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Legenda
Confine del sito
Aree verdi di intervento
Comparti
COMUNE DI TARANTO
Progettista:
Tavola:
Scala: Data: Formato:
scala grafica A1
Direzione Urbanistica ed Edilit
PROGETTO ESECUTIVO DI BONIFICA DEI SUOLI
PER ANNULLARE IL RISCHIO SANITARIO
Tav. 7 - Layout di cantiere
Settembre 2013
Responsabile del procedimento:
Dott. Arch. Mario Francesco Romandini
Dott. Arch. Vincenzo La Gioia
Dott. Ing. Cosimo Natuzzi
Prof. Ing. Michele Notarnicola
Dott. Ing. Gianluca Intini
Il Responsabile della Direzione Urbanistica Edilit:
PROGETTO COORDINATO PER IL RISANAMENTO
DEL QUARTIERE TAMBURI - TARANTO
BONIFICA AREE DEL SOTTOPROGETTO 4
Consulenti alla progettazione:
Dott. Arch. Silvio Rufolo
0 200 400 600 800 1,000 100
m
Rev.1 - Elaborato revisionato a seguito di procedura di verifica ex art. 112 del D.Lgs. 163/2006
AREA CONFINATA PER STOCCAGGIO E
MOVIMENTAZIONE TERRENI
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70
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126

Legenda
Confine del sito
Aree da bonificare
Aree verdi di intervento
COMUNE DI TARANTO
Progettista:
Tavola:
Scala: Data: Formato:
scala grafica A0
Direzione Urbanistica ed Edilit
PROGETTO ESECUTIVO DI BONIFICA DEI SUOLI
PER ANNULLARE IL RISCHIO SANITARIO
Tav. 5 - Aree di intervento
Settembre 2013
Responsabile del procedimento:
Dott. Arch. Mario Francesco Romandini
Dott. Arch. Vincenzo La Gioia
Dott. Ing. Cosimo Natuzzi
Prof. Ing. Michele Notarnicola
Dott. Ing. Gianluca Intini
Il Responsabile della Direzione Urbanistica Edilit:
PROGETTO COORDINATO PER IL RISANAMENTO
DEL QUARTIERE TAMBURI - TARANTO
BONIFICA AREE DEL SOTTOPROGETTO 4
Consulenti alla progettazione:
Dott. Arch. Silvio Rufolo
0 200 400 600 800 1,000 100
m
AREA SUPERFICIE (m
2
) AREA SUPERFICIE (m
2
)
1 97 67 32
2 56 68 47
3 71 69 51
4 71 70 7
5 289 71 5
6 217 72 8
7 798 73 46
8 130 74 46
9 239 75 33
10 30 76 57
11 37 77 52
12 51 78 59
13 393 79 10
14 521 80 8
15 212 81 7
16 1487 82 56
17 46 83 114
18 25 84 162
19 98 85 604
20 421 86 68
21 664 87 344
22 45 88 305
23 186 89 19
24 302 90 238
25 62 91 67
26 30 92 99
27 1000 93 69
28 737 94 32
29 750 95 198
30 499 96 78
31 923 97 78
32 314 98 596
33 94 99 2226
34 127 100 1155
35 514 101 40
36 79 102 148
37 87 103 164
38 194 104 43
39 123 105 6
40 52 106 2
41 39 107 410
42 53 108 93
43 1808 109 147
44 257 110 69
45 245 111 64
46 111 112 43
47 80 113 137
48 8 114 59
49 232 115 244
50 635 116 1048
51 382 117 160
52 51 118 1248
53 1299 119 452
54 1853 120 287
55 62 121 894
56 336 122 36
57 364 123 324
58 25 124 372
59 128 125 647
60 660 126 1
61 56 127 458
62 81 128 454
63 37 129 87
64 25 130 8
65 23 131 222
66 10 132 126
TOTALE 36400
Rev.1 - Elaborato revisionato a seguito di procedura di verifica ex art. 112 del D.Lgs. 163/2006
TS7
TS6
TS5
TS4
TS3
TS2
TS1
TST9
TST8
TST7
TST6 TST5 TSC9
TSC8
TSC7
TST4
TST3
TST2
TST1
TSC6
TSC5
TSC4
TSC3
TSC2
TSC1
TST23
TST22
TST21
TST20
TST19
TST18
TST17
TST16 TST15
TST14
TST13
TST12
TST11
TST10
TSC10
TSC38
TSC37
TSC36
TSC35
TSC34
TSC33
TSC32
TSC31
TSC30
TSC29
TSC28
TSC27
TSC26
TSC25
TSC24
TSC23
TSC22
TSC21
TSC20
TSC19
TSC18
TSC16
TSC15
TSC14
TSC13
TSC12
TSC11
S12bis
S35bis
TSC17 A
TSC17 B
P5
P6
P4
S9
S8
P2
S7
P3
P1
S16
S32
S34
S37
S39
S38
S36
S33
S31
S29
S30
S27
S28
S17
S15
S13
S14
S18
S10
S11
S26
S24
S25
S23
S22
S21
S19
S20

Legenda
Confine del sito
Aree contaminate
Aree non contaminate reincluse
COMUNE DI TARANTO
Progettista:
Tavola:
Scala: Data: Formato:
scala grafica A1
Direzione Urbanistica ed Edilit
PROGETTO ESECUTIVO DI BONIFICA DEI SUOLI
PER ANNULLARE IL RISCHIO SANITARIO
Tav. 4 - Individuazione delle aree da bonificare
Giugno 2013
Responsabile del procedimento:
Dott. Arch. Mario Francesco Romandini
Dott. Arch. Vincenzo La Gioia
Dott. Ing. Cosimo Natuzzi
Prof. Ing. Michele Notarnicola
Dott. Ing. Gianluca Intini
Il Responsabile della Direzione Urbanistica Edilit:
PROGETTO COORDINATO PER IL RISANAMENTO
DEL QUARTIERE TAMBURI - TARANTO
BONIFICA AREE DEL SOTTOPROGETTO 4
Consulenti alla progettazione:
Dott. Arch. Silvio Rufolo
0 200 400 600 800 1,000 100
m
TS7
TS6
TS5
TS4
TS3
TS2
TS1
TST9
TST8
TST7
TST6
TST5
TSC9
TSC8
TSC7
TST4
TST3
TST2
TST1
TSC6
TSC5
TSC4
TSC3
TSC2
TSC1
TST23
TST22
TST21
TST20
TST19
TST18
TST17
TST16
TST15
TST14
TST13
TST12
TST11
TST10
TSC10
TSC38
TSC37
TSC36
TSC35
TSC34
TSC33
TSC32
TSC31
TSC30
TSC29
TSC28
TSC27
TSC26
TSC25
TSC24
TSC23
TSC22
TSC21
TSC20
TSC19
TSC18
TSC16
TSC15
TSC14
TSC13
TSC12
TSC11
S12bis
S35bis
TSC17 A
TSC17 B
P5
P6
P4
S9
S8
P2
S7
P3
P1
S16
S32
S34
S37
S39
S38
S36
S33
S31
S29
S30
S27
S28
S17
S15
S13
S14
S18
S10
S11
S26
S24
S25
S23
S22
S21
S19
S20

Legenda
Confine del sito
Sondaggi caratterizzazione 2010
Poligoni caratterizzazione 2010
Top soil indagini integrative 2012
Poligoni indagini integrative 2012
Aree contaminate da Sb
Aree contaminate da Pb
Aree contaminate da BaP
Aree contaminate da PCB
Aree contaminate da PCDD/F (hot spot)
COMUNE DI TARANTO
Progettista:
Tavola:
Scala: Data: Formato:
scala grafica A1
Direzione Urbanistica ed Edilit
PROGETTO ESECUTIVO DI BONIFICA DEI SUOLI
PER ANNULLARE IL RISCHIO SANITARIO
Tav. 3 - Sintesi dello stato di contaminazione del sito
Giugno 2013
Responsabile del procedimento:
Dott. Arch. Mario Francesco Romandini
Dott. Arch. Vincenzo La Gioia
Dott. Ing. Cosimo Natuzzi
Prof. Ing. Michele Notarnicola
Dott. Ing. Gianluca Intini
Il Responsabile della Direzione Urbanistica Edilit:
PROGETTO COORDINATO PER IL RISANAMENTO
DEL QUARTIERE TAMBURI - TARANTO
BONIFICA AREE DEL SOTTOPROGETTO 4
Consulenti alla progettazione:
Dott. Arch. Silvio Rufolo
0 200 400 600 800 1,000 100
m
Legenda
ubicazione del sito
COMUNE DI TARANTO
Progettista:
Tavola:
Scala: Data: Formato:
scala grafica A1
Direzione Urbanistica ed Edilit
PROGETTO ESECUTIVO DI BONIFICA DEI SUOLI
PER ANNULLARE IL RISCHIO SANITARIO
Tav. 1 - Corografia dell'area
Giugno 2013
Responsabile del procedimento:
Dott. Arch. Mario Francesco Romandini
Dott. Arch. Vincenzo La Gioia
Consulenti alla progettazione:
Dott. Ing. Cosimo Natuzzi
Prof. Ing. Michele Notarnicola
Dott. Ing. Gianluca Intini
Il Responsabile della Direzione Urbanistica Edilit
PROGETTO COORDINATO PER IL RISANAMENTO
DEL QUARTIERE TAMBURI - TARANTO
BONIFICA AREE DEL SOTTOPROGETTO 4

Dott. Arch. Silvio Rufolo


0 1,000 2,000 3,000 4,000 5,000 500
m
A
Voce di costo da
indagine di mercato
158,10 79,05%
B SPESE GENERALI 15% di A 23,72 11,86%
C TOTALE "A" +"B" 181,82 90,91%
D UTILE D'IMPRESA 10% di C 18,18 9,09%
200,00 100,00%
voce 1.1, 4.1 e 5.3 in R5
TOTALE GENERALE
Elementi Percentuale
Costo
unitario
Incid. Totale
%
A
Voce di costo da
indagine di mercato
7.905,14 79,05%
B SPESE GENERALI 15% di A 1.185,77 11,86%
C TOTALE "A" +"B" 9.090,91 90,91%
D UTILE D'IMPRESA 10% di C 909,09 9,09%
10.000,00 100,00% TOTALE GENERALE
voce 2.1 in R5
Elementi Percentuale
Costo
unitario
Incid. Totale
%
A
Voce di costo da
indagine di mercato
3.952,57 79,05%
B SPESE GENERALI 15% di A 592,89 11,86%
C TOTALE "A" +"B" 4.545,46 90,91%
D UTILE D'IMPRESA 10% di C 454,55 9,09%
5.000,00 100,00% TOTALE GENERALE
voce 2.2 in R5
Elementi Percentuale
Costo
unitario
Incid. Totale
%
A
Voce di costo da
indagine di mercato
19.762,84 79,05%
B SPESE GENERALI 15% di A 2.964,43 11,86%
C TOTALE "A" +"B" 22.727,27 90,91%
D UTILE D'IMPRESA 10% di C 2.272,73 9,09%
25.000,00 100,00% TOTALE GENERALE
voce 2.3 in R5
Elementi Percentuale
Costo
unitario
Incid. Totale
%
A
Voce di costo da
indagine di mercato
948,62 79,05%
B SPESE GENERALI 15% di A 142,29 11,86%
C TOTALE "A" +"B" 1.090,91 90,91%
D UTILE D'IMPRESA 10% di C 109,09 9,09%
1.200,00 100,00% TOTALE GENERALE
voce 3.4 in R5
Elementi Percentuale
Costo
unitario
Incid. Totale
%
A
Voce di costo da
indagine di mercato
75,10 79,05%
B SPESE GENERALI 15% di A 11,27 11,86%
C TOTALE "A" +"B" 86,37 90,91%
D UTILE D'IMPRESA 10% di C 8,64 9,09%
95,00 100,00% TOTALE GENERALE
voce 3.6 in R5
Elementi Percentuale
Costo
unitario
Incid. Totale
%
A
Voce di costo da
indagine di mercato
7,91 79,05%
B SPESE GENERALI 15% di A 1,19 11,86%
C TOTALE "A" +"B" 9,09 90,91%
D UTILE D'IMPRESA 10% di C 0,91 9,09%
10,00 100,00% TOTALE GENERALE
voce 3.7 in R5
Elementi Percentuale
Costo
unitario
Incid. Totale
%
A
Voce di costo da
indagine di mercato
19,76 79,05%
B SPESE GENERALI 15% di A 2,96 11,86%
C TOTALE "A" +"B" 22,73 90,91%
D UTILE D'IMPRESA 10% di C 2,27 9,09%
25,00 100,00% TOTALE GENERALE
voce 5.1 in R5
Elementi Percentuale
Costo
unitario
Incid. Totale
%

COMUNE DI TARANTO
Progetto coordinato per il risanamento del quartiere Tamburi Bonifica Aree del Sottoprogetto n.4
Progetto esecutivo di bonifica dei suoli per annullare il rischio sanitario


Settembre 2013 R10 Rev. 1 Piano di Sicurezza e Coordinamento
- Pag. 1





Il presente Piano di Sicurezza e Coordinamento costituito dai seguenti documenti:

Relazione
Stima dei Costi
Analisi e Valutazione dei Rischi
Diagramma di Gantt
Layout di Cantiere
Protocollo ISPRA-INAIL (ex-ISPESL) per la valutazione del rischio associato
allinalazione di vapori e polveri, in ambienti aperti e confinati nei siti di
bonifica.

COMUNE DI TARANTO
Progetto coordinato per il risanamento del quartiere Tamburi Bonifica Aree del Sottoprogetto n.4
Progetto esecutivo di bonifica dei suoli per annullare il rischio sanitario


Settembre 2013 R10 Rev. 1 Piano di Sicurezza e Coordinamento
- Pag. 2














RELAZIONE

COMUNE DI TARANTO
Progetto coordinato per il risanamento del quartiere Tamburi Bonifica Aree del Sottoprogetto n.4
Progetto esecutivo di bonifica dei suoli per annullare il rischio sanitario


Settembre 2013 R10 Rev. 1 Piano di Sicurezza e Coordinamento
- Pag. 3

INDICE RELAZIONE
Lavoro................................................................................................................................ pag. 5
Committenti ........................................................................................................................ pag. 5
Responsabili ........................................................................................................................ pag. 6
Imprese.............................................................................................................................. pag. 6
Documentazione.................................................................................................................. pag. 7
Descrizione del contesto in cui collocata l'area del cantiere ................................................... pag. 12
Descrizione sintetica dell'intervento di bonifica........................................................................ pag. 13
Rischio chimico definizione e valutazione............................................................................. pag. 19
Area del cantiere.................................................................................................................. pag. 23
Caratteristiche area del cantiere............................................................................................ pag. 23
Fattori esterni che comportano rischi per il cantiere................................................................ pag. 24
Rischi che le lavorazioni di cantiere comportano per l'area circostante...................................... pag. 24
Organizzazione del cantiere .................................................................................................. pag. 27
Descrizione caratteristiche idrogeologiche.............................................................................. pag. 33
Segnaletica generale prevista nel cantiere.............................................................................. pag. 34
Lavorazioni e loro interferenze............................................................................................. pag. 35
Allestimento e smobilizzo cantiere per la tensostruttura..................................................... pag. 36
Realizzazione della recinzione e degli accessi al cantiere................................................ pag. 36
Allestimento di servizi igienico-assistenziali del cantiere................................................. pag. 36
Realizzazione di impianto elettrico del cantiere.............................................................. pag. 37
Realizzazione di impianto di messa a terra del cantiere.................................................. pag. 38
Realizzazione di impianto idrico del cantiere.................................................................. pag. 38
Smobilizzo del cantiere ...............................................................................................pag. 39
Allestimento e smobilizzo cantiere per area di lavoro tipo................................................... pag. 40
Realizzazione della recinzione e degli accessi al cantiere................................................ pag. 40
Allestimento di servizi igienici del cantiere (cellula bagno chimico) .................................. pag. 40
Smobilizzo del cantiere ...............................................................................................pag. 41
Tensostruttura............................................................................................................... pag. 41
Montaggio di strutture orizzontali in acciaio .................................................................. pag. 42
Montaggio di strutture verticali in acciaio...................................................................... pag. 42
Opere di bonifica nelle aree di lavoro ............................................................................... pag. 43
Scavo di sbancamento................................................................................................ pag. 44
Scavo a sezione ristretta............................................................................................. pag. 45
Rinterro di scavo con ammendante compostato misto o terreno vegetale........................ pag. 46
Rischi individuati nelle lavorazioni e relative misure preventive e protettive. .............................. pag. 47
Attrezzature utilizzate nelle lavorazioni................................................................................... pag. 60
Macchine utilizzate nelle lavorazioni....................................................................................... pag. 66
Emissione sonora attrezzature e macchine............................................................................. pag. 77
Coordinamento delle lavorazioni e fasi ................................................................................... pag. 78
Coordinamento per uso comune............................................................................................pag. 80
Modalit organizzative della cooperazione.............................................................................. pag. 81
Organizzazione servizio di pronto soccorso, antincendio ed evacuazione lavoratori..................... pag. 82
Conclusioni generali ............................................................................................................. pag. 83

COMUNE DI TARANTO
Progetto coordinato per il risanamento del quartiere Tamburi Bonifica Aree del Sottoprogetto n.4
Progetto esecutivo di bonifica dei suoli per annullare il rischio sanitario


Settembre 2013 R10 Rev. 1 Piano di Sicurezza e Coordinamento
- Pag. 4


Il presente Piano di Sicurezza e Coordinamento fornisce un quadro generale di conoscenza in
merito alle misure da attuare per la salvaguardia della sicurezza e della salute dei lavoratori
all'interno del cantiere da attivare per la realizzazione degli interventi di bonifica dei suoli nelle aree
non pavimentate del Sottoprogetto 4 del Quartiere Tamburi di Taranto, cos come dettagliatamente
indicate nellelaborato grafico allegato Tav. 7 Layout di cantiere.
A tal fine seguendo le indicazioni fornite dalla normativa vigente stata svolta un'analisi,
individuazione e valutazione dei rischi concreti in riferimento all'area ed all'organizzazione del
cantiere, alle lavorazioni ed alle loro eventuali interferenze.
Il presente Piano potr inoltre essere soggetto ad aggiornamenti, durante l'esecuzione dei lavori,
da parte del Coordinatore in Fase di Esecuzione, che potr, tra l'altro, recepire eventuali proposte
di integrazione presentate dalle impresa operatrici che saranno impegnate nel cantiere di che
trattasi.

COMUNE DI TARANTO
Progetto coordinato per il risanamento del quartiere Tamburi Bonifica Aree del Sottoprogetto n.4
Progetto esecutivo di bonifica dei suoli per annullare il rischio sanitario


Settembre 2013 R10 Rev. 1 Piano di Sicurezza e Coordinamento
- Pag. 5


LAVORO

CARATTERISTICHE GENERALI DELL'OPERA:

Natura dell'Opera: Lavori per la bonifica dei suoli
OGGETTO: Progetto coordinato per il risanamento del quartiere Tamburi (Taranto)
Bonifica delle Aree del sottoprogetto n. 4 Progetto esecutivo di bonifica dei
suoli per annullare il rischio sanitario.

Importo presunto dei Lavori: 2.227.751,20 euro
Oneri per la Sicurezza: 162.009,16 euro
Numero imprese in cantiere: 2 (previsto)
Numero massimo di lavoratori: 5 (massimo presunto)
Entit presunta del lavoro: 400 uomini/ giorno

Data inizio lavori: __________
Data fine lavori (presunta): __________
Durata in giorni (presunta): 270


Dati del CANTIERE:
Indirizzo Quartiere Tamburi (vedansi Tav. 7 Layout di cantiere)
Citt: Taranto


COMMITTENTI


DATI COMMITTENTE:
Ragione sociale: Comune di Taranto Dirigente Direzione Ambiente e Qualit della Vita
Avv. Alessandro De Roma
Indirizzo: Piazzo Municipio, 1
Citt: Taranto
Telefono / Fax: _____________________ _________________________

nella Persona di:
Nome e Cognome: ____________________________ ____________________________
Qualifica: _____________________________
Indirizzo: ______________________________
Citt: ____________________________ (TA)
Telefono / Fax: __________________ _______________________
Partita IVA: ___________
Codice Fiscale: ________________









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Progetto esecutivo di bonifica dei suoli per annullare il rischio sanitario


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RESPONSABILI


Progettista e Coordinatore Sicurezza in fase di progettazione:
Nome e Cognome: Vincenzo La Gioia
Qualifica: Architetto
Indirizzo: Piazza Pertini (Paolo VI)
Citt: Taranto
CAP: 74100
Telefono / Fax: 099 4581553
Indirizzo e-mail: v.lagioia@comune .taranto.it
Codice Fiscale:
Partita IVA:
Data conferimento incarico:


Responsabile dei Lavori:
Nome e Cognome: Mario Romandini
Qualifica: Architetto


Direttore dei Lavori e Coordinatore Sicurezza in fase di esecuzione: (da definire)
Nome e Cognome: __________________
Qualifica: __________________
Indirizzo: ___________________
Citt: ______________________ (____________________)
CAP: __________________
Telefono / Fax: ______________________ ____________________________-
Indirizzo e-mail: __________________________
Codice Fiscale: ________________
Partita IVA: ___________
Data conferimento incarico: ___________


IMPRESE

DATI IMPRESA:
Impresa: Appaltatrice
Ragione sociale: _____________________________________
Datore di lavoro: ______________________________________
Indirizzo _______________________________________
CAP: ________________
Citt: _______________________________________ (_______________)
Telefono / Fax: ____________________________
________________________________
Indirizzo e-mail: ____________________________________
Codice Fiscale: ________________
Partita IVA: ___________
Posizione INPS: ______________________________
Posizione INAIL: ______________________________

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Cassa Edile: ___________________________
Categoria ISTAT: ___________________________
Registro Imprese (C.C.I.A.A.): ____________________________
Tipologia Lavori: Edile


DATI IMPRESA:
Impresa: Fornitrice servizi
Ragione sociale: _______________________________
Datore di lavoro: _______________________________
Indirizzo _______________________________
CAP: _____________________
Citt: _______________________________ (____________________)
Telefono / Fax: ___________________________ ____________________________
Indirizzo e-mail: _________________________________________
Codice Fiscale: ________________
Partita IVA: ___________
Posizione INPS: ______________________
Posizione INAIL: ________________________________
Cassa Edile: __________________________
Categoria ISTAT: ___________________________________
Registro Imprese (C.C.I.A.A.): ____________________________________________
Tipologia Lavori: ________________________________


DOCUMENTAZIONE

Telefoni ed indirizzi utili (da definire):

Polizia 113
Carabinieri 112
Pronto Soccorso 118
Vigili del fuoco 115
Polizia Municipale
Guardia Medica
ASL
ISPESL
Direzione Provinciale del lavoro
Acquedotto (segnalazione guasti) 800-735735
Elettricit (segnalazione guasti) 800-900800
Gas (segnalazione guasti) 800-992654
Telecom (segnalazione guasti) 187
Comune di Castellaneta (segreteria)

Progettista:
Coordinatore in fase di progetto:
Direttore dei lavori:
Coordinatori in fase di esecuzione:



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Si riporta di seguito lelenco della documentazione da custodire in cantiere; tale elenco potr
essere aggiornato prima dellinizio dei lavori in funzione di eventuali specifiche richieste che
potranno pervenire dagli Organi di controllo.

A cura del Committente:
Copia del piano di sicurezza e coordinamento, completo della individuazione, analisi e
valutazione dei rischi, crono programma dei lavori, planimetria della sicurezza di cantiere,
nonch stima dei relativi costi in relazione alle fasi lavorative;
Notifica preliminare, art. 99 del D.Lgs. 81/2008, che avr cura di farsi lasciare dal
Committente Copia del contratto di appalto.

A cura del Coordinatore per la Sicurezza in fase di Esecuzione dei Lavori:
Attestazione dei requisiti del coordinatore in fase di progettazione e del coordinatore in fase
di esecuzione dei lavori, di cui allart. 98 del D.Lgs. 81/2008.

A cura delle Impresa Appaltatrici:
Allo stato attuale non sono ancora state individuate le imprese esecutrici dei lavori.
Si precisa ad ogni buon conto che nel Piano Operativo di Sicurezza, che dovr essere predisposto
da ciascuna impresa operante nel cantiere, dovranno essere indicati, tra l'altro, i nominativi dei
soggetti responsabili, a diverso titolo, per la sicurezza e salute degli operai:
o Datore di Lavoro;
o Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS);
o Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (RSPP);
o Addetti alle Emergenze (Antincendio ed Evacuazione);
o Medico Competente.

Ogni impresa/lavoratore autonomo presente in cantiere dovr presentare la seguente
documentazione:
Piano operativo di sicurezza;
Certificato di iscrizione C.C.I.A.A., completo delle generalit (nascita e residenza) del legale
rappresentante della Ditta;
Certificato di iscrizione alla Cassa Edile;
Stralcio del libro matricola e libro paga/presenze;

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Denuncia INAIL inizio attivit e variazioni;
Documento Unico di Regolarit Contributiva (D.U.R.C.);
Dichiarazione del tipo di contratto applicato con i dipendenti;
Piano di valutazione dei rischi D.Lgs. 81/2008;
Designazione del Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione;
Adempimento dellobbligo formativo/informativo;
Nomina dei coordinatori dellemergenza ed elenco dei componenti;
Registro degli infortuni;
Nomina Medico Competente;
Registro visite mediche dipendenti ed elenco accertamenti sanitari periodici;
Copia dellinvio (entro trenta giorni della messa in servizio) allISPESL e allASL o allARPA
territorialmente competenti della dichiarazione di conformit rilasciata dallinstallatore
delleventuale impianto elettrico e di messa a terra e di protezione contro le scariche
atmosferiche, copia della richiesta delle verifiche periodiche biennali tramite lASL o
lARPA; copia della comunicazione della cessazione dellesercizio o delle modifiche
sostanziali eventualmente apportate allimpianto inviata agli stessi Enti;
Dichiarazione di conformit dell'impianto elettrico da parte dell'installatore;
Dichiarazione di conformit dei quadri elettrici da parte dell'installatore;
Denuncia degli apparecchi di sollevamento di portata superiore a kg 200, eventuali
richieste di verifiche successive inoltrate allASL, dopo un anno dallomologazione da parte
dellISPESL o dalla verifica precedente da parte dellASL;
Libretti degli apparecchi di sollevamento con portata superiore a 200 kg;
Schede delle verifiche trimestrali alle funi e catene, anche per gli apparecchi di portata
inferiore a kg 200;
Libretto d'uso e manutenzione delle macchine e attrezzature presenti sul cantiere;
Schede di manutenzione periodica delle macchine e attrezzature;
Dichiarazione di conformit delle macchine CE;
Copia dellautorizzazione ministeriale del ponteggio metallico, ovvero disegno esecutivo e
relazione di calcolo firmata da ingegnere o architetto se alto pi di 20 m, o rivestito con
elementi resistenti al vento, o realizzato non conformemente allo schema tipo previsto dal
fabbricante;
Libretto rilasciato dal costruttore del ponteggio, indicante i limiti di carico e le modalit di

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impiego;
Denuncia annuale concernente produzione, trasporto, stoccaggio dei rifiuti;
Registro di carico e scarico, vidimato dallUfficio del Registro;
Verbali di ispezioni effettuate dai funzionari degli enti di controllo che abbiano titolo in
materia di ispezioni dei cantieri (A.S.L., Ispettorato del lavoro, I.S.P.E.S.L., VV.F., ecc.).

In considerazione della particolare peculiarit che caratterizza il cantiere oggetto dei lavori, con
particolare riferimento alle molteplici zone di intervento dislocate in punti diversi del quartiere
Tamburi, i Datori di lavoro delle imprese appaltatrici, durante l'esecuzione dei lavori stessi
dovranno osservare le misure generali di tutela di cui all'articolo 15 del D.Lgs. 81/08 e dovranno
curare, ciascuno per la parte di competenza, in particolare:
a) il mantenimento del cantiere e delle diverse aree oggetto dei lavori in condizioni ordinate e
di soddisfacente salubrit;
b) la scelta dell'ubicazione dei posti di lavoro tenendo conto delle condizioni di accesso a tali
posti, definendo vie o zone di spostamento o di circolazione;
c) le condizioni di movimentazione dei vari materiali;
d) la manutenzione, il controllo prima dell'entrata in servizio e il controllo periodico degli
impianti e dei dispositivi al fine di eliminare i difetti che possono pregiudicare la sicurezza e
la salute dei lavoratori;
e) la delimitazione e l'allestimento delle zone di stoccaggio e di deposito dei vari materiali, in
particolare quando si tratta di materie e di sostanze pericolose;
f) l'adeguamento, in funzione dell'evoluzione del cantiere, della durata effettiva da attribuire ai
vari tipi di lavoro o fasi di lavoro;
g) la cooperazione tra datori di lavoro e lavoratori autonomi;
h) le interazioni con le attivit che avvengono sul luogo, all'interno o in prossimit del cantiere.

Il datore di lavoro dellimpresa affidataria vigila sulla sicurezza dei lavori affidati e sullapplicazione
delle disposizioni e delle prescrizioni del piano di sicurezza e coordinamento.

Gli obblighi derivanti dallarticolo 26 del D.Lgs. 81/08, fatte salve le disposizioni di cui allarticolo 96
del D.Lgs. 81/08 , comma 2, sono riferiti anche al datore di lavoro dellimpresa affidataria. Per la
verifica dellidoneit tecnico professionale si fa riferimento alle modalit di cui all ALLEGATO XVII
del D.Lgs. 81/08.

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Il datore di lavoro dellimpresa affidataria deve, inoltre:
a) coordinare gli interventi di cui agli articoli 95 e 96 del D.Lgs. 81/08;
b) verificare la congruenza dei piani operativi di sicurezza (POS) delle imprese esecutrici
rispetto al proprio, prima della trasmissione dei suddetti piani operativi di sicurezza al
coordinatore per lesecuzione.
Gli eventuali lavoratori autonomi, se ammessi dal Responsabile dei Lavori e dal Coordinatore in
Fase di Esecuzione, potranno esercitare la propria attivit nei cantieri, fermo restando gli obblighi
di cui al presente decreto legislativo, si adeguano alle indicazioni fornite dal coordinatore per
l'esecuzione dei lavori, ai fini della sicurezza.



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DESCRIZIONE DEL CONTESTO IN CUI
COLLOCATA L'AREA DEL CANTIERE
(punto 2.1.2, lettera a, punto 2, Allegato XV del D.Lgs. 81/2008)

Larea oggetto dei lavori di bonifica del suolo, avente estensione di circa 78 ettari, ubicata nella
parte nord occidentale della citt di Taranto a ridosso del seno occidentale del mar piccolo ed ha
destinazione d'uso residenziale.
Larea oggetto dellintervento, per la quale stato redatto il progetto esecutivo di bonifica dei suoli,
sita nel Comune di Taranto al Quartiere Tamburi. Pi precisamente essa ubicata nella parte
nord-occidentale dello stesso Comune, fra il polo industriale siderurgico ILVA e il Mar Piccolo, alle
coordinate geografiche 40 29 N e 17 13 E, e si estende su di una superficie, come gi detto
sopra, di circa 78 ha (vedansi foto sotto riportata).


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DESCRIZIONE SINTETICA DELL'INTERVENTO
DI BONIFICA
(punto 2.1.2, lettera a, punto 3, Allegato XV del D.Lgs. 81/2008)

Il presente PSC viene redatto come elaborato progettuale allegato agli ulteriori elaborati scritto-
grafici sostanzianti il progetto esecutivo per i lavori di bonifica del suolo dellarea individuata dal
Sottoprogetto n. 4 nel Progetto Coordinato per il Risanamento del Quartiere Tamburi situata nel
Comune di Taranto, e meglio rappresentata nella immagine sotto riportata; si specifica che le aree
a verde sulle quali saranno effettuati gli interventi di bonifica, meglio descritti di seguito, sono
quelle indicate nelle campiture.







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Al fine di fornire ogni informazione e/o elemento ritenuto necessario ma anche soltanto utile, e
capace di fornire una piena contezza conoscitiva dellarea oggetto dellintervento di bonifica cos
da ridurre i rischi derivanti delle lavorazioni previste, si riporta di seguito una sintetica descrizione
delle attivit svolte e propedeutiche alla redazione del progetto di che trattasi.

Alla luce dei risultati dellAnalisi di Rischio sito specifica, il progetto prevede la rimozione del
terreno contaminato superficiale (primi 30 cm), al fine di annullare in maniera certa i percorsi di
esposizione che hanno evidenziato criticit in relazione al rischio sanitario cancerogeno e tossico,
ovvero contatto dermico e ingestione accidentale di suolo.
Poich i composti per i quali il suolo superficiale e profondo risultato contaminato non sono
volatili, lintervento in oggetto, seppure concentrato nelle prime decine di centimetri di suolo
superficiale, annuller del tutto il rischio sanitario associato alla contaminazione presente nel sito.

Sulla base delle CSR individuate dalla AdR si sono definiti i seguenti obiettivi di bonifica sito-
specifici per la matrice suolo, riportati nella Tabella 22 della Relazione Tecnica Descrittiva (R1) del
Progetto Esecutivo:

CSC
DLgs 152/06 All 5 Parte IV
Tab 1 col. A
mg/kg
CSR Obiettivi di bonifica
mg/kg
Benzo(a)pirene 0,1 0,038
PCB 0,06 0,122
Piombo 10 10
Antimonio 100 100


Lintervento di bonifica dei suoli oggetto del presente progetto riguarder le seguenti aree:
quelle in cui vi Rischio Cancerogeno non accettabile per la presenza di Benzo(a)pirene in
concentrazione superiore alla CSR;
quelle in cui vi Rischio Tossico e Cancerogeno per la presenza di PCB in concentrazione

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superiore alla CSR;
quella in cui vi Rischio Tossico per la presenza di Piombo o Antimonio in concentrazioni
superiori alle CSR;
quelle in cui lanalisi del vicinato indica che la maggior parte (almeno la met pi uno) dei
poligoni adiacenti contaminato;
quelle in cui in cui vi sono degli hot spot di contaminazione da PCDD/F (superamenti delle
CSC).
La individuazione delle aree da bonificare riportata nella Tavola 4 del Progetto Esecutivo.
Per definire nel dettaglio le effettive aree di intervento, ed i relativi quantitativi di terreno da
rimuovere, allinterno di ogni area da bonificare sono state perimetrate le aree verdi (aiuole,
terreni incolti ecc.) che sono state loggetto delle attivit di caratterizzazione in quanto matrice
ambientale suolo. Lintervento complessivo teso infatti alla rimozione dei primi 30 cm di suolo
superficiale in tutte le aree scoperte, non pavimentate, ricadenti nei poligoni contaminati. La
perimetrazione delle aree di intervento riportata nella Tavola 5 del Progetto Esecutivo.
Tutte le aree pavimentate ricadenti allinterno degli ambiti perimetrati e tutte le aree esterne a tali
ambiti non saranno oggetto di intervento di bonifica.
Complessivamente le aree verdi oggetto di intervento hanno una estensione pari a ca. 36.400 mq.
Considerando la prevista profondit di scavo di 0,30 metri (quota parte del suolo superficiale) si
stima la rimozione di ca. 10.900 mc di suolo contaminato.
Considerando poi un peso specifico medio del terreno pari a 1,7 ton/m3, i volumi da rimuovere
sviluppano un quantitativo pari a ca. 18.500 ton.

Lubicazione del sito oggetto di intervento (area residenziale densamente popolata) comporta una
particolare attenzione per gli aspetti di possibile impatto sullambiente circostante, sui lavoratori e
sulla popolazione residente. Lobiettivo quello di limitare al minimo la diffusione atmosferica di
composti dannosi per la salute (polveri contaminate derivanti dalle operazioni di bonifica) in fase di
esecuzione dei lavori.
In considerazione della variabilit delle dimensioni delle aree di intervento, ai fini delle attivit da
svolgere si far riferimento ad aree di lavoro di dimensioni pari a ca. 1.000 mq (forma quadrata di
lato ca. 32 m) . Si proceder allaccorpamento di aree di intervento pi piccole se adiacenti o
prossime e, viceversa, in caso di aree di intervento con superficie maggiore di 1.000 mq, le stesse
saranno suddivise in pi aree di lavoro.
Le attivit da svolgere in ogni area di lavoro consisteranno in:

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1. Allestimento cantiere allinterno dellarea dedicata.
2. Predisposizione di recinzione perimetrale di sicurezza dellarea.
3. Posizionamento di n.1 macchina nebulizzatrice (fog cannon) ad un vertice dellarea di
lavoro necessaria alla nebulizzazione di acqua per evitare la propagazione di polveri verso
lesterno.
4. Posizionamento di n.1 sistema di monitoraggio in tempo reale delle polveri in atmosfera
(completo di stazione meteorologica) allesterno dellarea di lavoro nelle immediate
vicinanze della recinzione, in maniera da monitorare eventuali dispersioni di polveri nella
direzione prevalente del vento.
5. Rilievo planoaltimetrico pre-intervento dellarea di lavoro, previo eventuale
decespugliamento, con definizione delle quote originarie del piano campagna e
perimetrazione di dettaglio.
6. Scavo e rimozione di 30 cm di suolo superficiale contaminato.
7. Trasporto dei terreni rimossi nellarea confinata di stoccaggio per la loro caratterizzazione
ai fini del successivo smaltimento/recupero.
8. Rilievo planoaltimetrico intermedio dellarea di lavoro per verificare la rimozione di effettivi
0,3 m di terreno per lintera estensione dellarea.
9. Rinterro con uno strato di fondo di 3 cm di pietrisco e uno strato di 27 cm di ammendante
compostato misto o terreno vegetale.
10. Rilievo planoaltimetrico post-intervento dellarea di lavoro, con verifica dei volumi di
compost/terreno utilizzati e del ripristino delloriginario livello di piano campagna.

Come detto, la riduzione di emissioni di polveri durante le operazioni di scavo e rimozione dei
terreni sar effettuata mediante utilizzo di una macchina nebulizzatrice. Queste apparecchiature
sono in uso sia per labbattimento delle polveri che per prevenirne la diffusione in atmosfera,
inumidendo le particelle volatili prima che si liberino durante la movimentazione del materiale
polverulento. Il funzionamento avviene mediante ventola soffiante che emette un flusso bifase o
trifase (acqua/aria/tensioattivo) da ugelli nebulizzatori. La gittata nominale va da 30 fino a 250
metri dal punto di lancio. Dal punto di vista ambientale leffetto di abbattimento di polveri con
lutilizzo di nebulizzatori diffuso, costante, mirato, calibrato perfettamente sulle esigenze del
cantiere e sulle particelle da abbattere. Lutilizzo di ugelli di dimensioni opportune, che consentono
la migliore nebulizzazione dellacqua e la possibilit di intervenire sulla portata dacqua emessa,
permette di evitare di bagnare eccessivamente i suoli con formazione di fango e variazione del

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peso dei terreni da rimuovere. Il sistema, solitamente brandeggiante pu coprire i 360,
completamente autonomo rispetto a infrastrutture di servizio esterne e pu essere carrellabile oltre
che facilmente trasportabile. Il consumo di acqua rende necessaria la presenza di riserva idrica a
mezzo autobotte.

Una volta terminate le operazioni preliminari di sistemazione e di rilievo dellarea, potranno iniziare
le attivit di scavo e rimozione dei terreni. Allo scopo saranno impiegati idonei mezzi di piccola
taglia (in ragione delle basse profondit da scavare) quali ad esempio pala gommata, escavatore,
caricatore, bobcat. Eventuali piccoli cespugli, piante, erbacce saranno rimossi insieme ai terreni
per il loro smaltimento. Saranno salvaguardati gli alberi ad alto fusto presenti nelle aree, in quanto
non oggetto di intervento.

Al fine di salvaguardare la popolazione residente dalle emissioni diffuse di polveri, durante le
attivit di scavo e rimozione dei terreni dovr essere in funzione la centralina di monitoraggio
polveri del tipo OPC (Optical Particle Counter), in grado di rilevare e quantificare in tempo reale la
concentrazione del particolato diffuso in atmosfera. In caso di superamento della concentrazione di
50 g/Nm3 di PM10, da intendersi come valore incrementale massimo rispetto al valore di fondo
da misurarsi prima delle attivit su ogni area di lavoro, in accordo con la Direzione Lavori, saranno
sospese le attivit di movimentazione dei terreni.

Al termine delle operazioni di scavo i terreni rimossi saranno caricati in piccoli automezzi dotati di
cassone ribaltabile e trasportati in sicurezza (copertura dei cassoni con telone) verso larea
confinata destinata alle operazioni di stoccaggio, caratterizzazione e movimentazione. Tutti i mezzi
saranno opportunamente ripuliti da eventuali residui di suolo prima di avviarsi verso larea di
stoccaggio, al fine di prevenire fenomeni di contaminazione diffusa.

A seguito delle operazioni di scavo, tutte le aree interessate dallintervento di bonifica saranno
ripristinate con rinterro di uno strato di fondo di 3 cm di pietrisco e uno strato di 27 cm di
ammendante compostato misto conforme a quanto previsto dal Decreto Legislativo 29 aprile 2010,
n. 75, in alternativa, di terreno vegetale.

Lorganizzazione del lavoro cos come descritto, oltre a contribuire alle necessarie condizioni di
sicurezza igienico sanitaria dei lavoratori (che opereranno tutti con i dispositivi di protezione

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individuali previsti dalla normativa vigente), consentir di ridurre al minimo gli impatti delle attivit di
movimentazione terreni sulla popolazione residente nelle immediate vicinanze del cantiere.
Lapposita cartellonistica di cantiere riporter le indicazioni previste dalla normativa vigente, sia dal
punto di vista tecnico-amministrativo che delle norme di sicurezza.

Al fine di limitare al minimo le operazioni con potenziale dispersione di polveri in atmosfera sar
predisposta idonea area confinata, isolata dallambiente esterno utilizzando una tensostruttura
movibile, da rimuovere al termine dellintervento di bonifica del sito. Larea confinata sar allocata
in zona gi pavimentata, cos come mostrato nelle Tavole 6 e 7 del Progetto Esecutivo.
La tensostruttura sar modulare e componibile delle dimensioni in pianta 40x40 metri per 7 metri di
altezza complessiva nel punto pi alto, realizzata con teli in PVC e struttura portante in acciaio.
Sar chiusa su tre lati e dotata di apertura (portoncino 4x4 metri in gomma o PE ad alta densit
apribile e richiudibile automaticamente) per l'accesso dei mezzi sul quarto lato. Avr inoltre 4
finestre lungo i lati per il posizionamento delle bocche di presa delle apparecchiature di aspirazione
dell'aria.
Al fine di prevenire eventuali rilasci nel suolo/sottosuolo di inquinanti derivanti dallo stoccaggio di
tali terreni nellarea pavimentata destinata ad ospitare la tensostruttura confinata, la stessa sar
impermeabilizzata mediante idoneo telo in HDPE protetto da lastre metalliche per evitare
lacerazioni del telo stesso durante la movimentazione dei terreni.

Gli automezzi provenienti dalle aree interessate dagli scavi si dirigeranno allinterno dellarea
confinata dove scaricheranno il terreno rimosso.
A seguito delle operazioni di caratterizzazione del terreno, una pala gommata provveder a
caricare gli automezzi ad elevata capacit che trasporteranno i terreni rimossi verso idonei impianti
finali di smaltimento e/o recupero alluopo autorizzati.
Prima di avviarsi verso gli impianti di smaltimento e/o recupero finali, alluscita della struttura
confinata ogni automezzo dovr obbligatoriamente transitare attraverso unarea di
decontaminazione, appositamente realizzata in situ, la cui gestione dovr prevedere il corretto
smaltimento delle acque e degli eventuali fanghi prodotti a seguito delle operazioni di lavaggio
ruote.

Le aree di sosta dei lavoratori per pasti e riposi dovranno essere protette rispetto alle aree di
intervento per evitare esposizioni ai terreni contaminati.

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RISCHIO CHIMICO DEFINIZIONE E VALUTAZIONE

Con lemanazione del DLgs 25/2002 e s.m.i. viene recepita nel nostro ordinamento legislativo la
direttiva 98/24/CE relativa alla protezione della salute e della sicurezza dei lavoratori contro i rischi
derivanti da agenti chimici durante il lavoro.
Nella definizione di agente chimico si intende qualsiasi cosa, sia esso sostanza o preparato di
natura chimica, che rappresenta un pericolo per il lavoratore.
La produzione, la manipolazione e lo stoccaggio di sostanze chimiche comportano una serie di
rischi potenziali da esposizione che possiamo definire rischio chimico. Possiamo distinguerli in due
grandi campi, che spesso sono contemporaneamente presenti nei luoghi di lavoro:
rischi per la sicurezza e rischi acuti: esplosione, incendio, ustioni chimiche, lesioni oculari
da contatto, avvelenamento, asfissia
rischi per la salute dovuti all'esposizione cronica a sostanze tossiche o nocive: malattie
professionali quali per esempio silicosi, bronchite cronica, tumori.
Nella valutazione del rischio a cui sono soggetti i lavoratori, bisogna tener presente tutte le attivit
connesse allintervento di bonifica, come la manipolazione, la movimentazione, il trasporto di
terreni contaminati che possono determinare una particolare esposizione per certi lavoratori.

Devono essere tenuti in considerazione ed in ordine di priorit i seguenti parametri:
le propriet pericolose dell'agente chimico: cio le indicazioni riportate nelle schede di
sicurezza e nelle etichette delle sostanze e dei preparati classificati come pericolosi ai
sensi dei D.Lgs 52/97 e 285/98. In particolare sono da ricercare le indicazioni come le frasi
di rischio e la simbologia connessa alle propriet dell'agente chimico come la tossicit,
l'infiammabilit, ecc.
le informazioni sulla salute e sicurezza: anche in questo caso si tratta di osservare le
etichette e le schede di sicurezza dell'agente chimico
il livello, il tipo e la durata dell'esposizione: ai fini della valutazione non da sottovalutare
per quanto tempo e a che intensit il lavoratore sia esposto all'agente chimico, tenendo
presente soprattutto sotto quale forma l'agente manifesta la sua pericolosit (per
inalazione, per contatto o per ingestione)
le circostanze in cui viene svolta l'attivit che determina esposizione all'agente chimico: ad
esempio la quantit di agente chimico presente e le caratteristiche dell'ambiente di lavoro

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i valori limite di esposizione professionale o i valori limite biologici: si tratta perci di
identificare con esattezza l'effettiva pericolosit dell'agente chimico in questione
gli effetti delle misure preventive adottate e da adottare.

La valutazione del rischio chimico segue il percorso classico della valutazione generale dei rischi:
ricostruzione delle singole operazioni lavorative che vengono svolte;
analisi delle condizioni operative in cui si svolge lattivit;
identificazione delle fasi che comportano una esposizione a sostanze chimiche (definire
quali e le loro caratteristiche)
descrizione dell'ambiente (volumetria, configurazione degli spazi, ecc.)
identificazione delle persone esposte o potenzialmente esposte
identificazione delle zone in cui si opera e del tempo di permanenza nelle singole posizioni
di lavoro
monitoraggio dell'esposizione alle sostanze.

Gli operatori che sono esposti agli agenti chimici sono coloro che partecipano agli interventi di
scavo, rimozione e campionamento dei terreni:
o operatori preposti a manovrare i mezzi meccanici
o personale tecnico incaricato di supervisionare le attivit e di campionare il terreno.

Gli agenti chimici che vengono considerati per la valutazione del rischio sono quelli che, sulla base
delle analisi chimiche eseguite sui terreni e sulla base dellattivit pregressa che ha avuto luogo in
sito, possono essere rilevati durante le operazioni di bonifica. In particolare, verranno esaminate
solo le sostanze che, in seguito ad analisi chimiche di laboratorio sulle matrici caratterizzate,
hanno presentato concentrazioni superiori ai limiti previsti dalla normativa vigente.

Per la valutazione del rischio chimico che ai sensi del DLgs 25/2002 e s.m.i. dovr essere redatta
dal datore di lavoro delle diverse imprese coinvolte, si propone di adottare la proposta del
Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali (Comitato consultivo per la determinazione e
laggiornamento dei valori limite di esposizione professionale e dei valori limite biologici relativi agli
agenti chimici ex. Art. 72 terdecies del DLgs 25/2002) attraverso la determinazione del rischio
moderato, che prevede di confrontare i valori di esposizione sito specifici con i valori limite di
esposizione (TLV) secondo la classificazione ACGIH (American Conference of Governmental

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Industrial Hygienists). Si considera il rischio moderato se lesposizione risulta inferiore al TLV di
riferimento per ogni composto analizzato.
LACGIH prevede due categorie di Valori Limite di Esposizione TLV:
1. TLV-TWA (Valore Limite di Esposizione - Media Ponderata nel Tempo): concentrazione
media ponderata nel tempo, su una giornata lavorativa convenzionale di 8 ore e su 40 ore
lavorative settimanali, alla quale quasi tutti i lavoratori possono essere ripetutamente
esposti, giorno dopo giorno, senza effetti negativi;
2. TLV-STEL (Valore Limite di Esposizione - Limite per Breve Tempo di Esposizione): ovvero
la concentrazione alla quale i lavoratori possono essere esposti continuativamente per
breve periodo di tempo purch il TLV-TWA giornaliero non venga superato, senza che
insorgano: 1) irritazione; 2) danno cronico o irreversibile del tessuto; 3) riduzione dello stato
di vigilanza di grado sufficiente ad accrescere le probabilit di infortuni od influire sulle
capacit di mettersi in salvo o ridurre materialmente lefficienza lavorativa.

Si proceder al monitoraggio delle Polveri Totali Sospese (PTS) mediante utilizzo di campionatori
personali di particolato PTS da far indossare ai due operatori (addetto all'escavatore e addetto
all'automezzo di carico del terreno) un giorno a settimana durante la movimentazione dei terreni,
per tutta la durata dell'intervento (9 mesi).
Si ricorda che il limite generico di PTS aerodisperse per la protezione della salute dei lavoratori
(TLV-TWA) fissato in 10 mg/mc ed esso sar preso a riferimento per valutare la salubrit del
luogo in corso dopera.
Come richiesto da ARPA Puglia, oltre al valore di concentrazione di PTS, mediante analisi di
speciazione chimica, si misurer la concentrazione di Benzo(a)Pirene, pur non risultando definito il
TLV-TWA per il parametro B(a)P.

Relativamente alle misure di sicurezza per la salute della popolazione e dei lavoratori verranno
attentamente considerate le seguenti:
o misure per labbattimento delle polveri: saranno effettuate attraverso lutilizzo dei fog
cannon (vd. R1); si prevede lesecuzione del monitoraggio delle polveri PM10 durante i
lavori con il sistema OPC descritto in R1, al fine di monitorare eventuali dispersioni di
polveri in atmosfera e verificare lefficacia delle misure adottate
o misure per la salvaguardia da agenti chimici
o misure per il contenimento dei rumori: saranno effettuate attraverso lutilizzo di macchine e

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impianti rigorosamente a norma; si prevede lesecuzione (a carico dellAppaltatore) del
rilevamento acustico durante i lavori al fine di verificare lefficacia delle misure adottate o
suggerirne eventuali modifiche o integrazioni
o misure per il contenimento delle emissioni inquinanti: saranno effettuate attraverso lutilizzo
di macchine e impianti rigorosamente a norma dal punto di vista delle emissioni degli
scarichi, mentre le eventuali contaminazioni da inquinanti contenuti nei terreni saranno
impedite dalle operazioni preventive di lavaggio dei pneumatici e dei cingoli di tutti i mezzi
da effettuare in ingresso ed in uscita dallarea confinata.
Tutti i lavoratori presenti nellarea saranno dotati di appositi Dispositivi di Protezione Individuale
(DPI), cos come di seguito specificati.

Dovranno essere adottati i seguenti standard:
i pericoli, gli scavi, gli accessi e le fughe saranno delimitati e segnalati con apposita
cartellonistica di cantiere
per gli addetti saranno approntati percorsi sicuri, ove possibile, separati da quelli dei mezzi
meccanici
la movimentazione di carico e scarico dei terreni contaminati dovr essere effettuata con
macchinari a norma che garantiscano la salute e la salubrit dei lavoratori
sar sempre impedito laccesso di estranei alle aree di lavoro.

Nella valutazione del rischio chimico il Datore di lavoro dovr fare esplicito riferimento, anche nella
redazione del Piano Operativo di Sicurezza, ai contenuti e delle indicazioni riportate nel documento
avente titolo Protocollo ISPRA-INAIL (ex-ISPESL) per la valutazione del rischio associato
allinalazione di vapori e polveri, in ambienti aperti e confinati nei siti di bonifica (che si allega al
presente Piano), con particolare riferimento alle appendici B e C ed alla parte relativa alla
sicurezza dei lavoratori durante le fasi operative.



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AREA DEL CANTIERE
Individuazione, analisi e valutazione dei rischi
(punto 2.1.2, lettera c, Allegato XV del D.Lgs. 81/2008)
Scelte progettuali ed organizzative, procedure, misure preventive e protettive
(punto 2.1.2, lettera d, punto 1, Allegato XV del D.Lgs. 81/2008)

In questo raggruppamento sono state considerate le situazioni di pericolosit relative sia alle
caratteristiche dell'area su cui dovr essere installato il cantiere, sia al contesto all'interno del quale
esso stesso andr a collocarsi.

Secondo quanto richiesto dall' Allegato XV del D.Lgs. 81/2008 tale valutazione, riferita almeno agli
elementi di cui all'Allegato XV.2, dovr riguardare i seguenti aspetti:
Caratteristiche area del cantiere, [D.Lgs. 81/2008, Allegato XV, punto 2.1.2, lett. c) e d) punto 1 -
punto 2.2.1, lett. a)];
Fattori esterni che comportano rischi per il cantiere, [D.Lgs. 81/2008, Allegato XV, punto 2.1.2,
lett. c) e d) punto 1 - punto 2.2.1, lett. b)];
Rischi che le lavorazioni di cantiere comportano per l'area circostante, [D.Lgs. 81/2008, Allegato
XV, punto 2.1.2, lett. c) e d) punto 1 - punto 2.2.1, lett. c)].


CARATTERISTICHE AREA DEL CANTIERE

Gli interventi di bonifica e ripristino ambientale dei suoli ricadono, come gi detto sopra, in unarea
avente estensione pari a circa 78 ettari; tale area, del quartiere Tamburi, ubicata nella parte nord
occidentale della citt di Taranto a ridosso del seno occidentale del mar piccolo ed ha destinazione
d'uso residenziale. Appare opportuno specificare ulteriormente che le aree che saranno
effettivamente oggetto di rimozione di materiale contaminato, e che quindi costituiranno a tutti gli
effetti le aree del cantiere a cui si riferisce il presente piano, si estendono su una superficie
complessiva pari a circa 36.400 mq, meglio rappresentate nella Tav. 7 Layout di cantiere.






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FATTORI ESTERNI CHE COMPORTANO RISCHI PER
IL CANTIERE

Da un primo esame a vista non si rilevano, nell'area di intervento, elementi o fattori capaci di
produrre rischi e/o condizioni di pericolo per il cantiere.
Una potenziale condizione di pericolo, per le attivit di cantiere, potr essere prodotta dal traffico
veicolare che attraversa le strade prospicienti le aree oggetto degli interventi.
A tal proposito massima attenzione dovr essere posta durante le fasi di lavorazione per ridurre al
minimo eventuali rischi di investimento degli operai da parte dei mezzi in transito nel'area; in tal
senso dovranno essere adottati ed opportunamente utilizzati idonei dispositivi di prevenzione e
protezione come i cartelli e segnali temporanei stradali da mettere in opera secondo le indicazioni
che di volta in volta potranno essere concordate con i competenti Uffici tecnici del Comune di
Taranto.



RISCHI CHE LE LAVORAZIONI DI CANTIERE
COMPORTANO PER L'AREA CIRCOSTANTE

Lubicazione del sito oggetto di intervento (area residenziale densamente popolata) comporta una
particolare attenzione del progetto per gli aspetti di possibile impatto sullambiente circostante.

Lobiettivo quello di limitare al minimo la diffusione atmosferica di composti dannosi per la salute
(polveri contaminate derivanti dalle operazioni di bonifica).

In ragione di tale obiettivo ed in considerazione della notevole variabilit spaziale delle aree di
lavoro e della presenza in alcune aree a verde di alberi di alto fusto, le fasi lavorative previste per
lintervento di bonifica saranno cos eseguite:
1. rilievo planoaltimetrico di dettaglio di ciascuna delle aree verdi oggetto dei lavori;
2. predisposizione di barrieramento laterale chiuso di altezza minima 2 metri, completo di
cancello di accesso, su tutto il perimetro dellarea oggetto di intervento (area di lavoro);
qualora larea avr una superficie maggiore di 1.000 mq, la stessa potr essere suddivisa
in pi sotto-aree;
3. allestimento cantiere allinterno della area di lavoro;

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4. posizionamento di fog cannon, con rotazione fino a 360, da posizionare allinterno
dellarea di lavoro, necessario alla nebulizzazione di acqua per evitare la propagazione di
polveri verso lesterno;
5. posizionamento del sistema di monitoraggio in tempo reale delle polveri in atmosfera
(completo di stazione meteorologica) allesterno dellarea di lavoro nelle immediate
vicinanze del barrieramento, in maniera da monitorare eventuali dispersioni di polveri.

Al fine di ridurre al minimo il rischio di diffusione in atmosfera dei composti polverosi durante le
lavorazioni, saranno quindi impiegate delle macchine nebulizzatrici (anche note nella letteratura
internazionale come fog cannons). Tali sistemi sono utili per risolvere il problema delle polveri in
aree aperte e vaste che implichi la movimentazione di materiale sfuso o sciolto per la soppressione
delle polveri volatili. Queste apparecchiature consentono labbattimento delle polveri cos da
prevenirne la diffusione in atmosfera, inumidendo le particelle volatili prima che si liberino nella
movimentazione dei terreni.

Il funzionamento di tale sistema di abbattimento con nebulizzatori avviene mediante ventola
soffiante che emette un flusso bifase o trifase (acqua/aria/tensioattivo) prodotto da ugelli
nebulizzatori posti ai margini interni del cantiere. La gittata nominale va da 30 fino a 250 metri dal
punto di lancio. Dal punto di vista ambientale leffetto di abbattimento di polveri con lutilizzo di
nebulizzatori diffuso, costante, mirato, calibrato perfettamente sulle esigenze del cantiere e sulle
particelle da abbattere. Lutilizzo di ugelli di dimensioni opportune che consentono la migliore
nebulizzazione dellacqua e la possibilit di intervenire sulla portata dacqua emessa, permette di
evitare di bagnare eccessivamente i suoli con formazione di fango e variazione del peso dei terreni
da rimuovere. Il sistema, solitamente brandeggiante pu coprire i 360, completamente
autonomo rispetto a infrastrutture di servizio esterne e pu essere carrellabile oltre che facilmente
trasportabile; necessita di almeno 3 kW di potenza con una pressione di 2,5 bar e si adatta ad ogni
situazione di cantiere, anche temporaneo. Il consumo di acqua va da 45 a 650 l/min, pertanto sar
necessaria la presenza di riserva idrica a mezzo autobotte.

In tal modo, oltre a contribuire alle necessarie condizioni di sicurezza igienico sanitaria dei
lavoratori (che opereranno tutti con i dispositivi di protezione individuali previsti dalla normativa
vigente), si ridurranno al minimo gli impatti delle attivit di movimentazione terreni sulla
popolazione residente nelle immediate vicinanze del cantiere. Lapposita cartellonistica di cantiere

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riporter le indicazioni previste dalla normativa vigente, sia dal punto di vista tecnico-
amministrativo che delle norme di sicurezza.

Una volta terminate le operazioni preliminari di sistemazione dellarea, inizieranno le attivit di
rimozione del suolo superficiale.
Allo scopo saranno impiegati idonei mezzi di piccola taglia (in ragione delle basse profondit da
scavare) quali ad esempio pala gommata, escavatore, caricatore, bobcat.
Durante le operazioni di scavo si dovr porre la massima attenzione nel tenere separati i terreni di
scavo contaminati da quelli presunti puliti.
Tutte le operazioni dovranno essere interrotte in caso di elevata ventilazione in maniera da
salvaguardare la popolazione da eventuali polveri sollevate dalla movimentazione di suolo
contaminato.

In concomitanza delle operazioni di scavo e di rimozione dei terreni il Coordinatore della Sicurezza
in fase di Esecuzione, dovr, di concerto con lAmministrazione Comunale e con il Committente,
adottare misure preventive ed accorgimenti particolari come ad esempio deviare i flussi veicolari
verso percorsi alternativi a quelli ubicati in maniera prospiciente e/o limitrofa alle aree oggetto degli
interventi, obbligare per quanto possibile i residenti a mantenere le finestre chiuse per le ore di
esecuzione delle attivit lavorative, evitare di far giocare i bambini nelle strade e nelle zone poste
nelle vicinanze delle aree oggetto degli interventi.

Al termine delle operazioni di scavo i terreni saranno caricati in piccoli automezzi dotati di cassone
ribaltabile, ed al fine di eliminare ogni rischio di dispersione e/o caduta accidentale di terreno
contaminato sulle strade che saranno percorse dagli stessi mezzi, stato previsto il trasporto in
sicurezza mediante copertura con telone dei cassoni; i mezzi si dirigeranno verso larea confinata
destinata alle operazioni di stoccaggio e movimentazione dei suoli rimossi.

Al fine di prevenire fenomeni di contaminazione diffusa, si eviter che i mezzi destinati al trasporto
del materiale possano essere sporcati dal materiale da rimuovere, e che gli stessi possano
rilasciare sulle strade leventuale stesso materiale; si far in modo, pertanto, che gli stessi mezzi,
per quanto possibile, non dovranno mai sostare nelle aree oggetto di rimozione.

Al fine di limitare al minimo le operazioni con potenziale dispersione di polveri in atmosfera da

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effettuare nelle aree oggetto di intervento, stata, come gi detto sopra, predisposta una idonea
area confinata, isolata dallambiente esterno, mediante la installazione di una tensostruttura
movibile da rimuovere al termine delle lavorazioni di appalto.

Al fine di prevenire eventuali rilasci nel suolo/sottosuolo di inquinanti derivanti dallo stoccaggio di
tali terreni nellarea pavimentata destinata ad ospitare la tensostruttura confinata, la stessa sar
impermeabilizzata mediante idoneo telo in HDPE protetto da lastre metalliche per evitare
lacerazioni del telo stesso durante la movimentazione dei terreni.


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ORGANIZZAZIONE DEL CANTIERE
Individuazione, analisi e valutazione dei rischi
(punto 2.1.2, lettera c, Allegato XV del D.Lgs. 81/2008)
Scelte progettuali ed organizzative, procedure, misure preventive e protettive
(punto 2.1.2, lettera d, punto 2, Allegato XV del D.Lgs. 81/2008)


In questa sezione sono descritti ed analizzati i principali aspetti da considerare per
l'organizzazione del cantiere (situazioni di pericolosit e misure preventive).

Come gi accennato nelle sezioni precedenti, il cantiere oggetto degli interventi di bonifica
comprender delle aree di lavoro costituite dalle aree verdi, non pavimentate, come meglio
riportate negli elaborati grafici; tale condizione render opportuno organizzare un cantiere mobile
che dovr essere organizzato di volta in volta proprio nelle singole aree di lavoro. La
organizzazione del cantiere dovr prevedere principalmente la installazione in successione di
idonea recinzione della singola area di lavoro, la installazione delle apparecchiature necessarie
alla esecuzione delle lavorazioni (fog cannon e sistema di monitoraggio delle polveri), la
ubicazione di un bagno chimico di servizio per il personale addetto, una cassetta per il pronto
soccorso, la fornitura di idonei dispositivi di protezione individuale (come meglio esplicitato di
seguito).
Per quanto attiene alle aree di intervento, si specifica, come peraltro evidenziato nelle relazioni di
progetto, che tutte le aree a verde campite con tale colore ed indicate sia nellelaborato Layout di
cantiere sia nellelaborato di progetto planimetria generale aree di intervento dovranno essere
oggetto di attivit di rimozione/bonifica del suolo. Il numero complessivo di tali aree pari a 132. Il
Progettista, al solo fine di fornire una proposta di progetto lavorativa/esecutiva, ha ritenuto di
ipotizzare una suddivisione in un numero pari a quaranta aree di lavoro tipo di superficie pari
ciascuna a 1.000 mq che dovranno essere opportunamente recintate e che dovranno
comprendere tutte le n. 132 aree di intervento.
Lorganizzazione degli interventi di bonifica oggetto del presente Piano, ha previsto il
raggruppamento delle aree a verde (aree di intervento) oggetto di rimozione/bonifica del suolo in
comparti. I comparti, che sono stati indicati nella tavola Layout di cantiere allegata al presente
Piano, sono 10 (dieci) e, come detto, racchiudono le aree a verde oggetto di intervento che
risultano essere state opportunamente campite ed indicate nella stessa planimetria. La
numerazione dei comparti da 1 a 10, indica la sequenza cronologica di esecuzione degli interventi

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di bonifica che dovranno interessare, pertanto, per prima il comparto n.1, poi il comparto n. 2 e
cos via fino al comparto n. 10. La scelta di tale sequenza temporale degli interventi stata dettata
dal fatto che stata data assoluta precedenza ai comparti che includono al loro interno le aree
verdi di intervento delle scuole GABELLI, GIUSTI e VICO, ubicate nel Quartiere Tamburi, in quanto
oggetto di urgenti interventi di riqualificazione edilizia e di efficientamento energetico, il cui avvio
condizionato dalla conclusione degli interventi di bonifica delle aree verdi di relativa pertinenza.
Prima delallestimento del cantiere delle aree tipo ricadenti nello stesso comparto, il Direttore dei
Lavori, di concerto di il Coordinatore per la Sicurezza in Fase di Esecuzione, dovr comunicare
alla Polizia Municipale limminente avvio della cantierizzazione, cos da consentire alla stessa PM
linterdizione al traffico veicolare per la durata del cantiere e lindividuazione di percorsi alternativi.
A tal fine, sar cura della Amministrazione Comunale, nella persona del Responsabile del
Procedimento, dare comunicazione a residenti della zona ad esempio per tramite degli
Amministratori Condominiali.

Nella stima dei costi coerentemente alla proposta progettuale, si valutato il costo della fornitura
della recinzione necessaria per perimetrare le due aree di lavoro fisicamente separate, nelle quali
lImpresa, se lo riterr opportuno, potr svolgere contemporaneamente le diverse attivit
lavorative. Nella stessa stima stata, inoltre, computata lattivit di smontaggio e rimontaggio della
recinzione per larea tipo per un numero di volte pari a trentotto, a completamento delle quaranta
aree ipotizzate. Risulta chiaro che, qualora lappaltatore volesse, per diverse scelte organizzative
aziendali, modificare lipotesi proposta, potr lo stesso sottoporre la propria modifica/miglioria al
Direttore dei Lavori ed al Coordinatore per la Sicurezza in Fase di Esecuzione.

Il cantiere oggetto dei lavori sar costituito anche dallarea confinata su cui andr installata la
tensostruttura capace di ricevere il materiale rimosso dalle aree di lavoro; a servizio di tale
struttura, ma pi in generale dellintero cantiere prevista la installazione di idonei moduli
prefabbricati da utilizzare come ufficio per lImpresa e per la Direzione Lavori, serviti da bagni e
spogliatoi con docce cos da consentire, al termine delle ore di lavoro, al personale addetto alle
attivit lavorative, compresi quelle da effettuare nelle aree di lavoro, di effettuare i cambi degli
indumenti di lavoro.

Larea dedicata al cantiere dovr, quindi, essere opportunamente organizzata al fine di garantire
laccesso e la movimentazione dei lavoratori e delle materie senza che si ingeneri rischio per la

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salute e la sicurezza dei lavoratori. Tale organizzazione logistica dovr essere rispettata
pedissequamente da tutte le imprese operanti in cantiere.
In caso di condizioni climatiche avverse, quali: pioggia, forte vento, caldo torrido freddo rigido,
dovranno essere sospese:
tutte le lavorazioni che necessitino lausilio di opere provvisionali;
lutilizzo dei mezzi di sollevamento in caso di vento e pioggia;
tutte le attivit di scavo e movimentazione del materiale contaminato in caso di vento forte.

Al fine di prevenire rischi di infortunio per persone non addette ai lavori, i cancelli di ingresso alle
aree di cantiere dovranno essere aperti solo sotto stretta vigilanza di personale incaricato
dallimpresa esecutrice, detto preposto dovr sorvegliare ed inibire laccesso ai non addetti ai lavori
per tutto il tempo in cui i cancelli di ingresso resteranno aperti.
Limpresa esecutrice predisporr un libro giornale in cui chiunque acceda in cantiere dovr apporvi
i seguenti dati: nome e cognome, ditta di appartenenza, ruolo e/o qualifica ora di ingresso e ora di
uscita. Tale disposizione obbligatoria ed utile al fine di conoscere quali e quante persone siano
presenti in cantiere.

La valutazione sulle situazioni di pericolosit e misure preventive legate alla organizzazione del
cantiere, ha riguardato come richiesto dalla normativa vigente, i seguenti principali aspetti:
- modalit da seguire per la recinzione del cantiere, gli accessi e le segnalazioni;
- servizi igienico-assistenziali;
- viabilit principale di cantiere;
- impianti di alimentazione e reti principali di elettricit, acqua, gas ed energia di qualsiasi tipo;
- misure generali di protezione da adottare contro il rischio di caduta dall'alto;
- disposizioni per la consultazione dei rappresentanti per la sicurezza;
- disposizioni per il coordinamento dei Piani Operativi di Sicurezza;
- le eventuali modalit di accesso dei mezzi di fornitura dei materiali;
- la dislocazione delle zone di carico e scarico;
- le zone di deposito attrezzature e di stoccaggio materiali e dei rifiuti.






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Modalit da seguire per la recinzione del cantiere
L'area interessata dai lavori dovr essere delimitata con una recinzione, di altezza pari a 2mt.
Gli angoli sporgenti della recinzione, o di altre strutture di cantiere, dovranno essere dipinti per
tutta la loro altezza a strisce bianche e rosse trasversali. Nelle ore notturne, inoltre, l'ingombro
della recinzione andr evidenziato con apposite luci di colore rosso, alimentate in bassa tensione.
Le vie di accesso pedonali al cantiere dovranno essere differenziate da quelle carrabili, allo scopo
di ridurre i rischi derivanti dalla sovrapposizione delle due differenti viabilit, proprio in una zona a
particolare pericolosit, quale quella di accesso al cantiere. In particolare, una zona dell'area
occupata dal cantiere antistante l'ingresso pedonale, andr destinata a parcheggio riservato ai
lavoratori del cantiere.

Servizi igienico - assistenziali
I servizi igienico - assistenziali previsti nel presente cantiere sono baraccamenti, nei quali le
maestranze potranno usufruire di servizi igienici, per lavarsi, per ricambio vestiti.
I servizi igienico - assistenziali dovranno fornire ai lavoratori ci che serve ad una normale vita
sociale al di l della giornata lavorativa, ed in particolare una zona nel quale essi possano trovare
anche un angolo cottura qualora il cibo non venga fornito dall'esterno.
I servizi sanitari sono definiti dalle attrezzature e dai locali necessari all'attivit di pronto soccorso
in cantiere: cassetta di pronto soccorso, pacchetto di medicazione, camera di medicazione.
La presenza di attrezzature, di locali e di personale sanitario nel cantiere sono indispensabili per
prestare le prime immediate cure ai lavoratori feriti o colpiti da malore improvviso.
Per quanto attiene alle aree di lavoro sar messo a disposizione un bagno chimico a servizio degli
operatori stessi.


Viabilit principale di cantiere
Al termine della recinzione del cantiere, ci vale con particolare riferimento allarea fissa della
tensostruttura, dovr provvedersi alla definizione dei percorsi carrabili e pedonali, limitando, per
quanto consentito dalle specifiche lavorazioni da eseguire, il numero di intersezioni tra i due livelli
di viabilit. Nel tracciamento dei percorsi carrabili, si dovr considerare una larghezza tale da
consentire un franco non minore di 70 centimetri almeno da un lato, oltre la sagoma di ingombro
del veicolo; qualora il franco venga limitato ad un solo lato per tratti lunghi, devono essere
realizzate piazzole o nicchie di rifugio ad intervalli non superiori a m 20 lungo l'altro lato.

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Inoltre dovranno essere rispettati i vincoli derivanti dalla presenza di condutture e/o di linee aeree
presenti nell'area di cantiere.

Impianti elettrico, dell'acqua, del gas, ecc.
Nel cantiere sar necessaria la presenza di alcuni tipi di impianti, essenziali per il funzionamento
del cantiere stesso. A tal riguardo andranno eseguiti secondo la corretta regola dell'arte e nel
rispetto delle leggi vigenti (Legge 37/08, ecc.) l'impianto elettrico per l'alimentazione delle
macchine e/o attrezzature presenti in cantiere, l'impianto di messa a terra, l'impianto idrico, ecc.
Tutti i componenti dell'impianto elettrico del cantiere (macchinari, attrezzature, cavi, quadri elettrici,
ecc.) dovranno essere stati costruiti a regola d'arte e, pertanto, dovranno recare i marchi dei
relativi Enti Certificatori. Inoltre l'assemblaggio di tali componenti dovr essere anch'esso
realizzato secondo la corretta regola dell'arte: le installazioni e gli impianti elettrici ed elettronici
realizzati secondo le norme del Comitato Elettrotecnico Italiano si considerano costruiti a regola
d'arte. In particolare, il grado di protezione contro la penetrazione di corpi solidi e liquidi di tutte le
apparecchiature e componenti elettrici presenti sul cantiere, dovr essere:
non inferiore a IP 44, se l'utilizzazione avviene in ambiente chiuso (CEI 70.1 e art.267 D.P.R.
27/4/1955 n.547 art.168);
non inferiore a IP 55, ogni qual volta l'utilizzazione avviene all'aperto con la possibilit di
investimenti da parte di getti d'acqua.
Inoltre, tutte le prese a spina presenti sul cantiere dovranno essere conformi alle specifiche CEE
Euronorm (CEI 23-12), con il seguente grado di protezione minimo:
IP 44, contro la penetrazione di corpi solidi e liquidi, IP 67, quando vengono utilizzate all'esterno.
Si evidenzia inoltre che per lo svolgimento delle lavorazioni potranno essere impiegati idonei
gruppi elettrogeni per l'alimentazione delle attrezzature e macchinari.

Misure generali di protezione contro il rischio di caduta dall'alto
Per le lavorazioni che verranno eseguite ad altezze superiori a m 2 e che comportino la possibilit
di cadute dall'alto, dovranno essere introdotte adeguate protezioni collettive, in primo luogo i
parapetti.
Il parapetto, realizzato a norma, dovr avere le seguenti caratteristiche:
a) il materiale con cui sar realizzato dovr essere rigido, resistente ed in buono stato di
conservazione;
b) la sua altezza utile dovr essere di almeno un metro;

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c) dovr essere realizzato con almeno due correnti, di cui quello intermedio posto a circa met
distanza fra quello superiore ed il calpestio;
d) dovr essere dotato di "tavola fermapiede", vale a dire di una fascia continua poggiata sul
calpestio e di altezza pari almeno a 15 cm;
e) dovr essere costruito e fissato in modo da poter resistere, nell'insieme ed in ogni sua parte, al
massimo sforzo cui pu essere assoggettato, tenuto conto delle condizioni ambientali e della
sua specifica funzione.
Quando non sia possibile realizzare forme di protezione collettiva, dovranno obbligatoriamente
utilizzarsi cinture di sicurezza.

Disposizioni relative alla consultazione dei rappresentanti per la sicurezza
Prima dell'accettazione del piano di sicurezza e coordinamento e/o di eventuali significative
modifiche apportate, il datore di lavoro di ciascuna impresa esecutrice dovr consultare il
rappresentante per la sicurezza per fornirgli gli eventuali chiarimenti sul contenuto del piano e
raccogliere le eventuali proposte che il rappresentante per la sicurezza potr formulare.

Disposizioni per il coordinamento dei Piani Operativi con il Piano di Sicurezza
I datori di lavoro delle imprese esecutrici dovranno trasmette il proprio Piano Operativo al
coordinatore per la sicurezza in fase di esecuzione con ragionevole anticipo rispetto all'inizio dei
rispettivi lavori, al fine di consentirgli la verifica della congruit degli stessi con il Piano di Sicurezza
e di Coordinamento.
Il coordinatore dovr valutare l'idoneit dei Piani Operativi disponendo, se lo riterr necessario,
che essi vengano resi coerenti al Piano di Sicurezza e Coordinamento; ove i suggerimenti dei
datori di lavoro garantiscano una migliore sicurezza del cantiere, potr, altres, decidere di adottarli
modificando il Piano di Sicurezza e di Coordinamento.

Modalit di accesso dei mezzi di fornitura materiali
Allo scopo di ridurre i rischi derivanti dalla presenza occasionale di mezzi per la fornitura di
materiali, la cui frequenza e quantit in questa fase di progettazione non facilmente
quantificabile, si proceder a redigere un programma degli accessi, correlato al programma dei
lavori.
In funzione di tale programma, al cui aggiornamento saranno chiamati a collaborare con
tempestivit i datori di lavoro delle varie imprese presenti in cantiere, si prevedranno adeguate

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aree di carico e scarico nel cantiere, e personale a terra per guidare i mezzi all'interno del cantiere
stesso.

Dislocazione delle zone di carico e scarico
Le zone di carico e scarico dovranno essere posizionate in prossimit dell'accesso carrabile.
L'ubicazione di tali aree, inoltre, dovr consentire ai mezzi anche del tipo autogru, di trasportare i
materiali, attraversando aree dove non sono state collocate postazioni fisse di lavoro (ad esempio,
piegaferri, sega circolare, betoniera a bicchiere, ecc.).

Zone di deposito attrezzature
Le zone di deposito attrezzature, dovranno essere individuate in zone tali da non creare
sovrapposizioni tra lavorazioni contemporanee.
Inoltre, si dovr provvedere a tenere separati, in aree distinte, i mezzi d'opera da attrezzature di
altro tipo (compressori, molazze, betoniere a bicchiere, ecc.).

Zone stoccaggio materiali
Le zone di stoccaggio dei materiali, dovranno essere individuate e dimensionate in funzione delle
quantit da collocare. Tali quantit dovranno essere calcolate tenendo conto delle esigenze di
lavorazioni contemporanee.
Le superfici destinate allo stoccaggio di materiali, saranno dimensionate considerando la tipologia
dei materiali da stoccare, e valutando il rischio seppellimento legato al ribaltamento dei materiali
sovrapposti.

Zone stoccaggio dei rifiuti
Le zone di stoccaggio dei rifiuti dovranno essere posizionate in aree periferiche del cantiere, in
prossimit degli accessi carrabili.
Inoltre, nel posizionamento di tali aree si dovr tener conto della necessit di preservare da
polveri, esalazioni maleodoranti, ecc. sia i lavoratori presenti in cantiere, che gli insediamenti
attigui al cantiere stesso.




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DESCRIZIONE CARATTERISTICHE
IDROGEOLOGICHE
(punto 2.1.4, Allegato XV del D.Lgs. 81/2008)

Per quanto attiene alla descrizione delle caratteristiche geologiche ed idrogeologiche dellarea
oggetto degli interventi di bonifica, si rimanda alla specifica Relazione Geologica (elaborato R2)
allegata al Progetto Esecutivo.

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SEGNALETICA GENERALE PREVISTA NEL CANTIERE



Estintore


Uscita autoveicoli


Alto rischio


Stoccaggio rifiuti


Parcheggio


Vietato l'accesso ai non addetti ai lavori








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LAVORAZIONI e loro INTERFERENZE
Individuazione, analisi e valutazione dei rischi
(punto 2.1.2, lettera c, Allegato XV del D.Lgs. 81/2008)
Scelte progettuali ed organizzative, procedure, misure preventive e protettive
(punto 2.1.2, lettera d, punto 3, Allegato XV del D.Lgs. 81/2008)


ELENCO DELLE PRINCIPALI LAVORAZIONI


ALLESTIMENTO E SMOBILIZZO DEL CANTIERE PER LA TENSOSTRUTTURA
Realizzazione della recinzione e degli accessi al cantiere
Allestimento di servizi igienico-assistenziali del cantiere
Realizzazione di impianto elettrico del cantiere
Realizzazione di impianto di messa a terra del cantiere
Realizzazione di impianto idrico del cantiere
Smobilizzo del cantiere


ALLESTIMENTO E SMOBILIZZO DEL CANTIERE PER AREA DI LAVORO TIPO
Realizzazione della recinzione e degli accessi al cantiere
Allestimento di servizi igienico del cantiere (cellula bagno chimico)
Smobilizzo del cantiere


TENSOSTRUTTURA
Montaggio di strutture orizzontali in acciaio
Montaggio di strutture verticali in acciaio


OPERE DI BONIFICA NELLE AREE DI LAVORO
Scavo di sbancamento
Scavo a sezione ristretta
Rinterro di scavo con ammendante compostato misto o terreno vegetale












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ALLESTIMENTO E SMOBILIZZO DEL CANTIERE PER LA TENSOSTRUTTURA

La lavorazione suddivisa nelle seguenti Fasi e Sottofasi:
Realizzazione della recinzione e degli accessi al cantiere
Allestimento di servizi igienico-assistenziali del cantiere
Realizzazione di impianto elettrico del cantiere
Realizzazione di impianto di messa a terra del cantiere
Realizzazione di impianto idrico del cantiere
Smobilizzo del cantiere


Realizzazione della recinzione e degli accessi al cantiere (fase)
Realizzazione della recinzione, al fine di impedire l'accesso involontario dei non addetti ai lavori, e
degli accessi al cantiere, per mezzi e lavoratori. La recinzione dovr essere di altezza pari almeno
a 2 mt, realizzata con pannelli modulari in lamiera zincata/verniciata piena, completamente cieca,
montata su plinti ad alta visibilit e munita di kit cancello per laccesso di uomini e mezzi dopera.

Macchine utilizzate:
1) Autocarro.

Lavoratori impegnati:
1) Addetto alla realizzazione della recinzione e degli accessi al cantiere;
Addetto alla realizzazione della recinzione, al fine di impedire l'accesso involontario dei non addetti ai lavori, e degli accessi al
cantiere, per mezzi e lavoratori.
Misure Preventive e Protettive generali, aggiuntive a quelle specifiche riportate nel successivo
capitolo:
a) DPI: addetto alla realizzazione della recinzione e degli accessi al cantiere;
Prescrizioni Organizzative:
Devono essere forniti al lavoratore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) casco; b) guanti; c) occhiali a
tenuta; d) mascherina antipolvere; e) indumenti ad alta visibilit; f) calzature di sicurezza con suola imperforabile.

Rischi a cui esposto il lavoratore:
a) Rumore per "Operaio polivalente";
Attrezzi utilizzati dal lavoratore:
a) Attrezzi manuali;
Rischi generati dall'uso degli attrezzi:
Punture, tagli, abrasioni; Urti, colpi, impatti, compressioni.



Allestimento di servizi igienico-assistenziali del cantiere (fase)
Allestimento di servizi igienico-sanitari costituiti da locali in strutture prefabbricate appositamente
approntate, nei quali le maestranze possono usufruire di refettori, servizi igienici, per lavarsi, per il
ricambio dei vestiti.

Macchine utilizzate:
1) Autocarro;

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2) Autogr.

Lavoratori impegnati:
1) Addetto all'allestimento di servizi igienico-assistenziali del cantiere;
Allestimento di servizi igienico-sanitari costituiti da locali in strutture prefabbricate appositamente approntate, nei quali le
maestranze possono usufruire di refettori, servizi igienici, per lavarsi, per il ricambio dei vestiti.
Misure Preventive e Protettive generali, aggiuntive a quelle specifiche riportate nel successivo
capitolo:
a) DPI: addetto all'allestimento di servizi igienico-assistenziali del cantiere;
Prescrizioni Organizzative:
Devono essere forniti ai lavoratori adeguati dispositivi di protezione individuale: a) casco; b) guanti; c) calzature di
sicurezza con suola antisdrucciolo e imperforabile; d) occhiali di sicurezza.

Rischi a cui esposto il lavoratore:
a) Caduta di materiale dall'alto o a livello;
b) Rumore per "Operaio polivalente";
Attrezzi utilizzati dal lavoratore:
a) Attrezzi manuali;
Rischi generati dall'uso degli attrezzi:
Punture, tagli, abrasioni; Urti, colpi, impatti, compressioni.


Realizzazione di impianto elettrico del cantiere (fase)
Realizzazione dell'impianto elettrico del cantiere, per l'alimentazione di tutte le apparecchiature
elettriche, mediante la posa in opera quadri, interruttori di protezione, cavi, prese e spine.

Misure Preventive e Protettive specifiche della Lavorazione:
1) segnale: Impianti elettrici;
Impianti elettrici sotto tensione

Lavoratori impegnati:
1) Addetto alla realizzazione di impianto elettrico di cantiere;
Elettricista addetto alla realizzazione dell'impianto elettrico del cantiere, per l'alimentazione di tutte le apparecchiature
elettriche, mediante la posa in opera quadri, interruttori di protezione, cavi, prese e spine.
Misure Preventive e Protettive generali, aggiuntive a quelle specifiche riportate nel successivo
capitolo:
a) DPI: addetto alla realizzazione di impianto elettrico di cantiere;
Prescrizioni Organizzative:
Devono essere forniti al lavoratore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) casco; b) guanti dielettrici; c)
calzature di sicurezza con suola antisdrucciolo e imperforabile; d) cinture di sicurezza.

Rischi a cui esposto il lavoratore:
a) Elettrocuzione;
b) Rumore per "Elettricista (ciclo completo)";
c) Vibrazioni per "Elettricista (ciclo completo)";
Attrezzi utilizzati dal lavoratore:
a) Attrezzi manuali;
b) Scala doppia;
Rischi generati dall'uso degli attrezzi:
Punture, tagli, abrasioni; Urti, colpi, impatti, compressioni; Caduta dall'alto; Cesoiamenti, stritolamenti;
Movimentazione manuale dei carichi.



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Realizzazione di impianto di messa a terra del cantiere (fase)
Realizzazione dell'impianto di messa a terra, unico per l'intera area di cantiere e composto,
essenzialmente, da elementi di dispersione (puntazze), dai conduttori di terra e dai conduttori di
protezione. A questi si aggiungono i conduttori equipotenziali destinati alla messa a terra delle
masse e delle eventuali masse estranee.

Misure Preventive e Protettive specifiche della Lavorazione:
1) segnale: Messa a terra;

Lavoratori impegnati:
1) Addetto alla realizzazione di impianto di messa a terra del cantiere;
Elettricista addetto alla realizzazione dell'impianto di messa a terra del cantiere ed all'individuazione e collegamento ad esso di
tutte le masse metalliche che ne necessitano.
Misure Preventive e Protettive generali, aggiuntive a quelle specifiche riportate nel successivo
capitolo:
a) DPI: addetto alla realizzazione di impianto di messa a terra del cantiere;
Prescrizioni Organizzative:
Devono essere forniti al lavoratore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) casco; b) guanti dielettrici; c)
calzature di sicurezza con suola antisdrucciolo e imperforabile; d) cinture di sicurezza.

Rischi a cui esposto il lavoratore:
a) Elettrocuzione;
b) Rumore per "Elettricista (ciclo completo)";
c) Vibrazioni per "Elettricista (ciclo completo)";
Attrezzi utilizzati dal lavoratore:
a) Attrezzi manuali;
Rischi generati dall'uso degli attrezzi:
Punture, tagli, abrasioni; Urti, colpi, impatti, compressioni.


Realizzazione di impianto idrico del cantiere (fase)
Realizzazione dell'impianto idrico del cantiere, mediante la posa in opera di tubazioni (in ferro o
p.v.c. o polietilene o rame) con giunti saldati o raccordati meccanicamente e dei relativi accessori
per adduzione acque ai servizi igienici e per area di decontaminazione (lavaggio automezzi) e
relativi serbatoi di riserva.

Macchine utilizzate:
1) Autogr.

Lavoratori impegnati:
1) Addetto alla realizzazione di impianto idrico del cantiere;
Realizzazione dell'impianto idrico del cantiere, mediante la posa in opera di tubazioni (in ferro o p.v.c. o polietilene o rame)
con giunti saldati o raccordati meccanicamente e dei relativi accessori per adduzione acque ai servizi igienici e per area di
decontaminazione (lavaggio automezzi) e relativi serbatoi di riserva.
Misure Preventive e Protettive generali, aggiuntive a quelle specifiche riportate nel successivo
capitolo:
a) DPI: addetto alla realizzazione di impianto idrico del cantiere;
Prescrizioni Organizzative:

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Devono essere forniti al lavoratore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) casco; b) guanti; c) occhiali
protettivi; d) calzature di sicurezza con suola antisdrucciolo e imperforabile; e) occhiali o visiera di sicurezza; f)
otoprotettori.

Rischi a cui esposto il lavoratore:
a) Rumore per "Idraulico";
Attrezzi utilizzati dal lavoratore:
a) Attrezzi manuali;
b) Trapano elettrico;
c) Scala semplice;
Rischi generati dall'uso degli attrezzi:
Punture, tagli, abrasioni; Urti, colpi, impatti, compressioni; Elettrocuzione; Inalazione polveri, fibre; Ustioni; Caduta
dall'alto; Movimentazione manuale dei carichi.


Smobilizzo del cantiere (fase)
Smobilizzo del cantiere realizzato attraverso lo smontaggio delle postazioni di lavoro fisse, di tutti
gli impianti di cantiere, delle opere provvisionali e di protezione, della recinzione posta in opera
all'insediamento del cantiere stesso ed il caricamento di tutte le attrezzature, macchine e materiali
eventualmente presenti, su autocarri per l'allontanamento.

Macchine utilizzate:
1) Autocarro;
2) Autogr.

Lavoratori impegnati:
1) Addetto allo smobilizzo del cantiere;
Addetto allo smobilizzo del cantiere realizzato attraverso lo smontaggio delle postazioni di lavoro fisse, di tutti gli impianti di
cantiere, delle opere provvisionali e di protezione, della recinzione posta in opera all'insediamento del cantiere stesso ed il
caricamento di tutte le attrezzature, macchine e materiali eventualmente presenti, su autocarri per l'allontanamento.
Misure Preventive e Protettive generali, aggiuntive a quelle specifiche riportate nel successivo
capitolo:
a) DPI: addetto allo smobilizzo del cantiere;
Prescrizioni Organizzative:
Devono essere forniti ai lavoratori adeguati dispositivi di protezione individuale: a) casco; b) guanti; c) calzature di
sicurezza con suola antisdrucciolo e imperforabile; d) occhiali di sicurezza.

Rischi a cui esposto il lavoratore:
a) Caduta di materiale dall'alto o a livello;
b) Rumore per "Operaio polivalente";
Attrezzi utilizzati dal lavoratore:
a) Attrezzi manuali;
b) Scala semplice;
c) Trapano elettrico;
Rischi generati dall'uso degli attrezzi:
Punture, tagli, abrasioni; Urti, colpi, impatti, compressioni; Caduta dall'alto; Movimentazione manuale dei carichi;
Elettrocuzione; Inalazione polveri, fibre; Ustioni.







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ALLESTIMENTO E SMOBILIZZO DEL CANTIERE PER AREA DI LAVORO TIPO

La lavorazione suddivisa nelle seguenti Fasi e Sottofasi:
Realizzazione della recinzione e degli accessi al cantiere
Allestimento di servizi igienico-sanitari del cantiere (cellula bagno chimico)
Smobilizzo del cantiere


Realizzazione della recinzione e degli accessi al cantiere (fase)
Realizzazione della recinzione, al fine di impedire l'accesso involontario dei non addetti ai lavori, e
degli accessi al cantiere, per mezzi e lavoratori. La recinzione dovr essere di altezza pari almeno
a 2 mt, realizzata con pannelli modulari in lamiera zincata/verniciata piena, completamente cieca,
montata su plinti ad alta visibilit e munita di kit cancello per laccesso di uomini e mezzi dopera.

Macchine utilizzate:
1) Autocarro.

Lavoratori impegnati:
1) Addetto alla realizzazione della recinzione e degli accessi al cantiere;
Addetto alla realizzazione della recinzione, al fine di impedire l'accesso involontario dei non addetti ai lavori, e degli accessi al
cantiere, per mezzi e lavoratori.
Misure Preventive e Protettive generali, aggiuntive a quelle specifiche riportate nel successivo
capitolo:
a) DPI: addetto alla realizzazione della recinzione e degli accessi al cantiere;
Prescrizioni Organizzative:
Devono essere forniti al lavoratore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) casco; b) guanti; c) occhiali a
tenuta; d) mascherina antipolvere; e) indumenti ad alta visibilit; f) calzature di sicurezza con suola imperforabile.

Rischi a cui esposto il lavoratore:
a) Rumore per "Operaio polivalente";
Attrezzi utilizzati dal lavoratore:
a) Attrezzi manuali;
Rischi generati dall'uso degli attrezzi:
Punture, tagli, abrasioni; Urti, colpi, impatti, compressioni.


Allestimento di servizi igienici del cantiere (cellula bagno chimico) (fase)
Allestimento di servizi igienico costituiti da cellule bagni chimici.
Macchine utilizzate:
1) Autocarro;
2) Autogr.

Lavoratori impegnati:
1) Addetto all'allestimento di servizi igienici del cantiere;
Allestimento di servizi igienico costituiti da cellule bagni chimici.
Misure Preventive e Protettive generali, aggiuntive a quelle specifiche riportate nel successivo
capitolo:
a) DPI: addetto all'allestimento di servizi igienico-assistenziali del cantiere;
Prescrizioni Organizzative:

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Devono essere forniti ai lavoratori adeguati dispositivi di protezione individuale: a) casco; b) guanti; c) calzature di
sicurezza con suola antisdrucciolo e imperforabile; d) occhiali di sicurezza.

Rischi a cui esposto il lavoratore:
a) Caduta di materiale dall'alto o a livello;
b) Rumore per "Operaio polivalente";

Smobilizzo del cantiere (fase)
Smobilizzo del cantiere realizzato attraverso lo smontaggio delle postazioni di lavoro fisse, di tutti
gli impianti di cantiere, delle opere provvisionali e di protezione, della recinzione posta in opera
all'insediamento del cantiere stesso ed il caricamento di tutte le attrezzature, macchine e materiali
eventualmente presenti, su autocarri per l'allontanamento.

Macchine utilizzate:
1) Autocarro;
2) Autogr.

Lavoratori impegnati:
1) Addetto allo smobilizzo del cantiere;
Addetto allo smobilizzo del cantiere realizzato attraverso lo smontaggio delle postazioni di lavoro fisse, di tutti gli impianti di
cantiere, delle opere provvisionali e di protezione, della recinzione posta in opera all'insediamento del cantiere stesso ed il
caricamento di tutte le attrezzature, macchine e materiali eventualmente presenti, su autocarri per l'allontanamento.
Misure Preventive e Protettive generali, aggiuntive a quelle specifiche riportate nel successivo
capitolo:
a) DPI: addetto allo smobilizzo del cantiere;
Prescrizioni Organizzative:
Devono essere forniti ai lavoratori adeguati dispositivi di protezione individuale: a) casco; b) guanti; c) calzature di
sicurezza con suola antisdrucciolo e imperforabile; d) occhiali di sicurezza.

Rischi a cui esposto il lavoratore:
a) Caduta di materiale dall'alto o a livello;
b) Rumore per "Operaio polivalente";
Attrezzi utilizzati dal lavoratore:
a) Attrezzi manuali;
b) Scala semplice;
c) Trapano elettrico;
Rischi generati dall'uso degli attrezzi:
Punture, tagli, abrasioni; Urti, colpi, impatti, compressioni; Caduta dall'alto; Movimentazione manuale dei carichi;
Elettrocuzione; Inalazione polveri, fibre; Ustioni.





TENSOSTRUTTURA

La lavorazione suddivisa nelle seguenti Fasi e Sottofasi:
Montaggio di strutture orizzontali in acciaio
Montaggio di strutture verticali in acciaio



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Montaggio di strutture orizzontali in acciaio (fase)
Montaggio delle orditure principali in acciaio e loro posizionamento in quota, delle controventature
e dell'orditura secondaria per la posa in opera della copertura in teli di PVC.

Misure Preventive e Protettive specifiche della Lavorazione:
1) segnale: Carichi sospesi;
2) segnale: Pericolo generico;
3) segnale: Vietato accesso;
Vietato l'accesso ai non addetti ai lavori
4) segnale: Vietato passare carichi sospesi;

Macchine utilizzate:
1) Autogr;
2) Piattaforma sviluppabile.

Lavoratori impegnati:
1) Addetto al montaggio di strutture orizzontali in acciaio;
Montaggio delle orditure principali in acciaio e loro posizionamento in quota, delle controventature e dell'orditura secondaria
per la posa in opera della copertura in teli di PVC.
Misure Preventive e Protettive generali, aggiuntive a quelle specifiche riportate nel successivo
capitolo:
a) DPI: addetto al montaggio di strutture orizzontali in acciaio;
Prescrizioni Organizzative:
Devono essere forniti al lavoratore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) elmetto (sia per gli addetti al
montaggio che per quanti partecipano al lavoro da terra; tali elmetti devono essere corredati da cinghia sottogola,
indispensabile soprattutto per chi, lavorando in elevazione, impossibilitato a recuperare facilmente il casco
eventualmente perduto); b) guanti; c) cintura di sicurezza a dissipazione di energia; d) calzature di sicurezza con suola
antisdrucciolo e imperforabile; e) occhiali.

Rischi a cui esposto il lavoratore:
a) Caduta dall'alto;
b) Movimentazione manuale dei carichi;
c) Rumore per "Addetto montaggio prefabbricati in c.a.";
Attrezzi utilizzati dal lavoratore:
a) Attrezzi manuali;
b) Avvitatore elettrico;
c) Saldatrice elettrica;
d) Scala semplice;
e) Smerigliatrice angolare (flessibile);
Rischi generati dall'uso degli attrezzi:
Punture, tagli, abrasioni; Urti, colpi, impatti, compressioni; Elettrocuzione; Inalazione fumi, gas, vapori; Incendi,
esplosioni; Radiazioni non ionizzanti; Ustioni; Caduta dall'alto; Movimentazione manuale dei carichi; Inalazione
polveri, fibre.



Montaggio di strutture verticali in acciaio (fase)
Montaggio dei pilastri, ottenuti con profilati in acciaio, posizionati ad interasse adeguato.

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Misure Preventive e Protettive specifiche della Lavorazione:
1) segnale: Carichi sospesi;
2) segnale: Pericolo generico;
3) segnale: Vietato accesso;
Vietato l'accesso ai non addetti ai lavori
4) segnale: Vietato passare carichi sospesi;

Macchine utilizzate:
1) Autogr;
2) Piattaforma sviluppabile.

Lavoratori impegnati:
1) Addetto al montaggio di strutture verticali in acciaio;
Montaggio dei pilastri, ottenuti con profilati in acciaio, posizionati ad interasse adeguato.
Misure Preventive e Protettive generali, aggiuntive a quelle specifiche riportate nel successivo
capitolo:
a) DPI: addetto al montaggio di strutture verticali in acciaio;
Prescrizioni Organizzative:
Devono essere forniti al lavoratore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) elmetto (sia per gli addetti al
montaggio che per quanti partecipano al lavoro da terra; tali elmetti devono essere corredati da cinghia sottogola,
indispensabile soprattutto per chi, lavorando in elevazione, impossibilitato a recuperare facilmente il casco
eventualmente perduto); b) guanti; c) cintura di sicurezza a dissipazione di energia; d) calzature di sicurezza con suola
antisdrucciolo e imperforabile; e) occhiali.

Rischi a cui esposto il lavoratore:
a) Caduta dall'alto;
b) Movimentazione manuale dei carichi;
c) Rumore per "Addetto montaggio prefabbricati in c.a.";
Attrezzi utilizzati dal lavoratore:
a) Attrezzi manuali;
b) Avvitatore elettrico;
c) Saldatrice elettrica;
d) Scala semplice;
e) Smerigliatrice angolare (flessibile);
Rischi generati dall'uso degli attrezzi:
Punture, tagli, abrasioni; Urti, colpi, impatti, compressioni; Elettrocuzione; Inalazione fumi, gas, vapori; Incendi,
esplosioni; Radiazioni non ionizzanti; Ustioni; Caduta dall'alto; Movimentazione manuale dei carichi; Inalazione
polveri, fibre.



OPERE DI BONIFICA NELLE AREE DI LAVORO

La lavorazione suddivisa nelle seguenti Fasi e Sottofasi:
Scavo di sbancamento
Scavo a sezione ristretta
Rinterro di scavo con ammendante compostato misto o terreno vegetale



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Progetto coordinato per il risanamento del quartiere Tamburi Bonifica Aree del Sottoprogetto n.4
Progetto esecutivo di bonifica dei suoli per annullare il rischio sanitario


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Scavo di sbancamento (fase)
Scavi di sbancamenti a cielo aperto eseguiti con l'ausilio di mezzi meccanici di piccola taglia (pala
meccanica e/o escavatore) per la rimozione del materiale contaminato (h=30cm). Il ciglio superiore
dello scavo dovr risultare pulito e spianato e sgombro da irregolarit o blocchi. Nei lavori di
escavazione con mezzi meccanici deve essere vietata la presenza degli operai nel campo di
azione dell'escavatore e sul ciglio o alla base del fronte di attacco.

Misure Preventive e Protettive specifiche della Lavorazione:
1) segnale: Pericolo generico;
2) segnale: Vietato passare presenza escavatore;
3) segnale: Scavi;
E' severamente proibito avvicinarsi agli scavi
4) segnale: Vietato accesso;
Vietato l'accesso ai non addetti ai lavori
5) segnale: Rischio biologico;
6) segnale: Sostanze nocive o irritanti;
7) segnale: Uso mezzi protezione(2);
Obbligo uso mezzi di protezione personale in dotazione a ciascuno

Macchine utilizzate:
1) Autocarro;
2) Escavatore;
3) Pala meccanica.

Lavoratori impegnati:
1) Addetto allo scavo di sbancamento;
Addetto all'esecuzione di scavi di sbancamenti a cielo aperto eseguiti con l'ausilio di mezzi meccanici (pala meccanica e/o
escavatore) per la rimozione del materiale contaminato (h=30cm). Il ciglio superiore dello scavo dovr risultare pulito e
spianato e sgombro da irregolarit o blocchi. Nei lavori di escavazione con mezzi meccanici deve essere vietata la presenza
degli operai nel campo di azione dell'escavatore e sul ciglio o alla base del fronte di attacco.
Misure Preventive e Protettive generali, aggiuntive a quelle specifiche riportate nel successivo
capitolo:
a) DPI: addetto allo scavo di sbancamento;
Prescrizioni Organizzative:
Devono essere forniti al lavoratore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) casco; b) guanti; c) occhiali
protettivi; d) calzature di sicurezza con suola antisdrucciolo e imperforabile; e) mascherina antipolvere; f) otoprotettori.


Rischi a cui esposto il lavoratore:
a) Incendi, esplosioni;
b) Irritazioni cutanee, reazioni allergiche;
c) Polveri;
d) Benzo (a) pirene, Policlorobifenili, diossine, etc




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Scavo a sezione ristretta (fase)
Scavi a sezione ristretta, eseguiti a cielo aperto con mezzi meccanici di piccola taglia (pala
meccanica e/o escavatore) per la rimozione del materiale contaminato (h=30cm), da eseguire
principalmente in corrispondenza delle aree con presenza di essenze arboree (alberi e cespugli). Il
ciglio superiore dello scavo dovr risultare pulito e spianato e sgombro da irregolarit o blocchi.
Nei lavori di escavazione con mezzi meccanici deve essere vietata la presenza degli operai nel
campo di azione dell'escavatore e sul ciglio o alla base del fronte di attacco.

Misure Preventive e Protettive specifiche della Lavorazione:
1) segnale: Pericolo generico;
2) segnale: Vietato passare presenza escavatore;
3) segnale: Scavi;
E' severamente proibito avvicinarsi agli scavi
4) segnale: Vietato accesso;
Vietato l'accesso ai non addetti ai lavori
5) segnale: Rischio biologico;
6) segnale: Sostanze nocive o irritanti;
7) segnale: Uso mezzi protezione(2);
Obbligo uso mezzi di protezione personale in dotazione a ciascuno

Macchine utilizzate:
1) Autocarro;
2) Escavatore;
3) Pala meccanica.

Lavoratori impegnati:
1) Addetto allo scavo a sezione ristretta;
Addetto all'esecuzione di scavi di sbancamenti a cielo aperto eseguiti con l'ausilio di mezzi meccanici (pala meccanica e/o
escavatore) per la rimozione del materiale contaminato (h=30cm). Il ciglio superiore dello scavo dovr risultare pulito e
spianato e sgombro da irregolarit o blocchi. Nei lavori di escavazione con mezzi meccanici deve essere vietata la presenza
degli operai nel campo di azione dell'escavatore e sul ciglio o alla base del fronte di attacco.
Misure Preventive e Protettive generali, aggiuntive a quelle specifiche riportate nel successivo
capitolo:
a) DPI: addetto allo scavo di sbancamento;
Prescrizioni Organizzative:
Devono essere forniti al lavoratore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) casco; b) guanti; c) occhiali
protettivi; d) calzature di sicurezza con suola antisdrucciolo e imperforabile; e) mascherina antipolvere; f) otoprotettori.


Rischi a cui esposto il lavoratore:
a) Incendi, esplosioni;
b) Polveri;
c) Irritazioni cutanee, reazioni allergiche;
d) Benzo (a) pirene, Policlorobifenili, diossine, etc


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Rinterro di scavo con ammendante compostato misto o terreno vegetale (fase)
Rinterro e compattazione di scavi di sbancamento e a sezione ristretta precedentemente eseguiti
con l'ausilio di mezzi meccanici, con ammendante compostato misto o terreno vegetale.

Misure Preventive e Protettive specifiche della Lavorazione:
1) segnale: Pericolo generico;
2) segnale: Vietato passare presenza escavatore;
3) segnale: Scavi;
E' severamente proibito avvicinarsi agli scavi
4) segnale: Vietato accesso;
Vietato l'accesso ai non addetti ai lavori
5) segnale: Rischio biologico;
6) segnale: Sostanze nocive o irritanti;
7) segnale: Uso mezzi protezione(2);
Obbligo uso mezzi di protezione personale in dotazione a ciascuno

Macchine utilizzate:
1) Pala meccanica;
2) Autocarro.

Lavoratori impegnati:
1) Addetto al rinterro di scavo;
Addetto al rinterro e compattazione di scavi precedentemente eseguiti, a mano e/o con l'ausilio di mezzi meccanici.
Misure Preventive e Protettive generali, aggiuntive a quelle specifiche riportate nel successivo
capitolo:
a) DPI: addetto al rinterro di scavo;
Prescrizioni Organizzative:
Devono essere forniti al lavoratore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) casco; b) guanti; c) occhiali
protettivi; d) calzature di sicurezza con suola antisdrucciolo e imperforabile; e) mascherina antipolvere; f) otoprotettori.






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RISCHI individuati nelle Lavorazioni e relative
MISURE PREVENTIVE E PROTETTIVE

Elenco dei rischi:
1) Benzo (a) pirene, Policlorobifenili, Diossine, etc;
2) Caduta dall'alto;
3) Caduta di materiale dall'alto o a livello;
4) Elettrocuzione;
5) Incendi, esplosioni;
6) Irritazioni cutanee, reazioni allergiche;
7) Movimentazione manuale dei carichi;
8) Polveri;
9) Rumore per "Addetto montaggio prefabbricati in c.a.";
10) Rumore per "Elettricista (ciclo completo)";
11) Rumore per "Idraulico";
12) Rumore per "Operaio polivalente";
13) Vibrazioni per "Elettricista (ciclo completo)".


RISCHIO: "Benzo(a)pirene, Policlorobifenili, Diossine, etc "
Descrizione del Rischio:
Danni alla salute dei lavoratori causati da esposizione alla polvere proveniente dalla presenza nel materiale scavato
contenente Benzo(a)pirene, PCB, Diossine, Piombo, Antimonio.

MISURE PREVENTIVE e PROTETTIVE:

a) Nelle lavorazioni: Scavo di sbancamento; Scavo a sezione ristretta;
Prescrizioni Esecutive:
Come le semimaschere a costruzione integrale anche questo tipo di DPI coprono il naso e la bocca. Essi rendono l'aria
respirabile attraverso filtri per particelle, gas o vapori che possono essere sostituiti quando sono sporchi. Il facciale
riutilizzabile, dato che le parti possono essere sostituite quando sono danneggiate. Le semimaschere riducono le
concentrazioni dei gas e dei vapori velenosi fino a livelli consentiti. Le sostanze pericolose dalle quali il filtro protegge
sono indicate sull'etichetta del filtro stesso. Anche questo tipo di semimaschere non proteggono dall'insufficienza di
ossigeno. Le differenze sostanziali che contraddistinguono i diversi tipi di semimaschere sono determinate dai FILTRI. I
filtri sono classificati con lettere dell'alfabeto (ad ognuna delle quali viene associato un colore) pi un numero (che ne
indica la capacit di assorbimento). Filtri di tipo: "A" (colore marrone) offrono protezione da vapori organici e solventi;
"B" (colore grigio) sono in grado di proteggere da gas e vapori inorganici, come gas alogenati e nitrosi, gas d'incendio,
idrogeno solforato, acido cianidrico, ecc.; "E" (colore giallo) proteggono da anidride solforosa e acidi solforosi; "K"
(colore verde) proteggono da ammoniaca; "P" (colore bianco) per la protezione da polveri tossiche, fumi, nebbie (ad
esempio: polveri di amianto, silicio, alluminio). Detto "TLV" il livello specifico di concentrazione di ogni sostanza al
quale tutti i lavoratori possono essere ripetutamente esposti senza subire effetti negativi, le semimaschere a filtri
intercambiabili possono essere classificate come segue: "P1", destinate a difendere dalle polveri nocive, offrono un
livello di protezione pari a 4,5 x TLV; "P2", destinate alle polveri a bassa tossicit, garantiscono un livello di protezione
pari a 10 x TLV; "P3" per la difesa dalle polveri tossiche, offrono un livello di protezione pari a 50 x TLV. Nelle
maschere a filtro, questo deve offrire una resistenza alla inspirazione ed alla espirazione non superiore rispettivamente a
15 millimetri e 5 millimetri di colonna d'acqua con una corrente di 50 litri al minuto primo e un potere di ritenzione non
inferiore al 95 per cento delle polveri di un micron di diametro. Inoltre esse devono essere: a) di dotazione strettamente
personale e portare l'indicazione del lavoratore che la usa; b) consegnate a fine di ogni turno di lavoro ad un apposito
incaricato per essere pulite e controllate nella loro efficienza; c) conservate ordinatamente in un armadio od altro posto
idoneo; d) disinfettate periodicamente e sempre quando cambiano i soggetti che le usano.
Riferimenti Normativi:
D.P.R. 20 marzo 1956 n.320, Art.64; D.P.R. 20 marzo 1956 n.320, Art.65.

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b) Nelle lavorazioni: Scavo di sbancamento; Scavo a sezione ristretta;
Prescrizioni Esecutive:
Devono essere utilizzati in tutti i lavori che espongano a un continuo contatto con agenti chimici in condizioni di normale
impiego. Sono realizzati principalmente in fibre sintetiche (acriliche, viniliche, amidiche, ecc.). Le caratteristiche
principali di questi ne permettono l'impiego in presenza di agenti cancerogeni (amianto e benzene), nella manipolazione
di prodotti acidi e alcalini, in lavori in rete fognaria. Gli indumenti che vengono commercializzati sono principalmente
tute, giacche, pantaloni, camici.

c) Nelle lavorazioni: Scavo di sbancamento; Scavo a sezione ristretta;
Prescrizioni Esecutive:
I guanti devono proteggere le mani contro uno o pi rischi o da prodotti e sostanze nocive per la pelle. A seconda delle
lavorazioni si deve fare ricorso ad un tipo di guanto appropriato. Tutti i DPI scelti devono riportare la marcatura CE e
devono essere corredati da nota informativa sulle caratteristiche e grado di protezione.



RISCHIO: "Caduta dall'alto"
Descrizione del Rischio:
Lesioni a causa di cadute dall'alto per perdita di stabilit dell'equilibrio dei lavoratori, in assenza di adeguate misure di
prevenzione, da un piano di lavoro ad un altro posto a quota inferiore.

MISURE PREVENTIVE e PROTETTIVE:

a) Nelle lavorazioni: Montaggio di strutture orizzontali in acciaio; Montaggio di strutture verticali in
acciaio;
Prescrizioni Organizzative:
Prima dell'inizio dell'opera deve essere messa a disposizione dei responsabili del lavoro, degli operatori e degli organi di
controllo, la seguente documentazione tecnica: a) piano di lavoro sottoscritto dalla o dalle ditte e dai tecnici interessati
che descriva chiaramente le modalit di esecuzione delle operazioni di montaggio e la loro successione; b) procedure di
sicurezza da adottare nelle varie fasi di lavoro fino al completamento dell'opera; c) nel caso di pi ditte operanti nel
cantiere, cronologia degli interventi da parte delle diverse ditte interessate. In mancanza di tale documentazione tecnica,
della quale dovr essere fatta esplicita menzione nei documenti di appalto, fatto divieto di eseguire operazioni di
montaggio.
Riferimenti Normativi:
Circolare Ministero del Lavoro e Previdenza Sociale n.13/82, Art.22.
b) Nelle lavorazioni: Montaggio di strutture orizzontali in acciaio; Montaggio di strutture verticali in
acciaio;
Prescrizioni Organizzative:
Nelle operazioni di montaggio di strutture prefabbricate, quando esiste pericolo di caduta di persone, deve essere attuata
almeno una delle seguenti misure di sicurezza atte ad eliminare il predetto pericolo: a) impiego di impalcatura,
ponteggio o analoga opera provvisionale; b) adozione di cinture di sicurezza con bretelle collegate a fune di trattenuta di
lunghezza tale da limitare l'eventuale caduta a non oltre 1,5 m; c) adozioni di reti di sicurezza; d) adozione di sistemi o
procedure espressamente citati nelle istruzioni scritte fornite dal fornitore o dalla ditta di montaggio. Nella costruzione di
edifici, in luogo del punto a), possono essere adottate difese applicate alle strutture prefabbricate a pi d'opera ovvero
immediatamente dopo il loro montaggio, costituite da parapetto normale con arresto al piede, ovvero del parapetto
normale, arretrato di 30 cm rispetto al filo esterno del struttura alla quale affiancato, e sottostante mantovana, in
corrispondenza dei luoghi di stazionamento e di transito accessibile.



RISCHIO: "Caduta di materiale dall'alto o a livello"
Descrizione del Rischio:
Lesioni causate dall'investimento di masse cadute dall'alto, durante le operazioni di trasporto di materiali o per caduta
degli stessi da opere provvisionali, o a livello, a seguito di demolizioni mediante esplosivo o a spinta da parte di
materiali frantumati proiettati a distanza.


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MISURE PREVENTIVE e PROTETTIVE:

a) Nelle lavorazioni: Allestimento di servizi igienico-assistenziali del cantiere; Smobilizzo del
cantiere; Allestimento di servizi igienico del cantiere (cellula bagno chimico);
Prescrizioni Esecutive:
Addetti all'imbracatura: verifica imbraco. Gli addetti, prima di consentire l'inizio della manovra di sollevamento
devono verificare che il carico sia stato imbracato correttamente.
Addetti all'imbracatura: manovre di sollevamento del carico. Durante il sollevamento del carico, gli addetti devono
accompagnarlo fuori dalla zona di interferenza con attrezzature, ostacoli o materiali eventualmente presenti, solo per lo
stretto necessario.
Addetti all'imbracatura: allontanamento. Gli addetti all'imbracatura ed aggancio del carico, devono allontanarsi al pi
presto dalla sua traiettoria durante la fase di sollevamento.
Addetti all'imbracatura: attesa del carico. E' vietato sostare in attesa sotto la traiettoria del carico.
Addetti all'imbracatura: conduzione del carico in arrivo. E' consentito avvicinarsi al carico in arrivo, per pilotarlo
fuori dalla zona di interferenza con eventuali ostacoli presenti, solo quando questo giunto quasi al suo piano di
destinazione.
Addetti all'imbracatura: sgancio del carico. Prima di sganciare il carico dall'apparecchio di sollevamento, bisogner
accertarsi preventivamente della stabilit del carico stesso.
Addetti all'imbracatura: rilascio del gancio. Dopo aver comandato la manovra di richiamo del gancio da parte
dell'apparecchio di sollevamento, esso non va semplicemente rilasciato, ma accompagnato fuori dalla zona impegnata da
attrezzature o materiali, per evitare agganci accidentali.



RISCHIO: "Elettrocuzione"
Descrizione del Rischio:
Elettrocuzione per contatto diretto o indiretto con parti dell'impianto elettrico in tensione o folgorazione dovuta a caduta
di fulmini in prossimit del lavoratore.

MISURE PREVENTIVE e PROTETTIVE:

a) Nelle lavorazioni: Realizzazione di impianto elettrico del cantiere;
Prescrizioni Organizzative:
Impianto elettrico: requisiti fondamentali. Tutti i materiali, le apparecchiature, i macchinari, le installazioni e gli
impianti elettrici ed elettronici devono essere realizzati e posti in opera secondo la regola d'arte. I materiali, le
apparecchiature, i macchinari, le installazioni e gli impianti elettrici ed elettronici realizzati secondo le norme del
Comitato Elettrotecnico Italiano si considerano costruiti a regola d'arte.
Componenti elettrici: marchi e certificazioni. Tutti i componenti elettrici dell'impianto devono essere conformi alle
norme CEI ed essere corredati dai seguenti marchi: a) costruttore; b) grado di protezione; c) organismo di certificazione
riconosciuto dalla CEE. In caso di assenza del marchio relativo ad un organismo di certificazione riconosciuto dalla CEE,
il prodotto dovr essere corredato di dichiarazione di conformit alle norme redatta dal costruttore, da tenere in cantiere a
disposizione degli ispettori.
Componenti elettrici: grado di protezione. Il grado di protezione contro la penetrazione di corpi solidi e liquidi di tutte
le apparecchiature e componenti elettrici presenti sul cantiere, deve essere: a) non inferiore a IP 44, se l'utilizzazione
avviene in ambiente chiuso (CEI 70-1); b) non inferiore a IP 55, ogni qual volta l'utilizzazione avviene all'aperto con la
possibilit di investimenti da parte di getti d'acqua. In particolare, tutte le prese a spina presenti sul cantiere dovranno
essere conformi alle specifiche CEE Euronorm (CEI 23-12), con il seguente grado di protezione minimo: a) IP 44,
contro la penetrazione di corpi solidi e liquidi; b) IP 67, quando vengono utilizzate all'esterno. E' da ricordare che tutte le
prese a norma sono dotate di un sistema di ritenuta che eviti il contatto accidentale della spina. Le prese a spina con
corrente nominale maggiore di 16 A devono essere di tipo interbloccato, con interblocco perfettamente funzionante.
Impianto elettrico: schema unifilare. Nei cantieri alimentati in bassa tensione ed in particolare nei grossi complessi,
dove la molteplicit delle linee e dei condotti ne richiede una conoscenza dimensionale e topografica, si consiglia di
disporre lo schema elettrico unifilare di distribuzione e quello dei circuiti ausiliari.
Illuminazione di sicurezza del cantiere. Tutte le zone del cantiere particolarmente buie (zone destinate a parcheggi
sotterranei, zone interne di edifici con notevole estensione planimetrica, ecc.), dovranno essere dotate di adeguata
illuminazione di sicurezza, sufficiente ad indicare con chiarezza le vie di uscita qualora venga a mancare l'illuminazione
ordinaria.
Interruttore differenziale. Immediatamente a valle del punto di consegna dell'ente distributore deve essere installato, in

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un contenitore di materiale isolante con chiusura a chiave, un interruttore automatico e differenziale di tipo selettivo; ove
ci non risultasse possibile, si dovr provvedere a realizzare la parte di impianto posta a monte di esso in classe II
(doppio isolamento). La corrente nominale (I

n) di detto interruttore, deve essere coordinata con la resistenza di terra (R


T
)
del dispersore in modo che sia R
T
x I

n 25 V. L'efficienza di tutti gli interruttori differenziali presenti sul cantiere deve


essere frequentemente verificata agendo sul tasto di sganciamento manuale presente su ciascun interruttore.
Differenti tipi di alimentazione del circuito. Qualora fossero presenti pi tipi di alimentazione, il collegamento
all'impianto dovr avvenire mediante dispositivi che ne impediscano l'interconnessione.
Fornitura di energia ad altre imprese. Devono essere assolutamente vietati allacci di fortuna per la fornitura di energia
elettrica ad eventuali altre imprese. Nel caso che altre imprese utilizzino l'impianto elettrico, si dovr pretendere che il
materiale elettrico utilizzato sia conforme alle norme nonch in perfetto stato di conservazione.
Luoghi conduttori ristretti. Sono da considerarsi "luoghi conduttori ristretti" tutti quei luoghi ove il lavoratore possa
venire a contatto con superfici in tensione con un'ampia parte del corpo diversa da mani e piedi (ad esempio i serbatoi
metallici o le cavit entro strutture non isolanti), i lavori svolti su tralicci e quelli eseguiti in presenza di acqua o fango.
Per assicurare adeguata protezione nei confronti dei "contatti diretti", si dovr realizzare l'impianto con barriere ed
involucri, che offrano garanzie di una elevata tenuta, e che presentino un grado di protezione pari almeno a IP XX B,
oppure un grado di isolamento, anche degli isolatori, in grado di sopportare una tensione di prova di 500 V per un
minuto. Sono tassativamente vietate misure di protezione realizzate tramite ostacoli o distanziatori. Per quanto riguarda i
"contatti indiretti", le misure di protezione vanno distinte fra quelle per componenti fissi e mobili dell'impianto. Quattro
sono le possibili soluzioni di isolamento per quanto riguarda i componenti fissi: a) alimentazione in bassissima tensione
di sicurezza (SELV) max 50 V (25 V nei cantieri) in c.a. e 120 V in c.c.; b) separazione elettrica tramite trasformatore di
isolamento; c) impiego di componenti di classe II (compresi i cavi), con utenze protette da un differenziale con corrente
di intervento non superiore a 0,05 A e dotate di un adeguato IP; d) interruzione automatica, mediante un dispositivo
differenziale, con corrente di intervento non superiore a 0,05 A ed installazione di un collegamento equipotenziale
supplementare fra le masse degli apparecchi fissi e le parti conduttrici (in genere masse estranee) del luogo conduttore
ristretto. Le lampade elettriche, ad esempio, vanno in genere alimentate da sistemi a bassissima tensione di sicurezza
(SELV). Per quanto riguarda gli utensili elettrici portatili, essi possono essere o alimentati da sistemi a bassissima
tensione (SELV), oppure da trasformatori di isolamento se a ciascun avvolgimento secondario venga collegato un solo
componente. La soluzione, per, da preferire quella di utilizzare utensili aventi grado di isolamento di classe II. In ogni
caso, se si sceglie di utilizzare sistemi di alimentazione a bassissima tensione o trasformatori di isolamento, le sorgenti di
alimentazione e i trasformatori devono essere tenuti all'esterno del luogo conduttore ristretto.
Realizzazione di varchi protetti. La realizzazione dei varchi protetti deve avvenire in assenza di energia elettrica nel
tratto interessato, che pur se privo di energia, deve essere ugualmente collegato a terra. I varchi protetti in metallo devono
essere tassativamente collegati a terra.
Verifiche a cura dell'elettricista. Al termine della realizzazione dell'impianto elettrico di cantiere (ed a intervalli di
tempo regolari durante il suo esercizio) dovr essere eseguita da parte di un elettricista abilitato, una verifica visiva
generale e le seguenti prove strumentali, i cui esiti andranno obbligatoriamente riportati in un rapporto da tenersi in
cantiere, per essere mostrato al personale ispettivo. Prove strumentali: 1) verifica della continuit dei conduttori; 2)
prova di polarit; 3) prove di funzionamento; 4) verifica circuiti SELV; 5) prove interruttori differenziali;
6) verifica protezione per separazione elettrica; 7) misura della resistenza di terra di un dispersore; 8) misura della
resistivit del terreno; 9) misura della resistenza totale (sistema TT); 10) misura dell'impedenza Zg del circuito di guasto
(sistema TN); 11) misura della resistenza dell'anello di guasto (TT) senza neutro distribuito; 12) ricerca di masse
estranee; 13) misura della resistenza di terra di un picchetto o di un dispersore in fase di installazione; 14) misura della
corrente di guasto a terra (TT); 15) misura della corrente di guasto a terra (TN); 16) misura della corrente minima di
cortocircuito prevista (TN); 18) misura della corrente minima di cortocircuito prevista (TT).
Soggetti abilitati ad eseguire i lavori. I lavori su impianti o apparecchiature elettriche devono essere effettuati solo da
imprese singole o associate (elettricisti) abilitate che dovranno rilasciare, prima della messa in esercizio dell'impianto, la
"dichiarazione di conformit".
Riferimenti Normativi:
Legge 1 marzo 1968 n.186, Art.1; Legge 1 marzo 1968 n.186, Art.2; Legge 18 ottobre 1977 n.791; D.Lgs. 9 aprile 2008 n.
81, Art. 81; D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Allegato 9; CEI 23-12; CEI 70-1; CEI 64-8/7; D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Art. 82;
D.M. 22 gennaio 2008 n.37.
b) Nelle lavorazioni: Realizzazione di impianto di messa a terra del cantiere;
Prescrizioni Organizzative:
Impianto di messa a terra: denuncia. La messa in esercizio degli impianti elettrici di messa a terra e dei dispositivi di
protezione contro le scariche atmosferiche non pu essere effettuata prima della verifica eseguita dall'installatore che
rilascia la dichiarazione di conformit ai sensi della normativa vigente. La dichiarazione di conformit equivale a tutti gli
effetti ad omologazione dell'impianto. Entro trenta giorni dalla messa in esercizio dell'impianto, il datore di lavoro invia
la dichiarazione di conformit all'ISPESL ed all'ASL o all'ARPA territorialmente competenti. Nei comuni singoli o
associati ove e' stato attivato lo sportello unico per le attivit produttive la dichiarazione di conformit presentata allo
stesso.

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Impianto di messa a terra: verifiche periodiche. Gli impianti di messa a terra devono essere verificati periodicamente
ad intervalli non superiori a due anni, allo scopo di accertarne lo stato di efficienza, da parte dell'ASL competente per
territorio. I relativi verbali, rilasciati dai tecnici dell'ASL, dovranno essere tenuti sul cantiere a disposizione degli organi
di vigilanza.
Impianto di messa a terra: inizio lavori. Appena ultimati i lavori di movimento terra, deve iniziarsi la realizzazione
dell'impianto di messa a terra per il cantiere.
Impianto di messa a terra: generalit. L'impianto di terra deve essere realizzato in modo da garantire la protezione
contro i contatti indiretti: a tale scopo la forma di protezione che offre il maggior grado di sicurezza, il coordinamento
fra l'impianto di terra stesso e le protezioni attive (interruttori o dispositivi differenziali). La sicurezza verr garantita se la
resistenza di terra (R
T
) del dispersore e la corrente nominale (I

n) differenziale del dispositivo di protezione saranno


coordinate secondo la relazione R
T
x I

n 25 V, nel caso di corrente alternata. Nel caso di corrente continua il valore


della tensione di contatto non dovr essere superiore a 60 V.
Impianto di messa a terra: componenti. L'impianto di messa a terra composto dagli elementi di dispersione, dai
conduttori di terra, dai conduttori di protezione e dai conduttori equipotenziali, destinati, questi ultimi, alla messa a terra
delle masse e delle eventuali masse estranee.
Impianto di messa a terra: unicit impianto. L'impianto di messa a terra dovr essere unico per l'intero cantiere e
dovr essere collegato al dispersore delle cariche atmosferiche se esiste.
Impianto di messa a terra: realizzazione ad anello. L'impianto di messa a terra dovr essere realizzato ad anello
chiuso, per conservare l'equipotenzialit delle masse, anche in caso di taglio accidentale di un conduttore di terra.
Impianto di messa a terra: caratteristiche e dimensioni degli elementi dispersori. Il dispersore per la presa di terra
deve essere, per materiale di costruzione, forma, dimensione e collocazione, appropriato alla natura ed alle condizioni del
terreno, in modo da garantire, per il complesso delle derivazioni a terra, una resistenza non superiore a 20 Ohm per gli
impianti utilizzatori a tensione sino a 1000 Volt. Per tensioni superiori e per le cabine ed officine elettriche il dispersore
deve presentare quella minor resistenza di sicurezza adeguata alle caratteristiche e alle particolarit degli impianti. Gli
elementi dispersori intenzionali interrati, dovranno essere realizzati con materiale il pi possibile resistente alla
corrosione (rame o ferro zincato) ed andranno posizionati ad una profondit maggiore di 70 cm, profondit alla quale non
risentiranno dei fenomeni di essiccamento o congelamento del terreno. E' vietato utilizzare come dispersore per le prese
di terra le tubazioni di gas, di aria compressa e simili. I ferri di armatura del calcestruzzo interrato devono essere
considerati ottimi elementi di dispersione, in quanto la loro velocit di corrosione notevolmente inferiore a quella che si
avrebbe sullo stesso materiale se fosse direttamente a contatto con il terreno. Il calcestruzzo, inoltre, grazie alla sua
composizione alcalina ed alla sua natura fortemente igroscopica un buon conduttore di corrente, e tende a drenare ed a
trattenere l'umidit del terreno, mantenendo la sua conducibilit anche in zone molto asciutte. Le norme CEI 11-8
forniscono le dimensioni minime dei conduttori utilizzabili come dispersori, in funzione della loro morfologia e del
materiale con cui sono realizzati: a) per la tipologia a piastra, la dimensione minima consentita di 3 mm, sia se si
realizzi in acciaio zincato che in rame; b) per la tipologia a nastro la dimensione e la sezione minima devono essere
rispettivamente di 3 mm e 100 mm
2
, se realizzato in acciaio zincato, e di 3 mm e 50 mm
2
se in rame; c) se si utilizza un
tondino o conduttore massicci, la sezione minima consentita sar di 50 mm
2
, se realizzato in acciaio zincato, o di 35 mm
2

se in rame; d) se si utilizza un conduttore cordato, il diametro dei fili dovr risultare non minore di 1.8 mm, sia che sia
realizzato in acciaio zincato che in rame, ma la sua sezione dovr essere non inferiore a 50 mm
2
nel primo caso, o a 35
mm
2
nel secondo; e) qualora si adoperi un picchetto a tubo, il suo diametro esterno ed il suo spessore dovr essere di 40
mm e 2 mm
2
, se costituito di acciaio zincato, oppure di 30 mm e 3 mm
2
se costituito in rame; f) se si utilizza un picchetto
massiccio, il diametro esterno dovr essere non inferiore a 20 mm, se realizzato in acciaio zincato, o 15 mm se in rame;
g) infine, se si decide di utilizzare un picchetto in profilato, lo spessore ed il diametro trasversale dovranno risultare,
rispettivamente, di 5 mm e 50 mm , sia se costituito di acciaio zincato che in rame. In tutti i casi suddetti, pu utilizzarsi
anche acciaio privo di rivestimento protettivo, purch con spessore aumentato del 50 % e con sezione minima 100 mm
2
.
Impianto di messa a terra: conduttori. Il nodo principale dell'impianto di messa a terra dovr essere realizzato
mediante un morsetto od una sbarra, cui andranno collegati i conduttori di terra, quelli equipotenziali e quelli di
protezione, che uniscono all'impianto di terra le masse dei quadri e degli utilizzatori elettrici. Gli alveoli di terra delle
prese, cos come le masse dei quadri metallici, andranno collegati al nodo principale per mezzo di un conduttore di
protezione di sezione pari a quello del conduttore di fase, con un minimo di 2,5 mm
2
(oppure 4 mm
2
nel caso non fosse
prevista alcuna protezione meccanica del conduttore). Le strutture metalliche quali ponteggi, cancellate, travature, canali,
ecc. e tutte quelle interessate dal passaggio di cavi elettrici, dovranno essere dotate di messa a terra mediante conduttori
equipotenziali di sezione non inferiore a met di quella del conduttore principale dell'impianto, con un minimo di 6 mm
2

al fine di garantire alla connessione una sufficiente tenuta alle sollecitazioni meccaniche. Se il conduttore equipotenziale
in rame la sua sezione pu essere anche inferiore a 25 mm
2
. I conduttori elettrici dell'impianto di messa a terra devono
rispettare la codifica dei colori (giallo-verde per i conduttori di terra, di protezione e equipotenziali, mentre nel caso che il
cavo sia nudo deve portare fascette giallo verdi con il simbolo della terra). I morsetti destinati al collegamento di
conduttori di terra, equipotenziali e di protezione, devono essere contraddistinti con lo stesso segno grafico. Le

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connessioni tra le varie parti dell'impianto e tra queste e i dispersori devono essere realizzate in modo idoneo. I conduttori
di protezione e di terra collegati ai picchetti devono esser di sezioni adeguate e comunque non inferiore a quelle di
seguito riportate: a) per conduttori di fase dell'impianto di sezione S 16 mm
2
, la sezione del conduttore di protezione
dovr essere Sp =S; b) per conduttori di fase dell'impianto di sezione S compresa tra 16 e 35 mm
2
, la sezione del
conduttore di protezione dovr essere Sp =16 mm
2
; c) per conduttori di fase dell'impianto di sezione S 35 mm
2
, la
sezione del conduttore di protezione dovr essere Sp =S/2 mm
2
.
Impianto di messa a terra: collegamenti a macchine e apparecchiature. Tutte le apparecchiature elettriche di classe I
e le grandi masse metalliche devono essere collegate all'impianto di terra: questi collegamenti dovranno essere effettuati
in corrispondenza delle masse elettriche, cio di quelle parti che possono andare in tensione per cedimento
dell'isolamento funzionale. Il cavo di protezione delle utenze elettriche deve essere compreso nel cavo di alimentazione:
si evita, in questo modo, l'alimentazione di utenze non collegate a terra. Le apparecchiature di classe II non vanno
collegate a terra.
Riferimenti Normativi:
D.I. 15 ottobre 1993 n.519, Art. 3; D.P.R. 22 ottobre 2001 n.462, Art. 2; D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Art. 86; CEI 11-1; CEI
64-8.


RISCHIO: "Incendi, esplosioni"
Descrizione del Rischio:
Lesioni provocate da incendi e/o esplosioni a seguito di lavorazioni in presenza o in prossimit di materiali, sostanze o
prodotti infiammabili.

MISURE PREVENTIVE e PROTETTIVE:

a) Nelle lavorazioni: Scavo di sbancamento; Scavo a sezione ristretta;
Prescrizioni Esecutive:
Assicurarsi che nella zona di lavoro non vi siano cavi, tubazioni, ecc. interrate interessate dal passaggio di corrente
elettrica, gas, acqua, ecc.


RISCHIO: "Irritazioni cutanee, reazioni allergiche"
Descrizione del Rischio:
Irritazioni cutanee e reazioni allergiche causate dal contatto con solventi, detergenti, malte cementizie, resine o, in pi
generale, con sostanze capaci di azioni allergizzanti.

MISURE PREVENTIVE e PROTETTIVE:

a) Nelle lavorazioni: Scavo di sbancamento; Scavo a sezione ristretta;
Prescrizioni Esecutive:
Devono essere utilizzati in tutti i lavori che espongano a un continuo contatto con agenti chimici in condizioni di normale
impiego. Sono realizzati principalmente in fibre sintetiche (acriliche, viniliche, amidiche, ecc.). Le caratteristiche
principali di questi ne permettono l'impiego in presenza di agenti cancerogeni (amianto e benzene), nella manipolazione
di prodotti acidi e alcalini, in lavori in rete fognaria. Gli indumenti che vengono commercializzati sono principalmente
tute, giacche, pantaloni, camici.

b) Nelle lavorazioni: Scavo di sbancamento; Scavo a sezione ristretta;
Prescrizioni Esecutive:
Come le semimaschere a costruzione integrale anche questo tipo di DPI coprono il naso e la bocca. Essi rendono l'aria
respirabile attraverso filtri per particelle, gas o vapori che possono essere sostituiti quando sono sporchi. Il facciale
riutilizzabile, dato che le parti possono essere sostituite quando sono danneggiate. Le semimaschere riducono le
concentrazioni dei gas e dei vapori velenosi fino a livelli consentiti. Le sostanze pericolose dalle quali il filtro protegge
sono indicate sull'etichetta del filtro stesso. Anche questo tipo di semimaschere non proteggono dall'insufficienza di
ossigeno. Le differenze sostanziali che contraddistinguono i diversi tipi di semimaschere sono determinate dai FILTRI. I
filtri sono classificati con lettere dell'alfabeto (ad ognuna delle quali viene associato un colore) pi un numero (che ne
indica la capacit di assorbimento). Filtri di tipo: "A" (colore marrone) offrono protezione da vapori organici e solventi;
"B" (colore grigio) sono in grado di proteggere da gas e vapori inorganici, come gas alogenati e nitrosi, gas d'incendio,

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idrogeno solforato, acido cianidrico, ecc.; "E" (colore giallo) proteggono da anidride solforosa e acidi solforosi; "K"
(colore verde) proteggono da ammoniaca; "P" (colore bianco) per la protezione da polveri tossiche, fumi, nebbie (ad
esempio: polveri di amianto, silicio, alluminio). Detto "TLV" il livello specifico di concentrazione di ogni sostanza al
quale tutti i lavoratori possono essere ripetutamente esposti senza subire effetti negativi, le semimaschere a filtri
intercambiabili possono essere classificate come segue: "P1", destinate a difendere dalle polveri nocive, offrono un
livello di protezione pari a 4,5 x TLV; "P2", destinate alle polveri a bassa tossicit, garantiscono un livello di protezione
pari a 10 x TLV; "P3" per la difesa dalle polveri tossiche, offrono un livello di protezione pari a 50 x TLV. Nelle
maschere a filtro, questo deve offrire una resistenza alla inspirazione ed alla espirazione non superiore rispettivamente a
15 millimetri e 5 millimetri di colonna d'acqua con una corrente di 50 litri al minuto primo e un potere di ritenzione non
inferiore al 95 per cento delle polveri di un micron di diametro. Inoltre esse devono essere: a) di dotazione strettamente
personale e portare l'indicazione del lavoratore che la usa; b) consegnate a fine di ogni turno di lavoro ad un apposito
incaricato per essere pulite e controllate nella loro efficienza; c) conservate ordinatamente in un armadio od altro posto
idoneo; d) disinfettate periodicamente e sempre quando cambiano i soggetti che le usano.
Riferimenti Normativi:
D.P.R. 20 marzo 1956 n.320, Art.64; D.P.R. 20 marzo 1956 n.320, Art.65.
c) Nelle lavorazioni: Scavo di sbancamento; Scavo a sezione ristretta;
Prescrizioni Esecutive:
I guanti devono proteggere le mani contro uno o pi rischi o da prodotti e sostanze nocive per la pelle. A seconda delle
lavorazioni si deve fare ricorso ad un tipo di guanto appropriato. Tutti i DPI scelti devono riportare la marcatura CE e
devono essere corredati da nota informativa sulle caratteristiche e grado di protezione.



RISCHIO: "Movimentazione manuale dei carichi"
Descrizione del Rischio:
Lesioni a carico della zona dorso lombare causate, per la caratteristica o le condizioni ergonomiche sfavorevoli, a
seguito di operazioni di trasporto o sostegno di un carico.

MISURE PREVENTIVE e PROTETTIVE:

a) Nelle lavorazioni: Montaggio di strutture orizzontali in acciaio; Montaggio di strutture verticali in
acciaio;
Prescrizioni Organizzative:
Movimentazione manuale dei carichi: misure generali. Il datore di lavoro adotta le misure organizzative necessarie o
ricorre ai mezzi appropriati, in particolare attrezzature meccaniche, per evitare la necessit di una movimentazione
manuale dei carichi da parte dei lavoratori.
Movimentazione manuale dei carichi: adozione di metodi di lavoro. Qualora non sia possibile evitare la
movimentazione manuale dei carichi ad opera dei lavoratori, il datore di lavoro adotta le misure organizzative necessarie,
ricorre ai mezzi appropriati o fornisce ai lavoratori stessi i mezzi adeguati, allo scopo di ridurre il rischio che comporta la
movimentazione manuale di detti carichi. Nel caso in cui la necessit di una movimentazione manuale di un carico ad
opera del lavoratore non pu essere evitata, il datore di lavoro: a) organizza i posti di lavoro in modo che detta
movimentazione assicuri condizioni di sicurezza e salute; b) valuta, se possibile anche in fase di progettazione, le
condizioni di sicurezza e di salute connesse al lavoro in questione; c) evita o riduce i rischi, particolarmente di patologie
dorso-lombari, adottando le misure adeguate, tenendo conto in particolare dei fattori individuali di rischio, delle
caratteristiche dell'ambiente di lavoro e delle esigenze che tale attivita' comporta; d) sottopone i lavoratori alla
sorveglianza sanitaria.
Movimentazione manuale dei carichi: elementi di riferimento. La movimentazione manuale di un carico pu
costituire un rischio di patologie da sovraccarico biomeccanico, in particolare dorso-lombari nei seguenti casi: a) il carico
troppo pesante; b) ingombrante o difficile da afferrare; c) in equilibrio instabile o il suo contenuto rischia di
spostarsi; d) collocato in una posizione tale per cui deve essere tenuto o maneggiato a una certa distanza dal tronco o
con una torsione o inclinazione del tronco; e) pu, a motivo della struttura esterna e/o della consistenza, comportare
lesioni per il lavoratore, in particolare in caso di urto. Lo sforzo fisico pu presentare rischi di patologie da sovraccarico
biomeccanico, in particolare dorso-lombari nei seguenti casi: a) eccessivo; b) pu essere effettuato soltanto con un
movimento di torsione del tronco; c) pu comportare un movimento brusco del carico; d) compiuto col corpo in
posizione instabile. Le caratteristiche dell'ambiente di lavoro possono aumentare le possibilit di rischio di patologie da
sovraccarico biomeccanico, in particolare dorso-lombari nei seguenti casi: a) lo spazio libero, in particolare verticale,
insufficiente per lo svolgimento dell'attivit richiesta; b) il pavimento ineguale, quindi presenta rischi di inciampo o
scivoloso il posto o l'ambiente di lavoro non consentono al lavoratore la movimentazione manuale di carichi a un'altezza

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di sicurezza o in buona posizione; c) il pavimento o il piano di lavoro presenta dislivelli che implicano la manipolazione
del carico a livelli diversi; d) il pavimento o il punto di appoggio sono instabili; e) la temperatura, l'umidit o la
ventilazione sono inadeguate. L'attivit pu comportare un rischio di patologie da sovraccarico biomeccanico, in
particolare dorso-lombari se comporta una o pi delle seguenti esigenze: a) sforzi fisici che sollecitano in particolare la
colonna vertebrale, troppo frequenti o troppo prolungati; b) pause e periodi di recupero fisiologico insufficienti; c)
distanze troppo grandi di sollevamento, di abbassamento o di trasporto; d) un ritmo imposto da un processo che non pu
essere modulato dal lavoratore.
Prescrizioni Esecutive:
Movimentazione manuale dei carichi: modalit di stoccaggio. Le modalit di stoccaggio del materiale movimentato
devono essere tali da garantire la stabilit al ribaltamento, tenute presenti le eventuali azioni di agenti atmosferici o azioni
esterne meccaniche. Verificare la compattezza del terreno prima di iniziare lo stoccaggio.
Riferimenti Normativi:
D.Lgs. 9 aprile 2008 n.81, Art. 168; D.Lgs. 9 aprile 2008 n.81, Allegato 33.


RISCHIO: "Polveri"
Descrizione del Rischio:
Danni all'apparato respiratorio derivanti dall'inalazione di polveri rilasciate da fonti presenti nell'area di insediamento
del cantiere.

MISURE PREVENTIVE e PROTETTIVE:

a) Nelle lavorazioni: Scavo di sbancamento; Scavo a sezione ristretta;
Prescrizioni Organizzative:
Nei lavori che danno luogo normalmente alla formazione di polveri di qualunque specie, il datore di lavoro tenuto ad
adottare tutti i possibili provvedimenti (difese e dispositivi come l'inumidimento dei materiali, l'utilizzazione di
aspiratori, ecc.) adatti ad impedirne o a ridurne lo sviluppo e la diffusione nell'ambiente di lavoro. Le misure da adottare
allo scopo devono tenere conto della natura delle polveri e della loro concentrazione nell'atmosfera. Qualunque sia il
sistema adottato per la raccolta e la eliminazione delle polveri, il datore di lavoro tenuto ad impedire che esse possano
rientrare nell'ambiente di lavoro.

b) Nelle lavorazioni: Scavo di sbancamento; Scavo a sezione ristretta;
Prescrizioni Esecutive:
Quando non sono attuabili le misure tecniche di prevenzione e la natura del materiale polveroso lo consenta, si deve
provvedere all'inumidimento del materiale stesso.

c) Nelle lavorazioni: Scavo di sbancamento; Scavo a sezione ristretta;
Prescrizioni Organizzative:
I lavoratori esposti a specifici rischi di inalazioni pericolose di gas, polveri o fumi nocivi devono avere a disposizione
maschere respiratorie o altri dispositivi idonei, da conservarsi in luogo adatto facilmente accessibile e noto al personale.
Prescrizioni Esecutive:
Qualora per difficolt di ordine ambientale od altre cause tecnicamente giustificate sia ridotta l'efficacia dei mezzi
generali di prevenzione delle polveri, i lavoratori devono essere muniti e fare uso di idonee maschere antipolvere.

d) Nelle lavorazioni: Scavo di sbancamento; Scavo a sezione ristretta;
Prescrizioni Organizzative:
Aerazione dei luoghi di lavoro chiusi. Nei luoghi di lavoro chiusi necessario far s che, tenendo conto dei metodi di
lavoro e degli sforzi fisici ai quali sono sottoposti i lavoratori, essi dispongano di aria salubre in quantit sufficiente, da
ottenersi anche mediante impianti di aerazione forzata.
Polvere: lavorazioni in ambienti piccoli. Qualora risulti necessario eseguire lavorazioni che comportino produzione di
polveri (come taglio, smerigliatura, ecc.) in ambienti piccoli, si dovr predisporre adeguata aspirazione nella zona di
taglio, evitando attrezzi ad alta velocit di taglio. Nel caso che tali condizioni non possano essere soddisfatte, dovranno
essere fornite maschere a filtro appropriate.
Sistemi di aspirazione delle polveri. Ove non sia possibile sostituire il materiale di lavoro polveroso, si devono adottare
procedimenti lavorativi in apparecchi chiusi ovvero muniti di sistemi di aspirazione e di raccolta delle polveri, atti ad
impedirne la dispersione. L'aspirazione deve essere effettuata, per quanto possibile, immediatamente vicino al luogo di
produzione delle polveri.

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Prescrizioni Esecutive:
Polvere: lavorazioni in ambienti piccoli. In ambienti piccoli e poco ventilati vanno evitate lavorazioni che comportino
la produzione di polveri come taglio, smerigliatura ecc.. Qualora tali operazioni risultino necessarie bisogner eseguirle
in ambienti aperti e ventilati, o predisporre adeguata aspirazione nella zona di taglio, evitando attrezzi ad alta velocit di
taglio. Nel caso che tali condizioni non possano essere soddisfatte, obbligatorio l'uso di maschere a filtro appropriate.
Riferimenti Normativi:
Circolare Ministero della Sanit 25 novembre 1991 n.23.

RISCHIO: Rumore per "Addetto montaggio prefabbricati in c.a."
Descrizione del Rischio:
Analisi dei livelli di esposizione al rumore con riferimento alla Scheda di Gruppo Omogeneo n. 317 del C.P.T. Torino
(Trasporto e posa prefabbricati in c.a. - Trasporto e posa prefabbricati in c.a.).

Fascia di appartenenza:
Sulla settimana di maggiore esposizione "Inferiore a 80 dB(A)"; sullattivit di tutto il cantiere "Inferiore a 80
dB(A)".

MISURE PREVENTIVE e PROTETTIVE:

a) Nelle lavorazioni: Montaggio di strutture orizzontali in acciaio; Montaggio di strutture verticali in
acciaio;
Misure tecniche e organizzative:
Misure di prevenzione e protezione. Al fine di eliminare i rischi dal rumore alla fonte o di ridurli al minimo le misure
di prevenzione e protezione riguardano: a) adozione di metodi di lavoro che implicano una minore esposizione al rumore;
b) scelta di attrezzature di lavoro adeguate, tenuto conto del lavoro da svolgere, che emettano il minor rumore possibile,
inclusa l'eventualit di rendere disponibili ai lavoratori attrezzature di lavoro conformi ai requisiti di cui al titolo III, il cui
obiettivo o effetto di limitare l'esposizione al rumore; c) progettazione della struttura dei luoghi e dei posti di lavoro; d)
adeguata informazione e formazione sulluso corretto delle attrezzature di lavoro in modo da ridurre al minimo
l'esposizione al rumore; e) adozione di misure tecniche per il contenimento del rumore trasmesso per via aerea, quali
schermature, involucri o rivestimenti realizzati con materiali fonoassorbenti e/o adozione di misure tecniche per il
contenimento del rumore strutturale, quali sistemi di smorzamento o di isolamento; f) opportuni programmi di
manutenzione delle attrezzature e macchine di lavoro, del luogo di lavoro e dei sistemi sul posto di lavoro; g) riduzione
del rumore mediante una migliore organizzazione del lavoro attraverso la limitazione e della durata e dellintensit
dellesposizione e ladozione di orari di lavoro appropriati, con sufficienti periodi di riposo.
Locali di riposo. Nel caso in cui, data la natura dell'attivit, il lavoratore benefici dell'utilizzo di locali di riposo messa a
disposizione dal datore di lavoro, il rumore in questi locali e' ridotto a un livello compatibile con il loro scopo e le loro
condizioni di utilizzo.


RISCHIO: Rumore per "Elettricista (ciclo completo)"
Descrizione del Rischio:
Analisi dei livelli di esposizione al rumore con riferimento alla Scheda di Gruppo Omogeneo n. 94 del C.P.T. Torino
(Costruzioni edili in genere - Ristrutturazioni).

Fascia di appartenenza:
Sulla settimana di maggiore esposizione "Superiore a 85 dB(A)"; sullattivit di tutto il cantiere "Superiore a 85
dB(A)".

MISURE PREVENTIVE e PROTETTIVE:

a) Nelle lavorazioni: Realizzazione di impianto elettrico del cantiere; Realizzazione di impianto di
messa a terra del cantiere;
Sorveglianza Sanitaria:
Sorveglianza sanitaria per i lavoratori. I lavoratori la cui esposizione al rumore eccede i valori superiori di azione (Lex
>85 dB(A) sono sottoposti alla sorveglianza sanitaria. La sorveglianza e' effettuata dal medico competente, con adeguata

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motivazione riportata nel documento di valutazione dei rischi e resa nota ai rappresentanti per la sicurezza di lavoratori in
funzione della valutazione del rischio. L'organo di vigilanza, con provvedimento motivato, puo' disporre contenuti e
periodicita' della sorveglianza diversi rispetto a quelli forniti dal medico competente.
Informazione e Formazione:
Informazione e Formazione dei lavoratori. I lavoratori esposti a valori uguali o superiori ai valori inferiori di azione
sono informati e formati in relazione ai rischi provenienti dall'esposizione al rumore, con particolare riferimento: a) alle
misure adottate volte a eliminare o ridurre al minimo il rischio derivante dal rumore, incluse le circostanze in cui si
applicano dette misure; b) all'entita' e al significato dei valori limite di esposizione e dei valori di azione, nonche' ai
potenziali rischi associati; c) ai risultati delle valutazioni ,misurazioni o calcoli dei livelli di esposizione; d) all'utilita' per
individuare e segnalare gli effetti negativi dell'esposizione per la salute; e) alle circostanze nelle quali i lavoratori hanno
diritto a una sorveglianza sanitaria e all'obiettivo della stessa; e) alle circostanze nelle quali i lavoratori hanno diritto a
una sorveglianza sanitaria e all'obiettivo della stessa; f) alle procedure di lavoro sicure per ridurre al minimo l'esposizione
al rumore; g) all'uso corretto dei dispositivi di protezione individuale e alle relative indicazioni e controindicazione
sanitarie all'uso.
Misure tecniche e organizzative:
Misure di prevenzione e protezione. Al fine di eliminare i rischi dal rumore alla fonte o di ridurli al minimo le misure
di prevenzione e protezione riguardano: a) adozione di metodi di lavoro che implicano una minore esposizione al rumore;
b) scelta di attrezzature di lavoro adeguate, tenuto conto del lavoro da svolgere, che emettano il minor rumore possibile,
inclusa l'eventualit di rendere disponibili ai lavoratori attrezzature di lavoro conformi ai requisiti di cui al titolo III, il cui
obiettivo o effetto di limitare l'esposizione al rumore; c) progettazione della struttura dei luoghi e dei posti di lavoro; d)
adeguata informazione e formazione sulluso corretto delle attrezzature di lavoro in modo da ridurre al minimo
l'esposizione al rumore; e) adozione di misure tecniche per il contenimento del rumore trasmesso per via aerea, quali
schermature, involucri o rivestimenti realizzati con materiali fonoassorbenti e/o adozione di misure tecniche per il
contenimento del rumore strutturale, quali sistemi di smorzamento o di isolamento; f) opportuni programmi di
manutenzione delle attrezzature e macchine di lavoro, del luogo di lavoro e dei sistemi sul posto di lavoro; g) riduzione
del rumore mediante una migliore organizzazione del lavoro attraverso la limitazione e della durata e dellintensit
dellesposizione e ladozione di orari di lavoro appropriati, con sufficienti periodi di riposo.
Locali di riposo. Nel caso in cui, data la natura dell'attivit, il lavoratore benefici dell'utilizzo di locali di riposo messa a
disposizione dal datore di lavoro, il rumore in questi locali e' ridotto a un livello compatibile con il loro scopo e le loro
condizioni di utilizzo.
Programma di misure tecniche e organizzative. Elaborazione ed applicazione di un programma di misure tecniche e
organizzative volte a ridurre l'esposizione al rumore, considerando in particolare le misure di prevenzione e protezione
sopra elencate.
Segnalazione e delimitazione zone ad elevata rumorosit. I luoghi di lavoro dove i lavoratori sono esposti ad un
rumore al di sopra dei valori superiori di azione sono indicati da appositi segnali. Dette aree sono inoltre delimitate e
l'accesso alle stesse limitato, ove ci sia tecnicamente possibile e giustificato dal rischio di esposizione.
Dispositivi di protezione individuale:
Uso dei Dispositivi di protezione individuale. Durante le seguenti attivit e con le rispettive indicazioni in merito alla
protezione delludito i lavoratori sono forniti di specifici DPI delludito:
1) Utilizzo scanalatrice elettrica (B581), protezione dell'udito Obbligatoria, DPI delludito Generico (cuffie o inserti)
(valore di attenuazione 12 dB(A)).
2) Scanalature con attrezzi manuali (A60), protezione dell'udito Obbligatoria, DPI delludito Generico (cuffie o inserti)
(valore di attenuazione 12 dB(A)).
Si prevede per i lavoratori adeguato addestramento sulluso dei dispositivi delludito (art. 77 comma 5 del D.Lgs. 9 aprile
2008 n.81).


RISCHIO: Rumore per "I draulico"
Descrizione del Rischio:
Analisi dei livelli di esposizione al rumore con riferimento alla Scheda di Gruppo Omogeneo n. 91 del C.P.T. Torino
(Costruzioni edili in genere - Ristrutturazioni).

Fascia di appartenenza:
Sulla settimana di maggiore esposizione "Uguale a 80 dB(A)"; sullattivit di tutto il cantiere "Inferiore a 80 dB(A)".

MISURE PREVENTIVE e PROTETTIVE:

a) Nelle lavorazioni: Realizzazione di impianto idrico del cantiere;

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Informazione e Formazione:
Informazione e Formazione dei lavoratori. I lavoratori esposti a valori uguali o superiori ai valori inferiori di azione
sono informati e formati in relazione ai rischi provenienti dall'esposizione al rumore, con particolare riferimento: a) alle
misure adottate volte a eliminare o ridurre al minimo il rischio derivante dal rumore, incluse le circostanze in cui si
applicano dette misure; b) all'entita' e al significato dei valori limite di esposizione e dei valori di azione, nonche' ai
potenziali rischi associati; c) ai risultati delle valutazioni ,misurazioni o calcoli dei livelli di esposizione; d) all'utilita' per
individuare e segnalare gli effetti negativi dell'esposizione per la salute; e) alle circostanze nelle quali i lavoratori hanno
diritto a una sorveglianza sanitaria e all'obiettivo della stessa; e) alle circostanze nelle quali i lavoratori hanno diritto a
una sorveglianza sanitaria e all'obiettivo della stessa; f) alle procedure di lavoro sicure per ridurre al minimo l'esposizione
al rumore; g) all'uso corretto dei dispositivi di protezione individuale e alle relative indicazioni e controindicazione
sanitarie all'uso.
Misure tecniche e organizzative:
Misure di prevenzione e protezione. Al fine di eliminare i rischi dal rumore alla fonte o di ridurli al minimo le misure
di prevenzione e protezione riguardano: a) adozione di metodi di lavoro che implicano una minore esposizione al rumore;
b) scelta di attrezzature di lavoro adeguate, tenuto conto del lavoro da svolgere, che emettano il minor rumore possibile,
inclusa l'eventualit di rendere disponibili ai lavoratori attrezzature di lavoro conformi ai requisiti di cui al titolo III, il cui
obiettivo o effetto di limitare l'esposizione al rumore; c) progettazione della struttura dei luoghi e dei posti di lavoro; d)
adeguata informazione e formazione sulluso corretto delle attrezzature di lavoro in modo da ridurre al minimo
l'esposizione al rumore; e) adozione di misure tecniche per il contenimento del rumore trasmesso per via aerea, quali
schermature, involucri o rivestimenti realizzati con materiali fonoassorbenti e/o adozione di misure tecniche per il
contenimento del rumore strutturale, quali sistemi di smorzamento o di isolamento; f) opportuni programmi di
manutenzione delle attrezzature e macchine di lavoro, del luogo di lavoro e dei sistemi sul posto di lavoro; g) riduzione
del rumore mediante una migliore organizzazione del lavoro attraverso la limitazione e della durata e dellintensit
dellesposizione e ladozione di orari di lavoro appropriati, con sufficienti periodi di riposo.
Locali di riposo. Nel caso in cui, data la natura dell'attivit, il lavoratore benefici dell'utilizzo di locali di riposo messa a
disposizione dal datore di lavoro, il rumore in questi locali e' ridotto a un livello compatibile con il loro scopo e le loro
condizioni di utilizzo.


RISCHIO: Rumore per "Operaio polivalente"
Descrizione del Rischio:
Analisi dei livelli di esposizione al rumore con riferimento alla Scheda di Gruppo Omogeneo n. 49.1 del C.P.T. Torino
(Costruzioni edili in genere - Nuove costruzioni).

Fascia di appartenenza:
Sulla settimana di maggiore esposizione "Compresa tra 80 e 85 dB(A)"; sullattivit di tutto il cantiere "Compresa
tra 80 e 85 dB(A)".

MISURE PREVENTIVE e PROTETTIVE:

a) Nelle lavorazioni: Realizzazione della recinzione e degli accessi al cantiere; Allestimento di
servizi igienico-assistenziali del cantiere; Smobilizzo del cantiere; Allestimento di servizi igienico
del cantiere (cellula bagno chimico);
Sorveglianza Sanitaria:
Sorveglianza sanitaria per i lavoratori. La sorveglianza sanitaria e' estesa ai lavoratori esposti a livelli superiori ai
valori inferiori di azione (Lex >80 dB(A)) e minori o uguali ai valori superiori di azione (Lex <=85 dB(A)), su loro
richiesta e qualora il medico competente ne conferma l'opportunit.
Informazione e Formazione:
Informazione e Formazione dei lavoratori. I lavoratori esposti a valori uguali o superiori ai valori inferiori di azione
sono informati e formati in relazione ai rischi provenienti dall'esposizione al rumore, con particolare riferimento: a) alle
misure adottate volte a eliminare o ridurre al minimo il rischio derivante dal rumore, incluse le circostanze in cui si
applicano dette misure; b) all'entita' e al significato dei valori limite di esposizione e dei valori di azione, nonche' ai
potenziali rischi associati; c) ai risultati delle valutazioni ,misurazioni o calcoli dei livelli di esposizione; d) all'utilita' per
individuare e segnalare gli effetti negativi dell'esposizione per la salute; e) alle circostanze nelle quali i lavoratori hanno
diritto a una sorveglianza sanitaria e all'obiettivo della stessa; e) alle circostanze nelle quali i lavoratori hanno diritto a
una sorveglianza sanitaria e all'obiettivo della stessa; f) alle procedure di lavoro sicure per ridurre al minimo l'esposizione
al rumore; g) all'uso corretto dei dispositivi di protezione individuale e alle relative indicazioni e controindicazione

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Progetto coordinato per il risanamento del quartiere Tamburi Bonifica Aree del Sottoprogetto n.4
Progetto esecutivo di bonifica dei suoli per annullare il rischio sanitario


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sanitarie all'uso.
Misure tecniche e organizzative:
Misure di prevenzione e protezione. Al fine di eliminare i rischi dal rumore alla fonte o di ridurli al minimo le misure
di prevenzione e protezione riguardano: a) adozione di metodi di lavoro che implicano una minore esposizione al rumore;
b) scelta di attrezzature di lavoro adeguate, tenuto conto del lavoro da svolgere, che emettano il minor rumore possibile,
inclusa l'eventualit di rendere disponibili ai lavoratori attrezzature di lavoro conformi ai requisiti di cui al titolo III, il cui
obiettivo o effetto di limitare l'esposizione al rumore; c) progettazione della struttura dei luoghi e dei posti di lavoro; d)
adeguata informazione e formazione sulluso corretto delle attrezzature di lavoro in modo da ridurre al minimo
l'esposizione al rumore; e) adozione di misure tecniche per il contenimento del rumore trasmesso per via aerea, quali
schermature, involucri o rivestimenti realizzati con materiali fonoassorbenti e/o adozione di misure tecniche per il
contenimento del rumore strutturale, quali sistemi di smorzamento o di isolamento; f) opportuni programmi di
manutenzione delle attrezzature e macchine di lavoro, del luogo di lavoro e dei sistemi sul posto di lavoro; g) riduzione
del rumore mediante una migliore organizzazione del lavoro attraverso la limitazione e della durata e dellintensit
dellesposizione e ladozione di orari di lavoro appropriati, con sufficienti periodi di riposo.
Locali di riposo. Nel caso in cui, data la natura dell'attivit, il lavoratore benefici dell'utilizzo di locali di riposo messa a
disposizione dal datore di lavoro, il rumore in questi locali e' ridotto a un livello compatibile con il loro scopo e le loro
condizioni di utilizzo.
Programma di misure tecniche e organizzative. Elaborazione ed applicazione di un programma di misure tecniche e
organizzative volte a ridurre l'esposizione al rumore, considerando in particolare le misure di prevenzione e protezione
sopra elencate.
Dispositivi di protezione individuale:
Uso dei Dispositivi di protezione individuale. Durante le seguenti attivit e con le rispettive indicazioni in merito alla
protezione delludito i lavoratori sono forniti di specifici DPI delludito:
1) Posa manufatti (serramenti, ringhiere, sanitari, corpi radianti) (A33), protezione dell'udito Facoltativa, DPI delludito
Generico (cuffie o inserti) (valore di attenuazione 12 dB(A)).
Si prevede per i lavoratori adeguato addestramento sulluso dei dispositivi delludito (art. 77 comma 5 del D.Lgs. 9 aprile
2008 n.81).


RISCHIO: Vibrazioni per "Elettricista (ciclo completo)"
Descrizione del Rischio:
Analisi delle attivit e dei tempi di esposizione con riferimento alla Scheda di Gruppo Omogeneo n. 94 del C.P.T.
Torino (Costruzioni edili in genere - Ristrutturazioni): a) utilizzo scanalatrice per 15%.

Fascia di appartenenza:
Mano-Braccio (HAV): "Compreso tra 2,5 e 5,0 m/s"; Corpo Intero (WBV): "Non presente".

MISURE PREVENTIVE e PROTETTIVE:

a) Nelle lavorazioni: Realizzazione di impianto elettrico del cantiere; Realizzazione di impianto di
messa a terra del cantiere;
Sorveglianza Sanitaria:
Sorveglianza sanitaria per i lavoratori. I lavoratori esposti a livelli di vibrazioni superiori ai valori d'azione sono
sottoposti alla sorveglianza sanitaria. La sorveglianza viene effettuata periodicamente, di norma una volta l'anno o con
periodicita' diversa decisa dal medico competente con adeguata motivazione riportata nel documento di valutazione dei
rischi e resa nota ai rappresentanti per la sicurezza dei lavoratori in funzione della valutazione del rischio. L'organo di
vigilanza, con provvedimento motivato, pu disporre contenuti e periodicit della sorveglianza diversi rispetto a quelli
forniti dal medico competente.
Informazione e Formazione:
Informazione e formazione dei lavoratori. Nelle attivita' che comportano una esposizione a rischi derivanti da
vibrazioni, il datore di lavoro provvede a che i lavoratori ricevano informazioni e una formazione adeguata con
particolare riguardo a: a) alle misure adottate volte a eliminare o ridurre al minimo il rischio derivante dalle vibrazioni,
incluse le circostanze in cui si applicano dette misure; b) all'entita' e al significato dei valori limite di esposizione e dei
valori di azione, nonche' ai potenziali rischi associati; c) ai risultati delle valutazioni ,misurazioni o calcoli dei livelli di
esposizione; d) all'utilit per individuare e segnalare gli effetti negativi dell'esposizione per la salute; e) alle circostanze
nelle quali i lavoratori hanno diritto a una sorveglianza sanitaria e all'obiettivo della stessa; f) alle procedure di lavoro
sicure per ridurre al minimo l'esposizione alle vibrazioni; g) all'uso corretto dei dispositivi di protezione individuale e alle
relative indicazioni e controindicazione sanitarie all'uso.

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Formazione e addestramento uso DPI. Il datore di lavoro assicura una formazione adeguata e organizza, se necessario,
uno specifico addestramento circa l'uso corretto e l'utilizzo pratico dei DPI.
Formazione specifica uso macchina/attrezzo. Il datore di lavoro, quando sono superati i valori d'azione, assicura una
formazione adeguata e organizza uno specifico addestramento circa l'uso corretto e sicuro delle macchine e/o attrezzature
di lavoro, in modo da ridurre al minimo la loro esposizione a vibrazioni meccaniche.
Misure tecniche e organizzative:
Misure generali. Il datore di lavoro elimina i rischi alla fonte o li riduce al minimo e, in ogni caso, a livelli non superiori
ai valori limite di esposizione. E' obbligo del datore di lavoro verificare che, su periodi brevi, per le vibrazioni trasmesse
al sistema mano-braccio il valore di esposizione sia inferiore a 20 m/s e per le vibrazioni trasmesse al corpo intero il
valore di esposizione sia inferiore a 1,5 m/s.
Acquisto di nuove attrezzature o macchine condotte a mano. Il datore di lavoro privilegia, all'atto dell'acquisto di
nuove attrezzature o macchine condotte a mano, quelle che espongono a minori livelli di vibrazioni. Inderogabile per
A(8) >5 m/s.
Adozione di metodi di lavoro. Il datore di lavoro adotta i cicli di lavoro che consentano di alternare periodi di
esposizione a vibrazione a periodi in cui il lavoratore non sia esposto a vibrazione.
Adozione di sistemi di lavoro. Il datore di lavoro adotta sistemi di lavoro ergonomici che consentano di ridurre al
minimo la forza di prensione o spinta da applicare all'utensile.
Manutenzione attrezzi o macchine condotte a mano. Il datore di lavoro adotta un programma di manutenzione
regolare e periodico degli attrezzi o macchine condotte a mano.
Utilizzo corretto di attrezzi o macchine condotte a mano. I lavoratori devono applicare le modalit corrette di
prensione e di impugnatura delle attrezzature o macchine condotte a mano in conformit alla formazione ricevuta.
Procedure di lavoro e esercizi alle mani. I lavoratori devono assicurarsi di avere le mani riscaldate prima e durante il
turno di lavoro ed effettuare esercizi e massaggi alle mani durante le pause di lavoro in conformit alla formazione
ricevuta.
Dispositivi di protezione individuale:
Fornitura di indumenti per la protezione dal freddo e l'umidit. Il datore di lavoro fornisce, ai lavoratori esposti alle
vibrazioni, indumenti per la protezione dal freddo e dall'umidit.
Fornitura di DPI (guanti antivibranti). Il datore di lavoro fornisce, ai lavoratori esposti alle vibrazioni, guanti che
attenuano la vibrazione trasmessa al sistema mano-braccio.
Fornitura di DPI (maniglie antivibranti). Il datore di lavoro fornisce, ai lavoratori esposti alle vibrazioni, maniglie che
attenuano la vibrazione trasmessa al sistema mano-braccio.


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ATTREZZATURE utilizzate nelle Lavorazioni

Elenco degli attrezzi:
1) Attrezzi manuali;
2) Avvitatore elettrico;
3) Saldatrice elettrica;
4) Scala doppia;
5) Scala semplice;
6) Smerigliatrice angolare (flessibile);
7) Trapano elettrico.


Attrezzi manuali
Gli attrezzi manuali (picconi, badili, martelli, tenaglie, cazzuole, frattazzi, chiavi, scalpelli, ecc.), presenti in tutte le fasi
lavorative, sono sostanzialmente costituiti da una parte destinata all'impugnatura, in legno o in acciaio, ed un'altra,
variamente conformata, alla specifica funzione svolta.

Rischi generati dall'uso dell'Attrezzo:
1) Punture, tagli, abrasioni;
2) Urti, colpi, impatti, compressioni;


Misure Preventive e Protettive relative all'Attrezzo:
1) Attrezzi manuali: misure preventive e protettive;
Prescrizioni Esecutive:
Prima dell'uso: 1) Accertati del buono stato della parte lavorativa dell'utensile; 2) Assicurati del buono stato del
manico e del suo efficace fissaggio.
Durante l'uso: 1) Utilizza idonei paracolpi quando utilizzi punte e/o scalpelli; 2) Quando si utilizzano attrezzi ad
impatto, provvedi ad allontanare adeguatamente terzi presenti; 3) Assumi una posizione stabile e corretta; 4) Evita di
abbandonare gli attrezzi nei passaggi (in particolare se sopraelevati), provvedendo a riporli negli appositi contenitori.
Dopo l'uso: 1) Riponi correttamente l'utensile, verificandone lo stato di usura.
Riferimenti Normativi:
D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Allegato 6.
2) DPI: utilizzatore attrezzi manuali;
Prescrizioni Organizzative:
Devono essere forniti al lavoratore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) casco; b) calzature di sicurezza; c)
occhiali; d) guanti.



Avvitatore elettrico
L'avvitatore elettrico un utensile elettrico di uso comune nel cantiere edile, commercializzato in tipi alimentati sia in
bassa che in bassissima tensione.

Rischi generati dall'uso dell'Attrezzo:
1) Elettrocuzione;
2) Urti, colpi, impatti, compressioni;


Misure Preventive e Protettive relative all'Attrezzo:
1) Avvitatore elettrico: misure preventive e protettive;

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Prescrizioni Esecutive:
Prima dell'uso: 1) Assicurati del buono stato dei pressacavi; accertati che il cavo di alimentazione e la spina non
presentino danneggiamenti evitando assolutamente di utilizzare nastri isolanti adesivi per eseguire eventuali riparazioni;
2) Assicurati che l'utensile sia del tipo a doppio isolamento (220V) o alimentato a bassissima tensione di sicurezza (50V),
e non collegato elettricamente a terra; accertati del corretto funzionamento dell'interruttore.
Durante l'uso: 1) Accertati che il cavo di alimentazione non intralci i passaggi e sia posizionato in modo da evitare che
sia soggetto a danneggiamenti; 2) Accertati che i collegamenti volanti a presa e spina, quando indispensabili, siano
realizzati con elementi aventi almeno protezione IP 67 e posizionati fuori dai tratti interrati; 3) Utilizza prolunghe
realizzate secondo le norme di sicurezza (cavo per posa mobile) per portare l'alimentazione in luoghi ove non sono
presenti quadri elettrici, evitando assolutamente di approntare prolunghe artigianalmente; 4) Utilizza l'impugnatura della
spina per disconnetterla da una presa, evitando accuratamente di farlo tendendo il cavo; evita di connettere la spina su
prese in tensione, accertandoti preventivamente che risultino "aperti" sia l'interruttore dell'apparecchiatura elettrica che
quello posto a monte della spina; 5) Non richiudere mai un circuito elettrico disconnesso automaticamente dai dispositivi
di protezione, senza prima aver individuato e riparato il guasto; 6) Assicurati di aver interrotto l'alimentazione elettrica
durante le pause di lavoro; informa tempestivamente il preposto e/o il datore di lavoro, di malfunzionamenti o pericoli
che dovessero evidenziarsi durante il lavoro.
Dopo l'uso: 1) Assicurati di aver interrotto l'alimentazione elettrica e riponi l'utensile nell'apposito contenitore; ripulisci
con cura i cavi di alimentazione prima di provvedere a riporli.
Riferimenti Normativi:
D.M. 20 novembre 1968; D.Lgs. 9 aprile 2008 n.81, Titolo III, Capo 1; D.Lgs. 9 aprile 2008 n.81, Titolo III, Capo 3; D.Lgs.
9 aprile 2008 n.81, Allegato 6; CEI 23-34; CEI 23-50; CEI 23-57; CEI 64-8; CEI 107-43.
2) DPI: utilizzatore avvitatore elettrico;
Prescrizioni Organizzative:
Devono essere forniti al lavoratore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) calzature di sicurezza; b) guanti.



Saldatrice elettrica
La saldatrice elettrica un utensile di uso comune alimentato a bassa tensione con isolamento di classe II.

Rischi generati dall'uso dell'Attrezzo:
1) Elettrocuzione;
2) Inalazione fumi, gas, vapori;
3) Incendi, esplosioni;
4) Radiazioni non ionizzanti;
5) Ustioni;


Misure Preventive e Protettive relative all'Attrezzo:
1) Saldatrice elettrica: misure preventive e protettive;
Prescrizioni Esecutive:
Prima dell'uso: 1) Accertati che il cavo di alimentazione e la spina non presentino danneggiamenti, evitando
assolutamente di utilizzare nastri isolanti adesivi per eseguire eventuali riparazioni; 2) Evita assolutamente di operare
saldature in presenza di gas o vapori infiammabili esplodenti (ad esempio su recipienti o su tubi che abbiano contenuto
materiali pericolosi); 3) Accertati dell'integrit della pinza porta elettrodo; 4) Provvedi a delimitare la zona di lavoro,
impedendo a chiunque il transito o la sosta.
Durante l'uso: 1) Verifica la disposizione dei cavi di alimentazione affinch non intralcino i posti di lavoro e i passaggi,
e non siano soggetti a danneggiamenti meccanici da parte del materiale da lavorare e lavorato; 2) Provvedi ad
allontanare il personale non addetto alle operazioni di saldatura; 3) Durante le pause di lavoro, ricordati di interrompere
l'alimentazione elettrica; 4) Qualora debbano essere effettuate saldature in ambienti chiusi o confinati, assicurati della
presenza e dell'efficienza di un adeguato sistema di aspirazione fumi e/o ventilazione; 5) Informa tempestivamente il
preposto e/o il datore di lavoro, di malfunzionamenti o pericoli che dovessero evidenziarsi durante il lavoro.
Dopo l'uso: 1) Assicurati di aver interrotto il collegamento elettrico; 2) Effettua tutte le operazioni di revisione e
manutenzione dell'attrezzo secondo quanto indicato nel libretto dopo esserti accertato di aver sconnesso l'alimentazione
elettrica.
Riferimenti Normativi:
D.M. 20 novembre 1968; D.Lgs. 9 aprile 2008 n.81, Titolo III, Capo 1; D.Lgs. 9 aprile 2008 n.81, Titolo III, Capo 3; D.Lgs.

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9 aprile 2008 n.81, Allegato 6; CEI 23-34; CEI 23-50; CEI 23-57; CEI 64-8; CEI 107-43.
2) DPI: utilizzatore saldatrice elettrica;
Prescrizioni Organizzative:
Devono essere forniti al lavoratore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) casco; b) calzature di sicurezza; c)
maschere (se presenti nell'aria polveri o sostanze nocive); d) guanti; e) grembiule da saldatore; f) indumenti protettivi
(tute).



Scala doppia
La scala doppia deriva dall'unione di due scale semplici incernierate tra loro alla sommit e dotate di un limitatore di
apertura. Viene adoperata per superare dislivelli o effettuare operazioni di carattere temporaneo a quote non altrimenti
raggiungibili: discesa in scavi o pozzi, opere di finitura ed impiantistiche, ecc..

Rischi generati dall'uso dell'Attrezzo:
1) Caduta dall'alto;
2) Cesoiamenti, stritolamenti;
3) Movimentazione manuale dei carichi;
4) Urti, colpi, impatti, compressioni;


Misure Preventive e Protettive relative all'Attrezzo:
1) Scala doppia: misure preventive e protettive;
Prescrizioni Esecutive:
Modalit d'utilizzo: 1) Evita assolutamente di utilizzare scale metalliche per effettuare interventi su elementi in
tensione; 2) Il trasporto a mano di pesi su una scala a pioli non deve precludere una presa sicura; 3) Evita di salire
sull'ultimo gradino o piolo della scala; 4) Sia nella salita che nella discesa, utilizza la scala sempre rivolgendoti verso di
essa; 5) Ricordati che non consentita la contemporanea presenza di pi lavoratori sulla scala; 6) E' assolutamente
vietato lavorare a cavalcioni della scala; 7) E' vietato l'uso della scala doppia su qualsiasi opera provvisionale.
Principali modalit di posa in opera: 1) Quando l'uso della scala, per la loro altezza o per altre cause, comporti
pericolo di sbandamento, esse devono essere adeguatamente assicurate o trattenute al piede da altra persona; 2) Le scale a
pioli portatili devono poggiare su un supporto stabile, resistente, di dimensioni adeguate e immobile, in modo da
garantire la posizione orizzontale dei pioli; 3) Lo scivolamento del piede delle scale a pioli portatili, durante il loro uso,
deve essere impedito con fissaggio della parte superiore o inferiore dei montanti, o con qualsiasi dispositivo antiscivolo,
o ricorrendo a qualsiasi altra soluzione di efficacia equivalente; 4) Le scale a pioli usate per l'accesso devono essere tali
da sporgere a sufficienza oltre il livello di accesso, a meno che altri dispositivi garantiscono una presa sicura; 5) Le scale
a pioli composte da pi elementi innestabili o a sfilo devono essere utilizzate in modo da assicurare il fermo reciproco dei
vari elementi; 6) E' consentito l'accesso sulla eventuale piattaforma, e/o sul gradino sottostante, solo qualora i montanti
siano stati prolungati di almeno 60 cm al di sopra di essa.
Riferimenti Normativi:
D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Art. 113.
2) DPI: utilizzatore scala doppia;
Prescrizioni Organizzative:
Devono essere forniti al lavoratore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) casco; b) calzature di sicurezza; c)
guanti.


Scala semplice
La scala semplice un'attrezzatura di lavoro costituita da due montanti paralleli, collegati tra loro da una serie di pioli
trasversali incastrati e distanziati in egual misura. Viene adoperata per superare dislivelli o effettuare operazioni di
carattere temporaneo a quote non altrimenti raggiungibili: discesa in scavi o pozzi, salita su opere provvisionali, opere
di finitura ed impiantistiche.

Rischi generati dall'uso dell'Attrezzo:
1) Caduta dall'alto;

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2) Movimentazione manuale dei carichi;
3) Urti, colpi, impatti, compressioni;

Misure Preventive e Protettive relative all'Attrezzo:
1) Scala semplice: misure preventive e protettive;
Prescrizioni Esecutive:
Modalit d'utilizzo: 1) Evita assolutamente di utilizzare scale metalliche per effettuare interventi su elementi in
tensione; 2) Il trasporto a mano di pesi su una scala a pioli non deve precludere una presa sicura; 3) Evita di salire
sull'ultimo gradino o piolo della scala; 4) Sia nella salita che nella discesa, utilizza la scala sempre rivolgendoti verso di
essa; 5) Ricordati che non consentita la contemporanea presenza di pi lavoratori sulla scala; 6) Nessun lavoratore
deve trovarsi sulla scala quando se ne effettua lo spostamento laterale; 7) Durante l'esecuzione dei lavori, una persona
deve esercitare da terra una continua vigilanza della scala.
Principali modalit di posa in opera: 1) Quando l'uso della scala, per la loro altezza o per altre cause, comporti
pericolo di sbandamento, esse devono essere adeguatamente assicurate o trattenute al piede da altra persona; 2) Le scale a
pioli portatili devono poggiare su un supporto stabile, resistente, di dimensioni adeguate e immobile, in modo da
garantire la posizione orizzontale dei pioli; 3) Lo scivolamento del piede delle scale a pioli portatili, durante il loro uso,
deve essere impedito con fissaggio della parte superiore o inferiore dei montanti, o con qualsiasi dispositivo antiscivolo,
o ricorrendo a qualsiasi altra soluzione di efficacia equivalente; 4) Le scale a pioli usate per l'accesso devono essere tali
da sporgere a sufficienza oltre il livello di accesso, a meno che altri dispositivi garantiscono una presa sicura; 5) Le scale
a pioli composte da pi elementi innestabili o a sfilo devono essere utilizzate in modo da assicurare il fermo reciproco dei
vari elementi; 6) Le scale a mano usate per l'accesso ai vari piani dei ponteggi e delle impalcature non devono essere
poste l'una in prosecuzione dell'altra; 7) Le scale a mano usate per l'accesso ai vari piani dei ponteggi e delle impalcature
non devono essere poste l'una in prosecuzione dell'altra; 8) La lunghezza delle scale a mano deve essere tale che i
montanti sporgano di almeno un metro oltre il piano di accesso, anche ricorrendo al prolungamento di un solo montante,
purch fissato con legatura di reggetta o sistemi equivalenti. 9) La scala dovr posizionarsi con un'inclinazione tale che la
sua proiezione sull'orizzontale sia all'incirca pari ad 1/4 della sua lunghezza (75).
Riferimenti Normativi:
D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Art. 113.
2) DPI: utilizzatore scala semplice;
Prescrizioni Organizzative:
Devono essere forniti al lavoratore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) casco; b) calzature di sicurezza; c)
guanti.


Smerigliatrice angolare (flessibile)
La smerigliatrice angolare a disco o a squadra, pi conosciuta come mola a disco o flessibile o flex, un utensile
portatile che reca un disco ruotante la cui funzione , a seconda del tipo di disco (abrasivo o diamantato), quella di
tagliare, smussare, lisciare superfici anche estese. Dal punto di vista tipologico le smerigliatrici si differenziano per
alimentazione (elettrica o pneumatica), e funzionamento (le mini smerigliatrici hanno potenza limitata, alto numero di
giri e dischi di diametro che va da i 115 mm ai 125 mm mentre le smerigliatrici hanno potenza maggiore, velocit
minore ma montano dischi di diametro da 180 mm a 230 mm).

Rischi generati dall'uso dell'Attrezzo:
1) Elettrocuzione;
2) Inalazione polveri, fibre;
3) Punture, tagli, abrasioni;
4) Ustioni;


Misure Preventive e Protettive relative all'Attrezzo:
1) Smerigliatrice angolare (flessibile): misure preventive e protettive;
Prescrizioni Esecutive:
Prima dell'uomo: 1) Assicurati che l'utensile sia a doppio isolamento (220V) non collegato a terra; assicurati del
corretto funzionamento dei dispositivi di comando (pulsanti e dispositivi di arresto) accertandoti, in special modo,
dell'efficienza del dispositivo "a uomo presente" (automatico ritorno alla posizione di arresto, quando si rilascia
l'impugnatura); 2) Accertati che il cavo di alimentazione e la spina non presentino danneggiamenti, evitando
assolutamente di utilizzare nastri isolanti adesivi per eseguire eventuali riparazioni; 3) Accertati dell'assenza di materiale

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infiammabile in prossimit del posto di lavoro; 4) Assicurati che l'elemento su cui operare non sia in tensione o
attraversato da impianti tecnologici attivi; 5) Evita assolutamente di operare tagli e/o smerigliature su contenitori o
bombole che contengano o abbiano contenuto gas infiammabili o esplosivi o altre sostanze in grado di produrre vapori
esplosivi; 6) Accertati che le feritoie di raffreddamento, collocate sull'involucro esterno dell'utensile siano libere da
qualsiasi ostruzione; 7) Assicurati del corretto fissaggio del disco, e della sua idoneit al lavoro da eseguire; 8) Accertati
dell'integrit ed efficienza del disco; accertati dell'integrit e del corretto posizionamento delle protezioni del disco e
paraschegge; 9) Provvedi a delimitare la zona di lavoro, impedendo a chiunque il transito o la sosta; segnala l'area di
lavoro esposta a livello di rumorosit elevato.
Durante l'uso: 1) Utilizza entrambe le mani per tenere saldamente l'attrezzo; 2) Provvedi a bloccare pezzi in
lavorazione, mediante l'uso di morsetti ecc., evitando assolutamente qualsiasi soluzione di fortuna (utilizzo dei piedi,
ecc.); 3) Durante le pause di lavoro, ricordati di interrompere l'alimentazione elettrica; 4) Assicurati che terzi non
possano inavvertitamente riavviare impianti tecnologici (elettricit, gas, acqua, ecc) che interessano la zona di lavoro; 5)
Posizionati in modo stabile prima di dare inizio alle lavorazioni; evita assolutamente di manomettere le protezioni del
disco; 6) Evita assolutamente di compiere operazioni di registrazione, manutenzione o riparazione su organi in
movimento; 7) Evita di toccare il disco al termine del lavoro (taglio e/o smerigliatura), poich certamente surriscaldato;
8) Durante la levigatura evita di esercitare forza sull'attrezzo appoggiandoti al materiale; 9) Al termine delle operazioni
di taglio, presta particolare attenzione ai contraccolpi dovuti al cedimento del materiale; 10) Durante le operazioni di
taglio praticate su muri, pavimenti o altre strutture che possano nascondere cavi elettrici, evita assolutamente di toccare le
parti metalliche dell'utensile; 11) Evita di velocizzare l'arresto del disco utilizzando il pezzo in lavorazione; 12) Informa
tempestivamente il preposto e/o il datore di lavoro, di malfunzionamenti o pericoli che dovessero evidenziarsi durante il
lavoro.
Dopo l'uso: 1) Assicurati di aver interrotto il collegamento elettrico; 2) Effettua tutte le operazioni di revisione e
manutenzione dell'attrezzo secondo quanto indicato nel libretto dopo esserti accertato di aver sconnesso l'alimentazione
elettrica.
Riferimenti Normativi:
D.M. 20 novembre 1968; D.Lgs. 9 aprile 2008 n.81, Titolo III, Capo 1; D.Lgs. 9 aprile 2008 n.81, Titolo III, Capo 3; D.Lgs.
9 aprile 2008 n.81, Allegato 6; CEI 23-34; CEI 23-50; CEI 23-57; CEI 64-8; CEI 107-43.
2) DPI: utilizzatore smerigliatrice angolare (flessibile);
Prescrizioni Organizzative:
Devono essere forniti al lavoratore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) casco; b) calzature di sicurezza; c)
occhiali; d) maschere (se presenti nell'aria polveri o sostanze nocive); e) otoprotettori; f) guanti antivibrazioni; g)
indumenti protettivi (tute).


Trapano elettrico
Il trapano un utensile di uso comune, adoperato per praticare fori sia in strutture murarie che in qualsiasi materiale
(legno, metallo, calcestruzzo, ecc.), ad alimentazione prevalentemente elettrica. Esso costituito essenzialmente da un
motore elettrico, da un giunto meccanico (mandrino) che, accoppiato ad un variatore, produce un moto di rotazione e
percussione, e dalla punta vera e propria. Il moto di percussione pu mancare nelle versioni pi semplici dell'utensile,
cos come quelle pi sofisticate possono essere corredate da un dispositivo che permette di invertire il moto della punta.

Rischi generati dall'uso dell'Attrezzo:
1) Elettrocuzione;
2) Inalazione polveri, fibre;
3) Punture, tagli, abrasioni;
4) Ustioni;


Misure Preventive e Protettive relative all'Attrezzo:
1) Trapano elettrico: misure preventive e protettive;
Prescrizioni Esecutive:
Prima dell'uso: 1) Assicurati che l'utensile sia a doppio isolamento (220V), o alimentato a bassissima tensione di
sicurezza (50V), comunque non collegato a terra; 2) Accertati che il cavo di alimentazione e la spina non presentino
danneggiamenti, evitando assolutamente di utilizzare nastri isolanti adesivi per eseguire eventuali riparazioni; assicurati
del corretto funzionamento dell'interruttore; 3) Accertati del buon funzionamento dell'utensile; 4) Assicurati del corretto
fissaggio della punta; 5) Accertati che le feritoie di raffreddamento, collocate sull'involucro esterno dell'utensile siano
libere da qualsiasi ostruzione; assicurati che l'elemento su cui operare non sia in tensione o attraversato da impianti

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Progetto esecutivo di bonifica dei suoli per annullare il rischio sanitario


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- Pag. 67

tecnologici attivi.
Durante l'uso: 1) Durante le pause di lavoro, ricordati di interrompere l'alimentazione elettrica; 2) Posizionati in modo
stabile prima di dare inizio alle lavorazioni; 3) Evita assolutamente di compiere operazioni di registrazione,
manutenzione o riparazione su organi in movimento; 4) Verifica la disposizione dei cavi di alimentazione affinch non
intralcino i posti di lavoro e i passaggi, e non siano soggetti a danneggiamenti meccanici; 5) Assicurati che terzi non
possano inavvertitamente riavviare impianti tecnologici (elettricit, gas, acqua, ecc) che interessano la zona di lavoro; 6)
Durante le operazioni di taglio praticate su muri, pavimenti o altre strutture che possano nascondere cavi elettrici, evita
assolutamente di toccare le parti metalliche dell'utensile; 7) Informa tempestivamente il preposto e/o il datore di lavoro,
di malfunzionamenti o pericoli che dovessero evidenziarsi durante il lavoro.
Dopo l'uso: 1) Assicurati di aver interrotto il collegamento elettrico; 2) Effettua tutte le operazioni di revisione e
manutenzione dell'attrezzo secondo quanto indicato nel libretto dopo esserti accertato di aver sconnesso l'alimentazione
elettrica.
Riferimenti Normativi:
D.M. 20 novembre 1968; D.Lgs. 9 aprile 2008 n.81, Titolo III, Capo 1; D.Lgs. 9 aprile 2008 n.81, Titolo III, Capo 3; D.Lgs.
9 aprile 2008 n.81, Allegato 6; CEI 23-34; CEI 23-50; CEI 23-57; CEI 64-8; CEI 107-43.
2) DPI: utilizzatore trapano elettrico;
Prescrizioni Organizzative:
Devono essere forniti al lavoratore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) calzature di sicurezza; b) maschere
(se presenti nell'aria polveri o sostanze nocive); c) otoprotettori; d) guanti.



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MACCHINE utilizzate nelle Lavorazioni

Elenco delle macchine:
1) Autocarro;
2) Autogru;
3) Escavatore;
4) Pala meccanica;
5) Piattaforma sviluppabile.


Autocarro
L'autocarro una macchina utilizzata per il trasporto di mezzi, materiali da costruzione e/o di risulta da demolizioni o
scavi, ecc., costituita essenzialmente da una cabina, destinata ad accogliere il conducente, ed un cassone generalmente
ribaltabile, a mezzo di un sistema oleodinamico.

Rischi generati dall'uso della Macchina:
1) Caduta di materiale dall'alto o a livello;
2) Cesoiamenti, stritolamenti;
3) Inalazione polveri, fibre;
4) Incendi, esplosioni;
5) Investimento, ribaltamento;
6) Irritazioni cutanee, reazioni allergiche;
7) Movimentazione manuale dei carichi;
8) Rumore per "Operatore autocarro";
Analisi dei livelli di esposizione al rumore con riferimento alla Scheda di Gruppo Omogeneo n. 24 del C.P.T. Torino
(Costruzioni edili in genere - Nuove costruzioni).
Fascia di appartenenza. Sulla settimana di maggiore esposizione "Inferiore a 80 dB(A)"; sullattivit di tutto il
cantiere "Inferiore a 80 dB(A)".
Misure Preventive e Protettive relative al rischio:

Misure tecniche e organizzative:
Misure di prevenzione e protezione. Al fine di eliminare i rischi dal rumore alla fonte o di ridurli al minimo le
misure di prevenzione e protezione riguardano: a) adozione di metodi di lavoro che implicano una minore
esposizione al rumore; b) scelta di attrezzature di lavoro adeguate, tenuto conto del lavoro da svolgere, che emettano
il minor rumore possibile, inclusa l'eventualit di rendere disponibili ai lavoratori attrezzature di lavoro conformi ai
requisiti di cui al titolo III, il cui obiettivo o effetto di limitare l'esposizione al rumore; c) progettazione della
struttura dei luoghi e dei posti di lavoro; d) adeguata informazione e formazione sulluso corretto delle attrezzature di
lavoro in modo da ridurre al minimo l'esposizione al rumore; e) adozione di misure tecniche per il contenimento del
rumore trasmesso per via aerea, quali schermature, involucri o rivestimenti realizzati con materiali fonoassorbenti e/o
adozione di misure tecniche per il contenimento del rumore strutturale, quali sistemi di smorzamento o di isolamento;
f) opportuni programmi di manutenzione delle attrezzature e macchine di lavoro, del luogo di lavoro e dei sistemi sul
posto di lavoro; g) riduzione del rumore mediante una migliore organizzazione del lavoro attraverso la limitazione e
della durata e dellintensit dellesposizione e ladozione di orari di lavoro appropriati, con sufficienti periodi di
riposo.
Locali di riposo. Nel caso in cui, data la natura dell'attivit, il lavoratore benefici dell'utilizzo di locali di riposo
messa a disposizione dal datore di lavoro, il rumore in questi locali e' ridotto a un livello compatibile con il loro
scopo e le loro condizioni di utilizzo.
9) Scivolamenti, cadute a livello;
10) Urti, colpi, impatti, compressioni;
11) Vibrazioni per "Operatore autocarro";
Analisi delle attivit e dei tempi di esposizione con riferimento alla Scheda di Gruppo Omogeneo n. 24 del C.P.T. Torino
(Costruzioni edili in genere - Nuove costruzioni): a) utilizzo autocarro per 60%.
Fascia di appartenenza. Mano-Braccio (HAV): "Non presente"; Corpo Intero (WBV): "Inferiore a 0,5 m/s".
Misure Preventive e Protettive relative al rischio:

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Informazione e Formazione:
Informazione e formazione dei lavoratori. Nelle attivita' che comportano una esposizione a rischi derivanti da
vibrazioni, il datore di lavoro provvede a che i lavoratori ricevano informazioni e una formazione adeguata con
particolare riguardo a: a) alle misure adottate volte a eliminare o ridurre al minimo il rischio derivante dalle
vibrazioni, incluse le circostanze in cui si applicano dette misure; b) all'entita' e al significato dei valori limite di
esposizione e dei valori di azione, nonche' ai potenziali rischi associati; c) ai risultati delle valutazioni ,misurazioni o
calcoli dei livelli di esposizione; d) all'utilit per individuare e segnalare gli effetti negativi dell'esposizione per la
salute; e) alle circostanze nelle quali i lavoratori hanno diritto a una sorveglianza sanitaria e all'obiettivo della stessa;
f) alle procedure di lavoro sicure per ridurre al minimo l'esposizione alle vibrazioni; g) all'uso corretto dei dispositivi
di protezione individuale e alle relative indicazioni e controindicazione sanitarie all'uso.
Misure tecniche e organizzative:
Misure generali. Il datore di lavoro elimina i rischi alla fonte o li riduce al minimo e, in ogni caso, a livelli non
superiori ai valori limite di esposizione. E' obbligo del datore di lavoro verificare che, su periodi brevi, per le
vibrazioni trasmesse al sistema mano-braccio il valore di esposizione sia inferiore a 20 m/s e per le vibrazioni
trasmesse al corpo intero il valore di esposizione sia inferiore a 1,5 m/s.
Acquisto di nuove macchine mobili. Il datore di lavoro privilegia, all'atto dell'acquisto di nuove macchine mobili,
quelle che espongono a minori livelli di vibrazioni. Inderogabile per A(8) >1 m/s.


Misure Preventive e Protettive relative alla Macchina:
1) Autocarro: misure preventive e protettive;
Prescrizioni Esecutive:
Prima dell'uso: 1) Controlla tutti i dispositivi di segnalazione (acustici e luminosi) e i gruppi ottici di illuminazione; 2)
Controlla tutti i comandi e i dispositivi frenanti; 3) Disponi affinch la visibilit del posto di guida sia ottimale; 4)
Controlla i percorsi e le aree di manovra richiedendo, se necessario, la predisposizione di adeguati rafforzamenti; 5) Nel
cantiere procedi a velocit moderata, nel rispetto dei limiti ivi stabiliti; 6) In prossimit dei posti di lavoro procedi a
passo d'uomo; 7) Durante gli spostamenti del mezzo, aziona il girofaro; 8) Controlla che lungo i percorsi carrabili del
cantiere e, in particolare, nella zona di lavoro non vi sia la presenza di sottoservizi (cavi, tubazioni, ecc. per il passaggio
di gas, energia elettrica, acqua, fognature, linee telefoniche, ecc.); 9) Se devi effettuare manovre in spazi ristretti o in
condizioni di limitata visibilit, richiedi l'intervento di personale a terra; 10) Evita, se non esplicitamente consentito, di
transitare o fermarti in prossimit del bordo degli scavi; 11) Accertati che il mezzo sia posizionato in maniera da
consentire il passaggio pedonale e, comunque, provvedi a delimitare il raggio d'azione del mezzo; 12) Verifica che non
vi siano linee elettriche interferenti l'area di manovra del mezzo.
Durante l'uso: 1) Annuncia l'inizio dell'azionamento del ribaltabile mediante l'apposito segnalatore acustico; 2)
Impedisci a chiunque di farsi trasportare all'interno del cassone; 3) Evita assolutamente di azionare il ribaltabile se il
mezzo in posizione inclinata; 4) Nel caricare il cassone poni attenzione a: disporre i carichi in maniera da non
squilibrare il mezzo, vincolarli in modo da impedire spostamenti accidentali durante il trasporto, non superare l'ingombro
ed il carico massimo; 5) Evita sempre di caricare il mezzo oltre le sponde, qualora vengano movimentati materiali sfusi;
6) Accertati sempre, prima del trasporto, che le sponde siano correttamente agganciate; 7) Durante le operazioni di
carico e scarico scendi dal mezzo se la cabina di guida non dotata di roll-bar antischiacciamento; 8) Durante i
rifornimenti, spegni il motore, evita di fumare ed accertati dell'assenza di fiamme libere in adiacenza del mezzo; 9)
Informa tempestivamente il preposto e/o il datore di lavoro, di malfunzionamenti o pericoli che dovessero evidenziarsi
durante il lavoro.
Dopo l'uso: 1) Effettua tutte le operazioni di revisione e manutenzione della macchina (ponendo particolare attenzione
ai freni ed ai pneumatici) secondo quanto indicato nel libretto del mezzo e sempre dopo esserti accertato che i motori
siano spenti e non riavviabili da terzi accidentalmente.
Riferimenti Normativi:
D.Lgs. 9 aprile 2008 n.81, Titolo I II, Capo 1; D.Lgs. 9 aprile 2008 n.81, Allegato 6.
2) DPI: operatore autocarro;
Prescrizioni Organizzative:
Devono essere forniti al lavoratore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) casco; b) calzature di sicurezza; c)
guanti; d) indumenti protettivi (tute).


Attrezzi utilizzati dall'operatore:
a) Attrezzi manuali;
Rischi generati dall'uso degli attrezzi:
Punture, tagli, abrasioni; Urti, colpi, impatti, compressioni.

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Autogru
L'autogru un mezzo d'opera su gomma, costituito essenzialmente da una cabina, destinata ad accogliere il conducente,
ed un apparecchio di sollevamento azionato direttamente dalla suddetta cabina o da apposita postazione. Il suo impiego
in cantiere pu essere il pi disparato, data la versatilit del mezzo e le differenti potenzialit dei tipi in commercio, e
pu andare dal sollevamento (e posizionamento) dei componenti della gru, a quello di macchine o dei semplici materiali
da costruzione, ecc.

Rischi generati dall'uso della Macchina:
1) Caduta di materiale dall'alto o a livello;
2) Cesoiamenti, stritolamenti;
3) Elettrocuzione;
4) Inalazione polveri, fibre;
5) Incendi, esplosioni;
6) Investimento, ribaltamento;
7) Irritazioni cutanee, reazioni allergiche;
8) Movimentazione manuale dei carichi;
9) Punture, tagli, abrasioni;
10) Rumore per "Operatore autogr";
Analisi dei livelli di esposizione al rumore con riferimento alla Scheda di Gruppo Omogeneo n. 26 del C.P.T. Torino
(Costruzioni edili in genere - Nuove costruzioni).
Fascia di appartenenza. Sulla settimana di maggiore esposizione "Uguale a 80 dB(A)"; sullattivit di tutto il cantiere
"Inferiore a 80 dB(A)".
Misure Preventive e Protettive relative al rischio:

Informazione e Formazione:
Informazione e Formazione dei lavoratori. I lavoratori esposti a valori uguali o superiori ai valori inferiori di
azione sono informati e formati in relazione ai rischi provenienti dall'esposizione al rumore, con particolare
riferimento: a) alle misure adottate volte a eliminare o ridurre al minimo il rischio derivante dal rumore, incluse le
circostanze in cui si applicano dette misure; b) all'entita' e al significato dei valori limite di esposizione e dei valori di
azione, nonche' ai potenziali rischi associati; c) ai risultati delle valutazioni ,misurazioni o calcoli dei livelli di
esposizione; d) all'utilita' per individuare e segnalare gli effetti negativi dell'esposizione per la salute; e) alle
circostanze nelle quali i lavoratori hanno diritto a una sorveglianza sanitaria e all'obiettivo della stessa; e) alle
circostanze nelle quali i lavoratori hanno diritto a una sorveglianza sanitaria e all'obiettivo della stessa; f) alle
procedure di lavoro sicure per ridurre al minimo l'esposizione al rumore; g) all'uso corretto dei dispositivi di
protezione individuale e alle relative indicazioni e controindicazione sanitarie all'uso.
Misure tecniche e organizzative:
Misure di prevenzione e protezione. Al fine di eliminare i rischi dal rumore alla fonte o di ridurli al minimo le
misure di prevenzione e protezione riguardano: a) adozione di metodi di lavoro che implicano una minore
esposizione al rumore; b) scelta di attrezzature di lavoro adeguate, tenuto conto del lavoro da svolgere, che emettano
il minor rumore possibile, inclusa l'eventualit di rendere disponibili ai lavoratori attrezzature di lavoro conformi ai
requisiti di cui al titolo III, il cui obiettivo o effetto di limitare l'esposizione al rumore; c) progettazione della
struttura dei luoghi e dei posti di lavoro; d) adeguata informazione e formazione sulluso corretto delle attrezzature di
lavoro in modo da ridurre al minimo l'esposizione al rumore; e) adozione di misure tecniche per il contenimento del
rumore trasmesso per via aerea, quali schermature, involucri o rivestimenti realizzati con materiali fonoassorbenti e/o
adozione di misure tecniche per il contenimento del rumore strutturale, quali sistemi di smorzamento o di isolamento;
f) opportuni programmi di manutenzione delle attrezzature e macchine di lavoro, del luogo di lavoro e dei sistemi sul
posto di lavoro; g) riduzione del rumore mediante una migliore organizzazione del lavoro attraverso la limitazione e
della durata e dellintensit dellesposizione e ladozione di orari di lavoro appropriati, con sufficienti periodi di
riposo.
Locali di riposo. Nel caso in cui, data la natura dell'attivit, il lavoratore benefici dell'utilizzo di locali di riposo
messa a disposizione dal datore di lavoro, il rumore in questi locali e' ridotto a un livello compatibile con il loro
scopo e le loro condizioni di utilizzo.
11) Scivolamenti, cadute a livello;
12) Urti, colpi, impatti, compressioni;
13) Vibrazioni per "Operatore autogr";
Analisi delle attivit e dei tempi di esposizione con riferimento alla Scheda di Gruppo Omogeneo n. 26 del C.P.T. Torino

COMUNE DI TARANTO
Progetto coordinato per il risanamento del quartiere Tamburi Bonifica Aree del Sottoprogetto n.4
Progetto esecutivo di bonifica dei suoli per annullare il rischio sanitario


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(Costruzioni edili in genere - Nuove costruzioni): a) movimentazione carichi per 50%; b) spostamenti per 25%.
Fascia di appartenenza. Mano-Braccio (HAV): "Non presente"; Corpo Intero (WBV): "Inferiore a 0,5 m/s".
Misure Preventive e Protettive relative al rischio:

Informazione e Formazione:
Informazione e formazione dei lavoratori. Nelle attivita' che comportano una esposizione a rischi derivanti da
vibrazioni, il datore di lavoro provvede a che i lavoratori ricevano informazioni e una formazione adeguata con
particolare riguardo a: a) alle misure adottate volte a eliminare o ridurre al minimo il rischio derivante dalle
vibrazioni, incluse le circostanze in cui si applicano dette misure; b) all'entita' e al significato dei valori limite di
esposizione e dei valori di azione, nonche' ai potenziali rischi associati; c) ai risultati delle valutazioni ,misurazioni o
calcoli dei livelli di esposizione; d) all'utilit per individuare e segnalare gli effetti negativi dell'esposizione per la
salute; e) alle circostanze nelle quali i lavoratori hanno diritto a una sorveglianza sanitaria e all'obiettivo della stessa;
f) alle procedure di lavoro sicure per ridurre al minimo l'esposizione alle vibrazioni; g) all'uso corretto dei dispositivi
di protezione individuale e alle relative indicazioni e controindicazione sanitarie all'uso.
Misure tecniche e organizzative:
Misure generali. Il datore di lavoro elimina i rischi alla fonte o li riduce al minimo e, in ogni caso, a livelli non
superiori ai valori limite di esposizione. E' obbligo del datore di lavoro verificare che, su periodi brevi, per le
vibrazioni trasmesse al sistema mano-braccio il valore di esposizione sia inferiore a 20 m/s e per le vibrazioni
trasmesse al corpo intero il valore di esposizione sia inferiore a 1,5 m/s.
Acquisto di nuove macchine mobili. Il datore di lavoro privilegia, all'atto dell'acquisto di nuove macchine mobili,
quelle che espongono a minori livelli di vibrazioni. Inderogabile per A(8) >1 m/s.


Misure Preventive e Protettive relative alla Macchina:
1) Autogr: misure preventive e protettive;
Prescrizioni Esecutive:
Prima dell'uso: 1) Controlla tutti i dispositivi di segnalazione (acustici e luminosi) e i gruppi ottici di illuminazione; 2)
Controlla tutti i comandi e i dispositivi frenanti; 3) Disponi affinch la visibilit del posto di guida sia ottimale; 4)
Verifica che siano correttamente disposte tutte le protezioni da organi in movimento; 5) Controlla i percorsi e le aree di
manovra richiedendo, se necessario, la predisposizione di adeguati rafforzamenti; 6) Nel cantiere procedi a velocit
moderata, nel rispetto dei limiti ivi stabiliti; 7) In prossimit dei posti di lavoro procedi a passo d'uomo; 8) Controlla che
lungo i percorsi carrabili del cantiere e, in particolare, nella zona di lavoro non vi sia la presenza di sottoservizi (cavi,
tubazioni, ecc. per il passaggio di gas, energia elettrica, acqua, fognature, linee telefoniche, ecc.); 9) Se devi effettuare
manovre in spazi ristretti o in condizioni di limitata visibilit, richiedi l'intervento di personale a terra; 10) Durante gli
spostamenti del mezzo e durante le manovre di sollevamento, aziona il girofaro; 11) Evita, se non esplicitamente
consentito, di transitare o fermarti in prossimit del bordo degli scavi; 12) Accertati che il mezzo sia posizionato in
maniera da consentire il passaggio pedonale e, comunque, provvedi a delimitare il raggio d'azione del mezzo; 13)
Stabilizza il mezzo utilizzando gli appositi stabilizzatori e, ove necessario, provvedi ad ampliarne l'appoggio con basi
dotate adeguata resistenza; 14) Verifica che non vi siano linee elettriche interferenti l'area di manovra del mezzo.
Durante l'uso: 1) Annuncia l'inizio delle manovre di sollevamento mediante l'apposito segnalatore acustico; 2) Durante
il lavoro notturno utilizza gli appositi dispositivi di illuminazione; 3) Il sollevamento e/o lo scarico deve essere sempre
effettuato con le funi in posizione verticale; 4) Attieniti alle indicazioni del personale a terra durante le operazioni di
sollevamento e spostamento del carico; 5) Evita di far transitare il carico al di sopra di postazioni di lavoro e/o
passaggio; 6) Cura la strumentazione ed i comandi, mantenendoli sempre puliti e privi di grasso, ecc.; 7) Evita
assolutamente di effettuare manutenzioni su organi in movimento; 8) Durante i rifornimenti, spegni il motore, evita di
fumare ed accertati dell'assenza di fiamme libere in adiacenza del mezzo; 9) Informa tempestivamente il preposto e/o il
datore di lavoro, di malfunzionamenti o pericoli che dovessero evidenziarsi durante il lavoro.
Dopo l'uso: 1) Evita di lasciare carichi sospesi; 2) Ritira il braccio telescopico e accertati di aver azionato il freno di
stazionamento; 3) Effettua tutte le operazioni di revisione e manutenzione della macchina secondo quanto indicato nel
libretto del mezzo e sempre dopo esserti accertato che i motori siano spenti e non riavviabili da terzi accidentalmente.
Riferimenti Normativi:
D.Lgs. 9 aprile 2008 n.81, Titolo I II, Capo 1; D.Lgs. 9 aprile 2008 n.81, Allegato 6.
2) DPI: operatore autogr;
Prescrizioni Organizzative:
Devono essere forniti al lavoratore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) casco; b) calzature di sicurezza; c)
otoprotettori; d) guanti; e) indumenti protettivi (tute).




COMUNE DI TARANTO
Progetto coordinato per il risanamento del quartiere Tamburi Bonifica Aree del Sottoprogetto n.4
Progetto esecutivo di bonifica dei suoli per annullare il rischio sanitario


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Attrezzi utilizzati dall'operatore:
a) Attrezzi manuali;
Rischi generati dall'uso degli attrezzi:
Punture, tagli, abrasioni; Urti, colpi, impatti, compressioni.


Escavatore
L'escavatore una macchina particolarmente versatile che pu essere indifferentemente utilizzata per gli scavi di
sbancamento o a sezione obbligata, per opere di demolizioni, per lo scavo in galleria, semplicemente modificando
l'utensile disposto alla fine del braccio meccanico. Nel caso di utilizzo per scavi, l'utensile impiegato una benna che
pu essere azionata mediante funi o un sistema oleodinamico. L'escavatore costituito da: a) un corpo base che,
durante la lavorazione resta normalmente fermo rispetto al terreno e nel quale sono posizionati gli organi per il
movimento della macchina sul piano di lavoro; b) un corpo rotabile (torretta) che, durante le lavorazioni, pu ruotare di
360 gradi rispetto il corpo base e nel quale sono posizionati sia la postazione di comando che il motore e l'utensile
funzionale.

Rischi generati dall'uso della Macchina:
1) Cesoiamenti, stritolamenti;
2) Elettrocuzione;
3) Inalazione polveri, fibre;
4) Incendi, esplosioni;
5) Investimento, ribaltamento;
6) Irritazioni cutanee, reazioni allergiche;
7) Rumore per "Operatore escavatore";
Analisi dei livelli di esposizione al rumore con riferimento alla Scheda di Gruppo Omogeneo n. 23 del C.P.T. Torino
(Costruzioni edili in genere - Nuove costruzioni).
Fascia di appartenenza. Sulla settimana di maggiore esposizione "Uguale a 80 dB(A)"; sullattivit di tutto il cantiere
"Inferiore a 80 dB(A)".
Misure Preventive e Protettive relative al rischio:

Informazione e Formazione:
Informazione e Formazione dei lavoratori. I lavoratori esposti a valori uguali o superiori ai valori inferiori di
azione sono informati e formati in relazione ai rischi provenienti dall'esposizione al rumore, con particolare
riferimento: a) alle misure adottate volte a eliminare o ridurre al minimo il rischio derivante dal rumore, incluse le
circostanze in cui si applicano dette misure; b) all'entita' e al significato dei valori limite di esposizione e dei valori di
azione, nonche' ai potenziali rischi associati; c) ai risultati delle valutazioni ,misurazioni o calcoli dei livelli di
esposizione; d) all'utilita' per individuare e segnalare gli effetti negativi dell'esposizione per la salute; e) alle
circostanze nelle quali i lavoratori hanno diritto a una sorveglianza sanitaria e all'obiettivo della stessa; e) alle
circostanze nelle quali i lavoratori hanno diritto a una sorveglianza sanitaria e all'obiettivo della stessa; f) alle
procedure di lavoro sicure per ridurre al minimo l'esposizione al rumore; g) all'uso corretto dei dispositivi di
protezione individuale e alle relative indicazioni e controindicazione sanitarie all'uso.
Misure tecniche e organizzative:
Misure di prevenzione e protezione. Al fine di eliminare i rischi dal rumore alla fonte o di ridurli al minimo le
misure di prevenzione e protezione riguardano: a) adozione di metodi di lavoro che implicano una minore
esposizione al rumore; b) scelta di attrezzature di lavoro adeguate, tenuto conto del lavoro da svolgere, che emettano
il minor rumore possibile, inclusa l'eventualit di rendere disponibili ai lavoratori attrezzature di lavoro conformi ai
requisiti di cui al titolo III, il cui obiettivo o effetto di limitare l'esposizione al rumore; c) progettazione della
struttura dei luoghi e dei posti di lavoro; d) adeguata informazione e formazione sulluso corretto delle attrezzature di
lavoro in modo da ridurre al minimo l'esposizione al rumore; e) adozione di misure tecniche per il contenimento del
rumore trasmesso per via aerea, quali schermature, involucri o rivestimenti realizzati con materiali fonoassorbenti e/o
adozione di misure tecniche per il contenimento del rumore strutturale, quali sistemi di smorzamento o di isolamento;
f) opportuni programmi di manutenzione delle attrezzature e macchine di lavoro, del luogo di lavoro e dei sistemi sul
posto di lavoro; g) riduzione del rumore mediante una migliore organizzazione del lavoro attraverso la limitazione e
della durata e dellintensit dellesposizione e ladozione di orari di lavoro appropriati, con sufficienti periodi di
riposo.
Locali di riposo. Nel caso in cui, data la natura dell'attivit, il lavoratore benefici dell'utilizzo di locali di riposo
messa a disposizione dal datore di lavoro, il rumore in questi locali e' ridotto a un livello compatibile con il loro

COMUNE DI TARANTO
Progetto coordinato per il risanamento del quartiere Tamburi Bonifica Aree del Sottoprogetto n.4
Progetto esecutivo di bonifica dei suoli per annullare il rischio sanitario


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scopo e le loro condizioni di utilizzo.
8) Scivolamenti, cadute a livello;
9) Urti, colpi, impatti, compressioni;
10) Vibrazioni per "Operatore escavatore";
Analisi delle attivit e dei tempi di esposizione con riferimento alla Scheda di Gruppo Omogeneo n. 23 del C.P.T. Torino
(Costruzioni edili in genere - Nuove costruzioni): a) utilizzo escavatore (cingolato, gommato) per 60%.
Fascia di appartenenza. Mano-Braccio (HAV): "Non presente"; Corpo Intero (WBV): "Compreso tra 0,5 e 1 m/s".
Misure Preventive e Protettive relative al rischio:

Sorveglianza Sanitaria:
Sorveglianza sanitaria per i lavoratori. I lavoratori esposti a livelli di vibrazioni superiori ai valori d'azione sono
sottoposti alla sorveglianza sanitaria. La sorveglianza viene effettuata periodicamente, di norma una volta l'anno o
con periodicita' diversa decisa dal medico competente con adeguata motivazione riportata nel documento di
valutazione dei rischi e resa nota ai rappresentanti per la sicurezza dei lavoratori in funzione della valutazione del
rischio. L'organo di vigilanza, con provvedimento motivato, pu disporre contenuti e periodicit della sorveglianza
diversi rispetto a quelli forniti dal medico competente.
Informazione e Formazione:
Informazione e formazione dei lavoratori. Nelle attivita' che comportano una esposizione a rischi derivanti da
vibrazioni, il datore di lavoro provvede a che i lavoratori ricevano informazioni e una formazione adeguata con
particolare riguardo a: a) alle misure adottate volte a eliminare o ridurre al minimo il rischio derivante dalle
vibrazioni, incluse le circostanze in cui si applicano dette misure; b) all'entita' e al significato dei valori limite di
esposizione e dei valori di azione, nonche' ai potenziali rischi associati; c) ai risultati delle valutazioni ,misurazioni o
calcoli dei livelli di esposizione; d) all'utilit per individuare e segnalare gli effetti negativi dell'esposizione per la
salute; e) alle circostanze nelle quali i lavoratori hanno diritto a una sorveglianza sanitaria e all'obiettivo della stessa;
f) alle procedure di lavoro sicure per ridurre al minimo l'esposizione alle vibrazioni; g) all'uso corretto dei dispositivi
di protezione individuale e alle relative indicazioni e controindicazione sanitarie all'uso.
Formazione e addestramento uso DPI. Il datore di lavoro assicura una formazione adeguata e organizza, se
necessario, uno specifico addestramento circa l'uso corretto e l'utilizzo pratico dei DPI.
Formazione specifica uso macchina/attrezzo. Il datore di lavoro, quando sono superati i valori d'azione, assicura
una formazione adeguata e organizza uno specifico addestramento circa l'uso corretto e sicuro delle macchine e/o
attrezzature di lavoro, in modo da ridurre al minimo la loro esposizione a vibrazioni meccaniche.
Misure tecniche e organizzative:
Misure generali. Il datore di lavoro elimina i rischi alla fonte o li riduce al minimo e, in ogni caso, a livelli non
superiori ai valori limite di esposizione. E' obbligo del datore di lavoro verificare che, su periodi brevi, per le
vibrazioni trasmesse al sistema mano-braccio il valore di esposizione sia inferiore a 20 m/s e per le vibrazioni
trasmesse al corpo intero il valore di esposizione sia inferiore a 1,5 m/s.
Acquisto di nuove macchine mobili. Il datore di lavoro privilegia, all'atto dell'acquisto di nuove macchine mobili,
quelle che espongono a minori livelli di vibrazioni. Inderogabile per A(8) >1 m/s.
Adozione di metodi di lavoro. Il datore di lavoro adotta i cicli di lavoro che consentano di alternare periodi di
esposizione a vibrazione a periodi in cui il lavoratore non sia esposto a vibrazione.
Manutenzione macchine mobili. Il datore di lavoro adotta un programma di manutenzione regolare e periodico delle
macchine mobili, con particolare riguardo alle sospensioni, ai sedili ed al posto di guida degli automezzi.
Utilizzo corretto di macchine mobili. I lavoratori devono applicare le modalit corrette di guida al fine di ridurre le
vibrazioni in conformit alla formazione ricevuta; ad esempio: evitare alte velocit in particolare su strade
accidentate, postura di guida e corretta regolazione del sedile.
Pianificazione dei percorsi di lavoro. Il datore di lavoro pianifica, laddove possibile, i percorsi di lavoro scegliendo
quelli meno accidentali; oppure, dove possibile, effettuare lavori di livellamento stradale.
Procedure di lavoro ed esercizi alla colonna. I lavoratori devono evitare ulteriori fattori di rischio per disturbi a
carico della colonna ed effettuare esercizi per prevenire il mal di schiena durante le pause di lavoro in conformit alla
formazione ricevuta.
Dispositivi di protezione individuale:
Fornitura di indumenti per la protezione dal freddo e l'umidit. Il datore di lavoro fornisce, ai lavoratori esposti
alle vibrazioni, indumenti per la protezione dal freddo e dall'umidit.
Fornitura di dispositivi di smorzamento. Il datore di lavoro dota le macchine, che espongono ai pi alti livelli di
vibrazione, di dispositivi di smorzamento che attenuano la vibrazione trasmessa al corpo intero (piedi o parte seduta
del lavoratore).
Fornitura di sedili ammortizzanti. Il datore di lavoro dota le macchine, che espongono ai pi alti livelli di
vibrazione, di sedili ammortizzanti che attenuano la vibrazione trasmessa al corpo intero (piedi o parte seduta del
lavoratore).


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Progetto coordinato per il risanamento del quartiere Tamburi Bonifica Aree del Sottoprogetto n.4
Progetto esecutivo di bonifica dei suoli per annullare il rischio sanitario


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Misure Preventive e Protettive relative alla Macchina:
1) Escavatore: misure preventive e protettive;
Prescrizioni Esecutive:
Prima dell'uso: 1) Controlla tutti i dispositivi di segnalazione (acustici e luminosi) e i gruppi ottici di illuminazione; 2)
Controlla tutti i comandi e i dispositivi frenanti; 3) Disponi affinch la visibilit del posto di guida sia ottimale; 4)
Controlla, proteggendoti adeguatamente, l'integrit dei componenti dell'impianto oleodinamico, prestando particolare
riguardo alle tubazioni flessibili; 5) Controlla i percorsi e le aree di manovra richiedendo, se necessario, la
predisposizione di adeguati rafforzamenti; 6) Nel cantiere procedi a velocit moderata, nel rispetto dei limiti ivi stabiliti;
7) In prossimit dei posti di lavoro procedi a passo d'uomo; 8) Durante gli spostamenti del mezzo, aziona il girofaro; 9)
Controlla che lungo i percorsi carrabili del cantiere e, in particolare, nella zona di lavoro non vi sia la presenza di
sottoservizi (cavi, tubazioni, ecc. per il passaggio di gas, energia elettrica, acqua, fognature, linee telefoniche, ecc.); 10)
Se devi effettuare manovre in spazi ristretti o in condizioni di limitata visibilit, richiedi l'intervento di personale a terra;
11) Evita, se non esplicitamente consentito, di transitare o fermarti in prossimit del bordo degli scavi; 12) Accertati che
il mezzo sia posizionato in maniera da consentire il passaggio pedonale e, comunque, provvedi a delimitare il raggio
d'azione del mezzo; 13) Verifica che non vi siano linee elettriche interferenti l'area di manovra del mezzo.
Durante l'uso: 1) Annuncia l'inizio delle manovre di scavo mediante l'apposito segnalatore acustico; 2) Se il mezzo ne
dotato, ricorda di utilizzare sempre gli stabilizzatori prima di iniziare le operazioni di scavo durante il lavoro notturno
utilizza gli appositi dispositivi di illuminazione; 3) Impedisci a chiunque l'accesso a bordo del mezzo; 4) Impedisci a
chiunque di farsi trasportare o sollevare all'interno della benna; 5) Evita di traslare il carico, durante la sua
movimentazione, al di sopra di postazioni di lavoro e/o passaggio; 6) Cura la strumentazione ed i comandi, mantenendoli
sempre puliti e privi di grasso, ecc.; 7) Durante gli spostamenti tenere l'attrezzatura di lavoro ad una altezza dal terreno
tale da assicurare una buona visibilit e stabilit; 8) Durante le interruzioni momentanee del lavoro, abbassa a terra la
benna ed aziona il dispositivo di blocco dei comandi; 9) Durante le operazioni di sostituzione dei denti della benna,
utilizza sempre occhiali di protezione ed otoprotettori; 10) Durante i rifornimenti, spegni il motore, evita di fumare ed
accertati dell'assenza di fiamme libere in adiacenza del mezzo; 11) Informa tempestivamente il preposto e/o il datore di
lavoro, di malfunzionamenti o pericoli che dovessero evidenziarsi durante il lavoro.
Dopo l'uso: 1) Accertati di aver abbassato a terra la benna e di aver azionato il freno di stazionamento ed inserito il
blocco dei comandi; 2) Effettua tutte le operazioni di revisione e manutenzione della macchina secondo quanto indicato
nel libretto del mezzo e sempre dopo esserti accertato che i motori siano spenti e non riavviabili da terzi accidentalmente.
Riferimenti Normativi:
D.Lgs. 9 aprile 2008 n.81, Titolo I II, Capo 1; D.Lgs. 9 aprile 2008 n.81, Allegato 6.
2) DPI: operatore escavatore;
Prescrizioni Organizzative:
Devono essere forniti al lavoratore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) casco; b) calzature di sicurezza; c)
maschere (se presenti nell'aria polveri o sostanze nocive); d) otoprotettori ; e) guanti; f) indumenti protettivi (tute).


Attrezzi utilizzati dall'operatore:
a) Attrezzi manuali;
Rischi generati dall'uso degli attrezzi:
Punture, tagli, abrasioni; Urti, colpi, impatti, compressioni.


Pala meccanica
La pala meccanica una macchina utilizzata per lo scavo, carico, sollevamento, trasporto e scarico del materiale. La
macchina costituita da un corpo semovente, su cingoli o su ruote, munita di una benna, nella quale, mediante la spinta
della macchina, avviene il caricamento del terreno. Lo scarico pu avvenire mediante il rovesciamento della benna,
frontalmente, lateralmente o posteriormente. I caricatori su ruote possono essere a telaio rigido o articolato intorno ad
un asse verticale. Per particolari lavorazioni la macchina pu essere equipaggiata anteriormente con benne speciali e,
posteriormente, con attrezzi trainati o portati quali scarificatori, verricelli, ecc.

Rischi generati dall'uso della Macchina:
1) Cesoiamenti, stritolamenti;
2) Inalazione polveri, fibre;
3) Incendi, esplosioni;
4) Investimento, ribaltamento;
5) Irritazioni cutanee, reazioni allergiche;

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6) Rumore per "Operatore pala meccanica";
Analisi dei livelli di esposizione al rumore con riferimento alla Scheda di Gruppo Omogeneo n. 22 del C.P.T. Torino
(Costruzioni edili in genere - Nuove costruzioni).
Fascia di appartenenza. Sulla settimana di maggiore esposizione "Compresa tra 80 e 85 dB(A)"; sullattivit di tutto
il cantiere "Compresa tra 80 e 85 dB(A)".
Misure Preventive e Protettive relative al rischio:

Sorveglianza Sanitaria:
Sorveglianza sanitaria per i lavoratori. La sorveglianza sanitaria e' estesa ai lavoratori esposti a livelli superiori ai
valori inferiori di azione (Lex >80 dB(A)) e minori o uguali ai valori superiori di azione (Lex <=85 dB(A)), su loro
richiesta e qualora il medico competente ne conferma l'opportunit.
Informazione e Formazione:
Informazione e Formazione dei lavoratori. I lavoratori esposti a valori uguali o superiori ai valori inferiori di
azione sono informati e formati in relazione ai rischi provenienti dall'esposizione al rumore, con particolare
riferimento: a) alle misure adottate volte a eliminare o ridurre al minimo il rischio derivante dal rumore, incluse le
circostanze in cui si applicano dette misure; b) all'entita' e al significato dei valori limite di esposizione e dei valori di
azione, nonche' ai potenziali rischi associati; c) ai risultati delle valutazioni ,misurazioni o calcoli dei livelli di
esposizione; d) all'utilita' per individuare e segnalare gli effetti negativi dell'esposizione per la salute; e) alle
circostanze nelle quali i lavoratori hanno diritto a una sorveglianza sanitaria e all'obiettivo della stessa; e) alle
circostanze nelle quali i lavoratori hanno diritto a una sorveglianza sanitaria e all'obiettivo della stessa; f) alle
procedure di lavoro sicure per ridurre al minimo l'esposizione al rumore; g) all'uso corretto dei dispositivi di
protezione individuale e alle relative indicazioni e controindicazione sanitarie all'uso.
Misure tecniche e organizzative:
Misure di prevenzione e protezione. Al fine di eliminare i rischi dal rumore alla fonte o di ridurli al minimo le
misure di prevenzione e protezione riguardano: a) adozione di metodi di lavoro che implicano una minore
esposizione al rumore; b) scelta di attrezzature di lavoro adeguate, tenuto conto del lavoro da svolgere, che emettano
il minor rumore possibile, inclusa l'eventualit di rendere disponibili ai lavoratori attrezzature di lavoro conformi ai
requisiti di cui al titolo III, il cui obiettivo o effetto di limitare l'esposizione al rumore; c) progettazione della
struttura dei luoghi e dei posti di lavoro; d) adeguata informazione e formazione sulluso corretto delle attrezzature di
lavoro in modo da ridurre al minimo l'esposizione al rumore; e) adozione di misure tecniche per il contenimento del
rumore trasmesso per via aerea, quali schermature, involucri o rivestimenti realizzati con materiali fonoassorbenti e/o
adozione di misure tecniche per il contenimento del rumore strutturale, quali sistemi di smorzamento o di isolamento;
f) opportuni programmi di manutenzione delle attrezzature e macchine di lavoro, del luogo di lavoro e dei sistemi sul
posto di lavoro; g) riduzione del rumore mediante una migliore organizzazione del lavoro attraverso la limitazione e
della durata e dellintensit dellesposizione e ladozione di orari di lavoro appropriati, con sufficienti periodi di
riposo.
Locali di riposo. Nel caso in cui, data la natura dell'attivit, il lavoratore benefici dell'utilizzo di locali di riposo
messa a disposizione dal datore di lavoro, il rumore in questi locali e' ridotto a un livello compatibile con il loro
scopo e le loro condizioni di utilizzo.
Programma di misure tecniche e organizzative. Elaborazione ed applicazione di un programma di misure tecniche
e organizzative volte a ridurre l'esposizione al rumore, considerando in particolare le misure di prevenzione e
protezione sopra elencate.
Dispositivi di protezione individuale:
Uso dei Dispositivi di protezione individuale. Durante le seguenti attivit e con le rispettive indicazioni in merito
alla protezione delludito i lavoratori sono forniti di specifici DPI delludito:
1) Utilizzo pala (B446), protezione dell'udito Facoltativa, DPI delludito Generico (cuffie o inserti) (valore di
attenuazione 12 dB(A)).
Si prevede per i lavoratori adeguato addestramento sulluso dei dispositivi delludito (art. 77 comma 5 del D.Lgs. 9
aprile 2008 n.81).
7) Scivolamenti, cadute a livello;
8) Vibrazioni per "Operatore pala meccanica";
Analisi delle attivit e dei tempi di esposizione con riferimento alla Scheda di Gruppo Omogeneo n. 22 del C.P.T. Torino
(Costruzioni edili in genere - Nuove costruzioni): a) utilizzo pala meccanica (cingolata, gommata) per 60%.
Fascia di appartenenza. Mano-Braccio (HAV): "Non presente"; Corpo Intero (WBV): "Compreso tra 0,5 e 1 m/s".
Misure Preventive e Protettive relative al rischio:

Sorveglianza Sanitaria:
Sorveglianza sanitaria per i lavoratori. I lavoratori esposti a livelli di vibrazioni superiori ai valori d'azione sono
sottoposti alla sorveglianza sanitaria. La sorveglianza viene effettuata periodicamente, di norma una volta l'anno o

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con periodicita' diversa decisa dal medico competente con adeguata motivazione riportata nel documento di
valutazione dei rischi e resa nota ai rappresentanti per la sicurezza dei lavoratori in funzione della valutazione del
rischio. L'organo di vigilanza, con provvedimento motivato, pu disporre contenuti e periodicit della sorveglianza
diversi rispetto a quelli forniti dal medico competente.
Informazione e Formazione:
Informazione e formazione dei lavoratori. Nelle attivita' che comportano una esposizione a rischi derivanti da
vibrazioni, il datore di lavoro provvede a che i lavoratori ricevano informazioni e una formazione adeguata con
particolare riguardo a: a) alle misure adottate volte a eliminare o ridurre al minimo il rischio derivante dalle
vibrazioni, incluse le circostanze in cui si applicano dette misure; b) all'entita' e al significato dei valori limite di
esposizione e dei valori di azione, nonche' ai potenziali rischi associati; c) ai risultati delle valutazioni ,misurazioni o
calcoli dei livelli di esposizione; d) all'utilit per individuare e segnalare gli effetti negativi dell'esposizione per la
salute; e) alle circostanze nelle quali i lavoratori hanno diritto a una sorveglianza sanitaria e all'obiettivo della stessa;
f) alle procedure di lavoro sicure per ridurre al minimo l'esposizione alle vibrazioni; g) all'uso corretto dei dispositivi
di protezione individuale e alle relative indicazioni e controindicazione sanitarie all'uso.
Formazione e addestramento uso DPI. Il datore di lavoro assicura una formazione adeguata e organizza, se
necessario, uno specifico addestramento circa l'uso corretto e l'utilizzo pratico dei DPI.
Formazione specifica uso macchina/attrezzo. Il datore di lavoro, quando sono superati i valori d'azione, assicura
una formazione adeguata e organizza uno specifico addestramento circa l'uso corretto e sicuro delle macchine e/o
attrezzature di lavoro, in modo da ridurre al minimo la loro esposizione a vibrazioni meccaniche.
Misure tecniche e organizzative:
Misure generali. Il datore di lavoro elimina i rischi alla fonte o li riduce al minimo e, in ogni caso, a livelli non
superiori ai valori limite di esposizione. E' obbligo del datore di lavoro verificare che, su periodi brevi, per le
vibrazioni trasmesse al sistema mano-braccio il valore di esposizione sia inferiore a 20 m/s e per le vibrazioni
trasmesse al corpo intero il valore di esposizione sia inferiore a 1,5 m/s.
Acquisto di nuove macchine mobili. Il datore di lavoro privilegia, all'atto dell'acquisto di nuove macchine mobili,
quelle che espongono a minori livelli di vibrazioni. Inderogabile per A(8) >1 m/s.
Adozione di metodi di lavoro. Il datore di lavoro adotta i cicli di lavoro che consentano di alternare periodi di
esposizione a vibrazione a periodi in cui il lavoratore non sia esposto a vibrazione.
Manutenzione macchine mobili. Il datore di lavoro adotta un programma di manutenzione regolare e periodico delle
macchine mobili, con particolare riguardo alle sospensioni, ai sedili ed al posto di guida degli automezzi.
Utilizzo corretto di macchine mobili. I lavoratori devono applicare le modalit corrette di guida al fine di ridurre le
vibrazioni in conformit alla formazione ricevuta; ad esempio: evitare alte velocit in particolare su strade
accidentate, postura di guida e corretta regolazione del sedile.
Pianificazione dei percorsi di lavoro. Il datore di lavoro pianifica, laddove possibile, i percorsi di lavoro scegliendo
quelli meno accidentali; oppure, dove possibile, effettuare lavori di livellamento stradale.
Procedure di lavoro ed esercizi alla colonna. I lavoratori devono evitare ulteriori fattori di rischio per disturbi a
carico della colonna ed effettuare esercizi per prevenire il mal di schiena durante le pause di lavoro in conformit alla
formazione ricevuta.
Dispositivi di protezione individuale:
Fornitura di indumenti per la protezione dal freddo e l'umidit. Il datore di lavoro fornisce, ai lavoratori esposti
alle vibrazioni, indumenti per la protezione dal freddo e dall'umidit.
Fornitura di dispositivi di smorzamento. Il datore di lavoro dota le macchine, che espongono ai pi alti livelli di
vibrazione, di dispositivi di smorzamento che attenuano la vibrazione trasmessa al corpo intero (piedi o parte seduta
del lavoratore).
Fornitura di sedili ammortizzanti. Il datore di lavoro dota le macchine, che espongono ai pi alti livelli di
vibrazione, di sedili ammortizzanti che attenuano la vibrazione trasmessa al corpo intero (piedi o parte seduta del
lavoratore).

Misure Preventive e Protettive relative alla Macchina:
1) Pala meccanica: misure preventive e protettive;
Prescrizioni Esecutive:
Prima dell'uso: 1) Controlla tutti i dispositivi di segnalazione (acustici e luminosi) e i gruppi ottici di illuminazione; 2)
Controlla tutti i comandi e i dispositivi frenanti; 3) Disponi affinch la visibilit del posto di guida sia ottimale; 4)
Controlla, proteggendoti adeguatamente, l'integrit dei componenti dell'impianto oleodinamico, prestando particolare
riguardo alle tubazioni flessibili; 5) Verifica la funzionalit del dispositivo di attacco del martello e le connessioni delle
relative tubazioni dell'impianto oleodinamico; 6) Controlla i percorsi e le aree di manovra richiedendo, se necessario, la
predisposizione di adeguati rafforzamenti; 7) Nel cantiere procedi a velocit moderata, nel rispetto dei limiti ivi stabiliti;
in prossimit dei posti di lavoro procedi a passo d'uomo; 8) Durante gli spostamenti del mezzo, aziona il girofaro; 9)
Controlla che lungo i percorsi carrabili del cantiere e, in particolare, nella zona di lavoro non vi sia la presenza di

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sottoservizi (cavi, tubazioni, ecc. per il passaggio di gas, energia elettrica, acqua, fognature, linee telefoniche, ecc.); 10)
Se devi effettuare manovre in spazi ristretti o in condizioni di limitata visibilit, richiedi l'intervento di personale a terra;
11) Evita, se non esplicitamente consentito, di transitare o fermarti in prossimit del bordo degli scavi; 12) Valuta, con il
preposto e/o il datore di lavoro, la distanza cui collocarsi da strutture pericolanti o da demolire e/o da superfici aventi
incerta portanza; 13) Provvedi a delimitare il raggio d'azione del mezzo; 14) Provvedi a delimitare l'area esposta a
livello di rumorosit elevata; 15) Verifica che non vi siano linee elettriche interferenti l'area di manovra del mezzo.
Durante l'uso: 1) Annuncia l'inizio delle manovre di scavo mediante l'apposito segnalatore acustico; 2) Se il mezzo ne
dotato, estendi sempre gli stabilizzatori prima di iniziare le operazioni di demolizione; 3) Durante il lavoro notturno
utilizza gli appositi dispositivi di illuminazione; 4) Impedisci a chiunque di farsi trasportare o sollevare all'interno della
benna; 5) Evita di traslare il carico, durante la sua movimentazione, al di sopra di postazioni di lavoro e/o passaggio; 6)
Cura la strumentazione ed i comandi, mantenendoli sempre puliti e privi di grasso, ecc.; 7) Evita di caricare la benna,
con materiale sfuso, oltre il suo bordo; 8) Durante gli spostamenti tenere l'attrezzatura di lavoro ad una altezza dal
terreno tale da assicurare una buona visibilit e stabilit; 9) Durante le interruzioni momentanee del lavoro, abbassa a
terra la benna ed aziona il dispositivo di blocco dei comandi; 10) Durante i rifornimenti, spegni il motore, evita di
fumare ed accertati dell'assenza di fiamme libere in adiacenza del mezzo; 11) Informa tempestivamente il preposto e/o il
datore di lavoro, di malfunzionamenti o pericoli che dovessero evidenziarsi durante il lavoro.
Dopo l'uso: 1) Accertati di aver abbassato a terra la benna e di aver azionato il freno di stazionamento ed inserito il
blocco dei comandi; 2) Effettua tutte le operazioni di revisione e manutenzione della macchina secondo quanto indicato
nel libretto del mezzo e sempre dopo esserti accertato che i motori siano spenti e non riavviabili da terzi accidentalmente.
Riferimenti Normativi:
D.Lgs. 9 aprile 2008 n.81, Titolo I II, Capo 1; D.Lgs. 9 aprile 2008 n.81, Allegato 6.
2) DPI: operatore pala meccanica;
Prescrizioni Organizzative:
Devono essere forniti al lavoratore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) casco; b) copricapo; c) calzature di
sicurezza; d) maschere (se presenti nell'aria polveri o sostanze nocive); e) otoprotettori; f) guanti; g) indumenti
protettivi (tute).


Attrezzi utilizzati dall'operatore:
a) Attrezzi manuali;
Rischi generati dall'uso degli attrezzi:
Punture, tagli, abrasioni; Urti, colpi, impatti, compressioni.


Piattaforma sviluppabile
Piattaforma sviluppabile a mezzo braccio telescopico o "a pantografo" per lavori in elevazione (su facciate di fabbricati,
volte di gallerie, ecc.).

Rischi generati dall'uso della Macchina:
1) Caduta dall'alto;
2) Caduta di materiale dall'alto o a livello;
3) Cesoiamenti, stritolamenti;
4) Elettrocuzione;
5) Incendi, esplosioni;
6) Investimento, ribaltamento;
7) Irritazioni cutanee, reazioni allergiche;


Misure Preventive e Protettive relative alla Macchina:
1) Piattaforma sviluppabile: misure preventive e protettive;
Prescrizioni Esecutive:
Prima dell'uso: 1) Controlla tutti i dispositivi di segnalazione (acustici e luminosi) e i gruppi ottici di illuminazione; 2)
Accertati del corretto funzionamento di tutti gli organi di comando, sia quelli collocati sulla piattaforma sia
sull'autocarro; 3) Disponi affinch la visibilit del posto di guida sia ottimale; 4) Verifica il buono stato dei parapetti
della piattaforma; 5) Verifica che siano correttamente disposte tutte le protezioni da organi in movimento; 6) Controlla i
percorsi e le aree di manovra richiedendo, se necessario, la predisposizione di adeguati rafforzamenti; 7) Durante gli
spostamenti del mezzo e durante le manovre di sollevamento, aziona il girofaro; 8) Assicurati che l'area di stazionamento

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dell'autocarro sia stabile, accertandoti della sua orizzontalit; 9) Stabilizza il mezzo utilizzando gli appositi stabilizzatori
e, ove necessario, provvedi ad ampliarne l'appoggio con basi dotate adeguata resistenza; 10) Provvedi a delimitare il
raggio d'azione del mezzo; 11) Verifica che non vi siano linee elettriche interferenti l'area di manovra del mezzo.
Durante l'uso: 1) Sali o scendi dalla piattaforma solo quanto essa si trova in posizione di riposo; 2) Durante le
manovre, utilizza solo i comandi posti sulla piattaforma; 3) Prima di spostare l'autocarro, accertati che la piattaforma sia
sgombra ed in posizione di riposo; 4) Durante il lavoro, evita assolutamente di sovraccaricare la piattaforma o di
aggiungervi sovrastrutture; 5) Qualora debbano essere effettuate lavorazioni richiedenti la parziale rimozione del
parapetto della piattaforma, utilizza imbracature o cinture di sicurezza da collegare agli appositi sostegni; 6) Durante i
rifornimenti, spegni il motore, evita di fumare ed accertati dell'assenza di fiamme libere in adiacenza del mezzo; 7)
Informa tempestivamente il preposto e/o il datore di lavoro, di malfunzionamenti o pericoli che dovessero evidenziarsi
durante il lavoro.
Dopo l'uso: 1) Accertati di aver abbassato la piattaforma in posizione di riposo, di aver azionato il freno di
stazionamento ed inserito il blocco dei comandi; 2) Effettua tutte le operazioni di revisione e manutenzione della
macchina secondo quanto indicato nel libretto del mezzo e sempre dopo esserti accertato che i motori siano spenti e non
riavviabili da terzi accidentalmente.
Riferimenti Normativi:
D.Lgs. 9 aprile 2008 n.81, Titolo I II, Capo 1; D.Lgs. 9 aprile 2008 n.81, Allegato 6.
2) DPI: operatore piattaforma sviluppabile;
Prescrizioni Organizzative:
Devono essere forniti al lavoratore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) casco; b) calzature di sicurezza; c)
guanti; d) attrezzatura anticaduta; e) indumenti protettivi (tute); f) attrezzatura anticaduta.


Attrezzi utilizzati dall'operatore:
a) Attrezzi manuali;
Rischi generati dall'uso degli attrezzi:
Punture, tagli, abrasioni; Urti, colpi, impatti, compressioni.



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EMISSIONE SONORA ATTREZZATURE E MACCHINE
(art 190, D.Lgs. 81/2008)

ATTREZZATURA Lavorazioni
Emissione
Sonora dB(A)
Avvitatore elettrico Montaggio di strutture orizzontali in acciaio; Montaggio di strutture verticali
in acciaio. 75.4
Saldatrice elettrica Montaggio di strutture orizzontali in acciaio; Montaggio di strutture verticali
in acciaio. 71.2
Smerigliatrice angolare (flessibile) Montaggio di strutture orizzontali in acciaio; Montaggio di strutture verticali
in acciaio. 97.7
Trapano elettrico Realizzazione di impianto idrico del cantiere; Smobilizzo del cantiere;
Smobilizzo del cantiere. 90.6


MACCHI NA Lavorazioni
Emissione
Sonora dB(A)
Autocarro Realizzazione della recinzione e degli accessi al cantiere; Allestimento di
servizi igienico-assistenziali del cantiere; Smobilizzo del cantiere;
Realizzazione della recinzione e degli accessi al cantiere; Allestimento di
servizi igienico del cantiere (cellula bagno chimico); Smobilizzo del
cantiere; Scavo di sbancamento; Scavo a sezione ristretta; Rinterro di
scavo. 77.9
Autogr Allestimento di servizi igienico-assistenziali del cantiere; Realizzazione di
impianto idrico del cantiere; Smobilizzo del cantiere; Allestimento di servizi
igienico del cantiere (cellula bagno chimico); Smobilizzo del cantiere;
Montaggio di strutture orizzontali in acciaio; Montaggio di strutture verticali
in acciaio. 81.6
Escavatore Scavo di sbancamento; Scavo a sezione ristretta. 80.9
Pala meccanica Scavo di sbancamento; Scavo a sezione ristretta; Rinterro di scavo. 84.6
Piattaforma sviluppabile Montaggio di strutture orizzontali in acciaio; Montaggio di strutture verticali
in acciaio. 73.7




COMUNE DI TARANTO
Progetto coordinato per il risanamento del quartiere Tamburi Bonifica Aree del Sottoprogetto n.4
Progetto esecutivo di bonifica dei suoli per annullare il rischio sanitario


Settembre 2013 R10 Rev. 1 Piano di Sicurezza e Coordinamento
- Pag. 80

COORDINAMENTO DELLE LAVORAZIONI E FASI


1) Interferenza nel periodo dal primo al secondo giorno lavorativo dallavvio dei lavori per un totale di 1
giorno lavorativo. Fasi:
- Realizzazione di impianto di messa a terra del cantiere
- Realizzazione di impianto idrico del cantiere
Le lavorazioni su elencate sono eseguite dall'impresa I mpresa Appaltatrice per 1 giorno lavorativo.
Dette lavorazioni interferiscono fra loro per 1 giorno lavorativo.
Coordinamento:
a) I preposti delle imprese esecutrici devono vigilare e impedire a chiunque di sostare sotto la traiettoria di passaggio dei carichi. Nei
giorni di particolare affollamento si devono recintare le zone interessate dalle operazioni di sollevamento e discesa dei carichi.
Rischi Trasmissibili:
Realizzazione di impianto di messa a terra del cantiere:
a) Rumore per "Elettricista (ciclo completo)" Prob: ALTA Ent. danno: GRAVE
Realizzazione di impianto idrico del cantiere:
a) Rumore per "Idraulico" Prob: BASSISSIMA Ent. danno: LIEVE
b) Caduta di materiale dall'alto o a livello Prob: BASSA Ent. danno: GRAVE



2) Interferenza nel periodo dal ../../2013 al ../../2013 per un totale di 25 giorni lavorativi. Fasi:
- Allestimento di servizi igienico del cantiere (cellula bagno chimico)
- Realizzazione della recinzione e degli accessi al cantiere
Le lavorazioni su elencate sono eseguite, rispettivamente, dall'impresa I mpresa Appaltatrice, dal ../../2013 al
../../2013 per 25 giorni lavorativi, e dall'impresa I mpresa Appaltatrice, dal ../../2013 al ../../2013 per 25 giorni
lavorativi.
Dette lavorazioni interferiscono fra loro per i seguenti periodi: dal ../../2013 al ../../2013 per 25 giorni lavorativi.
Coordinamento:
a) Le macchine per il trasporto dei materiali devono procedere in prossimit dei posti di lavoro a passo d'uomo. Quando c un grosso
affollamento di operai le operazioni di carico e scarico devono essere coadiuvate da personale a terra che in caso di necessit deve
provvedere a interdire le zone di carico e scarico mediante recinzione provvisoria e apposita segnaletica.
b) I preposti delle imprese esecutrici devono vigilare e impedire a chiunque di sostare sotto la traiettoria di passaggio dei carichi. Nei
giorni di particolare affollamento si devono recintare le zone interessate dalle operazioni di sollevamento e discesa dei carichi.
Rischi Trasmissibili:
Allestimento di servizi igienico del cantiere (cellula bagno chimico):
a) Investimento, ribaltamento Prob: BASSISSIMA Ent. danno: GRAVE
b) Investimento, ribaltamento Prob: BASSISSIMA Ent. danno: GRAVE
Realizzazione della recinzione e degli accessi al cantiere:
a) Investimento, ribaltamento Prob: BASSISSIMA Ent. danno: GRAVE



3) Interferenza nel periodo dal ../../2013 al ../../2013 per un totale di 29 giorni lavorativi. Fasi:
- Scavo di sbancamento
- Scavo a sezione ristretta
Le lavorazioni su elencate sono eseguite, rispettivamente, dall'impresa <da definire>, dal ../../2013 al ../../203 per 39
giorni lavorativi, e dall'impresa <da definire>, dal ../../2013 al ../../2013 per 29 giorni lavorativi.
Dette lavorazioni interferiscono fra loro per i seguenti periodi: dal ../../2013 al ../../2013 per 29 giorni lavorativi.
Coordinamento:
a) Le macchine per il trasporto dei materiali devono procedere in prossimit dei posti di lavoro a passo d'uomo. Quando c un grosso
affollamento di operai le operazioni di carico e scarico devono essere coadiuvate da personale a terra che in caso di necessit deve
provvedere a interdire le zone di carico e scarico mediante recinzione provvisoria e apposita segnaletica.
b) Durante le lavorazioni di scavo, le zone di operazione delle macchine per lo scavo devono essere interdette agli operai delle altre
lavorazioni in svolgimento mediante recinzione provvisoria e apposita segnaletica.
c) Si deve evitare la presenza doperai nelle zone dove si presentano elevate concentrazioni di polveri dovute allutilizzo delle
attrezzature e macchine. Se ci non possibile, in tali zone, si deve installare un adeguato sistema per labbattimento delle polveri. Se
necessario i lavoratori operanti in queste zone devono essere forniti di appositi dispositivi di protezione individuale contro le polveri.

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- Pag. 81

Rischi Trasmissibili:
Scavo di sbancamento:
a) Investimento, ribaltamento Prob: BASSISSIMA Ent. danno: GRAVE
b) Investimento, ribaltamento Prob: BASSISSIMA Ent. danno: GRAVE
c) Investimento, ribaltamento Prob: BASSISSIMA Ent. danno: GRAVE
Scavo a sezione ristretta:
a) Investimento, ribaltamento Prob: BASSISSIMA Ent. danno: GRAVE
b) Investimento, ribaltamento Prob: BASSISSIMA Ent. danno: GRAVE
c) Investimento, ribaltamento Prob: BASSISSIMA Ent. danno: GRAVE




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COORDINAMENTO PER USO COMUNE DI
APPRESTAMENTI, ATTREZZATURE,
INFRASTRUTTURE, MEZZI E SERVIZI DI
PROTEZIONE COLLETTIVA
(punto 2.1.2, lettera f, Allegato XV del D.Lgs. 81/2008)

Durante l'esecuzione dei lavori, qualora pi imprese e/o lavoratori autonomi, sia
contemporaneamente sia in successione, dovessero impiegare le medesime macchine e
attrezzature, il Capo Cantiere, unitamente ai RSPP, dovr definire le modalit di impiego,
attribuendo a ciascuna impresa e/o lavoratore autonomo le responsabilit specifiche.
Se l'impiego sar previsto in successione, si dovr redigere apposito verbale di consegna, con
presa d'atto dello stato di consistenza e della perfetta rispondenza a norma delle macchine,
attrezzature, ecc. date e prese in consegna, individuando eventualmente un Responsabile
dell'impiego e manutenzione; eventuali anomalie di funzionamento riscontrate e l'interruzione o
cessazione dell'uso comune dovranno essere segnalate all'impresa appaltatrice.
Per quanto attiene agli apprestamenti ed alle opere provvisionali che costituiranno le parti comuni
del cantiere, vengono di seguito descritte le principali attivit e controlli da svolgere:
impianto elettrico (comprensivo di messa a terra): dovr essere effettuato un controllo
prima della fase di finitura e del subentro in cantiere di altre ditte o lavoratori autonomi;
uffici, spogliatoi e servizi igienici: le ditte usufruiranno di box prefabbricati da installare in
cantiere.
Tutti gli interventi di manutenzione straordinaria, e/o riparazione delle attrezzature, infrastrutture,
mezzi logistici e di protezione collettiva saranno verbalizzati a cura delle ditte o dei lavoratori
autonomi presenti in cantiere e trasmessi al Coordinatore per l'Esecuzione.



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MODALITA' ORGANIZZATIVE DELLA COOPERAZIONE
E DELLA RECIPROCA INFORMAZIONE TRA LE
IMPRESE/ LAVORATORI AUTONOMI
(punto 2.1.2, lettera g, Allegato XV del D.Lgs. 81/2008)

Per quanto attiene le modalit organizzative della cooperazione e del coordinamento, nonch
della reciproca informazione, fra i datori di lavoro e tra questi ed i lavoratori autonomi, il
Coordinatore per l'Esecuzione dei lavori, prima dell'avvio delle lavorazioni programmate per
essere realizzate contemporaneamente da diverse squadre, convocher, se lo riterr
necessario, una specifica riunione.
In tale riunione si programmeranno, tra l'altro:
1. le azioni finalizzate alla cooperazione;
2. il coordinamento delle attivit contemporanee;
3. la reciproca informazione tra i Responsabili delle varie squadre;
4. gli interventi di prevenzione e protezione in relazione alle specifiche attivit e ai rischi
connessi alla presenza simultanea o successiva delle diverse squadre;
5. l'eventuale utilizzazione di impianti comuni, quali infrastrutture, mezzi logistici e di
protezione collettiva.

Tutte le attivit di coordinamento e reciproca informazione dovranno essere opportunamente
documentate da verbali di riunione.



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- Pag. 84

ORGANIZZAZIONE SERVIZIO DI PRONTO
SOCCORSO, ANTINCENDIO ED EVACUAZIONE DEI
LAVORATORI
(punto 2.1.2, lettera h, Allegato XV del D.Lgs. 81/2008)

Ogni impresa o lavoratore autonomo compiler un modulo in cui saranno dichiarati i materiali
facilmente infiammabili, le misure di prevenzione, la propria dotazione di estintori e attrezzatura per
far fronte ad un eventuale emergenza. In caso di allarme tutti i lavoratori saranno radunati in un
apposito spazio sicuro, in cui non si possano presentare rischi.

Il Capo Cantiere provveder al controllo della presenza di tutti i lavoratori, verificando le eventuali
assenze.
Il Capo Cantiere, o persona da lui appositamente delegata, provveder inoltre alla chiamata dei
Vigili del Fuoco, fornendo tutte le indicazioni necessarie per la precisazione del tipo di intervento
necessario.
Sar a cura degli incaricati alla gestione dell'emergenza, debitamente individuati, l'uso degli
estintori provando a fronteggiare l'incendio o la causa di rischio.

I lavoratori si asterranno dal lavoro sino alla risoluzione completa dell'emergenza, coadiuvando, se
del caso, gli addetti all'emergenza stessa.



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- Pag. 85

CONCLUSIONI GENERALI

Al presente Piano di Sicurezza e Coordinamento sono allegati i seguenti elaborati, da considerarsi
parte integrante del Piano stesso:
1. Stima dei costi della sicurezza;
2. Analisi e valutazione dei rischi;
3. Elaborati grafici:
a) Tav. 7 Layout di cantiere;
b) Diagramma di Gantt.
4. Protocollo ISPRA-INAIL (ex-ISPESL) per la valutazione del rischio associato
allinalazione di vapori e polveri, in ambienti aperti e confinati nei siti di bonifica

Il presente Piano stato redatto conformemente alla normativa vigente in materia di sicurezza e
salute dei lavoratori nei cantieri temporanei e mobili; in particolare si fatto utilmente riferimento a
quanto indicato e prescritto nel D.P.R.222/03 riportante i contenuti minimi dei Piani di Sicurezza.













































STIMA DEI COSTI
Lunghezza Larghezza Altezza Quantit Prezzo Prezzo
mt mt mt unitario totale
1 AP01
Fornitura, installazione e gestione di stazione meteorologica
professionale, alloggiatasu appositopalo di montaggio all'altezzadi
1 m da piano campagna, in box resistente agli agenti atmosferici,
munita di pluviometro con bilancino auto-svuotante resistente alla
corrosione, anemometro avente sensori di velocit e direzione del
vento, blocco sensori integrato, preferibilmente alimntata ad
energia solare (batteria al litio nelle ore notturne o nelle giornate
nuvolose o invernali), munita di schermi solari ventilati 24ore su 24
con sensori di temperatura e umidit, munita di adeguato
datalogger per l'immagazzinamento dei dati e quant'altro
necessario per dare il lavoro finito e compiuto a perfetta regola
d'arte e perfettamente funzionante.
Sommano cad 1,00 6.015,00 6.015,00
2 S 03.21.a
Esecuzione di recinzione provvisionale di cantiere sui confini
dell'area destinata alla costruzione, con lamiere ondulate, o rete
metallica a pannelli modulari assemblabili di altezza non inferiore a
m 2.00 con sostegni montanti in paletti di legno o ferro infissi nel
terreno. Completa delle necessarie controventature, sottomisure di
abete, legature con filo di ferro, segnalazioni
luminose diurne e notturne e tabelle segnaletiche. Compreso lo
sfrido dei materiali, il trasporto, lo scarico dall'automezzo,
l'accatastamento, l'avvicinamento al luogo di posa di tutti i materiali
necessari, la rimozione al termine dei lavori, lo sgombero dei
materiali, la pulizia finale e quant'altro
occorre per dare il lavoro finito a perfetta regola d'arte. Compreso
ogni altro onere e magistero per dare l'opera installata a perfetta
regola d'arte. Per l'area di lavoro nella quale ubicata la
tensostruttura, le aree di carico/scarico e i moduli prefabbricati di
cantiere etc ...Recinzione con lamiera ondulata da 3/10 mm.
680 680,00
Sommano mq 680,00 25,00 17.000,00
2 S 03.21a
Esecuzione di recinzione provvisionale di cantiere sui confini
dell'area destinata alla costruzione, con lamiere ondulate, o rete
metallica a pannelli modulari assemblabili di altezza non inferiore a
m 2.00 con sostegni montanti in paletti di legno o ferro infissi nel
terreno. Completa delle necessarie controventature, sottomisure di
abete, legature con filo di ferro, segnalazioni luminose diurne e
notturne e tabelle segnaletiche. Compreso lo sfrido dei materiali, il
trasporto, lo scarico dall'automezzo, l'accatastamento,
l'avvicinamento al luogo di posa di tutti i materiali necessari, la
rimozione al termine dei lavori, lo sgombero dei materiali, la pulizia
finale e quant'altro occorre per dare il lavoro finito a perfetta regola
d'arte. Da fornire per lo sviluppo complessivo di almeno due aree di
cantiere mobile (area di lavoro) cos come indicata nella relazione
di progetto da 260 mq ciascuna di recinzione. Recinzione con
lamiera ondulata da 3/10 mm
2 260,00
Sommano mq 520,00 25,00 13.000,00
3 AP02
Montaggio e smontaggio di recinzione mobile, di cui al punto
precedente, su ogni area di intervento, compreso trasporto da
un'area all'altra per le altre aree cos come specificato nelle
relazioni di progetto.
38 38,00
Sommano cad 38,00 608,89 23.137,82
4 AP03
Noleggiodi n.1macchina nebulizzatriceper evitare la propagazione
di polveri verso lesterno dell'area di cantiere, posizionata su
apposito carrello, della gittata minima di 50 m, alimentazione
elettrica, angolo di brandeggio di 330, pressione acqua 15bar,
potenza totale minima 18 kW, compreso il trasposto da un'area di
lavoro all'altra. E' compresa l'alimenatzione elettrica mediante
generatore e la fornitura di acqua mediante autobotte. E' incluso
quant'altro necessario per dare il titolo finito e compiuto a perfetta
regola d'arte.
Sommano gg 270,00 132,50 35.775,00
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Bonifica Aree del Sottoprogetto n.4 Progetto esecutivo di bonifica dei suoli per annullare il rischio sanitario
STIMA DEI COSTI DELLA SICUREZZA
INDICAZIONE DEI LAVORI P.S. N. ord. art. Prezzi
I PREZZI CON CODICE INIZIALE S.. EL.. IS.. A.. OF.. RIPORTATI NELLA STIMA DEI COSTI SONO STATI DESUNTI DAL LISTINO DELLA REGIONE PUGLIA ANNO
2012 DELL'AREA POLITICHE PER LA RIQUALIFICAZIONE, LA TUTELA E LA SICUREZZA AMBIENTALE E PER L'ATTUAZIONE DELLE OPERE PUBBLICHE -
SERVIZIO LAVORI PUBBLICI
I PREZZI CON CODICE AP.. SONO STATI DESUNTI MEDIANTE ANALISI DI PREZZO CHE SI ALLEGANO ALLA PRESENTE STIMA DEI COSTI
1/4
5 AP04
Noleggio sistema di rilevamento delle polveri PM10 a capacit di
monitoraggio in tempo reale, da posizionare sul lato esterno della
recinzione dell'area di intervnto ad un'altezza di 1 m dal suolo,
munito di sistema per memorizzare i dati, da mantenere
funzionantedurantetutte le ore giornalieredi movimentazione terra.
E' compresa l'alimenatzione elettrica mediante generatore. E'
incluso quant'altro necessario per dare il titolo finito e compiuto a
perfetta regola d'arte.
Sommano gg 270,00 131,00 35.370,00
6 AP05
Fornitura ed utilizzo di n. 2 campionatori personali di particolato
PTS da far indossare ai due operatori (addetto all'escavatore e
addetto all'automezzo di carico del terreno) un giorno a settimana
per tutta la durata dell'intervento (9 mesi). Compreso nel prezzo il
costo per l'esecuzione dell'analisi di speciazione chimica per la
misurazionedellePTS e del BaP da eseguire una volta a settimana
per tutta la durata dei lavori
Sommano corpo 1,00 6.000,00 6.000,00
7 OF 04.16
Fornitura e posa in opera di cancello in ferro della lunghezza fino a
m 5, con lucchetto, per la regolamentazione dell'accesso della
viabilit forestale, compresi getto di strutture di fondazione contro
terra o entro casserature e quant'altro necessario per dare lopera
finita a regola d'arte. Per accesso carrabile e pedonale dell'area
nella quale ubicata la tensostruttura.
2 2,00
Sommano cad 2,00 958,11 1.916,22
8 S 01.26
Mascherina di protezione contro polveri e vapori organici. Capacit
filtrante P1.
50 50,00
Sommano cad 50,00 6,20 310,00
9 S 01.34
Guanti con elevata resistenza alle sostanze chimiche a base
acquosa. Palmi e dita con rilievi per una presa anche in condizioni
di umidit, fodera felpata.
50 50,00
Sommano cad 50,00 5,70 285,00
10 S 02.10b
Kit in conformit al D.M. 388 ALL. 1, indicato per luoghi di lavoro
con tre e pi lavoratori.
La dotazione costituita da:1 copia Decreto Min 388 del 15.07.03,
3 Confezioni di cotone idrofilo, 1 Flacone disinfettante ml 250, 1
Flacone acqua ossigenata ml 100, 1 plastosan 100 cerotti assortiti,
1 plastosan 100 cerotti cm.7x2, 3 Lacci emostatici, 1 Paio forbici
tagliabendaggi cm14,5 DIN 58279, 2 Rocchetti cerotto adesivo m
5x2,5 cm, 1 Astuccio PIC 3 (contenente 3 bustine sapone liquido, 3
bustine salviette disinfettanti PMC, 2 bustine salviette ammoniaca),
10 Buste 25 compresse garza sterile cm 10x10, 6 Buste
compressa garza sterile cm 18x40, 4 Teli triangolari TNT cm
96x96x136, 1 Benda elastica cm.7 con fermabenda, 2 Teli sterili
cm 40x60 DIN 13152-BR, 2 Pacchetti da 10 fazzoletti in carta, 2
ICE PACK ghiaccio istantaneo monouso, 1 Coperta isotermica
oro/arg. cm 160x210, 1 Confezione da 8 bende assortite, 1
EMOCONTROL benda antiemorragica, 1 Astuccio benda tubolare
elastica, 5 Sacchetti per rifiuti sanitari, 1 Mascherina con visiera
paraschizzi, 1 Termometro clinico CE con astuccio, 2 Pinze sterili,
1 PINOCCHIO+VENTO kit completo,
3 Flaconi soluzione fisiologica sterile 500 ml CE,
2 Flaconi disinfettante 500 ml IODOPOVIDONE al 10% iodio
PMC, 1 sfigmomanometro a pompetta PERSONAL
con fonendoscopio, 5 Paia guanti sterili, 3 bustine GEL
per ustioni gr.3,5, 1 manuale pronto soccorso multilingua.
Per ogni valigetta
Sommano cad 3,00 215,00 645,00
2/4
11 S 03.22d
Costo per limpianto di illuminazionedi cantiere, completo di messa
a terra, quadro generale e certificazione e collaudo, per tutta la
durata del cantiere.
9 9,00
Sommano mese 9,00 150,00 1.350,00
12 EL 07.04 a
Fornitura e posa in opera di puntazza a croce per dispersione
realizzata in acciaio zincato a fuoco di dimensioni 50x50x5 mm, da
conficcare in terreno di media consistenza, all'interno di pozzetto
ispezionabile e comprensiva di staffa, morsetto per collegamento,
collegamento alla rete generale di terra. E' inoltre compreso quanto
altro occorre per dare l'opera finita. Di lunghezza pari a 1,5 mt
4 4,00
Sommano cad 4,00 31,00 124,00
Modulo prefabbricato polifunzionale avente le seguenti
caratteristiche: a) struttura portante, costituita da telaio di base
superiore ed inferiore e montanti in profilati di acciaio zincato con
sistema sendzimir, pressopiegati, profilati e sagomati a freddo a
giunti saldati, con angoli esterni arrotondati antinfortunio ed esterni
arrotondati antiannidamento; b) pareti esterne ed interne in pannelli
modulari sandwich dello spessore di 40mm., finitura a buccia
d'arancia liscia senza micronervature con supporti in lamiera
zincata dello spessore di 0,5mm., isolante interno in poliuretano
espanso di densit pari a 40kg/mc. avente coefficiente di
trasmissione termica pari a 0,38Kcal/mqhC. Completamente
lavabili; c) coperture in pannelli modulari sandwich dello spessore
di 40mm., finitura
S 03.32c
a buccia di arancia liscia senza micronervature con supporti in
lamiera zincata preverniciata dello spessore di 0,5mm e isolante
interno in poliuretano espanso di densit pari a 40Kg/m, avente
coefficiente di trasmissione termica pari a 0,38Kcal/mqhC, rinforzati
da una particolare sagoma esterna grecata per permettere
eventuali interventi di manutenzione. Completamente lavabili; d)
gronda perimetrale in acciaio zincato preverniciato completa di
pluviali per il deflusso delle acque piovane; e) pavimento realizzato
con traverse di rinforzo in lamiera zincata, saldate al telaio di base,
piano pavimento in materiale ligneo con trattamento antiumidit,
pavimento in PVC in rotoli ancorati al piano con adeguati collanti.
Completamente lavabili; f) accessori e completamenti tipo viti,
bulloni, sigillanti, guarnizioni necessari per completare tutte le opere
meccaniche; g) verniciatura con ciclo comprendente spazzolaturae
sgrassaggio delle superfici, uno strato di primer con funzione di
sottofondo antiruggine e due strati di verniciatura elettrostatica a
finire; h) Infissi realizzati in alluminio preverniciato della serie R 40 c
e chiusure tamponati con pannelli ciechi print e vetri camera; i) impi
realizzato con canaletta sovrapposta autoestinguente nella misura d
luce e una presa d'attacco per ogni ambiente, un interruttore magne
differenziale, colonne montanti con scatole di derivazione dal differe
rispettive utenze, cavetto per la messa a terra. Tutti i componenti so
CEI;
Delle dimensioni di mt. 3,00x2,50x2,50
270,00
Sommano cad 270,00 7,60 2.052,00
14 S 03.34b
Modulo prefabbricato attrezzato per uso servizi igienici da cantiere,
avente caratteristiche del tutto simili a quelle descritte alla voce
n1, dotato di impianto idrico realizzato con tubi di rame rivestito per
le acque bianchee tubi di nirlene o superplastica per le acque nere;
sanitari in ceramica smaltata completi di accessori; rubinetteria in
ottone cromato; ciclo di acqua caldo/fredda con scaldino elettrico
rapido da 30lt.; predisposizione per l'allacciamento alle reti esterne;
delle dimensioni di mt. 4,00 x 2,50 x 2,50, attrezzato con n 2 wc,
n 2 docce e n 1 lavabo a canale con 3 rubinetti ognuno; adatto
per cantieri fino a 10 addetti.
costo noleggio giornaliero
1 270,00
Sommano g 270,00 27,10 7.317,00
15 AP06
Bagno chimico portatile, realizzato in materiale plastico antiurto,
delle dimensioni di 110 x 110 x 230 cm, peso 75 kg, allestimento in
opera e successivo smontaggio a fine lavori, manutenzione
settimanale comprendente il risucchio del liquame, lavaggio con
lancia a pressione della cabina, immissione acqua pulita con
disgregante chimico, fornitura carta igienica, trasporto e
smaltimento rifiuti speciali, costo di utilizzo mensile
2 9,00 18,00
Sommano mesi 18,00 255,00 4.590,00
16 S 02.04
Segnali informativi di forma quadrata delle dimensioni di 200mm.
per lato. Realizzati in alluminio dello spessore di mm.1,5. Resistenti
agli agenti atmosferici, adatti per uso interno ed esterno.
20 20,00
Sommano cad 20,00 9,10 182,00
13
3/4
17 S 02.08a
Segnali di divieto di forma quadrata, costruiti in polipropilene
serigrafato. Resistenti agli agenti atmosferici, adatti per uso interno
ed esterno.
Delle dimensioni di mm.200 per lato
25 25,00
Sommano cad 25,00 15,20 380,00
18 S 02.07
Segnali con scritta di pericolo, realizzati in alluminio, con spessore
di 0,5mm. Dimensioni mm.350x125.
26 26,00
Sommano cad 26,00 11,32 294,32
19 S 03.22g
Costo per ricerca sottoservizi con apparecchiature elettroniche
adeguate
15 15,00
Sommano ora 15,00 50,00 750,00
20 A 01.10b
Fornitura e posa in opera di estintore portatile a polvere polivalente
per classi di fuoco A (combustibili solidi), B (combustibili liquidi), C
(combustibili gassosi), tipo omologato secondo la normativa
vigente (D.M. 7/01/05 e s.m.i. UNI EN 3-7), completo di supporto
metallico per fissaggio a muro, manichetta con ugello, manometro
ed ogni altro accessorio necessario allinstallazione e
funzionamento. E compreso quanto occorre per dare il lavoro
finito.
estintore classe 13A 89BC (Kg 2).
6,00
Sommano cad 6,00 41,80 250,80
21 Rif. Itaca Riunioni di coordinamento tra i datori di lavoro delle imprese
appaltatrici ed il coordinatore della sicurezza in fase di esecuzione
16,00
Sommano ore 16,00 75,00 1.200,00
TOTALE 157.944,16
4/4
ANALISI AP 01
STAZIONE METEOROLOGICA
rif.ARIAP 2012 elementi di analisi u.m. quantit prezzi
unitari
importi
Mano d'opera
01,01,05,01,02 operaio qualificato h 2 27,26 54,52
01,01,05,01,03 operaio comune h 24,76 0,00
Totale mano d'opera 54,52 54,52
Materiali
materiali di consumo
Totale materiali 0,00 0,00
Noli e trasporti
Stazione cad 1,00 4700,00 4.700,00
Totale noli e trasporti 4700,00 4700,00
Varie
Totale varie 0,00 0,00
Totale netto 4754,52
Spese generali 15% 713,18
Totale comprese spese generali 5467,70
Utile 10% 546,77
Totale compresi spese generali e utile 6015,00
Prezzo di applicazione /cad 6015,00
ANALISI AP 02
MONTAGGIO E SMONTAGGIO DI RECINZIONE MOBILE
rif.ARIAP 2012 elementi di analisi u.m. quantit prezzi
unitari
importi
Mano d'opera
01,01,05,01,02 operaio qualificato h 7 27,26 190,82
01,01,05,01,03 operaio comune h 7 24,76 173,32
Totale mano d'opera 364,14 364,14
Materiali
materiali di consumo 20,00
Totale materiali 20,00 20,00
Noli e trasporti
02,01,03 Autocarro medio per portata utile fino a 50 q h 3,00 32,40 97,20
Totale noli e trasporti 97,20 97,20
Varie
Totale varie 0,00 0,00
Totale netto 481,34
Spese generali 15% 72,20
Totale comprese spese generali 553,54
Utile 10% 55,35
Totale compresi spese generali e utile 608,89
Prezzo di applicazione /cad 608,89
ANALISI AP 03
MACCHINA NEBULIZZATRICE
rif.ARIAP 2012 elementi di analisi u.m. quantit prezzi
unitari
importi
Mano d'opera
01,01,05,01,02 operaio qualificato h 0,5 27,26 13,63
01,01,05,01,03 operaio comune h 24,76 0,00
Totale mano d'opera 13,63 13,63
Materiali
materiali di consumo (acqua, energia) 13,00
Totale materiali 13,00 13,00
Noli e trasporti
Macchina nebulizzatrice cad 1,00 78,00 78,00
Totale noli e trasporti 78,00 78,00
Varie
Totale varie 0,00 0,00
Totale netto 104,63
Spese generali 15% 15,69
Totale comprese spese generali 120,32
Utile 10% 12,03
Totale compresi spese generali e utile 132,50
Prezzo di applicazione /giorno 132,50
ANALISI AP 04
SISTEMA RILEVAMENTO POLVERI
rif.ARIAP 2012 elementi di analisi u.m. quantit prezzi
unitari
importi
Mano d'opera
01,01,05,01,02 operaio qualificato h 1 27,26 27,26
01,01,05,01,03 operaio comune h 24,76 0,00
Totale mano d'opera 27,26 27,26
Materiali
materiali di consumo 10,00
Totale materiali 10,00 10,00
Noli e trasporti
sistema rilevamento cad 66,00 66,00
Totale noli e trasporti 66,00 66,00
Varie
Totale varie 0,00 0,00
Totale netto 103,26
Spese generali 15% 15,49
Totale comprese spese generali 118,75
Utile 10% 11,88
Totale compresi spese generali e utile 131,00
Prezzo di applicazione /giorno 131,00
ANALISI AP 05
CAMPIONATORI DI PTS
rif.ARIAP 2012 elementi di analisi u.m. quantit prezzi
unitari
importi
Mano d'opera
01,01,05,01,02 operaio qualificato h 27,26 0,00
01,01,05,01,03 operaio comune h 24,76 0,00
Totale mano d'opera 0,00 0,00
Materiali
materiali di consumo
Totale materiali 0,00 0,00
Noli e trasporti
Campionatori cad 2,00 2371,50 4.743,00
Totale noli e trasporti 4743,00 4743,00
Varie
Totale varie 0,00 0,00
Totale netto 4743,00
Spese generali 15% 711,45
Totale comprese spese generali 5454,45
Utile 10% 545,45
Totale compresi spese generali e utile 6000,00
Prezzo di applicazione /corpo 6000,00
ANALISI AP 06
BAGNO CHIMICO
rif.ARIAP 2012 elementi di analisi u.m. quantit prezzi
unitari
importi
Mano d'opera
01,01,05,01,02 operaio qualificato h 27,26 0,00
01,01,05,01,03 operaio comune h 1 24,76 24,76
Totale mano d'opera 24,76 24,76
Materiali
materiali di consumo 5,00
Totale materiali 5,00 5,00
Noli e trasporti
02,01,03 Autocarro medio per portata utile fino a 50 q h 2,00 32,40 64,80
Bagno cad 1,00 107,00 107,00
Totale noli e trasporti 171,80 171,80
Varie
Totale varie 0,00 0,00
Totale netto 201,56
Spese generali 15% 30,23
Totale comprese spese generali 231,79
Utile 10% 23,18
Totale compresi spese generali e utile 255,00
Prezzo di applicazione /mese 255,00










ANALISI E VALUTAZIONE DEI RISCHI
- Pag. 1

ANALISI E VALUTAZIONE DEI RISCHI


Individuazione dei criteri seguiti per la valutazione

Per ogni lavoratore vengono individuati i relativi pericoli connessi con le lavorazioni stesse, le attrezzature impiegate e le eventuali
sostanze utilizzate.
I rischi sono stati analizzati in riferimento ai pericoli correlati alle diverse attivit, alla gravit del danno, alla probabilit di
accadimento ed alle norme di legge e di buona tecnica.
La stima del rischio, necessaria per definire le priorit negli interventi correttivi, stata effettuata tenendo conto di:
1) Entit del danno [E], funzione del numero di persone coinvolte e delle conseguenze sulle persone in base a eventuali
conoscenze statistiche o a previsioni ipotizzabili. Il valore numerico riportato nelle valutazioni il seguente: [E1]=1
(lieve); [E2]=2 (serio); [E3]=3 (grave); [E4]=4 (gravissimo);
2) Probabilit di accadimento [P], funzione delle condizioni di sicurezza legate principalmente a valutazioni sullo stato di
fatto tecnico. Il valore numerico riportato nelle valutazioni il seguente: [P1]=1 (bassissima); [P2]=2 (bassa); [P3]=3
(media); [P4]=4 (alta).
Il valore numerico della valutazione del rischio riportato nelle valutazioni dato dal prodotto dellEntit del danno [E] per la
Probabilit di accadimento [P] e pu assumere valori compresi da 1 a 16.

ESITO DELLA VALUTAZIONE DEI RISCHI


Probabilit per entit del danno

Sigla Attivit
Entit del Danno
Probabilit


- LAVORAZI ONI E FASI -

LF Allestimento e smobilizzo cantiere per la tensostruttura
LF
Realizzazione della recinzione e degli accessi al cantiere (fase)
Impresa Appaltatrice (max. presenti 4.45 uomini al giorno, per max. ore complessive 35.57)
Entit del Danno Lieve/Probabilit Bassissima = [27.50 ore]
Entit del Danno Lieve/Probabilit Media = [1.64 ore]
Entit del Danno Serio/Probabilit Bassissima = [34.42 ore]
Entit del Danno Serio/Probabilit Bassa = [13.13 ore]
Entit del Danno Grave/Probabilit Bassissima = [3.56 ore]


LV Addetto alla realizzazione della recinzione e degli accessi al cantiere (Max. ore 35.57)
AT Attrezzi manuali
RS Punture, tagli, abrasioni E1 * P1 = 1
RS Urti, colpi, impatti, compressioni E2 * P2 = 4
RSR Rumore per "Operaio polivalente" [Soglia "Compresa tra 80 e 85 dB(A)"] E2 * P1 = 2
MA Autocarro (Max. ore 35.57)
RS Caduta di materiale dall'alto o a livello E3 * P1 = 3
RS Cesoiamenti, stritolamenti E2 * P1 = 2
RS Inalazione polveri, fibre E1 * P1 = 1
RS Incendi, esplosioni E3 * P1 = 3
RS Investimento, ribaltamento E3 * P1 = 3
RS Irritazioni cutanee, reazioni allergiche E1 * P1 = 1
RS Movimentazione manuale dei carichi E1 * P3 = 3
RS Scivolamenti, cadute a livello E1 * P1 = 1
RS Urti, colpi, impatti, compressioni E2 * P1 = 2
RSR Rumore per "Operatore autocarro" [Soglia "Inferiore a 80 dB(A)"] E1 * P1 = 1
RSV Vibrazioni per "Operatore autocarro" [HAV "Non presente", WBV "Inferiore a 0,5 m/s"] E2 * P1 = 2
AT Attrezzi manuali
RS Punture, tagli, abrasioni E1 * P1 = 1
RS Urti, colpi, impatti, compressioni E1 * P1 = 1
LF
Allestimento di servizi igienico-assistenziali del cantiere (fase)
Impresa Appaltatrice (max. presenti 5.93 uomini al giorno, per max. ore complessive 47.43)
Entit del Danno Lieve/Probabilit Bassissima = [47.91 ore]
Entit del Danno Lieve/Probabilit Bassa = [3.32 ore]
Entit del Danno Lieve/Probabilit Media = [2.85 ore]
Entit del Danno Serio/Probabilit Bassissima = [52.79 ore]
Entit del Danno Serio/Probabilit Bassa = [15.18 ore]
Entit del Danno Grave/Probabilit Bassissima = [10.67 ore]
Entit del Danno Grave/Probabilit Bassa = [36.05 ore]


LV Addetto all'allestimento di servizi igienico-assistenziali del cantiere (Max. ore 47.43)
AT Attrezzi manuali
RS Punture, tagli, abrasioni E1 * P1 = 1
- Pag. 2

Sigla Attivit
Entit del Danno
Probabilit
RS Urti, colpi, impatti, compressioni E2 * P2 = 4
RS Caduta di materiale dall'alto o a livello E3 * P2 = 6
RSR Rumore per "Operaio polivalente" [Soglia "Compresa tra 80 e 85 dB(A)"] E2 * P1 = 2
MA Autocarro (Max. ore 47.43)
RS Caduta di materiale dall'alto o a livello E3 * P1 = 3
RS Cesoiamenti, stritolamenti E2 * P1 = 2
RS Inalazione polveri, fibre E1 * P1 = 1
RS Incendi, esplosioni E3 * P1 = 3
RS Investimento, ribaltamento E3 * P1 = 3
RS Irritazioni cutanee, reazioni allergiche E1 * P1 = 1
RS Movimentazione manuale dei carichi E1 * P3 = 3
RS Scivolamenti, cadute a livello E1 * P1 = 1
RS Urti, colpi, impatti, compressioni E2 * P1 = 2
RSR Rumore per "Operatore autocarro" [Soglia "Inferiore a 80 dB(A)"] E1 * P1 = 1
RSV Vibrazioni per "Operatore autocarro" [HAV "Non presente", WBV "Inferiore a 0,5 m/s"] E2 * P1 = 2
AT Attrezzi manuali
RS Punture, tagli, abrasioni E1 * P1 = 1
RS Urti, colpi, impatti, compressioni E2 * P1 = 2
MA Autogr (Max. ore 47.43)
RS Cesoiamenti, stritolamenti E2 * P1 = 2
RS Elettrocuzione E3 * P1 = 3
RS Inalazione polveri, fibre E1 * P1 = 1
RS Incendi, esplosioni E3 * P1 = 3
RS Investimento, ribaltamento E3 * P1 = 3
RS Irritazioni cutanee, reazioni allergiche E1 * P1 = 1
RS Movimentazione manuale dei carichi E1 * P1 = 1
RS Punture, tagli, abrasioni E1 * P1 = 1
RS Scivolamenti, cadute a livello E1 * P2 = 2
RS Urti, colpi, impatti, compressioni E2 * P1 = 2
RSR Rumore per "Operatore autogr" [Soglia "Uguale a 80 dB(A)"] E1 * P1 = 1
RSV Vibrazioni per "Operatore autogr" [HAV "Non presente", WBV "Inferiore a 0,5 m/s"] E2 * P1 = 2
AT Attrezzi manuali
RS Punture, tagli, abrasioni E1 * P1 = 1
RS Urti, colpi, impatti, compressioni E2 * P1 = 2
LF
Realizzazione di impianto elettrico del cantiere (fase)
Impresa Appaltatrice (max. presenti 1.48 uomini al giorno, per max. ore complessive 11.86)
Entit del Danno Lieve/Probabilit Bassa = [4.74 ore]
Entit del Danno Lieve/Probabilit Media = [1.78 ore]
Entit del Danno Serio/Probabilit Bassissima = [4.74 ore]
Entit del Danno Serio/Probabilit Bassa = [6.52 ore]
Entit del Danno Serio/Probabilit Media = [1.42 ore]
Entit del Danno Grave/Probabilit Bassa = [4.74 ore]
Entit del Danno Grave/Probabilit Media = [11.26 ore]
Entit del Danno Grave/Probabilit Alta = [3.56 ore]


LV Addetto alla realizzazione di impianto elettrico di cantiere (Max. ore 11.86)
AT Attrezzi manuali
RS Punture, tagli, abrasioni E1 * P3 = 3
RS Urti, colpi, impatti, compressioni E2 * P2 = 4
AT Scala doppia
RS Caduta dall'alto E3 * P2 = 6
RS Cesoiamenti, stritolamenti E2 * P1 = 2
RS Movimentazione manuale dei carichi E1 * P2 = 2
RS Urti, colpi, impatti, compressioni E2 * P2 = 4
RS Elettrocuzione E3 * P3 = 9
RSR Rumore per "Elettricista (ciclo completo)" [Soglia "Superiore a 85 dB(A)"] E3 * P4 = 12
RSV
Vibrazioni per "Elettricista (ciclo completo)" [HAV "Compreso tra 2,5 e 5,0 m/s", WBV "Non
presente"]
E2 * P3 = 6
LF
Realizzazione di impianto di messa a terra del cantiere (fase)
Impresa Appaltatrice (max. presenti 0.44 uomini al giorno, per max. ore complessive 3.56)
Entit del Danno Lieve/Probabilit Media = [0.53 ore]
Entit del Danno Serio/Probabilit Bassa = [0.53 ore]
Entit del Danno Serio/Probabilit Media = [0.43 ore]
Entit del Danno Grave/Probabilit Media = [3.38 ore]
Entit del Danno Grave/Probabilit Alta = [1.07 ore]


LV Addetto alla realizzazione di impianto di messa a terra del cantiere (Max. ore 3.56)
AT Attrezzi manuali
RS Punture, tagli, abrasioni E1 * P3 = 3
RS Urti, colpi, impatti, compressioni E2 * P2 = 4
RS Elettrocuzione E3 * P3 = 9
RSR Rumore per "Elettricista (ciclo completo)" [Soglia "Superiore a 85 dB(A)"] E3 * P4 = 12
RSV Vibrazioni per "Elettricista (ciclo completo)" [HAV "Compreso tra 2,5 e 5,0 m/s", WBV "Non E2 * P3 = 6
- Pag. 3

Sigla Attivit
Entit del Danno
Probabilit
presente"]
LF
Realizzazione di impianto idrico del cantiere (fase)
Impresa Appaltatrice (max. presenti 2.22 uomini al giorno, per max. ore complessive 17.79)
Entit del Danno Lieve/Probabilit Bassissima = [34.89 ore]
Entit del Danno Lieve/Probabilit Bassa = [22.30 ore]
Entit del Danno Lieve/Probabilit Media = [9.85 ore]
Entit del Danno Serio/Probabilit Bassissima = [2.46 ore]
Entit del Danno Serio/Probabilit Bassa = [25.45 ore]
Entit del Danno Grave/Probabilit Bassissima = [11.15 ore]
Entit del Danno Grave/Probabilit Bassa = [7.11 ore]


LV Addetto alla realizzazione di impianto idrico del cantiere (Max. ore 17.79)
AT Attrezzi manuali
RS Punture, tagli, abrasioni E1 * P2 = 2
RS Urti, colpi, impatti, compressioni E2 * P2 = 4
AT Trapano elettrico
RS Elettrocuzione E3 * P2 = 6
RS Inalazione polveri, fibre E1 * P1 = 1
RS Punture, tagli, abrasioni E1 * P2 = 2
RS Ustioni E1 * P1 = 1
AT Scala semplice
RS Caduta dall'alto E3 * P1 = 3
RS Movimentazione manuale dei carichi E1 * P3 = 3
RS Urti, colpi, impatti, compressioni E2 * P2 = 4
RSR Rumore per "Idraulico" [Soglia "Uguale a 80 dB(A)"] E1 * P1 = 1
MA Autogr (Max. ore 17.79)
RS Caduta di materiale dall'alto o a livello E3 * P2 = 6
RS Cesoiamenti, stritolamenti E2 * P1 = 2
RS Elettrocuzione E3 * P1 = 3
RS Inalazione polveri, fibre E1 * P1 = 1
RS Incendi, esplosioni E3 * P1 = 3
RS Investimento, ribaltamento E3 * P1 = 3
RS Irritazioni cutanee, reazioni allergiche E1 * P1 = 1
RS Movimentazione manuale dei carichi E1 * P1 = 1
RS Punture, tagli, abrasioni E1 * P1 = 1
RS Scivolamenti, cadute a livello E1 * P2 = 2
RS Urti, colpi, impatti, compressioni E2 * P1 = 2
RSR Rumore per "Operatore autogr" [Soglia "Uguale a 80 dB(A)"] E1 * P1 = 1
RSV Vibrazioni per "Operatore autogr" [HAV "Non presente", WBV "Inferiore a 0,5 m/s"] E2 * P1 = 2
AT Attrezzi manuali
RS Punture, tagli, abrasioni E1 * P1 = 1
RS Urti, colpi, impatti, compressioni E1 * P1 = 1
LF
Smobilizzo del cantiere (fase)
Impresa Appaltatrice (max. presenti 0.40 uomini al giorno, per max. ore complessive 3.16)
Entit del Danno Lieve/Probabilit Bassissima = [4.63 ore]
Entit del Danno Lieve/Probabilit Bassa = [0.20 ore]
Entit del Danno Lieve/Probabilit Media = [0.34 ore]
Entit del Danno Serio/Probabilit Bassissima = [3.64 ore]
Entit del Danno Serio/Probabilit Bassa = [1.61 ore]
Entit del Danno Serio/Probabilit Media = [0.69 ore]
Entit del Danno Grave/Probabilit Bassissima = [1.25 ore]
Entit del Danno Grave/Probabilit Bassa = [2.18 ore]
Entit del Danno Grave/Probabilit Media = [0.69 ore]


LV Addetto allo smobilizzo del cantiere (Max. ore 3.16)
AT Attrezzi manuali
RS Punture, tagli, abrasioni E1 * P1 = 1
RS Urti, colpi, impatti, compressioni E2 * P2 = 4
AT Scala semplice
RS Caduta dall'alto E3 * P3 = 9
RS Movimentazione manuale dei carichi E2 * P3 = 6
RS Urti, colpi, impatti, compressioni E2 * P2 = 4
AT Trapano elettrico
RS Elettrocuzione E3 * P1 = 3
RS Inalazione polveri, fibre E1 * P1 = 1
RS Punture, tagli, abrasioni E1 * P1 = 1
RS Ustioni E1 * P1 = 1
RS Caduta di materiale dall'alto o a livello E3 * P2 = 6
RSR Rumore per "Operaio polivalente" [Soglia "Compresa tra 80 e 85 dB(A)"] E2 * P1 = 2
MA Autocarro (Max. ore 3.16)
RS Caduta di materiale dall'alto o a livello E3 * P1 = 3
RS Cesoiamenti, stritolamenti E2 * P1 = 2
RS Inalazione polveri, fibre E1 * P1 = 1
RS Incendi, esplosioni E3 * P1 = 3
- Pag. 4

Sigla Attivit
Entit del Danno
Probabilit
RS Investimento, ribaltamento E3 * P1 = 3
RS Irritazioni cutanee, reazioni allergiche E1 * P1 = 1
RS Movimentazione manuale dei carichi E1 * P3 = 3
RS Scivolamenti, cadute a livello E1 * P1 = 1
RS Urti, colpi, impatti, compressioni E2 * P1 = 2
RSR Rumore per "Operatore autocarro" [Soglia "Inferiore a 80 dB(A)"] E1 * P1 = 1
RSV Vibrazioni per "Operatore autocarro" [HAV "Non presente", WBV "Inferiore a 0,5 m/s"] E2 * P1 = 2
AT Attrezzi manuali
RS Punture, tagli, abrasioni E1 * P1 = 1
RS Urti, colpi, impatti, compressioni E2 * P1 = 2
MA Autogr (Max. ore 3.16)
RS Cesoiamenti, stritolamenti E2 * P1 = 2
RS Elettrocuzione E3 * P1 = 3
RS Inalazione polveri, fibre E1 * P1 = 1
RS Incendi, esplosioni E3 * P1 = 3
RS Investimento, ribaltamento E3 * P1 = 3
RS Irritazioni cutanee, reazioni allergiche E1 * P1 = 1
RS Movimentazione manuale dei carichi E1 * P1 = 1
RS Punture, tagli, abrasioni E1 * P1 = 1
RS Scivolamenti, cadute a livello E1 * P2 = 2
RS Urti, colpi, impatti, compressioni E2 * P1 = 2
RSR Rumore per "Operatore autogr" [Soglia "Uguale a 80 dB(A)"] E1 * P1 = 1
RSV Vibrazioni per "Operatore autogr" [HAV "Non presente", WBV "Inferiore a 0,5 m/s"] E2 * P1 = 2
AT Attrezzi manuali
RS Punture, tagli, abrasioni E1 * P1 = 1
RS Urti, colpi, impatti, compressioni E2 * P1 = 2
LF Allestimento e smobilizzo cantiere per sub-area tipo
LF
Realizzazione della recinzione e degli accessi al cantiere (fase)
Impresa Appaltatrice (max. presenti 1.78 uomini al giorno, per max. ore complessive 14.23)
Entit del Danno Lieve/Probabilit Bassissima = [45.13 ore]
Entit del Danno Lieve/Probabilit Media = [4.88 ore]
Entit del Danno Serio/Probabilit Bassissima = [15.39 ore]
Entit del Danno Serio/Probabilit Bassa = [2.44 ore]
Entit del Danno Grave/Probabilit Bassissima = [10.57 ore]


LV Addetto alla realizzazione della recinzione e degli accessi al cantiere (Max. ore 14.23)
AT Attrezzi manuali
RS Punture, tagli, abrasioni E1 * P1 = 1
RS Urti, colpi, impatti, compressioni E2 * P2 = 4
RSR Rumore per "Operaio polivalente" [Soglia "Compresa tra 80 e 85 dB(A)"] E2 * P1 = 2
MA Autocarro (Max. ore 14.23)
RS Caduta di materiale dall'alto o a livello E3 * P1 = 3
RS Cesoiamenti, stritolamenti E2 * P1 = 2
RS Inalazione polveri, fibre E1 * P1 = 1
RS Incendi, esplosioni E3 * P1 = 3
RS Investimento, ribaltamento E3 * P1 = 3
RS Irritazioni cutanee, reazioni allergiche E1 * P1 = 1
RS Movimentazione manuale dei carichi E1 * P3 = 3
RS Scivolamenti, cadute a livello E1 * P1 = 1
RS Urti, colpi, impatti, compressioni E2 * P1 = 2
RSR Rumore per "Operatore autocarro" [Soglia "Inferiore a 80 dB(A)"] E1 * P1 = 1
RSV Vibrazioni per "Operatore autocarro" [HAV "Non presente", WBV "Inferiore a 0,5 m/s"] E2 * P1 = 2
AT Attrezzi manuali
RS Punture, tagli, abrasioni E1 * P1 = 1
RS Urti, colpi, impatti, compressioni E1 * P1 = 1
LF
Allestimento di servizi igienico del cantiere (cellula bagno chimico) (fase)
Impresa Appaltatrice (max. presenti 0.08 uomini al giorno, per max. ore complessive 0.66)
Entit del Danno Lieve/Probabilit Bassissima = [0.46 ore]
Entit del Danno Lieve/Probabilit Bassa = [0.05 ore]
Entit del Danno Lieve/Probabilit Media = [0.04 ore]
Entit del Danno Serio/Probabilit Bassissima = [0.74 ore]
Entit del Danno Grave/Probabilit Bassissima = [0.15 ore]
Entit del Danno Grave/Probabilit Bassa = [0.50 ore]


LV Addetto all'allestimento di servizi igienicoi del cantiere (Max. ore 0.66)
RS Caduta di materiale dall'alto o a livello E3 * P2 = 6
RSR Rumore per "Operaio polivalente" [Soglia "Compresa tra 80 e 85 dB(A)"] E2 * P1 = 2
MA Autocarro (Max. ore 0.66)
RS Caduta di materiale dall'alto o a livello E3 * P1 = 3
RS Cesoiamenti, stritolamenti E2 * P1 = 2
RS Inalazione polveri, fibre E1 * P1 = 1
RS Incendi, esplosioni E3 * P1 = 3
RS Investimento, ribaltamento E3 * P1 = 3
- Pag. 5

Sigla Attivit
Entit del Danno
Probabilit
RS Irritazioni cutanee, reazioni allergiche E1 * P1 = 1
RS Movimentazione manuale dei carichi E1 * P3 = 3
RS Scivolamenti, cadute a livello E1 * P1 = 1
RS Urti, colpi, impatti, compressioni E2 * P1 = 2
RSR Rumore per "Operatore autocarro" [Soglia "Inferiore a 80 dB(A)"] E1 * P1 = 1
RSV Vibrazioni per "Operatore autocarro" [HAV "Non presente", WBV "Inferiore a 0,5 m/s"] E2 * P1 = 2
AT Attrezzi manuali
RS Punture, tagli, abrasioni E1 * P1 = 1
RS Urti, colpi, impatti, compressioni E2 * P1 = 2
MA Autogr (Max. ore 0.66)
RS Cesoiamenti, stritolamenti E2 * P1 = 2
RS Elettrocuzione E3 * P1 = 3
RS Inalazione polveri, fibre E1 * P1 = 1
RS Incendi, esplosioni E3 * P1 = 3
RS Investimento, ribaltamento E3 * P1 = 3
RS Irritazioni cutanee, reazioni allergiche E1 * P1 = 1
RS Movimentazione manuale dei carichi E1 * P1 = 1
RS Punture, tagli, abrasioni E1 * P1 = 1
RS Scivolamenti, cadute a livello E1 * P2 = 2
RS Urti, colpi, impatti, compressioni E2 * P1 = 2
RSR Rumore per "Operatore autogr" [Soglia "Uguale a 80 dB(A)"] E1 * P1 = 1
RSV Vibrazioni per "Operatore autogr" [HAV "Non presente", WBV "Inferiore a 0,5 m/s"] E2 * P1 = 2
AT Attrezzi manuali
RS Punture, tagli, abrasioni E1 * P1 = 1
RS Urti, colpi, impatti, compressioni E2 * P1 = 2
LF
Smobilizzo del cantiere (fase)
Impresa Appaltatrice (max. presenti 0.33 uomini al giorno, per max. ore complessive 2.64)
Entit del Danno Lieve/Probabilit Bassissima = [3.86 ore]
Entit del Danno Lieve/Probabilit Bassa = [0.17 ore]
Entit del Danno Lieve/Probabilit Media = [0.29 ore]
Entit del Danno Serio/Probabilit Bassissima = [3.03 ore]
Entit del Danno Serio/Probabilit Bassa = [1.34 ore]
Entit del Danno Serio/Probabilit Media = [0.57 ore]
Entit del Danno Grave/Probabilit Bassissima = [1.04 ore]
Entit del Danno Grave/Probabilit Bassa = [1.82 ore]
Entit del Danno Grave/Probabilit Media = [0.57 ore]


LV Addetto allo smobilizzo del cantiere (Max. ore 2.64)
AT Attrezzi manuali
RS Punture, tagli, abrasioni E1 * P1 = 1
RS Urti, colpi, impatti, compressioni E2 * P2 = 4
AT Scala semplice
RS Caduta dall'alto E3 * P3 = 9
RS Movimentazione manuale dei carichi E2 * P3 = 6
RS Urti, colpi, impatti, compressioni E2 * P2 = 4
AT Trapano elettrico
RS Elettrocuzione E3 * P1 = 3
RS Inalazione polveri, fibre E1 * P1 = 1
RS Punture, tagli, abrasioni E1 * P1 = 1
RS Ustioni E1 * P1 = 1
RS Caduta di materiale dall'alto o a livello E3 * P2 = 6
RSR Rumore per "Operaio polivalente" [Soglia "Compresa tra 80 e 85 dB(A)"] E2 * P1 = 2
MA Autocarro (Max. ore 2.64)
RS Caduta di materiale dall'alto o a livello E3 * P1 = 3
RS Cesoiamenti, stritolamenti E2 * P1 = 2
RS Inalazione polveri, fibre E1 * P1 = 1
RS Incendi, esplosioni E3 * P1 = 3
RS Investimento, ribaltamento E3 * P1 = 3
RS Irritazioni cutanee, reazioni allergiche E1 * P1 = 1
RS Movimentazione manuale dei carichi E1 * P3 = 3
RS Scivolamenti, cadute a livello E1 * P1 = 1
RS Urti, colpi, impatti, compressioni E2 * P1 = 2
RSR Rumore per "Operatore autocarro" [Soglia "Inferiore a 80 dB(A)"] E1 * P1 = 1
RSV Vibrazioni per "Operatore autocarro" [HAV "Non presente", WBV "Inferiore a 0,5 m/s"] E2 * P1 = 2
AT Attrezzi manuali
RS Punture, tagli, abrasioni E1 * P1 = 1
RS Urti, colpi, impatti, compressioni E2 * P1 = 2
MA Autogr (Max. ore 2.64)
RS Cesoiamenti, stritolamenti E2 * P1 = 2
RS Elettrocuzione E3 * P1 = 3
RS Inalazione polveri, fibre E1 * P1 = 1
RS Incendi, esplosioni E3 * P1 = 3
RS Investimento, ribaltamento E3 * P1 = 3
- Pag. 6

Sigla Attivit
Entit del Danno
Probabilit
RS Irritazioni cutanee, reazioni allergiche E1 * P1 = 1
RS Movimentazione manuale dei carichi E1 * P1 = 1
RS Punture, tagli, abrasioni E1 * P1 = 1
RS Scivolamenti, cadute a livello E1 * P2 = 2
RS Urti, colpi, impatti, compressioni E2 * P1 = 2
RSR Rumore per "Operatore autogr" [Soglia "Uguale a 80 dB(A)"] E1 * P1 = 1
RSV Vibrazioni per "Operatore autogr" [HAV "Non presente", WBV "Inferiore a 0,5 m/s"] E2 * P1 = 2
AT Attrezzi manuali
RS Punture, tagli, abrasioni E1 * P1 = 1
RS Urti, colpi, impatti, compressioni E2 * P1 = 2
LF Tensostruttura
LF
Montaggio di strutture orizzontali in acciaio (fase)
Impresa Appaltatrice (max. presenti 14.82 uomini al giorno, per max. ore complessive 118.58)
Entit del Danno Lieve/Probabilit Bassissima = [470.36 ore]
Entit del Danno Lieve/Probabilit Bassa = [58.30 ore]
Entit del Danno Lieve/Probabilit Media = [44.47 ore]
Entit del Danno Serio/Probabilit Bassissima = [76.68 ore]
Entit del Danno Serio/Probabilit Media = [177.87 ore]
Entit del Danno Grave/Probabilit Bassissima = [392.29 ore]
Entit del Danno Gravissimo/Probabilit Alta = [88.93 ore]


LV Addetto al montaggio di strutture orizzontali in acciaio (Max. ore 118.58)
AT Attrezzi manuali
RS Punture, tagli, abrasioni E1 * P1 = 1
RS Urti, colpi, impatti, compressioni E2 * P3 = 6
AT Avvitatore elettrico
RS Elettrocuzione E3 * P1 = 3
RS Urti, colpi, impatti, compressioni E2 * P3 = 6
AT Saldatrice elettrica
RS Elettrocuzione E3 * P1 = 3
RS Inalazione fumi, gas, vapori E1 * P1 = 1
RS Incendi, esplosioni E3 * P1 = 3
RS Radiazioni non ionizzanti E1 * P2 = 2
RS Ustioni E1 * P1 = 1
AT Scala semplice
RS Caduta dall'alto E4 * P4 = 16
RS Movimentazione manuale dei carichi E1 * P3 = 3
RS Urti, colpi, impatti, compressioni E2 * P3 = 6
AT Smerigliatrice angolare (flessibile)
RS Elettrocuzione E3 * P1 = 3
RS Inalazione polveri, fibre E1 * P1 = 1
RS Punture, tagli, abrasioni E1 * P1 = 1
RS Ustioni E1 * P1 = 1
RS Caduta dall'alto E4 * P4 = 16
RS Movimentazione manuale dei carichi E2 * P3 = 6
RSR Rumore per "Addetto montaggio prefabbricati in c.a." [Soglia "Inferiore a 80 dB(A)"] E1 * P1 = 1
MA Autogr (Max. ore 118.58)
RS Cesoiamenti, stritolamenti E2 * P1 = 2
RS Elettrocuzione E3 * P1 = 3
RS Inalazione polveri, fibre E1 * P1 = 1
RS Incendi, esplosioni E3 * P1 = 3
RS Investimento, ribaltamento E3 * P1 = 3
RS Irritazioni cutanee, reazioni allergiche E1 * P1 = 1
RS Movimentazione manuale dei carichi E1 * P1 = 1
RS Punture, tagli, abrasioni E1 * P1 = 1
RS Scivolamenti, cadute a livello E1 * P2 = 2
RS Urti, colpi, impatti, compressioni E2 * P1 = 2
RSR Rumore per "Operatore autogr" [Soglia "Uguale a 80 dB(A)"] E1 * P1 = 1
RSV Vibrazioni per "Operatore autogr" [HAV "Non presente", WBV "Inferiore a 0,5 m/s"] E2 * P1 = 2
AT Attrezzi manuali
RS Punture, tagli, abrasioni E1 * P1 = 1
RS Urti, colpi, impatti, compressioni E2 * P1 = 2
MA Piattaforma sviluppabile (Max. ore 118.58)
RS Caduta dall'alto E3 * P1 = 3
RS Caduta di materiale dall'alto o a livello E3 * P1 = 3
RS Cesoiamenti, stritolamenti E2 * P1 = 2
RS Elettrocuzione E3 * P1 = 3
RS Incendi, esplosioni E3 * P1 = 3
RS Investimento, ribaltamento E3 * P1 = 3
RS Irritazioni cutanee, reazioni allergiche E3 * P1 = 3
AT Attrezzi manuali
RS Punture, tagli, abrasioni E1 * P1 = 1
- Pag. 7

Sigla Attivit
Entit del Danno
Probabilit
RS Urti, colpi, impatti, compressioni E1 * P1 = 1
LF
Montaggio di strutture verticali in acciaio (fase)
Impresa Appaltatrice (max. presenti 14.82 uomini al giorno, per max. ore complessive 118.58)
Entit del Danno Lieve/Probabilit Bassissima = [470.36 ore]
Entit del Danno Lieve/Probabilit Bassa = [58.30 ore]
Entit del Danno Lieve/Probabilit Media = [44.47 ore]
Entit del Danno Serio/Probabilit Bassissima = [76.68 ore]
Entit del Danno Serio/Probabilit Media = [177.87 ore]
Entit del Danno Grave/Probabilit Bassissima = [392.29 ore]
Entit del Danno Gravissimo/Probabilit Alta = [88.93 ore]


LV Addetto al montaggio di strutture verticali in acciaio (Max. ore 118.58)
AT Attrezzi manuali
RS Punture, tagli, abrasioni E1 * P1 = 1
RS Urti, colpi, impatti, compressioni E2 * P3 = 6
AT Avvitatore elettrico
RS Elettrocuzione E3 * P1 = 3
RS Urti, colpi, impatti, compressioni E2 * P3 = 6
AT Saldatrice elettrica
RS Elettrocuzione E3 * P1 = 3
RS Inalazione fumi, gas, vapori E1 * P1 = 1
RS Incendi, esplosioni E3 * P1 = 3
RS Radiazioni non ionizzanti E1 * P2 = 2
RS Ustioni E1 * P1 = 1
AT Scala semplice
RS Caduta dall'alto E4 * P4 = 16
RS Movimentazione manuale dei carichi E1 * P3 = 3
RS Urti, colpi, impatti, compressioni E2 * P3 = 6
AT Smerigliatrice angolare (flessibile)
RS Elettrocuzione E3 * P1 = 3
RS Inalazione polveri, fibre E1 * P1 = 1
RS Punture, tagli, abrasioni E1 * P1 = 1
RS Ustioni E1 * P1 = 1
RS Caduta dall'alto E4 * P4 = 16
RS Movimentazione manuale dei carichi E2 * P3 = 6
RSR Rumore per "Addetto montaggio prefabbricati in c.a." [Soglia "Inferiore a 80 dB(A)"] E1 * P1 = 1
MA Autogr (Max. ore 118.58)
RS Cesoiamenti, stritolamenti E2 * P1 = 2
RS Elettrocuzione E3 * P1 = 3
RS Inalazione polveri, fibre E1 * P1 = 1
RS Incendi, esplosioni E3 * P1 = 3
RS Investimento, ribaltamento E3 * P1 = 3
RS Irritazioni cutanee, reazioni allergiche E1 * P1 = 1
RS Movimentazione manuale dei carichi E1 * P1 = 1
RS Punture, tagli, abrasioni E1 * P1 = 1
RS Scivolamenti, cadute a livello E1 * P2 = 2
RS Urti, colpi, impatti, compressioni E2 * P1 = 2
RSR Rumore per "Operatore autogr" [Soglia "Uguale a 80 dB(A)"] E1 * P1 = 1
RSV Vibrazioni per "Operatore autogr" [HAV "Non presente", WBV "Inferiore a 0,5 m/s"] E2 * P1 = 2
AT Attrezzi manuali
RS Punture, tagli, abrasioni E1 * P1 = 1
RS Urti, colpi, impatti, compressioni E2 * P1 = 2
MA Piattaforma sviluppabile (Max. ore 118.58)
RS Caduta dall'alto E3 * P1 = 3
RS Caduta di materiale dall'alto o a livello E3 * P1 = 3
RS Cesoiamenti, stritolamenti E2 * P1 = 2
RS Elettrocuzione E3 * P1 = 3
RS Incendi, esplosioni E3 * P1 = 3
RS Investimento, ribaltamento E3 * P1 = 3
RS Irritazioni cutanee, reazioni allergiche E3 * P1 = 3
AT Attrezzi manuali
RS Punture, tagli, abrasioni E1 * P1 = 1
RS Urti, colpi, impatti, compressioni E1 * P1 = 1
LF Opere di bonifica delle sub - aree
LF
Scavo di sbancamento (fase)
<Nessuna impresa definita> (max. presenti 10.77 uomini al giorno, per max. ore complessive 86.15)
Entit del Danno Lieve/Probabilit Bassissima = [255.99 ore]
Entit del Danno Lieve/Probabilit Media = [12.34 ore]
Entit del Danno Serio/Probabilit Bassissima = [88.13 ore]
Entit del Danno Serio/Probabilit Media = [16.17 ore]
Entit del Danno Serio/Probabilit Alta = [31.89 ore]
Entit del Danno Grave/Probabilit Bassissima = [98.60 ore]


- Pag. 8

Sigla Attivit
Entit del Danno
Probabilit
LV Addetto allo scavo di sbancamento (Max. ore 86.15)
RS Incendi, esplosioni E3 * P1 = 3
RS Irritazioni cutanee, reazioni allergiche E1 * P1 = 1
RS Polveri E1 * P1 = 1
RS Diossine, Policlorobifenili, Benzo(a)pirene E2 * P4 = 8
MA Autocarro (Max. ore 86.15)
RS Caduta di materiale dall'alto o a livello E3 * P1 = 3
RS Cesoiamenti, stritolamenti E2 * P1 = 2
RS Inalazione polveri, fibre E1 * P1 = 1
RS Incendi, esplosioni E3 * P1 = 3
RS Investimento, ribaltamento E3 * P1 = 3
RS Irritazioni cutanee, reazioni allergiche E1 * P1 = 1
RS Movimentazione manuale dei carichi E1 * P3 = 3
RS Scivolamenti, cadute a livello E1 * P1 = 1
RS Urti, colpi, impatti, compressioni E2 * P1 = 2
RSR Rumore per "Operatore autocarro" [Soglia "Inferiore a 80 dB(A)"] E1 * P1 = 1
RSV Vibrazioni per "Operatore autocarro" [HAV "Non presente", WBV "Inferiore a 0,5 m/s"] E2 * P1 = 2
AT Attrezzi manuali
RS Punture, tagli, abrasioni E1 * P1 = 1
RS Urti, colpi, impatti, compressioni E2 * P1 = 2
MA Escavatore (Max. ore 86.15)
RS Cesoiamenti, stritolamenti E2 * P1 = 2
RS Elettrocuzione E3 * P1 = 3
RS Inalazione polveri, fibre E1 * P1 = 1
RS Incendi, esplosioni E3 * P1 = 3
RS Investimento, ribaltamento E3 * P1 = 3
RS Irritazioni cutanee, reazioni allergiche E1 * P1 = 1
RS Scivolamenti, cadute a livello E1 * P1 = 1
RS Urti, colpi, impatti, compressioni E2 * P1 = 2
RSR Rumore per "Operatore escavatore" [Soglia "Uguale a 80 dB(A)"] E1 * P1 = 1
RSV Vibrazioni per "Operatore escavatore" [HAV "Non presente", WBV "Compreso tra 0,5 e 1 m/s"] E2 * P3 = 6
AT Attrezzi manuali
RS Punture, tagli, abrasioni E1 * P1 = 1
RS Urti, colpi, impatti, compressioni E2 * P1 = 2
MA Pala meccanica (Max. ore 86.15)
RS Cesoiamenti, stritolamenti E2 * P1 = 2
RS Inalazione polveri, fibre E1 * P1 = 1
RS Incendi, esplosioni E3 * P1 = 3
RS Investimento, ribaltamento E3 * P1 = 3
RS Irritazioni cutanee, reazioni allergiche E1 * P1 = 1
RS Scivolamenti, cadute a livello E1 * P1 = 1
RSR Rumore per "Operatore pala meccanica" [Soglia "Compresa tra 80 e 85 dB(A)"] E2 * P1 = 2
RSV Vibrazioni per "Operatore pala meccanica" [HAV "Non presente", WBV "Compreso tra 0,5 e 1 m/s"] E2 * P3 = 6
AT Attrezzi manuali
RS Punture, tagli, abrasioni E1 * P1 = 1
RS Urti, colpi, impatti, compressioni E2 * P1 = 2
LF
Scavo a sezione ristretta (fase)
<Nessuna impresa definita> (max. presenti 8.18 uomini al giorno, per max. ore complessive 65.42)
Entit del Danno Lieve/Probabilit Bassissima = [193.34 ore]
Entit del Danno Lieve/Probabilit Media = [7.23 ore]
Entit del Danno Serio/Probabilit Bassissima = [62.17 ore]
Entit del Danno Serio/Probabilit Media = [12.81 ore]
Entit del Danno Serio/Probabilit Alta = [26.69 ore]
Entit del Danno Grave/Probabilit Bassissima = [76.70 ore]


LV Addetto allo scavo a sezione ristretta (Max. ore 65.42)
RS Incendi, esplosioni E3 * P1 = 3
RS Polveri E1 * P1 = 1
RS Irritazioni cutanee, reazioni allergiche E1 * P1 = 1
RS Diossine, Policlorobifenili, Benzo(a)pirene E2 * P4 = 8
MA Autocarro (Max. ore 65.42)
RS Caduta di materiale dall'alto o a livello E3 * P1 = 3
RS Cesoiamenti, stritolamenti E2 * P1 = 2
RS Inalazione polveri, fibre E1 * P1 = 1
RS Incendi, esplosioni E3 * P1 = 3
RS Investimento, ribaltamento E3 * P1 = 3
RS Irritazioni cutanee, reazioni allergiche E1 * P1 = 1
RS Movimentazione manuale dei carichi E1 * P3 = 3
RS Scivolamenti, cadute a livello E1 * P1 = 1
RS Urti, colpi, impatti, compressioni E2 * P1 = 2
RSR Rumore per "Operatore autocarro" [Soglia "Inferiore a 80 dB(A)"] E1 * P1 = 1
RSV Vibrazioni per "Operatore autocarro" [HAV "Non presente", WBV "Inferiore a 0,5 m/s"] E2 * P1 = 2
- Pag. 9

Sigla Attivit
Entit del Danno
Probabilit
AT Attrezzi manuali
RS Punture, tagli, abrasioni E1 * P1 = 1
RS Urti, colpi, impatti, compressioni E2 * P1 = 2
MA Escavatore (Max. ore 65.42)
RS Cesoiamenti, stritolamenti E2 * P1 = 2
RS Elettrocuzione E3 * P1 = 3
RS Inalazione polveri, fibre E1 * P1 = 1
RS Incendi, esplosioni E3 * P1 = 3
RS Investimento, ribaltamento E3 * P1 = 3
RS Irritazioni cutanee, reazioni allergiche E1 * P1 = 1
RS Scivolamenti, cadute a livello E1 * P1 = 1
RS Urti, colpi, impatti, compressioni E2 * P1 = 2
RSR Rumore per "Operatore escavatore" [Soglia "Uguale a 80 dB(A)"] E1 * P1 = 1
RSV Vibrazioni per "Operatore escavatore" [HAV "Non presente", WBV "Compreso tra 0,5 e 1 m/s"] E2 * P3 = 6
AT Attrezzi manuali
RS Punture, tagli, abrasioni E1 * P1 = 1
RS Urti, colpi, impatti, compressioni E2 * P1 = 2
MA Pala meccanica (Max. ore 65.42)
RS Cesoiamenti, stritolamenti E2 * P1 = 2
RS Inalazione polveri, fibre E1 * P1 = 1
RS Incendi, esplosioni E3 * P1 = 3
RS Investimento, ribaltamento E3 * P1 = 3
RS Irritazioni cutanee, reazioni allergiche E1 * P1 = 1
RS Scivolamenti, cadute a livello E1 * P1 = 1
RSR Rumore per "Operatore pala meccanica" [Soglia "Compresa tra 80 e 85 dB(A)"] E2 * P1 = 2
RSV Vibrazioni per "Operatore pala meccanica" [HAV "Non presente", WBV "Compreso tra 0,5 e 1 m/s"] E2 * P3 = 6
AT Attrezzi manuali
RS Punture, tagli, abrasioni E1 * P1 = 1
RS Urti, colpi, impatti, compressioni E2 * P1 = 2
LF
Rinterro di scavo (fase)
<Nessuna impresa definita> (max. presenti 51.38 uomini al giorno, per max. ore complessive
411.07)
Entit del Danno Lieve/Probabilit Bassissima = [868.38 ore]
Entit del Danno Lieve/Probabilit Media = [61.66 ore]
Entit del Danno Serio/Probabilit Bassissima = [306.25 ore]
Entit del Danno Serio/Probabilit Media = [49.33 ore]
Entit del Danno Grave/Probabilit Bassissima = [231.23 ore]


MA Pala meccanica (Max. ore 411.07)
RS Cesoiamenti, stritolamenti E2 * P1 = 2
RS Inalazione polveri, fibre E1 * P1 = 1
RS Incendi, esplosioni E3 * P1 = 3
RS Investimento, ribaltamento E3 * P1 = 3
RS Irritazioni cutanee, reazioni allergiche E1 * P1 = 1
RS Scivolamenti, cadute a livello E1 * P1 = 1
RSR Rumore per "Operatore pala meccanica" [Soglia "Compresa tra 80 e 85 dB(A)"] E2 * P1 = 2
RSV Vibrazioni per "Operatore pala meccanica" [HAV "Non presente", WBV "Compreso tra 0,5 e 1 m/s"] E2 * P3 = 6
AT Attrezzi manuali
RS Punture, tagli, abrasioni E1 * P1 = 1
RS Urti, colpi, impatti, compressioni E2 * P1 = 2
MA Autocarro (Max. ore 411.07)
RS Caduta di materiale dall'alto o a livello E3 * P1 = 3
RS Cesoiamenti, stritolamenti E2 * P1 = 2
RS Inalazione polveri, fibre E1 * P1 = 1
RS Incendi, esplosioni E3 * P1 = 3
RS Investimento, ribaltamento E3 * P1 = 3
RS Irritazioni cutanee, reazioni allergiche E1 * P1 = 1
RS Movimentazione manuale dei carichi E1 * P3 = 3
RS Scivolamenti, cadute a livello E1 * P1 = 1
RS Urti, colpi, impatti, compressioni E2 * P1 = 2
RSR Rumore per "Operatore autocarro" [Soglia "Inferiore a 80 dB(A)"] E1 * P1 = 1
RSV Vibrazioni per "Operatore autocarro" [HAV "Non presente", WBV "Inferiore a 0,5 m/s"] E2 * P1 = 2
AT Attrezzi manuali
RS Punture, tagli, abrasioni E1 * P1 = 1
RS Urti, colpi, impatti, compressioni E1 * P1 = 1







- Pag. 10

LEGENDA:
[CA] = Caratteristiche area del Cantiere; [FE] = Fattori esterni che comportano rischi per il Cantiere; [RT] = Rischi che le lavorazioni di
cantiere comportano per l'area circostante; [OR] = Organizzazione del Cantiere; [LF] = Lavorazione; [MA] = Macchina; [LV] =
Lavoratore; [AT] = Attrezzo; [RS] = Rischio; [RSR] = Rischio Rumore; [RSV] = Rischio Vibrazione; [PR] = Prevenzione; [IC] =
Coordinamento; [SG] = Segnaletica; [CG] = Coordinamento delle Lavorazioni e Fasi; [UO] = Ulteriori osservazioni;
[E1] = Entit Danno Lieve; [E2] = Entit Danno Serio; [E3] = Entit Danno Grave; [E4] = Entit Danno Gravissimo;
[P1] = Probabilit Bassissima; [P2] = Probabilit Bassa; [P3] = Probabilit Media; [P4] = Probabilit Alta.

- Pag. 11

GRAFICI probabilit/ entit del danno

Periodo: 01/ 09/ 2013 - 31/ 10/ 2013
Settembre Ottobre
01 02 03 04 05 06 07 08 09 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 01 02 03 04 05 06 07 08 09 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31



















































- Pag. 12


Periodo: 01/ 11/ 2013 - 31/ 12/ 2013
Novembre Dicembre
01 02 03 04 05 06 07 08 09 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 01 02 03 04 05 06 07 08 09 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31



















































- Pag. 13


Periodo: 01/ 01/ 2014 - 28/ 02/ 2014
Gennaio Febbraio
01 02 03 04 05 06 07 08 09 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 01 02 03 04 05 06 07 08 09 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28



















































- Pag. 14


Periodo: 01/ 03/ 2014 - 30/ 05/ 2014
Marzo Aprile
01 02 03 04 05 06 07 08 09 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 01 02 03 04 05 06 07 08 09 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30




















































- Pag. 15

ANALISI E VALUTAZIONE DEL RISCHIO RUMORE


Indicazioni dei criteri seguiti per la valutazione

La valutazione del rischio rumore stata effettuata, relativamente al cantiere sito in Taranto nel Quartiere Tamburi come
dettagliatamente rappresentato negli altri elaborati di progetto, tenendo conto delle caratteristiche dellattivit di costruzioni, sulla
scorta di dati derivanti da una serie di rilevazioni condotte dal Comitato Paritetico Territoriale per la Prevenzione degli Infortuni,
lIgiene e lAmbiente di Lavoro di Torino e Provincia in numerosi cantieri, uffici, magazzini e officine variamente ubicati a seguito
di specifiche ricerche sulla valutazione del rumore durante il lavoro nelle attivit edili, realizzate negli anni 1991-1993 ed aggiornate
negli anni 1999-2000.
La ricerca condotta dal CPT, ha preso a riferimento, tra gli altri, i seguenti elementi:
1) le disposizioni legislative in materia di tutela della salute e sicurezza dei lavoratori
2) norme di buona tecnica nazionali ed internazionali;
e ha portato alla mappatura della rumorosit nel settore delle costruzioni attraverso una serie di rilevazioni strumentali specifiche in
ottemperanza alle norme di buona tecnica.

In tutti i casi i metodi e le apparecchiature utilizzate sono state adattate alle condizioni prevalenti, con particolare riferimento alle
seguenti situazioni:
1) caratteristiche del rumore misurato;
2) durata dellesposizione a rumore;
3) presenza dei fattori ambientali;
4) caratteristiche proprie degli apparecchi di misurazione.

La valutazione del rumore riportata di seguito stata eseguita prendendo in considerazione in particolare:
1) il livello, il tipo e la durata dellesposizione, ivi compresa leventuale esposizione a rumore impulsivo;
2) i valori limite di esposizione ed i valori, superiori ed inferiori, di azione di cui allart. 189 del D.Lgs. del 9 aprile 2008,
n.81;
3) gli effetti sulla salute e sulla sicurezza dei lavoratori particolarmente sensibili al rumore e quelli derivanti da eventuali
interazioni tra rumore e sostanze ototossiche connesse con lattivit svolta e tra rumore e vibrazioni;
4) gli effetti indiretti sulla salute e sulla sicurezza dei lavoratori risultanti da interazioni fra rumore e segnali di avvertimento
o altri suoni che vanno osservati al fine di ridurre il rischio di infortuni;
5) le informazioni sullemissione di rumore fornite dai costruttori di attrezzature e macchinari in conformit alle vigenti
disposizioni in materia e leventuale esistenza di attrezzature di lavoro alternative progettate per ridurre lemissione di
rumore;
6) leventuale prolungamento del periodo di esposizione al rumore oltre allorario di lavoro normale;
7) le informazioni raccolte dalla sorveglianza sanitaria e dalla letteratura scientifica disponibile;
8) la disponibilit di DPI con adeguate caratteristiche di attenuazione.

Ai fini del calcolo, preventivo, del livello di esposizione personale al rumore dei lavoratori si proceduto come segue:
1) suddivisione dei lavoratori operanti in cantiere esposti al rischio rumore secondo le mansioni espletate;
2) individuazione, per ogni mansione, delle attivit svolte e per ognuna di esse del livello di esposizione media equivalente
Leq in dB(A) e delle percentuali di tempo dedicato alle attivit relative allesposizione massima settimanale e allintera
durata del cantiere, questi dati sono direttamente deducibili sulla scorta di quelli derivanti dalle rilevazioni condotte dal
CPT di Torino ed in particolare dalle schede di valutazione del rumore per gruppi omogenei di lavoratori elaborate dal
CPT di Torino;
3) calcolo per ciascuna mansione, del livelli di esposizione personale L
EX,8h
e L
EX,8h (effettivo)
in dB(A) riferiti allattivit
svolta per la settimana di massima esposizione (art. 188 del D.Lgs. del 9 aprile 2008, n.81) e allattivit svolta per lintera
durata del cantiere, stima dellefficacia dei dispositivi di protezione individuale delludito scelti.

Lattivit di prevenzione e protezione sempre riferita allesposizione massima settimanale, a tal fine in base risultati ottenuti
dal calcolo del livello di esposizione personale si individuata per ogni mansione una fascia di appartenenza riferita ai livelli
di azione inferiore e superiore. Tutte le disposizioni derivanti dallattivit di prevenzione e protezione sono riportate nel
Piano di Sicurezza e Coordinamento (PSC) di cui il presente documento un allegato.

Rilievi fonometrici: condizioni di misura, punti e metodi di misura, posizionamento del microfono e tempi di
misura

Condizioni di misura - I rilievi fonometri sono stati effettuati nelle seguenti condizioni operative:
1) reparto a normale regime di funzionamento;
2) la macchina in esame in condizioni operative di massima emissione sonora;

Punti e metodi di misura - I rilievi fonometri sono stati effettuati secondo la seguente metodologia:
1) fasi di lavoro che prevedono la presenza continuativa degli addetti: le misure sono state effettuate in punti fissi ubicati in
corrispondenza della postazione di lavoro occupata dal lavoratore nello svolgimento della propria mansione;
2) fasi di lavoro che comportano lo spostamento degli addetti lungo le diverse fonti di rumorosit: le misure sono state
effettuate seguendo i movimenti delloperatore e sono state protratte per un tempo sufficiente a descrivere la variabilit
dei livelli sonori.
- Pag. 16

Posizionamento del microfono:
1) fasi di lavoro che non richiedono necessariamente la presenza del lavoratore: il microfono stato posizionato in
corrispondenza della posizione occupata dalla testa del lavoratore;
2) fasi di lavoro che richiedono necessariamente la presenza del lavoratore: il microfono stato posizionato a circa 0,1 metri
di fronte allorecchio esposto al livello pi alto di rumore.

Tempi di misura - Per ogni singolo rilievo stato scelto un tempo di misura congruo al fine di valutare lesposizione al rumore dei
lavoratori. In particolare si considera soddisfatta la condizione suddetta, quando il livello equivalente di pressione sonora si stabilizza
entro 0,2 dB(A).

Strumentazione utilizzata

Per le misurazioni e le analisi dei dati rilevati di cui alla presente relazione (anni 1991-1993) sono stati utilizzati i seguenti strumenti:
1) analizzatore Real Time Bruel & Kjaer mod. 2143 (analisi in frequenza delle registrazioni su nastro magnetico);
2) registratore Marantz CP 230;
3) n. 1 fonometro integratore Bruel & Kjaer mod. 2230 matricola 1624440;
4) n. 2 fonometri integratori Bruel & Kjaer mod. 2221 matricola 1644549 e matricola 1644550;
5) n. 3 microfoni omnidirezionali Bruel & Kjaer:
a) mod. 4155 matricola 1643684 da 1/2" calibrato presso il laboratorio I.E.C. il 14.1.1992 (certificato n. 92011M);
b) mod. 4155 matricola 1640487 da 1/2" calibrato presso il laboratorio I.E.C. il 14.1.1992 (certificato n. 92012M);
c) mod. 4155 matricola 1640486 da 1/2" calibrato presso il laboratorio I.E.C. il 14.1.1992 (certificato n. 92015M);
6) n. 1 calibratore di suono Bruel & Kjaer mod. 4230 matricola 1234383 calibrato presso il laboratorio I.E.C. il 4.3.1992
(certificato n. 92024C).

Per laggiornamento delle misure (anni 1999-2000) sono stati utilizzati:
1) n. 1 fonometro integratore Bruel & Kjaer modello 2231 matricola 1674527 calibrato presso il laboratorio I.E.C. il
6.7.1999 (certificato 99/264/F);
2) n. 1 microfono omnidirezionale Bruel & Kjaer modello 4155 matricola 1675521 calibrato presso il laboratorio I.E.C. il
6.7.1999 (certificato 99/264/F);
3) n. 1 calibratore di suono Bruel & Kjaer mod. 4230 matricola 1670857 calibrato presso il laboratorio I.E.C. il 7.7.1999
(certificato 99/265/C);

Il funzionamento degli strumenti stato controllato prima e dopo ogni ciclo di misura con il calibratore Bruel & Kjaer tipo 4230
citato in precedenza.

La strumentazione utilizzata per leffettuazione delle misure stata controllata dal laboratorio I.E.C. di taratura autorizzato con il n.
54/E dal SIT (Servizio di Taratura in Italia) che ha rilasciato i certificati di taratura sopra riportati.

Metodo di calcolo del livello di esposizione personale e del livello di esposizione personale effettivo, stima
dellefficacia dei DPI

Seguendo le indicazioni del CPT di Torino, per il calcolo dellesposizione personale al rumore stata utilizzata la seguente
espressione che impiega le percentuali di tempo dedicato alle attivit, anzich il tempo espresso in ore/minuti:

n
1 i
i , eq
L 1 , 0
i
h 8 , EX
10
100
p
log 10 L
=
=

dove:
L
EX, 8h
il livello di esposizione personale in dB(A) riferiti allattivit svolta per la settimana di massima esposizione o
allattivit svolta per lintera durata del cantiere;
Leq, i il livello di esposizione media equivalente Leq in dB(A) prodotto dalli-esima attivit;
Pi la percentuale di tempo dedicata allattivit i-esima relativa allesposizione massima settimanale o allintera durata del
cantiere.

Ai fini della verifica del rispetto del valore limite 87 dB(A) per il calcolo dellesposizione personale effettiva al rumore lespressione
utilizzata analoga alla precedente dove, per, nei casi in cui la protezione delludito sia obbligatoria si utilizzato al posto di livello
di esposizione media equivalente il livello di esposizione media equivalente effettivo che tiene conto dellattenuazione del DPI
scelto.
Il metodo di valutazione del livello di pressione acustica ponderata A effettiva a livello dellorecchio quando si indossa il protettore
auricolare utilizzato il Metodo controllo HML definito dalla norma tecnica UNI EN 458 (1995) riportata nellallegato 1 del D.M.
2/5/2001 Individuazione ed uso dei dispositivi di protezione individuale.
A scopo cautelativo, si utilizzato il valore di attenuazione alle basse frequenze L che, notoriamente, inferiore rispetto al valore M
e H. Lespressione utilizzata per sottrarre lattenuazione del DPI dai livelli equivalenti la seguente:

L L L
i eq
'
i eq
=

dove:
- Pag. 17

Leq, i il livello equivalente effettivo, quando si indossa il DPI delludito;
Leq, i il livello equivalente della rumorosit;
L lattenuazione del DPI alle basse frequenze, desumibile dai valori H-M-L forniti dal produttore dei DPI.

La verifica di efficacia dei dispositivi di protezione individuale delludito, applicando sempre le indicazioni fornite dalla UNI EN
458, stata fatta confrontando il livello di esposizione equivalente Leq i con quelli desumibili dalla seguente tabella.

Livello effettivo allorecchio in dB(A) Stima della protezione
Maggiore di Lact Insufficiente
Tra Lact e Lact - 5 Accettabile
Tra Lact - 5 e Lact - 10 Buona
Tra Lact - 10 e Lact - 15 Accettabile
Minore di Lact - 15 Troppo alta (iperprotezione)

Il livello di azione Lact, secondo le indicazioni della UNI EN 458, corrisponde al valore dazione oltre il quale c lobbligo di
utilizzo dei DPI delludito. Il livello di azione Lact stato posto pari a 85 dB(A), esso infatti, ai sensi dellart. 189 del D.Lgs. del 9
aprile 2008, n.81, il livello oltre il quale il datore di lavoro fa tutto il possibile per assicurare che siano indossati i DPI.

ESITO DELLA VALUTAZIONE DEL RUMORE


Di seguito sono riportati i lavoratori impiegati in lavorazioni e attivit del cantiere comportanti esposizione al rumore. Per ogni
mansione indicata la fascia di appartenenza al rischio rumore sulla settimana di maggior esposizione e sullattivit di tutto il
cantiere.

Lavoratori e Macchine
FASCIA DI APPARTENENZA
Mansione
Settimana di maggiore
esposizione
Attivit di tutto il cantiere
1) Addetto al montaggio di strutture orizzontali in acciaio "Inferiore a 80 dB(A)" "Inferiore a 80 dB(A)"
2) Addetto al montaggio di strutture verticali in acciaio "Inferiore a 80 dB(A)" "Inferiore a 80 dB(A)"
3) Addetto alla realizzazione della recinzione e degli accessi
al cantiere "Compresa tra 80 e 85 dB(A)" "Compresa tra 80 e 85 dB(A)"
4) Addetto alla realizzazione di impianto di messa a terra
del cantiere "Superiore a 85 dB(A)" "Superiore a 85 dB(A)"
5) Addetto alla realizzazione di impianto elettrico di
cantiere "Superiore a 85 dB(A)" "Superiore a 85 dB(A)"
6) Addetto alla realizzazione di impianto idrico del cantiere "Uguale a 80 dB(A)" "Inferiore a 80 dB(A)"
7) Addetto all'allestimento di servizi igienico-assistenziali
del cantiere "Compresa tra 80 e 85 dB(A)" "Compresa tra 80 e 85 dB(A)"
8) Addetto all'allestimento di servizi igienicoi del cantiere "Compresa tra 80 e 85 dB(A)" "Compresa tra 80 e 85 dB(A)"
9) Addetto allo smobilizzo del cantiere "Compresa tra 80 e 85 dB(A)" "Compresa tra 80 e 85 dB(A)"
10) Autocarro "Inferiore a 80 dB(A)" "Inferiore a 80 dB(A)"
11) Autogr "Uguale a 80 dB(A)" "Inferiore a 80 dB(A)"
12) Escavatore "Uguale a 80 dB(A)" "Inferiore a 80 dB(A)"
13) Pala meccanica "Compresa tra 80 e 85 dB(A)" "Compresa tra 80 e 85 dB(A)"



SCHEDE DI VALUTAZIONE DEL RUMORE


Le schede di rischio che seguono riportano l'esito della valutazione per ogni mansione, i riferimenti relativi ai dati del CPT di Torino
utilizzati nella valutazione, il calcolo dei livelli di esposizione personale L
EX,8h
e L
EX,8h (effettivo)
, la fascia di appartenenza e la stima di
efficacia dei dispositivi di protezione individuale delludito scelti rispetto alle attivit per le quali se ne prevede lutilizzo.
Tutte le disposizioni derivanti dallattivit di prevenzione e protezione ed in particolare quelle relative all'utilizzo di dispositivi di
protezione individuale , allinformazione e formazione dei lavoratori e alla sorveglianza sanitaria, sono riportate nel Piano di
Sicurezza e Coordinamento (PSC) di cui il presente documento un allegato.

Tabella di correlazione Mansione - Scheda di valutazione
Mansione Scheda di valutazione
Addetto al montaggio di strutture orizzontali in acciaio
Rumore per "Addetto montaggio prefabbricati in
c.a."
- Pag. 18

Tabella di correlazione Mansione - Scheda di valutazione
Mansione Scheda di valutazione
Addetto al montaggio di strutture verticali in acciaio
Rumore per "Addetto montaggio prefabbricati in
c.a."
Addetto alla realizzazione della recinzione e degli accessi al cantiere Rumore per "Operaio polivalente"
Addetto alla realizzazione di impianto di messa a terra del cantiere Rumore per "Elettricista (ciclo completo)"
Addetto alla realizzazione di impianto elettrico di cantiere Rumore per "Elettricista (ciclo completo)"
Addetto alla realizzazione di impianto idrico del cantiere Rumore per "Idraulico"
Addetto all'allestimento di servizi igienico-assistenziali del cantiere Rumore per "Operaio polivalente"
Addetto all'allestimento di servizi igienicoi del cantiere Rumore per "Operaio polivalente"
Addetto allo smobilizzo del cantiere Rumore per "Operaio polivalente"
Autocarro Rumore per "Operatore autocarro"
Autogr Rumore per "Operatore autogr"
Escavatore Rumore per "Operatore escavatore"
Pala meccanica Rumore per "Operatore pala meccanica"


SCHEDA: Rumore per "Addetto montaggio prefabbricati in c.a."
Analisi dei livelli di esposizione al rumore con riferimento alla Scheda di Gruppo Omogeneo n. 317 del C.P.T. Torino (Trasporto e
posa prefabbricati in c.a. - Trasporto e posa prefabbricati in c.a.).

Attivit
Dispositivo di protezione individuale (DPI)
Espos. Massima
Settimanale
Espos. Media
Cantiere
Leq
Tipo di Dispositivo Attenuazione Efficacia
[%] [%] [dB(A)] [dB(A)]
1) Montaggio elementi prefabbricati (A239)
75.0 75.0 79.0
2) Pause tecniche (A317)
20.0 20.0 64.0
3) Fisiologico (A317)
5.0 5.0 0.0
L
EX,8h
78.0 78.0
L
EX,8h (effettivo)
78.0 78.0

Fascia di appartenenza:
Sulla settimana di maggiore esposizione "Inferiore a 80 dB(A)"; sullattivit di tutto il cantiere "Inferiore a 80 dB(A)".
Mansioni:
Addetto al montaggio di strutture orizzontali in acciaio; Addetto al montaggio di strutture verticali in acciaio.


SCHEDA: Rumore per "Elettricista (ciclo completo)"
Analisi dei livelli di esposizione al rumore con riferimento alla Scheda di Gruppo Omogeneo n. 94 del C.P.T. Torino (Costruzioni
edili in genere - Ristrutturazioni).

Attivit
Dispositivo di protezione individuale (DPI)
Espos. Massima
Settimanale
Espos. Media
Cantiere
Leq
Tipo di Dispositivo Attenuazione Efficacia
[%] [%] [dB(A)] [dB(A)]
1) Utilizzo scanalatrice elettrica (B581)
15.0 15.0 97.0 Generico (cuffie o inserti) 12.0 Accettabile
2) Scanalature con attrezzi manuali (A60)
15.0 15.0 87.0 Generico (cuffie o inserti) 12.0 Accettabile
3) Movimentazione e posa tubazioni (A61)
25.0 25.0 80.0
4) Posa cavi, interruttori e prese (A315)
40.0 40.0 64.0
5) Fisiologico e pause tecniche (A315)
5.0 5.0 64.0
L
EX,8h
90.0 90.0
- Pag. 19

Attivit
Dispositivo di protezione individuale (DPI)
Espos. Massima
Settimanale
Espos. Media
Cantiere
Leq
Tipo di Dispositivo Attenuazione Efficacia
[%] [%] [dB(A)] [dB(A)]
L
EX,8h (effettivo)
79.0 79.0

Fascia di appartenenza:
Sulla settimana di maggiore esposizione "Superiore a 85 dB(A)"; sullattivit di tutto il cantiere "Superiore a 85 dB(A)".
Mansioni:
Addetto alla realizzazione di impianto di messa a terra del cantiere; Addetto alla realizzazione di impianto elettrico di cantiere.


SCHEDA: Rumore per "Idraulico"
Analisi dei livelli di esposizione al rumore con riferimento alla Scheda di Gruppo Omogeneo n. 91 del C.P.T. Torino (Costruzioni
edili in genere - Ristrutturazioni).

Attivit
Dispositivo di protezione individuale (DPI)
Espos. Massima
Settimanale
Espos. Media
Cantiere
Leq
Tipo di Dispositivo Attenuazione Efficacia
[%] [%] [dB(A)] [dB(A)]
1) Preparazione e posa tubazioni (A61)
95.0 60.0 80.0
2) Posa sanitari (A75)
0.0 35.0 73.0
3) Fisiologico e pause tecniche (A315)
5.0 5.0 64.0
L
EX,8h
80.0 79.0
L
EX,8h (effettivo)
80.0 79.0

Fascia di appartenenza:
Sulla settimana di maggiore esposizione "Uguale a 80 dB(A)"; sullattivit di tutto il cantiere "Inferiore a 80 dB(A)".
Mansioni:
Addetto alla realizzazione di impianto idrico del cantiere.


SCHEDA: Rumore per "Operaio polivalente"
Analisi dei livelli di esposizione al rumore con riferimento alla Scheda di Gruppo Omogeneo n. 49.1 del C.P.T. Torino (Costruzioni
edili in genere - Nuove costruzioni).

Attivit
Dispositivo di protezione individuale (DPI)
Espos. Massima
Settimanale
Espos. Media
Cantiere
Leq
Tipo di Dispositivo Attenuazione Efficacia
[%] [%] [dB(A)] [dB(A)]
1) Installazione cantiere (A3)
0.0 10.0 77.0
2) Scavi di fondazione (A5)
0.0 5.0 79.0
3) Opere strutturali (A10)
0.0 10.0 83.0
4) Montaggio e smontaggio ponteggi (A20)
0.0 10.0 78.0
5) Murature (A21)
0.0 10.0 79.0
6) Posa manufatti (serramenti, ringhiere, sanitari, corpi radianti) (A33)
95.0 10.0 84.0 Generico (cuffie o inserti) 12.0 Accettabile
7) Formazione intonaci (tradizionali) (A26)
0.0 15.0 75.0
8) Posa pavimenti e rivestimenti (A30)
- Pag. 20

Attivit
Dispositivo di protezione individuale (DPI)
Espos. Massima
Settimanale
Espos. Media
Cantiere
Leq
Tipo di Dispositivo Attenuazione Efficacia
[%] [%] [dB(A)] [dB(A)]
0.0 15.0 82.0
9) Opere esterne e sistemazione area (A38)
0.0 10.0 79.0
10) Fisiologico e pause tecniche (A315)
5.0 5.0 64.0
L
EX,8h
84.0 81.0
L
EX,8h (effettivo)
84.0 81.0

Fascia di appartenenza:
Sulla settimana di maggiore esposizione "Compresa tra 80 e 85 dB(A)"; sullattivit di tutto il cantiere "Compresa tra 80 e 85
dB(A)".
Mansioni:
Addetto alla realizzazione della recinzione e degli accessi al cantiere; Addetto all'allestimento di servizi igienico-assistenziali del
cantiere; Addetto all'allestimento di servizi igienicoi del cantiere; Addetto allo smobilizzo del cantiere.


SCHEDA: Rumore per "Operatore autocarro"
Analisi dei livelli di esposizione al rumore con riferimento alla Scheda di Gruppo Omogeneo n. 24 del C.P.T. Torino (Costruzioni
edili in genere - Nuove costruzioni).

Attivit
Dispositivo di protezione individuale (DPI)
Espos. Massima
Settimanale
Espos. Media
Cantiere
Leq
Tipo di Dispositivo Attenuazione Efficacia
[%] [%] [dB(A)] [dB(A)]
1) Utilizzo autocarro (B36)
85.0 60.0 78.0
2) Manutenzione e pause tecniche (A315)
10.0 35.0 64.0
3) Fisiologico (A315)
5.0 5.0 64.0
L
EX,8h
78.0 76.0
L
EX,8h (effettivo)
78.0 76.0

Fascia di appartenenza:
Sulla settimana di maggiore esposizione "Inferiore a 80 dB(A)"; sullattivit di tutto il cantiere "Inferiore a 80 dB(A)".
Mansioni:
Autocarro.


SCHEDA: Rumore per "Operatore autogr"
Analisi dei livelli di esposizione al rumore con riferimento alla Scheda di Gruppo Omogeneo n. 26 del C.P.T. Torino (Costruzioni
edili in genere - Nuove costruzioni).

Attivit
Dispositivo di protezione individuale (DPI)
Espos. Massima
Settimanale
Espos. Media
Cantiere
Leq
Tipo di Dispositivo Attenuazione Efficacia
[%] [%] [dB(A)] [dB(A)]
1) Movimentazione carichi (B90)
75.0 50.0 81.0
2) Spostamenti (B36)
0.0 25.0 78.0
3) Manutenzione e pause tecniche (A315)
20.0 20.0 64.0
4) Fisiologico (A315)
- Pag. 21

Attivit
Dispositivo di protezione individuale (DPI)
Espos. Massima
Settimanale
Espos. Media
Cantiere
Leq
Tipo di Dispositivo Attenuazione Efficacia
[%] [%] [dB(A)] [dB(A)]
5.0 5.0 64.0
L
EX,8h
80.0 79.0
L
EX,8h (effettivo)
80.0 79.0

Fascia di appartenenza:
Sulla settimana di maggiore esposizione "Uguale a 80 dB(A)"; sullattivit di tutto il cantiere "Inferiore a 80 dB(A)".
Mansioni:
Autogr.


SCHEDA: Rumore per "Operatore escavatore"
Analisi dei livelli di esposizione al rumore con riferimento alla Scheda di Gruppo Omogeneo n. 23 del C.P.T. Torino (Costruzioni
edili in genere - Nuove costruzioni).

Attivit
Dispositivo di protezione individuale (DPI)
Espos. Massima
Settimanale
Espos. Media
Cantiere
Leq
Tipo di Dispositivo Attenuazione Efficacia
[%] [%] [dB(A)] [dB(A)]
1) Utilizzo escavatore (B204)
85.0 60.0 80.0
2) Manutenzione e pause tecniche (A315)
10.0 35.0 64.0
3) Fisiologico (A315)
5.0 5.0 64.0
L
EX,8h
80.0 78.0
L
EX,8h (effettivo)
80.0 78.0

Fascia di appartenenza:
Sulla settimana di maggiore esposizione "Uguale a 80 dB(A)"; sullattivit di tutto il cantiere "Inferiore a 80 dB(A)".
Mansioni:
Escavatore.


SCHEDA: Rumore per "Operatore pala meccanica"
Analisi dei livelli di esposizione al rumore con riferimento alla Scheda di Gruppo Omogeneo n. 22 del C.P.T. Torino (Costruzioni
edili in genere - Nuove costruzioni).

Attivit
Dispositivo di protezione individuale (DPI)
Espos. Massima
Settimanale
Espos. Media
Cantiere
Leq
Tipo di Dispositivo Attenuazione Efficacia
[%] [%] [dB(A)] [dB(A)]
1) Utilizzo pala (B446)
85.0 60.0 84.0 Generico (cuffie o inserti) 12.0 Accettabile
2) Manutenzione e pause tecniche (A315)
10.0 35.0 64.0
3) Fisiologico (A315)
5.0 5.0 64.0
L
EX,8h
84.0 82.0
L
EX,8h (effettivo)
84.0 82.0

Fascia di appartenenza:
Sulla settimana di maggiore esposizione "Compresa tra 80 e 85 dB(A)"; sullattivit di tutto il cantiere "Compresa tra 80 e 85
dB(A)".
- Pag. 22

Attivit
Dispositivo di protezione individuale (DPI)
Espos. Massima
Settimanale
Espos. Media
Cantiere
Leq
Tipo di Dispositivo Attenuazione Efficacia
[%] [%] [dB(A)] [dB(A)]
Mansioni:
Pala meccanica.



- Pag. 23


ANALISI E VALUTAZIONE DEL RISCHIO VIBRAZIONI


Individuazione dei criteri seguiti per la valutazione

La valutazione dell'esposizione al rischio vibrazioni stata effettuata, relativamente al cantiere sito in Taranto nel Quartiere Tamburi
come dettagliatamente rappresentato negli altri elaborati di progetto, tenendo in considerazione le caratteristiche dell'attivit di
costruzioni, coerentemente a quanto indicato nelle Linee guida per la valutazione del rischio vibrazioni negli ambienti di lavoro
elaborate dall'ISPESL.
Il procedimento seguito pu essere sintetizzato come segue:
1) individuazione dei lavoratori esposti al rischio;
2) individuazione dei tempi di esposizione;
3) individuazione delle singole macchine o attrezzature utilizzate;
4) individuazione, in relazione alle macchine ed attrezzature utilizzate, del livello di esposizione durante l'utilizzo delle
stesse;
5) determinazione del livello di esposizione giornaliero normalizzato al periodo di riferimento di 8 ore.

Individuazione dei lavoratori esposti al rischio

Lindividuazione dei lavoratori esposti al rischio vibrazioni discende dalla conoscenza delle mansioni espletate dal singolo
lavoratore, o meglio dallindividuazione degli utensili manuali, di macchinari condotti a mano o da macchinari mobili utilizzati in
lavorazioni o attivit di cantiere. E noto che lavorazioni in cui si impugnino utensili vibranti o materiali sottoposti a vibrazioni o
impatti possono indurre un insieme di disturbi neurologici e circolatori digitali e lesioni osteoarticolari a carico degli arti superiori,
cos come attivit lavorative svolte a bordo di mezzi di trasporto o di movimentazione, quali ruspe, pale meccaniche, autocarri, e
simili, espongono il corpo a vibrazioni o impatti, che possono risultare nocivi per i soggetti esposti.

Individuazione dei tempi di esposizione

Il tempo di esposizione al rischio vibrazioni dipende, per ciascun lavoratore, dalle effettive situazioni di lavoro. Per gran parte delle
mansioni il tempo di esposizione presumibile direttamente ricavabile dalle Schede per Gruppi Omogenei di lavoratori riportate nel
volume "Conoscere per Prevenire n. 12" edito dal Comitato Paritetico Territoriale per la Prevenzione degli Infortuni, l'Igiene e
l'Ambiente di Lavoro di Torino e Provincia. Le percentuali di esposizione presenti nelle schede dei gruppi omogenei tengono conto
anche delle pause tecniche e fisiologiche. Ovviamente il tempo di effettiva esposizione alle vibrazioni dannose inferiore a quello
dedicato alla lavorazione e ci per effetto dei periodi di funzionamento a vuoto o a carico ridotto o per altri motivi tecnici, tra cui
anche l'adozione di dispositivi di protezione individuale. Si stimato, in relazione alle metodologie di lavoro adottate dalla singola
impresa e all'utilizzo dei dispositivi di protezione individuali, il coefficiente di riduzione specifico.

Individuazione delle singole macchine o attrezzature utilizzate

La Direttiva Macchine 98/37/CE, recepita in Italia dal D.P.R. 24 luglio 1996 n. 459, prescrive al punto 1.5.9. Rischi dovuti alle
vibrazioni che: La macchina deve essere progettata e costruita in modo tale che i rischi dovuti alle vibrazioni trasmesse dalla
macchina siano ridotti al livello minimo, tenuto conto del progresso tecnico e della disponibilit di mezzi atti a ridurre le vibrazioni,
in particolare alla fonte.
Per le macchine portatili tenute o condotte a mano la Direttiva Macchine impone che, tra le altre informazioni incluse nelle istruzioni
per luso, sia dichiarato il valore medio quadratico ponderato in frequenza dellaccelerazione cui sono esposte le membra superiori
quando superi i 2.5 m/s
2
. Se laccelerazione non supera i 2.5 m/s
2
occorre segnalarlo.
Per quanto riguarda i macchinari mobili, la Direttiva prescrive al punto 3.6.3. che le istruzioni per l'uso contengano, oltre alle
indicazioni minime di cui al punto 1.7.4, le seguenti indicazioni: a) il valore quadratico medio ponderato, in frequenza,
dell'accelerazione cui sono esposte le membra superiori quando superi 2,5 m/s
2
; se tale livello inferiore o pari a 2,5 m/s
2
, occorre
indicarlo; b) il valore quadratico medio ponderato, in frequenza, dell'accelerazione cui esposto il corpo (piedi o parte seduta)
quando superi 0,5 m/ s
2
; se tale livello inferiore o pari a 0,5 m/s
2
, occorre indicarlo.

Individuazione del livello di esposizione durante l'utilizzo

Per determinare il valore di accelerazione necessario per la valutazione del rischio, conformemente alle disposizioni del D.Lgs. del 9
aprile 2008,n.81, si fatto riferimento alla Banca Dati dell'ISPESL e/o alle informazioni fornite dai produttori, utilizzando i dati
secondo le modalit nel seguito descritte.
[A] - Valore misurato attrezzatura in BDV ISPESL.
Per la macchina o l'utensile considerato sono disponibili, in Banca Dati Vibrazioni dellISPESL, i valori di vibrazione misurati in
condizioni d'uso rapportabili a quelle di cantiere.
Sono stati assunti i valori riportati in Banca Dati Vibrazioni dellISPESL.
[B] - Valore del fabbricante opportunamente corretto
Per la macchina o l'utensile considerato sono disponibili i valori di vibrazione dichiarati dal fabbricante.
Salva la programmazione di successive misure di controllo in opera, stato assunto quale valore di vibrazione, quello indicato dal
- Pag. 24

fabbricante, maggiorato del fattore di correzione definito in Banca Dati Vibrazione dellISPESL, per le attrezzature che comportano
vibrazioni mano-braccio, o da un coefficiente che tenga conto dell'et della macchina, del livello di manutenzione e delle condizioni
di utilizzo, per le attrezzature che comportano vibrazioni al corpo intero.
[C] - Valore di attrezzatura similare in BDV ISPESL
Per la macchina o l'utensile considerato, non sono disponibili dati specifici ma sono disponibili i valori di vibrazioni misurati di
attrezzature similari (stessa categoria, stessa potenza).
Salva la programmazione di successive misure di controllo in opera, stato assunto quale valore base di vibrazione quello misurato
di una attrezzatura similare (stessa categoria, stessa potenza) maggiorato di un coefficiente al fine di tener conto dell'et della
macchina, del livello di manutenzione e delle condizioni di utilizzo.
[D] - Valore di attrezzatura peggiore in BDV ISPESL
Per la macchina o l'utensile considerato, non sono disponibili dati specifici ne dati per attrezzature similari (stessa categoria, stessa
potenza), ma sono disponibili i valori di vibrazioni misurati per attrezzature della stessa tipologia.
Salva la programmazione di successive misure di controllo in opera, stato assunto quale valore base di vibrazione quello peggiore
(misurato) di un'attrezzatura dello stesso genere maggiorato di un coefficiente al fine di tener conto dell'et della macchina, del
livello di manutenzione e delle condizioni di utilizzo.

Per determinare il valore di accelerazione necessario per la valutazione del rischio, in assenza di valori di riferimento certi, si
proceduto come segue:
[E] - Valore tipico dellattrezzatura (solo PSC)
Nella redazione del Piano di Sicurezza e di Coordinamento (PSC) vige lobbligo di valutare i rischi specifici delle lavorazioni, anche
se non sono ancora noti le macchine e gli utensili utilizzati dallimpresa esecutrice e, quindi, i relativi valori di vibrazioni.
In questo caso viene assunto, come valore base di vibrazione, quello pi comune per la tipologia di attrezzatura utilizzata in fase di
esecuzione.

Determinazione del livello di esposizione giornaliero normalizzato al periodo di riferimento di otto ore
Vibrazioni trasmesse al sistema mano-braccio.
La valutazione del livello di esposizione alle vibrazioni trasmesse al sistema mano-braccio si basa principalmente sulla
determinazione del valore di esposizione giornaliera normalizzato ad 8 ore di lavoro, A(8) (m/s2), calcolato sulla base della radice
quadrata della somma dei quadrati (A(w)sum) dei valori quadratici medi delle accelerazioni ponderate in frequenza, determinati sui
tre assi ortogonali x, y, z, in accordo con quanto prescritto dallo standard ISO 5349-1: 2001.
L'espressione matematica per il calcolo di A(8) di seguito riportata.

2 / 1
sum
%) T ( ) w ( A ) 8 ( A =


dove:

2 / 1 2
wz
2
wy
2
wx sum
) a a a ( ) w ( A + + =


in cui T% la durata percentuale giornaliera di esposizione a vibrazioni espresso in percentuale e awx, awy e awz sono valori r.m.s.
dellaccelerazione ponderata in frequenza (in m/s2) lungo gli assi x, y e z (ISO 5349-1: 2001).
Nel caso in cui il lavoratore sia esposto a differenti valori di vibrazioni, come nel caso di impiego di pi utensili vibranti nellarco
della giornata lavorativa, o nel caso dellimpiego di uno stesso macchinario in differenti condizioni operative, lesposizione
quotidiana a vibrazioni A(8), in m/s2, sar ottenuta mediante lespressione:

2 / 1
n
1 i
2
i
) 8 ( A ) 8 ( A
(
(

=

=


dove A(8)i il parziale relativo alloperazione i-esima, ovvero:

2 / 1
i i , sum i
) % T ( ) w ( A ) 8 ( A =


in cui T%i e A(w)sum,i sono rispettivamente il tempo di esposizione percentuale e il valore di A(w)sum relativi alla operazione i-
esima.
Vibrazioni trasmesse al corpo intero.
La valutazione del livello di esposizione alle vibrazioni trasmesse al corpo intero si basa principalmente sulla determinazione del
valore di esposizione giornaliera normalizzato ad 8 ore di lavoro, A(8) (m/s2), calcolato sulla base del maggiore dei valori numerici
dei valori quadratici medi delle accelerazioni ponderate in frequenza, determinati sui tre assi ortogonali:

) a ; a 40 , 1 ; a 40 , 1 ( max ) w ( A
wz wy wx max
=

- Pag. 25


secondo la formula di seguito riportata:

2 / 1
max
%) T ( ) w ( A ) 8 ( A =


in cui T% la durata percentuale giornaliera di esposizione a vibrazioni espressa in percentuale e A(w)max il valore massimo tra
1,40awx, 1,40awy e awz i valori r.m.s. dellaccelerazione ponderata in frequenza (in m/s2) lungo gli assi x, y e z (ISO 2631-1: 1997).
Nel caso in cui il lavoratore sia esposto a differenti valori di vibrazioni, come nel caso di impiego di pi macchinari nellarco della
giornata lavorativa, o nel caso dellimpiego di uno stesso macchinario in differenti condizioni operative, lesposizione quotidiana a
vibrazioni A(8), in m/s2, sar ottenuta mediante lespressione:

2 / 1
n
1 i
2
i
) 8 ( A ) 8 ( A
(
(

=

=


dove:
A(8)i il parziale relativo alloperazione i-esima, ovvero:

2 / 1
i i max, i
) % T ( ) w ( A ) 8 ( A =


in cui i valori di T%i a A(w)max,i sono rispettivamente il tempo di esposizione percentuale e il valore di A(w)max

relativi alla
operazione i-esima.

ESITO DELLA VALUTAZIONE DELLE VIBRAZIONI


Di seguito sono riportati i lavoratori impiegati in lavorazioni e attivit del cantiere comportanti esposizione al rischio vibrazioni. Per
ogni mansione indicata la fascia di appartenenza al rischio vibrazioni in relazione al corpo intero (WBV) e al sistema mano braccio
(HAV).

Lavoratori e Macchine
FASCIA DI APPARTENENZA
Mansione
Mano-braccio (HAV) Corpo intero (WBV)
1) Addetto alla realizzazione di impianto di messa a terra
del cantiere "Compreso tra 2,5 e 5,0 m/s" "Non presente"
2) Addetto alla realizzazione di impianto elettrico di
cantiere "Compreso tra 2,5 e 5,0 m/s" "Non presente"
3) Autocarro "Non presente" "Inferiore a 0,5 m/s"
4) Autogr "Non presente" "Inferiore a 0,5 m/s"
5) Escavatore "Non presente" "Compreso tra 0,5 e 1 m/s"
6) Pala meccanica "Non presente" "Compreso tra 0,5 e 1 m/s"




SCHEDE DI VALUTAZIONE DELLE VIBRAZIONI


Le schede di rischio che seguono riportano l'esito della valutazione per ogni mansione con lindividuazione delle macchine o utensili
adoperati e la fascia di appartenenza. Le eventuali disposizioni relative alle sorveglianza sanitaria, informazione e formazione,
all'utilizzo di dispositivi di protezione individuale e alle misure tecniche e organizzative sono riportate nel Piano di Sicurezza e
Coordinamento (PSC) di cui il presente documento un allegato.

Tabella di correlazione Mansione - Scheda di valutazione
Mansione Scheda di valutazione
Addetto alla realizzazione di impianto di messa a terra del cantiere Vibrazioni per "Elettricista (ciclo completo)"
Addetto alla realizzazione di impianto elettrico di cantiere Vibrazioni per "Elettricista (ciclo completo)"
Autocarro Vibrazioni per "Operatore autocarro"
Autogr Vibrazioni per "Operatore autogr"
Escavatore Vibrazioni per "Operatore escavatore"
Pala meccanica Vibrazioni per "Operatore pala meccanica"

- Pag. 26


SCHEDA: Vibrazioni per "Elettricista (ciclo completo)"
Analisi delle attivit e dei tempi di esposizione con riferimento alla Scheda di Gruppo Omogeneo n. 94 del C.P.T. Torino
(Costruzioni edili in genere - Ristrutturazioni): a) utilizzo scanalatrice per 15%.

Macchina o Utensile utilizzato
Tempo
lavorazione
Coefficiente
correzione
Tempo di
esposizione
Livello di
esposizione
Origine dato Tipo
[%] [%] [m/s
2
]
1) Scanalatrice (generica)
15.0 0.8 12.0 7.2 [E] - Valore tipico attrezzatura (solo PSC) HAV
HAV - Esposizione A(8) 15.00 2.501

Fascia di appartenenza:
Mano-Braccio (HAV) = "Compreso tra 2,5 e 5,0 m/s"
Corpo Intero (WBV) = "Non presente"
Mansioni:
Addetto alla realizzazione di impianto di messa a terra del cantiere; Addetto alla realizzazione di impianto elettrico di cantiere.

SCHEDA: Vibrazioni per "Operatore autocarro"
Analisi delle attivit e dei tempi di esposizione con riferimento alla Scheda di Gruppo Omogeneo n. 24 del C.P.T. Torino
(Costruzioni edili in genere - Nuove costruzioni): a) utilizzo autocarro per 60%.

Macchina o Utensile utilizzato
Tempo
lavorazione
Coefficiente
correzione
Tempo di
esposizione
Livello di
esposizione
Origine dato Tipo
[%] [%] [m/s
2
]
1) Autocarro (generico)
60.0 0.8 48.0 0.5 [E] - Valore tipico attrezzatura (solo PSC) WBV
WBV - Esposizione A(8) 60.00 0.374

Fascia di appartenenza:
Mano-Braccio (HAV) = "Non presente"
Corpo Intero (WBV) = "Inferiore a 0,5 m/s"
Mansioni:
Autocarro.

SCHEDA: Vibrazioni per "Operatore autogr"
Analisi delle attivit e dei tempi di esposizione con riferimento alla Scheda di Gruppo Omogeneo n. 26 del C.P.T. Torino
(Costruzioni edili in genere - Nuove costruzioni): a) movimentazione carichi per 50%; b) spostamenti per 25%.

Macchina o Utensile utilizzato
Tempo
lavorazione
Coefficiente
correzione
Tempo di
esposizione
Livello di
esposizione
Origine dato Tipo
[%] [%] [m/s
2
]
1) Autogr (generica)
75.0 0.8 60.0 0.5 [E] - Valore tipico attrezzatura (solo PSC) WBV
WBV - Esposizione A(8) 75.00 0.372

Fascia di appartenenza:
Mano-Braccio (HAV) = "Non presente"
Corpo Intero (WBV) = "Inferiore a 0,5 m/s"
Mansioni:
Autogr.

SCHEDA: Vibrazioni per "Operatore escavatore"
Analisi delle attivit e dei tempi di esposizione con riferimento alla Scheda di Gruppo Omogeneo n. 23 del C.P.T. Torino
(Costruzioni edili in genere - Nuove costruzioni): a) utilizzo escavatore (cingolato, gommato) per 60%.

- Pag. 27

Macchina o Utensile utilizzato
Tempo
lavorazione
Coefficiente
correzione
Tempo di
esposizione
Livello di
esposizione
Origine dato Tipo
[%] [%] [m/s
2
]
1) Escavatore (generico)
60.0 0.8 48.0 0.7 [E] - Valore tipico attrezzatura (solo PSC) WBV
WBV - Esposizione A(8) 60.00 0.506

Fascia di appartenenza:
Mano-Braccio (HAV) = "Non presente"
Corpo Intero (WBV) = "Compreso tra 0,5 e 1 m/s"
Mansioni:
Escavatore.

SCHEDA: Vibrazioni per "Operatore pala meccanica"
Analisi delle attivit e dei tempi di esposizione con riferimento alla Scheda di Gruppo Omogeneo n. 22 del C.P.T. Torino
(Costruzioni edili in genere - Nuove costruzioni): a) utilizzo pala meccanica (cingolata, gommata) per 60%.

Macchina o Utensile utilizzato
Tempo
lavorazione
Coefficiente
correzione
Tempo di
esposizione
Livello di
esposizione
Origine dato Tipo
[%] [%] [m/s
2
]
1) Pala meccanica (generica)
60.0 0.8 48.0 0.7 [E] - Valore tipico attrezzatura (solo PSC) WBV
WBV - Esposizione A(8) 60.00 0.506

Fascia di appartenenza:
Mano-Braccio (HAV) = "Non presente"
Corpo Intero (WBV) = "Compreso tra 0,5 e 1 m/s"
Mansioni:
Pala meccanica.















PROTOCOLLO ISPRA-INAIL (EX-ISPESL)
PER LA VALUTAZIONE DEL RISCHIO
ASSOCIATO ALLINALAZIONE DI VAPORI E
POLVERI, IN AMBIENTI APERTI E
CONFINATI NEI SITI DI BONIFICA




Servizio Interdipartimentale per le Emergenze Ambientali
Settore Siti Contaminati
* * *

"Protocollo ISPRA-INAIL (ex-ISPESL) per la valutazione del rischio
associato allinalazione di vapori e polveri, in ambienti aperti e
confinati nei siti di bonifica
* * *




Rev.0 (Ottobre 2010)






Elaborato da:
Ing. Laura DAprile, ISPRA (laura.daprile@isprambiente.it)
Ing. Simona Berardi, INAIL ex-ISPESL (simona.berardi@ispesl.it)
Ing. Elisabetta Bemporad, INAIL ex-ISPESL (elisabetta.bemporad@ispesl.it)



Si ringraziano in particolare per i preziosi suggerimenti:



Dott.ssa Francesca Motta, URS
Dott.ssa Loredana Musmeci, ISS
Dott.ssa Mariarita Cicero, ISS
Dott. Igor Villani, Provincia di Ferrara





INDICE

INTRODUZIONE............................................................................................................................. 4

1. DESCRIZIONE SCHEMATICA DELLA PROCEDURA .......................................................... 6

2. MODELLO CONCETTUALE DEL SITO................................................................................. 8

3. CONCENTRAZIONI SOGLIA DI CONTAMINAZIONE......................................................... 10
3.1 Concentrazioni soglia di contaminazione in aria CSC(aria) ............................................. 10
3.2 Concentrazioni soglia di contaminazione nel soil-gas CSC(soil-gas) ............................... 12

4. PROCEDURA DI VALUTAZIONE DEL RISCHIO................................................................ 14

5. LIVELLI DI FONDO DEGLI INQUINANTI............................................................................. 18

6. IDENTIFICAZIONE DEL VALORE DI CONCENTRAZIONE RAPPRESENTATIVO DEI DATI
MISURATI..................................................................................................................................... 20

BIBLIOGRAFIA............................................................................................................................. 21


APPENDICE A: Criterio di individuazione dei fattori di attenuazione per la stima della CSC(soil-
gas)............................................................................................................................................... 30
APPENDICE B: Valori Limite di esposizione professionale e CSC(aria) ....................................... 32
APPENDICE C: Misure di prevenzione e protezione generali e specifiche per i lavoratori. ........... 37
APPENDICE D: Principali Fattori di Conversione.......................................................................... 40







INTRODUZIONE
Lintrusione di vapori (vapor intrusion) la migrazione di sostanze volatili dal sottosuolo in
ambienti aperti o confinati [BCME, 2006]. Le sostanze chimiche volatili presenti nel suolo insaturo o
nelle acque sotterranee possono infatti migrare attraverso il suolo insaturo stesso e raggiungere gli
ambienti sovrastanti alterando la qualit dellaria outdoor e/o indoor. In particolare per gli ambienti
confinati, in casi estremi, i vapori possono accumularsi raggiungendo livelli di concentrazione tali da
comportare rischi immediati per la sicurezza (es. esplosioni), rischi acuti per la salute umana (es.
intossicazioni) o problemi organolettici (es. cattivi odori). Pi comunemente, per, i livelli di
concentrazione riscontrati negli ambienti indoor/outdoor sono tali da corrispondere a un rischio per la
salute umana di tipo cronico, dovuto, quindi, ad una esposizione a lungo termine [USEPA, 2002].
La volatilizzazione da suolo o dalle acque sotterranee in ambienti aperti , generalmente, di minor
rilevanza rispetto alla volatilizzazione in ambienti confinati. Laria outdoor pu comunque risultare una
fonte di esposizione significativa nei siti in cui non vi esposizione in ambienti confinati ed in
particolare per i lavoratori che effettuano attivit di scavo o comunque di movimentazione del terreno,
oppure durante le attivit di bonifica di siti contaminati [Health Canada, 2007].
L'applicazione dell'analisi di rischio, in modalit diretta, per il calcolo del rischio e/o in modalit
inversa, per il calcolo di obiettivi di bonifica sito-specifici, prevista da numerosi strumenti normativi
vigenti, come risulta dalla tabella sottostante (tabella 1.1). Tali indicazioni sono ovviamente applicabili
anche alla valutazione dell'esposizione indoor/outdoor a vapori e polveri. Il documento di riferimento, a
livello nazionale, per lapplicazione dellanalisi di rischio il manuale Criteri metodologici per
lapplicazione dellanalisi assoluta di rischio ai siti contaminati, elaborato dal gruppo di lavoro APAT
(ora ISPRA)-ARPA/APPA-ENEA-ISS-ISPESL [APAT, 2008].

Tabella 1.1 Riferimenti per lapplicazione dellanalisi di rischio

Come riportato nel suddetto manuale [APAT, 2008], nel caso di attivazione dei percorsi di
esposizione di inalazione indoor/outdoor di vapori e/o polveri, dall'esame delle esperienze maturate nel
settore sia a livello nazionale che internazionale, emerso che la procedura di AdR fornisce degli
output estremamente conservativi, soprattutto per quanto riguarda lesposizione indoor [CalEPA, 2005].
Quanto detto essenzialmente legato alle equazioni utilizzate per il calcolo dei corrispondenti fattori di


trasporto, descritti nel dettaglio rispettivamente nei paragrafi 3.3.2 e 3.3.3 (e 3.3.4) del manuale
suddetto.

Per tale ragione, sempre nel manuale richiamato [APAT, 2008] si specifica che, nel caso di non
accettabilit del rischio per la salute umana, ovvero di superamento degli obiettivi di bonifica sito-
specifici, CSR, dovranno essere eventualmente previste campagne di indagini dirette (es. misure di
soil-gas, campionamenti dellaria indoor e outdoor) allo scopo di verificare i risultati ottenuti mediante
lapplicazione del modello di AdR. Tale approccio risulta in accordo con le pi recenti indicazioni
tecnico-scientifiche elaborate da organismi di controllo statunitensi sulla base di una consolidata
esperienza applicativa.
Nel seguito si riportano i criteri operativi per effettuare una valutazione del rischio associato
allesposizione inalazione di vapori e/o polveri in ambienti aperti e/o confinati. In particolare si riporta di
seguito larticolazione del presente documento:
1. Descrizione schematica della procedura (Capitolo 1);
2. Costruzione del modello concettuale del sito (Capitolo 2);
3. Concentrazioni soglia di contaminazione per i comparti ambientali aria e soil-gas, nel seguito
definite CSC(aria) e CSC(soil-gas) (Capitolo 3);
4. Procedura di valutazione del rischio (Capitolo 4);
5. Livelli di fondo degli inquinanti, utili per la quantificazione del contributo dato al livello
complessivo di contaminazione dellaria indoor/outdoor da sorgenti distinte dal suolo insaturo
o dalla falda contaminata (Capitolo 5);
6. Identificazione del valore di concentrazione rappresentativo dei dati di concentrazione
misurati in aria o nel soil-gas (Capitolo 6).

In Appendice A si riporta il criterio adottato per lindividuazione dei fattori di attenuazione per la
stima della CSC(soil-gas) a partire dalla CSC(aria).
In Appendice B si riporta una breve trattazione sui valori limite di esposizione professionale
(Occupational Exposure Limits -OELs), integrata con un confronto critico tra questi e le CSC di cui al
punto 3.
In Appendice C si riportano cenni sulle misure di prevenzione e protezione sia generali che
specifiche da adottare nei casi di Messa in Sicurezza Operativa (MISO) e di adozione degli OELs, di
cui al Capitolo 4.
In Appendice D si riportano i principali fattori di conversione per le misure di concentrazione in
aria.

Le tecniche di campionamento del soil-gas, saranno oggetto di un successivo approfondimento
cos come gli aspetti relativi alla biodegradazione dei contaminanti nell'insaturo.





1. DESCRIZIONE SCHEMATICA DELLA PROCEDURA
Come gi accennato nell'introduzione, il presente protocollo si propone di valutare il rischio
associato all'intrusione di vapori in ambienti aperti e confinati in analogia a quanto delineato dal D.Lgs.
152/06 per il suolo e le acque sotterranee. In particolare verranno proposti valori di CSC per le matrici
aria e soil gas (Capitolo 3).
In generale, la procedura pu essere schematizzata nei seguenti step che verranno descritti nel
dettaglio nei paragrafi successivi:
STEP 1: Costruzione del Modello Concettuale del sito e verifica delle linee di evidenza che
individuano una potenziale esposizione per inalazione di vapori e/o polveri in ambienti aperti e
confinati (Capitolo 2)
STEP 2: Verifica del superamento delle Concentrazioni Soglia di Contaminazione (CSC) per le
matrici suolo e acque sotterranee.
STEP 3: In caso di superamento delle CSC, sulla base del contesto normativo di riferimento per
l'applicazione dell'analisi di rischio, calcolo del rischio in modalit diretta (D.M. 471/99) o degli
obiettivi di bonifica sito-specifici (Concentrazioni Soglia di Rischio, CSR) per le matrici suolo e
acque sotterranee (D.Lgs. 152/06).
STEP 4: Se non vi superamento dei livelli di rischio tollerabili (per le sostanze cancerogene e/o
non cancerogene) o delle CSR non vi necessit di alcun intervento. Se vi superamento dei
livelli di rischio tollerabili (per le sostanze cancerogene e/o non cancerogene) o delle CSR, il
soggetto responsabile delle attivit di bonifica pu:
decidere di intervenire direttamente sulle matrici suolo e acque sotterranee (ad es. se la
necessit di intervento stata evidenziata anche in relazione ad altri percorsi di esposizione) e
chiudere la procedura;
verificare le criticit riscontrate mediante misure dirette dell'aria (indoor e/o outdoor) o del
soil-gas.

STEP 5: Se il soggetto responsabile delle attivit di bonifica, a seguito del superamento dei livelli di
rischio o di CSR in relazione al percorso di inalazione indoor/outdoor decide di effettuare campagne
di indagine diretta, pu selezionare una o entrambe le seguenti opzioni:
5.a) Misure di concentrazione su campioni di aria outdoor/indoor. Dopo aver verificato l'eventuale
esistenza di valori di fondo di sostanze inquinanti in aria non correlabili alla contaminazione
presente nelle matrici suolo e acque sotterranee, le concentrazioni misurate nell'aria
indoor/outdoor vengono confrontate con le CSC(aria) (vedi Paragrafo 3.1 e Capitolo 4). Se le
prime risultano inferiori alle seconde allora non necessario procedere, altrimenti
necessario intervenire a mezzo di bonifica o di messa in sicurezza del sito.
5.b) Misure di concentrazione su campioni di soil-gas (naturalmente tale opzione applicabile
solo nel caso in cui sia possibile trascurare il rischio da inalazione di poleveri). In tal caso, e
concentrazioni misurate nel soil-gas vengono confrontate, come primo screening, con le
CSC(aria) (vedi Paragrafo 3.1 e Capitolo 4). Se le prime risultano inferiori alle seconde
allora non necessario alcun intervento. Qualora le concentrazioni misurate nel soil-gas
superino i valori di CSC(aria), il proponente potr operare il confronto con le CSC(soil-gas),
calcolate applicando lApproccio sito-generico (vedi Paragrafo 3.2 e Capitolo 4). Se le prime
risultano inferiori alle seconde allora non necessario procedere ad interventi, altrimenti
necessario intervenire a mezzo di bonifica o di messa in sicurezza del sito, o, in alternativa,
procedere al calcolo del fattore di attenuazione sito-specifico o al calcolo del rischio in


modalit diretta a partire dalle concentrazioni misurate nel soil-gas (vedi Paragrafo 3.2 e
Capitolo 4).
In Figura 1.1 viene rappresentato lo schema di flusso generale della procedura. Per maggiori dettagli
descrittivi si rimanda ai paragrafi successivi.


Figura 1.1 Diagramma di flusso generale della procedura

La procedura sopra delineata deve essere applicata nel caso di siti industriali/commerciali
dismessi e ad uso residenziale/ricreativo. Nel caso di siti industriali/commerciali con attivit in
esercizio, cos come definiti all'art. 240, comma 1, lett. n) del D.Lgs. 152/2006 e s.m.i., quindi
oggetto di interventi di Messa In Sicurezza Operativa (MISO), possono essere utilizzati, ai fini
del confronto con le concentrazioni misurate in aria, i limiti di esposizione professionale (vedi
Capitolo 4).
Si sottolinea che la procedura delineata nel presente documento deve essere utilizzata per la
valutazione del percorso di inalazione indoor/outdoor anche nel caso di applicazione dell'analisi
di rischio ai Punti Vendita carburante.
Si rammenta inoltre che il presente Protocollo non tecnicamente utilizzabile per valutazioni
legate alla salute e sicurezza dei lavoratori impegnati nelle attivit di bonifica o di messa in
sicurezza del sito contaminato.


2. MODELLO CONCETTUALE DEL SITO
Come noto, lanalisi di rischio (AdR) sanitario-ambientale una procedura che permette di
effettuare una stima quantitativa del rischio per la salute umana e/o lambiente connesso al grado di
contaminazione e alle condizioni specifiche di un dato sito. La Parte IV, Titolo V del D.Lgs. 152/06 e
s.m.i. (Norme in materia ambientale) prevede la sua applicazione per la definizione delle
Concentrazioni Soglia di Rischio (CSR) dei comparti ambientali suolo saturo e insaturo, che
costituiscono i limiti oltre i quali necessario attivare delle azioni di intervento.
Per lapplicazione della procedura il primo fondamentale ed indispensabile passo da compiere
lindividuazione del Modello Concettuale del Sito (MCS). La sua definizione comprende essenzialmente
la ricostruzione dei caratteri delle tre componenti principali che costituiscono lAdR [APAT, 2008]:
Sorgente Trasporto Bersaglio

Devono essere quindi definiti:
1) La geometria e le propriet fisico-chimiche della sorgente di contaminazione. Tale sorgente di
contaminazione pu essere presente in un uno o in tutti i tre comparti ambientali: suolo
superficiale (0-1 m da p.c.), suolo profondo (> 1 m da p.c.) e/o falda.
Il fenomeno di volatilizzazione di vapori, outdoor e indoor, pu coinvolgere un singolo comparto o
i tre comparti simultaneamente. In tal caso la contaminazione legata alla presenza di specie
chimiche volatili. Queste possono includere i composti organici volatili (Volatile Organic
Compounds VOC), alcuni composti organici semivolatili, e alcuni analiti inorganici come il
mercurio elementare e lidrogeno solforato [ITRC, 2007]
1
. Il documento [USEPA, 2002] riporta un
elenco di sostanze che, per le loro caratteristiche di volatilit e di tossicit, possono comportare
rischio per tale via di esposizione.
Il fenomeno di lemissione (sollevamento) di particolato, outdoor e indoor, pu coinvolgere il solo
suolo superficiale contaminato. In tal caso la contaminazione spesso legata a specie chimiche
non volatili con elevato coefficiente di adsorbimento K
oc
/K
d
(es. Metalli pesanti, PCB, PCDD/F).
Difatti, per le specie volatili il suolo superficiale interessato dai fenomeni di sollevamento si
depauperer in tempi relativamente rapidi delle sostanze volatili.
2) Le vie di migrazione, quali la volatilizzazione da suolo o da falda contaminati e lemissione di
particolato da suolo superficiale (esposizione on-site), oppure la percolazione da suolo in falda, la
diluizione ed il trasporto in falda, e la volatilizzazione da falda (esposizione off-site).
3) I bersagli della contaminazione.
Il rischio di inalazione di vapori in ambienti aperti e confinati si pu presentare sia on-site, ossia in
corrispondenza della sorgente di contaminazione, che off-site, nel caso di contaminazione della
falda idrica a valle idrogeologica della sorgente stessa. Il documento [British Columbia, 2009]
suggerisce di limitare larea di indagine su suoli e/o falde acquifere compresi in un raggio di 30
metri (100 piedi) dalla sorgente di contaminazione, ad esclusione dei casi in cui siano presenti
percorsi preferenziali (ad es. corridoi di servizi) che comportino il coinvolgimento delle suddette
matrici oltre i 30 m di distanza.
Il rischio di inalazione in ambienti confinati, come ovvio, si presenta nel caso in cui siano
presenti o sia prevista la realizzazione di edifici utilizzati a scopo residenziale, commerciale o
industriale. Il documento [USEPA, 2002] suggerisce di porre particolare attenzione agli edifici
compresi, lateralmente e/o verticalmente, nel raggio di 30 m (100 piedi) dalla sorgente di

1
LArt. 268, Titolo I, Parte V del D.Lgs. 152/06, definisce: Composto organico volatile (COV): qualsiasi composto organico che
abbia a 293,15 K una pressione di vapore di 0,01 kPa (= 0,075 mm Hg) o superiore, oppure che abbia una volatilit corrispondente in
condizioni particolari di uso.Il documento [USEPA, 2002] identifica come sostanze volatili quelle alle quali corrisponde una Costante di
Henry 10
-5
atm m
3
/mol. Il documento [NJDEP, 2005] identifica come sostanze volatili quelle alle quali corrisponde una Costante di
Henry 10
-5
atm m
3
/mol ed una pressione di vapore 1 mm Hg.



contaminazione (suolo insaturo o falda contaminati). Per sostanze biodegradabili (da es: BTEX)
la distanza di 30 m pu essere ridotta a 10 m [ASTM E2600, 2800, APPENDICE V del manuale
Criteri metodologici per l'applicazione dell'analisi assoluta di rischio ai siti contaminati, rev.2].
Il rischio di inalazione di polveri in ambienti aperti e confinati da considerarsi solo nel caso in cui
il bersaglio sia presente in corrispondenza della sorgente di contaminazione (esposizione on-
site).
La Figura 2.1 riporta il diagramma di flusso del modello concettuale del sito, con le sorgenti di
contaminazione, le vie di migrazione e le modalit di esposizione da prendere in considerazione nel
caso di inalazione di vapori e polveri in ambienti aperti e confinati.

Figura 2.1 Diagramma di flusso del modello concettuale per linalazione di vapori e polveri














Sorgente
Suolo
Superficiale
Suolo
Profondo
Meccanismi di Trasporto
Accumulo in
ambienti confinati
(indoor)
Percolazione e
diluizione in
Falda
Trasporto e
dispersione in
Falda
Modalit di
Esposizione
Inalazione
outdoor
Bersagli
Lavoratori Adulti
Industriale/
Commerciale
Falda
Adulti/Bambini
Residenziale
Sollevamento di
polveri
Volatilizzazione
Dispersione in
Aria (outdoor)
Inalazione
indoor
Sorgente
Suolo
Superficiale
Suolo
Profondo
Meccanismi di Trasporto
Accumulo in
ambienti confinati
(indoor)
Percolazione e
diluizione in
Falda
Trasporto e
dispersione in
Falda
Modalit di
Esposizione
Inalazione
outdoor
Bersagli
Lavoratori Adulti
Industriale/
Commerciale
Falda
Adulti/Bambini
Residenziale
Sollevamento di
polveri
Volatilizzazione
Dispersione in
Aria (outdoor)
Inalazione
indoor


3. CONCENTRAZIONI SOGLIA DI CONTAMINAZIONE

3.1 Concentrazioni soglia di contaminazione in aria CSC(aria)
E possibile calcolare le CSC(aria) [g/m
3
]), nei casi di uso del suolo residenziale e
commerciale/industriale, applicando la procedura di analisi di rischio sanitario/ambientale in modalit
inversa, ossia partendo da un livello di rischio accettabile per la salute umana, e selezionando il valore
pi conservativo tra quelli individuati per effetti cancerogeni e tossici [Berardi et al., 2010]:
3
3
c
10
SF EM
TR
m
g
) aria ( CSC


(per effetti cancerogeni)

3
3
n
10
EM
RfD THQ
m
g
) aria ( CSC


(per effetti tossici)
Dove:
- TR (Target Risk [adim.]) rappresenta il valore soglia di rischio al di sotto del quale si ritiene
tollerabile la probabilit incrementale di effetti cancerogeni sulluomo. In generale, porre il
rischio per la per la salute umana pari a 10
-6
significa che il rischio incrementale di contrarre il
tumore per 1 individuo su 1.000.000. Se il rischio per la salute umana uguale o inferiore alla
soglia di 10
-6
lo stesso viene considerato tollerabile [APAT, 2008]. In Tabella 3.1 si riportano i
valori di accettabilit del rischio per la salute umana stabiliti nel D.Lgs. 152/06 e s.m.i.. Tale
valore soglia di rischio applicabile al fine di proteggere la salute umana sia nel caso di
destinazione duso residenziale che commerciale/industriale.
- THQ (Target Hazard Quotient [adim.]) il valore soglia di riferimento al disotto del quale si
ritiene accettabile il rischio per la salute umana associato ad effetti tossici, quindi non
cancerogeni. Poich lIndice di Pericolo, o Hazard Quotient (HQ), definito come rapporto tra
la quantit giornaliera di contaminate effettivamente assunta dal recettore e la dose quotidiana
tollerabile per la salute umana (RfD), il valore soglia del THQ deve essere pari allunit, come
riportato in Tabella 2.1. Anche in tal caso tale valore soglia applicabile al fine di proteggere la
salute umana sia per residenti che per lavoratori.

Tabella 3.1 Limiti di accettabilit del rischio sanitario
Accettabilit del Rischio e dellIndice di Pericolo (D.Lgs. 152/2006 e s.m.i.)
Contaminante INDIVIDUALE CUMULATIVO (*)
CANCEROGENO TR = 10
-6
TR
cum
= 10
-5
TOSSICO THQ = 1 THQ
cum
= 1
(*) Rischio dovuto alla cumulazione degli effetti di pi sostanze, tenendo conto degli effetti
additivi e non sinergici.

- SF (Slope Factor [mg/kg d]
-1
) indica la probabilit di casi incrementali di tumore nella vita per
unit di dose, ed un parametro tossicologico caratteristico della singola specie chimica.
- RfD (Reference Dose [mg/kg d]) la stima dellesposizione media giornaliera che non produce
effetti avversi apprezzabili sullorganismo umano durante il corso della vita. Anche la RfD un
valore caratteristico della singola specie chimica, in condizioni definite di esposizione.
- EM rappresenta la portata effettiva di esposizione, ossia la quantit giornaliera di aria inalata
per unit di peso corporeo, che pu essere stimata a mezzo dellespressione di seguito
riportata [APAT, 2008]:



anno
giorni
g air
3
365 AT BW
ED EF EF B
giorno Kg
m
EM


=

(Inalazione di vapori e polveri)



In Tabella 3.2 riportato il significato dei termini dellequazione sopra riportata. In particolare
B
air
rappresenta il tasso di inalazione di aria (sia in ambienti aperti che confinati) e si differenzia in
funzione dellintensit dellattivit fisica svolta, se sedentaria, moderata o intensa.

Tab. 3.2 - Fattori di esposizione utilizzati nel calcolo della CSC(aria)
Industriale
Adulto Bambino Adulto
BW kg 70 15 70
ATc anni 70 70 70
ATn anni ED ED ED
ED anni 24 6 25
EF giorni/anno 350 350 250
EFgi ore/giorno 24 24 8
Attivit fisica sedentaria 0,9 0,7 0,9
Attivit fisica moderata 1,5 1 1,5
Attivit fisica intensa 2,5 1,8 2,5
Fsd adim. 1 1 1
Fi adim. 1 1 1
(*) I tassi di inalazione sono applicabili indistintamente per ambienti aperti e confinati
m
3
/ora
Frequenza di esposizione
Frequenza giornaliera di esposizione
Frazione indoor di polvere all'aperto
Tasso di inalazione (*) B
air
Frazione di particelle di suolo nella polvere
Tempo medio di esposizione sost.carcerogene
Tempo medio di esposizione sost.non carcerogene
Durata di esposizione
Residenziale
Unit di misura Fattore di esposizione (EF)
Peso corporeo
Simbolo


La CSC(aria) rappresenta una soglia di accettabilit per gli ambienti aperti e confinati in relazione
alla inalazione sia di vapori che di polveri. Quindi, per una data specie chimica, il valore limite di soglia
non dovrebbe essere superato dalla somma delle concentrazioni nei vapori e, ove applicabile, nella
frazione inalabile del particolato aerodisperso, misurate nelle campagne di indagine diretta.

In Tabella 3.2 si riportano i valori dei fattori di esposizione utilizzati per il calcolo delle CSC(aria)
per gli ambienti di vita (uso residenziale) e di lavoro (uso commerciale/industriale). Si sottolinea che,
nellambito residenziale, per le sostanze cancerogene, il calcolo di EM stato condotto considerando la
somma di 6 anni esposizione bambino e di 24 anni esposizione adulto; mentre per le sostanze non
cancerogene stato assunto il valore pi conservativo tra esposizione adulto ed esposizione bambino.
Per i valori di Slope Factor e di Reference Dose si fatto riferimento a quanto contenuto nella
banca dati ISS-ISPESL aggiornata a Maggio 2009 [ISS-ISPESL, 2009].
Le tabelle 3.3-a, 3.3-b e 3.3-c riportano, per le specie chimiche elencate nellAllegato 1 Parte IV,
Titolo V del D.Lgs. 152/06 e s.m.i., le CSC(aria) per gli ambienti sia di vita che di lavoro, derivati
applicando la procedura sopra descritta. Le tre tabelle si differenziano in relazione al tasso di
inalazione B
air
assunto (vedi Tabella 3.2). (per eventuali conversioni delle unit di concentrazione si
veda lAppendice D)
Nei casi in cui il valore di CSC(aria) dovesse risultare inferiore al limite di rilevabilit strumentale,
non essendo state definite, come anche per altre matrici ambientali, metodiche standardizzate a livello
nazionale, il valore da utilizzare in sostituzione della CSC sar stabilito di concerto con gli Enti di
Controllo preposti alla verifica analitica delle misure (ARPA, ASL, ecc.), sulla base di una attenta
disamina delle tecniche di campionamento e dei metodi di misura applicabili per i quali si pu fare
riferimento a quanto riportato in APPENDICE S del manuale Criteri metodologici per l'applicazione
dell'analisi assoluta di rischio ai siti contaminati, rev.2 (Capitolo S.5).



Occorre sottolineare che nel calcolo delle CSC(aria), cos come nella definizione delle CSC per i
suoli e le acque sotterranee di cui al D.Lgs. 152/06, non si tiene conto delleffetto cumulativo
conseguente allinalazione di pi contaminanti o di miscele di sostanze contaminanti eventualmente
presenti. Tale approccio comunque analogo a quello applicato a livello internazionale, in quanto gli
effetti cumulati di pi sostanze vengono presi in considerazione attraverso il calcolo delle CSR
cumulate, mentre gli effetti sanitari di esposizioni croniche a miscele di contaminanti vengono pi
correttamente valutati attraverso l'esecuzione di biomonitoraggi ed indagini epidemiologiche.
I valori delle CSC(aria) possono subire modifiche, rispetto a quelli riportati nelle tabelle 3.3-a,-b,-
c, conseguentemente allesigenza di apportare variazioni, legate alla specificit del caso, relativamente
ai fattori di esposizione di Tabella 3.2.
Si sottolinea che, per alcune delle specie chimiche considerate, vigono valori limite od obiettivo di
qualit dellaria stabiliti da normative specifiche ai fini della tutela della salute umana (D.Lgs. 155/2010).
Tali valori sono basati sulle linee guida dellOrganizzazione Mondiale della Sanit (OMS o WHO). In
particolare nella 2edizione delle linee guida sul la qualit dellaria per lEuropa [WHO, 2000] sono
forniti valori guida relativi ad un numero di sostanze decisamente superiore rispetto quelle
effettivamente normate dalla CE e recepite a livello nazionale. Le specie chimiche per cui sono stabiliti
tali valori obiettivo o guida, sono evidenziate in corsivo nelle tabelle 3.3-a,-b,-c e segnalate con un
asterisco che rimanda alla Tabella 3.4, dove questi valori sono riportati.
Le CSC(aria) valutate con riferimento alla problematica della vapor intrusion risultano, in alcuni
casi, molto pi basse dei suddetti valori limite, in quanto si tratta di valori soglia di contaminazione che
tengono conto dell'esistenza di sorgenti puntuali di contaminazione nelle matrici ambientali e sono
stimati sulla base di ipotesi estremamente conservative.
Si sottolinea tuttavia che il confronto delle CSC con i valori limite od obiettivo o guida di qualit dellaria
stabiliti dalle specifiche norme nazionali di settore o dall'OMS pu comportare disomogeneit, poich
tali valori sono riferiti a spazi temporali (medie annuali, medie settimanali, medie giornaliere, ecc.)
diversi rispetto a quelli considerati ai fini della determinazione delle CSC(aria). Nel caso in cui, in
particolare in ambienti outdoor, si verifichi unincongruenza rispetto ad un valore limite od obiettivo
vigente (D.Lgs. 155/2010), si suggerisce di valutare con lAutorit Competente e gli Enti di Controllo,
lopportunit di utilizzare questultimo, in sostituzione della CSC(aria).


3.2 Concentrazioni soglia di contaminazione nel soil-gas CSC(soil-gas)
Come detto in precedenza, nel caso di campagne di indagine diretta su campioni di soil-gas,
porre i valori analitici, da esse ricavati, a confronto con le CSC(aria) potrebbe rappresentare un
approccio eccessivamente cautelativo. Infatti, cos procedendo si trascura la riduzione di
concentrazione che il contaminate subisce migrando dal suolo allambiente aperto o confinato. Quindi,
in accordo con quanto proposto da gran parte delle agenzie regionali statunitensi ed anche
dallUSEPA, possibile calcolare una concentrazione soglia di rischio nel soil-gas CSC(soil-gas) a
partire dalla CSC(aria) a mezzo di un fattore di attenuazione :
) gas soil ( CSC
) aria ( CSC

=

Tale fattore di attenuazione pu essere stimato sulla base dei due criteri di seguito descritti:
o Criterio 1 (Approccio sito-generico). Il fattore di attenuazione viene stimato
utilizzando dei valori di riferimento validi per qualsiasi forma di contaminazione e calcolati
sulla base di ipotesi estremamente cautelative. In Tabella 3.5 si riportano i fattori di
attenuazione proposti, ripresi dal documento del Ministero dellambiente della British
Columbia [BCME, 2009]. Tale selezione stata effettuata a valle di una analisi critica dei


valori di proposti in numerosi documenti statunitensi. Gli elementi di valutazione hanno
essenzialmente riguardato il grado di aggiornamento, la completezza ed i criteri di
determinazione dei dati. Per approfondimenti si rimanda allAppendice A.
o Criterio 2 (Approccio sito-specifico). Il fattore di attenuazione viene stimato a
mezzo dei fattori di trasporto opportunamente modificati ed utilizzando quindi parametri sito-
specifici. Il vantaggio di tale approccio, rispetto allutilizzo dei fattori di trasporto FT
(
) falda / suolo ( CSR
) aria ( CSC
FT =
) e al conseguente confronto tra le concentrazioni analiticamente
determinate nel suolo insaturo o nella falda con le corrispondenti CSR(suolo/falda), dato
dal fatto che in questo modo si tiene conto della effettiva partizione del contaminante nel
terreno tra fase solida e fase vapore. In tal caso sono definiti come CSR(soil-gas) i valori di
concentrazione di riferimento per il comparto ambientale soil gas.

Si osserva che nel caso di contaminazione molto superficiale, lapplicazione del modello di
Johnson & Ettinger risulta essere poco affidabile [Atlantic Canada RBCA, 2006] pertanto si suggerisce
l'applicazione dell'approccio sito-specifico limitatamente ai soli casi in cui la sorgente di
contaminazione, nel suolo insaturo o nella falda, posta ad una profondit maggiore di 1 m rispetto
alla base delle fondazioni.

Tabella 3.5 - Fattori di attenuazione per stima della CSC(soil-gas)
Al di sotto della
soletta
n.a. n.a.
1,0 1,5E-05
1,5 1,2E-05
2,0 9,2E-06
3,0 6,1E-06
5,0 3,7E-06
7,0 2,6E-06
10,0 1,8E-06
15,0 1,2E-06
20,0 9,2E-07
30,0 6,1E-07
ESPOSIZIONE INDOOR
Uso agricolo, verde
pubblico,
residenziale
Posizione punto
campionamento
del soil-gas
Profondit da
p.c. (m)
ESPOSIZIONE
OUTDOOR
FATTORI DI ATTENUAZIONE ""
Uso commerciale/
industriale
1,1E-03
5,5E-05
Suolo insaturo
2,8E-03 3,7E-04
2,3E-03 3,4E-04
2,0E-03
2,1E-04
1,6E-03
3,1E-04
2,7E-04
2,00E-02
2,3E-04
6,2E-04 1,3E-04
4,3E-04 9,9E-05
3,3E-04 7,8E-05
8,3E-04 1,7E-04







4. PROCEDURA DI VALUTAZIONE DEL RISCHIO
In un sito contaminato, nel caso in cui esista un rischio potenziale (superamento delle CSC per il
suolo e/o per la falda) per la salute umana derivante da inalazione di vapori e/o di polveri in un
ambiente aperto o confinato, una volta costruito il modello concettuale del sito, necessario stimare
per i comparti ambientali suolo insaturo e/o saturo (falda) i valori di Concentrazione Soglia di Rischio
CSR(suolo/falda) di cui al D.Lgs. 152/2006 e s.m.i., selezionando il valore pi conservativo tra quelli
forniti dalle espressioni di seguito riportate:

FT
) aria ( CSC
EM FT SF
TR
kg
mg
) falda / suolo ( CSR
c
c
=

=

(per effetti cancerogeni)



FT
) aria ( CSC
EM FT
RfD THQ
kg
mg
) falda / suolo ( CSR
n
n
=

(per effetti tossici)


Dove:
- CSC(aria) [g/m
3
] la Concentrazione Soglia di Contaminazione per il comparto ambientale
aria, outdoor o indoor, definita nel Capitolo 2.
- FT il fattore di trasporto del contaminante, che deve essere calcolato in funzione del comparto
ambientale interessato dalla contaminazione (suolo superficiale (SS), suolo profondo (SP),
falda (GW)), della tipologia della contaminazione stessa (polveri e/o vapori) e del comparto
ambientale a mezzo del quale il bersaglio entra in contatto con la specie chimica contaminante
(aria outdoor e/o aria indoor). I possibili fattori di trasporto coinvolti sono elencati di seguito:
- VF
ss
[kg/m
3
]: Fattore di volatilizzazione di vapori outdoor da suolo superficiale;
- VF
samb
[kg/m
3
]: Fattore di volatilizzazione di vapori outdoor da suolo profondo;
- VF
wamb
[L/m
3
]: Fattore di volatilizzazione di vapori outdoor da falda;
- PEF [kg/m
3
]: Emissione di particolato outdoor da suolo superficiale;
- VF
sesp
[kg/m
3
]: Fattore di volatilizzazione di vapori indoor da suolo;
- VF
wesp
[L/m
3
]: Fattore di volatilizzazione di vapori indoor da falda;
- PEF
in
[kg/m
3
]: Emissione di particolato indoor da suolo superficiale.
I suddetti fattori di trasporto possono essere calcolati utilizzando le equazioni analitiche riportate
nel documento [APAT, 2008]. Come detto nellintroduzione, tali equazioni analitiche rappresentano la
capacita attuale di descrizione matematica dei suddetti fenomeni di trasporto del contaminante e
spesso forniscono risultati estremamente conservativi. A titolo esemplificativo, ma non esaustivo si
ricorda l'influenza dei fenomeni di biodegradazione dei vapori derivanti da contaminanti organici
nell'insaturo che pu, in determinati casi, portare a una consistente sovrastima del rischio (ad es: siti
contaminati da idrocarburi di origine petrolifera).
A seguito delle problematiche sopra evidenziate, viene di seguito descritta nel dettaglio la
procedura utile per la valutazione del rischio sanitario associato allesposizione Inalazione di vapori e
polveri in ambienti aperti e confinati, gi delineata nel Capitolo 1. In particolare, le fasi in cui si articola
tale procedura sono di seguito elencate:
1) Verifica dellesistenza di un rischio potenziale per la salute umana legato allesposizione
inalazione di vapori e/o polveri in ambienti aperti o confinati. A tal fine necessario che
siano soddisfatti i requisiti per la costruzione del modello concettuale, di cui al Capitolo 2.
2) Verifica del superamento delle CSC per le matrici suolo e/o acque sotterranee.


3) Stima della Concentrazione Soglia di Rischio per il suolo insaturo e/o la falda
CSR(suolo/falda) a mezzo della procedura di analisi assoluta di rischio [D.Lgs. 152/2006 e
s.m.i.].
4) Confronto tra la CSR(suolo/falda) e i valori di concentrazione analiticamente determinati nel
suolo insaturo e/o nella falda in fase di caratterizzazione.

5) Se la CSR(suolo/falda) risulta inferiore a questi ultimi possibile, in alternativa
allattivazione di interventi di bonifica o di messa in sicurezza, effettuare campagne di
indagine diretta, selezionando una o entrambe le seguenti opzioni:
5.a) Misure di concentrazione su campioni di aria outdoor/indoor.
- Verifica sul fondo. Una problematica rilevante in tal caso rappresentata dalla
possibile presenza di contaminati, ricercati nel caso specifico e non,
provenienti da sorgenti diverse rispetto al suolo insaturo e/o alla falda. Nel
caso di ambienti aperti, queste possono essere dovute alla presenza di traffico
o di impianti industriali nelle vicinanze; mentre nel caso di ambienti confinati,
possono, ad esempio, essere rappresentate dai materiali da costruzione, dalle
fonti energetiche per il riscaldamento/raffreddamento, dalla qualit dellaria
esterna e, nel caso di impianti industriali, dalle materie prime e dai prodotti
utilizzati nelle lavorazioni. I livelli di contaminazione dovuti a tali sorgenti sono
generalmente rilevabili e potrebbero persino superare le concentrazioni soglia
di rischio. Risulta quindi opportuno distinguere i contributi relativi al fondo
rispetto a quelli provenienti dal suolo, saturo o insaturo, contaminato, per la cui
trattazione si rimanda al Capitolo 5.
- Confronto delle misure aria indoor/outdoor con le CSC(aria), di cui al Paragrafo
3.1. Se le prime risultano inferiori alle seconde allora non necessario
procedere, altrimenti necessario intervenire a mezzo di bonifica o di messa in
sicurezza del sito.
5.b) Misure di concentrazione su campioni di soil-gas (naturalmente tale opzione
applicabile solo nel caso in cui sia possibile trascurare il rischio da inalazione di
polveri)..
- Confronto delle misure di soil-gas con le CSC(aria). Se le prime risultano
inferiori alle seconde allora non necessario procedere, altrimenti
necessario intervenire a mezzo di bonifica o di messa in sicurezza del sito
oppure procedere ai passaggi di cui ai punti successivi. Si sottolinea infatti
che, confrontando i valori misurati di soil-gas con le concentrazioni in aria, si
trascura la riduzione di concentrazione che il contaminante subisce migrando
dal suolo allambiente aperto o confinato. Quindi, poich tale confronto
potrebbe fornire dei risultati eccessivamente cautelativi, in alternativa
possibile procedere come di seguito illustrato.
- Confronto delle misure di soil-gas con le CSC(soil-gas), calcolate applicando
lApproccio sito-generico descritto nel Capitolo 3.2. Se le prime risultano
inferiori alle seconde allora non necessario procedere, altrimenti
necessario intervenire a mezzo di bonifica o di messa in sicurezza del sito. In
alternativa allintervento, possibile procedere come di seguito illustrato.
- Confronto delle misure di soil-gas con le CSR(soil-gas) o calcolo del rischio in
modalit diretta. Le CSR(soil-gas) sono calcolate applicando lApproccio sito-
specifico descritto nel Capitolo 3.2. Se le prime risultano inferiori alle seconde
allora non necessario procedere, altrimenti necessario intervenire a mezzo


di bonifica o di messa in sicurezza del sito. In alternativa si pu procedere al
calcolo diretto del rischio a partire dalle misure di soil-gas.

La procedura sopra esposta, che dovr essere applicata nel caso di siti industriali/commerciali
dismessi e ad uso residenziale/ricreativo, riportata, sotto forma di diagramma di flusso, in Figura 4.1
nel caso di misure effettuate in aria, sia in ambienti aperti che confinati, e in Figura 4.2 nel caso di
misure di soil-gas.

Nel caso in cui gli interventi previsti sul sito riguardano una messa in sicurezza operativa (MISO),
possibile gestire il rischio da inalazione di vapori e polveri seguendo una procedura semplificativa,
alternativa a quella sopra esposta.
Secondo lart. 240 comma 1, lett. n) del D.Lgs. 152/2006 e s.m.i., la messa in sicurezza operativa
(MISO) rappresenta l'insieme degli interventi eseguiti in un sito con attivit in esercizio atti a garantire
un adeguato livello di sicurezza per le persone e per l'ambiente, in attesa di ulteriori interventi di messa
in sicurezza permanente o bonifica da realizzarsi alla cessazione dell'attivit.
Considerando lo stato di transitoriet e dunque la durata limitata dellesposizione si ritiene infatti
che in tal caso si possano ragionevolmente utilizzare i limiti di esposizione professionale (Occupational
Exposure Limits - OELs), di cui allAppendice B, come limiti di concentrazione da porre a confronto con
i dati ottenuti dai campionamenti, per esposizione professionale. Ci pu essere fatto, a patto per che:
- siano identificate tutte le fonti di esposizione professionale per i contaminanti caratteristici del
sito;che possono incrementare la concentrazione da confrontare con gli OELs;
- oltre alle misure generali di tutela di cui allart.15 e, specificamente per i cantieri temporanei o
mobili, allart.95 del D.Lgs. 81/2008 e s.m.i., sia riservata particolare attenzione in sede di
esecuzione dellintervento, alle misure di protezione e prevenzione relative alla protezione da
agenti chimici, generali e specifiche di cui agli artt. 224 e 225 del D.Lgs. 81/2008 e s.m.i. Per
approfondimenti si rimanda ai contenuti dellAppendice C, in cui si riportano cenni sulle misure
di prevenzione e protezione sia generali che specifiche da adottare.
Come evidenziato nellAppendice B, infatti, anche se i valori di concentrazione misurati in aria
risultano inferiori agli OEL, ci non implica che il rischio sia basso per la sicurezza ed irrilevante per la
salute dei lavoratori. Quindi si ritiene opportuno che siano in ogni caso adottate, nel rispetto del
principio di precauzione, oltre le misure generali di prevenzione obbligatorie ai sensi dellart.224, anche
le misure specifiche di prevenzione di cui all art.225 del D.Lgs. 81/2008 e s.m.i. A meno che non siano
presenti specifiche e documentate valutazioni contenute nel Documento Unico di Valutazione dei
Rischi di Interferenza (DUVRI), di cui allart.26 del D.Lgs. 81/2008 e s.m.i., riguardante i lavoratori
dellattivit industriale/commerciale presenti nel sito oggetto di MISO.




Figura 4.1 Procedura per la valutazione del rischio da inalazione
di vapori e polveri da misure su aria outdoor/indoor.















Figura 4.2 Procedura per la valutazione del rischio da inalazione
di vapori e polveri da misure su soil-gas.


























Confronto delle CSC(aria) con
misure aria indoor/outdoor
Misure aria Indoor/Outdoor
Cmis(aria)
CSC(aria)
Fine
Intervento
Cmis(aria) <
CSC(aria)
Verifica sul fondo
Confronto delle CSC(aria) con
misure aria indoor/outdoor
Misure aria Indoor/Outdoor
Cmis(aria)
CSC(aria)
Fine
Intervento
Cmis(aria) <
CSC(aria)
Verifica sul fondo
Misure soil-gas
Confronto delle CSC(aria) con misure soil-gas
Calcolo CSC(soil-gas)
(APPROCCIO SITO-GENERICO)
Fine
Cmis(soil-gas) CSC(aria) Cmis(soil-gas) < CSC(aria)
Intervento
Cmis(soil-gas) CSC(soil-gas) Cmis(soil-gas) < CSC(soil-gas)
Fine Calcolo CSR(soil-gas)
(APPROCCIO SITO-SPECIFICO)
Cmis(soil-gas) CSR(soil-gas) Cmis(soil-gas) < CSR(soil-gas)
Fine
Misure soil-gas
Confronto delle CSC(aria) con misure soil-gas
Calcolo CSC(soil-gas)
(APPROCCIO SITO-GENERICO)
Fine
Cmis(soil-gas) CSC(aria) Cmis(soil-gas) < CSC(aria)
Intervento
Cmis(soil-gas) CSC(soil-gas) Cmis(soil-gas) < CSC(soil-gas)
Fine Calcolo CSR(soil-gas)
(APPROCCIO SITO-SPECIFICO)
Cmis(soil-gas) CSR(soil-gas) Cmis(soil-gas) < CSR(soil-gas)
Fine


5. LIVELLI DI FONDO DEGLI INQUINANTI
Lidentificazione dei valori di concentrazione di fondo degli inquinanti, pu essere effettuata,
almeno in una fase iniziale, utilizzando una base di dati statisticamente significativa sulla qualit
dellaria. In assenza di dati disponibili o qualora tali dati siano ritenuti poco significativi potranno essere
utilizzate come riferimento misure specifiche dei livelli di fondo in aree sopravento non interessate dalla
specifica contaminazione proveniente dal sito oggetto di analisi di rischio.

Per gli ambienti aperti e per gli inquinanti il cui livello di concentrazione in aria normato, ovvero
per quelli riportati in Tabella 3.4, ma non solo, possibile fare riferimento alla banca dati BRACE
dellISPRA [URL: http://www.sinanet.apat.it/it/aria], che contiene informazioni sulle reti, le stazioni e i
sensori di misura, presenti sul territorio nazionale, utilizzati per il monitoraggio della qualit dell'aria e i
dati di concentrazione degli inquinanti. In particolare, a mezzo di tale banca dati possibile, in base al
posizionamento delle stazioni di rilevamento ed al periodo temporale di riferimento, ottenere indicazioni
sul livello di fondo per molti inquinanti, e comunque almeno per benzene, toluene, etilbenzene, isomeri
dello xilene, benzo(a)pirene, IPA, arsenico, cadmio, cromo, manganese, nichel piombo e zinco e COV
totali.
A titolo esemplificativo, nelle tabelle 5.1 e 5.2 si riporta rispettivamente unelaborazione di dati
aggregati per il Benzene per lanno 2008, ed unelaborazione dei dati grezzi per lArsenico disponibili
invece per anni diversi (la normativa richiede la normalizzazione dei dati ad una temperatura di 293 K e
ad una pressione di 101,3 kPa). I dati nel primo caso sono pi recenti, abbastanza distribuiti sul
territorio nazionale e mostrano una certa variabilit, mentre nel secondo caso sono piuttosto limitati dal
punto di vista geografico e temporalmente disomogenei, ma risultano caratterizzati da omogeneit di
valori.

Per gli ambienti confinati occorrerebbe, se possibile, fare riferimento ad edifici posizionati in siti
certamente non contaminati, mentre un maggiore livello di approfondimento richiede strategie di
misurazione mirate (es. gradienti di concentrazione allinterno delledificio in questione). [Dawson &
McAlary, 2009; McHugh et al., 2004]. Difatti alcune fonti sono praticamente ubiquitarie e difficilmente
eliminabili (evaporazione da mobili o superfici di legno trattato, rilascio da depositi a lungo termine di
prodotti chimici o combustibili), mentre altre sono intermittenti (fumo di sigaretta, evaporazione da
puliture a secco, gas di scarico da garage adiacenti). Quindi la concentrazione di fondo di volatili pu
variare fortemente sia da un edificio allaltro che nel tempo allinterno dello stesso edificio.
Alcuni autori suggeriscono luso del radon come tracciante dei movimenti del soil-gas allinterno degli
edifici, che consentirebbe di minimizzare linterferenza dei livelli di fondo [McHugh et al., 2008]. Altri,
suggeriscono di utilizzare come marker di vapor intrusion i rapporti tra VOC specifici in aria e in altra
matrice contaminata (soil-gas, falda), ad esempio almeno due dei potenziali contaminanti di interesse
scarsamente biodegradabili, con almeno uno che abbia generalmente concentrazioni di background
molto basse, da porre al denominatore, ad esempio TCE/1,1-DCE [Kurtz & Folkes, 2005]. Queste
costituiscono in effetti alcune delle Multiple Lines of Evidence suggerite come stato dellarte
unitamente allapproccio per livelli, dallUSEPA, dal CCME, dallNJDEP, e da altre agenzie statunitensi
(vedi [USEPA, 2009], [CCME, 2009] e [NJDEP, 2005]) per confermare lesistenza effettiva della
problematica della vapor intrusion.
Poich spesso lindividuazione del bianco allinterno di un edifico ubicato in aree certamente non
contaminate risulta essere una procedura difficilmente applicabile sul campo, il bianco pu essere
eventualmente posizionato outdoor, anzich indoor, su unarea non contaminata, in modo da fornire
indicazioni sul contributoambientale alla qualit dellaria.



Tabella 5.1 - Livelli di concentrazione di benzene nellaria rilevati nelle regioni italiane [database
BRACE dellISPRA (accesso in data 20/04/2010)]
numero
stazioni
media
(medie
annuali)
g/m
3
% staz
con val.
max >
limite*
numero
stazioni
media
(medie
annuali)
g/m
3
% staz
con val.
max >
limite*
numero
stazioni
media
(medie
annuali)
g/m
3
% staz
con val.
max >
limite*
ABRUZZO 1 - 2 4 100,0%
ALTO ADIGE 2 3 100,0%
BASILICATA 3 1 33,3% 2 1 0,0% 2 3 0,0%
CALABRIA 2 0 50,0%
CAMPANIA 1 - 7 2 100,0%
EMILIA - ROMAGNA 14 2 50,0%
FRIULI VENEZIA GIULIA 4 2 50,0% 5 2 75,0%
LAZIO 1 4 100,0% 12 2 83,3%
LIGURIA 2 1 50,0% 7 3 80,0%
LOMBARDIA 5 1 25,0% 2 2 100,0% 14 2 58,3%
MARCHE 3 1 0,0% 8 3 66,7% 7 2 33,3%
MOLISE 7 2 28,6%
PIEMONTE 1 2 0,0% 11 2 87,5%
PUGLIA 1 - 4 2 0,0% 7 1 66,7%
SARDEGNA 2 1 100,0% 4 2 66,7% 4 1 25,0%
SICILIA 2 1 0,0% 14 3 100,0%
TOSCANA 1 1 0,0% 1 1 0,0% 5 2 75,0%
TRENTINO 1 1 0,0%
UMBRIA 4 1 66,7%
VALLE DI AOSTA 1 1 100,0%
VENETO 3 2 66,7%
Totale complessivo 17 1 30,8% 33 2 45,5% 129 2 68,3%
* non tutte per tutte le stazioni disponibile un valore massimo (max), quindi la % calcolata sul totale dei valori max disponibili - il
valore limite per il benzene 5 g/m
3
Zona rurale
Regione
Zona suburbana Zona urbana


Tabella 5.2 Livelli di concentrazione di arsenico nellaria rilevati in alcune regioni italiane
[database BRACE dellISPRA (accesso in data 20/04/2010)]
2008 2007 2005
Piemonte 20 >6.200 1 1 25*
Lombardia 14 1.733 1 11
Sicilia 4 96 2 3
n.val.>obiettivo
(6 ng/m
3
)
* tutti rilevati a gennaio 2007 dalla stazione NO_3106_Verdi (6,28 ng/m
3
)
media (ng/m
3
)
REGIONE n.stazioni n. valori




6. IDENTIFICAZIONE DEL VALORE DI CONCENTRAZIONE RAPPRESENTATIVO DEI
DATI MISURATI
Per effettuare il confronto tra le CSC(aria), le CSC(soil-gas) e/o le CSR(soil-gas) ed i valori
misurati nelle campagne di indagine diretta necessario individuare un valore di concentrazione
rappresentativo di quelli misurati. A tal fine possibile fare riferimento alla procedura proposta nel
documento [APAT, 2008], che consiste nel considerare come rappresentativo il valore massimo nel
caso in cui il numero di misure a disposizione sia inferiore a 10, e di considerare invece lUpper
Confidential Limit al 95% (UCL 95%) se il numero di misure pari o superiore a 10.
Si ritiene comunque opportuno evidenziare che utilizzare il valore massimo pu essere
ragionevole per piccoli edifici residenziali, mentre pu condurre a stime troppo conservative se
applicato a edifici industriali/commerciali ampi, tanto pi se questi presentano delle aree di
contaminazione localizzate ed i punti di campionamento non sono scelti in modo casuale, ma sono
invece spostati verso i punti rappresentativi del caso peggiore [Eklund & Burrows, 2009].
A valle di tali considerazioni, e generalizzando a qualsiasi tipologia di edificio, si ritiene che nel
caso di edifici di grandi dimensioni preferibile individuare un numero di punti di campionamento
superiore a 10, in modo da permettere lelaborazione statistica dei dati e la conseguente individuazione
del UCL 95%.



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Tabella 3.3-a CSC(aria): Attivit fisica sedentaria (1/2)
CSC
c
(aria)
[ug/m
3
]
CSC
n
(aria)
[ug/m
3
]
CSC(aria)
[ug/m
3
]
CSC
c
(aria)
[ug/m
3
]
CSR
n
(aria)
[ug/m
3
]
CSC(aria)
[ug/m
3
]
Alluminio 7429-90-5 - 2,03E+01 2,0E+01 - 1,33E+00 1,3E+00
Antimonio 7440-36-0 - 5,68E+00 5,7E+00 - 3,72E-01 3,7E-01
Argento 7440-22-4 - 7,10E+01 7,1E+01 - 4,66E+00 4,7E+00
Arsenico * 7440-38-2 2,65E-03 4,26E+00 2,6E-03 3,45E-04 2,79E-01 3,4E-04
Berillio 7440-41-7 4,73E-03 8,09E-02 4,7E-03 6,15E-04 5,31E-03 6,2E-04
Boro 7440-42-8 - 8,11E+01 8,1E+01 - 5,32E+00 5,3E+00
Cadmio * 7440-43-9 6,31E-03 8,09E-01 6,3E-03 8,20E-04 5,31E-02 8,2E-04
Cianuri (liberi) 57-12-5 - 2,84E+02 2,8E+02 - 1,86E+01 1,9E+01
Cobalto 7440-48-4 4,06E-03 8,11E-02 4,1E-03 5,27E-04 5,32E-03 5,3E-04
Cromo totale 024-017-00-8 - 2,13E+04 2,1E+04 - 1,40E+03 1,4E+03
Cromo VI * 18540-29-9 9,46E-04 4,26E-01 9,5E-04 1,23E-04 2,79E-02 1,2E-04
Manganese * 7439-96-5 - 2,03E-01 2,0E-01 - 1,33E-02 1,3E-02
Mercurio * 7439-97-6 - 1,22E+00 1,2E+00 - 8,01E-02 8,0E-02
Nichel * 7440-02-0 4,73E-02 2,84E+02 4,7E-02 6,15E-03 1,86E+01 6,2E-03
Piombo * 7439-92-1 - 4,97E+02 5,0E+02 - 3,26E+01 3,3E+01
Piombo Tetraetile 78-00-2 - 3,04E-01 3,0E-01 - 1,99E-02 2,0E-02
Rame 7440-50-8 - 5,68E+02 5,7E+02 - 3,72E+01 3,7E+01
Selenio 7782-49-2 - 7,10E+01 7,1E+01 - 4,66E+00 4,7E+00
Stagno 7440-31-5 - 8,52E+03 8,5E+03 - 5,59E+02 5,6E+02
Tallio 7440-28-0 - 1,14E+00 1,1E+00 - 7,45E-02 7,4E-02
Vanadio * 7440-62-2 - 9,94E+01 9,9E+01 - 6,52E+00 6,5E+00
Zinco 7440-66-6 - 4,26E+03 4,3E+03 - 2,79E+02 2,8E+02
Nitriti 14797-65-0 - 1,42E+03 1,4E+03 - 9,31E+01 9,3E+01
Benzene * 71-43-2 1,46E+00 1,21E+02 1,5E+00 1,89E-01 7,96E+00 1,9E-01
Etilbenzene 100-41-4 - 4,05E+03 4,0E+03 - 2,65E+02 2,7E+02
Stirene * 100-42-5 - 4,05E+03 4,0E+03 - 2,65E+02 2,7E+02
Toluene * 108-88-3 - 2,03E+04 2,0E+04 - 1,33E+03 1,3E+03
m- Xilene 108-32-3 - 2,84E+03 2,8E+03 - 1,86E+02 1,9E+02
o- Xilene 95-47-6 - 2,84E+03 2,8E+03 - 1,86E+02 1,9E+02
p- Xilene 106-42-3 - 2,84E+03 2,8E+03 - 1,86E+02 1,9E+02
Xileni 1330-20-7 - 2,84E+03 2,8E+03 - 1,86E+02 1,9E+02
Benzo(a)antracene 56-55-3 6,62E-02 4,05E+03 6,6E-02 8,61E-03 2,65E+02 8,6E-03
Benzo(a)pirene * 50-32-8 5,43E-03 4,45E+04 5,4E-03 7,06E-04 2,92E+03 7,1E-04
Benzo(b)fluorantene 205-99-2 6,62E-02 4,05E+03 6,6E-02 8,61E-03 2,65E+02 8,6E-03
Benzo(g,h,i)perilene 191-24-2 - 4,26E+02 4,3E+02 - 2,79E+01 2,8E+01
Benzo(k)fluorantene 207-08-9 1,28E+00 4,05E+02 1,3E+00 1,67E-01 2,65E+01 1,7E-01
Crisene 218-01-9 6,52E+00 4,26E+02 6,5E+00 8,47E-01 2,79E+01 8,5E-01
Dibenzo(a,h)antracene 53-70-3 5,44E-03 - 5,4E-03 7,08E-04 - 7,1E-04
Indenopirene 193-39-5 1,28E-01 4,46E+04 1,3E-01 1,67E-02 2,92E+03 1,7E-02
Pirene 129-00-0 - 4,26E+02 4,3E+02 - 2,79E+01 2,8E+01
1,1,2,2-Tetracloroetano 79-34-5 1,99E-01 2,84E+03 2,0E-01 2,58E-02 1,86E+02 2,6E-02
1,1,2-Tricloroetano 79-00-5 7,10E-01 8,09E+02 7,1E-01 9,23E-02 5,31E+01 9,2E-02
1,1-Dicloroetilene 75-35-4 2,27E-01 8,11E+02 2,3E-01 2,95E-02 5,32E+01 3,0E-02
1,2,3-Tricloropropano 96-18-4 5,68E-03 8,52E+01 5,7E-03 7,38E-04 5,59E+00 7,4E-04
1,2-Dicloroetano * 107-06-2 4,37E-01 4,05E+01 4,4E-01 5,68E-02 2,65E+00 5,7E-02
1,2-Dicloropropano 78-87-5 5,84E-01 1,62E+01 5,8E-01 7,60E-02 1,06E+00 7,6E-02
Clorometano 74-87-3 6,31E+00 3,65E+02 6,3E+00 8,20E-01 2,39E+01 8,2E-01
Cloruro di vinile 75-01-4 1,29E+00 4,06E+02 1,3E+00 1,68E-01 2,66E+01 1,7E-01
Diclorometano * 75-09-2 2,34E+01 1,22E+04 2,3E+01 3,04E+00 8,01E+02 3,0E+00
Tetracloroetilene(PCE) * 127-18-4 1,99E+00 1,42E+02 2,0E+00 2,58E-01 9,31E+00 2,6E-01
Tricloroetilene * 79-01-6 6,62E+00 8,52E+01 6,6E+00 8,61E-01 5,59E+00 8,6E-01
Triclorometano 67-66-3 4,94E-01 1,99E+02 4,9E-01 6,42E-02 1,30E+01 6,4E-02
Esaclorobutadiene 87-68-3 5,10E-01 2,84E+00 5,1E-01 6,63E-02 1,86E-01 6,6E-02
1,1,1-Tricloroetano 71-55-6 - 4,05E+03 4,0E+03 - 2,65E+02 2,7E+02
1,1-Dicloroetano 75-34-3 - 1,99E+03 2,0E+03 - 1,30E+02 1,3E+02
cis- 1,2-Dicloroetilene 156-59-2 - 1,42E+02 1,4E+02 - 9,31E+00 9,3E+00
trans- 1,2-Dicloroetilene 156-60-5 - 2,84E+02 2,8E+02 - 1,86E+01 1,9E+01
1,2-dicloroetilene --- - 1,42E+02 1,4E+02 - 9,31E+00 9,3E+00
Alifatici clorurati non cancerogeni
Composti Inorganici
Aromatici
Aromatici policiclici
Alifatici clorurati cancerogeni
SPECIE CHIMICA Numero CAS
Industriale/Commerciale Residenziale




Tabella 3.3-a CSC(aria): Attivit fisica sedentaria (2/2)
CSC
c
(aria)
[ug/m
3
]
CSC
n
(aria)
[ug/m
3
]
CSC(aria)
[ug/m
3
]
CSC
c
(aria)
[ug/m
3
]
CSR
n
(aria)
[ug/m
3
]
CSC(aria)
[ug/m
3
]
1,2-Dibromoetano 106-93-4 5,16E-02 3,65E+01 5,2E-02 6,71E-03 2,39E+00 6,7E-03
Bromodiclorometano 75-27-4 6,41E-01 2,84E+02 6,4E-01 8,34E-02 1,86E+01 8,3E-02
Dibromoclorometano 124-48-1 4,73E-01 2,84E+02 4,7E-01 6,15E-02 1,86E+01 6,2E-02
Tribromometano (bromoformio) 75-25-2 1,03E+01 2,84E+02 1,0E+01 1,34E+00 1,86E+01 1,3E+00
1,2-Dinitrobenzene 528-29-0 - 5,68E+00 5,7E+00 - 3,72E-01 3,7E-01
1,3-Dinitrobenzene 99-65-0 - 1,42E+01 1,4E+01 - 9,31E-01 9,3E-01
Cloronitrobenzeni 100-00-5 1,59E+00 - 1,6E+00 2,07E-01 - 2,1E-01
Nitrobenzene 98-95-3 - 8,09E+00 8,1E+00 - 5,31E-01 5,3E-01
1,2,4,5-Tetraclorobenzene 95-94-3 - 4,26E+00 4,3E+00 - 2,79E-01 2,8E-01
1,2,4-Triclorobenzene 120-82-1 - 8,09E+02 8,1E+02 - 5,31E+01 5,3E+01
1,2-Diclorobenzene 95-50-1 - 8,09E+02 8,1E+02 - 5,31E+01 5,3E+01
1,4-Diclorobenzene 106-46-7 1,80E+00 3,25E+03 1,8E+00 2,34E-01 2,13E+02 2,3E-01
Esaclorobenzene 118-74-1 2,48E-02 1,14E+01 2,5E-02 3,23E-03 7,45E-01 3,2E-03
Monoclorobenzene 108-90-7 - 8,52E+01 8,5E+01 - 5,59E+00 5,6E+00
Pentaclorobenzene 608-93-5 - 1,14E+01 1,1E+01 - 7,45E-01 7,4E-01
Fenolo 108-95-2 - 8,52E+03 8,5E+03 - 5,59E+02 5,6E+02
m- Metilfenolo 108-39-4 - 7,10E+02 7,1E+02 - 4,66E+01 4,7E+01
o- Metilfenolo 95-48-7 - 7,10E+02 7,1E+02 - 4,66E+01 4,7E+01
p- Metilfenolo 106-44-5 - 7,10E+01 7,1E+01 - 4,66E+00 4,7E+00
Metilfenoli - - 7,10E+01 7,1E+01 - 4,66E+00 4,7E+00
2,4,6-Triclorofenolo 88-06-2 3,97E+00 - 4,0E+00 5,17E-01 - 5,2E-01
2,4-Diclorofenolo 120-83-2 - 4,26E+01 4,3E+01 - 2,79E+00 2,8E+00
2-Clorofenolo 95-57-8 - 7,10E+01 7,1E+01 - 4,66E+00 4,7E+00
Pentaclorofenolo 87-86-5 3,31E-01 4,26E+02 3,3E-01 4,31E-02 2,79E+01 4,3E-02
Anilina 62-53-3 6,97E+00 4,26E+00 4,3E+00 9,07E-01 2,79E-01 2,8E-01
Difenilamina 122-39-4 - 3,55E+02 3,5E+02 - 2,33E+01 2,3E+01
m,p-Anisidina 536-90-3 - 9,94E+01 9,9E+01 - 6,52E+00 6,5E+00
o-Anisidina 90-04-0 2,84E-01 8,52E-01 2,8E-01 3,69E-02 5,59E-02 3,7E-02
p-Toluidina 106-49-0 2,09E-01 - 2,1E-01 2,72E-02 - 2,7E-02
Alaclor 15972-60-8 4,97E-01 1,42E+02 5,0E-01 6,46E-02 9,31E+00 6,5E-02
Aldrin 309-00-2 2,32E-03 4,26E-01 2,3E-03 3,01E-04 2,79E-02 3,0E-04
Atrazina 1912-24-9 1,81E-01 4,97E+02 1,8E-01 2,35E-02 3,26E+01 2,3E-02
Clordano 57-74-9 1,14E-01 2,84E+00 1,1E-01 1,48E-02 1,86E-01 1,5E-02
DDD 72-54-8 1,66E-01 7,10E+00 1,7E-01 2,15E-02 4,66E-01 2,2E-02
DDE 72-55-9 1,17E-01 7,10E+00 1,2E-01 1,52E-02 4,66E-01 1,5E-02
DDT 50-29-3 1,17E-01 7,10E+00 1,2E-01 1,52E-02 4,66E-01 1,5E-02
Dieldrin 60-57-1 2,48E-03 7,10E-01 2,5E-03 3,23E-04 4,66E-02 3,2E-04
Endrin 72-20-8 - 4,26E+00 4,3E+00 - 2,79E-01 2,8E-01
-esacloroesano 319-84-6 6,31E-03 7,10E+00 6,3E-03 8,20E-04 4,66E-01 8,2E-04
-esacloroesano 319-85-7 2,14E-02 2,84E+00 2,1E-02 2,78E-03 1,86E-01 2,8E-03
-esaclorocicloesano (Lindano) 58-89-9 3,06E-02 4,26E+00 3,1E-02 3,98E-03 2,79E-01 4,0E-03
2,3,7,8-TCDD * 1746016 3,43E-07 - 3,4E-07 4,46E-08 - 4,5E-08
PCB * 1336-36-3 1,99E-02 - 2,0E-02 2,58E-03 - 2,6E-03
Alifatici C5-C8 - 8,09E+02 8,1E+02 - 5,31E+01 5,3E+01
Aromatici C9 - C10 - 2,02E+02 2,0E+02 - 1,33E+01 1,3E+01
Alifatici C9 - C18 - 8,09E+02 8,1E+02 - 5,31E+01 5,3E+01
Acrilammide 79-06-1 8,83E-03 2,84E+00 8,8E-03 1,15E-03 1,86E-01 1,1E-03
Acido para-ftalico 100-21-0 - 1,42E+04 1,4E+04 - 9,31E+02 9,3E+02
MTBE 1634-04-4 - 1,22E+04 1,2E+04 - 8,01E+02 8,0E+02
ETBE 637-92-3 - 1,22E+04 1,2E+04 - 8,01E+02 8,0E+02
Diossine e Furani
PCBs
Idrocarburi
Altre sostanze
Fenoli non clorurati
Fenoli clorurati
Ammine aromatiche
Fitofarmaci
Alifatici alogenati cancerogeni
Nitrobenzeni
Clorobenzeni
SPECIE CHIMICA Numero CAS
Industriale/Commerciale Residenziale






Tabella 3.3-b CSC(aria): Attivit fisica moderata (1/2)
CSC
c
(aria)
[ug/m
3
]
CSC
n
(aria)
[ug/m
3
]
CSC(aria)
[ug/m
3
]
CSC
c
(aria)
[ug/m
3
]
CSR
n
(aria)
[ug/m
3
]
CSC(aria)
[ug/m
3
]
Alluminio 7429-90-5 - 1,22E+01 1,2E+01 - 9,32E-01 9,3E-01
Antimonio 7440-36-0 - 3,41E+00 3,4E+00 - 2,61E-01 2,6E-01
Argento 7440-22-4 - 4,26E+01 4,3E+01 - 3,26E+00 3,3E+00
Arsenico * 7440-38-2 1,59E-03 2,56E+00 1,6E-03 2,22E-04 1,96E-01 2,2E-04
Berillio 7440-41-7 2,84E-03 4,85E-02 2,8E-03 3,96E-04 3,72E-03 4,0E-04
Boro 7440-42-8 - 4,86E+01 4,9E+01 - 3,72E+00 3,7E+00
Cadmio * 7440-43-9 3,79E-03 4,85E-01 3,8E-03 5,28E-04 3,72E-02 5,3E-04
Cianuri (liberi) 57-12-5 - 1,70E+02 1,7E+02 - 1,30E+01 1,3E+01
Cobalto 7440-48-4 2,43E-03 4,86E-02 2,4E-03 3,39E-04 3,72E-03 3,4E-04
Cromo totale 024-017-00-8
(5)
- 1,28E+04 1,3E+04 - 9,78E+02 9,8E+02
Cromo VI * 18540-29-9
(5)
5,68E-04 2,56E-01 5,7E-04 7,92E-05 1,96E-02 7,9E-05
Manganese * 7439-96-5 - 1,22E-01 1,2E-01 - 9,32E-03 9,3E-03
Mercurio * 7439-97-6 - 7,32E-01 7,3E-01 - 5,61E-02 5,6E-02
Nichel * 7440-02-0 2,84E-02 1,70E+02 2,8E-02 3,96E-03 1,30E+01 4,0E-03
Piombo * 7439-92-1 - 2,98E+02 3,0E+02 - 2,28E+01 2,3E+01
Piombo Tetraetile 78-00-2 - 1,82E-01 1,8E-01 - 1,39E-02 1,4E-02
Rame 7440-50-8 - 3,41E+02 3,4E+02 - 2,61E+01 2,6E+01
Selenio 7782-49-2 - 4,26E+01 4,3E+01 - 3,26E+00 3,3E+00
Stagno 7440-31-5 - 5,11E+03 5,1E+03 - 3,91E+02 3,9E+02
Tallio 7440-28-0 - 6,81E-01 6,8E-01 - 5,21E-02 5,2E-02
Vanadio * 7440-62-2 - 5,96E+01 6,0E+01 - 4,56E+00 4,6E+00
Zinco 7440-66-6 - 2,56E+03 2,6E+03 - 1,96E+02 2,0E+02
Nitriti 14797-65-0 - 8,52E+02 8,5E+02 - 6,52E+01 6,5E+01
Benzene * 71-43-2 8,74E-01 7,28E+01 8,7E-01 1,22E-01 5,57E+00 1,2E-01
Etilbenzene 100-41-4 - 2,43E+03 2,4E+03 - 1,86E+02 1,9E+02
Stirene * 100-42-5 - 2,43E+03 2,4E+03 - 1,86E+02 1,9E+02
Toluene * 108-88-3 - 1,22E+04 1,2E+04 - 9,32E+02 9,3E+02
m- Xilene 108-32-3 - 1,70E+03 1,7E+03 - 1,30E+02 1,3E+02
o- Xilene 95-47-6 - 1,70E+03 1,7E+03 - 1,30E+02 1,3E+02
p- Xilene 106-42-3 - 1,70E+03 1,7E+03 - 1,30E+02 1,3E+02
Xileni 1330-20-7 - 1,70E+03 1,7E+03 - 1,30E+02 1,3E+02
Benzo(a)antracene 56-55-3 3,97E-02 2,43E+03 4,0E-02 5,54E-03 1,86E+02 5,5E-03
Benzo(a)pirene * 50-32-8 3,26E-03 2,67E+04 3,3E-03 4,54E-04 2,04E+03 4,5E-04
Benzo(b)fluorantene 205-99-2 3,97E-02 2,43E+03 4,0E-02 5,54E-03 1,86E+02 5,5E-03
Benzo(g,h,i)perilene 191-24-2 - 2,56E+02 2,6E+02 - 1,96E+01 2,0E+01
Benzo(k)fluorantene 207-08-9 7,69E-01 2,43E+02 7,7E-01 1,07E-01 1,86E+01 1,1E-01
Crisene 218-01-9 3,91E+00 2,56E+02 3,9E+00 5,45E-01 1,96E+01 5,5E-01
Dibenzo(a,h)antracene 53-70-3 3,27E-03 - 3,3E-03 4,56E-04 - 4,6E-04
Indenopirene 193-39-5 7,69E-02 2,67E+04 7,7E-02 1,07E-02 2,05E+03 1,1E-02
Pirene 129-00-0 - 2,56E+02 2,6E+02 - 1,96E+01 2,0E+01
1,1,2,2-Tetracloroetano 79-34-5 1,19E-01 1,70E+03 1,2E-01 1,66E-02 1,30E+02 1,7E-02
1,1,2-Tricloroetano 79-00-5 4,26E-01 4,85E+02 4,3E-01 5,94E-02 3,72E+01 5,9E-02
1,1-Dicloroetilene 75-35-4 1,36E-01 4,86E+02 1,4E-01 1,90E-02 3,72E+01 1,9E-02
1,2,3-Tricloropropano 96-18-4 3,41E-03 5,11E+01 3,4E-03 4,75E-04 3,91E+00 4,8E-04
1,2-Dicloroetano * 107-06-2 2,62E-01 2,43E+01 2,6E-01 3,66E-02 1,86E+00 3,7E-02
1,2-Dicloropropano 78-87-5 3,51E-01 9,71E+00 3,5E-01 4,89E-02 7,43E-01 4,9E-02
Clorometano 74-87-3 3,79E+00 2,19E+02 3,8E+00 5,28E-01 1,68E+01 5,3E-01
Cloruro di vinile 75-01-4 7,74E-01 2,44E+02 7,7E-01 1,08E-01 1,86E+01 1,1E-01
Diclorometano * 75-09-2 1,40E+01 7,32E+03 1,4E+01 1,96E+00 5,61E+02 2,0E+00
Tetracloroetilene(PCE) * 127-18-4 1,19E+00 8,52E+01 1,2E+00 1,66E-01 6,52E+00 1,7E-01
Tricloroetilene * 79-01-6 3,97E+00 5,11E+01 4,0E+00 5,54E-01 3,91E+00 5,5E-01
Triclorometano 67-66-3 2,96E-01 1,19E+02 3,0E-01 4,13E-02 9,13E+00 4,1E-02
Esaclorobutadiene 87-68-3 3,06E-01 1,70E+00 3,1E-01 4,27E-02 1,30E-01 4,3E-02
1,1,1-Tricloroetano 71-55-6 - 2,43E+03 2,4E+03 - 1,86E+02 1,9E+02
1,1-Dicloroetano 75-34-3 - 1,19E+03 1,2E+03 - 9,13E+01 9,1E+01
cis- 1,2-Dicloroetilene 156-59-2 - 8,52E+01 8,5E+01 - 6,52E+00 6,5E+00
trans- 1,2-Dicloroetilene 156-60-5 - 1,70E+02 1,7E+02 - 1,30E+01 1,3E+01
1,2-dicloroetilene --- - 8,52E+01 8,5E+01 - 6,52E+00 6,5E+00
Alifatici clorurati non cancerogeni
Industriale/Commerciale Residenziale
Composti Inorganici
Aromatici
SPECIE CHIMICA Numero CAS
Aromatici policiclici
Alifatici clorurati cancerogeni



Tabella 3.3-b CSC(aria): Attivit fisica moderata (2/2)
CSC
c
(aria)
[ug/m
3
]
CSC
n
(aria)
[ug/m
3
]
CSC(aria)
[ug/m
3
]
CSC
c
(aria)
[ug/m
3
]
CSR
n
(aria)
[ug/m
3
]
CSC(aria)
[ug/m
3
]
1,2-Dibromoetano 106-93-4 3,10E-02 2,19E+01 3,1E-02 4,32E-03 1,68E+00 4,3E-03
Bromodiclorometano 75-27-4 3,85E-01 1,70E+02 3,8E-01 5,37E-02 1,30E+01 5,4E-02
Dibromoclorometano 124-48-1 2,84E-01 1,70E+02 2,8E-01 3,96E-02 1,30E+01 4,0E-02
Tribromometano (bromoformio) 75-25-2 6,19E+00 1,70E+02 6,2E+00 8,64E-01 1,30E+01 8,6E-01
1,2-Dinitrobenzene 528-29-0 - 3,41E+00 3,4E+00 - 2,61E-01 2,6E-01
1,3-Dinitrobenzene 99-65-0 - 8,52E+00 8,5E+00 - 6,52E-01 6,5E-01
Cloronitrobenzeni 100-00-5 9,54E-01 - 9,5E-01 1,33E-01 - 1,3E-01
Nitrobenzene 98-95-3 - 4,85E+00 4,9E+00 - 3,72E-01 3,7E-01
1,2,4,5-Tetraclorobenzene 95-94-3 - 2,56E+00 2,6E+00 - 1,96E-01 2,0E-01
1,2,4-Triclorobenzene 120-82-1 - 4,85E+02 4,9E+02 - 3,72E+01 3,7E+01
1,2-Diclorobenzene 95-50-1 - 4,85E+02 4,9E+02 - 3,72E+01 3,7E+01
1,4-Diclorobenzene 106-46-7 1,08E+00 1,95E+03 1,1E+00 1,51E-01 1,49E+02 1,5E-01
Esaclorobenzene 118-74-1 1,49E-02 6,81E+00 1,5E-02 2,08E-03 5,21E-01 2,1E-03
Monoclorobenzene 108-90-7 - 5,11E+01 5,1E+01 - 3,91E+00 3,9E+00
Pentaclorobenzene 608-93-5 - 6,81E+00 6,8E+00 - 5,21E-01 5,2E-01
Fenolo 108-95-2 - 5,11E+03 5,1E+03 - 3,91E+02 3,9E+02
m- Metilfenolo 108-39-4 - 4,26E+02 4,3E+02 - 3,26E+01 3,3E+01
o- Metilfenolo 95-48-7 - 4,26E+02 4,3E+02 - 3,26E+01 3,3E+01
p- Metilfenolo 106-44-5 - 4,26E+01 4,3E+01 - 3,26E+00 3,3E+00
Metilfenoli - - 4,26E+01 4,3E+01 - 3,26E+00 3,3E+00
2,4,6-Triclorofenolo 88-06-2 2,38E+00 - 2,4E+00 3,33E-01 - 3,3E-01
2,4-Diclorofenolo 120-83-2 - 2,56E+01 2,6E+01 - 1,96E+00 2,0E+00
2-Clorofenolo 95-57-8 - 4,26E+01 4,3E+01 - 3,26E+00 3,3E+00
Pentaclorofenolo 87-86-5 1,99E-01 2,56E+02 2,0E-01 2,77E-02 1,96E+01 2,8E-02
Anilina 62-53-3 4,18E+00 2,56E+00 2,6E+00 5,84E-01 1,96E-01 2,0E-01
Difenilamina 122-39-4 - 2,13E+02 2,1E+02 - 1,63E+01 1,6E+01
m,p-Anisidina 536-90-3 - 5,96E+01 6,0E+01 - 4,56E+00 4,6E+00
o-Anisidina 90-04-0 1,70E-01 5,11E-01 1,7E-01 2,38E-02 3,91E-02 2,4E-02
p-Toluidina 106-49-0 1,26E-01 - 1,3E-01 1,75E-02 - 1,8E-02
Alaclor 15972-60-8 2,98E-01 8,52E+01 3,0E-01 4,16E-02 6,52E+00 4,2E-02
Aldrin 309-00-2 1,39E-03 2,56E-01 1,4E-03 1,94E-04 1,96E-02 1,9E-04
Atrazina 1912-24-9 1,08E-01 2,98E+02 1,1E-01 1,51E-02 2,28E+01 1,5E-02
Clordano 57-74-9 6,81E-02 1,70E+00 6,8E-02 9,51E-03 1,30E-01 9,5E-03
DDD 72-54-8 9,94E-02 4,26E+00 9,9E-02 1,39E-02 3,26E-01 1,4E-02
DDE 72-55-9 7,01E-02 4,26E+00 7,0E-02 9,78E-03 3,26E-01 9,8E-03
DDT 50-29-3 7,01E-02 4,26E+00 7,0E-02 9,78E-03 3,26E-01 9,8E-03
Dieldrin 60-57-1 1,49E-03 4,26E-01 1,5E-03 2,08E-04 3,26E-02 2,1E-04
Endrin 72-20-8 - 2,56E+00 2,6E+00 - 1,96E-01 2,0E-01
-esacloroesano 319-84-6 3,79E-03 4,26E+00 3,8E-03 5,28E-04 3,26E-01 5,3E-04
-esacloroesano 319-85-7 1,28E-02 1,70E+00 1,3E-02 1,79E-03 1,30E-01 1,8E-03
-esaclorocicloesano (Lindano) 58-89-9 1,83E-02 2,56E+00 1,8E-02 2,56E-03 1,96E-01 2,6E-03
2,3,7,8-TCDD * 1746016 2,06E-07 - 2,1E-07 2,87E-08 - 2,9E-08
PCB * 1336-36-3 1,19E-02 - 1,2E-02 1,66E-03 - 1,7E-03
Alifatici C5-C8 - 4,85E+02 4,9E+02 - 3,72E+01 3,7E+01
Aromatici C9 - C10 - 1,21E+02 1,2E+02 - 9,29E+00 9,3E+00
Alifatici C9 - C18 - 4,85E+02 4,9E+02 - 3,72E+01 3,7E+01
Acrilammide 79-06-1 5,30E-03 1,70E+00 5,3E-03 7,39E-04 1,30E-01 7,4E-04
Acido para-ftalico 100-21-0 - 8,52E+03 8,5E+03 - 6,52E+02 6,5E+02
MTBE 1634-04-4 - 7,32E+03 7,3E+03 - 5,61E+02 5,6E+02
ETBE 637-92-3 - 7,32E+03 7,3E+03 - 5,61E+02 5,6E+02
Diossine e Furani
PCBs
Idrocarburi
Altre sostanze
Fenoli non clorurati
Fenoli clorurati
Ammine aromatiche
Fitofarmaci
Alifatici alogenati cancerogeni
Nitrobenzeni
Clorobenzeni
SPECIE CHIMICA Numero CAS
Industriale/Commerciale Residenziale




Tabella 3.3-c CSC(aria): Attivit fisica intensa (1/2)
CSC
c
(aria)
[ug/m
3
]
CSC
n
(aria)
[ug/m
3
]
CSC(aria)
[ug/m
3
]
CSC
c
(aria)
[ug/m
3
]
CSR
n
(aria)
[ug/m
3
]
CSC(aria)
[ug/m
3
]
Alluminio 7429-90-5 - 7,31E+00 7,3E+00 - 5,18E-01 5,2E-01
Antimonio 7440-36-0 - 2,04E+00 2,0E+00 - 1,45E-01 1,4E-01
Argento 7440-22-4 - 2,56E+01 2,6E+01 - 1,81E+00 1,8E+00
Arsenico * 7440-38-2 9,54E-04 1,53E+00 9,5E-04 1,29E-04 1,09E-01 1,3E-04
Berillio 7440-41-7 1,70E-03 2,91E-02 1,7E-03 2,30E-04 2,06E-03 2,3E-04
Boro 7440-42-8 - 2,92E+01 2,9E+01 - 2,07E+00 2,1E+00
Cadmio * 7440-43-9 2,27E-03 2,91E-01 2,3E-03 3,06E-04 2,06E-02 3,1E-04
Cianuri (liberi) 57-12-5 - 1,02E+02 1,0E+02 - 7,24E+00 7,2E+00
Cobalto 7440-48-4 1,46E-03 2,92E-02 1,5E-03 1,97E-04 2,07E-03 2,0E-04
Cromo totale 024-017-00-8
(5)
- 7,67E+03 7,7E+03 - 5,43E+02 5,4E+02
Cromo VI * 18540-29-9
(5)
3,41E-04 1,53E-01 3,4E-04 4,59E-05 1,09E-02 4,6E-05
Manganese * 7439-96-5 - 7,31E-02 7,3E-02 - 5,18E-03 5,2E-03
Mercurio * 7439-97-6 - 4,39E-01 4,4E-01 - 3,11E-02 3,1E-02
Nichel * 7440-02-0 1,70E-02 1,02E+02 1,7E-02 2,30E-03 7,24E+00 2,3E-03
Piombo * 7439-92-1 - 1,79E+02 1,8E+02 - 1,27E+01 1,3E+01
Piombo Tetraetile 78-00-2 - 1,09E-01 1,1E-01 - 7,75E-03 7,7E-03
Rame 7440-50-8 - 2,04E+02 2,0E+02 - 1,45E+01 1,4E+01
Selenio 7782-49-2 - 2,56E+01 2,6E+01 - 1,81E+00 1,8E+00
Stagno 7440-31-5 - 3,07E+03 3,1E+03 - 2,17E+02 2,2E+02
Tallio 7440-28-0 - 4,09E-01 4,1E-01 - 2,90E-02 2,9E-02
Vanadio * 7440-62-2 - 3,58E+01 3,6E+01 - 2,53E+00 2,5E+00
Zinco 7440-66-6 - 1,53E+03 1,5E+03 - 1,09E+02 1,1E+02
Nitriti 14797-65-0 - 5,11E+02 5,1E+02 - 3,62E+01 3,6E+01
Benzene * 71-43-2 5,24E-01 4,37E+01 5,2E-01 7,06E-02 3,10E+00 7,1E-02
Etilbenzene 100-41-4 - 1,46E+03 1,5E+03 - 1,03E+02 1,0E+02
Stirene * 100-42-5 - 1,46E+03 1,5E+03 - 1,03E+02 1,0E+02
Toluene * 108-88-3 - 7,31E+03 7,3E+03 - 5,18E+02 5,2E+02
m- Xilene 108-32-3 - 1,02E+03 1,0E+03 - 7,24E+01 7,2E+01
o- Xilene 95-47-6 - 1,02E+03 1,0E+03 - 7,24E+01 7,2E+01
p- Xilene 106-42-3 - 1,02E+03 1,0E+03 - 7,24E+01 7,2E+01
Xileni 1330-20-7 - 1,02E+03 1,0E+03 - 7,24E+01 7,2E+01
Benzo(a)antracene 56-55-3 2,38E-02 1,46E+03 2,4E-02 3,21E-03 1,03E+02 3,2E-03
Benzo(a)pirene * 50-32-8 1,95E-03 1,60E+04 2,0E-03 2,63E-04 1,14E+03 2,6E-04
Benzo(b)fluorantene 205-99-2 2,38E-02 1,46E+03 2,4E-02 3,21E-03 1,03E+02 3,2E-03
Benzo(g,h,i)perilene 191-24-2 - 1,53E+02 1,5E+02 - 1,09E+01 1,1E+01
Benzo(k)fluorantene 207-08-9 4,62E-01 1,46E+02 4,6E-01 6,22E-02 1,03E+01 6,2E-02
Crisene 218-01-9 2,35E+00 1,53E+02 2,3E+00 3,16E-01 1,09E+01 3,2E-01
Dibenzo(a,h)antracene 53-70-3 1,96E-03 - 2,0E-03 2,64E-04 - 2,6E-04
Indenopirene 193-39-5 4,62E-02 1,60E+04 4,6E-02 6,22E-03 1,14E+03 6,2E-03
Pirene 129-00-0 - 1,53E+02 1,5E+02 - 1,09E+01 1,1E+01
1,1,2,2-Tetracloroetano 79-34-5 7,15E-02 1,02E+03 7,2E-02 9,64E-03 7,24E+01 9,6E-03
1,1,2-Tricloroetano 79-00-5 2,56E-01 2,91E+02 2,6E-01 3,44E-02 2,06E+01 3,4E-02
1,1-Dicloroetilene 75-35-4 8,18E-02 2,92E+02 8,2E-02 1,10E-02 2,07E+01 1,1E-02
1,2,3-Tricloropropano 96-18-4 2,04E-03 3,07E+01 2,0E-03 2,76E-04 2,17E+00 2,8E-04
1,2-Dicloroetano * 107-06-2 1,57E-01 1,46E+01 1,6E-01 2,12E-02 1,03E+00 2,1E-02
1,2-Dicloropropano 78-87-5 2,10E-01 5,83E+00 2,1E-01 2,84E-02 4,13E-01 2,8E-02
Clorometano 74-87-3 2,27E+00 1,31E+02 2,3E+00 3,06E-01 9,31E+00 3,1E-01
Cloruro di vinile 75-01-4 4,65E-01 1,46E+02 4,6E-01 6,26E-02 1,04E+01 6,3E-02
Diclorometano * 75-09-2 8,42E+00 4,39E+03 8,4E+00 1,13E+00 3,11E+02 1,1E+00
Tetracloroetilene(PCE) * 127-18-4 7,15E-01 5,11E+01 7,2E-01 9,64E-02 3,62E+00 9,6E-02
Tricloroetilene * 79-01-6 2,38E+00 3,07E+01 2,4E+00 3,21E-01 2,17E+00 3,2E-01
Triclorometano 67-66-3 1,78E-01 7,15E+01 1,8E-01 2,40E-02 5,07E+00 2,4E-02
Esaclorobutadiene 87-68-3 1,83E-01 1,02E+00 1,8E-01 2,47E-02 7,24E-02 2,5E-02
1,1,1-Tricloroetano 71-55-6 - 1,46E+03 1,5E+03 - 1,03E+02 1,0E+02
1,1-Dicloroetano 75-34-3 - 7,15E+02 7,2E+02 - 5,07E+01 5,1E+01
cis- 1,2-Dicloroetilene 156-59-2 - 5,11E+01 5,1E+01 - 3,62E+00 3,6E+00
trans- 1,2-Dicloroetilene 156-60-5 - 1,02E+02 1,0E+02 - 7,24E+00 7,2E+00
1,2-dicloroetilene --- - 5,11E+01 5,1E+01 - 3,62E+00 3,6E+00
Alifatici clorurati non cancerogeni
Composti Inorganici
Aromatici
Aromatici policiclici
Alifatici clorurati cancerogeni
SPECIE CHIMICA Numero CAS
Industriale/Commerciale Residenziale



Tabella 3.3-c CSC(aria): Attivit fisica intensa(2/2)
CSC
c
(aria)
[ug/m
3
]
CSC
n
(aria)
[ug/m
3
]
CSC(aria)
[ug/m
3
]
CSC
c
(aria)
[ug/m
3
]
CSR
n
(aria)
[ug/m
3
]
CSC(aria)
[ug/m
3
]
1,2-Dibromoetano 106-93-4 1,86E-02 1,31E+01 1,9E-02 2,50E-03 9,31E-01 2,5E-03
Bromodiclorometano 75-27-4 2,31E-01 1,02E+02 2,3E-01 3,11E-02 7,24E+00 3,1E-02
Dibromoclorometano 124-48-1 1,70E-01 1,02E+02 1,7E-01 2,30E-02 7,24E+00 2,3E-02
Tribromometano (bromoformio) 75-25-2 3,72E+00 1,02E+02 3,7E+00 5,01E-01 7,24E+00 5,0E-01
1,2-Dinitrobenzene 528-29-0 - 2,04E+00 2,0E+00 - 1,45E-01 1,4E-01
1,3-Dinitrobenzene 99-65-0 - 5,11E+00 5,1E+00 - 3,62E-01 3,6E-01
Cloronitrobenzeni 100-00-5 5,72E-01 - 5,7E-01 7,71E-02 - 7,7E-02
Nitrobenzene 98-95-3 - 2,91E+00 2,9E+00 - 2,06E-01 2,1E-01
1,2,4,5-Tetraclorobenzene 95-94-3 - 1,53E+00 1,5E+00 - 1,09E-01 1,1E-01
1,2,4-Triclorobenzene 120-82-1 - 2,91E+02 2,9E+02 - 2,06E+01 2,1E+01
1,2-Diclorobenzene 95-50-1 - 2,91E+02 2,9E+02 - 2,06E+01 2,1E+01
1,4-Diclorobenzene 106-46-7 6,47E-01 1,17E+03 6,5E-01 8,73E-02 8,29E+01 8,7E-02
Esaclorobenzene 118-74-1 8,94E-03 4,09E+00 8,9E-03 1,21E-03 2,90E-01 1,2E-03
Monoclorobenzene 108-90-7 - 3,07E+01 3,1E+01 - 2,17E+00 2,2E+00
Pentaclorobenzene 608-93-5 - 4,09E+00 4,1E+00 - 2,90E-01 2,9E-01
Fenolo 108-95-2 - 3,07E+03 3,1E+03 - 2,17E+02 2,2E+02
m- Metilfenolo 108-39-4 - 2,56E+02 2,6E+02 - 1,81E+01 1,8E+01
o- Metilfenolo 95-48-7 - 2,56E+02 2,6E+02 - 1,81E+01 1,8E+01
p- Metilfenolo 106-44-5 - 2,56E+01 2,6E+01 - 1,81E+00 1,8E+00
Metilfenoli - - 2,56E+01 2,6E+01 - 1,81E+00 1,8E+00
2,4,6-Triclorofenolo 88-06-2 1,43E+00 - 1,4E+00 1,93E-01 - 1,9E-01
2,4-Diclorofenolo 120-83-2 - 1,53E+01 1,5E+01 - 1,09E+00 1,1E+00
2-Clorofenolo 95-57-8 - 2,56E+01 2,6E+01 - 1,81E+00 1,8E+00
Pentaclorofenolo 87-86-5 1,19E-01 1,53E+02 1,2E-01 1,61E-02 1,09E+01 1,6E-02
Anilina 62-53-3 2,51E+00 1,53E+00 1,5E+00 3,38E-01 1,09E-01 1,1E-01
Difenilamina 122-39-4 - 1,28E+02 1,3E+02 - 9,05E+00 9,1E+00
m,p-Anisidina 536-90-3 - 3,58E+01 3,6E+01 - 2,53E+00 2,5E+00
o-Anisidina 90-04-0 1,02E-01 3,07E-01 1,0E-01 1,38E-02 2,17E-02 1,4E-02
p-Toluidina 106-49-0 7,53E-02 - 7,5E-02 1,02E-02 - 1,0E-02
Alaclor 15972-60-8 1,79E-01 5,11E+01 1,8E-01 2,41E-02 3,62E+00 2,4E-02
Aldrin 309-00-2 8,34E-04 1,53E-01 8,3E-04 1,12E-04 1,09E-02 1,1E-04
Atrazina 1912-24-9 6,50E-02 1,79E+02 6,5E-02 8,77E-03 1,27E+01 8,8E-03
Clordano 57-74-9 4,09E-02 1,02E+00 4,1E-02 5,51E-03 7,24E-02 5,5E-03
DDD 72-54-8 5,96E-02 2,56E+00 6,0E-02 8,04E-03 1,81E-01 8,0E-03
DDE 72-55-9 4,21E-02 2,56E+00 4,2E-02 5,67E-03 1,81E-01 5,7E-03
DDT 50-29-3 4,21E-02 2,56E+00 4,2E-02 5,67E-03 1,81E-01 5,7E-03
Dieldrin 60-57-1 8,94E-04 2,56E-01 8,9E-04 1,21E-04 1,81E-02 1,2E-04
Endrin 72-20-8 - 1,53E+00 1,5E+00 - 1,09E-01 1,1E-01
-esacloroesano 319-84-6 2,27E-03 2,56E+00 2,3E-03 3,06E-04 1,81E-01 3,1E-04
-esacloroesano 319-85-7 7,69E-03 1,02E+00 7,7E-03 1,04E-03 7,24E-02 1,0E-03
-esaclorocicloesano (Lindano) 58-89-9 1,10E-02 1,53E+00 1,1E-02 1,48E-03 1,09E-01 1,5E-03
2,3,7,8-TCDD * 1746016 1,23E-07 - 1,2E-07 1,66E-08 - 1,7E-08
PCB * 1336-36-3 7,15E-03 - 7,2E-03 9,64E-04 - 9,6E-04
Alifatici C5-C8 - 2,91E+02 2,9E+02 - 2,06E+01 2,1E+01
Aromatici C9 - C10 - 7,28E+01 7,3E+01 - 5,16E+00 5,2E+00
Alifatici C9 - C18 - 2,91E+02 2,9E+02 - 2,06E+01 2,1E+01
Acrilammide 79-06-1 3,18E-03 1,02E+00 3,2E-03 4,29E-04 7,24E-02 4,3E-04
Acido para-ftalico 100-21-0 - 5,11E+03 5,1E+03 - 3,62E+02 3,6E+02
MTBE 1634-04-4 - 4,39E+03 4,4E+03 - 3,11E+02 3,1E+02
ETBE 637-92-3 - 4,39E+03 4,4E+03 - 3,11E+02 3,1E+02
Diossine e Furani
PCBs
Idrocarburi
Altre sostanze
Fenoli non clorurati
Fenoli clorurati
Ammine aromatiche
Fitofarmaci
Alifatici alogenati cancerogeni
Nitrobenzeni
Clorobenzeni
SPECIE CHIMICA Numero CAS
Industriale/Commerciale Residenziale




*Tabella 3.4 - Valori limite od obiettivo di qualit dellaria per la protezione della salute umana.
SPECIE CHIMICA Numero CAS
Valore obiettivo o limite o
guida di qualit dell'aria per
la protezione della salute
umana (1)
[g/m
3
]
Riferimento
Arsenico 7440-38-2 6,0E-03
Cadmio 7440-43-9 5,0E-03
Mercurio 7439-97-6 da monitorare
Nichel 7440-02-0 2,0E-02
Piombo (2) 7439-92-1 5,0E-01
Cromo VI 18540-29-9 2,5E-05
Manganese 7439-96-5 1,5E-01
Vanadio (3) 7440-62-2 1,0E+00
Benzene 71-43-2 5,0E+00 D.Lgs. 155/2010 (direttiva 2008/50/CE)
Stirene (4) 100-42-5 7,0E+01
Toluene (5) 108-88-3 2,6E+02
Benzo(a)antracene 56-55-3 da monitorare (6)
Benzo(a)pirene 50-32-8 1,0E-03
Benzo(b)fluorantene 205-99-2
Benzo(k)fluorantene 207-08-9
Dibenzo(a,h)antracene 53-70-3
Indenopirene 193-39-5
1,2-Dicloroetano (7,8) 107-06-2 7,0E+02
Diclorometano (8,9) 75-09-2 4,5E+02
Tetracloroetilene (8) 127-18-4 2,5E+02
Tricloroetilene 79-01-6 2,3E+00
PCDD/F TEQ (USEPA, 1987) 1746016 * 4,00E-08 Commissione Consultiva Tossicologica Nazionale (ISS), 1989 (10)
PCB 1336-36-3 - (11)
Composti Inorganici
Aromatici
D.Lgs. 155/2010 (direttiva 2008/50/CE) - I valori sono riferiti al tenore
totale della frazione PM
10
calcolata in media su un anno
da monitorare (6)
Aromatici policiclici
WHO, 2000
WHO, 2000
D.Lgs. 155/2010 (direttiva 2008/50/CE) - I valori sono riferiti al tenore
totale della frazione PM
10
calcolata in media su un anno
(4) Si selezionato il valore guida dello Stirene basato sulla soglia odorigena (media semioraria)
(5) Il valore guida per il Toluene riferito alla media settimanale.
(6) Il D.Lgs. 155/2010 prevede che sia verificata la costanza, nel tempo e nello spazio, dei rapporti quantitativi tra il Benzo(a)pirene e gli altri IPA di
rilevanza tossicologica.
(3) Il valore guida per il Vanadio riferito alla media giornaliera.
(2) Il valore limite per il Piombo, nelle immediate vicinanze delle fonti industriali localizzate in siti contaminati da decenni di attivit industriali, in
vigore soltanto dal 1 gennaio 2010 mentre, fino ad allora, il limite poteva essere 1,0 g/m
3
in un'area estesa non pi di 1.000 m da tali fonti specifiche.
Alifatici clorurati cancerogeni
WHO, 2000
(7) Il valore guida per l'1,2-Dicloroetano riferito alla media giornaliera.
Diossine e Furani
PCBs
(11) La WHO non propone un valore guida in quanto l'esposizione per inalazione diretta costituisce soltanto una piccola frazione dell'esposizione
totale, dell'ordine dell'1-2% dell'assunzione giornaliera con il cibo, indica soltanto la concentrazione media in ambiente urbano pari a 3 ng/m
3
.
* CAS della 2,3,7,8-TCDD (TEF=1)
(8) Si tratta di un valore basato sugli effetti non cancerogeni.
(10) La Commissione Consultiva Tossicologica Nazionale ha proposto anche un valore limite per gli ambienti di lavoro pari a 1,2 E-07 g/m
3
. L'OMS
(WHO) non propone un valore guida in quanto l'esposizione per inalazione diretta costituisce soltanto una piccola frazione dell'esposizione totale,
generalmente meno del 5% dell'assunzione giornaliera con il cibo
(9) Si scelto il valore guida del Diclorometano riferito alla media settimanale.
(1) Ove il riferimento normativo il valore riferito alla media annuale. Per gli inquinanti gassosi il volume deve essere standardizzato alla temperatura
di 293 K e alla pressione atmosferica di 101,3 kPa (NTP). Per il particolato e le sostanze in esso contenute il volume di campionamento deve rifersi
alle condizioni ambiente in termini di temperatura e di pressione atmosferica alla data delle misurazioni



APPENDICE A: Criterio di individuazione dei fattori di attenuazione per la stima della
CSC(soil-gas).
In Tabella A.1 si riportano i fattori di attenuazione , per esposizione sia in ambienti aperti che
confinati, desunti da diverse fonti bibliografiche accreditate a livello internazionale. In corrispondenza a
ciascuno di essi, nelle Note, riportato il criterio di stima degli stessi. E possibile osservare che in
alcuni casi questi risultano valori empirici, ossia ricavati sperimentalmente a seguito di elaborazioni
statistiche su set di dati analitici, mentre in altri casi sono ricavati dalla applicazione di specifica
modellistica.
In tale ambito, si ritiene opportuno porre in evidenza alcune delle principali criticit insite
nellutilizzo del fattore di attenuazione .
Innanzitutto, necessario valutare attentamente le condizioni in cui i fattori di attenuazione sono stati
determinati, con particolare riferimento a:
- le condizioni di applicabilit (vedi note di Tabella A.1),
- la similarit dei parametri sito-specifici pi sensibili
- la modalit con cui sono stati trattati i valori inferiori ai limiti di rilevabilit (LOD): la maggioranza
dei set di dati relativi allintrusione di vapori sono influenzati da essi [Johnson et al., 2009].
Per poterli applicare necessario avere evidenze della presenza di una correlazione effettiva, almeno
spaziale, se non temporale (non sempre praticabile a causa delle tempistiche dei fenomeni di
trasporto) tra concentrazioni del contaminante nel sottosuolo e nellaria.
Infine, se calcolati a mezzo di modellistica difficilmente terranno conto di fenomeni di biodegradazione
che potrebbero invece influire in modo determinante sul loro valore, soprattutto considerando che i
valori di concentrazione dei contaminanti nei vapori sono piuttosto piccoli, come ben evidenziato in
Figura A.1. Tale Figura illustra linfluenza delle concentrazioni dei vapori nella sorgente di
contaminazione e di velocit di biodegradazione del 1ordine sul coefficiente di attenuazione indoor
per scenari con fondazioni, suoli sabbiosi omogenei e profondit della sorgente a 5 metri dalla
superficie del terreno (3 m dalla base delle fondazioni)

Figura A.1 - Influenza della biodegradazione sul fattore di attenuazione [Abreu et al., 2009]



Tabella A.1 Rassegna bibliografica sui fattori di attenuazione per la stima della CSC(soli-gas)
Al di sotto della
soletta
n.a. n.a.
Vespaio aerato* n.a. n.a.
Suolo insaturo sotterraneo -
Al di sotto della
soletta
n.a.
-
> 1,5 -
grana suolo grossa fine grossa fine
1
1,2E-04 1,4E-05 4,0E-05 7,1E-06
2
9,9E-05 1,2E-05 3,7E-05 6,5E-06
3
8,6E-05 1,1E-05 3,5E-05 6,0E-06
5
6,8E-05 8,8E-06 3,1E-05 5,2E-06
10
4,5E-05 6,0E-06 2,4E-05 3,9E-06
20
2,7E-05 3,7E-06 1,7E-05 2,6E-06
30 1,9E-05 2,7E-06 1,3E-05 1,9E-06
Suolo insaturo tutte -
NJDEP
(2005)
Fattore scelto per screening, sulla base del documento
USEPA (2002).
Vespaio aerato (*) n.a. n.a. Range valori empirici.
Al di sotto della
soletta
n.a. n.a. Range valori empirici.
<1,5 -
>1,5 -
Al di sotto della
soletta
n.a. n.a.
1,0 1,5E-05
1,5 1,2E-05
2,0 9,2E-06
3,0 6,1E-06
5,0 3,7E-06
7,0 2,6E-06
10,0 1,8E-06
15,0 1,2E-06
20,0 9,2E-07
30,0 6,1E-07 2,3E-04
6,2E-04 1,3E-04
BCME (2009)
4,3E-04 9,9E-05
3,3E-04 7,8E-05
8,3E-04 1,7E-04
2,7E-04
Suolo insaturo 2,0E-03 1,0E-01 5,0E-04 1,0E-01
2,00E-02
5,5E-05
Suolo insaturo
2,8E-03 3,7E-04
2,3E-03 3,4E-04
2,0E-03
2,1E-04
1,6E-03
3,1E-04
1,1E-03
Valori calcolati da misure di soil gas applicando il
modello di Johnson & Ettinger (1991) (Atlantic RBCA
Tool Kit ver. 2.1) - criteri obbligatori: -pavimentazione in
calcestruzzo; -volume dell'edificio pari a quello di
default; -assenza di prodotto libero mobile entro 30m
dall'edificio; -superficie freatica >1m al di sotto
dell'edificio; condizioni del sito conformi a quelle di
default (Tier I RBSL Look Up Tables).
-
-
1,0E-02 (consigliato
per screening)
1,0E-01
-
ITRC (2007)
Range valori sia empirici che calcolati da modelli.
1,0E-01 1,0E+00
0,02 (generico)
RBCA
Canada
(2006)
1,0E-01 (generico)
1,0E-02 5,0E-02
(proposta rev. 2004)
-
1,0E-02 (generico)
2,0E-04 2,0E-03
(semi-specifico)
-
Fattori di default basati su uno scenario di attenuazione
di vapori di benzene attraverso un suolo a grana
grossa; i fattori indoor sono gli stessi raccomandati
dall'Health Canada basati su di un'analisi di rischio
quantitativa preliminare (PQRA), mentre i fattori outdoor
sono stati ricavati utilizzando i fogli di calcolo PQRA
dell'Health Canada - non si applicano per attenuazioni
laterali; la scelta dipende dalla configurazione corrente
e/o futura ragionevolmente prevedibile per il sito - l'uso
di tali fattori non permesso quando: -la superficie
freatica si trova, o la concentrazione nel suolo
rilevabile ai livelli di riferimento, entro 1 m dall'edificio -
l'edificio o la superficie del sito sono collocate al di
sopra di un mezzo ad elevata permeabilit ai gas - vi
sono percorsi preferenziali che collegano la sorgente
dei vapori alla zona di respirazione dei recettori esposti -
il vapore nel sottosuolo o al di sotto della soletta in
pressione - la falda contaminata all'interno di strati di
roccia fratturati - vi sono prelievi o pompaggi attivi di
acqua dalla falda.
Range di valori empirici (mediana) da un set di dati
ampliato rispetto al 2002 (2989 da 41 siti e 913 edifici in
maggioranza residenziali) depurati da concentrazioni
nel sottosuolo inferiori al limite di reporting (LOD o
LOQ), evidenze di sorgenti di fondo, concentrazioni aria
indoor maggiori che nel soil gas o fattori incongruenti
(data set 1).
< 1,5
Suolo insaturo
USEPA
(2002)
Limiti superiori ragionevolmente confidenziali di fattori
ricavati sperimentalmente (408 valori) per 15 COV in 15
siti (73 edifici); uso non raccomandato per: -edifici con
aperture significative verso il sottosuolo (pozzi neri,
piani interrati, ecc.); -percorsi preferenziali rilevanti; -
edifici con tassi di ricambio dell'aria molto bassi
(<0,25/h) o differenze di pressione tra indoor ed outdoor
molto elevate (>10 Pa).
2,5E-05 9,6E-01 (5,5E-03)
Suolo insaturo
Posizione punto
campionamento
del soil-gas
Profondit
da p.c. (m)
ESPOSIZIONE
OUTDOOR
FATTORI DI ATTENUAZIONE ""
Uso commerciale/
industriale
Note
Fonte
bibliogr.
USEPA
(2008)
ESPOSIZIONE INDOOR
Uso agricolo, verde
pubblico,
residenziale
3,2E-02 1,0E+01 (6,5E-01)
1,3E-06 3,5E+00 (6,3E-03)




APPENDICE B: Valori Limite di esposizione professionale e CSC(aria)
La prevenzione del rischio chimico di esposizione professionale attualmente normata dal D.Lgs.
81/2008 (Testo unico in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro) e s.m.i. (D.Lgs. 106/2009).
La valutazione del rischio di esposizione ad agenti chimici pericolosi si articola in diverse fasi,
propedeutiche e sequenziali: di queste fasi, ai fini del presente documento, risulta rilevante la fase della
valutazione dose-risposta secondo il modello universale della curva dose-risposta, riportata in Figura
B.1. Su questa curva possono essere stabiliti due diversi livelli di soglia [INFN, 2008]:
- Il valore limite di esposizione professionale (Occupational Exposure Limits - OELs),: nella
procedura di valutazione approfondita del rischio chimico i limiti di esposizione professionale
rappresenta il livello di esposizione di riferimento con cui confrontare i valori di concentrazione di
esposizione personale misurati allinterno degli ambienti di lavoro. Tali valori limite indicano i livelli di
esposizione superati i quali occorre adottare delle misure correttive, ai fini della salvaguardia della
salute e della sicurezza dei lavoratori. Il valore limite di esposizione quantitativamente determinato.
- Il livello di azione: nella procedura di valutazione preliminare del rischio rappresenta il livello in
corrispondenza del quale scatta lobbligo di adottare misure specifiche di prevenzione (sorveglianza
sanitaria, formazione, DPI, sistemi di prevenzione collettiva, ecc.). Il lavoratore pu essere esposto a
concentrazioni superiori al livello di azione a condizione che vengano adottate delle misure preventive
specifiche. Ai fini della gestione del rischio chimico di esposizione il livello di azione rappresenta un
riferimento fondamentale per la decisione sul giudizio di rischio, ai sensi del D. Lgs. 81/2008: LArt. 224
comma 2, infatti, definisce un livello basso per la sicurezza ed irrilevante per la salute dei lavoratori
allorch non venga superata la soglia del Livello di Azione. Il livello di azione non quantitativamente
determinato.

Figura B.1 Curva dose-risposta nella valutazione del rischio chimico [INFN, 2008]


Generalmente, al di sopra del valore limite, la maggior parte dei lavoratori corre il rischio di
ammalarsi, mentre tra il livello di azione ed il valore limite verosimilmente si possono ammalare solo i
soggetti ipersuscettibili. Al di sotto del livello di azione, infine, lesposizione talmente bassa che
nessun lavoratore (nemmeno un ipersuscettibile) pu ragionevolmente ammalarsi. Risulta importante


sottolineare che il livello di azione, superato il quale scatta lobbligo dellapplicazione delle misure
specifiche di tutela, pu essere considerato soltanto nel caso di esposizione ad agenti chimici
pericolosi non cancerogeni n mutageni, di categorie 1 o 2 secondo le definizioni dello stesso D.Lgs.
81/2008 (art.234). Vige il criterio, infatti, che per gli agenti cancerogeni o mutageni le misure specifiche
di tutela debbano obbligatoriamente essere applicate a prescindere dalla concentrazione di
esposizione, ovvero lobbligo delle misure specifiche, ivi compresa la sorveglianza sanitaria, scatta per
la sola presenza di agenti cancerogeni e mutageni (le sostanze mutagene di categoria 2 sono quasi
tutte anche cancerogene di categoria 1 o 2) negli ambienti di lavoro [Berardi et al., 2010].
Nel caso del rischio chimico, nellAllegato XXXVIII (riferito genericamente agli agenti chimici) e
nellAllegato XLIII (riferito specificatamente agli agenti cancerogeni e mutageni) al D.Lgs. 81/2008 sono
riportati i valori limite di esposizione professionale rispettivamente per 97 e 3 agenti chimici. E possibile
osservare che delle 97 sostanze elencate nel D.Lgs. 152/06 solo 22 sono normate dal D.Lgs. 81/2008.
A livello europeo esistono numerose liste di valori limite, predisposte dai diversi Stati membri (Francia,
Germania, Gran Bretagna, Olanda, Danimarca, Svezia), comunque generalmente in Italia per gli agenti
non compresi negli allegati al D.Lgs. 81/2008 si fa riferimento ai TLVs dellACGIH (American
Conference of Governamental Industrial Hygienists). Sono previste tre categorie di TLVs:
-TLV-TWA (Time-Weighted Average): concentrazione media ponderata nel tempo su una
giornata lavorativa convenzionale di otto ore e su 40 ore lavorative settimanali, alla quale si
ritiene che quasi tutti i lavoratori possono essere ripetutamente esposti, giorno dopo giorno, per
una vita lavorativa, senza effetti negativi.
-TLV-STEL (Short Term Exposure Limit): concentrazione TWA di 15 minuti che non deve
essere superata in qualsiasi momento durante la giornata lavorativa, anche se il TWA sulle otto
ore non supera il valore TVL-TWA.
-TLV-C (Ceiling): concentrazione che non deve essere superata durante qualsiasi momento
della esposizione lavorativa.
Per la maggior parte delle sostanze assume rilevanza solo il TWA, con il relativo STEL (se
esistente). Per alcune sostanze (ad es. i gas irritanti) applicabile soltanto il TLV-Ceiling. Se un
qualsiasi di questi TLV superato, si presume esista un rischio potenziale.
Quindi, nel caso di rischio da agenti chimici pericolosi e non cancerogeni n mutageni ai sensi del
D.Lgs. 81/2008, il livello di azione corrisponde per definizione alla soglia al di sotto della quale non
sono necessarie le misure di prevenzione specifiche.
Sebbene i valori limite di esposizione professionale (Occupational Exposure Limits - OELs), non
derivino da stime quantitative del rischio a differenti livelli di esposizione (ovvero siano basati su
valutazioni tossicologiche, normative e modalit di applicazione differenti), si ritenuto di interesse
porre a confronto gli stessi con i valori delle CSC(aria) per uso del suolo Industriale/Commerciale
(Tasso di inalazione pari a 0,9 m
3
/ora), di cui al Capitolo 2. A tal fine sono state prese in
considerazione le sostanze elencate nellAllegato 5 Parte IV, Titolo V del D.Lgs. 152/2006, per le quali
sono risultati disponibili i valori limite di esposizione professionale tabellati nel D.Lgs. 81/2008, oppure i
TLV-TWA dellACGIH [AIDII, 2009], e comprese nellelenco dei contaminati con sufficiente tossicit e
volatilit della Tabella 1 del documento [USEPA, 2002]. Tra queste, per ogni classe di contaminanti,
ove possibile, stata selezionata una sostanza cancerogena e una non cancerogena. In Tabella B.1
sono riportate le specie chimiche selezionate per il confronto [Berardi et al., 2010].


Tabella B.1 Specie chimiche selezionate per il confronto
Composti Inorganici
Mercurio (come Hg) 7439-97-6 0,025 TLV-TWA
Aromatici
Benzene (Benzolo) 71-43-2 3,25 D.Lgs. 81/2008
Etilbenzene 100-41-4 442 D.Lgs. 81/2008
Toluene (Toluolo) 108-88-3 192 D.Lgs. 81/2008
Xileni 1330-20-7 221 D.Lgs. 81/2008
Aromatici policiclici
Benzo(b)fluorantene 205-99-2 0,2 TLV-TWA (2)
Crisene 218-01-9 0,2 TLV-TWA (2)
Alifatici clorurati
Cloruro di vinile (Cloroetilene) 75-01-4 7,77 D.Lgs. 81/2008
1,1-Dicloroetano (Cloruro di etilidene) 75-34-3 412 D.Lgs. 81/2008
Alifatici alogenati cancerogeni
Tribromometano (bromoformio) 75-25-2 5,2 TLV-TWA
Nitrobenzeni
Nitrobenzene 98-95-3 1 D.Lgs. 81/2008
Clorobenzeni
1,4-Diclorobenzene (p-Diclorobenzene) 106-46-7 122 D.Lgs. 81/2008
Monoclorobenzene 108-90-7 23 D.Lgs. 81/2008
Fitofarmaci
Dieldrin 60-57-1 0,25 TLV-TWA
Idrocarburi
n-esano 110-54-3 72 D.Lgs. 81/2008
(1) Misurato e calcolato rispetto ad un periodo di riferimento di 8 ore, come media ponderata.
SPECIE CHIMICA Numero CAS
Valori limite di esposizione
professionale [mg/mc] (1)
(2) Idrocarburi policiclici aromatici adsorbiti su particellato (PPAH) - Catrame e pece di carbone
prodotti volatili (aerosol solubile in Benzene)


In Figura B.2 si riporta listogramma di confronto tra i valori limite di esposizione professionale e le
CSC(aria) per uso del suolo Industriale/Commerciale (Tasso di inalazione pari a 0,9 m
3
/ora) per le
sostanze selezionate.

Figura B.2 Confronto tra valori limite di esposizione professionale e CSC(aria) .
Confronto tra VL per esposizione professionale
e CSC(aria) (Uso Ind./Com.)
1,E-06
1,E-05
1,E-04
1,E-03
1,E-02
1,E-01
1,E+00
1,E+01
1,E+02
1,E+03
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VL per esposizione professionale [mg/m3]
CSC(aria) (Tasso inalaz.= 0,9 m3/ora) [mg/m3]




Come atteso, i TLV risultano molto meno conservativi rispetto alle CSC(aria), le quali risultano
inferiori ai limiti di esposizione professionale (differenza compresa tra un minimo di un ordine di
grandezza e un massimo di cinque ordini di grandezza). Le differenze maggiori sono riferibili alle
sostanze cancerogene (es. benzene, benzo(b)fluorantene, cloruro di vinile), anche di categoria 3 (1,4-
diclorobenzene, diedrin) non considerate nel capo II del titolo IX del D.Lgs. 81/2008. Allo stato attuale,
non appare emergere comunque alcuna proporzionalit tra le due tipologie di valori sottoposti a
confronto.
Del resto anche ai sensi della norma UNI EN 689: 1997, Atmosfera nellambiente di lavoro.
Guida alla valutazione dellesposizione per inalazione a composti chimici ai fini del confronto con i
valori limite e strategia di misurazione, citata dal D.Lgs. 81/2008 come metodica standardizzata per la
per misurazione degli agenti chimici pericolosi, misurazione inclusa tra le misure di prevenzione e
protezione da adottare al di sopra del livello di azione, la condizione di semplice inferiorit dei valori
misurati al TLV non risulta sufficiente a considerare conclusa la valutazione e sono previsti criteri
maggiormente cautelativi.
Il risultato del confronto inoltre coerente con quanto sta emergendo nellambito di un altro
fondamentale ambito di normazione europea, ovvero quello relativo alla Registrazione, Valutazione,
Autorizzazione e Restrizione delle Sostanze Chimiche o REACH.
Nel relativo Regolamento n.1907/2006, detto appunto Regolamento REACH, stato infatti stabilito
lobbligo, per le sostanze prodotte o importate in quantitativi pari o superiori a 10 tonnellate allanno, di
una valutazione della sicurezza chimica (CSA) Lobiettivo della valutazione individuare e descrivere
le condizioni che permettono di controllare i rischi. I rischi si ritengono controllati quando i livelli
desposizione stimati non superano i livelli privi di effetto prevedibili (DNEL o PNEC). Per alcuni effetti
non possibile determinare valori DNEL, perch si tratta di effetti non soglia, per esempio, cancerogeni
e/o genotossici. In tal caso il regolamento REACH prescrive una valutazione qualitativa. Per gli agenti
mutageni non soglia e gli agenti cancerogeni non soglia si dovr calcolare un valore aggiuntivo di
riferimento (semi)quantitativo (DMEL, livello derivato con effetti minimi), sempre che i dati lo
consentano [ECHA, 2008a].
Quindi possibile individuare una sorta di analogia tra tali valori DNEL o DMEL, relativi ad esposizione
inalatoria a lungo termine per effetti sistemici nellambito della fabbricazione, importazione, utilizzo ed
immissione sul mercato di sostanze chimiche, e le CSR(indoor/outdoor) nellambito della gestione dei
siti contaminati.
I criteri per la definizione dei DNEL sono differenti dallapproccio dellanalisi di rischio sanitario
prescritta dal d.lgs. n.152/2006, ma la stessa linea guida dellAgenzia Europea per le Sostanze
Chimiche [ECHA, 2008b] ad affermare che i DNEL, poich devono tenere conto, tra laltro,
dellincertezza derivante dalla variabilit dei dati sperimentali e dalle variazioni intra- ed inter-specie,
della natura e della severit degli effetti e della sensibilit della popolazione esposta e, considerando
che sono basati sullintegrazione di tutti i dati rilevanti disponibili sul rischio per la salute umana,
possono essere considerati dei NAEL (No Adverse Effect Level) generali per una determinata modalit
espositiva.
La linea guida [ECHA, 2008b] afferma inoltre che quando un IOEL (Indicative Occupational Exposure
Level) disponibile a livello europeo ed esso sia stato recepito ed adottato dalla normativa nazionale,
tale OEL pu essere utilizzato come DNEL, a patto che le modalit espositive in termini di via, durata e
frequenza siano le stesse ed a meno di nuove informazioni scientifiche acquisite nellottemperare agli
obblighi REACH che non consentano di sostenere luso del OEL a tale scopo. Non possono inoltre
essere utilizzati OEL nazionali senza aver valutato le informazioni alla base della sua determinazione.
In relazione a tali indicazioni, stato gi evidenziato come, a causa delle modalit prescritte per la
determinazione del DNEL proprio nel caso di esposizioni inalatorie a lungo termine, i relativi DNEL
risulteranno significativamente inferiori rispetto agli OEL [Roy et al., 2008]; e come non sempre le
informazioni alla base della determinazione di questultimi siano trasparenti [Kroese, 2009]. In Tabella
Z riportato un confronto esemplificativo.


Tabella B.2 - Confronto tra i DNEL ricavati in ambito REACH e gli OEL per due sostanze chimiche
esemplificative [Roy et al., 2008].

Peraltro va evidenziato anche che la linea guida [ECHA, 200b] a seguito di review relativamente al
livello di rischio di contrarre un cancro nellarco della vita lavorativa scelto come accettabile per i
lavoratori, conclude che in genere viene scelto 10
-5
, anche se livelli inferiori o superiori sono considerati
accettabili in determinate circostanze.

Tali considerazioni e/o analogie portano a concludere sullinopportunit di utilizzare, in via generale, in
assenza di valutazioni specifiche o senza adottare opportune precauzioni, gli OEL (stabiliti da
normativa o TLV-TWA) quali valori Limite di concentrazione da porre a confronto con i dati ottenuti dai
campionamenti, anche nel caso di esposizione professionale.


APPENDICE C: Misure di prevenzione e protezione generali e specifiche per i lavoratori.
Nella presente appendice si riportano dei cenni sulle misure di prevenzione e protezione sia
generali che specifiche da adottare nei casi in cui gli interventi previsti sul sito riguardano una messa in
sicurezza operativa (MISO) e si intendono utilizzare i limiti di esposizione professionale (Occupational
Exposure Limits - OELs), di cui allAppendice B, come limiti di concentrazione da porre a confronto con
i dati ottenuti dai campionamenti di aria outdoor/indoor o di soil-gas (se solo vapori).

Si riportano di seguito le misure generali di prevenzione [art.224 del D.Lgs. 81/2008 e s.m.i]:
a) progettazione e organizzazione dei sistemi di lavorazione sul luogo di lavoro;
b) fornitura di attrezzature idonee per il lavoro specifico e relative procedure di manutenzione
adeguate;
c) riduzione al minimo del numero di lavoratori che sono o potrebbero essere esposti;
d) riduzione al minimo della durata e dellintensit dellesposizione;
e) misure igieniche adeguate;
f) riduzione al minimo della quantit di agenti presenti sul luogo di lavoro in funzione delle
necessit della lavorazione
g) metodi di lavoro appropriati comprese le disposizioni che garantiscono la sicurezza nella
manipolazione, nellimmagazzinamento e nel trasporto sul luogo di lavoro di agenti chimici
pericolosi nonch dei rifiuti che contengono detti agenti chimici
e le misure specifiche di protezione e prevenzione, in ordine di priorit [art.225 del D.Lgs. 81/2008 e
s.m.i] :
a) progettazione di appropriati processi lavorativi e controlli tecnici, nonch uso di attrezzature
e materiali adeguati;
b) appropriate misure organizzative e di protezione collettive alla fonte del rischio;
c) misure di protezione individuali, compresi i dispositivi di protezione individuali, qualora non
si riesca a prevenire con altri mezzi lesposizione;
d) sorveglianza sanitaria dei lavoratori.

In Tabella C.1 sono schematizzate le misure di prevenzione e protezione con alcune indicazioni
generali, mentre in Tabella C.2 si riporta un esempio, non esaustivo, di misure di prevenzione e
protezione che possono essere adottate allinterno di un cantiere di MISO in caso di esposizione a
polveri da suolo contaminato.


TABELLA C.1 Indicazioni generali sulle misure di prevenzione e protezione
1. Eliminazione sostituire ove possibile lagente
pericoloso o la pratica di lavoro pericolosa
2.
3. Sostituzione rimpiazzo del pericolo o di una
prassi lavorativa pericolosa con una meno pericolosa
(es. impianti, attrezzature o processi meno pericolosi)
RIDUZIONE DEL
PERICOLO ALLA
FONTE
(PREVENZIONE)
4. Isolamento separazione del pericolo o di una
prassi lavorativa pericolosa dai lavoratori o dallarea di
lavoro generale (es. sistemi chiusi, riallocazione dei
lavoratori ed installazione di barriere fisiche)
5. Sistemi tecnici di controllo introduzione ad
es. di modifiche a strumenti ed attrezzature di lavoro
o di presidi a macchinari ed impianti
CONTROLLO DEL
RISCHIO
6. Organizzazione e gestione introduzione di
prassi lavorative che riducono il rischio, quale
limplementazione di misure per garantire che
procedure, istruzioni, addestramento e segnali di
avvertimento siano in uso (ad es. preparazione e
distribuzione del Piano dEmergenza e del Piano di
Protezione dei Lavoratori o Piano di Sicurezza Sito-
Specifico a tutti i lavoratori)

COLLETTIVI
7. DPI devono essere considerati soltanto quando
le altre misure non sono praticabili o per incrementare
il livello di protezione.

INDIVIDUALI
8. Sorveglianza sanitaria misura di prevenzione
secondaria mirata allindividuazione di
controindicazioni al lavoro ed alla diagnosi precoce, da
adottare quando, a valle dellapplicazione delle misure
primarie (1-6), si individua un rischio residuo
significativo
INTERVENTI DI
PROTEZIONE

MISURE PI
EFFICACI























MISURE
MENO
EFFICACI
Talvolta appropriata una combinazione delle misure da 1 a 7


Tabella C.2 Esempio di misure di prevenzione e protezione per MISO in caso di esposizione a polveri da suolo contaminato.
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE PER I LAVORATORI
Pericolo
Danno
potenziale
Luogo /
Mansione
Misure di prevenzione e protezione
Sistemi di controllo (efficacia
misure)/ Procedure di sistema

generali:

- leggera nebulizzazione di acqua sul suolo per inumidirlo e non
saturarlo (attenzione nel caso di contaminazione recente di
sostanze volatili o semi-volatili);
- minimizzazione del traffico e della sua velocit su suolo
contaminato esposto;
- uso di coperture superficiali del terreno;
- installazione di schermi frangivento;
- utilizzo minimo dei seguenti DPI:
o facciale filtrante (a perdere)
o calzature antinfortunistica con suola antiscivolo;
o tuta in tessuto non tessuto (a perdere);
o guanti antitaglio;
o occhiali a mascherina
- .
- monitoraggio periodico della
concentrazione ambientale di
polveri
- procedura di lavoro per la
nebulizzazione del suolo esposto
al transito di mezzi
- adozione di limiti di velocit nel
sito
- procedura per luso e la
manutenzione dei DPI
-
ambienti indoor
- locali chiusi ventilati, con pareti lisce e lay-out che
sfavoriscano laccumulo di polveri (altezze elevate, distanze
appropriate e minimizzazione spigoli, bordi, sporgenze per
recipienti/ contenitori/ scaffali/ apparecchiature/ impianti,
ecc.)
- sistemi di filtrazione
- ..
- n sufficiente di ricambi / h
cabine di
veicoli (pale
meccaniche,
escavatori,
camion) /
conducenti
- ispezione quotidiana delle cabine di guida per verificare
laccumulo di polveri;
- se necessario utilizzare sistemi di aspirazione (preferibilmente
con installato filtro HEPA) o di pulizia ad umido;
- in circostanze particolari installazioni di sistemi di filtrazione in
cabina di guida
-
- verifica periodica dello stato delle
guarnizioni delle portiere per la
rilevazione precoce di segni di
usura o danneggiamento
- procedura di lavoro per la verifica
e la pulizia delle cabine di guida
-
Polveri da
suolo
danni
biologici




APPENDICE D: Principali Fattori di Conversione

Per convertire da a Moltiplica per
(M = Peso Molecolare)
g/m
3
1000
g/l 1
ppm in volume (20C) 24,04/M
mg/m
3
ppm in peso 0,8347
mg/m
3
0,001
g/l 0,001
ppm in volume (20C) 0,02404/M
g/m
3
ppm in peso 834,7 x 10
-6
mg/m
3
1
g/m
3
1000
ppm in volume (20C) 24,04/M
g/l
ppm in peso 0,8347
mg/m
3
M/24,04
g/m
3
M/0,02404
g/l M/24,04
ppm in volume (20C)
ppm in peso M/28,8
mg/m
3
1,198
g/m
3
1,198 x 10
3
g/l 1,198
ppm in peso
ppm in volume (20C) 28,8/M












DIAGRAMMA DI GANTT
A - Schema di contratto dappalto Articolo 53, comma 2, lettera a)

Rev.1 R9SchemadiContratto
Dicembre2013 Pagina1di13

COMUNEDITARANTO
(ProvinciadiTARANTO)

Lavoridi

ProgettocoordinatoperilrisanamentodelquartiereTamburi
BonificaAreedelSottoprogetton.4
LAVORIDIBONIFICADEISUOLIPERANNULLAREILRISCHIOSANITARIO

CUP:__________________ CIG:_________________

SCHEMADICONTRATTODAPPALTO
articolo53,comma2,letteraa),decretolegislativon.163del2006
(articolo43,comma1,regolamentogenerale,d.P.R.05ottobre2010,n.207)

euro
a) Importo lavori a corpo (base dasta) 184.000,00
b) Importo lavori a misura (base dasta) 2.043.751,20
c) Oneri per lattuazione dei piani di sicurezza 157.944,16
1) Totale appalto (a +b +c) 2.385.695,36

d) Somme a disposizione dellamministrazione 1.071.796,08

2) Totale progetto (1 +d) 3.457.491,44



Responsabile del Procedimento
Dott. Arch. Mario Francesco
ROMANDINI





Progettista
Dott. Arch. Vincenzo LA GIOIA


Consulenti alla progettazione
Dott. ing. Gianluca INTINI
Dott. ing. Cosimo NATUZZI
Prof. ing. Michele NOTARNICOLA




2/13
INDICE

PREMESSA

TITOLOIDISPOSIZIONIGENERALI

Articolo 1 Oggettodelcontratto.
Articolo 2 Ammontaredelcontratto.
Articolo 3 Condizionigeneralidelcontratto.
Articolo 4 Domicilioerappresentanzadellappaltatore,direzionedelcantiere.

TITOLOIIRAPPORTITRALEPARTI

Articolo 5 Terminiperl'inizioel'ultimazionedeilavori.
Articolo 6 PenaleperiritardiPremiodiaccelerazione.
Articolo 7 Sospensionioripresedeilavori.
Articolo 8 Oneriacaricodellappaltatore.
Articolo 9 Contabilitdeilavori.
Articolo 10 Invariabilitdelcorrispettivo.
Articolo 11 Variazionialprogettoealcorrispettivo.
Articolo 12 Pagamentiinaccontoepagamentiasaldo.
Articolo 13 Ritardoneipagamenti.
Articolo 14 Regolareesecuzioneecollaudo,gratuitamanutenzione.
Articolo 15 Risoluzionedelcontratto.
Articolo 16 Controversie.

TITOLOIIIADEMPIMENTICONTRATTUALISPECIALI

Articolo 17 Adempimentiinmateriadilavorodipendente,previdenzaeassistenza.
Articolo 18 Sicurezzaesalutedeilavoratorinelcantiere.
Articolo 19 Adempimentiinmateriaantimafiaeinmateriapenale.
Articolo 20 Subappalto.
Articolo 21 Garanziafideiussoriaatitolodicauzionedefinitiva.
Articolo 22 Obblighiassicurativi.

TITOLOIVDISPOSIZIONIFINALI

Articolo 23 Documentichefannopartedelcontratto.
Articolo 24 Richiamoallenormelegislativeeregolamentari.
Articolo 25 Spesedicontratto,imposte,tasseetrattamentofiscale.

3/13
COMUNEDITARANTO
ProvinciadiTARANTO
Repertorion._____
del_____________
CONTRATTODAPPALTO
perlesecuzionedeilavoridi___________________________________________________________
__________________________________________________________________________________
inlocalit_________________________________________________________________________
Lanno duemila____________ , il giorno ____________ del mese di ____________ , nella residenza comunale,
pressolufficiodiSegreteria,avantiame,dott.____________
Ufficiale rogante, Segretario ____________ del Comune di ____________ , autorizzato a rogare, nellinteresse
delComune,gliattiinformapubblicaamministrativa,sonocomparsiisignori:
a)____________________________________________________________
natoa________________________il____________,chedichiaradiintervenireinquestoattoesclusivamente
innome,percontoenellinteressedelComunedi____________,
codice fiscale _________________________ e partita IVA _______________________________, che
rappresentanellasuaqualitdi______________________________________________________,
diseguitonelpresenteattodenominatosemplicementestazioneappaltante;
b)____________________________________________________________
natoa____________il____________,residentein____________,via__________________,__inqualit
di ________________________ dellimpresa ____________________________________ con sede in
____________,via_______________________,_____
codice fiscale _________________________ e partita IVA _______________________________, che agisce
quale impresa appaltatrice, ovvero quale capogruppo mandatario del raggruppamento temporaneo/consorzio
ordinario di imprese costituito con atto notaio _______________ in _____________, rep. ________/racc.
______indata_________________,traessamedesimaeleseguentiimpresemandanti:
1impresa____________________________________________________________
consedein________________________,via________________________,____;
codicefiscale_______________________epartitaIVA______________________;
2impresa____________________________________________________________
consedein________________________,via________________________,____;
codicefiscale_______________________epartitaIVA______________________;
3impresa____________________________________________________________
consedein________________________,via________________________,____;
codicefiscale_______________________epartitaIVA______________________;
4impresa____________________________________________________________
consedein________________________,via________________________,____;
codicefiscale_______________________epartitaIVA______________________;
nonchlimpresa_____________________________________________________
consedein________________________,via________________________,____;
codice fiscale _______________________ e partita IVA ______________________, cooptata ai sensi
dellarticolo92,comma5,delregolamentogeneraleapprovatocond.P.R.5ottobre2010,n.207;diseguitonel
presenteattodenominatosemplicementeappaltatore;
comparentidellacuiidentitpersonaleecapacitgiuridicaioUfficialerogantepersonalmentecerto.
Dicomuneaccordolepartisopranominate,inaderenzaallart.1341delc.c.einpossessodeirequisitidilegge,
rinuncianoallassistenzaditestimoniconilmioconsenso.
4/13
PREMESSO
a) checondeliberazionedellaGiuntacomunale/deliberadiGiuntaComunaledeterminazionedelresponsabile
della Direzione Ambiente e Qualit della Vita servizio n. ____ in data ____________, esecutiva, stato
approvato il progetto esecutivo dei lavori di
________________________________________________________________________________
perunimportodeilavoridaappaltaredieuro____________,dicuieuro____________oggettodellofferta
diribassoedeuro____________peroneriperlasicurezzagipredeterminatidallastazioneappaltanteenon
oggettodellofferta;
b) cheinseguitoa____________,ilcuiverbaledigarastatoapprovatocondeterminazionedelresponsabile
dellufficio ____________ del comune n. ____ in data ____________ , i lavori sono stati aggiudicati in via
definitivaalsunnominatoappaltatore,chehaoffertounribassopercentualesuilavoridel________%;
c) che il possesso dei requisiti dellappaltatore stato verificato positivamente, come risulta dalla nota del
Responsabiledelprocedimenton._____indata__________,conlaconseguenteefficaciadellaggiudicazione
definitivadicuiallaprecedenteletterab),aisensidellarticolo11,comma8,deldecretolegislativon.163del
2006;
d) che ai sensi dellarticolo 106, comma 3, del d.P.R. n. 207 del 2010, il responsabile unico del procedimento e
lappaltatore hannosottoscrittoilverbaledi cantierabilitindata ____________,rubricatoalprotocollon.
____________;
TUTTOCIOPREMESSO
Leparticonvengonoestipulanoquantosegue:

TITOLOIDISPOSIZIONIGENERALI

Articolo1.Oggettodelcontratto
1. Lastazioneappaltanteconcedeallappaltatore,cheaccettasenzariservaalcuna,lappaltoperlesecuzionedei
lavori citati in premessa. Lappaltatore si impegna alla loro esecuzione alle condizioni di cui al presente
contratto e agli atti a questo allegati o da questo richiamati, nonch allosservanza della disciplina di cui al
decretolegislativo12aprile2006,n.163(nelseguitoCodicedeicontratti).
2. Ancheaifinidellarticolo3,comma5,dellaleggen.136del2010:
a) ilCodiceidentificativodellagara(CIG)relativoallinterventoilseguente:________________;
b) ilCodiceUnicodiProgetto(CUP)dellinterventoilseguente:_______________________.

Articolo2.Ammontaredelcontratto.
1. Limportocontrattualeammontaaeuro____________
(diconsieuro________________________________________________)
dicui:
a) euro____________perlavoriveriepropri;
b) euro____________peroneriperlattuazionedeipianidisicurezza.
2. LimportocontrattualealnettodellI.V.A.edfattasalvalaliquidazionefinale.
3. Ilcontrattostipulatoacorpoemisuraaisensidellarticolo53,comma4,perioditerzo,quarto,quinto
esesto,delCodicedeicontrattiedegliarticoli43,comma6e119,comma5,deln.207del2010;percui:
a) per la parte di lavori a corpo, prevista in euro ____________ , limporto complessivo dei relativi lavori
restafissoeinvariabile,senzachepossaessereinvocatadaalcunadelleparticontraentialcunasuccessiva
verificazionesullamisuraosulvaloreattribuitoallaquantiteallaqualitdidettilavori;
b) perlapartedilavoriamisura,previstiineuro____________,siprocederallapplicazioneallequantit
effettivamente autorizzate e regolarmente eseguire dei prezzi unitari dellelenco prezzi contrattuale di cui
allarticolo3,comma2.

5/13

Articolo3.Condizionigeneralidelcontratto.
1. L'appalto concesso ed accettato sotto l'osservanza piena, assoluta, inderogabile e inscindibile delle norme,
condizioni, patti, obblighi, oneri e modalit dedotti e risultanti dal capitolato speciale d'appalto, integrante il
progetto, nonch delle previsioni delle tavole grafiche progettuali, che l'impresa dichiara di conoscere e di
accettare e che qui si intendono integralmente riportati e trascritti con rinuncia a qualsiasi contraria
eccezione.
2. Sonoestraneialcontrattoenonnecostituisconoinalcunmodoriferimentonegozialeilcomputometricoeil
computometricoestimativoallegatialprogetto.
3. E parte integrante del contratto lelenco dei prezzi unitari offerti dallappaltatore in sede di gara,
eventualmente corretti ai sensi dellarticolo 119, comma 7, del d.P.R. n. 207 del 2010; non hanno invece
alcunaefficaciacontrattualeiprezziunitariallegatialprogettoapprovato.
4. Per la parte a corpo Sono altres estranei al contratto e non ne costituiscono in alcun modo riferimento
negozialelequantitdellesingolelavorazioniindicatesugliattiprogettualiosulloffertadellappaltatore;per
laparteacorpoiprezziunitaridellelencodicuialcomma2sonovincolantilimitatamenteaquantoprevisto
dallarticolo11delpresentecontratto.

Articolo4.Domicilioerappresentanzadellappaltatore,direzionedelcantiere.
1. Ai sensi e per gli effetti tutti dellarticolo 2 del capitolato generale dappalto approvato con d.m. 19 aprile
2000, n. 145, lappaltatore ha eletto domicilio nel comune di ____________ , allindirizzo ____________ ,
presso____________.
2. Ai sensi dellarticolo 3, comma 1, del capitolato generale dappalto, i pagamenti a favore dellappaltatore
sarannoeffettuatimediante________________________________.
3. Ai sensi dellarticolo 3, commi 2 e seguenti del capitolato generale dappalto, come risulta dal documento
allegato al presente contratto sotto la lettera _____, /sono autorizzato/i a riscuotere, ricevere e
quietanzare le somme ricevute in conto o a saldo, per conto dellappaltatore, i__ signor__
_______________________________________________autorizzato/iadoperaresulcontodicuialcomma
4.
4. IpagamentisarannoeffettuatimediantebonificosulcontocorrentecorrispondentealseguentecodiceIBAN:
______________________________ acceso presso ______________________________________________,
ovvero su altro conto bancario o postale comunicato alla stazione appaltante, unitamente alle generalit dei
soggettiautorizzatiadoperaresulconto,sediverso,entro7giornidallaccensionedelcontostesso.
5. Aisensidellarticolo4delcapitolatogeneraledappalto,l'appaltatorechenonconduceilavoripersonalmente
deve conferire mandato con rappresentanza, per atto pubblico e deposito presso la stazione appaltante, a
persona fornita dei requisiti d'idoneit tecnici e morali, per l'esercizio delle attivit necessarie per la
esecuzione dei lavori a norma del contratto. L'appaltatore rimane responsabile dell'operato del suo
rappresentante. L'appaltatore o il suo rappresentante deve, per tutta la durata dell'appalto, garantire la
presenza sul luogo dei lavori. La stazione appaltante pu esigere il cambiamento immediato del
rappresentantedellappaltatore,previamotivatacomunicazione.
6. Qualunque eventuale variazione alle indicazioni, condizioni, modalit o soggetti, di cui ai commi precedenti
deveesseretempestivamentenotificatadallappaltatoreallastazioneappaltantelaquale,incasocontrario,
sollevatadaogniresponsabilit.

TITOLOIIRAPPORTITRALEPARTI

Articolo5.Terminiperl'inizioel'ultimazionedeilavori.

6/13
1. Ilavorisonostaticonsegnatieiniziatiprimadellastipulazionedelcontratto,perimotividescrittinelverbaledi
consegna che qui si intende integralmente riportato, ai sensi dellarticolo 153, commi 1 e 4, del d.P.R. n. 207
del2010edellarticolo11,commi9,periodiquartoesesto,e12,delCodicedeicontratti.
2. Il tempo utile per ultimare tutti i lavori in appalto fissato in giorni 270 (duecentosettanta), o minor tempo
comedaoffertainsededigara,naturalieconsecutividecorrentidalladatadelverbalediavviodellesecuzione
delcontratto.
3. Laconsegnadicuialcomma1riferitaallaprimadelleconsegnefrazionateprevistedalcapitolatospeciale.Il
tempoutiledicuialcomma2riferitoallultimazioneintegraledeilavori,perlultimazionedellesingoleparto
frazionateofunzionalmenteautonomeprevistedalcapitolatospeciale,sifariferimentoaquestultimo.

Articolo6.Penaleperiritardi
1. Nel caso di mancato rispetto del termine indicato per lesecuzione delle opere, per ogni giorno naturale
consecutivodiritardonellultimazionedeilavorioperlescadenzefissatenelprogrammatemporaledeilavori
applicata una penale pari allo _____. per mille dellimporto contrattuale, corrispondente a euro
_________________.
2. La penale, con lapplicazione delle stessa aliquota di cui al comma 1 e con le modalit previste dal capitolato
speciale d'appalto, trova applicazione anche in caso di ritardo nellinizio dei lavori, nella ripresa dei lavori
seguente un verbale di sospensione e nel rispetto delle soglie temporali intermedie fissate nellapposito
programma dei lavori, in proporzione ai lavori non ancora eseguiti. La misura complessiva della penale non
pu superare il 10% dellimporto del contratto, pena la facolt, per la stazione appaltante, di risolvere il
contrattoindannodellappaltatore.Lastessapenaletrovaapplicazionealritardonellesingolascadenzedelle
varielavorazioniepartiincuiarticolatoillavoro,inproporzioneaqueste.

Articolo7.Sospensionieripresedeilavori.
1. ammessa la sospensione dei lavori su ordine del direttore dei lavori nei casi di avverse condizioni
climatologiche, di forza maggiore, o di altre circostanze speciali che impediscono la esecuzione o la
realizzazione a regola darte dei lavori, compresa la necessit di procedere alla redazione di varianti in corso
doperaneicasiprevistidallarticolo132,comma1,letterea),b),c)ed),delCodicedeicontratti.
2. Lasospensionedeilavoripermaneperiltemponecessarioafarcessarelecausechenehannocomportatola
interruzione.
3. Se lappaltatore ritiene essere cessate le cause della sospensione dei lavori senza che la stazione appaltante
abbia disposto la ripresa pu diffidare per iscritto il responsabile del procedimento a dare le necessarie
disposizionialdirettoredeilavoriperchprovvedaaquantonecessarioallaripresadellappaltatore.Ladiffida
necessaria per poter iscrivere riserva allatto della ripresa dei lavori se lappaltatore intende far valere
lillegittimamaggioreduratadellasospensione.
4. Se i periodi di sospensione superano un quarto della durata complessiva prevista per lesecuzione dei lavori
oppureiseimesicomplessivi,lappaltatorepurichiedereloscioglimentodelcontrattosenzaindennit;sela
stazione appaltante si oppone allo scioglimento, lappaltatore ha diritto alla rifusione dei maggiori oneri
derivanti dal prolungamento della sospensione oltre i termini suddetti. In ogni altro caso, per la sospensione
deilavori,qualunquesialacausa,nonspettaallappaltatorealcuncompensoeindennizzo.
Fuori dei casi previsti dal comma 1 e dallarticolo 159, comma 1, il responsabile del procedimento pu, per
ragioni di pubblico interesse o necessit, ordinare la sospensione dei lavori nei limiti e con gli effetti previsti
dagliarticoli159e160.Rientratraleragionidipubblicointeresselinterruzionedeifinanziamentidispostacon
legge dello Stato, della Regione e della Provincia autonoma per sopravvenute esigenze di equilibrio dei conti
pubblici.
5. Allesospensionideilavoriprevistedalcapitolatospecialedappaltocomefunzionaliallandamentodeilavorie
integrantilemodalitdiesecuzionedeglistessisiapplicanoledisposizionidilegge.
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Articolo8.Oneriacaricodellappaltatore.
1. Sono a carico dellappaltatore tutti gli oneri gi previsti dal capitolato speciale dappalto, quelli a lui imposti
perlegge,perregolamentooinforzadelcapitolatogenerale.
2. Inognicasosiintendonocompreseneilavorieperciacaricodellappaltatorelespeseper:
a) limpianto,lamanutenzioneelilluminazionedeicantieri;
b) iltrasportodiqualsiasimaterialeomezzodopera;
c) attrezzieopereprovvisionaliequantoaltrooccorreallaesecuzionepienaeperfettadeilavori;
d) rilievi,tracciati,verifiche,esplorazioni,capisaldiesimilichepossonooccorreredalgiornoincuicominciala
consegnafinoallemissionedelcertificatodicollaudoprovvisorio;
e) leviediaccessoalcantiere;
f) lamessaadisposizionediidoneolocaleedellenecessarieattrezzatureperladirezionedeilavori;
g) passaggio, occupazioni temporanee e risarcimento di danni per labbattimento di piante, per depositi od
estrazionidimateriali;
h) lacustodiaelaconservazionedelleoperefinoallemissionedelcertificatodicollaudoprovvisorio.
3. Lappaltatore responsabile della disciplina e del buon ordine del cantiere e ha obbligo di osservare e far
osservarealpropriopersonalelenormedileggeediregolamento.
4. La direzione del cantiere assunta dal direttore tecnico dellimpresa o da altro tecnico, abilitato secondo le
previsioni del capitolato speciale in rapporto alle caratteristiche delle opere da eseguire. Lassunzione della
direzione di cantiere da parte del direttore tecnico avviene mediante delega conferita da tutte le imprese
operantinelcantiere,conlindicazionespecificadelleattribuzionidaesercitaredaldelegatoancheinrapporto
aquelledeglialtrisoggettioperantinelcantiere.
5. Lappaltatore,tramiteildirettoredicantiereassicuralorganizzazione,lagestionetecnicaelaconduzionedel
cantiere. Il direttore dei lavori ha il diritto di esigere il cambiamento del direttore di cantiere e del personale
dellappaltatore per disciplina, incapacit o grave negligenza. Lappaltatore in tutti i casi responsabile dei
danni causati dallimperizia o dalla negligenza di detti soggetti, nonch della malafede o della frode nella
somministrazioneonellimpiegodeimateriali.
6. Sonoaltresacaricodellappaltatoreglioneridicuiallarticolo25.

Articolo9.Contabilitdeilavori.
1. Lacontabilitdeilavorieffettuatainconformitalledisposizionivigenti.
2. Lacontabilitdeilavoriamisuraeffettuataattraversolaregistrazionedelle misurerilevatedirettamentein
cantieredalpersonaleincaricato,inappositodocumento,conlemodalitprevistedalcapitolatospecialeper
ciascuna lavorazione; il corrispettivo determinato moltiplicando le quantit rilevate per i prezzi unitari
dellelencoprezzialnettodelribassocontrattuale.
3. Lacontabilitdeilavoriacorpoeffettuata,perognicategoriadilavorazioneincuiillavorostatosuddiviso,
secondolaquotapercentualeeseguitarispettoall'aliquotarelativaallastessacategoria,rilevatadalcapitolato
specialed'appalto.Leprogressivequotepercentualidellevariecategoriedilavorazionichesonoeseguitesono
desunte da valutazioni autonome del direttore dei lavori che pu controllare l'attendibilit attraverso un
riscontronelcomputometrico;inognicasotalecomputometricononhaalcunarilevanzacontrattualeeisuoi
dati non sono vincolanti. Il corrispettivo determinato applicando la percentuale della quota eseguita
allaliquota contrattuale della relativa lavorazione e rapportandone il risultato allimporto contrattuale netto
dellavoroacorpo.
4. Le misurazioni e i rilevamenti sono fatti in contraddittorio tra le parti; tuttavia se lappaltatore rifiuta di
presenziare alle misure o di firmare i libretti delle misure o i brogliacci, il direttore dei lavori procede alle
misureinpresenzadiduetestimoni,iqualidevonofirmareilibrettiobrogliaccisuddetti.
5. Per i lavori da liquidare su fattura e per le prestazioni da contabilizzare in economia si procede secondo le
relativespecialidisposizioni.
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6. Gli oneri per la sicurezza sono contabilizzati con gli stessi criteri stabiliti per i lavori, con la sola eccezione del
prezzo che quello contrattuale prestabilito dalla stazione appaltante e non oggetto dellofferta in sede di
gara.

Articolo10.Invariabilitdelcorrispettivo.
1. Non prevista alcuna revisione dei prezzi e non trova applicazione larticolo 1664, primo comma, del codice
civile.
2. In deroga a quanto previsto dal comma 1, trova applicazione, ove ne ricorrano le condizioni, larticolo 133,
commi4,5,6e7,delCodicedeicontratti.
3. Se, per cause non imputabili allappaltatore, la durata dei lavori si protrae fino a superare i due anni dal loro
inizio, al contratto si applica il criterio del prezzo chiuso di cui all'articolo 133, comma 3, del Codice dei
contratti.

Articolo11.Variazionialprogettoealcorrispettivo.
1. Se la stazione appaltante, per il tramite della direzione dei lavori, richiede e ordina modifiche o varianti in
corsodopera,fermorestandoilrispettodellecondizioniedelladisciplinadicuiallarticolo132delCodicedei
contratti, le stesse verranno concordate e successivamente liquidate sulla base di una nuova perizia,
eventualmente redatta e approvata in base a nuovi prezzi stabiliti mediante il verbale di concordamento ai
sensidellarticolo163deld.P.R.n.207del2010.
2. Intalcasotrovaapplicazione,verificandosenelecondizioni,ladisciplinadicuiagliarticoli43,comma8,161e
162deld.P.R.n.207del2010.

Articolo12.Pagamentiinaccontoepagamentiasaldo.
1. Allappaltatoredovutaunanticipazionenellamisuradel10%(diecipercento)dellimportocontrattuale,da
erogarsi entro 15 giorni dalleffettivo inizio dei lavori, previa apposita garanzia, con le modalit e alle
condizionidicuiagliarticoli124,commi1e2,e140,commi2e3,deld.P.R.n.207del2012.Allappaltatore
verranno corrisposti i pagamenti in acconto, alle condizioni previste dal Codice dei contratti e dal Capitolato
specialedappalto,almaturarediognistatodiavanzamentodeilavoridiimportoalnettodellaritenutadello
0,50%dicuiallarticolo4,comma3,deld.P.R.n.207del2010edellimportodelleratediaccontoprecedenti,
noninferioreal______%(_____________percento),dellimportocontrattuale.
2. Sono fatte salve le eventuali ritenute ai sensi dellarticolo 4, commi 1 e 2, e dellarticolo 5, del d.P.R. n.
207 del 2010, per gli inadempimenti dellappaltatore in merito agli obblighi contributivi, previdenziali o
retributivirelativiallimpresaoaisubappaltatori.
3. Inderogaalcomma2:
a) non pu essere emesso alcun stato di avanzamento quando la differenza tra limporto contrattuale e i
certificati di pagamento gi emessi sia inferiore al 10% (dieci per cento) dellimporto contrattuale
medesimo;intalcasolimportoresiduoliquidatocolcontofinale.
b) se i lavori rimangono sospesi per un periodo superiore a 45 giorni, per cause non dipendenti
dallappaltatore e comunque non imputabili al medesimo, lappaltatore pu chiedere ed ottenere che si
provveda alla redazione dello stato di avanzamento e allemissione del certificato di pagamento,
prescindendodallimportominimodicuialcomma2.
5. Il pagamento della rata di saldo e di qualsiasi altro credito eventualmente spettante all'impresa in forza del
presente contratto effettuato dopo lultimazione dei lavori e la redazione del conto finale entro 90 giorni
dall'emissione del certificato di collaudo provvisorio e non costituisce presunzione di accettazione dell'opera,
aisensidell'articolo1666,secondocomma,delcodicecivile.
6. Il pagamento della rata di saldo subordinato alla presentazione di una garanzia fideiussoria, ai sensi
dell'articolo 141, comma 9, del Codice dei contratti e dellarticolo 124, comma 3, del d.P.R. n. 207 del 2010,
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dellostessoimportoaumentatodegliinteressilegalicalcolatiperunbiennio,conscadenzanoninferiorea32
(trentadue)mesidalladatadiultimazionedeilavori.
7. In ogni casose il pagamento superiore a 10.000,00 euro, esso subordinato allaverifica che il destinatario
nonsiainadempienteall'obbligodiversamentoderivantedallanotificacartelleesattoriali.
8. Inottemperanzaallarticolo3dellaleggen.136del2010:
a) tutti i movimenti finanziari relativi allintervento a favore dellappaltatore, dei subappaltatori, dei sub
contraenti,deisubfornitoriocomunquedisoggetticheeseguonolavori,fornisconobenioprestanoservizi
in relazione allintervento, devono avvenire mediante bancario o postale, ovvero altro mezzo che sia
ammesso dallordinamento giuridico quale idoneo alla tracciabilit, sui conti dedicati di cui allarticolo 4,
comma4;
b) ognipagamentodeveriportareilCIGeilCUPdicuiallarticolo1,comma2;
c) devonocomunqueessereosservateledisposizionidicuialpredettoarticolo3dellaleggen.136del2010;
d) la violazione delle prescrizioni di cui alle lettere a), b) e c) costituisce causa di risoluzione del presente
contrattoallecondizionidelCapitolatospecialedappalto;
e) le clausole si cui al presente articolo devono essere obbligatoriamente riportate nei contratti sottoscritti
con i subappaltatori e i subcontraenti della filiera delle imprese a qualsiasi titolo interessate allintervento
di cui al presente contratto; in assenza di tali clausole i predetti contratti sono nulli senza necessit di
declaratoria.
9. Se stata erogata lanticipazione, sullimporto di ogni certificato di pagamento operata la trattenuta di un
importopercentualepariallapercentualedellanticipazioneatitolodigradualerecuperodellamedesima.

Articolo13.Ritardoneipagamenti.
1. Incasodiritardonellaemissionedeicertificatidipagamentoodeititolidispesarelativiagliacconti,rispettoai
termini previsti nel capitolato speciale d'appalto, spettano all'appaltatore gli interessi, legali e moratori, nella
misuraeconlemodalitediterminidicuiallarticolo142e144deld.P.R.n.207del2010.
2. Iltermineperl'emissionedeicertificatidipagamentorelativiagliaccontidelcorrispettivodiappaltononpu
superare i quarantacinque giorni a decorrere dalla maturazione di ogni stato di avanzamento dei lavori a
normadell'articolo194.Iltermineperdisporreilpagamentodegliimportidovutiinbasealcertificatononpu
superare i trenta giorni a decorrere dalla data di emissione del certificato stesso. Trascorsi i termini di cui
sopra,qualorailcertificatodipagamentodelleratediaccontononsiaemessoentroilterminestabilitoaisensi
dell'articolo143percausaimputabileallastazioneappaltantespettanoallesecutoregliinteressicorrispettivi
al tasso legale sulle somme dovute, fino alla data di emissione di detto certificato. Qualora il ritardo nella
emissionedelcertificato dipagamento superiisessantagiorni,dalgiornosuccessivosonodovutigliinteressi
moratori.

Articolo14.Regolareesecuzioneecollaudo,gratuitamanutenzione.
1. Ilcertificatodicollaudoprovvisorioemessoentroiltermineperentoriodiseimesidallultimazionedeilavori
edhacarattereprovvisorio.
2. Ilcertificatodicuialcomma1assumecaratteredefinitivodecorsidueannidallasuaemissioneedeveessere
approvatodallastazioneappaltante;ilsilenziodiquestultimaprotrattosiperduemesioltrepredettotermine
didueanniequivaleadapprovazione.
3. Salvo quanto disposto dall'articolo 1669 del codice civile, l'appaltatore risponde per la difformit ed i vizi
dell'opera, ancorch riconoscibili, purch denunciati dalla stazione appaltante prima che il certificato
allemissione del certificato di collaudo provvisorio, trascorsi due anni dalla sua emissione, assuma carattere
definitivo.
4. L'appaltatoredeveprovvedereallacustodia,allabuonaconservazioneeallagratuitamanutenzionedituttele
opere e impianti oggetto dell'appalto fino all'approvazione, esplicita o tacita, del certificato di collaudo
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provvisorio;restanellafacoltdellastazioneappaltanterichiederelaconsegnaanticipatadiparteodituttele
opereultimate.

Articolo15.Risoluzionedelcontratto.
1. Lastazioneappaltantehafacoltdirisolvereilcontrattomediantesempliceletteraraccomandataconmessa
inmoradi15giorni,senzanecessitdiulterioriadempimenti,neiseguenticasi:
a) neicasidicuiallarticolo135delCodicedeicontratti;
b) inadempimentoalledisposizionicontrattualiodelladirezionelavoricircaitempidiesecuzione;
c) manifestaincapacitoinidoneit,anchesololegale,nellesecuzionedeilavori;
d) inadempimentoaccertatoallenorme dileggesulla prevenzione degliinfortuni,lasicurezzasullavoroele
assicurazioniobbligatoriedelpersonale;
e) sospensionedeilavoridapartedellappaltatoresenzagiustificatomotivo;
f) rallentamentodeilavori,senzagiustificatomotivo,inmisurataledapregiudicarelarealizzazionedeilavori
neiterminiprevistidalcontratto;
g) subappaltoabusivo,associazioneinpartecipazione,cessioneancheparzialedelcontratto;
h) nonrispondenzadeibenifornitiallespecifichedicontrattoealloscopodellopera;
i) propostamotivatadelcoordinatoreperlasicurezzanellafaseesecutivaaisensidell'articolo92,comma1,
letterae),deldecretolegislativo9aprile2008,n.81;
l) perdita,dapartedell'appaltatore,deirequisitiperl'esecuzionedeilavori,qualiilfallimentoolairrogazione
di misure sanzionatorie o cautelari che inibiscono la capacit di contrattare con la pubblica
amministrazione;
m)ognialtracausaprevistadalCapitolatospecialedappalto.
2. Lastazioneappaltanterisolveilcontrattoincasodidecadenzadell'attestazioneS.O.A.peraverprodottofalsa
documentazioneodichiarazionimendaci.
3. L'appaltatoresempretenutoalrisarcimentodeidannialuiimputabili.

Articolo16.Controversie.
1. Sesonoiscritteriservesuidocumenticontabiliperunimportononinferioreaquantoindicatoalcomma2,il
responsabiledelprocedimento_____nominarelacommissionedicuiallarticolo240delCodicedeicontratti
che,acquisitaimmediatamentelarelazioneriservatadeldirettoredeilavorie,ovecostituito,delcollaudatore,
formula allappaltatore e alla stazione appaltante, entro novanta giorni dalla apposizione dell'ultima delle
riserve,propostamotivatadiaccordobonariosullaqualelepartisidevonopronunciareentrotrentagiorni.
2. La procedura di cui al comma 1 esperibile a condizione che il responsabile del procedimento, ad un esame
sommariodelleriserve,riconosca:
a) chequestesianopertinentienonimputabiliamodificheprogettualiperlequalisianecessariaunavariante
incorsodoperaaisensidellarticolo132delCodicedeicontratti;
b) cheilloroimportononsiainferioreal10%dellimportocontrattuale.
3. La procedura pu essere reiterata una sola volta. La medesima procedura si applica, a prescindere
dallimporto,perleriservenonrisoltealmomentodellemissionedelcertificatodicollaudoprovvisorio.
4. Esempreammessalatransazionetralepartiaisensidellarticolo239delCodicedeicontratti.
5. Tuttelecontroversiederivantidall'esecuzionedelcontrattosonodevoluteallautoritgiudiziariacompetente
delForodi_________________________conesclusionedellacompetenzaarbitrale.

TITOLOIIIADEMPIMENTICONTRATTUALISPECIALI

Articolo17.Adempimentiinmateriadilavorodipendente,previdenzaeassistenza.
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1. L'appaltatoredeveosservarelenormeeprescrizionideicontratticollettivi,delleleggiedeiregolamentisulla
tutela,sicurezza,salute,assicurazioneeassistenzadeilavoratori.
2. L'appaltatorealtresobbligatoarispettaretuttelenormeinmateriaretributiva,contributiva,previdenziale,
assistenziale,assicurativa,sanitaria,disolidarietparitetica,previsteperidipendentidallavigentenormativa,
conparticolareriguardoagliarticoli118,commi3,4e6,e131delCodicedeicontratti.
3. Per ogni inadempimento rispetto agli obblighi di cui al presente articolo la stazione appaltante effettua
trattenutesuqualsiasicreditomaturatoafavoredell'appaltatoreperl'esecuzionedeilavori,neimodi,termini
emisuradicuiagliarticoli4e5deld.P.R.n.207del2010eprocede,incasodicreditiinsufficientialloscopo,
all'escussionedellagaranziafideiussoria.
4. L'appaltatoreobbligato,aifiniretributivi,adapplicareintegralmentetuttelenormecontenutenelcontratto
nazionaledilavoroenegliaccordiintegrativi,territorialiedaziendali,perilsettorediattiviteperlalocalit
dovesonoeseguitiilavori.
5. Aisensidallarticolo90,comma9,letterab),decretolegislativo9aprile2008,n.81edallallegatoXVII,punto
1,letterai),allostessodecretolegislativo,nonchdall'articolo2deldecretolegge25settembre2002,n.210,
convertito dalla legge 22 novembre 2002, n. 266, stato acquisito apposito Documento unico di regolarit
contributivaindata_________numero________.

Articolo18.Sicurezzaesalutedeilavoratorinelcantiere.
1.L'appaltatore,hadepositatopressolastazioneappaltante:
a) ildocumentodivalutazionedeirischidicuiall'articolo28deldecretolegislativo9aprile2008,n.81;
b) eventuali proposte integrative del piano di sicurezza e di coordinamento di cui all'articolo 131, comma 3,
del decreto legislativo n. 163 del 2006 e allarticolo 100 del decreto legislativo n. 81 del 2008, del quale
assumeognionereeobbligo;
c) un proprio piano operativo di sicurezza per quanto attiene alle proprie scelte autonome e relative
responsabilit nell'organizzazione del cantiere e nell'esecuzione dei lavori, quale piano complementare di
dettagliodelpianodisicurezza_________________dicuiallaletterab).
2. Ilpianodisicurezzaedicoordinamento

dicuialcomma1,letterab)eilpianooperativodisicurezzadicuial
comma1,letterac)formanoparteintegrantedelpresentecontrattod'appalto.
3. L'appaltatoredeveforniretempestivamenteal_________________gliaggiornamentialladocumentazionedi
cuialcomma1,ognivoltachemutinolecondizionidelcantiereoppureiprocessilavorativiutilizzati.
4. Le gravi o ripetute violazioni dei piani stessi da parte dell'appaltatore, previa la sua formale costituzione in
mora,costituisconocausadirisoluzionedelcontrattoinsuodanno.
5. Lappaltatoregarantiscechelelavorazioni,compresequelleaffidateaisubappaltatori,sianoeseguitesecondo
ilcriterioincidentandinjuryfree.

Articolo19.Adempimentiinmateriaantimafiaeinmateriapenale.

1. Aisensidelcombinatodispostodeldecretolegislativo6settembre2011,n.159edeld.P.R.3giugno1998,n.
252, si prende atto che in relazione al soggetto appaltatore non risultano sussistere gli impedimenti
all'assunzionedelpresenterapportocontrattualedicuiallarticolo67deldecretolegislativon.159del2011,in
base alla certificazione, recante la dicitura antimafia di cui alle vigenti disposizioni di legge, rilasciata in data
_____________ al numero ____________ dalla Camera di commercio, industria, artigianato e agricoltura di
_________________,aisensidell'articolo6delcitatod.P.R.eallacomunicazioneinviatelematicapervenutain
data ____________ , numero ______ e archiviata al protocollo informatico della stazione appaltante alla
posizionenumero_______,trasmessadallaPrefetturadi_________________.

2. Lappaltatoredichiaradinonesseresottopostoallesanzionidiinterdizionedellacapacitacontrattareconla
pubblicaamministrazione,nallinterruzionedellattivit,anchetemporanea,aisensidegliarticoli14e16del
decretolegislativo8giugno2001,n.231ess.mm.ii..
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Articolo20.Subappalto.
1. Ilcontrattononpuessereceduto,apenadinullit.
2. Previaautorizzazionedellastazioneappaltanteenelrispettodell'articolo118delCodicedeicontratti,ilavori
che l'appaltatore ha indicato a tale scopo in sede di offerta possono essere subappaltati, nella misura, alle
condizionieconilimitielemodalitprevistedalcapitolatospecialed'appalto.
3. Restanocomunquefermiilimitialsubappaltoprevistidallarticolo37,comma11,edallarticolo118,comma
2,delCodicedeicontratti,nonchdalCapitolatoSpecialedappalto.
4. Lastazioneappaltanteprovvedealpagamentodirettodeisubappaltatoriinbaseallostatodiavanzamento.

Articolo21.Garanziafideiussoriaatitolodicauzionedefinitiva.
1. A garanzia degli impegni assunti con il presente contratto o previsti negli atti da questo richiamati,
l'appaltatore ha prestato apposita cauzione definitiva) mediante _________________ numero
_________________ in data _________________ rilasciata dalla societ/dall'istituto
_______________________________ agenzia/filiale di _________________ per l'importo di euro
_________________parial_____

percentodell'importodelpresentecontratto.
2. La garanzia progressivamente svincolata a misura dell'avanzamento dell'esecuzione, nel limite massimo del
75percentodell'inizialeimportogarantito.
3. La garanzia, per il rimanente ammontare del 25%, cessa di avere effetto ed svincolata automaticamente
all'emissionedelcertificatodi_________________.
4. Lagaranziadeveessereintegrata,nellamisuralegaledicuialcombinatodispostodeicommi1e2,ognivolta
chelastazioneappaltanteabbiaprocedutoallasuaescussione,ancheparziale,aisensidelpresentecontratto.
5. Trovaapplicazioneladisciplinadicuialloschema1.2allegatoald.m.12marzo2004,n.123.

Articolo22.Obblighiassicurativi.
1. Ai sensi dellarticolo 129, comma 1, del Codice dei contratti e dellarticolo 125 del d.P.R. n. 207 del 2010,
lappaltatore assume la responsabilit di danni a persone e cose, sia per quanto riguarda i dipendenti e i
materialidisuapropriet,siaquellicheessadovessearrecareaterziinconseguenzadell'esecuzionedeilavori
edelleattivitconnesse,sollevandolastazioneappaltantedaogniresponsabilitalriguardo.
2. L'appaltatore ha stipulato a tale scopo un'assicurazione sino alla data di emissione del certificato di
_____________ , con polizza numero _________________ in data __________ rilasciata dalla
societ/dall'istituto________________________agenzia/filialedi________________,comesegue:
a)perdannidiesecuzioneperunmassimaledieuro___________(euro_____________),ripartitocomeda
Capitolatospecialedappalto;
b)perresponsabilitcivileterziperunmassimaledieuro____________(_________________).
3. Le polizze di cui al presente articolo devono essere rilasciate alle condizioni e in conformit agli schemi tipo
allegatialdecretoministeriale12marzo2004,n.123.

TITOLOIVDISPOSIZIONIFINALI

Articolo23.Documentichefannopartedelcontratto.
1. Aisensidellarticolo137,comma1,deld.P.R.n.207del2010,costituisconoparteintegranteesostanzialedel
contratto:
a)ilCapitolatoSpecialedappaltointegratodallecondizionioffertedallappaltatoreinsededigara;
b) gli elaborati grafici progettuali e le relazioni integrati dalle condizioni offerte dallappaltatore in sede di
gara;
c)l'elencodeiprezziunitaridicuiallarticolo3,comma3;
d)ipianidisicurezzaprevistidicuiallarticolo131delCodicedeicontratti;
13/13
e)ilcronoprogramma;
f)lepolizzedigaranziadicuiaiprecedentiarticoli21e22;
2. Ai sensi dellarticolo 137, comma 2, del d.P.R. n. 207 del 2010, i documenti elencati al precedente comma 1,
letteraa)eletterac)sonoallegatialpresentecontratto.Glialtridocumentielencatialprecedentecomma1,
puressendoparteintegranteesostanzialedelcontratto,sottoscrittidalleparti,sonoconservatidallaStazione
appaltantepresso___________________________________.
3. Aisensidellarticolo137,comma4,deld.P.R.n.207del2010,fannoaltrespartedelcontratto,allecondizioni
dicuialprecedentecomma2,secondoperiodo,iseguentidocumenti:
a) ___________________________________________________;
b) ___________________________________________________;
c) ___________________________________________________.

Articolo24.Richiamoallenormelegislativeeregolamentari.
1. Si intendono espressamente richiamate e sottoscritte le norme legislative e le altre disposizioni vigenti in
materiaeinparticolareilCodicedeicontratti,ild.P.R.5ottobre2010,n.207.
2. Incasodisopravvenutainefficaciadelcontrattoinseguitoadannullamentogiurisdizionaledellaggiudicazione
definitiva, trovano applicazione gli articoli 121, 122,123 e 124 dellallegato 1 al decreto legislativo n. 104 del
2010,comerichiamatidagliarticoli245bis,245ter,245quatere245quinquiesdelCodicedeicontratti.

Articolo25.Spesedicontratto,imposte,tasseetrattamentofiscale.
1. Tuttelespesedelpresentecontratto,inerentieconseguenti (imposte,tasse, dirittidisegreteriaecc.)sonoa
totalecaricodell'appaltatore.
2. Sonoaltresacaricodellappaltatoretuttelespesedibollopergliattioccorrentiperlagestionedellavoro,dal
giornodellaconsegnaaquellodiemissionedelcertificatodicollaudoprovvisorio.
3. Ai fini fiscali si dichiara che i lavori di cui al presente contratto sono soggetti all'imposta sul valore aggiunto,
percuisirichiedelaregistrazioneinmisurafissaaisensidell'articolo40deld.P.R.26aprile1986,n.131.
4. L'impostasulvaloreaggiunto,allealiquotedilegge,acaricodellastazioneappaltante.
Erichiesto,ioUfficialerogante,horicevutoquest'attodamepubblicatomedianteletturafattaneallepartichea
miarichiestal'hannodichiaratoconformeallalorovolontedinsegnodiaccettazionelosottoscrivono.

Fattointriplicecopia,letto,confermatoesottoscritto:

IlRappresentantedellastazioneappaltante L'appaltatore

LUfficialerogante









COMUNEDITARANTO
ProgettocoordinatoperilrisanamentodelquartiereTamburiBonificaAreedelSottoprogetton.4
Progettoesecutivodibonificadeisuoliperannullareilrischiosanitario


Rev.1 R8Capitolatospecialedappalto
Dicembre2013 Pagina1di45




Progetto coordinato per il risanamento del quartiere Tamburi
Bonifica Aree del Sottoprogetto n.4
LAVORI DI BONIFICA DEI SUOLI PER ANNULLARE IL RISCHIO SANITARIO


CAPITOLATO SPECIALE DESCRITTIVO E PRESTAZIONALE
(articolo 279, comma 1, lett. e) del regolamento D.P.R. 207/2010)

euro
a) Importo lavori a corpo (base dasta) 184.000,00
b) Importo lavori a misura (base dasta) 2.043.751,20
c) Oneri per lattuazione dei piani di sicurezza 157.944,16
1) Totale appalto (a +b +c) 2.385.695,36

d) Somme a disposizione dellamministrazione 1.071.796,08

2) Totale progetto (1 +d) 3.457.491,44



Responsabile del Procedimento
Dott. Arch. Mario Francesco
ROMANDINI






Progettista
Dott. Arch. Vincenzo LA GIOIA



Consulenti alla progettazione
Dott. ing. Gianluca INTINI
Dott. ing. Cosimo NATUZZI
Prof. ing. Michele NOTARNICOLA





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Sommario

PARTE PRIMA - DEFINIZIONE TECNICA ED ECONOMICA DEI LAVORI

Capo 1 - NATURA E OGGETTO DELLAPPALTO
Art. 1 Oggetto dellappalto..............................................................................................................................5
Art. 2 Ammontare dellappalto........................................................................................................................5
Art. 3 Modalit di stipulazione del contratto...................................................................................................6
Art. 4 Categorie dei lavori ...............................................................................................................................7
Art. 5 Gruppi di lavorazioni omogenee, categorie contabili............................................................................7

Capo 2 DISCIPLINA CONTRATTUALE
Art. 6 Interpretazione del contratto e del capitolato speciale d'appalto...........................................................7
Art. 7 Documenti che fanno parte del contratto...............................................................................................7
Art. 8 Disposizioni particolari riguardanti lappalto .....................................................................................8
Art. 9 Fallimento dellappaltatore ...................................................................................................................8
Art. 10 Rappresentante dellappaltatore e domicilio; direttore tecnico.............................................................8
Art. 11 Convenzioni europee in materia di valuta e termini..............................................................................9
Art. 12 Norme generali sui materiali, i componenti, i sistemi e l'esecuzione....................................................9

Capo 3 - TERMINI PER LESECUZIONE
Art. 13 Consegna e inizio dei lavori ................................................................................................................10
Art. 14 Termini per l'ultimazione dei lavori ....................................................................................................10
Art. 15 Proroghe..............................................................................................................................................10
Art. 16 Sospensioni ordinate dal Direttore dellesecuzione ............................................................................11
Art. 17 Sospensioni ordinate dal R.U.P...........................................................................................................12
Art. 18 Penali in caso di ritardo ......................................................................................................................12
Art. 19 Programma esecutivo della prestazione..............................................................................................13
Art. 20 Inderogabilit dei termini di esecuzione..............................................................................................13
Art. 21 Risoluzione del contratto ....................................................................................................................14

Capo 4 - CONTABILIZZAZIONE DEI LAVORI
Art. 22 Lavori a misura....................................................................................................................................15
Art. 23 Lavori a corpo.....................................................................................................................................15
Art. 24 Valutazione dei manufatti e dei materiali a pi dopera......................................................................15

Capo 5 - DISCIPLINA ECONOMICA
Art. 25 Anticipazione......................................................................................................................................16
Art. 26 Pagamenti in acconto...........................................................................................................................16
Art. 27 Pagamenti a saldo................................................................................................................................17
Art. 28 Ritardi nel pagamento delle rate di acconto........................................................................................18
Art. 29 Ritardi nel pagamento delle rate di saldo............................................................................................19
Art. 30 Cessione del contratto e cessione dei crediti .......................................................................................19

Capo 6 - CAUZIONI E GARANZIE
Art. 31 Cauzione provvisoria...........................................................................................................................19
Art. 32 Cauzione definitiva..............................................................................................................................20
Art. 33 Riduzione delle garanzie.....................................................................................................................20
Art. 34 Obblighi assicurativi a carico dellappaltatore....................................................................................21

Capo 7 - DISPOSIZIONI PER LESECUZIONE
Art. 35 Variazione dei lavori ...........................................................................................................................21
Art. 36 Varianti per errori od omissioni progettuali ........................................................................................22
Art. 37 Prezzi applicabili ai nuovi lavori e nuovi prezzi .................................................................................23

Capo 8 - DISPOSIZIONI IN MATERIA DI SICUREZZA
3
Art. 38 Adempimenti preliminari in materia di sicurezza...............................................................................23
Art. 39 Norme di sicurezza generali e sicurezza nel cantiere .........................................................................24
Art. 40 Piano sostitutivo delle misure di sicurezza .........................................................................................24
Art. 41 Modifiche e integrazioni al piano di sicurezza....................................................................................24
Art. 42 Piano operativo di sicurezza................................................................................................................25
Art. 43 Osservanza e attuazione dei piani di sicurezza....................................................................................25

Capo 9 - DISCIPLINA DEL SUBAPPALTO
Art. 44 Subappalto...........................................................................................................................................26

Capo 10 - CONTROVERSIE, MANODOPERA, ESECUZIONE D'UFFICIO
Art. 45 Definizione delle controversie ............................................................................................................28
Art. 46 Contratti collettivi e disposizioni sulla manodopera...........................................................................29
Art. 47 Documento Unico di Regolarit Contributiva (DURC)......................................................................30
Art. 48 Risoluzione del contratto - Esecuzione d'ufficio dei lavori.................................................................30

Capo 11 - DISPOSIZIONI PER LULTIMAZIONE
Art. 49 Ultimazione dei lavori e gratuita manutenzione..................................................................................32
Art. 50 Termini per laccertamento della regolare esecuzione.......................................................................32
Art. 51 Presa in consegna dei lavori ultimati...................................................................................................32

Capo 12 - NORME FINALI
Art. 52 Oneri e obblighi a carico dellappaltatore...........................................................................................33
Art. 53 Obblighi speciali a carico dellappaltatore..........................................................................................34
Art. 54 Custodia del cantiere...........................................................................................................................34
Art. 55 Cartello di cantiere..............................................................................................................................34
Art. 56 Eventuale sopravvenuta inefficacia del contratto ...............................................................................34
Art. 57 Tracciabilit dei pagamenti ................................................................................................................34
Art. 58 Spese contrattuali, imposte, tasse........................................................................................................35
Art. 59 Trattamento dati personali...................................................................................................................36

Capo 13 NORME GENERALI NELLESECUZIONE DEI LAVORI
Art. 60 Prescrizioni relative ai lavori in genere...............................................................................................36
Art. 61 Personale dellappaltatore...................................................................................................................36
Art. 62 Osservanza delle leggi, dei regolamenti e della normativa tecnica ...................................................37
Art. 63 Aree da adibire a cantiere....................................................................................................................37
Art. 64 Noleggi ................................................................................................................................................37
Art. 65 Danni di forza maggiore......................................................................................................................37


PARTE SECONDA - PRESCRIZIONI TECNICHE

Capo 14 DESCRIZIONE DEI LAVORI
Art. 66 Descrizione sommaria delle opere e dei lavori....................................................................................37

Capo 15 PROVENIENZA E QUALIT DEI MATERIALI E RELATIVE PRESCRIZIONI
Art. 67 Provenienza e qualit dei materiali......................................................................................................38

Capo 16 BONIFICA DEI SUOLI - MONITORAGGIO POLVERI IN ARIA
Art. 68 Caratteristiche delle attivit.................................................................................................................40
Art. 69 Normativa di riferimento per lattuazione del monitoraggio...............................................................41
Art. 70 Modalit di svolgimento del monitoraggio: prescrizioni generali.......................................................41

Capo 17 BONIFICA DEI SUOLI - RILIEVI PLANOALTIMETRICI
Art. 71 Modalit di svolgimento del servizio..................................................................................................41

4
Capo 18 BONIFICA DEI SUOLI - RIMOZIONE DEI TERRENI E RINTERRO
Art. 72 Modalit di svolgimento del servizio..................................................................................................42
Art. 73 Esecuzione dellintervento di rimozione dei suoli ..............................................................................43

Capo 19 BONIFICA DEI SUOLI - AREA CONFINATA STOCCAGGIO E
MOVIMENTAZIONE TERRENI
Art. 74 Modalit di realizzazione della struttura.............................................................................................43

Capo 20 BONIFICA DEI SUOLI - CARATTERIZZAZIONE DEI RIFIUTI
Art. 75 Modalit di svolgimento del servizio..................................................................................................44
Art. 76 Prelievo ed identificazione dei codici rifiuto.......................................................................................44
Art. 77 Analisi di laboratorio...........................................................................................................................45



ABBREVIAZIONI

- Codice dei contratti (decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163 Codice dei contratti pubblici
relativi a lavori, servizi e forniture in attuazione delle direttive 2004/17/CE e 2004/18/CE);
- d.P.R. n. 207 del 2010: decreto del Presidente della Repubblica 5 ottobre 2010, n. 207 -
Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice dei contratti pubblici;
- d.P.R. n. 34 del 2000: decreto del Presidente della Repubblica 25 gennaio 200, n. 34 -
Regolamento per l'istituzione di un sistema di qualificazione unico dei soggetti esecutori di
lavori pubblici;
- Capitolato generale dappalto (decreto ministeriale - lavori pubblici - 19 aprile 2000, n. 145);
- R.U.P. (Responsabile unico del procedimento di cui allarticolo 10 del Codice dei contratti e
agli articoli 9 e 10 del decreto del Presidente della Repubblica 5 ottobre 2010, n. 207);
- Decreto n. 81 del 2008 (decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81, Attuazione dell'articolo 1 della
legge 3 agosto 2007, n. 123, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di
lavoro);
- DURC (Documento unico di regolarit contributiva): il documento attestate la regolarit
contributiva previsto dallarticolo 90, comma 9, lettera b), decreto legislativo 9 aprile 2008, n.
81 e dallallegato XVII, punto 1, lettera i), allo stesso decreto legislativo, nonch dall'articolo 2
del decreto-legge 25 settembre 2002, n. 210, convertito dalla legge 22 novembre 2002, n. 266,
nonch dagli articoli 6 e 196 del decreto del Presidente della Repubblica 5 ottobre 2010, n. 207;
- attestazione SOA: documento che attesta la qualificazione per una o pi categorie, nelle
pertinenti classifiche, rilasciato da una Societ Organismo di Attestazione, in applicazione degli
articoli da 60 a 96 del decreto del Presidente della Repubblica 5 ottobre 2010, n. 207;
- D.Lgs 3 aprile 2006, n. 152 - Norme in materia ambientale.
5
PARTE PRIMA - DEFINIZIONE TECNICA ED ECONOMICA DEI
LAVORI

CAPO 1 - NATURA E OGGETTO DELLAPPALTO
Art. 1 - Oggetto dellappalto
1. Loggetto dellappalto consiste nellesecuzione di tutti i servizi, lavori e forniture necessari
per la realizzazione dellintervento di cui al comma 2.
2. Lintervento cos individuato:
a) denominazione conferita dalla Stazione appaltante: Progetto coordinato per il risanamento
del quartiere Tamburi Bonifica Aree del Sottoprogetto n.4 LAVORI DI BONIFICA
DEI SUOLI PER ANNULLARE IL RISCHIO SANITARIO.
b) ubicazione: Comune di Taranto Quartiere Tamburi.
3. Sono compresi nellappalto tutti i servizi, i lavori, le forniture e le elaborazioni tecniche
necessarie per realizzare le opere di progetto secondo le condizioni stabilite dal presente
capitolato speciale, con le caratteristiche tecniche, qualitative e quantitative previste negli
elaborati di progetto, dei quali lappaltatore dichiara di aver preso completa ed esatta
conoscenza.
4. Lesecuzione dei lavori sempre e comunque effettuata secondo le regole tecniche di settore
e lappaltatore deve conformarsi alla massima diligenza nelladempimento dei propri
obblighi; trova sempre applicazione larticolo 1374 (Integrazione del contratto) del codice
civile.
Art. 2 - Ammontare dellappalto
1. Limporto dellappalto posto a base di gara definito come segue:

Importi in euro Colonna 1) Colonna 2) Colonna 1+2)
Num. A corpo A misura TOTALE
a) Importo esecuzione lavori
184.000,00
b) Importo esecuzione lavori 2.043.751,20
TOTALE (a + b) 2.227.751,20
c) Oneri per attuazione piani
di sicurezza
157.944,16
IMPORTO TOTALE
(a + b + c)
2.385.695,36

2. Limporto contrattuale costituito dal Totale (a +b) indicato nella tabella di cui al comma 1,
al netto del ribasso percentuale offerto dallappaltatore in sede di gara, aumentato degli oneri
per lattuazione dei piani di sicurezza (c), non soggetto a ribasso ai sensi dell'articolo 131,
comma 3, primo periodo, del Codice dei contratti.
6
3. Limporto posto a base di gara determinato mediante apposito computo estimativo e relativo
elenco dei prezzi unitari contenente la descrizione dei singoli elementi costituenti la
complessiva prestazione, con lindicazione del relativo prezzo unitario.
Art. 3 Modalit di stipulazione del contratto
1. Lappalto definito a corpo e a misura.
2. La scelta del contraente avverr mediante esperimento di procedura aperta con il criterio
dellofferta economicamente pi vantaggiosa, giuste prescrizioni di cui agli articoli 54, 55, 81
e 83 del Decreto Legislativo 12 Aprile 2006, n. 163, con applicazione, in materia di offerte
anomale,dellart 86 del predetto Decreto. Il Bando di gara stabilisce i punteggi da assegnare
ai criteri di valutazione, eventualmente articolati in sub-pesi o sub-punteggi, di cui
all'articolo 83, commi 1 e 4, del codice, utilizzando la Guida Operativa per lutilizzo del
criterio di aggiudicazione dellofferta economicamente pi vantaggiosa negli appalti di lavori
pubblici di sola esecuzione a cura dellIstituto per lInnovazione e Trasparenza degli Appalti e
la Compatibilit Ambientale (ITACA). Ai sensi dellart.120 comma 1 del regolamento (d.P.R.
5 ottobre 2010, n. 207), saranno assegnati 70 punti alla qualit e pregio tecnico dellofferta, 20
punti allofferta economica e 10 punti allofferta tempi di esecuzione dei lavori.
3. Lappalto riguarda la sola esecuzione di lavori, giusto art. 53, comma 2 lett. a, del Codice dei
contratti. Il contratto, ai sensi dellart. 53 del vigente D. Lgs. 163/2006, stipulato a misura e
a corpo secondo le modalit dellarticolo 119 del regolamento generale.
4. Limporto contrattuale della parte di lavoro a corpo, di cui allarticolo 2, comma 1, colonna 1,
come determinato in seguito allofferta dellaggiudicatario, resta fisso e invariabile, senza che
possa essere invocata da alcuna delle parti contraenti, per tale parte di lavoro, alcuna
successiva verificazione sulla misura o sul valore attribuito alla quantit. Limporto del
contratto pu variare, in aumento o in diminuzione, esclusivamente per la parte di lavori di cui
allarticolo 2, comma 1, lettera b), colonna 2), previsti a misura negli atti progettuali, in base
alle quantit effettivamente eseguite o definite in sede di contabilit, fermi restando i limiti di
cui allarticolo 132 del Codice dei contratti e le condizioni previste dal presente capitolato.
5. Per la parte di lavoro di cui allarticolo 2, comma 1, lettera a), colonna 1), prevista a corpo
negli atti progettuali, i prezzi unitari offerti dallaggiudicatario in sede di gara non hanno
alcuna efficacia negoziale e limporto complessivo dellofferta, anche se determinato
attraverso lapplicazione dei predetti prezzi unitari alle quantit, resta fisso e invariabile, ai
sensi del comma 2, primo periodo; allo stesso modo non hanno alcuna efficacia negoziale le
quantit indicate dalla Stazione appaltante negli atti progettuali, ancorch rettificata o
integrata dal concorrente, essendo obbligo esclusivo di questultimo il controllo e la verifica
preventiva della completezza e della congruit delle voci e delle quantit indicate dalla stessa
Stazione appaltante, e la formulazione dellofferta sulla sola base delle proprie valutazioni
qualitative e quantitative, assumendone i rischi. Per i lavori di cui allarticolo 2, comma 1,
letterab), colonna 2), previsti a misura negli atti progettuali, i prezzi unitari offerti
dallaggiudicatario in sede di gara costituiscono i prezzi contrattuali e sono da intendersi a
tutti gli effetti come elenco dei prezzi unitari.
6. I prezzi unitari offerti dallaggiudicatario in sede di gara, anche se indicati in relazione al
lavoro a corpo, sono per lui vincolanti per la definizione, valutazione e contabilizzazione di
eventuali varianti, addizioni o detrazioni in corso dopera, qualora ammissibili ed ordinate o
autorizzate ai sensi dellarticolo 132 del Codice dei contratti, e che siano inequivocabilmente
estranee ai lavori a corpo gi previsti.
7. I rapporti ed i vincoli negoziali di cui al presente articolo si riferiscono ai lavori posti a base di
gara di cui all'articolo 2, comma 1, lettera b), mentre per i lavori a corpo e per gli oneri per la
7
sicurezza e la salute nel cantiere di cui all'articolo 2, comma 1, lettera a) e lettera c),
costituiscono vincolo negoziale l'importo degli stessi indicati a tale scopo dalla Stazione
appaltante negli atti progettuali e in particolare nella descrizione della parte a corpo e
nell'elenco dei prezzi unitari.
Art. 4 - Categorie di lavoro
1. Ai sensi del d.P.R. n. 207 del 5 ottobre 2010 e in conformit allallegato A al predetto DPR,
i lavori sono classificati nella categoria prevalente di opere generali OG12 Opere ed
impianti di bonifica e protezione ambientale per classifica IV.
2. Non sono previsti lavori appartenenti a categorie scorporabili ai sensi degli articoli 72, 73 e 74
del regolamento generale.
Art. 5 - Gruppi di lavorazioni omogenee, categorie contabili
1. Ai sensi dellarticolo 61 del Regolamento generale DPR 207/2010 e in conformit
allallegato A al predetto regolamento, i lavori sono classificati nella categoria prevalente di
opere generali OG 12: OPERE ED IMPIANTI DI BONIFICA E PROTEZIONE
AMBIENTALE.
2. La categoria di cui al comma 1 costituisce indicazione per il rilascio del certificato di
esecuzione lavori di cui allallegato B al d.P.R. n. 207 del 2010.
3. Ai sensi dellart. 63 del D.P.R. 207/2010, richiesto, per gli esecutori di lavori per i quali
occorre essere qualificati per una classifica superiore alla II, il possesso della Certificazione di
Qualit conforme alle norme europee della serie UNI EN ISO 9000.
4. Per la partecipazione alla gara le ditte partecipanti dovranno esibire liscrizione allAlbo
Nazionale Gestori Ambientali per le seguenti classi e categorie:
Categoria 4 trasporto rifiuti non pericolosi Classe C;
Categoria 9 - bonifica di siti Classe B.
CAPO 2 DISCIPLINA CONTRATTUALE
Art. 6 - Interpretazione del contratto e del capitolato speciale d'appalto
1. In caso di discordanza tra i vari elaborati di progetto vale la soluzione pi aderente alle
finalit per le quali il servizio stato progettato e comunque quella meglio rispondente ai
criteri di ragionevolezza e di buona tecnica esecutiva, sentito il RUP.
2. L'interpretazione delle clausole contrattuali, cos come delle disposizioni del presente
capitolato, fatta tenendo conto delle finalit del contratto e dei risultati ricercati con
l'attuazione del progetto approvato; per ogni altra evenienza trova applicazione il codice
civile.
Art. 7 - Documenti che fanno parte del contratto
1. Fanno parte integrante e sostanziale del contratto dappalto, ancorch non materialmente
allegati:
a) il Capitolato generale dappalto, per quanto non in contrasto con il presente Capitolato
speciale o non previsto da questultimo;
b) il presente Capitolato speciale comprese le tabelle allegate allo stesso;
c) tutti gli elaborati scritto-grafici costituenti il progetto esecutivo, ad eccezione di quelli
esplicitamente esclusi ai sensi del successivo comma 3;
d) lelenco dei prezzi unitari come definito allarticolo 2 comma 3;
e) il piano di sicurezza e di coordinamento di cui allarticolo 100 del Decreto n. 81 del 2008
cos come modificato dalla legge n.177/2012 e al punto 2 dellallegato XV allo stesso
8
decreto, nonch le proposte integrative al predetto piano di cui allarticolo 131, comma 2,
lettera a), del Codice dei contratti e allarticolo 100, comma 5, del Decreto n. 81 del 2008,
qualora accolte dal coordinatore per la sicurezza;
f) il piano operativo di sicurezza di cui allarticolo 131, comma 2, lettera c), del Codice dei
contratti, allarticolo 89, comma 1, lettera h), del Decreto n. 81 del 2008 e al punto 3.2
dellallegato XV allo stesso decreto;
g) il cronoprogramma di cui allarticolo 40 del Regolamento generale;
h) le polizze di garanzia di cui allart. 129 del Codice dei contratti e ss.mm.ii.;
2. Sono contrattualmente vincolanti tutte le leggi e le norme vigenti in materia di contratti
pubblici di lavori servizi e forniture, e in particolare:
a) il Codice dei contratti, approvato con decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163;
b) il regolamento generale approvato con D.P.R. 207/2010;
c) il decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81, con i relativi allegati.
3. Non fanno invece parte del contratto e sono estranei ai rapporti negoziali:
a) il computo metrico estimativo;
b) le tabelle di riepilogo dei lavori, ancorch inserite e integranti il presente capitolato; esse
hanno efficacia limitatamente ai fini dellaggiudicazione per la determinazione dei requisiti
soggettivi degli esecutori, ai fini della definizione dei requisiti oggettivi e delleventuale
subappalto (ove e se consentito dalla legge) e ai fini della valutazione delle addizioni o
diminuzioni dei servizi e lavori, nei limiti e nel rispetto dellart. 311 del DPR n. 207/2010
e, se e per quanto applicabile, dellart. 132 del Codice dei contratti;
c) le quantit delle singole voci elementari, rilevabili dagli atti progettuali e da qualsiasi altro
loro allegato.
Art. 8 - Disposizioni particolari riguardanti lappalto
1. La sottoscrizione del contratto da parte dellappaltatore equivale a dichiarazione di perfetta
conoscenza e incondizionata accettazione anche dei suoi allegati, della legge, dei regolamenti
e di tutte le norme vigenti in materia di lavori pubblici, nonch alla completa accettazione di
tutte le norme che regolano il presente appalto, e del progetto per quanto attiene alla sua
perfetta esecuzione.
2. Ai sensi dellarticolo 106, commi 2 e 3, del Regolamento generale, lappaltatore d atto, senza
riserva alcuna, della piena conoscenza e disponibilit degli atti progettuali e della
documentazione, della disponibilit dei siti, dello stato dei luoghi, delle condizioni pattuite in
sede di offerta e ogni altra circostanza che interessi i lavori, che, come da apposito verbale
sottoscritto col R.U.P., consentono limmediata esecuzione dei lavori.
Art. 9 - Fallimento dellappaltatore
1. In caso di fallimento dellappaltatore, la Stazione appaltante si avvale, senza pregiudizio per
ogni altro diritto e azione a tutela dei propri interessi, della procedura prevista dallart. 140 del
Codice dei contratti.
2. Qualora lesecutore sia un raggruppamento temporaneo, in caso di fallimento dellimpresa
mandataria o di una impresa mandante trovano applicazione rispettivamente i commi 18 e 19
dellarticolo 37 del Codice dei contratti.
Art. 10 - Rappresentante dellappaltatore - direttore tecnico
1. Lappaltatore deve eleggere domicilio ai sensi e nei modi di cui allarticolo 2 del capitolato
generale dappalto; a tale domicilio si intendono ritualmente effettuate tutte le intimazioni, le
assegnazioni di termini e ogni altra notificazione o comunicazione dipendente dal contratto.
9
2. Lappaltatore deve altres comunicare, ai sensi e nei modi di cui allarticolo 3 del capitolato
generale dappalto, le generalit delle persone autorizzate a riscuotere.
3. Qualora lappaltatore non conduca direttamente i lavori, deve depositare presso la Stazione
appaltante, ai sensi e nei modi di cui allarticolo 4 del capitolato generale dappalto, il
mandato conferito con atto pubblico a persona idonea, sostituibile su richiesta motivata della
Stazione appaltante. La direzione del cantiere assunta dal direttore tecnico dellimpresa o da
altro tecnico, abilitato secondo le previsioni del presente Capitolato speciale in rapporto alle
caratteristiche delle opere da eseguire. Lassunzione della direzione di cantiere da parte del
direttore tecnico avviene mediante delega conferita da tutte le imprese operanti nel cantiere,
con lindicazione specifica delle attribuzioni da esercitare dal delegato anche in rapporto a
quelle degli altri soggetti operanti nel cantiere.
4. Lappaltatore, tramite il direttore di cantiere assicura lorganizzazione, la gestione tecnica e la
conduzione del cantiere. Il direttore dei lavori ha il diritto di esigere il cambiamento del
direttore di cantiere e del personale dellappaltatore per disciplina, incapacit o grave
negligenza. Lappaltatore in tutti i casi responsabile dei danni causati dallimperizia o dalla
negligenza di detti soggetti, nonch della malafede o della frode nella somministrazione o
nellimpiego dei materiali.
5. Ogni variazione del domicilio di cui al precedente comma 1, o delle persone di cui ai
precedenti commi 2, 3 o 4, deve essere tempestivamente notificata alla Stazione appaltante;
ogni variazione della persona di cui al precedente comma 3 deve essere accompagnata dal
deposito presso la Stazione appaltante del nuovo atto di mandato.
Art. 11 Convenzioni europee in materia di valuta e termini
1. Tutti gli atti predisposti dalla Stazione appaltante per ogni valore in cifra assoluta indicano la
denominazione in euro.
2. Tutti gli atti predisposti dalla Stazione appaltante per ogni valore contenuto in cifra assoluta,
ove non diversamente specificato, devono intendersi I.V.A. esclusa.
3. Tutti i termini di cui al presente capitolato doneri, se non diversamente stabilito nella singola
disposizione, sono computati in conformit al Regolamento CEE 3 giugno 1971, n. 1182.
Art. 12 Norme generali sui materiali, i componenti, i sistemi e l'esecuzione
1. Nell'esecuzione di tutte le lavorazioni, le opere, le forniture, i componenti, anche
relativamente a sistemi e subsistemi di impianti tecnologici oggetto dell'appalto, devono
essere rispettate tutte le prescrizioni di legge e di regolamento in materia di qualit,
provenienza e accettazione dei materiali e componenti nonch, per quanto concerne la
descrizione, i requisiti di prestazione e le modalit di esecuzione di ogni categoria di lavoro,
tutte le indicazioni contenute o richiamate contrattualmente nel presente Capitolato speciale,
negli elaborati grafici del progetto esecutivo e nella descrizione delle singole voci allegata allo
stesso capitolato.
2. Per quanto riguarda laccettazione, la qualit e limpiego dei materiali, la loro provvista, il
luogo della loro provenienza e leventuale sostituzione di questultimo, si applicano
rispettivamente larticolo 167 del Regolamento generale e gli articoli 16 e 17 del capitolato
generale dappalto.
3. Lappaltatore, sia per s che per i propri fornitori, deve garantire che i materiali da costruzione
utilizzati siano conformi al d.P.R. 21 aprile 1993, n. 246.
4. Lappaltatore, sia per s che per i propri eventuali subappaltatori, deve garantire che
lesecuzione delle opere sia conforme alle Norme tecniche per le costruzioni approvate con
10
il decreto del Ministro delle infrastrutture 14 gennaio 2008 (in Gazzetta Ufficiale n. 29 del 4
febbraio 2008).
CAPO 3 - TERMINI PER LESECUZIONE
Art. 13 Consegna e inizio dei lavori
1. Lesecuzione dei lavori ha inizio dopo la stipula del formale contratto, in seguito a consegna,
risultante da apposito verbale, da effettuarsi non oltre 45 giorni dalla predetta stipula, previa
convocazione dellesecutore.
2. Se nel giorno fissato e comunicato lappaltatore non si presenta a ricevere la consegna dei lavori,
il direttore dei lavori fissa un nuovo termine perentorio, non inferiore a 5 (cinque) giorni e non
superiore a 15 (quindici) giorni; i termini per lesecuzione decorrono comunque dalla data della
prima convocazione. Decorso inutilmente il termine di anzidetto facolt della Stazione
appaltante di risolvere il contratto e incamerare la cauzione definitiva, fermo restando il
risarcimento del danno (ivi compreso leventuale maggior prezzo di una nuova aggiudicazione)
qualora eccedente il valore della cauzione, senza che ci possa costituire motivo di pretese o
eccezioni di sorta da parte dellaggiudicatario. Qualora sia indetta una nuova procedura per
laffidamento del completamento dei lavori, lappaltatore escluso dalla partecipazione in
quanto linadempimento considerato grave negligenza accertata.
3. E facolt della Stazione appaltante procedere in via durgenza, alla consegna dei lavori, anche
nelle more della stipulazione formale del contratto, ai sensi dellarticolo 153, comma 1, secondo
periodo e comma 4, del Regolamento generale e dellarticolo 11, comma 9, periodi terzo e
quarto, e comma 12, del Codice dei contratti,qualora il mancato inizio dei lavori determini un
grave danno all'interesse pubblico che lopera appaltata destinata a soddisfare, oppure la
perdita di finanziamenti comunitari; in tal caso il direttore dei lavori indica espressamente sul
verbale le motivazioni che giustificano limmediato avvio dei lavori, nonch le lavorazioni da
iniziare immediatamente.
4. Il R.U.P. accerta lavvenuto adempimento degli obblighi di cui allarticolo 37 del presente
capitolato prima della redazione del verbale di consegna di cui al precedente comma 1 e ne
comunica lesito al Direttore dei lavori. La redazione del verbale di consegna subordinata a
tale positivo accertamento, in assenza del quale il verbale di consegna inefficace e i lavori non
possono essere iniziati.
5. Le disposizioni sulla consegna di cui al precedente comma 2, anche in via durgenza ai sensi del
precedente comma 3, si applicano anche alle singole consegne frazionate, in presenza di
temporanea indisponibilit di aree ed immobili; in tal caso si provvede ogni volta alla
compilazione di un verbale di consegna provvisorio e lultimo di questi costituisce verbale di
consegna definitivo anche ai fini del computo dei termini per lesecuzione, se non diversamente
determinati. Il precedente comma 2 si applica limitatamente alle singole parti consegnate,
qualora lurgenza sia limitata allesecuzione di alcune di esse.
Art. 14 - Termini per l'ultimazione dei lavori
1. Il tempo utile per ultimare tutti i lavori compresi nellappalto fissato in giorni 270
(duecentosettanta),o minor tempo come da offerta in sede di gara,naturali e consecutivi
decorrenti dalla data del verbale di avvio dellesecuzione del contratto
2. Nel calcolo del tempo di cui al precedente comma 1 si tenuto conto delle ferie contrattuali e
delle ordinarie difficolt e/o ordinari impedimenti, anche di carattere climatico, che possono
influire sullandamento dellappalto.
Art. 15 Proroghe
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1. Lappaltatore, qualora per causa a esso non imputabile, non sia in grado di ultimare i lavori nel
termine contrattuale di cui allarticolo 14 del presente capitolato, pu chiedere la proroga,
presentando apposita richiesta motivata almeno 45 giorni prima della scadenza del termine di
cui allarticolo 14 del presente capitolato.
2. In deroga a quanto previsto dal precedente comma 1, la richiesta pu essere presentata anche
qualora manchino meno di 45giorni alla scadenza del termine di cui allarticolo 14 del
presente capitolato, comunque prima di tale scadenza, qualora le cause che hanno determinato
la richiesta si siano verificate posteriormente; in questo caso la richiesta deve essere motivata
anche in relazione alla specifica circostanza della tardivit.
3. La richiesta presentata al direttore di lavori il quale la trasmette tempestivamente al R.U.P.,
corredata dal proprio parere; qualora la richiesta sia presentata direttamente al R.U.P. questi
acquisisce tempestivamente il parere del direttore dei lavori.
4. La proroga concessa o negata con provvedimento scritto del R.U.P. entro 30 giorni dal
ricevimento della richiesta;il R.U.P. pu prescindere dal parere del direttore dei lavori qualora
questi non si esprima entro 10 giorni e pu discostarsi dallo stesso parere; nel provvedimento
riportato il parere del direttore dei lavori qualora questo sia difforme dalle conclusioni del
R.U.P.
5. Nei casi di cui al precedente comma 2 i termini di 30 giorni e di 10 giorni di cui al precedente
comma 4 sono ridotti rispettivamente a 10giorni e a 3 giorni; negli stessi casi qualora la
proroga sia concessa formalmente dopo la scadenza del termine di cui allarticolo 14 del
presente capitolato, essa ha effetto retroattivo a partire da tale ultimo termine.
6. La mancata determinazione del R.U.P. entro i termini di cui al presente articolo costituisce
rigetto della richiesta.
7. Trova altres applicazione larticolo 159, commi 8, 9 e 10, del d.P.R. n. 207 del 2010 e
ss.mm.ii..
Art. 16 - Sospensioni ordinate dal Direttore dellesecuzione
1. In caso di forza maggiore, condizioni climatologiche oggettivamente eccezionali od altre
circostanze speciali che impediscono in via temporanea che i lavori procedano utilmente a
regola darte, la direzione dei lavori dufficio o su segnalazione dellappaltatore pu ordinare
la sospensione dei lavori redigendo apposito verbale sentito lappaltatore; costituiscono
circostanze speciali le situazioni che determinano la necessit di procedere alla redazione di
una variante in corso dopera nei casi previsti dallarticolo 132, comma 1, lettere a), b), c) e
d), del Codice dei contratti; nessun indennizzo spetta allappaltatore per le sospensioni di cui
al presente articolo.
2. Il verbale di sospensione deve contenere:
a) lindicazione dello stato di avanzamento dei lavori;
b) ladeguata motivazione a cura della direzione dei lavori;
c) leventuale imputazione delle cause ad una delle parti o a terzi, se del caso anche con
riferimento alle risultanze del verbale di consegna o alle circostanze sopravvenute.
3. Il verbale di sospensione controfirmato dallappaltatore, deve pervenire al R.U.P. entro il
quinto giorno naturale successivo alla sua redazione e deve essere restituito controfirmati
dallo stesso odal suo delegato; se il R.U.P. non si pronuncia entro 5 giorni dal ricevimento, il
verbale si d per riconosciuto e accettato dalla Stazione appaltante.
4. Se lappaltatore non interviene alla firma del verbale di sospensione o rifiuta di
sottoscriverlo,oppure appone sullo stesso delle riserve, si procede a norma dellarticolo 190
del d.P.R. n. 207del 2010 e ss.mm.ii..
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5. In ogni caso la sospensione opera dalla data di redazione del verbale, accettato dal R.U.P.o sul
quale si sia formata laccettazione tacita; non possono essere riconosciute sospensioni e i
relativi verbali non hanno alcuna efficacia, in assenza di adeguate motivazioni o le cui
motivazioni non siano riconosciute adeguate da parte del R.U.P..
6. Il verbale di sospensione ha efficacia dal quinto giorno antecedente la sua presentazione
alR.U.P.,se il predetto verbale gli trasmesso dopo il quinto giorno dalla redazione oppure
rechi una data di decorrenza della sospensione anteriore al quinto giorno precedente la data di
trasmissione.
7. Non appena cessate le cause della sospensione il direttore dei lavori redige il verbale di ripresa
che, oltre a richiamare il precedente verbale di sospensione, deve indicare i giorni di effettiva
sospensione e il conseguente nuovo termine contrattuale dei lavori differito di un numero di
giorni pari allaccertata durata della sospensione.
8. Il verbale di ripresa dei lavori controfirmato dallappaltatore e trasmesso al R.U.P.; esso
efficace dalla data della sua redazione; al verbale di ripresa dei lavori si applicano le
disposizioni di cui ai precedenti commi 3 e 4.
9. Le disposizioni del presente articolo si applicano anche a sospensioni parziali e riprese parziali
che abbiano per oggetto parti determinate dei lavori, da indicare nei relativi verbali; in tal caso
il differimento dei termini contrattuali pari ad un numero di giorni costituito dal prodotto dei
giorni di sospensione per il rapporto tra lammontare dei lavori sospesi e l'importo totale dei
lavori previsto nello stesso periodo secondo il programma esecutivo dei lavori di cui
allarticolo 19 del presente capitolato.
Art. 17 - Sospensioni ordinate dal R.U.P.
1. Il R.U.P. pu ordinare la sospensione dei lavori per cause di pubblico interesse o particolare
necessit; lordine trasmesso contemporaneamente allappaltatore e al direttore dei lavori ed
ha efficacia dalla data di emissione.
2. Lo stesso R.U.P. determina il momento in cui sono venute meno le ragioni di pubblico
interesse o di particolare necessit che lo hanno indotto ad ordinare la sospendere i lavori ed
emette lordine di ripresa, trasmesso tempestivamente allappaltatore e al direttore dei lavori.
3. Per quanto non diversamente disposto dal presente articolo, agli ordini di sospensione e di
ripresa emessi dal R.U.P. si applicano le disposizioni del precedente articolo 16, commi 2, 4,
7, 8 e 9, in materia di verbali di sospensione e di ripresa dei lavori, in quanto compatibili.
4. Qualora la sospensione, o le sospensioni se pi di una, durino per un periodo di tempo
superiore ad un quarto della durata complessiva prevista dallarticolo 14 del presente
capitolato speciale, o comunque quando superino 6 mesi complessivamente, l'appaltatore pu
richiedere lo scioglimento del contratto senza indennit; la Stazione appaltante pu opporsi
allo scioglimento del contratto ma, in tal caso, riconosce al medesimo la rifusione dei
maggiori oneri derivanti dal prolungamento della sospensione oltre i termini suddetti,
iscrivendoli nella documentazione contabile.
Art. 18 - Penali in caso di ritardo
1. Per il ritardato adempimento delle obbligazioni assunte dagli esecutori, le penali da applicare
sono stabilite dal responsabile del procedimento, in sede di elaborazione del progetto posto a
base di gara ed inserite nel contratto, in misura giornaliera compresa tra lo 0,3 per mille e l'1
per mille dell'ammontare netto contrattuale, e comunque complessivamente non superiore al
dieci per cento, da determinare in relazione all'entit delle conseguenze legate all'eventuale
ritardo.
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2. La penale, nella stessa misura percentuale di cui al comma 1, trova applicazione anche in caso
di ritardo:
a) nellinizio della prestazione rispetto alla data fissata nel verbale di cui allart. 153 del DPR
207/2010, qualora la Stazione appaltante non si avvalga della facolt di recedere dal
contratto;
b) nella ripresa della prestazione contrattuale seguente un verbale di sospensione, rispetto alla
data fissata dal direttore dellesecuzione con lapposito verbale;
c) nel rispetto dei termini imposti dalla Direzione dellesecuzione per la ripetizione di parti
della prestazione ritenute non accettabili o non conformi alle clausole contrattuali.
Art. 19 Programma esecutivo della prestazione
1. Entro trenta giorni dalla stipula del contratto, e comunque prima dell'inizio dei lavori,
l'appaltatore predispone e consegna alla direzione lavori un proprio programma esecutivo dei
lavori, elaborato in relazione alle proprie tecnologie, alle proprie scelte imprenditoriali e alla
propria organizzazione lavorativa; tale programma deve riportare per ogni lavorazione, le
previsioni circa il periodo di esecuzione nonch l'ammontare presunto, parziale e progressivo,
dell'avanzamento dei lavori alle date contrattualmente stabilite per la liquidazione dei
certificati di pagamento deve essere coerente con i tempi contrattuali di ultimazione e deve
essere approvato dalla direzione lavori, mediante apposizione di un visto, entro cinque giorni
dal ricevimento. Trascorso il predetto termine senza che la direzione lavori si sia pronunciata
il programma esecutivo dei lavori si intende accettato, fatte salve palesi illogicit o
indicazioni erronee incompatibili con il rispetto dei termini di ultimazione.
2. Il programma esecutivo dei lavori dell'appaltatore pu essere modificato o integrato dalla
Stazione appaltante,mediante ordine di servizio, ogni volta che sia necessario alla miglior
esecuzione dei lavori e in particolare:
a) per il coordinamento con le prestazioni o le forniture di imprese o altre ditte estranee al
contratto;
b) per l'intervento o il mancato intervento di societ concessionarie di pubblici servizi le cui
reti siano coinvolte in qualunque modo con l'andamento dei lavori, purch non imputabile
ad inadempimenti o ritardi della Stazione appaltante;
c) per l'intervento o il coordinamento con autorit, enti o altri soggetti diversi dalla Stazione
appaltante, che abbiano giurisdizione, competenze o responsabilit di tutela sugli immobili,
i siti e le aree comunque interessate dal cantiere; a tal fine non sono considerati soggetti
diversi le societ o aziende controllate o partecipate dalla Stazione appaltante o soggetti
titolari di diritti reali sui beni in qualunque modo interessati dai lavori intendendosi, in
questi casi, ricondotta la fattispecie alla responsabilit gestionale della Stazione appaltante;
d) per la necessit o l'opportunit di eseguire prove sui campioni, prove di carico e di tenuta e
funzionamento degli impianti, nonch collaudi parziali o specifici;
e) qualora sia richiesto dal coordinatore in materia di sicurezza e di salute durante la
realizzazione dei lavori, in ottemperanza all'articolo 92, comma 1, del Decreto n. 81 del
2008 e ss.mm.ii.. In ogni caso il programma esecutivo dei lavori deve essere coerente con
il piano di sicurezza e di coordinamento del cantiere, eventualmente integrato ed
aggiornato.
3. I lavori sono comunque eseguiti nel rispetto del cronoprogramma predisposto dalla Stazione
appaltante e integrante il progetto esecutivo; tale cronoprogramma pu essere modificato dalla
Stazione appaltante al verificarsi delle condizioni di cui al precedente comma 2.

Art. 20 Inderogabilit dei termini di esecuzione
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1. Non costituiscono motivo di proroga dell'inizio della prestazione, della sua mancata regolare
o continuativa conduzione secondo il relativo programma o della sua ritardata ultimazione:
a) ladempimento di prescrizioni, o il rimedio a inconvenienti o infrazioni riscontrate dal
direttore dei lavori, o dal RUP o dagli organi di vigilanza in materia sanitaria e di
sicurezza, ivi compreso il coordinatore per la sicurezza in fase di esecuzione, se nominato;
b) il tempo necessario per l'espletamento degli adempimenti a carico dell'appaltatore
comunque previsti dal presente capitolato;
c) le eventuali controversie tra lappaltatore e i fornitori, subappaltatori, affidatari, altri
incaricati dallappaltatore stesso, n i ritardi o gli inadempimenti degli stessi soggetti;
d) le eventuali vertenze a carattere aziendale tra lappaltatore e il proprio personale
dipendente;
e) le sospensioni disposte dalla Stazione appaltante, dal Direttore dei lavori, dal Coordinatore
per la sicurezza in fase di esecuzione o dal R.U.P. per inosservanza delle misure di
sicurezza dei lavoratori nel cantiere o inosservanza degli obblighi retributivi, contributivi,
previdenziali o assistenziali nei confronti dei lavoratori impiegati nel cantiere;
f) le sospensioni disposte dal personale ispettivo del Ministero del lavoro e della previdenza
sociale in relazione alla presenza di personale non risultante dalle scritture o da altra
documentazione obbligatoria o in caso di reiterate violazioni della disciplina in materia di
superamento dei tempi di lavoro, di riposo giornaliero e settimanale, ai sensi dellarticolo
14 del Decreto n. 81 del 2008, fino alla relativa revoca.
2. Non costituiscono altres motivo di differimento i ritardi o gli inadempimenti di ditte,
imprese, fornitori, tecnici o altri titolari di rapporti contrattuali con la Stazione appaltante, se
lappaltatore non abbia tempestivamente denunciato per iscritto alla Stazione appaltante
medesima le cause imputabili a dette ditte, imprese o fornitori o tecnici.
3. Le cause di cui ai commi 1 e 2 non possono costituire motivo per la richiesta di proroghe, di
sospensione, per la disapplicazione delle penali, n per leventuale risoluzione del Contratto.
Art. 21 - Risoluzione del contratto
1. Qualora lesecutore sia inadempiente alle obbligazioni di contratto, la stazione appaltante,
esperita infruttuosamente la procedura prevista dallarticolo 136, commi 4 e 5, del codice, pu
procedere dufficio in danno dellesecutore inadempiente ai sensi dellarticolo 125, comma 6,
lettera f), del codice e nel limite di importo non superiore a 200.000 euro previsto allarticolo
125, comma 5, del codice. In caso di risoluzione del contratto, il verbale di accertamento
tecnico e contabile previsto dallarticolo 138, comma 2, del codice, redatto con le modalit
indicate allarticolo 223 del DPR 207/2010.
2. La risoluzione del contratto trova applicazione dopo la formale messa in mora dellappaltatore
con assegnazione di un termine per compiere i lavori e in contraddittorio con il medesimo
appaltatore.
3. Nel caso di risoluzione del contratto, la penale di cui allarticolo 18, comma 1, del presente
capitolato computata sul periodo determinato sommando il ritardo accumulato
dall'appaltatore rispetto al programma esecutivo dei lavori e il termine assegnato dal Direttore
dei Lavori per compiere i lavori con la messa in mora di cui al precedente comma 2.
4. Sono dovuti dallappaltatore i danni subiti dalla Stazione appaltante in seguito alla risoluzione
del contratto, comprese le eventuali maggiori spese connesse al completamento dei lavori
affidato a terzi. Per il risarcimento di tali danni la Stazione appaltante pu trattenere
qualunque somma maturata a credito dellappaltatore in ragione dei lavori eseguiti nonch
rivalersi sulla garanzia fideiussoria.
5. Trovano applicazione gli artt. da 135 a 140 del Codice dei contratti, relativamente a tutte le
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cause di risoluzione, obblighi e provvedimenti consequenziali alla risoluzione, procedure di
affidamento in caso di fallimento e/o risoluzione.
CAPO 4 - CONTABILIZZAZIONE DEI LAVORI
Art. 22 - Lavori a misura
1. La contabilizzazione delle prestazioni rese verr effettuata applicando alle quantit
effettivamente eseguite i prezzi dellelenco dei prezzi unitari di cui allarticolo 2 comma 3 del
presente capitolato, depurati del ribasso percentuale offerto in sede di gara. Le misurazioni e
la valutazione economica dei lavori a misura sono riassunte in appositi libretti delle misure e
in un registro di contabilit, che, sotto laspetto della forma e delle regole generali di tenuta,
potranno utilmente uniformarsi alle prescrizioni indicate per tali documenti nel Titolo IX -
Capo I del DPR 207/2010.
2. Non sono riconosciuti nella valutazione modifiche quantitative di alcun genere non
rispondenti alle previsioni di progetto, se non saranno stati preventivamente autorizzati dal
direttore dei lavori.
3. Nel corrispettivo per lesecuzione dei lavori a misurasintende sempre compresa ogni spesa
occorrente per dare le prestazioni compiute nel rispetto delle condizioni stabilite dal presente
capitolato e secondo gli atti progettuali.
Art. 23 - Lavori a corpo
1. La valutazione del lavoro a corpo effettuata secondo le specificazioni date
nellenunciazione e nella descrizione del lavoro a corpo, nonch secondo le risultanze degli
elaborati grafici e di ogni altro allegato progettuale; il corrispettivo per il lavoro a corpo resta
fisso e invariabile senza che possa essere invocata dalle parti contraenti alcuna verifica sulla
misura o sul valore attribuito alla quantit di detti lavori.
2. Nel corrispettivo per lesecuzione dei lavori a corpo sintende sempre compresa ogni spesa
occorrente per dare lopera compiuta sotto le condizioni stabilite dal presente Capitolato
speciale e secondo i tipi indicati e previsti negli atti progettuali. Pertanto nessun compenso
pu essere richiesto per lavori, forniture e prestazioni che, ancorch non esplicitamente
specificati nella descrizione dei lavori a corpo, siano rilevabili dagli elaborati grafici o
viceversa. Lo stesso dicasi per lavori, forniture e prestazioni tecnicamente e intrinsecamente
indispensabili alla funzionalit, completezza e corretta realizzazione dell'opera appaltata
secondo le regola dell'arte.
3. La contabilizzazione dei lavori a corpo effettuata applicando allimporto netto di
aggiudicazione le percentuali convenzionali, definite dal Direttore dei Lavori, relative alle
singole voci di lavoro, di ciascuna delle quali va contabilizzata la quota parte in proporzione
al lavoro eseguito.
4. L'appaltatore tenuto, in sede di partecipazione alla gara, a verificare le voci e le quantit
richieste per lesecuzione completa dei lavori progettati, ai fini della formulazione della
propria offerta e del conseguente corrispettivo.
5. Gli oneri per la sicurezza, come evidenziati nellapposita riga rubricata oneri sicurezza
nella parte a corpo della tabella di cui allarticolo 2, letterac), sono valutati a corpo in base
all'importo previsto separatamente dall'importo dei lavori negli atti progettuali e sul bando di
gara, secondo la percentuale stabilita nella predetta tabella, intendendosi come eseguita e
liquidabile la quota parte proporzionale a quanto eseguito.
Art. 24 - Valutazione dei manufatti e dei materiali a pi dopera
1. Non sono valutati i manufatti ed i materiali a pi dopera, ancorch accettati dalla direzione
dei lavori.
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CAPO 5 - DISCIPLINA ECONOMICA
Art. 25 Anticipazione
1. Per i contratti di appalto relativi a lavori, disciplinati dal codice di cui al decreto legislativo 12
aprile 2006, n. 163, affidati a seguito di gare bandite successivamente alla data di entrata in
vigore della legge di conversione del decreto-legge 21 giugno 2013, n. 69 (legge 9 agosto
2013, n. 98) e fino al 31 dicembre 2014, in deroga ai vigenti divieti di anticipazione del
prezzo, prevista la corresponsione in favore dellappaltatore di unanticipazione pari al 10
per cento dellimporto contrattuale. Si applicano gli articoli 124, commi 1 e 2, e 140, commi 2
e 3, del regolamento di cui al d.P.R. 5 ottobre 2010, n. 207.
Art. 26 - Pagamenti in acconto
1. Le rate di acconto sono dovute ogni qualvolta limporto dei lavori eseguiti, contabilizzati ai
sensi dei precedenti articoli 22, 23, 24 e 25, al netto del ribasso dasta, comprensivi della
quota relativa degli oneri per la sicurezza e al netto della ritenuta di cui al successivo comma
2, e al netto dellimporto delle rate di acconto precedenti, raggiungono un importo non
inferiore a 250.000,00 (euro duecentocinquantamila/00).
2. Ai sensi dellarticolo 4, comma 3, del Regolamento generale, a garanzia dellosservanza delle
norme in materia di contribuzione previdenziale e assistenziale, sullimporto netto
progressivo dei lavori operata una ritenuta dello 0,50% (zero virgola cinquanta per cento),
da liquidarsi, nulla ostando, in sede di conto finale.
3. Entro 45 (quarantacinque) giorni dal verificarsi delle condizioni di cui alcomma 1:
a) il direttore dei lavori redige la contabilit ed emette lo stato di avanzamento dei lavori, ai
sensi dellarticolo 194 del Regolamento generale, che deve recare la dicitura: lavori a
tutto il con lindicazione della data di chiusura;
b) il R.U.P. emette il conseguente certificato di pagamento, ai sensi dellarticolo 195 del
Regolamento generale, che deve riportare esplicitamente il riferimento al relativo stato di
avanzamento dei lavori di cui alla lettera a), con lindicazione della data di emissione.
4. La Stazione appaltante provvede al pagamento del predetto certificato entro i successivi 30
(trenta) giorni, mediante emissione dellapposito mandato e alla successiva erogazione a
favore dellappaltatore, previa presentazione di regolare fattura fiscale.
5. Ai sensi dellarticolo 141, comma 3, del Regolamento generale, qualora i lavori rimangano
sospesi per un periodo superiore a 45 (quarantacinque) giorni, per cause non dipendenti
dallappaltatore, si provvede alla redazione dello stato di avanzamento e allemissione del
certificato di pagamento, prescindendo dallimporto minimo di cui al comma 1.
6. In deroga alla previsione del comma 1, qualora i lavori eseguiti raggiungano un importo pari o
superiore al 90% (novanta per cento) dellimporto contrattuale, pu essere emesso uno stato
di avanzamento per un importo inferiore a quello minimo previsto allo stesso comma 1, ma
non superiore al 95% (novantacinque per cento) dellimporto contrattuale. Non pu essere
emesso alcun stato di avanzamento quando la differenza tra limporto contrattuale e i
certificati di pagamento gi emessi sia inferiore al 10% (dieci per cento) dellimporto
contrattuale medesimo. Limporto residuo dei lavori contabilizzato nel conto finale e
liquidato ai sensi dellarticolo27 del presente capitolato. Per importo contrattuale si intende
limporto del contratto originario eventualmente adeguato in base allimporto degli atti di
sottomissione approvati.
7. Ai sensi dellarticolo 48-bis del d.P.R. 29 settembre 1973, n. 602, come introdotto
dallarticolo 2, comma 9, della legge 24 novembre 2006, n. 286, e dellarticolo 118, commi 3
e 6, del Codice dei contratti, lemissione di ogni certificato di pagamento subordinata:
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a) allacquisizione dufficio del DURC, proprio e degli eventuali subappaltatori, da parte
della Stazione appaltante, con le modalit vigenti al momento;
b) qualora lappaltatore abbia stipulato contratti di subappalto, al fatto che siano state
trasmesse le fatture quietanziate del subappaltatore o del cottimista entro il termine di 20
(venti) giorni dal pagamento precedente;
c) allottemperanza alle prescrizioni di cui allarticolo 55 del presente capitolato in materia di
tracciabilit dei pagamenti;
d) allaccertamento, da parte della Stazione appaltante, che il beneficiario non sia
inadempiente all'obbligo di versamento derivante dalla notifica di una o pi cartelle di
pagamento per un ammontare complessivo pari almeno allimporto da corrispondere con le
modalit di cui al d.m. 18 gennaio 2008, n. 40. In caso di inadempienza accertata, il
pagamento sospeso e la circostanza segnalata all'agente della riscossione competente
per territorio, ai fini dell'esercizio dell'attivit di riscossione delle somme iscritte a ruolo.
8. In caso di irregolarit del DURC dellappaltatore o del subappaltatore, in relazione a somme
dovute allINPS, allINAIL o alla Cassa Edile, la Stazione appaltante:
a) chiede tempestivamente ai predetti istituti e casse la quantificazione dellammontare delle
somme che hanno determinato lirregolarit, qualora tale ammontare non sia gi noto;
chiede altres allappaltatore la regolarizzazione delle posizioni contributive irregolari
nonch la documentazione che egli ritenga idonea a motivare la condizione di irregolarit
del DURC;
b) verificatasi ogni altra condizione, provvede alla liquidazione del certificato di pagamento
di cui al comma 5, trattenendo una somma corrispondente ai crediti vantati dagli Istituti e
dalla Cassa Edile come quantificati alla precedente lettera a), ai fini di cui allarticolo 46,
comma 2 del presente capitolato.
c) qualora la irregolarit del DURC dellappaltatore o delleventuale subappaltatore dipenda
esclusivamente da pendenze contributive relative a cantieri e contratti dappalto diversi da
quello oggetto del presente Capitolato, lappaltatore che sia regolare nei propri
adempimenti con riferimento al cantiere e al contratto dappalto oggetto del presente
Capitolato, oppure non possa agire per regolarizzare la posizione delle imprese
subappaltatrici con le quali sussiste una responsabilit solidale, pu chiedere una specifica
procedura di accertamento da parte del personale ispettivo degli Istituti e della Cassa Edile,
al fine di ottenere un verbale in cui si attesti della regolarit degli adempimenti contributivi
nei confronti del personale utilizzato nel cantiere, come previsto dallarticolo 3, comma 20,
della legge n. 335 del 1995. Detto verbale, se positivo, pu essere utilizzato ai fini del
rilascio di una certificazione di regolarit contributiva, riferita al solo cantiere e al contratto
dappalto oggetto del presente Capitolato, con il quale si potr procedere alla liquidazione
delle somme trattenute ai sensi della precedente lettera b).
9. In caso di ritardo nel pagamento delle retribuzioni dovute al personale dipendente
dell'appaltatore, dei subappaltatori o dei soggetti titolari di subappalti e cottimi, impiegato nel
cantiere, il R.U.P. invita per iscritto il soggetto inadempiente, ed in ogni caso lappaltatore, a
provvedere entro 15 (quindici) giorni. Decorso infruttuosamente il suddetto termine senza che
sia stata contestata formalmente e motivatamente la fondatezza della richiesta, la Stazione
appaltante provvede alla liquidazione del certificato di pagamento di cui al comma 5,
trattenendo una somma corrispondente ai crediti vantati dal personale dipendente, ai fini di
cui allarticolo 46, comma 5 del presente capitolato.
Art. 27 - Pagamenti a saldo
1. Il conto finale dei lavori redatto entro 45 (quarantacinque) giorni dalla data della loro
ultimazione, accertata con apposito verbale; sottoscritto dal direttore di lavori e trasmesso al
R.U.P.; col conto finale accertato e proposto limporto della rata di saldo, qualunque sia il
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suo ammontare, la cui liquidazione definitiva ed erogazione subordinata allemissione del
certificato di cui al successivo comma 3 e alle condizioni di cui al successivo comma 4.
2. Il conto finale dei lavori deve essere sottoscritto dallappaltatore, su richiesta del R.U.P., entro
il termine perentorio di 30 (trenta) giorni; se l'appaltatore non firma il conto finale nel termine
indicato, o se lo firma senza confermare le domande gi formulate nel registro di contabilit,
il conto finale si ha come da lui definitivamente accettato. Il R.U.P. formula in ogni caso una
sua relazione al conto finale.
3. La rata di saldo, unitamente alle ritenute di cui allarticolo 26, comma 2, nulla ostando,
pagata entro 90 (novanta) giorni dopo lavvenuta emissione del certificato di regolare
esecuzione previa presentazione di regolare fattura fiscale.
4. Il pagamento della rata di saldo non costituisce presunzione di accettazione dellopera, ai
sensi dellarticolo 1666, secondo comma, del codice civile.
5. Il pagamento della rata di saldo disposto solo a condizione che lappaltatore presenti
apposita garanzia fideiussoria ai sensi dell'articolo 141, comma 9, del Codice dei contratti e
dellarticolo 124, comma 3, del Regolamento generale, emessa nei termini e alle condizioni
che seguono:
a) un importo garantito almeno pari allimporto della rata di saldo, maggiorato dellI.V.A.
allaliquota di legge, maggiorato altres del tasso legale di interesse applicato al periodo di
due anni;
b) efficacia dalla data di erogazione della rata di saldo con estinzione due anni dopo
lemissione del certificato di regolare esecuzione;
c) prestata con atto di fideiussione rilasciato da una banca o da un intermediario finanziario
autorizzato o con polizza fideiussoria rilasciata da impresa di assicurazione, conforme alla
scheda tecnica 1.4, allegata al decreto ministeriale 12 marzo 2004, n. 123, in osservanza
delle clausole di cui allo schema tipo 1.4 allegato al predetto decreto.
6. Salvo quanto disposto dallarticolo 1669 del codice civile, lappaltatore risponde per la
difformit ed i vizi dellopera, ancorch riconoscibili, purch denunciati dalla Stazione
appaltante entro 24 (ventiquattro) mesi dallultimazione dei lavori riconosciuta e accettata.
7. Lappaltatore e il direttore dei lavori devono utilizzare la massima diligenza e professionalit,
nonch improntare il proprio comportamento a buona fede, al fine di evidenziare
tempestivamente i vizi e i difetti riscontabili nonch le misure da adottare per il loro rimedio.
8. Al pagamento della rata a saldo si applicano le condizioni di cui allarticolo 26, commi 7, 8 e
9.
Art. 28 Ritardi nel pagamento delle rate di acconto
1. Non sono dovuti interessi per i primi 45 giorni intercorrenti tra il verificarsi delle condizioni e
delle circostanze per lemissione del certificato di pagamento ai sensi dellart.26 del presente
capitolato e la sua effettiva emissione e messa a disposizione della Stazione appaltante per la
liquidazione;trascorso tale termine senza che sia emesso il certificato di pagamento, sono
dovuti allappaltatore gli interessi legali per i primi 60 giorni di ritardo; trascorso
infruttuosamente anche questo termine spettano allappaltatore gli interessi di mora nella
misura stabilita con apposito decreto ministeriale di cui allarticolo 133, comma 1, del Codice
dei contratti.
2. Non sono dovuti interessi per i primi 30 giorni intercorrenti tra lemissione del certificato di
pagamento e il suo effettivo pagamento a favore dellappaltatore; trascorso tale termine senza
che la Stazione appaltante abbia provveduto al pagamento, sono dovuti allappaltatore gli
interessi legali per i primi 60 giorni di ritardo; trascorso infruttuosamente anche questo
termine spettano allappaltatore gli interessi di mora nella misura stabilita con apposito
decreto ministeriale di cui allarticolo 133, comma 1, del Codice dei contratti.
3. Il pagamento degli interessi avviene dufficio in occasione del pagamento, in acconto o a
saldo,immediatamente successivo, senza necessit di domande o riserve; il pagamento dei
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predetti interessi prevale sul pagamento delle somme a titolo di esecuzione dei lavori.
4. E facolt dellappaltatore, trascorsi i termini di cui ai commi precedenti, oppure nel caso in
cui lammontare delle rate di acconto, per le quali non sia stato tempestivamente emesso il
certificato o il titolo di spesa, raggiunga il quarto dellimporto netto contrattuale, di agire ai
sensi dellarticolo 1460 del codice civile, rifiutando di adempiere alle proprie obbligazioni se
la Stazione appaltante non provveda contemporaneamente al pagamento integrale di quanto
maturato; in alternativa, facolt dellappaltatore, previa costituzione in mora della Stazione
appaltante, promuovere il giudizio arbitrale per la dichiarazione di risoluzione del
contratto,trascorsi 60 giorni dalla data della predetta costituzione in mora, in applicazione
dellarticolo 133, comma 1, del Codice dei contratti.
5. Per ogni altra condizione trova applicazione lart. 144 del d.P.R. 05 ottobre 2010, n. 207.
Art.29 Ritardi nel pagamento della rata di saldo
1. Per il pagamento della rata di saldo in ritardo rispetto al termine stabilito allArt.27, comma
3,per causa imputabile alla Stazione appaltante, sulle somme dovute decorrono gli interessi
legali.
2. Qualora il ritardo nelle emissioni dei certificati o nel pagamento delle somme dovute a saldo si
protragga per ulteriori 60 giorni, oltre al termine stabilito al comma 1, sulle stesse somme
sono dovuti gli interessi di mora.
Art. 30 - Cessione del contratto e cessione dei crediti
1. E vietata la cessione del contratto sotto qualsiasi forma; ogni atto contrario nullo di diritto.
2. E ammessa la cessione dei crediti, ai sensi del combinato disposto dellarticolo 117 del
Codice dei contratti e della legge 21 febbraio 1991, n. 52, a condizione che il cessionario sia
un istituto bancario o un intermediario finanziario iscritto nellapposito Albo presso la Banca
dItalia e che il contratto di cessione, in originale o in copia autenticata, sia trasmesso alla
Stazione appaltante prima o contestualmente al certificato di pagamento sottoscritto dal
R.U.P..
CAPO 6 - CAUZIONI E GARANZIE
Art. 31 - Cauzione provvisoria
1. Ai sensi e per gli effetti dellart. 75, del D. Lgs. n 163/2006, deve essere presentata cauzione
provvisoria pari al 2% dellimporto posto a base di gara, con validit non inferiore a 180
giorni decorrenti dalla data di presentazione dellofferta, da prestarsi, giuste prescrizioni del
comma 3 del predetto art. 75 mediante fideiussione bancaria o assicurativa o rilasciata da
intermediario finanziario iscritto nellelenco speciale di cui allarticolo 107 del decreto
legislativo 1 settembre 1993, n. 385 regolarmente autorizzato dal Ministero delle
dellEconomia e delle Finanze ad emettere cauzioni.
2. La cauzione, da presentarsi in originale, come garanzia deve prevedere espressamente la
rinuncia al beneficio della preventiva escussione del debitore principale, la rinuncia
all'eccezione di cui all'articolo 1957, comma 2, del codice civile, nonch l'operativit della
garanzia medesima entro quindici giorni, a semplice richiesta scritta della stazione
appaltante.
3. Giuste prescrizioni di cui allart. 75, comma 8, del D. Lgs. n 163/2006, a corredo della
cauzione provvisoria dovr essere presentato limpegno da parte di un fideiussore a rilasciare
la garanzia fideiussoria per lesecuzione del contratto, di cui allart. 113 del D. Lgs. n
163/2006, qualora lofferente risultasse aggiudicatario.
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4. Poich condizione di ammissione il possesso della certificazione di qualit conforme alle
norme europee della serie UNI EN ISO 9001.2008, o superiore, rilasciata da organismi
accreditati ai sensi delle norme europee, ovvero la dichiarazione della presenza di elementi
significativi e tra loro correlati di tale sistema, l'importo della garanzia, e del suo eventuale
rinnovo, ridotto del cinquanta per cento. In caso di ATI la riduzione della garanzia
applicabile solo se tutte le imprese sono in possesso della certificazione di qualit.
Art. 32 - Cauzione definitiva
1. Ai sensi dellarticolo 113, comma 1, del Codice dei contratti, richiesta una garanzia
fideiussoria a titolo di cauzione definitiva, pari al 10% (dieci per cento) dellimporto
contrattuale; qualora laggiudicazione sia fatta in favore di un'offerta inferiore allimporto a
base dasta in misura superiore al 10 per cento, la garanzia fideiussoria aumentata di tanti
punti percentuali quanti sono quelli eccedenti il 10 per cento; qualora il ribasso sia superiore
al 20 per cento, l'aumento di due punti percentuali per ogni punto di ribasso eccedente la
predetta misura percentuale.
2. La garanzia fideiussoria prestata mediante atto di fideiussione rilasciato da una banca o da
un intermediario finanziario autorizzato o polizza fideiussoria rilasciata da unimpresa di
assicurazione, in conformit alla scheda tecnica 1.2, allegata al d.m. n. 123 del 2004, in
osservanza delle clausole di cui allo schema tipo 1.2 allegato al predetto decreto, integrata
dalla clausola esplicita di rinuncia all'eccezione di cui all'articolo 1957, comma 2, del codice
civile, in conformit allarticolo 113, commi 2 e 3, del Codice dei contratti. La garanzia
presentata in originale alla Stazione appaltante prima della formale sottoscrizione del
contratto.
3. La garanzia progressivamente svincolata a misura dell'avanzamento dell'esecuzione, nel
limite massimo del 75 per cento dell'iniziale importo garantito; lo svincolo automatico,
senza necessit di benestare del committente, con la sola condizione della preventiva
consegna all'istituto garante, da parte dell'appaltatore, dei documenti attestanti lavanzamento
e lavvenuta esecuzione di lavori, in originale o in copia autentica.
4. La garanzia, per il rimanente ammontare residuo del 25% (venticinque per cento), cessa di
avere effetto ed svincolata automaticamente all'emissione del certificato di collaudo
provvisorio/di regolare esecuzione; lo svincolo elestinzione avvengono di diritto, senza
necessit di ulteriori atti formali, richieste, autorizzazioni, dichiarazioni liberatorie o
restituzioni.
5. La Stazione appaltante pu avvalersi della garanzia fideiussoria, parzialmente o totalmente,
per le spese di lavori da eseguirsi dufficio nonch per il rimborso delle maggiori somme
pagate durante lappalto in confronto ai risultati della liquidazione finale; lincameramento
della garanzia avviene con atto unilaterale della Stazione appaltante senza necessit di
dichiarazione giudiziale, fermo restando il diritto dellappaltatore di proporre azione innanzi
lautorit giudiziaria ordinaria.
6. La garanzia fideiussoria tempestivamente reintegrata nella misura legale di cui al combinato
disposto dei precedenti commi 1 e 3 qualora, in corso dopera, sia stata incamerata,
parzialmente o totalmente, dalla Stazione appaltante; in caso di variazioni al contratto per
effetto di successivi atti aggiuntivi, la medesima garanzia pu essere ridotta in caso di
riduzione degli importi contrattuali, mentre non integrata in caso di aumento degli stessi
importi fino alla concorrenza di un quinto dellimporto originario.
Art. 33 Riduzione delle garanzie
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1. Ai sensi degli articoli 40, comma 7, e 75, comma 7, del Codice dei contratti, l'importo della
cauzione provvisoria e l'importo della garanzia fideiussoria sono ridotti al 50 per cento per i
concorrenti ai quali sia stata rilasciata, da organismi accreditati ai sensi delle norme europee
della serie UNI CEI EN ISO/IEC 17000, la certificazione del sistema di qualit conforme alle
norme europee della serie UNI EN ISO 9000.
Art. 34 - Obblighi assicurativi a carico dellappaltatore
1. Ai sensi dellarticolo 129, comma 1, del Codice dei contratti, e dellarticolo 103, del
regolamento generale, lappaltatore obbligato, contestualmente alla sottoscrizione del
contratto, a produrre una polizza assicurativa che tenga indenne la Stazione appaltante da tutti
i rischi di esecuzione e che preveda anche una garanzia di responsabilit civile per danni
causati a terzi nellesecuzione dei lavori previsti nella prestazione. La polizza assicurativa
prestata da unimpresa di assicurazione autorizzata alla copertura dei rischi ai quali si riferisce
l'obbligo di assicurazione.
2. La copertura delle predette garanzie assicurative decorre dalla data di avvio dellesecuzione
del contratto e cessa alle ore 24 del giorno di emissione del certificato di collaudo provvisorio
o del certificato di regolare esecuzione e comunque decorsi 12 (dodici) mesi dalla data di
ultimazione dei lavori risultante dal relativo certificato; in caso di emissione di collaudo
provvisorio o di certificato di regolare esecuzione per parti determinate dellopera, la garanzia
cessa per quelle parti e resta efficace per le parti non ancora collaudate; a tal fine lutilizzo da
parte della Stazione appaltante secondo la destinazione equivale, ai soli effetti della copertura
assicurativa, ad emissione del certificato di collaudo provvisorio. Il premio stabilito in
misura unica e indivisibile per le coperture di cui ai successivi commi 3 e 4. Le garanzie
assicurative sono efficaci anche in caso di omesso o ritardato pagamento delle somme dovute
a titolo di premio da parte dell'esecutore fino ai successivi due mesi e devono essere prestate
in conformit allo schema-tipo 2.3allegato al d.m. attivit produttive 12 marzo 2004, n. 123.
3. La garanzia assicurativa contro tutti i rischi di esecuzione da qualsiasi causa determinati deve
coprire tutti i danni subiti dalla Stazione appaltante a causa del danneggiamento o della
distruzione totale o parziale di impianti e opere, salvo quelli derivanti da azioni di terzi o cause di
forza maggiore; tale polizza deve essere stipulata nella forma Contractors All Risks (C.A.R.) e
deve:
a) prevedere una somma assicurata adeguata allentit dellappalto;

b) essere integrata in relazione alle somme assicurate in caso di approvazione di prestazioni
aggiuntive affidate a qualsiasi titolo allappaltatore.
4. La garanzia assicurativa di responsabilit civile per danni causati a terzi (R.C.T.) deve essere
stipulata per una somma assicurata (massimale/sinistro) non inferiore ad euro 1.000.000,00.
5. In materia di garanzie assicurative trovano applicazione tutte le norme di legge e
regolamentari compatibili con lappalto in oggetto.
6. Le garanzie di cui ai commi 3 e 4, prestate dallappaltatore coprono senza alcuna riserva
anche i danni causati dalle imprese subappaltatrici e subfornitrici. Qualora lappaltatore sia un
raggruppamento temporaneo di concorrenti, giusto il regime delle responsabilit disciplinato
dallarticolo 37, comma 5, del Codice dei contratti, le stesse garanzie assicurative prestate
dalla mandataria capogruppo coprono senza alcuna riserva anche i danni causati dalle imprese
mandanti.
CAPO 7 - DISPOSIZIONI PER LESECUZIONE
Art. 35- Variazione dei lavori
1. La Stazione appaltante si riserva la facolt di introdurre nelle opere oggetto dellappalto
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quelle varianti che a suo insindacabile giudizio ritenga opportune, senza che per questo
limpresa appaltatrice possa pretendere compensi allinfuori del pagamento a conguaglio dei
lavori eseguiti in pi o in meno con losservanza delle prescrizioni ed entro i limiti stabiliti
dagli articoli 43, comma 8, 161 e 162 del Regolamento generale e dall'articolo 132 del Codice
dei contratti.
2. Non sono riconosciute varianti al progetto esecutivo, prestazioni e forniture extra contrattuali
di qualsiasi genere,eseguite senza preventivo ordine scritto della direzione lavori, recante
anche gli estremi dellapprovazione da parte della Stazione appaltante, ove questa sia
prescritta dalla legge o dal regolamento.
3. Qualunque reclamo o riserva che lappaltatore si credesse in diritto di opporre, deve essere
presentato per iscritto alla direzione lavori prima dellesecuzione dellopera oggetto della
contestazione. Non sono prese in considerazione domande di maggiori compensi su quanto
stabilito in contratto, per qualsiasi natura o ragione, qualora non vi sia accordo preventivo
scritto prima dellinizio dellopera oggetto di tali richieste.
4. Non sono considerati varianti ai sensi del comma 1 art. 132 del codice gli interventi disposti
dal direttore dei lavori per risolvere aspetti di dettaglio, che siano contenuti entro un importo
non superiore al 5% (cinque per cento) delle categorie di lavoro dellappalto, come
individuate al precedente articolo 5, e che non comportino un aumento dellimporto del
contratto stipulato.
5. Sono ammesse, nellesclusivo interesse della Stazione appaltante, le varianti, in aumento o in
diminuzione, finalizzate al miglioramento dellopera e alla sua funzionalit, sempre che non
comportino modifiche sostanziali e siano motivate da obbiettive esigenze derivanti da
circostanze sopravvenute e imprevedibili al momento della stipula del contratto. Limporto in
aumento relativo a tali varianti non pu superare il 5% (cinque per cento) dellimporto
originario del contratto e deve trovare copertura nella somma stanziata per lesecuzione
dellopera.
6. Salvo i casi di cui ai precedenti commi 4 e 5, sottoscritto un atto di sottomissione quale
appendice contrattuale, che deve indicare le modalit di contrattazione e contabilizzazione
delle lavorazioni in variante.
7. La variante deve comprendere, ove ritenuto necessario dal coordinatore per la sicurezza in
fase di esecuzione, tutto quello agli artt. 40 e seguenti del presente capitolato.
Art. 36- Varianti per errori od omissioni progettuali
1. Qualora, per il manifestarsi di errori od omissioni imputabili alle carenze del progetto
esecutivo, si rendessero necessarie varianti che possono pregiudicare, in tutto o in parte, la
realizzazione dellopera oppure la sua utilizzazione, e che sotto il profilo economico eccedano
il quinto dellimporto originario del contratto, la Stazione appaltante procede alla risoluzione
del contratto con indizione di una nuova gara alla quale invitato lappaltatore originario.
2. In tal caso la risoluzione del contratto comporta il pagamento dei lavori eseguiti, dei materiali
utili e del 10% (dieci per cento) dei lavori non eseguiti, fino a quattro quinti dellimporto del
contratto originario.
3. I titolari dellincarico di progettazione sono responsabili dei danni subiti dalla Stazione
appaltante; si considerano errore od omissione di progettazione linadeguata valutazione dello
stato di fatto, la mancata od erronea identificazione della normativa tecnica vincolante per la
progettazione, il mancato rispetto dei requisiti funzionali ed economici prestabiliti e risultanti
da prova scritta, la violazione delle norme di diligenza nella predisposizione degli elaborati
progettuali.
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4. Trova applicazione larticolo 35, comma 7, del presente capitolato.
Art. 37- Prezzi applicabili ai nuovi lavori e nuovi prezzi
1. Le eventuali variazioni sono valutate mediante l'applicazione dei prezzi di cui allelenco
prezzi contrattuale come determinati ai sensi dellarticolo 3, commi 3 e 4, del presente
capitolato.
2. Qualora tra i prezzi di cui allelenco prezzi contrattuale come determinati ai sensi
dellarticolo 3, commi 3 e 4, del presente capitolato non siano previsti prezzi per i lavori in
variante, si procede alla formazione di nuovi prezzi, mediante apposito verbale di
concordamento, con i criteri di cui allarticolo 163 del Regolamento generale.
CAPO 8. - DISPOSIZIONI IN MATERIA DI SICUREZZA
Art. 38 - Adempimenti preliminari in materia di sicurezza
1. Ai sensi dellarticolo 90, comma 9, e dellallegato XVII al Decreto n. 81 del 2008,
lappaltatore deve trasmettere alla Stazione appaltante, entro il termine prescritto da
questultima con apposita richiesta o, in assenza di questa, entro 30 giorni dallaggiudicazione
definitiva e comunque prima della redazione del verbale di avvio delle prestazioni se questi
sono iniziati nelle more della stipula del contratto:
a) una dichiarazione dell'organico medio annuo, distinto per qualifica, corredata dagli estremi
delle denunce dei lavoratori effettuate all'Istituto nazionale della previdenza sociale
(INPS), all'Istituto nazionale assicurazione infortuni sul lavoro (INAIL) e alle casse edili;
b) una dichiarazione relativa al contratto collettivo stipulato dalle organizzazioni sindacali
comparativamente pi rappresentative, applicato ai lavoratori dipendenti;
c) il certificato della Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura, in corso di
validit, oppure, in alternativa, ai fini dellacquisizione dufficio, lindicazione della
propria esatta ragione sociale, numeri di codice fiscale e di partita IVA, numero REA;
d) i dati necessari ai fini dellacquisizione dufficio del DURC da parte della Stazione
appaltante, mediante la presentazione del modello unificato INAIL-INPS-CASSA EDILE,
compilato nei quadri A e B oppure, in alternativa, le seguenti indicazioni:
- il contratto collettivo nazionale di lavoro (CCNL) applicato;
- la classe dimensionale dellimpresa in termini di addetti;
- per lINAIL: codice ditta, sede territoriale dellufficio di competenza, numero di
posizione assicurativa;
- per lINPS: matricola azienda, sede territoriale dellufficio di competenza; se impresa
individuale numero diposizione contributiva del titolare; se impresa artigiana, numero di
posizione assicurativa dei soci;
- per la Cassa Edile (CAPE): codice impresa, codice e sede cassa territoriale di
competenza;
e) il documento di valutazione dei rischi di cui al combinato disposto degli articoli 17,
comma 1, lettera a), e 28, commi 1, 1-bis, 2 e 3, del Decreto n. 81 del 2008
f) una dichiarazione di non essere destinatario di provvedimenti di sospensione o di
interdizione di cui allarticolo 14 del Decreto n. 81 del 2008.
2. Entro gli stessi termini di cui al comma 1, lappaltatore deve trasmettere al coordinatore della
sicurezza per lesecuzione il nominativo e i recapiti:
a) del proprio Responsabile del servizio prevenzione e protezione di cui allarticolo 31 del
Decreto n. 81 del 2008.
b) del proprio Medico competente di cui allarticolo 38 del Decreto n. 81 del 2008;
c) il piano sostitutivo delle misure di sicurezza;
d) il piano operativo di sicurezza di ciascuna impresa operante in cantiere.
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3. In relazione alla forma giuridica dellappaltatore gli adempimenti di cui ai precedenti commi
1 e 2 devono essere assolti dai soggetti a ci obbligati ai sensi di legge.
Art. 39 - Norme di sicurezza generali e sicurezza nel cantiere
1. Anche ai sensi, ma non solo, dellarticolo 97, comma 1, del Decreto n. 81 del 2008,
lappaltatore obbligato:
a) ad osservare le misure generali di tutela di cui agli articoli 15, 17, 18 e 19 del Decreto n. 81
del 2008 e allallegato XIII allo stesso decreto nonch le altre disposizioni del medesimo
decreto applicabili alle lavorazioni previste nel cantiere;
b) a rispettare e curare il pieno rispetto di tutte le norme vigenti in materia di prevenzione
degli infortuni e igiene del lavoro e in ogni caso in condizione di permanente sicurezza e
igiene, nellosservanza delle disposizioni degli articoli da 108 a 155 del Decreto n. 81 del
2008 e degli allegati XVII, XVIII, XIX, XX, XXII, XXIV, XXV, XXVI, XXVII, XXVIII,
XXIX, XXX, XXXI, XXXII, XXXIII, XXXIV, XXXV e XLI, allo stesso decreto;
c) a verificare costantemente la presenza di tutte le condizioni di sicurezza delle prestazioni
affidate;
d) ad osservare le disposizioni del vigente Regolamento Locale di Igiene, per quanto attiene
la gestione del cantiere, in quanto non in contrasto con le disposizioni di cui al presente
comma 1.
2. Lappaltatore predispone, per tempo e secondo quanto previsto dalle vigenti disposizioni, gli
appositi piani per la riduzione del rumore, in relazione al personale e alle attrezzature
utilizzate.
3. Lappaltatore garantisce che le lavorazioni, comprese quelle affidate ai subappaltatori, siano
eseguite secondo il criterio incident and injury free.
4. Lappaltatore non pu iniziare o continuare le attivit se in difetto nellapplicazione di
quanto stabilito, nel presente capitolato, allarticolo 38, commi 1 o 2, oppure agli articoli 40,
41, 42o43.
Art. 40 - Piano di sicurezza e di coordinamento
1. Lappaltatore obbligato ad osservare scrupolosamente e senza riserve o eccezioni il piano di
sicurezza e di coordinamento predisposto dal coordinatore per la sicurezza e messo a
disposizione da parte della Stazione appaltante, ai sensi dellarticolo 131, comma 2, lettera a),
del Codice dei contratti e allarticolo 100 del Decreto n. 81 del 2008, in conformit
allallegato XV, punti 1 e 2, al citato Decreto n. 81 del 2008, corredato dal computo metrico
estimativo dei costi per la sicurezza di cui al punto 4 dello stesso allegato, determinati
allarticolo 2, comma 1, lettera c), del presente Capitolato speciale.
2. Lobbligo di cui al comma 1 esteso altres alle eventuali modifiche e integrazioni approvate
o accettate dal coordinatore per la sicurezza in fase di esecuzione ai sensi del successivo
articolo 42.
Art. 41 - Modifiche e integrazioni al piano di sicurezza
1. Lappaltatore pu presentare al coordinatore per la sicurezza in fase di esecuzione una o pi
proposte motivate di modificazione o di integrazione al piano di sicurezza e di
coordinamento, nei seguenti casi:
a) per adeguarne i contenuti alle proprie tecnologie oppure quando ritenga di poter meglio
garantire la sicurezza nel cantiere sulla base della propria esperienza, anche in seguito alla
consultazione obbligatoria e preventiva dei rappresentanti per la sicurezza dei propri
lavoratori o a rilievi da parte degli organi di vigilanza;
b) per garantire il rispetto delle norme per la prevenzione degli infortuni e la tutela della
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salute dei lavoratori eventualmente disattese nel piano di sicurezza, anche in seguito a
rilievi o prescrizioni degli organi di vigilanza.
2. L'appaltatore ha il diritto che il coordinatore per la sicurezza in fase di esecuzione si pronunci
tempestivamente, con atto motivato da annotare sulla documentazione di cantiere,
sullaccoglimento o il rigetto delle proposte presentate;le decisioni del coordinatore sono
vincolanti per l'appaltatore.
3. Qualora entro il termine di tre giorni lavorativi dalla presentazione delle proposte
dellappaltatore, prorogabile una sola volta di altri tre giorni lavorativi, il coordinatore per la
sicurezza non si pronunci:
a) nei casi di cui al comma 1, lettera a), le proposte si intendono accolte;
b) nei casi di cui al comma 1, lettera b), le proposte si intendono rigettate.
4. Nei casi di cui al comma 1, lettera a), leventuale accoglimento delle modificazioni e
integrazioni non pu in alcun modo giustificare variazioni o adeguamenti dei prezzi pattuiti,
n maggiorazioni di alcun genere del corrispettivo.
5. Nei casi di cui al comma 1, lettera b), qualora leventuale accoglimento delle modificazioni e
integrazioni comporti maggiori oneri a carico dell'impresa, e tale circostanza sia debitamente
provata e documentata, trova applicazione la disciplina delle varianti.
Art. 42 - Piano operativo di sicurezza
1. L'appaltatore, entro 30 giorni dall'aggiudicazione e comunque prima dell'inizio dei lavori,
deve predisporre e consegnare al Direttore dellesecuzione o, se nominato, al coordinatore per
la sicurezza nella fase di esecuzione, un piano operativo di sicurezza per quanto attiene alle
proprie scelte autonome e relative responsabilit nell'organizzazione del cantiere e
nell'esecuzione dei lavori. Il piano operativo di sicurezza, redatto ai sensi dellarticolo 131,
comma 2, lettera c), del Codice dei contratti, dellarticolo 89, comma 1, lettera h), del Decreto
n. 81 del 2008 e del punto 3.2 dellallegato XV al predetto decreto, comprende il documento
di valutazione dei rischi di cui agli articoli 28 e 29 del citato Decreto n. 81 del 2008, con
riferimento allo specifico cantiere e deve essere aggiornato ad ogni mutamento delle
lavorazioni rispetto alle previsioni.
2. Ai sensi dellarticolo 131 del Codice dei contratti lappaltatore tenuto ad acquisire i piani
operativi di sicurezza redatti dalle imprese subappaltatrici di cui allarticolo 44, comma 4,
lettera d), sub. 3), del presente Capitolato speciale, nonch a curare il coordinamento di tutte
le imprese operanti nel cantiere, al fine di rendere gli specifici piani operativi di sicurezza
compatibili tra loro e coerenti con il piano presentato dallappaltatore.
3. Il piano operativo di sicurezza costituisce piano complementare di dettaglio del piano di
sicurezza e coordinamento di cui all'articolo 40.
4. Ai sensi dellarticolo 96, comma 1-bis, del Decreto n. 81 del 2008, il piano operativo di
sicurezza non necessario per gli operatori che si limitano a fornire materiali o attrezzature;
restano fermi per i predetti operatori gli obblighi di cui allarticolo 26 del citato Decreto n. 81
del 2008.
Art. 43 - Osservanza e attuazione dei piani di sicurezza
1. Lappaltatore obbligato ad osservare le misure generali di tutela di cui all'articolo 15 del
Decreto n. 81 del 2008, con particolare riguardo alle circostanze e agli adempimenti descritti
agli articoli da 88 a 104 e agli allegati da XVI a XXV dello stesso decreto.
2. I piani di sicurezza devono essere redatti in conformit allallegato XV al Decreto n. 81 del
2008, nonch alla migliore letteratura tecnica in materia.
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3. L'impresa esecutrice obbligata a comunicare tempestivamente prima dell'inizio dei lavori e
quindi periodicamente,a richiesta della Stazione appaltante o del coordinatore, l'iscrizione alla
camera di commercio, industria, artigianato e agricoltura, l'indicazione dei contratti collettivi
applicati ai lavoratori dipendenti e la dichiarazione circa l'assolvimento degli obblighi
assicurativi e previdenziali. Lappaltatore tenuto a curare il coordinamento di tutte le
imprese operanti nel cantiere, al fine di rendere gli specifici piani redatti dalle imprese
subappaltatrici compatibili tra loro e coerenti con il piano presentato dallappaltatore. In caso
di raggruppamento temporaneo o di consorzio di imprese detto obbligo incombe allimpresa
mandataria. Il direttore tecnico di cantiere responsabile del rispetto del piano da parte di
tutte le imprese impegnate nellesecuzione dei lavori.
4. Il piano di sicurezza e di coordinamento ed il piano operativo di sicurezza formano parte
integrante del contratto di appalto. Le gravi o ripetute violazioni dei piani stessi da parte
dellappaltatore, comunque accertate, previa formale costituzione in mora dellinteressato,
costituiscono causa di risoluzione del contratto.
5. Ai sensi dellarticolo 118, comma 4, terzo periodo, del Codice dei contratti, lappaltatore
solidalmente responsabile con i subappaltatori per gli adempimenti, da parte di questo ultimo,
degli obblighi di sicurezza.
CAPO 9 - DISCIPLINA DEL SUBAPPALTO
Art. 44 - Subappalto
1. Ai sensi e per gli effetti dellart. 118 del Codice degli Appalti dellart. 170 del D.P.R
207/2010, il ricorso al subappalto, tenuto conto che le prestazioni in oggetto rientrano tutte
nella categoria prevalente OG12, consentito fino ad un massimo del 30% (trenta per cento)
dellimporto complessivo contrattuale.
2. Laffidamento in subappalto o in cottimo consentito, previa autorizzazione della Stazione
appaltante, alle seguenti condizioni:
a) che lappaltatore abbia indicato allatto dellofferta i lavori o le parti di opere che intende
subappaltare o concedere in cottimo; lomissione delle indicazioni sta a significare che il
ricorso al subappalto o al cottimo vietato e non pu essere autorizzato;
b) che lappaltatore provveda al deposito, presso la Stazione appaltante:
1) di copia autentica del contratto di subappalto presso la Stazione appaltante almeno 20
giorni prima della data di effettivo inizio dellesecuzione delle relative lavorazioni
subappaltate; dal contratto di subappalto deve risultare, pena rigetto dellistanza o
revoca dellautorizzazione eventualmente rilasciata, se al subappaltatore sono affidati
parte degli apprestamenti, degli impianti o delle altre attivit previste dal Piano di
sicurezza e coordinamento di cui al punto 4 dellallegato XV al Decreto n. 81 del 2008;
2) di una dichiarazione circa la sussistenza o meno di eventuali forme di controllo o di
collegamento, a norma dellarticolo 2359 del codice civile, con limpresa alla quale
affidato il subappalto o il cottimo; in caso di raggruppamento temporaneo, societ di
imprese o consorzio, analoga dichiarazione deve essere fatta da ciascuna delle imprese
partecipanti al raggruppamento, societ o consorzio;
c) che lappaltatore, unitamente alla richiesta di autorizzazione al subappalto, depositi alla
Stazione appaltante:
1) la documentazione attestante che il subappaltatore in possesso dei requisiti prescritti
dalla normativa vigente per la partecipazione alle gare di lavori pubblici, in relazione ai
lavori da realizzare in subappalto o in cottimo;
2) una o pi dichiarazioni del subappaltatore, rilasciate ai sensi degli articoli 46 e 47 del
d.P.R. n. 445 del 2000,attestante il possesso dei requisiti di ordine generale e assenza
della cause di esclusione di cui allarticolo 38del Codice dei contratti;
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3) le informazioni, relative al subappaltatore, ai fini dellacquisizione delDURC di
questultimo;
d) che non sussista, nei confronti del subappaltatore, alcuno dei divieti previsti dal vigente
D.Lgs.159 del 2011 in materia di antimafia
3. Il subappalto e laffidamento in cottimo devono essere autorizzati nei termini di cui allart.
118 del vigente D.Lgs. 163/2006.
4. Laffidamento di lavori in subappalto o in cottimo comporta i seguenti obblighi:
a) ai sensi dellarticolo 118, comma 4, del Codice dei contratti, lappaltatore deve praticare,
per i lavori e le opere affidate in subappalto, i prezzi risultanti dallaggiudicazione ribassati
in misura non superiore al 20% (venti percento); qualora al subappaltatore siano stati
affidati parte degli apprestamenti, degli impianti o delle altre attivit previste dal Piano di
sicurezza e coordinamento di cui al punto 4 dellallegato XV al Decreto n. 81 del2008, i
relativi oneri per la sicurezza relativi ai lavori affidati in subappalto devono essere pattuiti
al prezzo originario previsto dal progetto, senza alcun ribasso; la Stazione appaltante,
sentito il direttore dei lavori e il coordinatore della sicurezza in fase di esecuzione,
provvede alla verifica dell'effettiva applicazione della presente disposizione;
b) nei cartelli esposti allesterno del cantiere devono essere indicati anche i nominativi di tutte
le imprese subappaltatrici, completi dellindicazione della categoria dei lavori subappaltati
e dellimporto dei medesimi;
c) le imprese subappaltatrici devono osservare integralmente il trattamento economico e
normativo stabilito dai contratti collettivi nazionale e territoriale in vigore per il settore e
per la zona nella quale si svolgono i lavori e sono responsabili, in solido con lappaltatore,
dellosservanza delle norme anzidette nei confronti dei loro dipendenti per le prestazioni
rese nellambito del subappalto;
d) le imprese subappaltatrici, per tramite dellappaltatore, devono trasmettere alla Stazione
appaltante, prima dellinizio dei lavori in subappalto:
1) il contratto di subappalto, ove non ancora presentato;
2) la documentazione di avvenuta denunzia agli enti previdenziali, inclusa la Cassa edile,
assicurativi e antinfortunistici; devono altres trasmettere, a scadenza trimestrale e, in
ogni caso, alla conclusione dei lavori in subappalto, copia dei versamenti contributivi,
previdenziali, assicurativi nonch di quelli dovuti agli organismi paritetici previsti dalla
contrattazione collettiva;
3) copia del proprio piano operativo di sicurezza di cui allarticolo 131, comma 2, lettera
c), del Codice dei contratti in coerenza con quanto stabilito al presente capitolato
speciale;
5. Le presenti disposizioni si applicano anche ai raggruppamenti temporanei di imprese e alle
societ anche consortili.
6. I lavori affidati in subappalto non possono essere oggetto di ulteriore subappalto pertanto il
subappaltatore non pu subappaltare a sua volta i lavori.
7. Qualora lappaltatore intenda avvalersi della fattispecie disciplinata dallarticolo 30 del
decreto legislativo n. 276 del2003 (distacco di manodopera) dovr trasmettere, almeno 20
giorni prima della data di effettivo utilizzo della manodopera distaccata, apposita
comunicazione con la quale dichiara:
a) di avere in essere con la societ distaccante un contratto di distacco (da allegare in copia);
b) di volersi avvalere dellistituto del distacco per lappalto in oggetto indicando i nominativi
dei soggetti distaccati;
c) che le condizioni per le quali stato stipulato il contratto di distacco sono tuttora vigenti e
che non si ricade nella fattispecie di mera somministrazione di lavoro.
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8. La comunicazione deve indicare anche le motivazioni che giustificano linteresse della societ
distaccante a ricorrere al distacco di manodopera se questa non risulta in modo evidente dal
contratto tra le parti di cui sopra. Alla comunicazione deve essere allegata la documentazione
necessaria a comprovare in Capo al soggetto distaccante il possesso dei requisiti generali di
cui allarticolo 38 del Codice dei contratti. La Stazione appaltante, entro 15 giorni dal
ricevimento della comunicazione e della documentazione allegata, pu negare
lautorizzazione al distacco qualora in sede di verifica non sussistano i requisiti di cui sopra.
9. L'appaltatore resta in ogni caso responsabile nei confronti della Stazione appaltante per
l'esecuzione delle opere oggetto di subappalto, sollevando la Stazione appaltante medesima da
ogni pretesa dei subappaltatori o da richieste di risarcimento danni avanzate da terzi in
conseguenza allesecuzione di lavori subappaltati.
10. Il direttore dei lavori e il R.U.P., nonch il coordinatore per lesecuzione in materia di
sicurezza di cui allarticolo 92del Decreto n. 81 del 2008, provvedono a verificare, ognuno per
la propria competenza, il rispetto di tutte le condizioni di ammissibilit e di esecuzione dei
contratti di subappalto.
11. Il subappalto non autorizzato comporta inadempimento contrattualmente grave ed essenziale
anche ai sensi dellarticolo 1456 del codice civile con la conseguente possibilit, per la
Stazione appaltante, di risolvere il contratto in danno dellappaltatore e di procedere
allapplicazione delle sanzioni previste per legge, anche di carattere penale.
12. Ai sensi dellarticolo 118, comma 11, del Codice dei contratti considerato subappalto
qualsiasi contratto avente ad oggetto attivit ovunque espletate che richiedano l'impiego di
manodopera, quali le forniture con posa in opera e i noli a caldo, se singolarmente di importo
superiore al 2 per cento dell'importo dei lavori affidati o di importo superiore a 100.000euro e
qualora l'incidenza del costo della manodopera e del personale sia superiore al 50 per cento
dell'importo del contratto di subappalto. I sub-affidamenti che non costituiscono subappalto,
devono essere comunicati al R.U.P. eal coordinatore per la sicurezza in fase di esecuzione
almeno il giorno feriale antecedente allingresso in cantiere dei soggetti sub-affidatari, con la
denominazione di questi ultimi.
13. Ai sensi dellarticolo 118, comma 11, del Codice dei contratti non considerato subappalto
l'affidamento di attivit specifiche di servizi a lavoratori autonomi, purch tali attivit non
costituiscano lavori.
14. Nel caso il DURC relativo al subappaltatore sia negativo per due volte consecutive, la
Stazione appaltante contestagli addebiti al subappaltatore assegnando un termine non inferiore
a 15 (quindici) giorni per la presentazione delle controdeduzioni; in caso di assenza o
inidoneit di queste la Stazione appaltante pronuncia la decadenza dellautorizzazione al
subappalto.
15. La Stazione appaltante non provvede al pagamento diretto dei subappaltatori e dei cottimisti
e lappaltatore obbligato a trasmettere alla stessa Stazione appaltante, entro 20 (venti) giorni
dalla data di ciascun pagamento effettuato a proprio favore, copia delle fatture quietanzate
relative ai pagamenti da esso corrisposti ai medesimi subappaltatori o cottimisti, con
lindicazione delle eventuali ritenute di garanzia effettuate.
CAPO 10 - CONTROVERSIE, MANODOPERA, ESECUZIONE D'UFFICIO
Art. 45 - Definizione delle controversie
1. Per la definizione di tutte le controversie eventualmente derivanti dall'esecuzione del
contratto, si fa espresso rimando alle disposizioni di cui alla parte IV del D.Lgs.163/2006
applicabili alla fattispecie.
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2. esclusa la competenza arbitrale. Il foro competente quello di Taranto.
3. Lorgano che decide sulla controversia, decide anche in ordine allentit delle spese di
giudizio e alla loro imputazione alle parti, in relazione agli importi accertati, al numero e alla
complessit delle questioni.
Art. 46 - Contratti collettivi e disposizioni sulla manodopera
1. Lappaltatore tenuto allesatta osservanza di tutte le leggi, regolamenti e norme vigenti in
materia, nonch eventualmente entrate in vigore nel corso dei lavori, e in particolare:
a) nellesecuzione dei lavori oggetto del presente appalto, lappaltatore si obbliga ad applicare
integralmente il contratto nazionale di lavoro per gli operai dipendenti dalle aziende
industriali edili e affini e gli accordi locali e aziendali integrativi dello stesso, in vigore per
il tempo e nella localit in cui si svolgono i lavori;
b) i suddetti obblighi vincolano lappaltatore anche qualora non sia aderente alle associazioni
stipulanti o receda da esse e indipendentemente dalla natura industriale o artigiana, dalla
struttura o dalle dimensioni dellimpresa stessa e da ogni altra sua qualificazione giuridica;
c) responsabile in rapporto alla Stazione appaltante dellosservanza delle norme anzidette
da parte degli eventuali subappaltatori nei confronti dei rispettivi dipendenti, anche nei casi
in cui il contratto collettivo non disciplini lipotesi del subappalto; il fatto che il subappalto
non sia stato autorizzato non esime lappaltatore dalla responsabilit, e ci senza
pregiudizio degli altri diritti della Stazione appaltante;
d) obbligato al regolare assolvimento degli obblighi contributivi in materia previdenziale,
assistenziale, antinfortunistica e in ogni altro ambito tutelato dalle leggi speciali.
2. In caso di inottemperanza, accertata dalla Stazione appaltante o a essa segnalata da un ente
preposto, la Stazione appaltante medesima comunica allappaltatore linadempienza accertata
e procede a una detrazione del 20 per cento sui pagamenti in acconto, se le prestazioni sono in
corso di esecuzione, oppure alla sospensione del pagamento del saldo, se le prestazioni sono
ultimati, destinando le somme cos accantonate a garanzia delladempimento degli obblighi di
cui sopra; il pagamento allimpresa appaltatrice delle somme accantonate non effettuato sino
a quando non sia stato accertato che gli obblighi predetti sono stati integralmente adempiuti.
3. In caso di ritardo nel pagamento delle retribuzioni dovute al personale dipendente, qualora
lappaltatore invitato a provvedervi, entro quindici giorni non vi provveda o non contesti
formalmente e motivatamente la legittimit della richiesta, la Stazione appaltante pu pagare
direttamente ai lavoratori le retribuzioni arretrate, anche in corso d'opera, detraendo il relativo
importo dalle somme dovute all'appaltatore in esecuzione del contratto.
4. In ogni momento il Direttore dei lavori e, per suo tramite, il R.U.P., possono richiedere
allappaltatore e ai subappaltatori copia del libro matricola, possono altres richiedere i
documenti di riconoscimento al personale presente in cantiere e verificarne la effettiva
iscrizione nei libri matricola dellappaltatore o del subappaltatore autorizzato.
5. Ai sensi degli articoli 18, comma 1, lettera u), 20, comma 3 e 26, comma 8, del Decreto n. 81
del 2008 e ss.mm.ii., nonch dellarticolo 5, comma 1, primo periodo, della legge n. 136 del
2010, lappaltatore obbligato a fornire a ciascun soggetto occupato in cantiere una apposita
tessera di riconoscimento, impermeabile ed esposta in forma visibile, corredata di fotografia,
contenente le generalit del lavoratore e lindicazione del datore di lavoro. Lappaltatore
risponde dello stesso obbligo anche per il personale degli eventuali subappaltatori autorizzati.
I lavoratori sono tenuti ad esporre detta tessera di riconoscimento. Agli stessi obblighi devono
ottemperare anche i lavoratori autonomi che esercitano direttamente la propria attivit nei
cantieri e il personale presente occasionalmente in cantiere che non sia dipendente
dellappaltatore o degli eventuali subappaltatori (soci, artigiani di ditte individuali senza
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dipendenti, professionisti, fornitori esterni e simili); tutti i predetti soggetti devono provvedere
in proprio.
6. La violazione degli obblighi di cui al comma 5 comporta lapplicazione, in capo al datore di
lavoro, della sanzione amministrativa da euro 100 ad euro 500 per ciascun lavoratore. Il
lavoratore munito della tessera di riconoscimento di cui al precedente comma 5 che non
provvede ad esporla punito con la sanzione amministrativa da euro 50 a euro 300. Nei
confronti delle predette sanzioni non ammessa la procedura di diffida di cui allarticolo 13
del decreto legislativo 23 aprile 2004, n. 124.
Art. 47- Documento Unico di Regolarit contributiva (DURC)
1. La stipula del contratto, lerogazione di qualunque pagamento a favore dellappaltatore, la
stipula di eventuali atti di sottomissione o di appendici contrattuali, sono subordinate
allacquisizione del DURC.
2. Il DURC acquisito dufficio dalla Stazione appaltante a condizione che lappaltatore e,
tramite esso, i subappaltatori, trasmettano tempestivamente alla stessa Stazione appaltante il
modello unificato INAIL-INPS-CASSA EDILE, compilato nei quadri A e B o, in
alternativa, le seguenti indicazioni:
- il contratto collettivo nazionale di lavoro (CCNL) applicato;
- la classe dimensionale dellimpresa in termini di addetti;
- per lINAIL: codice ditta, sede territoriale dellufficio di competenza, numero di posizione
assicurativa;
- per lINPS: matricola azienda, sede territoriale dellufficio di competenza; se impresa
individuale numero di posizione contributiva del titolare; se impresa artigiana, numero di
posizione assicurativa dei soci;
- per la Cassa Edile (CAPE): codice impresa, codice e sede cassa territoriale di competenza.
3. Ai sensi dellarticolo 4 del d.P.R. n. 207 del 2010, in caso di inottemperanza agli obblighi
contributivi nei confronti di INPS, INAIL e Cassa Edile da parte dellappaltatore o dei
subappaltatori, rilevata da un DURC negativo, in assenza di adeguate giustificazioni o di
regolarizzazione tempestiva, la Stazione appaltante provvede direttamente al pagamento dei
crediti vantati dai predetti istituti, in luogo dellappaltatore e dei subappaltatori, utilizzando le
somme trattenute sui pagamenti delle rate di acconto e di saldo.
4. In caso di irregolarit del DURC dellappaltatore o del subappaltatore, in relazione a somme
dovute allINPS, allINAIL o alla Cassa Edile, la Stazione appaltante:
a) chiede tempestivamente ai predetti istituti e casse la quantificazione dellammontare delle
somme che hanno determinato lirregolarit, se tale ammontare non gi noto; chiede
altres allappaltatore la regolarizzazione delle posizioni contributive irregolari nonch la
documentazione che egli ritenga idonea a motivare la condizione di irregolarit del DURC;
b) verificatasi ogni altra condizione, provvede alla liquidazione del compenso spettante
allappaltatore trattenendo una somma corrispondente ai crediti vantati dagli Istituti e dalla
Cassa Edile come quantificati alla precedente lettera a), ai fini di cui al comma 3.
Art. 48 - Risoluzione del contratto - Esecuzione d'ufficio dei lavori
1. Fatto salvo quanto gi disposto al precedente art. 21, la Stazione appaltante ha facolt di
risolvere il contratto mediante semplice lettera raccomandata con messa in mora di 15 giorni,
senza necessit di ulteriori adempimenti, nei seguenti casi:
a) Fermo quanto previsto da altre disposizioni di legge, qualora nei confronti dell'appaltatore
sia intervenuta l'emanazione di un provvedimento definitivo che dispone l'applicazione di
una o pi misure di prevenzione di cui all'articolo 3, della legge 27 dicembre 1956, n. 1423
ed agli articoli 6 e 67 del decreto legislativo n. 159 del 2011, ovvero sia intervenuta
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sentenza di condanna passata in giudicato per i delitti previsti dallarticolo 51, commi 3-bis
e 3-quater, del codice di procedura penale, dagli articoli 314, primo comma, 316, 316-bis,
317, 318, 319, 319-ter, 319-quater e 320 del codice penale, nonch per reati di usura,
riciclaggio nonch per frodi nei riguardi della stazione appaltante, di subappaltatori, di
fornitori, di lavoratori o di altri soggetti comunque interessati ai lavori, nonch per
violazione degli obblighi attinenti alla sicurezza sul lavoro, il responsabile del
procedimento propone alla stazione appaltante, in relazione allo stato dei lavori e alle
eventuali conseguenze nei riguardi delle finalit dell'intervento, di procedere alla
risoluzione del contratto;
b) inadempimento per grave irregolarit e grave ritardo alle disposizioni del direttore dei
lavori riguardo ai tempi di esecuzione dei lavori o quando risulti accertato il mancato
rispetto delle ingiunzioni o diffide fattegli, nei termini imposti dagli stessi provvedimenti
in aderenza allart.136 del codice;
c) manifesta incapacit o inidoneit, anche solo legale, nellesecuzione delle prestazioni di
cui al contratto;
d) inadempienza accertata alle norme di legge sulla prevenzione degli infortuni, la sicurezza
sul lavoro e le assicurazioni obbligatorie del personale;
e) sospensione delle attivit affidate o mancata ripresa delle stesse da parte dellappaltatore
senza giustificato motivo;
f) rallentamento dellattivit, senza giustificato motivo, in misura tale da pregiudicare la
realizzazione degli obiettivi del servizio nei termini previsti dal contratto;
g) subappalto abusivo, associazione in partecipazione, cessione anche parziale del contratto o
violazione di norme sostanziali regolanti il subappalto;
h) non rispondenza delle prestazioni fornite alle specifiche di contratto;
i) mancato rispetto della normativa sulla sicurezza e la salute dei lavoratori di cui al Decreto
n. 81 del 2008 o ai piani di sicurezza di cui al presente capitolato, integranti il contratto, e
delle ingiunzioni fattegli al riguardo dal direttore dellesecuzione, dal R.U.P. o dal
coordinatore per la sicurezza ove nominato;
l) azioni o omissioni finalizzate ad impedire laccesso al cantiere al personale ispettivo del
Ministero del lavoro o dellA.S.L., oppure del personale ispettivo degli organismi
paritetici, di cui allarticolo 51 del Decreto n. 81 del 2008;
m) violazione delle prescrizioni in materia di tracciabilit dei pagamenti, in applicazione
dellarticolo 57, comma 5, del presente Capitolato speciale.
2. Il contratto altres risolto in caso di perdita da parte dell'appaltatore, dei requisiti per
l'esecuzione dei lavori, quali il fallimento o la irrogazione di misure sanzionatorie o cautelari
che inibiscono la capacit di contrattare con la pubblica amministrazione, oppure in caso di
reati accertati ai sensi dellarticolo 135, comma 1, del Codice dei contratti.
3. Nei casi di risoluzione del contratto o di esecuzione di ufficio, la comunicazione della
decisione assunta dalla Stazione appaltante fatta all'appaltatore nella forma dell'ordine di
servizio o della raccomandata con avviso di ricevimento, con la contestuale indicazione della
data alla quale avr luogo l'accertamento dello stato di consistenza dei lavori.
4. In relazione a quanto sopra, alla data comunicata dalla Stazione appaltante si fa luogo, in
contraddittorio fra il direttore dellesecuzione e l'appaltatore o suo rappresentante oppure, in
mancanza di questi, alla presenza di due testimoni, alla redazione dello stato di consistenza
dei lavori, all'inventario dei materiali, delle attrezzature dei e mezzi dopera esistenti in
cantiere, nonch, nel caso di esecuzione dufficio, allaccertamento di quali di tali materiali,
attrezzature e mezzi dopera debbano essere mantenuti a disposizione della Stazione
appaltante per leventuale riutilizzo e alla determinazione del relativo costo.
5. Il contratto risolto qualora nei confronti dell'appaltatore sia intervenuta la revoca/decadenza
dell'attestazione S.O.A. per aver prodotto falsa documentazione o dichiarazioni mendaci,
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risultante dal casellario informatico.
CAPO 11 - DISPOSIZIONI PER LE VERIFICA DI CONFORMIT
Art. 49- Ultimazione dei lavori e gratuita manutenzione
1. Al termine dei lavori e in seguito a richiesta scritta dellimpresa appaltatrice il direttore dei
lavori redige, entro 10 giorni dalla richiesta, il certificato di ultimazione; entro trenta giorni
dalla data del certificato di ultimazione dei lavori, il direttore dei lavori procede
allaccertamento sommario della regolarit delle opere eseguite.
2. In sede di accertamento sommario, senza pregiudizio di successivi accertamenti, sono rilevati
e verbalizzati eventuali vizi e difformit di costruzione che limpresa appaltatrice tenuta a
eliminare a sue spese nel termine fissato e con le modalit prescritte dal direttore dei lavori,
fatto salvo il risarcimento del danno alla Stazione appaltante. In caso di ritardo nel ripristino,
si applica la penale per i ritardi prevista dal precedente articolo 18, in proporzione all'importo
della parte di lavori che direttamente e indirettamente traggono pregiudizio dal mancato
ripristino e comunque all'importo non inferiore a quello dei lavori di ripristino.
3. La Stazione appaltante si riserva di prendere in consegna parzialmente o totalmente le opere
con apposito verbale immediatamente dopo laccertamento sommario se questo ha avuto esito
positivo, oppure nel termine assegnato dalla direzione lavori ai sensi dei commi precedenti.
4. Dalla data del verbale di ultimazione dei lavori decorre il periodo di gratuita manutenzione;
tale periodo cessa con lapprovazione finale del certificato di collaudo provvisorio/di regolare
esecuzione da parte della Stazione appaltante, da effettuarsi entro i termini previsti dal
presente Capitolato speciale.
5. Non pu ritenersi verificata lultimazione dei lavori se lappaltatore non ha consegnato al
direttore di lavori le certificazioni e i collaudi tecnici specifici da parte dei fornitori e degli
installatori; in tal caso il direttore dei lavori non pu redigere il certificato di ultimazione e, se
redatto, questo non efficace e non decorrono i termini di cui al successivo articolo 50, n i
termini per il pagamento della rata di saldo di cui allarticolo 27 del presente capitolato.
Art. 50- Termini per il collaudo
1. Il certificato di collaudo provvisorio emesso entro il termine perentorio di 3 (tre) mesi
dallultimazione dei lavori ed ha carattere provvisorio; esso assume carattere definitivo
trascorsi due anni dalla data dellemissione. Decorso tale termine, il collaudo si intende
tacitamente approvato anche se latto formale di approvazione non sia intervenuto entro i
successivi due mesi.
2. Durante lesecuzione dei lavori la Stazione appaltante pu effettuare operazioni di controllo o
di collaudo parziale o ogni altro accertamento, volti a verificare la piena rispondenza delle
caratteristiche dei lavori in corso di realizzazione a quanto richiesto negli elaborati
progettuali,nel presente Capitolato speciale o nel contratto.
Art. 51- Presa in consegna dei lavori ultimati
1. La Stazione appaltante si riserva di prendere in consegna parzialmente o totalmente le opere
appaltate anche subito dopo lultimazione dei lavori.
2. Qualora la Stazione appaltante si avvalga di tale facolt, che viene comunicata allappaltatore
per iscritto, lo stesso appaltatore non pu opporvisi per alcun motivo, n pu reclamare
compensi di sorta.
3. Lappaltatore pu chiedere che sia redatto apposito verbale circa lo stato delle opere, onde
essere garantito dai possibili danni che potrebbero essere arrecati alle opere stesse.
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4. La presa di possesso da parte della Stazione appaltante avviene nel termine perentorio fissato
dalla stessa per mezzo del direttore dei lavori o per mezzo del R.U.P., in presenza
dellappaltatore o di due testimoni in caso di sua assenza.
5. Qualora la Stazione appaltante non si trovi nella condizione di prendere in consegna le opere
dopo lultimazione dei lavori, lappaltatore non pu reclamare la consegna ed altres tenuto
alla gratuita manutenzione fino ai termini previsti dal presente Capitolato speciale.
CAPO 12 - NORME FINALI
Art. 52 - Oneri e obblighi a carico dellappaltatore
1. Oltre agli oneri di cui al regolamento generale e al presente capitolato, nonch a quanto
previsto da tutti i piani per le misure di sicurezza fisica dei lavoratori, sono a carico
dellappaltatore gli oneri e gli obblighi che seguono:
a) la fedele esecuzione del progetto e degli ordini impartiti per quanto di competenza, dal
direttore dei lavori, in conformit alle pattuizioni contrattuali, richiedendo al direttore dei
lavori tempestive disposizioni scritte per i particolari che eventualmente non risultassero
dal capitolato o dalla descrizione delle opere o dai computi. In ogni caso lappaltatore
non deve dare corso allesecuzione di aggiunte o variazioni non ordinate per iscritto con
le modalit di legge;
b) scavi, estrazioni, movimenti di terra ed ogni onere relativo alla formazione del cantiere
attrezzato da eseguire con tutti i pi moderni e perfezionati impianti, per assicurare una
perfetta e rapida esecuzione di tutte le opere prestabilite, con ogni apprestamento utile in
modo da rendere sicuri il transito e la circolazione dei veicoli e delle persone addette ai
lavori tutti;
c) lassunzione in proprio, tenendone indenne la Stazione appaltante, di ogni responsabilit
risarcitoria e delle obbligazioni relative comunque connesse allesecuzione delle
prestazioni a termini di contratto;
d) le responsabilit sulla non rispondenza degli elementi eseguiti rispetto a quelli progettati
o previsti dal capitolato;
e) la pulizia del cantiere e delle vie di transito e di accesso allo stesso, compreso lo
sgombero dei materiali di rifiuto;
f) ladozione, nel compimento di tutti i lavori, dei procedimenti e delle cautele necessarie a
garantire lincolumit degli operai, delle persone addette ai lavori stessi e dei terzi,
nonch ad evitare danni ai beni pubblici e privati, osservando le disposizioni contenute
nelle vigenti norme in materia di prevenzione infortuni; con ogni pi ampia
responsabilit in caso di infortuni a carico dellappaltatore, restandone sollevati la
Stazione appaltante, nonch il personale preposto alla direzione e alla sorveglianza dei
lavori;
g) osservare le prescrizioni delle vigenti normative in materia di:
esecuzione di analisi di laboratorio atte ad effettuare il monitoraggio ambientale e la
caratterizzazione delle matrici ambientali;
rimozione, trasporto e caratterizzazione dei rifiuti;
provvedere alla confezione ed allinvio di campioni, per le controanalisi che
dovranno essere effettuati dalle Autorit Competenti;
h) corrispondere ai propri dipendenti le retribuzioni dovute e rilasciare dichiarazione di aver
provveduto nei loro confronti alle assistenze, assicurazioni e previdenze secondo le
norme di legge e dei contratti collettivi di lavoro;
i) rilasciare dichiarazione alla Stazione Appaltante di aver sottoposto tutti i lavoratori
dipendenti a sorveglianza sanitaria secondo quanto previsto dalla normativa vigente e/o
qualora le condizioni di lavoro lo richiedano.
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Art. 53 - Obblighi speciali a carico dellappaltatore
1. L'appaltatore obbligato:
a) ad intervenire alle misure, le quali possono comunque essere eseguite alla presenza di due
testimoni qualora egli, invitato, non si presenti;
b) a firmare i libretti delle misure, i brogliacci e gli eventuali disegni integrativi, sottopostogli
dal direttore dei lavori, subito dopo la firma di questi;
c) a consegnare al direttore lavori, con tempestivit, le fatture relative alle lavorazioni e
somministrazioni previste dal presente Capitolato speciale e ordinate dal direttore dei
lavori che per la loro natura si giustificano mediante fattura;
d) a consegnare al direttore dei lavori le note relative alle giornate di operai, di noli e di mezzi
d'opera, nonch le altre provviste somministrate, per gli eventuali lavori previsti e ordinati
in economia nonch a firmare le relative liste settimanali sottopostegli dal direttore dei
lavori.
Art. 54. - Custodia del cantiere
1. E a carico e a cura dellappaltatore la custodia e la tutela del cantiere, di tutti i manufatti e dei
materiali in esso esistenti, anche se di propriet della Stazione appaltante e ci anche durante
periodi di sospensione dei lavori e fino alla presa in consegna dellopera da parte della
Stazione appaltante.
Art. 55. - Cartello di cantiere
1. Lappaltatore deve predisporre ed esporre in sito numero 1 esemplare del cartello indicatore,
con le dimensioni di almeno cm. 100 di base e 200 di altezza, recanti le descrizioni di cui alla
Circolare del Ministero dei LL.PP. dell1 giugno 1990, n. 1729/UL, nonch, se del caso, le
indicazioni di cui allarticolo 12 del d.m. 22 gennaio 2008, n. 37.
2. Il cartello di cantiere deve essere aggiornato periodicamente in relazione alleventuale
mutamento delle condizioni ivi riportate.
Art. 56 - Eventuale sopravvenuta inefficacia del contratto
1. Se il contratto dichiarato inefficace per gravi violazioni in seguito ad annullamento
dellaggiudicazione definitiva per gravi violazioni, trova applicazione larticolo 121
dellallegato 1 al decreto legislativo n. 104 del 2010 (Codice del processo amministrativo),
come richiamato dallarticolo 245-bis, comma 1, del Codice dei contratti.
2. Se il contratto dichiarato inefficace in seguito ad annullamento dellaggiudicazione
definitiva per motivi diversi dalle gravi violazioni di cui al comma 1, trova larticolo 122
dellallegato 1 al decreto legislativo n. 104 del 2010, come richiamato dallarticolo 245-ter,
comma 1, del Codice dei contratti.
3. Trovano in ogni caso applicazione, ove compatibili e in seguito a provvedimento
giurisdizionale, gli articoli 123 e 124 dellallegato 1 al decreto legislativo n. 104 del 2010,
come richiamati dagli articoli 245-quater e 245-quinquies, del Codice dei contratti.
Art. 57 - Tracciabilit dei pagamenti
1. Ai sensi dellarticolo 3, commi 1 e 8, della legge n. 136 del 2010, gli operatori economici
titolari dellappalto, nonch i subappaltatori, devono comunicare alla Stazione appaltante gli
estremi identificativi dei conti correnti dedicati, anche se non in via esclusiva, accesi presso
banche o presso Poste italiane S.p.A., prima della stipula contrattuale, comunicando altres
negli stessi termini le generalit e il codice fiscale delle persone delegate ad operare sui
predetti conti. Lobbligo di comunicazione esteso anche alle modificazioni delle indicazioni
fornite in precedenza. In assenza delle predette comunicazioni la Stazione appaltante
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sospende i pagamenti e non decorrono i termini legali per lapplicazione degli interesse di cui
agli articoli 28, commi 1 e 2, e 29, e per la richiesta di risoluzione di cui allarticolo 21.
2. Tutti i movimenti finanziari relativi allintervento:
a) per pagamenti a favore dellappaltatore, devono avvenire mediante bonifico bancario o
postale, ovvero altro mezzo che sia ammesso dallordinamento giuridico in quanto idoneo
ai fini della tracciabilit;
b) per i pagamenti tra lappaltatore e gli eventuali sub-appaltatori, sub-contraenti e sub-
fornitori o comunque i soggetti che eseguono lavori, forniscono beni o prestano servizi
nellambito dellintervento in oggetto, devono avvenire mediante bonifico bancario o
postale, ovvero altro mezzo che sia ammesso dallordinamento giuridico in quanto idoneo
ai fini della tracciabilit;
c) i pagamenti di cui alle precedenti lettere a) e b) devono avvenire in ogni caso utilizzando i
conti correnti dedicati di cui al comma 1;
d) i pagamenti destinati a dipendenti, consulenti e fornitori di beni e servizi rientranti tra le
spese generali nonch quelli destinati all'acquisto di immobilizzazioni tecniche devono
essere eseguiti tramite i conti correnti dedicati di cui al comma 1, per il totale dovuto,
anche se non riferibile in via esclusiva alla realizzazione dellintervento.
3. Ogni pagamento effettuato ai sensi del precedente comma 2, deve riportare, in relazione a
ciascuna transazione, il codice CIG ed il codice CUP, assegnati allappalto oggetto del
presente capitolato.
4. Fatte salve le sanzioni amministrative pecuniarie di cui allarticolo 6 della legge n 136 del
2010:
a) la violazione delle prescrizioni di cui al comma2, lettera a) e b), costituisce causa di
risoluzione del contratto ai sensi dellarticolo 3, comma 9-bis, della citata legge n.136 del
2010;
b) la violazione delle prescrizioni di cui al comma2, lettere c) e d), o al comma 3, qualora
reiterata per pi di una volta, costituisce causa di risoluzione del contratto ai sensi
dellarticolo 55, comma 1, lettera m), del presente Capitolato speciale.
5. I soggetti di cui al comma 1 che hanno notizia dell'inadempimento della propria controparte
agli obblighi di tracciabilit finanziaria di cui ai commi da 1 e 2,procedono all'immediata
risoluzione del rapporto contrattuale, informandone contestualmente la stazione appaltantee la
prefettura-ufficio territoriale del Governo territorialmente competente.
6. Le clausole di cui al presente articolo devono essere obbligatoriamente riportate nei contratti
sottoscritti con i subappaltatori e i subcontraenti della filiera delle imprese a qualsiasi titolo
interessate allintervento ai sensi del comma 2, lettera b); in assenza di tali clausole i predetti
contratti sono nulli senza necessit di declaratoria.
Art. 58 Spese contrattuali, imposte, tasse
1. Ai sensi dellarticolo 139 del d.P.R. n. 207 del 2010 e s.m.i., sono a carico dellappaltatore
senza diritto di rivalsa:
a) le spese per la stipula contrattuale e suo perfezionamento (Diritti di Segreteria, Imposte di
bollo, spese di registrazione);
b) le tasse e gli altri oneri per lottenimento di tutte le licenze tecniche occorrenti per
lesecuzione del contratto;
c) le tasse e gli altri oneri dovuti ad enti territoriali (occupazione temporanea di suolo
pubblico, passi carrabili, permessi di scarico, canoni di conferimento a discarica ecc.)
direttamente o indirettamente connessi alla gestione del cantiere e allesecuzione dei lavori;
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2. Sono altres a carico dellappaltatore tutte le spese di bollo per gli atti occorrenti per la
gestione del lavoro, dalla consegna alla data di emissione del certificato di verifica di
conformit.
3. Qualora, per atti aggiuntivi o risultanze contabili finali determinanti aggiornamenti o
conguagli delle somme per spese contrattuali, imposte e tasse di cui ai commi 1 e 2, le
maggiori somme sono comunque a carico dellappaltatore.
4. A carico dell'appaltatore restano inoltre le imposte e gli altri oneri, che, direttamente o
indirettamente gravino sui lavori e sulle forniture oggetto dell'appalto.
5. Il contratto soggetto allimposta sul valore aggiunto (I.V.A.); lI.V.A. regolata dalla legge;
tutti gli importi citati nel presente capitolato si intendono I.V.A. esclusa.
Art. 59 - Trattamento dei dati personali
1. Ai fini e per gli effetti del il D.Lgs 196/2003, la stazione Appaltante si riserva il diritto di
inserire il nominativo dellImpresa appaltatrice nellelenco dei propri clienti ai fini dello
svolgimento dei futuri rapporti contrattuali e commerciali, in base allart. 13 della legge citata.
2. LAppaltatore potr in ogni momento esercitare i diritti previsti dallart. 7della legge citata; in
particolare potr chiedere la modifica e la cancellazione dei propri dati.
CAPO 13 - NORME GENERALI NELLESECUZIONE DEI LAVORI
Art. 60 - Prescrizioni relative ai lavori in genere
1. Tutti i lavori dovranno essere eseguiti secondo le norme di buona tecnica e saranno uniformati
alle prescrizioni che, per ciascuna categoria, stabiliscono gli articoli del presente Capitolato ed
i relativi prezzi di elenco, salvo quelle maggiori istruzioni che saranno fornite dalla Direzione
Lavori in corso di esecuzione.
2. LImpresa, per la tutela del proprio tornaconto, pu sviluppare i lavori nel modo che riterr
pi opportuno, salvo il rispetto delle prescrizioni capitolari, compatibilmente con la durata dei
lavori e con quanto stabilito dallorganigramma dei lavori, da essa redatto, controllato ed
approvato preventivamente allinizio dei lavori stessi dalla Direzione Lavori.
Art. 61 - Personale dellAppaltatore
1. Il personale destinato ai lavori dovr essere, per numero e qualit, adeguato allentit delle
prestazioni da eseguire ed ai termini di esecuzione stabiliti dal programma dei lavori. Dovr
altres essere formato ed informato in materia di approntamento di opere, di presidi di
prevenzione e protezione e in materia di salute e igiene del lavoro.
2. Linosservanza delle predette condizioni costituisce per lAppaltatore responsabilit, sia in via
penale che civile, dei danni che per effetto dellinosservanza stessa dovessero derivare al
personale, a terzi ed agli impianti di cantiere.
3. LAppaltatore dovr inoltre osservare le norme e le prescrizioni delle leggi e dei regolamenti
vigenti sullassunzione, tutela, protezione ed assistenza dei lavoratori impegnati sul cantiere,
comunicando, non oltre 15 giorni dallinizio dei lavori, gli estremi della propria iscrizione agli
Istituti previdenziali ed assicurativi.
4. Tutti i dipendenti dellAppaltatore sono tenuti ad osservare:
i regolamenti in vigore in cantiere;
le norme antinfortunistiche proprie del lavoro in esecuzione e quelle particolari vigenti in
cantiere.
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5. Tutti i dipendenti e/o collaboratori dellAppaltatore saranno formati, addestrati e informati
alle mansioni disposte, in funzione della figura, e con riferimento alle attrezzature ed alle
macchine di cui sono operatori, a cura ed onere dellAppaltatore medesimo.
6. Linosservanza delle predette condizioni costituisce per lAppaltatore responsabilit, sia in via
penale che civile, dei danni che per effetto dellinosservanza stessa dovessero derivare al
personale, a terzi ed agli impianti di cantiere.
Art. 62 - Osservanza delle leggi, dei regolamenti e della normativa tecnica
1. Oltre allosservanza del Capitolato Generale, lappaltatore tenuto alla piena osservanza:
a) delle leggi, decreti, regolamenti e circolari emanati e vigenti alla data di esecuzione dei
lavori;
b) delle leggi, decreti, regolamenti e circolari emanati e vigenti nella Regione, Provincia e
Comune in cui si esegue lappalto;
c) delle norme tecniche e decreti di applicazione;
d) delle leggi e normative sulla sicurezza, tutela dei lavoratori, prevenzione infortuni ed
incendi;
e) di tutta la normativa tecnica vigente e di quella citata dal presente Capitolato (nonch
delle norme CNR, CEI, UNI ed altre specifiche europee espressamente adottate);
f) dellElenco prezzi unitari offerti allegato al contratto;
g) delle Tavole di progetto;
h) di tutte le prescrizioni contenute nel presente Capitolato.
Art. 63 - Aree da adibire a cantiere
1. Le aree da adibire a cantiere sono quelle indicate nel Piano di Sicurezza e Coordinamento.
Art. 64 Noleggi
1. Gli oneri di noleggio in genere dei macchinari utili per lesecuzione dei lavori in appalto si
intendono compresi nei prezzi unitari.
Art. 65 - Danni di forza maggiore
1. Qualora si verifichino danni di forza maggiore, questi devono essere denunciati alla Direzione
Lavori, pena decadenza, entro cinque giorni dal loro verificarsi.
2. Lindennizzo per i danni limitato al ripristino delle opere danneggiate valutato ai prezzi e
alle condizioni di contratto, oltre quegli oneri, valutati con prezzi di mercato al momento del
verificarsi dellevento dannoso, indispensabili per il predetto ripristino.
3. Le misurazioni delle opere avverranno con le modalit di cui al Capitolato Generale, art. 20,
comma 5.
4. Non sar corrisposto alcun indennizzo se i danni sono provocati da concorso dellAppaltatore
o dal suo personale dipendente o di cui tenuto a rispondere.


PARTE SECONDA - PRESCRIZIONI TECNICHE


CAPO 14 DESCRIZIONE DEI LAVORI
Art. 66 - Descrizione sommaria delle opere e dei lavori
1. La specifica ubicazione del sito oggetto di intervento (area residenziale densamente popolata)
comporta una particolare attenzione agli aspetti di possibile impatto sullambiente circostante,
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sui lavoratori e sulla popolazione residente. Lobiettivo quello di limitare al minimo la
diffusione atmosferica di composti dannosi per la salute (polveri contaminate derivanti dalle
operazioni di bonifica) in fase di esecuzione dei lavori.
2. In considerazione della variabilit delle dimensioni delle aree di intervento (vd. Tavola 5), ai
fini delle attivit da svolgere, limpresa appaltatrice far riferimento ad aree di lavoro di
dimensioni pari a ca. 1.000 mq (forma quadrata di lato ca. 32 m). Si proceder
allaccorpamento di aree di intervento pi piccole se adiacenti o prossime e, viceversa, in caso
di aree di intervento con superficie maggiore di 1.000 mq, le stesse saranno suddivise in pi
aree di lavoro.
3. Le attivit da svolgere in ogni area di lavoro consisteranno in:
1. Allestimento cantiere allinterno dellarea dedicata.
2. Predisposizione di recinzione perimetrale di sicurezza dellarea.
3. Posizionamento di n.1 macchina nebulizzatrice (fog cannon) ad un vertice dellarea di
lavoro necessaria alla nebulizzazione di acqua per evitare la propagazione di polveri
verso lesterno.
4. Posizionamento di n.1 sistema di monitoraggio in tempo reale delle polveri in atmosfera
(completo di stazione meteorologica) allesterno dellarea di lavoro nelle immediate
vicinanze della recinzione, in maniera da monitorare eventuali dispersioni di polveri nella
direzione prevalente del vento.
5. Rilievo plano altimetrico pre-intervento dellarea di lavoro, previo eventuale
decespugliamento, con definizione delle quote originarie del piano campagna e
perimetrazione di dettaglio.
6. Scavo e rimozione di 30 cm di suolo superficiale contaminato.
7. Trasporto dei terreni rimossi nellarea confinata di stoccaggio per la loro
caratterizzazione ai fini del successivo smaltimento/recupero.
8. Rilievo planoaltimetrico intermedio dellarea di lavoro per verificare la rimozione di
effettivi 0,3 m di terreno per lintera estensione dellarea.
9. Rinterro con uno strato di fondo di 3 cm di pietrisco e uno strato di 27 cm di ammendante
compostato misto o terreno vegetale.
10. Rilievo planoaltimetrico post-intervento dellarea di lavoro, con verifica dei volumi di
compost/terreno utilizzati e del ripristino delloriginario livello di piano campagna.
4. Le attivit di cui al comma 3 si svolgeranno in maniera sequenziale, completando lintervento
in unarea di lavoro prima di passare alla successiva.
5. Nella scelta delle aree di lavoro su cui intervenire si dovr dare assoluta precedenza a quelle
che includono al loro interno le aree verdi di intervento delle scuole GABELLI, GIUSTI e
VICO, ubicate nel Quartiere Tamburi, in quanto oggetto di urgenti interventi di
riqualificazione edilizia e di efficientamento energetico, il cui avvio condizionato dalla
conclusione degli interventi di bonifica delle aree verdi di relativa pertinenza.
CAPO 15 PROVENIENZA E QUALIT DEI MATERIALI E RELATIVE
PRESCRIZIONI
Art. 67 - Provenienza e qualit dei materiali
1. Tutti i materiali dovranno corrispondere alle prescrizioni delle specifiche tecniche, essere
della migliore qualit, ben lavorati e rispondenti perfettamente al servizio cui sono destinati e
potranno essere messi in opera solamente dopo laccettazione della Direzione Lavori, previa
campionatura. I campioni dei materiali prescelti restano depositati presso gli uffici di cantiere
in luogo indicato dalla D.L.
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2. Tutti i materiali dovranno essere idonei allambiente in cui saranno installati e dovranno
essere tali da resistere alle azioni meccaniche, corrosive, termiche o dovute allumidit, alle
quali potranno essere esposti durante lesercizio.
3. In mancanza di riferimenti si richiamano, per laccettazione, le norme contenute nel
Capitolato generale dAppalto per le opere di competenza del Ministero dei lavori pubblici
di cui al D.P.R. 19 aprile 2000, n. 145, purch le medesime non siano in contrasto con quelle
riportate nel presente Capitolato speciale, e si richiama altres la normativa specifica vigente
(leggi speciali, norme UNI, CEI, CNR, ICITE, DIN, ISO).
4. LImpresa appaltatrice obbligata a notificare in tempo utile alla Direzione Lavori, ed in ogni
caso 15 giorni prima dellimpiego, la provenienza dei materiali per il regolare prelevamento
dei relativi campioni da sottoporsi, a spese dellImpresa appaltatrice, alle prove e verifiche
che la Direzione Lavori ritenesse necessarie prima di accettarli. LAppaltatore ha facolt di
assistere alle prove o di farsi rappresentare.
5. Resta sempre allImpresa la piena responsabilit circa i materiali adoperati o forniti durante
lesecuzione dei lavori, essendo essa tenuta a controllare che tutti i materiali corrispondano
alle caratteristiche prescritte e a quelle dei campioni esaminati, o fatti esaminare, dalla
Direzione Lavori. Inoltre, i materiali scelti, anche non univocamente specificati negli elaborati
di gara, dovranno essere esenti da qualsiasi difetto qualitativo e di lavorazione.
6. Qualora la Direzione Lavori denunci una qualsiasi provvista come non idonea allimpiego,
lAppaltatore dovr sostituirla a proprie spese con altra che corrisponda alle qualit dovute.
7. La Direzione Lavori potr rifiutare in qualunque tempo anche i materiali che fossero deperiti
dopo lintroduzione nel cantiere o che, per qualsiasi causa, non fossero conformi alle
condizioni del contratto e lAppaltatore dovr tempestivamente rimuoverli dal cantiere e
sostituirli con altri a sue spese.
8. Ove lAppaltatore non effettuasse tale rimozione, la Stazione Appaltante potr provvedervi
direttamente a spese dellAppaltatore medesimo, a carico del quale resta anche qualsiasi
danno che potrebbe derivare per effetto della rimozione eseguita dautorit.
9. Qualora si accerti che i materiali accettati e posti in opera siano di cattiva qualit, si
provveder a norma dellart. 18 del Capitolato generale.
10.Laccettazione in cantiere dei materiali e delle provviste in genere da parte della Direzione
Lavori non pregiudica il diritto della Direzione stessa, in qualsiasi momento, anche dopo la
posa in opera e fino ad avvenuto collaudo, di rifiutare i materiali e gli eventuali lavori eseguiti
con essi, ove non venga riscontrata la piena rispondenza alle condizioni contrattuali o ai
campioni; inoltre, nonostante laccettazione del materiale e il superamento delle prove
prescritte e/o richieste, lAppaltatore rimane sempre unico garante e responsabile della
riuscita dei lavori anche per quanto pu dipendere dai materiali impiegati nella esecuzione dei
lavori stessi.
11.Su richiesta della Direzione Lavori, lAppaltatore inoltre obbligato, in ogni tempo, a
prestarsi per sottoporre i materiali, da impiegare o gi impiegati, alle prove regolamentari ed
agli esperimenti speciali, per laccertamento delle loro qualit, resistenza e caratteristiche,
presso laboratori ufficiali, la fabbrica di origine o in cantiere. In mancanza di una speciale
normativa di legge o di Capitolato, oppure di unidonea organizzazione per lesecuzione delle
prove previste, riservato alla Direzione Lavori il diritto di dettare norme di prova alternative
o complementari, e/o di chiedere lintervento di Istituti autorizzati.
12.La Direzione Lavori potr disporre tutte le prove che riterr necessarie per stabilire lidoneit
dei materiali: le spese relative saranno a carico dellAppaltatore. Come regola generale
lAppaltatore deve sempre attenersi nella esecuzione dei lavori alle migliori e pi moderne
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regole darte, nonch alle prescrizioni particolari stabilite e/o richiamate nel presente
Capitolato e suoi allegati, nei disegni, nelle relazioni di progetto e nellelenco prezzi unitari,
intendendosi tutti gli oneri conseguenti compresi nei prezzi offerti.
13.Per tutte le opere, indagini, movimentazioni ed analisi per le quali non siano prescritte
speciali norme del presente Capitolato, lImpresa dovr seguire i migliori procedimenti
indicati dalla tecnica pi aggiornata, affinch le opere tutte vengano eseguite a perfetta regola
darte con modalit esecutive pienamente rispondenti alle esigenze delle opere stesse ed alla
loro destinazione. Inoltre, nella loro esecuzione, in mancanza di particolari disposizioni,
lAppaltatore dovr attenersi scrupolosamente alle disposizioni che verranno impartite allatto
esecutivo dalla Direzione Lavori.
14.Tutte le spese per il prelevamento, la conservazione e linoltro dei campioni ai laboratori
ufficiali, nonch le spese per il ripristino dei manufatti o impianti che si siano eventualmente
dovuti manomettere, gli esami e le prove effettuate dai laboratori stessi, o in cantiere, sono a
completo carico dellAppaltatore.
15.Le prescrizioni sopra riportate non pregiudicano i diritti della Stazione Appaltante in sede di
collaudo.
16.Qualora, senza opposizione della Stazione Appaltante o della Direzione Lavori, lAppaltatore,
nel proprio interesse o di sua iniziativa, impiegasse materiali di dimensioni, consistenza e
qualit superiori a quelle prescritte o una lavorazione pi accurata, ci non gli d diritto ad
aumento di prezzi, qualunque siano i vantaggi che possano derivare alla Stazione Appaltante,
ed il corrispettivo verr accreditato come se i materiali avessero le dimensioni, le qualit ed il
magistero stabiliti dal Contratto.
17.Per quanto riguarda la posa in opera di qualsiasi materiale, apparecchio o manufatto, essa
consister in genere nel suo prelevamento dal luogo e deposito, nel suo trasporto in sito
(intendendosi con ci tanto il trasporto in piano o in pendenza, che il sollevamento o la
discesa, il tutto eseguito con qualsiasi sussidio o mezzo meccanico, opera provvisionale, ecc.),
nonch nel collocamento nel luogo esatto di destinazione, a qualunque altezza o profondit ed
in qualsiasi posizione, ed in tutte le opere conseguenti (tagli di strutture, fissaggio,
adattamento, ecc.). LAppaltatore ha lobbligo di eseguire il collocamento di qualsiasi opera o
apparecchio che gli venga ordinato dalla Direzione Lavori, anche se forniti da altre Ditte.
18.Il collocamento in opera dovr eseguirsi con tutte le cure e cautele del caso; il materiale o
manufatto dovr essere convenientemente protetto, se necessario, anche dopo collocato,
essendo lAppaltatore unico responsabile dei danni di qualsiasi genere che potessero essere
arrecati alle cose poste in opera, anche dal solo traffico degli operai durante e dopo
lesecuzione dei lavori, sino al loro termine e consegna, anche se il particolare collocamento
in opera si svolge sotto la sorveglianza o assistenza del personale di altre Ditte, fornitrici del
materiale o del manufatto.
19.Per le opere di carattere pi comune vengono specificate negli articoli che seguono le
principali prescrizioni e modalit di esecuzione a cui lAppaltatore deve attenersi, fermo
restando in ogni caso lobbligo dellosservanza delle norme di legge vigenti, nonch delle
norme UNI, UNI ISO, UNI EN, UNI CEI, CNR UNI, CEI, CNR, ICITE, DIN, ISO, ecc.
CAPO 16 - BONIFICA DEI SUOLI - MONITORAGGIO POLVERI IN ARIA
Art. 68 - Caratteristiche delle attivit
1. Le attivit di monitoraggio da eseguirsi da parte dellImpresa aggiudicataria dellAppalto
saranno attuate, salvo eventuali prescrizioni e/o integrazioni impartite dalla D.L.,
preliminarmente e nel corso delle attivit nella singola area di lavoro.
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2. Le azioni saranno concordate con il Coordinatore per la Sicurezza in fase di esecuzione, in
relazione ai prescritti normativi vigenti ed alle procedure di sicurezza specificatamente
individuate per il sito in esame, al fine di evitare che i lavoratori e gli abitanti del quartiere
possano essere esposti alle sostanze pericolose in forma inalabile eventualmente presenti nel
sito e rilevate in sede preliminare.
3. Il monitoraggio, sia in fase preliminare che nel corso delle fasi operative di bonifica, sar
finalizzato al rilevamento dei livelli di concentrazione in aria ambiente delle polveri PM10,
come riportato negli elaborati R1 e R10.
Art. 69 - Normativa di riferimento per lattuazione del monitoraggio
1. Per la definizione delle campagne di monitoraggio, lImpresa dovr attenersi a standard
normativi italiani e di standard riconosciuti a livello internazionale e raccomandati
dallIstituto Superiore di Sanit.
Art. 70 - Modalit di svolgimento del monitoraggio: prescrizioni generali
1. Per tutta la durata delle attivit in ogni area di lavoro sar installato n.1 sistema di
monitoraggio delle polveri PM10 in aria ambiente con misurazione in tempo reale, del tipo
OPC.
2. Durante ogni campagna di monitoraggio sar cura dellImpresa aggiudicataria installare una
centralina meteo che dovr registrare in continuo le variazioni di temperatura, nonch velocit
e direzione del vento ed eventualmente i dati pluviometrici.
3. In caso di superamento della concentrazione soglia di 50 g/Nm3 di PM10, da intendersi
come valore incrementale massimo rispetto al valore di fondo da misurarsi prima delle attivit
su ogni area di lavoro, in accordo con la Direzione Lavori, saranno sospese le attivit di
movimentazione dei terreni.
4. Sar totale onere dellImpresa aggiudicataria provvedere alla supervisione del corretto
funzionamento e manutenzione delle apparecchiature per garantire unesecuzione a regola
darte delle attivit di monitoraggio. A tale riguardo, in caso di inadempienze da parte
dellImpresa, la stessa ne risponder alla Stazione Appaltante che sar sollevata da ogni tipodi
responsabilit, sia civile che penale.
CAPO 17 - BONIFICA DEI SUOLI - RILIEVI PLANOALTIMETRICI

Art. 71 - Modalit di svolgimento del servizio
1. Nellambito di ogni area di lavoro verr effettuato un rilievo planoaltimetrico di dettaglio di
ciascuna delle aree verdi di intervento presenti, individuate nella Tav.5 allegata al progetto
esecutivo.
2. Successivamente, al termine delle attivit di rimozione dei suoli, sar eseguito un secondo
rilievo teso a dimostrare il raggiungimento delle profondit di progetto (30 cm dal piano
campagna).
3. A seguito delle operazioni di rinterro sar eseguito un terzo rilievo planoaltimetrico di
dettaglio per ciascuna area al fine di verificare i volumi effettivi di compost/terreno vegetale
utilizzato.
4. Il rilievo avr un dettaglio di almeno 1 punto ogni 100 mq, salvo diverse disposizione previste
dalla D.LL..
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5. Al termine di ogni rilievo sar restituita una tavola indicante i punti battuti e le relative quote,
nonch il calcolo dei volumi rimossi/aggiunti rispettivamente al termine delle operazioni di
scavo/rinterro.
CAPO 18 - BONIFICA DEI SUOLI - RIMOZIONE DEI TERRENI E RINTERRO
Art. 72 - Modalit di svolgimento delle prestazioni contrattuali
1. La Ditta deve attenersi a tutte le norme di legge ed ai vigenti regolamenti in materia.
2. La Ditta deve risultare in regola con tutte le autorizzazioni previste dalla legge sullattivit di
trasporto, stoccaggio e smaltimento/recupero di rifiuti speciali non pericolosi (ex D.Lgs.
152/2006 e ss.mm.ii.).
3. La Ditta, a tal fine, deve presentare copia del certificato di iscrizione allalbo nazionale delle
imprese esercenti servizi di smaltimento di cui allart. 212 del D.Lgs 152/2006 e copia della
certificazione attestante lautorizzazione al trasporto delle tipologie di rifiuti oggetto di gara.
Per la partecipazione alla gara le ditte partecipanti dovranno esibire liscrizione allAlbo
Nazionale Gestori Ambientali per le seguenti classi e categorie:
Categoria 4 trasporto rifiuti non pericolosi Classe C;
Categoria 9 - bonifica di siti Classe B.
4. Qualora una o pi autorizzazioni dovessero cessare nel corso del periodo contrattuale e ci
anche per cause improvvise non dipendenti dalla facolt dei contraenti, la Ditta deve darne
immediata comunicazione allAmministrazione la quale, di conseguenza, si riserva di
verificare e quantificare i danni provocati dal disservizio, richiedendone lindennizzo
allImpresa stessa.
5. In base allart. 193 del DLgs 152/06 e ss.mm.ii., i rifiuti saranno accompagnati da formulario
di identificazione dal quale dovranno risultare i seguenti dati:
nome ed indirizzo del produttore
origine, tipologia e qualit del rifiuto
scarico dagli autocarri nellimpianto di destinazione
impianto di destinazione
data ed ora del trasporto
nome ed indirizzo del destinatario.
6. Il formulario, redatto in quattro copie, verr datato, compilato e firmato dal produttore del
rifiuto e dal trasportatore. A seguito dellemissione dei formulari sar aggiornato il registro di
carico e scarico dei rifiuti ai sensi dellart.190 DLgs 152/06 e ss.mm.ii.
7. In caso di spedizioni transfrontaliere dei rifiuti saranno osservate le norme previste dallart.
194 del DLgs 152/06 e ss.mm.ii.
8. Lappaltatore dovr provvedere alla compilazione dei Formulari di Trasporto Rifiuti,
trasferendo alla Direzione Lavori I e IV copia del Formulario unitamente ad una tabella
riassuntiva con la specifica dei quantitativi dei rifiuti avviati allo smaltimento/recupero,
distinguendo tra i quantitativi indicati nella I copia e quelli riportati nella IV. La valutazione
definitiva dei quantitativi dei terreni rimossi sar eseguita in base al valore indicato nella IV
copia del Formulario.
9. Limpresa dovr garantire la continuit e la puntualit del servizio anche in caso di chiusura
e/o fermata temporanea degli impianti di smaltimento/recupero finale, provvedendo a propria
totale cura e spese, e pertanto senza alcuna variazione di prezzo, al sistema di
smaltimento/recupero alternativo attraverso trasferimento ad altro impianto autorizzato.
10.Gli oneri di smaltimento, ecotassa ed omologazione saranno a carico dellImpresa.
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11.A seguito delle operazioni di scavo, tutte le aree interessate dallintervento di bonifica,
saranno ripristinate con ammendante compostato conforme a quanto previsto dal DLgs 217/06
e ss.mm.ii. o con terreno vegetale.
Art. 73 - Esecuzione dellintervento di rimozione dei suoli
1. Una volta terminate le operazioni preliminari di sistemazione dellarea, inizieranno le attivit
di rimozione dei terreni.
2. Allo scopo saranno impiegati idonei mezzi di piccola taglia (in ragione delle basse profondit
da scavare) quali ad esempio pala gommata, escavatore, caricatore, bobcat.
3. Al termine delle operazioni di scavo i terreni saranno caricati in piccoli automezzi dotati di
cassone ribaltabile e trasportati in sicurezza (copertura dei cassoni con telone) verso larea
confinata destinata alle operazioni di stoccaggio e movimentazione dei suoli rimossi. I mezzi
devono essere autorizzati al trasporto rifiuti secondo le normative vigente di settore.
4. Tutti i mezzi saranno opportunamente ripuliti da eventuali residui di suolo prima di avviarsi
verso larea di stoccaggio, al fine di prevenire fenomeni di contaminazione diffusa.
5. Il cantiere sar dotato di tutto quanto previsto dalla normativa vigente in materia di sicurezza
sui luoghi di lavoro. In particolare, come detto, si provveder a limitare la produzione e la
diffusione delle polveri mediante sistemi di abbattimento con nebulizzatori. In tal modo, oltre
a contribuire alle necessarie condizioni di sicurezza igienico sanitaria dei lavoratori (che
opereranno tutti con i dispositivi di protezione individuali previsti dalla normativa vigente), si
ridurranno al minimo gli impatti delle attivit di movimentazione terreni sulla popolazione
residente nelle immediate vicinanze del cantiere. Lapposita cartellonistica di cantiere
riporter le indicazioni previste dalla normativa vigente, sia dal punto di vista tecnico-
amministrativo che delle norme di sicurezza.
6. Tutte le operazioni dovranno essere interrotte in caso di elevata ventosit in maniera da
salvaguardare la popolazione da eventuali polveri sollevate durante la movimentazione di
suolo contaminato.
CAPO 19 - BONIFICA DEI SUOLI - AREA CONFINATA STOCCAGGIO E
MOVIMENTAZIONE TERRENI
Art. 74 - Modalit di realizzazione della struttura
1. Al fine di limitare al minimo le operazioni con potenziale dispersione di polveri in atmosfera,
sar predisposta idonea area confinata, isolata dallambiente esterno utilizzando una
tensostruttura movibile da rimuovere al termine delle lavorazioni. Larea sar allocata in zona
gi pavimentata, cos come mostrato in Tavola 6 allegata al progetto esecutivo, e
completamente recintata.
2. La tensostruttura sar modulare e componibile delle dimensioni in pianta 40x40 metri per 7
metri di altezza complessiva nel punto pi alto, realizzata con teli in PVC e struttura portante
in acciaio chiusa su ogni lato e dotata di apertura su un lato (3x3 metri) per l'accesso dei
mezzi attraverso portoncino in gomma o PE ad alta densit apribile e richiudibile
automaticamente e da 4 finestre lungo gli altri lati per il posizionamento delle bocche di presa
delle apparecchiature di aspirazione dell'aria.
3. Gli automezzi provenienti dalle aree interessate dagli scavi si dirigeranno allinterno dellarea
confinata dove scaricheranno il terreno rimosso.
4. A seguito delle operazioni di caratterizzazione del terreno, una pala gommata provveder a
caricare gli automezzi che trasporteranno i terreni rimossi verso idonei impianti finali di
smaltimento e/o recupero autorizzati.
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5. Al fine di prevenire eventuali rilasci nel suolo/sottosuolo di inquinanti derivanti dallo
stoccaggio di tali terreni nellarea pavimentata destinata ad ospitare la tensostruttura
confinata, la stessa sar impermeabilizzata mediante idoneo telo in HDPE protetto da lastre
metalliche per evitare lacerazioni del telo stesso durante la movimentazione dei terreni.
6. La fine di effettuare gli idonei ricambi daria sar installato un impianto di ventilazione
completo di stazione di filtraggio HEPA remota e quant'altro necessario al suo completo
funzionamento della potenzialit complessiva di 60.000 mc/h di aria trattata.
7. Prima di avviarsi verso gli impianti di smaltimento e/o recupero finali, alluscita della
struttura confinata ogni automezzo dovr obbligatoriamente transitare attraverso un area di
decontaminazione, appositamente realizzata in situ, la cui gestione dovr prevedere il corretto
smaltimento delle acque e degli eventuali fanghi prodotti a seguito delle operazioni di
lavaggio.
CAPO 20 - BONIFICA DEI SUOLI - CARATTERIZZAZIONE DEI RIFIUTI
Art. 75 - Modalit di svolgimento del servizio
1. Al fine di assegnare il corretto codice CER al terreno contaminato da conferire a impianti
esterni, sar effettuata la caratterizzazione di base del rifiuto.
2. Una volta che il terreno presente allinterno della tensostruttura avr raggiunto il quantitativo
di ca. 400 mc andr prelevato un campione rappresentativo, campionato secondo le norme
vigenti (Metodo della quartatura CNR-IRSA, quaderno 64, gennaio 1985 e metodo UNI
10802 Rifiuti liquidi, granulari e fanghi, campionamento manuale e preparazione ed analisi
degli eluati), da sottoporre ad analisi. Le analisi di laboratorio da eseguire sui campioni dei
suoli avranno lo scopo di caratterizzare ed eventualmente codificare il rifiuto ai sensi della
normativa vigente (D.Lgs 152/06) ai fini dellattribuzione del corretto codice CER. Ai fini del
recupero i rifiuti saranno analizzati ai sensi del DM 186/06. Ai fini dello smaltimento in
discarica i rifiuti saranno analizzati ai sensi del D.Lgs 36/03 e dei relativi criteri di
accettabilit del DM 27/09/10 e ss.mm.ii..
3. Si precisa che andranno privilegiate le operazioni di recupero dei terreni rimossi rispetto allo
smaltimento in discarica degli stessi.
Art. 76 - Prelievo ed identificazione dei codici rifiuto
1. Allatto del prelievo, i campioni dovranno essere identificati con una scheda identificativa che
riporter almeno le seguenti indicazioni:
produttore o proprietario dei rifiuti;
data e ora del campionamento;
luogo del prelievo;
rifiuto da campionare e tipo di rifiuto;
volume stimato del rifiuto;
stato fisico;
colore e odore:
metodo di campionamento;
tipo di contenitore campionato;
note su problemi riscontrati durante il campionamento;
laboratorio di destinazione;
peso campione;
nome, cognome e firma del responsabile del campionamento.
2. Tutte le attivit di campionamento avverranno nellarea confinata, interdetta ai non addetti ai
lavori, appositamente realizzata.
45
Art. 77 - Analisi di laboratorio
1. Le analisi previste dovranno essere eseguite da laboratori accreditati ACCREDIA.
2. ARPA Puglia effettuer le controanalisi in misura pari al 10% (dieci per cento) dei campioni
di terreno complessivamente analizzati.

IL PROGETTISTA
ARCH. VINCENZO LA GIOIA
COMUNE DI TARANTO
Progetto coordinato per il risanamento del quartiere Tamburi Bonifica Aree del Sottoprogetto n.4
Progetto esecutivo di bonifica dei suoli per annullare il rischio sanitario
1 Lavori
1A Lavori a corpo 184.000,00
1B Lavori a misura 2.043.751,20
Sommano i lavori 2.227.751,20 2.227.751,20
2 Oneri della sicurezza 157.944,16
TOTALE A) 2.385.695,36
Spese tecniche
1 incentivo ex art. 92 comma 5 Codice Contratti 47.713,91
2 consulenze specialistiche progettazione (compreso CNPAIA) 90.000,00
3 ufficio Direzione Lavori 50.000,00
4 coordinamento sicurezza fase esecuzione 65.000,00
5 servizi di supporto al RUP - verifica e validazione progetti 50.000,00
6 collaudo tecnico amministrativo 50.000,00
Sommano spese tecniche 352.713,91 352.713,91
7 rilievi, accertamenti, indagini 30.000,00
8 accertamenti di laboratorio, verifiche tecniche, collaudi 30.000,00
9 accantonamento art. 133 c.3 Codice contratti 58.000,00
10 imprevisti (10% di 1A) 222.775,12
11 spese per pubblicit - contributo AVCP 20.000,00
12 IVA (10% su totale 1A+1B+B10) 260.847,05
13 IVA ( 22% su B2, B3, B4, B5, B6, B7, B8, B9, B11) 97.460,00
TOTALE B) 1.071.796,08 1.071.796,08
IMPORTO TOTALE PROGETTO 3.457.491,44
B) Somme a disposizione dell'Amministrazione
A) Lavori e oneri della sicurezza a base di gara
QUADRO ECONOMICO
Rev.1 R7 - Quadro economico
N. D E S C R I Z I O N E U.M. Prezzo Costo % incidenza
el. unitario a corpo a misura totale
LAVORI IN APPALTO
1 - Operazioni preliminari
1.1 Rilievo planoaltimetrico cad. 200,00 40,00 8.000,00 7.000,00 87,50
7.000,00 87,50
2 - Allestimento cantiere
2.1 Noleggio struttura tensostatica
mesi 10.000,00 9,00 90.000,00 32.000,00 35,56
2.2 Noleggio impianto di ventilazione
mesi 5.000,00 9,00 45.000,00 12.500,00 27,78
2.3 Area decontaminazione mezzi
corpo 25.000,00 1,00 25.000,00 7.500,00 30,00
52.000,00 31,11
3 - Scavo e smaltimento terreni
3.1 Scavo con mezzi meccanici
m
3
7,70 7.644,00 58.858,80 25.500,00 43,32
3.2 Scavo a mano m
3
45,00 2.184,00 98.280,00 86.000,00 87,51
3.3 Scavo a sezione obbligata m
3
8,70 1.092,00 9.500,40 4.300,00 45,26
3.4 Caratterizzazione terreni contaminati cad. 1.200,00 30,00 36.000,00 15.000,00 41,67
3.5 Trasporto a discarica m
3
11,00 10.920,00 120.120,00 54.000,00 44,96
3.6 Smaltimento terreno ton 95,00 14.851,20 1.410.864,00 465.000,00 32,96
3.7 Recupero terreno ton 10,00 3.712,80 37.128,00 13.000,00 35,01
662.800,00 47,24
4 - Operazioni intermedie di verifica
4.1 Rilievo planoaltimetrico cad. 200,00 40,00 8.000,00 7.000,00 87,50
7.000,00 87,50
5 - Ripristino stato dei luoghi
5.1 Reinterro con ammendante compostato misto m
3
25,00 9.828,00 245.700,00 134.000,00 54,54
5.2 Fornitura e posa in opera pietrame m
3
25,00 1.092,00 27.300,00 11.500,00 42,12
5.3 Rilievo planoaltimetrico cad. 200,00 40,00 8.000,00 7.000,00 87,50
152.500,00 61,39
6 - Oneri speciali per la sicurezza
(cfr. R.10 Stima dei costi della sicurezza) 162.009,16
TOTALE LAVORI 2.389.760,36 881.300,00
di cui per oneri di sicurezza non soggetti a ribasso
162.009,16
TOTALE LAVORI SOGGETTI A RIBASSO
2.227.751,20 39,56%
Incidenza %
della quantit
di
manodopera
COMUNE DI TARANTO
Progetto coordinato per il risanamento del quartiere Tamburi
Bonifica Aree del Sottoprogetto 4 Progetto esecutivo di bonifica dei suoli per annullare il rischio sanitario
ELENCO PREZZI COSTO ATTIVITA' COSTO MANO D'OPERA
Quantit
Lunghezza Larghezza Altezza Quantit Prezzo Prezzo
mt mt mt unitario totale
Lavori a corpo
1 - Operazioni preliminari
1.1 Indagine di mercato
Rilievo planoaltimetrico pre-intervento su tutte le aree di lavoro da
1000 m2
Cad. 40,00 200,00 8.000,00
2 - Allestimento cantiere
2.1 Indagine di mercato
Noleggio di struttura tensostatica (area confinata per stoccaggio e
movimentazione terreni) delle dimensioni in pianta 40x40 metri per
7 metri di altezza complessiva nel punto pi alto realizzata con teli
inPVC e struttura portante in acciaio chiusa su ogni lato e dotata di
apertura su un lato corto 3x3 metri per l'accesso dei mezzi e da 4
finestre lungo i lati lunghi per il posizionamento delle bocche di
presa delle apprecchiature di aspirazione dell'aria, inclusa
l'installazionedi portoncini in gomma o PE ad alta densit apribili e
richiudibili automaticamente, completamente rimovibile al termine
delle operazioni. E' compresa la fornitura e posa in opera di telo in
HDPE per impermeabilizzazionepavimento con protezione in lastre
metalliche. E' compreso di montaggio e smontaggio iniziale e finale.
Mesi 9,00 10.000,00 90.000,00
2.2 Indagine di mercato
Noleggio impianto di ventilazione completo di stazione di filtraggio
HEPA remota e quant'altro necessario al suo completo
funzionamentodella potenzialitcomplessiva di 60.000 mc/h di aria
trattata
Mesi 9,00 5.000,00 45.000,00
2.3 Indagine di mercato
Allestimento presso la struttura tensostatica di area
decontaminazione automezzi con lavaggio ruote, comprensivo di
ogni onere necessario alla sua funzionalit. La voce comprende gli
oneri necessari alla corretta gestione delle acque e dei fanghi
derivanti dalle attivit di decontaminazione.
A corpo 1,00 25.000,00 25.000,00
4 - Operazioni intermedie di verifica
4.1 Indagine di mercato
Rilievo planoaltimetricointermedio di tutte le aree di lavoro da 1000
m2
Cad.
40,00 200,00 8.000,00
5 - Ripristino stato dei luoghi
5.3 Indagine di mercato
Rilievo planoaltimetrico post-intervento su tutte le aree di lavoro da
1000 m2
Cad. 40,00 200,00 8.000,00
Totale lavori a corpo 184.000,00
Lavori a misura
3 - Scavo e smaltimento terreni
3.1 E 01.01a
Scavo di sbancamento effettuato con mezzi meccanici compresa la
rimozione di arbusti e ceppaie (decespugliamento), la profilatura
delle pareti, la regolarizzazione del fondo, il carico sugli automezzi
ed il trasporto nellambito del cantiere. In rocce sciolte (argilla,
sabbia, ghiaia, terreno vegetale e simili o con trovanti fino ad 1 mc).
(Vd. T.5 - Rev.1 per dettagli su singole aree) (Superficie totale mq
25.480,00).
m
3
25.480,00 0,3 7.644,00 7,70 58.858,80
3.2 E 01.04a
Scavo eseguito a mano a sezione obbligata, in terre di qualsiasi
natura e compattezza, con esclusione di quelle rocciose tufacee e
argillose, compresa lestrazione a bordo scavo, fino alla profondit
di 2 metri (compreso eventuale decespugliamento) (Superficie
totale mq 7.280,00).
m
3
7.280,00 0,3 2.184,00 45,00 98.280,00
3.3 E 01.02a
Scavo a sezione obbligata, eseguita con mezzi meccanici, fino alla
profondit di 2 m, compreso eventuale decespugliamento,
lestrazione e laggotto di eventuali acque, fino ad un battente
massimo di 20 cm, il carico su mezzi di trasporto e lallontanamento
del materiale scavato nell'ambito del cantiere. In rocce sciolte
(argilla, sabbia, ghiaia, terreno vegetale e simili o con trovanti fino
ad 1 mc) (Superficie totale mq 3.640,00).
m
3
3.640,00 0,3 1.092,00 8,70 9.500,40
COMUNE DI TARANTO
Progetto coordinato per il risanamento del quartiere Tamburi
Bonifica Aree del Sottoprogetto 4 Progetto esecutivo di bonifica dei suoli per annullare il rischio sanitario
LAVORI A BASE DI GARA
INDICAZIONE DEI LAVORI P.S. N. ord. Voce listino prezzi
Regione Puglia
Rev.1 1/2
Lunghezza Larghezza Altezza Quantit Prezzo Prezzo
mt mt mt unitario totale
COMUNE DI TARANTO
Progetto coordinato per il risanamento del quartiere Tamburi
Bonifica Aree del Sottoprogetto 4 Progetto esecutivo di bonifica dei suoli per annullare il rischio sanitario
LAVORI A BASE DI GARA
INDICAZIONE DEI LAVORI P.S. N. ord. Voce listino prezzi
Regione Puglia
3.4 Indagine di mercato
Caratterizzazioneterreno contaminato proveniente dallo scavo ogni
400 mc. Il campionamento verr effettuato secondo quanto
descritto dalla Normativa UNI 10802: RIFIUTI - rifiuti liquidi,
granulari, pastosi e fanghi. Campionamento manuale e
preparazione ed analisi degli eluati. Le analisi di laboratorio da
eseguire sui campioni dei suoli presenti nel sito avranno lo scopo di
caratterizzare ed eventualmente codificare il rifiuto ai sensi della
normativa vigente (D.Lgs 152/06) ai fini dellattribuzionedel corretto
codice CER. Ai fini del recupero i rifiuti saranno analizzati ai sensi
del DM 186/06. Ai fini dello smaltimento in discarica i rifiuti saranno
analizzati ai sensi del D.Lgs 36/03 e dei relativi criteri di accettabilit
del DM 27/09/10 e s.m.i..
Campioni 30,00 1.200,00 36.000,00
3.5 E 01.27
Trasporto a discarica autorizzata controllata e/o impianto di
recupero di materiali di risulta, provenienti da movimenti terra
eseguiti anche a mano o in zone disagiate, compresi carico, anche
a mano, viaggio, scarico, spandimento del materiale ed esclusi gli
oneri di discarica autorizzata/impianto di recupero. S'intende
compreso anche il trasporto dei terreni dalle aree di lavoro alla
struttura tensostatica (area confinata di stoccaggio).
m
3
10.920 11,00 120.120,00
3.6 Indagine di mercato
Smaltimento di terreno rimosso presso discarica per rifiuti non
pericolosi. Il prezzo comprende tutti gli oneri, tasse e contributi da
conferire alla discarica autorizzata. L'attestazione dello smaltimento
dovr necessariamente essere attestata a mezzo dell'apposito
formulario di identificazione rifiuti (ex D.Lgs. 152/06 e s.m.i.)
debitamente compilato e firmato in ogni sua parte. La consegna del
modulo da formulario alla D.LL. risulter evidenza oggettiva dello
smaltimento avvenuto autorizzando la corresponsione degli oneri a
seguire. Il trasportatore pienamente responsabile della
classificazione dichiarata.
ton 14.851 95,00 1.410.864,00
3.7 Indagine di mercato
Recupero di terreno rimosso presso impianti autorizzati. Il prezzo
comprende tutti gli oneri, tasse e contributi da conferire all'impianto.
L'attestazione del recupero dovr necessariamente essere
attestata a mezzo dell'apposito formulario di identificazione rifiuti (ex
D.Lgs. 152/06 e s.m.i.) debitamente compilato e firmato in ogni sua
parte. La consegna del modulo da formulario alla D.LL. risulter
evidenza oggettiva del recupero avvenuto autorizzando la
corresponsione degli oneri a seguire. Il trasportatore pienamente
responsabile della classificazione dichiarata.
ton 3.713 10,00 37.128,00
5 - Ripristino stato dei luoghi
5.1 Indagine di mercato
Rinterro con ammendante compostato misto conforme a quanto
previsto dal DLgs 75/10 e s.m.i. o terreno vegetale, compreso il
trasporto con qualsiasi mezzo, la sistemazione nell'area e la
bagnatura (Superficie totale mq 36.400,00).
m
3
36.400,00 0,27 9.828,00 25,00 245.700,00
5.2 OF 05.07
Fornitura e posa in opera di pietrame e spaccato (pietrisco) di
pezzame vario, convenientemente sistemato in opera come strato
di fondo (Superficie totale mq 36.400,00).
m
3
36.400,00 0,03 1.092,00 25,00 27.300,00
Totale Lavori a misura 2.043.751,20
Totale lavori a base di gara 2.227.751,20
Rev.1 2/2
Prezzo
unitario
1 - Operazioni preliminari
1.1 Indagine di mercato Rilievo planoaltimetrico pre-intervento su tutte le aree di lavoro da 1000 m2
Cad. 200,00
2 - Allestimento cantiere
2.1 Indagine di mercato
Noleggio di struttura tensostatica (area confinata per stoccaggio e movimentazione
terreni) delle dimensioni in pianta 40x40 metri per 7 metri di altezza complessiva nel
punto pi alto realizzata con teli in PVC e struttura portante in acciaio chiusa su ogni lato
e dotata di apertura su un lato corto 3x3 metri per l'accesso dei mezzi e da 4 finestre
lungo i lati lunghi per il posizionamento delle bocche di presa delle apprecchiature di
aspirazione dell'aria, inclusa l'installazione di portoncini in gomma o PE ad alta densit
apribili e richiudibili automaticamente, completamente rimovibile al termine delle
operazioni. E' compresa la fornitura e posa in opera di telo in HDPE per
impermeabilizzazione pavimento con protezione in lastre metalliche. E' compreso di
montaggio e smontaggio iniziale e finale.
Mese 10.000,00
2.2 Indagine di mercato
Noleggio impianto di ventilazione completo di stazione di filtraggio HEPA remota e
quant'altro necessario al suo completo funzionamento della potenzialit complessiva di
60.000 mc/h di aria trattata
Mese 5.000,00
2.3 Indagine di mercato
Allestimento presso la struttura tensostatica di area decontaminazione automezzi con
lavaggio ruote, comprensivo di ogni onere necessario alla sua funzionalit. La voce
comprende gli oneri necessari alla corretta gestione delle acque e dei fanghi derivanti
dalle attivit di decontaminazione.
A corpo 25.000,00
3 - Scavo e smaltimento terreni
3.1 E 01.01a
Scavo di sbancamento effettuato con mezzi meccanici compresa la rimozione di arbusti
e ceppaie (decespugliamento), la profilatura delle pareti, la regolarizzazione del fondo, il
carico sugli automezzi ed il trasporto nellambito del cantiere. In rocce sciolte (argilla,
sabbia, ghiaia, terreno vegetale e simili o con trovanti fino ad 1 mc).
m
3
7,70
3.2 E 01.04a
Scavo eseguito a mano a sezione obbligata, in terre di qualsiasi natura e compattezza,
con esclusione di quelle rocciose tufacee e argillose, compresa lestrazione a bordo
scavo, fino alla profondit di 2 metri (compreso eventuale decespugliamento).
m
3
45,00
3.3 E 01.02a
Scavo a sezione obbligata, eseguita con mezzi meccanici, fino alla profondit di 2 m,
compreso eventuale decespugliamento, lestrazione e laggotto di eventuali acque, fino
ad un battente massimo di 20 cm, il carico su mezzi di trasporto e lallontanamento del
materiale scavato nell'ambito del cantiere. In rocce sciolte (argilla, sabbia, ghiaia, terreno
vegetale e simili o con trovanti fino ad 1 mc).
m
3
8,70
3.4 Indagine di mercato
Caratterizzazione terreno contaminato proveniente dallo scavo. Il campionamento verr
effettuato secondo quanto descritto dalla Normativa UNI 10802: RIFIUTI - rifiuti liquidi,
granulari, pastosi e fanghi. Campionamento manuale e preparazione ed analisi degli
eluati. Le analisi di laboratorio da eseguire sui campioni dei suoli presenti nel sito
avranno lo scopo di caratterizzare ed eventualmente codificare il rifiuto ai sensi della
normativa vigente (D.Lgs 152/06) ai fini dellattribuzione del corretto codice CER. Ai fini
del recupero i rifiuti saranno analizzati ai sensi del DM 186/06. Ai fini dello smaltimento in
discarica i rifiuti saranno analizzati ai sensi del D.Lgs 36/03 e dei relativi criteri di
accettabilit del DM 27/09/10 e s.m.i..
Campione 1.200,00
COMUNE DI TARANTO
Progetto coordinato per il risanamento del quartiere Tamburi
Bonifica Aree del Sottoprogetto 4 Progetto esecutivo di bonifica dei suoli per annullare il rischio sanitario
LAVORI A BASE DI GARA
INDICAZIONE DEI LAVORI U.M. N. ord. Voce listino prezzi
Regione Puglia
Rev.1 1/2
Prezzo
unitario
COMUNE DI TARANTO
Progetto coordinato per il risanamento del quartiere Tamburi
Bonifica Aree del Sottoprogetto 4 Progetto esecutivo di bonifica dei suoli per annullare il rischio sanitario
LAVORI A BASE DI GARA
INDICAZIONE DEI LAVORI U.M. N. ord. Voce listino prezzi
Regione Puglia
3.5 E 01.27
Trasporto a discarica autorizzata controllata e/o impianto di recupero di materiali di
risulta, provenienti da movimenti terra eseguiti anche a mano o in zone disagiate,
compresi carico, anche a mano, viaggio, scarico, spandimento del materiale ed esclusi
gli oneri di discarica autorizzata/impianto di recupero. S'intende compreso anche il
trasporto dei terreni dalle aree di lavoro alla struttura tensostatica (area confinata di
stoccaggio).
m
3
11,00
3.6 Indagine di mercato
Smaltimento di terreno rimosso presso discarica per rifiuti non pericolosi. Il prezzo
comprende tutti gli oneri, tasse e contributi da conferire alla discarica autorizzata.
L'attestazione dello smaltimento dovr necessariamente essere attestata a mezzo
dell'apposito formulario di identificazione rifiuti (ex D.Lgs. 152/06 e s.m.i.) debitamente
compilato e firmato in ogni sua parte. La consegna del modulo da formulario alla D.LL.
risulter evidenza oggettiva dello smaltimento avvenuto autorizzando la corresponsione
degli oneri a seguire. Il trasportatore pienamente responsabile della classificazione
dichiarata.
ton 95,00
3.7 Indagine di mercato
Recupero di terreno rimosso presso impianti autorizzati. Il prezzo comprende tutti gli
oneri, tasse e contributi da conferire all'impianto. L'attestazione del recupero dovr
necessariamente essere attestata a mezzo dell'apposito formulario di identificazione
rifiuti (ex D.Lgs. 152/06 e s.m.i.) debitamente compilato e firmato in ogni sua parte. La
consegna del modulo da formulario alla D.LL. risulter evidenza oggettiva del recupero
avvenuto autorizzando la corresponsione degli oneri a seguire. Il trasportatore
pienamente responsabile della classificazione dichiarata.
ton 10,00
4 - Operazioni intermedie di verifica
4.1 Indagine di mercato Rilievo planoaltimetrico intermedio di tutte le aree di lavoro da 1000 m2
Cad.
200,00
5 - Ripristino stato dei luoghi
5.1 Indagine di mercato
Rinterro con ammendante compostato misto conforme a quanto previsto dal DLgs 75/10
e s.m.i. o terreno vegetale, compreso il trasporto con qualsiasi mezzo, la sistemazione
nell'area e la bagnatura.
m
3
25,00
5.2 OF 05.07
Fornitura e posa in opera di pietrame e spaccato (pietrisco) di pezzame vario,
convenientemente sistemato in opera come strato di fondo.
m
3
25,00
5.3 Indagine di mercato Rilievo planoaltimetrico post-intervento su tutte le aree di lavoro da 1000 m2
Cad.
200,00
Rev.1 2/2
COMUNE DI TARANTO
Progetto coordinato per il risanamento del quartiere Tamburi Bonifica Aree del Sottoprogetto n.4
Progetto esecutivo di bonifica dei suoli per annullare il rischio sanitario
1 2 3 4 2 3 4 5 6 7 8 9
Bonifica dei suoli per annullare il rischio sanitario 270,00
1 Operazioni preliminari 28,00 1 giorno 28 giorno
2 Allestimento cantiere 14,00 1 giorno 14 giorno
3 Scavo e smaltimenti terreni 256,00 15 giorno 270 giorno
4 Operazioni intermedie di verifica 242,00 29 giorno 270 giorno
5 Ripristino stato dei luoghi 242,00 29 giorno 270 giorno
CRONOPROGRAMMA
FASI DI LAVORAZIONE
Durata:
(giorni
naturali
consecutivi)
Data inizio: Data fine:
Mesi Settimane
Rev.1
R3 - Cronoprogramma
Dott. Ph.D Gianluca Selleri Dott. Ph.D Gianluca Selleri Dott. Ph.D Gianluca Selleri Dott. Ph.D Gianluca Selleri
- Geologo - - Geologo - - Geologo - - Geologo -
1 - PREMESSA
Nella presente relazione geologica sono riportati ed analizzati i dati raccolti dallo scrivente nel
corso di un approfondito studio geologico-stratigrafico, geomorfologico ed idrogeologico condotto
su quella porzione del quartiere Tamburi a Taranto interessata dal sottoprogetto 4 Riqualificazione
urbana parte del pi ampio macro settore di intervento n.1 INTERVENTI DI BONIFICA
INFRASTRUTTURE, URBANIZZAZIONE E SERVIZI del PROGETTO COORDINATO PER
IL RISANAMENTO DEL QUARTIERE TAMBURI, Atto dIntesa. Bari 15/12/2004. Accordo di
Programma Quadro Citt. Delibera CIPE 20/04. Programma delle attivit. Approvazione.
Il lavoro svolto consistito inizialmente nella ricerca ricerca bibliografica ed archivistica attraverso
la quale sono stati raccolti e consultati:
studi commissionati dal Comune di Taranto nel quadro di altri progetti,
studi commissionati da Enti ed Amministrazioni, pubbliche e private, operanti nel territorio
in esame,
elaborati di carattere geologico-tecnico, stratigrafie, sondaggi e pozzi realizzati negli anni
passati conservati presso gli uffici comunali ed altre amministrazioni pubbliche;
pubblicazioni scientifiche aventi per oggetto larea di interesse o settori pi ampi di
territorio in cui questa ricade.
Successivamente si proceduto alla esecuzione del rilevamento geologico, morfologico ed
idrogeologico secondo i classici metodi di ricerca ormai codificati nella pratica geologica.
Lelaborazione e lanalisi comparata ed integrata dei dati raccolti ha permesso di:
ricostruire i caratteri litologici delle unit affioranti
definire lassetto strutturale e geomorfologico del territorio di interesse;
definire la dinamica geomorfologia;
definire i caratteri di permeabilit delle rocce;
definire lassetto dei corpi idrici sotterranei.
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2 - INQUADRAMENTO TERRITORIALE
2.1 - Ubicazione
Larea studiata ricade nellelemento 493111 della Mappa aerofotogrammetrica del Comune di
Taranto e corrisponde a parte del quartiere Tamburi, il rione popolare situato alla periferia Nord
della citt e collegato alla Citt Vecchia tramite il Ponte di Pietra. Detta area costituisce una fascia
circa trapezoidale con base maggiore rivolta a NW, delimitata a settentrione dallarea industriale, ad
oriente dal primo seno del Mar Piccolo, a meridione dalla stazione ferroviaria e dallarea a sevizio
del porto mercantile vecchio, ad occidente dallarea occupata dal Cimitero di San Brunone e dal
vecchio mercato ortofrutticolo (Fig. 2.1).
Fig. 2.1 Foto da satellite dellarea studiata
2.2 - Inquadramento geologico, geomorfologico, idrogeologico dell'area vasta in
cui ricade il sito di interesse
2.2.1 - Caratteri geologici e stratigrafici
L'area di interesse ricade in un settore della regione pugliese tra i pi studiati da un punto di vista
geologico per linteresse che, ormai da ben oltre un secolo, numerosi studiosi hanno rivolto in ai
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depositi del Pliocene e del Pleistocene ivi affioranti ed in particolare al loro contenuto
paleontologico.
Dal punto di vista strettamente geodinamico questa porzione di territorio tarantino ricade
interamente nel margine occidentale dellavampaese apulo. Linsieme degli studi pi recenti
permette di delineare uno schema geologico generale di questo territorio caratterizzato dalla
presenza sulle rocce calcareo-dolomitiche di et mesozoica (Cretaceo sup.), costituenti il substrato
geologico regionale, di lembi discontinui e di diverso spessore di depositi marini di et pliocenica e
pleistocenica (Mastronuzzi & Sans, 2003) (Fig 2.2).
Fig. 2.2 Carta geologica schematica dellarea di Taranto; 1 Unit Cretacee; 2 Unit Plio-
Pleistoceniche (Calcareniti di Gravina); 3 Unit Plio-Pleistoceniche (Argille subappennine); 4 Unit
Pleistoceniche (Depositi dei Terrazzi Marini);5 - depositi olocenici delle spiagge e delle aree alluvionali;
t
1
-t
7
superfici dei terrazzi marini. (da Mastronuzzi e Sans, 1993)
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Le rocce mesozoiche sono rappresentate da calcari compatti, talora ceroidi, biancastri e grigi con
intercalati calcari dolomitici e dolomie compatti, di colore nocciola o grigio scuri, sempre ben
stratificati. Differenti in facies ed in et queste rocce sono il prodotto di una sedimentazione in
ambiente di piattaforma fra il continente e loceano, in mari caldi, ricchi di vita. Nel loro insieme
sono inserite nel gruppo dei Calcari delle Murge (Campobasso et alii, 1972; Ricchetti, 1975; 1981);
affiorano subito a Nord del quartiere Tamburi presso Statte e Crispiano, nellarea del quartiere
Paolo VI e subito a Nord delle sponde del secondo seno del Mar Piccolo, sul fondo delle pi
importanti e profonde incisioni fluviali ed in corrispondenza dell'abitato di San Giorgio ove il
basamento mesozoico, rigettato da un sistema di faglie dirette ad andamento NW-SE, da luogo ad
un imponente alto strutturale. Tali unit si rinvengono ovviamente costantemente nel sottosuolo, a
circa 50 metri sotto il livello del mare nellarea del quartiere Tamburi e del Borgo, a circa 80 metri
nella zona di Capo San Vito ed ancora pi in profondit verso il Golfo di Taranto.
I tipi litologici ascrivibili cronologicamente al Pliocene medio e al Pleistocene inferiore
costituiscono dei lembi discontinui con spessore variabile da pochi metri fino ad alcune decine di
metri. Si tratta di depositi rappresentati da calcareniti, sabbie ed argille di origine marina. I termini
pi antichi sono calcareniti, indicate anche come tufi calcarei e noti localmente con il termine
zuppigno; appartengono alla formazione della Calcareniti di Gravina (Robba, 1969) e poggiano
sui calcari con la interposizione di un conglomerato discontinuo con ciottoli di provenienza sia
murgiana che appenninica. Le calcareniti sono riferite ad una fase di trasgressione marina e di
terrazzamento iniziata nel Pliocene e protrattasi nel Pleistocene, che ha abraso il substrato calcareo
e depositato le sabbie calcaree, successivamente parzialmente diagenizzate. Dal punto di vista
cronostratigrafico la successione affiorante nei dintorni di Taranto attribuita genericamente al
Plio-Pleistocene (Ricchetti, 1970). Nell'area urbana di Taranto le Calcareniti di Gravina sono
presenti solo nel sottosuolo con spessori comunque ridotti; esse invece affiorano estesamente verso
Massafra e verso Grottaglie, appoggiate alle pendici delle Murge, e a San Giorgio Ionico,
appoggiate allalto strutturale su cui sorge il centro abitato.
In tutto il bacino sedimentario del capoluogo ionico e in quello immediatamente a Nord di esso, il
litotipo pi frequente in affioramento rappresentato da argille grigio-azzurre. Esse sono eteropiche
alle Calcareniti di Gravina e sono riferibili alla formazione delle Argille subappennine; si tratta di
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argille marnose e siltose, marne argillose e talora decisamente sabbiose, di colore grigio azzurro al
taglio fresco o grigio verdino; se alterate assumono una colorazione bianco-giallastra. I termini pi
argillosi, plastici ed impermeabili, si trovano nella parte bassa dellunit, mentre verso lalto
prevalgono i litotipi limosi fino a sabbiosi. La successione raggiunge spessori anche superiori a
1000 metri in alcune zone della Fossa Bradanica mentre nel tarantino non supera 50 metri. Gli
spessori rilevati nel corso di sondaggi eseguiti nell'abitato di Taranto e nell'area di Capo San Vito -
Talsano sono dellordine di qualche decina di metri.
I terreni plio-pleistocenici sinora descritti sono coperti in pi luoghi e a varie altezze da sottili
spessori di calcarenite tipo panchina, indicata localmente come mazzaro o carparo in
funzione dellaspetto, del colore, delle dimensioni e della natura dei granuli, del grado di resistenza.
Si tratta di depositi di mare poco profondo estremamente variabili in facies deposizionale e
litologica, rappresentati da sabbie bioclastiche sciolte, areniti e calcareniti bioclastiche, sabbie e
limi, marne calcaree, biocostruzioni algali, inerme e biostromi, calcareniti eterometriche, calcareniti
conchigliari, conglomerati. Generalmente di spessore esiguo (non superiore ai 4 6 metri),
occasionalmente raggiungono i 15 metri, come in corrispondenza della Citt Vecchia. Hanno
colorazione bianco - giallastra sino a rosato o bruno, e mostrano assetto massivo o grossolanamente
stratificato. Rappresentano lembi residui di coperture sedimentarie accumulate nel corso di brevi
ingressioni marine provocate dalle variazioni del livello del mare combinate con il sollevamento
della regione. I depositi terrazzati pi antichi contengono vulcanoclasti provenienti dalle prime fasi
eruttive del Monte Vulture mentre i pi recenti sono caratterizzati da ricche faune ad ospiti
senegalesi che hanno permesso, anche grazie a datazioni assolute, la loro attribuzione allo stadio
isotopico 5 della curva di Shackleton e Opdike (1973) cio al Pleistocene superiore Tirreniano di
circa 125-80 ka.
2.2.2 - Caratteri geomorfologici
Il territorio di Taranto e dei comuni limitrofi, fino alle pendici dellaltopiano murgiano,
caratterizzato dal paesaggio dei terrazzi marini. Esso contraddistinto dalla presenza di alcune
superfici disposte a gradinata digradante verso mare e verso esso debolmente inclinate. Queste
superfici sono distinte per quota, et e caratteri del deposito che le costituisce. I versanti che le
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separano hanno andamento circa parallelo alla linea di riva attuale e sono appena percettibili dove
modellati in formazioni argillose e sabbiose o piuttosto ripidi ed a gradoni, alti fino a qualche
metro, dove modellati su calcari o calcareniti. Landamento delle scarpate e la natura dei depositi
che costituiscono i terrazzi sono la prova dellorigine marina degli stessi. I terrazzi, infatti, si sono
originati per la interazione fra le oscillazioni glacioeustatiche del livello del mare ed i sollevamenti
legati alla tettonica regionale verificatisi nel corso del Pleistocene medio e superiore.
Secondo lo schema di Fig. 2.3 e 2.4, la superficie posta tra 24 e 30 metri di quota (indicata con 1)
attribuibile al MIS 9 o meno probabilmente al MIS 7 (purtroppo non esistono dati geocronologici
che possano suffragare attribuzioni esclusivamente relative o altimetriche). La superficie posta tra 9
e 20 metri di quota (indicata con 2), su cui si estende la citt di Taranto, attribuibile al MIS 5.5;
quella posta tra 4 e 6, particolarmente estesa in corrispondenza di capo San Vito e Punta Rondinella
(indicata con 3), attribuibile al MIS 5.1. Verso mare la continuit del paesaggio a terrazzi sembra
perdersi a causa di una parziale sovrapposizione ad incudine dei depositi marini.
2.2.3 - Caratteri idrogeologici
La diversa natura delle rocce affioranti nel territorio posto a ridosso della citt di Taranto si riflette
sulla circolazione idrica profonda condizionata essenzialmente dalla cosiddetta permeabilit, che
l'attitudine dei corpi rocciosi a lasciarsi attraversare dall'acqua per effetto di un gradiente idraulico
in condizioni normali di temperatura e pressione. In funzione di questa propriet possibile definire
differenti unit idrogeologiche e in definitiva caratterizzare la circolazione idrica sotterranea. In
base al tipo e al grado di permeabilit, le rocce affioranti nel tarantino possono essere distinte in
rocce permeabili per porosit interstiziale
rocce permeabili per porosit interstiziale e per carsismo
rocce permeabili per fessurazione e carsismo
rocce praticamente impermeabili
La permeabilit per porosit di interstizi, o porosit primaria, tipica di rocce la cui tessitura
caratterizzata dalla presenza di spazi intergranulari, tra loro comunicanti, che consentono
l'accumulo e il deflusso delle acque. La permeabilit per fessurazione o permeabilit secondaria
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invece direttamente collegata all'esistenza di fratture in corpi rocciosi litoidi con porosit primaria
bassissima.
Fig. 2.3 Estensione ed attribuzione cronologica delle superfici dei terrazzi marini
e dei relativi depositi: 1 Depositi pretirreniani (MIS 9?); 2 Depositi del Tirreniano (MIS 5.5);
3 Depositi del Tirreniano (MIS 5.1); 4 Depositi marini successivi;
5 falesie abbandonate; 6 Tracce di sezioni geologiche.(da Belluomini et al., 2002)

Fig. 2.4 Sezioni geologiche relative alla Fig. 2.3 (la legenda equivalente)
Nel tarantino rocce permeabili per porosit sono rappresentate dalle calcareniti e sabbie dei Terrazzi
marini. Tali depositi classificabili come rocce da poco a mediamente permeabili, posseggono una
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permeabilit per fessurazione laddove si presentano ben cementati; hanno importanza ai fini
idrogeologici dove sono sovrapposte alle Argille subappennine, in quanto si determinano le
condizioni per l'accumulo di acqua di infiltrazione e quindi per la formazione di una falda.
Le Argille subappennine sono rocce a bassa permeabilit o praticamente impermeabili. Le
Calcareniti di Gravina presentano invece una permeabilit mista dovuta al fatto che alla porosit
primaria si sommano gli effetti del carsismo. Queste rocce risultano comunque essere poco
permeabili. Le rocce calcareo-dolomitiche di et cretacea sono permeabili per fessurazione e
carsismo e costituiscono un acquifero di notevole potenzialit e spessore occupato dalla cos detta
falda profonda. Questa falda circola in pressione laddove i calcari sono ricoperti dalle Argille
subappennine impermeabili ed il letto di questa formazione si trova al di sotto o prossimo al livello
del mare. Le modalit di esistenza e di circolazione della falda profonda, tuttavia, sono legate anche
allo stato di fratturazione e carsificazione delle rocce mesozoiche che possono variare notevolmente
anche in breve spazio, tanto che la falda di base (come di frequente accade lungo la fascia costiera),
pur in assenza delle argille si pu rinviene in pressione parecchi metri al di sotto del livello del
mare. Tale circostanza, localmente, favorisce l'esistenza di pi livelli acquiferi sovrapposti.
La base dell'acquifero indefinita in quanto rappresentata da livelli delle stesse rocce calcareo-
dolomitiche che con la profondit presentano un grado di fratturazione, porosit d'insieme e
permeabilit via via decrescente. Comunque, al di sotto dello strato di acqua dolce, si rinviene
l'acqua marina di intrusione continentale; lo spessore del corpo di acqua dolce aumenta procedendo
dalla costa verso l'interno. Al contatto acqua dolce-acqua salata, situato a profondit via via
maggiori al crescere della quota piezometrica, si individua una zona detta di transizione o zona di
diffusione dove si verificano fenomeni di miscelamento tra acque dolci e salate per diffusione
molecolare.
L'andamento della superficie piezometrica evidenzia le direzioni principali dei deflussi sotterranei e
l'effetto drenante che le sorgenti costiere del Mar Piccolo operano sulla falda. I principali assi di
deflusso della falda profonda sono orientati da Crispiano verso Sud, da Grottaglie verso Sud-Ovest
e da S.Giorgio Jonico verso Ovest. Dalla distribuzione dei carichi idraulici risulta anche evidente
l'esistenza di uno spartiacque sotterraneo ad ovest di Taranto, con netta separazione tra il bacino
della sorgente Tara e quello delle sorgenti del Mar Piccolo.
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Fig. 2.5 Sezione idrogeologica schematica dellarea di Taranto
Le conoscenze relative all'acquifero superficiale sono relativamente scarse. Tale acquifero
caratterizzato da una generale disomogeneit connessa alla variabilit litologica sia verticale che
orizzontale che contraddistingue i depositi dei terrazzi mediopleistocenici. Limitatamente all'area
occupata dal Quartiere Tamburi, nel corso di precedenti studi condotti anche dallo scrivente
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(Progetto Coordinato per il Risanamento del Quartiere Tamburi - Relazione geologicotecnica ed
idrogeologica, 2007) emerso che tale acquifero ha una potenza variabile tra 4 e 5 metri e contiene
una falda freatica che interessa la parte inferiore delle calcareniti affioranti ed i primi decimetri
della sottostante successione argillosa coincidente probabilmente con un fronte di alterazione.
La falda superficiale alimentata direttamente dalle precipitazioni meteoriche e quindi la sua
superficie soggetta a marcate oscillazioni col variare della piovosit nel corso dell'anno; la
potenza massima della falda stata valutata in circa 2 m.
Alla scala metrica, l'andamento del letto della falda particolarmente irregolare essendo
caratterizzato da numerose gobbe e concavit; la stessa falda superficiale non rappresenta un corpo
continuo. Esistono, infatti, volumi di calcareniti anidre a diretto contatto con le sottostanti argille.
Tale evidenza pu essere imputata alla presenza di volumi e lenti di calcareniti praticamente
impermeabili per la profonda diagenesi e conseguente cementazione che ha prodotto la completa
occlusione dei pori della roccia.
Lungo la fascia costiera urbana l'acquifero superficiale rappresentato dai depositi di versante e pi
diffusamente dagli apporti antropici che ricoprono parzialmente o completamente la falesia costiera.
Questi materiali, giacciono costantemente sulle argille impermeabili e sono imbibiti dell'acqua
proveniente dall'entroterra e dalle acque di intrusione marina.
Considerando l'andamento del top delle Argille subappennine e l'andamento della superficie
topografica si pu affermare che il deflusso della falda superficiale avviene dall'entroterra verso il
Mar Piccolo con assi di deflusso orientati grossomodo radialmente verso questo bacino. In
corrispondenza del quartiere Tamburi quindi tale flusso dovrebbe avvenire indicativamente da N-
NNW verso S-SSE.
2.3 Inquadramento climatico
Dal punto di vista climatico larea di Taranto senza dubbio una delle pi secche della intera
regione pugliese. Essa, come tutto il territorio regionale risente in maniera evidente dellandamento
orografico. Cos i valori di piovosit sono leggermente pi elevati man mano che si procede dalla
costa verso lentroterra, mentre le temperature variano di poco fra le aree interne e quelle costiere,
certamente influenzate dalla presenza del mare. Anaogamente i maggiori valori di umidit si
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riscontrano lungo la fascia costiera, mentre le aree interne e collinari risentono dei venti dei
quadranti settentrionali che tendono a deumidificare le masse daria l persistenti. In estrema sintesi
si pu affermare che nellarea del capoluogo ionico si riconoscono tre delle undici zone climatiche
in cui stata suddivisa la Puglia (Fig. 26) e la cui distribuzione influenzata pi dallorografia che
dallesposizione e dalla distanza dal mare. In Tab. 1 sono riportate le caratteristiche distintive di
ogni gruppo climatico della Puglia
Gruppi
Climatici
Tmin
(C)
Tmed
(C)
Tmax
(C)
gg mm
EvP
(mm)
EvR
(mm)
Sr
(mm)
Df
(mm)
I 8,9 17,3 26,6 59,0 567 907 552 114 454
II 6,6 15,3 24,6 69,3 614 806 601 124 327
III 7,8 116,1 25,2 65,9 605 845 585 136 376
IV 8,5 16,5 25,4 63,3 659 863 616 213 403
V 7,3 15,9 25,4 62,8 499 841 525 58 392
VI 3,6 12,3 21,3 92,0 827 691 735 320 184
VII 4,2 12,9 22,3 87,0 894 726 749 365 197
VIII 6,1 14,0 22,9 71,4 699 754 653 204 260
IX 6,0 14,6 24,1 86,8 798 788 686 277 266
X 8,7 16,5 25,5 65,4 834 859 694 347 372
XI 2,7 11,5 20,7 103 1269 682 823 692 104
Tmin = Temperature minime mm = Millimetri annui di pioggia gg = Giorni piovosi
Tmed = Temperature medie EvP = Evapotraspirazione Potenziale Sr = Surplus dacqua
Tmax = Temperature massime EvR = Evapotraspirazione Reale Df = Deficit dacqua
Tab.1 Caratteristiche distintive dei gruppi climatici riconosciuti in Puglia (da Zito et al., 1988)
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Fig. 2.6 Distribuzione dei gruppi climatici (a), della temperatura (b) e della piovosit (c) in Puglia (da
Zito et al., 1988)
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3 - IL SITO DI INTERESSE
3.1 - Caratteri geologico stratigrafici
Nei limiti dell'area di interesse la successione litostratigrafica affiorante rappresentata dal basso
verso lalto da:
Argille pi o meno sabbiose;
Calcareniti e sabbie;
Riporti antropici;
Le argille sono riferibili alla Formazione delle Argille subappennine e sono rappresentate da argille
marnose grigio-azzurre con una certa frazione limosa, plastiche e con tessitura uniforme; la parte
sommitale, costituita da limi argillosi con una modesta frazione sabbiosa con colorazione grigio-
giallastra o anche marroncina e con sottili livelli di sabbie medio-fini rossastre e limi sabbiosi
carbonatico-marnosi di colore giallognolo. Tale livello sommitale, la cui presenza stata riscontrata
in tutta l'area urbana di Taranto, ha uno spessore di alcuni metri ed interpretato da molti come un
orizzonte di alterazione delle stesse argille; di fatto i due corpi si presentano spesso interdigidati e,
da quanto rilevabile da molte delle stratigrafie consultate, livelli di argille giallastre, di sabbie fini
giallo-grigie e patine limose giallo-aranciate si possono rinvenire fino anche a 20 m al di sotto del
tetto delle Argille subappennine. Le argille giallastre sommitali potrebbero rappresentare, quindi,
anche una facies delle Argille subappenine differente rispetto alla espressione classica di questa
unit.
Da un punto di vista mineralogico le argille grigio-azzurre sono costituite principalmente da illite e
in minor percentuale da clorite, caolinite, montmorillonite; la presenza di carbonati discreta. I
fossili sono abbondanti e generalmente distribuiti in sottili letti.
Le Argille subappennine sono ricoperte in trasgressione (spesso sottolineata dalla presenza di
piccole lenti ghiaiose o da un livello di sabbie limoso-argillose carbonatico terrigene di colore
verdognolo) da depositi del terrazzo del MS 5.5 (125 mila anni b.p.) rappresentati da calcareniti e
sabbie bioclastiche, di granulometria medio grossolana, a tessitura vacuolare, da calcilutiti e da
calciruditi in rapporto eteropico fra di loro, marcato da evidente discontinuit laterale conseguente
alle caratteristiche deposizionali originarie. La successione generalmente rappresentata
inferiormente da sabbie medie e medio fini, stratificate, con livelli limosi e calcarenitici ed in alto
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da calcareniti ben cementate e tenaci con intercalazione di livelli poco coerenti o addirittura
sabbiosi.
Nei limiti del Quartiere Tamburi la superficie di trasgressione modellata sulle Argille subappennine
generalmente suborizzontale, pertanto la potenza del corpo calcarenitico - sabbioso grossomodo
costante e pari a circa 3 - 4 metri (in corrispondenza del ciglio della falesia relitta che delimita a Sud
il quartiere la potenza tende a ridursi fino anche a 2 m). Di fatto, tuttavia, la superficie di
trasgressione localmente pu presentare marcate concavit (probabilmente tracce di un paesaggio
pretirreniano fossilizzato durante la trasgressione) in corrispondenza delle quali si determina
ovviamente un marcato ispessimento dei depositi di terrazzo. Una di queste depressioni sepolte
stata intercettata ed in parte esposta dalla trincea stradale posta alla terminazione di via San
Brunone e dalla adiacente scarpata antropica del terrazzo marino, fino allarea dell'ex mercato
ortofrutticolo.
In tutta l'area rilevata i depositi di terrazzo sono in genere coperti da prodotti residuali (suoli
immaturi) di colore grigio, grigio-brunastro o raramente bruno, potenti pochi decimetri; inoltre,
frequenti sono i depositi rimaneggiati ed i riporti antropici rappresentati dai colmamenti compiuti
negli anni passati.
3.2 - Caratteri morfologici e dinamica antropica
Il quartiere Tamburi, con la sola eccezione della parte retrostante la stazione ferroviaria ( esterna
all'area di interesse) disposta su una superficie in buona parte di natura antropica posta fra 1 e 4
metri s.l.m., sorge integralmente sul margine prospiciente il Mar Piccolo del terrazzo riferito in
letteratura al MIS 5.5. Tale superficie, posta localmente tra 15 e 17 m di quota, delimitata verso il
Mare Piccolo da una scarpata coincidente con una falesia intagliata nelle Argille subappenine, pi o
meno rimodellata dagli agenti esogeni e parzialmente coperta per intervento antropico, mentre a NE
interrotta dalla incisione del fiume Galeso che d origine ad una ampia vallata a fondo piatto
delimitata da basse ma ripide scarpate. Indicativamente a Nord rispetto al Cimitero di San Brunone
(quindi laddove ora sorge la zona industriale) il lembo di terrazzo era originariamente delimitato da
un'ampia area endoreica, ancora visibile sulla cartografia IGM alla scala 1:25000 del 1943,
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denominata il Padule, originatasi probabilmente in seguito alla erosione delle calcareniti di terrazzo
ed alla esposizione delle sottostanti argille.
Foto 1 Successione di argille alla base e calcareniti al ciglio della falesia del Mar Piccolo.
Foto 2 Alternanza di calcareniti, travertini, sabbie e sabbie-limose
affioranti lungo Via Galeso.
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Foto 3 Il cappellaccio delle calcareniti dei depositi terrazzati lungo il taglio ferroviario presso Via
Galeso
I caratteri topografici e lassetto tabulare dei corpi geologici conferiscono allarea rilevata
condizioni di sostanziale equilibrio morfodinamico. I processi morfogenetici sono pressoch inattivi
a causa della bassa energia del rilievo, condizionata dalla assenza di dislivelli significativi ed, anzi,
imposta dalla presenza di una unica superficie continua posta a circa 16 m s.l.m.. Le coperture
prodotte dallurbanizzazione condizionano ogni processo morfodinamico superficiale naturale; in
particolare il deflusso delle acque meteoriche. In situazioni di forte urbanizzazione come quella del
Quartiere Tamburi, infatti, le estese coperture presenti modificano la permeabilit del suolo. Si
verifica pertanto che, pure in presenza di corpi rocciosi superficiali permeabili, specie in occasione
di eventi meteorici eccezionali, la quantit di acqua di precipitazione meteorica diretta, quella
dovuta allinnalzamento temporaneo della falda superficiale e quella eventualmente convogliata dai
condizionamenti urbani, possano insieme determinare alluvionamenti. Tale possibilit, si traduce
ovviamente in una situazioni di rischio. LAutorit di Bacino della Puglia, in funzione di
considerazioni analoghe e di studi storici, proprio nel Quartiere Tamburi, nel quadrilatero
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individuato da Via De Amicis, via delle Sciare, Via Verdi e Via Archimede, ha perimetrato unarea
ad Alta Pericolosit Idraulica.
Una trattazione specifica merita anche il versante che delimita a meridione il terrazzo su cui sorge il
quartiere. Lungo le falesie che bordano il Mar Piccolo, i versanti paiono ormai stabilizzati sia
perch i depositi limo-sabbiosi in cui sono intagliate hanno raggiunto pendenze alquanto blande sia
perch sono ormai inibiti i fenomeni di scalzamento alla base a causa della realizzazione di una
serie di strutture rigide, fra le quali il mercato ittico, che hanno sostituito le spiagge che
proteggevano la base del versante. Fenomeni di rimobilizzazione del versante attraverso
lattivazione di frane rototraslazionali potrebbero essere possibili a seguito del taglio del piede o di
sovraccarico del ciglio, entrambe azioni che, dato il contesto geomorfologico, possono essere
prodotte solo dall'uomo. Pi limitati fenomeni di crollo o di scivolamento potrebbero essere legati
alla rimobilizzazione dei depositi antropici (riporti e riempimenti) presenti lungo il versante nella
sua parte pi alta.
3.3 - Caratteri idrogeologici ed assetto idrostrutturale
3.3.1 - Permeabilit ed assetto idrostrutturale
Negli studi geologici particolare attenzione merita la definizione del tipo di permeabilit delle rocce
affioranti e del coefficiente di permeabilit (K).
Sulla base dei caratteri delle diverse unit litostratigrafiche affioranti nell'area di interesse si pu
affermare che i calcari mesozoici rappresentano un mezzo permeabile per fessurazione e carsismo,
le sovrastanti sottili calcareniti plio-pleistoceniche sono permeabili per fessurazione e carsismo ma
anche per porosit, la successione argilloso marnosa praticamente impermeabile con l'esclusione
della estrema parte superiore corrispondente alla parte sommitale dei limi sabbioso-argillosi,
potente non pi di 1 metro, che, come le calcareniti pleistoceniche, un mezzo permeabile per
porosit. A questo elenco bisogna aggiungere i riporti antropici che bordano o ricoprono la falesia
costiera ed le sottili coperture detritiche presenti lungo la stessa.
Il coefficiente di permeabilit (K) la costante di proporzionalit che lega la velocit di filtrazione
al gradiente idraulico nella Legge di Darcy. K si determina in laboratorio o meglio in situ per le
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terre ed esclusivamente in situ per le rocce litoidi attraverso la realizzazione di pozzi o pozzetti
superficiali.
Nel corso della ricerca non stato possibile procedere alla esecuzione di tali prove, di seguito,
pertanto, sono riportati valori di K desunti dalla letteratura o ottenuti dallo scrivente nel corso di
precedenti indagini condotte in aree contermini a quella di interesse o aventi lo stesso assetto
geologico-stratigrafico. Il valore di K ascrivibile alla successione mesozoica ben noto in
letteratura e, considerando anche le cadenti piezometriche e la velocit di deflusso della falda
nell'area di Taranto, pu essere stimato dell'ordine di 10
-2
- 10
-3
m/s. Alle calcareniti plio-
pleistoceniche corrisponde un K pari a 10
-4
10
-5
m/s. Alle Argille subappennine si pu attribuire un
valore di K inferiore a 10
-9
con la sola esclusione della estrema parte sommitale permeabile cui si
pu associare una valore di K dell'ordine di 10
-5
10
-6
m/s riferibile anche alle sovrastanti
calcareniti. Ai riporti antropici ed ai depositi di versante, in funzione del loro costipamento e della
loro granulometria, si pu attribuire un valore di K compreso tra 10
-4
e 10
-6
m/s.
Sulla base di quanto sopra scritto e considerando anche la potenza delle diverse unit possibile
suddividere la successione litostratigrafica che caratterizza il sottosuolo del Quartiere Tamburi in 4
unit idrogeologiche che rivestono un diverso ruolo idrostrutturale. Queste sono dalla pi profonda
a quella pi superficiale:
unit calcarea profonda , corrispondente alla successione carbonatica cretaceo - pliocenica,
permeabile essenzialmente per fessurazione e carsismo, con grado di permeabilit variabile da
mediamente a molto permeabile e sede della falda di base circolante in pressione;
unit argilloso - marnosa , corrispondente alle Argille subappennine, praticamente
impermeabile, rappresenta un aquiclude;
unit calcarenitica superiore , corrispondente alla calcarenite pleistocenica ed
indicativamente al primo metro delle Argille subappeninne, permeabile per porosit e sede di
una falda superficiale a pelo libero sostenuta dalla sottostante unit argilloso-marnosa;
depositi antropici e di versante , corrisponde ai depositi antropici e di versante presenti lungo
il bordo del Mar piccolo, permeabile per porosit, sede di una falda determinata dalla
intrusione marina ma alimentata anche dagli apporti provenienti dalla falda superficiale
contenuta nell'unit calcarenitica superiore con la quale discontinuamente in contatto laterale.
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In sintesi quindi nell'area di interesse esiste un acquifero profondo sede della cosiddetta falda di
base o profonda, confinato superiormente dalle argille subappennine, ed un acquifero superficiale
(confinato inferiormente dalle stesse argille) costituito dalla unit calcarenitica superiore e da
depositi antropici e di versante, interessato nel settore interno e pi elevato in quota dalla presenza
di acque dolci e lungo il tratto costiero dalle acque di intrusione marina.
3.3.2 - Acquifero profondo e falda di base
E' parte dell'acquifero costiero che interessa l'intera Puglia ed in particolare ne costituisce un settore
marginale caratterizzato per da carichi idraulici relativamente alti. Dall'andamento della superficie
piezometrica della falda profonda che in questo settore in pressione, evidente la presenza di due
importanti assi di deflusso orientati grossomodo N-S ed E-W lungo i quali avviene lo sversamento
delle acque di falda nel Mar piccolo. E' cos possibile individuare la presenza, ad oriente del settore
di interesse, di un'area di drenaggio di importanza regionale che funge da richiamo delle acque
provenienti da ampie porzioni dell'acquifero interno. In questo settore, la configurazione geometrica
ed il locale spessore degli acquiferi, le direttrici di principale drenaggio, i rapporti intercorrenti tra
le acque di falda circolanti nelle varie porzioni dell'acquifero, nonch quelli esistenti con le acque di
mare, risentono delle particolari modalit con le quali le differenti facies carbonatiche ed i terreni di
et diversa sono distribuiti nello spazio e vengono a contatto stratigrafico e/o tettonico tra loro. Nel
Mar Piccolo sono, infatti, presenti numerose sorgenti denominate localmente Citri attraverso le
quali si verifica la risalita delle acque della falda profonda. Fra queste sorgenti quella denominata
Citro Galeso rappresenta una delle pi importanti emergenze sottomarine della falda pugliese.
Nel settore del Quartiere Tamburi il carico idraulico della falda di base di poco superiore ad 1
metro sul livello medio del mare; tale falda inoltre rappresentata esclusivamente da acque con un
contenuto salino compreso tra 3 e 4 g/l.
3.3.3 - Acquifero superficiale e falda superficiale
In corrispondenza del Quartiere Tamburi tale acquifero ha una potenza variabile tra 4 e 5 metri e
contiene una falda freatica che interessa la parte inferiore delle calcareniti affioranti ed i primi
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decimetri della sottostante successione argillosa, rappresentata da limi sabbiosi e coincidente
probabilmente con un fronte di alterazione.
La falda superficiale alimentata direttamente dalle precipitazioni meteoriche e quindi la sua
superficie soggetta a marcate oscillazioni col variare della piovosit nel corso dell'anno. Al
momento delle indagini condotte essa stata rinvenuta tra 2 e 3 metri di profondit; la potenza
massima invece stata determinata pari a 2 metri.
Alla scala metrica, l'andamento del letto della falda particolarmente irregolare essendo
caratterizzato da numerose gobbe e concavit; tale evidenza probabilmente connessa con i
caratteri della parte inferiore dell'acquifero rappresentata dall'orizzonte di alterazione delle Argille
subappennine che, per sua stessa natura, rappresenta un corpo con letto irregolare. La sua genesi
stata infatti determinata dall'avanzamento verso il basso di un fronte di alterazione con velocit di
penetrazione variabile da punto a punto in funzione della disomogeneit ed anisotropia del substrato
roccioso e del mutare delle condizioni ambientali.
La falda superficiale non rappresenta un corpo continuo; esistono, infatti, volumi di calcareniti
anidre a diretto contatto con le sottostanti argille. Tale evidenza pu essere imputata alla presenza di
volumi e lenti di calcareniti praticamente impermeabili per la profonda diagenesi e conseguente
cementazione naturale che ha prodotto completa occlusione dei pori della roccia.
Lungo la fascia costiera urbana prospiciente il Mar Piccolo l'acquifero superficiale rappresentato
dai depositi di versante e pi diffusamente dagli apporti antropici che ricoprono parzialmente o
completamente la falesia costiera. Questi materiali, giacciono costantemente sulle argille
impermeabili e sono imbibiti dell'acqua proveniente dall'entroterra e dalle acque di intrusione
marina.
Il deflusso della falda superficiale avviene dall'entroterra verso il Mar Piccolo con assi di deflusso
orientati grossomodo radialmente verso questo bacino. In corrispondenza del quartiere Tamburi
quindi tale flusso dovrebbe avvenire indicativamente da N-NNW verso S-SSE.
3.4 - Caratteri climatici
I dati meteorologici presi in esame per la definizione dei caratteri climatici dell'area oggetto di
indagine provengono da stazioni meteorologiche prossime ad essa e gestite da differenti soggetti
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pubblici o privati o sono stati raccolti per conto dell'Ufficio Idrografico e Mareografico della
Presidenza del Consiglio dei Ministri in localit di volta in volta indicate.
3.4.1. Regime anemometrico
La stazioni meteorologica dalle quale sono stati attinti i dati relativi ai venti ubicata presso Capo
San Vito e proprio da tale localit prende il nome:
- San Vito Pugliese - Istituto Idrografico della Marina Militare; altitudine 10 metri sul livello del
mare; periodo di osservazione 1930-1963.
3.4.2 - Stazione di San Vito Pugliese (Taranto)
La stazione meteorologica di San Vito situata in prossimit della costa. I dati anemometrici e
mareografici della Marina Militare rappresentano una media mensile di circa trenta anni (1930-
1963) in cui sono indicate le frequenze medie mensili in percentuale dedotte da tre osservazioni
giornaliere e la velocit del vento in km/h. Le frequenze medie percentuali in funzione della
direzione di provenienza sono state rappresentate mediante dei diagrammi a rosa dei venti suddivisi
per stagioni; la velocit del vento sempre in funzione della direzione di provenienza stata
rappresentata, invece, mediante degli istogrammi.
I dati mostrano chiaramente che i venti pi forti, ma anche i pi frequenti sono il Maestrale e la
Tramontana soprattutto in Autunno-Inverno, l'Ostro e lo Scirocco maggiormente in Primavera-
Estate. Frequente, ma non molto intenso, soprattutto nei mesi pi freddi anche il Grecale mentre il
Libeccio meno frequente ma pi intenso di quest'ultimo.
La percentuale delle calme registrate stata di circa il 10-11% in Autunno-Inverno e leggermente
pi elevata in Primavera-Estate. Da un esame di settaglio del dato si pu concludere che i venti
regnanti in Inverno sono il Maestrale e la Tramontana; l'astro e lo Scirocco sono regnanti in
Primavera-Estate. I venti dominanti sono sempre Maestrale, astro e Scirocco (Fig 3.1 e 3.2).
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Fig. 3.1 Venti per stagione relativi alla stazione di Capo San Vito Taranto.
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Fig. 3.2 Venti per stagione relativi alla stazione di Capo San Vito Taranto.
3.4.3 - Regime termico
Per studiare il regime termico sono stati presi in considerazione i dati forniti dall'Ufficio Idrografico
e Mareografico della Presidenza del Consiglio dei Ministri e relativi alla stazione meteorologiche di
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Taranto (altitudine 15 m sul livello del mare). La temperatura espressa in C ed riportata come
media mensile dell'arco di tempo considerato (1970-1996).
L'andamento dei valori medi della (Fig. 3.3) mostra nei mesi pi freddi (Dicembre, Gennaio e
Febbraio) temperature comprese tra 8 e 11C, mentre nei periodi estivi (Giugno, Luglio e Agosto) i
valori medi di temperatura risultano essere sostanzialmente pi caldi oscillando fra i 22C e i 26C.
3.4.4 - Regime pluviometrico
Per studiare il regime pluviometrico sono stati presi in considerazione i dati delle stazioni
meteorologiche sopra indicate estesi sempre allintervallo temporale 1970-1996. Le precipitazioni
sono riportate come somma mensile della quantit di acqua, sotto forma di pioggia, neve e grandine
fuse in mm.
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Fig. 3.3 Andamento delle temperature e delle precipitazioni medie mensili (1970-1996)
dellarea relativa al Comune di Taranto
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Dai dati medi delle diverse stazioni (in Fig. 3.3 si osserva che i mesi pi piovosi sono quelli
autunnali ed invernali con i valori pi elevati per i mesi di Ottobre, Novembre e Dicembre. La
quantit di pioggia per tale periodo oscilla tra i 50 e i 75 mm di acqua al mese. I mesi pi aridi sono
invece quelli estivi (Giugno, Luglio e Agosto) con una quantit di pioggia variabile tra gli e i 28
mm di acqua al mese.
3.4.5 - Umidit relativa
Per quanto riguarda questo parametro, sono disponibili solo i dati relativi alla stazione
meteorologica di Talsano per il periodo di tempo 1973-1998.
L'umidit media relativa rappresenta la percentuale di vapore acqueo presente rispetto al valore di
saturazione a determinate condizioni di temperatura e pressione. Dai valori medi mensili di circa 25
anni si osserva che i periodi pi umidi sono quelli invernali, con l'importante conseguenza della
mitigazione delle temperature del luogo, mentre quelli pi secchi sono quelli estivi (Fig. 3.4).
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Fig. 3.4 Umidit relativa misurata presso la stazione meteorologica di Talsano (1973-1998).
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4 - CONCLUSIONI
Sulla base dei dati emersi attraverso lo studio condotto possibile affermare che nell'area
interessata dal sottoprogetto 4 il substrato geologico rappresentato da una successione costituita
inferiormente da argille grigio-azzurre di potenza pluridecametrica e superiormente da limi sabbiosi
ed argille limoso sabbiose di colore marroncino su cui poggiano i depositi del terrazzo del MS 5.5
(125 mila anni b.p.) rappresentati da calcareniti e sabbie bioclastiche, di granulometria medio
grossolana, a tessitura vacuolare, da calcilutiti e da calciruditi in rapporto eteropico fra di loro. I
limi sabbiosi e le argille limoso sabbiose di colore marroncino hanno potenza variabile e si possono
trovare anche interdigidati con le argille grigio azzurre mentre i depositi di terrazzo hanno una
potenza media di 3 - 4 m..
I processi morfodinamici sono poco o per nulla attivi anche se localmente, cos come evidenziato da
AdB Puglia esistono condizioni di rischio da alluvionamento o anche connesso alla dinamica dei
versanti che delimitano verso il Mar Piccolo il terrazzo marino su cui sorge il quartiere che
comunque, almeno quelli naturali, appaiono stabilizzati.
Nell'area esiste una falda superficiale che presenta una potenza media di 2 metri ed in genere si
rinviene a pochi metri dal p.c.; tale falda contenuta nei depositi di terrazzo e sostenuta dalle
sottostanti argille; il deflusso avviene indicativamente verso il Mar Piccolo.
La falda profonda si rinviene in pressione e il suo livello statico si attesta a circa 1 m s.l.m.. I
caratteri meteoclimatici indicano scarse precipitazioni e venti regnanti e dominanti dal II e IV
quadrante.
Taranto, maggio 2010
Dott. Geol. Gianluca Selleri
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Progetto coordinato per il risanamento del quartiere Tamburi Bonifica Aree del Sottoprogetto n.4
Progetto esecutivo di bonifica dei suoli per annullare il rischio sanitario


Rev.1 R2 Relazione Geologica
Settembre 2013


Il progettista rappresenta che agli atti presso lUfficio del RUP consultabile la
documentazione riguardante la disciplina geologica di seguito richiamata:

1. Documentazione Bibliografica riguardante il Programma Transnazionale TERRA -
Progetto POSIDONIA/Taranto, pubblicazione SIAE con documentazione scritto
grafica, depositata presso la Direzione Pianificazione Urbanistica Edilit -Quartiere
Paolo VI -Piazza Pertini 4 (nono piano) 74123 Taranto- Ufficio del Direttore
Tecnico del programma per conto del Comune di Taranto arch. Mario Francesco
ROMANDINI (nello specifico documentazione scritto grafica - disciplina geologica-
Indagine Geologica -tav.1, Indagine Geomorfologica tav.2 Carta delle
Dinamiche Ambientali- tav.3 e relazione GEOLOGIA del Dott. Geol. Giuseppe
MASTRONUZZI);
2. Studio Geologico Tecnico ed Idrogeologico redatto per conto del Comune di
Taranto dal Prof. Geol. Giuseppe MASTRONUZZI e Dott. Geol. Gianluca
SELLERI del 2007 (prot.n. 7215 del 2.8.2007), documentazione riguardante il
Progetto Coordinato di Risanamento del quartiere Tamburi;
3. Piano di caratterizzazione delle aree del sotto-progetto 4 Progetto Coordinato di
Risanamento del quartiere Tamburi, redatto su richiesta del Comune di Taranto
dallo Studio di Ingegneria e Ambiente dellIng. Tommaso FARENGA
congiuntamente al Dott. Geol. Domenico IASIELLO prot. n.181936 del
14.12.2009) approvato in CdS decisoria del 11/01/2010 (con unita Relazione
Generale - All.1 ,Carta Geologica E Geomorfologica- tav.2, Carta Idrogeologica -
tav.3 e Cartografia di base delle Ubicazioni delle Indagini da svolgere-tav4). Il
suddetto piano di caratterizzazione stato oggetto di esecuzione. Le risultanze
della esecuzione del piano di caratterizzazione, congiuntamente a quelle della
Analisi di Rischio Sanitario Ambientale sito specifica, sono state di seguito
approvate in CdS Regionale decisoria del 08/06/2010.


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Progetto coordinato per il risanamento del quartiere Tamburi Bonifica Aree del Sottoprogetto 4
Progetto esecutivo di bonifica dei suoli per annullare il rischio sanitario


R1 Relazione tecnica descrittiva
Giugno 2013 Pagina 1

INDICE

1. RISULTATI DELLA CARATTERIZZAZIONE DEI SUOLI ............................................ 4
2. RISULTATI DELLANALISI DI RISCHIO ..................................................................... 8
2.1 Prima formulazione del Maggio 2010 ....................................................................... 8
2.2 Integrazione del Marzo 2011 ................................................................................... 10
2.3 Aggiornamenti del Giugno 2011 ............................................................................. 11
3. RISULTATI DELLE INDAGINI INTEGRATIVE SUI SUOLI SUPERFICIALI ............. 13
3.1 Indagini svolte dal Comune di Taranto nel Marzo 2012 ....................................... 13
3.1.1 PCB in suoli superficiali .................................................................................. 15
3.1.2 Top soil .......................................................................................................... 16
3.2 Iter di validazione ARPA dei risultati delle indagini integrative ........................... 18
3.2.1 Validazione per Piombo, Antimonio e Benzo(a)pirene ................................... 19
3.2.2 Validazione per PCB ...................................................................................... 21
3.3 Presenza di hot spot di contaminazione da Diossine/Furani ............................... 23
4. DESCRIZIONE DELLINTERVENTO DI BONIFICA DEI SUOLI ............................... 27
4.1 Obiettivi di bonifica ................................................................................................. 27
4.2 Definizione delle aree di intervento e dei volumi di terreno da rimuovere ......... 28
4.3 Fasi dellintervento di bonifica dei suoli ................................................................ 32
4.4 Area confinata per stoccaggio e movimentazione terreni ................................... 35
4.5 Criteri di caratterizzazione di base dei terreni rimossi ......................................... 36
4.6 Compatibilit ambientale dellintervento di bonifica ............................................ 39
4.6.1 Rischio chimico ai sensi del DLgs 25/2002 .................................................... 39

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R1 Relazione tecnica descrittiva
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4.6.2 Personale esposto ......................................................................................... 40
4.6.3 Agenti chimici ................................................................................................. 40
4.6.4 Valutazione del rischio chimico ...................................................................... 41
4.6.5 Piano di protezione dei lavoratori ................................................................... 42

INDICE FIGURE
Figura 1 - Criteri di caratterizzazione e gestione dei terreni rimossi ............................................... 37

INDICE TABELLE
Tabella 1 - Coordinate Gauss-Boaga dei sondaggi della caratterizzazione del 2010 ...................... 4
Tabella 2 - Set analitico per i campioni dei suoli della caratterizzazione del 2010 ........................... 5
Tabella 3 - Superamenti dei limiti normativi nel suolo superficiale (caratterizzazione 2010) ............ 6
Tabella 4 - Superamenti dei limiti normativi nel suolo profondo (caratterizzazione 2010) ................ 7
Tabella 5 - Valori di HI e R totali da suolo superficiale non accettabili ............................................. 9
Tabella 6 - Valori di R per singola sostanza cancerogena da suolo superficiale non accettabili ...... 9
Tabella 7 - Valori di CSR per il suolo superficiale definiti dallanalisi di rischio ............................... 10
Tabella 8 - Valori aggiornati di CSR per il suolo superficiale .......................................................... 12
Tabella 9 - Valori definitivi di CSR per il suolo superficiale ............................................................. 12
Tabella 10 - Coordinate Gauss-Boaga dei punti delle indagini integrative sui suoli superficiali ..... 14
Tabella 11 - Risultati indagini integrative su PCB in suoli superficiali (marzo 2012) ...................... 15
Tabella 12 - Prospetto indagini integrative su top soil (marzo 2012) .............................................. 16
Tabella 13 - Risultati indagini integrative su top soil (marzo 2012) ................................................. 18
Tabella 14 - Campioni di top soil e determinazioni analitiche per validazione ARPA ..................... 18
Tabella 15 - Risultati delle analisi eseguite per conto del Comune di Taranto in fase di validazione
(Luglio 2012) ................................................................................................................................... 19
Tabella 16 - Confronto dei risultati analitici di ARPA e laboratorio del Comune per Benzo(a)pirene
........................................................................................................................................................ 20
Tabella 17 - Sintesi della contaminazione del top soil da Benzo(a)pirene (dati validati da ARPA). 21
Tabella 18 - Sintesi della contaminazione del top soil da PCB (dati validati da ARPA) .................. 23
Tabella 19 - Concentrazioni di PCDD/F nel top soil rilevate da ARPA ........................................... 23
Tabella 20 - Sintesi dello stato di contaminazione dei suoli superficiali del sito ............................. 26
Tabella 21 - Definizione delle CSR e prima individuazione delle aree di intervento ....................... 27

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Tabella 22 - Obiettivi di bonifica sito specifici ................................................................................. 28
Tabella 23 - Superamenti delle CSR nel suolo superficiale ............................................................ 29
Tabella 24 - Aree da bonificare per annullare il rischio cancerogeno da B(a)P nel suolo superficiale
........................................................................................................................................................ 30
Tabella 25 - Aree da bonificare per annullare il rischio cancerogeno e tossico da PCB nel suolo
superficiale ...................................................................................................................................... 31
Tabella 26 - Aree da bonificare per annullare il rischio tossico da Pb e Sb nel suolo superficiale . 31
Tabella 27 - Aree da bonificare per eliminare hot spot di contaminazione da PCDD/F nel top soil 31
Tabella 28 - Dispositivi di protezione individuale da adottare durante i lavori ................................ 44



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1. RISULTATI DELLA CARATTERIZZAZIONE DEI SUOLI

Le determinazioni analitiche di laboratorio, previste dal Piano di Caratterizzazione del
dicembre 2009, hanno consentito di effettuare una prima analisi dei livelli di inquinamento
potenziale della matrice suolo nel sito di interesse. Di seguito sono illustrati i risultati
relativi ai suoli, come desunti dalla caratterizzazione eseguita nellaprile maggio 2010.
Per quanto riguarda i terreni, sono stati prelevati e analizzati n. 7 campioni di top soil (0-
0,1 m da p.c.) e n. 121 campioni di suolo prelevati a tre diverse profondit (01 m, 23 m,
45 m da p.c.) in corrispondenza dei sondaggi, la cui ubicazione riportata in Tavola 3.
Soltanto in corrispondenza del sondaggio S37 stato effettuato un quarto campionamento
alla profondit compresa tra 3-3,30 m dal piano campagna.
Di seguito riportata la denominazione dei sondaggi con le relative coordinate.

Sondaggio X Y

Sondaggio X Y
P1 2708684,694 4485253,462

S21 2708681,076 4485146,651
P2 2709155,769 4485307,765

S22 2708542,102 4485100,326
P3 2708830,578 4484931,873

S23 2708666,336 4485026,628
P4 2709222,233 4485091,904

S24 2708586,321 4484910,816
P5 2708708,45 4484323,756

S25 2708788,465 4484950,824
P6 2709302,248 4484813,955

S26 2708607,378 4484809,744
S7 2709133,795 4485228,772

S27 2708916,911 4484872,914
S8 2709228,55 4485270,88

S28 2708988,503 4484885,548
S9 2709363,477 4485300,977

S29 2708727,401 4484727,623
S10 2709359,101 4485178,236

S30 2708826,367 4484759,208
S11 2709159,063 4485127,7

S31 2708657,914 4484613,917
S12 2709291,72 4485062,424

S32 2709051,674 4484698,144
S13 2709304,354 4484959,246

S33 2708769,514 4484532,217
S14 2709203,282 4484936,08

S34 2708980,081 4484582,753
S15 2709325,41 4484858,174

S35 2709074,836 4484597,493
S16 2709230,655 4484740,25

S36 2708710,555 4484414,3
S17 2709146,429 4484818,167

S37 2708902,171 4484456,413
S18 2709081,153 4485009,782

S38 2708822,156 4484349,024
S19 2708967,447 4485096,115

S39 2708750,563 4484214,261
S20 2708940,073 4485174,025


Tabella 1 - Coordinate Gauss-Boaga dei sondaggi della caratterizzazione del 2010

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I campioni di top soil sono stati sottoposti ad analisi per la determinazione delle Diossine e
dellAmianto in fibre. Gli analiti investigati nei suoli superficiali e profondi sono invece
riportati nella Tabella seguente.

Parametri
METALLI ALIFATICI ALOGENATI CANCEROGENI
Alluminio Tribromometano (bromoformio)
Antimonio 1,2-Dibromoetano
Arsenico Dibromoclorometano
Berillio Bromodiclorometano
Cadmio IDROCARBURI POLICICLICI AROMATICI
Cobalto Naftalene
Cromo esavalente Acenaftilene
Cromo totale Acenaftene
Ferro Fluorene
Mercurio Fenantrene
Manganese Antracene
Nichel Fluorantene
Piombo Pirene (A)
Zinco Benzo(a)antracene (B)
Cianuri liberi (ione cianuro) Crisene
COMPOSTI ORGANICI AROMATICI Benzo(b)fluorantene (D)
Benzene Benzo(k)fluorantene (E)
Etilbenzene (A) Benzo(a)pirene (F)
Stirene (B) Indeno(1,2,3-cd)pirene (G)
Toluene Dibenzo(a,h)antracene (H)
Xilene (D) Benzo(ghi)perilene (I)
Sommatoria organici aromatici (A,B,C,D) Dibenzo(a,e)pirene (L)
ALIFATICI CLORURATI CANCEROGENI Dibenzo(a,h)pirene (M)
Clorometano Dibenzo(a,i)pirene (N)
Diclorometano Dibenzo(a,l)pirene (O)
Triclorometano Somm. policiclici aromatici (da A a O)
Cloruro di vinile FENOLI CLORURATI
1,2-Dicloroetano 2-Clorofenolo
1,1-Dicloroetilene 2,4-Diclorofenolo
Tricloroetilene 2,4,6-Triclorofenolo
Tetracloroetilene (PCE) Pentaclorofenolo
ALIFATICI CLORURATI NON CANCEROGENI FENOLI NON CLORURATI
1,1-Dicloroetano Metilfenolo (o-,m-,p-)
1,2-Dicloroetilene Fenolo
1,1,1-Tricloroetano IDROCARBURI
1,2-Dicloropropano Idrocarburi leggeri (C<12)
1,1,2-Tricloroetano Idrocarburi pesanti (C>12)
1,2,3-Tricloropropano ALTRE SOSTANZE
1,1,2,2-Tetracloroetano MTBE (Metilterzbutiletere)
Policlorobifenili
Tabella 2 - Set analitico per i campioni dei suoli della caratterizzazione del 2010

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La comparazione delle concentrazioni rilevate nel sito con i valori di concentrazione limite
accettabili, stabiliti dalla Tab.1 All.5 alla Parte IV del D.Lgs. 152/06 per siti ad uso verde
pubblico, privato e residenziale (colonna A), ha permesso di definire lestensione ed il
potenziale grado di inquinamento del sito.
I risultati delle analisi di laboratorio relativi alle determinazioni effettuate sui campioni di top
soil (per Diossine e Amianto) hanno evidenziato il totale rispetto dei limiti normativi di
riferimento. Nei suoli furono rilevati alcuni superamenti dei limiti normativi che sono
riassunti nelle Tabelle seguenti, suddivisi per suolo superficiale (0-1 m da p.c.) e suolo
profondo (>1 m da p.c.).

Parametro Be Sb PCB Pb Zn
Idrocarburi pesanti
(C>12)
U. M. mg/Kg s.s.
CSC DLgs 152/06 All 5
Parte IV Tab 1 col. A
2 10 0,06 100 150 50
P1 (0-1 m)
2,56 - - 223 - -
P5 (0-1 m)
2,08 - - - - -
S8 (0-1 m)
2,95 - - - - -
S9 (0-1 m)
2,86 - - - - -
S11 (0-1 m)
- 15 - - - -
S12 (0-1 m)
- - 0,131 - - -
S14 (0-1 m)
2,01 - - - - -
S17 (0-1 m)
2,7 14 - - 157 -
S22 (0-1 m)
2,91 - - - - -
S26 (0-1 m)
2,23 - - - - -
S28 (0-1 m)
2,5 - 0,0641 - - -
S31 (0-1 m)
2,38 - - - - -
S32 (0-1 m)
2,17 - - - - -
S35 (0-1 m)
- - 1,19 - - 77
- =inferiore al limite normativo

Tabella 3 - Superamenti dei limiti normativi nel suolo superficiale (caratterizzazione 2010)

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Parametro Be Sb
Idrocarburi
pesanti
(C>12)
As Cr tot Ni Co
U. M. mg/Kg s.s.
CSC DLgs 152/06 All 5
Parte IV Tab 1 col. A
2 10 50 20 150 120 20
P1 (2-3 m)
-
14
- - - - -
P3 (4-5 m)
-
15
- - - - -
S13 (4-5 m)
-
16
- - - - -
S21 (4-5 m)
- - -
26
- - -
S33 (4-5 m)
- - - -
154 133
-
S34 (4-5 m)
- - - - - -
20,5
S35 (4-5 m)
-
11
- - - - -
S37 (2-3 m) 2,27
- - - - - -
S37 (3-3,30 m)
- -
202
- - - -
S37 (4-5 m)
- - - -
154 125
-
S38 (2-3 m)
- - -
27
- - -
S38 (4-5 m)
- - -
20
- - -
- =inferiore al limite normativo

Tabella 4 - Superamenti dei limiti normativi nel suolo profondo (caratterizzazione 2010)

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2. RISULTATI DELLANALISI DI RISCHIO
2.1 Prima formulazione del Maggio 2010
A seguito del superamento dei valori tabellari previsti dal DLgs 152/06 per alcuni inquinanti
investigati nel maggio 2010 stato predisposto il documento Analisi di Rischio sanitario
ambientale sito-specifica D.Lgs 152/06, redatto ai sensi dellAll.1 Titolo V Parte IV D.Lgs.
152/06 dal Prof. Ing. Ezio Ranieri per conto del Comune di Taranto.
In accordo con la normativa vigente, stato assunto come rischio incrementale accettabile
per la singola sostanza cancerogena il valore 1*10
-6
e come rischio incrementale
accettabile cumulato per tutte le sostanze cancerogene il valore 1*10
-5
. Per le sostanze
non cancerogene stato applicato il criterio del non superamento delle dose tollerabile o
accettabile (ADI o TDI) definita per la sostanza, pertanto stato assegnato un valore di
Hazard Index (HI) complessivo pari a 1.
Di seguito si riportano le principali conclusioni della prima formulazione del suddetto
documento con specifico riferimento al rischio sanitario.
stato evidenziato un rischio totale per le sostanze cancerogene dal suolo superficiale
pari a 3,86E-05 che risulta pertanto non accettabile, mentre dal suolo profondo pari a
5,62E-12 e quindi accettabile. I rischi per sostanze cancerogene derivati da ciascun
contaminante sono accettabili per tutte le modalit di esposizione dal suolo profondo,
mentre dal suolo superficiale risultato un rischio non accettabile per Benzo(a)pirene
(ingestione di suolo), PCB (ingestione di suolo e contatto dermico) e Berillio (ingestione di
suolo).
Il rischio totale HI per le sostanze non cancerogene, scenario adulti, dal suolo superficiale
pari a 3,49E-01 che risulta accettabile, cos come il rischio totale dal suolo profondo che
pari a 3,72E-11.
Il rischio totale HI per le sostanze non cancerogene, scenario bambini, dal suolo
superficiale pari a 3,12 che risulta non accettabile, mentre il rischio totale dal suolo
profondo pari a 1,35E-10 e quindi accettabile.

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I valori HI per le singole sostanze non cancerogene derivanti da ciascuna sostanza
risultano essere accettabili sia per lo scenario bambini che per lo scenario adulti per
ciascuna modalit di esposizione.
Nelle Tabelle seguenti sono riportati i valori di HI e R non accettabili ai sensi dellAll.1
Titolo V Parte IV D.Lgs 152/06, cos come modificato dal D.Lgs. n.4 del 16 gennaio 2008.

SUOLO SUPERFICIALE
R
tot

Valore limite
R
tot
D.Lgs. 152/06
HI
tot

Valore limite
HI
tot
D.Lgs. 152/06
bambino
sostanze cancerogene
3,86E-05 1E-05 - -
sostanze non cancerogene
- - 3,12 1
Tabella 5 - Valori di HI e R totali da suolo superficiale non accettabili

SUOLO SUPERFICIALE
sostanze cancerogene
Modalit di esposizione
R
i

Valore limite
R
i
D.Lgs. 152/06

Benzo(a)pirene
ingestione di suolo
1,52E-06
1E-06
PCB
ingestione di suolo
4,93E-06
1E-06
PCB
contato dermico
2,39E-06
1E-06
Berillio
ingestione di suolo
2,62E-05
1E-06
Tabella 6 - Valori di R per singola sostanza cancerogena da suolo superficiale non accettabili
E dunque emerso un rischio sanitario per sostanze cancerogene e non cancerogene per il
recettore bambino da suolo superficiale non accettabile.
Sulla base di tali valori stata applicata la procedura di analisi di rischio secondo la
modalit inversa per il calcolo delle Concentrazioni Soglia di Rischio (CSR), per ciascuna
matrice sorgente di contaminazione.
I valori di CSR ottenuti dallanalisi e le sub-aree caratterizzate da un rischio non
accettabile per il suolo superficiale, presenti nel documento Analisi di Rischio sanitaria
ambientale sito-specifica D.Lgs 152/06, sono di seguito riportati (tabella tratta dalla AdR).

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Tabella 7 - Valori di CSR per il suolo superficiale definiti dallanalisi di rischio

Come di evince dalla suddetta tabella per il Berillio, Ferro e Manganese le CSR erano
superate su tutte le sub-aree investigate.
La Conferenza dei Servizi del 08/06/2010 ha ritenuto approvabile lAnalisi di rischio
relativamente ai percorsi di migrazione e vie di esposizione per i recettori umani (adulti e
bambini), prescrivendo al Comune di presentare una nuova AdR per la risorsa idrica
sotterranea rielaborata sulla base dei risultati delle indagini integrative previste nel
documento Progetto Operativo di Bonifica dei suoli e piano di indagini integrative sulla
falda sotterranea (giugno 2010), ritenuto approvabile nella stessa sede.
2.2 Integrazione del Marzo 2011
NellAgosto 2010 La Direzione Generale di ARPA Puglia ha formulato il parere tecnico
Osservazioni in merito allinquinamento da Berillio e PCB della superficie del suolo del
Quartiere Tamburi a Taranto nel quale evidenziava che in merito al Berillio lanalisi di
rischio condotta ha stimato un rischio cancerogeno non accettabile per ingestione di suolo;
tuttavia, sulla base di dati di letteratura e per quanto rappresentato dallISS, il Berillio non
risulta cancerogeno per ingestione, bens per la sola via inalatoria, via di esposizione che
nellanalisi di rischio condotta sullarea in questione aveva generato un rischio trascurabile.

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In data 21/10/2010 si tenuta una ulteriore Conferenza dei Servizi nel corso della quale
ARPA Puglia ha prescritto tra le altre cose di:
rielaborare lanalisi di rischio per i percorsi di ingestione accidentale e contatto
dermico da suolo superficiale, considerando la cancerogenicit del Berillio solo per
via inalatoria e non ingestiva;
eseguire le indagini integrative sul top soil per i tesseratti in cui si riscontrano
superamenti del rischio tossico o cancerogeno.
Sulla base di tale prescrizione nel Marzo 2011 stata predisposta la Relazione Integrativa
dellAnalisi di Rischio dalla quale risulta che il rischio complessivo per sostanze
cancerogene associato alla presenza del Berillio derivante dal suolo superficiale stato
quantificato 8,34*10
-11
. Poich in accordo allallegato 1 al titolo V della parte IV del D.Lgs.
152/06, cos come modificata dal D.Lgs. 16 Gennaio 2008, il valore di rischio incrementale
accettabile per la singola sostanza cancerogena pari a 1*10
-6
il valore di rischio
incrementale derivante dal Berillio pari a 8,34*10
-11
accettabile. Risulta, dunque, che,
nella predetta ipotesi di non considerare come cancerogeno il Berillio per via diversa da
quella inalatoria, il rischio totale per le sostanze cancerogene da suolo superficiale nel sito
in esame si riduce da 3,86*10
-5
a 1,15*10
-5
. Tale valore risulta, ai sensi del richiamato
allegato al D.Lgs. 152/06, comunque non accettabile.
2.3 Aggiornamenti del Giugno 2011
Nella prima formulazione (maggio 2010) dellAnalisi di Rischio si leggeva che in via
cautelativa si considerato quale valore della CSR per il suolo il minore tra quello
derivante dal calcolo del rischio per residenti da suolo e del rischio per falda da suolo.
Poich, come detto, lAdR relativamente al rischio ambientale (per la risorsa idrica
sotterranea) stata ritenuta non approvabile dalla CdS del 08/06/2010, su richiesta del
Comune il Prof. Ranieri in data 12/06/2012 ha trasmesso una nota avente come oggetto
Riscontro alla richiesta di integrazione elaborazione dati AdR relativa al quartiere Tamburi
a Taranto. Vs Nota del 11/06/2012 prot. 87579 riportante le CSR relative al rischio
sanitario da suolo superficiale escludendo il percorso di lisciviazione e trasporto in falda.

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Tali CSR sono riassunte nella seguente tabella tratta dalla nota del prof. Ranieri del
12/06/2012):

Tabella 8 - Valori aggiornati di CSR per il suolo superficiale

Infine, poich dallanalisi dei risultati dellAdR nella sua prima formulazione emerso che il
rischio tossico (non cancerogeno), scenario bambini, da suolo superficiale per la
sommatoria dei contributi di PCB (HI=0,890), Pb (HI=0,718), Sb (HI=0,435) e Fe(HI=1,0)
risulta essere non accettabile, al fine di definire le aree di intervento era necessario fornire
anche le CSR per Pb e Sb nei suoli superficiali relativamente al solo rischio sanitario.
Su richiesta del Comune tali CSR sono state trasmesse dal Prof. Ranieri con nota del
18/06/2012 avente come oggetto Riscontro alla richiesta di integrazione elaborazione dati
AdR relativa al quartiere Tamburi a Taranto. Vs Nota del 15/06/2012 prot. 90090 e sono
riportate nella sottostante tabella tratta dalla nota.


Tabella 9 - Valori definitivi di CSR per il suolo superficiale


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3. RISULTATI DELLE INDAGINI INTEGRATIVE SUI SUOLI SUPERFICIALI

Nei paragrafi seguenti sono descritti i risultati conseguiti nelle indagini integrative iniziate
nel marzo 2012 e concluse nel marzo 2013. Tutte le informazioni sono state desunte dalla
documentazione prodotta dalla ditta ECOSUD Srl (e laboratorio Theolab) incaricata dal
Comune di Taranto, e da ARPA Puglia che ha condotto la fase di validazione.
3.1 Indagini svolte dal Comune di Taranto nel Marzo 2012
Come detto, nella CdS del 21/10/2010 era stato deciso di eseguire le indagini integrative
sul top soil per i tesseratti in cui si sono riscontrati superamenti del rischio tossico o
cancerogeno. Nella CdS del 15/11/2011 stato approvato il relativo Piano predisposto dal
Comune di Taranto.
In particolare, le indagini integrative hanno previsto un infittimento dei punti di
campionamento per ridefinire e, qualora possibile, ridurre le aree di intervento rispetto a
quelle previste nelloriginario Progetto Operativo di Bonifica dei suoli e Piano di Indagini
Integrative sulla falda sotterranea del giugno 2010, al fine di annullare il rischio sanitario
derivante dalla accertata contaminazione dei suoli del sito per i parametri Antimonio,
Piombo, Benzo(a)pirene e PCB (avendo peraltro escluso il rischio sanitario proveniente
dal Berillio).
Nella tabella seguente sono riportate le coordinate Gauss-Boaga dei punti di
investigazione. Lubicazione degli stessi riportata in Tavola 3.



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Tabella 10 - Coordinate Gauss-Boaga dei punti delle indagini integrative sui suoli superficiali


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3.1.1 PCB in suoli superficiali
Per quanto attiene la potenziale contaminazione puntuale dei terreni superficiali da PCB
lARPA, nel citato parere tecnico Osservazioni in merito allinquinamento da Berillio e
PCB della superficie del suolo del Quartiere Tamburi a Taranto dellAgosto 2010 (vd.
Allegato 2), formulava la seguente ipotesi Va rilevato che laver rinvenuto soltanto 2
superamenti di PCB rispetto alla totalit delle 39 analisi di suolo superficiale effettuate fa
supporre che, nella peggiore delle ipotesi, questi possono essere considerati hot spot di
contaminazione. Ma prima di giungere a tale conclusione necessario verificare la
correttezza dei dati, ripetendo le analisi nei due punti presumibilmente contaminati,
corrispondenti ai sondaggi S35 (in corrispondenza del valore 1,19 mg/kg s.s.) ed S12 (in
corrispondenza del valore 0,131 mg/kg s.s.), soprattutto in considerazione del fatto che
negli stessi sondaggi le analisi sui campioni prelevati a maggiore profondit (2-3 m e 4-5
m) hanno fatto emergere per i PCB valori<0,0001mg/kg (pari al limite di rilevabilit dello
strumento).
A verifica di tale ipotesi stato eseguito un nuovo campionamento del suolo superficiale
(0-1 m da p.c.) nei punti S35 e S12. Le risultanze analitiche sono riportate nei certificati in
Allegato 8.
In entrambi i campioni la concentrazione dei PCB risultata inferiore sia alla CSC che alla
CSR.

ID punti Policlorobifenili
mg/Kg s.s.
CSC 0,060
CSR 0,122
S35 (0-1m) <0,000634
S12 (0-1m) 0,012

Tabella 11 - Risultati indagini integrative su PCB in suoli superficiali (marzo 2012)

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3.1.2 Top soil
E stato eseguito il prelievo di un totale di n. 39 campioni (TSC1 TSC38) in tesseratti
associati a rischio cancerogeno per PCB o B(a)P, n. 23 campioni (TST1 TST23) in
tesseratti associati a rischio tossico per Sb e Pb, n. 6 campioni (TS1 TS6) in tesseratti
associati a rischio tossico per PCB, Sb e Pb.

ID punti Poligono di
appartenenza
n. campioni di
top soil
PCB Sb Pb B(a)P
TS1TS6 S12 6 x x x
TSC1TSC6 P1 6 x
TSC7TSC10 S29 4 x
TSC11TSC17A S14 7 x
TSC17BTSC27 S17 11 x
TSC28TSC31 S16 4 x
TSC32TSC36 S35 5 x
TSC37TSC38 S37 2 x
TST1TST4 S25 4 x x
TST5TST23 S31 19 x x
Tot campioni di top soil 68
n. determinazioni 11 29 29 34

Tabella 12 - Prospetto indagini integrative su top soil (marzo 2012)

Le risultanze analitiche sono riportate nei certificati in Allegato 9 e nella seguente tabella:
Denominazione Antimonio Piombo Policlorobifenili Benzo(a)pirene
mg/Kg s.s. mg/Kg s.s. mg/Kg s.s. mg/Kg s.s.
TST1 (0-0,1m) top soil 2,46 109
TST2 (0-0,1m) top soil 3,42 191
TST3 (0-0,1m) top soil 0,996 46,9
TST4 (0-0,1m) top soil 0,685 46
TST5 (0-0,1m) top soil 1,43 58,9
TST 6(0-0,1m) top soil 1,41 54,2
TST7 (0-0,1m) top soil 1,28 66,9
TST8 (0-0,1m) top soil 1,38 62,3
TST9(0-0,1m) top soil 7,04 305
TST10(0-0,1m) top soil 0,83 7,78
TST11(0-0,1m) top soil 1,69 59,6
TST12(0-0,1m) top soil 1,64 66,8
TST13 (0-0,1m) top soil 2,95 109
TST14 (0-0,1m) top soil 1,92 65,7
TST15 (0-0,1m) top soil 1,38 49,5

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Denominazione Antimonio Piombo Policlorobifenili Benzo(a)pirene
mg/Kg s.s. mg/Kg s.s. mg/Kg s.s. mg/Kg s.s.
TST16 (0-0,1m) top soil 2,73 81,3
TST17(0-0,1m) top soil 1,99 59,8
TST18 (0-0,1m) top soil 2,6 76,2
TST19 (0-0,1m) top soil 2,03 65,5
TST20 (0-0,1m) top soil 2,54 71,1
TST21 (0-0,1m) top soil 1,66 66,8
TST22 (0-0,1m) top soil 2,04 84,5
TST23 (0-0,1m) top soil 1,89 72,2
TSC32 (0-0,1m) top soil 0,00682
TSC33 (0-0,1m) top soil 0,00331
TSC34 (0-0,1m) top soil <0,000332
TSC35 (0-0,1m) top soil 0,0506
TSC36 (0-0,1m) top soil 0,0203
TS1 (0-0,1m) top soil 1,34 42,4 0,00824
TS2 (0-0,1m) top soil 2,27 67,5 0,00381
TS3 (0-0,1m) top soil 2,06 91,7 0,0217
TS4 (0-0,1m) top soil 0,255 8,34 <0,000511
TS5 (0-0,1m) top soil 1,75 107 <0,000651
TS6 (0-0,1m) top soil 2,87 227 0,00199
TSC1 (0-0,1m) top soil 0,0321
TSC2 (0-0,1m) top soil 0,0388
TSC3 (0-0,1m) top soil 0,175
TSC4 (0-0,1m) top soil 0,0338
TSC5 (0-0,1m) top soil 0,111
TSC6 (0-0,1m) top soil 0,0369
TSC7 (0-0,1m) top soil 0,0503
TSC8 (0-0,1m) top soil 0,0373
TSC9 (0-0,1m) top soil 0,00798
TSC10 (0-0,1m) top soil 0,0145
TSC11 (0-0,1m) top soil 0,00617
TSC12 (0-0,1m) top soil 0,011
TSC13 (0-0,1m) top soil 0,0114
TSC14 (0-0,1m) top soil 0,0159
TSC15 (0-0,1m) top soil 0,00791
TSC16 (0-0,1m) top soil 0,0671
TSC17A (0-0,1m) top soil 0,028
TSC17B (0-0,1m) top soil 0,0429
TSC18 (0-0,1m) top soil 0,0502
TSC19 (0-0,1m) top soil 0,109
TSC20 (0-0,1m) top soil 0,00956
TSC21(0-01m) top soil 0,0115
TSC22 (0-0,1m) topsoil <0,00073
TSC23(0-0,1m) top soil <0,000659
TSC24 (0-0,1m) top soil 0,0168

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Denominazione Antimonio Piombo Policlorobifenili Benzo(a)pirene
mg/Kg s.s. mg/Kg s.s. mg/Kg s.s. mg/Kg s.s.
TSC25 (0-0,1m) top soil 0,0116
TSC26 (0-0,1m) top soil 0,0263
TSC27 (0-0,1m) top soil 0,0379
TSC28 (0-0,1m) top soil 0,0207
TSC29 (0-0,1m) top soil 0,081
TSC30 (0-0,1m) top soil <0,000746
TSC31(0-0,1m) top soil 0,0026
TSC37(0-0,1m) top soil 0,03
TSC38 (0-0,1m) top soil 0,121

Tabella 13 - Risultati indagini integrative su top soil (marzo 2012)
3.2 Iter di validazione ARPA dei risultati delle indagini integrative
Nella riunione del 13/03/2012 tra Comune di Taranto e ARPA Puglia - DAP Taranto
(verbale in Allegato 10) sono stati definiti i punti di indagine (pari al 10 % del totale dei
punti previsti) su cui eseguire le controanalisi a cura di ARPA al fine di validare i risultati
ottenuti.
Nella seguente tabella sono riassunti i campioni e le determinazioni concordate:

Topsoil Antimonio Piombo Benzo(a)pirene PCB
TST1 X X
TST7 X X
TST18 X X
TSC9 X
TSC21 X
TSC38 X
TSC33 X
TS5 X

Tabella 14 - Campioni di top soil e determinazioni analitiche per validazione ARPA

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3.2.1 Validazione per Piombo, Antimonio e Benzo(a)pirene
In data 05 Luglio 2012 stato eseguito il predetto campionamento il cui verbale riportato
in Allegato 11. Si rileva che rispetto a quanto preventivamente concordato in data
13/03/2012:
non stato possibile eseguire il prelievo del campione denominato TSC33 per la
determinazione dei PCB in quanto ricadente in unarea recintata e chiusa. Il
prelievo del suddetto campione stato rimandato a data da destinarsi.
non stato prelevato anche laltro campione destinato alla determinazione dei PCB
(TS5).
Tutti i campioni di top soil da sottoporre alle determinazioni analitiche per i parametri
Piombo, Antimonio e Benzo(a)pirene sono stati prelevati in triplice aliquota: A) per le
determinazioni del laboratorio di parte, B) per le determinazioni di ARPA, C) per un
eventuale successivo contraddittorio.
Le determinazioni analitiche eseguite dal laboratorio Theolab incaricato dalla Ecosud Srl
per conto del Comune (i cui relativi certificati sono riportati in Allegato 12 e i cui risultati
sono riassunti nella tabella seguente) non hanno evidenziato alcun superamento delle
CSC del D.Lgs. 152/06.

Method EPA 6020A 2007 EPA 6020A 2007 EPA 8270D 2007
Analyte Antimonio Piombo benzo[a]pirene
As
sul totale e sul secco a
105C
sul totale e sul secco a
105C
sul totale e sul secco a
105C
Units mg/Kg mg/Kg mg/Kg
Leg Lim Max 10 100 0,1
Group Metalli Metalli IPA
SampleType S S S
TST1 (0-0,1m) - top soil 1,42 55,7 -
TST7 (0-0,1m) - top soil 1,2 61,3 -
TST18 (0-0,1m) - top soil 1,27 48,5 -
TSC9 (0-0,1m) - top soil - - 0,00658
TSC21 (0-0,1m) - top soil - - 0,0119
TSC38 (0-0,1m) - top soil - - 0,0582

Tabella 15 - Risultati delle analisi eseguite per conto del Comune di Taranto in fase di validazione
(Luglio 2012)

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Le determinazioni analitiche eseguite da ARPA Puglia (nota e certificati in Allegato 13)
hanno consentito la validazione dei risultati relativi ai metalli Piombo e Antimonio ed hanno
invece messo in evidenza risultati discordanti per il parametro Benzo(a)pirene sui tre
campioni, compreso un superamento del limite normativo rilevato da ARPA e non
riscontrato dalla parte (campione TSC38).

Campione Paramentro UM CSC D.Lgs. 152/06 Risultato
ARPA
Risultato
analisi di parte
TSC38 Benzo(a)pirene mg/kg 0,1 1,288 0,0582

Tabella 16 - Confronto dei risultati analitici di ARPA e laboratorio del Comune per Benzo(a)pirene

Con propria nota riportata in Allegato 14 lARPA ha quindi confermato la non validabilit
delle analisi relative al Benzo(a)pirene ed ha richiesto la ripetizione delle determinazioni
per il citato parametro sulla terza aliquota dei campioni TSC9, TSC21 e TSC38 prelevati il
05/07/2012.
Lanalisi in contraddittorio stata eseguita il 04-05 Ottobre 2012 presso il laboratorio
chimico di ARPA Puglia - DAP di Taranto. Gli esiti delle determinazioni eseguite, trasmessi
con la nota in Allegato 15, hanno confermato i risultati di ARPA precedentemente
comunicati e quindi anche la non validabilit dei risultati analitici delle indagini integrative
per il parametro Benzo(a)pirene.
Con nota del 20/12/2012 (Allegato 16), ARPA ha proposto, in alternativa alla ripetizione
delle n. 31 determinazioni eseguite in fase di caratterizzazione integrativa per il paramento
Benzo(a)pirene sui top soil di cui non si hanno dati ARPA, di considerare validi i valori
ottenuti dalla Parte moltiplicati per un fattore correttivo pari a 5. Tale valore pari alla
media dei rapporti tra i dati di parte e i risultati ottenuti sui campioni a riserva.
Alla luce delle indicazioni di ARPA i valori rappresentativi della contaminazione dei top soil
relativi al Benzo(a)pirene risultano essere quelli riportati nella tabella seguente.



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Campione Benzo(a)pirene
TSC1 (0-0,1m) top soil 0,1605
TSC2 (0-0,1m) top soil 0,194
TSC3 (0-0,1m) top soil 0,875
TSC4 (0-0,1m) top soil 0,169
TSC5 (0-0,1m) top soil 0,555
TSC6 (0-0,1m) top soil 0,1845
TSC7 (0-0,1m) top soil 0,2515
TSC8 (0-0,1m) top soil 0,1865
TSC9 (0-0,1m) top soil 0,033
TSC10 (0-0,1m) top soil 0,0725
TSC11 (0-0,1m) top soil 0,03085
TSC12 (0-0,1m) top soil 0,055
TSC13 (0-0,1m) top soil 0,057
TSC14 (0-0,1m) top soil 0,0795
TSC15 (0-0,1m) top soil 0,03955
TSC16 (0-0,1m) top soil 0,3355
TSC17A (0-0,1m) top soil 0,14
TSC17B (0-0,1m) top soil 0,2145
TSC18 (0-0,1m) top soil 0,251
TSC19 (0-0,1m) top soil 0,545
TSC20 (0-0,1m) top soil 0,0478
TSC21(0-01m) top soil 0,050
TSC22 (0-0,1m) top soil 0,00365
TSC23(0-0,1m) top soil 0,003295
TSC24 (0-0,1m) top soil 0,084
TSC25 (0-0,1m) top soil 0,058
TSC26 (0-0,1m) top soil 0,1315
TSC27 (0-0,1m) top soil 0,1895
TSC28 (0-0,1m) top soil 0,1035
TSC29 (0-0,1m) top soil 0,405
TSC30 (0-0,1m) top soil 0,00373
TSC31(0-0,1m) top soil 0,013
TSC37(0-0,1m) top soil 0,15
TSC38 (0-0,1m) top soil 0,353
N.B.
1. Laddove la concentrazione rilevata dalla Parte era inferiore al limite di rilevabilit strumentale, per calcolare il dato validato la
concentrazione stata posta uguale al limite di rilevabilit stesso e moltiplicata per 5.
2. Il bordo rosso indica i valori determinati da ARPA sui campioni a riserva
Tabella 17 - Sintesi della contaminazione del top soil da Benzo(a)pirene (dati validati da ARPA)
3.2.2 Validazione per PCB
Come detto, le analisi in contraddittorio eseguite nel Luglio 2012 non avevano compreso il
prelievo e lanalisi dei campioni di top soil nei punti di indagine TSC33 e TS5 per la

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validazione del parametro PCB. Pertanto, in data 04 Ottobre 2012 (verbale in Allegato 17)
alla presenza dei tecnici di ARPA Puglia DAP di Taranto stato eseguito un ulteriore
campionamento, in triplice aliquota, di top soil nei suddetti punti di indagine, finalizzato alla
determinazione dei PBC.
Le analisi eseguite per conto del Comune di Taranto dal Laboratorio Theolab (certificati
analitici in Allegato 18) hanno messo in evidenza il rispetto delle CSC dei PCB per
entrambi i campioni analizzati.
Le analisi svolte da ARPA (nota e certificati in Allegato 19) hanno invece messo in
evidenza risultati discordanti su entrambi i campioni, compreso un superamento delle CSC
nel campione TSC33 (concentrazione dei PCB pari a 0,072 mg/kg a fronte di una CSC di
0,06 mg/kg). ARPA ha ritenuto quindi non validabili i risultati analitici delle indagini
integrative relativamente al parametro PCB.
Con propria nota (Allegato 20) ARPA ha quindi richiesto di ripetere le determinazioni
analitiche per il parametro PCB sulla terza aliquota dei campioni TSC33 e TS5 prelevati il
04/10/2012.
Le attivit analitiche in contraddittorio sono state svolte in data 04/02/2013 presso il
laboratorio chimico di ARPA Puglia DAP di Taranto. Gli esiti delle determinazioni eseguite,
trasmessi con nota del 18/03/2013 riportata in Allegato 21, hanno sostanzialmente
confermato i risultati di ARPA precedentemente comunicati e quindi anche la non
validabilit dei risultati analitici della caratterizzazione integrativa per il parametro PCB.
Con la medesima nota lARPA ha proposto, in alternativa alla ripetizione delle n. 11
determinazioni eseguite in fase di caratterizzazione integrativa per il paramento PCB sui
top soil di cui non si hanno dati ARPA, di considerare validi i valori ottenuti dalla Parte
moltiplicati per un fattore correttivo pari a 5,6. Tale fattore pari alla media dei rapporti tra
i dati di parte e i risultati ottenuti sui campioni a riserva.
Alla luce delle indicazioni di ARPA i valori rappresentativi della contaminazione dei top soil
relativi ai PCB risultano essere quelli riportati nella seguente tabella.




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Campione Policlorobifenili
mg/kg
TSC32 (0-0,1m) top soil
0,038192
TSC33 (0-0,1m) top soil
0,07120996
TSC34 (0-0,1m) top soil
0,0018592
TSC35 (0-0,1m) top soil
0,28336
TSC36 (0-0,1m) top soil
0,11368
S35 (0-1m)
0,0035504
S12 (0-1m)
0,0672
TS1 (0-0,1m) top soil
0,046144
TS2 (0-0,1m) top soil
0,021336
TS3 (0-0,1m) top soil
0,12152
TS4 (0-0,1m) top soil
0,0028616
TS5 (0-0,1m) top soil
0,02406355
TS6 (0-0,1m) top soil
0,011144
N.B.
1. Laddove la concentrazione rilevata dalla Parte era inferiore al limite di rilevabilit strumentale, per calcolare il dato validato la
concentrazione stata posta uguale al limite di rilevabilit stesso e moltiplicata per 5,6.
2. Il bordo rosso indica i valori determinati da ARPA sui campioni a riserva
3. I campioni di suolo superficiale S35 e S12 sono stati oggetto di indagini integrative per verificare la correttezza dei dati sui
PCB (vd. Par. 3.1.1)
Tabella 18 - Sintesi della contaminazione del top soil da PCB (dati validati da ARPA)
3.3 Presenza di hot spot di contaminazione da Diossine/Furani
Le analisi effettuate da ARPA Puglia per la determinazione dei PCB sui campioni TSC33 e
TS5 prelevati il 04/10/2012 (vd. Allegato 19) hanno incluso anche la determinazione delle
diossine e furani (PCDD/F).
I valori di concentrazione rilevati da ARPA sono qui di seguito riassunti.

Campione Tot PCDD/F I-TEQ
ng TE/kg
TSC33 (0-0,1m) top soil
11,82
TS5 (0-0,1m) top soil
24,12

Tabella 19 - Concentrazioni di PCDD/F nel top soil rilevate da ARPA

Va precisato che per tale parametro, nella originaria fase di caratterizzazione (aprile-
maggio 2010), regolarmente validata da ARPA, non era stato rilevato alcun superamento

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nel top soil delle CSC di riferimento e pertanto, non risultando potenziale contaminazione
dei suoli da PCDD/F, lAnalisi di Rischio (maggio 2010) non ne aveva calcolato la relativa
CSR.
Prendendo atto dei 2 superamenti delle CSC rilevati dallEnte di controllo, si scelto
cautelativamente di considerare tali superamenti come hot spot di contaminazione e di
includere i relativi poligoni tra le aree dellintervento di bonifica in oggetto.

Un quadro riepilogativo dello stato di contaminazione dei suoli superficiali del sito
riportato nella tabella seguente, con indicazione dei superamenti delle relative CSR. I
suddetti valori di concentrazione, unitamente alle risultanze dellAnalisi di Rischio,
rappresentano i dati di input sulla base dei quali stato elaborato il presente progetto di
bonifica.



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Denominazione
Parametro Sb Pb
Tot PCDD/F
I-TEQ
Fattore
di
correzione
ARPA per
PCB
PCB
Fattore
di correzione
ARPA per BaP
Benzo(a)pirene
U. M.
mg/Kg
s.s.
mg/Kg
s.s.
ng TE/kg mg/Kg s.s. mg/Kg s.s.
CSC 10 100 10 0.06 0.1
CSR 10 100 0,122 0,038
Caratterizzazione
aprile maggio
2010
S9 0-1 mt 5 2

0,0022

0,01
S13 0-1 mt 8 3

<0,0001

0,01
P6 0-1 mt 4 5

0,0005

0,01
S10 0-1 mt 5 7

0,0024

0,01
S11 0-1 mt 15 6

0,0001

0,01
S8 0-1 mt 5 1

<0,0001

0,01
S14 0-1 mt 7 42

0,0046

0,07
P1 0-1 mt 6 223

0,0007

0,04
P2 0-1 mt 6 9

0,0017

0,01
S7 0-1 mt 5 10

<0,0001

0,01
P5 0-1 mt 6 34

0,0059

0,01
S25 0-1 mt 10 35

0,0106

0,01
S27 0-1 mt 5 18

0,0097

0,01
P3 0-1 mt 6 41

0,0208

0,01
S18 0-1 mt 8 16

<0,0001

0,01
S16 0-1 mt 5 49

0,0094

0,03
S17 0-1 mt 14 66

0,0103

0,1
S15 0-1 mt 10 2

<0,0001

0,01
S30 0-1 mt 2 37

0,0135

0,01
S20 0-1 mt 2 8

<0,0001

0,01
S21 0-1 mt 2 44

0,0245

0,01
S22 0-1 mt 3 41

0,0199

0,02
S39 0-1 mt 6 13

0,0232

0,03
S37 0-1 mt 2 43

0,0278

0,06
S38 0-1 mt 1 73

<0,0001

0,01
S23 0-1 mt 8 13

<0,0001

0,01
S28 0-1 mt 2 38

0,0641

0,02
S33 0-1 mt 2 85

0,0139

0,02
S34 0-1 mt 5 51

0,0144

0,01
S29 0-1 mt 2 39

0,0148

0,05
S24 0-1 mt 2 24

0,0231

0,01
S26 0-1 mt 3 36

0,01

0,01
S32 0-1 mt 2 31

0,0011

0,01
S36 0-1 mt 3 49

<0,0001

0,01
S19 0-1 mt 3 18

0,0017

0,01
P4 0-1 mt 2 7

<0,0001

0,01
S31 0-1 mt 10 46

0,0119

0,03
S16 0-1 mt 3 41

0,0063

0,04
Indagini
integrative
marzo 2012-
marzo 2013

TST1 (0-0,1m) 2,46 109




TST2 (0-0,1m) 3,42 191




TST3 (0-0,1m) 0,996 46,9




TST4 (0-0,1m) 0,685 46




TST5 (0-0,1m) 1,43 58,9




TST 6(0-0,1m) 1,41 54,2




TST7 (0-0,1m) 1,28 66,9




TST8 (0-0,1m) 1,38 62,3




TST9(0-0,1m) 7,04 305




TST10(0-0,1m) 0,83 7,78




TST11(0-0,1m) 1,69 59,6




TST12(0-0,1m) 1,64 66,8




TST13 (0-0,1m) 2,95 109




TST14 (0-0,1m) 1,92 65,7




TST15 (0-0,1m) 1,38 49,5




TST16 (0-0,1m) 2,73 81,3




TST17(0-0,1m) 1,99 59,8




TST18 (0-0,1m) 2,6 76,2




TST19 (0-0,1m) 2,03 65,5




TST20 (0-0,1m) 2,54 71,1




TST21 (0-0,1m) 1,66 66,8




TST22 (0-0,1m) 2,04 84,5




TST23 (0-0,1m) 1,89 72,2




TSC32 (0-0,1m)


5,6
0,038192


TSC33 (0-0,1m)

11,82
0,07120966


TSC34 (0-0,1m)

5,6 0,0018592


TSC35 (0-0,1m)

5,6 0,28336


TSC36 (0-0,1m)

5,6 0,11368


S35 (0-1m)

5,6 0,0035504


S12 (0-1m)

5,6 0,0672



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Denominazione
Parametro Sb Pb
Tot PCDD/F
I-TEQ
Fattore
di
correzione
ARPA per
PCB
PCB
Fattore
di correzione
ARPA per BaP
Benzo(a)pirene
U. M.
mg/Kg
s.s.
mg/Kg
s.s.
ng TE/kg mg/Kg s.s. mg/Kg s.s.
CSC 10 100 10 0.06 0.1
CSR 10 100 0,122 0,038
TS1 (0-0,1m) 1,34 42,4

5,6 0,046144


TS2 (0-0,1m) 2,27 67,5

5,6 0,021336


TS3 (0-0,1m) 2,06 91,7

5,6 0,12152


TS4 (0-0,1m)
0,255 8,34

5,6 0,0028616


TS5 (0-0,1m)
1,75 107
24,12
0,02406355


TS6 (0-0,1m) 2,87 227

5,6 0,011144


TSC1 (0-0,1m)

5 0,161
TSC2 (0-0,1m)

5 0,194
TSC3 (0-0,1m)

5 0,875
TSC4 (0-0,1m)

5 0,169
TSC5 (0-0,1m)

5 0,555
TSC6 (0-0,1m)

5 0,185
TSC7 (0-0,1m )

5 0,252
TSC8 (0-0,1m )


5 0,187
TSC9 (0-0,1m)


0,033
TSC10 (0-0,1m)

5 0,073
TSC11 (0-0,1m)

5 0,031
TSC12 (0-0,1m)

5 0,055
TSC13 (0-0,1m)

5 0,057
TSC14 (0-0,1m)

5 0,080
TSC15 (0-0,1m)

5 0,040
TSC16 (0-0,1m)

5 0,336
TSC17A (0-0,1m)

5 0,140
TSC17B (0-0,1m)

5 0,215
TSC18 (0-0,1m)

5 0,251
TSC19 (0-0,1m)

5 0,545
TSC20 (0-0,1m)


5 0,048
TSC21(0-01m)


5 0,050
TSC22 (0-0,1m)

5 0,004
TSC23(0-0,1m)

5 0,003
TSC24 (0-0,1m)

5 0,084
TSC25 (0-0,1m)

5 0,058
TSC26 (0-0,1m)

5 0,132
TSC27 (0-0,1m)

5 0,190
TSC28 (0-0,1m)

5 0,104
TSC29 (0-0,1m)

5 0,405
TSC30 (0-0,1m )

5 0,004
TSC31(0-0,1m)

5 0,013
TSC37(0-0,1m)


5 0,150
TSC38 (0-0,1m)


5 0,353

Legenda



Superamento delle CSR



Dato analitico di ARPA



Superamento delle CSC rilevato da ARPA





Tabella 20 - Sintesi dello stato di contaminazione dei suoli superficiali del sito



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4. DESCRIZIONE DELLINTERVENTO DI BONIFICA DEI SUOLI

Alla luce dei risultati dellAnalisi di Rischio sito specifica, il presente progetto prevede la
rimozione del terreno contaminato superficiale (primi 30 cm), al fine di annullare in
maniera certa i percorsi di esposizione che hanno evidenziato criticit in relazione al
rischio sanitario cancerogeno e tossico, ovvero contatto dermico e ingestione accidentale
di suolo.
Si sottolinea che, poich i composti per i quali il suolo superficiale e profondo risultato
contaminato non sono volatili, lintervento in oggetto, seppure concentrato nelle prime
decine di centimetri di suolo superficiale, annuller del tutto il rischio sanitario associato
alla contaminazione presente nel sito.
4.1 Obiettivi di bonifica
LAdR, aggiornata e rimodulata come descritto nel Capitolo 2, ha definito le seguenti CSR
per i suoli superficiali e le relative aree su cui intervenire:


Tabella 21 - Definizione delle CSR e prima individuazione delle aree di intervento

Con riferimento alle CSR riportate in tabella si precisa quanto segue: nel presente progetto
si ritiene di non dover considerare il rischio teoricamente derivante dalla presenza di Ferro
nel suolo poich, sebbene lAdR abbia definito una CSR per tale parametro, esso nei suoli
non normato dal D.Lgs. 152/06 (non esiste la CSC nella Tab.1 All.5 alla Parte IV del
D.Lgs).

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A seguito di quanto sopra esposto risulta che gli obiettivi di bonifica sito-specifici per la
matrice Suolo sono i seguenti:

CSC
DLgs 152/06 All 5 Parte IV
Tab 1 col. A
mg/kg
CSR Obiettivi di bonifica
mg/kg
Benzo(a)pirene 0,1 0,038
PCB 0,06 0,122
Piombo 10 10
Antimonio 100 100

Tabella 22 - Obiettivi di bonifica sito specifici
4.2 Definizione delle aree di intervento e dei volumi di terreno da rimuovere
Al fine di definire le aree da bonificare sono stati confrontati i valori di concentrazione
riscontrati nella caratterizzazione dellaprile-maggio 2010 e nelle indagini integrative del
marzo 2012-marzo 2013 (cos come validati da parte di ARPA, ossia considerando i fattori
correttivi indicati per i parametri PCB e Benzo(a)pirene) con le CSR riportate in Tabella 22.
Nella seguente tabella sono riassunti tutti i superamenti delle CSR rilevati per i vari
contaminanti nel suolo superficiale del sito.









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Denominazione
Caratterizzazione
2010
Indagini
Integrati ve
2012/13
mg/Kg s.s.
Sb Pb PCB Benzo(a)pirene
CSR

10 100 0,122 0,038
S11 0-1 m X 15
S14 0-1 m X 0,07
P1 0-1 m X 223 0,04
S17 0-1 m X 14 0,1
S37 0-1 m X 0,06
S29 0-1 m X 0,05
S16 0-1 m X 0,04
TST1 (0-0,1m) X 109
TST2 (0-0,1m) X 191
TST9(0-0,1m) X 305
TST13 (0-0,1m) X 109
TSC35 (0-0,1m) X 0,28336
TS5 (0-0,1m) X 107
TS6 (0-0,1m) X 227
TSC1 (0-0,1m) X 0,161
TSC2 (0-0,1m) X 0,194
TSC3 (0-0,1m) X 0,875
TSC4 (0-0,1m) X 0,169
TSC5 (0-0,1m) X 0,555
TSC6 (0-0,1m) X 0,185
TSC7 (0-0,1m) X 0,252
TSC8 (0-0,1m) X 0,187
TSC10 (0-0,1m) X 0,073
TSC12 (0-0,1m) X 0,055
TSC13 (0-0,1m) X 0,057
TSC14 (0-0,1m) X 0,080
TSC15 (0-0,1m) X 0,040
TSC16 (0-0,1m) X 0,336
TSC17A (0-0,1m) X 0,140
TSC17B (0-0,1m) X 0,215
TSC18 (0-0,1m) X 0,251
TSC19 (0-0,1m) X 0,545
TSC20 (0-0,1m) X 0,048
TSC21(0-01m) X 0,050
TSC24 (0-0,1m) X 0,084
TSC25 (0-0,1m) X 0,058
TSC26 (0-0,1m) X 0,132
TSC27 (0-0,1m) X 0,190
TSC28 (0-0,1m) X 0,104
TSC29 (0-0,1m) X 0,405
TSC37(0-0,1m) X 0,150
TSC38 (0-0,1m) X 0,353
Tabella 23 - Superamenti delle CSR nel suolo superficiale

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Per la definizione delle aree da bonificare stata eseguita una poligonazione di Thiessen
a partire dai punti di indagine della caratterizzazione 2010 e delle indagini integrative
2012/13. Sono stati quindi individuati i poligoni allinterno dei quali le concentrazioni per i
composti di interesse superano le CSR, come riportato in Tavola 3.
Infine, in analogia a quanto previsto dal Manuale APAT Criteri metodologici per
lapplicazione dellanalisi di rischio ai siti contaminati (Marzo 2008) per la definizione delle
aree sorgenti (par. 3.1.1b), si scelto cautelativamente di includere tra le aree di
intervento quelle corrispondenti ai poligoni in cui lanalisi del vicinato indica che la maggior
parte (almeno la met pi uno) dei poligoni adiacenti contaminato.
Pertanto lintervento di bonifica dei suoli oggetto del presente progetto riguarder le
seguenti aree:
i poligoni in cui vi Rischio Cancerogeno non accettabile per la presenza di
Benzo(a)pirene in concentrazione superiore alla CSR;
i poligoni in cui vi Rischio Tossico e Cancerogeno per la presenza di PCB in
concentrazione superiore alla CSR;
i poligoni in cui vi Rischio Tossico per la presenza di Piombo o Antimonio in
concentrazioni superiori alle CSR;
i poligoni in cui lanalisi del vicinato indica che la maggior parte (almeno la met pi
uno) dei poligoni adiacenti contaminato;
i poligoni in cui vi sono degli hot spot di contaminazione da PCDD/F (superamenti
delle CSC).
La individuazione delle aree da bonificare riportata in Tavola 4 ed riassunta nella
seguenti tabelle:

Sostanza CSR Poligoni con concentrazione > CSR Poligoni re-inclusi nelle
aree di intervento
Benzo(a)pirene 0,038 mg/kg S14, P1, S16, S37, S29, S17, TSC1, TSC2,
TSC3, TSC4, TSC5, TSC6, TSC7, TSC8,
TSC10, TSC12, TSC13, TSC14, TSC15,
TSC16, TSC17A, TSC 17B, TSC18, TSC19,
TSC20, TSC21, TSC24, TSC25, TSC26,
TSC27, TSC28, TSC29, TSC37, TSC38
TSC11, TSC22, TSC23
Tabella 24 - Aree da bonificare per annullare il rischio cancerogeno da B(a)P nel suolo superficiale

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Sostanza CSR Poligoni con concentrazione
> CSR
Poligoni re-inclusi nelle
aree di intervento
PCB 0,122 mg/kg TSC35 -
Tabella 25 - Aree da bonificare per annullare il rischio cancerogeno e tossico da PCB nel suolo
superficiale

Sostanza CSR Poligoni con
concentrazione > CSR
Poligoni re-inclusi nelle
aree di intervento
Piombo 100 mg/kg P1, TST1, TST2, TST9,
TST13, TS5, TS6
-
Antimonio 10 mg/kg S11, S17 -
Tabella 26 - Aree da bonificare per annullare il rischio tossico da Pb e Sb nel suolo superficiale

Sostanza CSR Poligoni con
concentrazione > CSR
Poligoni re-inclusi nelle
aree di intervento
Diossine e Furani - TSC33, TS5 -
Tabella 27 - Aree da bonificare per eliminare hot spot di contaminazione da PCDD/F nel top soil

Per definire nel dettaglio le effettive aree di intervento, ed i relativi quantitativi di terreno da
rimuovere, allinterno di ogni area da bonificare sono state perimetrate le aree verdi
(aiuole, terreni incolti ecc.) che sono state loggetto delle attivit di caratterizzazione in
quanto matrice ambientale suolo. Lintervento complessivo teso infatti alla rimozione
dei primi 30 cm di suolo superficiale in tutte le aree scoperte, non pavimentate, ricadenti
nei poligoni contaminati. La perimetrazione delle aree di intervento riportata in Tavola 5.
Si precisa che qualora alcune aree verdi perimetrate fossero di propriet privata, in fase di
esecuzione dei lavori, previa diffida ad intervenire nei confronti dei legittimi proprietari, il
Comune potr comunque procedere in danno.
Laddove inoltre fosse rilevata la presenza di ulteriori aree verdi, non rilevabili per via
cartografica a seguito di variazione dello stato dei luoghi, e quindi non individuate in
Tavola 5, si proceder comunque alla bonifica, contabilizzando le operazioni a misura.

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Al contrario, tutte le aree pavimentate ricadenti nei poligoni di cui alle Tabelle 24-27 e
tutte le aree esterne ai poligoni indicati nelle medesime tabelle non saranno oggetto di
intervento di bonifica.
Complessivamente le aree verdi oggetto di intervento hanno una estensione pari a ca.
36.400 mq. Considerando la prevista profondit di scavo di 0,30 metri (quota parte del
suolo superficiale) si stima la rimozione di ca. 10.900 mc di suolo contaminato.
Considerando poi un peso specifico medio del terreno pari a 1,7 ton/m
3
, i volumi da
rimuovere sviluppano un quantitativo pari a ca. 18.500 ton.
Lintervento di bonifica dei suoli superficiali prevede diverse fasi operative, illustrate nei
paragrafi seguenti.
4.3 Fasi dellintervento di bonifica dei suoli
Lubicazione del sito oggetto di intervento (area residenziale densamente popolata)
comporta una particolare attenzione per gli aspetti di possibile impatto sullambiente
circostante, sui lavoratori e sulla popolazione residente. Lobiettivo quello di limitare al
minimo la diffusione atmosferica di composti dannosi per la salute (polveri contaminate
derivanti dalle operazioni di bonifica) in fase di esecuzione dei lavori.
In considerazione della variabilit delle dimensioni delle aree di intervento (vd. Tavola 5),
ai fini delle attivit da svolgere si far riferimento ad aree di lavoro di dimensioni pari a ca.
1.000 mq (forma quadrata di lato ca. 32 m) . Si proceder allaccorpamento di aree di
intervento pi piccole se adiacenti o prossime e, viceversa, in caso di aree di intervento
con superficie maggiore di 1.000 mq, le stesse saranno suddivise in pi aree di lavoro. In
considerazione dellestensione complessiva delle aree di intervento e della loro
ubicazione, si stimano in totale ca. 40 aree di lavoro.
Le attivit da svolgere in ogni area di lavoro consisteranno in:
1. Allestimento cantiere allinterno dellarea dedicata.
2. Predisposizione di recinzione perimetrale di sicurezza dellarea.
3. Posizionamento di n.1 macchina nebulizzatrice (fog cannon) ad un vertice
dellarea di lavoro necessaria alla nebulizzazione di acqua per evitare la
propagazione di polveri verso lesterno.

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4. Posizionamento di n.1 sistema di monitoraggio in tempo reale delle polveri in
atmosfera (completo di stazione meteorologica) allesterno dellarea di lavoro
nelle immediate vicinanze della recinzione, in maniera da monitorare eventuali
dispersioni di polveri nella direzione prevalente del vento.
5. Rilievo planoaltimetrico pre-intervento dellarea di lavoro, previo eventuale
decespugliamento, con definizione delle quote originarie del piano campagna
e perimetrazione di dettaglio.
6. Scavo e rimozione di 30 cm di suolo superficiale contaminato.
7. Trasporto dei terreni rimossi nellarea confinata di stoccaggio per la loro
caratterizzazione ai fini del successivo smaltimento/recupero.
8. Rilievo planoaltimetrico intermedio dellarea di lavoro per verificare la
rimozione di effettivi 0,3 m di terreno per lintera estensione dellarea.
9. Rinterro con uno strato di fondo di 3 cm di pietrisco e uno strato di 27 cm di
ammendante compostato misto o terreno vegetale.
10. Rilievo planoaltimetrico post-intervento dellarea di lavoro, con verifica dei
volumi di compost/terreno utilizzati e del ripristino delloriginario livello di piano
campagna.

Come detto, la riduzione di emissioni di polveri durante le operazioni di scavo e rimozione
dei terreni sar effettuata mediante utilizzo di una macchina nebulizzatrice. Queste
apparecchiature sono in uso sia per labbattimento delle polveri che per prevenirne la
diffusione in atmosfera, inumidendo le particelle volatili prima che si liberino durante la
movimentazione del materiale polverulento. Il funzionamento avviene mediante ventola
soffiante che emette un flusso bifase o trifase (acqua/aria/tensioattivo) da ugelli
nebulizzatori. La gittata nominale va da 30 fino a 250 metri dal punto di lancio. Dal punto di
vista ambientale leffetto di abbattimento di polveri con lutilizzo di nebulizzatori diffuso,
costante, mirato, calibrato perfettamente sulle esigenze del cantiere e sulle particelle da
abbattere. Lutilizzo di ugelli di dimensioni opportune, che consentono la migliore
nebulizzazione dellacqua e la possibilit di intervenire sulla portata dacqua emessa,
permette di evitare di bagnare eccessivamente i suoli con formazione di fango e
variazione del peso dei terreni da rimuovere. Il sistema, solitamente brandeggiante pu

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coprire i 360, completamente autonomo rispetto a infrastrutture di servizio esterne e
pu essere carrellabile oltre che facilmente trasportabile. Il consumo di acqua rende
necessaria la presenza di riserva idrica a mezzo autobotte.

Una volta terminate le operazioni preliminari di sistemazione e di rilievo dellarea, potranno
iniziare le attivit di scavo e rimozione dei terreni. Allo scopo saranno impiegati idonei
mezzi di piccola taglia (in ragione delle basse profondit da scavare) quali ad esempio
pala gommata, escavatore, caricatore, bobcat. Eventuali piccoli cespugli, piante, erbacce
saranno rimossi insieme ai terreni per il loro smaltimento. Saranno salvaguardati gli alberi
ad alto fusto presenti nelle aree, in quanto non oggetto di intervento.

Al fine di salvaguardare la popolazione residente dalle emissioni diffuse di polveri, durante
le attivit di scavo e rimozione dei terreni dovr essere in funzione la centralina di
monitoraggio polveri del tipo OPC (Optical Particle Counter), in grado di rilevare e
quantificare in tempo reale la concentrazione del particolato diffuso in atmosfera. In caso
di superamento della concentrazione soglia di 50 g/Nm
3
di PM10, da intendersi come
valore incrementale massimo rispetto al valore di fondo da misurarsi prima delle attivit su
ogni area di lavoro, in accordo con la Direzione Lavori, saranno temporaneamente
sospese le attivit di movimentazione dei terreni.

Al termine delle operazioni di scavo i terreni rimossi saranno caricati in piccoli automezzi
dotati di cassone ribaltabile e trasportati in sicurezza (copertura dei cassoni con telone)
verso larea confinata destinata alle operazioni di stoccaggio, caratterizzazione e
movimentazione. Tutti i mezzi saranno opportunamente ripuliti da eventuali residui di suolo
prima di avviarsi verso larea di stoccaggio, al fine di prevenire fenomeni di
contaminazione diffusa.

A seguito delle operazioni di scavo, tutte le aree interessate dallintervento di bonifica
saranno ripristinate con rinterro di uno strato di fondo di 3 cm di pietrisco e uno strato di 27
cm di ammendante compostato misto conforme a quanto previsto dal Decreto Legislativo
29 aprile 2010, n. 75 o, in alternativa, di terreno vegetale.

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Come meglio dettagliato nel Piano di Sicurezza e Coordinamento (vd. elaborato R10), il
cantiere sar dotato di tutto quanto previsto dalla normativa vigente in materia di sicurezza
sui luoghi di lavoro. In tal modo, oltre a contribuire alle necessarie condizioni di sicurezza
igienico sanitaria dei lavoratori (che opereranno tutti con i dispositivi di protezione
individuali previsti dalla normativa vigente), si ridurranno al minimo gli impatti delle attivit
di movimentazione terreni sulla popolazione residente nelle vicinanze del cantiere.
Lapposita cartellonistica di cantiere riporter le indicazioni previste dalla normativa
vigente, sia dal punto di vista tecnico-amministrativo che delle norme di sicurezza.

Le attivit relative ad ogni area di lavoro si svolgeranno in maniera sequenziale,
completando lintervento in unarea di lavoro prima di passare alla successiva.
Nella scelta delle aree di lavoro su cui intervenire si dovr dare assoluta precedenza a
quelle che includono al loro interno le aree verdi di intervento delle scuole GABELLI,
GIUSTI e VICO, ubicate nel Quartiere Tamburi, in quanto oggetto di urgenti interventi di
riqualificazione edilizia e di efficientamento energetico, il cui avvio condizionato dalla
conclusione degli interventi di bonifica delle aree verdi di relativa pertinenza.
4.4 Area confinata per stoccaggio e movimentazione terreni
Al fine di limitare al minimo le operazioni con potenziale dispersione di polveri in atmosfera
sar predisposta idonea area confinata, isolata dallambiente esterno utilizzando una
tensostruttura movibile, da rimuovere al termine dellintervento di bonifica del sito. Larea
confinata sar allocata in zona gi pavimentata, cos come mostrato in Tavola 6, e
completamente recintata.
La tensostruttura sar modulare e componibile delle dimensioni in pianta 40x40 metri per
7 metri di altezza complessiva nel punto pi alto, realizzata con teli in PVC e struttura
portante in acciaio. Sar chiusa su tre lati e dotata di apertura (portoncino 4x4 metri in
gomma o PE ad alta densit apribile e richiudibile automaticamente) per l'accesso dei
mezzi sul quarto lato. Avr inoltre 4 finestre lungo i lati per il posizionamento delle bocche
di presa delle apparecchiature di aspirazione dell'aria.

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Al fine di prevenire eventuali rilasci nel suolo/sottosuolo di inquinanti derivanti dallo
stoccaggio di tali terreni nellarea pavimentata destinata ad ospitare la tensostruttura
confinata, la stessa sar impermeabilizzata mediante idoneo telo in HDPE protetto da
lastre metalliche per evitare lacerazioni del telo durante la movimentazione dei terreni.
Gli automezzi provenienti dalle aree interessate dagli scavi si dirigeranno allinterno
dellarea confinata dove scaricheranno il terreno rimosso.
A seguito delle operazioni di caratterizzazione del terreno (vedi paragrafo successivo), una
pala gommata provveder a caricare gli automezzi ad elevata capacit che trasporteranno
i terreni rimossi verso idonei impianti finali di smaltimento e/o recupero alluopo autorizzati.
Prima di avviarsi verso gli impianti di smaltimento e/o recupero finali, alluscita della
struttura confinata ogni automezzo dovr obbligatoriamente transitare attraverso unarea
di decontaminazione, appositamente realizzata in situ, la cui gestione dovr prevedere il
corretto smaltimento delle acque e degli eventuali fanghi prodotti a seguito delle
operazioni di lavaggio ruote.
4.5 Criteri di caratterizzazione di base dei terreni rimossi
Al fine di assegnare il corretto codice CER al terreno contaminato da conferire a impianti
esterni di smaltimento/recupero, sar effettuata la caratterizzazione di base del rifiuto.
Sulla base delle informazioni sulla tipologia di contaminazione presente sul sito, il codice
CER di cui si prevede lassegnazione :
Codici gruppo CER 17.05: Terra (compreso il terreno proveniente da siti
contaminati): 17.05.04 Terre e rocce, diverse da quelle di cui alla voce 17.05.03*.
Una volta che i terreni presenti allinterno della struttura avranno raggiunto il quantitativo di
ca. 400 mc andr prelevato un campione rappresentativo, campionato secondo le norme
vigenti (Metodo della quartatura CNR-IRSA, quaderno 64, gennaio 1985 e metodo UNI
10802 Rifiuti liquidi, granulari e fanghi, campionamento manuale e preparazione ed
analisi degli eluati), da sottoporre ad analisi per la classificazione del rifiuto
(determinazione del CER ai sensi della Direttiva 9 aprile 2002 e s.m.i.), per la verifica di
conformit alle procedure di recupero ai sensi del DM 186/2006, e/o per la verifica
dellammissibilit del rifiuto in discarica ai sensi del DM 27 settembre 2010.

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Al fine di avere certezza della caratterizzazione effettuata e quindi della destinazione finale
dei materiali da conferire agli impianti di smaltimento e/o recupero, tali analisi saranno
condotte da un laboratorio accreditato ACCREDIA di fiducia dellappaltatore, oltre che da
ARPA Puglia in contraddittorio nella misura del 10%.
Le modalit di caratterizzazione e gestione dei rifiuti rappresentata nella seguente figura.
Materiali scavati
Quartatura e
campionamento UNI
10802; analisi
chimiche
Verifica dell'accettabilit del rifiuto in
discarica
Analisi dell'eluato e del rifiuto ai sensi
dell'Allegato 3 del DM 3 agosto 2005
Rifiuto non pericoloso con eluato conforme
alla Tabella 5 del DM 3 agosto 2005
Stoccaggio in area
confinata
Rifiuto non pericoloso con eluato conforme
alla Tabella 2 del DM 3 agosto 2005
CER 17.05.04
smaltibile in
discarica per
inerti
Terreno
CER 17.05
CER 17.05.04
smaltibile in discarica
rifiuti non pericolosi
Recupero
Procedure
semplificate ai
sensi del DM
186/06
Conformit test
di cessione ai
sensi del DM
186/06, All. 3
NO
SI
NO
SI
Classificazione del rifiuto (determinazione
del CER e della pericolosit ex Direttiva 9
aprile 2002) e s.m.i.

Figura 1 - Criteri di caratterizzazione e gestione dei terreni rimossi

Verifica dellaccettabilit del rifiuto in
discarica
Analisi delleluato e del rifiuto ai sensi
del D.M. 27 settembre 2010
Rifiuto non pericoloso con eluato
conforme alla Tabella 2 del D.M. 27
settembre 2010
Rifiuto non pericoloso con eluato
conforme alla Tabella 5 del D.M. 27
settembre 2010

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Si precisa che andranno privilegiate le operazioni di recupero dei terreni rimossi rispetto
allo smaltimento in discarica degli stessi.
In particolare, come richiesto da ARPA in sede di CdS del 15/05/2013 di approvazione del
Progetto Operativo, qualora il materiale rimosso venga destinato ad impianti di recupero ai
sensi del DM 186/2006, oltre alla verifica delleluato (test di cessione) dovranno essere
rispettati i limiti previsti dalla Tab.1 dellAll.5 alla Parte IV del DLgs 152/06 sul tal quale per
i parametri PCB, Antimonio e Benzo(a)pirene, non contemplati nel test sulleluato dellAll.3
al citato DM 186/2006.

In base allart. 193 del DLgs 152/06 e s.m.i., i rifiuti saranno accompagnati da formulario di
identificazione dal quale dovranno risultare i seguenti dati:
nome ed indirizzo del produttore
origine, tipologia e qualit del rifiuto
scarico dagli autocarri nellimpianto di destinazione
impianto di destinazione
data ed ora del trasporto
nome ed indirizzo del destinatario.
Il formulario, redatto in quattro copie, verr datato, compilato e firmato dal produttore del
rifiuto e dal trasportatore. A seguito dellemissione dei formulari sar aggiornato il registro
di carico e scarico dei rifiuti ai sensi dellart.190 DLgs 152/06 e ss.mm.ii.
In caso di spedizioni transfrontaliere dei rifiuti saranno osservate le norme previste dallart.
194 del DLgs 152/06 e ss.mm.ii.
Lappaltatore dovr provvedere alla compilazione dei Formulari di Trasporto Rifiuti,
trasferendo alla Direzione Lavori I e IV copia del Formulario unitamente ad una tabella
riassuntiva con la specifica dei quantitativi dei materiali avviati allo smaltimento/recupero
(con dettaglio di quelli trasferiti a discarica per rifiuti non pericolosi e di quelli avviati a
recupero), distinguendo tra i quantitativi indicati nella I copia e quelli riportati nella IV. La
valutazione definitiva dei quantitativi di terreno rimosso sar eseguita in base al valore
indicato nella IV copia del Formulario.

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4.6 Compatibilit ambientale dellintervento di bonifica
4.6.1 Rischio chimico ai sensi del DLgs 25/2002
Con lemanazione del DLgs 25/2002 e s.m.i. viene recepita nel nostro ordinamento
legislativo la direttiva 98/24/CE relativa alla protezione della salute e della sicurezza dei
lavoratori contro i rischi derivanti da agenti chimici durante il lavoro.
Nella definizione di agente chimico si intende qualsiasi cosa, sia esso sostanza o
preparato di natura chimica, che rappresenta un pericolo per il lavoratore.
La produzione, la manipolazione e lo stoccaggio di sostanze chimiche comportano una
serie di rischi potenziali da esposizione che possiamo definire rischio chimico. Possiamo
distinguerli in due grandi campi, che spesso sono contemporaneamente presenti nei
luoghi di lavoro:
rischi per la sicurezza e rischi acuti: esplosione, incendio, ustioni chimiche, lesioni
oculari da contatto, avvelenamento, asfissia
rischi per la salute dovuti all'esposizione cronica a sostanze tossiche o nocive:
malattie professionali quali per esempio silicosi, bronchite cronica, tumori.
Nella valutazione del rischio a cui sono soggetti i lavoratori, bisogna tener presente tutte le
attivit connesse allintervento di bonifica, come la manipolazione, la movimentazione, il
trasporto di terreni contaminati che possono determinare una particolare esposizione per
certi lavoratori. Devono essere tenuti in considerazione ed in ordine di priorit i seguenti
parametri:
le propriet pericolose dell'agente chimico: cio le indicazioni riportate nelle schede
di sicurezza e nelle etichette delle sostanze e dei preparati classificati come
pericolosi ai sensi dei D.Lgs 52/97 e 285/98. In particolare sono da ricercare le
indicazioni come le frasi di rischio e la simbologia connessa alle propriet
dell'agente chimico come la tossicit, l'infiammabilit, ecc.
le informazioni sulla salute e sicurezza: anche in questo caso si tratta di osservare
le etichette e le schede di sicurezza dell'agente chimico
il livello, il tipo e la durata dell'esposizione: ai fini della valutazione non da
sottovalutare per quanto tempo e a che intensit il lavoratore sia esposto all'agente

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chimico, tenendo presente soprattutto sotto quale forma l'agente manifesta la sua
pericolosit (per inalazione, per contatto o per ingestione)
le circostanze in cui viene svolta l'attivit che determina esposizione all'agente
chimico: ad esempio la quantit di agente chimico presente e le caratteristiche
dell'ambiente di lavoro
i valori limite di esposizione professionale o i valori limite biologici: si tratta perci di
identificare con esattezza l'effettiva pericolosit dell'agente chimico in questione
gli effetti delle misure preventive adottate e da adottare.
La valutazione del rischio chimico segue il percorso classico della valutazione generale dei
rischi:
ricostruzione delle singole operazioni lavorative che vengono svolte;
analisi delle condizioni operative in cui si svolge lattivit;
identificazione delle fasi che comportano una esposizione a sostanze chimiche
(definire quali e le loro caratteristiche)
descrizione dell'ambiente (volumetria, configurazione degli spazi, ecc.)
identificazione delle persone esposte o potenzialmente esposte
identificazione delle zone in cui si opera e del tempo di permanenza nelle singole
posizioni di lavoro
monitoraggio dell'esposizione alle sostanze.
4.6.2 Personale esposto
Gli operatori che sono esposti agli agenti chimici sono coloro che partecipano agli
interventi di scavo, rimozione e campionamento dei terreni:
operatori preposti a manovrare i mezzi meccanici
personale tecnico incaricato di supervisionare le attivit e di campionare il terreno.
4.6.3 Agenti chimici
Gli agenti chimici che vengono considerati per la valutazione del rischio sono quelli che,
sulla base delle analisi chimiche eseguite sui terreni e sulla base dellattivit pregressa che

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ha avuto luogo in sito, possono essere rilevati durante le operazioni di bonifica. In
particolare, verranno esaminate solo le sostanze che, in seguito ad analisi chimiche di
laboratorio sulle matrici caratterizzate, hanno presentato concentrazioni superiori ai limiti
previsti dalla normativa vigente.
4.6.4 Valutazione del rischio chimico
Per la valutazione del rischio chimico che ai sensi del DLgs 25/2002 e s.m.i. dovr essere
redatta dal datore di lavoro delle diverse imprese coinvolte, si propone di adottare la
proposta del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali (Comitato consultivo per la
determinazione e laggiornamento dei valori limite di esposizione professionale e dei valori
limite biologici relativi agli agenti chimici ex. Art. 72 terdecies del DLgs 25/2002) attraverso
la determinazione del rischio moderato, che prevede di confrontare i valori di esposizione
sito specifici con i valori limite di esposizione (TLV) secondo la classificazione ACGIH
(American Conference of Governmental Industrial Hygienists). Si considera il rischio
moderato se lesposizione risulta inferiore al TLV di riferimento per ogni composto
analizzato.
LACGIH prevede due categorie di Valori Limite di Esposizione TLV:
TLV-TWA (Valore Limite di Esposizione - Media Ponderata nel Tempo):
concentrazione media ponderata nel tempo, su una giornata lavorativa
convenzionale di 8 ore e su 40 ore lavorative settimanali, alla quale quasi tutti i
lavoratori possono essere ripetutamente esposti, giorno dopo giorno, senza effetti
negativi;
TLV-STEL (Valore Limite di Esposizione - Limite per Breve Tempo di Esposizione):
ovvero la concentrazione alla quale i lavoratori possono essere esposti
continuativamente per breve periodo di tempo purch il TLV-TWA giornaliero non
venga superato, senza che insorgano: 1) irritazione; 2) danno cronico o irreversibile
del tessuto; 3) riduzione dello stato di vigilanza di grado sufficiente ad accrescere le
probabilit di infortuni od influire sulle capacit di mettersi in salvo o ridurre
materialmente lefficienza lavorativa.

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Si proceder al monitoraggio delle Polveri Totali Sospese (PTS) mediante utilizzo di
campionatori personali di particolato PTS da far indossare ai due operatori (addetto
all'escavatore e addetto all'automezzo di carico del terreno) un giorno a settimana durante
la movimentazione dei terreni, per tutta la durata dell'intervento (9 mesi).
Si ricorda che il limite generico di PTS aerodisperse per la protezione della salute dei
lavoratori (TLV-TWA) fissato in 10 mg/mc ed esso sar preso a riferimento per valutare
la salubrit del luogo in corso dopera.
Come richiesto da ARPA Puglia in sede di CdS del 15/05/2013, oltre al valore di
concentrazione di PTS, mediante analisi di speciazione chimica, si misurer la
concentrazione di Benzo(a)Pirene, pur non risultando definito il TLV-TWA per il parametro
B(a)P.
E importante sottolineare che le attivit oggetto della valutazione hanno una durata
limitata; si stima, infatti che lintervento di scavo e rimozione abbia una durata di circa 8
ore giornaliere per una durata complessiva massima di circa 9 mesi, come riportato
nellelaborato R3 - Cronoprogramma.
4.6.5 Piano di protezione dei lavoratori
Le misure di sicurezza per i lavoratori saranno dettagliatamente descritte dai documenti
previsti dal Testo Unico sulla sicurezza D.Lgs 81/2010.
Relativamente alle misure di sicurezza per la salute della popolazione e dei lavoratori
verranno attentamente considerate le seguenti:
misure per labbattimento delle polveri: saranno effettuate attraverso lutilizzo dei
fog cannon (vd. par.4.3); si prevede lesecuzione del monitoraggio delle polveri
durante i lavori con il sistema OPC descritto al par. 4.3, al fine di monitorare
eventuali dispersioni di polveri in atmosfera e verificare lefficacia delle misure
adottate
misure per la salvaguardia da agenti chimici
misure per il contenimento dei rumori: saranno effettuate attraverso lutilizzo di
macchine e impianti rigorosamente a norma; si prevede lesecuzione di eventuale

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rilevamento acustico durante i lavori al fine di verificare lefficacia delle misure
adottate o suggerirne eventuali modifiche o integrazioni
misure per il contenimento delle emissioni inquinanti: saranno effettuate attraverso
lutilizzo di macchine e impianti rigorosamente a norma dal punto di vista delle
emissioni degli scarichi, mentre le eventuali contaminazioni da inquinanti contenuti
nei terreni saranno impedite dalle operazioni preventive di lavaggio dei pneumatici
e dei cingoli di tutti i mezzi da effettuare in ingresso ed uscita dallarea confinata
descritta al par. 4.4.
Le misure di sicurezza per i lavoratori faranno riferimento alla normativa vigente, in
particolare il DLgs 9 aprile 2008, n. 81 e s.m.i..
Tutti i lavoratori presenti nellarea saranno dotati di appositi Dispositivi di Protezione
Individuale (DPI). Segue una descrizione delle caratteristiche dei probabili dispositivi
adottati.

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Tabella 28 - Dispositivi di protezione individuale da adottare durante i lavori

Inoltre, in cantiere, dovranno essere disponibili occhiali di protezione, tappi ed auricolari o
cuffie contro il rumore, cinture di sicurezza.
Dovranno essere adottati i seguenti standard:
i pericoli, gli scavi, gli accessi e le fughe saranno delimitati e segnalati con apposita
cartellonistica di cantiere
per gli addetti saranno approntati percorsi sicuri, ove possibile, separati da quelli dei
mezzi meccanici
la produzione di polvere sar ridotta al minimo

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la movimentazione di carico e scarico dei terreni contaminati dovr essere
effettuata con macchinari a norma che garantiscano la salute e la salubrit dei
lavoratori
sar sempre impedito laccesso di estranei alle aree di lavoro e all'area confinata.
Si ipotizza che i maggiori rischi per la sicurezza durante le varie fasi di lavoro siano legati
ai seguenti fattori:
contatto accidentale con macchine operatrici in movimento
cadute dallalto
contatto con agenti chimici contenuti nei terreni
inalazione di polveri
ferite accidentali
esposizione al rumore.




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Nellambito del Progetto coordinato per il risanamento del Quartiere Tamburi Aree del
Sottoprogetto n.4 (APQ Citt I Atto Aggiuntivo, Delibera CIPE n.3/2006) nel dicembre
2009 stato redatto il Piano di Caratterizzazione (PdC) ai sensi del D.Lgs 152/2006 e
ss.mm.ii. Il quartiere Tamburi un rione popolare della citt di Taranto, situato a nord della
Citt Vecchia, a ridosso del polo industriale. La corografia e la localizzazione del sito sono
proposte in Tavola 1 e Tavola 2.

A seguito della approvazione del PdC da parte della Regione Puglia (CdS del 11/01/2010),
nei mesi di aprile e maggio 2010 si proceduto alla esecuzione delle attivit di
caratterizzazione del sito in oggetto.

La comparazione delle concentrazioni degli inquinanti rilevate nel suolo/sottosuolo e nelle
acque sotterranee con i valori limite accettabili - Concentrazioni Soglia di Contaminazione
(CSC) - stabilite rispettivamente dalla Tab.1 (per siti ad uso verde pubblico, privato e
residenziale) e dalla Tab.2 dellAll.5 alla Parte IV del D.Lgs. 152/06 - ha permesso di
definire lestensione ed il grado di potenziale inquinamento delle matrici ambientali.

In particolare i risultati delle analisi relative ai campioni di suolo/sottosuolo hanno
evidenziato superamenti delle CSC nel suolo superficiale (0-1 m da p.c.) in maniera
estesa per il Berillio (11 su 39 campioni) e sporadicamente per Antimonio, Piombo, Zinco,
PCB, Idrocarburi pesanti, e nel suolo profondo (>1 m da p.c.) per Antimonio (4 su 39
campioni) e puntualmente per Arsenico, Berillio, Cromo totale, Nichel, Cobalto e
Idrocarburi pesanti.
Relativamente allo stato idrochimico delle acque di falda, i risultati ottenuti dallanalisi dei
campioni hanno evidenziato un superamento delle CSC in maniera diffusa per
Triclorometano (6 su 6 campioni) e Bromodiclorometano (5 su 6 campioni), e in maniera
puntuale per Tribromometano, Dibromoclorometano, Manganese e Sommatoria
organoalogenati.

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Sulla base delle risultanze della caratterizzazione, essendosi rilevati superamenti delle
CSC, al sito stata applicata la procedura dellAnalisi di Rischio sanitario ambientale sito-
specifica (AdR) per la determinazione delle Concentrazioni Soglia di Rischio (CSR).

Con riferimento allAll.1 della Parte IV D.Lgs 152/06, i risultati dellAdR redatta nel maggio
2010 dal prof. Ezio Ranieri hanno evidenziato, per il suolo superficiale, un rischio totale
per le sostanze cancerogene non accettabile in quanto pari a 3,86E-05. Considerando i
rischi per singole sostanze cancerogene e le varie modalit di esposizione, per il suolo
superficiale risultato non accettabile in rischio per PCB (ingestione di suolo e contatto
dermico) e Berillio (ingestione di suolo).
Anche il rischio totale HI per le sostanze non cancerogene, scenario bambini, dal suolo
superficiale risultato non accettabile in quanto pari a 3,12. I valori HI per le sostanze non
cancerogene derivanti da ciascun contaminante risultano invece essere accettabili sia per
lo scenario bambini che per lo scenario adulti per ciascuna modalit di esposizione.
LAdR ha infine accertato la presenza di rischio ambientale per la falda, dalla falda stessa,
imputabile alla presenza di Triclorometano, Manganese, Bromodiclorometano e
Dibromoclorometano. Inoltre ha dimostrato che i terreni superficiali e profondi
contribuiscono a creare rischio ambientale in quanto il percorso di lisciviazione in falda
teoricamente potrebbe trasferire la contaminazione dal suolo superficiale e profondo alle
acque di falda.

Sulla base di quanto emerso nella fase di caratterizzazione e di analisi del rischio sanitario
e ambientale, ed in particolare dalla comparazione dei massimi valori di concentrazione
riscontrati nel sito con le CSR calcolate applicando la procedura di AdR secondo la
modalit inversa, si resa evidente la necessit di realizzare un intervento di
bonifica/messa in sicurezza permanente del sito.

Nel Giugno 2010 stato quindi elaborato il Progetto Operativo di Bonifica dei suoli e
Piano di indagini integrative sulla falda sotterranea (progettista: arch. Vincenzo La Gioia,

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consulenti specialistici a supporto della progettazione: ingg. Gianluca Intini, Cosimo
Natuzzi, Michele Notarnicola) che prevedeva due fasi operative funzionalmente distinte: la
prima fase dellintervento complessivo riguardava la bonifica dei suoli e le indagini
integrative sulla falda sotterranea necessarie, a detta degli scriventi, per la definizione di
idonei sistemi di messa in sicurezza permanente; la seconda riguardava appunto la messa
in sicurezza permanente della falda.

La Conferenza dei Servizi del 08/06/2010 (Allegato 1), dopo ampia e articolata
discussione, ha ritenuto approvabile lAnalisi di rischio relativamente ai percorsi di
migrazione e vie di esposizione per i recettori umani (adulti e bambini) limitatamente ai
suoli, prescrivendo al Comune di presentare una nuova AdR per la risorsa idrica
sotterranea, rielaborata sulla base dei risultati delle indagini integrative previste nel
Progetto Operativo di Bonifica dei suoli e Piano di indagini integrative sulla falda
sotterranea che veniva ritenuto approvabile.

Il 23/06/2010 il Sindaco di Taranto emette lordinanza contingibile ed urgente n.45 recante
il divieto di accesso nelle are a verde (non pavimentate) del Quartiere Tamburi
(Sottoprogetto 4) su cui si riscontrato un rischio sanitario non accettabile.

Il Comune di Taranto procede allappalto dei lavori di bonifica dei suoli e indagini
integrative sulla falda secondo il progetto approvato, con aggiudicazione provvisoria della
gara con Determina del Servizio Contratti Appalti n.186 del 30/06/2010.

Il 24/08/2010, successivamente alla citata CdS del 08/06/2010, la Direzione Generale di
ARPA Puglia ha formulato il parere tecnico Osservazioni in merito allinquinamento da
Berillio e PCB della superficie del suolo del Quartiere Tamburi a Taranto (Allegato 2), nel
quale evidenziava che in merito al Berillio era stata condotta unanalisi di rischio
considerando tra le vie di esposizione del rischio cancerogeno sia linalazione che
lingestione; tuttavia, sulla base di acclarati dati di letteratura e del parere dellISS, il

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Berillio risulta cancerogeno per la sola via inalatoria (via di esposizione che nellanalisi di
rischio condotta sullarea in questione risulta trascurabile). Dal parere emerge anche la
necessit di definire dei valori di fondo naturale di tale metallo anche nel SIN di Taranto,
analogamente a quanto fatto per il SIN di Brindisi. Per quanto attiene invece il rischio
associato alla presenza di PCB nel suolo superficiale, si fa presente che i dati in questione
non sono stati validati da ARPA, che i due superamenti rilevati (S12 e S35 tra 0-1m, su
una totalit di 39 campioni) potrebbero rappresentare degli hot spot di contaminazione, ma
prima di giungere a tale conclusione necessario una verifica della correttezza dei dati e
quindi la ripetizione delle analisi chimiche su due campioni prelevati in corrispondenza dei
sondaggi S35 ed S12.

In data 21/10/2010 si tenuta una ulteriore Conferenza dei Servizi (Allegato 3) nel corso
della quale ARPA Puglia ha prescritto di:
rielaborare lanalisi di rischio per i percorsi di ingestione accidentale e contatto
dermico da suolo superficiale, considerando la cancerogenit del Berillio solo per
via inalatoria e non ingestiva o per contatto dermico;
eseguire le indagini integrative sul top soli per i tesseratti in cui si riscontra un
superamento di HI o Rischio cancerogeno, prelevando 4 campioni per tesseratto;
effettuare le indagini integrative per le acque sotterranee, peraltro gi previste nel
citato Progetto di Bonifica del Giugno 2010, integrandole con i piezometri lungo la
linea di costa con interasse di 100 m.

A seguito della suddetta CdS il Comune di Taranto revoca laggiudicazione provvisoria
dellappalto dei lavori di bonifica dei suoli e indagini integrative sulla falda.

Conformemente a quanto riportato da ARPA relativamente alla non cancerogenicit del
Berillio per ingestione, nel marzo 2011 lAdR stata integrata dal prof. Ranieri (Allegato
4) evidenziando le criticit relativamente ai seguenti percorsi e bersagli:

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a. il Rischio cancerogeno per il Berillio da suolo superficiale risulta accettabile; il
Rischio totale per sostanze cancerogene da suolo superficiale risulta ridotto da
3,86E-05 a 1,15E-05, comunque non accettabile; come gi riportato nella AdR del
maggio 2010, il rischio per singola sostanza cancerogena resta non accettabile per
i parametri PCB (2,2E-06) e Benzo(a)Pirene (8,2E-06),
b. si conferma quanto riportato nella AdR del maggio 2010 circa il rischio totale per
sostanze non cancerogene recettore bambini da suolo superficiale non accettabile
(HI=3,12), a cui contribuiscono PCB (0,89), Sb (0,435), Pb (0,718) e Fe (1,0).

Facendo seguito a quanto definito in sede di CdS del 21/10/2010, con Determina
Dirigenziale Urbanistica Edilit n.309/2011 del Comune di Taranto si autorizzato
lespletamento di apposita gara per lesecuzione del Piano di Indagini integrative sulla
falda sotterranea e sul suolo superficiale del giugno 2011. La procedura di gara stata
sospesa a seguito di modifiche richieste dal Servizio Contratti Appalti del Comune con
nota n.34407 del 02/03/2012.

Stante lurgenza del caso, con Determina Dirigenziale Ambiente n.47 del 29/02/2012 del
Comune di Taranto si autorizzata lesecuzione delle indagini integrative limitatamente ai
suoli superficiali. Le suddette indagini sono state svolte nel marzo 2012 (ditta appaltatrice:
ECOSUD Srl, Direttore dei Lavori: Arch. La Gioia) con trasmissione dei risultati al
Comune. La fase di validazione analitica da parte di ARPA Puglia risultata pi
complessa del previsto, con sua positiva conclusione nel marzo 2013 per tutti i parametri
investigati: Piombo e Antimonio, validati direttamente, Benzo(a)Pirene e PCB, validati con
lausilio di fattori correttivi (ndr: per una descrizione pi dettagliata si rimanda al paragrafo
3 dellelaborato R1 Relazione tecnica descrittiva del presente progetto).

In data 21/05/2012 presso la Direzione Urbanistica Edilit del Comune di Taranto si
tenuta una riunione (Allegato 5) in cui si preso atto che da parte del progettista e degli

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esperti specialistici fosse necessario procedere ad una revisione delloriginario progetto di
bonifica del giugno 2010 procedendo in parallelo alla redazione del:
1. Progetto di bonifica/messa in sicurezza permanente dei suoli superficiali del sito al
fine di annullare il rischio sanitario, anche sulla base delle indagini integrative
eseguite sui suoli superficiali, prevedendo specifico appalto con criteri di urgenza,
previa acquisizione preliminare di autorizzazione/parere regionale in merito
2. Piano di indagini integrative sulla falda sotterranea, modificato secondo le
indicazioni rappresentate dal Servizio Contratti Appalti del Comune (nota n.34407
del 02/03/2012), prevedendo anche in questo caso specifico appalto per
lesecuzione delle indagini, propedeutiche alla elaborazione della Analisi di rischio
relativa alla falda richiesta dalla CdS del 08/06/2010.

Poich lAdR relativamente al rischio ambientale fu ritenuta non approvabile in sede di
CdS, su richiesta della Direzione Urbanistica ed Edilit del Comune di Taranto (nota del
RUP Arch. Romandini del 11/06/2012 prot. 87579), in data 12/06/2012 il Prof. Ranieri ha
trasmesso una nota avente come oggetto Riscontro alla richiesta di integrazione
elaborazione dati AdR relativa al quartiere Tamburi a Taranto (Allegato 6) riportante le
Concentrazioni Soglia di Rischio (CSR) relative al rischio sanitario da suolo superficiale,
escludendo il percorso di lisciviazione e trasporto in falda.
Successivamente, sempre su richiesta della Direzione Urbanistica ed Edilit del Comune
di Taranto (nota del progettista Arch. La Gioia del 15/06/2012 prot. 90090), la stessa nota
stata integrata con nota del 18/06/2012 Riscontro alla richiesta di integrazione
elaborazione dati AdR relativa al quartiere Tamburi a Taranto (Allegato 7), nella quale si
esplicitano anche le CSR dei parametri Piombo e Antimonio nei suoli superficiali, sempre
escludendo il percorso di lisciviazione in falda (ndr: per una descrizione pi dettagliata si
rimanda al paragrafo 2 dellelaborato R1 Relazione tecnica descrittiva del presente
progetto).

COMUNE DI TARANTO
Progetto coordinato per il risanamento del quartiere Tamburi Bonifica Aree del Sottoprogetto 4
Progetto esecutivo di bonifica dei suoli per annullare il rischio sanitario


Rev.1 R0 Relazione generale
Settembre 2013 Pagina 7

Inoltre, lappalto per lesecuzione del Piano delle indagini integrative sulla falda sotterranea
attualmente in fase di aggiudicazione definitiva da parte del Comune di Taranto, con
imminente consegna dei lavori.

Con nota prot. N. 66529 del 24/04/2013 (Allegato 22) il Comune di Taranto ha trasmesso
agli Enti competenti il Progetto Operativo, redatto ai sensi del D.Lgs 152/06 e ss.mm.ii.,
che descrive lintervento di bonifica dei suoli finalizzato ad annullare il rischio sanitario
relativo alle aree del Sottoprogetto 4 del quartiere Tamburi, e che rappresenta la
rimodulazione delloriginario Progetto Operativo di Bonifica dei Suoli e Piano di Indagini
Integrative sulla Falda Sotterranea del giugno 2010, di cui riprende le strategie di
intervento, sistematizzando i dati disponibili per la matrice suoli, in particolare alla luce
delle indagini integrative eseguite nel periodo marzo 2012 marzo 2013, e delle
integrazioni e aggiornamenti alla AdR del maggio 2010 apportati rispettivamente nel
marzo 2011 e nel giugno 2011.

In continuit con quanto fatto nelloriginario progetto del giugno 2010, il team di
progettazione del presente intervento composto dallArch. Vincenzo La Gioia,
progettista, e dagli ingg. Gianluca Intini, Cosimo Natuzzi e Michele Notarnicola, consulenti
specialistici di supporto.

Il suddetto Progetto Operativo di Bonifica dei suoli delle aree del Sottoprogetto 4 per
annullare il rischio sanitario stato approvato dalla Regione Puglia in sede di Conferenza
dei Servizi tenutasi il 15/05/2013 (verbale in Allegato 23), demandando al Comune di
Taranto in fase di progettazione esecutiva il recepimento delle osservazioni/prescrizioni
formulate in sede di CdS, come riportato nella relativa Determina Dirigenziale di
approvazione n.101 del 11/06/2013 (Allegato 24).



COMUNE DI TARANTO
Progetto coordinato per il risanamento del quartiere Tamburi Bonifica Aree del Sottoprogetto 4
Progetto esecutivo di bonifica dei suoli per annullare il rischio sanitario


Rev.1 R0 Relazione generale
Settembre 2013 Pagina 8

Il presente documento progettuale rappresenta il Progetto Esecutivo di Bonifica dei suoli
delle aree del Sottoprogetto 4 per annullare il rischio sanitario Rev.1 nellambito del
progetto coordinato per il risanamento del quartiere Tamburi di Taranto, redatto sulla base
del citato Progetto Operativo approvato dalla Regione Puglia, recependo tutte le
osservazioni/prescrizioni formulate in sede di CdS, e revisionato a seguito della procedura
di verifica ex art.112 del D.Lgs. 163/2006. E composto dai seguenti elaborati tecnici:
Elaborati descrittivi
R0 - Relazione Generale
R1 - Relazione Tecnica Descrittiva
R2 - Relazione Geologica
R3 - Cronoprogramma
R4 - Elenco Prezzi
R5 - Computo Metrico Estimativo
R6 - Stima Incidenza Costi Manodopera
R7 - Quadro Economico
R8 - Capitolato Speciale dAppalto
R9 - Schema di Contratto
R10 - Piano di Sicurezza e Coordinamento
R11 - Analisi dei Prezzi
Elaborati grafici
T1 - Corografia dellarea
T2 - Aerofotogrammetria del sito
T3 - Sintesi dello stato di contaminazione del sito
T4 - Individuazione delle aree da bonificare
T5 - Aree di intervento
T6 - Area confinata per stoccaggio e movimentazione terreni
T7 - Layout di cantiere.


COMUNE DI TARANTO
Progetto coordinato per il risanamento del quartiere Tamburi Bonifica Aree del Sottoprogetto n.4
Progetto esecutivo di bonifica dei suoli per annullare il rischio sanitario







Elaborati descrittivi
R0 - Rev.1 - Relazione Generale
R1 - Relazione Tecnica Descrittiva
R2 - Rev.1 - Relazione Geologica
R3 - Rev.1 - Cronoprogramma
R4 - Rev.1 - Elenco Prezzi
R5 - Rev.1 - Computo Metrico Estimativo
R6 - Stima Incidenza Costi Manodopera
R7 - Rev.1 - Quadro Economico
R8 - Rev.1 - Capitolato Speciale dAppalto
R9 - Rev.1 - Schema di Contratto
R10 - Rev.1 - Piano di Sicurezza e Coordinamento
R11 - Rev.1 - Analisi dei prezzi


Elaborati grafici
T1 - Corografia dellarea
T2 - Aerofotogrammetria del sito
T3 - Sintesi dello stato di contaminazione del sito
T4 - Individuazione delle aree da bonificare
T5 - Rev.1 - Aree di intervento
T6 - Area confinata per stoccaggio e movimentazione terreni
T7 - Rev.1 - Layout di cantiere





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PROTOCOLLO DI LEGALITA
NEL SETTORE DEGLI APPALTI PUBBLICI

PREMESSO

- che il settore dei lavori pubblici da tempo allattenzione delle Istituzioni per le forti
esposizioni ad esso connaturate al pericolo di infiltrazioni da parte della criminalit
organizzata, che ravvisano, pertanto, la necessit di un monitoraggio assiduo sul
territorio ed interventi preventivi preordinati ad impedire dette infiltrazioni;
- che stato riscontrato che spesso linfiltrazione mafiosa tende ad annidarsi in
particolari settori di attivit che si pongono a valle dellaggiudicazione, come quelle
legate al ciclo degli inerti ed altri settori collaterali;

- che proprio i contratti a valle dellaggiudicazione di opere di importo pari o superiore
alla soglia comunitaria, a meno che non assumano la forma del subappalto ed
assimilati di cui allart. 118 del D. Lgs. 163/2006 Codice dei contratti pubblici
relativi a lavori, servizi e forniture in attuazione delle direttive 2004/17/CE e
2004/18/CE, sono sottratti al sistema delle verifiche antimafia;
- che il 23 giugno 2010, il Ministro dellInterno ha adottato la Direttiva ai Prefetti
recante Controlli antimafia preventivi nelle attivit a rischio di infiltrazione da parte
delle organizzazioni criminali nella quale si pone laccento sulla necessit di
estendere i controlli e le informazioni antimafia in tali ambiti di attivit, attraverso la
sottoscrizione di specifici protocolli di legalit che impegnino le stazioni appaltanti ad
estendere la richiesta delle verifiche antimafia a tutti i contratti esclusi per limiti di
valore (cosiddetti sottosoglia) ovvero a tutte quelle attivit che, nellambito dei
contratti soprasoglia, finiscono per essere di fatto esenti da ogni forma di controllo in
quanto assegnate in forme diverse da quelle del subappalto e assimilati, per le quali
non prevista alcuna forma di controllo in tema di antimafia;
- che in data 10 maggio 2010 stato sottoscritto dal Ministero dellInterno e dalla
Confindustria un protocollo di legalit volto ad incrementare i meccanismi di contrasto
alla criminalit organizzata;





Pag. 2/9
RITENUTO
pertanto che la realizzazione del preminente interesse pubblico alla legalit e alla
trasparenza nel settore suindicato possa meglio essere perseguita mediante la sottoscrizione
tra pubbliche amministrazioni, enti pubblici e/o concessionari di opere e servizi pubblici e
Prefettura di Taranto (di seguito indicati, rispettivamente, come stazione appaltante e
Prefettura, ovvero entrambe come parti) del presente Protocollo di legalit- redatto
su protocollo tipo predisposto da numerose Prefetture e sul quale il Ministero dellInterno
ha espresso il proprio nulla-osta - finalizzato alle attivit di prevenzione dei tentativi di
infiltrazione della criminalit organizzata, attraverso lestensione delle cautele antimafia -
peraltro nella forma pi rigorosa delle informazioni del Prefetto - allintera filiera degli
esecutori e dei fornitori anche negli appalti di lavori pubblici sottosoglia, in base alla
normativa generale in tema di antimafia di cui al D. Lgs. 490/94 ed al D.P.R. 252/98,
nonch attraverso il monitoraggio costante dei cantieri e delle imprese coinvolti
nellesecuzione delle opere tramite i Gruppi Interforze di cui al D.M. 14/03/2003;

CONVENGONO QUANTO SEGUE

Art. 1 Finalit

Le Parti convengono di procedere alla sottoscrizione del presente Protocollo di legalit
che, attraverso lestensione dei controlli antimafia nel settore delle opere pubbliche, mira
ad incrementare le misure di contrasto ai tentativi di infiltrazione mafiosa, garantendo
altres la trasparenza nelle procedure di affidamento e di esecuzione delle opere.


Art. 2 - Controlli antimafia

Le stazioni appaltanti pubbliche firmatarie del presente protocollo si impegnano a
richiedere alla Prefettura le informazioni antimafia di cui allart.10 D.P.R. 3 giugno 1998,
n. 252, oltre che nei casi ivi contemplati, anche per gli appalti e le concessioni di lavori
pubblici di importo pari o superiore a 250.000,00, per i subcontratti di lavori, forniture e
servizi di importo pari o superiore a 50.000 e in ogni caso, indipendentemente dal valore,
nei confronti dei soggetti ai quali vengono affidati le seguenti forniture e servizi
sensibili, indipendentemente dal valore: trasporto di materiali a discarica, trasporto e
smaltimento rifiuti, fornitura e/o trasporto terra e materiali inerti, acquisizioni, dirette o
indirette, di materiale da cava per inerti e di materiale da cave di prestito per movimento
terra; fornitura e/o trasporto di calcestruzzo; fornitura di ferro lavorato, fornitura e/o
trasporto di bitume; noli a freddo di macchinari; fornitura con posa in opera e noli a caldo



Pag. 3/9
(qualora non debbano essere assimilati a subappalti ai sensi dellart.118 D.L.vo 12.4.2006,
n.163), servizio di autotrasporto; guardiania di cantiere; fornitura di servizi di logistica di
supporto (tipicamente vitto ed alloggiamento del personale).


Art. 3 - Informative antimafia

Ai fini di una pi approfondita attivit di prevenzione delle infiltrazioni della criminalit
nellesecuzione dei lavori, la stazione appaltante acquisir tutti i dati delle imprese
partecipanti alle gare e delle eventuali imprese sub-contraenti con riferimento anche al
legale rappresentante ed agli assetti societari, nonch i relativi certificati camerali con
dicitura antimafia.
Esperite le procedure, prima di procedere alla stipula dei contratti o alla conclusione degli
affidamenti ovvero prima di procedere allautorizzazione dei sub-contratti o dei sub-
affidamenti, i dati suddetti e i relativi certificati camerali dovranno essere comunicati alla
Prefettura ai fini del rilascio delle informazioni di cui allart. 10 del D.P.R. n. 252/1998.
Decorsi quarantacinque giorni dalla richiesta ovvero, nei casi durgenza, anche
immediatamente dopo la richiesta, la stazione appaltante proceder anche in assenza
dellinformativa, previa acquisizione del certificato camerale con dicitura antimafia.
Qualora la Prefettura accerti elementi relativi a tentativi di infiltrazione mafiosa ed emetta
una informativa ostativa, la stazione appaltante non procede alla stipula del contratto di
appalto, ovvero revoca laggiudicazione o nega lautorizzazione al subappalto, e intima
allappaltatore o concessionario di far valere la risoluzione del subcontratto.
Nel caso in cui la societ o limpresa nei cui riguardi devono essere rilasciate le
informazioni abbia la sede legale nel territorio di altra provincia, la stazione appaltante
inoltrer la richiesta alla Prefettura U.T.G. competente, indirizzandola per conoscenza
alla Prefettura della Provincia di Taranto e segnalando, ove si tratti di contratti o sub-
contratti per i quali non sussiste lobbligo di acquisire le informazioni di cui allart. 10 del
D.P.R. n. 252/1998, che le stesse vengono acquisite in attuazione del presente Protocollo.

Art. 4 Clausole

Allo scopo di predisporre gli strumenti adeguati per attuare e rendere effettivi i controlli di
cui sopra, la stazione appaltante prevede nel bando di gara, nel contratto di appalto o
concessione o nel capitolato:
1. che la sottoscrizione del contratto ovvero le concessioni o le autorizzazioni effettuate
prima dellacquisizione delle informazioni di cui allart. 10 del D.P.R. n. 252/1998,
anche al di fuori delle soglie di valore ivi previste, sono sottoposte a condizione
risolutiva e che la stazione appaltante proceder alla revoca della concessione e allo
scioglimento del contratto qualora dovessero intervenire informazioni interdittive;



Pag. 4/9
2. lobbligo per laggiudicatario di comunicare alla stazione appaltante lelenco delle
imprese coinvolte nel piano di affidamento con riguardo alle forniture ed ai servizi di
cui agli artt. 2 e 3 nonch ogni eventuale variazione successivamente intervenuta per
qualsiasi motivo;
3. lobbligo per laggiudicatario di inserire in tutti i subcontratti la clausola risolutiva
espressa per il caso in cui emergano informative interdittive a carico dellaltro
subcontraente; tale clausola dovr essere espressamente accettata dallimpresa
aggiudicataria.

Art. 5 Monitoraggio

Le imprese appaltatrici dovranno impegnarsi a comunicare tempestivamente alla stazione
appaltante ogni eventuale variazione dei dati riportati nei certificati camerali propri e delle
loro imprese sub-contraenti e, in particolare, ogni variazione intervenuta dopo la
produzione del certificato stesso relativa ai soggetti che hanno la rappresentanza legale e/o
lamministrazione dellimpresa e al direttore tecnico.
La stazione appaltante manterr una banca dati delle imprese aggiudicatarie di contratti di
appalto e concessione per un importo pari o superiore a 250.000,00 e delle imprese sub-
appaltatrici o comunque esecutrici di opere o lavori di importo pari o superiore a
50.000,00, ovvero per i servizi e forniture di cui allart. 2, indipendentemente dallimporto,
con lindicazione degli organi sociali e di amministrazione nonch dei titolari delle imprese
individuali e la trasmetteranno periodicamente (ogni 2 mesi) in formato elettronico alla
Prefettura.
Oltre alle informazioni e certificazioni antimafia, la Prefettura potr effettuare le attivit di
accertamento di cui al presente protocollo attraverso accessi mirati del Gruppo Interforze
costituito ai sensi del Decreto interministeriale 14/03/2003, come previsto dalla legge
94/2009 e relativo regolamento attuativo.

Art. 6 - Informativa atipica

Nellapplicazione del presente Protocollo, i controlli che diano un esito corrispondente alle
informazioni di cui al combinato disposto dellart. 1, septies, D.L. 6/9/1982 n. 629 (conv.
nella legge 12/10/1982, n. 726) e dellart. 10, comma 9, DPR 3/6/1998 n. 252 (cd.
Informazioni atipiche) consentono alla stazione appaltante di valutare discrezionalmente
lopportunit di escludere dalla procedura e da ogni subcontratto limpresa cui le
informazioni si riferiscono con conseguente risoluzione dei contratti in corso.







Pag. 5/9
Art. 7 - Informazioni e denuncia di richieste illecite

La stazione appaltante si impegna, sia direttamente sia con apposite clausole da inserire nei
bandi e negli appalti, a far s che le imprese appaltatrici e le eventuali imprese sub-
contraenti presentino autonoma denuncia allAutorit giudiziaria di ogni illecita richiesta di
denaro od altra utilit, ovvero offerta di protezione, che venga avanzata nel corso della
esecuzione dei lavori nei confronti di un suo rappresentante o di un suo dipendente,
dandone notizia senza ritardo alla Prefettura.


Art. 8 - Subappalti

La stazione appaltante valuter la possibilit di inserire nei bandi e nei contratti clausole
volte a limitare i subappalti a favore di imprese che abbiano partecipato alla procedura di
aggiudicazione dellappalto o della fornitura, salvo le ipotesi di lavorazioni altamente
specialistiche.

Art. 9 - Verifica delladempimento degli obblighi retributivi e contributivi

La stazione appaltante verificher, anche ai fini dellaggiudicazione definitiva, il rispetto
delle norme in materia di collocamento nonch di pagamento delle retribuzioni, dei
contributi previdenziali ed assicurativi, delle ritenute fiscali da parte delle imprese
appaltatrici e delle eventuali imprese subappaltatrici.
Il pagamento del corrispettivo allimpresa appaltatrice ovvero subappaltatrice sar in ogni
caso subordinato alla previa acquisizione del certificato DURC (documento unico di
regolarit contributiva) dagli istituti o dagli enti abilitati al rilascio.

Art. 10 - Sicurezza sul lavoro

La stazione appaltante si impegner affinch laffidamento di ciascun appalto tuteli in ogni
occasione efficacemente la sicurezza delle condizioni di lavoro delle maestranze impiegate,
la loro salute e lambiente, e ci anche in presenza di affidamenti di opere in subappalto. A
tale scopo verificher (pur nel pieno rispetto dellobbligo di non ingerenza) che limpresa
appaltatrice e leventuale impresa sub-appaltatrice attuino e rispettino le vigenti norme in
materia di sicurezza, salute e ambiente e che gli addetti ai cantieri siano muniti della
tessera di riconoscimento secondo le previsioni di cui allart. 5 della legge 136/2010,
richiamando nei bandi di gara lobbligo allosservanza rigorosa della predetta normativa e
della tutela dei lavoratori in materia contrattuale e sindacale e specificando che le spese per
la sicurezza non sono soggette a ribasso dasta.




Pag. 6/9

Art. 11 - Flussi finanziari

Allo scopo di garantire la tracciabilit dei flussi finanziari nellambito dei rapporti
contrattuali connessi con lesecuzione dei lavori o con la prestazione di servizi o forniture e
per prevenire eventuali fenomeni di riciclaggio, ma anche altri gravi reati (es. corruzione),
la stazione appaltante chiamata al rispetto delle disposizioni normative contenute nellart.
3 della L. 136/2010 Tracciabilit dei flussi finanziari come modificato dal D.L.
187/2010, conv. in L. 217/2010. Essa, pertanto, tenuta ad inserire nei contratti di appalto
o di concessione o nei capitolati, lobbligo a carico dellappaltatore o concessionario di
effettuare i pagamenti o le transazioni finanziarie, relative allesecuzione del contratto di
appalto o della concessione, esclusivamente per il tramite degli intermediari autorizzati,
vale a dire le banche e Poste Italiane S.p.A.
La medesima stazione appaltante provveder altres a verificare linserimento da parte
delle imprese appaltatrici o concessionarie nei contratti sottoscritti con i subappaltatori ed i
subcontraenti di analoga clausola.
In entrambi i casi, in caso di violazione, si proceder alla risoluzione immediata del
vincolo contrattuale, nonch alla revoca dellautorizzazione al subappalto e/o al
subcontratto.

Art.12 - Controlli per le esecuzioni affidate al massimo ribasso

Nel caso di appalti affidati con il criterio del prezzo pi basso, le aggiudicazioni disposte a
favore di offerte che superano la soglia di anomalia cos come individuata ai sensi delle
vigenti disposizioni del D.Lgs. 163/2006, saranno oggetto di specifica comunicazione alla
Prefettura di Taranto che potr interessare gli enti ed organismi di controllo per le
necessarie verifiche.


Art. 13 - Pianificazione dei controlli sul rispetto degli obblighi delle imprese

Presso la Prefettura costituito un tavolo operativo finalizzato a elaborare, anche in
relazione allemersione di elementi sintomatici di possibili situazioni di irregolarit, mirate
pianificazioni aventi ad oggetto il coordinato esercizio, da parte degli organismi
competenti, di puntuali verifiche sulle imprese operanti nei cantieri di opere pubbliche,
aventi ad oggetto:
Il regolare impiego della manodopera;
Il rispetto dei contratti collettivi di lavoro;
Losservanza della normativa antinfortunistica;
Il regolare assolvimento degli obblighi contributivi;



Pag. 7/9
Ladempimento degli obblighi fiscali.

Al tavolo operativo partecipano i rappresentanti della Prefettura, e di tutti gli enti ed
organismi legittimati allo svolgimento dei controlli previsti dal presente articolo.
Possono essere invitate al tavolo operativo le organizzazioni sindacali e datoriali del settore
edile, la Cassa Edile ed il CPT.

DISPOSIZIONI FINALI

Art. 14 - Efficacia giuridica del Protocollo di legalit

Al fine di assicurare lobbligatoriet del rispetto delle clausole indicate nel presente
protocollo, la stazione appaltante firmataria ne curer linserimento nei bandi,
prevedendone di conseguenza linclusione in tutti i contratti di appalto di lavori di importo
pari o superiore a 250.000.
In particolare, la stazione appaltante riporter nei contratti le clausole elencate in allegato
al presente protocollo e che ne forma parte integrante, che dovranno essere espressamente
accettate e sottoscritte dalle imprese interessate in sede di stipula del contratto o
subcontratto.
Il presente protocollo ha la durata di 2 anni decorrenti dal giorno della sottoscrizione.

Taranto, 21 dicembre 2011






Pag. 8/9

Allegato
CLAUSOLE CONTRATTUALI

Clausola n. 1
La sottoscritta impresa dichiara di essere a conoscenza di tutte le norme pattizie di
cui al protocollo di legalit, sottoscritto il 21.12.2011 presso la Prefettura di
Taranto, tra laltro consultabile al sito www.prefettura.it/taranto, e che qui si
intendono integralmente riportate e di accettarne incondizionatamente il contenuto
e gli effetti.


Clausola n. 2
La sottoscritta impresa si impegna a comunicare alla stazione appaltante lelenco
delle imprese coinvolte nel piano di affidamento con riguardo alle forniture ed ai
servizi di cui gli artt. 2 e 3 nonch ogni eventuale variazione successivamente
intervenuta per qualsiasi motivo.


Clausola n. 3
La sottoscritta impresa si impegna a denunciare immediatamente alle Forze di
Polizia o allAutorit Giudiziaria ogni illecita richiesta di denaro, prestazione o
altra utilit ovvero offerta di protezione nei confronti dellimprenditore, degli
eventuali componenti la compagine sociale o dei rispettivi familiari (richiesta di
tangenti, pressioni per indirizzare lassunzione di personale o laffidamento di
lavorazioni, forniture o servizi a determinate imprese, danneggiamenti, furti di
beni personali o di cantiere).

Clausola n. 4
La sottoscritta impresa si impegna a segnalare alla Prefettura lavvenuta
formalizzazione della denuncia di cui alla precedente clausola 3 e ci al fine di
consentire, nellimmediato, eventuali iniziative di competenza.


Clausola n. 5
La sottoscritta impresa dichiara di conoscere e di accettare la clausola risolutiva
espressa che prevede la risoluzione immediata ed automatica del contratto, ovvero
la revoca dellautorizzazione al subappalto o subcontratto, qualora dovessero
essere comunicate dalla Prefettura, successivamente alla stipula del contratto o
subcontratto, informazioni interdittive di cui allart. 10 del D.P.R. 252/98, ovvero
la sussistenza di ipotesi di collegamento formale e/o sostanziale o di accordi con



Pag. 9/9
altre imprese partecipanti alle procedure concorsuali dinteresse, nonch la
possibilit per la stazione appaltante di escludere limpresa destinataria di
informazioni atipiche. Qualora il contratto sia stato stipulato nelle more
dellacquisizione delle informazioni del Prefetto, sar applicata a carico
dellimpresa, oggetto dellinformativa interdittiva successiva, anche una penale
nella misura del 10% del valore del contratto ovvero, qualora lo stesso non sia
determinato o determinabile, una penale pari al valore delle prestazioni al
momento eseguite; le predette penali saranno applicate mediante automatica
detrazione, da parte della stazione appaltante, del relativo importo dalle somme
dovute allimpresa in relazione alla prima erogazione utile.


Clausola n. 6
La sottoscritta impresa dichiara di essere a conoscenza del divieto, per le stazioni
appaltanti pubbliche, di autorizzare subappalti a favore delle imprese partecipanti
alle operazioni di selezione e non risultate aggiudicatarie, salvo le ipotesi di
lavorazioni altamente specialistiche.

Clausola n. 7
La sottoscritta impresa dichiara di conoscere e di accettare la clausola risolutiva
espressa che prevede la risoluzione immediata ed automatica del contratto ovvero
la revoca dellautorizzazione al subappalto o al subcontratto nonch
lapplicazione delle sanzioni amministrative pecuniarie di cui alla legge 136/2010
e successive modificazioni qualora venga effettuata una movimentazione
finanziaria (in entrata o in uscita) senza avvalersi degli intermediari e dei conti
dedicati di cui allart.3 della legge citata. La sottoscritta impresa dichiara di
conoscere ed accettare lobbligo di effettuare gli incassi e i pagamenti, relativi ai
contratti di cui al presente Protocollo, attraverso conti dedicati accesi presso un
intermediario autorizzato tramite bonifico bancario o postale, ovvero con altri
strumenti di pagamento idonei a consentire la piena tracciabilit delle operazioni,
il cui mancato utilizzo costituisce causa di risoluzione del contratto.




(FAC SIMILE 1 - Istanza di ammissione alla gara e connessa dichiarazione)

Al COMUNE DI TARANTO
Servizio Appalti e Contratti
Via Plinio 75 74121 TARANTO


OGGETTO: procedura aperta per laffidamento, nellabito della attuazione del PROGETTO
COORDINATO PER IL RISANAMENTO DEL QUARTIERE TAMBURI, della esecuzione dellintervento denominato
SOTTO-PROGETTO 4 PROGETTO ESECUTIVO DI BONIFICA DEI SUOLI PER ANNULLARE IL RISCHIO
SANITARIO (Appalto n. 24/2013 - CIG: 5438450EE6 - CUP: E56J13000250001)




Il sottoscritto ..
nato il .... a ........................
(Codice Fiscale: ), e residente in ,
in qualit di ...
dellimpresa
con sede in , via , n. ..
avente Codice Fiscale n. e Partita IVA n. .
con la presente

C H I E D E

Di partecipare alla gara in epigrafe:
come impresa singola.
come Capogruppo di unassociazione temporanea o di un consorzio o di un GEIE:
di tipo orizzontale;
di tipo verticale;
di tipo misto;
gi costituito fra le seguenti imprese:

..
Oppure
come Capogruppo di unassociazione temporanea o di un consorzio o di un GEIE:
di tipo orizzontale;
di tipo verticale;
di tipo misto;
da costituirsi fra le seguenti imprese:

..
Oppure
come Mandante di una associazione temporanea o di un consorzio o di un GEIE:
di tipo orizzontale;
di tipo verticale;
di tipo misto;
gi costituito fra le seguenti imprese:

..
Oppure
come Mandante di una associazione temporanea o di un consorzio o di un GEIE:
di tipo orizzontale;
di tipo verticale;
di tipo misto;
da costituirsi fra le seguenti imprese:

..
come impresa di cui allart. 34 della lettera e-bis) del D. Lgs. n. 163/2006, facente parte di una aggregazione
aderente al seguente contratto di rete: .


Data __________________


FIRMA
_________________________

































(FAC SIMILE 2 - dichiarazione relativa al possesso di attestazione SOA)
Al COMUNE DI TARANTO
Servizio Appalti e Contratti
Via Plinio 75 74121 TARANTO


OGGETTO: procedura aperta per laffidamento, nellabito della attuazione del PROGETTO
COORDINATO PER IL RISANAMENTO DEL QUARTIERE TAMBURI, della esecuzione dellintervento denominato
SOTTO-PROGETTO 4 PROGETTO ESECUTIVO DI BONIFICA DEI SUOLI PER ANNULLARE IL RISCHIO
SANITARIO (Appalto n. 24/2013 - CIG: 5438450EE6 - CUP: E56J13000250001)



Il sottoscritto ..
nato il .... a ........................
(Codice Fiscale: ), e residente in ,
in qualit di ...
dellimpresa
con sede in , via , n. ..
avente Codice Fiscale n. e Partita IVA n. .
con espresso riferimento alla procedura aperta per laffidamento della esecuzione dellintervento
denominato SOTTO-PROGETTO 4 PROGETTO ESECUTIVO DI BONIFICA DEI SUOLI PER ANNULLARE
IL RISCHIO SANITARIO (Appalto n. 24/2013 - CIG: 5438450EE6 - CUP: E56J13000250001), ed allImpresa che
rappresenta, ai sensi degli articoli 46 e 47 del D.P.R. 28 dicembre 2000, n. 445 e s.m., e dellart. 38 del vigente
D. Lgs. 163/2006, consapevole del fatto che, in caso di mendace dichiarazione, verranno applicate nei suoi
riguardi, ai sensi dellart. 76 del medesimo decreto 445, le sanzioni previste dal codice penale e dalle leggi
speciali in materia di falsit negli atti e dichiarazioni mendaci nonch le sanzioni previste al predetto art. 38 del
D. Lgs. 163/20906con la presente,

D I C H I A R A

di essere in possesso di attestazione SOA per le seguenti categorie e classifiche:
a) categoria .. classifica ..
b) categoria .. classifica ..
c) categoria .. classifica ..
d) categoria .. classifica ..
che lattestazione SOA stata rilasciata da ...
cos come risulta dalla relativa Attestazione che, a pena di esclusione, viene allegata alla presente dichiarazione
per farne parte integrante e sostanziale.
(Nel caso di concorrenti costituiti ai sensi dellart.34 comma 1, lettere d), e), ed f) del vigente D.Lgs. 163/2006, i requisiti
economico-finanziari e tecnico-organizzativi, di cui al Bando di Gara, devono essere posseduti nella misura di cui allart.92
comma 2 del DPR 207/2010).


Data __________________
Firma
__________________


(FAC SIMILE 3 - Domanda di ammissione e dichiarazione a corredo della domanda e dellofferta)


Al COMUNE DI TARANTO
Servizio Appalti e Contratti
Via Plinio 75 74121 TARANTO


OGGETTO: procedura aperta per laffidamento, nellabito della attuazione del PROGETTO
COORDINATO PER IL RISANAMENTO DEL QUARTIERE TAMBURI, della esecuzione dellintervento denominato
SOTTO-PROGETTO 4 PROGETTO ESECUTIVO DI BONIFICA DEI SUOLI PER ANNULLARE IL RISCHIO
SANITARIO (Appalto n. 24/2013 - CIG: 5438450EE6 - CUP: E56J13000250001)




Il sottoscritto ..
nato il .... a ........................
(Codice Fiscale: ), e residente in ,
in qualit di ...
dellimpresa
con sede in , via , n. ..
avente Codice Fiscale n. e Partita IVA n. .
con espresso riferimento alla procedura aperta per laffidamento della esecuzione dellintervento
denominato SOTTO-PROGETTO 4 PROGETTO ESECUTIVO DI BONIFICA DEI SUOLI PER ANNULLARE
IL RISCHIO SANITARIO (Appalto n. 24/2013 - CIG: 5438450EE6 - CUP: E56J13000250001), ed allImpresa che
rappresenta, ai sensi degli articoli 46 e 47 del D.P.R. 28 dicembre 2000, n. 445 e s.m., e dellart. 38 del vigente
D. Lgs. 163/2006, consapevole del fatto che, in caso di mendace dichiarazione, verranno applicate nei suoi
riguardi, ai sensi dellart. 76 del medesimo decreto 445, le sanzioni previste dal codice penale e dalle leggi
speciali in materia di falsit negli atti e dichiarazioni mendaci nonch le sanzioni previste al predetto art. 38 del
D. Lgs. 163/20906con la presente,

D I C H I A R A

a) che il concorrente non si trova in stato di fallimento, di liquidazione coatta, di concordato preventivo,
salvo il caso di cui allart. 186 bis del R.D. 16 marzo 1942, n. 267, e che nei riguardi dello stesso non in
corso un procedimento per la dichiarazione di una di tali situazioni;
b) che non pendente procedimento per lapplicazione di una delle misure di prevenzione di cui allarticolo 6
del D. Lgs. 159/2011 o di una delle cause ostative previste dallart. 67 del D. Lgs. 159/2011 (tale
dichiarazione deve essere resa da tutti i soggetti indicati alle lett. b), c) ed m-ter) dellart. 38 del D.Lgs 163/2006
compresi eventuali Procuratori titolari di potere di rappresentanza);
c) che a carico dei propri familiari conviventi ( ai sensi dellart. 85 comma 3 del vigente D. Lgs. 159/2011, riportare le
generalit complete dei familiari e conviventi)
..

..
non /sono pendente/i procedimento/i per lapplicazione di una delle misure di prevenzione di cui
allarticolo 6 del D. Lgs. 159/2011 o di una delle cause ostative previste dallart. 67 del D. Lgs. 159/2011
(tale dichiarazione deve essere resa da tutti i soggetti indicati alle lett. b), c) ed m-ter) dellart. 38 del D.Lgs 163/2006
compresi eventuali Procuratori titolari di potere di rappresentanza);
(barrare lipotesi che ricorre)
d) che nei propri confronti non stata pronunciata sentenza di condanna passata in giudicato o emesso
decreto penale di condanna divenuto irrevocabile, oppure sentenza di applicazione della pena su richiesta
ai sensi dell'art. 444 del codice di procedura penale, per reati gravi in danno dello Stato o della Comunit
che incidono sulla moralit professionale; altres, che nei propri confronti, non stata emessa una
condanna, con sentenza passata in giudicato, per uno o pi reati di partecipazione a unorganizzazione
criminale, corruzione, frode, riciclaggio, quali definiti dagli atti comunitari citati allart. 45, paragrafo 1,
Direttiva Ce 2004/18 (Tale dichiarazione deve essere resa da tutti i soggetti indicati alle lett. b), c) ed m-ter) dellart.
38 del D.Lgs 163/2006 compresi eventuali Procuratori titolari di potere di rappresentanza);
oppure
e) che nei propri confronti: .

....
(Devono essere indicate tutte le condanne penali riportate, comprese quelle per le quali si abbia beneficiato della non
menzione. Il concorrente non tenuto ad indicare nella dichiarazione le condanne per reati depenalizzati ovvero
dichiarati estinti dopo la condanna stessa, n le condanne revocate, n quelle per le quali intervenuta la
riabilitazione) - (Tale dichiarazione deve essere resa da tutti i soggetti indicati alle lett. b), c) ed m-ter) dellart. 38 del
D.Lgs 163/2006 compresi eventuali Procuratori titolari di potere di rappresentanza)
(barrare lipotesi che ricorre)
f) che, nellanno antecedente la data di pubblicazione del bando di gara non sono cessati dalla carica
soggetti aventi poteri di rappresentanza o di impegnare la societ o aventi la qualifica di Direttore Tecnico,
cos come individuati nellart. 38, comma 1, lettera c) del D.Lgs. n. 163/2006;
oppure
g) che, nellanno antecedente la data di pubblicazione del bando di gara sono cessati dalla carica soggetti
aventi poteri di rappresentanza o di impegnare la societ o aventi la qualifica di Direttore Tecnico,
individuati nellart. 38, comma 1, lettera c) del D.Lgs. n. 163/2006, come di seguito individuati:

cognome/nome ___________________________________________________________________________________
nato a _____________________________, il ___________________, residente in
_________________________________, Prov. _________, Codice Fiscale: __________________________________,
carica _____________________________, sostituzione/cessazione in data __________________;
cognome/nome ___________________________________________________________________________________
nato a _____________________________, il ___________________, residente in
_________________________________, Prov. _________, Codice Fiscale: __________________________________,
carica _____________________________, sostituzione/cessazione in data __________________;
cognome/nome ___________________________________________________________________________________
nato a _____________________________, il ___________________, residente in
_________________________________, Prov. _________, Codice Fiscale: __________________________________,
carica _____________________________, sostituzione/cessazione in data __________________;
e che nei confronti dei seguenti soggetti cessati dalla propria carica ..
.
..
non stata pronunciata sentenza di condanna passata in giudicato, o emesso decreto penale di condanna
divenuto irrevocabile, oppure sentenza di applicazione della pena su richiesta ai sensi dell'art. 444 del
Codice di Procedura Penale, per reati gravi in danno dello Stato o della Comunit che incidono sulla
moralit professionale, n stata emessa una condanna, con sentenza passata in giudicato, per uno o pi
reati di partecipazione a unorganizzazione criminale, corruzione, frode, riciclaggio, quali definiti dagli atti
comunitari citati allart. 45, paragrafo 1 Direttiva Ce 2004/18;
oppure
h) e che nei confronti dei seguenti soggetti cessati dalla propria carica ..
.
..
stata pronunciata sentenza di condanna passata in giudicato, o emesso decreto penale di condanna
divenuto irrevocabile, oppure sentenza di applicazione della pena su richiesta ai sensi dell'art. 444 del
Codice di Procedura Penale, per reati gravi in danno dello Stato o della Comunit che incidono sulla
moralit professionale. Limpresa dimostra che vi stata completa ed effettiva dissociazione dalla
condotta penalmente sanzionata mediante:

..
e che nei confronti dei seguenti soggetti cessati dalla propria carica ..
.
..
stata emessa una condanna, con sentenza passata in giudicato, per uno o pi reati di partecipazione a
unorganizzazione criminale, corruzione, frode, riciclaggio, quali definiti dagli atti comunitari citati allart.
45, paragrafo 1 Direttiva Ce 2004/18. Limpresa dimostra che vi stata completa ed effettiva dissociazione
dalla condotta penalmente sanzionata mediante:

..
(Devono essere indicate tutte le condanne penali riportate, comprese quelle per le quali si abbia beneficiato della non
menzione. Il concorrente non tenuto ad indicare nella dichiarazione le condanne per reati depenalizzati ovvero
dichiarati estinti dopo la condanna stessa, n le condanne revocate, n quelle per le quali intervenuta la
riabilitazione) - (La dichiarazione di cui alle lettere g) ed h), sono rese, per diretta conoscenza del Legale
Rappresentante delloperatore economico concorrente, ai sensi dellart. 47 comma 2 del DPR 445/2000, ovvero
direttamente dai soggetti medesimi)
i) di non aver violato il divieto di intestazione fiduciaria posto dallarticolo 17 della legge 19 marzo 1990, n.
55;
j) di non avere commesso gravi infrazioni debitamente accertate alle norme in materia di sicurezza ed ogni
altro obbligo derivante dai rapporti di lavoro, risultanti dai dati in possesso dellOsservatorio;
k) di non aver commesso grave negligenza o malafede nella esecuzione delle prestazioni affidate dalla
Stazione Appaltante che ha bandito la gara e che non ha commesso un errore grave nellesercizio
dellattivit professionale, accertato con qualsiasi prova da parte della Stazione Appaltante;
l) di non avere commesso violazioni gravi definitivamente accertate rispetto agli obblighi relativi al
pagamento delle imposte e tasse, secondo la legislazione italiana o quella dello Stato in cui loperatore
economico stabilito; a tal fine si riportano qui di seguito i recapiti completi
dellAgenzia delle Entrate: ...;
dellEnte Comune: ..;
territorialmente competenti a rilasciare la rispettiva certificazione:
m) che nei propri confronti, ai sensi del comma 1-ter dellart. 38 del D.Lgs. n. 163/2006, non risulta liscrizione
nel casellario informatico di cui allarticolo 7, comma 10 del decreto sopra citato, per aver presentato falsa
dichiarazione o falsa documentazione in merito a requisiti e condizioni rilevanti per la partecipazione a
procedure di gara e per laffidamento dei subappalti;
n) di non aver commesso violazioni gravi definitivamente accertate alle norme in materia di contributi
previdenziali ed assistenziali, secondo la legislazione italiana o dello Stato in cui loperatore economico
stabilito; e, conseguentemente, di essere in regola con i versamenti contributivi nei confronti dellINPS,
dellINAIL e della CASSA EDILE, con lespressa indicazione del numero di posizione e della sede
territorialmente competente:
I.N.P.S. n. .. ;
I.N.A.I.L. n. .....................................................................................................................................................
CASSA EDILE: .
Altro: .
o) che, relativamente agli obblighi di assunzioni obbligatorie ai sensi della legge n. 68/1999 disciplinanti il
diritto al lavoro dei disabili (barrare lipotesi che ricorre):
la propria posizione di non assoggettabilit a tali obblighi;
oppure
di essere assoggettata alle assunzioni della legge n. 68/1999 e di essere in regola con i relativi
obblighi; a tal fine dichiara che lindirizzo dellufficio provinciale al quale rivolgersi per il rilascio della
corrispondente certificazione il seguente: ..........
..
...
(riportare le indicazioni complete, ivi comprese i riferimenti telefonici e di fax);
p) che nei confronti dellimpresa rappresentata non stata applicata la sanzione interdittiva di cui all'articolo
9, comma 2, lettera c), del decreto legislativo dell'8 giugno 2001 n. 231 o altra sanzione che comporta il
divieto di contrarre con la pubblica amministrazione compresi i provvedimenti interdittivi di cui all'articolo
14 del D. Lgs. 9 aprile 2008, n. 81;
q) che nei propri confronti, ai sensi dell'articolo 40, comma 9-quater del D. Lgs. n. 163/2006, non risulta
l'iscrizione nel casellario informatico dellAutorit di Vigilanza per aver presentato falsa dichiarazione o
falsa documentazione ai fini del rilascio dell'attestazione SOA;
r) di non ricadere nelle cause di esclusione di cui allart. 38, comma 1, lett. m-ter del D. Lgs 163/2006 (la
presente dichiarazione deve essere resa da tutti i soggetti indicati alle lett. b), c) ed mter) dellart. 38 del D.Lgs
163/2006 compresi eventuali Procuratori titolari di potere di rappresentanza);
s) di aver preso atto delle prescrizioni di cui allart. 38 comma 2 del vigente D. Lgs. 163/2006 ai fini dellart.
38 comma 1, lettera mquater e pertanto (barrare lipotesi che ricorre):
che limpresa non si trova in situazioni di controllo di cui allart. 2359 del Codice Civile con
nessuno dei partecipanti alla medesima procedura e che ha formulato autonomamente lofferta;
oppure,
di non essere a conoscenza della partecipazione alla medesima procedura di operatori economici
che si trovano, rispetto allimpresa rappresentata, in una delle situazioni di controllo di cui allart. 2359
del Codice Civile e di aver formulato autonomamente lofferta;
oppure,
di essere a conoscenza della partecipazione alla medesima procedura dei seguenti soggetti
(riportare per intero la Denominazione/Ragione Sociale, il Codice Fiscale e la Partita IVA e la sede legale)
...
.....

.
che si trovano, rispetto al concorrente partecipante, in situazione di controllo di cui allart. 2359 del Codice
Civile e di aver formulato autonomamente lofferta. Tale dichiarazione deve essere corredata dalla
documentazione utile a dimostrare che la situazione di controllo non ha influito sulla formulazione
dellofferta, inserita in separata busta chiusa (la Stazione Appaltante esclude i concorrenti per i quali accerta che
le relative offerte sono imputabili ad un unico centro decisionale, sulla base di univoci elementi. La verifica e
leventuale esclusione sono disposte dopo lapertura delle buste contenenti le offerte economiche);
t) linesistenza di misure cautelari interdittive ovvero di divieto temporaneo di stipulare contratti con la
Pubblica Amministrazione previsti da altre disposizioni legislative e regolamentari;
u) (barrare lipotesi che ricorre)
che limpresa non si avvalsa di piani individuali di emersione di cui allart. 1 bis, comma 14 della
legge n. 383/2001 e s.m.i. e di non trovarsi in alcune delle cause ostative di cui alla Legge Regionale n.
28/2006 in materia di emersione del lavoro sommerso;

oppure
che limpresa si avvalsa di piani individuali di emersione di cui allart. 1 bis, comma 14 della legge
n. 383/2001 e s.m.i., ma che il periodo di emersione si concluso entro il termine ultimo di
presentazione dellofferta;
v) (nel caso di Consorzi di cui allarticolo 34, comma 1, lettere b) e c) del D. Lgs 163/2006) di concorrere per i seguenti
consorziati (indicare denominazione, ragione sociale, sede legale e codice fiscale di ciascun consorziato):
..
.

e che la composizione del Consorzio quella di seguito riportata:
.
.
;
a tal fine dichiara altres di essere a conoscenza che ai consorziati, per i quali questo Consorzio concorre,
fatto divieto di partecipare, in qualsiasi altra forma, alla gara in questione, pena lesclusione del Consorzio
e dei consorziati, e che, In caso di inosservanza di tale divieto, si applica lart. 353 Codice Penale. Dichiara
altres di essere a conoscenza che vietata la partecipazione a pi di un Consorzio stabile.
w) di aver adempiuto e di osservare allinterno della propria azienda, agli obblighi di prevenzione e sicurezza
previsti dalla vigente normativa;
x) che limpresa iscritta nel registro delle imprese della Camera di Commercio, Industria, Artigianato e
Agricoltura della Provincia di .., al n. ..di REA, per le seguenti attivit:
..
.
;
che i dati delliscrizione sono i seguenti (per gli operatori economici stabiliti in stati diversi dallItalia, ex art. 47 del
D.lgs 163/2006, indicare i dati di iscrizione nellAlbo o Lista ufficiale dello Stato di appartenenza):
- numero di iscrizione ....
- data di iscrizione ...
- durata della ditta/data termine ....
- forma giuridica ....
- Codice Fiscale Partita IVA
- codice attivit: .
- categoria:
micro impresa;
piccola impresa;
media impresa;
grande impresa;
che limpresa non stata sottoposta a procedure fallimentari e/o concorsuali negli ultimi 5 anni, e che il
Titolare e tutti i Direttori Tecnici (se si tratta di impresa individuale), tutti i Soci e tutti i Direttori Tecnici (se si
tratta di societ in nome collettivo), tutti i Soci Accomandatari e tutti i Direttori Tecnici (se si tratta di societ in
accomandita semplice), tutti gli Amministratori muniti di rappresentanza e tutti i Direttori Tecnici, o il Socio
Unico persona fisica, ovvero, il Socio di maggioranza in caso di societ con meno di quattro soci (se si tratta
di altro tipo di societ o di consorzio), tutti gli altri eventuali soggetti (Procuratori) titolari della capacit di
impegnare loperatore economico verso terzi, sono i seguenti (indicare, nome, cognome, data e luogo di nascita,
residenza e qualifica ricoperta):
Sig. ..... nato il
a ., (Prov. ), Codice Fiscale: ,
residente a ...., (Prov. .....), carica .;
Sig. ..... nato il
a ., (Prov. ), Codice Fiscale: ,
residente a ...., (Prov. .....), carica .;
Sig. ..... nato il
a ., (Prov. ), Codice Fiscale: ,
residente a ...., (Prov. .....), carica .;
Sig. ..... nato il
a ., (Prov. ), Codice Fiscale: ,
residente a ...., (Prov. .....), carica .;
altro: .
...
.
..
y) (solo in caso di classifica pari o superiore alla II) di essere in possesso, ai sensi dellart. 40 comma 3, lettera a)
del vigente D. Lgs. n. 163/2006 e dellart. 63 del D.P.R. 207/2010, della certificazione di qualit conforme
alle norme europee della serie UNI EN ISO 9000, rilasciata da:
.
.
il ...., avente scadenza il ..., per attivit di:
.
.....,
in corso di validit, cos come risulta dalla relativa certificazione che, a pena di esclusione, viene allegata
alla presente dichiarazione per farne parte integrante e sostanziale e/o come risulta dalla relativa
attestazione SOA, allegata alla documentazione di gara.

z) che, con riferimento allistituto del subappalto (barrare lipotesi che ricorre):
non intende avvalersi dellistituto del subappalto e, pertanto, si impegna ad eseguire in proprio
tutte le prestazioni oggetto dellappalto;
oppure
che intende subappaltare a soggetti in possesso della relativa qualificazione, nel limite massimo del
30% dellimporto contrattuale della categoria prevalente OG12, le seguenti lavorazioni:

....
aa) di essere consapevole che non potr subappaltare prestazioni se non quelli dichiarati al precedente punto
e che richieste di subappalto diverse ed ulteriori non saranno autorizzate dalla Stazione Appaltante;
bb) di accettare, senza condizione o riserva alcuna, tutte le norme e disposizioni contenute nel Bando di Gara,
nel Disciplinare di Gara e relativa modulistica, nel capitolato Speciale dAppalto, nel Piano di Sicurezza e
Coordinamento nonch in tutti gli ulteriori atti ed elaborati tecnico-amministrativi costituenti il progetto
esecutivo posto a base di gara;
cc) di essersi recato sul posto dove debbono eseguirsi i lavori (a pena di non ammissione, a supporto di tale
dichiarazione deve essere allegata la relativa ATTESTAZIONE che sar rilasciata nei modi e termini indicati
allart. 2.3 del Disciplinare di Gara), di avere esaminato tutti gli atti ed elaborati progettuali, di aver preso
conoscenza delle condizioni locali, della viabilit di accesso, di aver verificato le capacit e le disponibilit,
compatibili con i tempi di esecuzione previsti, delle cave eventualmente necessarie e delle discariche
autorizzate, nonch di tutte le circostanze generali e particolari suscettibili di influire sulla determinazione
dei prezzi, sulle condizioni contrattuali e sullesecuzione dei lavori e di aver giudicato i lavori stessi
realizzabili, gli elaborati progettuali adeguati ed i prezzi nel loro complesso remunerativi e tali da
consentire la complessiva offerta formulata;
dd) di aver effettuato una verifica della disponibilit della mano dopera necessaria per lesecuzione dei lavori
nonch della disponibilit di attrezzature adeguate allentit e alla tipologia e categoria dei lavori in
appalto;
ee) di aver tenuto conto nellofferta degli oneri previsti per i piani di sicurezza di cui allart. 131 del D. Lgs
21.04.2006, n. 163, nonch degli oneri conseguenti ladempimento degli obblighi relativi alle disposizioni
in materia di utilizzo dei residui e smaltimento dei rifiuti, di sicurezza, di assicurazione, di condizioni di
lavoro e di previdenza ed assistenza in vigore nel luogo dove devono essere eseguiti i lavori nonch di tutti
gli oneri a carico dellappaltatore previsti dal Capitolato Speciale di Appalto e da tutti gli atti ed elaborati
progettuali posti a base di gara;
ff) di aver preso atto che si tratta di appalto in parte a corpo ed in parte a misura e, che relativamente alla
parte di lavoro a corpo, come determinato in seguito allofferta prezzi unitari formulata
dellaggiudicatario, limporto contrattuale resta fisso e invariabile, senza che possa essere invocata da
alcuna delle parti contraenti, per tale parte di lavoro, alcuna successiva verificazione sulla misura o sul
valore attribuito alla quantit. Mentre limporto del contratto pu variare, in aumento o in diminuzione,
esclusivamente per la parte di lavori previsti a misura negli atti progettuali, in base alle quantit
effettivamente eseguite o definite in sede di contabilit, fermi restando i limiti di cui allarticolo 132 del
Codice dei contratti e le condizioni previste dal relativo Capitolato Speciale dAppalto;
gg) di impegnarsi ad eseguire le prestazioni contrattuali in oggetto nei modi e nei termini stabiliti dai relativi atti
ed elaborati tecnico-amministrativi reggenti lappalto nonch secondo le indicazioni proposte nella
complessiva Offerta Tecnica, Economica e di Tempi di Esecuzione presentata;
hh) di considerare tutti i prezzi medesimi nel loro complesso congrui e remunerativi tali da consentire lofferta
cos come formulata;
ii) di avere tenuto conto, nel formulare la propria offerta, di eventuali maggiorazioni per lievitazione dei
prezzi che dovessero intervenire durante lesecuzione dellappalto, rinunciando fin dora a qualsiasi azione
o eccezione in merito;
jj) di aver formulato lofferta tenendo conto delle condizioni contrattuali, degli oneri, compresi quelli relativi
alla raccolta, trasporto e smaltimento dei rifiuti e/o residui di lavorazione, nonch degli obblighi e degli
oneri relativi alle disposizioni in materia di sicurezza, di assicurazione, di condizioni di lavoro, di previdenza
e assistenza in vigore nel luogo dove devono essere eseguite le prestazioni;
kk) di impegnarsi a mantenere vincolata la propria complessiva offerta per almeno 180 giorni dalla data di
presentazione.
ll) (nel caso di associazione o consorzio o GEIE non ancora costituito):
1. che loperatore economico qualificato come Capogruppo, al quale sar conferito, in caso di
aggiudicazione, Mandato Collettivo Speciale con rappresentanza e che stipuler il contratto in nome e
per conto proprio e dei Mandanti, :
________________________________________________________________________________________________
_____________________________________________________________________________________________________________
_______________________________________________________________________________________________;
2. che la quota di partecipazione al Raggruppamento Temporaneo o Consorzio ordinario le tipologie di
prestazioni che saranno eseguite dai singoli operatori economici sono (nel caso di lavori indicare la
relativa categoria e classifica di appartenenza di cui al DPR 207/2010):

i. dalloperatore economico designato Capogruppo: _________________________________________________
___________________________________________________________________________________________________:
quota partecipazione: __________________________________________________________________________;
tipologie prestazioni: __________________________________________________________________________
________________________________________________________________________________________________;
ii. dalloperatore economico designato Mandante: _________________________________________________
___________________________________________________________________________________________________:
quota partecipazione: __________________________________________________________________________;
tipologie prestazioni: __________________________________________________________________________
________________________________________________________________________________________________;
iii. dalloperatore economico designato Mandante: _________________________________________________
___________________________________________________________________________________________________:
quota partecipazione: __________________________________________________________________________;
tipologie prestazioni: __________________________________________________________________________
________________________________________________________________________________________________
3. che, ai sensi dellart. 37 comma 7 del vigente D. Lgs. n. 163/2006, di non partecipare alla presente
gara in pi di un Raggruppamento Temporaneo o Consorzio Ordinario di concorrenti, ovvero di non
partecipare alla gara anche in forma individuale qualora partecipi in Raggruppamento Temporaneo o
Consorzio Ordinario di concorrenti;
4. che loperatore economico si impegna, in caso di aggiudicazione dellappalto, a conformarsi alla disciplina
vigente in materia di contratti pubblici, con riguardo ai Raggruppamenti Temporanei ed ai Consorzi ordinari
di concorrenti o GEIEdi cui allart. 37 del vigente D. Lgs. 163/2006;
5. inoltre dichiara di prendere atto che vietata qualsiasi modificazione alla composizione delle
Associazioni Temporanee e dei Consorzi di cui allart. 34, comma 1, lettera d), e), e-bis), f) ed f bis) del
D. Lgs 12.04.2006, n. 163 rispetto a quella risultante dallimpegno presentato in sede di offerta;
mm) avendo questa Stazione Appaltante sottoscritto in data 21.12.2011 il Protocollo di Legalit con la
Prefettura di Taranto, i soggetti concorrenti devono inoltre espressamente dichiarare di aver preso atto e
di accettare le condizioni riportate agli articoli da 1 a 14 dello stesso Protocollo, nonch di accettare e
sottoscrivere in sede di stipula del contratto e/o subcontratto le clausole contrattuali riportate
nellAllegato attergato al predetto Protocollo di Legalit.
nn) di aver preso atto dei disposti dellart. art. 34 comma 35 della legge n. 221/2012, e, conseguentemente,
di essere a conoscenza che, in caso di aggiudicazione definitiva dellappalto, obbligato al rimborso degli
oneri sostenuti da questa Stazione Appaltante per la pubblicizzazione come per legge degli atti di gara
(Bando di Gara ed Avvisi), ad oggi quantificati in presuntivi 4.000,00#, salvo esatta determinazione che sar
comunicata dalla Stazione allAppaltante in uno alle relative modalit di versamento;
oo) di impegnarsi alla osservanza delle norme e prescrizioni contenute negli atti reggenti lappalto, nonch
delle norme vigenti in materia di appalti per le Pubbliche Amministrazioni espressamente richiamate negli
atti di gara;
pp) di impegnarsi, in caso di aggiudicazione dellappalto, ad avviare le prestazioni in oggetto nel pi breve tempo
possibile, anche nel caso in cui lAmministrazione Comunale disponesse la esecuzione anticipata delle
prestazioni subito dopo il perfezionamento dellaggiudicazione definitiva e nelle more della conseguente
stipula contrattuale senza che ci possa costituire motivo di rivalsa;
qq) di essere consapevole che ove in fase di verifica della sussistenza dei necessari requisiti non dovesse
risultare la rispondenza a quanto dichiarato e/o dovesse riscontrarsi la sussistenza di cause ostative, si
proceder allimmediata esclusione dalla gara e/o alla revoca dellaggiudicazione qualora intervenuta ed
alla applicazione delle sanzioni previste per legge;
rr) che, con riferimento allistituto dellavvalimento di cui allart. 49 del vigente D. Lgs. 163/2006 (barrare lipotesi
che ricorre):
non intende avvalersi dellistituto dellavvalimento di cui allart. 49 del vigente D. Lgs. 163/2006;
oppure
che, pur in possesso dei requisiti generali prescritti dalle vigenti disposizioni in materia, risulta
carente e/o risulti privo di uno o pi dei requisiti speciali di natura economico-tecnico-professionali
richiesti per la partecipazione alla presente procedura, limpresa rappresentata intende avvalersi
dei requisiti di terzi, ai sensi dellart. 49 del vigente D. Lgs. n. 163/2006;
1. che la/le tipologia/e di requisiti per i quali intende avvalersi di terzi /sono (nel caso di avvalimento di
Attestazione SOA, indicare la categoria di lavori e la relativa classifica, ai sensi dellart. 61,del DPR 207/2010):


2. che la denominazione, la forma giuridica, la sede legale e la sede operativa delloperatore
economico ausiliario sono (loperatore economico ausiliario deve attenersi alle prescrizioni riportate allart.
2.1. del relativo Disciplinare di Gara):


3. di allegare a supporto della presente dichiarazione, il relativo contratto, in originale od in copia
resa conforme alloriginale, di cui allart. 49 comma 2 del vigente D. Lgs. 163/2006;
4. (solo nel caso in cui loperatore economico concorrente quello ausiliario appartengono al medesimo gruppo
societario) che leventuale legame giuridico ed economico esistente allinterno del gruppo, tra
loperatore economico concorrente e quello ausiliario :

.
ss) di essere informato, ai sensi e per gli effetti di cui allarticolo 13 del D.Lgs. 196/2003, che i dati personali
raccolti saranno trattati, anche con strumenti informatici, esclusivamente nellambito del procedimento
per il quale la presente dichiarazione viene resa;
tt) lelezione del domicilio ai fini dellappalto, il numero di fax e la PEC ove potranno essere inviate
comunicazioni (anche ai sensi dellart. 79 del Codice dei contratti pubblici) o richieste di integrazioni e
chiarimenti, anche ai fini del controllo sui requisiti previsto dagli artt. 46 e 48 del D. Lgs. 163/2006
autorizzando espressamente la stessa stazione appaltante ad utilizzare anche il fax indicato.



Data ______________________



FIRMA
_________________________































(FAC SIMILE 4 MODULO Offerta Economica e Tempi di Esecuzione)

BOLLO DA
16,00#

Al COMUNE DI TARANTO
Servizio Appalti e Contratti
Via Plinio 75 74121 TARANTO






OGGETTO: procedura aperta per laffidamento, nellabito della attuazione del PROGETTO
COORDINATO PER IL RISANAMENTO DEL QUARTIERE TAMBURI, della esecuzione dellintervento denominato
SOTTO-PROGETTO 4 PROGETTO ESECUTIVO DI BONIFICA DEI SUOLI PER ANNULLARE IL RISCHIO
SANITARIO (Appalto n. 24/2013 - CIG: 5438450EE6 - CUP: E56J13000250001)



Il sottoscritto ..
nato il .... a ........................
(Codice Fiscale: ), e residente in ,
in qualit di ...
dellimpresa
con sede in , via , n. ..
avente Codice Fiscale n. e Partita IVA n. .
(eventualmente in caso si Associazione Temporanea di imprese o di Consorzi non ancora costituiti)
E
Il sottoscritto ..
nato il .... a ........................
(Codice Fiscale: ), e residente in ,
in qualit di ...
dellimpresa Mandataria della costituenda Ass. Temp. di Imprese o del costituendo Consorzio Ordinario:

con sede in , via , n. ..
avente Codice Fiscale n. e Partita IVA n. .
con la presente

D I C H I A R A/D I C H I A R A N O


con espresso riferimento alla procedura aperta per laffidamento della esecuzione dellintervento
denominato SOTTO-PROGETTO 4 PROGETTO ESECUTIVO DI BONIFICA DEI SUOLI PER ANNULLARE IL RISCHIO
SANITARIO (Appalto n. 24/2013 - CIG: 5438450EE6 - CUP: E56J13000250001), ed allImpresa che rappresenta/no



D I O F F R I R E

1) il prezzo complessivo di ................... # (diconsi euro
.#), oltre IVA come
per legge ed al netto degli oneri per la sicurezza, per la perfetta esecuzione a regola darte
dellintervento denominato SOTTO-PROGETTO 4 PROGETTO ESECUTIVO DI BONIFICA DEI SUOLI PER
ANNULLARE IL RISCHIO SANITARIO (Appalto n. 24/2013 - CIG: 5438450EE6 - CUP: E56J13000250001), oggetto
della procedura in oggetto, inferiore allimporto complessivo dellappalto di 2.227.751,20# (di cui
184.000,00# per lavori a corpo ed 2.043.751,20# per lavori a misura) al netto degli oneri per la
sicurezza e degli oneri fiscali, posto a base di gara, cos come determinato mediante offerta a prezzi
unitari di cui allallegata Lista Descrittiva delle Categorie di Lavoro;
2) il corrispondente ribasso percentuale del % (diconsi .., virgola
...%) rispetto
allimporto complessivo dellappalto di 2.227.751,20# (di cui 184.000,00# per lavori a corpo ed
2.043.751,20# per lavori a misura) al netto degli oneri per la sicurezza e degli oneri fiscali, posto a base
di gara (il ribasso percentuale deve essere espresso con un massimo di tre decimali).

D I C H I A R A/N O I N O L T R E D I O F F R I R E

il termine complessivo di giorni .. (diconsi giorni
......,
naturali e consecutivi decorrenti dalla data del verbale di avvio dellesecuzione del contratto, per la totale
esecuzione dellappalto, rispetto al termine complessivo prefissato di 270 giorni post a base di gara.

A tal fine il sottoscritto/i dichiara/no espressamente:
1. che, ai sensi dellart. 87 - comma 4 del vigente D. Lgs n. 163/2006 i costi per la sicurezza specifici (o
aziendali) strettamente connessi allattivit di impresa sono pari ad
..# (euro
..#) e che
tali costi sono indicati ai soli fini della eventuale verifica della congruit dellofferta.
2. che, giuste prescrizioni dellart. 118 - comma 2 del DPR n. 207/2010, di essere a conoscenza che ai
sensi dellarticolo 53 - comma 4, del vigente D. Lgs. 163/2006, per le prestazioni a corpo, il prezzo
convenuto non pu essere modificato sulla base della verifica della quantit o della qualit della
prestazione, per cui il computo metrico estimativo, posto a base di gara ai soli fini di agevolare lo
studio dellintervento, non ha valore negoziale. A tal fine si attesta che prima della formulazione
dell'offerta, sono state debitamente controllato le voci e le quantit attraverso l'esame degli
elaborati progettuali e che lOfferta Economica stata formulata tenendo conto di voci e relative
quantit che si ritiene eccedenti o mancanti. Dichiara/no altres di aver tenuto conto delle eventuali
discordanze nelle indicazioni qualitative e quantitative delle voci rilevabili dal Computo Metrico
Estimativo nella formulazione dellofferta, che, riferita allesecuzione dei lavori secondo gli
elaborati progettuali posti a base di gara, resta comunque fissa ed invariabile.
3. che, nella formulazione della complessiva Offerta Economica e Tempi di Esecuzione, si tenuto
conto dei costi del lavoro, della sicurezza e dei costi assicurativi ed in particolare di quanto previsto
dal vigente D. Lgs. n. 81/2008;
4. di ritenere la complessiva Offerta Economica e Tempi di Esecuzione, cos come formulata,
remunerativa e compensativa a fronte di tutte le attivit da prestarsi;
5. di impegnarsi a mantenere vincolata la propria Offerta, sia economica sia di tempi di esecuzione,
per almeno 180 (centottanta) giorni dalla data di presentazione della stessa, ai sensi dellart. 1329
del Codice Civile;
6. (per i costituendi Raggruppamenti di Imprese e Consorzi Ordinari) di conformarsi, in caso di aggiudicazione
dellappalto, alla disciplina prevista dallart. 37 del vigente D. Lgs. 163/2006 conferendo Mandato
Collettivo speciale con rappresentanza alloperatore economico ..
.,
designato Capogruppo/Mandatario, il quale stipuler il contratto in nome e per conto proprio e dei
Mandanti.



\.., l ..


TIMBRO E FIRMA










































AVVERTENZE PER LA COMPILAZIONE DEI FAC-SIMILE 1, 2, 3 e 4


1. Tutta la modulistica, previa lettura della complessiva documentazione di gara (Bando di Gara, Disciplinare
di Gara e relativa Modulistica, Capitolato Speciale dAppalto, tutti gli atti ed elaborati tecnico-
amministrativi costituenti il Progetto Esecutivo nonch tutta lulteriore documentazione elencata
allART.7 del Disciplinare di Gara, ivi compreso il Protocollo di Legalit) deve essere compilata
adeguandola alla fattispecie e deve essere sottoscritta, a pena di esclusione dalla gara, sul lembo basso di
ogni singola pagina ed in calce allultima pagina dal Legale Rappresentante delloperatore economico
concorrente ovvero dal soggetto che rende la domanda di partecipazione e/o le dichiarazioni, qualora
diverso dal Legale Rappresentante;
2. Ove espressamente indicato, la dichiarazione si rende barrando le caselle che interessano e che
corrispondono alla situazione delloperatore economico concorrente e/o completando gli eventuali spazi.
La mancata indicazione della scelta effettuata tra le opzioni proposte equivale a mancata dichiarazione e,
se non sanabile secondo il principio dellart.46 del vigente D. Lgs. 163/2006, causa di esclusione;
3. La mancata sottoscrizione equivale a mancata dichiarazione ed causa di esclusione;
4. La Modulistica pu essere anche sottoscritta, con le modalit di cui al punto 1, da un Procuratore del
Legale Rappresentante e, in tal caso, deve essere allegata, a pena di esclusione, la relativa Procura.
5. Nel caso in cui dovesse essere necessario allegare ulteriori fogli, essi dovranno essere ugualmente
sottoscritti con le modalit di cui al precedente punto 1;
6. Giuste prescrizioni dellart.3 del Disciplinare di gara, a corredo della domanda di partecipazione e delle
dichiarazioni richieste per la partecipazione alle procedure di gara, deve essere allegata, a pena di
esclusione, la copia fotostatica di un documento didentit in corso di validit, non autenticata, del/i
sottoscrittore/i e/o dichiarante/i. E sufficiente la presentazione di UNA sola copia fotostatica per ogni
sottoscrittore e/o dichiarante;
7. Per le ulteriori informazioni riferite alla compilazione della domanda di partecipazione e delle varie
dichiarazioni, si rimanda alle prescrizioni riportate nel Bando di Gara, nel Disciplinare di Gara e nella
relativa Modulistica. Si rappresenta che le dichiarazioni riferite al possesso dei requisiti generali di cui
allArt. 3 punto A.5) del Disciplinare di Gara devono essere rese da tutti i soggetti a qualunque titolo
partecipanti alla procedura.

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