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Alimentazione naturale vegetariana nell'infanzia di Luciano Proietti (Medico pediatra, nutrizionista)


Atti della conferenza tenuta da Luciano Proietti nell'ambito del ciclo di conferenze "Essere vegetariani: una scelta possibile".

Parlare di alimentazione vegetariana in questi giorni a Torino, dopo il successo del Salone del Gusto con salumi, fegato grasso ecc., difficile, per direi che sicuramente importante, anche se il messaggio che portiamo noi sempre pi difficile. Questo avviene perch i messaggi che riceviamo sono sempre interessati, chi manda un messaggio da radio, televisione interessato e possiamo gi vederlo nell'ambito dell'alimentazione per il bambino. Ho messo nel titolo: alimentazione 'naturale' vegetariana perch si pu essere vegetariani e non mangiare in modo naturale, mangiare in un modo schifoso, non salutare: patatine, cioccolata, caramelle rientrano nell'alimentazione vegetariana ma non fanno certo bene alla salute; viceversa si pu non essere vegetariani e mangiare in modo salutare, adeguato. Io non faccio mai un discorso di filosofia quando parlo in termini medici ma un discorso di salute. Possiamo iniziare con le prime diapositive (diapositiva n.1). Questa per confondere le idee, abbiamo le idee chiare. uno dei messaggi che noi vediamo spesso, soprattutto i genitori di bambini: "Dopo il quarto mese diamo al bambino la sua bistecca, la carne necessaria a partire dal quarto mese per una corretta alimentazione del lattante. Come somministrarla per garantirgli una digeribilit ottimale?" Gi qui si contraddicono: talmente naturale che bisogna completamente alterarla senn un bambino non pu assumerla, questo evidente. Andiamo avanti: "omogeneizzato e liofilizzato: due giusti alimenti per la prima infanzia". Voi non vedete tanto bene, ma questo bimbo non ha neppure uno sguardo troppo felice, troppo sorridente. Ecco, questo il messaggio che riceviamo e da operatori pi o meno interessati, come pu essere pure il medico pediatra. Non ci si mai messi in discussione in questi ultimi 30-40 anni su questi argomenti, perch viviamo in un momento storico talmente unico rispetto al passato che non abbiamo dei riferimenti: non c' mai stato nella storia un periodo in cui una grossa parte di umanit non soffre pi la fame, non fa pi fatica (non si fa pi attivit fisica) e la mortalit infantile drasticamente diminuita. Direi che le caratteristiche di questo momento storico, almeno in Europa, nei paesi occidentali, negli ultimi 50 anni sono queste: sconfitta della fame, mortalit infantile a livelli bassissimi, dal 10% degli anni '50 all'0.889% attualmente, e la fatica. In una situazione cos non abbiamo dei riferimenti passati e allora tutti i messaggi che sono stati mandati non hanno potuto essere verificati e contestati fino a questi anni, in cui cominciamo a vedere gli effetti di questo cambiamento (ne vedremo alcuni relativi alla salute ed alla longevit). Anche questo sull'alimentazione un dato significativo perch fino agli anni '50 il problema dei medici e dei genitori era quello di far vivere i bambini, i bambini morivano, si facevano 6,7,10 bambini perch ne vivessero la met, perch una parte moriva nei primi giorni di vita, nei primi mesi di vita. Dopo gli anni '50 per vari meriti la mortalit infantile diminuita, quindi noi abbiamo pensato che il merito fosse solamente della medicina, del progresso alimentare e cos via e abbiamo accettato senza discutere queste prescrizioni, soprattutto perch avevamo una storia di fame; non avevamo mai mangiato carne, o raramente prima degli anni '50, erano pochi quelli che potevano permettersi di mangiarla non dico tutti i giorni, ma tutte le settimane, la maggior parte la mangiava ogni tanto, tre, quattro volte all'anno, cinque volte all'anno, soprattutto i poveri. Questo salto di qualit ha fatto s che accettassimo queste proposte. continuato e continua ancora oggi questo messaggio, anzi aumentato in questi ultimi anni dopo l'episodio della "mucca pazza", che ha creato un p di scompiglio, per cui si diminuita la quantit di carne assunta e si avuta paura riguardo alla carne data ai bambini. Questi messaggi sono degli ultimi anni (vedi diapositiva) e cercano di dare di nuovo sicurezza riguardo a questo cibo: "per dare in tutta tranquillit al tuo bambino i preziosi alimenti della carne bovina, basta scegliere prodotti sicuri, controllati e garantiti in modo da azzerare ogni rischio di inquinamento, contagio, "mucca pazza" inclusa. L'omogeneizzato la carne pi sicura".

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Andiamo avanti e vediamo sotto, sempre sulla stessa pubblicit la seconda pagina, qualcuno l'avr vista, ma non andato a leggere, per fortuna, ci che c'era scritto, qui c' scritto: "... importante quindi valorizzare al massimo all'interno della dieta del proprio bambino un alimento giudicato dai pediatri come indispensabile per la crescita, in quanto fonte privilegiata di proteine nobili, ferro e vitamine". Qui ci sono vari errori: il primo "indispensabile". La carne non indispensabile, questo stato contestato da parte di varie associazioni vegetariane e animaliste, e portato davanti al Giur di autodisciplina pubblicitaria. La Plasmon, per dire chiaramente la ditta, ha dovuto fare marcia indietro e ha dovuto cambiare il messaggio, perch ovviamente era un messaggio falso e l' ha cambiato in questo modo (vedi diapositiva ): "un alimento giudicato dai pediatri come particolarmente indicato per la crescita". chiaro che nessuno andato a leggere questo, n prima n dopo e nessuno ne ha parlato n scritto sui giornali, perch i giornali parlano di notizie serie, non di questo, per questo il messaggio pubblicitario e anche se falso, se nessuno lo denuncia, viene portato avanti. Di fatto il messaggio che riceviamo che la carne indispensabile, soprattutto nel bambino, nei primi mesi di vita. Quando, all'inizio della mia attivit pediatrica, una trentina d'anni fa, il professore diceva che l'allattamento al seno andava bene fino a tre mesi, poi bisognava dare l'omogeneizzato, dare le farine ecc., io dicevo: "Ma perch fino a tre mesi e non a cinque, sei dodici?". "Per carenze di proteine nobili". L'altro elemento sbagliato era "nobili", "proteine nobili": "nobili" non ha alcun significato in linguaggio tecnico, il termine nobile non vuol dir niente, non un termine tecnico. Mi si diceva " problemi di carenza di ferro, di proteine, di vitamine" e cos via (questo negli anni '70). Andando avanti, piano piano, cambiato il ritmo di alimentazione del bambino, chi ha figli praticamente lo sa, e adesso, passati pi o meno 30 anni, si consiglia di allattare al seno fin verso i sei mesi e poi iniziare lo svezzamento. Io continuo a chiedermi: "Ma perch fino a sei mesi e non fino a dodici?". Quello che manca in questa valutazione un parametro di riferimento. Su cosa si basa, su quale riferimento si basa l'alimentazione del bambino, ma direi in generale dell'essere umano? Quali sono i punti di riferimento? Perch, se non abbiamo punti di riferimento, ognuno ha il diritto di dire quello che vuole: che io do l'arrosto di maiale a tre mesi o l'uovo ad un mese, come hanno fatto gli americani anni fa, oppure, che ne so, gli do la tartaruga a due anni, perch a due anni c' bisogno di quella roba l della tartaruga. Non c' nessun elemento per criticare una certa scelta e infatti ognuno dice la sua. Noi pensiamo che il nostro modo di alimentarci sia quello pi giusto, sia quello unico, quello pi adatto, ma si pu fare un esempio banale, che non c'entra con l'alimentazione del bambino, ma molto semplice: la colazione nel mondo. Noi pensiamo che noi facciamo colazione con cappuccino e brioche e tutto il mondo faccia colazione col cappuccino e brioche, col latte e caff e invece no, siamo una minoranza: l'Italia, un po' la Francia, che fa la colazione col cappuccino e la brioche, ma la maggior parte del mondo, dell'umanit, fa colazione col pesce, per esempio. Questi sono dati di fatto, io non valuto "fa bene, non fa bene", questo serve per dire che il cibo un fatto culturale, che poco legato a fattori di fisiologia o di biologia, ma soprattutto legato a fattori culturali. Questo mi pu gi stare bene, perch da noi ci sono le mucche, nella Pianura Padana, e abbiamo il latte; in Sicilia non ci sono le mucche, non avevano le mucche e allora non si faceva colazione col latte; in Sud America c' il pesce e allora si mangia il pesce; nel nord c' il pesce e allora si mangia il pesce. Per ci deve essere un parametro, una valutazione per capire qual il cibo pi adatto a noi. In realt esiste ed da valutare andando a fare dei confronti, dei paragoni appunto, andando a fare delle valutazioni di anatomia e fisiologia comparata. Non sto qui a parlare delle solite cose, dei vegetariani che sono frugivori, erbivori, carnivori, dei mammiferi che hanno le unghie, di quelli che non le hanno, di quelli che hanno le ghiandole salivari, intestini lunghi, perch quello lo sapete tutti. Parliamo invece dell'alimentazione del bambino, della crescita, ad esempio di un argomento sempre pi diffuso che l'allattamento al seno. Negli anni '50 si era deciso che in Europa e negli Stati Uniti allattare al seno non serviva, perch si erano scoperti i latti in polvere che erano molto pi equilibrati, pi completi, sempre uguali nella composizione, potevano darli tutti, la donna manteneva un bel seno e poteva dormire tranquilla se glielo davano altri, quello vale l'altro. Allora si fatto in modo che le donne non allattassero pi, tanto un latte vale l'altro. A distanza di anni, non troppi, si capito che non funzionava, cio questo comportava un effetto.

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La storia ci aveva gi insegnato qualcosa, ma non l'avevamo accettato: a met del secolo scorso c' stata la rivoluzione industriale in Europa e gli abitanti delle campagne hanno cominciato a trasferirsi in citt per lavorare, perch c'era la fame. Le donne hanno cominciato ad andare a lavorare in fabbrica e poich non c'era la previdenza sociale quando partorivano non potevano starsene a casa tre mesi, sei mesi, dovevano andarsene subito a lavorare e allora non potevano allattare. A met del secolo scorso o latte della mamma o latte di una balia, per chi aveva soldi. Il problema sociale era importante: se le donne non andavano a lavorare c'erano pochi soldi in famiglia, ma anche per le industrie era un problema. Si cercato di trovare una soluzione al problema e poich la rivoluzione industriale si era verificata in Europa si detto: "latte di mamma, latte di altro mammifero va bene; abbiamo le mucche, usiamo le mucche, diamo il latte di latte di mucca ai bambini". Cos' successo? Che i bambini morivano perch il latte di mucca il buon Dio l' ha fatto per i vitelli, non per noi. Allora non si conosceva ancora la composizione, s' cercato di capire e si visto che il latte di mucca molto differente dal latte di donna. chiaro che i bambini, se vengono alimentati con latte di mucca i primi mesi di vita, muoiono di diarrea putrefattiva, per le troppe proteine. Allora si deciso di diluire il latte: meno latte, meno proteine. Va bene. I bambini non morivano pi di diarrea putrefattiva, ma non crescevano pi, perch non c'erano pi abbastanza calorie. Allora aggiungiamo delle calorie, sotto forma di carboidrati, zuccheri, qualsiasi cosa. E si fatto il latte diluito e zuccherato che, penso, chi non addetto non lo sa, ma andato avanti e ancora oggi in certe situazioni si d il latte di mucca diluito e zuccherato oppure con le farine. Si andati avanti in questo modo, poi c'erano problemi d'igiene, fino agli anni '50, quando sono stati scoperti i latti in polvere, che conoscendo poi la composizione del latte di donna s' reso simile al latte di donna. Questo sta a dire che se noi vogliamo cambiare qualcosa del processo biologico, andiamo incontro a degli effetti, non possiamo pensare che se modifichiamo un parametro non succeda niente, qualcosa capita, una legge fisica, come il caso delle biotecnologie: non possiamo pensare che se noi inseriamo un gene animale nel mais o nella soia non succeda nulla, non sappiamo ancora cosa succede, ma sicuramente qualcosa succeder, come non si sapeva cosa sarebbe successo dando da mangiare del pesce ad una mucca. La "mucca pazza", perch diventata pazza? Perch abbiamo dato da mangiare della carne agli erbivori. Gli erbivori sono erbivori, chiaro che non muoiono il giorno dopo, ma si modifica una fisiologia, una struttura, una composizione, per cui l'organismo si indebolisce e allora col passare del tempo qualcosa succede. Cos successo qualcosa anche da noi. Vediamo la storia di questi 50 anni nell'alimentazione del bambino. Forse pu essere un po' tecnico, un po' noioso, ma importante perch poi i genitori ma anche ognuno di noi sa che cosa mangiare domani a colazione, pranzo, merenda e cena, senza dover dipendere dal tecnico. Quando abbiamo scoperto il meccanismo non abbiamo bisogno di tanti libri, di tanti pesi, basta il concetto generale e sappiamo come mangiare. Da un anno, due, a centodieci anni si mangia in un modo solo. Vedo nei libri di alimentazione la dieta dell'intellettuale, del tagliatore di pietre, del tagliatore di boschi, dell'impiegato, dello sportivo, della donna gestante, della donna che allatta e c' un solo modo di mangiare. Da un anno di vita a cent'anni c' un solo modo; cambia la quantit, ma c' un solo modo che vale per tutti. Allora vediamo qual questo meccanismo, quali sono gli elementi per capire qual il cibo pi adatto a noi (vedi diapositiva). In questo diagramma vedete la durata massima di vita, in anni, e alcune specie di animali, mammiferi e non, e vedete come c' la tartaruga, che quella che probabilmente vive di pi, c' l'avvoltoio che vive intorno ai 120 anni, sicuramente tra i mammiferi quello che vive pi a lungo l'uomo. Non c' nessun altro mammifero che possa vivere cosi a lungo, 122, 123 anni la donna francese che morta l'anno scorso, quella documentata che vissuta pi a lungo. Questa la possibilit massima biologica, senza manipolazioni, della durata di vita massima, che era mille anni fa e adesso, mentre diversa la durata media della vita, che 2.000 anni fa era 23 anni e adesso sui 70-75 in Italia. Questo era il primo elemento. Andiamo avanti. Secondo elemento: in questo diagramma vedete la massima durata potenziale di vita in anni e l'attivit metabolica specifica. In pratica vuol dire che l'organismo che consuma di pi nell'unit di tempo vive di meno. un po' come la Ferrari e la Cinquecento: la Ferrari consuma molto e quindi la durata della sua vita, del suo motore, pi veloce, la Cinquecento consuma di meno, "va meno su", quindi ha una durata massima maggiore. Vedete come gli animali che hanno un consumo, un'attivit metabolica specifica maggiore, ad esempio il respiro pi veloce, il battito cardiaco pi veloce, hanno una durata massima di vita minore, mentre quelli che consumano nell'unit di tempo poca energia, sono pi lenti, hanno il cuore che batte pi lento, hanno un respiro pi lento, hanno la possibilit di vivere pi a lungo. Questo un dato importante per decidere cosa dare da mangiare domani mattina a vostro figlio.

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Un altro dato importante la maturit sessuale: qui vediamo scimpanz, gorilla ecc. in relazione alla durata massima di vita. Ovviamente c' una relazione, ma vediamo solo questi due dati: l'uomo, (o meglio la donna, perch pi semplice il parametro della donna: il menarca), nell'ottocento, nel 1960 e nel 1990 (il dato non c' sulla diapositiva che vecchia). Vedete come nel 1800 il menarca era intorno ai 16-18 anni, nel 1960 era intorno ai 14 anni, adesso chiedo alle giovani donne e ragazze "a che et avete avuto la prima mestruazione", e l'et variabile dai 12-13 anni, qualcuna 10. La pubert precoce una delle patologie pi frequenti. Qualche mese fa comparso un lavoro americano, diffuso anche sui giornali, relativo al fatto che in America sono un po' in allarme, perch sono sempre di pi le bambine che hanno una pubert precoce, che a 8-9 anni iniziano il menarca, hanno gi un inizio di pubert. Quindi come vedete c' questo accorciamento della velocit di crescita, e questo un dato importante. Ne abbiamo gi tre: durata massima, consumo di energia e menarca. Ce n' un altro che non ho in diapositiva, ed quello dell'accrescimento: la durata della crescita dell'essere umano senza stimoli esterni termina intorno ai 25 anni. In questi ultimi 20 anni c' stata una velocizzazione. Quand' che si finisce di crescere? Per convenzione si decide quando non crescono pi le ossa lunghe. Le ossa lunghe hanno una zona di cartilagine che permette la crescita, l'allungamento dell'osso stimolato dagli ormoni, dall'alimentazione, ecc., che varia in rapporto a com' questa situazione. S' visto che in questi ultimi 20 anni c' stata una velocizzazione, per cui la fine dell'accrescimento non avviene pi intorno ai 25 anni, ma avviene intorno ai 18. Si smette di crescere intorno ai 18 anni, 19, 17, dipende. Io parlo sempre delle popolazioni industrializzate, cio dei popoli del mondo evoluti dopo gli anni '50, non di quelli che soffrono la fame e che sono ancora nel passato. Abbiamo gi alcuni parametri che indicano tutti come in questi anni c' stata una velocizzazione. Questo ovviamente ci pu interessare in modo relativo, per ovviamente abbiamo degli effetti. Andiamo avanti e vediamo che collegamento ci pu essere. L'evoluzione dell'allattamento nei mammiferi e nell'uomo: da circa 2.000.000 di anni sono comparsi i mammiferi. Qual la caratteristica dei mammiferi? L'evoluzione dei mammiferi avvenuta quando sono scomparsi i dinosauri per uno sviluppo del cervello, cio s' sviluppata una parte nuova di cervello. La parte di cervello che sta fra la corteccia, la parte pi esterna, e quella, il cervello primitivo, che ci permette di respirare, far battere il cuore, avvia i processi metabolici normali. La calotta, cio il cervello, la corteccia cerebrale, quello pi evoluto, e inoltre in mezzo ce n' un altra, che tipica dei mammiferi ed quello che comanda i sentimenti. La caratteristica del mammifero quella di amare. Che parolona! Eppure cos. Il mammifero ha come caratteristica rispetto agli altri esseri animali di amare. Cosa vuol dire di amare? Far nascere il proprio cucciolo e alimentarlo, con il latte proprio (non c' nessun altro essere animale che alimenta con una parte di s il proprio figlio) e coccolandolo. Queste sono le due caratteristiche dei mammiferi: di avere due braccia e due tette o due pinne e due tette, per noi umani soprattutto. Queste sono le cose importanti e caratteristiche del mammifero e l'evoluzione avvenuta in questo modo. Quindi produzione di latte, se vogliamo rimanere sull'aspetto pi nutrizionale, pi fisico, ma parliamo anche dell'altro, che importante. Biosintesi mammale del lattosio, cio produzione da parte delle mammelle di un cibo che conteneva lattosio. Da 1,2,3 milioni di anni si evoluta la specie umana, da circa 10.000 anni c' disponibilit del latte vaccino, da circa 100-150 anni largo uso di latte vaccino nell'alimentazione umana. Quindi questo un altro dato importante rispetto alle nostre informazioni: noi pensiamo che il latte di mucca ci sia sempre stato, che l'abbiamo sempre bevuto. Il latte di mucca c' sempre stato da quando ci sono le mucche, ma che sia stato utilizzato dall'uomo, questo no. Anzi, dal bambino proprio mai, fino al secolo scorso e alla rivoluzione industriale, con gli effetti che abbiamo visto. Dall'uomo neanche, e mi viene voglia di raccontare un po' la storia, perch interessante anche per capire delle situazioni che sono molto attuali. Il latte vaccino, il latte di mucca, stato predisposto per i vitelli. Perch l'uomo ha incominciato ad un certo punto della sua storia a bere ed a alimentarsi con latte vaccino? Per la sua storia diciamo non evolutiva, ma di spazio. Quando l'uomo nato nel centro dell'Africa, pi o meno, o l o nell'Indonesia, per adesso si abbastanza d'accordo sul dire da dove partito. Gli uomini hanno cominciato ad essere in tanti ed hanno cominciato ad allargarsi perch non ci stavano pi tutti, allora hanno iniziato a muoversi ed una parte andata su, verso l'Europa. L'uomo primitivo viveva nella savana, era nero di pelle e si cibava di fiori e frutti, semi e poco altro. Muovendosi e spostandosi dalla fascia tropicale ovviamente cambiavano le situazioni climatiche, per cui quelli che sono arrivati in Europa hanno trovato una situazione difficile, perch il sole c'era solo d'estate, era un "solicchio", non era il sole dell'Africa, il verde delle foglie c'era solo d'estate, d'inverno no. Quindi n sole n foglie verdi.

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Che succedeva? Cominciava a comparire il rachitismo e a mietere vittime, tanto che si era arrivati al rischio di estinzione, perch il rachitismo impediva di arrivare all'et fertile. Quindi nella fascia di popolazione che viveva nell'Europa centrale ad un certo punto si dovuto, per salvarsi, utilizzare, soprattutto nell'inverno, un cibo a cui non era abituato: il latte. C'erano gli animali, non allevati ma c'erano, l'uomo ha utilizzato il latte di questi animali. Cos' successo? Tragedia. Gran parte morivano. Perch? Perch l'intestino nostro non adatto a digerire il lattosio. Lo digeriamo solo se abbiamo la lattasi, che l'enzima che scinde il latte, per cui gli adulti che iniziavano a cibarsi di latte avevano diarree tremende che li portavano alla morte se non sospendevano. Quindi si era tra due fuochi, da una parte il rachitismo, dall'altra la diarrea e l'intolleranza al lattosio. Sta di fatto che non c'era soluzione, per cui c' stata una difficolt di adattamento, finch una parte di questa popolazione, che non ha interrotto l'allattamento materno, ha cambiato ad un certo punto ed ha preso il latte dell'animale, il latte di mucca. Cominciava a tollerare il lattosio, persisteva la lattasi, quindi cominciava a tollerare il lattosio e poteva digerire il latte. Il lattosio ha il vantaggio di facilitare l'assorbimento del calcio. Quindi in mancanza di sole e di verdure verdi questa stata la salvezza, perch ha fatto s che una parte di popolazione prima piccola, poi sempre pi grande, tollerasse il lattosio e quindi assorbisse il calcio e non andasse incontro al rachitismo e quindi arrivasse all'et fertile per riprodursi. Allora si iniziata una popolazione lattosio-resistente o lattasi-resistente. Ed la situazione che abbiamo noi. Nel mondo, solo una piccola parte di popolazione, noi bianchi, siamo lattosio-resistenti, tolleriamo il latte. La maggior parte del resto dell'umanit non tollera il latte. Se date ad un indiano dell'India del sud, o ad un indiano d'America, o ad un cinese, o ad un giapponese da bere del latte, a parte il fatto che a loro non piace, a loro viene una diarrea tremenda e devono smettere subito. La maggior parte di queste popolazioni, che non ha mai bevuto latte, perch non ne ha mai avuto bisogno, non lattosio-resistente, perch non ha la lattasi. Quindi il tollerare il latte una cosa eccezionale. Questo ha comportato dei cambiamenti, uno tra i pi sconvolgenti che il latte ci ha fatti diventare bianchi. La maggior parte dell'umanit non bianca: scura, nera, oliva, gli indiani d'America sono scuri, solo noi europei lattosio-resistenti siamo bianchi, o gli americani, ma gli americani sono quelli europei, noi parliamo di americani "nuovi", che sono europei di razza. Noi siamo un'eccezione, siamo noi i diversi, siamo una minoranza, un quinto dell'umanit, il resto di colore e intollerante al latte. Questo cosa comporta nella pratica, cosa ha comportato? Ha comportato in questi anni la comparsa di due patologie, che sono molto diffuse e per certi aspetti gravi e su cui si spende molto attualmente. Qualcuno pu pensare: "malattia della pelle bianca: il melanoma della pelle", che tipico dei bianchi, cui gli scuri non vanno incontro se non rarissimamente e nelle parti bianche. L'altra ancora pi sconvolgente, l'osteoporosi, che tipica delle popolazioni che bevono latte, al contrario di quello che vi sareste aspettati, no? Si dice: "beviamo latte, bevete latte, per evitare l'osteoporosi". L'osteoporosi non c' in Giappone o in Cina, o nei paesi dove non bevono latte, c' solo da noi dove beviamo latte e mangiamo formaggio e questo un dato documento scientificamente. Se vi interessa ho qui i lavori scientifici che lo documentano. Queste due patologie sono legate al fatto che noi, per necessit storica e ambientale abbiamo dovuto alimentarci in modo diverso e quindi abbiamo avuto un effetto, come dicevamo prima: ad ogni comportamento, un effetto. Finch ci manteniamo in quelle condizioni che ci hanno portati a sopravvivere, allora non abbiamo problemi; quando cambiamo, iniziamo ad avere problemi. Finch viviamo nel nord, non abbiamo problemi di melanoma, ma i bianchi che si espongono al sole d'estate o vanno in Australia e nei paesi tropicali, hanno un'incidenza di melanoma altissima, ed ogni anno aumenta sempre di pi, i messaggi estivi sono sempre pi importanti per i bianchi. L'altra l'osteoporosi. Siccome un cibo non previsto, non adatto per noi, l'uso eccessivo, continuato e non necessario di questo cibo fa s che noi perdiamo calcio. Questo per dirvi com' stata la storia dell'alimentazione, del latte in particolare. Il latte un cibo eccezionale, straordinario, non c' in natura nessun altro cibo cos completo, cos ricco, cos nutriente. Perch? Perch previsto per alimentare il cucciolo di mammifero nella prima infanzia, quando i rischi di infezioni e di morte sono maggiori, la crescita pi veloce, grandissima: il bambino, ma tutti i mammiferi, nel primo anno di vita crescono velocissimamente. Questo dovuto al cibo, al latte. Dopo il periodo di crescita il latte non pi necessario, non ha pi funzione, non ha pi motivo di essere, non deve pi entrare nell'alimentazione del mammiferi, in realt non entra nell'alimentazione del mammifero, tranne che nel mammifero uomo europeo o americano. Adesso cercano di darlo in tutto il

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mondo. Non c' nessun mammifero che allatta il proprio cucciolo e continua a bere latte non dico della propria specie, ma di un'altra, come facciamo noi, anche nell'et adulta, solo noi. Ad ogni variazione di comportamento c' un effetto. Vediamo gli effetti: alti, biondi, occhi azzurri e... fragili. Tipico americano che beve un litro di latte al giorno. Abbiamo dei controesempi su questo fatto che ho detto adesso e che pu sconvolgervi (molte volte quando dico queste cose ho delle reazioni violente) , perch il latte "ci addosso affettivamente", un alimento che "ci entra nelle ossa" da sempre, una necessita affettiva. Gli esquimesi non hanno mai bevuto latte, non sono tolleranti al latte, non possono bere latte e non sono bianchi, anche se non c' il sole, non il sole che fa diventare scuri. La nostra immagine del giapponese : piccolo, capelli lisci, scuro, tarchiato . Il giapponese non ha mai bevuto latte e latticini, non nella sua cultura, fino a 30-40 anni fa, quando andato in America, a conquistare l'America, dopo la guerra. Nella seconda generazione di giapponesi americani vediamo dei bambini pi chiari, dei capelli pi chiari, pi alti. Dopo solo due generazioni di alimentazione lattea. Penso che qui originari dell'Italia meridionale ce ne siano. Fino a 50 anni fa nell'Italia meridionale le mucche non esistevano. Dall'Italia centromeridionale in gi c'erano le bufale, c'erano le capre, le pecore, si faceva il formaggio, ma il latte non si mai bevuto. Serviva a farsi il bagno, se si avevano i soldi, se no si metteva da parte sotto forma di formaggio da mangiare come cibo proteico, saltuario, per integrare la dieta. Quindi non c' bisogno di andare tanto lontano. I meridionali non sono chiari di pelle, non sono biondi, lo diventano quelli che sono arrivati nella Pianura Padana, figli, nipoti, ecc., cambiano. Io non ho niente contro il latte, assolutamente, solo un fatto di conoscenza, di informazione, di non mitizzazione culturale di un cibo. In questa tabella sono riportati i valori dei vari tipi di latte: latte di donna, di cavallo, di mucca di capra, di coniglia, di ratto. Zuccheri, grassi, proteine, sali minerali. Prendiamo solo un elemento per ora: le proteine. Le proteine sono le sostanze che ci permettono di crescere, perch sono le uniche che hanno l'azoto e l'azoto permette la costruzione delle proteine. Il latte abbiamo detto che un cibo unico. Ogni mammifero ha un latte con una composizione caratteristica. Vediamo le proteine: latte di donna arrotondiamo a 10g. di proteine per litro (ce ne sono molto meno, questo un dato arrotondato, ce ne sono utilizzabili intorno a 8g. per litro); nel latte di mucca ce ne sono 35g., quattro volte tanto; nel latte di coniglio ce ne sono 100g. Cosa c'entra il latte di coniglio? C'entra, perch nel latte di donna ce ne sono 10 volte di meno rispetto al latte di coniglia. Questo comporta che l'uomo impiega 5-6 mesi a crescere, il coniglio una settimana, questo in relazione alle proteine: pi proteine ci sono pi si cresce, meno proteine ci sono, pi lentamente si cresce. Se noi diamo il latte di mucca ad un bambino, questo cresce pi velocemente. Se noi diamo pi proteine, cresce pi velocemente, ed quello che successo negli ultimi 50 anni, anzi in questi ultimi 100 anni: siamo aumentati di statura di pi di 10 cm., 15 cm., siamo alti 1,80. Velocizziamo la crescita, diventiamo grandi pi in fretta, maturiamo pi in fretta, tutto pi velocizzato, e, se vogliamo dirlo, ma a questo punto non possiamo ancora saperlo, la nostra sopravvivenza massima un po' pi breve. Invece che 120, 100 anni. Cosa ci importa? Non cambia niente. Invece cambia. Cambia perch se modifichiamo un parametro, modifichiamo tutto il resto, non solo questi parametri evidenti, anche altri, che sono implicati in modo pi significativo, soprattutto quello pi importante e che in questi giorni, in questi mesi, in questi anni abbiamo davanti: il sistema immunitario. Indeboliamo il sistema immunitario, quindi indeboliamo il genere umano, che si ammala pi facilmente, diventa meno resistente. La critica che viene fatta - cos vi risparmio una domanda - questa : per adesso viviamo a lungo, abbiamo una vita media di 70 anni, 75, 80, in Italia. L'Italia tra i paesi che vivono pi a lungo nel mondo, contendiamo il primato ai giapponesi, ci sono circa 4.000 centenari in Italia. Ma i centenari di oggi, quando sono nati? Cento anni fa! Io non so, per non me la sento di dare un giudizio adesso, di dire che come stiamo facendo va bene, bisogna aspettare almeno 50 anni per vedere cosa succede a quelli nati negli anni '50, allattati non al seno, alimentati con omogeneizzati a due mesi, a tre mesi. Non lo so, io penso che succeda qualcosa. In questi mesi c' stato un piccolo accenno, non so se avete letto i giornali, una notizia piccola, ma significativa: dagli anni '50 la vita era sempre aumentata, dal '94 ad oggi non pi successo, regredita un pochettino, di uno 0,... . Dovrebbe far pensare questo, siamo arrivati al punto in cui si sta per tornare indietro, in cui la nostra sopravvivenza dubbia. Diciamo: nel 2.023 la vita media sar di 90 anni. Se non ci saranno manipolazioni genetiche, per cui vivremo all'infinito, tragedia assoluta, torneremo indietro, perch sono cambiati i parametri di cui si detto. Adesso nessuno ci fa caso, come nessuno fa caso quando si diceva: " assurdo dare della carne ad un vitello, qualcosa succeder". E sono successe tante cose. Adesso si comincia gi a verificare, il bambino ha una

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crescita diversa e quindi si ammala spesso, assume medicine in continuazione. difficile trovare un bambino che nel primo anno non prenda nessuna medicina. Altro dato importante questo, relativo agli zuccheri. Non c' nessun latte che come quello della mamma ha cos poche proteine; non c' nessun latte che, come quello di donna del genere homo, ha cos tanti zuccheri: 70. Questo un parametro che secondo me da valutare nella nostra alimentazione da zero a centovent'anni. Che cosa ci d questa indicazione? Che il nostro organismo adatto a vivere bene e a stare bene se mangia pochissime proteine e tantissimi zuccheri. Poi ci sono tanti altri metodi che sarebbe interessante indagare, per arrivare alla stessa conclusione: qual il cibo adatto a noi ? Sono metodi epidemiologici vari e si arriva tutti alla stessa conclusione: pochissime proteine, tantissimi carboidrati. Cosa abbiamo fatto in questi anni? Tantissime proteine, pochissimi carboidrati, abbiamo proprio invertito la piramide, che forse qualcuno ha letto, dell'istituto nazionale di nutrizione, dell'OMS. La base della piramide vegetale, carboidrati, verdura e frutta; l'apice: grassi, cibi animali, dolci, zucchero. Noi l'abbiamo rovesciata, gli effetti ci saranno, ci sono gi. Un altro dato importante quello dei sali minerali, le ceneri: 2g. nel latte di donna, 7g. nel latte di mucca, 21g. nel latte di coniglio. Le ceneri cosa sono? Sono sali minerali: il ferro, il calcio, lo zinco, il magnesio e cos via. Calcio: conoscete il problema del calcio: "Ma il calcio dove lo prendo, se non bevo latte?" Nel latte di donna ci sono 300-400 mg. per litro di calcio, nel latte di mucca ce ne sono 1.200 mg. Allora abbiamo bisogno di calcio, prendiamo latte di mucca. Questo cosa vuol dire, che dobbiamo diventare come dei vitelli? Che dopo 6 mesi dobbiamo avere una struttura ossea come un vitello? Dando una quantit di sali minerali maggiore di due, poniamo le condizioni per distruggere i nostri reni. Qual la politica sanitaria - so di essere piuttosto pesante quando dico queste cose e anche piuttosto esasperante, per non posso tacere - la politica sanitaria dunque di aumentare le strutture ospedaliere per i trapianti: trapianto di cuore, di rene, di fegato, di polmone, di tutto. Cambiare i pezzi. Siccome io penso che la strada della verit vada avanti da sola, si arriver al punto che dovremo tornare indietro. Cominciamo ad avere qualche accenno, non abbiamo pi i soldini per cambiare i pezzi a tutti. In Inghilterra gi fanno cos, selezionano a chi cambiare il cuore o il rene, se non sei in una certa categoria il cuore nuovo te lo paghi tu, o te lo sogni. Si dovr arrivare anche da noi. Si legge spesso sui giornali: "Bisogna aumentare i centri di trapianto di rene, perch le persone che sono in dialisi sono una quantit enorme, gente che aspetta un anno, due anni, tre anni per un trapianto di rene, che in dialisi, perch il rene non funziona da anni." chiaro! Come fa a funzionare il rene, se lo maltratti cos da quand' piccolo? Gli dai una quota di proteine e sali minerali cos elevata? chiaro che non si altera dopo un giorno, ma dopo anni s! Allora devi cambiarlo. Il cuore lo stesso, il fegato lo stesso. Allora, il piano sanitario triennale italiano, quello presentato da Rosy Bindi qualche mese fa, ha timidamente messo qualche accenno a questo cambiamento dello stile di vita, timidamente. Perch timidamente? Lo sappiamo benissimo tutti e soprattutto chi lavora nell'ambito sanitario, che se volessimo non ci ammaleremmo pi. Gli ospedali chiuderebbero, ci sarebbe una epidemia di salute straordinaria. Le industrie, i medici: tutti disoccupati, una crisi generale. Una crisi generale: la gente non si ammala pi. Una crisi del sistema occidentale economico. Perch? Perch se non ci si ammala pi perch cambiato qualcosa. E allora Rosy Bindi non pu dire che per non ammalarsi pi bisogna fare prevenzione; s, lo si dice: camminiamo di pi, non usiamo tanto la macchina, smettiamo di fumare, mangiamo meglio. Cosa vuol dire mangiamo meglio? Mangiamo meno grassi e pi verdura. Lo abbiamo sempre detto, anche ai nostri bambini diciamo: "Mangia meno, pi verdura". Ma poi nella pratica cosa succede ? Che non cambia niente. Finch non diamo delle indicazioni pratiche sulla quantit di cibo che ci necessaria, e quindi sappiamo che quello che in pi non ci necessario e non ci fa bene, n alla salute n al portafoglio, non possiamo cambiare. Finch si continua a dire che il latte indispensabile, da noi in Europa, perch nel mondo nessuno beve latte, chiaro che non pu cambiare nulla. Diciamo che ci sono alcuni cibi indispensabili e utili che non fanno mai male, altri che sono utili per la nostra mente, per la nostra psiche, perch sono cibi sociali, ci fanno star bene in societ, che sia il caff, che sia la cocacola, che sia il whisky, o la nutella. Sono tutti cibi che possono farci star bene, perch siamo stressati, perch dobbiamo vivere in ufficio, o in famiglia, e quindi abbiamo bisogno del "cicchettino" di queste cose qui, della brioche, per tenerci un po' su, o del caff. Ma servono solo per questo, non servono ad altro. Il nostro obbiettivo qui su questa terra, per me, di essere felici e sereni, contenti, in allegria, in buoni rapporti col mondo. difficile perch ci sono tanti elementi, per, se gi cominciamo a cambiare qualche parametro, possibile migliorare la

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nostra qualit di vita, sociale, mentale, affettiva, oltre che fisica. Sto andando fuori tema, per se riusciamo a capire queste cose, che il problema questo, allora cominciamo a cambiare qualcosa. "Signore, fammi diventare un televisore, cos i miei genitori mi guarderanno di pi". "Perch mio figlio non 'mi mangia'", che quotidianamente sento dai genitori, gi tutto significativo. "Non 'm mangia", non si dice "non mangia", ma "non mi mangia": mi fa un dispetto, non mangia quello che voglio io, non mi interessa quali sono i suoi fabbisogni, mi interessa che mi gratifichi con il cibo, che mi faccia star bene con il cibo, faccia star bene me mamma con il cibo. "Mangia solo la colazione al mattino. Tutto il giorno non mangia pi". Ho qualche dubbio quando mi dicono questo, perch poi sbocconcella, ecco, ma non fa il pranzo, la cena, con primo, secondo, contorno, dolce ecc., la merenda, ecc., nelle quantit che vogliono i genitori, sbocconcella. E quando faccio il conto che con la colazione del mattino a base di una tazza di latte intero e sette biscotti al plasmon eccede il suo fabbisogno di cibo di tutto il giorno, ovviamente il genitore dice: "No, ho sbagliato medico, lo cambio". Non era quello che volevo. cos! Abbiamo gi i dati e le conoscenze, gi tutto documentato, gi tutto sperimentato, sappiamo qual il cibo che ci serve, la quantit di proteine che ci servono. Facciamo degli esempi, di un bambino pi grandicello, vado cos, un po' saltelloni, poi dopo cerchiamo di fare un riassunto, proprio per essere pi pratici a chi ha dei figli e deve alimentarli. Da una ventina d'anni, anzi da pi, la FAO cerca di capire quali sono le necessit nutrizionali dell'uomo di base e in questi 50 anni abbiamo raggiunto dei risultati chiari, evidenti e significativi. In Italia da una quindicina d'anni ci sono delle direttive fatte dall'istituto nazionale di nutrizione sulla quantit di nutrienti di cui ha bisogno la popolazione italiana da zero a 90 anni (nutrienti sono: proteine, grassi, zuccheri, vitamine, sali minerali). Li riassume attraverso i LARN, che sono livelli di assunzioni giornaliere raccomandate di nutrienti, in base a et, sesso e peso. In pratica dire quanto abbiamo bisogno di proteine, grassi, vitamine, tutti i giorni, per poter crescere, non andare in denutrizione, ma non crescere troppo. Io vi faccio vedere solo quelli pi significativi, dal punto di vista affettivo e psicologico nostro, che sono le proteine. Io mi occupo delle mense qui, di Torino, e, negli incontri che facciamo con gli insegnanti e coi genitori, il problema che emerge quello della carne. I comuni in tutta Italia che hanno cercato di modificare il contenuto di cibo animale, in particolare di carne, secondo queste indicazioni, hanno dovuto far marcia indietro: perch se noi rispettiamo i cosiddetti LARN, nel menu della settimana la carne ci sta stretta una volta. E quanta? Un pezzo cos! (indica con le mani) Il genitore dice: "Ma voi siete pazzi, ci fate pagare per far fare la fame ai nostro figli, date tanto cos di carne!" Vediamo il LARN delle proteine, cio la quantit di proteine di cui ha bisogno un bambino, un bambino piccolo, un adulto, in base al peso. Allora, grammi pro chilo al giorno, tratti da questi LARN. Facciamo tre esempi che sono i pi semplici: 3 anni, 6 anni, 10 anni. Il fabbisogno totale, quello di prima, di proteine al giorno , a parte il bambino piccolo nel primo anno di vita (1,8 g. pro kg.), mediamente 1,5g. pro kg. al giorno. Dai 2-3 in avanti 1,5 g. pro kg. di proteine al giorno, proteine in toto, di cui 50% di origine vegetale, 50% di origine animale. Le proteine di origine vegetale sono cereali, legumi e verdura, quelle di origine animale sono carne, pesce, latte, uova e formaggio. Allora vediamo il fabbisogno di proteine animali. Qui c' una tabella che ho fatto per questi corsi di aggiornamento, quindi c' il dato, 30,50%, cio. Prima ho detto met animali, met vegetali, per secondo le indicazioni ufficiali, soprattutto se decidiamo di seguire la dieta mediterranea, la famosa dieta mediterranea che tutta diversa da quella che sentite o leggete (ho sentito alla televisione dei nutrizionisti dire delle cose allucinanti sulla dieta mediterranea), si consiglia il 30% di proteine animali, il 70% di proteine vegetali. Comunque noi consideriamo 50% e 50%, met cibo animale e met cibo vegetale. Allora: proteine animali. Abbiamo visto che a 3 anni un bambino pesa circa 15kg., grosso modo 1415 kg. 15X1,5=22. Facciamo la met animale e la met vegetale: 10-11 animale, 10-11 vegetale. Un bambino di 6 anni pesa intorno ai 20 kg.: 20x1,5=30, 30/2=15. A 10 anni viene fuori che occorrono 20 gr. di proteine animali. 10, 15, 20: la quantit di proteine animali massima che consigliabile per questa et. Prendiamo un bambino di 3 anni, che pi semplice, poi gli altri sono raddoppiati. 10 gr. di proteine animali, dove li troviamo? Un po' di suspance. Ci sono in 50 gr. di prosciutto. 10 gr. in tutto il giorno = 50 gr. di prosciutto. Chi mangia prosciutto sa quanto sono 50 gr.: se siamo abbondanti, diciamo due fette. Ma io ho verificato, andando dal salumaio ho chiesto un etto di prosciutto, due salumai differenti, ed una fetta di prosciutto era 40 gr. Quindi abbondiamo e diciamo due fette di prosciutto sono pi di 50 gr. A 3 anni un bambino dovrebbe mangiare, in tutto il giorno, se mangia prosciutto, due fette di prosciutto e pi nessun altro cibo animale, in tutto il giorno: latte, uova, formaggio, carne, pesce. Niente, se mangia due fette di prosciutto. 50 gr. di carne: un pezzo cos (indica), in tutto il giorno, e nessun altro cibo. 26 gr. di parmigiano. Sapete quant' 26 gr. di parmigiano?

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Andatelo a pesare, va gi in un boccone, 26 gr. di parmigiano. buono. Tre cucchiai, che nella minestra, nella pastasciutta si mettono come niente. In tutto il giorno, quello il fabbisogno massimo, a tre anni: un uovo, 75 gr. di pesce, trecento gr. di latte. Quando, facendo il conto, dimostro alla mamma che un bambino che beve una tazza di latte con sette biscotti al plasmon, sei, sette, va fuori gi solo con la colazione, poi qual quel genitore insano che a pranzo non mette il parmigiano, non gli d la carne, a merenda non gli d lo yogurt e alla sera non gli d il formaggio, perch gli ha gi dato la carne a pranzo, o il prosciutto. A che quota di proteine si arriva? 50-60 gr. di proteine animali, solo di proteine animali, e secondo questa legge naturale, che se cambiamo un parametro succede qualcosa, come fa un bambino a star bene, in salute, mangiando cos? Infatti non sta bene, si ammala sempre. Qual il bambino che sta bene? Quello che fa impazzire i genitori e "non mi mangia". In realt il bambino che si prende il biberon di latte coi biscotti, se non va all'asilo, probabilmente sta benissimo. Infatti, lo dicono loro: l'altra settimana ho avuto genitori con due figli; me ne hanno portato uno perch ne ha sempre una, sempre malato, raffreddore, otiti, bronchiti, tonsilliti, va avanti ad antibiotici, ecc. di quattro anni. E dicevano: "Pensare che abbiamo un altro figlio che non ha mai niente". Allora io ho capito gi com'era, era chiaro, chiarissimo, e ho detto: "...e non mangia niente", " vero, come fa a saperlo? Siamo disperati perch non mangia, abbiamo un altro problema." una legge fisica : se mangi tanto, ti ammali. Non pu essere diverso. E rimangono un po' sconcertati :"Ma com' possibile?" chiaro il concetto, no? Come possiamo modificare questa situazione? Bisogna cambiare il nostro rapporto coi figli. Non possiamo cambiare alimentazione se non cambiamo mentalit. Io ho parlato molto, troppo, di diapositive ne ho ancora tante, di pubblicit o di altre indicazioni, volevo solo dare un ultima giustificazione, perch potrebbe essere non ben chiara, relativa al discorso che abbiamo detto prima sul rapporto tra calcio e proteine. Poi prima di chiudere faccio un riassunto veloce. I motivi per cui se mangiamo tanto latte e formaggio, ci viene l'osteoporosi, un fatto biochimico. Il calcio un sale minerale che viene assorbito e trattenuto o eliminato in rapporto al cibo che c' insieme. C' una relazione tra il calcio e le proteine animali, per cui se il calcio viene associato alle proteine animali nell'alimentazione, viene eliminato; viene assorbito a livello intestinale, ma nel sangue, arrivato al rene, invece che essere riassorbito e andare nelle ossa, viene eliminato nella pip, perch le proteine animali hanno molto aminoacidi solforati, che creano un ambiente acido a livello renale. L'ambiente acido aumenta la calciuria, cio la perdita di calcio. Quindi se noi diamo un etto di parmigiano ad un bambino o ad un adulto, che contiene quasi 40 gr. di proteine animali, quindi il doppio del fabbisogno di un bambino, e pi del nostro fabbisogno quotidiano di proteine animali, e 1.420 mg. di calcio, quando il nostro fabbisogno consigliato di 800 mg., diciamo: "mangio un etto di parmigiano e sono a posto per due giorni, per quanto riguarda il calcio" , ma non sono a posto neanche per un giorno, perch di quei 1.420 mg., se me ne restano 200-300 mg., va gi bene. Gli altri vanno tutti a finire nel water. (domanda dal pubblico): "Questo collegato al fatto che ci sono troppe proteine?" (risposta): Esatto! Hanno fatto, e vi faccio vedere appunto, uno dei tanti lavori (nel 1981, quasi vent'anni fa) : "Gi gli adulti restano in equilibrio calcico costante con introiti di 500 mg. al giorno di calcio, se nutriti con un pasto standard di 43 g. di proteine". Cosa vuol dire? Il fabbisogno consigliato di 800 mg. al giorno. Questo non vuol dir nulla come dato a s. Bisogna vedere in relazione a cos'altro lo associamo questo calcio, 800 possono essere troppi o possono essere pochi. Se noi diamo un pasto di 43 g. di proteine nella giornata, allora bastano 500 mg. al giorno; se invece le proteine vengono portata a 95 g., il calcio deve salire a 800 mg., per mantenere l'equilibrio. Questo riassunto non lo dice, ma si intende met animale e met vegetale. Se le proteine vengono ulteriormente elevate a 142g., che poi la proporzione che diamo ai nostri figli, non diamo loro tutte queste, ma come se gliele dessimo, anche l'80% dei soggetti portati a 1.400 mg. di calcio, vanno in bilancio calcico negativo. Cosa vuol dire? Se noi mangiamo tante proteine animali, possiamo dare tantissimo calcio, ma non lo utilizziamo. Quello che ha scatenato il meccanismo degli studi stato il fatto che in Cina, in Giappone, l'assunzione di calcio 400-500 mg., e non c' l'osteoporosi e non perdono calcio, ma l non mangiano n latte, n formaggio, n carne. Mangiano un po' di pesce e tanti vegetali. chiaro che se noi vogliamo raggiungere la quota di 800 mg., o dare tutto quel calcio ai nostri figli, dobbiamo per forza dar loro lo yogurt, il formaggio, il latte, se no non ci arriviamo. Ma dando loro quei tre cibi, noi lo perdiamo. Se invece noi diamo cibo vegetale, proteine vegetali, ci basta pochissimo calcio.

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Volevo chiudere facendo un po' il riassunto di quelli che possiamo dire i principi dell'alimentazione naturale fisiologica, che per forza vegetariana. Non dobbiamo essere noi a giustificare: "Scusi, sono vegetariano" , no, no, no! Devono essere gli altri a giustificare: "Devi mangiare la carne!" Ma per che motivo? Non mica normale mangiare carne! Devono dimostrarci che non ci fa male, non dimostrarci che ci serve, dimostrarci che non ci fa male. Il bambino nei primi anni di vita naturalmente vegetariano, non pu non essere vegetariano, perch biologicamente, il cibo pi importante del bambino fino alla prima parte della vita il latte, fino a 5, 6, 7 anni. Chi ha visto la mostra dei primati l'anno scorso a Torino? Istruttiva, tremendamente istruttiva! Per noi. Gli scimpanz sono cugini molto vicini a noi, il 98% del loro codice genetico molto simile al nostro. Il loro modo di alimentare e comunicare con i loro cuccioli dovrebbe insegnarci molto. Allattano fino a 7-8 anni e tengono il loro cucciolo fino a quell'et l. Come dicevo: "due braccia e due tette". Noi cosa facciamo? Allontaniamo il bambino appena nato, lo mettiamo al nido, lontano dalla mamma, gli diamo la glucosata, lo mettiamo a dormire nel suo lettino nella sua stanza, perch siamo ricchi, abbiamo la stanza per il bambino, l'altro bambino, l'altro bambino, no? Negli anni '50, camera e cucina, si dormiva in sei in camera da letto. Non era bello, sicuramente, non era bello. Poi siamo diventati ricchi e abbiamo comprato la stanza per il bambino. Appena si arriva dall'ospedale si mette il bambino nel suo lettino nella sua stanza. Perch deve diventare autonomo, deve crescere, no? Poi a sei mesi lo si porta al nido, perch deve entrare in societ. Biologicamente il bambino deve stare attaccato alla mamma fino a 7-8 anni. (obiezione dal pubblico ): "Molte volte un'esigenza" (risposta): "Non viviamo nella savana. Non viviamo nella foreste, non siamo pi naturali, viviamo qui a Torino, nella societ, quindi dobbiamo andare a lavorare, abbiamo bisogno di pagare l'affitto, il mutuo, la macchina, la luce, il gas ecc., dobbiamo guadagnare. Un solo stipendio non basta, dobbiamo andare a lavorare in due. Tutto giusto e tutto valido, ma bisogna conoscere. Tutto ci quando noi che allontaniamo il bambino appena nato, non lo coccoliamo, sappiamo che il primo cibo il contatto fisico, (avete letto: "Il linguaggio della pelle"? un libro straordinario di un'antropologa americana, scritto negli anni '60), il primo cibo questo, il contatto fisico, dopo il latte. meglio una mamma che non allatta per i motivi che vuole ma coccola tanto il bambino, piuttosto che una mamma che allatta, ma deve andare a lavorare, ecc. Il primo cibo questo: vicino alla mamma, nel letto della mamma, e del pap. Poi cosa succede? A 14 anni, quando dovrebbero andare via: "No, non esci ! No, guai!" Abbiamo ribaltato completamente la fisiologia, completamente. Come facciamo a pretendere che non ci siano degli effetti ? Per forza ci sono, fisici ma soprattutto mentali, affettivi, psicologici. Lo vediamo tutti i giorni. Facciamo un riassunto veloce. La dieta, parliamo solo di dieta. Nel primo anno di vita c' un unico cibo importante, che pu anche essere unico: latte di mamma. Se non c' il latte di mamma, allora latte di un altra mamma: non c' nessun sostitutivo del latte di mamma, in natura. Se non c' n il latte di mamma, n il latte di un'altra mamma, per la salute del bambino al giorno d'oggi dobbiamo andare in farmacia. Ma dobbiamo saperle queste cose, poi decidiamo. Decidiamo. Sappiamo che fumare non fa bene, che il whisky non fa cos bene, per fumiamo, beviamo whisky, perch ci fa star bene in quel momento. Va benissimo. Noi possiamo decidere che in quel momento ci fa meglio quello, ma per i nostri figli, non possiamo lasciar decidere loro e non possiamo decidere noi cos. Dobbiamo decidere per la loro salute, un dovere per noi genitori. Latte di mamma, solo latte di mamma anche. Perch svezzare a quattro mesi, a cinque mesi, a sei mesi ? In base a che cosa? Qualcosa : che il bambino a sei mesi sta seduto, che mette i denti, che curioso, che mette in bocca le cose, va bene. Ma se non ha voglia di mangiare a sei mesi la pappa, gliela diamo a sette mesi, a otto mesi, a nove mesi. Immaginate se i bambini fossero coccolati, allattati fino ad un anno e non mangiassero praticamente che latte di mamma. Un'altra rivoluzione. Si eviterebbero tanti soldi nel bilancio della famiglia. Latte in polvere, creme, omogeneizzati, liofilizzati ecc. Quanto stress in meno? Mangia, tutto che va gi, per terra sporco, il bambino che si mette il cucchiaio nei capelli, mangia, ma ha mangiato solo due cucchiaini, allora devo andare dal pediatra, spendo soldi perch non mangia, come faccio a dargli questo... A un anno mangia la pastasciutta, come noi. Il latte e la pastasciutta. Si risparmia un sacco di soldi, un sacco di soldi, un sacco di tempo, un sacco di stress. Ma a chi conviene dire: "Allattate!" Va cos bene. Andate a lavorare ad un anno, ci guadagnate un sacco di soldi perch il bambino non si ammala, non avete bisogno della baby-sitter, non dovete stare a casa voi, non dovete andare dal medico. Facciamo i conti. Quanto costa l'asilo nido? Costa 400.000 lire al mese (obiezione dal pubblico): "126.000 lire, costa!" Poi c' il mangiare, le pappe, tutto quanto, il medico, i controlli, il bambino che si ammala, la mamma che deve stare a casa, la baby-sitter, ecc. Per cui si paga

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l'asilo nido, il baby-sitter e tutto quanto. Quanti soldi spendiamo, inutilmente ? Ognuno sceglie, se va bene cos, benissimo. Non obbligatorio fare cos, si pu sempre scegliere qualcos'altro. Bisogna avere la disponibilit, o la libert mentale, di cercare altre soluzioni. Il bambino a sei mesi, sette mesi non vuole mangiare, e si costringe la mamma a togliere il latte e a dargli per forza l'omogeneizzato, perch a sei mesi, sette mesi, deve mangiare l'omogeneizzato. Povero bambino, povera mamma, poveri tutti, quando sarebbe molto pi semplice andare avanti cos. Quindi, latte materno esclusivo 0-6 mesi; 6 mesi inizio dello svezzamento con l'introduzione di frutta, cereali, verdure. Non sono i cibi ideali per un bambino di 6-7 mesi, ma si possono gi dare cos, senza cambiare molto, li si fa cuocere un po' e gli si possono dare. Da 6 a 12 mesi latte materno, a richiesta ovviamente, con aggiunta, eventuale dico, di uno o due pasti a base di frutta, cereali, verdura. Niente cibo animale. Il cibo animale questo, non ha bisogno di altro cibo animale. 12-24 mesi: latte materno a richiesta. Non sono andato avanti perch questo l'ho fatto anche per convegni medici. Se avessi scritto che fino a 6-7 anni il latte materno va bene, mi avrebbero sparato subito, chiaro. Ma non va bene neanche alle mamme. Per io ho avuto parecchie mamme, una cinquantina di bambini, tra cui l'ultimo mio figlio, che ha preso latte di mamma, solo quello, fino ad un anno. Poi ha mangiato la pastasciutta. Ho mamme che hanno allattato fino a 5-6 anni. Adesso, non 70 anni fa. Il latte non diventa acqua, non diventa cattivo, non si vizia il bambino. I vizi. Si dice: "lo prendo in braccio, poi lo vizio" Povero bambino! Ma qual il tuo istinto di mamma? di coccolarlo, questo bambino, di tenertelo stretto, perch a 14 anni se ne va, non lo coccoli pi a 14 anni. Ti rimane in testa tutta la vita che non l'hai coccolato da piccolo. Si aspetta di diventare nonno per coccolare i nipoti. Fallo quando sei genitore! Tuo figlio hai voglia di tenertelo l nel letto, quando ha 6 anni, 7 anni, di stringertelo, no? la cosa pi istintiva, pi bella che c', e noi no, non ci si deve toccare, perch poi si vizia. I vizi! Latte materno a richiesta, un pasto a base di cereali, verdura e uova, un pasto con una proteina animale, ma se c' il latte non cos necessario, ed un pasto a base di cereali, verdura e frutta. Il cibo animale, carne, pesce, uova, formaggio, non necessario nei primi 2-3 anni di vita, se il bambino allattato al seno. La sua introduzione comporta un'eccessiva assunzione di nutrienti, in particolare proteine e grassi, che facilita l'insorgenza di allergie, malattie infiammatorie, obesit e sovraccarico renale. Questi sono gli effetti in questi 50 anni di alimentazione. L'introduzione di latte vaccino e di formaggi da sconsigliare in ogni caso, per la presenza di una quota proteica troppo elevata ed altamente allergizzante, per una quota di calcio troppo elevata, che essendo associata a proteine animali aumenta la calciuria e ne riduce la fissazione al tessuto osseo. Inoltre la componente lipidica del latte vaccino e dei latticini non conforme alle esigenze nutrizionali del lattante dal punto di vista qualitativo. Pertanto l'assunzione di latte e formaggi dev'essere saltuaria, di consumo voluttuario, perch piace, buono, il parmigiano buono e lo mangiamo, ma solo per quello, o di emergenza, non consigliabile farlo rientrare nell'alimentazione quotidiana del bambino. chiaro che questi messaggi non possono ancora arrivare, perch non siamo ancora pronti, vedete quello che successo con la "mucca pazza": la guerra del latte, crisi economica se calano i consumi di un certo cibo, perch l'economia europea basata sull'allevamento del bestiame. Per di l serve a dire che dobbiamo capire che per noi non lavora nessuno, lavorano tutti contro di noi. Dobbiamo pensare noi alla nostra salute, gli altri non lo fanno. Vedete solo la pubblicit, tutta la pubblicit dal bambino all'adulto, dal cibo ai prodotti voluttuari, ne ho tantissime di diapositive di pubblicit, non sono riuscito a trovarne una del cavolo o della cipolla. Chi che fa pubblicit al cavolo o alla cipolla? Nessuno, nessuno. E fanno solo bene! Non conviene a nessuno.

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