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Allo Sport Blogger Fest del 9 novembre 2013 allo Scup di Roma sono presenti, come relatori, Nicola

Sbetti (A Tutto Campo, Lancillotto e Nausica), che assumer il ruolo di moderatore, Antonio, Alessandro e Leonardo del Collettivo Tommie Smith, Daniele e Federico di Calcio Romantico, Simone Pierotti di Storie (stra)ordinarie di sport e Ivan Grozny di Sport alla Rovescia. A rappresentare Scup e a presentare liniziativa c Francesco Silvi, mentre tra le persone arrivate per loccasione figura Mauro Valeri, responsabile dellOsservatorio su razzismo e antirazzismo nel calcio. Linizio dellincontro servito per delineare e riassumere lintento dello Sport Blogger Fest, cio mettere insieme soggetti che raccontano lo sport in maniera critica, facendolo in un luogo, lo Scup di Roma, che usa lo sport come strumento di attivismo politico. Non a caso nel pantheon del materiale promozionale dellincontro figura Tommie Smith (che a Messico 68 ha compiuto forse il pi grande gesto simbolico contro il razzismo), ma ci sono anche atlete che seppur meno note sono emblematiche di questo tipo di approccio. Si tratta di Kathrine Switzer, prima donna a correre una maratona (a Boston) nonostante gli organizzatori abbiano cercato di fermarla, e Hassiba Boulmerka, che corse ad Atlanta 96 nonostante gli estremisti islamici algerini la minacciassero. Il punto di partenza dellincontro Brasile 2014, che a causa delle criticit sociali sfociate nelle proteste durante la Confederations Cup, rappresenta uno spunto importante per trattare largomento delle discriminazioni nello sport ma anche nella quotidianit. Il Brasile sar quindi un banco di prova, sia per vedere quanto queste discriminazioni possano essere estremizzate durante un grande evento sportivo, sia per limpatto che tale evento a vr, visto che le conseguenze di queste manifestazioni forzatamente neoliberali cambiano da paese a paese. Il primo intervento lo fa Ivan Grozny di Sport alla Rovescia, un sito che - a parte le tematiche di approfondimento - coinvolge decine di polisportive in Italia proponendo uno sport diverso e alla portata di tutti, agendo sui regolamenti, cercando di agevolare e semplificare i tesseramenti e quantaltro. Nato inizialmente per raccontare la societ attraverso lo sport, in questo caso ha voluto concentrarsi sullimpatto che un grande evento sportivo ha su un paese, cogliendo loccasione per andare in Brasile durante i preparativi per il mondiale. Il Brasile considerato la patria del calcio, ma i brasiliani pensano come ovvio anche ad altro, questo evento non vogliono solo subirlo passivamente; infatti quando si sono scatenate
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le proteste per laumento del prezzo del biglietto degli autobus, si sono anche automaticamente innescate richieste che erano rimaste in sospeso prima durante il passaggio dalla dittatura alla democrazia, e poi durante quello dalla democrazia alla presidenza di unex sindacalista e guerrigliera. Ivan inizia a raccontare la sua visita in Brasile prendendo come esempio lo stadio di Salvador, progettato da una multinazionale tedesca che fa grandi affari in tutto il Sud America (a partire dal progetto del tunnel andino fino, appunto, alla costruzione degli stadi). Ci dimostra che la costruzione degli impianti legata ad aziende non brasiliane che operano in quel territorio, spesso in posti poverissimi; nel caso di Salvador, si capisce subito che non cera assolutamente bisogno di innalzare uno stadio simile, perch gi ci sono impianti del genere e perch laffluenza di pubblico bassa, visto che in quei luoghi non c una radica ta tradizione calcistica. Un altro motivo sicuramente rappresentato dagli elevatissimi costi, considerando ad esempio che le priorit sarebbero altre (come la metropolitana). Ma a dimostrazione del fatto che gli stadi non vengono costruiti solo perch poi saranno utilizzati da una squadra di club, in occasione dellimminente mondiale ne stato eretto uno anche in Amazzonia, a Manaus. Mentre il Maracan era in ristrutturazione, ad esempio, il Flamengo giocava a Brasilia (in cui c uno stadio ma non una squadra), mentre invece il Corinthians si fatto costruire lo stadio dalla prefettura con la scusa del mondiale. In generale Brasile 2014 coster due volte e mezzo il mondiale tedesco del 2006, il 25% in pi rispetto a Sudafrica 2010 (in cui peraltro vi furono proteste ma nessuno ne parl, forse perch non scoppiarono durante la Confederations Cup ma direttamente durante il mondiale). A Rio de Janeiro c il celeberrimo e gi citato Maracan, che si pu raggiungere in vari modi e il migliore di essi e via metropolitana; la stazione adiacente allo stadio stata costruita sempre dalla suddetta multinazionale tedesca, ed situata tra limpianto e unenorme favela. In quellarea, peraltro, c un antico palazzo che era sede dellUniversit Indige na; Blatter sarebbe molto attratto dallimpossessarsene per costruirvi una struttura per i media e per lo shopping, e il governo brasiliano per accontentarlo ha anche spedito i militari, ma la determinazione degli studenti e degli indigeni stessi ha fatto s che la questione fosse tenuta a bada e che ledificio non sia diventato demanio della FIFA. Negli altri stadi brasiliani il divertimento inizia fuori, nelle aree adiacenti, pi che dentro, e si entra negli impianti solo a ridosso del fischio di inizio delle partite. Al Maracan, invece, ora si costretti ad acquistare tutto dentro, e si trovano solo birre e hamburger americani; i posti sono stati ridotti ma nonostante ci molto difficile che si riempia, visto laumento spropositato dei prezzi, ma ci non toglie che ci si giochi un gran numero di partite. Un altro aspetto della visita in Brasile di Ivan rappresentato dal contatto con la realt delle scuole calcio, in particolare quella del Santos, in cui si vedono bambini abilissimi quasi sempre stipendiati dalla societ. Quando invece i ragazzi sono meno bravi, sono i genitori a dover pagare la loro formazione sportiva. In Brasile quindi lo sport una grande fonte di reddito, e non indispensabile spiccare e affermarsi per vivere di calcio, possono farlo anche allenatori, dirigenti ecc. La cosa appare negativa ma in fondo non possibile giudicare, anche perch in un paese povero un bambino che gioca bene a calcio pu fare la differenza. Ad esempio un
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ragazzino del Santos stato notato da Inter, Chelsea e Real Madrid ma stato trattenuto dalla squadra brasiliana, allo scopo di provare a vendere un prodotto finito allet di 21-22 anni, anche perch spesso sono i genitori ad essere proprietari dei cartellini (ne un esempio il caso Neymar, in cui il padre ha intascato met del ricavato della vendita al Barcellona). La parola passa ad Antonio del Collettivo Tommie Smith, nato nel 2010 allinterno del corso di laurea in Scienze motorie allUniversit di Perugia, ma che ora si spostato a Bologna. Proprio per una ricerca universitaria il Collettivo si recato a Porto Alegre, sede del primo World Social Forum, e l ha constatato che ci sono due livelli di sport: quello popolare e sociale, affiancato al livello che sta creando dallalto lorganizzazione del mondiale. Porto Alegre, durante le gi citate proteste per laumento del prezzo dei biglietti, stata lunica citt in cui non solo il prezzo rimasto tale, ma in cui addirittura diminuito, grazie alle mainfestazioni particolarmente partecipate. I ragazzi del collettivo durante la loro esperienza hanno incontrato varie criticit, in primis il fatto che tante comunit siano state sgomberate perch abitavano nei pressi dello stadio del Gremio, oppure vicino allaeroporto: in questo caso tante persone, per far spazio a unaltra pista datterraggio, sono state spostate di 15 km nel nulla, senza ospedali, senza scuole, senza niente. Un altro problema consiste nel fatto che Porto Alegre probabilmente verr ripulita dalle persone che vivono per strada, come del resto provarono a fare per il World Social Forum anche se in quelloccasione ci fu impedito; ora per la situazione diversa, e per capire quanto sar consistente limpatto del mondiale della citt basta pensare che il centro storico verr chiuso, vi si potr entrare solo a pagamento per assistere a feste organizzate dagli sponsor, Coca Cola su tutti. Per tutti questi motivi, la polizia militare teme che limminente mondiale possa innescare di nuovo movimenti di protesta visti di recente. A fronte di questi forzati interventi dallalto, resiste una dimensione di sport p opolare allinterno delle favelas (chiamate ville dagli abitanti), allinterno delle quali ci sono vari progetti. Ad esempio c una signora che mette a disposizione il suo tempo e il suo denaro per lacquisto del materiale (palloni, casacche ecc.), permettendo a 120-130 bambini di giocare a calcio nella sua favela. Questo e i progetti come questo, non sono in nessun caso finanziati dalle istituzioni locali Nicola, ricollegandosi al racconto del Collettivo Tommie Smith, ricorda come uno dei fattori centrali dei grandi eventi sia la gentrificazione, che per molti osservatori rappresenta un fenomeno positivo. Molto spesso, per, dietro ci vi molta corruzione come ovviamente anche in Brasile e come del resto fu anche per Italia 90. In generale il grande evento pu rappresentare comunque unopportunit, se non altro perch pu scaturire movimenti di protesta, come nel caso della scorsa Confederations Cup. Simone, autore del blog Storie (stra)ordinarie di sport, si trovava a Sheffield per motivi di studio durante le Olimpiadi di Londra del 2012. In quella citt stata ospitata per il ritiro preolimpico la nazionale brasiliana di judo, che sorprendentemente il terzo sport nel paese (visto che molti brasiliani hanno origini giapponesi e il judo consentiva a questi migranti di mantenere un rapporto con la madrepatria) e la cui prima esibizione ebbe luogo a Porto Alegre nel lontano 1914.
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Sheffield, in quanto ex citt industriale, piena di spazi vuoti spesso adibiti a impianti sportivi, e anche per questo riuscita a ospitare questi atleti. Durante la loro permanenza per non cerano solo colore e folklore tipicamente brasiliani, in quei giorni nella citt inglese stato organizzato un seminario che a scanso di equivoci stato chiamato Come fare affari in Brasile, messo in piedi da unorganizzazione che fa da tramite tra aziende inglesi e brasiliane. Qui hanno cercato di spiegare il Brasile con la sua economia emergente, la sua ascesa finanziaria e quindi le tante opportunit per gli investitori stranieri. Questa cornice economica intorno allaspetto sportivo e sociale ha colto nel segno: intanto lUniversit che ha ospitato gli atleti ha sottoscritto un patto quadriennale con il Ministero dello Sport brasiliano (Olimpiadi di Rio comprese), e il governo brasiliano ha lanciato un programma chiamato Scienza senza frontiere, allo scopo di spedire studenti in Gran Bretagna per colmare lacune didattiche soprattutto in ambito medico. Durante il seminario stata posta lattenzione sulle grandi possibilit a livello di risorse naturali (gas, petrolio ecc.) e non, offerte dal Brasile. In particolare la vastit del territorio implica la necessit di grandi infrastrutture (basti considerare che sono ci sono in ballo pi di 10.000 progetti tra strade, aeroporti ecc.) e alcune aziende di Sheffield sono riuscite a cogliere questa ghiotta occasione, inserendosi nei programmi. Tutto ci la dimostrazione di come lo sport dietro la sua dimensione ludica ne abbia unaltra economica, che ovviamente mira al profitto, e che in questo caso tende a dare una continuit economica tra lOlimpiade di Londra e quella di Rio, che apporti benefici a entrambi gli stati. Nicola a questo punto ribadisce lambiguit dei grandi eventi sportivi, che da un lato pongono il paese ospitante al centro del mondo, ma dallaltro fanno emergere le sue contraddizioni. certamente importante poi la differenza tra manifestazioni del genere organizzate in un paese democratico (che rimane tale nonostante le repressioni violente da parte della polizia) o non. Esempi calzanti sono le Olimpiadi invernali che si svolgeranno in Russia (costate pi di molte edizioni estive) e i mondiali di hockey che avranno luogo in Bielorussia. Perch spesso, come ad esempio nel caso degli europei under 21 in Israele, si tende ad agire tardi, quando ormai non si pu pi far niente, non al momento delle assegnazioni. Riprendendo il caso di Tommie Smith, il suo pugno chiuso era stato deciso dopo aver scelto (insieme agli altri atleti di colore) di partecipare a quellOlimpiade cogliendo loccasione per fare un gesto simbolico di fronte al mondo intero. il turno di Calcio Romantico, prende la parola Federico e sottolinea fin da subito lapproccio politico, prima che sportivo, del sito, anche in quanto nato nellottobre del 2011 con tutto ci che ne consegue per chi fa attivismo. Durante i citati europei under 21 giocati in Israele, lo slogan della UEFA recitava for the game, for the world, mostrando immagini di bambini israeliani e palestinesi che giocavano insieme in un campo polveroso. Ci avveniva durante la Confederations Cup in Brasile, e anche se FIFA e UEFA non sono la stessa cosa, usano per la stessa retorica, cio quella del calcio che unisce superando differenze e diversit, di cui i due organismi abusano da diverso tempo. Ad esempio sono anni che FIFA e UEFA portano avanti campagne contro il razzismo che sono alla stregua del famoso spot dei biscotti Ringo, che non affrontano il problema, o meglio lo fanno solo in modo retorico; per cui
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non si pu pi parlare di discriminazione razziale ma poi vai a organizzare eventi in paesi in cui queste discriminazioni sono allordine del giorno. Inoltre, cosa fondamentale, non tutte le discriminazioni sono trattate allo stesso modo dalle organizzazioni sportive internazionali, perch ad esempio la lotta contro la discriminazione sulla base dellorientamento sessuale assente. Ad esempio, durante i mondiali di atletica a Mosca, quindi in un paese che recentemente ha varato una legge omofobica, quando degli atleti (non russi) hanno dichiarato la loro contrariet a questa legge, il CIO ha risposto che non si potevano utilizzare eventi sportivi per fare politica, e laccezione di questa parola usata dagli organismi sportivi una cosa che fa pensare. Questo interessante perch noi siamo s blogger che si occupano di mediattivismo, ma vorremmo riuscire a portare la nostra esperienza politica allinterno delle manifestazioni sportive. In Italia, a livello di discriminazione sulla base dellorientamento sessuale, siamo messi malissimo. Le dichiarazioni di Cassano dimostrano come il tema dellomofobia sia trattato come un fenomeno da baraccone, perch vero che Cassano un imbecille, ma anche vero che il giornalista gli fece quella domanda come se fosse un argomento stupido e lo fosse anche il mettere in discussione limmaginario del calciatore virile che se gioca male significa che stato spompato dalla velina di turno. Questo dimostra che il dibattito in mano a incompetenti, che di questo argomento non sanno proprio niente. Perch associamo questa discriminazione al razzismo? Perch razza, genere e orientamento sessuale sono criteri usati per normare categorie da cui o non si esce o se ne esce per formarne unaltra (lgbt comprese). La lotta quindi non sarebbe per generare una categori a di calciatori gay o calciatrici lesbiche, si parla proprio di libert di orientamento sessuale, di appartenere o meno a un genere. Visto che il calcio (e lo sport in generale) lo specchio della societ, sarebbe bello se partisse dal basso uniniziativa che possa in qualche modo arrivare l dove a calcio si gioca, e siamo convinti che in qualche modo se si inizia a discutere di questa cosa (dal basso, ribadiamo, come nel caso delle riuscite campagne in Germania e Inghilterra, perch la FIFA solo una macchina da soldi) ci sono margini di azione, se non altro per provare a vedere se lattivismo riesce a uscire dalla dimensione del web e a porsi un obiettivo anche a lungo termine. Dopo aver citato la campagna Gioco anchio lanciata da Sport alla Rovescia, che riuscita a modificare lart. 40 del regolamento FIGC in modo da facilitare laccesso allo sport, si torna a parlare di Brasile, soprattutto dellapproccio della polizia di fronte alle manifestazioni citate in precedenza. Antonio spiega che il Brasile non c una storia a livello di mobilitazione, e che questo il primo movimento dalla fine della dittatura, pertanto le forze dellordine sono state prese alla sprovvista e in vista del mondiale sono state prese misure drastiche contro i manifestanti (come laccusa di terrorismo). Ivan analizza il fatto che in Brasile ci sono diversi tipi di polizia e vi un controllo fortissimo, oltre a una sorta di mercato del controllo stesso. La polizia che gestisce lordine pubblico ancora di tipo militare (retaggio della dittatura) ed ha ancora licenza di uccidere; durante le
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manifestazioni sparano ad altezza uomo, e insieme alla polizia turca larma che acquista pi proiettili di gomma al mondo. Se uno straniero va a vedere una partita viene brutalmente perquisito, gli possono fare ci che vogliono. I tifosi del Palmeiras, ad esempio, si sono dichiaratamente schierati contro la polizia, che infatti con loro spietata. I manifestanti, anche se stanno affrontando i problemi di un movimento giovane e inesperto, sono in grado di stare in piazza, e in alcune citt hanno anche saputo gestire laccanimento mediatico (che li definiva violenti) sfruttando i media indipendenti per mostrare gli abusi subiti dalla polizia. A questo punto Leonardo del Collettivo Tommie Smith racconta la loro esperienza diretta della manifestazione avvenuta a Porto Alegre per celebrare lanniversario della prima. Il movimento a difesa della pubblica allegria, di certo un nome non minaccioso, si era piazzato davanti alla prefettura della citt, ma dallaltra parte della piazza spiccava un gonfiabile, sponsorizzato dalla Coca Cola, con le sembianze della mascotte del mondiale. Leccessiva protezione di tale gonfiabile da parte della polizia ha generato tensioni a cui sono seguiti scontri e labbattimento di esso, visto come una sorta di atto storico, un successo. Inevitabile che il dibattito verta sul ruolo della Coca Cola, che come spiega Nicola sponsorizza i giochi olimpici dal 1929 ma da Atlanta 96, ovviamente, ne diventata simbolo, e lo stesso valso per i mondiali americani del 1994. Pertanto labbattimento del gonfiabile ha certamente una forte valenza simbolica, vista la commercializzazione della manifestazione, su cui Simone fa notare che ad esempio durante Londra 2012 i pasticcieri non potevano fare torte con i cinque cerchi perch altrimenti avrebbero violato i diritti del logo. Leonardo, a proposito, racconta che invece che in Brasile la Pepsi finanzia attrezzi da palestra, sponsorizza impianti sportivi, una multinazionale che prova quindi a diventare paladina dello sport popolare. Tornando allorganizzazione del mondiale, Ivan racconta che per quello che ha visto a Rio de Janeiro, la popolazione cosciente del fatto che questo evento sportivo non lo vivr, nemmeno vedranno i tifosi che visiteranno la citt per loccasione, perch semplicemente non possono permettersi di frequentare luoghi destinati ai turisti. Ci mette in dubbio la ricaduta economica delle grandi manifestazioni sportive, e Nicola nota a proposito, e ricollegandosi alla distinzione di prima, quanto sia pi facile organizzare tali eventi in paesi dove non c democrazia. A chiudere lincontro vi lautorevole intervento di Mauro Valeri, responsabile dellOsservatorio su razzismo e antirazzismo nel calcio, che riguardo al discorso fatto da Calcio Romantico afferma che in Italia sullomofobia paghiamo molto la separazione tra chi si occupa di sport e i movimenti sociali. Nessun movimento LGBT in Italia affronta la questione, solo il movimento Colibr (il movimento degli omosessuali musulmani in Italia) pare la abbia a cuore. Ad esempio, la gi citata iniziativa Gioco Anchio, ha s funzionato, ma non ha avuto nessun appoggio da parte dei soggetti attivi. Nei regolamenti delle squadre italiane, solo lInter contempla la discriminazione sessuale. Secondo Valeri, un obiettivo raggiungibile sarebbe quello di indurre il CONI a inserire nel suo regolamento lorientamento sessuale tra i fattori di discriminazione.
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Valeri apre poi una parentesi sulla discriminazione territoriale, concetto molto in auge ultimamente, che da un lato ha declassato la discriminazione razziale (a cui viene applicata la condizionale senza sospensione), e dallaltro ha fatto anche emergere soggetti pericolosi, come i capi ultras di Inter e Milan intervistati dalle Iene pur se dichiaratamente neonazisti. Poi fa lesempio di Balotelli, caso di cui si sta occupando, sottolineando quanto in tutto il mondo sia considerato unespressione antirazzista, ma in Italia abbandonato a s stesso, non stato mai appoggiato da qualche movimento antirazzista, e qua torna il problema di fondo, cio la separazione tra lo sport e i movimenti politici. ---

Di seguito i link ai blog presenti allincontro: www.thepostinternazionale.it/blog/a-tutto-campo www.collettivotommiesmith.wordpress.com www.calcioromantico.com www.simonepierotti.blogspot.it www.sportallarovescia.it www.lancillottoenausica.it

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