Sei sulla pagina 1di 2

E.

Fromm, Avere o essere, VIII


Partendo dal presupposto che la premessa risponda al vero, che cio soltanto un mutamento sostanziale del carattere umano, vale a dire il passaggio dalla preponderanza della modalit dellavere a una preponderanza della modalit dellessere, possa salvarci dalla catastrofe psicologica ed economica, bisogna chiedersi: davvero possibile una trasformazione caratterologica su larga scala? E, in caso affermativo, come fare a produrla?

A mio giudizio, il carattere umano pu mutare a patto che sussistano le seguenti condizioni: 1 Che si sia consapevoli dello stato di sofferenza in cui versiamo. . Che si riconosca l!origine del nostro malessere. ". Che si ammetta che esiste un modo per superare il malessere stesso. #. Che si accetti l!idea che, per superare il nostro malessere, si devono far nostre certe norme di vita e mutare il modo di vivere attuale. I $uattro punti corrispondono alle %uattro &o'ili Verit( che costituiscono il fondamento dell!insegnamento del )uddha relativo alle condizioni generali dell!esistenza umana, ancorch* esso non s!applichi a casi specifici di malessere umano dovuti a particolari circostanze individuali e sociali. +o stesso principio di mutamento che caratterizza i metodi del )uddha, , sotteso anche all!idea mar-iana di salvezza. .er capirlo appieno, , necessario rendersi conto che per /ar-, come egli stesso ha detto, il comunismo, lungi dall!essere una meta definitiva, era un gradino dello sviluppo storico destinato a li'erare gli esseri umani da $uei condizionamenti socioeconomici e politici che ci rendono inumani vale a dire prigionieri di cose, di macchine e della nostra stessa 'rama di possesso. Il primo compito che /ar- si proponeva, era di rivelare alla classe lavoratrice dell!epoca sua, la pi0 alienata e misera'ile delle categorie sociali, che essa si trovava in un effettivo stato di sofferenza1 il suo tentativo era volto a distruggere le illusioni che avevano per effetto di o'nu'ilare, nei lavoratori, la consapevolezza della propria miseria. Il secondo compito che /ar- si proponeva, era di indicare le cause di $uesto stato di sofferenza che, come faceva rilevare, andavano ricercate nella natura del capitalismo e nella situazione di 'rama, avarizia e dipendenza, frutto del sistema capitalistico stesso. 2ale analisi delle cause della sofferenza dei lavoratori 3ma non soltanto di essi4 costitu5 la molla di fondo dell!opera principale di /ar-, l6analisi dell!economia capitalistica. Il terzo compito che si proponeva era di dimostrare che la sofferenza poteva essere eliminata rimuovendo le condizioni che la producono1 infine, egli si ripromise di indicare la nuova prassi di vita, il nuovo sistema sociale che avre''e ignorato le sofferenze necessariamente prodotte dal vecchio sistema. 7ostanzialmente simile era il metodo di cura introdotto da Freud. I pazienti si recavano a consultarlo perch* soffrivano ed erano consci della propria sofferenza: per lo pi0, tuttavia, non erano consapevoli delle ragioni della loro sofferenza. 8i norma, il primo compito dello psicoanalista consiste nell!aiutare i pazienti a s'arazzarsi delle proprie illusioni circa la sofferenza che provano e imparare a riconoscere di che cosa consista realmente il loro malessere. +a diagnosi della natura del malessere individuale o sociale , una $uestione di interpretazioni, e le interpretazioni possono essere diverse a seconda delle varie tendenze1 comun$ue, pu dirsi che nella stragrande maggioranza dei casi il dato cui si pu fare minore affidamento ai fini di una diagnosi, , proprio il $uadro che il paziente stesso d( della propria sofferenza, e la sostanza del procedimento psicoanalitico consiste appunto nell6aiutare i pazienti ad assumere consapevolezza delle cause del loro malessere. Conseguenza di $uesta raggiunta consapevolezza, , che i pazienti sono in grado di compiere il passo successivo, rendersi cio, conto che il loro malessere pu essere curato a patto che se ne eliminino le cause. 7econdo la concezione di Freud, a tale scopo era necessario togliere di mezzo la repressione frutto di certi eventi infantili. 2uttavia, la psicoanalisi tradizionale a $uanto sem'ra, nel complesso non concorda sulla necessit( anche di una fase successiva, corrispondente all!ultimo degli intenti di /ar- dianzi indicati. 7i dire''e insomma che molti psicoanalisti ritengano che

affondare lo sguardo nel represso a''ia di per s* effetti curativi. In realt(, , appunto $uanto accade spesso, soprattutto $uando il paziente rivela sintomi circoscritti, a esempio di tipo isterico od ossessivo. A mio giudizio, tuttavia, nulla di duraturo pu essere ottenuto con persone le $uali soffrono di uno stato di malessere generale, e per le $uali , necessaria una trasformazione del carattere, che $uindi devono mutare la propria pratica di vita in accordo con il cambiamento di carattere al quale aspirano. Cos5 a esempio, si pu continuare ad analizzare in eterno la dipendenza di $uesto o $uell!individuo, ma tutte le intuizioni alle $uali si perverr( in tal modo non caveranno un ragno dal 'uco finch* l!individuo continuer( a trovarsi nella stessa situazione pratica in cui viveva prima di giungere a comprendersi. 9n semplice esempio varr( a chiarire meglio $uanto s!, detto: una donna la cui sofferenza a''ia radici nel suo stato di dipendenza dal padre, per $uanto si renda conto delle cause profonde della dipendenza stessa non muter( davvero, a meno che non muti la propria pratica di vita, per esempio separandosi dal padre, non accettandone favori, affrontando il rischio e il dolore comportati da $uesto avvio pratico all!indipendenza1 +a comprensione separata dalla pratica rimane inefficace. +!uomo nuovo +a funzione della nuova societ( , di incoraggiare il sorgere d! un uomo nuovo, la cui struttura caratteriale a''ia le seguenti $ualit(: 8isponi'ilit( a rinunciare a tutte le forme di avere, per essere senza residui. 7icurezza, sentimento di identit( e fiducia fondate sulla fede in ci che si , nel proprio 'isogno di rapporti, interessi, amore, solidariet( con il mondo circostante, anzich* sul proprio desiderio di avere, di possedere, di controllare il mondo, divenendo cos5 schiavo dei propri possessi. Accettazione del fatto che nessuno e nulla al di fuori di noi pu dare significato alla nostra vita, ma che $uesta indipendenza e distacco radicali dalle cose possono divenire la condizione della piena attivit( volta alla compartecipazione e all!interesse per gli altri. Essere davvero presenti nel luogo in cui ci si trova. La gioia che proviene dal dare e condividere, non gi dall'accumulare e sfruttare. 3E. Fromm, Avere o essere, /ondadori, /ilano, 1:;<, pagg. 1<= 14

Potrebbero piacerti anche