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SCHEDA SENEGAL
DESCRIZIONE DEL CONTESTO SOCIO POLITICO ED ECONOMICO DEL PAESE DOVE SI REALIZZA IL
PROGETTO:
Il paese, situato nell’Africa occidentale, ha fatto parte dell’impero coloniale francese dalla fine dell’800 fino al
1960 quando ha ottenuto l’indipendenza dopo essersi separato dalla Federazione del Mali, durata pochi
mesi. Il primo presidente del paese è stato Léopold Senghor che rimase al potere fino al 1980, quando si
dimise per lasciare il posto a Abdou Diouf. L’era Diouf comincia con alcuni sommovimenti politici che
destabilizzano il paese: dall’effimera unione federale con il Gambia durata dall’82 all’89 alla crisi delle
arachidi nel 1984, dalla guerra con la Mauritania del 1989 alla guerra in Casamance all’inizio degli anni ’90
conclusasi con la firma degli accordi di pace solamente nel 2004. Il tutto condito da una crisi economica che
ha portato alla svalutazione della moneta. Sette anni più tardi vince le elezioni Wade, battendo al secondo
turno Diouf e diventando presidente. Nel 2001 è stata adottata una nuova Costituzione che riduce il mandato
presidenziale a 5 anni. Il Senegal sta vivendo una difficile crisi che vede protagoniste le varie fazioni di cui
Wade è il leader. Il presidente nei suoi 5 anni di governo ha mandato via già quattro premier uno dei quali è
stato arrestato a causa di uno scandalo di corruzione e inspiegabilmente è stato incriminato per “attentato
alla sicurezza del paese”. Al momento la pace in Casamance è uno dei pochi successi di cui si possa
fregiare l’amministrazione Wade, e il lavoro di ricostruzione e di sminamento sta permettendo a profughi e
contadini sfollati di far ritorno nelle proprie case. Le buone performance dell’economia negli ultimi anni non
hanno avuto effetti significativi sulle condizioni di vita della popolazione: più della metà dei senegalesi vive
ancora sotto la soglia di povertà, la disoccupazione è alta e l’accesso ai servizi rimane problematico.
Il tasso di alfabetizzazione rimane sotto al 40%, con una forte discrepanza tra il dato riguardante i maschi e
le femmine (50% contro 30%). Nonostante la lotta all’Hiv non sia una delle priorità statali (solo lo 0,8% della
popolazione ne è affetto) l’epidemia di colera del 2004 mostra come anche a livello sanitario occorrano
sensibili miglioramenti. Il Senegal rimane uno dei 20 paesi a più basso indice di sviluppo umano. È infatti
classificato al 157° posto con un indice di sviluppo umano pari a 0.458 e una speranza di vita alla nascita di
55.7 anni. Anche se gli effetti non si fanno sentire sul tenore di vita, l’economia senegalese viaggia con una
crescita media annua del 6%. Il Senegal è un Paese povero ma la sua economia è più sviluppata rispetto a
quella dei paesi vicini, grazie anche al fatto che numerosi sono gli investimenti di capitali stranieri, soprattutto
francesi. Dopo anni di riforme sociali che hanno avuto costi elevatissimi, i conti statali sono finalmente a
posto, con un aumento delle entrate tributarie del 138% negli ultimi 5 anni e un’inflazione praticamente
azzerata. In passato, fino a una ventina d'anni fa, la coltura principale era quella delle arachidi; adesso si
sono sviluppate altre coltivazioni alimentari, nonostante il Senegal sia uno degli stati più minacciati dalla
desertificazione, e la pesca. È stato dato impulso allo sviluppo recente dell'industria chimica e meccanica. Il
paese rimane ancora largamente dipendente dalle esportazioni alimentari, principalmente per quanto
riguarda le arachidi e tutti i prodotti a esse correlati. Molto sviluppata è la stampa senegalese che è
sostanzialmente libera anche grazie alla maturità della società, che in 45 anni di indipendenza non ha
ancora conosciuto colpi di stato, un vero evento per il continente. Anche in un momento di crisi politica come
quello attuale il Senegal rimane uno dei paesi africani più democratici.
Il progetto è realizzato in diverse località del Senegal, in particolare Mbour, sulla Petite Cote (Dipartimento di
Mbour, Regione di Thiès), e Sokone, sul delta del Sine Saloum (Dipartimento di Foundiougne, Regione di
Fatick). La regione di Thiès copre una superficie di 6.601 km², con una popolazione totale di 1.209.110
abitanti e una densità di 183 ab/km2. La densità media del Sénégal è di 45 ab/km²; la regione di Thiès, dopo
quella di Dakar (3.795 ab/km2), presenta la densità maggiore del Senegal. La regione di Fatick copre una
superficie di 7.935 km², con una popolazione totale di 598.607 abitanti e una densità di 75 ab/km2. Il comune
di Mbour ha attualmente 16 quartieri con una popolazione stimata di 150-200.000 abitanti; l’ultimo
censimento risale al 1988 e da tale data ad oggi si è assistito ad un incremento costante e forte della
popolazione. Il comune di Sokone, con una superficie di 12 km2, ha 12.632 abitanti. Mbour è nella zona
marittima della Petite Côte. Sokone è nella zona continentale e marittima trovandosi vicino ad uno dei bracci
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interni di mare della zona del Sine-Saloum. Nel Dipartimento di Mbour particolarmente rilevanti sono le
risorse della pesca e del turismo. Nel settore secondario l’artigianato si sviluppa con l’urbanizzazione e la
crescita del turismo, ma finora non è stato mai ben censito. Il turismo occupa il primo posto del settore
terziario. Il dipartimento è dotato di 80Km di costa conosciuta a livello internazionale, nell’ambito del turismo
balneare, come Petite Côte. L’offerta alberghiera è stimata a 5.000 letti (17.500 a livello nazionale) ripartiti
nei recettivi, dai camping agli hotel ai villaggi di vacanze ecc. Le statistiche del 1999 segnalano 420.022
arrivi e 1.560.057 notti. Nel dipartimento di Foundiougne la principale attività economica è l’agricoltura; nel
settore primario vi è anche la pesca praticata nei bracci di mare e prevalentemente dai Sereer. Non ben
censiti sono il settore dell’artigianato e del commercio. Si trovano varie strutture turistiche, dagli hotel ai
campement, concentrate in alcuni centri (Foundiougne, ad esempio), ma sono ovunque in forte espansione
anche per una politica nazionale che mira a sviluppare il turismo in tutta la zona del Sine Saloum sia
attraverso una campagna pubblicitaria sia con la programmazione del miglioramento di infrastrutture.
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parassiti intestinali ma anche una significativa riduzione percentuale già a partire dai primi anni di
svolgimento del progetto di educazione sanitaria (47,5% di soggetti positivi a uno o più parassiti nel 1999,
32,8% nel 2001). L’origine di tale situazione è attribuibile in misura considerevole alle cattive abitudini
igieniche: non utilizzo di toilette, scarsa pulizia delle mani, presenza di mosche anche sui cibi, uso di acqua
non filtrata, ecc.
OBIETTIVI GENERALI:
La Legge 64/01 afferma che il Servizio Civile è finalizzato a “ Contribuire alla formazione civica sociale,
culturale e professionale dei giovani”. Trattandosi di giovani adulti, la dimensione formativa si sviluppa più
nel “fare”, che nell’apprendere teorie. In tal senso la legge afferma che il contributo alla formazione si attua
“mediante attività svolte”. I giovani crescono facendo, impegnandosi personalmente. Nella logica di questo
ragionamento, i primi beneficiari del presente progetto sono i giovani stessi. L’esperienza del Servizio Civile
è anzitutto promozione umana, civica, professionale, etica dei giovani. Il contatto con una umanità
“marginale” al nord o al sud del mondo, con la povertà, la fame, i grandi problemi dello sviluppo, potrà
essere di stimolo per i giovani a rivedere il loro stile di vita consumistico e a capire che l’interessarsi del
prossimo è un problema di civiltà e di cittadinanza, di solidarietà nazionale ed internazionale, anziché un
problema di “eroismo”. Con la realizzazione di progetti di SCV all’estero all’interno della solidarietà
internazionale e della cooperazione internazionale si vuole estendere sia il concetto di “Patria” che quello di
“difesa” all’intera umanità. Il progetto “Caschi Bianchi: Interventi Umanitari in Aree di Crisi – Africa
occidentale” è un programma realizzato in rete in diversi paesi ed ha come, obiettivo generale, filo
conduttore, tra le diverse attività proposte nei singoli paesi, la realizzazione di interventi di prevenzione
sociale dei conflitti per la costruzione di processi di negoziazione e di pace attraverso progetti di
cooperazione internazionale, i quali hanno la finalità di promuovere iniziative tese al superamento di
situazioni generatrici di ingiustizia.
¾ Migliorare i servizi tecnico-finanziari promossi dalla "Rete delle Associazioni Senegalesi di Turismo
Responsabile" nell’ambito della valorizzazione economica delle risorse storico/culturali e naturali del
territorio locale del Senegal meridionale;
¾ Migliorare i livelli di educazione e istruzione formale e non-formale ad almeno 300 giovani del
territorio di Mbour promuovendo un approccio educativo rispettoso delle
Il presente progetto vuole contribuire a creare, nei giovani in servizio civile una cultura della solidarietà
nazionale ed internazionale, la coscienza di un’appartenenza alla comunità civile, il senso dei propri diritti ed
insieme dei propri doveri e della propria responsabilità, l’impegno di tutti a costruire il bene comune per tutti
gli uomini di questo nostro mondo, nel rispetto della terra, dell’ambiente e della legalità. L’esperienza nei sud
permetterà ai giovani in servizio civile di incontrare molti volti dei “mali” che oggi affliggono gran parte delle
popolazioni del sud del mondo e nello stesso tempo di prendere coscienza dell’importanza di identificare le
cause del malsviluppo siano esse di ordine politico, che economico o sociale. I giovani in servizio civile
impiegati nel progetto, oltre a realizzare le attività successivamente descritte per ogni paese di intervento,
saranno impegnati nel ruolo di “Antenne” di pace. Concretamente tale attività prevede che i giovani imparino
a leggere la realtà locale dove il progetto si realizza, cogliendone sia gli aspetti conflittuali sia le positive
azioni di cambiamento in atto, sviluppando la capacità di comunicare al Nord del mondo quanto da loro
sperimentato sul campo. In questo modo i giovani in servizio civile potranno essere protagonisti diretti di un
nuovo processo di informazione che possa far leggere con occhi diversi quanto accade nei sud del mondo.
Risorse umane complessive necessarie per l’espletamento delle attività previste, specificando se
volontari o dipendenti a qualunque titolo dell’ente
¾ 1 direttore responsabile, dipendente CPS;
¾ 1 addetto alla segreteria, dipendente CPS;
¾ 4 coordinatori dei GIE, volontari partner locale;
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MESI DI PERMANENZA ALL’ESTERO ED EVENTUALI PARTICOLARI OBBLIGHI DEI VOLONTARI DURANTE IL
PERIODO DI SERVIZIO:
Mbour: nessuno
PARTICOLARI CONDIZIONI DI RISCHIO PER I VOLONTARI CONNESSE ALLA REALIZZAZIONE DEL PROGETTO:
Nello svolgimento del proprio servizio, i volontari in servizio civile impiegati all’estero sono soggetti alle
seguenti condizioni di rischio:
Mbour: nessuno
ACCORGIMENTI ADOTTATI PER GARANTIRE I LIVELLI MINIMI DI SICUREZZA E DI TUTELA DEI VOLONTARI A
FRONTE:
Per garantire livelli minimi di tutela e sicurezza, nell’ambito di tutte le sedi di attuazione progettuale, si
adottano i seguenti protocolli:
¾ comunicazione alle Rappresentanze Diplomatiche d’Italia nel Paese d’invio dei volontari/e, la loro
residenza abituale e il tipo di progetto in cui saranno impegnati;
¾ l’inserimento dei giovani in servizio civile nel Paese d’invio è affidato agli operatori in loco e ai
responsabili paese delle ONG coinvolte nel progetto ed avviene in modo graduale.
¾ l’inserimento prevede l’accompagnamento dei giovani volontari alla scoperta e alla conoscenza del
contesto territoriale e ambientale, del partner locale, e del tipo di progetto nel quale saranno inseriti.
Questa metodologia di inserimento ha anche lo scopo di prevenire eventuali rischi/shock dovuti
all’impatto culturale con conseguenti disagi dal punto di vista relazionale, di ordine pubblico,
sanitario, interculturale, politico;
¾ In fase di formazione sia in Italia che all’arrivo nel paese d’invio ai giovani vengono fornite le
informazioni necessarie per capire gli usi e i costumi locali, i modi di relazionarsi e comportarsi nei
diversi contesti quotidiani in cui i giovani si ritroveranno a vivere dal contesto lavorativo a quello
amicale/relazionale, religioso, politico e sociale; i pericoli legati alla microcriminalità; gli orari e le
zone del paese dove i rischi sono più elevati.
¾ condivisione con i giovani volontari/e in SCV un vademecum in cui, paese per paese, vengono
identificate le azioni da compiere, le persone da contattare in caso di necessità e/o pericoli.
In particolar modo, si richiede ai volontari il rispetto delle seguenti indicazioni:
¾ ordine pubblico – al fine di evitare fenomeni di microcriminalità diffusa sul territorio locale ogni
spostamento locale del volontario/a è pianificato con gli operatori responsabili. Saranno evitati
spostamenti durante ore serali e notturne;
¾ sanitario – prima della partenza vengono eseguite le necessarie vaccinazioni prescritte e/o
consigliate dall’OMS. All’arrivo nei paesi d’invio vengono fornite informazioni necessarie sulle norme
igienico/sanitarie da seguire. Nella maggior parte dei paesi sia attraverso le Ambasciate e/o i
Consolati Italiani che le conoscenze delle controparti locali, vengono individuati medici e presidi
sanitari a cui rivolgersi in caso di necessità.
¾ politico – ai volontari è richiesto di tenere un atteggiamento di equidistanza tra le varie posizione
politiche espresse nel paese d’invio.
Mbour: nessuno
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PARTICOLARI CONDIZIONI DI DISAGIO PER I VOLONTARI CONNESSE ALLA REALIZZAZIONE DEL PROGETTO:
Nello svolgimento del proprio servizio, i volontari impiegati all’estero sono soggetti alle seguenti condizioni di
disagio:
¾ il disagio di ritrovarsi immersi in una realtà totalmente altra e non avere le giuste coordinate per
comprenderla, per capire come relazionarsi e comportarsi sia nei confronti delle controparti locali
che delle istituzioni locali;
¾ il disagio di ritrovarsi in contesti territoriali, soprattutto urbani, con una forte presenza di
microcriminalità;
¾ il disagio di ritrovarsi in territori in cui sono presenti patologie endemiche quali malaria, aids e/o
tubercolosi;
¾ il disagio di ritrovarsi in territori caratterizzati da forti contrapposizioni politiche e/o etniche, e/o
religiose;
¾ il disagio di ritrovarsi in territori in cui le condizioni climatiche possono, in certe situazioni ostacolare
o/e ridurre le attività previste dal progetto e/o le comunicazioni nazionali ed internazionali;
Mbour: nessuno
I requisiti che preferibilmente devono possedere i candidati del presente progetto si dividono in: requisiti
generici, che tutti i candidati devono possedere e requisiti specifici inerenti aspetti tecnici connessi ai singoli
Paesi e alle singole attività che i Volontari andranno ad implementare
Requisiti Generici:
¾ Esperienza nel mondo del volontariato;
¾ Conoscenza della Federazione o di uno degli Organismi ad essa associati e delle attività da questi
promossi;
¾ Competenze informatiche di base e di Internet.
Requisiti Specifici:
Mbour:
Per tutti e 2 i volontari richiesti
¾ Discreta conoscenza della lingua francese
Via S. Vincenzo, 15
Castellammare
CPS 80053 Castellammare 081-8704180 www.cps-ong.it
di Stabia (NA)
di Stabia (NA)