo er sodisfare alla volont) della gola' 4a odi come sono vane le dette fatic*e, e ,uanto male se ne u. seguitare' Dicono i 3avi c*e, ,uanto i sono delicati i mangiari, tanto + i uzzolente la feccia2 e luomo, c*e + bene satollo, rende di so ra abominevoli fiati, e di sotto uzzolenti e disdegnevoli 5$?6 suoni2 ed istu idisce il mangiare di so erc*io la natura dell uomo, e erd+ne il senno, e lo intendimento, e duogli lo stomaco, e tutte le membra, e affogagli il calor naturale, erc*+ non uote ricuocere 5$#6 tanto cibo, ,uanto di so erc*io + ito nel ventre, e cos- non esce da c*e non + ismaltito, anzi vi si corrom e dentro, e si generano in tutto il cor o gravissime e ericolose infermitadi2 er la ,ual cosa disse 3alamone: 1on sie disideroso dogni mangiare, e non ti gittare so ra ogni esca, erc*+ in molti mangiari *a ericolose e gravissime infermitadi' E 3eneca dice: /on tem eranza ed astinenza ti guarda di mangiare di so erc*io, acci. c*e conservi santade, e il tuo cibo ti faccia rode, e desti il tuo alato alla fame, la ,uale, e non gi) i sa ori, rende sa orito ogni mangiare' E manuca ,uanto ti sia bastevole, e non ,uanto vuole la volontade' E la santade del cor o + il maggiore bene della vita2 onde dice uno 3avio: /ome lallegrezza del cuore assa tutte le altre allegrezze, cos- la santade assa tutti i beni della vita' E il bere di so erc*io fa la bocca fiatosa, e la faccia travolta, e fa discorrere rema e catarro, e ercuote le nerbora 5$76, e fa le membra tremare, e trae altrui di senno e di memoria, er la ,ual cosa dice cose stolte, e le secrete alesa2 er. dice il 3avio: 8ve regna lebbrezza niuna cosa + segreta 5$%6' E consuma il cor o, e meno va il vedere2 onde dice 3alamone: Tosto si consumano coloro, c*e attendono a bere' E menoma il bere le ricc*ezze, e toglie via lonore, e genera lite e discordie e brig*e e tencioni2 onde dice 3alamone: Guardati dal vino, il ,uale ingenera lussuria, e fa luomo ebbro divenire, laonde singenerano molte liti e tencioni' E a detti molti mali saggiugne ,uestaltro, c*e il manicare e il bere di so erc*io fa cadere luomo in eccato, e offendere Iddio, e erdere lanima2 onde dice uno "rofeta: Guai a voi c*e la mattina vi levate a seguitare il vizio della gola, e manicate e bevete di forza, e riem ietevi bene, e so rastatevi infino a ves ero, ed avete le cetere e le viuole e liuti ne vostri mangiari, e nelle o ere di Dio non guardate2 e er. sciam i. 5$:6 il ninferno il seno suo sanza niuno termine, e discenderannovi i grandi, e i forti e i gloriosi del mondo a lui' /9"IT8L8 HH' Delle fatic*e del secondo vizio della carne, cio+ di ,uello della lussuria, e del male c*e ne segue' 9 trattare del secondo vizio della carne, rio+ di ,uello della lussuria, s- terremo ,uesto ordine, c*e in rima orremo le sue fatic*e2 a resso diremo delle sue malizie 5$<6, e da sezzo orremo i suoi rimedB' Le fatic*e delluomo lussurioso sono in ensare, ed in guardare, e in as ettare, ed in servire in tutti ,uelli modi, laonde egli creda iacere a ,uella cui egli ama' 4a odi come sono vane le dette fatic*e, e il male c*e ne seguita alluomo della lussuria' Dicono i 3avi, c*e su come il fuoco arde e incende tutte le cose, cos- la lussuria incende e consuma tutto luomo, e fallo ensare, e languire, e togliegli il bere e il mangiare, e fallo dimagrare ed infermare, e fallo mutare duno luogo in altro, ed in niuno luogo trova osa' 8nde si legge nella Bibbia d9mon, c*e amando Tamar, er lamore si languia, e non otea n+ bere, n+ mangiare, ma giacea nel letto moriendo' "er. i galli infino c*e sono con le galline non ingrassano, er la sollecitudine c*e *anno, c*e sastengono dellesca c*e trovano, e dannola loro' 9nc*e la lussuria consuma le ricc*ezze, ed accorcia il vedere, e guasta la boce, e menova la

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virtude e la forza delluomo, e fallo sollecito e s aventoso2 erc*+ lamore non + altro c*e una sollicitudine iena di aura 5$&6' In tanto si stende la malattia della lussuria, c*e lanima, c*e dee reggere e signoreggiare il cor o, la sotto one a lui, erc*+ le toglie il conoscimento, secondo c*e fa il vino alluomo ebbro' E ,uesta + la ragione, c*e assegnano i 3avi, erc*+ luomo si vergogna i in su ,uesto vizio, c*e in niuno altro, erc*+ lanima diventa ancella del servo suo, cio+ del cor o2 onde dice 3alamone, c*e il vino e la femmina fanno luomo savio dalla fede errare' E er. 8vidio a ella luomo innamorato, cieco2 e dice: /ieco + colui, c*e im rese ad amare, erc*+ non saccorge di ,uello, c*e fa bisogno di fare' E la legge romana s- la ella, furioso2 e dice: !urioso + colui, c*+ com reso damore, erc*+ non + niuno maggiore furore c*e lamore: e ,uegli + erfettamente savio, c*e sa rinfrenare s+ medesimo' Ed un altro 3avio dice, c*e colui c*e erfettamente ama, non sa n+ modo, n+ misura tenere2 e er. corrom e la lussuria ogni ordine e di c*erico e di laico, ed assalisce ogni etade e di giovane e di vecc*io2 e non se ne difende n+ savio n+ matto, n+ debole n+ forte, n+ masc*io n+ femmina' /*i fu i savio c*e 3alamone0 /*i fu i forte c*e 3ansone0 li ,uali er femmina errarono sozzamente2 onde dice uno 3avio, c*e secondo c*e il fuoco doma il fortissimo ferro, e fallo li,uido divenire, cos- la fiamma della lussuria doma i duri e fortissimi etti, cio+ i savi e fermi uomini: e tutti sono domati er ,uello vizio2 e er. ne fa /risto uno comandamento nel Vangelio alle genti, e dice: Tu non sarai avoltero, n+ lussurioso' E uno 3avio dice: 1on andare dietro a disiderB della lussuria, acci. c*e non vegni in isc*erni de nimici tuoi, erc*+ nel tem o della guerra sono le genti di ferro in battaglia fedite2 e nel tem o della ace, di mala volontade' E 3alamone ne ammonisce, favellando di noi in ersona del figliuolo, e dice: !igliuolo mio, non dic*inare alla bellezza, della femmina il cuore tuo, e non ti lasciar igliare con glingegni e con larti sue, erc*+ molti savi e molti forti ne sono gi) eriti e ingannati' /9"IT8L8 HHI' De rimedB c*e sono trovati, c*e luomo dee usare contro al vizio della lussuria' Dicono i 3avi c*e la lussuria + vizio naturale alluomo ed alla femmina, erci. al tutto non si uote torre via er alcuno rimedio, secondo c*e non si ossono torre al ostutto le altre cose, c*e sono alluomo naturali2 onde dice uno "oeta, dando di ci. una sua similitudine: La natura discaccerai dalla forca 5$=6, ma ella sem re vi ritorner)' E un altro 3avio disse: 1+ la morte, n+ lamore non si u. fuggire' E erc*+ la lussuria + naturale vizio alluomo ed alla femmina, stenta il nimico le genti i so ra ,uesto vizio, c*e so ra niun altro, e i vi fa le genti cadere, e non se ne difende n+ savio n+ matto, n+ debole n+ forte, n+ masc*io n+ femmina, er. doma la fiamma della lussuria i fortissimi e fermi etti de savi, come t*o mostrato di so ra' E er. si + trovato il rimedio del matrimonio, er discacciare le tentazioni del nimico, soddisfacendo alla natura2 onde dice 3anto "aolo: (uale ersona + s- assalito e com reso di lussuria, c*e non se ne ossa difendere, si tolga moglie, erc*+ meglio + torre moglie, c*e istare abbrusciato 5$$6' 4a se luomo se ne uote astenere, ,uesto + assai migliore, erc*+ colui c*e toglie moglie s- si dilunga molto dal servigio di Dio, er la briga del mondo, erc*+ ensa oscia so ra la famiglia, e come ossa bene servire alla moglie' 4a colui, c*e non *a moglie, ensa come ossa servire a Dio, e uonne, se vuole, i acconciamente ensare' E er. ,uesto cotale, c*e di moglie e di lussuria si vuole astenere, uote costringere e rinfrenare la lussuria con ,uesti rimedB' E in rima ne danno i 3avi un generale ammonimento, e dicono: /*i contra alla lussuria vuole combattere, non stea fermo alla battaglia, erc*+ erderebbe la rova2 ma, se vuole essere vincitore, colla fuga saiuti, erc*+ non si vince se non colla fuga, e col dilungarsi da lei2 e er. dice uno 3avio: La lussuria + una molto disiderosa cosa, la ,uale fuggendo iscacciamo, e seguitando siamo erseguitati e vinti da lei' E 8vidio dice: Lamore entra nella mente er uso, e er uso fuggendo si scaccia' E fuggire non si uote, se non si tolgono via tutte ,uelle cagioni, onde ,uello vizio nasce2 ed una delle cagioni, e delle maggiori, si + le vane vedute delle femmine, c*e vanno facendo mattamente le genti, la ,uale si vuol torre al ostutto2 onde dice il "rofeta: 3ignore Iddio, volgi gli occ*i miei, c*e non veggano le vanit) del mondo' E c*e delle vedute delle femmine siano gi) nati molti mali, se ne danno molti esem li' E leggesi nella Bibbia duna, c*ebbe nome Dina, figliuola c*e fu di Giacobbe, c*e uscendo uno d- fuori er com erare vestimento, la vide il figliuolo del re di ,uella contrada, e arvegli bella, e ra illa, e giac,ue con essa' Laonde i figliuoli di Giacobbe uccisono il re ed il figliuolo, e distrussero tutto il reame, e le genti' E leggesi di David, c*e vide Bersab+, moglie di Aria, c*e si lavava, e arvegli bella, e mand. er lei, e giac,ue con essa' E er. dice 3alamone, c*e er le vane vedute delle femmine molti ne sono gi) eriti e ingannati' E laltra cagione della lussuria, la ,uale si vuol fuggire, si + il manicare e il bere di so erc*io2 onde dice 3alamone: Guardati dal mangiare e dal bere di so erc*io, il ,uale ingenera lussuria' E /ato ne ammonisce, e dice: (uando luomo + com reso di mala volont) di lussuria, della ,uale non si seguita altro c*e danno, non erdoni alla gola, la ,uale + amica del ventre' E 3anto Girolamo, vogliendo mostrare la cagione erc*+ il manicare e il bere ingenera lussuria, e disse: "er la vicinanza c*e *a lo stomaco, c*e riceve il cibo nel cor o, co lombi, nelli ,uali + la virtude del seme delluomo, laccendimento della lussuria cresce e inforza' Laltra cagione si + i vani ragionamenti, c*e fanno le genti so ra ,uello vizio, i ,uali si vogliono fuggire al ostutto, come fa il ser ente, c*e con la coda si tura le orecc*ie, er non udire ,uando + incantato2 e er. dice l9 ostolo: I sozzi ragionamenti corrom ono i buoni costumi E 3eneca dice: Guardati da ragionamenti malvagi, erc*+ lusanza del male favellare nutrica nelluomo sci idezza' Laltra cagione si + li vani ensamenti, c*e gli uomini ricevono so ra ,uello vizio er le tentazioni del nimico2 onde dice uno 3avio: /*i da vani ensieri si vuole artire, si fugga le luogora oscure, e stea tra le genti, erc*+ c*i sta in luogo oscuro, e solo, so rasta alli ensieri, laonde ,uello vizio cresce ed inforza' Laltra si + il tro o ri oso2 onde 8vidio dice: /*i saffatic*er) il cor o suo, le saette, onde suole altrui fedire la lussuria, voleranno indarno' 9 are dun,ue c*e i rimedB contro la lussuria sono due2 luno si + il matrimonio, er coloro c*e non vogliono stare casti2 laltro si + la futa 5$>6, er coloro c*e casti vogliono stare: e la futa si fa er torre via le cagioni, onde nasce ,uello vizio' Ed avvegnac*+ i te ne abbia detto di certe, si vuo 5>?6 c*e sa i c*e sono ancora molte, le ,uali, se vorrai

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stare casto, er tuo ingegno le otrai bene trovare' /9"IT8L8 HHII' (ui si vede delle fatic*e delle signorie e degli onori, e onsi il male c*e ne seguita alluomo' @imane a dire delle fatic*e delle signorie e degli onori, so ra il ,ual trattato terremo ,uesto ordine, c*e in rima diremo c*i sono i legittimi signori, e delle fatic*e, c*e soffera luomo er aver onore delle signorie, e del male c*e ne seguita' E erc*+ delle signorie e degli onori nasce su erbia e vanagloria, sdiremo a resso del vizio della su erbia, e oscia di ,uello della vanagloria' Dice la 3crittura c*e Iddio + signore di tutte le cose, secondo c*e a are er lo detto suo, ove nel Vangelio dice agli 9 ostoli: Voi mi c*iamate 4aestro e 3ignore, e fate bene, erc*+ io lo sono' E gli altri non sono signori, ma ministri, i ,uali non ossono amministrare se lamministragione non + loro commessa da Dio' E er. dice la 3crittura, c*e tutte le signorie date sono da Dio nostro 3ignore2 e nel Vecc*io Testamento si legge: 1iuno igli signoria se da Dio non gli + data, come fue ad 9ron' Ed a coloro + lamininistragione commessa da Dio, c*e er loro senno, e er loro bontade, sono avanzati graduatamente alle dignitadi ed agli onori er comune volontade delle genti, la cui signoria igliano' E ,uesti cotali ad aver signoria non durano niuna fatica, erc*+ dice la legge, c*e ,uello + il legittimo signore, c*e regato si arte, e invitato si fugge, e solo gli rimane di oter dire: io non ote fare altro' 4a altri sono, c*e si mettono ad amministrare signorie, e non sono eletti da Dio, i ,uali sono er la 3crittura a ellati tiranni' E di costoro dice Iddio: E signoreggiano, e non li conobbi' E ,uesto cotale + tiranno, c*e er avere signorie e onori dura molta fatica, c*e si mostra dessere molto umile ed onesto e benigno, e fassi ronto e ardito col), ove crede iacere2 e va innanzi e addietro allaltrui volont), erc*+ aia arrendevole2 e niega e confessa, e loda e biasima al iacer delle genti' (uesti visita i grandi, ed ogni uomo onora, e levasi er altrui 5>#6, ed abbraccia e lusinga: e, se ,uesto non vale, s- saiuta co reg*i e con le romissioni e co doni: e da sezzo, se fa ur bisogno, saiuta con la forza e con larme' (ueste sono le fatic*e, c*e il tiranno fanno signore, ed avanzano i malvagi ad onore' 4a odi c*e ne seguita alluomo delle dette fatic*e' Incontanente c*e luomo + fatto signore, se gli conviene ensare di governare i suggetti, c*e vivano a ragione ed in ace2 se gli conviene ensare di discacciare e di vincere i nemici2 se gli conviene ensare di difendersi dalla malizia de suggetti, c*e, segli + su erbo, l*anno in odio2 e segli + umile, l*anno a dis etto2 e er. in niuno stato uote essere c*e da suggetti ossa essere sicuro' "er le dette cose al signore le cure e le rangole 5>76 e le sollecitudini crescono2 e viene il digiunare, e il vegg*iare, e corrom esi il sonno, e erdesi la etito e sindebolisce la virtude, e il cor o dimagra, della ,ual cosa si corrom e la natura, e lo s irito inferma' E cos-, consumandosi in s+ medesimo, non ammezza i dsuoi, ma viene meno siccome lalbero e la vigna in sul fiorire2 e er. dice 3alamone, c*e tutti i grandi e otenti signori sono di iccola vita' E leggesi duno otente signore, c*e si lamentava e diceva: Ito + via il sonno degli occ*i miei, e er molte sollicitudini e rangole vengono meno2 guai a me, in ,uante sollicitudini sono venutoC E ogniamo c*e alcuno, er forte natura, otesse durare colle dette fatic*e, non durano le signorie a lui, erc*+ non stanno in istato 5>%62 onde dice uno 3avio in s+ medesimo: Dirovinano le grandi cose, erc*+ a loro + negato di otere star ferme, ma sono sollevate in alti, acci. c*e facciano maggiore istoscio 5>:6' /9"IT8L8 HHIII' Del vizio della su erbia, c*e nasce delle signorie e degli onori' Degli onori e delle signorie nascono due vizB, siccome su erbia e vanagloria' E rima veggiamo del vizio della su erbia' Dicono i 3avi c*e er la su erbia si commettono tutti i eccati, e rubellansi gli uomini dalle comandamenta di Dio e da suoi ammonimenti, laonde le eccata nascono2 onde dice la 3crittura: (uando la su erbia iglia luomo, ogni eccato commette2 e ,uando si arte da lui, ogni eccato abbandona' E fae la su erbia serva la mente delluomo, e nol lascia vivere in ace2 onde dice uno 3avio: La su erbia, iena di vento, fa serva la mente, e toglie via la ace, er la ,uale luomo *a vita gloriosa nel mondo, e fallo venire in odio della gente2 onde dice 3alamone: "er la su erbia luomo viene in odio della gente, e fallo da non otere com ortare' 9nc*e dice lo stesso 3alamone: Tutti coloro c*e sono macolati duno vizio, samano e dilettansi insieme2 ma i su erbi sinnodiano insieme, e non si ossono tra loro com ortare' Ed + a dire se il su erbio non uote com ortare il su erbio, e tra loro s*anno in odio, molto maggiormente le altre genti, con ci. sia cosa c*e e macolati duno vizio samino e dilettasi insieme' Ed altrove dice: 3em re tra su erbi *ae brig*e e tencioni' E erc*+ i signori su erbi sono dalle genti inodiati, e non si ossono com ortare, caggiono dalle signorie e dagli onori, e non vi si ossono su mantenere2 e er. dice ;ob: 3e la su erbia sar) levata infino al /ielo, e col ca o tocc*er) li nuvoli, da sezzo come letame sar) dic*inata' E altrove dice: /ui la su erbia cresce, discresce2 e cui ella fa grande, da sezzo il dic*ina' E di ,uesto si reca ad esem lo dell9ngelo 3atanasso, c*e er la su erbia fue cacciato di cielo, e di cui dice il "rofeta: Tu, uno segnale della similitudiue di Dio, ieno di sa ienza, com iuto di bellezza, insu erbi. il cuore tuo er la bellezza tua, e di cielo in terra fosti cacciato' E recasene ad esem lo di 1abuccodinosor, c*e fue re, il ,uale er la su erbia insu erbi., e disse: 1on + ,uesta Babillonia, la ,uale io *oe edificata0 "er la ,ual cosa il "rofeta gli disse: (uesta signor-a ti sar) tolta, e sarai cacciato di tra le genti, e con le bestie sar) lo stallo tuo' E er. dice la 3crittura: 9 coloro c*e sono su erbi, contrasta Iddio2 ed a coloro, c*e sono umili, d) grazia' /9"IT8L8 HHIV' Del vizio della vanagloria, e del male c*e ne seguita' La vanagloria, c*e + il secondo vizio c*e nasce delle signorie e degli onori, + molto sozzo e abbominevole eccato a o Dio, e tutte le sue o ere a o le genti sono noiose, erc*+ colui, c*e + ri ieno di vanagloria, si diletta, secondo c*e dice il Vangelio, di sedere negli onorati luog*i de conviti, e de ragunamenti delle genti, e dessere salutato e reverito come Dio, e dessere dalle genti c*iamato 3ignore e 4aestro, e dilettasi ne belli vestiri, e molto dilicati mangiari, e non si ricorda di ,uello ricco, di cui si dice nel

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Vangelio, c*e si vestia bene e viveva s lendidamente, e di oscia se ellito nel ninferno, e non ot+ avere da Lazzero una gocciola dac,ua' E dilettasi il vanaglorioso in ulirsi ed in lisciarsi la ersona, e non si ricorda dellaltro Vangelio, c*e assomiglia coloro, c*e ornano il cor o di fuori, e non la coscienza dentro, ai be munimenti, i ,uali a aion belli di fuori, e dentro sono ieni di molta sozzura' E non si ricorda di ,uello, c*e disse 3alamone, ammonendo colui c*e tro o si liscia, e dice: La carne delluomo e della femmina + come il fieno2 e il diletto della gloria sua + come il fiore del fieno, il ,uale e si + bello e iacevole molto, e tosto viene meno e cade, e corrom esi e fassi letame' (. Qui si comincia il Quarto Trattato del Libro, il uale dice delle paure, c"e rice)ono le genti in uesto mondo. * ponsi prima lordine, c"e dee tenere. 4olto abbiamo navicato nel ericoloso e nel fondato 5><6 mare delle ,uattro fatic*e, laonde le genti in ,uesto mondo maggiormente si travagliano, e er la grazia di Dio siamo giunti a orto' E se bene vuogli considerare, e orre mente a ,uello c*e + detto di so ra, in tutte troverrai molte fatic*e e travagli, e niente dutilitade, ma al da sezzo tornano a vanitade ed a nulla2 e er. lagguagliano i 3avi alle fatic*e, c*e durano i argoli, c*e vanno tutto c*e giocando e im azzando 5>&6 e isc*erzando, e ,uando viene la sera niuna utilitade se ne seguita loro' 4a c*i vuole igliare buono lavor-o s- saffatic*i ne comandamenti di Dio, e ne suoi ammonimenti, laonde nascono le virtudi, le ,uali fatic*e non sono vane, ma ornano la vita delluomo in ,uesto mondo, e do o la morte non lo abbandonano2 onde dice 3anto Giovanni nell9 ocalisse: Beati ,uelli morti, c*e muoiono a Dio, erc*+ oggi mai dice, lo s irito c*e si ri osino dalle fatic*e loro, e dalle loro o ere sono seguitati' 8ra + da vedere so ra il ,uarto trattato del Libro, cio+ so ra le aure delle ,uali le genti sono molto is aventate in ,uesto mondo' E a trattare delle aure s- terremo ,uesto ordine, c*e in rima orremo i ,uattro nimici delluomo, i ,uali danno grande aura alle genti2 e oscia diremo della guardia e del consiglio, c*e luomo dee igliare contra loro' /9"IT8L8 I' (ui si ongono i ,uattro nimici, onde in ,uesto mondo nascono le aure alle genti, e le aure della notte' Luomo in ,uesto mondo *a gran aura er s+ e er la sua ro ria ersona, e ancora er le cose c*e disidera ed ama, erc*+, secondo il detto del 3avio, lamore non + altro c*e una sollicitudine iena di aura' E nascongli le dette aure er ,uattro nimici, c*e combattono luomo in ,uesto mondo' Luno, il maggiore, si + il Diavolo, il ,uale assalisce luomo colle tentazioni, onde nascono i eccati2 del ,uale tammonisce la 3crittura di guardare, ed insegnalti 5>=6 conoscere, e dice: Lavversario nostro Diavolo, mugg*iando come leone, cerca tutta la terra, e va caendo cui egli ossa divorare' Il secondo nimico si + la carne, la ,uale assalisce luomo con i disiderB2 er lo ,ual nimico, dice la 3crittura, c*e lo s irito sem re combatte contra la carne, e la carne contro lo s irito: ed + a dire, c*e la carne vuole sem re com iere i suoi disiderB, e lo s irito sem re larreca a coscienza, e falle riconoscere come fa male' Il terzo nimico si + luomo, il ,uale assalisce altrui colle tentazioni, e colle liti, e colle gravi battaglie: egli assalisce luomo coi furti, e con le ra ine, e con le frodi, e con glinganni2 onde si legge nel Vangelio, c*e si leva gente contra gente, e regno contra regno, onde nasce la guerra, c*e s oglia luomo dellavere, e riva s esse volte luomo della vita' Il ,uarto nimico si + il mondo, il ,uale assalisce luomo cogli alimenti, cio+ con la terra, e con lac,ua, e con laria, e col fuoco' "er la terra teme luomo nebbie e tremuoti, e bestie velenose e mordaci, e frutti dalberi, e derbe, e daltre cose c*e singenerano della terra, le ,uali offendono alla natura delluomo' "er lac,ua teme luomo tem este, e nevi, e g*iacci, e gragnuole, e laltre cose ericolose del mare e de fiumi "er laria teme luomo venti, e tuoni, e corruzione daria, laonde nascono le infertadi 5>$6 ed i malori' "er lo fuoco teme luomo caldo, e saette, e baleni' /*i + ,uelli c*e tutte le aure, c*e nascono alluomo de detti ,uattro alimenti, otesse contare0 /erto non + niuno2 er. non me ne voglio i travagliare, ma bastinti er esem lo ,uelle cose, c*e t*o dette di so ra' Bene dun,ue dee avere aura luomo di cotanti e cotali ninnici' Intanto + com resa di aura la vita delluomo in ,uesto mondo, c*e il tem o c*e gli + dato er ri oso, cio+ la notte, non si u. ri osare, erc*+ i sogni il turbano, e le terribili visioni lo s aventano2 onde dice ;ob: Verr) la notte ed andrommi a letto, forse c*e mi consoler) il letto mio0 ma non mi vale, erc*+ sono s aventato da sogni, e dalle turbazioni e dalle visioni' E leggesi di 1abuccodinosor, c*e fue re c*e vide sognora, c*e molto lo s aventarono' E di molti altri si legge c*e *anno errato malamente er li sogni' E col) ove sono molti sogni, sono molte vanitadi, erc*+ a aiono s esse volte sozze e terribili immagini, er le ,uali non solamente la carne, ma lanima si macola, e cade in eccato 5>>6' /9"IT8L8 II' De rimedB c*e debbono igliare le genti so ra le aure' (ualun,ue ersona nasce in ,uesto mondo gli conviene fare gran guardia de detti ,uattro nimici2 e er. dicono i 3avi c*e la vita delluomo + una cavalleria 5#??6 so ra la terra, c*e secondo c*e il cavaliere sem re dee stare a arecc*iato di combattere er difendersi da suoi ninnici, cos- luomo e la femmina sem re debbono stare ammannati 5#?#6 er difendersi da loro, erc*+ assaliscono altrui di subito2 onde dice la 3crittura: (uale ersona in buono stato si trova, guardi c*e non caggi, erc*+ subitamente le sciagure e le angosce nascono, e le tribulazioni e le infermitadi vengono' E debbonvisi a arecc*iare i giusti e eccatori2 ma i eccatori a entersi e tornare a fare bene, s- c*e facciano salva la loro coscienza, erc*+ dicono i 3avi, c*e la maggior aura c**ae luomo nel mondo, si + di dannare nelle o ere sue la sua coscienza, e fare cose onde ossa la sua vita col are 5#?76, erc*+ se ne vede dis osto a molti ericoli in ,uesto mondo e nellaltro2 de ,uali Isaia "rofeta dice: !orza e fossa e lacciuolo so ra voi, c*e abitate in sulla terra, c*e ,uale cam er), della forza cadr) nella fossa2 e c*i cam er) della fossa cadr) nel lacciuolo, e sar) messo nel fuoco, e arso' E intende il "rofeta forza e fossa er li ericoli di ,uesto mondo, laove caggiono i rei uomini, se non si entono delle loro malizie: e er forza e er fossa, cio+ er

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ingegno, e er lo lacciuolo, sintende i ericoli del ninferno, nel ,uale luogo caggiono al ostutto da sezzo2 ognamo c*e cam assono de ericoli del mondo, c*e interviene rade volte' Ed i giusti sa arecc*iano di azienza, erc*+ e sono dis osti 5#?%6 a ericoli, e non ossono dire, io non *o aura da c*e non *o commessa la col a, erc*+ non ci vanno le cose a ragione, ma s esse volte veggiamo c*e il eccatore + esaltato, e il giusto + tormentato e stimolato2 e c*e luno commette il eccato, e laltro orta la ena2 e c*e /risto iusto + crocifisso, e Barbas ladro + liberato2 e er. dice 3alamone: Le eccata del rossimo sono friggimento 5#?:6 de giusti' Ed + a dire, con ci. sia cosa c*e il giusto convegna vivere e conversare col malvagio, bisogno + c*e orti ene delle sue eccata' 9nzi c*i bene vuole ensare, il giusto abbisogna di maggiore a arecc*iamento di azienza, erc*+ gli + i erseguitato2 e c*e se vuole essere religioso, si + detto dalle genti i ocrita2 e se vuole essere umile e iano, si + avuto er niente2 e se le cose di ,uesto mondo vuole assare sem licemente in servizio di Dio, si + avuto in luogo di matto2 onde dice ;ob: La sem licit) del giusto + un lume s regiato a o lo enione delle genti' +. Qui si comincia il Quinto Trattato del Libro, il uale tratta della morte naturale, onde periscono le genti. /9"IT8L8 I' Trattato abbiamo di so ra alcuna cosa della miseria della vita delluomo infino alla morte, or ti voglio dire della morte naturale2 e sar) ,uesto il ,uinto trattato di ,uesto Libro' /erta cosa + c*e tutti gli uomini e le femmine, c*e nascono in ,uesto misero mondo, di ,uesta vita tra assano e muoBono' Ed avviene loro er lo rimaio eccato d9damo e dEva2 laonde dice la 3crittura: "er lo rimaio eccato entr. la morte nel mondo' E er lo detto eccato luomo e la femmina in ,uesto mondo sem re muore vivendo, e ,uanto i cresce, discresce2 e ,uanto i va innanzi colla vita, cotanto i sa ressa alla morte' E a tenere luomo bene a mente come de morire al ostutto + molto buona memoria2 er. dice la 3crittura: @icordati come dei al ostutto morire, e oscia non ecc*erai' E 3alamone dice: @icordati c*e la morte non tarda2 il tem o tra assa, e se mille anni fossero assati dinanzi da te, ti sono come die c*e tra ass. ieri' Ed + la morte una cosa, c*e non si u. fuggire, ma uossi indugiare' E lo indugio della morte2 daltro modo fue nella rimaia etade del mondo, e daltro nella seconda, e daltro er ragione de essere nella terza' 1ella rimaia et), la ,uale dur. da 9dam infino a 1o+, vivettero gli uomini mille anni: e di molti si legge nel Vecc*io Testamento, c*e a novecento anni ebbero figliuoli' 4a nella seconda et), la ,uale si cominci. da 1o+, e dur. infino a /risto, essendo cresciute le malizie, e vegnendo il mondo a dic*ino, disse Dio a 1o+: 1on lascer. stare lo s irito mio nelluomo eternalemente, ma saranno i d- suoi anni centoventi' E il "rofeta essendo ancora in ,uella seconda et) del mondo, e veggendola ancora maggiormente indebolita e dic*inata 5#?<6, disse: I d- degli anni nostri in noi sono anni settanta2 e se alcuno assa maggior tem o, da indi innanzi + la vita a colui e fatica e dolore' 4a nella terza et) del mondo, la ,uale si cominci. da /risto, ed + durata infino ad ora, doviamo credere, avvegna c*e la 3crittura noi dica, c*e, secondo il corso della natura, ella sia ancora maggiormente indebolita e dic*inata2 c*e veggiamo c*e la vita delluomo + oggi cin,uanta anni, e oc*i sono ,uelli c*e vengono a sessanta' E se alcuno viene a settanta, bene gli avviene ,uello c*e disse il "rofeta, c*e la vita sua ben gli + fatica e dolore 5#?&6' E er. disse bene ;ob: Luomo nato della femmina, ri ieno di molte miserie, e vive iccolo tem o, e secondo c*e fa il fieno e viene e va, e fugge come lombra, e mai non ista in istato' E disse il 3almista: I d- nostri tostamente tra assano, e siamo orditi e tessuti e tagliati come fa il tessitore della tela' E erc*+ sia la vita iccola, di ci. si dee luomo e la femmina allegrare, erc*+ la sua vita + morte, e la morte + vita: e allotta gli viene meno la morte, ,uando lo abbandona la vita2 onde dice 3alamone: Lodai maggiormente il morto c*e il vivo2 e colui giudicai ancora i bene avventurato, c*e in ,uesto mondo non nac,ue, ma nel ventre della madre tostamente fugg- la vita' E c*i mi domandasse, se la vita delluomo + cos- rea, erc*+ *anno le genti cosgran aura della morte, ris ondoti, solamente er le eccata, onde ciascuno si sente gravato, er le ,uali ciasc*eduno *a aura c*e so ra lui non si faccia vendetta2 onde dice 3eneca: 1iuna cosa fa luomo cosaventoso come la coscienza delle cose mal fatte, laonde ossa la vita col are' E veracemente il eccatore ne de avere aura, erc*+ la sua morte + detta essima2 onde dice la 3crittura: La morte del eccatore + essima' Ed + detta amara2 onde dice 3alamone: 8 morte, come si + amara la memoria tua alluomo, c*e ossiede in ace le ricc*ezze sueC E se sola la memoria gli + amara, c*e gli de essere la morte0 /erto molto: e non sanza ragione2 c*e i amara cosa u. essere, c*e ,uella c*e la scevera dalla moglie, e dalla famiglia, e da arenti e dagli amici, e fallo abbandonare tutte le ricc*ezze, e andare alle ene del ninferno0 Del ,uale dice il 3almista: Lavoreranno mai sem re e viveranno sanza fine, cio+ sem re viveranno, e lavorando in ene morranno, acci. c*e sia loro la vita morte, e la morte vita' 4a colui c*e + giusto, e sentesi sanza macola di eccato, non *a aura della morte2 onde dice l9 ostolo: La carit) erfetta discaccia via ogni aura2 cio+ colui, c*e erfettamente ama Iddio, non teme mai niuna cosa2 ma dice della morte come disse 3anto "aolo: Disidero dessere sciolto, e abitare con /risto' E intende isciolto dal legame della vita, la ,uale tiene rinc*iusa lanima nelle carceri della carne2 onde dice il "rofeta: Trai di carcere, cio+ del cor o, lanima mia, ove non *a n+ tran,uillit), n+ ri oso2 ove non *a n+ ace, n+ sicurt)2 ove *a aura e tremore2 ove *a fatica e dolore' E veracemente uote il giusto cos- dire, erc*+ la sua morte + detta reziosa2 onde dice la 3crittura: "reziosa + nel cos etto di Dio la morte de santi suoi' E er. + detta la morte de santi reziosa, erc*+ ella gli + fine di tutte le fatic*e, e di tutte le vanitadi, e di tutti i disiderB, e di tutti i dolori, e di tutte le cure del mondo, e di tutte le miserie, e di tutti i eccati' E tra lo del ellegrinaggio del mondo, dal ,uale non uote uscire sanza la morte2 e del ,uale dice David nel 3altero: "ellegrino sono io nella terra de Giudei2 guai a me c*e il ellegrinaggio mio sindugia tro o 5#?=6' E mandalo a regnare nel aese suo, e dove de mai sem re dimorare2 nel ,uale luogo si fa beato, ed +gli dato a godimento il sovrano bene, er lo ,uale luomo fue fatto da Dio, il ,uale + com imento di tutti i suoi disiderB2 onde dice 3anto Giovanni: Beati ,uelli morti, c*e muoiono a Dio, erc*+ oggi mai dice lo s irito c*e si ri osino dalle fatic*e loro, e dalle loro o ere sono

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seguitati' ,. Qui si comincia il Sesto Trattato, nel uale si dice delle miserie e delle pene, c"e sostiene lanima dopo la morte. 4ostrato + gi) di so ra tutte le miserie delluomo e della femmina dallora, c*e + creata er uscire in ,uesto mondo, infino a ,uella ora, c*e + assata di ,uesta vita er la morte naturale' Le ,uali miserie a sa ere, e considerarle, danno molta cagione alluomo e alla femmina dumiliarsi, secondo c*e t*o mostrato di so ra2 e er. disse 3anto Innocenzio "a a: 8nde viene su erbia a te, uomo, c*e il tuo ingeneramene + eccato, il tuo nascere + ena, la tua vita + fatica, e fa ure bisogno c*e tu muoia0 8r ti vo mostrare le miserie e le gran ene, c*e sostiene lanima do o la morte, er le ,uali, c*i + savio, de avere gran aura dIddio, e deesi guardare de eccati, erc*+ dice la 3crittura: La aura dIddio discaccia il eccato' E di ,uesta materia faremo il sesto trattato' E erc*+ lanima, c*e va in inferno, + ,uella c*e si fa misera, e riem iesi di tutte le ene, s- ti vo dire in rima ,uai sono ,uelle anime, c*e vanno in inferno' /9"IT8L8 I' (ui si dice come luomo e la femmina, c*e muore sanza la fede va in inferno' E ,uale + la fede nostra2 e c*e va in inferno colui, c*e le comandamenta di Dio non osserva' La 3anta 3crittura dice, c*e tutti ,uelli c*e muoiono sanza fede, la ,uale fu data da /risto, e oscia redicata e annunziata dagli 9 ostoli er lo mondo, sono erduti e dannati' Ed + la fede nostra solamente in due cose, siccome in conoscere Iddio, e in conoscere certi beneficB a noi dati da lui' In conoscere Iddio + la fede nostra, in ci. c*e ella dice e comanda, c*e noi crediamo uno solo rinci io, il ,uale + fattore e signore di tutte le cose' E dice c*e nel detto rinci io si + tre ersone, siccome "adre, e !igliuolo, e 3 irito 3anto, in una sustanzia, e in una maestade, e in una deitade2 le ,uali ersone sono iguali in otenzia, e sa ienzia, e bontade' E non fust s- matto c*e tu credessi c*e in Dio avesse tre ersone, cio+ tre cor ora, luno de ,uali fosse il "adre, e laltro fosse il !igliuolo, e laltro fosse lo 3 irito 3anto, erc*+ non *a tre cor ora in Dio, ma uno solamente, cio+ /risto, c*e nac,ue della Vergine 4aria' 4a intendi c*e sono tre ersone in Dio, cio+ tre ro ietadi, erc*+ tanto + a dire ersona er lettera, ,uanto in volgare ro ietade' Delle ,uali ersone, cio+ ro ietadi, ti vo dare ad intendere alcuna cosa' 3e vogli orre bene mente, Iddio *a in s+ tre cose, siccome otenza, sa ienza e bontade' "er la otenza, c*+ in lui, fa e disf) ci. c*e gli iace alla sua volont)' "er la sa ienza, tutte le cose c*e fa, saviamente dis one, e ordina' "er la bont), c*e + detta virtude, fa tutte le sue o erazioni' In tutte e tre le dette cose, c*e sono Iddio, *a la sua s eziale ro ietade, erc*+ nella otenzia *a ,uesta ro ietade, c*e genera il !igliuolo dIddio2 e er. + detta la otenzia il "adre' 1ella sa ienzia + ,uestaltra, c*e il !igliuolo dIddio ne fue generato, erc*+ la arola di Dio, cio+ la sua sa ienza incarn., cio+ fu generata e incarnata dal "adre nel cor o della Vergine: e er. la sa ienza + detta il !igliuolo' 1ella bont), c* + detta virtude e s irito dIddio, + ,uesta altra c*e rocede, cio+ viene dalla otenza e dalla sa ienza, erc*+ tutte le o erazioni sue, le ,uali sono a ellate la bont), e lo s irito di Dio e la virt sua, vengono e rocedono dalla sua sa ienza e otenza2 e er. si dice c*e lo 3 irito 3anto rocede' Dun,ue ,ueste tre ersone, cio+ ro ietadi sono in Dio, c*e genera, ed + generato, e rocede2 le ,uali sono nel "adre e !igliuolo e 3 irito 3anto, cio+ catuna nel suo ro io di costoro, come di so ra t*o mostrato' E avvegna c*e le dette tre ersone, cio+ ro iet), siano diverse, erc*+ altro + ,uello c*e genera, cio+ la otenza, ed altro ,uello c*e + generato, cio+ la sa ienza, ed altro ,uello c*e rocede, cio+ lo 3 irito 3anto, c*e dett. la bont) e la virtude dIddio, s- si racc*iudono in uno, e fanno uno Iddio, in una sustanzia, e una maestade, e una deitade, con tutta otenza e sa ienza e vertude' In conoscere certi beneficB a noi dati da Dio, + la fede nostra, in ci. c*e one sette sagramenti cio+, Battesimo, Incarnazione, /onfermazione, /or us Domini, "enitenzia, 8lio 3anto, 4atrimonio' E dice la detta nostra fede, c*e de detti sagramenti nascono ,uesti beneficB, c*e er lo Battesimo si rimette, a colui c*e si battezza, il eccato originale, del ,uale si macole lumana generazione er lo rimaio eccato, c*e commise 9damo ed Eva' E dassi nel Battesimo lo 3 irito 3anto2 e er. si dice nel Vangelio: /*i non sar) rinato di battesimo dac,ua, er lo ,uale si d) lo 3 irito 3anto, non entrerr) nel regno dIddio' "er la Incarnazione e morte di /risto se ne salvano le genti, e vannone in aradiso: sanza la cui incarnazione e morte niuno si oteva salvare2 e er. dice il Vangelio, tutti siamo ricom erati del rezioso sangue di /risto' "er la /onfermazione, la ,uale si c*iama, secondo volgare, /resima, e stare innanzi Vescovo, si conferma lo 3 irito 3anto, il ,uale fue dato nello battesimo a colui c*e si cresima' "er lo /or us Domini, si congiungono le genti damore con /risto, erc*+ nel /or us Domini + nostra memoria della sua assione2 laonde lo amano le genti ensando come fue morto er noi' "er la "enitenzia, si rimettono le eccata alluomo, delle ,uali si confessa e si ente' "er l8lio 3anto, il ,uale si d) agli infermi, si rimettano le eccata veniali, e giova alle infermitadi del cor o' "er lo 4atrimonio, il ,uale concede la /*iesa, sintende la congiunzione della /*iesa con /risto' Tutte le dette cose, s- ,uelle c*e sa artengono a conoscere Iddio, come ,uelle c*e sa artengono a sacramenti, e a loro beneficB, ci conviene credere er fede, c*e altra ragione naturale non se ne u. mostrare, c*e il detto de 3anti e della divina 3crittura' E c*i le dette cose non crede si + erduto e dannato2 e er. dice il Vangelio: /*i si battezzer) e crederr), sar) salvo2 e c*i non crederr), sar) dannato' 9nc*e dice la 3anta 3crittura, c*e sono erduti e dannati tutti ,uelli, c*e non osservano le comandamenta di Dio' E ,ueste sono le o ere, c*e noi dobbiamo dare a /risto, cio+ osservare le sue comandamenta2 e er. dice il Vangelio, c*e la fede + morta sanza lo era, cio+ a colui non vale la fede neente, c*e le comandamenta dIddio non osserva2 avvegna c*e la fede, siccome fondamento, sem re si *a da mettere innanzi' E ,uando le o ere vengono meno alluomo, non dee venire meno il fondamento della fede, la ,uale c*i erde, non + mai s eranza di lui2 e er. disse uno 3avio: Io voglio innanzi c*e mi vengano meno le o ere, c*e la fede' E erc*+ delle comandamenta dIddio nascono tutti i beni e tutti i mali, e tutte le virtude e tutti i vizB2 e bene e male non sarebbe niuno, se le comandamenta dIddio non

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fossero: e er osservare ,uelle, o non osservarle, merita luomo d avere ena, o gloria, s- ti voglio mostrare ,uai sono le comandamenta dIddio, acci. c*e le sa i osservare2 ed osservandole, ne meriti davere in ,uesto mondo la grazia, e dell altro la gloria' /9"IT8L8 II' (ui si dice delle due comandamenta maggiori, le ,uali sono rinci ali e ca o delle altre' Le comandamenta dIddio sono dieci, tra le ,uali dice il Vangelio c*e ne *a due, c*e sono rinci ali e maggiori c*e le altre' E colui c*e le osserva si adem ie la legge dIddio, e tutti i detti de "rofeti' Ed + ,uesto il rimaio: 9ma Iddio 3ignore tuo di tutto il cuore tuo, e di tutta lanima tua, e di tutte le forze tue' E ,uesto + il secondo: 9ma il rossimo tuo siccome te medesimo' E er. le dette due comandamenta sono dette nel Vangelio rinci ati e maggiori, erc*+ tutte le altre nascono di ,uelle, e sono date da Dio er recare luomo allamore de detti due comandamenti, li ,uali contengono in loro caritade, erc*+ tanto + a dire caritade, ,uanto amare Iddio e il rossimo' E colui + in erfetta caritade, c*e le dette due comandamenta osserva' E sanza la caritade, cio+ sanza osservare le dette due comandamenta, niuno si u. salvare2 e er. disse 3anto "aolo: 3io dar. tutto il mio a overi, e il cor o mio dar. ad ardere, e far. tutto ,uello bene, c*e fare in ,uesto mondo si uote e in me non ar. carit), cio+ non amaro Iddio e il rossimo, non mi vale neente ad avere vita eterna' E con ci. sia cosa c*e l uomo e la femmina, er lo comandamento rimaio, sia tenuto damare Iddio in certo modo, e er ,uello amore sia tenuto di rendergli certe cose2 e er Io comandamento secondo sia tenuto di amare in certo altro modo il rossimo, e certe altre cose sia tenuto di fargli, s- ti voglio mostrare in c*e modo luomo + tenuto ad amare Iddio, ed in c*e modo il rossimo suo2 e c*e cose er ,uello amore + tenuto di fare' /9"IT8L8 III' /ome luomo + tenuto damare Iddio, e c*e cose egli + tenuto di fare er ,uello amore' Luomo e la femmina + tenuto damare Iddio di uro cuore, e di buona coscienza, e di fede non dubitante 5#?$6' Ed + a dire di uro cuore, cio+ lui solo, sanza amare niuna altra cosa, erc*+ ,uella cosa + ura, c*e non *a in se niun altro mescuglio, D ,uegli ama solo Iddio, c*e solamente ama lui, e tutte le altre cose ama er lui, e abbiendo ris etto a lui2 e c*e nessuna altra cosa amerebbe, se er Dio non lamasse' E tanto i ama la cosa, ,uanto i + amata da Dio, e ,uanto i a lui ne crede iacere: e tutto dic*inamento dellamore fa da lui, abbiendo ris etto a lui2 e erci. ama i Iddio, c*e niuna altra cosa, erc*+ egli + so ra tutte le altre cose migliore' E do o lui ama i 3anta 4aria, erc*+ da Dio + i amata' E do o 3anta 4aria ama i gli 9gnoli, erc*+ secondo lei 5#?>6 sono i amati da Dio' E ama i ,uegli del rimaio grado, c*e ,uelli del secondo' E cos- viene dic*inando er grado infino a ,uella cosa, c*e er Dio si uote amare: amando, le cose tanto i e meno, ,uanto i e meno sono da lui amate, e a lui i se ne crede iacere' E accattasi lamore di Dio er caritade, cio+ limosine2 e er s eranza, e er fede, e er erseveranza si mantiene2 e er. dice la 3crittura: 1on c*i comincia, ma c*i ersevera, sar) salvo' E er lo uro amore c*e luomo e la femmina de avere in Dio, si + tenuto di rendergli tre cose, siccome sono ubbidienza, reverenza e gloria' Abbidienza + tenuto luomo di rendere a Dio in osservare le sue comandamenta2 onde nel Vangelio dice Iddio agli 9 ostoli: 3e voi mi amate, s- osservate voi le mie comandamenta, erc*+ colui non mi ama, c*e le mie comandamenta non osserva' E altrove dice: /*i dir) c*e ami Iddio, e non osserva le sue comandamenta, si + bugiardo2 erc*+ niuno u. dire c*e ami Iddio, se le sue comandamenta non osserva' @everenza + tenuto luomo di rendere a Dio in osservare ,uello c*e gli *a romesso, siccome sono le romissioni, c*e luomo gli fa nel battesimo, o ,uando si bota di fare alcuna cosa er lo suo amore, o dei suoi 3anti, o ,uando glim romette religione e castitade2 onde dice 3alamone: Le cose c*e *ai im romesse a Dio, non tindugiare di farle, erc*+ rometterle fue volont), ma renderle + necessit)' Gloria + tenuto luomo di rendere a Dio nelle tribolazioni di ,uesto mondo, le ,uali conviene c*e luomo e la femmina sofferi in ace, e rendane lode e grazie a Dio2 onde dice 3anto "aolo in una "istola, c*e mand. a coloro, c*erano gi) convertiti alla fede: Lode e grazie rendiamo a Dio della azienza, c*e avete in su le tribolazioni, c*e date vi sono, laonde maggiormente cresce la fede vostra' E er. de luomo delle tribolazioni e delle avversitadi rendere lode e grazie a Dio, erc*+ allotta + gastigato da lui2 e sono ,uelle i suoi gastigamenti2 e er. 3anto "aolo disse: !igliuolo mio, non avere a dis etto i gastigamenti di Dio, erc*+ ,uegli riceve er figliuolo s- il gastiga, e gastigandolo s- il flagella e tormenta' E oscia dice: 3e tu se fuori de suoi gastigamenti, de ,uali sono artefici tutti i figliuoli, dun,ue non se tu figliuolo legittimo di Dio, ma bastardo' /9"IT8L8 IV' /ome luomo de amare il rossimo suo, e c*e cose egli + tenuto di fare er ,uello amore' Da c*e abbiamo veduto come luomo e la femmina de amare Iddio, e c*e cose egli + tenuto di fare er ,uesto amore, s- ti vo dire in c*e modo + tenuto ad amare il rossimo suo, e c*e cose er ,uesto amore egli + tenuto di fare' E de luomo amare il rossimo suo come s+ medesimo' E intendi, come se medesimo, *a certe cose, siccome ad avere aradiso, erc*+ ciasc*eduno de volere c*e sia salvo il rossimo suo, come vuole di s+ medesimo' Ed *a a guardarsi di non fargli male, o danno, o rincrescimento veruno2 e er. dice il Vangelio: (uello c*e tu non vogli c*e sia fatto a te, guarda c*e tu noi faccia ad altrui' 4a in fargli bene e sovvenirlo, non + luomo tenuto cotanto, erc*+ de luomo in rima sovvenire s+ medesimo2 onde dice il 3avio: 8gni erfetta caritade da s+ medesimo sincomincia' E nelle altre ersone de osservare certo ordine, c*e rima de luomo sovvenire la moglie, erc*+ + una carne e una cosa con lui2 e oscia i figliuoli e la famiglia2 e oscia il adre e la madre2 e oscia i arenti2 e oscia il rossimo, c*e seco in una medesima fede si trova' E oscia, se fare lo uote, generalmente ogni altra ersona2 onde dice 3anto "aolo: !a bene ad ogni ersona, ma s ezialemente a colui, c*e teco in una medesima fede si trova' E Tobia

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disse: !ai limosina del atrimonio tuo, non isc*ifando overo niumo, acciocc*+ non sia tu isc*ifato da Dio' Da largamente, se dassai ti senti2 e se no, fa come uoi lietamente' E er lamore c*e luomo de avere nel rossimo suo, tre cose egli + tenuto di fare, cio+ so ortarlo, sovvenirlo, e gastigarlo' 3o ortare de luomo il rossimo suo nelle sue infermitadi e nelle sue mattezze, erc*+ non + niuno c*e er le stagioni 5##?6 non infermi, e c*e er oco senno s esse volte non erri' 8nde, secondo c*e vuole essere so ortato, egli cos- dee il rossimo suo so ortare2 onde dice 3anto "aolo: Dobbiamo noi i forti la debolezza degli inferiori so ortare' E intende l9 ostolo i forti, o di cor o, erc*+ siamo sani2 o di animo, cio+ di senno, erc*+ siamo i savi' E c*i non osserva ,uesto, sfavella Iddio in luogo dellinfermo, e dice: /omegli *a fatto a me, cos- far. io a lui, e render. a ciasc*eduno secondo lo era sua' 3ovvenire de luomo il rossimo suo nella necessitade, ,uando vede c*e sia bisognoso' E uotelo sovvenire servando nelle ersone ,uellordine, c*e t*o osto di so ra2 onde dice 3alamone: Inc*ina al overo sanza tristizia lorecc*io tuo, e rendigli il debito tuo' E altrove dice: /*i *a misericordia del overo, rende al rossimo suo il debito suo, e a Dio resta ad usura a rendere cento er uno' E la 3crittura dice: 3 ezza il ane tuo, e danne a overi2 alberga gli viandanti e glinfermi, e rivesti glignudi, e la carne tua non avere a dis etto' Gastigare de luomo il rossimo suo, ,uando vede c*egli erra2 onde dice 3anto "aolo: Del savio e del matto sono debitore, cio+ il savio e il matto sono tenuto di gastigare, ,uando conosco c*egli erra, E de luomo gastigare il rossimo guardandovi tem o e luogo, e osservandovi certo ordine, del ,uale ne ammonisce il Vangelio, e dice: 3e ecc*er) il rossimo tuo, gastigalo rima da te a lui' E se e non sammenda, gastigalo abbiendovi certe ersone2 e se e non giova, digliele alesemente: da indi innanzi, se non tode, ti sia come eretico e ubblicano' /9"IT8L8 V' Delle tre comandamenta minori, c*e sa ad amare Iddio' artengono Delle cin,ue comandamenta minori, c*e sa artengono a adattare luomo allamore del rossimo' 4ostrato t*o di so ra le tre comandamenta, c*e scrisse 4oJses nella rimaia tavola, le ,uali sa artengono a adattare luomo allamore di Dio' 8r ti vo dire delle cin,ue comandamenta, c*e scrisse 4oJses nella tavola seconda, c*e sa artengono a adattare luomo allamore del rossimo suo' E ,uesto + il rimaio: 8nora il adre e la madre tua, se vuoi lungamente vivere in su la terra2 e le cose necessarie alla vita da loro se sono bisognosi' E ,uesto + il secondo: Tu non ucciderai e non fedirai il rossimo tuo, e non gli farai niuna ingiuria, o noia, o rincrescimento in ersona, e non avrai volont) di fare, erc*+ la mala volont) + unita in luogo del fatto' 3olo + conceduto c*e si ossa uccidere e ingiuriare il rossimo er cagione di fare giustizia, e er difendere la fede, secondo c*e dice la 3crittura' E ,uesto + il terzo: /olla moglie del rossimo tuo non commetterai avolterio, e non ti sozzerai dalcuna altra generazione di lussuria, e non averai disidero di fare' E intendi c*e ,uegli er lo disiderio commette eccato, oscia c*e non vegna a com imento del fatto, c*e vi d) o era, o so rast) follemente a ensieri' 4a er volere aver saramento, sanza gran cagione, erc*+ colui *a il nome di Dio er cosa vana, c*e giura er ogni vile cosa' Il ,uale comandamento afferma Iddio nel Vangelio, e dice: 1on giurerai al ostutto2 ma sia la arola tua s- s-, o no no: e ,uello c*e vi si arroge di so ra + mala cosa' "er lo ,uale detto dicono i "aterini 5###6, c*e ogni saramento + eccato' E intendono ,uella arola al ostutto, cio+ in niuno modo, n+ er niuna cagione' 4a la fede nostra, secondo la /*iesa @omana, se ne fa beffe, e intende ,uella arola al ostutto, cio+ er ogni cosa, come fanno molti matti, c*e ogni lor arola fermano con botora 5##76, o er altri modi di saramento, laonde are c*e si abbiano il nome di Dio a dis etto, e ,uasi er cosa vana' E concede la nostra fede c*e la verit) si ossa giurare, sanza commettere eccato, er giusta e er grave cagione2 ed accorda il detto del Vangelio col comandamento, c*e t*o osto di so ra' Il terzo e sezzaio comandamento, c*e nella detta rimaia tavola era scritto, si + ,uesto: @icordati, Israel, c*e il 3abato ti ri osi, e c*e non facci alcun lavor-o, n+ tu, n+ il servo tuo, n+ il giumento tuo, n+ niuno altro tuo animale al servizio tuo di utato' E er. diede Iddio al o olo dIsrael il 3abato er ri oso, erc*+ Iddio abbiendo fatto in sei d- il cielo e la terra, e tutte le altre cose, il settimo die, cio+ il 3abato, da ogni sua o era sastenne' 4a la /*iesa @omana *a mutato il 3abato in Domenica a celebrare in onore di Dio, erc*+ risuscit. /risto da morte in cotal die, e er molte altre ragioni, le ,uali non ti voglio ora seguitare 5##%6' 3e bene dun,ue orrai mente alle dette tre comandamenta, c*e nella detta rimaia tavola erano scritte, s- troverrai c*e tutte sa artengono solamente a adattare luomo allamore di Dio2 erc*+ colui c*e Dio ama, s- crede e riverisce lui solo er 3ignore, e non *a er vana cosa il suo santissimo nome, fermando er saramento il detto suo er ogni vile cosa: e le Domenic*e e le altre feste comandate ne guarda in onore di Dio e de suoi 3anti, e da ogni sua fatica si ri osa' /9"IT8L8 VI

Veduto diligentemente delle due maggiori comandamenta di Dio, s- ti vo dire di otto minori, delle ,uali si legge nella Bibbia, c*e furono date da Dio a 4oJses, acci. c*e egli le annunziasse e facessele osservare al o olo dIsrael' E nel tem o c*e egli le diede s- gli fece scrivere in due tavole, erc*+ allotta forse non si usavano le carte' 1elluna delle ,uali ne fece scrivere tre, le ,uali sa artengono allamore di Dio2 e nellaltra ne fece scrivere cin,ue, le ,uali sa artengono allamore del rossimo' Il rimaio comandamento il ,uale era scritto nella rimaia tavola, e c*e sa artiene allamore di Dio, si + ,uesto: 8di, Israel, il detto mio' Il tuo 3ignore Iddio non sar) se non uno, e lui solo adorerai, e averai er 3ignore2 er. non coltiverai niuno idolo, e non adorerai niuna immagine, n+ niuna altra similitudine, come fanno le altre genti' "er lo ,uale comandamento si mostra c*e solamente uno Dio si de credere, e adorare, e servire' E avvegna c*e la fede nostra onga in Dio tre ersone, cio+ tre ro ietadi, c*e sono in lui, non dobbiamo erci. credere c*e sia se non uno Dio, e una sustanzia, e una maestade, e una deitade' Il secondo comandamento + ,uesto: Il nome del tuo 3ignore Iddio non averai er cosa vana2 ed + a dire, non fermerai il detto tuo nel nome di Dio, cio+ er

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luomo la femmina c*e vede, e del suo volere non va i innanzi, non commette erci. eccato, erc*+ il rimaio movimento della natura, c*+ in volere, non + in odest) delluomo, e er. a eccato non gli + im utato' 3olo + conceduto di oter fare lussuria con ,uella femmina, colla ,uale luomo + congiunto di legame di matrimonio, er discacciare le tentazioni del nimico, sadisfacendo alla natura2 e er conservare lumana generazione, secondo c*e nella 3crittura si contiene' E ,uesto + il ,uarto: Tu non farai furto, e non ra irai la cosa del rossimo tuo, e non glie la torrai in niuno altro mal modo, e non averai disidero di fare, n+ in mala arte davere' E er. dice, e non averai disidero di fare, erc*+ il disiderio + una cosa di tanta volont), c*e ne ecca luomo' 4a erc*+ luomo volesse c*e laltrui cosa fosse sua, e del suo volere non andasse i innanzi er averla in mal modo, er ,uella volont) non commetterebbe eccato, erc*+ il rimaio movimento c*e ao era la natura in volere, non + in sua odestade, ma dIddio, c*e ne diede ,uello volere' E ,uesto + il ,uinto: Tu non orterai contra il rossimo tuo testimonianza falsa2 er lo ,uale comandamento + divietato lo s ergiuro e la bugia in regiudicio altrui2 erc*+ colui c*e falsa testimonianza orta, s ergiura e dice bugia' /*i bene dun,ue vuole ensare le cin,ue comandamenta, c*e sono oste di so ra, e c*e scrisse 4oJses nella tavola seconda, si troverr) c*e tutte sono date da Dio er adattare luomo allamore del rossimo suo, e c*e luno uomo ami laltro' "erc*+ colui c*e il rossimo suo ama, non luccide, e nol fiede, e non gli fa niuna ingiuria, o noia, o rincrescimento in ersona, e non *a volont) di fare2 e il suo non glimbola, e non gli ra isce, e in mala arte non glie lo toglie, e non *a desiderio di fare, n+ in mala arte davere' E di lussuria colui non si sozza, e non *a disiderio di fare' E in regiudicio del rossimo non si s ergiura 5##:6, e non dice alcuna bugia, e falsa testimonianza contra a lui non orta' E se il rossimo suo *a adre, o madre, s- riverisce ed onora, e d) loro le cose necessarie alla vita, se sono bisognosi' (uale ersona ama lanima sua, s- si ensi dosservare tutte le comandamenta, c*e sono dette di so ra, le ,uali avvegna c*e siano dieci, ,uanto a diverse cose, c*e fa bisogno c*e ao eri luomo, a considerare il fine loro, erc*+ tutte sono date da Dio, non + se non uno, cio+ c*e luomo ami di uro cuore Iddio, o vero il rossimo suo' E altro non ric*iede Iddio alluomo, c*e ,uello amore, a farlo artefice con gli 9ngioli della gloria sua2 e er. dice /risto nel Vangelio, c*e in ne detti due comandamenti maggiori ende tutto il detto de "rofeti e della divina 3crittura' Bene sono altre cose, c*e i detti dieci comandamenti, le ,uali sono buone ad osservarle, e rendono erfetto luomo, siccome ,uella c*e disse Iddio nel Vangelio ad uno: 3e vogli essere erfetto, vendi ci. c*e tu *ai, e dallo a overi, e seguita me' E ,uellaltra c*e disse 3anto "aolo: 9ffliggo il cor o mio digiunando, e vegg*iando, e orando, e altre molte astinenze facendo' Le ,uali cose a cui aressono dure, ed egli non le volesse osservare, sanza ericolo danima e u. lasciarle, erc*+ in forma di consiglio sono date, siccome molte altre cose2 onde dice la 3crittura: 1iuno uomo, er ricevere consiglio, + obbligato' 4a le cose, c*e sono date in forma di comandamento, come sono ,uelle, c*e sono dette di so ra, er colui, c*e vuole salvare lanima sua, si convengono al ostutto osservare' /9"IT8L8 VII' "ongonsi i /a itoli so ra la materia c*e seguita, c*e + dell uomo do o la morte' "er non osservare le comandamenta di Dio, le ,uali sono nominate di so ra, diventa luomo e la femmina eccatore, erc*+ tutti i beni e tutti i mali nascono delle dette comandamenta' E bene e male non sarebbe niuno, se le comandamento non fossero' E furono date da Dio acci. c*e luomo er lo suo ro rio fatto meritasse davere gloria, o ene' Gloria sac,uista er osservare le comandamenta, laonde nascono i beni, e vanne lanima in aradiso2 ene sac,uistano, er non osservarle, laonde nascono i mali e eccati, er li ,uali va lanima in ninferno, e riem iesi di tutte le ene' E erc*+ il mio intendimento + di dire delle miserie e delle ene, e della beatitudine e della gloria, c*e sostiene lanima do o la morte del cor o, s- ti voglio in rima dire della natura e della condizione dello Inferno' 9 resso ti dir. delle miserie e delle ene, c*e sostiene lanima in ,uel luogo' 9 resso ti ris onder. so ra a certe cose, le ,uali sono utili a sa ere' 9 resso ti dir. della gloria e della beatitudine dellanima, c*e va in "aradiso' 9 resso ti diroe del die del Giudicio, e della sentenza c*e in ,uello die si dee dare' /9"IT8L8 VIII' (ui si mostra in ,ual luogo + il 1inferno, e in c*e modo + dis osto' Dicono i 3avi c*e il 1inferno si + nel ventre della terra2 e la terra si + di sotto a tutti i cieli, ed a tutti e ,uattro gli alimenti2 ed + ,uel luogo, c*e + il i di lungi dal "aradiso, c*e niuno altro: ed il ventre della terra + l), dove + il 1inferno s ezialmente2 e er. il "rofeta a ella il 1inferno, il luogo di sotto' E la 3crittura la ella, er similitudine, valle, erc*+ la valle + a o noi luogo di sotto2 e secondo c*e nella valle discorrono tutte le ac,ue e le fecce e le sozzure, cosnel 1inferno, e so ra le anime, c*e vi sono entro, discorrono tutte le malizie 5##<6 e le angosce e le ene, erc*+ nel detto luogo si *a caldo grandissimo, e fuoco arzente di natura, c*e mai non si s egne, e mai non riluce, e non consuma niuna cosa c*entro vi sia2 ed *avvi freddo grandissimo, e neve, e g*iaccio fortissimo: e ,ueste due ene, cio+ il caldo e il freddo, sono so ra le altre ene gravose' Il detto luogo + ca o di tutte le infermitadi, e di tutti i malori, e di tutte le doglie2 e er. vi + la lebbra e le febbri ed ogni altra ingenerazione dinfert)2 e sonvi venti e tuoni e baleni2 e sonvi le nebbie e le gragnuole e le tem este e le folgori2 e sonvi vermini e ser enti di natura, c*e sem re rodono e mordono altrui' (uivi sono li demonB aurosi e disformati e neri, c*e sem re affliggono le anime dogni ingenerazione di tormento2 e sonvi le tenebre e la carcere, ed *avvi lutto e ianto e guai e stridori e terribili suoni' 1el detto luogo non vi *a niuno bene2 e non + niuno male, n+ niuna ingenerazione di ene, c*e nel detto luogo non sia, er. c*e gli + ca o e fondamento di tutti i mali' E nel detto luogo non *a n+ modo, n+ ordine neuno2 onde dice ;ob, c*e del caldo grandissimo saranno messe le anime nel freddo fortissimo, acci. c*e subito mutamento maggiormente le affligga' 3olo in tre cose one la 3crittura, c*e vi vanno le cose, ordinate, ed + ,uesta la rima, c*e vi sono le anime tormentate, e sono loro date ene secondo c*e *anno commesso il eccato2 onde dice Iddio nel Vangelio, favellando

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contra il eccatore: /on la misura con c*e tu *ai misurato il male, con ,uella ti saranno misurate le ene' La seconda si +, c*e vi + lanima eccatrice unita in ,uel membro, col ,uale aver) eccato contra Dio2 onde dice la 3crittura, c*e c*i colla lingua ecc*er), nella lingua sar) tormentato, e cos- negli altri membri, come intervenne a ,uello ricco, c*e era nel 1inferno, c*e c*iese a Lazzaro una gocciola dac,ua, con la ,uale e si rifrigerasse un oco la lingua, la ,uale era so ra gli altri suoi membri tormentata, er lo male c*e avea ao erato con essa' La terza si +, c*e nel 1infemo sono dis ensate le ene e tormenti er ,uel modo, c*e il eccatore contra Dio *a eccato' 8nde er la lussuria sar) lanima incesa, secondo c*e nel mondo + stata incesa di lussuria' "er linvidia sar) rosa, secondo c*e nel mondo rode linvidia il cuore' "er la su erbia star) nelle carcere, secondo c*e er su erbia *a nel mondo il rossimo signoreggiato' "er lo vizio della gola atir) fame e sete2 e cos- di tutti gli altri eccati, erc*+ tante sono le ene dello Inferno, ,uante sono le generazioni de eccati' /9"IT8L8 IH' 4ostrasi in ,uanti modi lanima, c*e va in 1inferno, + tormentata, e di c*e ene e tormenti' Lanima eccatrice, c*e andr) in 1inferno, sar) in due modi tormentata' Luno modo sar) di gravi ene, e laltro sar) di dolorosi ensieri' "er gravi ene sar) tormentata lanima s- duramente e er tanti modi, c*e non si otrebbono contare, er. c*e tanti sono i modi delle ene, ,uante sono le generazioni de eccati2 e er. la 3crittura non le si mette a dire' 4a, favellando di certi eccati, one talotta c*e le anime, c*e sono in Inferno sostengono ene di fuoco2 onde dice il Vangelio: 4ander) /risto gli 9ngioli suoi, e coglieranno 5##&6 del regno suo tutti gli scandali, cio+ tutti ,uelli, c*e averanno ao erato le ini,uitadi nel mondo, e metteranli nel cammino del fuoco arzente' Ed altrove dice: 8gni legno, c*e non far) buon frutto, sar) tagliato, e messo nel fuoco, ed arso' Ed altrove dice /risto: Io sono la vite, e voi siete i tramiti2 e ,ual tramite 5##=6 sar) sanza frutto, sar) sceverato dalla vite, e sar) messo nel fuoco, ed arso' Ed altrove dice la 3crittura: La vendetta delluomo malvagio si + vermine e fuoco2 vermine, c*e non resta mai di rodere2 e fuoco, c*e non resta mai dardere' E talotta one la 3crittura, c*e le anime del 1inferno sostengono ene di freddo2 onde dice Iddio nel Vangelio: 4ettetelo nelle tenebre di fuori 5##$6, laove + ianto e stridori di denti' E altrove one c*e sono messe nelle carcere 5##>6, laove dice /risto: 9ccordati col rossimo tuo avaccio, infino c*e se nella via con lui, cio+ nel mondo, acci. c*e non ti metta in mano del ministro, e il ministro ti metta in carcere, c*e non uscirai di ,uindi infino c*e tu ne averai renduto infino al ,uadrante 5#7?6 da sezzo' Ed il "rofeta disse: 9 similitudine di ecore saranno oste lanime nel 1inferno, e la morte le ascer)2 ed + a dire, c*e secondo c*e le ecore ascono lerbe in tal modo c*e sem re rinascono, er essere anc*e asciute, cos- la morte uccide lanime del 1inferno in tal modo, c*e sem re rinascono, acci. c*e anc*e siano morte2 onde dice 3anto Giovanni nell9 ocalisse di coloro, c*e sono dannati: Di ,ue d- andranno gli uomini caendo la morte, e non la troverranno, e vorranno morire, e fuggir) la morte da loro' E er. dice la 3crittura: 8 morte, come saresti dolce a coloro, a cui fosti cosamara nel mondo2 c*e solamente ti vorranno, e disidereranno coloro, c*e so ra laltre cose tinodiarono 5#7#6C Tante sono le ene del 1inferno, c*e lanime c*e vi sono entro non si ricordano oscia di Dio, er. c*e ongono tutti i ensieri loro col), ove elle sentono labbondanza delle ene2 onde dice nel 3alterio: I morti non loderanno te, Iddio, n+ coloro c*e discenderanno nellabisso' /9"IT8L8 H' In c*e modo lanima, c*e va in 1inferno, er li ensieri + tormentata' 1on solamente di gravi ene, come t*o mostrato di so ra, ma di dolorosi ensieri sono afflitte e tormentate le anime del 1inferno, er. c*e con molta ena si ricorderanno ,uello, c*e con molto diletto *anno gi) commesso, acci. c*e lo stimolo della memeria accresca la ena, ,uanto il diletto aver) i acceso il eccato2 onde favellando 3alamone de eccatori, c*e sono in ninferno, si disse: /on grande aura verranno i eccatori a ricordarsi delle loro eccata, erc*+ gli angoscier) 5#776 la memoria delle loro ni,uitadi, e diranno infra loro medesimi: 8v+ la su erbia nostra0 Dov + il vantamento e lorgoglio nostro delle ricc*ezze0 E dov + la vanagloria delle nostre dignitadi0 /*e rode, o c*e utilitade a noi n + seguitata0 1on niuna, erc*+ sono assate come unombra, e come fae la nave c*+ nell ac,ua' tem estosa, c*e ,uando + assata non si discerne la via, la ,uale *a fatta2 cos- noi miseri neuno segno ossiamo mostrare della gloria, c*e avemmo nel mondo, ma siamo caduti nelle nostre malizie' E di dolorosi ensieri saranno afflitte le anime dello inferno in tre modi: lo rimo, ,uando si ricorderanno come *anno erduto tutto il bene, e non ne ossono mai avere neente2 onde dicono i 3avi, c*e le genti naturalmente disiderano daver bene, il ,uale disiderio non si toglie er la morte, erc*+ la morte non toglie all anima niuna cosa naturale' 4olto dun,ue debbono essere le anime dolenti, c*e disiderano davere bene, ,uando si enseranno c*e *anno mai sem re tutto erduto a loro col a, erc*+ fue loro dato tem o e luogo di entersi de loro mali, e fare bene, e noi fecero2 il ,ual tem o non si uole mai ricom erare2 onde dice il Vangelio: Lavorate infino c*e + die, im erocc*+ verr) la notte, e non otrete oscia lavorare' Ed a similitudine delle doglie, c*e *anno ,ueste cotali anime, c*e si ensano c*e *anno erduto il bene a loro col a, s- si reca la doglia dEsa, figliuolo dIsaac, c*e si legge nel Vecc*io Testamento c*e iagnea con grandi urli, ,uando si ensava c*e avea erduto le benedizioni del adre a sua col a, e non le oteva oscia ricoverare, erc*+ le avea gi) date a ;acob suo fratello' Il secondo modo, onde le anime saranno afflitte er lo ensiero, si + ,uando si ricorderanno c*e mai sem re averanno male, e saranno tormentate di ene' /*e eggiore ensamento u. te essere, c*e ensare davere erduti tutti i beni, e atir ene mai sem re dogni ingenerazione di tormento0 E er. dice 3anto Luca nel Vangelio: Guai a voi c*e ridete ora, forse erc*+ verr) tem o c*e iagnerete' 8nde ciasc*eduno c*e si sentir) nelle ene del ninferno, otr) dire ,uello c*e disse 3anto ;ob in ,uesto mondo: /onvertita si + in ianto la cetera mia, e gli organi miei in boce di guai, erc*+ ,uello, onde io avea aura, m+ incontrato, e

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,uello, c*e io temea, m+ avvenuto' Il terzo modo, onde le anime staranno afflitte nel ninferno er lo ensiero, si + della invidia c*e averanno del bene, c*e vedranno avere in aradiso a coloro, cui eglino *anno gi) avuto a dis etto, e ,uasi come matti2 onde di coloro, c*e sono dannati, dice 3alamone: Vedendo ssi turberanno di maravigliosa aura, facendosi maraviglia di cotanto e cos- subito mutamento2 e, er #augoscia iagnendo, diranno: 1on sono ,uesti coloro, cui noi avevamo a dis etto, e ,uasi er uno brobbio del mondo, ed avevamo la vita loro come se fossero matti0 Vedi come eglino son fatti figliuoli da Dio, e tra 3anti e' gli eletti suoi + la vita loro' Grandi aure e ene atiranno ,uelli del ninferno della invidia, c*e averanno della gloria e del bene, c*e vedranno avere a giusti in aradiso' 4a ,uesta veduta non baster) loro se non infino al die del Giudicio, er. c*e da indi innanzi dice la 3crittura, c*e dee dicere Iddio: 3ia tolto il lume al malvagio, c*e non ossa vedere la gloria di Dio' 4a i giusti veggono oggi e vedranno tuttavia i eccatori nelle ene2 onde dice la 3crittura: @allegrerassi il giusto ,uando vedr) la vendetta de eccatori 5#7%6' /9"IT8L8 HI' @-s onsione a certi detti, er li ,uali are c*e si rovi, c*e Dio non si cruccia coi eccatore eternalmente' "otrebbe altri dire, io ti vo mostrare er molte ragioni c*e, avvegna c*e Dio si crucci colle genti, non si cruccia con loro eternalmente, s- c*e mai sem re contra loro rimanga indegnato, e dannili alle ene eternali Ed + ,uesta la rima ragione: gli uomini e le femmine sono tutti fatti da Dio2 e la 3crittura dice, c*e Dio non *a in odio niuna sua creatura' E filosofi dicono c*e, secondo il corso delia natura, ciascuna cosa ama la sua fattura' Dun,ue se Dio ama le genti siccome sua creatura, e cosa fatta da lui, non si cruccer) egli eternalmente contra loro' La seconda ragione + ,uesta: dice la 3crittura, c*e la misericordia di Dio + so ra tutte le o era sue' Dun,ue se la misericordia di Dio + tanta, c*e + so ra tutti gli altri suoi benefici, c*i dun,ue se ne dee dis erare, e ensare c*e contra lui si crucci eternalmente0 La terza + ,uesta: dice il "rofeta, le anime de eccatori saranno messe nel ninferno, e rinc*iuse nelle carcere, e do o molto tem o saranno da Dio vicitate' Dun,ue se le anime gi) rinc*iuse nel ninferno saranno vicitate da Dio, non le abbandoner) egli al ostutto, anzi aver) misericordia di loro' 9lle ,uali cose ti voglio ris ondere, acci. c*e non ti trovi ingannato di malvagia credenza' Iddio si cruccia col giusto, e crucciasi col eccatore' /ol giusto si cruccia tem oralmente, cio+ in ,uesto mondo, er. c*e dice 3anto "aolo, c*e Dio flagella e tormenta in ,uesta misera vita tutti ,uelli, c*e riceve er figliuoli, erc*+ le tribolazioni in ,uesto mondo sono i suoi gastigamenti2 ma oscia il vicita ristorandolo, in vita eterna, di molta gloria e beatitudine eternale2 onde dice 3anto "ietro: Il 3ignore di tutta la grazia ne *a c*iamati nella sua gloria eternale, er sofferendo nel nome di /risto oca cosa 5#7:6' 4a col eccatore, c*e in ,uesto mondo non si ente, e muore ne eccati mortali, s- si cruccia Iddio eternalmente, e mandalo in inferno, laove mai sem re sarae tormentato' E avvegna c*e da Dio sia oscia visitato, stando lui nel ninferno, secondo c*e si contiene nel detto del "rofeta, c*e t*o osto di so ra, egli non sar) visitato se non er suo danno2 erc*+ dice la 3crittura, c*e il eccatore sar) tormentato nel ninferno sanza il cor o infino al d- del giudicio, ma nel d- del giudicio sar) visitato da Dio, e saragli renduto il cor o2 e data la sentenza, c*e si darae ,uello die so ra i eccatori, e sar) oscia rimesso in inferno, nel ,uale luogo sar) sem re tormentato, e mai non fia i visitato da lui' E ,uello c*e + detto di so ra, c*e Dio + molto misericordioso, vero + in ,uesto mondo, erc*+ non + niuno s- eccatore, c*e er lui non sia ricevuto, se vuole a lui ritornare2 onde dice il Vangelio: 4aggiore allegrezza *ae in cielo dKuno eccatore ,uando si converte a enitenza, c*e non *ae di novantanove giusti' 4a oscia da c*e lanima + assata di ,uesta vita, ed + morta ne eccati mortali, non *a oscia i misericordia, erc*+ sem re rimane oscia eccatrice' @avvegga c*e do o la morte uon ossa i eccare, non erde mai la volont) di malfare2 onde dice il "rofeta: La su erbia di coloro, c*e t*anno avuto in odio, sem re cresce' 1on si umiliano mai coloro, c*e sono gi) dis erati della misericordia di Dio, ma tanto cresce oscia la malizia loro, c*e vorrebbono c*e Dio non fosse, er cui si credono essere in cosmalvagio stato, onde maladiceranno Iddio, e bestemmierannolo dicendo, c*egli + malvagio 3ignore, c*e e gli *a creati a cotanta ena, e non si dic*ina ad avere di loro misericordia2 onde dice 3anto Giovanni nellK9 ocalisse, favellando di ,uesti cotali dannati: Viddi gragnuola grandissima discendere di cielo, e bestemmiavano le genti il 3ignore Iddio er la iaga della gragnuola, c*e fue grande 5#7<6' /9"IT8L8 HII' "rovasi er molte autorit) c*e Dio si cruccia col eccatore eternalmente' 3e mi domandasse alcuno, onde *ai tu ,uello c*e m*ai detto di so ra, c*e Dio si cruccia col eccatore eternalemente, sicc*+ non aver) oscia i misericordia di lui, s- te ne vo dare molti testimoni2 e in rima Daniel "rofeta, c*e dice: Le genti, c*e dormiranno nella terra, certi ne andranno in vita eterna, e certi ne andranno in brobbio sem iternale, nel ,uale luogo staranno mai sem re' E Isaia dice, ammonendo i eccatori: /*i di voi otr) durare negli ardori sem iternali0 E 3alamone dice: 4orto lKuomo malvagio, niuna s eranza si *a mai di lui, erc*+ subitamente viene il suo erdimento 5#7&6' E 3anto Giovanni nell9 ocalisse favellando di colui, c*e er innanzi adorer) 9nticristo, si dice: /*i adorer) la bestia, o la immagine sua, ,uesti ber) della viva ira dIddio, e il fummo de tormenti suoi ascender) nel secolo de secoli, E anc*e dice il Vangelio, c*e de dire Iddio nella sentenzia del die del Giudicio: 9ndate maladetti nel fuoco eternale, il ,uale + a arecc*iato al Diavolo e agli 9gnoli suoi' E se a detti 3avi tu non volessi credere, e a molti altri detti della divina 3crittura, c*e dicono il simigliante, or ti ensa ur infra te medesimo di ,uante tribulazioni e ene Iddio torment. in ,uesto mondo i "rofeti, e gli 9 ostoli, e 4artiri, e gli altri 3anti, c*e sono assati di ,uesta vita, e di ,uante tormenta oggi i giusti, e coloro c*e intendono al suo servigio: dun,ue c*e de fare dei eccatori, c*e tutto die si dilettano di eccati 0 E er. uno "rofeta, recando tutte ,ueste cose a memoria al eccatore, s- disse: Ecco coloro c*e non erano degni di bere il calice, cio+ di sostenere ene, e s- or lK*anno beuto: dun,ue c*e dee essere di coloro c*e ne sono degni0 9nc*e ti ensa come Iddio + il i crudele

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3ignore, c*e niuno altro, ,uando si mette a fare vendetta, c*e si legge nella Bibbia, c*e er uno eccato d9damo e dEva dannolli con tutti i loro discendenti2 e solamente er lo eccato della su erbia dann. l9ngelo 3atanas, e tutti i suoi seguaci, nelle ene er etuali del ninferno2 onde favellando di lui uno "rofeta disse: Tu, uno segnale della similitudine dIddio, ieno di sa ienza, e com iuto di bellezza, insu erbi. il cuore tuo er la bellezza tua, e di cielo in terra fosti cacciato' E solamente erc*+ !araone non lasciava andare il o olo dIsrael, soffog. lui in mare e tutta lKoste sua' E 3oddoma e Gomorra disfece er fuoco, solamente er una generazione di eccato' 3e di costoro rese Iddio cos- gran vendetta, er cosoca cagione, c*e far) di coloro c*e beono tutto die le ni,uitadi come si fa lac,ua0 E er. uno "rofeta, favellando in luogo di Dio di ,uesti cotali eccatori, disse: /oloro c*e *o dificato disfo, e coloro c*e *o iantato divello' -. Qui si comincia il Settimo Trattato del Libro, nel uale si dice della beatitudine e della gloria dell.anima, c"e )a in Paradiso. 4ostrasi rima lKordine c*e dee tenere, e come + dis osto il "aradiso' /9"IT8L8 I' Veduto delle miserie e delle ene delle anime, c*e vanno in Inferno, s- ti voglio mostrare della gloria e della beatitudine di coloro c*e vanno in "aradiso, erc*+ dice il 3avio c*e le cose contrarie oste insieme sintendono meglio luna er laltra' E a conoscere cotanto bene dar) inviamento alluomo di convertirsi, er. c*e dicono i 3avi c*e gli uomini si fanno buoni non solamente er aura delle ene, ma er is eransa desser bene guiderdonati' Ed a trattare di ,uesta materia s- ti dir. rima alcuna cosa della natura del "aradiso' 9 resso ti diroe della beatitudine e della gloria di coloro, c*e in ,uel benedetto luogo si ri osano' Dice la 3crittura c*e il "aradiso + nel cielo c*e si c*iama em ireo, il ,uale + di so ra al cielo istellato, c*e noi veggiamo, e i suso non ossiamo vedere neente, la cui altezza e grandezza + tanta, c*e non si otrebbe contare' 4a del cielo istellato, c*e noi veggiamo, favellano i 3avi, e dicono c*e + s- alto, c*e se il tratto c*e + dalla terra insino a ,uello cielo fosse una via iana, er la ,uale luomo vi otesse andare, c*e andando luomo ,uaranta miglia ogni die, non vi sarebbe giunto in sette milia 5#7=6 anni, e non sarebbe andato intorno in due via dieci migliaia danni, erc*+ rovano i ragionieri dellabbaco, c*e sei volte + maggiore il tratto di tutto il cerc*io, c*e non + dal unto del mezzo infino al cerc*io' E se il cielo istellato + cosgrande, c*ente dun,ue dee essere il cielo em ireo, laove t*o detto c*+ il "aradiso, c*e e gli + vie di so ra0 E erc*+ il luogo del "aradiso + cos- grande, dice il "rofeta: /ome + am ia, 3ignore mio, la casa tua, e come + grande e maravigliosa la tua ossessioneC E un altro "rofeta disse: In luogo s azioso m*ai messo, 3ignore mio' E c*i si maravigliasse come il detto cielo stellato uote essere cos- alto, s- si ensi come un icciolo lume si vede molto dalla lunga2 e il sole, c*e + cos- c*iara luce, essendo tre cieli di sotto a ,uello cielo stellato, ed essendo otto volte maggiore c*e tutta la terra, er la sua altezza, si vede dalle genti cos- oco' 4a il 1inferno + in luogo strettissimo, c*e non tiene i c*e il ventre della terra, e tutta la terra + s- iccola, c*e la ongono i 3avi er uno unto a ris etto de cieli, c*e le vanno dintorno' 1el detto cielo em ireo, laove t*o detto c*+ il "aradiso, si furono formate tre gerarc*ie d9ngioli, e in ciasc*eduna gerarc*ia si *a tre ordini, e cos- sono nove ordini d9ngeli in tre gerarc*ie' 1ella maggiore gerarc*ia sono ,uesti ordini, 3erafini e /*erubini e Troni 1ella seconda gerarc*ia sono "rinci ati, Dominazioni, e "odestadi' 1ella minore, terza ed ultima gerarc*ia, sono Virtudi, 9rcangioli e 9ngeli' E secondo c*e gli 9ngioli della rimaia gerarc*ia sono maggiori c*e ,uelli della seconda, e ,uelli della seconda maggiori c*e ,uelli della terza, er. c*e sono fatti di i ura cosa, e i ricevono della grazia di Dio2 cos- degli ordini degli 9ngeli di ciasc*eduna gerarc*ia + maggiore luno c*e laltro, secondo c*e di so ra rima + nominato' Ed anc*e gli 9ngeli dKuno ordine non sono tutti uguali, erc*+ luno + grande, e laltro + maggiore' E di tutti e nove i detti ordini eccarono certi di loro, er lo ,uale eccato furono cacciati di ,uel luogo, e furono osti in ,uesta aria, la ,uale + di so ra da noi, e sono a ellati DimonB, in cui odest) sono messe le anime, c*e vanno in 1inferno' 4a le anime c*e vanno in "aradiso sono messe in ,uelle luogora di ,uegli 9ngioli, c*e caddero di "aradiso, a riem iere le sediora loro' E tanto durer) il mondo, c*e tutte ,uelle sediora saranno tutte ri iene' E secondo c*e ciasc*eduno aver) meglio ao erato in ,uesto mondo, cotanto sar) messa in maggiore gerarc*ia, e in maggiore ordine di ,uella gerarc*ia, e assegnatogli i nobile luogo c*e agli altri di ,uellKordine, e i ricever) della grazia di Dio' /9"IT8L8 II' Della beatitudine e della gloria delle anime > c*e vanno in "aradiso' 9 dire, della gloria e della beatitudine delle anime, c*e vanno in "aradiso, non + lingua umana c*e il otesse contare, ma dirotti alcuna cosa di ,uello c*e dicono i 3avi' Dice la 3crittura, c*e lKanima del giusto, ,uando s+ artita di ,uesta vita, incontanente + ri resentata er gli 9ngeli nel cos etto di Dio, ed + allogata in una delle sediora vuote degli 9ngeli, c*e caddero di cielo' E erc*+ di ,uelle sediora *a in tutte e tre le gerarc*ie, e in tutti e nove 5#7$6 gli ordini degli 9ngioli, e luno + grande e lKaltro + maggiore, s- le + assegnato lKordine e datole sedia come si conviene a lei, e secondo il bene c*ella *a fatto in ,uesto mondo, e fassi simigliante agli 9ngeli di ,uellKordine' E er. essendo /risto domandato da 3adducei, c*e non credevano la surrezione, cui 5#7>6 moglie dee rimanere in "aradiso colei, c*e in ,uesto mondo aver) avuto molti mariti, disse: 1el detto luogo non si fa matrimonio, ma sonvi le anime come gli 9ngeli di Dio in cielo' E nelle dette sante sediora allogata, s- si far) lanima gloriosa e beata, e farassi artefice cogli 9ngeli della gloria di Dio, e le sar) dato a godimento il sovrano bene, er lo ,uale fue fatta, il ,uale + com imento, di tutti i suoi disiderB: e le otenze delle anime, le ,uali erano state vuote in ,uesto mondo, le sono tutte adem iute' E erc*+ le otenze dell anime sono molte, s- ti voglio mostrare ,uai sono esse, e come stanno vuote in ,uesto mondo, e come sadem iono in "aradiso' /a itolo III'

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Delle otenze dellKanima' Le otenze dell anima sono tre cose, siccome immaginare, e lavorare, e disiderare' "er la o tenza, c*+ nellanima dimmaginare, non resta mai in ,uesto mondo di volere im arare, e er. si diletta in udire e vedere cose nuove, acci. c*e immaginando le a ari, credendosi di otere em iere di sa ienza del mondo' 4a non le vale neente, erc*+ non fue un,ue niuno c*e otesse sa ere tutta la sa ienza del mondo2 ma luno + savio duna cosa, e laltro + savio dunaltra' E uno solo uomo non uote sa ere ci. c*e si sa nel mondo er tutte le genti' 4a ogniamo c*e er uno uomo tutte le cose c*e nel mondo si sanno, si otessero sa ere, s- non sarebbe ancora iena lanima di colui, erc*+ dice la 3crittura, c*e la sa ienza di ,uesto mondo + ,uasi una mattia a o Dio2 ma nel "aradiso sadem ie la otenza c*+ nellanima dello immaginare, erc*+ +lle tanta sa ienza data, ,uanta ella ne uote ricevere, e er. si ri osa, e non va i innanzi er sa ere' E avvegna c*e la sa ienza di Dio + vie i c*e non ne riceve lanima, er. c*e + tanta c*e non si otrebbe contare, ure ,uesto interviene da c*e lanima + iena, e i non ne riceve, s- si ri osa, e non si ena i da arare' E lanima e gli 9ngeli, c*e sono in "aradiso, catuno riceve della sa ienza di Dio, e c*i assai e c*i oco, secondo c*e i beato si trova, e maggior ordine, e i erfetto luogo gli + dato' /9"IT8L8 IV' Della otenza e*+ nellKanima del lavorare' E erc*+ nel mondo sKaffatica sanza niuno ri oso2 e come si ri osa in "aradiso' "er la otenza c*+ nellanima del lavorare, sem re mai lavora in ,uesto mondo, e non resta mai daffaticarsi, erc*+ va caendo luogo, ove si ossa ri osare, e nol trova2 e interviene erc*+ non + nei suo luogo naturale e stanziale' E dicono i 3avi, c*e cos- naturalemente + in tutte le cose, erc*+ niuna cosa mai si ri osa, se nel suo naturale e stanziale luogo non si ritrova2 e ongonne ad essem lo della terra, e dellac,ua, e dellaria, e del fuoco' Della terra dicono, c*e sella si scevera dal centro, cio+ dal sodo della terra, il ,uale + il suo naturale luogo, non resta mai di cadere, e se er forza non + tenuta, non fina mai infinc*+ ,uivi non + tornata2 e ,uanto i se ne scevera, tanto con maggior virt vi ritorna' E ,uesta + la cagione c*e assegnano i 3avi erc*+ la ietra d) maggiore ercossa ,uanto i da alti 5#%?6 cade, non esando i nelle cento braccia, c*e nelluno, erc*+ dal suo luogo naturale + i dilungata' E dellac,ua dicono, c*e non resta mai di correre, se er forza non + ritenuta, infinc*+ non si ritrova nel mare, il ,uale + il naturale suo luogo' E dellaria dicono, c*e non osa mai infinc*+ nel suo naturale luogo non si ritrova, il ,uale + di so ra dallac,ua2 e ,uesta + la cagione, c*e assegnano i 3avi, erc*+ si fanno i tremuoti, c*e dicono c*e e sono certi venti c*e si creano nel ventre della terra, e da c*e non trovano luogo, onde ossano uscire, s- si levano in ca o la terra er venire nel loro naturale luogo a ri osarsi, cio+ nellaria' E del fuoco dicono, c*e sem re mai si ena dandare ad alti, erc*+ il suo luogo naturale + di so ra dallaria, infino al rimaio cielo2 ma er la molta aria c*e + nel mezzo, + ,uesto fuoco, c*e + a o noi, ritenuto' E dicono c*e il "aradiso + il luogo naturale e stanziale dellanima, e ,uello c*e fue fatto er lo suo ri oso, acci. c*e nel detto luogo si facesse artefice con gli 9ngeli della gloria di Dio' Ed infino a tanto c*e fuori del detto luogo si trova, giammai non si ri osa2 ma da c*e nel detto luogo + venuta, s- si ri osa oscia mai sem re di tutte le sue fatic*e, e di tutte le sue tribulazioni, e di tutte le sue miserie, e di tutte le cure del mondo, e fossi gloriosa e beata e artefice cogli 9ngeli della gloria di Dio2 e er. dice /risto nel Vangelio: Venite a me voi c*e lavorate e affaticati siete, erc*+ io vi dar. luogo di ri oso' E 3anto Giovanni disse nell9 ocalisse 5#%#6: Beati ,uei morti, c*e muoiono a Dio, erc*+ oggi mai dice lo s irito, c*e si ri osino dalle fatic*e loro, e dalle loro o ere sono seguitati' /9"IT8L8 V' Della otenza c* + nellKanima del desiderare' E come in ,uesto mondo sta vuota, e non si sazia, e nel "aradiso s adem ie' Lanima in ,uesto mondo, er la otenza c*+ in lei del disiderare, si va igliando ,uesto bene e ,uell altro, credendosi adem iere i suoi disiderB, ma non le vale neente, erc*+ non ne uote igliare tanti, c*e non siano vie i ,uelli, c*e non uote avere, laove si u. dilettare' E ogniamo c*e tutti i beni di ,uesto mondo lanima otesse avere, non sarebbe erci. iena, erc*+ + s- nobile e s- grande c*e non sadem ie, se non er lo sovrano bene, il ,uale non si uote avere in ,uesto mondo2 e er. disse uno 3avio: Locc*io non si sazia mai in ,uesto mondo di vedere, n+ lKorecc*i. dudire, n+ la lingua di sa orare, n+ il naso dodorare, n+ le mani di toccare, erc*+ lKanima + acconcia a igliare tutto ci. c*e trova di diletto in ,uesto mondo, il ,uale disideri, e ancora i innanzi c*e non trova, er. sem re sta vuota ed agogna' 4a nel "aradiso sa+m ie la otenza del disidero dellanima, erc*+ in ,uello luogo le + dato il sovrano bene, cio+ Iddio, il ,uale le com ie ed aem ie tutti li suoi disid+rB2 c*e sella si vuole dilettare ne dolci e ne iacevoli sa ori, ,uivi le sono tutti dati2 onde dice il "rofeta: 3ignore mio, a arecc*iato *ai allanima ane sa orito dogni sa ore' E se dilettare si vuole di vedere belle cose, ,uivi sono tutti i belli colori, e tutte le belle forme, e tutte le c*iare luci, erc*+ ve ne *a sanza novero di ,uelle, c*e sono i belle c*e il 3ole' 1el detto luogo si vede /risto, il ,uale ris lende nella maest) sua, c*e + i iacevole a vedere, c*e neuna altra cosa' 3e si vuole dilettare in udire, ,uivi sodono tutte le belle boci, e tutti i dilettevoli suoni degli 9ngeli e de 3anti, c*e non cessano di laudare il 3ignore' 3e si vuole dilettare in odorare, ,uivi sono tutti i soavi e dilettevoli odori' 3e si vuole dilettare in toccare, ,uivi non si tocca altro c*e morbida cosa' E simigliantemente saem iono in "aradiso tutti gli altri disid+rB, erc*+ tutte vi sono le cose si erfette, c*e di tutti i suoi disiderB si uote lanima aem iere e saziare' 1el detto luogo di "aradiso ciascuna anima c*e vi + riluce i c*e il 3ole, ed + di tanta alleggerezza 5#%76, c*e incontanente tra assa tutto il mondo, e trovasi l) ovun,ue vuole2 ed + di tanta virtude e sottigliezza, c*e er ogni cosa dura tra assa2 ed + di tanta sant) 5#%%6, c*e non teme mai niun male, n+ c*e corrom ere si ossa' 1el detto luogo ciascuna anima si vede nella gloria sua, la ,uale + di tanta fermezza, c*e non *a mai aura di erderla, n+ c*e niuna ventura la ossa mutare' 1el detto luogo, + /risto figliuolo di Dio, ed + servigiale di tutte le anime,

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ed amministra loro il sovrano bene2 onde la 3crittura, favellando di /risto, dice: 9 arecc*ierassi e far) assettare le anime, e andando dintorno servir) a tutte' (ual bene dun,ue vi otr) venire meno col), ove + cotal ministro0 E erc*+ nel detto luogo di "aradiso lKanima + ri iena di sa ienza, e ri osasi mai sem re da tutte le sue fatic*e, e sonle com iuti tutti li suoi disiderB, e fassi artefice cogli 9ngeli della gloria di Dio, disse 3anto "aolo: 1+ occ*io non vede, n+ cuore duomo uote ensare ,uello c*e + a arecc*iato da Iddio a coloro c*e lo amano' /. Incominciasi l.0tta)o Trattato, nel uale si dice del die del Giudicio. Ponsi l.ordine, c"e dee tenere, e c"e cose debbono essere innan!i c"e il detto d1 )egna. /9"IT8L8 I' 9 dire del die del Giudicio, il ,uale fia il sezzaio trattato di ,uesto Libro, s- terremo ,uesto ordine, c*e in rima orremo certe cose, c*e debbono intervenire innanzi c*e il detto d- vegna' 9 resso diremo di certi segnali, c*e a ariranno in aria anzi il detto Giudicio 5#%:6' 9 resso come venuto il detto die si deK disfare il mondo2 e a resso come sia disfatto il mondo si deK dare da Dio in ,uel d- medesimo la sentenza' Innanzi c*e vegna il detto die del Giudicio, debbono essere molte tribulazioni nel mondo, c*e si dee levare gente contra gente, e regno contra regno, e debbono essere molte grandissime guerre, laonde debbono erire molte genti, e debbono essere grandissime istolenze e tremuoti e fame, e debbono essere maravigliosi segni nel 3ole e nella Luna e nelle stelle ed in tutti e sette li ianeti, e debbono a arire s- terribili cose nella terra, e nellKac,ua, e nel fuoco, e nellKaria, tale c*e niuna volta addietro non saranno state cosgrandi' E sar) tanta la aura delle diverse cose e maravigliose, c*e a ariranno, le ,uali non saranno usate di cos- essere er addietro, c*e se Dio non avesse abbreviati ,uei tem i, niuna ersona non si otria salvare, erc*+ in ,uella stagione si leveranno molti anticristiani 5#%<6, e molti falsi rofeti, e faranno molto grandi miracoli tra le genti, sicc*+ non solamente i eccatori, ma i giusti metteranno in errore' Ed in ,uei tem i deK venire 9nticristo, uomo molto eccatore, e dee redicare alle genti in ;erusalem nel tem io di Dio, e dir) e far) credere alle genti c*Kegli + figliuolo di Dio e 3ignore onni otente, a cui dee essere daK DimonB data tanta otenzia, e dee tra le genti tali e tanti maravigliosi segni mostrare, c*Kegli stender) il nome suo nel mondo, i c*e non fece onc*e niuno 3ignore2 e sar) reverito e adorato i c*e neuno altro Iddio, c*e si coltivasse nel mondo2 ma da sezzo, er la volont) di Dio, sar) morto dallK9ngelo2 e oscia verranno nel mondo Enoc ed Elia e convertiranno tutta la gente' /9"IT8L8 II' /ome nel d- del Giudicio si deK disfare tutto il mondo' "oscia c*e il detto 9nticristo sar) morto, si dee venire il die del Giudicio, nel ,uale si dee disfare il mondo2 e oscia c*e fia disfatto, in ,uello medesimo die debbono le anime con le cor ora loro risuscitare2 e rendere ragione di ci. c*e con le cor ora averanno ao erato nel mondo, e so ra loro si dee dare la sentenza' E erc*+ cos- dolorosa cosa come di disfare il mondo, e cos- aurosa come dKessere sentenziato di cos- crudele sentenza, deono essere in uno die, dice la 3crittura, c*e in ,uello die dee essere tanto lutto e ianto e aura e tremore, c*e iangeranno gli 9ngeli er la iata c*e vedranno, e di aura tremeranno tutte le colonne di cielo, cio+ tutti i gradi 5#%&6 di "aradiso' E er. ,uello die si + a ellato die di lutto e di ianto, di tribolazioni e di miserie, di nebbie e di turbici 5#%=6: e dice il Vangelio, c*e ,uel die ,uando dee essere nol sa se non il "adre del cielo, erc*+ dee venire di subito, come !ae il lacciuolo c*e iglia lKuccello, e come fae la folgore c*e cade di notte' E venuto ,uel die si iscurer) il 3ole e la Luna, e non luceranno i al mondo, e cadranno le stelle di cielo, e tutte le virtudi del cielo si verranno a disfare tutto il mondo er fuoco' Ed in ,uello die erir) tutta lKumana generazione, ed is egnerassi la su erbia delle genti, ed abbatterassi la so erc*ianza deK forti' /9"IT8L8 III' (ui determina brevemente deK ,uindici segni, c*e andranno innanzi al Giudicio 5#%$6' Lo rimo die si lever) il mare alto braccia ,uaranta so ra tutte le altezze deK monti, stando nel luogo suo come muro' Il secondo d- discender) tanto, c*e a ena si otr) vedette' Il terzo d- i esci del mare in alti a ariranno di so ra lKac,ua, e metteranno sgrandi le strida, e anderanno ,uelle strida insino al cielo, c*e solo Iddio lKintenderae' Il ,uarto d- arder) il mare e lKac,ua' Il ,uinto die gli albori e lKerbe daranno gocciole di sangue2 e, secondo c*e dicono alcuni, tutti gli uccelli si raunerauno neK cam i, ciascuna ingenerazione 5#%>6 er s+ nel suo ordine, igolando, e non manic*eranno, n+ beranno2 ma s aventosi as etteranno lKavvenimento del Giudicio' Lo sesto die ruineranno tutti i dificB2 e, secondo c*e si dice, fiumi di fuoco si leveranno da onente contra la faccia del fermamento, correnti er infino a levante' Il settimo die le ietre si ercuoteranno insieme, e fenderannosi in ,uattro arti2 e catuna arte si dice c*e ercoter) lKaltra, e ,uello suono non intender) altri c*e Iddio' LKottavo die sar) generale tremuoto, cio+ c*e er tutto il mondo tremer) la terra di s- grande forza 5#:?6, c*e nullo uomo, n+ animale, otr) stare in iede ritto, ma tutti caderanno a terra' Il nono die si ra areggieranno tutti i colli coK monti e la terra, e torneranno in olvere' Il decimo die usciranno gli uomini dalle caverne, e andranno come smemorati e ammutolati, e non otranno insieme arlare' LK undecimo die si leveranno tutte le ossa deK morti, e staranno so ra i loro se olcri2 e tutti i se olcri del mondo, da levante insino a onente, sKa riranno erc*+ i morti ne ossano uscire fuori' Il duodecimo die cadranno tutte le stelle, e tutti i ianeti, e le stelle s argeranno fiamme e codazze 5#:#6 di fuoco2 e dicesi c*e ogni animale verranno ai cam i, e non mangeranno, n+ beranno 5#:76' Il terzodecimo die morranno tutti gli uomini, acci. c*e risuscitino oscia insieme coK morti il ,uartodecimo d- arder) il cielo e la terra' Il ,uintodecimo d- sar) cielo nuovo e terra nuova, e tutti risusciteranno' E ,uesti fieno i ,uindici segni, c*e andranno innanzi al Giudicio' /9"IT8L8 IV' /ome nel d- del Giudicio debbono risuscitare le anime' E come saranno esaminate, e so ra loro si dar) la sentenza'

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/onsumato tutto il mondo er fuoco, e s enta e morta tutta lKumana generazione, in ,uello medesimo die a ariranno i segni di Dio in cielo dellKavvento di /risto, im er. c*e mander) gli 9ngeli suoi colle trombe facendo grandissimi suoni, alle ,uali boci risusciteranno tutte le anime con le cor ora loro, in et) c*ente fue /risto ,uando fue crocifisso, ed aver) ciascuno la sua forma c*ente lKebbe migliore, o oteo avere nella detta etade, ed aver) tutte le membra sanza essere in alcuno modo disformato, le ,uali cor ora saranno glorificate, e non si otranno oscia n+ corrom ere, n+ mutare' E ragunerannosi tutte in uno luogo daK ,uattro venti, e tra loro mander) Iddio "adre il suo !igliuolo ;es /risto, er farsi rendere ragione, e er dare la sentenza so ra loro2 e er. dice la 3anta 3crittura: Il "adre onni otente *a commessa la odest) sua di giudicare le anime al suo !igliuolo ;es /risto ed a coloro cui egli a rir) la orta, non glie la c*iuder) i mai2 ed a cui egli la c*iuder), niuno oscia glie lKa re' E nel venire c*e far), dice la 3crittura, c*Kegli sar) accom agnato dagli 9ngioli, e daK maggiorenti 5#:%6 del o olo suo, cio+ daK "rofeti e dagli 9 ostoli, e dagli altri 3anti di "aradiso' E venuto si seder) nella sedia sua, della ,uale fa menzione Daniel "rofeta, e dice: Vidi sedere Iddio onni otente nella sedia sua, la ,uale era di fuoco, er giudicare i vivi ed i morti, le cui vestimenta erano candide s- come neve2 e li suoi ca elli erano come lana monda2 e cento migliara glie ne serviano innanzi, e dieci volte cento migliara glie ne stavano dintorno' E fer) sedere gli 9 ostoli nelle loro sediora2 e er. dice /risto nel Vangelio: (uando io seder. nella sedia mia, sederete voi nelle vostre a giudicare i dodici tribi 5#::6 dKIsrael' E sedendo /risto nella sedia sua, a eller) le anime, e farassi rendere ragione di tutte le cose2 e er. dice la 3crittura: Tutti staremo dinanzi alla sedia di /risto a rendere ragione di tutte le cose, c*e lKanima aver) ao erate col cor o' 9llotta sar) sgrande lutto e ianto, e s- grande aura e tremore, c*e dice la 3crittura, c*e gli 9ngioli iangeranno er la iata 5#:<6, c*e vedranno fare allKanime, e tremeranno le colonne di cielo, cio+ tutti i gradi di "aradiso' E grande iet) faranno a ,uella stagione i giusti eK eccatori2 ma iangeranno i giusti, erc*+ non si confideranno della bont) loro, ,uando si enseranno, c*e stando nel mondo averanno eccato e offeso il 3ignore, erc*+ non + niuno s- giusto c*e non ecc*i2 onde dice il "rofeta: 1on entrare in iato col servo tuo, 3ignore mio, erc*+ niuno fia giusto a o te, sanza la misericordia tua' E nel 3altero si dice: 3e tue, 3ignore, orrai mente alle nostre ini,uitadi, c*i dun,ue ne sosterrae0 4a i eccatori c*e si sentiranno morti nelle eccata iangeranno, erc*+ riconoscendo e ri ensando la malizia loro, si sentiranno venuti in mano del Giudice, c*K+ s- savio, c*e nol otranno ingannare2 ed + s- giusto, c*e nol otranno corrom ere2 e s- forte, c*e nol otranno fuggire' E c*e egli sia savio, dice la 3crittura: EK conosce il cuore delle genti, e tutte le cose gli sono ignude 5#:&6 e a erte' E altrove dice: Egli + 3ignore della sa ienza, e sa tutte le cose assate, e le resenti, e ,uelle c*e deono venire' E c*e egli sia giusto, dice la 3crittura: Egli + giusto e di forte animo, e non si iega dalla ragione, n+ er odio, n+ er amore, n+ er rieg*i, n+ er rezzo, ma vae er la via diritta, e niuno male lascia c*e non unisca, e niuno bene c*e non guiderdoni' E nel 3altero si dice: Tu renderai a ciascuno secondo lKo era sua' E c*e eK sia forte, dice la 3crittura: EK dice la cosa ed + fatta2 eK la comanda ed + ubbidito' Ed altrove dice: /olla sua arola uote fare tutte le cose, ed alla sua volont) non si u. contrastare' 3icc*+ ervenute le anime a rendere ragione, si esaminer) /risto i fatti sanza niuno testimonio, erc*+ sKa riranno i libri, neK ,uali sono scritte tutte le cose, c*e er le genti si fanno nel mondo, deK ,uali dice Daniel "rofeta: EK saranno a erti i libri, onde saranno giudicate le anime secondo le scritture loro' E a erti ,uegli libri si saranno tutte le cose alesate2 e er. dice la 3crittura: 1euna cosa + s- segreta c*e non diventi alese' 3olo saranno nascoste le eccata, onde lKuomo e la femmina saranne confessato, e saranne entuto, ed averanne fatto enitenza in ,uesto mondo, erc*+ saranno di ,ueK libri s ente2 onde dice il 3alt+rio: Beati coloro, a cui sono dimesse le ni,uitadi, e le cui eccata sono celate' E renderanno ragione le anime solamente deK fatti loro2 onde dice la 3crittura: 1on orter) l) il adre le ni,uitadi del figliuolo, n+ il figliuolo ,uelle del adre, ma solo morr) lKanima er lo suo eccato' E deK loro ro rB fatti renderanno ragione e di ci. c*e lKanima stando congiunta col cor o a vera ao erato nel mondo, facendo e ensando e dicendo infino alla arola oziosa, e dKogni minima cosa' E disaminato diligentemente, e veduta la ragione di tutte le cose, anzi c*e /risto dea la sentenza, si orr) tutte le anime buone dal lato diritto, e le ree dal lato manco, non guardandovi n+ onore, n+ ricc*ezza, c*e lKuomo abbia avuto nel mondo2 e rivolgendosi dalla arte diritta, e dando la sentenzia dir): Voi siete ,uelli c*e mi vedeste affamato, e destimi da mangiare2 e vedestimi assetato, e destimi da bere2 e vedestimi ignudo, e smi rivestiste' Ed eglino diranno: 8ve cos- ti vedemmo, e ,uando cos- ti facemmo0 Ed ei ris onder), dicendo: 9llotta cos- mi vedeste, e faceste, ,uando voi il faceste aK overi bisognosi er mio amore2 er. venite, benedetti dal "adre mio, e ricevete il regno, il ,uale vi fue a arecc*iato dallo incominciamento del mondo' E oscia si volger) dal lato manco, e dir): Voi foste ,uelli, c*e mi vedeste affamato ed assetato e ignudo, e non mi consolaste, n+ sovveniste' (uesto mi negaste di fare, ,uando er lo mio amore noi faceste aK overi bisognosi, er. andate maladetti nel fuoco eternale, il ,uale + a arecc*iato al Diavolo 3atanas ed agli 9ngeli suoi' EK giusti nKandranno in vita eterna, eK eccatori e dannati nKandranno nel fuoco eternale' E nel detto luogo staranno mai sem re in lutto, e in ianto, e in guai, e in strida, e in aura, e in tremore, e in fatica, e in dolore, e in oscuritade, ed in uzza, ed in as rezza, ed in ambascia, ed in miseria, ed in overt), e in angoscia, e in tristizia, ed in tormenti, ed in ene, ed in amaritudine, ed in ensieri, ed in fame, ed in sete, ed in freddo, e in caldo, e in fuoco arzente, c*e non rester) mai dKardere nel secolo deK secoli'

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