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Ordini, Collegi e Federazioni degli Agronomi e Forestali, Architetti, Geometri, Ingegneri, Periti Agrari, Periti Industriali della Toscana

Documento unitario sulla Proposta di Legge della Regione Toscana n.282/2013

Ordini dei Dottori Agronomi e Dottori Forestali delle province toscane Federazione Regionale Toscana dei Dottori Agronomi e Dottori Forestali Ordini degli Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori delle province toscane Federazione degli Ordini degli Architetti Toscani Collegio dei Geometri e dei Geometri aureati delle province toscane Comitato Regionale Toscano Geometri Collegi provinciali dei Periti Agrari e dei Periti Agrari aureati della toscana Coordinamento Regionale dei Periti Agrari e dei Periti Agrari aureati per la Toscana Collegi dei Periti Industriali e dei Periti Industriali aureati della Toscana Federazione Intercollegiale Regionale Toscana dei Collegi dei Periti Industriali e dei Periti Industriali aureati

Documento unitario sulla Proposta di Legge della Regione Toscana n.282/2013 Norme per il Go erno del Territorio!

Premessa Dal mese di aprile !"#$ in poi , gli Ordini, singolarmente o tramite i propri coordinamenti regionali, hanno richiesto di partecipare alle fasi di concertazione nella ela%orazione di norme che coinvolgono in misura rilevante le professioni tecniche e &uesto al fine di arricchire il confronto istituzionale, prevenire incomprensioni, favorire un linguaggio comune' In merito alla nuova
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Proposta di legge sul governo del territorio tale opportunit( si apre in &uesti giorni, con la partecipazione al Convegno del !) novem%re' Gli Ordini e i Collegi toscani si sono incontrati pi* volte negli scorsi mesi, anche congiuntamente, per l+importanza che tale legge avr( sul territorio e sul destino di coloro che vivono e lavorano, e decideranno di investire o visitare la Toscana' Pur consapevoli che la legge trover( piena attuazione nella fase regolamentare, riteniamo necessario ancora del tempo per ela%orare uno strumento normativo realmente innovativo e di &ualit('

,,,,,,,,, a consapevolezza del limite delle risorse del territorio - ormai convinzione diffusa e comporta un rinnovato patto politico tra gli .nti pianificatori di ogni livello, una profonda riela%orazione culturale di tutti gli operatori, nuove aspettative da parte dei cittadini' Il contenimento del consumo di suolo per scopi edificatori, o%iettivo principale della proposta di legge di cui discutiamo, - &uindi ampiamente condivisi%ile e condiviso da tutte le componenti delle rappresentanze professionali di area tecnica' Tuttavia una legge centralistica e inutilmente complicata, non - strumento adeguato a sostenere la ri&ualificazione delle citt(, la tutela delle aree di pregio paesaggistico, il rafforzamento delle funzioni agricole, la prevenzione dei rischi naturali' /e infatti - finita da tempo la stagione dell0espansione indiscriminata dei centri a%itati e dell0ur%anizzazione diffusa delle campagne, tanto che persino il mercato immo%iliare non ne chiede pi* ulteriori sviluppi, il congelamento indiscriminato dello stato attuale, diviso esclusivamente tra zone ur%ane e zone agricole, appare una indicazione semplicistica' 1i sono, sul territorio, miriadi di situazioni differenziate2 realt( ur%ane troppo dense che necessitano di essere diradate, compagini semi3a%%andonate, soprattutto e4 industriali, da ri&ualificare o da rinaturalizzare, piccoli agglomerati da potenziare perch5 raggiungano la soglia minima di infrastrutturazione, e poi lo sprawl, magmatico coacervo di funzioni e manufatti senza &ualit( che ha devastato le pianure delle nostre aree metropolitane e di cui si stenta a trovare un denominatore comune e una logica di domesticazione' 6a il territorio, come ci insegna la scuola
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territorialista, - il prodotto di un lungo processo di co3evoluzione tra civilizzazione e componenti naturali, tra l0opera incessante dell0uomo e l0inerzia evolutiva dei fattori %iologici' . &uindi anche lo sprawl, cos7 come le periferie degradate delle citt(, sono aspetti diversi dello stesso processo evolutivo che ha visto in &uesti ultimi cin&uant0anni rompersi l0antico e&uili%rio tra il rurale e l0ur%ano, con l0a%%andono dei territori agricoli marginali, la trasformazione dei centri antichi ed il proliferare di una architettura priva di &ualsiasi &ualit( e identit(' 8na realt( cos7 complessa non pu9 essere ridotta alle due uniche categorie della citt( e della campagna, e soprattutto non pu9 essere semplificata per legge con uguale criterio per tutto il territorio regionale scontornando i centri a%itati, &uasi si trattasse di un super programma di fa%%ricazione, scam%iando, insomma, lo strumento legislativo con un piano ur%anistico centralizzato' .lementi di criticit( nella Pd si riscontrano anche nell0affrontare i pro%lemi dell0 agricoltura che viene intesa principalmente come elemento di opposizione al consumo del suolo' 8na riforma della legge ur%anistica dovre%%e invece tenere in de%ito conto il fatto che sono le opportunit( economiche le vere regolatrici delle attivit( agricole e che, in mancanza di una minima convenienza, vengono meno tutti i presupposti per un razionale e virtuoso governo territoriale, non %asta parlare di multifunzionalit( per dare nuove opportunit( al territorio rurale mentre auspica%ile una concreta armonizzazione delle politiche' Il rapporto tra governo del territorio e attivit( agro3forestale deve essere sinergico e non su%ordinato a meri criteri manutentivi, pena la non sosteni%ilit( del ruolo fondamentale dell+attivit( agricola' 6anca, nella proposta di legge, una strumentazione agile ed efficace per la ri&ualificazione delle diverse situazioni territoriali sopra accennate' e procedure di rigenerazione ur%ana, peraltro gi( introdotte dal !"##, appaiono impratica%ili in &uanto pesanti e farraginose2 occorrere%%e, in &uesto caso, semplificare e alleggerire prassi gi( oggi inaccetta%ili' 6a - tutto il &uadro procedimentale che - estremamente macchinoso, tanto che, se non modificato, render( ancora pi* lunghi e accidentati i gi( insosteni%ili tempi di entrata in vigore dei singoli strumenti' :on %asta affermare che i Comuni de%%ano impiegare due anni al massimo per la formazione dei propri
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strumenti, occorre rendere &uesta affermazione efficace semplificando effettivamente le procedure' Recentemente il Governo ha costituito l+8fficio per l+analisi e la verifica dell+impatto della regolamentazione ;A1IR<' =uesto provvedimento impone alle Amministrazioni l+adozione di un insieme di criteri in fase di predisposizione degli atti normativi per di verificare ex ante l+opportunit( di un nuovo intervento normativo e valutarne i pro%a%ili effetti sulle attivit( dei cittadini e delle imprese e sul funzionamento delle pu%%liche amministrazioni' :on ci pare che &uesta proposta di legge si sia preoccupata di valutare adeguatamente i propri effetti' A nostro avviso,infatti, &uesta proposta comporter( la creazione di una imponente e costosa struttura %urocratica di controllo a livello regionale, penalizzante per settori imprenditoriali, l0edilizia e l0agricoltura in primo luogo 3 settori che sappiamo essere vitali per l0intera economia e per il territorio 3 che esigono grande dinamicit( per accogliere le sfide dell0innovazione' Temiamo insomma che venga sancito il definitivo divorzio tra il sistema di pianificazione e la capacit( di governare i processi dinamici che rendono il territorio una realt( viva e in continua evoluzione e non un feticcio, un0opera morta, che si pretende conservare identico a se stesso' Temiamo che un apparato %urocratico macchinoso e un processo decisionale confuso condannino le nostre citt( e le nostre campagne ad un progressivo decadimento perpetrando le tendenze negative gi( oggi in atto e che si vorre%%ero risolvere' Temiamo che ancora una volta la rigenerazione ur%ana assuma il carattere di slogan' Occorre partire dalla considerazione che coloro che apportando migliorie alle condizioni statiche e >fanno recupero? svolgono anche una rendendoli meno

funzione di interesse sociale ed am%ientale' . la fanno attraverso tre fondamentali aspetti2 antisismiche degli edifici, energivori, migliorando esteticamente e funzionalmente gli edifici e le infrastrutture' Il recupero di intere aree ur%ane, poi, consente e favorisce l0importante funzione di ri&ualificare ed implementare il verde ur%ano, arrecando ulteriori %enefici alla citta02 mitigazione del clima, miglioramento dell0assetto idrogeologico , creazione di corridoi ecologici ecc'' Aspetti che allo stesso tempo producono maggior &ualit( della citt(, ricchezza e risparmio di risorse economiche pu%%liche e private che rimangono sul territorio'

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Approfondendo ulteriormente &uesto argomento, in un0 ottica che dovre%%e portare ad edifici a consumo &uasi nullo congruentemente all0o%iettivo europeo della riduzione dei consumi, delle emissioni di CO! e del ricorso alle risorse rinnova%ili, va rilevato che gli aspetti energetici e di sosteni%ilit( impongono, in una politica che mira a limitare le nuove costruzioni, che gli interventi sul costruito siano non solo facilmente attua%ili, ma che trovino una forma di incentivo che spinga anche il privato ad investire per un o%iettivo che ac&uista valore sociale' Analoga importanza riveste l+aspetto della sicurezza statica degli edifici, un elemento critico del patrimonio edilizio come purtroppo ci insegnano, gli ultimi eventi sismici' Oggi lo stato dell0arte consente di rilevare criticit( e presupposti di vulnera%ilit( sismica, che in am%ito tecnico possono portare anche alla certificazione sismica degli edifici' .%%ene, nella Pd &uesti aspetti sono poco tenuti in considerazione' Ci aspettiamo che il testo definitivo prenda in considerazione criteri che tendano a semplificare, non appesantendo chi si propone interventi di miglioramento sismico' Ultimo aspetto, ma non per importanza - la pianificazione di interventi di un patrimonio che talvolta si trova in am%ito di rischio idrogeologico, che cos7 come sopradetto per gli altri aspetti, dovre%%e trovare facilitazioni e incentivi alla messa in sicurezza, che possa attuarsi anche con la nuova localizzazione, senza che &uesto sia reso impratica%ile da aspetti %urocratici e non di sostanza' /pesso &uesti interventi necessitano anche di iniziative che incidono sulle programmazioni ur%anistiche esistenti, soprattutto nelle piccole realt( sparse sul territorio' Nella Pd l0onere del reperimento di alloggi da dedicare all0edilizia sociale appare gravare totalmente sul privato, andando a ricadere, con norme rigide e aprioristiche, esclusivamente sulle imprese e sugli ac&uirenti degli immo%ili e non solo, come condivisi%ile, sul valore fondiario' /i tratta di un vero e proprio arretramento della Pu%%lica Amministrazione di fronte ad un0esigenza sociale, i cui costi non possono ricadere in maniera indiscriminata solo una parte dei cittadini' /i sottolinea infine l0insosteni%ilit( economica, in molti casi, di tali norme, che impedire%%e l0auspicato avvio di interventi di rigenerazione dii &ualche consistenza nelle aree ur%ane' Anche il processo partecipativo e di tutela dei diritti appare s%ilanciato2 da un lato le Amministrazioni comunali, le uniche ad avere un rapporto diretto con i cittadini e ad essere titolate
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ad esprimere le reali istanze locali, vengono messe sotto tutela della Regione, dall0altro si d( accesso nella commissione paritetica a rappresentanze non istituzionali, raramente rappresentative e portatrici di interessi generali e spesso politicamente schierate, &uando in teoria se davvero volessimo ampliare la partecipazione sino al livello della discussione sull0incompati%ilit( od il contrasto tra diversi strumenti di pianificazione territoriale, dovremmo estenderla a tutti i portatori di legittimi interessi, compresi i singoli cittadini' In conclusione, la limitazione del consumo del suolo non pu9 essere l0unico o%%iettivo che si pone un0efficace riforma della nostra legge ur%anistica' Anche altri o%iettivi di %uon governo, o semplicemente di %uon senso, devono essere introdotti nella riforma' Possiamo sintetizzarli in tre semplici principi2 - le regole siano chiare e i procedimenti snelli - il possi%ile sia facile - l0utile per la collettivit( sia premiato'

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PR"P"#T$ D% &"D%'%()

1* #al aguardare i principi di adeguate++a e sussidiaret, La coopera+ione interistitu+ionale Occorre definire le responsa%ilit( di ciascun .nte pianificatore, evitando inutili sovrapposizioni e salvaguardando il principio di adeguatezza dell0.nte pianificatore in relazione agli o%iettivi e alle ricadute della pianificazione ed il principio di sussidiaret( secondo il &uale la Regione non deve sostituirsi ai Comuni' a copianificazione non pu9 essere intesa dun&ue come piramidale sovrapposizione degli atti di pianificazione' In particolare si devono evitare meccanismi che comportino un0estesa conflittualit( tra enti e la logica dei poteri di veto diffusi' In &uest0ottica la copianificazione sia applicata ai soli casi di reale interesse sovracomunale' 1adano in copianificazione solo le previsioni di nuove opere pu%%liche di interesse sovracomunale con esclusione degli ampliamenti e degli adeguamenti di &uelle esistenti e le previsioni relative ad insediamenti di &ualsiasi natura e genere di grande dimensione' /iano escluse dalla copianificazione le medie strutture di vendita' In particolare si evidenzia che l0attuale scrittura della Pd non tiene in considerazione che i processi produttivi della media e piccola industria toscana si %asano su logiche di filiera e di distretto e non solo su singoli e specifici processi produttivi, si ritiene pertanto si de%%a escludere dal processo di copianificazione gli interventi funzionali all0implentazione di cicli produttivi di filiera' :on si pu9 fare riferirimento ad uno specifico ciclo produttivo ma ci si deve riferire all0intero sistema produttivo di filiera' Sulla linea di con-ine tra citt, e campagna Una legge di sistema non pu9 essere confusa con un piano ur%anistico' Occorre modificare l0art'@ nella parte che definisce aprioristicamente la linea di confine tra zone ur%anizzate e territorio aperto' :on si possono dare rigidi criteri astratti e di tipo vincolistico, ma deve essere garantita la
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valutazione di ogni singola realt(' Occorre pertanto ela%orare delle linee guida che siano poi declinate dalle Amministrazioni comunali nell0am%ito di approfonditi studi di supporto agli strumenti di pianificazione secondo le specificit( del territorio'

2* Rendere e--icaci e snelli gli strumenti di piani-ica+ione De-ini+ione delle in arianti Le invarianti e4 art' A siano definite in relazione al tipo di strumento di pianificazione a cui si riferiscono' :on - logico, ad esempio, consentire al PIT di esprimersi potenzialmente sulla stessa tematica e con lo stesso livello di dettaglio degli strumenti provinciali e comunali' Il Piano di %ndiri++o Territoriale Occorre definire meglio i >confini? del PIT, che non pu9 assomigliare ad un Piano Regolatore Regionale, limitando nell0art'B$ i compiti del PIT all0individuazione degli indirizzi e non dei criteri della pianificazione' E0 auspica%ile cassare il comma ) lettera a< in &uanto introduce la possi%ilit( di assoggettare a copianificazione &ualsiasi tipo di intervento oltre a &uanto gi( previsto dall0art' !@ Piano #trutturale Il Piano strutturale dovre%%e assumere sempre di pi* il ruolo di Cpiano strategicoC li%erandosi dei molti contenuti di carattere conformativo di cui si - caricato sempre di pi*' In &uesto senso si propone di non comprendere il dimensionamento articolato per 8TO. all0interno dei P'/', ma limitare il dimensionamento alle linee di tendenza dell0intero territorio comunale, modificando la lettera c<, comma @ dell0art' BD' Si ritiene inoltre controproducente il dimensionamento delle funzioni da attri%uire al patrimonio edilizio esistente e l0articolazione dei dimensionamenti e delle funzioni per 8TO., se non per ini%ire le funzioni incompati%ili'

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Piano "perati o La c'd' Cvariante semplificataC ai Piani Operativi deve diventare la procedura CordinariaC' /i propone di invertire i concetti fin0ora espressi nella proposta di legge2 tutte le varianti siano ricondotte alla procedura semplificata con la sola eccezione di &uelle che incidono sulle previsioni che comportano consumo di nuovo suolo al di fuori del confine della zona ur%ana' Distri.u+ione e locali++a+ione delle -un+ioni L0art' E" del Pd introduce, a %en vedere, una pianificazione per funzioni, seppur come parte degli strumenti pianificatori comunali gi( previsti, che riguarda soprattutto la regolamentazione delle funzioni del patrimonio esistente' a scarsa efficacia di tali approcci - dimostrata dal fallimento di &uesta forma di pianificazione nei decenni passati' Pretendere di regolare rigidamente le funzioni della citt( e del territorio rischia di diventare un esercizio velleitario e con effetti negativi' Occorre al contrario accettare, nell0am%ito del contrasto al consumo di nuovo suolo, la sfida della dinamicit( della citt( e del territorio' 0impossi%ilit( di confrontarsi con &uesta dinamicit( pu9 portare a fenomeni di degrado di declino di particolari aree, con effetti opposti all0annunciata volont( di tutela e conservazione' Si propone dun&ue di ri%altare l0approccio alla tematica, indicando nella norma la necessit( di regolare esclusivamente le destinazioni d0uso non compati%ili con un determinato contesto ur%ano ed e4traur%ano, consentendo tutte le altre funzioni'

3* 'a orire la rigenera+ione ur.ana e il riuso Limiti della PdL Gli strumenti per favorire la rigenerazione ur%ana appaiono inadeguati ed inefficaci, tanto che ad oggi non si ha notizia di interventi di rigenerazioni attuati in applicazione delle norme gi( introdotte dal !"##' Oltre al generale appesantimento del sistema di Governo del Territorio, la dilatazione dei tempi, l0incertezza degli esiti legata ad e&uili%ri politici tra amministrazioni diverse, e il generale clima di
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incertezza del dirritto, la proposta introduce un coefficiente astratto ed unico per l0edilizia residenziale sociale che costituisce un ulteriore elemento di rigidit( specifico per la rigenerazione ur%ana Riuso e rigenera+ione sen+a oneri Al fine di favorire gli interventi di rigenerazione si ritiene necessario apporre un freno agli ingenti oneri di ur%anizzazione e contri%uti sui costi di costruzione per interventi di cam%io di destinazione d0uso, senza o con opere interne che non modificano la volumetria' a prima misura necessaria per una corretta politica di rigenerazione ur%ana consiste nell0a%%attimento dei freni e degli oneri ingiustificati per il riuso ur%ano che, di per s5, genera valore e sviluppa l0economia e il lavoro' e stesse considerazioni valgono per il territorio agricolo2 in alcuni casi la normativa proposta rendere%%e non conveniente il riuso di volumetrie preesistenti, interventi nello spirito della norma, a causa di oneri eccessivi' Premialit, per la sosteni.ilit, e la messa in sicure++a /i ritiene opportuno prevedere meccanismi di premialit( volumetrica nei casi di ri&ualificazione energetica e di adeguamento sismico che prevedono la demolizione e ricostruzione degli edifici o nel caso che detti interventi costuiscano ri&ualificazione ur%ana' In particolare le premialit( dovre%%ero riguardare gli edifici da ricollocare in &uanto ricadenti in zone di elevata pericolosit( o in zone troppo dense che si intende ri&ualificare' 4* #ocial /ousing Le politiche per la casa costituiscono un nodo irrisolto e drammatico del Paese che non pu9 ricadere in maniera indiscriminata solo su una parte dei cittadini e diventare ostacolo per gli interventi di rigenerazione della citt( a causa di norme rigide che non tengono in considerazione le peculiarit( e le utilit( sociali insite in ciascun intervento' Occorre riportare il tema nell0am%ito della progettualit( propria dei Piani Operativi comunali, lasciando alla legge regionale l0indicazione delle sole percentuali minime di social housing sul complesso degli interventi di trasformazione di un comune' .0 poi da evidenziare la necessit( di prevedere premialit( finalizzate ad incentivare &uesto
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tipo di interventi da parte del privato. 5* #uperare la logica degli standard e0 D.&. 1111/28 Un nuovo modello di sviluppo, fondato sul riuso, presuppone nuove esigenze collettive' Do%%iamo superare la logica degli standard del D6 #@@@FDB che era funzionale ad una fase di espansione delle aree ur%anizzate' .0 evidente per esempio che se vogliamo andare verso una mo%ilit( alternativa non possiamo continuare a considerare lo standard dei parcheggi auto come un dogma irrinuncia%ile soprattutto nel caso di interventi di riuso e rigenerazione' Per &uesti casi, deve pertanto essere introdotta la possi%ilit( di monetizzare sistematicamente gli standard e vincolare gli introiti nei %ilanci degli .nti locali alla realizzazione di politiche compensative ed e&uivalenti' Occore comun&ue superare la logica esclusivamente &uantitativa degli standard introducendo elementi di valutazione &ualitativa' 2* Proposte per il territorio rurale /i propone che la nuova legge preveda la possi%ilit( di direttamente connesse alla realt( agricola locale' a legge non presenta elementi innovativi rispetto allo strumento di definizione degli assetti insediativi delle aziende agricole' /i ritiene invece che il programma aziendale de%%a essere considerato uno strumento a cui dare valore progettuale, integrato e caratterizzato da valutazioni tecnico3economiche, non tanto ta%ellari &uanto effettive' /i colga l+opportunit( anche di indicare, una volta per tutte, &uali siano i parametri da adottare per &uantificare le consistenze esistenti e di progetto per gli interventi edilizi in zona agricola' E0 necessario che nella cos7 detta >vestizione dei vincoli? da operare in sede di PIT con valenza di Piano Paesaggistico, si estendano i concetti gi( contenuti all0art' DD comma @ circa la li%ert( delle scelte agronomico colturali delle aziende' Tali principi si estendano anche al Piano di Indirizzo Territoriale, al Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale e al Piano /trutturale, si deve infatti tener conto dell0irrinuncia%ile esigenza delle aziende agricole e forestali di fare innovazione d0impresa anche con trasformazioni aziendali e delle sistemazioni agrarie, progettate e valutate
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riutilizzare strutture industriali e

commerciali dismesse per adi%irle a fini agro3industriali, di trasformazione e di vendita, purch5

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sotto il profilo funzionale e idrogeologico' :el caso della conservazione e valorizzazione dei paesaggi storici si prevedano adeguate coperture economiche' 7* (ritit, nelle norme transitorie3 o ero il regime di sal aguardia come normalit,. Tra le misure transitorie occorre non prevedere l0o%%ligo di nuovi piani strutturali decorsi cin&ue anni dall0entrata in vigore, ma consentire tempi pi* ragionevoli soprattutto in relazione a strumenti recentemente approvati e in relazione alle scarsissime risorse in dotazione ai Comuni per la redazione dei pianiG Le norme dell0art' !"# e !"!, che impongono sanzioni ai Comuni che non approvano i piani entro due anni dall0avvio del procedimento, comporteranno l0applicazione pressoch5 costante del regime di salvaguardia in &uanto la legge, nel suo complesso, rende molto pi* lunghi i tempi per la redazione e approvazione dei piani' .0 del tutto evidente che &uesta disposizione, alla &uale non corrisponde alcuna semplificazione procedurale, costituisce una inutile e dannosa sanzione a carico dei cittadini, gi( afflitti dall0eventuale inerzia delle amministrazioni comunali' 8* % diritti dei cittadini non si demandano alle associa+ioni La commissione paritetica non deve trasformarsi in un tri%unale di prima istanza, ma essere un luogo tecnico di approfondimento di conflitti ur%anistici tra istituzioni' Riteniamo infatti che la partecipazione di cittadini e associazioni de%%a concretizzarsi durante la formazione degli strumenti comunali ed essere portata a sintesi nel piano ur%anistico per azione della Giunta e del Consiglio Comunale, organo democraticamente eletto e rappresentativo di tutta la comunit( locale' 6a se tri%unale ha da essere che almeno vi possano adire tutti i cittadini e non soltanto gli .nti locali e associazioni , che possono non offrire alcuna garanzia di rappresentativit( democratica e che spesso svolgono funzioni parapolitiche' All0art' @) comma $, si suggerisce di cassare le paroleC I cittadini organizzati in forme associative,'''',possono''''C' e seguenti, oppure di sostituirle con CI cittadini singoli o associati portatori di legittimi interessi,'''''', possono''''C,

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4* Pere5ua+ione e compensa+ione la tematica, che riconosciamo essere complessa, non - stata affrontata se non come definizioni e non ha trovato un suo percorso logico all+interno di una legge di governo del territorio che vuole fornire una risposta a tutte l e pro%lematiche del corretto progettare' Gli articoli E!, E$ e E@ offrono alcuni spunti, strettamente lessicali, privi di regole chiare di attuazione' Ad esempio manca un chiaro indirizzo sulla gestione dei crediti edilizi ove essi scaturiranno, e non saranno utilizza%ili, nel lotto o edificio di spettanza, per la presenza di vincoli paesaggistici, storici ovvero di impossi%ilit( logistica alla loro utilizzazione'

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Gli Ordini professionali della Toscana auspicano che &uello odierno sia l0avvio di un proficuo e costruttivo confronto sulla Proposta di egge, confronto fino ad oggi mancato' In considerazione del fatto che &uesto documento tratta solo una parte delle pro%lematiche affrontate dalla Proposta di egge si rimanda ad un successivo approfondimento l0invio di contri%uti che prenderanno in considerazione anche la discpilina dell0attivit( edilizia'

Firenze, !A novem%re !"#$

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Federazione Regionale Toscana dei Dottori Agronomi e Dottori Forestali Ordine dei Dottori Agronomi e Dottori Forestali di Arezzo Ordine dei Dottori Agronomi e Dottori Forestali di Firenze Ordine dei Dottori Agronomi e Dottori Forestali di Grosseto Ordine dei Dottori Agronomi e Dottori Forestali di ivorno Ordine dei Dottori Agronomi e Dottori Forestali di 6assa Ordine dei Dottori Agronomi e Dottori Forestali di Pisa Ordine dei Dottori Agronomi e Dottori Forestali di Pistoia Ordine dei Dottori Agronomi e Dottori Forestali di Prato Ordine dei Dottori Agronomi e Dottori Forestali di /iena Ordine degli Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori di Firenze Ordine degli Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori di 6assa Ordine degli Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori di Pisa Federazione degli Ordini degli Architetti della Toscana Ordine degli Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori di Arezzo Ordine degli Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori di Grosseto Ordine degli Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori di ivorno Ordine degli Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori di ucca Ordine degli Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori di Pistoia Ordine degli Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori di Prato Ordine degli Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori di /iena Collegio dei Geometri e dei Geometri aureati di Arezzo Collegio dei Geometri e dei Geometri aureati di Firenze Collegio dei Geometri e dei Geometri aureati di Grosseto Collegio dei Geometri e dei Geometri aureati di ivorno Collegio dei Geometri e dei Geometri aureati di ucca Collegio dei Geometri e dei Geometri aureati di 6assa Collegio dei Geometri e dei Geometri aureati di Pisa Collegio dei Geometri e dei Geometri aureati di Pistoia Collegio dei Geometri e dei Geometri aureati di Prato Collegio dei Geometri e dei Geometri aureati di /iena Comitato Regionale Toscano Geometri Federazione degli Ordini degli Ingegneri della Toscana Ordine degli Ingegneri di Arezzo Ordine degli Ingegneri di Firenze Ordine degli Ingegneri di Grosseto Ordine degli Ingegneri di ivorno Ordine degli Ingegneri di ucca Ordine degli Ingegneri di 6assa Ordine degli Ingegneri di Pisa
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Ordine degli Ingegneri di Pistoia Ordine degli Ingegneri di Prato Ordine degli Ingegneri di /iena Coordinamento Regionale dei Periti Agrari e dei Periti Agrari aureati per la Toscana Collegio provinciale dei Periti Agrari e dei Periti Agrari aureati di Arezzo Collegio provinciale dei Periti Agrari e dei Periti Agrari aureati di Firenze Collegio provinciale dei Periti Agrari e dei Periti Agrari aureati di Grosseto Collegio provinciale dei Periti Agrari e dei Periti Agrari aureati di ivorno Collegio provinciale dei Periti Agrari e dei Periti Agrari aureati di ucca Collegio provinciale dei Periti Agrari e dei Periti Agrari aureati di 6assa Collegio provinciale dei Periti Agrari e dei Periti Agrari aureati di Pisa Collegio provinciale dei Periti Agrari e dei Periti Agrari aureati di Pistoia Collegio provinciale dei Periti Agrari e dei Periti Agrari aureati di Prato Collegio provinciale dei Periti Agrari e dei Periti Agrari aureati di /iena Federazione Intercollegiale Regionale Toscana dei Collegi dei Periti Industriali e dei Periti Industriali aureati Collegio dei Periti Industriali e dei Periti Industriali aureati di Arezzo Collegio dei Periti Industriali e dei Periti Industriali aureati di Firenze Collegio dei Periti Industriali e dei Periti Industriali aureati di Grosseto Collegio dei Periti Industriali e dei Periti Industriali aureati di ivorno Collegio dei Periti Industriali e dei Periti Industriali aureati di ucca Collegio dei Periti Industriali e dei Periti Industriali aureati di 6assa Collegio dei Periti Industriali e dei Periti Industriali aureati di Pisa Collegio dei Periti Industriali e dei Periti Industriali aureati di Pistoia Collegio dei Periti Industriali e dei Periti Industriali aureati di Prato Collegio dei Periti Industriali e dei Periti Industriali aureati di /iena

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