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Skopje-Pristina, guerra commerciale

Una girandola di colpi bassi e ritorsioni sfociata in embarghi ed imposte congegnate ad hoc rischia di compromettere definitivamente i rapporti tra i due Paesi Da domenica ogni margine di trattativa per arginare il furioso scontro commerciale divampato tra Macedonia e Kosovo allinizio di settembre sembra essere spazzato via, almeno per ora. Lultimo atto della guerra in corso tra i due Paesi, che rischia di lacerarne definitivamente i rapporti, infatti quello pi pesante finora e potrebbe generare conseguenze micidiali sia sul piano commerciale ed economico che su quello diplomatico. La mossa stata sferrata dal governo di Skopje e profondamente meditata durante tre giorni di silenzio stampa quasi totale sulla vicenda: a partire dall8 settembre, dunque, il flusso di cittadini kosovari diretto in Macedonia soggetto a un obolo. Secondo il provvedimento in questione, sfornato con grande lena dallesecutivo di Nikola Gruevski, ogni cittadino kosovaro per entrare in Macedonia dovr sborsare di base 2 euro, che saliranno a 5 se si a bordo di unautovettura o a 20 se si guida un camion o un autobus. In sostanza si tratta di unimposta messa a punto ad hoc sulle carte didentit e targhe kosovare come ripicca - definita per questo dal sito internet Balkan Insight la tassa della vendetta - per laltrettanto grave decisione avvallata il 5 settembre scorso dallesecutivo di Pristina, quando entrato in vigore un embargo sullimportazione di quasi tutti i prodotti macedoni in Kosovo. Difatti il divieto in questione riguarda i principali beni acquistati da Pristina: grano e altri cereali, prodotti lattiero-caseari e di pasticceria, farina, frutta e verdura, vino e bevande alcoliche, tabacco e i suoi derivati. La misura restrittiva congegnata dal governo kosovaro nasce, a sua volta, da unanaloga iniziativa presa il primo luglio dalle autorit macedoni riguardo alle importazioni effettuate dal Kosovo: una forma abbastanza mascherata di blocco commerciale. In base alle disposizioni emanate allinizio dellestate dallesecutivo di Skopje, per ogni chilo di grano acquistato da Pristina gli importatori macedoni devono comprarne obbligatoriamente tre dai commercianti locali e per ogni chilo di farina sono costretti a comprarne, invece, quattro. Un provvedimento tortuoso e

decisamente ultra-protezionista che vola, tra laltro, pi punti dellAccordo centroeuropeo di libero scambio (Cefta) e che il governo macedone, nonostante labbia promesso pi volte su insistenza delle proteste kosovare, non ha mai ritirato. Intanto lesecutivo di Skopje ha annunciato di non avere alcuna intenzione di cancellare la nuova tassa se Pristina non si decide a revocare il veto totale sui prodotti macedoni. Stesso tenore per le dichiarazioni provenienti dal Kosovo: Lembargo non si tocca se le autorit macedoni non mostrano un reale sforzo di collaborazione, ha dichiarato il ministro kosovaro del Commercio Mimoza Kusari-Lila. Una spirale senza fine che rischia di bruciare i centinaia di milioni in ballo sul piatto commerciale tra Macedonia e Kosovo.

Serbia, mucche agli arresti


La singolare decisione stata presa dalla polizia locale nei confronti di una mandria rea di aver devastato oltre 70 ettari di terreno agricolo Il provvedimento firmato dal capo della polizia di Vranje sabato scorso di certo uno dei pi singolari mai registrati nella storia serba, e forse addirittura mondiale, in quanto predispone gli arresti di una mandria di bestiame. Secondo il quotidiano Danas, infatti, 17 mucche hanno furiosamente abbattuto il recinto di una fattoria di Trstena, cittadina kosovara al confine, per dirigersi nella municipalit serba di Vranje dove hanno devastato quasi totalmente oltre 70 ettari di terreno appartenenti a una coppia di agricoltori, Dragan Stojiljkovic e sua moglie Vesna. I danni sono enormi secondo la relazione effettuata dai primi agenti accorsi, chiamati immediatamente dalla coppia che al momento dellassalto si trovava in citt per una visita dentistica. La mandria, infatti, ha travolto tutto ci che era seminato: mais, fagioli, patate, rape e zucche, provocando una grande perdita economica per i Stojiljkovic. La polizia ha poi deciso di arrestare le mucche alla luce del provvedimento firmato, nel quale gli animali figurano come illegali e quindi soggetti agli arresti presso il pi vicino istituto veterinario. Le mucche, dunque, sono state prelevate e trasportate presso il centro veterinario di Bujanovac, dove avranno a

disposizione cibo, acqua e assistenza medica, come garantito dal comunicato stampa diffuso dalla polizia di Vranje.

Pronto il contratto per Idrizovo


Partiranno a breve i lavori per la ristrutturazione del pi grande istituto penitenziario macedone, da anni bersagliato per le condizioni fatiscenti in cui versa Secondo un comunicato stampa diramato dal ministero della Giustizia macedone, riportato dal sito internet Balkan Insight, stato siglato venerd scorso il contratto con la societ edile slovacca Chemkostav per ristrutturare listituto penitenziario di Idrizovo (vicino Skopje ed il pi grande del Paese) e costruire dei nuovi blocchi carcerari. Il rinnovamento dovrebbe migliorare significativamente le condizioni per i detenuti, spesso descritte dai media indipendenti e dalle ong locali e internazionali come un ricettacolo di ingiustizie nei confronti dei detenuti. Durante i prossimi 24 mesi, dunque, la societ dovrebbe costruire dei nuovi blocchi carcerari, e ristrutturare la palestra, la mensa e il principale edificio amministrativo, oltre a implementare nuovi impianti elettrici, strade, recinzioni e servizi igienico-sanitari a norma. I capitali per linvestimento provengono da un recente prestito concesso dalla Bers (Banca europea per la ricostruzione e sviluppo) al governo di Skopje.

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