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Calvino e gli italiani:

un rapporto difcile
(da Valentino Gentile a Benedetto Croce)
di Michaela Valente
A fronte di un cospicuo numero di biograe e saggi su Lutero (Buonaiuti
e Miegge
:
), pochi sono stati nora i contributi italiani alla conoscenza della
gura di Calvino (Gangale, Freschi, Omodeo e Tourn, principalmente
:
).
Quello che appare come un pregiudizio italiano nei confronti di Calvino
pi volte messo in evidenza dagli studiosi si specchia nel sospetto
(insieme allammirazione) del Riformatore nei confronti degli italiani
,
.
C inoltre da rilevare che anche gli studiosi di calvinismo, come dimostra
in particolare la mancanza di analisi del calvinismo italiano nei recenti
contributi su International Calvinism, continuano a trascurare lapporto
italiano allo sviluppo della dottrina riformata. Con lampante evidenza
la storiograa italiana alla gura di Calvino ha sempre preferito Lutero,
preferenza che sembra trovare spiegazione negli stretti rapporti con la
cultura tedesca prima e con la Germania poi

.
Intendo quindi analizzare anche se solo per cenni, riservandomi di
approfondire in altra sede alcuni punti, quello che ho denito un rapporto
difcile, soffermandomi dapprima sulle fasi iniziali di questo confronto
tra Calvino e gli italiani per chiudere con un breve excursus storiograco
novecentesco, che testimonia il maggior rilievo dato a Serveto piuttosto
che al Riformatore, ad esempio. Vorrei cos mettere in evidenza la dif-
denza reciproca tra Calvino e gli italiani e provare a indagarne le ragioni,
soffermandomi sulle origini.
La cultura italiana della prima met del Cinquecento esercit grande
inuenza, come noto, e affond le sue radici in gran parte dEuropa,
intessendo trame tte grazie alle quali riusc a sopravvivere anche alle
chiusure controriformistiche: proprio questa capacit propulsiva poi
avrebbe lentamente provocato nelle altre culture resistenze e ostilit per
cui il sentimento anti-italiano si sarebbe diffuso, declinato principalmente
in antimachiavellismo o antipapismo
,
. Bench a Ginevra i rapporti con
laristotelismo patavino di Pomponazzi, ad esempio, fossero intensi (basti
pensare alledizione dei De naturalium effectuum causis curata da Grataro-
li)
o
, Calvino fu tra i primi ad avvertire i pericoli insiti nella cultura italiana
Dimensioni e problemi della ricerca storica, n. :/:v1v
:cc
MICHAELA VALENTE
che considerava intrisa di un fortissimo anelito di ritorno alle origini e
permeata di uninvincibile ritrosia a ogni forma di coercizione. Proprio
sulla scia di queste considerazioni, quindi utile tracciare la storia del
rapporto tra il Riformatore e gli italiani, trascurando i tanti che vollero
collaborare attivamente al progetto di Calvino, come Girolamo Zanchi o
Pietro Martire Vermigli
;
.
Dopo gli anni di formazione in cui fu essenziale, per quanto polemico,
il confronto con la tradizione giuridica italiana (Alciati, su tutti, di cui
frequent le lezioni), un contatto diretto con la cultura italiana Calvino
lo matura durante la permanenza a Ferrara presso la corte di Renata di
Francia, un evento fondamentale per la storia della Riforma in Italia e
scaturigine di riessione e conversione di molti.
Al contempo si trovano testimonianze sparse della lettura dei testi
dei riformatori, cifra dellirriducibilit della Riforma italiana a una clas-
sicazione precisa: il Benecio di Cristo, uno dei testi pi importanti
della cultura religiosa italiana, apparso nel :,, e destinato a un notevole
successo editoriale, stato considerato frutto dellinuenza della dottrina
calviniana per la presenza di citazioni e riferimenti e soprattutto espres-
sione matura delle dottrine valdesiane cos diffuse e tanto diversamente
recepite nella penisola italiana

.
Certo non si pu tacere dellentusiasmo con cui molti degli italiani,
che avevano accolto le nuove interpretazioni dottrinali, guardarono
alle trasformazioni non solo religiose che Calvino riusc a imprimere a
Ginevra
,
. Quasi un riesso del proprio ideale Bernardino Ochino, che
poi trasforma quelliniziale entusiasmo in una puntuale critica, vi trovava
quando arriva nel :,:, vedendo la citt priva di idolatria, come scrive,
estasiato dal fatto che persino le donne e i fanciulli conoscessero le
Scritture e altro non dicono che Christo: il merito di questo successo
unicamente di Calvino, conclude il senese
:c
.
Con la riorganizzazione dellInquisizione romana e con linterim di
Carlo V, Ginevra diventa poi sempre pi un polo dattrazione, conside-
rata porto sicuro, e molti, dopo aver maturato la lacerante decisione di
abbandonare tutto, vi giungevano speranzosi, come testimonia la costante
crescita della colonia italiana
::
. Gi nel :,o, tuttavia, con laumento della
presenza italiana e la consequenziale maggiore frequentazione, com
noto, Calvino comincia a esprimere un certo fastidio per quegli italiani, in
particolare per Ochino; molti di questi italiani, che altrove aveva denito
come il pi bel gregge, sono permeati da indifferentismo dogmatico e da
libero spirito raziocinante
::
.
Si tratta di anni intensi in cui la battaglia dottrinale non risparmia
colpi, e con il caso di Francesco Spiera esplode la polemica antinicode-
mitica con un appello-monito agli italiani che, pur avendo abbracciato
:c:
CALVINO E GLI ITALIANI
la Riforma, esitano ancora a manifestare la propria fede, mentre persino
Gregorio Cortese dichiara preoccupato la pericolosit dellopera di
Calvino, per il suo mescolare eresia e buona dottrina
:,
.
Pur allarmato dai comportamenti degli italiani, Calvino non aveva
per ancora conosciuto uno dei suoi peggiori avversari: tra il :,, e il
:,,c anche il senese Lelio Sozzini si rivolgeva a lui, sottoponendogli una
serie di quesiti (a lungo considerati rientrare nella discussione sulla liceit
della simulazione) volti a illuminare la questione del ruolo della ragione
nel rapporto con le Scritture. Andava emergendo quel quaerendi pruritus
che, come stato sottolineato da Antonio Rotond, Calvino, in una lettera
del : gennaio :,,:, rimproverava a Sozzini: quel prurito rendeva infatti
gli italiani inclini alle vuote sottigliezze, intelletti che, stimolati da vana
curiosit, nivano col pascersi di vento e, peggio, con lassorbire i mor-
tiferi afati di Satana
:
. La curiosit continua e incessante degli italiani
allarmava pure il pastore Filippo Gallicius che, in una lettera a Bullinger
del : febbraio :,,,, sosteneva che si trattava di homines semper cupidi
rariorum ac magis novarum nescio quorum rerum
:,
.
Premesse che spiegano la svolta inaugurata da Calvino e dalle istitu-
zioni ginevrine con il rogo di Serveto nel :,,,, le cui conseguenze, com
noto, avrebbero portato molti esuli italiani ad allontanarsi da Ginevra in
seguito alla profonda e tragica disillusione
:o
. Insieme alla dottrina della
predestinazione e al capitalismo, quel rogo rappresenta infatti uno dei
tre punti identicativi, cos come individuati da Tourn, delleredit di
Calvino. Del dibattito che si apr, con il contributo fondamentale degli
italiani alla tolleranza religiosa, si percepirono le tracce ancora nel secolo
scorso: il progetto di un monumento per celebrare i quattrocento anni
della nascita del Riformatore si scontr inesorabilmente con le resistenze
di chi voleva che prima si recuperasse la memoria di Serveto, cui fu poi
dedicato un piccolo monumento a Champel
:;
.
Ma anche dopo il caso di Serveto, pubblicato il De haereticis an sint
persequendi di Castellione, pronunciate le repliche puntuali di Calvino e
di Beza e con tutti gli ulteriori contributi
:
, la questione trinitaria continu
a essere al centro di discussioni e, ancora una volta, queste discussioni
furono animate da italiani: certamente fu ripercussione del rogo il celebre
scontro nel :,,, tra Calvino e il giurista Matteo Gribaldi, critico del pro-
cesso a Serveto. Dopo questo scontro, il Riformatore si sarebbe riutato
persino di dare la mano allavversario
:,
. Nel dare conto delle difcolt
causate dagli italiani a Calvino, giova ricordare che la diffusione delle
opere di Serveto in Italia avvenne proprio grazie allazione di Pietro Perna
e di Girolamo Massari
:c
. E ancora, nel :,,;, Calvino affront una disputa
con il medico Giorgio Biandrata, il quale, con lo stesso metodo di Lelio
Sozzini, aveva insinuato dubbi sul dogma trinitario a Celso Martinengo
::
.
:c:
MICHAELA VALENTE
Proprio per tentare di chiudere il dibattito sulla questione trinitaria, nel
:,, Calvino chiese alla Chiesa italiana di Ginevra, allepoca guidata da
Lattanzio Ragnoni, di sottoscrivere una confessione di fede trinitaria
::
.
Liniziale riluttanza fu vinta solo con la minaccia di espulsione, per cui
si piegarono quasi tutti, tranne Biandrata e Alciati e, in seguito a questo
riuto, entrambi abbandonarono la citt. Nel giugno, Nicola Gallo e
Valentino Gentile furono denunciati da Alexandre Guyottin per aver
contestato la scelta trinitaria di Calvino (homme bilieux, qui prend de
lhumeur facilement) e aver al contempo elogiato Alciati
:,
. Se Gallo
riusc comunque a uscire presto di prigione, diversa e pi dura sorte
tocc a Valentino Gentile, per questo considerato il secondo Serveto.
Della gravit della situazione era ben avvertito lo stesso Calvino che, in
una lettera, attribuiva allassenza di Caracciolo, nel frattempo in Italia, i
disordini allinterno della comunit italiana e la necessit di imporre la
confessione di fede
:
.
Inuenzato dalle idee di Valds e poi in stretto contatto con Gribaldi,
Alciati e Biandrata, con cui si ritrov in Svizzera, Valentino Gentile, cui
lo stesso Calvino rimprover son erreur et malice
:,
, si difese stilando
una brevis explicatio delle proprie dottrine
:o
. Il dato interessante che
emerge dalla professione di fede di Gentile per la diffusione della
discussione trinitaria allinterno della comunit italiana (apud nostros
Italos quaestio de Trinitate agitaretur
:;
); Gentile era stato attratto dalla
questione trinitaria, facendo sue le osservazioni critiche gi avanzate dagli
altri, oramai lontani da Ginevra: dopo la sentenza, si rifugi quindi da
Gribaldi, ma, con lallontanamento-espulsione di Alciati, Biandrata e
Gentile, iniziava inesorabilmente quella fase di crisi che certamente non
fu superata con la morte di Calvino nel :,o
:
.
Le vicende successive al processo di Serveto culminate con il caso
di Valentino Gentile rivelano la scarsa consapevolezza di Calvino (alme-
no no alla redazione della Defensio orthodoxae dei) della profonda
articolazione del movimento antitrinitario italiano, cos come era stato
denunciato da Manel
:,
. Inoltre, il confronto dialettico con gli antitrinitari
italiani segn decisamente una fase del rapporto difcile di Calvino con gli
italiani spesso accomunati a Serveto
,c
: riessi di questa polemica violenta
sono presenti nella Institutio, dove Calvino parla, ad esempio, di alcuni
confusionari italiani, di sognatori, quando non si riferisce apertamente
a quelli che considera i complici di Serveto
,:
. E con il :,, avrebbe preso
avvio quella fase di spostamento degli eretici italiani dalla Svizzera allEu-
ropa orientale, di cui si sono occupati Caccamo e Firpo
,:
.
Nonostante ci, il mito di Ginevra continua a riecheggiare anche nelle
confessioni dei calvinisti trovati dallInquisizione
,,
: nella sentenza contro
Pietro Carnesecchi del :,o;, tra i capi di imputazione si menzionano la
:c,
CALVINO E GLI ITALIANI
lettura delle Istituzioni di Calvino, il contatto con Galeazzo Caracciolo, la
passione sconcertante vehemente et gagliarda che avrebbe indirizzato
il protonotario orentino a Ginevra, nonch la denizione di teologo
di quello che doveva essere considerato viceversa un perniciosissimo
eresiarca
,
.
Nel corso del Seicento, il rapporto di Calvino con gli italiani si lega
ad Andrea Cardoino
,,
, a Gregorio Leti
,o
, ma soprattutto Giovanni
Diodati che, con la sua traduzione delle Scritture, tante volte ripresa,
come ad esempio durante la Repubblica romana, avrebbe alimentato
qualche speranza di riforma in Italia. E, tralasciando la controversistica
cattolica e le equiparazioni tra Giansenismo e Riforma, bisogna attendere
il XVIII secolo per avere quelle opere storiche che avrebbero restituito un
prolo pi equilibrato e meno segnato dalla propaganda cattolica
del Riformatore.
Il XIX secolo, poi, presenta condizioni ideali per una ripresa della que-
stione della Riforma in generale e di Calvino in particolare, con sviluppi
legati al quadro storico-politico italiano cos attentamente ricostruito
da Giorgio Spini in Risorgimento e protestanti
,;
. Comincia inoltre una
nuova stagione di studi, come quelli di Bartolomeo Fontana sul soggiorno
ferrarese e su Renata di Francia o quelli che ipotizzano una presenza di
Calvino in Italia ad Aosta, ma pochissimi di questi rappresentano contri-
buti originali alla storia della Riforma
,
. Bisogna attendere gli esordi del
XX secolo perch si presti rinnovata attenzione alla figura di Calvino: nel
:,c il vociano Giovanni Boine a intervenire sulla questione del rogo
di Serveto, elogiando Calvino per la sua manifestazione di fede salda
,,
;
a questo intervento fa seguito, nel :,:c, lantologia calviniana La religio-
ne individuale, curata da Pietro Jahier per Carabba. Questi contributi
rientrano nel dibattito che si apre, sviluppando alcune suggestioni di
Alfredo Oriani e Mario Missiroli, come pure di Giovanni Ansaldo, sugli
effetti della mancata Riforma in Italia. Sullo sfondo di questo dibattito
storiograco resta il confronto con lanalisi di Francesco De Sanctis
che aveva riconosciuto pesanti responsabilit alla Chiesa di Roma e alla
Controriforma rispetto al mancato progresso italiano e aveva indicato in
Machiavelli il Lutero italiano, cos come si deve ricordare limpronta deci-
siva di Gramsci
c
. Il dibattito sulla mancata riforma in Italia si arricchisce
di molti interventi notevoli, ma sar Pietro Gobetti a dare un contributo
fondamentale. Tra il :,:, e il :,: Gobetti interviene su Conscientia, la
rivista del Protestantesimo italiano, per invocare la necessit di dialogare
con i protestanti
:
e su Rivoluzione liberale nel :,:,, sarebbe tornato,
individuando i meriti sociali e politici dei riformatori, meriti che si erano
visti non solo nella storia, ma anche nella conduzione e nellesito delle
guerre
:
.
:c
MICHAELA VALENTE
Questo mutato interesse per la Riforma, in cui si collocano gli studi
fondamentali di Francesco Rufni, aveva gi spinto nel :,: lo stesso
Gobetti a progettare due biograe dei riformatori, proponendo al pro-
testante Gangale di scrivere quella di Calvino, biograa che usc solo nel
:,:; per Doxa. Lo stesso Gangale dichiarava nella spiegazione di aver
scritto una vissuta concisa esposizione di pensiero e di storia fatta da uno
che ha amato Calvino. Tuttavia, pur con queste premesse, assicurava di
non averlo amato tanto da svisarlo a mio modo n da farne un feticcio:
o almeno non era nei miei propositi
,
. Lo studioso aveva per riversato
nella biograa molti spunti autobiograci, che coloravano il lavoro, a
danno per del suo valore storico.
Lattenzione riservata al Calvino di Gangale rappresenta unaltra
tappa del rapporto tra il riformatore e gli italiani: non limitando affatto
la sua lettura nellorbita degli studi storici, Lelio Basso gli tribut buona
accoglienza

, mentre due storici come Chabod e Cantimori furono molto


meno indulgenti, rilevandone i limiti: il primo rimprover la bibliograa
scarna, mentre il secondo liquid il volume di Gangale come un saggio
di apologetica religiosa trasposta in termini di cultura storicistica
,
.
Questa la cornice in cui inserire il confronto con le idee di Calvino
ancor pi gravido di conseguenze con il coinvolgimento di studiosi del
calibro di Croce e ancora di Cantimori: il rapporto tra i due cominci per
interposta persona, tramite Vittorio Enzo Aleri e fu subito segnato dal
fastidio di Croce per il sospetto che il giovane storico non si mettesse di-
rettamente in contatto con lui per non compromettersi con il regime
o
.
Nel :,,, Croce pubblicava il saggio su Galeazzo Caracciolo, marche-
se di Vico: l Croce, condannando lintemperanza intellettuale dei vari
Serveto e Sozzini, dava uninterpretazione positiva dellintolleranza di
Calvino come difesa del valore speculativo del dogma trinitario
;
. Furono
proprio queste ultime affermazioni a incitare il giovane Delio Cantimori
a polemizzare con Croce: nellintroduzione alla traduzione del libro di
Church sui Riformatori italiani nel :,,,, lo storico romagnolo contestava
a Croce di non aver colto la motivazione politica (e non certo losoca)
che aveva spinto Calvino contro Serveto: era stata la portata rivoluzionaria
delle affermazioni antitrinitarie che minava lautorit della loro nuova
gerarchia a incendiare il rogo. Cantimori continuava poi sostenendo che
infatti il dogma non fu difeso losocamente, ma politicamente, cio
alloccorrenza con le pene che allora venivano comunemente riconosciute,
della prigione, e del rogo

. Piccato Croce replicava, nella recensione al


libro di Church, sulla Critica del :c maggio :,,,
,
.
Mentre si svolgeva questo confronto aspro tra il giovane e assai vivace
Cantimori e il maturo Croce, fu pubblicata la biograa in due volumi de-
dicata a Calvino da Renato Freschi (poi libero docente di Storia moderna
:c,
CALVINO E GLI ITALIANI
presso la Facolt di Lettere dellUniversit di Firenze, su quella cattedra
che era stata di Salvemini). Grazie anche a un sostegno economico da
parte dellAccademia dItalia
,c
, Freschi ricostruiva la biograa di Calvino,
basandosi sostanzialmente sulla monumentale opera di Doumergue e sugli
studi precedenti e dando poi una sintesi dei contenuti delle Istituzioni.
Nel recensire il saggio di Freschi, Cantimori ne riconosceva alcuni
meriti, primo tra tutti quello di essersi occupato del riformatore francese,
rompendo cos una tradizione della storiograa italiana che aveva privi-
legiato Lutero sia per le pi forti risonanze e gli effetti pi immediati
dellopera che per la ricchezza e importanza della storiograa religiosa
ed ecclesiastica tedesca
,:
. Tuttavia riteneva che lo spazio dedicato al-
lanalisi delle motivazioni economiche e politiche del calvinismo fosse
insufciente. Inoltre, daccordo con quanto aveva osservato Chabod nella
voce della Enciclopedia Italiana, sottolineava limportanza del momento
della conversione di Calvino spesso sottovalutato al ne di ridurre il
riformatore al solo intelletto, quasi fosse privo di passione e misticismo,
evidenziando cos la mancanza di Freschi anche su questo aspetto
,:
.
Inoltre, secondo Cantimori:
Freschi ha compiuto qui uno sforzo veramente faticoso ed altamente meritorio
per avvicinare Calvino al lettore italiano, per enucleare la sostanza del pensiero
etico e losoco (nel senso di weltanschaulich) del riformatore ginevrino dal
latino delle Istituzioni.
A distanza di qualche anno, Cantimori sarebbe tornato, in altra sede, sulla
biograa di Freschi con toni pi severi (il tentativo rimasto tentativo
e il Freschi non riuscito a giungere al concreto) e inserendo in una
cornice molto pi ampia le ragioni storiche del silenzio della storiograa
su Calvino che riconosceva limitato valore del Calvinismo nella storia
del pensiero non politico e non sociale, e valore ancor pi limitato nella
storia del pensiero religioso cristiano
,,
.
Ben pi critico era stato Mario M. Rossi che, in unattenta esposizione,
metteva in evidenza tutte le lacune di Freschi per concludere affermando
linutilit del suo saggio
,
.
Di Calvino si sarebbe poi occupato anche Adolfo Omodeo in un
volume pubblicato postumo a cura di Benedetto Croce
,,
: proprio a Omo-
deo, nel :,:, Giovanni Gentile si era rivolto per chiedergli di scrivere le
voci Calvino e Calvinismo per lEnciclopedia italiana, dopo la rinuncia in
corso dopera di Giorgio La Piana
,o
. Il :o novembre, imbarazzato e con-
sapevole quanto basta per avere il senso della sua sterminata ampiezza e
complessit, Omodeo aveva piuttosto suggerito lattribuzione del lavoro
allo studioso svizzero Paul Wernle
,;
. Di fronte a questo schermirsi imba-
razzato, Gentile aveva sollevato lo studioso dallonere
,
: le voci furono poi
:co
MICHAELA VALENTE
redatte da Federico Chabod e da Pincherle
,,
. Lopera di Omodeo, edita
postuma nel :,; con introduzione di Croce, coglieva i punti centrali della
dottrina calviniana soprattutto per quanto concerneva gli sviluppi politici
ed economici
oc
. Molto interessante anche la denizione che Omodeo
diede di Calvino: uno dei grandi educatori dellumanit nel mondo
moderno, come santAgostino fu per il mondo antico che si ravvolgeva
nel Medioevo
o:
. In appendice allopera si pubblicava larticolo Calvino
progenitore di libert, apparso su Acropoli nel :,o
o:
.
Che il difficile rapporto tra Calvino e gli italiani scaturisca da
quellapparentemente connaturata tendenza a riutare le imposizioni
gi evidente nei dibattiti successivi al rogo di Serveto e perdurante nel
dibattito storiograco italiano novecentesco, dove si preferito di gran
lunga lantitrinitario spagnolo al riformatore, questione che sollecita e
merita ulteriori riessioni. Non sembra per che lattenzione privilegiata
nei confronti di Serveto dipenda da motivi confessionali (mi riferisco alla
volont di parte della storiograa cattolica di equiparare lintolleranza
calvinista a quella cattolica), quanto piuttosto sembra trarre origine da
quello spirito che lo stesso Calvino aveva rimproverato agli italiani suoi
coevi, quel quaerendi pruritus che mal si concilia con lintransigenza
manifestata nel :,,,.
Concludo constatando che lavvio della pubblicazione delle opere di
Calvino per Claudiana da una parte e il massiccio impegno italiano (con
almeno quattro convegni) a ricordare i cinquecento anni dalla nascita
di Calvino fanno sperare che si stia entrando in una stagione diversa di
studi
o,
.
Note
:. Cfr. F. Gaeta, Lutero nella storiograa laica italiana, in G. Alberigo et al. (a cura di),
Lutero nel suo e nel nostro tempo, Claudiana, Torino :,,, pp. ::-:;.
:. Non si d qui conto dei saggi e degli articoli apparsi per il quarto centenario della
nascita di Calvino, n di quelli per la ricorrenza delle Istituzioni, ma tra quelle iniziative
commemorative va ricordata certamente lantologia proposta da G. Miegge, Sempre peni-
tente. Pensieri di Giovanni Calvino, in Giovent cristiana, V, :,,o, pp. ::,-,,.
,. M. Turchetti, Les refuges italiens et franais, avec une note sur les Italiens vus par
Calvin, in La Rforme en France et en Italie: contacts, comparaisons et contrastes, tudes
runies par P. Benedict, S. Seidel Menchi, A. Tallon, cole franaise de Rome, Rome
:cc;, pp. ,o,-;o.
. L. Perrone (a cura di), Lutero in Italia. Studi storici nel V centenario della nascita,
Marietti, Casale Monferrato :,,.
,. Cfr. H. Heller. Anti-Italianism in Sixteenth-Century France, University of Toronto
Press, Toronto :cc,.
o. J. P. Donnelly, Italian Inuences on Calvinism Scholasticism, in The Sixteenth
Century Journal, ;, :,;o, pp. :-:c:: ,c-,; A. Mc Grath, Giovanni Calvino, Claudiana,
Torino :ccc, p. :;.
;. Cfr. G. Zanchi, De religione Christiana des, L. Baschera, C. Moser (eds.), Brill,
:c;
CALVINO E GLI ITALIANI
Leiden-Boston :cc;; su Vermigli, cfr. E. Campi (ed.), Petrus Martyr Vermigli: Humanism,
Republicanism, Reformation, Droz, Genve :cc:; A. Olivieri (a cura di), Pietro Martire
Vermigli (1,,-1,o:): umanista, riformatore, pastore, Herder, Roma :cc,.
. T. Bozza, Calvino in Italia, Arti grache, Roma :,oo, p. ::; C. Ginzburg, A. Prosperi,
Giochi di pazienza. Un seminario sul Benecio di Cristo, Einaudi, Torino :,;,, pp. o-, e per
unaccurata rassegna storiograca e una puntuale messa a punto della questione, si rimanda
a M. Firpo, Tra Alumbrados e Spirituali. Studi su Juan de Valds e il valdesianesimo
nella crisi religiosa del Cinquecento italiano, Olschki, Firenze :,,c, passim.
,. Su Renata di Francia, si rimanda ora a C. Franceschini, Literarum studia nobis
communia: Olimpia Morata e la corte di Rene de France, in Olimpia Morata: cultura
umanistica e Riforma protestante tra Ferrara e lEuropa, Atti del convegno internazionale,
Ferrara :-:c novembre :cc, a cura di G. Fragnito, in Schifanoia, :cc;, pp. :c;-,:;
cfr. anche E. Belligni, Reti eterodosse e maestri deresia: la corte di Renata di Francia tra
Ferrara e Consandolo, ivi, pp. :,,-o; Ead., Evangelismo, Riforma Ginevrina e Nicodemismo.
Lesperienza religiosa di Renata di Francia, Brenner, Cosenza :cc.
:c. B. Nicolini, Ochino esule a Ginevra, in Ginevra e lItalia, Sansoni, Firenze :,,,,
pp. :,;-;: :. Cfr. inoltre M. Gotor, Tradizione inquisitoriale e memoria eterodossa: un
cartello di sda di Bernardino Ochino al Cardinale Carafa (1,,-1o:8), in Archivio di Storia
della Piet, XII, :,,,, pp. ,-:: e M. Firpo, Boni cristiani merito vocantur haeretici.
Bernardino Ochino e la tolleranza, in La formazione storica della alterit. Studi di storia
della tolleranza nellet moderna offerti a Antonio Rotond, promossi da H. Mchoulan,
R. Popkin, G. Ricuperati, L. Simonutti, Olschki, Firenze :cc:, I, pp. :o:-:.
::. W. Monter, The Italians in Genve, 1,,v-1ovv. A new look, in L. Monnier, Genve
et lItalie, Droz, Genve :,o,, pp. ,,-;;.
::. V. Subilia, Libert e dogma secondo Calvino e secondo i Riformati italiani, in
Ginevra e lItalia, cit., p. :,.
:,. Sul caso Spiera, cfr. M. A. Overell, The Exploitation of Francesco Spiera, in The
Sixteenth Century Journal, XXVI, :,,,, pp. o:,-,;; D. Walker, Pier Paolo Vergerio (1,8-1,o,)
e il caso Spiera(1,8), in Studi di teologia, X, :,,, pp. ;-,o e A. Prosperi, Leresia del
Libro grande. Storia di Giorgio Siculo e della sua setta, Feltrinelli, Milano :ccc, passim. Per
Cortese, cfr. G. Cortese, Opera omnia, Patavii :;;, I, p. :,o. Cfr. ora anche lo studio di L.
Addante, Eretici e libertini nel Cinquecento italiano, Laterza, Roma-Bari :c:c, pp. :,: ss.
:. Rotond, Introduzione a L. Sozzini, Opere, Edizione critica a cura di A. Rotond,
Olschki, Firenze :,o, p. ,;. Il testo della lettera ivi, pp. :c-:.
:,. Bullingers Korrespondenz, I, p. :o, citata da F. Chabod, Per la storia religiosa dello
Stato di Milano durante il dominio di Carlo V: note e documenti, a cura di E. Sestan, Istituto
storico italiano per let moderna e contemporanea, Roma :,o:, p. :,,.
:o. Cfr. il bel saggio di D. Solfaroli Camillocci, Proigata romani Antichristi tyranni-
de. Roma e papato a Ginevra allepoca di Calvino, in corso di pubblicazione in Giovanni
Calvino e la riforma in Italia. Inuenze e conitti, XLIV Convegno di studi sulla Riforma e
sui movimenti religiosi in Italia, Torre Pellice, -o settembre :cc,. Ringrazio lautrice per
avermi consentito di leggere il dattiloscritto.
:;. Rimando al mio Per una storia del cristianesimo liberale. In margine al monumento
di Serveto, in Rivista storica italiana, CXVI, :cc, pp. ,-c. Cfr. inoltre E. Meynier, Cal-
vino e il rogo di Serveto, in Fede e vita, I, :,c, pp. ,-:: e le successive riessioni di S.
Mastrogiovanni, ivi, pp. ::-,; e ancora G. Luzzi, Calvino, ivi, :,c,, pp. ::-;.
:. Si rimanda a Rotond, Introduzione, cit., pp. , ss.
:,. Su Gribaldi, cfr. D. Quaglioni, sub voce, in Dizionario Biograco degli Italiani
(dora in poi DBI), LIX, :cc:, pp. ,,-,. Cfr. C. Gilly, Spanien und der Basler Buchdruck
bis 1ovv. Ein Querschnitt durch die Spanische Geistesgeschichte aus der Sicht einer europ-
ischen Buchdruckerstadt, Verlag Helbing & Lichtenhahn, Basel und Frankfurt am Main
:,,, ad indicem.
:c. Cfr. L. Felici, Il papa diavolo. Il paradigma dellanticristo nella pubblicistica euro-
:c
MICHAELA VALENTE
pea del Cinquecento, in La papaut la Renaissance, sous la direction de F. Alazard et F.
La Brasca, Champion, Paris :cc;, pp. ,,,-o,: ,,,; rinvio anche alla voce di chi scrive nel
Dizionario dellInquisizione, di prossima pubblicazione.
::. Su Martinengo, cfr. L. Ronchi De Michelis, sub voce, in DBI.
::. Fazy pubblica il testo latino e italiano della confessione di fede imposta il :
maggio :,,; H. Fazy, Procs de Valentin Gentilis et de Nicolas Gallo (1,,8), publi daprs
les documents originaux, Mmoires de lInstitut national genevois, t. XIV, Genve :;, pp.
,:-. Cfr. J. B. G. Galiffe, Le refuge italien de Genve aux XVI
e
et XVII
e
sicles, Georg, Genve
::; O. Grosheintz, LEglise italienne a Genve au temps de Calvin, Borglaud, Lausanne
:,c. Cfr. A. Stella, Anabattismo e antitrinitarismo in Italia nel XVI secolo. Nuove ricerche
storiche, Liviana, Padova :,o,, pp. :; ss.
:,. Cfr. Fazy, Procs de Valentin Gentilis, cit., p. ,. Su Gentile cfr. T. R. Castiglione, La
Impietas Valentini Gentilis e il corruccio di Calvino, in Ginevra e lItalia, cit., pp. :,:-;o;
Id., Valentino Gentile contro Calvino. Il processo del secondo Serveto nel 1,,8 a Ginevra, in
Studia nad Arianizmen, Warszawa :,,,, pp. ,-;:; S. Calonaci, sub voce, in DBI. Cfr. ora N.
Szczech, Calvin contre Valentino Gentile: polmique et dfense de la Trinit dans la Genve
rforme (1,,8-1,o1), in corso di pubblicazione negli atti del convegno Giovanni Calvino e
la Riforma in Italia. Ringrazio lautrice per avermi consentito di leggere il dattiloscritto.
Su Gallo, cfr. G. DallOlio, sub voce, in DBI.
:. Lettres de Jean Calvin, par J. Bonnet, Paris :,, II, pp. :co ss.
:,. Fazy, Procs de Valentin Gentilis, cit., p. :,.
:o. Ivi, p. :,-;, Valentini Gentilis teterrimi haeretici impietatum ac triplici perdiae et
pejurii brevis explicatio, ex ofcina Francisci Perrini, Genevae :,o;.
:;. Fazy, Procs de Valentin Gentilis, cit., p. o,.
:. A. Rotond, Calvino e gli antitrinitari italiani, ora in Id., Studi di storia ereticale
del Cinquecento, Olschki, Firenze :cc, pp. :,;-,::: :,;-.
:,. Su Manel, cfr. C. Ginzburg, I costituti di don Pietro Manel, The Newberry
Library, Firenze-Chicago :,;c.
,c. Fazy, Procs de Valentin Gentilis, cit., p. :;.
,:. Cfr. G. Calvino, Istituzioni della religione cristiana, a cura di G. Tourn, UTET, Torino
:,;:, I, c. :,; l. I, p. :,; l. :, c. :, p. o:;.
,:. Cfr. D. Caccamo, Eretici italiani in Moravia, Polonia, Transilvania (1,,8-1o11). Studi
e documenti, Le Lettere, Firenze :,,,; Movimenti ereticali in Italia e in Polonia nei secoli
XVI e XVII, Istituto nazionale di studi sul Rinascimento, Firenze :,;; M. Firpo, Antitrinitari
nellEuropa orientale del ,vv. Nuovi testi di Szymon Budny, Niccol Paruta e Iacopo Paleo-
logo, La Nuova Italia, Firenze :,;;. Inoltre, Rotond, Verso la crisi dellantitrinitarismo
italiano, in Id., Studi di storia ereticale, cit., pp. ,,-c:.
,,. A. Dufour, Il mito di Ginevra, in Id., Storia politica e psicologia storica, Giannini,
Napoli :,o,, p. ;:.
,. I processi inquisitoriali di Pietro Carnesecchi, 1,,,-1,o;, edizione critica a cura di
M. Firpo e D. Marcatto, : voll., Archivio Segreto Vaticano, Citt del Vaticano :,,-:ccc,
:, III, p. :,oo. Nel Costituto di Pietro Bresciani, del : gennaio :,,:, compare la lettura
dellIstituzione di Calvino; Chabod, Per la storia religiosa, cit., p. :,.
,,. Cfr. Historia compendiosa di Geneva nella quale si da relatione delle cose di quella
citt dallanno 1,,,, che vi fu introdotto il calvinismo, e mutato il governo, nal giorno
presente 1o:,, a cura di I. Cervelli, in Annali dellUniversit degli Studi dellAquila, I,
:,o, pp. ;c-,; V. Marchetti, sub voce in DBI, vol. :,, Roma :,;o, pp. ;,-,:; Id., Nelle
fabbriche dellimmaginazione antilibertina: Andrea Cardoini, in S. Bertelli (a cura di), Il
libertinismo in Europa, Ricciardi, Milano-Napoli :,c, pp. :o,-c. Cfr. pure M. Scaduto,
La Ginevra di Teodoro Beza nei ricordi di un gesuita lucano, Luca Pinelli, in Archivum
Historicum Societatis Jesu, :c, :,,:, pp. ::;-:.
,o. Si rimanda agli studi di D. Solfaroli Camillocci, Lactivit ditoriale de Gregorio
Leti Genve, entre libertinisme et tradition polmique (1oo1-1o;,), in Libertinage et Phi-
:c,
CALVINO E GLI ITALIANI
losophie au XVIIe sicle. Protestants, hrtiques, libertins, Publications de lUniversit de
Saint-Etienne, Tours :cc, pp. ;-o,, e La critique paradoxale de la centralit de Rome
dans le discours satirique des hrtiques italiens, in La Renaissance dcentre, Actes du
colloque de Genve (:-:, septembre :cco), publis sous la direction de F. Tinguely, Droz,
Genve :cc, p. :,,-,,. Mi si permetta di rinviare al mio Per limmagine di Calvino nella
controversistica cattolica. Primi appunti, in corso di pubblicazione in Giovanni Calvino e
la Riforma in Italia.
,;. Claudiana, Torino :cc (:,,o
:
).
,. Per un quadro storiograco, cfr. M. Firpo, Historiographical Introduction, in
J. Tedeschi (ed.), The Italian Reformation of the Sixteenth Century and the Diffusion of
Renaissance Culture: a Bibliography of the Secondary Literature (ca. 1;,v-1,,;), Cosimo
Panini, Modena :ccc; Id., La Riforma italiana del Cinquecento, in Id., Disputar di cose
pertinente alla fede. Studi sulla vita religiosa del Cinquecento italiano, Unicopli, Milano
:cc,, pp. :-oo; P. Simoncelli, La storiograa italiana sulla Riforma e i movimenti ereticali
in Italia (1,,v-1,;,). Note e appunti, in S. Peyronel Rambaldi (a cura di), Cinquantanni
di storiograa italiana sulla Riforma e i movimenti ereticali in Italia 1,,v-:vvv, Claudiana,
Torino :cc:, pp. :,-,o.
,,. G. Boine, Serveto e Calvino, in Il Rinnovamento, :, :,c, , pp. :,;-,::. Cfr. G.
Spini, Italia liberale e protestanti, Claudiana, Torino :cc,, p. ,c ss.
c. Sullanalisi di Gramsci della Riforma e del Rinascimento, si rimanda alle conside-
razioni di M. Ciliberto, Rinascimento e riforma nei quaderni di Gramsci, ora in Id., Figure in
chiaroscuro, Edizioni di Storia e Letteratura, Roma :cc:, pp. ,:-:::; M. Firpo, La Riforma
italiana del Cinquecento, cit., pp. ,:-,; D. Gilks, Riforma e Rinascimento, Protestantism and
Catholicism in Antonio Gramscis writings on Italian history, 1,:o-,,, in Journal of Modern
Italian Studies, ::, :cc;, pp. :o-,co. Cfr. G. Spini, Leco in Italia della Riforma mancata,
in A. Cabella, O. Mazzoleni (a cura di), Gobetti tra riforma e rivoluzione, FrancoAngeli,
Milano :,,,, pp. ,, ss.
:. P. Gobetti, Postilla a La Riforma in Italia di A. Cavalli, in La rivoluzione liberale,
dicembre :,:,. Cfr. L. Demofonti, La riforma nellItalia del primo Novecento, Edizioni di
Storia e Letteratura, Roma :cc,, p. :,o; A. Prosperi, Una chiesa, due chiese, nessuna chiesa.
Riforma italiana ed eretici italiani, in La Rforme en France, cit., pp. ,,,-o,.
:. Cfr. P. Gobetti, Il nostro protestantesimo, in La rivoluzione liberale, :; maggio
:,:,), p. ,. Cfr. R. Paris, Piero Gobetti et labsence de Rforme protestante en Italie, e Spini,
Leco in Italia, cit., pp. :,-,. Cfr. anche il saggio di E. Vial, Notes sur le catholicisme et la
Rforme chez Piero Gobetti, ivi, pp. ,,-c; M. Gervasoni, Lintellettuale come eroe. Piero
Gobetti e la cultura del Novecento, La Nuova Italia, Firenze :ccc, pp. :;:-,; A. Strumia,
Giuseppe Gangale e la mancata Riforma in Italia, in D. Dalmas (a cura di), Giuseppe Gangale,
profeta delle minoranze, in Bollettino della Societ di studi valdesi, :cc:, pp. :,:-;;.
,. G. Gangale, Calvino, Doxa, Roma :,:;, p. ,. Cfr. G. Tourn, Il Calvino di Ganga-
le, in Dalmas (a cura di), Giuseppe Gangale, cit., pp. :::-,c; G. Rota, Giuseppe Gangale.
Filosoa e protestantesimo, Claudiana, Torino :cc,, passim.
. Io non seguir il Gangale nella rielaborazione chegli fa del pensiero calvinista
mostrandolo come il vero progenitore della losoa moderna, n fa mestieri chio qui
rilevi la grande importanza e linteresse che desta un tale lavoro. Io volevo mettere in
rilievo il punto di partenza, che la dichiarata impossibilit delluomo di esser salvo
per merito proprio e la sua congenita incapacit a penetrare il determinismo divino,
in Pietre, dicembre :,:;, pp. :;-. Cfr. inoltre L. Basso, Rivoluzione protestante, in
Critica sociale, :,:,.
,. Chabod rimprovera a Gangale di aver citato solo Ranke sulla Riforma e di aver
trascurato Imbart de la Tour e Baron; cfr. F. Chabod, Calvino, recensione a Gangale in
Rivista storica italiana, XLV, :,:, pp. ::o-;; cfr. anche D. Cantimori, recensione a R.
Freschi, Giovanni Calvino, in Studi e materiali di storia delle religioni, ::, :,,,, p. :,:.
o. R. Pertici, Mazzinianesimo, fascismo, comunismo: litinerario politico di Delio
::c
MICHAELA VALENTE
Cantimori (1,1,-1,,), in Cromohs, :, :,,;, pp. :-::; G. Sasso, Delio Cantimori. Filosoa
e storiograa, Scuola Normale Superiore, Pisa :cc,, pp. ::; ss.
;. Il marchese di Vico Galeazzo Caracciolo, estratto da La Critica, vol. XXI, poi in
Vite di avventure di fede e di passione, Laterza, Bari :,,,. Cfr. anche Ciliberto, Filosoa e
autobiograa in Croce, in Id., Figure in chiaroscuro, cit., p. :,, e Firpo, La Riforma italiana
del Cinquecento, cit., pp. ss.
. Cfr. Sasso, Delio Cantimori, cit., e Pertici, Mazzinianesimo, cit.
,. Cantimori sarebbe tornato sulle pagine della Rivista storica italiana nel :,,o a
replicare a Croce, cfr. ora Id., Studi intorno alla Riforma in Italia, in Id., Storici e storia,
Einaudi, Torino :,;:, p. c, nota :. Sullimportanza di questo confronto per il passaggio
dalla losoa alla storia, cfr. A. Prosperi, Introduzione, a D. Cantimori, Eretici italiani del
Cinquecento e altri scritti, a cura di A. Prosperi, Einaudi, Torino :,,:, XXXV-XXXVIII.
,c. La documentazione sul sostegno economico dellAccademia dItalia si trova con-
servata a Roma, Archivio dellAccademia dei Lincei, titolo VII, b. :, fasc. ,, p. :,;.
,:. Cantimori, Recensione a R. Freschi, Giovanni Calvino, p.:,:. Il merito di aver
discusso per primo in Italia di Calvino viene riconosciuto a Freschi anche da un altro
biografo del riformatore, Carew Hunt, nella recensione apparsa su The English Historical
Review, ,:, April :,,o, pp. ,,:-,.
,:. Cantimori, recensione a R. Freschi, Giovanni Calvino, cit., p. :,,.
,,. Cantimori, recensione a Freschi, Giovanni Calvino, in La civilt moderna, :,,,
pp. :c-::: :c,.
,. Non originale nel pensiero, confusionario nellargomentazione, insufciente
nella critica, difettoso nellapparato critico, inesatto e primitivo nelle questioni generali
riguardanti largomento non si vede assolutamente per qual ragione sia stato scritto;
M. M. Rossi, Studi su Calvino, in Nuova rivista storica, :,,;, pp. ,;-o: ,,.
,,. A. Omodeo, Giovanni Calvino e la riforma in Ginevra, Laterza, Bari :,;.
,o. Carteggio Gentile-Omodeo, Le Lettere, Firenze :,;, IX, Gentile a Omodeo, Roma
: novembre :,:, p. ::.
,;. Omodeo, Lettere 1,1v-1,o, Einaudi, Torino :,o,, p. :.
,. Carteggio Gentile-Omodeo, cit., p. :,.
,,. Calvinismo, in Enciclopedia italiana, Istituto della Enciclopedia italiana, Roma
:,,c, vol. VIII, pp. ;c-,; Calvino, Giovanni (Jean Calvin), ivi, pp. ;,-.
oc. Lassorbimento in unindividuale meditazione dei ni supremi naturalmente
generava un autonomo modo di vedere e di sentire le cose e i rapporti della vita, e per
questa derivazione i convincimenti civili e politici acquistavano saldezza ed energia: si
formava uno spirito libero generatore di repubblica. [] La libert non pu vigoreggiare
in un punto senza espandersi in tutte le attivit e in tutte le forme; Omodeo, Giovanni
Calvino, cit., pp. ;c-:.
o:. Ivi, p. ;,. Proseguiva oltre: In realt, senza essere un liberale il grande riformatore
ravviv il focolare primo di tutte le libert in quanto volle che la religione avesse come
centro la coscienza e la responsabilit umana, alla vita religiosa garant col sistema ginevrino
unautonomia spirituale; ivi, p. :.
o:. Su Omodeo, cfr. G. Imbruglia, Religione e storia nel pensiero di Omodeo, in
Rivista storica italiana, CIX, :,,;, pp. :,-:, ora in Id., Illuminismo e storicismo nella
storiograa italiana, Bibliopolis, Napoli :cc,, pp. :;-::o, soprattutto per la richiesta di
Gangale a Omodeo di scrivere una storia della Riforma, p. :o.
o,. Cfr. ora il libro di L. Felici, Giovanni Calvino e lItalia, Claudiana, Torino :c:c.

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