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METODI DI CALCOLO A CONFRONTO: LE TENSIONI AMMISSIBILI E GLI STATI LIMITE PER LA PROGETTAZIONE DEI SOLAI IN LATERO-CEMENTO
Francesco Esposito Una sintetica illustrazione del panorama normativo italiano in merito al calcolo strutturale e un focus sui criteri di applicazione del metodo di verifica agli stati limite introducono i risultati di simulazioni numeriche su solai in latero-cemento. Le analisi svolte hanno evidenziato le principali differenze derivanti dall'utilizzo dei due metodi di calcolo: la tradizionale verifica alle tensioni ammissibili e quella agli stati limite. Attuale situazione normativa Dopo il terremoto di San Giuliano di Puglia del 2002, la Protezione Civile ha incaricato un gruppo di esperti di redigere le "Norme tecniche per il progetto, la valutazione e l'adeguamento sismico degli edifici", oggetto dell'Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri (in breve OPCM) n. 3274/03, successivamente pi volte integrata e modificata. Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (oggi Ministero delle Infrastrutture), allo stesso tempo, si occupato della stesura delle "Norme Tecniche per le Costruzioni" (NTC), di cui al D.M. 14/09/2005 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 23/09/2005. Con l'entrata in vigore del suddetto D.M., i criteri di progettazione dell'OPCM n. 3274 del 20/03/2003 (e successive modifiche ed integrazioni) sarebbero dovuti diventare solo dei riferimenti per il conseguimento degli obiettivi di sicurezza sismica fissati nelle NTC. In effetti, queste ultime sono compiutamente entrate in vigore solo lo scorso 1 gennaio 2008, in quanto con la pubblicazione su Gazzetta Ufficiale iniziata una fase di sperimentazione/monitoraggio, con una finestra temporale di 18 mesi, durante la quale era prevista una coesistenza con le vecchie norme (D.M. 09/01/'96, D.M. 16/01/'96). Tale periodo avrebbe dovuto concludersi il 23 aprile 2007; tuttavia una proroga ha poi spostato il termine della scadenza al 31 dicembre 2007 con l'obiettivo di consentirne alla Commissione di monitoraggio una completa ed efficace revisione del testo che, approvato il 14 gennaio del 2008 dal Ministro Di Pietro e pubblicato su G.U. il 4 febbraio 2008, entrer in vigore il 5 marzo 2008. Esso sostituir definitivamente il precedente emanato nel 2005. La maggior parte dei progettisti che, fino al 31 dicembre 2007, per la verifica ed il calcolo delle strutture ha continuato ad applicare, avendone facolt, il metodo tradizionale alle tensioni ammissibili secondo quanto fissato dal noto D.M. 09/01/1996 "Norme tecniche per il calcolo, l'esecuzione ed il collaudo delle strutture in cemento armato, normale e precompresso e per le strutture metalliche" e il D.M. 16/01/1996 "Norme tecniche per le costruzioni in zone sismiche", pu continuare ad applicarlo per l'intero periodo transitorio (fino a giugno 2009) del nuovo D.M. 14/01/2008. Potranno, pertanto, ancora scegliere di utilizzare il metodo alle tensioni ammissibili o quello semiprobabilistico agli stati limite, gi in precedenza adoperato in misura minore e principalmente per la progettazione di grandi opere. Infatti, le regole di progettazione legate alla filosofia del metodo agli stati limite erano gi presenti nelle precedenti norme, per come metodo alternativo alle tensioni ammissibili; contrariamente all'OPCM e alle nuove NTC-2008 che, recependo le indicazioni delle norme europee (Eurocodici strutturali), impongono come unico metodo di verifica quello agli stati limite. Il metodo semiprobabilistico agli stati limite

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Il metodo consiste nel verificare che le grandezze che influiscono in senso positivo sulla sicurezza siano sempre pi grandi delle grandezze che influiscono in senso negativo sulla sicurezza. Con riferimento ad una struttura generica, le verifiche vanno condotte nel rispetto di due stati limite:

stato limite ultimo; stati limite di esercizio.

Sulla base delle prescrizioni stabilite nel D.M. 09/01/1996, di seguito vengono descritte le procedure applicative di calcolo agli stati limite. Stato limite ultimo - SLU Per garantire la sicurezza di una struttura nei confronti dello SLU, ovvero la capacit di evitare un suo collasso, la condizione da soddisfare sostanzialmente espressa dalla seguente disuguaglianza: cdsSdu cdsRdu Il calcolo delle caratteristiche della sollecitazione, cds Sdu ( MSdu e VSdu - Momento e Taglio "sollecitante" di calcolo allo stato limite ultimo), legato alla valutazione delle specifiche azioni agenti sulla struttura e della relativa combinazione di carico, data dalla formula:

Nel caso particolare dei solai, la suddetta combinazione diventa, pi semplicemente:

dove Gk = valore caratteristico delle azioni permanenti (peso proprio + sovraccarico permanente) Qk = valore caratteristico dellazione variabile (sovraccarico accidentale) cg = coefficiente di sicurezza pari a 1,4 ( 1,0 se il suo contributo aumenta la sicurezza) cq = coefficiente di sicurezza pari a 1,5 (0 se il suo contributo aumenta la sicurezza). Le cdsRdu ( MRdu e VRdu - Momento e Taglio "resistente" di calcolo allo stato limite ultimo) sono determinate in funzione delle resistenze di calcolo fd dei materiali impiegati, ottenute dividendo le resistenze caratteristiche (fck per il calcestruzzo e fyk per l'acciaio) per i relativi coefficienti parziali di sicurezza, che allo SLU risultano pari a: c =1,60 per il calcestruzzo, alla cui resistenza si applica anche un ulteriore coefficiente riduttivo pari a 0,85 per tener conto degli effetti a lungo termine s = 1,15 per l'acciaio. Stati limite di esercizio - SLE La sicurezza di una struttura nei confronti degli SLE assicurata dalla sua adeguatezza a mantenere le prestazioni previste nelle condizioni di esercizio. La norma prevede tre livelli di SLE da verificare in relazione alle peculiarit delle singole opere ed alle prestazioni da queste attese: 1. stato limite di fessurazione; 2. stato limite delle tensioni di esercizio; 3. stato limite di deformazione.

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Le combinazioni di carico da prendere in considerazione sono: Combinazione rara

Combinazione frequente

Combinazione quasi permanente

Le resistenze di calcolo dei materiali vengono determinate con riferimento ad un valore del coefficiente m che, per gli SLE, risulta sempre pari ad 1,00 sia per il calcestruzzo che per l'acciaio. 1. Stato limite di fessurazione Tale verifica permette di assicurare la funzionalit e la durata delle strutture. A seconda della severit sono fissati tre stati limite: 1. di decompressione, quando la tensione normale nella fibra considerata pari a zero; 2. di formazione delle fessure, quando la tensione normale di trazione nella fibra considerata pari al frattile inferiore della resistenza a trazione; 3. di apertura delle fessure, quando il valore caratteristico wk della fessura calcolata al livello considerato pari al valore nominale prefissato (w1 = 0,1 mm; w2 = 0,2 mm; w3 = 0,4 mm ). La scelta dello stato limite da analizzare dipende da due fattori: la condizione ambientale ed il livello di propensione delle armature alla corrosione. Il prospetto riassuntivo (tabella 1), proposto dalla norma, permette di stabilire sulla base dei suddetti fattori il tipo di verifica da effettuare nei confronti della fessurazione. Tab. 1 - Prospetto per la definizione dello stato limite di fessurazione da verificare (D.M. 9/1/96). Gruppi di esigenze Condizioni ambiente Combinazione di azioni
Frequente

ARMATURA
SENSIBILE Stato Limite Apertura fessure Decompressione o apertura fessure Apertura fessure Decompressione w
k 2 1

POCO SENSIBILE Stato Limite w


k

w w

Poco aggressivo

Apertura fessure w3 Apertura fessure w2

Quasi permanente Frequente Quasi permanente Rara Frequente

Moderatamente aggressivo

w1 Apertura fessure w2 Apertura fessure w1

Molto aggressivo

Apertura fessure w1 Apertura fessure w2 e formazione fessure Decompressione Apertura fessure w1

Ad esempio, per ambiente moderatamente aggressivo (gruppo di esigenza b) e armatura sensibile necessario eseguire due verifiche:

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I. SL di apertura delle fessure, wk w1 , per combinazione frequente; II. SL di decompressione, per combinazione quasi permanente. Inoltre, nel caso di sezioni parzialmente precompresse, si aggiunge la verifica a decompressione con riferimento a tutta la sezione, per la combinazione quasi permanente e per il carico permanente pi il 10% di quello accidentale. Tale richiesta , praticamente, sempre soddisfatta per i solai a lastre o a travetti precompressi comunemente utilizzati. 2. Stato limite delle tensioni di esercizio La verifica consiste nell'accertare che le tensioni relative alle caratteristiche della sollecitazione di calcolo siano inferiori a valori limite prefissati. Tali valori di tensione, come riportato nella tabella 2, dipendono dal gruppo di esigenza (condizioni ambiente, tabella 1), dalla combinazione di carico e dal materiale. Tab. 2 - Valori limite per le tensioni di esercizio. CALCESTRUZZO Gruppi di esigenze
(condizioni ambiente)

ACCIAIO ORDINARIO fy lim Combinazione di carico

fc lim 0,60 fck 0,45 f ck 0,60 f ck 0,45 f ck 0,50 f ck 0,40 f ck

Combinazione di carico Rara Quasi permanente Rara Quasi permanente Rara Quasi permanente

0,70 fyk

Rara

3. Stato limite di deformazione La verifica allo stato limite di deformazione consiste nel controllare che la deformazione sia: a. compatibile con la funzionalit dell'opera; b. convenientemente limitata in modo da evitare danni alle sovrastrutture adiacenti. Dalla letteratura tecnica, si evince che, limitando la freccia massima del solaio ad 1/500 della luce di calcolo, la struttura rispetta entrambi i punti suindicati. Tale deformazione va calcolata considerando la sezione interamente reagente per le parti in cui le tensioni normali non superano la resistenza a trazione, e fessurata per le parti rimanenti. Confronto tra i due metodi di verifica: tensioni ammissibili "TA" e stati limite "SL" Dal punto di vista teorico la differenza tra i due metodi considerevole. Il passaggio dalle tensioni ammissibili agli stati limite implica differenze concettuali e operative sostanziali. Il metodo alle TA prevede che le cds vengano valutate nella sezione pi sollecitata; in essa si deve accertare che la massima tensione agente sia minore di quella ammissibile, eseguendo una verifica di resistenza in campo lineare. Se questa soddisfatta, il progetto verificato e ci che succede in campo non lineare viene considerato riserva di sicurezza. Cos facendo, non si esamina il comportamento della struttura in merito alla sua minore o maggiore duttilit. Spesso, pensando di migliorare la duttilit strutturale, si aumenta la quantit di acciaio d'armatura. Un incremento delle barre d'armatura, mal dimensionato, pu essere causa di comportamenti complessivamente fragili: l'acciaio lavora con una tensione di esercizio molto pi bassa di quella di snervamento, il ch porta a

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rottura la sezione per raggiungimento della resistenza a compressione del calcestruzzo. Quest'ultimo, essendo un materiale fragile, procurer, in tal modo, il collasso della struttura senza che vi sia alcun preavviso. Anche nel metodo SL occorre valutare le massime cds sulla base dei carichi fattorizzati e verificare le sezioni maggiormente sollecitate. La verifica, in questo caso, considera il comportamento non lineare del materiale e la capacit di una sezione strutturale di sopportare determinate sollecitazioni oltre il limite elastico. Il metodo SL consente, inoltre, di applicare il concetto della gerarchia delle resistenze imponendo un comportamento duttile oltre che a livello di sezione anche a livello globale. possibile, dunque, scegliere a priori come dovr comportarsi la struttura, definendo quale materiale (acciaio o calcestruzzo) dovr raggiungere per primo il collasso (SLU). Prediligendo quello dell'acciaio, si otterr un comportamento duttile. Infatti, l'acciaio, raggiunto lo snervamento, si deformer allungandosi e provocando le fessurazioni del calcestruzzo; tali deformazioni saranno supportate dagli elementi strutturali senza perdere la loro integrit e funzione statica, ma consentendo di fornire segni premonitori di eventuali situazioni critiche, con possibilit di intervento se necessario. Analisi delle diverse tipologie di solaio in latero-cemento Sono stati analizzati quattro diversi sistemi costruttivi di solaio in latero-cemento molto diffusi nel nostro Paese. I primi due sono con travetti prefabbricati e gli altri con lastre prefabbricate: 1. 2. 3. 4. solaio a travetti precompressi; solaio a travetti tralicciati; solaio a lastre tralicciate precompresse; solaio a lastre tralicciate ad armatura lenta.

A ciascun tipo di solaio sono stati applicati i due metodi di verifica, previsti dalle norme (D.M. 09/01/1996), ovvero alle "tensioni ammissibili" e agli "stati limite". I relativi diagrammi dei momenti, ottenuti dai calcoli, sono raccolti, a seguire, in apposite schede che consentono un confronto immediato in termini di area di armatura tesa e di dimensione della fascia piena (F.P.) a seconda dei due metodi. SEZIONE TIPO (h = 20 cm + 5 cm) N.1 SOLAIO a travetti precompressi vincolato su due travi calate da 30 cm Luce netta = 530 cm Luce di calcolo = 560 cm

METODO ALLE "TENSIONI AMMISSIBILI"

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METODO AGLI "STATI LIMITE"

SEZIONE TIPO (h = 20 cm + 5 cm) N.2 SOLAIO a travetti tralicciati vincolato su due travi calate da 30 cm Luce netta = 530 cm Luce di calcolo = 560 cm

METODO ALLE "TENSIONI AMMISSIBILI"

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METODO AGLI "STATI LIMITE"

N.3 SOLAIO a lastre tralicciate precompresse vincolato su due travi calate da 30 cm Luce netta = 700 cm Luce di calcolo = 730 cm
METODO ALLE "TENSIONI AMMISSIBILI"

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METODO AGLI "STATI LIMITE"

N.4 SOLAIO a lastre tralicciate ad armatura lenta vincolato su due travi calate da 30 cm Luce netta = 700 cm Luce di calcolo = 730 cm
METODO ALLE "TENSIONI AMMISSIBILI"

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METODO AGLI "STATI LIMITE"

Dai risultati di calcolo (tabelle 3a e 3b), si evidenzia, in tutti i casi, una differenza rilevante che riguarda l'entit delle fasce piene, che risultano molto pi consistenti nel calcolo SL. I carichi e, quindi, il valore del taglio agente vengono fattorizzati all'incirca per 1,50, mentre il taglio resistente ultimo non cresce proporzionalmente. In realt, per il solaio ad elementi precompressi si pu tener conto di un fattore (d 1) funzione del momento di decompressione M 0 che fa crescere il valore del taglio resistente riducendo quello delle fasce piene, cosa non possibile per i solai ad armatura lenta, ove non esiste alcun M 0 . Si nota, inoltre, che le armature a momento negativo, M(-), e positivo, M(+), valutate con SL sono leggermente pi basse rispetto a quelle valutate con TA. Questo un risultato atteso, considerato che le tensioni ammissibili dell'acciaio ordinario nel metodo SL crescono proporzionalmente di pi di quanto aumentino i carichi e il relativo momento agente. Tab. 3a - Risultati dei calcoli alle TA e agli SL per i solai a travetti (h = 20 + 5), con interasse 50 cm e luce di calcolo 560 cm. TIPOLOGIA TRAVETTI Armatura a M (+) Armatura a M (-) [tipologia elemento [/50''] o /50''] Fascia piena [cm] Metodo di calcolo [TA/SL]

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Precompressi Tralicciati

2 10 1 12 2 10 1 12

T/5 T/5 112 + 114 212

10 30 0 45

TA SL TA SL

Tab. 3b - Risultati dei calcoli alle TA e agli SL per solai a lastre (h = 4 + 20 + 6), con interasse 120 cm e luce di calcolo 730 cm. TIPOLOGIA LASTRE Tralicciate Precompresse Tralicciate ad armatura lenta Conclusioni Si pu affermare che sicuramente il metodo agli SL e i concetti sviluppati dalle nuove norme consentiranno un miglior sfruttamento del materiale ed un miglior comportamento delle strutture. Il metodo semiprobabilistico agli stati limite nelle varie versioni normative conduce a risultati del tutto simili. L'unica differenza riguarda la valutazione del Taglio resistente, che nelle versioni pi recenti delle NTC porta ad un lieve miglioramento rispetto a quello dei decreti del '96. In sintesi, con l'entrata in vigore delle NTC-2008, si possono utilizzare comunque i decreti del '96 per un periodo sperimentale di coesistenza di 18 mesi, dopodich le NTC-2008 (D.M. 14/01/2008) resteranno l'unico riferimento normativo. Il regime sperimentale esclude, tuttavia, i calcoli relativi a tutte le costruzioni di interesse strategico ed opere con funzionalit antisismica, per le quali valgono gi da subito le nuove norme. Armatura a M (+) Armatura a M (-) [tipologia elemento [/60''] o /40''] 1 12 + 114 212 1 12 + 114 212 T/12 T/12 114 + 116 214 Fascia piena [cm] 0 20 0 35 Metodo di calcolo [TA/SL] TA SL TA SL

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