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Le metamorfosi della carne. Canetti e la psicologia del mangiare di Eleonora de Conciliis (1) http://www.kainos.it/numero7/ricerche/metamorfosi.

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1 Ho qui ripreso, riducendolo e riela orandolo, un mio sa!!io di dieci anni fa, "#utrirsi dell$altro. %ia!!io antropolo!ico nell$inconscio alimentare&, contenuto nel 'olume di di'ul!a(ione scientifica )$al ero della cucca!na. *l ci o e la mente, Cuen, #apoli 1++7, pp. +,-1...

/citat per 0aolo 1ossi a Comer, p2!. 134 Dio un divoratore di uomini %an!elo apocrifo di 5ilippo

1. )o specchio della fame 1.1 0ro'iamo a !uardarci mentre man!iamo. 6e ci sedessimo a ta'ola da'anti ad uno specchio, ed osser'assimo il mo'imento della nostra occa, le nostre espressioni durante il pasto, noteremmo che il nostro 'olto muta profondamente sen(a che possiamo controllare appieno i suoi mo'imenti: facciamo smorfie continue, ora comiche, ora minacciose, mentre compiamo un atto di 'iolen(a 'erso qualcosa che prima era 'i'o, dotato di una sua identit7, e, fosse pure una pianta, "separato& da noi. 8uesto qualcosa sta di'entando parte del nostro corpo. *l ci o di cui ci nutriamo 9 altro da noi, un corpo di'erso che distru!!iamo proprio nella sua precedente autonomia. 8uest$atto di distru(ione, che continua in maniera perfettamente inconscia nello stomaco e nell$intestino, suscita in noi un piacere che chiamiamo sa(iet7, e sen(a di esso il nostro corpo sare e en presto una cosa morta e inerte, del tutto simile a quelle che a iamo o!ni !iorno nel piatto. :entre compiamo quest$atto necessario, esercitiamo su ci; che in!eriamo un potere estremo, che non 9 altro che l$ultima manifesta(ione della nostra assoluta so'ranit7 sul ci o.(<) =ale so'ranit7 consiste in una catena di a(ioni indi'iduali e sociali necessarie a far !iun!ere in ta'ola, nel nostro piatto, il occone> si tratta di a(ioni attra'erso le quali il ci o ? animale o 'e!etale ? 'iene asser'ito all$uomo (cfr. !li animali da alle'amento ma anche le serre in cui, sor'e!liati e pilotati, crescono i pomodori), manipolato, fatto a pe((i, cotto, condito, fino alla distru(ione completa che noi ese!uiamo portandolo alla occa. 8uando man!iamo, non siamo consape'oli che della parte finale di questa catena (la "cucina&): il nostro s!uardo 9 tranquillo, i nostri mo'imenti nell$adoperare coltello e forchetta misurati e so ri, siamo certi di fare qualcosa di !iusto e normale. *noltre, una 'olta finito, non percepiamo pi@ l$estraneit7 di ci; che a iamo man!iato, se non sotto forma di piace'ole sensa(ione di enessere e raffor(amento. 6pesso alludiamo scher(osamente alla sorte di ci; che a iamo in!erito, ma siamo en lontani dal

considerare l$"identit7& di un calamaro o di una !allina. *l ci o noi non lo Auccidiamo$ pi@, se non in casi ecce(ionali: la parola Auccidere$, per il ci o, ci sem ra assolutamente fuori luo!o. =utta'ia, si tratta pur sempre di un$uccisione, e l$uso metaforico di 'er i come man!iare,in!oiare, di'orare, riferiti a persone che si amano tanto o che si 'orre e 'edere morte, ci do're e far riflettere. A:an!iare 'i'o$, Aman!iarsi il fe!ato$, Aman!iare con !li occhi$, Aman!iarsi le mani$, Aman!iare di aci$, ma anche Acucinarsi$ qualcuno, Acuocere$ per la ra ia, A ere$ a'idamente l$imma!ine di una persona, Amandare !i@ un occone amaro$: sono espressioni usate nel lin!ua!!io quotidiano, il cui senso 9 dato dalla pro'enien(a alimentare della metafora. )e metafore alimentari ser'ono a dar 'oce alle emo(ioni e ai desideri pi@ riposti dell$uomo. 8ueste for(e a!iscono in noi in modo inconscio, lo stesso in cui a''iene la di!estione di un minestrone: attra'erso le metafore alimentari, le persone o le cose che entrano nel lin!ua!!io di'entano Aci o$, 'en!ono inserite in una rete di si!nificati che appartiene ad una (ona pi@ profonda della nostra esperien(a. 0er esplorarla, 9 utile circoscri'ere l$inda!ine al ci o pi@ ricco di sostan(e 'itali e pi@ amato dall$Bccidente, alla pietan(a pi@ carica di si!nificati, timori e limita(ioni reli!iose (si pensi alla proi i(ione del maiale nella reli!ione musulmana e in quella e raica): alla carne. 8uesta parola racchiude in sC ed e'oca non solo ci; che comunemente chiamiamo Acarne$, ma le esperien(e che la trasformano in una 'asta cate!oria di comprensione della realt7, dentro la quale 'anno a finire altre parole di uso comune come Aio$, corpo$, Aamore$, Apotere$, Amorte$. 8uanto pi@ la carne allar!a le sue ma!lie, tanto pi@ si trasforma in lin!ua> ma, di rimando, essa non pu; fare a meno di penetrare nelle sla rature 'i'e del lin!ua!!io. 1.< *l canni alismo propriamente detto, o antropofa!ia, costituisce una fase primiti'a delle pratiche rituali attra'erso cui 9 passato o!ni !ruppo umano e forse o!ni ci'ilt7> anche se in alcune tri @ dell$Bceania, dell$Dfrica e dell$Dmerica :eridionale ne sono rimaste, fino a pochi decenni fa, tracce sporadiche, esso appartiene alla sfera de!li istinti pi@ remoti della nostra specie, che l$e'olu(ione storico-culturale ha com attuto e addomesticato, ma non del tutto cancellato, trasferendoli nel nostro a!a!lio sim olico. B!ni !ruppo umano distin!ue, in ase a prescri(ioni reli!iose o i!ieniche, !li animali man!ia ili da quelli imman!ia ili. #elle societ7 primiti'e asate su un$economia predatoria (do'e dunque il ci o principale era la carne), anche l$uomo 'eni'a considerato un animale, pur se di ran!o ele'atissimo> per tale moti'o la carne umana era ritenuta un ci o superiore, assai preli ato.(,) *n epoca preistorica e nelle fasi primiti'e di o!ni ci'ilt7, le pratiche canni aliche erano ristrette alla sfera rituale: l$essere umano 'eni'a sacrificato e man!iato solo sin!olarmente, in occasioni rituali e per moti'i reli!iosi. )o stretto le!ame tra antropofa!ia (anche nelle sue forme limitate a specifiche parti del corpo umano: cuore, fe!ato, cer'ello, mano, ecc.) e reli!ione, ha la sua ra!ion d$essere nei due scopi essen(iali del canni alismo rile'ati da!li antropolo!i: da un lato, appropriarsi delle for(e superiori dei nemici uccisi (eso-canni alismo, praticato nei confronti di uomini estranei al !ruppo di appartenen(a)> dall$altro, trattenere attra'erso l$in!estione del corpo di un mem ro del !ruppo di appartenen(a quelle ener!ie superiori che altrimenti andre ero perdute (endo-canni alismo o canni alismo funerario, praticato anche nei confronti di parenti stretti)(E). *n epoche remote tale sistema di re!ole rituali mette'a il !ruppo in

!rado di limitare e disciplinare, oltre alla frequen(a, anche la 'iolen(a connessa a queste pratiche. )$uomo era, all$ini(io della sua e'olu(ione storico-culturale, e seppur in casi determinati, A uono$ da man!iare. )a ci'ilt7 ha sostituito !radualmente all$or!ani((a(ione sociale asata sulla caccia e sullo scontro fra piccole tri @, un$or!ani((a(ione sempre pi@ complessa, fa'orita dallo s'iluppo di un$economia a!ricola sta ile, le!ata alle sta!ioni e ai cicli naturali. )e pratiche canni aliche 'en!ono cosF rele!ate sullo sfondo, e proi ite come qualcosa di appartenente alla ar arie primiti'a. Con il pro!redire del di'ieto di man!iare carne umana e con il raffinamento del !usto nelle culture pi@ a'an(ate, crescono parallelamente anche l$orrore ed il ri re((o per questo ci o: la carne umana si trasforma lentamente in uno dei ta @ pi@ forti dell$uomo, un ta @ la cui for(a 9 para!ona ile solo a quella del ta @ dell$incesto. Entram i di'en!ono il fondamento elementare ed indispensa ile di o!ni con'i'en(a pacifica e di o!ni forma sta ile di or!ani((a(ione sociale(G). )a 'iolen(a che esplode nel canni alismo sem ra essere il terri ile reta!!io di un$et7 ormai scomparsa e superata dalla ci'ilt7, ricacciata nel mito, nella le!!enda o nella follia (cio9 nelle fauci di Hanni al )ecter). :a non 9 esattamente cosF.

<. Contro-filosofia della carne <.1 *l processo di distru(ione che chiamiamo Aalimenta(ione$ 'iene normalmente reali((ato, da!li uomini ci'ili, ai danni di alcune specie animali e 'e!etali, lin!uisticamente definite e distinte dall$umano, ma il principio ori!inario che lo domina, ed i si!nificati che lo rendono anali((a ile, 'anno riferiti pi@ ri!orosamente al contatto 'iolento fra corpo e corpo, ed al fatto che, nel racconto mitico come nell$esperien(a pi@ anale (cfr. l$in!estione di un ci o o di un farmaco a cui si risulta aller!ici), o!ni metamorfosi incontrolla ile 9 connessa all$in!estione di qualcosa di Astrano$ e di Ama!ico$. #el corso dell$e'olu(ione, l$uomo ha cercato di delimitare i confini della propria identit7 indi'iduale, poichC questa 9 stata sempre percepita come qualcosa di precario, minacciato da for(e a''erse. Con lo s'iluppo delle facolt7 ra(ionali, l$uomo ha tentato di distin!uere sempre pi@ ri!orosamente tra Aio$ e Aaltro$, e il lin!ua!!io socio!enetico ha finito coll$asse!nare a ciascun indi'iduo un$identit7 unitaria, fondata sulla chiara coscien(a di sC e sulla perce(ione immediata, sicura, del proprio corpo. CosF, com attendo una lun!a atta!lia, l$uomo ha tentato di sottrarsi all$an!oscia di perdere la propria identit7, di cam iare impro''isamente forma, di smarrirsi nel caos della natura primordiale, di 'eder s'anire insomma i netti contorni del suo essere indi'iduale, del suo stesso corpo, in preda ad entit7 estranee e minacciose. D quest$an!oscia si affianca tutta'ia il desiderio, spesso nascosto, di s ara((arsi della propria identit7, di perdersi in un$entit7 immensamente !rande> un$esperien(a che pu; coincidere a 'olte con la morte dell$io, a 'olte con l$adesione ad un essere di'ino. Hn ter(o impulso 9 quello, apparentemente contrario alle caute norme della ra!ione, di incorporare 'iolentemente l$estraneo, o edendo ad istinti che sem rano totalmente s'incolati dall$intelletto e dal sano uon senso. :an!iare si!nifica trasformarsi: la paura di perdere la propria forma 9 insepara ile dal piacere di sottomettere il di'erso, il raccapricciante e l$i!noto, di'orandolo, riducendolo al non-essere.

Dl di sotto della ra!ione, a!iscono dunque for(e a''erse allo sta ilimento di netti confini per il proprio corpo e, di conse!uen(a, pericolose per la propria identit7 psichica. )$essere umano cerca di differen(iarsi dal mondo animale e 'e!etale, ponendo il proprio corpo ad un li'ellosuperiore, astratto, fino a renderlo indi'isi ile ed intocca ile. =utta'ia tale opera(ione non 9 nC facile nC irre'ersi ile. * confini che !li uomini cercano di dare a se stessi come corpi delimitati nascondono infatti rapporti di potere e di ostilit7 fra i corpi stessi: spesso si riesce ad affermare come corpo proprio e autonomo, solo quello che s$impone con for(a su!li altri, che si mostra pi@ potente di loro ? perch9 capace di man!iarli. Ia questo punto di 'ista, il corpo di un essere umano resta sempre un poten(iale ci o per un altro essere umano, in tutto simile al pe((o di man(o che a iamo nel piatto da'anti a noi, anche quando 9 stato ormai dichiarato Acatti'o$ da man!iare, e in quanto ci o poten(iale esso non ha un$identit7 da rispettare. <.< Jli impulsi !enerati dal nostro corpo hanno un carattere assolutamente autoconser'ati'o, e di conse!uen(a ostile 'erso tutto ci; che all$esterno, nell$Hmwelt, ne minaccia l$auto-conser'a(ione. *l pi@ forte de!li impulsi diretti all$auto-conser'a(ione, e quindi all$afferma(ione di sC rispetto al mondo esterno, 9 la fame> a partire da esso si !enera la necessit7 di Aincorporare$ qualcosa di di'erso dal proprio corpo> una 'olta che lo si 9 fatto, si rista ilisce la situa(ione ori!inaria di enessere e di poten(a. B!ni 'olta che man!iamo ci difendiamo dalla morte, e continuiamo a fare esperien(a diretta e particolare del nostro corpo come fonte di identit7 per me((o della distru(ione: io Asono$ il mio corpo, non Aho$ semplicemente Aun$ corpo> ho dei confini in cui arroccarmi, ma questi confini non impediscono che qualcosa di'enti parte del mio corpo> an(i, la mia identit7 di 'i'ente permane nel tempo solo in questo modo. :entre l$unit7 imma!inaria dell$io 9 frutto di una media(ione speculare ()acan), i contorni par(iali dell$io 'en!ono definiti a partire dall$immediate((a tattile, pre-eidetica e precaria, dell$esperien(a corporea indi'iduale (K io sono proprio questo corpo, e soltanto questo, con queste mani, questa faccia, questa occa, questa 'oce, ecc.), ma essa 'iene altrettanto immediatamente intaccata dalla realt7 del nutrimento (K io sono anche ci; che man!io, Ame stesso$, le mie mani, il mio corpo 'i'o, 9 il risultato di questa a(ione continua). )$economia del nutrimento, sprofondata nel re!istro del reale, !o'erna la rela(ione interno-esterno, io-altro, secondo una lo!ica di incorpora(ione identaria. Essa crea un rapporto processuale, un nesso a spirale, tra il mio corpo e il mio io, da un lato, e tra il mio corpo e i corpi di cui mi nutro, dall$altro. )$ini(io di tale processo 9 immemoriale, inconscio, anteriore alla mia nascita: comincia nel 'entre materno, perch9 il primo corpo di cui mi sono nutrito/a 9 mia madre. )a connessione tra identit7 e nutrimento de'e s ara((arsi dell$idea che l$identit7 9 una, che 9mia, che 9 un 'alore assoluto ed una condi(ione statica dell$essere umano. * corpi sono letteralmente fatti ? nutriti ? di altri corpi, e il modo pi@ semplice di affermare il proprio potere sull$Aaltro$ 9 quello di incorporarselo. *l corpo 'i'o si mantiene tale Adi'enendo$ altri corpi: li distru!!e come corpi indi'iduali, o''ero come identit7. *l nostro lin!ua!!io riflette sempre questo processo. *l lin!ua!!io del ci o costituisce l$ori((onte ori!inario e sempre rinno'antesi del mio rapporto col mondo esterno. *n questo ori((onte, o!ni corpo 'i'ente ()ei ) che entra nel mio ra!!io di a(ione (come o!!etto di conoscen(a, di odio o di desiderio), 'iene deformato dalla spirale io-corpo, e quindi, inconsciamente, percepito come ci o poten(iale. 6e la delimita(ione ri!orosa e ra(ionale ? per non dire pri'ata e or!hese ? dei confini del corpo 9 solo superficiale, secondaria, l$esperien(a del proprio corpo implica l$esperien(a de!li altri corpi, l$in!resso in una dimensione comune, nella quale

o!ni corpo 9 ci o per l$altro. 8uesta dimensione non 9 pacifica n9 idilliaca: la sua Acomunit7$ non 9 affatto tranquilla e tanto meno fantasmatica. * nostri Aio$ sono, per cosF dire, incapsulati in un corpo-che-man!ia, ed o!ni corpo si rapporta a!li altri in termini didifferen(a (qualitati'a e quantitati'a) e di potere. *l lin!ua!!io che usiamo comunemente (come metafora, e in particolare come metafora del nutrimento) entra cosF al ser'i(io di un sistema di compara(ione tra corpi e tra identit7 indi'iduali. Espressioni frequentissime nel lin!ua!!io quotidiano, come "ti man!io&, "lo man!erei&, "se potessi lo farei a pe((i&, ecc., si!nificano: Ati desidero$, oppure: Asono pi@ forte di te - o di lui$, Ati 'o!lio ? o lo 'o!lio ? sottomettere, incorporare$, ecc. )a differen(a fra io e altro, fra io e tu, 'a riconsiderata dunque nei termini di uno scontro fra identit7 e nutrimento che i rida il lin!ua!!io e le fun(ioni del corpo, prim$ancora che questo corpo sia definito Aumano$. )o scopo ori!inario del canni alismo, e dell$atte!!iamento psicolo!ico che da esso deri'a, 9 quello di introiettare, di incorporare l$alterit7, per cancellare la minaccia che essa rappresenta o, 'ice'ersa, il desiderio inestin!ui ile che essa suscita. )a fame, infatti, 9 un impulso essen(ialmente am i!uo, come la pratica metaforica che la sim ole!!ia nella nostra cultura. 6ia come impulso iolo!ico, sia come fonte di metafore, la fame dell$altro implica per; un$ammissione: non si pu;fare, e neppure pensare, come se l$altro non ci fosse. Liso!na dunque riconoscere il caratteredifensi'o e allo stesso tempo a!!ressi'o del canni alismo. 8uesto carattere implica una rela(ione di dipenden(a affetti'a fra i corpi psichici, fra i corpi 'i'enti. )a dipenden(a dal ci o equi'ale cio9, sul piano psichico, alla dipenden(a dall$altro. :a quanto pi@ forte 9 questa dipenden(a, tanto pi@ forte 9 la sua ne!a(ione. )a ne!a(ione del corpo 'i'o dell$altro, cui sem ra portare il potere della mente, 9 perci; uno dei due aspetti essen(iali del canni alismo, a cui, sul piano del lin!ua!!io, il solipsismo filosofico(.) 9 straordinariamente 'icino. <., )$uomo 9 andato molto a'anti nel sottrarsi al pericolo di di'entare ci o esorci((ando la 'iolen(a le!ata all$atto della nutri(ione. Consape'oli del rischio implicito in o!ni assun(ione di ci o e in o!ni caccia al ci o (perchC il cacciatore pu; a sua 'olta di'entare preda), a iamo ela orato una serie di lin!ua!!i in !rado di Arappresentare$ ? e dunque di mettere a distan(a ? il contatto fra corpi e dunque l$atto dell$incorporare. * lin!ua!!i con cui l$uomo riproduce, ela ora o maschera il processo della nutri(ione hanno acquistato, attra'erso i secoli, una dimensione inconscia e a 'olte inconfessa ile. #ell$architettura, il ricordo di esperien(e di di'oramento appartenenti alla specie umana nel suo complesso, 9 rintraccia ile nella somi!lian(a tra fauci e pri!ioni (o camere di tortura). )a necessit7 di ridurre al minimo l$a!!ressi'it7 durante il pasto in comune, ha in'ece portato all$usan(a tipicamente occidentale di man!iare con la occa chiusa. )a 'er!o!na di fronte al frutto della propria 'oracit7 ha imposto la necessit7 di isolarsi al momento della deie(ione: * denti sono le !uardie armate della occa. 8uale spa(io an!usto, essa 9 il prototipo dellapri!ione. Ci; che 'i penetra 9 perduto, e spesso 'i penetrano creature ancora 'i'e /...4 #ulla 9 appartenuto a un uomo pi@ di ci; che si 9 trasformato in escremento. /)a di!estione4 ri'ela perfettamente il fondamentale, ma anche pi@ nascosto, meccanismo del potere. 6i tratta di un processo cosF naturale, cosF spontaneo ed estraneo alla coscien(a, che se ne sotto'aluta l$importan(a... Jli escrementi, che riman!ono al

termine del processo, sono carichi del nostro reato... Ci si li era dei propri in locali particolari, che ser'ono solo a ci;> l$istante pi@ pri'ato 9 quello della deie(ione.(7) B!ni 'olta che l$alimenta(ione e le sue conse!uen(e ri'elano la 'iolen(a insita nell$atto dell$incorporare e del di!erire, !li uomini ci'ili tro'ano il modo di rimuo'ere la perce(ione di questo Acrimine$. Essi de'ono cosF neutrali((are la sensa(ione di essere preda poten(iale per il proprio simile, al posto del ci o che 'iene masticato ed assimilato con il consenso sociale. 0oichC ci; che 'iene man!iato 'iene anche "sfruttato& dal corpo, il processo della nutri(ione resta profondamente affine a quello del potere esercitato dal so'rano sul suddito. )$essere umano pro'a un !odimento speciale nello sfruttare il suo simile, nell$asso!!ettarsi le sue for(e 'itali e nello spremerne il succo fino all$ultimo: nel rapporto che le!a il padrone al suo schia'o, 9 "e'idente il rapporto fra di!estione e potere&(3). 6pesso tra i primiti'i il capo 9 anche colui che 9 in !rado di man!iare le pi@ !rosse quantit7 di ci o: il "!ran man!iatore&. 0er il medesimo moti'o, i potenti si esi iscono in !randi a uffate che costituiscono, nello stesso tempo, una distru(ione dimostrati'a di ci o in so'rappi@(+) ed una minaccia per i su ordinati, i quali sanno che in o!ni momento potre ero ? pi@ o meno metaforicamente ? finire sulla ta'ola dei loro si!nori.(1M) 8uesta condi(ione di Apreda$ del suddito, o comunque dell$inferiore, del dipendente, si ri'ela istantaneamente, secondo Canetti, in un fenomeno sociale assai anale: quando un uomo cade a terra e i presenti ridono, essi mostrano i denti come iene da'anti ad una preda che si tro'a a portata di mano sen(a nessuno sfor(o o premedita(ione. *l riso costituisce in tal caso una li era(ione di ener!ie psichiche ori!inariamente a!!ressi'e, alle quali la societ7 proi isce di scatenarsi realmente> esse 'en!ono perci; rese innocue attra'erso la scarica della risata, mentre colui che la pro'oca 9 'ittima dell$a!!ressione Acomica$ ? e!li 9 la preda di turno, in una momentanea sospensione dei seri codici della con'i'en(a or!hese. )$uomo ci'ili((ato dimostra di essere in !rado di proi irsi il piacere reale dell$incorporamento, e lo sim ole!!ia attra'erso il riso, cio9 con una forma pi@ raffinata di !odimento: "si ride in'ece di di'orare. *l ci o sfu!!ito /alle iene, ma rifiutato dall$uomo4 9 ci; che suscita il riso: 9 la su itanea sensa(ione di superiorit7, come !i7 disse Ho es&(11). 8uesto principio comparati'o di realt7, che 9 anche una forma di media(ione (in quanto si proi isce il !odimento immediato del canni alismo), 9 alla ase di o!ni con'i'en(a sociale, la quale, proprio per tale moti'o, conferisce al riso una fun(ione eminentemente rassicurante, trasformandola in un se!no di distensione e di pace. #el riso l$am i'alen(a dell$oralit7 umana, il suo essere profondamente intrisa d$amore e di odio, manifesta forse la sua pi@ inquietante poten(a.

,. 5reud e le lar'e di NitchettO ,.1 0er comprendere il si!nificato del canni alismo sia come pratica rituale, che come atte!!iamento psicolo!ico, che come pratica metaforica, iso!na rinunciare al desiderio aristocratico dell$uomo, di distin!uere fra sC e ci; che !li 9 inferiore, fra ci; che ha coscien(a e ci; che non ne ha, e iso!na 'ice'ersa partire dall$idea che non esistono nC possono esistere confini precisi, descri'i ili e irre'ersi ili tra corpo e corpo, tra io e altro, tra uomo e animale. )a possi ilit7 di distin(ione !erarchica fra di'ersi esseri umani, oppure fra uomo e animale, de'$essere radicalmente riformulata per riuscire a

illuminare la rela(ione fra uomo e animale, fra uomo e pianta, e fra uomo e uomo, dal punto di 'ista del potere, per co!liere l$equi'alen(a dio!ni corpo ? umano, animale o 'e!etale ? come ci o, cio9 come o!!etto di potere. )a connessione fra identit7 e nutrimento 'iene cosF ad assumere un nuo'o si!nificato, muo'endo da uno stadio in cui non c$era e non c$9 distin(ione tra uomo e animale, tra corpo e corpo, perchC 9 solo in se!uito a questa distin(ione, che il canni alismo pu; di'entare, com$9 di'entato, un ta @ ed un crimine per la ma!!ior parte delle ci'ilt7. )o stadio in cui non c$era, o non c$9 una netta distin(ione fra uomo e animale, 9 quello del totemismo. )a parola totem 9 stata introdotta nel 'oca olario scientifico occidentale nel secolo P*P> 'iene dall$al!onchino de!li indiani BQi ura Aototeman$, "e!li 9 della mia parentela&. AE!li$ 9 sia l$uomo mem ro del clan, che l$animale con cui il clan si identifica. Entram i sono Afratelli$, consan!uinei di colui che fa parte del clan. 0er l$animale totem 'i!e quindi in forma ristretta il principio ind@ del "tu sei questo&. )$identit7 non 9 qualcosa di assolutamente indi'iduale, ma solo un$apparen(a, al di sotto della quale l$uomo partecipa alla stessa essen(a di altri esseri. #on esiste un essere indi'iduale separato, anche dal punto di 'ista temporale, dal =utto: l$essere sin!olo 9 soltanto forma esteriore e manifesta(ione fu!!e'ole, "om ra& del =utto. #el totemismo, per;, il =utto non 9 Dtman, l$anima dell$uni'erso, il suo spirito uni'ersale, ma si restrin!e al clan totemico: nel clan si !ioca la possi ilit7 dell$identifica(ione dell$indi'iduo con il =utto.(1<) )$antropolo!o 1einach raccolse, intorno al 1+MM, alcune re!ole dell$or!ani((a(ione totemica, di cui si sare e ser'ito 5reud per formulare la sua cele re ipotesi sul si!nificato del pasto totemico. 6econdo le re!ole osser'ate da 1einach, 9 proi ito sia uccidere che ci arsi di determinati animali, di cui !li uomini si prendono cura> se uno di essi muore, o de'$essere necessariamente ucciso, rice'e una sepoltura del tutto simile a quella di un mem ro del clan e !li si chiede perdono. *l di'ieto di ci arsi dell$animale o di una sua parte (poichC la parte 'ale per il tutto: metonimia canni alica), pu; essere infranto solo in alcune occasioni rituali, durante le quali esso 'iene pianto solennemente.(1,) Com$9 noto, 5reud 'ide nel totemismo un$or!ani((a(ione sociale e parentale deri'ante da, e fondante la, interdi(ione edipica: la proi i(ione relati'a all$animale totem sare e il frutto di una rimo(ione del pasto ori!inario, durante il quale l$orda dei fratelli, dopo a'erlo a attuto, man!i; il 0adre, che 'ieta'a loro di a'ere rapporti sessuali con le donne dell$orda. *l senso di colpa !enerato da questo remoto assassinio 9 per 5reud all$ori!ine della di'ini((a(ione dell$Dntenato-0adre> lo spirito di costui si trasferisce nell$animale totem, che 'iene conse!uentemente proi ito come ci o, ma col quale i mem ri dell$orda ? di'enuta clan, !ruppo, tri @ ? si identificano.(1E) )$uccisione e l$assun(ione rituale dell$animale totem rinno'a l$assassinio del 0adre: 9 perci; fatta o!!etto di un ta @, che nasconde un antico desiderio di distru(ione, alimentato dall$odio contro il 0adre> il lamento sull$animale ucciso equi'ale al tentati'o di alle'iare il senso di colpa, e, pi@ concretamente, la collera dello spirito offeso dell$Dntenato-0adre. #utrirsi dell$Dntenato 9 stata infatti la condi(ione preliminare per !uada!nare la propria identit7 umana e sociale. *ncorporando il 0adre, l$orda dei fratelli ne ha incorporato la superiorit7 e la for(a (endocanni alismo, ma anche, in quanto il 0adre era un nemico, esocanni alismo): ha ottenuto la propria identit7 sulla ase di un nutrimento che 9, allo stesso tempo, una metamorfosi. * mem ri del clan, eredi dei fratelli assassini, hanno re!olato i rapporti sessuali all$interno del !ruppo rista ilendo una serie di di'ieti, il pi@ forte dei quali 9 quello

dell$incesto. #on possono unirsi a consan!uinei, cosF come non possono ci arsi di un animale che 9 insieme loro padre e loro fratello. )$identit7 9 !uada!nata in 'irt@ di un senso di colpa le!ato al nutrimento. E in quest$idea di nutrimento rientra anche il contatto sessuale tra madre e fi!lio, o tra fratello e sorella. )$atto canni alico ori!inario, col quale i fratelli dell$orda hanno a attuto il 0adre e si sono uniti alla madre, 9 al contempo un atto sessuale ed un$afferma(ione di identit7, un$introie(ione identificante> per mantenere nel tempo questa identit7, essi sono per; costretti a 'ietarsi il contatto con la madre. =ale contatto rappresenta infatti, paradossalmente, una minaccia di perdita dell$identit7 autonoma, la tenta(ione di un ritorno all$indistinto, sen(a contorni netti e definiti tra Aio$ e Aaltro$, fra umano e non-umano, fra me e non-me: nella mentalit7 primiti'a, la copula 9 una 'era e propria metamorfosi. ,.< )$or!ani((a(ione che a iamo descritto corrisponde complessi'amente ad una fase del totemismo, che ha !i7 superato ci; che Canetti definisce "canni alismo totemico&. *n questa fase pi@ antica, re!istrata ad esempio in alcuni miti de!li Dranda (Dustralia centrale)(1G), 'i!ono tre principi apparentemente lontani dall$ipotesi freudiana, in quanto non 'i compare alcuna fi!ura femminile. Essi sono 'ice'ersa completamente dominati dal ci o. *l primo mito 9 quello de!li opossum. *n principio tutto !iace'a nelle tene re eterne.... )$antenato ? si chiama'a Rarora ? !iace'a in sonno nella notte continua... )a terra sopra di lui era rossa di fiori e ricoperta di mille er e, e un !rande palo oscilla'a sopra di lui, in alto... Dlla sua radice sta'a il capo di Rarora. Ii l7 il palo sali'a 'erso il cielo come se do'esse forarne la 'olta. Era una creatura 'i'a, ricoperta di pelle liscia simile alla pelle dell$uomo... Rarora pensa'a: desideri e 'o!lie attra'ersa'ano la sua testa. I$impro''iso, dal suo om elico e dalle ascelle 'ennero fuori !li opossum... E allora incominci; ad al e!!iare. )$antenato si al(; e pro'; fame !iacchC le for(e ma!iche erano defluite dal suo corpo. #el suo stordimento, e!li tasta intorno a sC e si sente circondato da una massa di opossum che si muo'ono. :olto affamato, afferra due !io'ani opossum. )i cuoce un po$ pi@ lontano... Iopo a'er quietato la fame... l$antenato cade in sonno... mentre e!li dorme, dalle sue ascelle affiora qualcosa che ha la forma di un le!no ron(ante (6chwirrhol(). )a cosa assume poi aspetto umano e in una sola notte cresce tanto da di'entare un adolescente: 9 il fi!lio primo!enito di Rarora... Bra il padre manda il fi!lio ad uccidere qualche altro opossum. Jli animali !iocano tranquillamente l7 'icino, nell$om ra. *l fi!lio li porta al padre che li cuoce nella terra arro'entata dal sole> poi, padre e fi!lio se ne spartiscono le carni. 6cende la sera, e am edue si addormentano. 8uella notte, altri due fi!li nascono dall$ascella del padre... 8uesta 'icenda si ripete per molti !iorni e notti... en presto il padre e i fi!li, ormai molto numerosi, hanno consumato tutti !li opossum nati ori!inariamente dal corpo di Rarora... 6ono affamati, e allora il padre manda i fi!li ad una caccia destinata a durare tre !iorni... :a nella sel'a non c$9 nessun opossum, ed essi de'ono tornare indietro.(1.) *l secondo mito 9 quello delle lar'e di NitchettO:

Dl tempo dei primordi un 'ecchio !iace'a in profondo sonno, ai piedi di un cespu!lio colmo di lar'e di NitchettO... :entre e!li si culla'a nel suo eterno sopore, le lar'e ianche striscia'ano sopra di lui... si infila'ano dentro il suo corpo. E!li non si ris'e!lia'a. 0oi, una notte, mentre il 'ecchio dormi'a appo!!iato al raccio destro, qualcosa spunt; fuori dalla sua ascella destra: qualcosa che a'e'a la forma di una lar'a. Cadde al suolo, assunse aspetto umano, e cre e rapidamente. Dl mattino il 'ecchio aprF !li occhi e, pieno di stupore, 'ide il suo fi!lio primo!enito(17). =anto !li opossum quanto le lar'e sono massa. 6ono una massa metamorfica di ci o che, come tale, si confonde con il corpo dell$antenato-padre. Canetti, che riporta il mito di NitchettOraccolto da 6trehlow, osser'a che in tal modo nacquero "un nu!olo di uomini. *l loro padre non si muo'e'a... E!li rifiuta'a anche o!ni ci o che i fi!li !li por!e'ano. * fi!li per; si da'ano da fare per estrarre dalle radici del cespu!lio le lar'e di NitchettO, le arrosti'ano e le man!ia'ano. =al'olta senti'ano essi stessi il desiderio di tornare ad essere lar'e. Dllora canta'ano una formula ma!ica, si trasforma'ano in lar'e e si annida'ano di nuo'o tra le radici del cespu!lio. Ii l7 risali'ano poi alla superficie e riassume'ano forma umana&(13). 6econdo 6trehlow, "l$antenato rappresenta la somma complessi'a dell$essen(a 'itale delle lar'e di NitchettO, dell$essen(a animale e di quella umana considerate come un tutto unico&.(1+) )$antenato-padre, nel mito de!li opossum, !enera in modo asessuato, indifferentemente, uomini e animali-totem, suoi fi!li> questo processo 9 !o'ernato da un principio che Canetti definisce "accrescimento di sC&. :a, poichC i fi!li !enerati dall$antenato si nutrono esclusi'amente de!li animali, anch$essi da lui !enerati in quantit7 limitata, e quindi loro fratelli, Canetti chiama il processo che porta alla spari(ione del ci o totemico "consumo di sC&. 6i tratta di un$economia alimentare chiusa, nella quale il corpo dell$antenato si moltiplica in fi!li, uomini e animali, e si autodistru!!e attra'erso la nutri(ione reciproca dei fratelli, che sono parti di lui: "l$antenato sem ra da questo punto di 'ista nutrirsi di se stesso&. )$identit7 non 9 sin!olare, e non 9 limitata alla forma umana: uomini e animali sono la medesima cosa e partecipano della medesima essen(a 'itale, che 9 costituita dal nutrimento. )$atto della nutri(ione non 9 un atto di distru(ione, ma di identifica(ione psichica tra sC e ci; che si man!ia. #on 'i 9 nessun senso di colpa, ma solo l$esaurimento pro!ressi'o di sC attra'erso il consumo del ci o. *l ter(o, e pi@ importante principio del canni alismo totemico 9 quello della metamorfosi: !li uomini possono trasformarsi nell$animale totem e questi pu; assumere forma umana, sen(a che ci; sia re!olato da alcuna )e!!e, ma solo dal fatto che o!nuno 9 ci o per l$altro. 8uesta " en determinata metamorfosi& non suscita orrore e non determina confusione, perchC 9 profondamente connessa all$accrescimento di sC e della comunit7 di cui si fa parte, e nel contempo impedisce che si sta ili((ino i confini tra corpo e corpo, fra uomo e animale: qui l$idea di "cam iare forma& non !enera an!oscia e non respin!e, ma addirittura raffor(a il principio dell$identit7. )a reciprocit7 e la parentela dunque non proi iscono, ma an(i sono all$ori!ine del canni alismo totemico, sulla ase di un$indistin(ione metamorfica fra uomo e animale: si di'enta ci; che si man!ia, ci si trasforma nel proprio ci o. *n una 'ariante del mito delle lar'e di NitchettO, si racconta di un padre che 'a a caccia di fi!li dall$aspetto umano. Iopo essere stati di'orati essi si trasformano in lar'e, "le quali di'orano dall$interno il loro stesso padre&(<M). *n questo caso la metamorfosi 9 ancora pi@ chiaramente la chia'e della reciprocit7, perchC implica l$impossi ilit7 di cancellare definiti'amente, con il corpo, l$identit7 di ci; che 'iene man!iato. )a

trasforma(ione in lar'e, "la quale ser'e a pro'ar piacere della carne del padre&, di'iene un paradossale me((o di conser'a(ione dell$identit7, che permette inoltre l$atto del nutrirsi sia come amore che come 'endetta. )$indistin(ione tra l$uomo e l$animale, che comporta una cancella(ione dei confini fra corpo e corpo, !iun!e persino a ne!are la differen(a tra la morte e la 'ita, differen(a sulla quale si do're e fondare, secondo il nostro (occidentale) modo di pensare, l$identit7 di o!ni indi'iduo. )$indi'iduo non pu; mai definiti'amente morire, ma solo trasformarsi attra'erso la coerci(ione del nutrimento. #ello 6hatapatha Lrahmana (<1), nota Canetti, si le!!e: "#ell$altro mondo l$uomo 'err7 man!iato da ci; che man!ia in questo mondo&> il principio del "capo'ol!imento& 9 reso possi ile dal Aricordo$ della 'iolen(a su ita dal corpo, quale si tro'a espresso nella parola sanscritamamsa, carne. )a prima silla a, mam, si!nifica Ame$> la seconda, sa, Ae!li$: "nell$aldil7 e!li, di cui ho man!iato la carne, man!er7 me&(<<). )a morte, dunque, non 9 una distru(ione definiti'a, perchC l$identit7 possiede i caratteri della molteplicit7 corporea, contraddicendo i nostri a ituali schemi lo!ici. )a distin(ione fra 'i'o e morto, fra umano e non-umano, resta cosF al di qua della distin(ione, assolutamente ori!inaria, fra ci o e non-ci o. ,., )$or!ani((a(ione sociale, i di'ieti osser'ati da!li studiosi (e interpretati da 5reud in chia'e psicoanalitica) nel corso de!li ultimi due secoli, corrispondono secondo Canetti ad una fase recente del totemismo, in cui il principio del "ri!uardo& 'erso l$animale totem e 'erso i mem ri del clan, ha sostituito quello del "consumo di sC&, pi@ che per rimuo'ere la colpa ori!inaria nei confronti dell$Dntenato, per !arantire l$accrescimento del !ruppo. )$interno del clan si delimita nella nuo'a fase come corpo sociale, sulla ase dell$esclusione del totem come ci o> allo stesso modo si esclude il mem ro del clan come ci o, ma non il nemico appartenente ad un clan estraneo (esocanni alismo). )$atto 'iolento 'iene cio9 trasferito all$esterno, e ci; fa'orisce la coesione interna, la poten(a del !ruppo. )a distin(ione fra superiore ed inferiore, fra me ed altro, si ripresenta perci; nell$or!ani((a(ione totemica con un intento !erarchico e dominatore nei confronti del clan nemico. *n questa pi@ recente fase del totemismo, l$affetti'it7 'erso l$animale con cui ci s$identifica si esprime finalmente con il ri!uardo ? 5reud dire e: con la rimo(ione ? , e non pi@ con l$impulso immediato ad incorporare, perchC si finisce col le!are l$accrescimento e la prosperit7 de!li uomini all$accrescimento dell$animale totem, secondo i nostri schemi lo!ici e secondo la nostra idea di con'i'en(a sociale. )$economia alimentare di'iene quindi aperta, si consumano ci i non totemici, e il si!nificato della metamorfosi si conser'a solo in forma rituale, come pro'a della Aparentela$ che unisce l$uomo all$animale sacro. 8uando ad esempio lo sciamano si trasforma nell$animale totem o lo in'oca durante una cerimonia, man!iandone una parte, e!li testimonia della possi ilit7 di ritornare ad uno stadio in cui non 'i 9 differen(a tra uomo, animale totem e ci o. 6i tratta di una pericolosa re!ressione, che perci; de'$essere limitata e iscritta in una forma cerimoniale se!reta.

E. *l corpo di Cristo e la lin!ua dell$uomo

E.1 Come l$incesto, l$antropofa!ia rappresenta un ostacolo che 9 necessario rimuo'ere, respin!ere nell$inconscio, per entrare nella cultura, per !uada!nare un$identit7 colletti'a, ed infine un$autonomia indi'iduale. B!!i il ta @ 9 esteso dal mem ro dello stesso clan ad o!ni mem ro della nostra specie: la carne umana, ormai, ci fa schifo. 6iamo come !li dei della mitolo!ia !reca, che, di'enuti Aci'ili$, disde!nano la carne dei mortali umani, sim olo di un$et7 di orrori, pri'a di le!!i, e preferiscono nutrirsi di dolce nettare e delicata am rosia. #on esi!ono sacrifici umani, non sono assetati del san!ue di !io'ani 'ittime. Iioniso, il dio della 'ite, 'iene in'ece fatto a pe((i e s ranato dalle Laccanti. Iioniso sim ole!!ia un tempo, o me!lio una dimensione dell$esperien(a occidentale della carne, che scorre al di sotto della ci'ilt7 e della sua storia, sempre pronta a riemer!ere o a metamorfosarsi. )a pratica rituale di man!iare un dio !iun!e infatti, profondamente trasformata, fino ai !iorni nostri: 9 la chia'e del cristianesimo sacerdotale e, insieme al lamento(<,), della sua re!ressi'a sopra''i'en(a postmoderna. #elle fasi arcaiche del loro s'iluppo culturale e nelle forme pi@ elementari di or!ani((a(ione sociale, !li uomini desiderano istinti'amente accrescere se stessi e il loro ci o. #el pasto colletti'o dei primiti'i (compiuto a se!uito di a(ioni di caccia o come rito sacrificale 'olto alla fecondit7), attra'erso lo smem ramento di un corpo, l$animale o l$uomo che fun!ono da ci o 'en!ono messi in rela(ione con !li dei. Dnche quando l$or!ani((a(ione totemica 'iene superata da altre forme di or!ani((a(ione sociale, le superiori qualit7 del ci o sono fonte, e sim olo, della compatte((a e della for(a del !ruppo: "il rito dell$incorporarsi colletti'o 9 la comunione&(<E), una forma di accrescimento il cui scopo consiste nel procurare al !ruppo un ene, reale o sim olico. #utrirsi di ci; ch$9 di'ino si!nifica infatti propi(iare il enessere del !ruppo, e soprattutto di'ini((arsi. *l concetto di transustan(ia(ione equi'ale dunque ad una specifica, estrema metamorfosi alimentare. )a di'init7 assume le sem ian(e di un alimento, di una forma di pane(<G): l$ostia consacrata 9 il corpo di un Iio che si 9 fatto uomo. 8uesto corpo si moltiplica, si trasforma a sua 'olta nel corpo del fedele, che partecipa cosF della !ra(ia di'ina. Essa 9 l$ultimo, su limato residuo dell$antico potere connesso all$incorporare, e della sensa(ione di piacere che ci; pro'oca, molto simile al piacere sessuale> l$amore 'erso il dio sacrificato resta cosF un elemento essen(iale della comunione. *l principio che re!ola il totemismo arcaico e le reli!ioni superiori sem ra, in fondo, il medesimo. =utto pu; di'entare ci o, se ci si 'uole appropriare delle sue qualit7, corporee o spirituali: l$identit7 corporea e psichica si conser'a solo !ra(ie a questa 'iolen(a, pi@ o meno su limata, commessa 'erso chi 9, sotto qualche punto di 'ista, desidera ile, sia esso animale, uomo o dio. :a nelle reli!ioni monoteistiche si assiste ad un estremo processo di su lima(ione del principio del canni alismo. * fedeli man!iano il corpo di una di'init7 antropomorfa in forma rituale, in quanto desiderano ottenere l$immortalit7, ossia la li era(ione definiti'a dal nesso corpo-ci o. 6ono cio9 in !rado di considerare l$intera catena distrutti'a della nutri(ione come una serie di colpe, da cui l$indi'iduo cerca di uscire attra'erso il ricon!iun!imento alla propria Aori!ine$ di'ina, a Iio. =ale ori!ine sare e la 'era identit7, l$identit7 spirituale e uni'ersale (la massa ener!etica), a cui la catena, il cerchio infernale del nutrimento, sem ra s arrare l$accesso. #el cristianesimo questa tenden(a alla scorporei((a(ione 9 l$ultima tappa di un lun!o cammino, che parte dall$idea di sacrificare un !io'ane deificato dalla comunit7 per rendere fertile la terra e accrescere il ci o, ma !iun!e infine ad attri uire al sacrificio dell$uomo-dio un si!nificato completamente opposto a quello della fecondit7, e definiti'amente li eratorio. #utrirsi dell$uomo-dio si!nifica, in quest$ultima e raffinata

fase della reli!ione, li erarsi del nutrimento stesso, di o!ni nutrimento materiale, e sal'are cosF la propria identit7 indi'iduale, l$Aanima$. )a 'ittima sacrificale li era l$uomo dalla catena delle colpe le!ate al ci o, cio9 lo redime da o!ni forma di canni alismo. Cristo compie certo miracoli che rappresentano il desiderio di accrescimento e di prosperit7 del popolo(<.), ma si offre anche, in un rito sacrificale, come nutrimento ai fedeli: ci; permette il ro'esciamento completo dei riti le!ati alla fertilit7, in un$anticipa(ione del re!no dei cieli. )$eucaristia cristiana ela ora insomma l$idea di una purifica(ione totale rispetto alla coa(ionele!ata all$atto del man!iare, all$ossessione del ci o e del corpo(<7). 6e tale elemento coatti'o rappresenta il Apeccato$ per eccellen(a, ci; che perpetua il cerchio dei crimini e delle 'endette, man!iando Cristo si interrompe in'ece la catena del mamsa, del Ame-e!li$, implicita nella carne. :entre Iioniso o altre di'init7 pa!ane 'eni'ano di'orate durante riti dedicati alla fecondit7, il cristianesimo, proprio nel suo essere una reli!ione della morte (del lamento su un morto che non smette mai di morire), ha cercato di purificare la corporeit7 da o!ni 'iolen(a connessa alla conser'a(ione della 'ita. Iell$idea primiti'a che il sacrificio di un uomo !io'ane e ro usto possa rendere fertile la terra e preser'are il popolo dall$inde olimento, resta solo, nella reli!ione cristiana, l$imma!ine 'i!orosa di Jes@ e del suo san!ue ? un sim olo di 'ita eterna dello spirito, non del corpo.(<3) 6e l$identifica(ione col Cristo mori ondo passa per il ci o, il rischio 9 quello di canni ali((are il di'ino. 6ia l$accrescimento che lo smem ramento della 'ittima comportano una sorta di moltiplica(ione e di parcelli((a(ione del corpo del dio, che, entrando nel corpo dei fedeli, si trasforma in Aaltro$ pur conser'ando le sue qualit7 ori!inarie ? di carattere spirituale. )a !ioia che il fedele pro'a per a'er man!iato il corpo del redentore indica che l$elemento erotico del canni alismo tenta di rimuo'ere, di redimersi a sua 'olta dalla sua componente distrutti'a, come anche il senso di colpa per a'er smem rato, fatto a pe((i il corpo di Iio. )a conse!uen(a dell$incorporamento 9 per; la spari(ione dell$Aaltro$, la sua ne!a(ione definiti'a. #on di'ersamente che nel totemismo, nel pasto sacro 'iene di'ini((ato aposteriori ci; che si 9 man!iato, in preda ad un inestin!ui ile senso di colpa> la sensa(ione di a'ere dentro di sC la di'init7 pu; trasformarsi nell$an!oscia e nel terrore per a'er contaminato ? e quindi distrutto ? ci; di cui non si 9 de!ni, oppure pu; dar luo!o alla proie(ione-introie(ione dell$Aaltro$ come ne!ati'it7 assoluta ? come satana: la metamorfosi di'enta possessione. E.< #el li ro del profeta E(echiele, Iio comanda all$uomo di in!oiare i rotoli della )e!!e> man!iando la scrittura E(echiele, che si rifiuta'a di o edire al 6i!nore, acquista la for(a di profeti((are: :i disse: A5i!lio dell$uomo, man!ia ci; che hai da'anti, man!ia questo rotolo, poi 'a$ e parla alla casa d$*sraele$. *o aprii la occa ed e!li mi fece man!iare quel rotolo, dicendomi: A5i!lio dell$uomo, tu nutri il 'entre e riempi le 'iscere con questo che ti por!o$. *o lo man!iai e fu per la mia occa dolce come il miele.(<+) 8ui l$atto del man!iare non 9 'iolento, anche se Iio lo impone quasi con 'iolen(a ad E(echiele, che si 9 chiuso capar iamente nel silen(io e si rifiuta di o edir!li. *l rotolo non 9 un ci o come !li altri: nutrendosi del lin!ua!!io di'ino, della sua for(a e del suo potere, il profeta scopre che le parole che ha incorporato sono nettare per lo spirito, e la sua lin!ua finalmente si scio!lie: e!li comunica a!li altri uomini la parola di Iio.

*n altri termini, solo in 'irt@ del lin!ua!!io l$uomo pu; mettere a distan(a il canni alismo in tutte le sue sfumature, capo'ol!endo la 'iolen(a connessa all$incorporare in un atto di li era(ione delle proprie for(e psichiche: l$impulso 'iene ro'esciato in Acultura$ e se ne trasferisce la 'oracit7 in una dimensione li eratoria. *l lin!ua!!io 9, proprio in quanto Aci o$ e strumento dello spirito, l$unica possi ile sal'e((a dal canni alismo. 6olo con il lin!ua!!io 9 infatti possi ile a!!irare la minaccia del solipsismo e 'alori((are il principio della metamorfosi. )a lin!ua che dice AsF$ alla metamorfosi del nutrimento, 'i'e attra'erso la metamorfosi. 6e l$impulso ad incorporare 'iene 'issuto intensamente nella sfera del lin!ua!!io, questa si trasforma in una sfera erotica. )$amante pu; incorporare con la parola l$o!!etto del desiderio, sen(a distru!!erlo e sen(a ne!arlo, a patto per; che accetti la trasforma(ione di sC che ci; comporta a li'ello psichico, rinunciando quindi alla propria identit7 unitaria. 6olo in questo caso, la lin!ua (come or!ano del corpo e manifesta(ione dello spirito) rispecchia la li ert7 dell$essere umano, e nutrirsi dell$altro acquista il senso di amare l$altro. 6olo in questa dimensione, conferendo al corpo un carattere spirituale, ed allo spirito una forma corporea, la propria identit7 coincide pacificamente col nutrimento dell$altro. )$Aaltro$ pu; darsi come nutrimento, e nutrirsi di noi, sen(a alimentare un meccanismo distrutti'o. Ci; comporta il capo'ol!imento dell$aspetto demoniaco dell$oralit7, cosF e'idente, ad esempio, nel 'ampirismo(,M), ma anche il ro'esciamento completo del solipsismo (cio9 del canni alismo filosofico). Jra(ie a tale ro'esciamento l$identit7 'iene lasciata intatta dal punto di 'ista dell$indi'iduo, ma 'a incontro ad una trasforma(ione radicale e straordinaria dal punto di 'ista del potere. )$indi'iduo de'e in sostan(a rendere compati ile con se stesso, de'e sopportare, attra'erso la parola, la corporeit7 e la di'ersit7 dell$altro. 6olo in questo caso il lin!ua!!io ? primo fra tutti, quello letterario ? appare radicalmente opposto al potere. )a scrittura 9 la pi@ no ile forma di metamorfosi(,1). Colui che trasforma il contatto fra corpi in un fatto lin!uistico, ne!a infatti il meccanismo dell$esclusione che re!ola il potere> e!li 9 cio9 in !rado di trasformarsi, di rimando, in ci; di cui si nutre lin!uisticamente, sen(a ne!are se stesso e l$o!!etto. *n questo modo si possono in!hiottire Aeroticamente$ non solo persone, ma anche paesi, culture, e'enti. *l lin!ua!!io di'enta la chia'e d$accesso alle metamorfosi che arricchiscono la nostra identit7. 6olo se non si ha paura di Adi'entare altro$, si rinuncia a possedere l$Aaltro$. :a, come pu; accadere che l$altro possieda noi, 'i 9 sempre il rischio del ri!etto, dell$espulsione di ci; che prima era stato introiettato, sia esso un indi'iduo, un popolo, un pensiero. 6i pu; ritornare indietro in qualsiasi momento: usando la lin!ua come costru(ione paranoica, l$uomo pu; eri!ere una forte((a intorno alla propria so!!etti'it7, che tender7 ad incorporare, questa 'olta distrutti'amente, tutto ci; che 9 di'erso e minaccioso, e ad espellere le presen(e estranee. *n questo caso la metamorfosi 9 loccata, e ro'esciata in appropria(ione dell$altro. *l discorso del canni ale smette di essere quello dell$amante e dello scrittore per ridi'entare discorso dell$Hno, monolo!o ossessi'o e delirante, simile a quello del tiranno.

1 Ho qui ripreso, riducendolo e riela orandolo, un mio sa!!io di dieci anni fa, #utrirsi dell$altro. %ia!!io antropolo!ico nell$inconscio alimentare, contenuto nel 'olume di di'ul!a(ione scientifica )$al ero della cucca!na. *l ci o e la mente, Cuen, #apoli 1++7, pp. +,-1... < Cfr. E. Canetti, :assa e potere, in *d., Bpere, a cura di J. Cusatelli, Lompiani, :ilano 1++M, 'ol. *, p. 1<,1. , )$uomo primiti'o era un animale onni'oro, ma soprattutto predatore> la sua e'olu(ione fisica e cere rale 9 stata possi ile solo attra'erso i 'anta!!i iolo!ici di una dieta carnea. Cfr. :. Harris, Luono da man!iare, Einaudi, =orino 1++<. E %i 9 inoltre un meccanismo psicolo!ico costante, che sta dietro l$impulso a nutrirsi del corpo umano: sia che si tratti di un mem ro esterno al !ruppo, sia che si tratti di un suo mem ro, o di un condannato a morte, il fatto di essere Amorti$ 'iene 'alutato ancora o!!i dalla mentalit7 primiti'a come un essere Anemici$, come un essere passati dall$altra parte: si di'iene pertanto portatori di un pericolo da esorci((are attra'erso una pratica rituale. G * crimini relati'i a tali ta @ minano infatti alla radice la struttura sociale che si re!!e sulla distin(ione tra me e altro, oppure tra parente (consan!uineo) ed estraneo. Cfr. C. )e'i-6trauss, )e strutture elementari della parentela, 5eltrinelli, :ilano 1+.+. 0er quanto ri!uarda in'ece la storia Apolitica$ del canni alismo cfr., sempre di :. Harris,Canni ali e re, :ilano, 5eltrinelli 1+33. . Ia Cartesio in poi il so!!etto ra(ionale tende a Aman!iare$ il suo corpo, a sottometterlo come qualcosa di inferiore rispetto alla mente, ad asser'irlo come una macchina alla propria identit7 cosciente. *l corpo, spesso, si 'endica. Hna delle conse!uen(e estreme e pi@ rile'anti del raffor(amento paranoico del so!!etto 9 il solipsismo, il rischio cio9 di escludere completamente !li altri corpi, considerandoli irreali. )$io de!rada !li altri esseri umani ad o!!etti inanimati, a macchine, a semplici cose, e infine a imma!ini di cose che 'i'ono solo nella sua coscien(a. Essi, sia come corpi che come menti, si riducono ad essere "om re&: l$io resta come unica realt7 A'era$, escludendo prima i corpi, e poi le menti de!li altri indi'idui, escludendo insomma la loro realt7 di esseri 'i'enti. 8uesto processo, che si 'orre e al riparo dalla tirannide del nutrimento, in realt7 la riproduce completamente nella sfera della lo!ica, e all$interno del sC: in'ece di Aman!iare$ il ci o ? !li altri esseri ? con la occa, li si man!ia ? ne!andoli ? con la ra!ione. 6ul rischio solipsistico del so!!etti'ismo idealisticotrascendentale rimando a Sean 0aul, Cla'is fichtiana seu lei !e eriana, Cronopio, #apoli <MM,, e alla mia postfa(ione al testo, 5ichte e il suo doppio: Sean 0aul critico del solipsismo, pp. 1MG-1,G. 7 E. Canetti, :assa e potere, cit., p. 1<<3. 3 *'i, p. 1<,M. + 0rescindendo da ci; che sappiamo sui anchetti della 1oma antica, sulle corti medioe'ali e sulle !o((o'i!lie dell$anci9nr9!ime, il resoconto pi@ affascinante della distru(ione di eni in forma rituale ci 9 stato lasciato da 5ran( Loas (=he 6ocial Br!ani(ation and the 6ecret 6ocieties of the Rwakiutl *ndians, Nashin!ton 13+7> 1ace, )an!ua!e and Culture, #ew Tork 1+<M, pp.,G.-,G+> Rwakiutl Ethno!raphO, a cura di H. Codere, Chica!o 1+.7). 6i tratta delpotlatch, cerimonia durante la quale i capi kwakiutl (isola di %ancou'er, Dmerica nord-occidentale) riuniti insieme al popolo, lacera'ano stoffe, rucia'ano olio di pesce, !etta'ano in mare schia'i. 1uth Lenedict 'ide in questo comportamento economicamente inspie!a ile una sorta di

Ame!alomania$ de!li indiani (cfr. 0atterns of culture, 1+,E, trad. it. :odelli di cultura, 5eltrinelli, :ilano, 1+.M): i capi usa'ano la dona(ione di eni per umiliare i ri'ali, e la loro distru(ione per affermare la propria poten(a. )$intepreta(ione ata!liana, 'ia :auss, del potlach e l$ela ora(ione del concetto di dCpense deri'ano da questa diseconomia radicale rile'ata dalla Lenedict. Jli antropolo!i di scuola marUista 'edono in'ece nel potlatch ori!inario (prima del contatto con i ianchi), sce'ro da o!ni forma distrutti'a, un metodo di ridistri u(ione delle risorse a ondanti, ma occasionali, del territorio (soprattutto salmoni)> essi interpretano la componente distrutti'a del potlatch osser'ato da Loas tra la fine dell$Bttocento e l$ini(io del #o'ecento, come una rea(ione alla ridu(ione allo spopolamento se!uito al contatto con i ianchi, presenti nella (ona dalla fine del 6ettecento (come tutti !li Dmerindi, anche i kwakiutl non a'e'ano difese or!aniche contro le malattie de!li occidentali, e do'ettero a andonare l$atti'it7 ellica pur rice'endo armi da loro). 1M )a or!hesia occidentale ha ulteriormente su limato il rapporto fra ci o e potere nell$imma!ine del pasto familiare e del pran(o in societ7. 8ui domina, nonostante le apparen(e, il principio dell$esclusione. *l rispetto reciproco fra coloro che man!iano insieme non si!nifica solo "che essi non si man!eranno l$un l$altro& (E. Canetti, :assa e potere, cit., p. 1<EE), ma anche che mettono radicalmente fuori dalla mensa e dal loro pri'ile!io tutti quelli che non 'en!ono riconosciuti come a'enti diritto al ci o ? sim olo della loro for(a e della loro unione. Essi possono cosF acco!liere od espellere !li estranei attra'erso il lin!ua!!io del ci o, con una crudelt7 ed un$efficacia quasi pari a quelle della distru(ione fisica: ")a fami!lia di'iene ri!ida e dura nell$escludere !li altri dal suo pasto> le persone di cui ci si de'e preoccupare sono il pi@ naturale pretesto per escludere !li altri /...4 l$uomo sa(io si im atte sen(a alcuna emo(ione ne!li affamati& (E. Canetti,:assa e potere, cit., pp. 1<E.-E7). E!li, spesso inconsciamente, !ode della loro fame, nascondendo nella sua indifferen(a un estremo potere su!li altri. Cfr. anche :. Iou!las, Dntropolo!ia e sim olismo: reli!ione, ci o e denaro nella 'ita sociale, *l :ulino, Lolo!na 1+3G. 11 E. Canetti, :assa e potere, cit., p. 1<E3. 1< 6ul totemismo cfr. il classico E. Iurkheim, )e forme elementari della 'ita reli!iosa, Ed. Comunit7. :ilano 1+.,. 1, Cfr. 6. 1einach, Code du tot9misme, in Cultes, mOthes et reli!ions, 0ari!i 1+MG1+1<, citato da 5reud in =otem e ta @ (1+1,), Lorin!hieri, =orino 1++1. 1E 8uest$assassinio non 'iene considerato da 5reud un e'ento storico reale, ma un$ipotesi di spie!a(ione della struttura psichica dei primiti'i, dei am ini, e dei fedeli appartenenti a reli!ioni monoteistiche - se!natamente all$e raismo. )$or!ani((a(ione psichica dei primiti'i 'iene para!onata a quella dei am ini e dei ne'rotici nella misura in cui il pro lema di 5reud 9 comprendere i meccanismi di rimo(ione del desiderio incestuoso e della colpa nei confronti di un padre di'ini((ato. 6ulla correla(ione tra primiti'ismo e infan(ia cfr. per; :. 5oucault, *l potere psichiatrico. Corso al Coll9!e de 5rance 1+7,-7E, 5eltrinelli, :ilano <MME. 1G Cfr. =.H.J. 6trehlow, Dranda =raditions, :el ourne, 1+E7, citato da Canetti in :assa e potere, cit., pp. 1E1M-1E1G. =utte le cita(ioni che se!uono sono tratte da queste pa!ine. )addo'e 9 sem rato opportuno, 'iene indicato in nota il riferimento al testo di 6trehlow utili((ato da Canetti. 1. 6trehlow, op. cit., pp. 7-1M. 17 *'i, pp. 1G-1..

13 * idem. 1+ 6trehlow, op. cit., p. 17. <M 6trehlow, op. cit., p.1<. <1 )o 6hatapatha Lrahmana 9 un antico trattato sacrificale indiano, che contiene anche il racconto del 'ia!!io del 'e!!ente Lhri!u nell$aldil7. )F e!li 'ede animali, er e e corsi d$acqua, tramutati in uomini, di'orare !li uomini che nella 'ita se ne sono ci ati. 8ueste le!!ende sono state raccolte da H. )ommel in Lhri!u in Senseits, in "0aideuma&, 'ol. *% e %, Lam er! 1+GM-G<, e utili((ate da Canetti in :assa e potere. << E. Canetti, :assa e potere, cit., pp. 1,7E-1,7.. <, 0er Canetti il cristianesimo, 9, prima di tutto, una reli!ione del lamento. Cfr. sprt. lo straordinario Epilo!o di :assa e potere, cit. pp. 1G,<-1GE+. <E E. Canetti, :assa e potere, cit., p. 1111. <G Cfr. S. 5ra(er, *l ramo d$oro, Lorin!hieri, =orino 1+7,, p. 7..: ")a dottrina della transustan(ia(ione, o trasforma(ione ma!ica del pane in carne, era familiare /non solo a!li D(techi prima della conquista spa!nola, ma4 anche a!li antichi Driani dell$*ndia, molto prima che fosse, non solo diffuso, ma persino apparso il Cristianesimo. * Lramini inse!na'ano che le focacce di riso offerte in sacrificio sostitui'ano esseri umani, e che si trasforma'ano di fatto in 'eri corpi umani per me((o delle manipola(ioni del sacerdote&. <. )a moltiplica(ione dei pani 9 in :atteo, 1E, 1,-<1, e 1G, ,<-,+, e ne!li altri due sinottici> pi@ su!!esti'a in Jio'anni, ., 1-1G. )e no((e di Cana sono in Jio'anni, <, 11<. 6ul di!iuno secondo Cristo, 'edi :atteo, +, 1E-1., )uca, G, ,,-,+, e :arco, <, 13<<> per le para ole le!ate al ci o, :atteo 1,, :arco E, )uca, 3. <7 6ia i cristiani che i fedeli di altre reli!ioni, quando man!iano sim olicamente il corpo della di'init7 non de'ono toccare altro ci o o ere, per non contaminarlo con sostan(e impure. 6ul rito della comunione presso !li D(techi, cfr. ad es. S. 5ra(er, *l ramo dVoro, cit., 'ol. **, pp. 7.E e s!. <3 6imile ad un !io'ane re-sacerdote, secondo la en nota interpreta(ione di 5ra(er, e!li 'iene rappresentato come un uomo sui trent$anni, alto, dai lineamenti no ili e decisi, nel pieno delle for(e, o, nell$icono!rafia i(antina, addirittura adolescente e im er e. *l suo sacrificio !iun!e cio9 quando e!li 9 al massimo della sua for(a 'itale, che rimane intatta e incontaminata, sen(a 'enir dispersa, fino alla morte, e siprattutto durante la morte ? nella icono!rafica, reitera ile eternit7 della 0assione. <+ E(echiele, ,, 1-,. ,M *l mito del 'ampiro, che esce dalla tom a per nutrisi del san!ue delle sue 'ittime, 9 presente in quasi tutte le culture e fin dall$antichit7: documenti che attestano la creden(a nei 'ampiri sono stati tro'ati presso i cinesi, i a ilonesi, i caldei, !li assiri, !li e!i(iani, su su fino alle le!!ende dell$Europa centrale. *l 'ampirismo s$impone come la rappresenta(ione pi@ ricorrente della compresen(a di sessualit7 e distrutti'it7, di affetti'it7 e a!!ressi'it7, nella pulsione orale: il san!ue, che il 'ampiro e'e, 9 se!no di morte e di 'ita allo stesso tempo. :entre nel rapporto madre-neonato, altrettanto diffuso nelle nostre imma!ini ricorrenti, predomina l$aspetto rassicurante, fusionale, dell$affetti'it7 (si tratta di una reciprocit7 perfetta: la madre si fa nutrimento per il fi!lio, che la Aman!ia$ attra'erso il seno> il am ino 'iene man!iato dalla madre, che lo sente parte di sC, non si stanca di strin!erlo a sC, di aciarlo, di mordicchiarlo), nel contatto

'iolento fra il 'ampiro e la sua 'ittima questa si offre inconsape'olmente come nutrimento, e il 'ampiro, che morde la carne 'i'a, usa la sessualit7 per mascherare il suo potere mortifero. 6i tratta di introiettare, di incorporare, distru!!endolo, il corpo di cui si desidera l$essen(a, e poichC il piacere dell$incorporare 9 di natura sessuale, accade anche l$in'erso: che l$atto sessuale, ro'esciando la sua 'alen(a metamorfica, si trasformi in un atto di distru(ione. ,1 6u ci; cfr. E. Canetti, :assa e potere, cit., pp. 1,1.-1,13.

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