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7

Modi di vibrazione e onde


La soluzione del problema dinamico per un sistema di
punti o corpi materiali interagenti e sottoposti a forze di
natura elastica porta a una serie di espressioni, simili a
quella delloscillatore armonico semplice, ciascuna delle
quali descrive unoscillazione collettiva del sistema, det-
ta modo di vibrazione. Ogni modo ha una sua frequenza
caratteristica, che funzione della natura fisica del si-
stema, oltre che unampiezza e una fase che dipendono
da come il sistema posto in movimento. Vi sono tanti
modi quante sono le coordinate, o gradi di libert, che
descrivono il sistema.
Queste propriet vengono introdotte discutendo il ca-
so semplice di due pendoli accoppiati da una molla leg-
gera. Quando ambedue i modi dei due pendoli accoppia-
ti vengono attivati, il moto di ciascun pendolo caratte-
rizzato da battimenti, ossia da una variazione periodica
dellampiezza di oscillazione. Tale fenomeno si pu in-
terpretare come risultato della sovrapposizione dei due
modi del sistema, ma anche come frutto di un trasferi-
mento nello spazio dellenergia di oscillazione, ossia
come unonda. La complementarit tra i concetti di mo-
do e di onda si ritrova dallanalisi delle onde staziona-
rie, ossia modi di vibrazione in sistemi elastici confina-
ti, che sono cos chiamati perch si possono pensare co-
me prodotti da una coppia di onde che si propagano in
versi opposti e tali da portare in un verso la stessa quan-
tit di energia portata nellaltro.
Mediante considerazioni energetiche si trova come
cambia lampiezza di unonda in un mezzo elastico idea-
le (senza attriti) in funzione della distanza dalla sua sor-
gente. Si affronta poi la questione dellonda generata da
una sorgente in moto relativo rispetto allosservatore o
al mezzo elastico in cui si propaga, distinguendo i due
casi di moto relativo con velocit inferiore (effetto Dop-
pler) o superiore a quella di propagazione dellonda.
7.1 Introduzione: i pendoli accoppiati
Due pendoli uguali A e B, di lunghezza l e di massa m,
sono collegati con una molla avente una costante elastica
k molto pi piccola della costante elastica del pendolo,
k
p
= mg/l. Con x
A
e x
B
indichiamo lo spostamento del
centro di massa di A e di B dalle rispettive posizioni di
equilibrio (mostrate con tratto pieno in figura).
0 x
B
0 x
A
B A
l
f
AB
f
BA

Rispetto alla forza prodotta nella posizione di riposo, la
molla esercita su A una forza addizionale f
AB

f kx kx
AB A B
= +
Infatti, quando B spostato in un senso (per esempio ver-
so destra), la molla tira A nello stesso senso con una for-
za che cambia di kx
B
. Se invece manteniamo B nella po-
sizione di riposo, x
B
= 0, la forza della molla su A cam-
bier di kx
A
opponendosi allo spostamento di A. Scam-
biando i ruoli di A e B, oppure applicando il principio di
azione e reazione, si trova che la forza della molla su B
opposta a quella agente su A:
f kx kx
BA B A
= +
Perci la legge di Newton per i due pendoli si scrive
124 Capitolo 7


+ =
+ =

k x kx kx ma
k x kx kx ma
p A A B A
p B B A B
7.1
Nellequazione per il pendolo A compare x
B
e, simmetri-
camente, in quella per il pendolo B compare x
A
, coordi-
nata relativa dellaltro pendolo. Per risolvere il sistema
7.1 occorre trasformarlo in due equazioni a variabili se-
parate in ciascuna delle quali la variabile incognita sia
esattamente proporzionale alla sua accelerazione, come
il caso di una coordinata che descriva un oscillatore ar-
monico semplice. Per il nostro problema, le coordinate, e
le loro accelerazioni, che portano a equazioni separate
sono
x x x a
d x
dt
a a
+ +
+
+ +
A B A B
2
2
7.2a
x x x a
d x
dt
a a


A B A B
2
2
7.2b
Infatti, sommando tra loro membro a membro le equazio-
ni 7.1 si elidono i termini in kx
A
e kx
B
e si ottiene
k x ma
p + +
= 7.3a
mentre sottraendo membro a membro si ha

( )
k k x ma
p
+ =

2 7.3b
Il problema viene cos espresso mediante le equazioni di
due oscillatori armonici fittizi, chiamati modi normali di
oscillazione, o semplicemente modi, perch non si riferi-
scono al moto di un punto materiale, ma a un moto di
combinazioni di coordinate che gode della propriet di
avere come soluzione una funzione di tipo sinusoidale.
Lequazione 7.3a pu essere in questo caso chiamata e-
quazione del modo somma mentre la 7.3b equazione
del modo differenza.
Dividendo ambo i membri della 7.3a per 2 si ha
lequazione di moto per il baricentro dei due pendoli, il
cui spostamento dalla posizione di riposo la media x
+
/2
dei due spostamenti. Come atteso, la costante k della mol-
la non compare nellequazione per il baricentro perch il
moto di questo non pu dipendere dalle forze interne
prodotte dalla molla.
Il puro modo differenza si ha quando i pendoli si
muovono in versi opposti luno rispetto allaltro; in que-
sto caso il baricentro rimane fisso (x
+
= 0) mentre la mol-
la si allunga e si accorcia.
A
+
B A B

Applicando alle 7.3 il metodo risolutivo gi applicato
allequazione del moto armonico (vedi Equazioni 6.12 e
6.13) si ha
( )
( )
x X t
x X t
+ + + +

= +
= +

cos
cos


7.4
dove le pulsazioni sono

+
= =
k
m
g
l
p
7.5a

=
+
= +
k k
m
g
l
k
m
p
2
2
7.5b
mentre X
+
,
,
X

e
+
,

sono le ampiezze e fasi iniziali


dei due modi, che vengono determinati mediante le con-
dizioni iniziali, come verr mostrato nel prossimo para-
grafo.
7.2 I battimenti
Supponiamo che il sistema dei due pendoli venga posto
in moto spostando A dalla posizione di riposo di una trat-
to d, tenendo B fermo nella sua posizione di riposo e rila-
sciando poi contemporaneamente A e B. Allistante t = 0
le velocit sono nulle e si ha:
x d x
A B
( ) , ( ) 0 0 0 = = 7.6
Poich A e B sono inizialmente fermi, anche le velocit
iniziali di somma e differenza delle loro coordinate sono
nulle, il che comporta
+
=

= 0 (vedi Capitolo 6). In-
troducendo nelle 7.4 i valori iniziali delle coordinate si ha
X x d X x d
+
= = = =
A A
( ) , ( ) 0 0 7.7
e le soluzioni 7.4 in questo caso sono
x d t
x d t
+ +

=
=

cos
cos

7.8
Modi di vibrazione e onde 125


Il grafico rappresenta landamento del modo somma e
differenza in funzione del tempo:
x

x
+
t
0
0

Dalla 7.8, mediante le posizioni 7.2, si ricavano le solu-
zioni x
A
(t), x
B
(t) per il moto dei due pendoli
x t
x x
d
t t
x t
x x
d
t t
A
B
( )
cos cos
( )
cos cos
=
+
=
+
=

=

+ +
+ +
2 2
2 2

7.9
Usando le formule di prostaferesi
cos cos cos cos
cos cos sin sin




+ =
+
=
+
2
2 2
2
2 2

e ponendo


0 b

+ +
2 2
,
le 7.9 si riscrivono come
( )
( )
x t d t t
x t d t t
A b 0
B b 0
( ) cos cos
( ) sin sin
=
=



7.10
Gli andamenti di x
A
(t)e x
B
(t) sono mostrati in figura.
x

x
A
0
0
t

I pendoli accoppiati (Equazione 7.9) esemplificano il fe-
nomeno dei battimenti, basato sulla seguente propriet
matematica: sommando (sottraendo) due funzioni sinu-
soidali del tempo con ampiezze uguali e frequenze diffe-
renti si ottiene una sinusoide con pulsazione pari alla me-
dia delle pulsazioni,
0
, moltiplicata per una funzione si-
nusoidale variante pi lentamente, avente pulsazione
b
,
pari alla semidifferenza delle due frequenze. La frequen-
za
0
detta frequenza centrale, o frequenza portante;
la frequenza
b
detta frequenza dei battimenti. Vice-
versa, moltiplicando due segnali sinusoidali a frequenze
diverse
0
e
b
si ottiene un segnale che pari alla
somma di una sinusoide a frequenza (
0

b
) e di una a
frequenza (
0
+
b
).
I battimenti si possono anche pensare come un feno-
meno di interferenza tra due oscillazioni con frequenze
leggermente diverse. Per la 7.9 lo spostamento del pen-
dolo A risulta dalla somma di uno spostamento dovuto al
modo somma e di uno dovuto al modo differenza; ini-
zialmente i due spostamenti hanno lo stesso segno, e si
sommano; dopo un certo tempo lo spostamento dovuto al
modo somma esattamente uguale e opposto rispetto a
quello dovuto al modo differenza, e i due effetti si annul-
lano (interferenza negativa).
Se le due oscillazioni non hanno ampiezza uguale, si
pu immaginare di scomporre quella ad ampiezza mag-
giore in due parti, la prima delle quali con ampiezza pari
a quella delloscillazione minore che, assieme a questa,
126 Capitolo 7


produce il battimento. La parte rimanente delloscillazio-
ne maggiore d un fondo di ampiezza costante. Perci il
battimento avviene ancora, anche se meno pronunciato,
perch sovrapposto a un fondo di ampiezza costante.
7.2.1 Battimenti e telecomunicazioni
I fondamenti matematici delle telecomunicazioni sono
simili a quelli del fenomeno dei battimenti. Per mandare
un messaggio con un trasmettitore radio a modulazione
dampiezza (AM, da amplitude modulation) si molti-
plica il segnale di un oscillatore a una elevata frequenza

0
(la portante) per un segnale a frequenze acustiche
(che indicheremo con
b
) prodotto, per esempio, da un
microfono. I segnali emessi dal trasmittente avranno per-
ci componenti alle frequenze (
0
+
b
) e (
0

b
). In-
fatti abbiamo
( )
[ ]
( )
[ ]
cos cos cos cos
0
t t t t
b 0 b 0 b
+ +
Per ricevere si deve sintonizzare la ricevente, ossia porta-
re la frequenza del suo oscillatore a
0
. Moltiplicando il
segnale proveniente dal trasmittente (vedi sopra) con
quello delloscillatore ricevente
( )
[ ]
( )
[ ]
( )
[ ]
cos cos cos cos
0 0 b 0 b b
t t t t + 2 m
si ha la somma di segnali a frequenze 2
0

b
e


b
; i
primi vengono eliminati (filtrati) e rimane il segnale alle
frequenze acustiche (
b
) da inviare allaltoparlante o al
registratore.
Si dice che in trasmissione si modula la portante,
mentre in ricezione si demodula il segnale radio. Tutta-
via le due operazioni sono essenzialmente delle moltipli-
cazioni (chiamate in gergo miscelazioni) di segnali e-
lettrici variabili nel tempo che si possono interpretare
come somma di segnali oscillanti.
7.2.2 La vibrazione della molecola
biatomica
Lesempio introduttivo dei due pendoli accoppiati pu
essere adattato al calcolo del moto vibratorio di una mo-
lecola biatomica costituita da due atomi, di massa m
A
e
m
B
, che allequilibrio sono a distanza d. In questo caso le
uniche forze presenti sono quelle della molla, di co-
stante elastica k, che descrive il legame interatomico. As-
sumiamo un riferimento solidale con il centro di massa C
della molecola e indichiamo, come fatto nel caso della
7.1, con x
A
e x
B
gli spostamenti dei due atomi dalla posi-
zione di equilibrio in questo riferimento. Le equazioni di
moto sono
+ =
+ =

kx kx m a
kx kx m a
A B A A
B A B B
7.11
d
C
C
B A
x
B
x
A

Queste equazioni sono simili alle 7.10 ma i due oscillato-
ri hanno masse diverse e non vi sono le forze di richiamo
dei pendoli (k
p
= 0). Sommando tra loro membro a mem-
bro le 7.11 si ha
m a m a
A A B B
+ = 0 7.12
un risultato che si pu esprimere in vari modi. Si pu dire
che il modo somma ha frequenza nulla, come atteso, in
quanto ora abbiamo k
p
= 0. Si pu anche dire che il cen-
tro di massa C della molecola in una posizione di equi-
librio indifferente. A seguito degli spostamenti x
A
, x
B

dalle posizioni di equilibrio la coordinata del centro di
massa si sposter di
x
m x m x
m m
C
A A B B
A B
=
+
+
7.13
La 7.12 esprime perci il fatto che laccelerazione di x
C

sempre nulla. Esiste quindi un sistema di riferimento gali-
leiano in cui x
C
= 0 e in cui gli spostamenti x
A
, x
B

dallequilibrio hanno segno opposto e sono inversamente
proporzionali a m
A
, m
B
:
x
m
x
m
A
B
B
A
= 7.14
Si potrebbe usare questultima propriet, che conse-
Modi di vibrazione e onde 127


guenza del principio di azione e reazione, per eliminare
una delle due incognite nel sistema 7.11. per pi i-
struttivo arrivare direttamente allequazione del modo
differenza moltiplicando la prima equazione 7.11 per m
B

e sottraendole membro a membro la seconda equazione
moltiplicata per m
A
:
( )
( )
=
=
km x x km x x
m m a a
B A B A A B
A B A B
( )
( ) =
+
k x x
m m
m m
a a ( )
A B
A B
A B
A B
7.15
Questa lequazione di un moto armonico di pulsazione
=
+ k m m
m m
( )
A B
A B
7.16
Calcoliamo ora come cambia la frequenza di vibrazione
della molecola di idrogeno quando gli atomi H (che han-
no massa allincirca uguale a ununit di massa atomica,
m
H
1 uma) vengono sostituiti da quelli di deuterio, D,
(m
D
2 uma) senza cambiare apprezzabilmente k, ossia
le propriet del legame. Dalla 7.16 si hanno le frequenze
dei vari tipi di molecole con idrogeno e/o deuterio

HH
H H
H H

=
m m
m m
1 1
1 1
2 141 .

HD
H D
H D

=
m m
m m
1 2
1 2
3
2
122 .

DD
D D
D D

= =
m m
m m
2 2
2 2
1 1
Quando raddoppiamo la massa della molecola di idroge-
no sostituendo gli atomi H con quelli di D la frequenza di
vibrazione si riduce di circa il 30% (1.41 0.7 1). In
genere, i cambi percentuali di frequenza vibrazionale
prodotti dalle sostituzioni isotopiche sono di entit molto
minore, ma utilissimi per individuare come e quali atomi
siano coinvolti in un modo vibratorio.
7.3 Onde
Analizziamo dal punto di vista dellenergia la particolare
soluzione 7.10 del problema dei due pendoli supponendo
che questi siano debolmente accoppiati, cio
b
<<
0
.
Possiamo allora dire che il pendolo A ha una ampiezza
di oscillazione
X t d t
A b
( ) cos = 7.17
che cambia di poco mentre viene eseguita una intera o-
scillazione a pulsazione
0
. Perci abbiamo che il pen-
dolo A possiede approssimativamente una energia (vedi
Equazione 6.16)
E t
m X t m d
t
E
t
A
( )
( )
cos ( )
cos( )
= = =
=
+

0 A 0
b
0
b
2 2 2 2
2
2 2
1 2
2
7.18a
Similmente per il pendolo B:
E t
m X t m d
t
E
t
B
0 B 0
b
0
b
( )
( )
sin ( )
cos( )
= = =
=

2 2 2 2
2
2 2
1 2
2
7.18b
Allistante iniziale tutta lenergia concentrata sul pen-
dolo A (E
A
(0) = E
0
) e dopo un tempo , pari a un quarto
del periodo T
b
dei battimenti

=
2 4
b
b
T
7.19
si trova tutta in B (E
B
() = E
0
). Se i pendoli sono distanti
r si pu dire che lenergia si trasferisce tra loro con una
velocit
v
E
b
= =
r r
T
4
7.20
e che il pendolo B assume la stessa energia che il pendolo
A aveva a un tempo precedente di = r/v
E
:
( ) E t E t
r
B A
E
v
=
|
\

| 7.21
Questa espressione suggerisce di riassumere in una forma
continua le espressioni per lenergia dei due pendoli
E x t E t
x
( , ) ( ) = =
A
E
v
128 Capitolo 7


= +
|
\

|
|
\

|
|
E
t
x
0
b
E
2
1 2 cos
v
7.22
dove si ottiene la 7.18a per x = 0 (posizione del pendolo
A) e la 7.18b per x = r (posizione del pendolo B).
Lequazione 7.22 descrive unonda, ossia un trasferi-
mento di energia su distanze maggiori di quella di oscil-
lazione, trasferimento che non accompagnato da spo-
stamento di massa.
Anzich mediante lespressione dellenergia 7.22, di
solito pi conveniente descrivere unonda mediante fun-
zioni del tempo e della distanza che hanno per argomento
tempo
dis za
velocit di propagazione
tan


e che rappresentano lo spostamento dal valor medio, o di
equilibrio. Per i pendoli accoppiati del nostro esempio, la
grandezza che pu descrivere londa la ampiezza
7.17 che riscriviamo come
( ) ( )
( ) ( )
X t x d t x
d t T x
( , ) cos /
cos / /
= + =
= +


v
v 2
7.23
La pulsazione dellonda (uguale a
b
per i due pendo-
li) legata al periodo T e alla frequenza da


= = 2
2
T
7.24
La velocit di propagazione v (uguale a 4r/T
b
per i due
pendoli, vedi Equazione 7.20) legata alla lunghezza
donda da
v v = =

T
T 7.25
La fase iniziale

una grandezza adimensionale che di-
pende dalla scelta dellorigine dellasse dei tempi. Va
presa in considerazione quando si combinano due o pi
onde. Quando si tratta una sola onda, si assume solita-
mente una fase iniziale = 0.
7.4 La corda vibrante
Trattiamo ora in modo qualitativo il caso di una corda vi-
brante, il quale fornisce un altro esempio di fenomeno
che pu essere descritto in termini sia di onde sia di modi
di vibrazione.
Una corda tra due punti fissi O e Q, distanti L, sot-
toposta a una tensione f
T
. Se la sua massa M, la sua
densit lineare, o massa per unit di lunghezza,

l
= M/L. Se spostiamo di un piccolo tratto s, perpendico-
larmente a OQ, un punto della corda (di ascissa x) e lo ri-
lasciamo, lenergia trasferita alla corda si propagher sia
verso destra sia verso sinistra con un meccanismo simile
a quello con il quale lenergia si propaga da un pendolo
spostato dallequilibrio al pendolo accoppiato vicino. In-
fatti, abbiamo visto nel Capitolo 4 che, per piccole devia-
zioni dalla posizione di equilibrio, s << L, la forza di ri-
chiamo agente su un punto della corda di tipo elastico.
t
2
t
3
t
1
t
0
s(x,t
0
)
Q
0
s
x
x
O
L

Londa che arriva a un estremo fisso viene riflessa e ini-
zia a propagarsi nella direzione opposta con uno sposta-
mento di segno opposto; si formano due treni donda, che
si propagano in direzioni opposte, si riflettono agli estre-
mi e tornano poi uno verso laltro: nella figura si mostra
la corda a tempi successivi t
0
, t
1
, t
2
,

t
3
. Lo spostamento s
dallequilibrio del generico dipender sia dallascissa sia
dal tempo: s(x, t).
La velocit di propagazione potrebbe essere calcolata,
nellapprossimazione elastica, applicando la legge di
Newton a un trattino di corda e un procedimento abba-
stanza simile a quello utilizzato per il sistema dei due
pendoli. Si trova che la velocit di propagazione v dipen-
de solo dalla tensione f
T
e dalla densit lineare
l
:
v =
f
l
T

7.26
Come per la pulsazione di una oscillazione, la velocit di
propagazione data dalla radice quadrata di un rapporto
Modi di vibrazione e onde 129


tra un termine che descrive la forza di richiamo ( f
T
) e
uno che descrive le propriet dinerzia del sistema (M).
Per analogia con il caso dei due pendoli, ci si aspetta
che lo spostamento dallequilibrio s(x, t) sia espresso
come somma di funzioni sinusoidali del tempo e della-
scissa del tipo
cos
2 2

t
T
x
+
|
\

|
+
7.27a
per le onde che si propagano nel senso delle ascisse cre-
scenti (verso destra) e
cos
2 2

t
T
x
+ +
|
\

7.27b
per quelle che si propagano nel verso opposto (vedi E-
quazione 7.23). Il fatto che, nella corda fissata ai due e-
stremi, ci siano onde che vanno nelle due direzioni sug-
gerisce di cercare lespressione dello spostamento s(x, t)
come sovrapposizione di coppie di onde di uguale am-
piezza, periodo e lunghezza donda, una che si propaga in
un verso e laltra in quello opposto.
s x t
t
T
x t
T
x
( , )
cos cos

+ +
|
\

|
+ +
|
\

| +
2 2 2 2



s x t
x t
T
( , )
cos cos

+
|
\

|
+
+ |
\

|
+ +
2
2
2
2

7.28
Questa equazione rappresenta unonda stazionaria, cos
detta perch il moto del punto una funzione sinusoidale
del tempo la cui ampiezza
+

|
\

|
+
cos
2
2

x
7.29
dipende solo dalla coordinata x, ma non dal tempo.
La dizione onda stazionaria non a rigore corretta
perch lenergia trasferita sempre nulla in quanto londa
da destra porta la stessa quantit di energia di quella da
sinistra. Si pu dire che nellonda stazionaria lenergia
localizzata: massima nei punti, detti ventri o antinodi,
dove la 7.29 vale 1, mentre nulla nei nodi, dove
lampiezza si annulla.
Nel caso della corda, le ampiezze 7.29 non possono
essere funzioni sinusoidali qualunque dellascissa x in
quanto nei punti O(x = 0) e Q(x = L), dove la corda vin-
colata, spostamento e ampiezza sono sempre nulli. Que-
sto comporta (vedi 7.28)
cos
cos
sin

+
+
+
|
\

|
=
+
|
\

|
=


=
=

2
0
2
2
0
2 2
2
0
L
L

Deve perci valere la seguente relazione tra lunghezza
donda e lunghezza della corda L:
2 2
1


L
n
L
n
n = = con intero 7.30
Lequazione 7.30 esprime una condizione al contorno,
ossia il vincolo spaziale a cui londa stazionaria deve sot-
tostare per adattarsi al sistema limitato costituito dalla
corda. Unonda stazionaria che soddisfi tale condizione si
chiama anche modo proprio del sistema. Svolge infatti
un ruolo analogo a quello svolto dal modo normale di vi-
brazione, dove per la grandezza caratteristica ora una
lunghezza () anzich una pulsazione.
Nella corda elastica la velocit di propagazione una
costante data dalla 7.26. Dalle 7.24 e 7.25 segue che vi
un semplice legame tra lunghezza donda e frequenza
di oscillazione:

= =
1 v
T
7.31
Perci la condizione al contorno 7.30 implica che ogni
onda stazionaria abbia una sua lunghezza donda caratte-
ristica appartenente a un insieme discreto:

1 2 3
2
2
3
2
= = = = L L
L L
n
n
, , , . . . ,
ma anche una corrispondente frequenza caratteristica:

1 2 3
2 2 2
= = = =
v v 3v v
L L L
n
L
n
, , , . . . ,
Londa stazionaria che si ha per n = 1 si chiama modo
fondamentale o prima armonica. Per n = 2 si ha la se-
conda armonica, con frequenza doppia rispetto alla fon-
damentale e lunghezza donda pari alla met, e cos via.
130 Capitolo 7


Q O

1
/2

4

La vibrazione complessiva sar descritta come sovrappo-
sizione degli spostamenti dovuti a pi armoniche. Il mi-
scuglio di questi modi dipende da come la corda viene
pizzicata; toccando la corda al centro creiamo un ven-
tre in questa posizione e ci aspettiamo di eccitare di pre-
ferenza il modo fondamentale, la terza armonica, la quin-
ta armonica, ... e tutti i modi con n dispari.
Un modo stazionario va considerato come un modo di
vibrazione, ossia una oscillazione collettiva, pi che una
onda. A questa oscillazione si pu associare una ener-
gia caratteristica che dipender dal quadrato dellam-
piezza massima e dal quadrato della frequenza (vedi
6.16). Perci, a parit di energia e di velocit, i modi
hanno ampiezza tanto pi piccola quanto pi grande la
loro frequenza.
7.5 Onde trasversali e longitudinali:
intensit di unonda
La vibrazione di una corda un esempio di onda tra-
sversale, cos detta perch lo spostamento dallequilibrio
avviene in direzione perpendicolare a quella di propaga-
zione dellonda. Onde trasversali si hanno anche in un
gong, sulla membrana di un tamburo e su una superficie
dacqua increspata. Il caso dei due pendoli accoppiati da
molla, discusso in precedenza, e la propagazione del suo-
no nellaria costituiscono invece esempi di onde longi-
tudinali in cui loscillazione materiale (dei pendoli o del-
le masse daria) avviene nella stessa direzione di propa-
gazione.
La dimensionalit di un sistema pu essere definita
come il numero delle coordinate necessarie a indivi-
duarne un punto. Basta una coordinata per individuare un
punto della corda (sistema a una dimensione); mentre ce
ne vogliono due per un gong (sistema a due dimensioni).
abbastanza facile trovare i modi propri di un sistema
elastico monodimensionale, ma ci sono voluti grandi ma-
tematici per risolvere il problema (bidimensionale) del
tamburo!
Indipendentemente dalla sua natura (trasversale o lon-
gitudinale) o dimensionalit, unonda un trasferimento
di energia. Per analizzare questo aspetto consideriamo la
propagazione di unonda in sistemi infiniti, dove non
dobbiamo considerare onde riflesse, condizioni al con-
torno od onde stazionarie.

B
A
v

Supponiamo di far oscillare sinusoidalmente un estremo
di una corda infinitamente lunga. Lenergia che abbiamo
impartito in un piccolo intervallo di tempo t si trover
dopo 1 s attorno a un punto distante circa v (1 s)
dallestremo. Si chiama intensit dellonda nella corda
lenergia che passa attraverso una sua sezione nellunit
di tempo, pari allenergia istantaneamente presente in un
tratto di corda oscillante di lunghezza pari a v (1 s). Se
la corda un sistema elastico ideale, lenergia che passa
nellunit di tempo per le sezioni A e B della figura deve
essere, in media, numericamente uguale alla potenza me-
dia erogata dalla sorgente (principio di conservazione
dellenergia). Con il propagarsi delloscillazione in que-
sto sistema monodimensionale, punti sempre pi lontani
dalla sorgente iniziano a oscillare con una ampiezza che,
idealmente, uguale a quella dei punti pi vicini alla sor-
gente. Si dice che londa si propaga senza attenuazione,
ossia senza ridurre la sua ampiezza man mano che si al-
lontana dalla sorgente. Le guide donda sono sostan-
zialmente dispositivi monodimensionali in cui londa si
pu propagare con una modestissima attenuazione. Sono
guide donda i tubi per linterfono usati nelle navi e an-
che le grandi correnti oceaniche che permettono ai suoni
di propagarsi per centinaia di chilometri.
Quando si getta un sasso nello stagno, lenergia ini-
zialmente concentrata nel sollevamento dellacqua attor-
no al punto di impatto (o centro dellonda): allontanando-
si dal centro, lincrespatura si riduce perch lenergia
distribuita su un fronte donda circolare la cui estensio-
ne aumenta proporzionalmente al raggio. Se s(r) lal-
tezza massima dellincrespatura a distanza r dal centro e
se lenergia complessiva la stessa sui diversi fronti
donda, per londa piana (a due dimensioni) nello stagno
Modi di vibrazione e onde 131


abbiamo
E rs r s r
r
tot
cost = 2
1
2
( ) ( ) 7.32
Per unonda sferica, quale il suono che si propaga
allaperto, lenergia distribuita sulla superficie di una
sfera e si ha (in tre dimensioni)
E r s r s r
r
tot
4
1
2 2
( ) ( ) 7.33
La stessa legge di attenuazione 7.33 vale per unonda
che, come il suono da un altoparlante, si propaga solo in
un limitato angolo solido; al raddoppiare della distanza
dalla sorgente la densit di energia dellonda si riduce a
un quarto e, corrispondentemente, lampiezza dellonda
si dimezza. Per onde che si propagano nello spazio si de-
finisce come intensit dellonda in un punto la quantit
di energia che transita nellunit di tempo attraverso una
unit di superficie attorno al punto la cui normale paral-
lela alla direzione di propagazione dellonda. Tale inten-
sit si misura in
[ ] I =

(
(
=

(
J
s m
W
m
2 2

Lintensit di unonda, prodotta da una sorgente punti-
forme, propagandosi nello spazio diminuisce almeno co-
me linverso del quadrato della distanza.
7.5.1 Suono e intensit sonora
Quello che normalmente percepiamo come suono una
fluttuazione della pressione dellaria sui timpani dello-
recchio prodotta da unonda longitudinale che pu arriva-
re a noi attraversando svariati mezzi materiali. In molti
casi, lunico mezzo interposto tra sorgente dellonda e
timpano laria dellatmosfera, nella quale loscillazione
di pressione si propaga con una velocit v
s
che, qualitati-
vamente, data
v
s

p
a
7.34
dove
a
la densit dellaria e 1/ p la compressibilit
adiabatica dellaria, inversamente proporzionale alla sua
pressione p (vedi Capitolo 9) e a una costante adimensio-
nale, 1.4 per laria. Questa relazione indica che, a pa-
rit di pressione, il suono si propaga pi velocemente in
un gas leggero (elio) che in uno pesante (neon). Poich a
parit di temperatura e di composizione dellaria la pres-
sione e la densit di un gas ideale sono proporzionali (ve-
di Capitolo 9), ci si aspetta che la velocit del suono sia
quasi uguale in alta montagna e sul livello del mare. In a-
ria secca a 0 C e alla pressione atmosferica (con-dizioni
normali) la velocit del suono
v
s
= 331 m/s 1100 km/h

A 20 C la velocit del suono leggermente maggiore, e
vale circa 340 m/s. Il suono si propaga anche in liquidi e
solidi con una velocit proporzionale alla radice quadrata
dellinverso della compressibilit di questi mezzi (vedi
Esercizio R7.2).
Lintensit sonora nellaria proporzionale al qua-
drato della fluttuazione di pressione (ampiezza del suono)
e alla velocit v
s
. A una frequenza di circa 3000 Hz, il
5% delle persone normali riesce a percepire un suono che
al padiglione auricolare presenta una intensit
I
0
=

10
12
W/m
2

a cui corrisponde una fluttuazione di pressione di am-
piezza
p
0
5
2(10 ) Pa


e che viene assunta come livello di riferimento per le mi-
sure di intensit sonora.
Modificando la tensione dei muscoli della membrana
timpanica e della catena degli ossicini, lorecchio riesce a
tollerare senza conseguenze suoni fino a oltre 1 W/m
2
,
ossia mille miliardi di volte pi intensi di I
0
. Per rappre-
sentare questo enorme intervallo di intensit si usa una
scala logaritmica introdotta da un fisiologo, Alexander
Graham Bell, che nel secolo scorso fond la compagnia
americana dei telefoni (AT&T). Un suono di intensit I si
esprime in decibel, o dB, come segue:
I
I
I
(dB) Log
0
=
|
\

| 10 7.35
ossia, il valore in decibel di una intensit sonora I dieci
volte il logaritmo in base dieci del rapporto tra I e lin-
tensit di riferimento I
0
.
Per la 7.35, la soglia di udibilit I
0
ha una intensit di 0
dB; il suono comincia a essere doloroso oltre i 120 dB; il
132 Capitolo 7


rumore del traffico cittadino tipicamente di 70 dB, men-
tre lintensit sonora media in un concerto da camera di
80 dB, cio raggiunge lascoltatore con una potenza dieci
volte superiore al rumore del traffico. I regolatori di vo-
lume negli amplificatori audio sono di tipo logaritmico
per rispettare il modo di funzionamento del nostro orec-
chio, che si adatta allintensit sonora media e percepisce
i cambi relativi rispetto a questa intensit pi che il valore
assoluto di una intensit. Suoni con frequenze al disotto
dei 20 Hz e al disopra dei 20 kHz non sono percepiti
dallorecchio umano, anche se di intensit superiore ai
100 dB; perci la strumentazione ad alta fedelt (HiFi)
copre solo lintervallo di frequenze 20 Hz 20 kHz.
La scala dei dB _________________________
Il dB (pronunciato di-bi) usato, oltre che in acustica,
in spettroscopia, telecomunicazioni e ingegneria elettrica,
ma di solito esprime il rapporto di potenza tra due segnali
dove quello di riferimento non definito una volta per
tutte come per il decibel sonoro; in tali casi il dB una
scala logaritmica di intensit relative e non di intensit
assolute. Se per esempio un amplificatore ha una distor-
sione di 60 dB vuole allincirca dire che il suo segnale
duscita S diverso per una parte su mille dal segnale
duscita ideale. Infatti, le potenze sia del segnale sia della
distorsione sono proporzionali al quadrato delle loro am-
piezze (A
S
e A
D
):
10
10 20
Log
Log Log
D
2
S
2
D
S
potenza della distorsione
potenza del segnale
|
\

| =
= = =
A
A
A
A


=
|
\

|
= 20
1
1000
60 Log dB
Il valore in dB di un segnale S rispetto a un riferimento R
pari a 20 volte il logaritmo decimale del rapporto tra le
ampiezze A
S
/A
R
:
10 10 20
2
2
Log Log Log
S
R
S
R
S
R
W
W
A
A
A
A
|
\

| =
|
\

|
|
=
|
\

|

Gli strumenti musicali___________________
Molti strumenti musicali sono tubi daria aperti a un e-
stremo: poich la vibrazione dellaria deve essere nulla
allestremo chiuso (x = 0) e massima a quello aperto
(x = L), loscillazione stazionaria di pressione p(x, t) sa-
r del tipo (vedi 7.28)
p x t
x t
T
( , ) sin cos +
|
\

|
2 2


Questa forma soddisfa la condizione al contorno per
lestremo chiuso in quanto, per x = 0 , la funzione seno, e
loscillazione, sono nulle. Per x = L, loscillazione mas-
sima e la funzione seno deve valere 1, ossia
2
2

L
n = + 7.36
x
L 0
n L = = 2
4
5

n L = = 1
4
3

n L = = 0 4

In questo caso, la frequenza fondamentale si ha per n = 0
e corrisponde a una lunghezza donda pari a quattro volte
la lunghezza L del tubo. La seconda armonica ha fre-
quenza tripla, la terza quintupla, e cos via, rispetto alla
frequenza fondamentale. Il tubo accetta solo multipli
dispari della frequenza fondamentale.
Un ruolo importante nella musica viene svolto dalle
casse di risonanza, camere chiuse o semichiuse in cui
laria tende a vibrare secondo una serie di frequenze fon-
damentali e loro armoniche (frequenze proprie). Il suono
prodotto da una corda vibrante a una delle frequenze pro-
prie della cassa genera in questa un sistema di onde sta-
zionarie che persiste anche quando la corda cessa di vi-
Modi di vibrazione e onde 133


brare o cambia frequenza. Esaltando i suoni prossimi alle
proprie frequenze, la cassa del violino, per esempio, de-
termina il timbro dello strumento, cio i rapporti, per
ogni nota, tra intensit sonore delle armoniche superiori e
della oscillazione fondamentale. La determinazione delle
frequenze proprie di una cassa un problema complicato
perch non vi una sola direzione e lunghezza di propa-
gazione, come nel caso della corda e del tubo. Inoltre la
superficie della camera pu riflettere o assorbire in modi
diversi le diverse frequenze, e le stesse pareti possono
avere frequenze proprie di vibrazione nellintervallo acu-
stico che influenzano la persistenza e lamplificazione dei
vari modi delle corde. Per questo un violino Stradivari
non imitabile, perch non si conoscono i trattamenti su-
perficiali applicati dal maestro liutaio cremonese alle cas-
se dei suoi violini.

7.6 Onde e moti relativi
Il suono una fluttuazione di pressione che pu avvenire
anche nellaria in movimento; menestrelli e innamorati
spesso affidavano al vento i loro sospiri per farli arrivare
pi rapidamente e con maggior intensit alla persona a-
mata, presumibilmente collocata sottovento. Infatti,
lespressione della velocit del suono vale in un riferi-
mento in cui il mezzo (per esempio laria) in quiete; se
laria si sposta dalla sorgente verso lascoltatore, questo
vedr un fronte donda avvicinarsi con velocit supe-
riore a quella tipica di propagazione nel mezzo. Poich
lintensit sonora percepita proporzionale alla velocit
di propagazione relativa allascoltatore, questo sentir un
suono pi intenso, e in anticipo rispetto a una persona in
moto nel senso dello spostamento dellaria.
Trattiamo ora il caso di una sorgente sonora P che si
muove con velocit costante v
P
da sinistra verso destra,
in un riferimento dove laria e i due osservatori A e B
della figura stanno fermi. Sia la velocit del suono
v
s
= 340 m/s > v
P
, T = 1/
0
il suo periodo e
0
= v
s
T la
lunghezza donda quando v
P
= 0.
A
B

B
v
P
P
1
... P
5
5
4
3
2
1

Rappresentiamo la situazione dei fronti donda 1, 2, 3, 4
e 5 generati, a intervalli di tempo pari a un periodo T,
quando la sorgente si trovava nei punti P
1
, P
2
, P
3
, P
4
e
P
5
. Il primo fronte donda ha centro in P
1
, il secondo in
P
2
e cos via. I fronti donda successivi che arrivano
allosservatore A sono separati da una distanza

( ) ( )

A s p s P
0
s
0
s P
s
v v = + = + =
+
T v v
v
v v
v

mentre in B questa distanza
( ) ( )

B s p s P
0
s
0
s P
s
v v = = =

T v v
v
v v
v

Poich londa sonora arriva con la stessa velocit v
s
sia
allosservatore A sia a quello B (immobili rispetto al-
laria), la frequenza avvertita in A



A
s
A
s
0
P
s
0
s
s P
v
= =
+
=
+
v v
v
v
v
v
1
1
7.37a
mentre quella in B



B
s
B
s
0
P
s
0
s
s P
= =

v v
v
v
v
v v
1
1
7.37b
Poich lintensit sonora proporzionale al quadrato del-
la frequenza, losservatore in A sente un suono pi acuto
e, a parit di distanza dalla sorgente, pi intenso di quello
in B. Quando la sorgente in prossimit di B, questo os-
servatore sente lintensit crescere molto rapidamente,
perch lampiezza di unonda sferica inversamente pro-
porzionale alla distanza della sorgente.
Lo spostamento di frequenza rilevabile con preci-
sione facendo battere londa ricevuta in A (o B) con
una a frequenza uguale a quella della sorgente,
0
; quan-
do v
p
/v
s
<< 1, le 7.37 danno come frequenza dei batti-
menti
=

0 0 0
v
v v
v
v v
s
s P
P
s P

<<
0
P
s
P s
per
v
v
v v 7.38
7.6.1 Effetto Doppler
Lo spostamento di frequenza dovuto al moto relativo tra
134 Capitolo 7


sorgente e osservatore detto effetto Doppler. Tale ef-
fetto utilizzato anche in diagnostica medica per stimare
la velocit del sangue nei vasi maggiori. Si usano in que-
sto caso ultrasuoni, tipicamente a frequenze di alcuni mi-
lioni di hertz, che vengono inviati su una arteria, appros-
simativamente nella direzione del moto del sangue.
v
P
v
s
A

Supponiamo che lo stimolo ultrasonoro, con periodo
T = 1/
0
, si stia propagando, con velocit v
s
, quasi nella
stessa direzione e verso di un globulo rosso, che ha velo-
cit v
P
. Perch un nuovo fronte donda raggiunga il glo-
bulo rosso occorre un tempo T + t che si pu determinare
mediante il seguente diagramma:
v
s
t
v
P
T v
P
t
v v
s P
t T t = + ( )

da cui
t T
T t T
T
=


+ = +

|
\

| =

v
v v
v
v v
v
v v
P
s P
P
s P
s
s P
1

Il globulo rosso che si allontana dalla sorgente ultrasono-
ra rileva perci una frequenza

'
0
s P
s
s P
s
=
+
=

=
1
0
T t T
v v
v
v v
v
7.39
ed emette unonda riflessa alla stessa frequenza. Per il ri-
velatore fisso A londa riflessa quella generata da una
sorgente che si sta allontanando con velocit v
P
e la fre-
quenza rilevata data dalla 7.37a in cui a
0
va sostituita
la frequenza '
0
della sorgente in moto:

A 0
s
s P
s P
s
0
P
s
=
+


|
\

|
v
v v
v v
v
v
v
1
2
7.40
dove lultima espressione vale per velocit v
P
piccole ri-
spetto a quella del suono.
7.6.2 Bang supersonico
Quando la sorgente sonora in moto con velocit (v
P
)
minore di quella del suono (v
s
), non vi sono punti in co-
mune tra fronti donda successivi, in quanto un fronte
donda interno alla circonferenza che descrive il fronte
donda precedente. La situazione diversa quando
v
P
> v
s
, come nel caso dellaereo supersonico rappresen-
tato in figura.

P
4
P
5
P
3
P
2
P
1 v
P
v
s 90

Le onde sferiche emesse dallaereo negli istanti t
1
, t
2
, ... ,
t
5
quando si trovava nei punti P
1
, P
2
, ... , P
5
sono tangenti
alla superficie di un cono con vertice nella posizione i-
stantanea della sorgente e semiangolo di apertura con
v
s
/v
P
= sin
1
. Il fronte donda sonoro una superficie
conica che laereo si trascina dietro come un paracadute
senza fine. Quando questo fronte raggiunge luomo que-
sto sente un bang proveniente da una direzione del cie-
lo a 90 rispetto a quella dove in quel momento laereo
visibile. Il fenomeno disturba perch non si ha il tempo,
come nel caso del rombo di unauto che aumenta gra-
dualmente mentre questa si avvicina, di ridurre appro-
priatamente lamplificazione dellorecchio. La sensazione
sonora perci violenta, dolorosa e capace di danneggia-
re gli organi delludito; causa anche le incontrollabili rea-
zioni fisiologiche che si hanno di fronte ai pericoli.
Modi di vibrazione e onde 135


Riassunto
Ci si avvicinati al concetto di onda meccanica in modo
graduale, discutendo le oscillazioni collettive di oscillato-
ri accoppiati (modi normali) e spiegando il fenomeno dei
battimenti in due pendoli collegati da una molla. Tale fe-
nomeno pu essere interpretato come dovuto alla sovrap-
posizione dei due modi normali del sistema, oppure come
unonda, ossia come un trasferimento di energia da un
pendolo allaltro. La relazione tra gli spostamenti di punti
interessati da un fenomeno ondoso espressa da una fun-
zione donda che ha come argomento
tempo
distanza
velocit

Quando la funzione una sinusoide, londa caratteriz-
zata da una lunghezza donda e un periodo, il rapporto
dei quali d la velocit di propagazione.
In un sistema limitato, come una corda tesa tra due
punti o laria in un tubo, si crea il fenomeno delle onde
stazionarie. Anche se si tratta in realt di modi di vibra-
zione od oscillazioni collettive, le onde stazionarie pos-
sono pensarsi create dalla interferenza di due onde eguali
che si propagano in senso opposto. Tra lunghezza donda
dellonda stazionaria e dimensioni del sistema vi deve es-
sere una relazione che consenta alle due onde di arrivare
con la stessa fase in alcuni punti (ventri) e con fasi oppo-
ste in altri punti (nodi). Il sistema limitato seleziona un
insieme discreto di lunghezze donda che, nel caso di
corda e tubi, sono scelte tra i sottomultipli interi di due o
quattro volte la lunghezza del sistema. Corrispondente-
mente, le frequenze consentite sono la frequenza fonda-
mentale (prima armonica) e i suoi multipli (armoniche
superiori). Questi sistemi non rispondono a frequenze
diverse dalle proprie armoniche. I concetti di vibrazione
e modi propri sono alla base della costruzione degli stru-
menti musicali e, opportunamente adattati, delle spettro-
scopie che studiano gli atomi e i loro legami chimici.
Unonda meccanica si propaga in un mezzo materiale
con una velocit caratteristica relativa al mezzo: se la
sorgente dellonda o losservatore sono in moto relativa-
mente al mezzo in cui londa si propaga, si osserver una
frequenza diversa da quella che si avrebbe in assenza di
moto relativo di sorgente e osservatore. Per il calcolo de-
gli spostamenti di frequenza di unonda associati ai moti
relativi utile rappresentare landamento dei fronti don-
da (ossia delle regioni dove loscillazione ha spostamento
massimo) a un dato istante. In questo modo, si pu dare
una semplice interpretazione geometrica sia per leffetto
Doppler (velocit relative di sorgente e osservatore mino-
ri della velocit di propagazione dellonda) sia per il
bang supersonico (velocit delle sorgenti maggiore di
quella del suono).

ESERCIZI RISOLTI ______________________________________________________________

Esercizio R7.1 Se nella molecola di CO
2
i nuclei degli atomi di ossigeno e di carbonio fossero allineati sulla
stessa retta (OCO), le frequenze dei due modi normali di vibrazione longitudinali starebbe-
ro tra di loro nel rapporto di circa (si assuma m
C
= 12 uma, m
O
= 16 uma)
(A) 1.1 (B) 1.5 (C) 2 (D) 2.5 (E) 4
Soluzione Vi sono tre modi normali di vibrazione longitudinali: il primo corrisponde alla traslazione del
baricentro (ossia dei tre atomi simultaneamente) e, non essendovi forze di richiamo esterne al-
la molecola, ha frequenza nulla. Il secondo (II) e il terzo (III) modo sono caratterizzati da uno
spostamento nullo del baricentro. Per la posizione simmetrica dei due atomi di ossigeno nella
molecola OCO, lampiezza del loro spostamento rispetto al baricentro deve essere uguale
nei due modi. Quando i due atomi di ossigeno si spostano in versi opposti, ovvero in opposi-
zione di fase, il carbonio rimane fermo (parte sinistra della figura). Quando i due atomi di os-
sigeno si spostano nello stesso senso, ovvero in fase (parte destra della figura), il carbonio si
deve spostare nel verso opposto in modo da mantenere fisso il baricentro del sistema.
Nel modo II si ha x x
1 3
= e il carbonio fermo. Indicata con k la costante elastica del
legame CO, lequazione di Newton per un ossigeno (per esempio quello di sinistra)
136 Capitolo 7


m
d x
dt
k x
k
m
O II
O
2
1
2
1

= =
x
3
x
1
x
3
x
2
O C
O
x
1 x
3
x
2
O
C O
x
3
x
2
x
1
x
1
modo III
modo II

Nel modo III, poich i due ossigeni sono in fase e il baricentro fisso, si ha



x x
m x m x m x
x
m
m
x
1 3
1 3 2
2 1
0
2 =
+ + =

=
O O C
O
C

Dallequazione di Newton per lossigeno di sinistra
m
d x
dt
k x k x k x k
m
m
x k
m m
m
x
O
O
C
O C
C
2
1
2
1 2 1 1 1
2 2
= + = =
+

si ricava

III
O C
O C
=
+
k
m m
m m
2

Il rapporto delle frequenze perci

III
II
O O C
O C
O
C
=
+
= + = +
2 2
1
32
12
1 2
2
m m m
m m
m
m


Esercizio R7.2 Per un aumento di pressione p il volume V di un solido (o di un liquido) cambia di
V
B
V p =
1
E7.1
dove 1/B la compressibilit misurata in 1/Pa. Il suono unonda di compressione che in un
solido (o liquido) di densit si propaga con velocit
v =
B

E7.2
Se un aumento di pressione di 100 000 Pa ( 1 atmosfera) riduce un litro dacqua di 50 mm
3
,
la velocit di propagazione del suono nellacqua di circa (in m/s)
(A) 340 (B) 1090 (C) 1410 (D) 2100 (E) 7500
Soluzione Linverso della compressibilit e la velocit del suono per lacqua valgono
Modi di vibrazione e onde 137


( )
( )
( )
B
V
V
p
B
= = = =

10
50 10
10 2 10
2 10
10
1410
3
9
5 9
9
3
Pa v =

m/s
Esercizio R7.3 Con riferimento al problema R7.2, se la velocit del suono nellacciaio di 5900 m/s, di
quanto si riduce, allincirca, il volume di una palla di acciaio di 1 m
3
e pesante 7800 kg,
quando va dalla superficie al fondo di un lago profondo 100 m?
(A) 28 litri (B) 3.6 cm
3
(C) 28 ppm (D) 0.0098% (E) 4500 mm
3

Soluzione Conoscendo la velocit del suono e la densit dellacciaio (7800 kg/m
3
), dallequazione E7.2
si ottiene il reciproco della compressibilit dellacciaio
B = = v Pa
2 2 11
5900 7800 2 72 10 . ( )
Poich la pressione esercitata da una colonna di h = 100 m dacqua
p =
acqua
gh = 10
3
9.8 100 = 9.8 10
5
Pa
la riduzione di volume (vedi E7.1)


V
p
VB
= =

9 8 10
1 2 72 10
36 10 36
5
11
6 3 3
. ( )
. ( )
. ( ) . m cm (Risposta B)
Il risultato si pu esprimere anche in mm
3
(3600), in parti per milione (3.6 ppm), oppure in %
(0.00036%).

Esercizio R7.4 Unonda sinusoidale si propaga lungo una corda posta lungo lasse x. Lo spostamento s dei
punti della corda descritto dalla equazione seguente, dove s e x sono espressi in metri e il
tempo t in secondi:
( ) [ ]
s x t t x ( , ) . sin / = 0 05 50 300
Tra le seguenti affermazioni errata solamente
(A) lampiezza picco-a-picco delloscillazione di 10 cm
(B) la frequenza delloscillazione di 50 Hz
(C) la lunghezza donda di 12 m
(D) la velocit dellonda di 300 m/s
(E) londa si sta propagando nel verso positivo dellasse x
Soluzione Lequazione dellonda pu simbolicamente essere scritta in una delle seguenti forme
s x t s t
x
s t
x
s t
x
( , ) sin sin sin =
|
\

(
=
|
\

(
=
|
\

|
0 0 0
v
2 2 2


Il confronto con lespressione data mostra che lampiezza s
0
= 0.05 m; perci lampiezza
picco-a-picco, pari alla differenza tra massimo spostamento positivo e negativo,
2s
0
= 10 cm. La frequenza 2 = 50 Hz ossia = 25 Hz (perci la risposta errata la B). La
velocit il numero che divide x nellespressione data (v = 300 m/s) e la lunghezza donda
= v/ =300/25 = 12 m/s. Londa si propaga nella direzione positiva dellasse x poich quan-
do la x viene aumentata occorre aumentare anche t affinch largomento della funzione seno
rimanga uguale a quello iniziale.
138 Capitolo 7


Esercizio R7.5 Una corda di contrabbasso lunga L = 100 cm ha due frequenze armoniche adiacenti, una a
176 Hz e laltra a 220 Hz. La velocit di propagazione del suono nella corda di
(A) 176 m/s (B) 88 m/s (C) 110 m/s (D) 220 m/s (E) 440 m/s

Soluzione I due estremi della corda sono due nodi e il legame tra lunghezza della corda e frequenze
armoniche (vedi Equazione 7.31 e seguito)

n
n
L
n
n
L
= = =
v v v
2
2

Si ha perci
( )
176
2
220 1
2
44
2
176
44
4
44 2 88
=
= +


=
= =

= =
n
L
n
L
L
n
L
v
v
v
v m/s
Esercizio R7.6 Un diapason vibra a 440 Hz sopra un contenitore cilindrico alto H = 1 m e con sezione di
100 cm
2
. Si riempie progressivamente il cilindro con acqua versata dallalto e si prende nota
di quanti litri occorrano perch il suono del diapason venga debolmente rinforzato dalla riso-
nanza con laria sovrastante lacqua nel cilindro.
h
L
H


Se la velocit del suono nellaria 340 m/s e la posizione del ventre dellonda stazionaria
coincide con lorlo superiore del cilindro ci si aspetterebbe di udire la prima risonanza dopo
aver versato una quantit dacqua pari a litri
(A) 8.07 (B) 4.20 (C) 3.52 (D) 0.68 (E) 0.34
Soluzione Le onde stazionarie nel cilindro hanno un nodo alla superficie dellacqua e un ventre
sullorlo. Tra lunghezza donda del suono = v/ 0.773 m e altezza della colonna daria nel
cilindro L = H h vi deve essere la relazione
( ) L n L L L L = 2 1
4
1 0193 2 0580 3 0 966 4 1352

( ) . , ( ) . , ( ) . , ( ) . m m m m
Il cilindro pu perci risuonare fino alla terza armonica, quando ha una quantit di acqua cor-
rispondente a una altezza h = H L(3) = 0.034 m, ossia 0.34 litri (risposta E).

Esercizio R7.7 Un tecnico registra da terra il fischio di un treno mentre il convoglio ferroviario gli passa
vicino e determina che la frequenza del fischio di 220 Hz quando il treno si sta avvicinando
e di 180 Hz quando si allontana. Sapendo che la velocit del suono nellaria v
s
= 340 m/s,
Modi di vibrazione e onde 139


egli calcola che la velocit v
t
del treno pari a circa
(A) 28 m/s (B) 14.7 m/s (C) 22.3 m/s (D) 9.8 m/s (E) 34 m/s
Soluzione Se
0
la frequenza del fischio del treno fermo,
+
quella del treno che si avvicina e

quel-
la del treno che si allontana, si ha

=
=
+
=

=
+

= =

0
s
s t
0
s
s t
s t
s t
t s
v
v v
Hz
v
v v
Hz
v v
v v
v v
220
180
220
180
220
180
1
220
180
1
34 m/s
Si ricava anche che la frequenza
0
del fischio di circa 198 Hz.

Esercizio R7.8 Un medico rileva una differenza di frequenza massima di 5 kHz, rispetto alla frequenza

0
= 4 MHz della sorgente ultrasonora, quando dirige la sonda verso una grande arteria. Sa-
pendo che il suono nei tessuti si propaga con v
s
= 1400 m/s, la velocit massima del sangue
nellarteria (in m/s)
(A) 1.05 (B) 2.15 (C) 0.667 (D) 0.875 (E) 0.211
Soluzione La massima differenza di frequenza rilevata si ha quando il sangue si muove nella direzio-
ne dellonda trasmessa e si ricava dalla 7.40, dove v
P
pu avere segno sia positivo sia negati-
vo. Perci
= =

+
=
+

0 A 0 0
s P
s P
0
P
s P
0
P
s
v v
v v
v
v v
v
v
2 2

=


= v v
P s
0
0

2
1400
5 10
2 4 10
0875
3
6
. m/s
Esercizio R7.9 Due aerei da caccia A e B volano in orizzontale a due volte la velocit del suono
(v
A
= v
B
= 2v
s
) mantenendosi luno sulla verticale dellaltro. A a 3000 m da terra e B a
1000 m. Se un osservatore a terra e sulla verticale delle rotte registra per B un bang superso-
nico di 90 dB, qual lintensit in dB del bang supersonico prodotto da A?
v
A
=2v
s
v
s
1 km
3 km
B
A
30
B' O A'

(A) 71 (B) 80.5 (C) 95 (D) 99 (E) 45
Soluzione La costruzione geometrica del fronte supersonico suggerisce che lintensit sonora I lungo il
cono decresce con il quadrato della distanza dal vertice. Perci:
140 Capitolo 7


I
A
: (3000)
2
= I
B
: (1000)
2
I
I
A
B
=
9

I
I
I
I
I
I
I
A
A
0
B
B
0
(dB) Log Log
Log Log dB
= =
|
\

| =
= + = + =
10 10
1
9
10
1
9
10 9 54 90 80 46
0
. .

Esercizio R7.10 Con riferimento allesercizio R7.9, dopo quanto tempo dal primo bang losservatore sente il
secondo?
(A) 3.33 s (B) 1.54 s (C) 9.80 s (D) 5.09 s (E) 5.88 s

Soluzione Il tempo da quando laereo B alla quota |OB| sulla verticale di un osservatore a quando
questo viene raggiunto dal suono

t
B
A A
OB OB
= =

'
tan v v 30

dove v
A
= v
B
. Una simile espressione vale per t
A
e
t t
A B
A A
OA' OB'
v
AB
v tan 30
2000
680 0.577
5.09s =


ESERCIZI PROPOSTI____________________________________________________________

Esercizio 7.1 Quando nella molecola di HF (m
H
1 uma, m
F
19 uma) lidrogeno viene sostituito da un
deuterio (m
D
2 uma) la frequenza vibrazionale della molecola diminuisce percentualmente
di circa
(A) 55% (B) 36.3% (C) 31% (D) 29.3% (E) 27.5%

Esercizio 7.2 Se la velocit del suono nellaria di 340 m/s, la lunghezza donda della massima frequenza
udibile,
max
= 20 000 Hz, di
(A) 58.8 m (B) 7.78 m (C) 9.8 cm (D) 1.7 cm (E) 17 m

Esercizio 7.3 Un accordatore di piani vuole portare la frequenza fondamentale di una nota da 400 Hz a
420 Hz. Allincirca, di quanto deve cambiare percentualmente la tensione T della corda corri-
spondente (+ aumento, diminuzione)?
(A) +5% (B) +10% (C) +20% (D) 20% (E) 10%

Esercizio 7.4 Facendo oscillare a 200 Hz un estremo di una fune tesa da 3 kg, si vede propagare un pertur-
bazione con lunghezza donda di 25 cm. Il peso di 1 m di fune pari a circa
Modi di vibrazione e onde 141


(A) 0.59 kg (B) 0.075 kg (C) 60 g (D) 16.7 g (E) 12 g
Esercizio 7.5 La figura rappresenta una istantanea di un tratto di corda nella quale unonda sinusoidale si
propaga verso sinistra alla velocit di 400 m/s.
10
0
10
s [cm]
x [m] 40 20 0

Se x espresso in metri e t in secondi lequazione dellonda
(A) s x t t
x
( , ) sin . =
|
\

|
10 1256
10

cm
(B) s x t t
x
( , ) cos =
|
\

|
10 40
400
cm
(C) s x t
t x
( , ) cos
.
= +
|
\

|
10 2
0 05 20
cm
(D) s x t t
x
( , ) cos = +
|
\

|
20 40
10
cm
(E) s x t
t x
( , ) cos
.
= +
|
\

|
10 2
0 025 20
cm

Esercizio 7.6 In condizioni normali, la compressibilit adiabatica dellaria 1/B e la velocit del suono v
s

valgono circa
1 1
1418 10
3
B

. ( ) Pa
v 340
s
m/s
La densit dellaria in condizioni normali pari a circa (in kg/m
3
)
(A) 0.98 (B) 1.23 (C) 41.8 (D) 4.72 (E) 417

Esercizio 7.7 Raddoppiando la pressione dellaria la velocit del suono
(A) raddoppia (B) si dimezza (C) diminuisce del 41%
(D) aumenta del 41% (E) rimane la stessa

Esercizio 7.8 La frequenza fondamentale di risonanza di una barra di metallo lunga L = 1 m di 2 kHz,
quando questa ancorata nel punto di mezzo. La seconda armonica della barra, quando que-
sta viene vincolata a un estremo, ha frequenza
(A) 1 kKz (B) 2 kHz (C) 3 kHz (D) 4 kHz (E) non determinabile
142 Capitolo 7


Esercizio 7.9 Una locomotiva ha un fischio con
0
= 120 Hz. Determinare il rapporto tra frequenza del
fischio quando il treno si avvicina a 100 km/h e quando si allontana alla stessa velocit, sa-
pendo che v
s
340 m/s.
(A) 1.18 (B) 1.01 (C) 1.33 (D) 1.56 (E) non determinabile

Esercizio 7.10 Una sovrapressione atmosferica in un punto dellOceano Pacifico genera un ingorgo, ossia
unonda che si propaga in tutte le direzioni dal centro della depressione e, a 100 km da que-
sto, alto 2 m. In assenza di fenomeni dissipativi ci si attende che laltezza si sia ridotta alla
met a una distanza dal centro pari a circa
(A) 140 km (B) 200 km (C) 280 km (D) 400 km (E) 1000 km

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