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Paolo Mogorovich

Sistemi Informativi Territoriali


Appunti dalle lezioni

Il caso del rischio di incendio


Cod.731 !ers.CC"

1 $ 3 ( ) * 7

# # # # # # #

Introduzione %efinizione del pro&lema 'mogeneizzazione dei dati Calcolo della matrice di pendenze Calcolo dei rischi elementari Calcolo del rischio totale Considerazioni conclusive

Paolo Mogorovich Sistemi Informativi Territoriali 731 - Il caso del rischio di incendio Vers.CC9

1 - Introduzione Vogliamo costruire una mappa che ci indichi il rischio di incendio per una certa zona; in pratica vogliamo ottenere un layer areale dove ciascuna area ha, come attributo, un valore che indichi il rischio di incendio. Tale valore varier da un minimo (0) ad un massimo (per esempio 5) secondo una scaletta che pu essere la seguente! Valore 0 $ & ' ( 5 "escrizione del rischio #essun rischio %ischio molto basso %ischio basso %ischio medio %ischio elevato %ischio molto elevato

)l layer che ci aspettiamo porta un*in+ormazione che , tipicamente vettoriale (caratterizzata da discontinuit di valori tra un*area e -uella adiacente), ma poich. vogliamo usare gli strumenti della /ap 0lgebra lavoreremo in modo raster; otterremo un*immagine classi+icata che potremo alla +ine tras+ormare in un dato vettoriale areale. 1a soluzione del problema richiede l*uso di tecnologia 2)3, ma soprattutto richiede la competenza di un esperto nel settore, tipicamente un esperto +orestale, nei con+ronti del -uale la tecnologia 2)3 , uno strumento.

2 2 2 2 2 2 2 2 3 3 4

4uanto riportato di seguito , da considerarsi un esercizio e2 -uindi modello adottato, 2 non 2 , 2realistico 2 2 il 2 3 3 4 6che propone una radicale sempli+icazione del problema, e non sono realistici i dati adoperati. 0nche -uanto 2 2 indicativo 2 2 2e vuole 2 3solo 3 sottolineare 4 6 6che riportato come 5indicazioni di un esperto +orestale6 , puramente 2 padroneggiare 2 2 2 2 la3 tecnologia, 4 4 5ma6 occorre 6 nella soluzione di un problema non , certo su++iciente coinvolgere un esperto del tema. 2 2 2 2 2 5 4 5 5 6 6

2 2 2 3 3 4 5 5 6 7 7
2 - Definizione del problema 1*esperto +orestale ci dice che la probabilit che un*area bruci e causi danni signi+icativi , legata a! $. l7accessibilit all7area da parte dell*uomo, autore di incendi dolosi; &. la presenza di materiale che arde +acilmente; '. la pendenza del terreno che +avorisce la propagazione dell*incendio. 8ome detto, si tratta evidentemente di una sempli+icazione del problema, che non tiene conto di come variano le caratteristiche delle piante e del terreno in +unzione della stagione, n. della meteorologia, n. del giorno della settimana (gli incendi dolosi sono pi9 +re-uenti nei +inesettimana), n. di altri +attori.

2 2 3 3 4 5 5 5 6 7 7 3 3 3 3 5 5 5 6 6 7 7

Agricolo

Macchia

Bosco

!ig.1 Il la"er di #and Cover $tili%%ato &er l'eserci%io.

)mmaginiamo di avere a disposizione i seguenti dati! un 1and 8over vettoriale areale (:ig.$), un modello di elevazione del terreno, in +ormato raster (:ig.& a sinistra), un layer di strade, vettoriale lineare (:ig.& a destra).

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2 2 3 3 4 5 5 5 6 7 7 3 3 3 3 5 5 5 6 6 7 7

Agricolo

Macchia

) dati che analizziamo non sono realistici e sono adatti unicamente alla trattazione dell*esempio, anche se conservano una loro validit simbolica. )n particolare rappresentiamo il ";/ come una matrice i cui valori, per semplicit, sono compresi in un intervallo estremamente piccolo. )mmaginiamo anche che tali dati abbiano una risoluzione geometrica adeguata alla soluzione del problema;Bosco in pratica non ci porremo il problema della dimensione del pi<el e se -uesta sia adatta al +enomeno descritto.

2 2 2 2 2 2 2 2 3 3 4 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2
22 22 22 22 2 2 2 2 2 22 2 2 2 2 2 22 2 2 2 3 3

22 23 33 3 4 4 5 5 55 56 6 7 7 7 7 3 2 3 33 33 45 5 5 5 55 6 2 6 6 7 7 7 7 3 3 Il 3()M 3 in 5 formato 5 5 raster 6 6 e il 7la"er 7 vettoriale della via*ilit+ $tili%%ati &er l'eserci%io. !ig.

2 2 22 23

22 33 43 2 2 3 5 4 44 2 3 5 4 4 55

3 3 33 44 55 55

3 3 4 4 5 6 5 6 6 6

4 4 6 6 6 6 6 6 7 6

6 6 6 6 7

Agricolo Agricolo
3 Omogeneizzazione dei dati

Macchia Macchia

1a prima operazione consiste nel riportare tutti i dati al modello raster, cos= come Bosco richiesto dal contesto della /ap 0lgebra. )l ";/ , gi in +ormato raster Bosco (e come detto ipotizziamo che la dimensione del pi<el sia adeguata al problema trattato) e -uindi dovremo tras+ormare in raster il 1and 8over e le 3trade. 3i tratta di due layer per loro natura tipicamente vettoriali e la loro tras+ormazione in raster rappresenta una +orzatura giusti+icata dall*utilizzo di operazioni di /ap 0lgebra. >er tras+ormare il layer di 1and 8over in raster, appoggiamo su di esso una griglia identica a -uella del ";/ (:ig.'), e successivamente associamo a ciascun pi<el un valore che indica il tipo di copertura del suolo (:ig.(). #ella realt ad ogni pi<el viene associato un numero, ma nell*esempio, per chiarezza, utilizzeremo un simbolo al+anumerico. 1a tras+ormazione Vector?%aster , stata +atta utilizzando il criterio di prevalenza e ogni pi<el pu essere considerato come una piccola area avente come copertura 5agricolo6 (0), 5macchia6 (/) o 5bosco6 (@).

Agricolo

Macchia

Bosco

!ig.3..Trasforma%ione del land cover in raster

A A A A A M M M M M M A A A A A A A A A A A A A A A A A B B B A M B B B M M B B B M M B B B M M B B B M M M B B M M M M B M M M M B

A A A A A B B B B B B A A A A A A B B B B B
!ig., Il ris$ltato della trasforma%ione del #and Cover in formato raster.

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- -

- -

- X -

- - - - - - - - X X X -

- - - X X X - - - - - -

- X X - - - - - - - -

Aperiamo nello stesso modo sul layer delle strade, ma in -uesto caso associamo a ciascun pi<el un valore per indicare la presenza di una strada (:ig 5) e non attributi della strada; in pratica usiamo il criterio di presenza in -uanto pi9 adatto al nostro problema.

X - -

- - - - -

- - -

!ig.- Il ris$ltato della trasforma%ione del la"er delle strade in formato raster.

4 Calcolo della matrice di pendenze

17esperto +orestale che ci supporta nel lavoro ha a++ermato che il rischio di incendio , collegato alla pendenza del territorio. #oi abbiamo a disposizione una matrice di -uote e dobbiamo -uindi elaborarla per ottenere una matrice di pendenze. Bseremo un algoritmo elementare basato su un intorno '<' di ciascun pi<el! per valutare il valore della pendenza in un pi<el della matrice risultato (ad es. -uello cerchiato), si considera il corrispondente pi<el nella matrice delle -uote e si valuta la pendenza tra esso e i suoi C vicini; tra tutte -ueste pendenze si considera la maggiore in valore assoluto. 3i tenga presente che nel caso dei ( pi<el in diagonale, la distanza tra loro e il pi<el centrale , la dimensione del pi<el moltiplicata per radice di due. )n :ig.D, a sinistra la matrice delle -uote e a destra -uella delle pendenze. ) valori delle -uote sono in metri e -uelli delle pendenze in 5percento6 arrotondati all7intero; si ipotizza un pi<el con lato $00 m.

!ig.. #a matrice di /$ote 0a sinistra1 e la matrice delle &enden%e. I valori di /$ota sono in metri e /$elli del &enden%e in 2&ercento3 arrotondati all'intero. Il &i4el ha $n lato di 155 m.

5 Calcolo dei rischi elementari 17esperto +orestale ci sempli+ica il problema dicendoci che ognuno dei tre +attori (pendenza, tipo di vegetazione e vicinanza alle strade) introduce un proprio +attore di rischio indipendente dagli altri, e ci +ornisce alcuni dati critici per la soluzione del problema. ;gli ci dice che, per -uanto riguarda il 1and 8over! in caso di terreno agricolo il rischio , $ in caso di bosco il rischio , ' in caso di macchia il rischio , D e per -uanto riguarda le pendenze!

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in caso di pendenza 0E, il rischio , 0 in caso di pendenza $E, il rischio , $ in caso di pendenza &E, il rischio , ' in caso di pendenza superiore al &E, il rischio , 5 )n pratica ci +ornisce due tabelle che, con un banale processo di transcodi+ica, tras+ormano la matrice di 5land cover6 in una matrice di 5rischio per land cover6 e la matrice di 5pendenze6 in una matrice di 5rischio per pendenza6. 1e +igure F e C +orniscono, per i due casi, i dati di ingresso e i risultati.

!ig.7 #a matrice di #and Cover 0a sinistra1 e la matrice di rischio di incendio dov$to a #and Cover.

!ig.6 #a matrice di Penden%e 0a sinistra1 e la matrice di rischio di incendio dov$to a Penden%a.

#el caso dell7accessibilit, l7esperto +orestale ci dice che, +ino ad una certa distanza dalle strada il rischio , molto elevato (valore 5) e oltre -uella distanza il rischio diventa molto minore (valore $). >er proseguire nell7esercizio, -uanti+ichiamo -uesta distanza in &,$ pi<el; se ad esempio il pi<el avesse lato $00 m, la distanza sarebbe di &$0 m. "obbiamo -uindi analizzare uno per uno i pi<el della griglia che usiamo e se un pi<el ha distanza maggiore di &,$ pi<el dal pi9 vicino pi<el classi+icato come strada, l= il rischio di incendio dovuto all7accessibilit sar $, altrimenti sar 5. )l modo di procedere , illustrato in :ig.G a sinistra, e a destra abbiamo il risultato dell7operazione.

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!ig.9 I &i4el che sono a distan%a inferiore a 71 &i4el dalla strada vengono marcati come ad alto rischio 0valore -18 gli altri a rischio limitato 0valore 11.

Calcolo del rischio totale 0bbiamo calcolato e riportato nelle +igure F, C e G i rischi elementari dovuti a 1and 8over, >endenza e 0ccessibilit. >oich. abbiamo saputo dall7esperto +orestale che i tre rischi sono tra loro indipendenti, possiamo +acilmente immaginare che l7ultima operazione consister nella somma delle tre matrici di rischi elementari +ino ad avere la matrice di rischio totale. )l risultato , in :ig.$0, a sinistra.

!ig.15 #a somma dei tre rischi elementari 0a sinistra1 e la s$a normali%%a%ione nei valori da 5 a - secondo le s&ecifiche. )n+ine dobbiamo classi+icare il rischio secondo cin-ue valori e -uindi utilizziamo una tabella di transcodi+ica lineare (non riportata) per tras+ormare la matrice di rischio ottenuta come somma dei tre rischi elementari in una matrice a 5 valori. ! Considerazioni conclusi"e )l risultato +inale di -uesta elaborazione , una matrice dove ogni pi<el riporta una classe di rischio, secondo la tabella de+inita. 3i tratta di un7immagine classi+icata, dove il valore di ciascun pi<el non indica una misura, bens= l7appartenenza ad una classe. H pertanto corretto riportare l7in+ormazione nel suo modello naturale, cio, in vettoriale.

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>er tras+ormare la matrice di :ig.$0 a destra in vettoriale si applica una tras+ormazione %aster? Vector 0reale, in cui ogni gruppo di pi<el che hanno lo stesso valore e che sono contigui vengono tras+ormati in un7area cui , associato, come attributo, il valore dei pi<el (:ig.$$). )n molti casi le operazioni di /ap 0lgebra, come -uesta che abbiamo +atto per il calcolo di rischio di incendio, portano a matrici caratterizzate da 5rumore6, cio, da una +orte variabilit spaziale dei valori, che concretamente vuol dire una grande -uantit di pi<el 5isolati6, cio, singoli pi<el con un valore, circondati da altri pi<el che hanno tutti

!ig.11 Prima vettori%%a%ione del ris$ltato dell'ela*ora%ione.

valori diversi; lo stesso vale, a seconda dei casi, per coppie di pi<el o in generale per 5piccoli6 gruppi di pi<el. >er ridurre -uesto rumore e rendere il dato pi9 gestibile, spesso si utilizzano dei +iltri che eliminano pi<el isolati accorpandoli a -uelli vicini e di +atto modi+icando il valore ricavato dall7algoritmo per -uella zona (:ig.$&). )l risultato +inale dell7operazione , riportato in :ig.$'. !ig.1 Vettori%%a%ione del ris$ltato dell'o&era%ione con filtraggio dei &i4el isolati.

3i noti che in tutte le operazioni che abbiamo +atto non si parla mai di coordinate geogra+iche. 8ome , possibile che si integrino in+ormazioni diverse ri+erite al territorio senza che non vengano coinvolte le coordinateI

!ig.13 Il ris$ltato finale del calcolo del rischio di incendio7 in formato vettoriale areale.

)n realt la posizione geogra+ica dei vari oggetti , ben presente ed , nascosta in un prere-uisito geometrico de+inito dalla /ap 0lgebra, che non , stato -ui esplicitato. 4uando in una -ualsiasi delle operazioni che abbiamo compiuto abbiamo messo in relazione il pi<el di coordinate matriciali (i,J) col pi<el corrispondente di un altra matrice abbiamo +atto -uesto con la certezza che i pi<el con le stesse coordinate matriciali di due layer diversi si ri+eriscono alla stessa porzione di territorio; in altre parole le matrici che trattiamo sono esattamente sovrapponibili geogra+icamente, 5pi<el a pi<el6. 2razie a -uesta condizione le operazioni geogra+iche, normalmente eseguite su coordinate geogra+iche, vengono trasportate nel mondo delle coordinate matriciali, con un grande aumento di e++icienza per i programmi 3K che implementano i vari algoritmi.

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