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Notazioni
170
Italia Isole
160 Nord−Ovest Spagna
Nord−Est Grecia
150 Centro Irlanda
Sud Portogallo
140
130
120
110
100
90
80
70
60
50
1994
1995
1996
1997
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1999
2000
2001
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2003
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2005
2006
2007
Giornate di Studio nFA 2009, Firenze, Villa la Pietra, 29 Giugno - 1 Luglio 3
Spesa pubblica e altre osservazioni sul Meridione d’Italia A. Lusiani – nFA e SNS Pisa
Irlanda, Grecia, Spagna e Portogallo crescono molto piu’ del Sud Italia,
pur partendo da situazioni comparabili: qual e’ la ragione?
Ipotesi
1. unione economica UE + libero mercato + aiuti UE
stati poveri “naturalmente” convergono al reddito medio UE
2. ma il malfunzionamento del “sistema Italia” danneggia sia il Sud che il Centro-Nord
(il Sud Italia potrebbe “convergere” similmente alla Grecia se fosse indipendente?)
Anno: 1997
Fonte: Ragioneria Generale
dello Stato
Somma in migliaia di Lire
pagata annualmente in IRPEF
da ogni cittadino, per regione
Lombardia 3.646
Valdaosta 3.537
Emilia Romagna 3.412
Lazio 3.235
Piemonte 3.229
Friuli 3.092
Liguria 3.073
Trentino SudTirolo 3.034
Toscana 2.909
Veneto 2.892
Umbria 2.409
Marche 2.390
Abruzzo 1.905
Sardegna 1.787
Molise 1.572
Sicilia 1.560
Puglia 1.525
Campania 1497
Basilicata 1.415
Calabria 1.235
più di 3 milioni
fra 2 e 3 milioni
meno di 2 milioni
Anno: 1997
Fonte: Ministero del Tesoro
Somma in lire spesa pro capite
dallo Stato per ogni regione, al
netto degli interessi passivi
Valdaosta 9.392.000
Trentino SudTirolo 7.232.000
Lazio 6.087.000
Sardegna 5.921.000
Friuli 5.917.000
Sicilia 4.585.000
Basilicata 4.327.000
Molise 4.263.000
Liguria 4.159.000
Calabria 3.976.000
Umbria 3.623.000
Campania 3.509.000
Puglia 3.391.000
Abruzzo 3.363.000
Toscana 3.201.000
Marche 3.103.000
Anno: 2003
Fonte: menostato.it
Percentuale di dipendenti pub-
blici, per regione di “lavoro”, sul
totale della popolazione
Lombardia 4,3
Trentino SudTirolo 4,4
Veneto 4,7
Piemonte 5,2
Emilia Romagna 5,2
Puglia 5,6
Marche 5,7
Campania 5,9
Toscana 5,9
Sicilia 6,0
Abruzzo 6,1
Umbria 6,5
Liguria 6,5
Friuli 6,5
Basilicata 6,6
Calabria 6,7
Sardegna 6,9
Molise 7,5
Lazio 7,8
Valdaosta 9,0
V. d’Aosta
Piemonte
Lombardia
Liguria
Trentino A.A.
Veneto
Friuli V.G.
Emilia R.
Toscana
Umbria
Marche
Lazio
Abruzzo
Molise
Campania
Puglia
Basilicata
Calabria
Sicilia
Sardegna
0
2000
4000
6000
8000
euro
V. d’Aosta
Piemonte
Lombardia
Liguria
Trentino A.A.
Veneto
Friuli V.G.
Emilia R.
Toscana
Umbria
Marche
Lazio
Abruzzo
Molise
Campania
Puglia
Basilicata
Calabria
Sicilia
Sardegna
0
1000
2000
3000
euro
V. d’Aosta
Piemonte
Lombardia
Liguria
Trentino A.A.
Veneto
Friuli V.G.
Emilia R.
Toscana
Umbria
Marche
Lazio
Abruzzo
Molise
Campania
Puglia
Basilicata
Calabria
Sicilia
Sardegna
−4000
−3000
−2000
−1000
1000
euro
V. d’Aosta
Piemonte
Lombardia
Liguria
Trentino A.A.
Veneto
Friuli V.G.
Emilia R.
Toscana
Umbria
Marche
Lazio
Abruzzo
Molise
Campania
Puglia
Basilicata
Calabria
Sicilia
Sardegna
0
2000
4000
6000
8000
10000
euro
V. d’Aosta
Piemonte
Lombardia
Liguria
Trentino A.A.
Veneto
Friuli V.G.
Emilia R.
Toscana
Umbria
Marche
Lazio
Abruzzo
Molise
Campania
Puglia
Basilicata
Calabria
Sicilia
Sardegna
0
2000
4000
6000
8000
euro
V. d’Aosta
Piemonte
Lombardia
Liguria
Trentino A.A.
Veneto
Friuli V.G.
Emilia R.
Toscana
Umbria
Marche
Lazio
Abruzzo
Molise
Campania
Puglia
Basilicata
Calabria
Sicilia
Sardegna
−4000
−2000
2000
4000
euro
Non solo redistribuzione: anche evasione fiscale differenziata (stime sul 1993)
V.D’Aosta
Piemonte
Lombardia
Liguria
Trentino−A.A.
Veneto
Friuli−V.G.
Emilia−R.
Toscana
Umbria
Marche
Lazio
Abruzzo
Molise
Campania
Puglia
Basilicata
Calabria
Sicilia
Sardegna
0
20
40
60
80
euro
Conclusioni
aree povere UE crescono di piu’ se sono soggette a minore spesa pubblica “redistributiva”
I Italia: caso patologico di spesa pubblica finalizzata unicamente all’acquisto del consenso?
I il Sud Italia potrebbe crescere come Grecia e Portogallo se fosse indipendente?
minori disparita’ nei sistemi federali anche se “competitivi” e con minore spesa pubblica
I forse l’intervento pubblico in Italia e’ dannoso riguardo la riduzione delle disparita’?
potrebbe esistere un’unica soluzione sia per il declino che per la disparita’ regionale
I riduzione dell’entita’ dell’intermediazione economica dello Stato centrale
I riorganizzazione “federale” dello Stato
questa soluzione sarebbe sostenibile (farebbe risparmiare)
tuttavia necessita di consenso che superi le reazioni negative nelle regioni assistite