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+ = +
+ (2)
07.05.2010 4
Strumentazione e Controllo dei Processi Chimici - Prof M. Miccio
Essendo la valvola montata in orizzontale la differenza di quota tra z
1
e z
2
trascurabile.
Ricaviamo v
1
da (1) e sostituiamo nella (2):
2
1
2
1
v
S
S
v =
=
|
|
\
|
g 2
v
v
S
S
g 2
1
2
2 2
2
2
1
2
g
) P P (
1 2
( )
2 1
2
1
2
2
2
1
2
P P
S
S v
=
(
(
|
|
\
|
|
|
\
|
=
2
1
2
2 1
2
S
S
1
) P P ( 2
v
4
1
2
D
D
1
2
|
|
\
|
=
= COEFFICIENTE DI EFFLUSSO IN UNA STROZZATURA
D
2
/D
1
= RAPPORTO DI STROZZAMENTO
=
2 1
2
P P
v
07.05.2010 5
Strumentazione e Controllo dei Processi Chimici - Prof M. Miccio
Se si moltiplica per la sezione trasversale di passaggio del fluido S
2
:
=
2 1
2 2 2
P P
S S v
( )
2 1
2 2
P P
S V
ma v
2
S
2
=v
1
S
1
=
( )
(3)
P P
S V
2 1
2
=
&
(1)
P P
S V
f
2 1
f
Facendo il rapporto
membro a membro:
(3)
G
V
V
G
1 1
V
V
f
w
f
f
f
w
f
&
&
= =
07.05.2010 6
Strumentazione e Controllo dei Processi Chimici - Prof M. Miccio
G G V
f
f
w
f
w
=
&
&
(6)
G
P P
C V
f
2 1
vn f
v. eq. (5.7)
07.05.2010 7
Strumentazione e Controllo dei Processi Chimici - Prof M. Miccio
dove:
N
1
= 0.0007598 [(kg/s)/(gpm(Pa/psi)
1/2
)]
C
v
(h) [=] US gal(H
2
O) / (min psi
)
(
1
P
2
) [=] Pa
G
f
= densit relativa
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Percorsi di formazione a distanza e-learning
Esercitazione
Calcolo del Coefficiente di Efflusso C
v
per una valvola
a partire dai dati operativi
07.05.2010 8
Strumentazione e Controllo dei Processi Chimici - Prof M. Miccio 07.05.2010 Strumentazione e Controllo dei Processi Chimici - Prof M. Miccio 8
NOTA:
Questo ed altri Esempi/Problemi interattivi sono normalmente fruibili
attraverso un qualsiasi WEB browser su:
http://asp.dica.unisa.it/MCS/miccio/valvola.asp
grazie a Mathcad Calculation Server e senza avere il software
Mathcad installato sul proprio PC.
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VALVOLA DI REGOLAZIONE
MASSIMA APERTURA
07.05.2010 9
Strumentazione e Controllo dei Processi Chimici - Prof M. Miccio
MINIMA APERTURA
h=0 =
0
=
0
=0
C
vmin
= 0
=
0
#0 e >0
P
min
C
vmin
# 0
h=1 =1
=1= (C
vnom
/C
vmax
)
P
n
C
vmax
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Caratteristica di efflusso
Analizziamo ora la dipendenza della portata dalla differenza tra le pressioni a monte e valle della valvola.
In Figura rappresentato qualitativamente con linea continua un tipico andamento della portata massica di
un liquido transitante attraverso una valvola in funzione della radice quadrata della pressione differenziale P
IPOTESI:
=costante
P
1
=costante
P
2
decrescente
07.05.2010 10
Strumentazione e Controllo dei Processi Chimici - Prof M. Miccio
P
2
decrescente
Fluido Newtoniano
Re > 2100
h= costante
Dal diagramma rappresentato nella figura si distinguono chiaramente tre zone di funzionamento:
una zona di flusso normale, in cui la portata direttamente proporzionale a P;
una zona di flusso semicritico, in cui aumenta meno che proporzionalmente all'aumentare di P
una zona di flusso limite (choked flow) o di saturazione, in cui indipendente da P e pari a
w
max
.
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Cavitazione, flashing e rumore
1. All'ingresso della valvola (imbocco del convergente) il fluido, allo stato liquido alla pressione P
1
, e all'uscita (sbocco del
divergente) alla pressione P
2
, sempre inferiore a P
1
(deriva dall'equazione di Bernoulli).
IPOTESI:
LIQUIDO
valvola orizzontale
valvola schematizzata come un convergente seguito da uno divergente
eguali sezioni d'ingresso e uscita
SALTO DI PRESSIONE p=P
1
- P
2
VENA CONTRATTA
07.05.2010 11
Strumentazione e Controllo dei Processi Chimici - Prof M. Miccio
divergente) alla pressione P
2
, sempre inferiore a P
1
(deriva dall'equazione di Bernoulli).
2. Gli andamenti qualitativi della pressione e della velocit del fluido all'interno della valvola sono riportati in figura con linea
continua e tratteggiata, rispettivamente.
3. Essi si spiegano ricordando lequazione di Bernoulli: lungo il convergente si verifica una progressiva diminuzione della
sezione di passaggio del fluido cui consegue un aumento della velocit e quindi una diminuzione di pressione; lungo il
divergente accade l'opposto, a causa dall'aumento di sezione.
4. La pressione minima non viene raggiunta in corrispondenza della sezione di area minima (strozzatura) del convergente -
divergente perch la vena fluida continua a contrarsi, dopo la strozzatura, per un breve tratto all'interno del divergente, fino ad
assumere una sezione minima detta di vena contratta.
5. In corrispondenza di tale sezione, la pressione (P
vc
, pressione di vena contratta) minima mentre la velocit del fluido
massima.
6. Se la pressione di vena contratta P
vc
diventa inferiore alla pressione di vapore P
v
, all'interno della valvola si formano bolle di
vapore, che danno luogo a cavitazione oppure a flashing, a seconda del valore della pressione P
2
.
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Cavitazione, flashing e rumore
IP: P
vc
P
v
Se P
2
> P
v
,si ha la cavitazione: le bolle di vapore collassano non appena vengono
trasportate dalla corrente fluida in un punto a pressione superiore a P
v
; il ripetuto collasso
delle bolle produce onde di pressione di intensit molto elevata accompagnate da forte
rumorosit.
Se P
2
P
v
, si ha il flashing: le bolle di vapore raggiungono l'uscita della valvola, dove pu
essere presente una miscela di liquido e vapore oppure solo vapore; il flashing
accompagnato da rumorosit.
07.05.2010 12
Strumentazione e Controllo dei Processi Chimici - Prof M. Miccio
accompagnato da rumorosit.
Entrambi questi fenomeni provocano usura e danneggiamento delle superfici metalliche a
contatto con il fluido. Sono in commercio valvole speciali realizzate con particolari
accorgimenti (trim anticavitazione) che riducono la rumorosit e gli effetti dannosi della
cavitazione e del flashing.
Per la salvaguardia della valvola, la cavitazione dovrebbe in ogni caso essere evitata. Non pu
invece essere evitato il flashing, dipendendo dal fluido e dalle sue condizioni in ingresso alla
valvola (P
v
) e dalla pressione d'uscita, imposta dal circuito a valle.
Gli effetti negativi del flashing (rumore e danneggiamento) aumentano con la velocit del
fluido.
Al fine di contenerli, si adottano trim induriti e si limita la velocit del fluido in corrispondenza a
circa 3.5 m/s scegliendo opportunamente le dimensioni della valvola.
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Caratteristica di efflusso
Si ora in grado di spiegare landamento della caratteristica di efflusso in tutte le zone di
funzionamento della valvola:
Nella prima zona, di flusso normale, risulta P
vc
> P
v
, assente la cavitazione e
1'andamento della portata in accordo con 1'equazione di Bernoulli; indicando con P
c
il
valore di P per cui risulta P
vc
= P
v
, la zona di flusso normale si ha 0 P< P
c
Nella zona di flusso semicritico risulta P
vc
P
v
e P
2
> P
v
e insorge la cavitazione, che
comporta levaporazione del fluido all'interno della valvola, con conseguente aumento della
velocit e delle perdite di carico, e quindi la riduzione della crescita della portata massica
07.05.2010 13
Strumentazione e Controllo dei Processi Chimici - Prof M. Miccio
velocit e delle perdite di carico, e quindi la riduzione della crescita della portata massica
con P; indicato con P
f
il valore di P per cui risulta P
2
= P
v
, la zona di flusso semicritico
si ha per P
c
P < P
f
. La portata diventa massima quando in tutta la sezione di vena
contratta si ha vapore, che ha raggiunto la velocit del suono nel fluido stesso. A questo
punto, P
vc
non pi legata a P
2
, ma dipende solo da P
v
, (si veda pi avanti, a proposito del
coefficiente F
F
).
Nella zona di flusso limite risulta P
vc
< P
v
e P
2
P
v
, e la portata rimane costante
al crescere di perch in vena contratta si sono raggiunte le condizioni di massima
evaporazione, con la velocit media della corrente fluida assimilabile a quella del
suono. In uscita dalla valvola si ha miscela liquido-vapore, con titolo di vapore
crescente al diminuire di P
2
. Il termine flashing usato comunemente per indicare lo
sviluppo di vapore in un liquido e quindi la formazione di miscela. La zona di flusso
limite si ha per P P
f
.
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Caratteristica di efflusso
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Strumentazione e Controllo dei Processi Chimici - Prof M. Miccio
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Punti caratteristici della caratteristica di efflusso
Si possono ricavare a partire dai coefficienti di determinazione sperimentale forniti dai
costruttori:
Essendo rispettivamente:
K il coefficiente di incipiente cavitazione,
( )
v 1 c c
p p K p =
( )
v F L
p F p F p =
1
2
max
v 1 f
p p p =
07.05.2010 15
Strumentazione e Controllo dei Processi Chimici - Prof M. Miccio
K
c
il coefficiente di incipiente cavitazione,
F
L
il coefficiente di recupero,
F
F
il coefficiente del rapporto della pressione critica per i liquidi.
Per una valvola di regolazione in condizioni nominali, al punto C risulta:
NOTA:
K
c
e F
L
dipendono solo dalla geometria interna della valvola, in particolare non dipendono
dalle propriet del fluido.
( )
f c vn 1
c
G P C N m =
07.05.2010 16
Strumentazione e Controllo dei Processi Chimici - Prof M. Miccio
Zona di flusso limite (P > P
max
)
(dal punto S)
f vn 1
PG C N w m = =
( )
f max vn 1 max
max
G P C N w m = =
|
=
P P
F
07.05.2010 17
Strumentazione e Controllo dei Processi Chimici - Prof M. Miccio
1
1
2 1
|
|
\
|
=
vc
L
P P
P P
F
Valvola ad alto recupero: F
L
<0.8
tratta dal Perry
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COEFFICIENTE DEL RAPPORTO DELLA PRESSIONE CRITICA PER I LIQUIDI
F
F
Il coefficiente F
F
utilizzato per calcolare p
max
nella caratteristica di efflusso.
In vena contratta il liquido inizia a vaporizzare quando p
vc
diventa pari a p
v
.La portata
diventa massima quando in tutta la sezione di vena contratta si ha vapore alla velocit del
suono.In questa condizione p
vc
dipende da p
v
attraverso il coefficiente F
F
(p
vc
=F
F
p
v
) e non
dipende pi da p
2
. Si ha quindi:
F
F
=p
vc
/p
v
con p
vc
che assume il valore relativo alla condizione di efflusso limite. Nelle ipotesi che il
07.05.2010 18
Strumentazione e Controllo dei Processi Chimici - Prof M. Miccio
con p
vc
che assume il valore relativo alla condizione di efflusso limite. Nelle ipotesi che il
fluido, nelle condizioni di saturazione, sia un liquido finemente disperso nel suo vapore con
una velocit unica per i due stati fisici in equilibrio termodinamico tra loro, per il calcolo di
F
F
si pu utilizzare la relazione :
con:
p
c
= pressione critica
In pratica: F
F
0.956
c
v
F
p
p
28 . 0 96 . 0 F =
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COEFFICIENTE DI INCIPIENTE CAVITAZIONE K
c
Il coefficiente di incipiente cavitazione consente di determinare il valore della pressione differenziale cui
inizia a verificarsi il fenomeno di cavitazione entro la valvola.
E definito:
v
c
p p
p
K
1
07.05.2010 19
Strumentazione e Controllo dei Processi Chimici - Prof M. Miccio
v
c
c
p p
p
K
=
1
p* il valore di pressione differenziale con p
1
costante, al quale la valvola con acqua inizia a cavitare in
misura tale che leffettiva portata si discosti dal valore predetto dallequazione di almeno il 2 %.
Si noti che, con questa definizione, p* non coincide con p
c
Data la trascurabile differenza tra i due valori si pu assumere p*p
c
e la formula diventa:
Quando K
c
non noto o non fornito dal costruttore, pu approssimativamente essere calcolato da:
VALVOLE A GLOBO K
c
= 0,8 F
L
2
VALVOLE ROTATIVE K
c
= 0,6F
L
2
0,8F
L
2