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DISPOSIZIONI relative ai TRIBUTI LOCALI contenute nel D.L. 4 luglio 2006, n.

223, convertito dalla legge 4 agosto 2006, n. 248

Sommario Argomento pag.---------------------------------------------------------------------------1 Area fabbricabile : definizione . 2 2 - Ammortamento terreni di pertinenza. 7 3 - Dichiarazione dei redditi : termini e modalit 9 4 - Abolizione dichiarazione e comunicazione ICI. 11 5 - Versamento ICI : termini e modalit.. 14 6 - Riscossione varie. 17 7 - Anagrafe tributaria.. 20 8 - Notificazioni 21 9 Interessi anatotistici.23 10 - Esenzione ICI NO PROFIT25

Articolo 36, comma 2 : DEFINIZIONE DI AREA FABBRICABILE Il comma 2 precitato chiarisce la locuzione area fabbricabile da assumere ai fini dellIVA; dellimposta di registro; delle imposte sui redditi; e dell ICI, stabilendo che unarea da considerare fabbricabile se utilizzabile a scopo edificatorio in base allo strumento urbanistico generale adottato dal Comune, indipendentemente - dalla approvazione della regione - e dalladozione di strumenti attuativi del medesimo Dalla Relazione governativa al D.L. n. 223/2006 : <<Il comma 2 mira a omogeneizzare la nozione di terreno o area edificabile, in relazione allapplicazione dei diversi tributi che a tale categoria di beni riservano trattamenti peculiari (IVA, registro, imposte sui redditi e ICI). In particolare, viene chiarito che ledificabilit si riconnette allesistenza del piano regolatore generale che qualifica il terreno come fabbricabile, non essendo quindi necessario che sussista anche il piano di attuazione dello strumento urbanistico generale. La norma chiarisce, altres, che ai fini della qualificabilit dellarea, come terreno edificabile, sufficiente che il piano regolatore generale sia stato adottato dal Comune competente, anche se liter di approvazione del predetto Piano non si ancora concluso con la prescritta approvazione regionale>>. Per il solo tributo comunale, con riguardo alla non necessit delladozione di strumenti attuativi del piano generale, aveva gi provveduto lart. 11-quaterdecies, comma 16, del D.L. 30/09/2005, n. 203, aggiunto dalla legge di conversione 2/12/2005, n. 248 (Ai fini dellapplicazione
del D.Lgs. 30/12/1992, n. 504, la disposizione prevista dallart. 2, comma 1, dello stesso decreto si interpreta nel senso che unarea da considerare comunque fabbricabile se utilizzabile a scopo edificatorio in base allo strumento urbanistico generale, indipendentemente dalladozione di strumenti attuativi del medesimo); il quale, cos,

risolveva i dubbi giurisprudenziali sollevati in proposito (*) Le disposizioni allesame (art. 11-quaterdecies, prima, e. ora art. 36) risolvono il conflitto che la stessa Corte di cassazione aveva creato sulla materia , fino ad investirne le SS.UU. con ordinanza n. 10062/2005. Lintervento del legislatore : - rende omogenea la definizione di terreno edificabile in relazione allapplicazione dei diversi tributi; - supera i contrasti interpretativi, generati dalla formulazione delle disposizioni che regolano i diversi tributi ( II.RR. : art. 67, co.1, lett. a) e b), DPR n. 917/1986; IVA : art. 2, co, 3, lett. c), DPR 633/1972; Registro : art. 52, co. 4, DPR 131/1986 ; ICI : art. 2, co.1, lett. b), D.Lgs. 504/1992); - cerca di risolvere il contenzioso in essere
Ora, per, la C.T.R. Lazio (30/08/2006, in G.U. n. 18/2007, pag. 103 e la C.T.P. Piacenza ( 16/03/2007, n. 29) hanno sollevato questione di legittimit costituzionale, per violazione degli artt. 53 e 3 della Costituzione, relativamente sia allart. 11-quaterdecies del D.L. n. 203/2005 che allart. 36, comma 2, allesame

Per quanto riguarda la irrilevanza della adozione di strumenti urbanistici attuativi del P.R.G., va, comunque, precisato : a) - Secondo una certa dottrina (G. Saporito, Il Sole 24 ORE, agosto 2006) : La disposizione parla di strumento urbanistico generale adottato, che fa scattare il valore edificabile : ci significa che nelle Regioni in cui vi sono piani strutturali o piani operativi (Lombardia, Veneto, Liguria, Emilia-Romagna, Toscana, Basilicata, Umbria, Lazio) vanno tenuti 2

presenti solo i piani strutturali. Con questi piani generali,, infatti, si comprende dove le citt si svilupperanno e dove, invece, le aree resteranno agricole. Solo con i piani operativi, che sopravvengono entro un quinquennio, si conosceranno entit e tipologia degli edifici realizzabili, ma ci non interessa il Fisco (G.Saporito Il Sole 24 Ore, agosto 2006 ) ; b) - Di diverso parere, per quanto riguarda la legislazione regionale in materia urbanistica L.R. n. 20/2000), la Regione Emilia-Romagna, la quale, con nota indirizzata allANCI regionale nel maggio 2006 (congiuntamente concordata) e recante Norma interpretativa delle aree fabbricabili ai fini ICI Individuazione dello strumento urbanistico comunale idoneo a riconoscere ledificabilit, dopo avere richiamato la legislazione ICI e le interpretazioni giurisprudenziali in materia, ha affermato Nellambito del sistema degli strumenti urbanistici definito
dalla L.R. n. 20 del 2000,(*) lo strumento che attribuisce ledificabilit delle aree va individuato senzaltro nel POC, in quanto strumento che (al pari del PRG) conferisce i diritti edificatori. Il PSC, infatti, si limita ad individuare le aree idonee alla edificazione, in quanto non sussistono specifici fattori escludenti di natura ambientale, paesaggistica, infrastrutturale, ecc., e a definire i limiti e le condizioni cui subordinata la trasformazione ai fini insediativi delle medesime aree. Tali aree, definite dalla legge suscettibili di urbanizzazione acquisiscono per il carattere della edificabilit solo nel momento in cui sono inserite nel POC, il quale disciplina puntualmente gli interventi che possono essere realizzati nellarea (per quanto attiene ai parametri urbanistici ed edilizi, alle modalit e tipologie di interventi, alle destinazioni duso ammissibili, ecc). Inoltre, ledificabilit riconosciuta dal POC presenta i caratteri di concretezza e attualit, dal momento che le previsioni edificatorie del piano devono essere attuate nel breve arco temporale di 5 anni. Pertanto, ledificabilit legale pu riconoscersi certamente agli ambiti individuati dal POC e che trovano nel medesimo piano una puntuale definizione dei contenuti dello jus aedificandi La potenzialit edificatoria riconosciuta dal PSC, secondo il modello legislativo, ha natura sostanzialmente diversa da quella attribuita dal PRG: il PRG definisce infatti in modo compiuto lindice di edificabilit e gli altri contenuti dello jus aedificandi; al contrario il PSC si limita ad individuare gli ambiti suscettibili di urbanizzazione, fornendo per gli stessi talune indicazioni circa le trasformazioni ammissibili. Risulta dunque difficile individuare, sulla sola base del PSC, come definito dal legislatore, loggetto della potenzialit edificatoria dellarea. La mancanza del contenuto economico dello jus aedificandi non consente di utilizzare, nella valutazione delle aree, tutti i criteri di cui allart. 5 del D.Lgs. n. 504/1992, il quale, al comma 5, dispone che il valore in commercio delle aree edificabili fondato non solo sulla zona territoriale di ubicazione, ma anche sullindice di edificabilit, sulla destinazione duso consentita, sugli oneri per lavori da eseguirsi e sui prezzi medi di vendita di aree con caratteristiche analoghe. Questultimo criterio accertativo lunico che pu trovare applicazione indipendentemente dallesistenza di una pianificazione urbanistica che fornisca il dettaglio delgi interventi ammissibili.

Tuttavia, nellambito della propria autonomia, le amministrazioni comunali hanno la possibilit di arricchire i contenuti del PSC, con previsioni che, attenendo alla effettiva potenzialit edificatoria delle aree, risultino idonee a soddisfare i criteri di valutazione del valore delle aree sopra ricordati. Questa condizione appare quanto mai soddisfatta dai PSC improntati ai criteri perequativi, che richiedono necessariamente una definizione dei potenziali diritti edificatori, i quali, a loro volta, non possono prescindere dai valori di mercato delle aree.

c) - Una recente sentenza del T.A.R. per lEmilia-Romagna (13/04 15/05/2006, n. 609/2006), dopo avere affermato che ..il PSC non possiede una autonoma capacit conformativa, di talch la definitiva destinazione urbanistica viene impressa alla propriet solo al termine del processo di formazione di PSC-RUE-POC e che ..solo in presenza della disciplina definitiva contenuta nel RUE (Regolamento urbanistico ed Edilizio : art. 29 L.R. n. 20/2000) e nel POC possibile stabilire le esatte, rispettive ed univoche corrispondenze tra la nuova articolazione del territorio comunale in Sistemi e Spazi, osserva che: la L. R. n. 20/2000 si preoccupata di evitare qualsiasi deficit regolativi per il periodo di transizione dal vecchio al nuovo impianto urbanistico ed ha approntato per il periodo intertemporale necessario allapprovazione di tutti e tre i nuovi strumenti PSC RUE POC una soluzione opposta (alla tesi di un vuoto normativo ), cio il perdurare delle previsioni dei PRG vigenti (Peraltro, larticolo 41, co. 1, della L.R. n. 20/2000 stabilisce : Fino allapprovazione del PSC, del RUE e del POC in conformit alla presente legge, i Comuni danno attuazione alle previsioni contenute nel P.R. G vigenti:) Lart. 41, comma 1, della legge regionale n. 20/2000 afferma che Fino allapprovazione del PSC, del RUE e del PSC, del RUE e del POC in conformit alla presente legge, i Comuni danno attuazione alle previsioni contenute nei P.R.G. (Norma di salvaguardia)

Da quanto sopra riportato, con riferimento allo strumento urbanistico cui fare riferimento ai fini della individuazione della natura edificatoria delle aree, si ritiene di potere cos concludere: - ovviamente, nessun problema se il Comune ha ancora vigente il PRG, perch non ha ancora adottato il PSC, oppure se la qualificazione dellarea fabbricabile contenuta negli strumenti urbanistici (PSC, POC, RUE , o, se questi assenti, ha ancora il PRG) in vigore; - se stato adottato il solo PSC, pu farsi riferimento a questultimo, se come suggerito nel parere regionale sopra citato esso improntato ai criteri perequativi, atteso che questi richiedono necessariamente una definizione dei potenziali diritti edificatori, i quali a loro volta, non possono prescindere dai valori di mercato delle aree: - in caso contrario, in attesa che limpianto della disciplina urbanistica comunale si completi con ladozione degli strumenti urbanistici previsti dalla L.R. n. 20/2000 (PSC-RUE-POC), continuano ad applicarsi le previsioni del PRG vigente (disciplina transitoria) Per quanto concerne, invece, la necessit o meno che lo strumento urbanistico risulti approvato dalla Regione o dalla Provincia, il nuovo testo, stabilendo indipendentemente dallapprovazione della Regionerisolve anche tale questione : , pertanto, da ritenersi superata la giurisprudenza, secondo la quale, per la qualificazione di area fabbricabile ai fini fiscali, dovevasi ritenere tale quella inclusa negli strumenti urbanistici gi perfezionati, ovverosia gi approvati dalla Regione . In merito, infatti, nella Corte di Cassazione sussistevano due contrastanti orientamenti : uno, sostanzialistico, che dava rilievo sostanziale alla semplice adozione del P.R.G.(C.Cass. 27/03/2002, n. 4381 e 18/09/2003, n. 13817); e laltro, formale legalistico, che, vedendo il piano solo sotto laspetto giuridico, lo considerava perfetto se aveva completato tutto il suo iter, fino alla approvazione regionale.(C: Cass. 27/12/2001, n. 16208; 18/02/2003, n. 2416 e 3/02/2006, n. 2387) (Tale diverso orientamento delle Sezioni della Corte ha indotto una di tali Sezioni a chiedere lintervento delle Sezioni Unite : Ordinanze 13/05/2005, n. 10062 per necessit dei piani attuativi, e 17/02/2006, n. 3504, per necessit o meno dellapprovazione della Regione). Circa la decorrenza della disposizione allesame, ); la Circolare dellAgenzia Entrate del 4/08/2006, n. 28/E, osserva in proposito : Si tratta, in definitiva, di una norma recante disposizioni di natura interpretativa

Affermano la natura interpretativa della norma allesame anche : - la C.T. Reg.le del Lazio (sentenza 3/10/2006, n. 238 : ..invero, da ultimo, il D.L. 223/2006 ha inteso chiarire sul punto, stante loscillazione della giurisprudenza, con una norma interpretativa che ha specificato che il terreno edificabile anche se il P.R.G. non stato ancora approvato . Si tratta di una norma interpretativa che ci consente di comprendere la ratio del legislatore in relazione alla casistica riconducibile alla fattispecie in oggetto) - le Sezioni Unite della Corte di Cassazione ( sentenza 30/11/2006, n. 25506 : ..lart. 36, comma 2, fornisce una condivisibile chiave interpretativa che, per espressa volont del legislatore, deve essere utilizzata nellapplicazione delle disposizioni relative allIVA, al Tuir, allICI e allimposta di Registro. La novella non fornisce un nuovo criterio di valutazione, ma si limita a chiarire che il beneficio della tassazione su base catastale, prevista per i terreni agricoli, non compete quando si tratti di suoli la cui vocazione edificatoria sia stata formalizzata in uno strumento urbanistico, ancorch non operativo. E di comune esperienza, infatti, che tale circostanza sufficiente a far lievitare il valore venale del suolo, secondo le leggi di mercato) e la Circolare Agenzia Entrate del 6/02/2007, n. 6/E ( Per quanto riguarda i terreni edificabili, va evidenziato che lart. 36, comma 2, del D.L. n. 223 del 2006 ha chiarito il concetto di <<area fabbricabile>> ai fini fiscali, eliminando le preesistenti incertezze interpretative. In base alla definizione fornita dalla norma in esame - che, come precisato dalla circolare n. 28/E del 4/08/200, ha natura interpretativa - unarea ecc.. come da testo normativo) Va subito precisato, in proposito, che le interpretazioni ministeriali non sono certamente vincolanti in materia di tributi locali per gli Enti territoriali ( la Circolare, quale atto non avente carattere normativo, si limita a manifestare lorientamento dellAmministrazione Finanziaria in materia, vincolando unicamente gli uffici subordinati, tra i quali non rientrano certamente gli Enti territorialii quali possono adottare ogni interpretazione da essi ritenuta idonea : Risposta del 16/01/1997 ad interrogazione parlamentare n. 5-01252 del 16/12/1996). Inoltre, la natura interpretativa o meno della norma e, quindi, la sua applicabilit retroattiva, rileva, ai fini nostri, soltanto per quanto riguarda la necessit o meno dellapprovazione regionale o provinciale dello strumento urbanistico, ma non anche per quanto concerne la necessit o meno delladozione del piano attuativo : infatti, lart. 11-quaterdecies, comma 16, prima citato, precisa espressamente che, ai fini dellICI, la disposizione prevista dallart. 2 del D.Lgs. n. 504/1992 si interpreta nel senso che unarea da considerarsi comunque fabbricabile se utilizzabile a scopo edificatorio in base al P.R.G. indipendentemente dalladozione di strumenti attuativi, rispettando, in tale modo, il disposto dellart. 1, comma 2 della legge n. 212/200 (Statuto dei diritti del contribuente), secondo il quale ladozione di norme interpretative in materia tributaria pu essere disposta soltanto in casi eccezionali e con legge ordinaria, qualificando come tali le disposizioni di interpretazione autentica Per quanto concerne lapplicabilit retroattiva relativamente alla disposizione che dichiara lindipendenza dalla approvazione della Regione, bene tenere presente quanto stabilito dallo Statuto dei diritti del contribuente (art. 1, comma 2, sopra riportato : la norma interpretativa deve essere fatta con legge ordinaria e soltanto in casi eccezionali)) , dallart. 3, co. 1, dello stesso Statuto(secondo cui le disposizioni tributarie non hanno effetto retroattivo), lart. 11 delle preleggi (la legge non dispone che per lavvenire), nonch la Corte di Cassazione, la quale, in tema di irretroattivit delle norme fiscali, piuttosto rigida: in tema di efficacia nel tempo delle norme tributarie in base allart. 3 dello Statuto (il quale ha codificato nella materia fiscale il principio generale di irretroattivit delle leggi, stabilito dallart. 12 delle preleggi) va esclusa lapplicazione retroattiva delle medesime salvo che questa sia espressamente prevista ( sentenza 2/04/2003, n. 5015), e non sussistendo nellordinamento un divieto giuridico assoluto alla introduzione di norme fiscali che abbiano effetti retroattivi, in caso di possibilit di interpretazioni alternative deve essere comunque preferita quella che non comporti la retroattivit della disposizione fiscale(sentenza 14/04/2004, n. 7080) 5

Comunque, la nuova disposizione certamente applicabile nel caso di controversie in atto non definitive (Anche perch, con sentenza delle SS.UU. della Corte di cassazione, n. 25506 del 30/11/2006, stato espressamente riconosciuto che trattasi di norma interpretativa ( pur criticando i tempi e le modalit di adozione della norma). Infine, una breve osservazione circa la applicazione di sanzioni qualora, ritenendo applicabile il principio della retroattivit di cui alla Circolare ministeriale sopra citata, si proceda al recupero di imposta non dichiarata perch lo strumento urbanistico non era ancora approvato dalla Regione o Provincia : lart. 6, comma 2, del D.Lgs. n. 472/1997 stabilisce che non punibile lautore della violazione quando essa determinata da obiettive condizioni di incertezza sulla portata e sullambito di applicazione delle disposizioni alle quali si riferiscono ; stesso principio affermato nellart. 10, comma 3 dello Statuto dei diritti del contribuente e ribadito dalla giurisprudenza (C.Cass. 24/08/2004, n. 16751 (Diverso stato il comportamento tenuto dal gruppo di lavoro ANCI regionale a proposito della interpretazione fornita dallart. 11-quaterdecies circa la non necessit dello strumento attuativo : in quel caso si ritenuto che la norma di cui allart. 2, lett.b), non necessitasse di interpretazione, atteso che la stessa qualificava area fabbricabile anche il terreno che era previsto tale nel solo P.R.G.)
----------(*) Nel parere scritto delle Direzioni generali Affari Istituzionali e legislativi e Programmazione Territoriale e Sistemi di Mobilit della Regione annotato : La L.R. n. 20/2000, Disciplina sulla tutela ed uso del territorio, ha innovato il sistema degli strumenti di pianificazione urbanistica prevedendo, in luogo del P.R.G., due autonomi strumenti urbanistici: - il Piano Strutturale Comunale (PSC), piano generale, che opera scelte programmatiche con riguardo a tutto il territorio comunale : ha durata indeterminata e classifica il territorio comunale in urbanizzato, urbanizzabile e rurale; - il Piano Operativo Comunale (POC), relativo alle sole parti del territorio comunale da trasformare nei cinque anni di riferimento, il quale attribuisce e regolamenta le possibilit edificatorie ed impone vincoli di natura espropriativi. Inoltre, ai sensi della rt. 31 della medesima legge regionale, i Piani Urbanistici Attuativi (PUA) sono strumenti di dettaglio, che hanno la finalit di dare attuazione agli interventi di nuova urbanizzazione e di riqualificazione disposti dal POC, qualora esso stesso non assuma i contenuti del PUA stesso

NOTA : Legislazione urbanistica (jus aedificandi) e legislazione fiscale (jus valutandi) La nuova norma non viene a scalfire lincidenza della legislazione urbanistica in materia di aree edificabili: questa, infatti, tende a garantire il corretto uso del territorio urbano e, quindi, lo jus aedificandi non pu essere esercitato se non quando gli strumenti urbanistici siano perfezionati, garantendo la compatibilit degli interessi individuali con quelli collettivi . La legislazione fiscale, invece, mira ad adeguare .. il prelievo fiscale alle variazioni dei valori economici dei suoli, che si registrano e progrediscono in parallelo al sorgere della mera aspettativa dello jus aedific andi. Non bisogna, pertanto, confondere lo jus aedioficandi con lo jus valutandi, atteso che essi poggiano su differenti presupposti. Il primo, sul perfezionamento delle relative procedure; il secondo sullavvio di tali procedure: C. Cassazione, SS.UU. 30/11/2006, n. 25506.

Articolo 36, commi 7 e 8 AMMORTAMENTO TERRENI


(comma 7) Ai fini del calcolo delle quote di ammortamento deducibili, il costo dei fabbricati strumentali deve essere assunto al netto del costo delle aree occupate dalla costruzione e di quelle che ne costituiscono pertinenza. Il costo delle predette aree quantificato in misura pari al valore risultante da apposita perizia di stima, redatta da soggetti iscritti agli albi degli ingegneri, degli architetti, dei geometri e dei periti industriali edili e comunque non inferiore al 20 per cento e, per i fabbricati industriali, al 30 per cento del costo complessivo. (comma 8) le disposizioni del comma 7 si applicano a decorrere dal periodo dimposta in corso alla data di entrata in vigore del presente decreto anche per le quote di ammortamento relative ai fabbricati costruiti o acquistati nel corso di periodi di imposta precedenti Nella Relazione governativa al D.L. n. 223/2006 scritto in merito : Il comma 7 ribadisce il principio della non ammortizzabilit dei terreni e delle aree occupate dai fabbricati strumentali in aderenza con le indicazioni fornite al riguardo dai principi contabili nazionali ed internazionali, secondo i quali le imprese devono indicare separatamente (scorporare) in bilancio il valore del fabbricato da quello del terreno e non potranno ammortizzarlo. Per agevolare lo scorporo del costo del terreno da quello del fabbricato stata introdotta una misura percentuale di riduzione che determina in modo forfetario il costo del terreno Dalla Circolare 4/08/2006, n. 28/E : Larticolo 36, comma 7, stabilisce che, ai fini del calcolo delle quote di ammortamento deducibili, il costo dei fabbricati strumentali deve essere assunto al netto del costo delle aree occupate dalla costruzione e di quelle che ne costituiscono pertinenza. Il costo delle predette aree quantificato in misura pari al valore risultante da apposita perizia di stima, redatta da soggetti iscritti agli albi degli ingegneri, degli architetti, dei geometri e dei periti industriali edili e comunque non inferiore al 20% e, per i fabbricati industriali, al 30% del costo complessivo. Rientrano nellambito oggettivo di applicazione della disposizione i fabbricati strumentali per destinazione e per natura ai sensi dellarticolo 43, commi 1 e 2, del Tuir Il successivo comma 8 prevede che le disposizioni del precedente comma 7 si applicano a decorrere dal periodo dimposta in corso alla data di entrata in vigore del decreto, anche per le quote di ammortamento relative ai fabbricati costruiti o acquistati nel corso di periodi di imposta precedenti. La redazione della perizia un obbligo, non una facolt La disposizione sopra richiamata potrebbe riguardare indirettamente anche lICI : qualora larea pertinenziale, per qualsiasi motivo, fosse utilizzata a scopo edificatorio ovvero scorporata dal fabbricato strumentale o ceduta a terzi e diventasse, quindi, oggetto autonomo dimposizione in quanto non pi pertinenza del fabbricato, ai fini della determinazione del suo valore imponibile potrebbe risultare utile ed opportuno il riferimento al valore indicato nella perizia di stima di cui sopra; che, comunque, proprio perch non ammortizzabile, linteressato tenter di determinarlo nella minore entit possibile (minimo valore), anche ricorrendo alle percentuali di legge; perch in tale modo risulter essere pi elevato il valore del fabbricato che, invece, ammortizzabile. Va pure tenuto conto che il valore dellarea indicato nella stima comprensivo anche di quello dellarea di sedime, come tale non tassabile

-------------------------------------------------Vedi, ora, lart. 2, comma 18, del D.L. 3/10/2006, n. 262 (Collegato alla L. f. 2007), il quale allart. 36 del D.L. allesame ha apportato le seguenti modificazioni : a) il comma 7 sostituito dal seguente : 7. Ai fini del calcolo delle quote di ammortamento deducibili il costo complessivo dei fabbricati strumentali assunto al netto del costo delle aree occupate dalla costruzione e di quelle che ne costituiscono pertinenza. Il costo da

attribuire alle predette aree, ove non autonomamente acquistate in precedenza, quantificato in misura pari al maggior valore tra quello esposto in bilancio nellanno di acquisto e quello corrispondente al 20 per cento e, per i fabbricati industriali, al 30 per cento del costo complessivo stesso. Per fabbricati industriali si intendono quelli destinati alla produzione e trasformazione di beni

b) dopo il comma 7 inserito il seguente :


7-bis. Le disposizioni del comma 7 si applicano, con riguardo alla quota capitale dei canoni, anche ai fabbricati strumentali in locazione finanziaria. Per la determinazione dellacconto dovuto ai sensi del comma 34 non si tiene conto della disposizione del periodo precedente c) il comma 8 sostituito dal seguente :

8. In deroga allarticolo 3, comma 1, della legge n. 212/2000 (statuto), le norme di cui ai precedenti commi 7 e 7-bis si applicano a decorrere dal periodo dimposta in corso alla data di entrata in vigore del presente decreto anche per le quote di ammortamento e i canoni di leasing relativi ai fabbricati acquistati o acquisiti a partire da periodi dimposta precedenti. In tal caso, ai fini dellindividuazione del maggior valore indicato nellultimo bilancio approvato prima della entrata in vigore della presente disposizione e del valore risultante applicando le percentuali di cui al comma 7 al costo complessivo del fabbricato, risultante dal medesimo bilancio, assunto al netto dei costi incrementativi capitalizzati e delle rivalutazioni effettuate. Per ciascun fabbricato il residuo valore ammortizzabile pari alla quota di costo riferibile allo stesso al netto delle quote di ammortamento dedotte nei periodi dimposta precedenti calcolate sul costo complessivo.(*)

Pertanto, rispetto a prima, per quanto interessa al Comune : - non pi richiesta la perizia tecnica per la valutazione del terreno; - imposta lnapplicabilit dello scorporo anche per i fabbricati strumentali in locazione finanziaria; - si stabilisce la decorrenza della nuova normativa a partire dal 2006
(*) Inoltre, lart. 1 del D.L. 3 agosto 2007, n. 118, ha stabilito cheLa disposizione contenuta nel terzo periodo del comma 8 dellart. 36 del D.L 223/2006 e successive modificazioni, sinterpreta nel senso che per ciascun immobile strumentale le quote di ammortamento dedotte nei periodi dimposta precedenti al periodo di imposta in corso al 4 luglio 2006 calcolate sul costo complessivo sono riferite proporzionalmente al costo dellarea e a quello del fabbricato

Articolo 37, comma 10 : DICHIARAZIONE DEI REDDITI TERMINI E MODALITA

Dalla Circolare 4/08/2006, n. 28/E :

Larticolo 37, comma 10, lettera a), del decreto, modificando il comma 1 dellart. 1 del Dpr n. 322/1998, stabilisce che, ai fini delle imposte sui redditi e dellIRAP, le dichiarazioni sono redatte,a pena di nullit, su modelli conformi a quelli approvati entro il 31 gennaio dellanno di utilizzo ( Precedentemente, tale termine era fissato al 15 febbraio) Larticolo 37, comma 10, lettera b), del decreto, modificando lart. 2 del citato Dpr n. 322/1998, ha previsto che le persone fisiche e le societ o le associazioni di cui allart. 6 del Dpr. n. 600/1973 (societ di persone) presentino la dichiarazione dei redditi in forma cartacea, per il tramite di una banca o di un ufficio della Poste italiane Spa, tra il 1 maggio ed il 30 giugno ed in via telematica entro il 31 luglio ( in precedenza la disposizione prevedeva , per la modalit cartacea, il termine finale del 31 luglio e, per la modalit telematica, quello del 31 ottobre. La medesima disposizione, relativamente a tutti i soggetti Ires (imposta sul reddito delle societ), modificando il comma 2 dellart. 2 del Dpr n. 322/1998, ha stabilito che la presentazione della dichiarazione avviene esclusivamente in via telematica, entro lultimo giorno del settimo mese successivo a quello di chiusura del periodo dimposta o dellevento straordinario in caso di fallimento, trasformazione, fusione e scissione, escludendo definitivamente la presentazione a mezzo banca o di un ufficio postale. Ne consegue che il termine di presentazione della dichiarazione unico e non pi legato alla modalit di presentazione, mentre in precedenza il termine era fissato allultimo giorno del settimo ovvero del decimo mese successivo alla chiusura del periodo dimposta o dellevento straordinario, in funzione della modalit di presentazione utilizzata, cartacea ovvero telematica. (Le lettere c) e d) del precitato comma 10 dellart. 37 riguardano le dichiarazioni dei sostituti dimposta; e stabilisce, inoltre, che le banche e la Poste italiane Spa trasmettano in via telematica allAgenzia delle Entrate le dichiarazioni cartacee ricevute, entro quattro mesi dalla data di scadenza del termine di presentazione delle stesse ovvero, per le dichiarazioni presentate oltre tale data, dalla data delleffettiva presentazione. Il termine di quattro mesi era precedentemente fissato in cinque mesi). Sempre la Circolare sopra citata : Larticolo 37, comma 10. lett. e), del decreto completa il coordinamento delle disposizioni sulle modalit di presentazione delle dichiarazioni anche nei casi di liquidazione di societ o enti soggetti allIres, di societ o associazioni di persone e di imprese individuali, stabilendo che in tali ipotesi la dichiarazione va presentata esclusivamente in via telematica entro lultimo giorno del settimo mese successivo alla data di deliberazione di messa in liquidazione (prima, il termine di presentazione era fissato entro lultimo giorno del settimo mese successivo a tale data per il tramite di una banca o un ufficio postale, ovvero entro lultimo giorno del decimo mese successivo se in via telematica). Analoga anticipazione stata prevista anche nei casi di fallimento o di liquidazione coatta amministrativa . Vedi nota a fondo pagina seguente Le disposizioni in esame entreranno in vigore a decorrere dal 1 maggio 2007.

Ovviamente, i termini si presentazione della dichiarazione, stabiliti ai fini delle imposte sui redditi, rilevano anche ai fini della dichiarazione ICI, atteso che questa va presentata entro il termine di presentazione della dichiarazione dei redditi relativa allanno in cui il possesso ha avuto inizio (art. 10, comma 4, D.Lgs. n. 504/1992). Vero che lart. 37, comma 53, del D.L. n. 223/2006 prevede labolizione sia della dichiarazione che della comunicazione ai fini ICI (cfr allegata Scheda art. 37, comma 53); ma anche vero, che lobbligo di presentazione rimane in vigore fino alla data di effettiva operativit del sistema di circolazione e fruizione dei dati catastali; data, che sar accertata con provvedimento del Direttore dellAgenzia del Territorio. Inoltre non va omesso di considerare che come vedremo analizzando il comma 53, resta confermato lobbligo di presentazione della dichiarazione prevista in materia di riduzione dellimposta Le principali scadenze e modalit, risultanti dalle modifiche apportate dal D.L. e in vigore dall1/05/2007, si possono cos riassumere : - Persone fisiche non titolari di partita IVA : dichiarazione in banca o in posta, nel periodo compreso tra il 1 maggio e il 30 giugno 2007; - Persone fisiche titolari di partita IVA : obbligo di presentazione in forma telematica entro il 31 luglio 2007; - Societ di persone : obbligo di presentazione in forma telematica entro il 31 luglio 2007, - Societ di capitali : obbligo di presentazione in forma telematica entro lultimo giorno del settimo mese successivo a quello di chiusura del periodo dimposta. Se il periodo dimposta coincidente con lanno solare, il termine quello del 31 luglio 2007. Per una pratica lettura dei termini e delle modalit di presentazione delle dichiarazioni, si richiama lapposita scheda allegata alla Circolare ministeriale sopra citata NOTA : Dalla Relazione governativa al D.L. n. 223/2006 : I commi da 10 a 14 prevedono unarticolata modifica dellattuale normativa in materia di presentazione delle dichiarazioni e dei relativi versamenti. Tra laltro, si anticipano il termine di approvazione, da parte dellAgenzia delle Entrate, dei modelli di dichiarazione, nonch i termini di presentazione delle medesime Il complesso degli interventi consente una pi razionale distribuzione dei termini di presentazione delle dichiarazioni e dei versamenti ed una complessiva accelerazione della disponibilit delle dichiarazioni per lAmministrazione.

NOTA : La possibilit di presentare le dichiarazioni su modello cartaceo in banca o in posta resta prevista
solo per i contribuenti (non soggetti allIRES), che non sono tenuti a presentare : - la dichiarazione IVA, indipendentemente dal volume daffar9i dellanno precedente; - il mod. 770, semplificato od ordinario; - il mod. di comunicazione ai fini degli studi di settore e dei parametri

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Articolo 37, commi 53 e 54 : ABOLIZIONE DICHIARAZIONE E COMUNICAZIONE ICI

Il comma 53 allesame cos recita : A decorrere dallanno 2007, soppresso lobbligo di presentazione della dichiarazione ai fini dellICI, di cui allarticolo 10. comma 4, del D.Lgs. n. 504/1992, ovvero della comunicazione prevista dallart. 59, comma 1, lett. l), n. 1), del D.Lgs. n. 446/1997. Restano fermi gli adempimenti attualmente previsti in materia di riduzione dellImposta Dalla Circolare 4/08/2006, n. 28/E : Il comma 53 dellarticolo 37 del decreto-legge elimina lobbligo di presentazione della dichiarazione ICI, prevista dallarticolo 10, comma 4, del D.Lgs. n. 504/1992, nonch la comunicazione prevista dallarticolo 59, comma 1, lettera l), n. 1) del D.Lgs. n. 446/1197. La finalit di tale disposizione di eliminare la duplicazione degli adempimenti a carico del contribuente in tema di dichiarazione dei dati relativi ai propri immobili. Restano comunque fermi gli adempimenti attualmente previsti in materia di riduzione dellimposta ( Ad esempio, sopravvenuto diritto alla detrazione per abitazione principale; locazione a canone non pi libero, ma concordato, se lagevolazione stata deliberata; area non pi fabbricabile, perch ora coltivata direttamente, caso di inagibilit o inabitabilit del fabbricato ecc.) In sede di conversione in legge del D.L., al comma 53 allesame stato aggiunto il seguente periodo, di contenuto evidentemente cautelativo : fino alla data di effettiva operativit del sistema di circolazione e fruizione dei dati catastali (cio di tutto ci che gira nel sistema catastale), da accertare con provvedimento del direttore dellAgenzia del territorio, rimane in vigore lobbligo di presentazione della dichiarazione dellICIovvero della comunicazione..
Il comma 54 dellart. 37 allesame stabilisce : - che la circolazione e la fruizione dei dati catastali gestiti dallAgenzia del territorio deve esser assicurata entro il 31 dicembre 2006, attuando le disposizioni di cui allart. 59, comma 7-bis del D.Lgs. 7/03/2005, n. 82, cos come modificato dallart. 25 del D.Lgs. 4/04/2006, n. 159 (trattasi del codice dellamministrazione digitale); - che sono a carico delle regioni, province e comuni i costi inerenti alla sola connessione alle banche dati catastali gestite dallAgenzia del territorio Lart. 59, comma 7-bis, richiamato dalla disposizione precedente, stabilisce che nellambito dei dati territoriali di interesse nazionale rientra la base dei dati catastali gestita dallAgenzia del territorio. Per garantire la circolazione e la fruizione dei dati catastali conformemente alle finalit ed alle condizioni stabilite dallarticolo 50, il direttore dellAgenzia del territoriodefinisce con proprio decreto entro la data del 30 giugno 2006, in coerenza con le disposizioni che disciplinano il sistema pubblico di connettivit, le regole tecnico-economiche per lutilizzo dei dati catastali per via telematica da parte dei sistemi informatici di altre amministrazioni.

E il Decreto 6/12/2006 (in G.U. n. 288 del 12/12/2006), stabilisce che lAgenzia del territorio, fino a quando non sar operativo il modello unico per ledilizia, trasmette ai comuni per via telematica o su supporto informatico (entro 30 gg. Dalla entrata invigore del presente decreto; quindi, entro il 12 dicembre 2006) le dichiarazioni di variazione e di nuova costruzione presentate a far data dal 1 gennaio 2006. Il Comune, entro 90 gg. Dalla ricezione dei file, verifica la coerenza delle caratteristiche dichiarate delle unit immobiliari rispetto alle informazioni disponibili, sulla 11

base in suo possesso e le eventuali incoerenze riscontrate sono segnalate allufficio provinciale dellAgenzia. Sulla materia, cfr, anche Legge Finanziaria 2007, comma 174, il quale ha aggiunto al comma 53 del D.L. n. 223/2006, in fine, il seguente periodo : resta fermo lobbligo di presentazione della dichiarazione nei casi in cui gli elementi rilevanti ai fini dellimposta dipendano da atti per i quali non sono applicabili le procedure telematiche previste dallart. 3-bis del D,Lgs. 18/12/1997, n. 463, concernente la disciplina del modello unico informatico Trattasi, dunque, di una reintroduzione dellobbligo dichiarativo, qualora si verifichi la fattispecie di cui al sopra riportato comma 174

NOTA circa la definitiva soppressione della COMUNICAZIONE :


Tenuto conto che nel testo legislativo sopra riportato si afferma che, fino alla data di effettiva operativit del sistema di circolazione e fruizione dei dati catastali, resta lobbligo do presentazione non solo della dichiarazione, ma anche della comunicazione prevista dallart. 59 del D.lgs. n. 446/1997, ci ha indotto un Comune che gi nei precedenti anni aveva sostituito la dichiarazione con la dichiarazione - a chiedere chiarimenti al Ministero delle Finanze; il quale, con Nota 13/03/2007, n. 5407/DPF, ha dichiarato di ritenere che a decorrere dal 1 gennaio 2007 non possa essere pi utilizzato in via generale il sistema della comunicazione ICI, in virt dellart. 1, comma 175 della legge 27/12/2006, n. 296, ha espressamente abrogato lart. 59, comma 1, lettera l), del D.lgs. n. 446/1997 Secondo il Ministero, tale conclusione rafforzata : - dal comma 161 dello stesso art. 1 (che prevede il potere di rettificare solo le dichiarazioni, senza nulla dire della comunicazione); - dal successivo comma 174 della l. 296/2006, che integra le disposizioni dellart. 37, comma 53, del D.L. n. 223/2006, disponendo che Resta fermo lobbligo di presentazione della dichiarazione nei casi in cui gli elementi rilevanti ai fini della imposta dipendano da atti per i quali non sono applicabili le procedure telematiche previste dallart. 3-bis del D.Lgs. 18/12/1997, n. 463, concernente la disciplina del modello unico informatico: in proposito, il Ministero afferma che la suddetta integrazione ,; deve essere interpretata in linea con quanto stabilito dalle altre disposizioni della legge Finanziaria per lanno 2007, con la conseguenza che i riferimenti alla <comunicazione prevista dallarticolo 59, comma 1, lettera l), del D,lgs. n. 446/1997>, devono essere letti alla luce delle intervenute modifiche in materia e, pertanto, devono considerarsi superati dallevoluzione normativa La Nota Ministeriale conclude affermando che dalle considerazioni svolte emerge, dunque, che permane nella disciplina dellICI la sola dichiarazione prevista dallart. 10, comma 4, del D.Lgs. n. 504/1992 Tuttavia, con il D.M. 26/04/2007, n. 105, (in G.U. 8/05/2007) stato approvato il modello per la dichiarazione ICI relativo allanno 2006; le istruzioni per la compilazione del modello della denuncia ICI precisano che i contribuenti che hanno gi presentato la comunicazione Ici non dovranno presentare la dichiarazione, mentre tutti gli altri, anche nellambito dello stesso Comune, dovranno utilizzare i modelli ministeriali approvati con il citato decreto

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In CONCLUSIONE : per quanto concerne lobbligo di dichiarazione, dall1/01/2007 bisogna avere riguardo alla data di emanazione del provvedimento del Direttore dellAgenzia del Territorio attestante loperativit del sistema di circolazione e fruizione dei dati catastali: - prima di tale emanazione, resta lobbligo di presentazione della dichiarazione qualora si siano verificate modificazioni della soggettivit passiva, oppure nella struttura o destinazione dellimmobile che abbiano determinato un diverso debito dimposta ; - dopo lemanazione, resta lobbligo della dichiarazione solo per gli atti per i quali non siano applicabili le procedure telematiche del modello unico informatico. In ambedue i casi, comunque, non utilizzabile la comunicazione NOTA : per sistema di interscambio e Portale per i Comuni, cfr. ora la Circolare Agenzia del Territorio n. 7/T del 15/12/2006, che definisce le regole e le modalit di fornitura telematica Sistema dinterscambio parte dellAgenzia del territorio dei dati catastali a Comuni, province e regioni cos come stabilito dallart. 37, comma 54, D.L. n. 223/2006. Tale servizio telematico attivo dal 30/12/2006. Entro marzo 2007 verranno attivati altri servizi specifici per i Comuni (Ad esempio, quelli per la gestione della TARSU e segnalazioni relative alle dichiarazioni di variazione e nuova costruzione)

Si dellavviso che, proprio nella considerazione del fatto che la scadenza fissata per la emanazione del decreto direttoriale di cui sopra (30 giugno) passata senza significativi risultati, il legislatore abbia ritenuto opportuno inserire nel decreto una norma di salvataggio (il sopra riportato secondo periodo del comma 53) nel caso in cui i Comuni non possano avere a disposizione i dati necessari per il controllo delle singole obbligazioni tributarie da parte dei contribuenti.

Comunque, le nuove regole che entreranno in vigore con lemanazione del provvedimento del Direttore dellAgenzia del Territorio che accerter leffettiva operativit del sistema di circolazione e fruizione dei dati catastali - dovranno garantire che , alla fine dellanno, i Comuni avranno a disposizione tutti i dati concernenti le variazioni (soggettive ed oggettive) relative agli immobili siti nel proprio territorio, per cui potranno effettuare i dovuti controlli attraverso lincrocio di questi dati con quelli provenienti dai versamenti e dalle dichiarazioni relative alle agevolazioni richieste dai contribuenti (Comunque, dai dati catastali di cui sopra sar possibile individuare i proprietari degli immobili, atteso che gli stessi, in applicazione dei compiti assegnati ai notai, sostanzialmente unificano sia i dati prettamente catastali che quelli della Conservatoria dei registri immobiliari) Siccome molti Comuni, a seguito di apposite convenzioni o, comunque, di accordi con le locali Agenzie del Territorio, hanno gi in atto la possibilit di usufruire dei dati catastali, si esprime lavviso che tali situazioni non possano ritenersi equiparabili al provvedimento direttoriale che elimina lobbligo dichiarativo e che, quindi, negli Enti suddetti permanga lobbligo della dichiarazione fino alla emanazione del provvedimento direttoriale suddetto. E stato osservato ( M.C. Saccani - Italia Oggi) che la prevista abolizione della dichiarazione potrebbe rendere inapplicabile il meccanismo di riduzione dellindennit di esproprio delle aree fabbricabili : lart. 37 del t.u. sulla espropriazione delle aree fabbricabili per pubblica utilit (nel quale stato trasfuso labrogato art. 16 del D.Lgs. n. 504/1992) prevede, infatti, una riduzione dellindennit di esproprio nellipotesi in cui il valore dellarea, indicato dallespropriato ai fini dellICI, risulti inferiore alla predetta indennit, oppure una maggiorazione di questultima, pari alla differenza tra limporto dellICI pagata dallespropriato e quello risultante dal computo dellimposta effettuato sulla base dellammontare della indennit.(Valore che, tuttavia, potrebbe essere possibile quantificare partendo dallimposta versata per larea fabbricabile : N.d.R.) Al contrario, non verrebbe intaccata la possibilit per il soggetto espropriato di provare i maggiori valori che pretende siano applicati nel computo dellindennit, essendo sufficienti in tale caso le quietanze di pagamento dellimposta (aggancio, questo, dichiarato legittimo dalla Corte Costituzionale : sentenza n. 351/2000) Labolizione anche della comunicazione comporta, ovviamente, la conseguente abolizione o inapplicabilit della relativa eventuale previsione regolamentare.

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Articolo 37 del D.L. 223/2006 TERMINI E MODALITA DEI VERSAMENTI dellICI 1) - Termini Lart. 37, comma 13, del D.L. modifica i termini di versamento dellICI, stabilendo che : - limporto della prima rata (pari al 50% dellimposta dovuta calcolata sulla base dellaliquota e delle detrazioni dei dodici mesi dellanno precedente) deve essere pagato entro il 16 giugno e non pi entro il 30 giugno ( lo steso termine del 16 giugno, il comma 11 lo prevede anche per il versamento a saldo e in acconto delle imposte dirette); - limporto della seconda rata, pari al saldo dellICI dovuta per lintero anno, calcolato sulla base delle aliquote e delle detrazioni deliberate dal comune per lanno in corso e, quindi, comprensivo di eventuali conguagli sulla prima rata, deve essere versato dal 1 al 16 dicembre e non pi dal 1 al 20 dicembre. Resta salva la facolt del contribuente di provvedere al pagamento dellimposta complessivamente dovuta in ununica soluzione, entro il 16 giugno. Osserva la Circolare n. 28/E del 4/08/2006 che la finalit della norma in esame quella di allineare le date di versamento dellICI a quelle delle altre imposte, per consentire la contestualit dei versamenti Il successivo comma 14 del D.L. stabilisce che la disposizione sopra riportata decorre dal 1 maggio 2007.

2) - Modalit Stabilisce larticolo 37, comma 55 : LICI pu essere liquidata in sede di dichiarazione ai fini delle imposte sui redditi e pu esser versata con le modalit del D.Lgs. 9/07/1997, n. 241..
La Relazione governativa al D.L. osserva : Con la disposizione si prevede altres la possibilit di effettuare la liquidazione del tributo in sede di dichiarazione ai fini delle imposte sui redditi ed effettuare i versamenti con le modalit del capo III del D.Lgs. 9/07/1997, n. 241. Infine, la modifica coerente con il processo di digitalizzazione della pubblica Amministrazione delineato dal D.Lgs. 82 del 2005 e con gli obiettivi di incremento delle sinergie e dellinteroperabilit tra gli Enti.

Dalla Circolare 4/08/2006, n. 28/E, dellAgenzia Entrate :


Infine, con il comma 55 dellart. 37, il Decreto introduce la possibilit per tutti i contribuenti di effettuare il pagamento dellICI utilizzando il modello di pagamento F24, contenente la sezione denominata <<ICI ed altri tributi locali>>, approvato con il provvedimento del Direttore dellagenzia delle Entrate del 20 giugno 2002. Tutti i contribuenti, pertanto, a partire dal 1 maggio 2007, avranno la possibilit, in sede di versamento, di compensare il debito ICI con le eventuali eccedenze di imposta, utilizzando, ad esempio, un credito Irpef risultante dalla dichiarazione dei redditi. Tale possibilit, ad oggi, era consentita soltanto ai contribuenti proprietari di immobili nei comuni che hanno stipulato con lAgenzia delle Entrate unapposita convenzione per la riscossione dellICI a mezzo del modello unificato di cui allarticolo 17 del D.Lgs. 9/07/1997, n. 241.

ATTENZIONE : detta modalit di pagamento non pu essere eliminata con il regolamento comunale, perch la
legge attribuisce tale facolt al contribuente nellottica della semplificazione degli adempimenti dei contribuenti

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(Se il pagamento del tributo avviene per mezzo del Mod. F24, per i titolari di imprese e di lavoro autonomo il tributo viaggia on line. Non esclusa al contribuente la possibilit di versare il tributo con i vecchi bollettini postali)

La Risoluzione 20/04/2007, n. 76/E, dopo avere premesso che il D.L. n. 223/2006, art. 37, comma 55, (l. conv. N. 248/2006) ha stabilito che lICI pu essere liquidata in sede di dichiarazione ai fini delle imposte sui redditi e pu essere versata con le modalit del Capo III del D.Lgs. 9/7/1997, n. 241 (cio con il Mod. F24) ha disposto la soppressione del codice tributo 3905 Imposta comunale sugli immobili : credito ICI ed ha precisato che lefficacia operativa della soppressione di tale codice tributo decorrer da quinto giorno lavorativo successivo alla data della presente risoluzione

Con successivo provvedimento del Direttore dellAgenzia delle Entrate, sentita la conferenza Stato-citt ed autonomie locali, saranno definiti i termini e le modalit per lattuazione delle disposizioni in commento. ( vedi, ora, Provvedimento Direttoriale, del 26/04/2007 , pubblicato in G.U. del 7/05/2007 e le Note di commento, elaborate dal Dr. P. Mirto, in sito ANCI E.R. in commento a comma 167 della L. F./2007) In proposito si pu ancora osservare: a) - per fare fronte ai suddetti adempimenti che stato indispensabile unificare i termini di versamento dei tributi erariali e dellICI, anche per consentire al contribuente di operare le compensazioni tra i tributi .
NOTA : la compensazione pu riguardare :crediti e debiti relativamente alla stessa imposta : c.d. compensazione tradizionale;crediti e debiti relativi ad imposte diverse e contributi : c.d. compensazione orizzontale. Con la compensazione tradizionale non sono previsti limiti in relazione allimporto compensabile : si pu utilizzare tutto fino ad esaurimento del credito. La compensazione orizzontale, invece (cos come questa trattata dagli artt. 17 e 25 del D.Lgs. n. 241 del 9/07/1997) vuole significare che tutti i contribuenti possono compensare i crediti di imposte e contributi con i relativi debiti entro un determinato limite. Si pu compensare, ad esempio, il debito ICI con il credito IVA, IRPEF ed altro, sia come importo di tributo vero e proprio che come sanzione e interessi Il diritto alla compensazione sorge dal giorno successivo a quello in cui si chiuso il periodo nel quale si formato il credito (semprech il contribuente sia in grado di effettuare i relativi conteggi e, quindi, non sia necessario attendere la presentazione della relativa dichiarazione o denuncia per effettuare materialmente tale operazione) Per la compensazione che riguarda lICI relativa al periodo 2007, il credito da utilizzare deve essere sorto al 31/12/2006, previo controllo che tale importo disponibile sussista ancora a giugno 2007, anche se il credito dal quale si compensa tale tributo sia stato gi in parte utilizzato nei mesi antecedenti giugno 2007. Il limite massimo del credito che pu essere compensato di euro 516.456,90 per ciascun periodo dimposta. (In tale limite si comprendono anche gli importi chiesti direttamente al concessionario) Non sono ammessi in compensazione i crediti relativi ai tributi e alle entrate degli enti locali, ad esclusione dei crediti relativi alle addizionali allIRPEF previste dal D.Lgs. 28/9/1998, n. 360

b) - lAgenzia delle Entrate Guida pratica al pagamento delle imposte , punto 4 Comunicazioni osserva che esistono due forme di compensazione : - lutilizzo di credito per pagare debiti dello stesso tipo dimposta (IRPEF-IVA-IRES-IRAP), ma riferibili a differenti esercizi (ad esempio, utilizzazione di credito IRPEF relativo allanno dimposta del 2005 per pagare gli acconti dovuti per lanno dimposta 2006); - lutilizzo di crediti per pagare debiti di qualunque tipo (ad esempio, utilizzazione di un credito IRAP o IRES per pagare ICI o contributi previdenziali)

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ATTENZIONE : I crediti ICI, tuttavia, non sono utilizzabili in compensazione con altre imposte, n con lICI dovuta per un immobile sito in un Comune diverso; a) l Annuario del Contribuente 2006 - capo XIII/ICI a sua volta, aggiunge che qualora previsto dal Comune, il contribuente pu compensare le imposte dovute con crediti relativi allICI dellanno precedente; b) - il testo letterale della disposizione in esame sembra consentire, in via generale, la possibilit di adire a qualsiasi forma di pagamento, ivi incluso l F24, senza necessariamente dovere optare per la liquidazione dellICI con la dichiarazione dei redditi. Cos come il contribuente potr ricorrere allF24 indipendentemente da fatto che il Comune abbia o meno sottoscritto una convenzione con lAgenzia per attivare il servizio. (La riconosciuta autonomia regolamentare dovrebbe rendere possibile la scelta della modalit di versamento anche nel caso in cui il contribuente scelga di liquidare lICI nellUNICO o nel mod. 730) ; c) - per operare la liquidazione ICI in sede di dichiarazione ai fini delle imposte sui redditi, nel modello di tale dichiarazione dovr esserci un adeguato spazio per la liquidazione ICI in tale sede. A chiarire il tutto stato emanato il citato provvedimento Direttoriale n. 2236 del 7/05/2007 NOTE : Con il modello 730/2007, previsto che i contribuenti che si avvalgono dellassistenza fiscale possono,
compilando il quadro I dedicato allICI, chiedere di usare leventuale credito risultante dalla dichiarazione per effettuare autonomamente, con il mod. F/24, il versamento dellICI dovuto per il 2007 (da effettuarsi entro il 18 giugno 2007, essendo rispettivamente sabato e domenica i l 16 ed il 17). In caso di presentazione di dichiarazione in forma congiunta, i coniugi possono scegliere autonomamente se e in quale misura utilizzare il credito risultante dalla liquidazione della propria imposta per il pagamento dellICI dovuta da ciascuno di essi ; pertanto, non consentito utilizzare il credito di un coniuge per il pagamento dellICI dovuta per laltro coniuge. Per utilizzare in compensazione il credito risultante dalla dichiarazione ai fini del pagamento dellICI, il contribuente deve compilare e presentare alla banca ovvero allufficio postale il mod. F/24 anche se, per effetto delleseguita compensazione, il modello stesso presenta un saldo finale uguale a zero

Dalla Circolare 23/03/2007, n. 17/E ( Istruzioni sulla dichiarazione dei redditi con Mod. 730/2007- Punto
1.5. Il Quadro I ICI : Da questanno, anche i contribuenti che si avvalgono dellassistenza fiscale, possono, compilando il Quadro I ICI del Modello 730, richiedere di utilizzare leventuale credito risultante dalla dichiarazione per effettuare autonomamente, con il Modelli F24, il versamento dellIci dovuta per lanno 2007. In tal caso, in sede di conguaglio sulla retribuzione, il sostituto rimborser leventuale differenza tra il credito risultante dalla liquidazione della dichiarazione e lammontare richiesto per leffettuazione del versamento Ici. Se il contribuente barra la casella 1 del Quadro I, ovvero se limporto indicato nella casella 2 risulta maggiore del credito risultante, il sostituto non effettuer alcun rimborso. Se la dichiarazione presentata in forma congiunta, ciascuno dei coniugi per il pagamento del proprio debito ai fini dellIci pu utilizzare, in tutto o in parte, il credito risultante dalla liquidazione della propria dichiarazione

Nota : AGENDA VERSAMENTI ICI 2007


16/06/2007 (slitta a luned 18/06 : 16 sabato e 17 domenica) versamento prima o unica rata 2007, 18/07/2007 ravvedimento breve per omessa o insufficiente prima rata; 16/12/2007 (slitta al 17/12 : 16 domenica) saldo 2007; 16/01/2008 ravvedimento breve per mancato saldo; 30/06/2008 ravvedimento lungo per soggetti che presentano Unico 2007 in posta o in banca ; 31/07/2008 ravvedimento lungo per soggetti che presentano lUnico 2007 in via telematica

NOTE per ulteriori osservazioni e commenti in merito alla COMPENSAZIONE cfr, anche, in sito ANCI Emilia-Romagna, Legge Finanziaria/2007, commi 167 e 175 16

Articolo 35 : RISCOSSIONE

Comma 25: I dipendenti della Riscossione s.p.a. o delle societ dalla stessa partecipate ai sensi dellarticolo3, comma 7, del D.l. 30/09/2005, n. 203, convertito, con modificazioni, dalla legge 2/12/2005, n. 248, di seguito denominati <<agenti della riscossione>>, ai soli fini della riscossione mediante ruolo e previa autorizzazione rilasciata dai direttori generali degli agenti della riscossione, possono utilizzare i dati di cui lAgenzia delle Entrate dispone ai sensi dellarticolo 7, comma 6, del DPR n. 605/1973. La Circolare n. 28/E del 4/08/2006, in ordine ai suddetti poteri attribuiti agli agenti della riscossione, osserva : Si tratta dei dati che le banche, le poste e gli altri intermediari finanziari sono tenuti a rilevare e a tenere in evidenza relativamente a qualsiasi soggetto che intrattenga con loro rapporti o effettui, per conto proprio ovvero per conto o a nome di terzi, qualsiasi operazione di natura finanziaria. Laccesso a tali dati consentito ai soli fini della riscossione mediante ruolo e previa autorizzazione rilasciata dai direttori generali degli agenti della riscossione. Comma 26 : Ai medesimi fini previsti dal comma 25 (cio, della riscossione mediante ruolo), gli agenti della riscossione possono altres accedere a tutti i restanti dati rilevanti, presentando apposita richiesta, anche in via telematica, ai soggetti pubblici o privati che li detengono, con facolt di prendere visione e di estrarre copia degli atti riguardanti i predetti dati, nonch di ottenere, in carta libera, le relative certificazioni (Quindi, oltre alla facolt di accedere a tutte le banche dati dellA.F. e dei soggetti pubblici o privati di cui sopra, gli agenti della riscossione nominativamente selezionati e debitamente autorizzati - potranno acquisire i dati finanziari del contribuente che banche, Poste Spa e tutti gli intermediati finanziari sono tenuti a comunicare allAnagrafe tributaria (art. 37, commi 4 e 5)

Comma 26-bis (inserito in sede di conversione del decreto) : Ai fini dellattuazione dei commi 25 e 26, lAgenzia delle Entrate individua in modo selettivo i dipendenti degli agenti della riscossione che possono utilizzare ed accedere ai dati Da quanto espresso dalle disposizioni sopra riportate si deve dedurre che laccesso ai dati e la utilizzazione degli stessi sono riservate soltanto agli agenti della riscossione mediante ruolo e, quindi, non anche per altre modalit di riscossione : resta, pertanto, escluso il Comune in caso di riscossione diretta o coattiva mediante ingiunzione ? Sembrerebbe di s.. Commi 26-ter e quater Sanatoria concessionari della riscossione Dalla Circolare n. 28/E, punto 17 : Larticolo 35, commi 26-ter e 26-quater, interviene sulla disciplina della sanatoria delle irregolarit amministrative commesse dai concessionari del servizio nazionale della riscossione e dai commissari governativi delegati provvisoriamente alla riscossione, di cui al D.Lgs. n. 112/1999, integrando le disposizioni originariamente contenute nei commi 426 e 426-bis dellarticolo unico della legge 30/12/2004, n. 311 (finanziaria 2005). In particolare, questi ultimi hanno introdotto per i concessionari ed i commissari suddetti la <<facolt di sanare le responsabilit amministrative derivanti dallattivit svolta fino al 30 giugno 2005>>. Per lefficacia della sanatoria richiesto il versamento di 3 euro per ciascun abitante residente negli ambiti territoriali ad essi affidati in concessione alla data del 1 gennaio 2004, da effettuarsi 17

con le modalit stabilite dal decreto del Ministro dellEconomia e delle Finanze 7/02/2006, n. 112, in unica soluzione entro il 29 dicembre 2005, ovvero in tre rate di cui - la prima, pari al 40% del totale, da versare il 29/12/2005; - la seconda, pari al 30& del totale, da versare entro il 30/06/2006; - la terza, pari al 30% del totale, da versare entro il 27/12/2006. In argomento, lAgenzia delle Entrate, con Circolare 4/04/2006, n. 12, ha chiarito che la sanatoria riguarda solo la responsabilit amministrativa derivante dalle violazioni che comportano lirrogazione delle sanzioni. Non produce effetti per quel che concerne il pagamento delle somme dovute, non riversate, e dei relativi interessi. Il comma 26-ter dispone che sono considerati efficaci i versamenti della prima e seconda rata, se eseguiti tardivamente rispetto alle date sopra indicate, ma entro il termine del 10 luglio 2006. La efficacia della tardiva definizione condizionata al pagamento altres degli interessi legali, calcolati dalla data di scadenza della rata a quella del pagamento della stessa. Il successivo comma 26-quater una norma di interpretazione autentica, volta a precisare che la sanatoria di cui ai citati commi 426 e 426-bis della legge finanziaria 2005 non produce effetti sulla responsabilit amministrativa delle societ concessionarie della riscossione o dei commissari governativi, relativamente a : - provvedimenti sanzionatori e di diniego del diritto al rimborso o al discarico per inesigibilit per i quali non era pendente ricorso amministrativo o giurisdizionale alla data del 30/06/2005; - irregolarit consistenti in falsit di atti redatti dai dipendenti, se queste sono state accertate in sede penale, con sentenza definitiva, prima della data di entrata in vigore della legge n. 311 del 2004

Comma 26-quinquies Impugnabilit delle iscrizioni ipotecarie su immobili e dei provvedimenti di fermo amministrativo Il comma in oggetto modifica il comma 1 dellart. 19 del D.Lgs. n. 546/1992 (contenzioso), inserendo, dopo la lettera e), le seguenti due ipotesi, per le quali proponibile ricorso alla Commissione tributaria provinciale: e-bis) . liscrizione di ipoteca sugli immobili di cui allart. 77 del Dpr n. 602/1973 (*); e-ter) : il fermo di mobili registrati di cui allart 86 del Dpr n. 602/1973.(**) Circolare n. 28/E : Per quanto concerne lipotesi di cui alla nuova lettera e-bis), si osserva che lart. 77 del Dpr n. 602/1973 prevede che, decorso inutilmente il termine di 60 giorni dalla notifica della cartella di pagamento, il ruolo costituisce titolo per iscrivere ipoteca sui beni immobili del debitore e dei coobbligati. In sostanza, quindi, al concessionario riconosciuta una garanzia di tipo reale mediante liscrizione di ipoteca legale sugli immobili del debitore e dei coobbligati. Al riguardo va tenuto presente che, ai sensi del comma 3 del medesimo articolo 19, ognuno degli atti autonomamente impugnabili pu essere impugnato solo per vizi propri e che la mancata notificazione di atti autonomamente impugnabili, adottati precedentemente allatto notificato, ne consente limpugnazione unitamente a questultimo Laltra innovazione introdotta dal comma 26-quinquies dellart 35 rappresentata dalla possibilit di proporre ricorso al giudice tributario avverso il fermo di beni mobili registrati di cui allart. 86 del Dpr n. 602/1973. .In proposito si ricorda che, ai sensi del predetto articolo 86, il concessionario, decorso il termine di 60 giorni dalla notifica della cartella di pagamento, pu disporre il fermo dei beni mobili iscritti 18

in pubblici registri appartenenti al debitore o ai coobbligati ; liscrizione del provvedimento di fermo nei registri mobiliari va comunicata ad opera del concessionario al soggetto nei confronti del quale disposto il fermo stesso. Le norme relative alla impugnabilit delle iscrizioni ipotecarie e del fermo amministrativo, di cui al comma 26-quinquies in esame rilevano anche nel caso in cui il Comune proceda alla riscossione coattiva mediante ingiunzione : il comma 2-sexies dellart. 4 del D.L. 24/08/2002, n. 209 (L. conv. 22/.1/2002, n. 265) stabilisce, infatti, che I comuni e i concessionari iscritti allalbo di cui allarticolo 53 del D.Lgs. n. 446/1997procedono alla riscossione coattiva delle somme risultanti dallingiunzione prevista dal t.u. di cui al r.d. 14/04/1910, n. 639, secondo le disposizioni contenute nel titolo II del Dpr n. 602/1993, in quanto compatibili (il titolo II reca Riscossione coattiva e disciplina appunto anche la iscrizione di ipoteca art.77 e il fermo di beni mobili registrati art. 86 -). Ai fini suddetti, il Sindaco o il concessionario iscritto allalbo procede alla nomina di uno o pi funzionari responsabili per la riscossione, che esercitano le funzioni demandate agli ufficiali della riscossione e che sono nominati fra le persone la cui idoneit allo svolgimento delle funzioni stata conseguita con le modalit previste dallart. 42 del D.Lgs. n. 112/1999 Entrata in vigore : Ai sensi dellart. 15 della legge 23/08/1988, n. 400, il quale dispone che le modifiche eventualmente apportate al decreto legge in sede di conversione hanno efficacia dal giorno successivo a quello della pubblicazione della legge di conversione, salvo che questultima non disponga diversamente, la disposizione relativa alla impugnabilit delle iscrizioni ipotecarie su immobili e dei provvedimenti di fermo amministrativo sono entrate in vigore il 12/08/2006, atteso che la disposizione allesame stata inserita dalla legge di conversione, che, a sua volta, stata pubblicata nella G.U. dell11/08/2006 ----------(*) Ipoteca, che il concessionario obbligato ad iscrivere se le somme iscritte a ruolo non superano il 5% del valore
dellimmobile E consentito attivare la procedura dellespropriazione e vendita immobiliare se limporto complessivo del credito supera gli 8.000 (prima 3 milioni) : art 3, comma 40, lett. b-bis) D.L. n. 203/2005. Per le somme inferiori a 8.000 possibile solamente lespropriazione mobiliare. Lipoteca deve essere iscritta per un importo pari al doppio dellammontare complessivo del credito per cui si procede (**) Il fermo amministrativo pu essere disposto per tutti i crediti iscritti a ruolo, e non esiste previsione di un importo minimo

Articolo 37 Commi 40, 41 e 42 Notifica cartelle di pagamento in relazione alla indennit di fine rapporto Le disposizioni in oggetto non rilevano ai fini dei tributi locali, atteso che : - i commi 40 e 41 modificano i termini previsti per liscrizione a ruolo e per il rimborso delle somme dovute, rispettivamente a debito o a credito, in relazione alla tassazione dei redditi derivanti dalle indennit di trattamento di fine rapporto e le altre indennit equipollenti.; - il comma 42, coerentemente con le modifiche apportate dai commi 40 e 41, ha modificato lart. 2 del D.Lgs. n. 462/1997, relativo al termine per liscrizione a ruolo conseguente ai controlli formali delle dichiarazioni dei redditi, ai sensi dellart. 36-bis del Dpr n. 600/1973 e dellIVA, ai sensi dellart. 54-bis del Dpr n. 633/1972.

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Disposizioni in materia di ANGRAFE TRIBUTARIA Articolo 35, comma 27 Comunicazioni allAnagrafe tributaria Viene introdotto lobbligo per le imprese, gli intermediari assicurativi e tutti gli altri operatori del settore delle assicurazioni, di effettuare comunicazioni al sistema informativo dellanagrafe tributaria. Osserva in proposito la Circolare n. 28/E che : - obiettivo della nuova norma quello di aumentare il patrimonio informativo a disposizione dellAmministrazione finanziaria al fine di acquisire dati e notizie rilevanti ai fini dellattivit di controllo, con riferimento al significativo flusso di importi liquidati dalle compagnie assicurative ai danneggiati - i dati acquisiti ai sensi del presente comma sono utilizzati prioritariamente nellattivit di accertamento effettuata nei confronti dei soggetti le cui prestazioni sono state valutate ai fini della quantificazione della somma liquidata; - lobbligo di comunicazione sorge per effetto dellerogazione di somme di denaro, a qualsiasi titolo, nei confronti dei danneggiati in ragione di contratti di assicurazione di qualsiasi ramo, stipulati con i loro clienti dalle imprese di assicurazione, dagli intermediari assicurativi e dagli altri soggetti operanti nel settore; - saranno comunicati allAnagrafe : - lammontare delle somme liquidate; - il codice fiscale o la partita IVA del beneficiario; il codice fiscale e la partita IVA dei soggetti le cui prestazioni sono state valutate ai fini della quantificazione della somma liquidata; ( in altri termini, non si deve comunicare solo limporto della somma liquidata al beneficiario, ma si deve anche specificare- indicando i relativi dati se per la determinazione dellimporto si tenuto conto delle prestazioni di soggetti terzi); - la nuova disposizione si applica con riferimento alle somme erogate a decorrere dal 1 ottobre 2006, anche se relative a liquidazioni effettuate e contratti stipulati anteriormente; - le comunicazioni allAnagrafe dovranno essere effettuate esclusivamente in via telematica, dopo che saranno definite con provvedimento Direttoriale.

Articolo 37, commi 4 e 5 Comunicazioni allAnagrafe tributaria Il comma 4 allesame va ad integrare lart. 7 del Dpr n. 605/1973 (anagrafe tributaria) stabilendo che gli istituti di credito, la Poste italiane s.p.a., gli intermediari finanziari, le imprese di investimento, gli organismi di investimento collettivo del risparmio, le societ di gestione del risparmio e ogni altro intermediario finanziario sono obbligati a comunicare allanagrafe tributaria, in via telematica, ..lesistenza dei rapporti, nonch la natura degli stessi; tali dati saranno archiviati in apposita sezione con i dati anagrafici dei titolari, compreso il codice fiscale. Lo stesso comma 4 stabilisce che le informazioni comunicate sono altres utilizzabili per le attivit connesse alla riscossione mediante ruolo.. Il comma 5 puntualizza che lobbligo di comunicazione telematica dovr riguardare i soggetti con i quali le banche e gli altri soggetti tenuti alla comunicazione abbiano instaurato rapporti ancora in essere alla data del 1 gennaio 2005, non rilevando la circostanza che successivamente a tale data essi siano cessati; per converso, lobbligo non configurabile in relazione a soggetti con i quali il rapporto sia cessato prima del 1 gennaio 2005. Per lapplicazione operativa prevista lemanazione di apposito provvedimento direttoriale 20

Articolo 37 - Commi 27 e 28 - NOTIFICAZIONI Premesso che le notificazioni ai contribuenti degli avvisi e degli atti tributari si effettuano secondo le regole di cui allart. 60 del Dpr n. 600/1973, che, a sua volta, richiama quelle di cui agli articoli 137 e segg. del cod. proc, civ. ( mentre lart. 14 della legge 20/11/1982, n. 890, disciplina le notificazioni a mezzo posta); le modifiche apportate dallart. 37, commi 27 e 28 in vigore dal 4 luglio 2006 -, in esame tendono prevalentemente a tutelare la privacy del destinatario; e, pi precisamente : Comma 27, lett. a) : inserisce, dopo la lett. b) dellart. 60 precitato, la lett. b-bis), che cos recita : se il consegnatario non il destinatario dellatto o dellavviso, il messo consegna o deposita la copia dellatto da notificare in busta che provvede a sigillare e su cui trascrive il numero cronologico della notificazione, dandone atto nella relazione in calce alloriginale e alla copia dellatto stesso. Sulla busta non sono apposti segni o indicazioni dai quali possa desumersi il contenuto dellatto. Il consegnatario deve sottoscrivere una ricevuta e il messo d notizia dellavvenuta notificazione dellatto o dellavviso, a mezzo di lettera raccomandata Annota, in proposito, la Circolare n. 28/E del 4/08/2006 : Precedentemente alla modifica apportata dal decreto, lagente notificatore, in caso di assenza del destinatario dellatto, effettuava la notifica nei confronti dei soggetti legittimati a riceverla ex articolo 139 c.p.c. ( cio, in ordine : a una persona di famiglia o addetta alla casa, allufficio o allazienda; in mancanza, al portiere dello stabile dove labitazione, lufficio o lazienda e, quando anche il portiere manca, a un vicino di casa che accetti di riceverla) . Con la modifica in commento, invece, lagente notificatore qualora la notifica venga effettuata a persona diversa dal destinatario dellatto o dellavviso - <<consegna o deposita>> al consegnatario, che sottoscrive una ricevuta, la copia del notificando atto in busta sigillata, sulla quale non deve esser apposta alcuna indicazione o segno dai quali possa desumersi il contenuto dellatto stesso. Successivamente, lagente notificatore d notizia al destinatario dellatto, a mezzo raccomandata, dellavvenuta notificazione dellatto o dellavviso Comma 27, lett. b) : stabilisce, integrando lart. 140 del c.p.c. (*), che, qualora non sia possibile eseguire la consegna per irreperibilit o per incapacit o rifiuto delle persone prima indicate, il messo deposita la copia dellatto da notificare nella casa del comune <<in busta chiusa e sigillata>>. Annota la Circolare precitata che ..appare evidente, quindi, la volont del legislatore di tutelare il diritto alla privacy del destinatario dellatto che non riceva in mani proprie latto notificato. Si pu dedurre, sulla scorta di una interpretazione sistematica con la precedente lettera b-bis) dellart. 60 in parola, che anche in questa ipotesi sulla busta chiusa e sigillata non devono essere apposti segni o indicazioni dai quali possa desumersi il contenuto dellatto Comma 27, lett. c) : viene inserita, dopo la lett. e) dellart. 60, la lett. e-bis), con la quale si attribuisce al contribuente, che non ha la residenza nello Stato e non vi ha eletto domicilio o non ha costituito un rappresentante fiscale, la facolt di comunicare al competente ufficio locale dellAgenzia delle Entrate lindirizzo estero dove intende ricevere la notifica degli atti tributari. Qualora il contribuente si avvalga di tale facolt, la notificazione sar effettuata a mezzo raccomandata con R.R... 21

Le modifiche apportate con le lettere d) ed e) del Comma 27 riguardano la decorrenza degli effetti dellelezione di domicilio non risultante dalla dichiarazione annuale : non pi dal sessantesimo giorno successivo a quello della data di ricevimento della relativa comunicazione, bens, ora, dal trentesimo giorno Infine, la lettera f) del comma 27 aggiunge allart. 60 del Dpr n. 600/81973 un nuovo comma, il quarto, che cos dispone : Qualunque notificazione a mezzo del servizio postale si considera fatta nella data della spedizione; i termini che hanno inizio dalla notificazione decorrono dalla data in cui latto ricevuto. Annota la Circolare n. 28/E : ..Con questa nuova disposizione il legislatore ha inteso recepire un principio giuridico gi ampiamente affermato dalla Corte Costituzionale; la quale, nel fornire una interpretazione sistematica delle norme sostanziali e processuali in materia di notificazioni, con le sentenze 26/11/2002, n. 477 e 23/01/2004, n. 28, ha precisato che il procedimento notificatorio si perfeziona in tempi diversi : nei confronti del notificante, la notifica si perfeziona al momento della consegna dellatto allagente notificatore (ufficiale giudiziario, messo o servizio postale - termine ultimo per rispettare quello di decadenza del potere di liquidazione o di accertamento), mentre, nei confronti del destinatario, nel momento in cui latto dallo stesso ricevuto o pervenuto nella sua sfera di conoscibilit

Comma 28 Notificazione atti processuali Sono apportate modifiche allart. 16 del D.Lgs. n. 546/1992, recante disposizioni in materia di contenziosa tributario; anche queste intese a salvaguardare la privacy del contribuente, vietando lapposizione di segni o indicazioni dai quali possa desumersi il contenuto dellatto. Annota la Circolare n. 28/E : Ne consegue, quindi, che le comunicazioni e le notificazioni effettuate per il tramite del servizio postale non devono riportare sul plico n segni n indicazioni dai quali possa desumersi il contenuto dellavviso o dellatto -------------

(*) La notifica ex art. 140 c.c. costituisce un procedimento eccezionale, la cui violazione determina la nullit dellavviso di accertamento : C.Cass. 22/05/2006, n. 12002

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Articolo 37, comma 50 INTERESSI ANATOCISTICI ( In ragioneria, interessi composti) La disposizione in esame stabilisce che Gli interessi previsti per il rimborso di tributi non producono in nessun caso interessi ai sensi dellarticolo 1283 del codice civile. Annota la Relazione governativa al D.L. : Il comma 50 esclude la corresponsione degli interessi anatocistici sui rimborsi di tributi di ogni specie. La specifica normativa tributaria assorbe e sostituisce la disciplina dettata dal codice civile, sicch gli interessi dovuti sui tributi rimborsati sono dovuti nella misura stabilita dalla singola legge dimposta e non sono cumulabili con gli interessi anatocistici di cui allart. 1283 c.c. La Circolare n. 28/E del 4/08/2006 osserva in merito : Il comma 50 dellart. 37 del decreto, ponendo fine alla dibattuta questione sorta in giurisprudenza a proposito del riconoscimento del diritto del contribuente agli interessi anatocistici, ne esclude la corresponsione sui rimborsi di tributi di ogni specie. La specifica normativa tributaria, come espressamente evidenziato nella relazione di accompagnamento al disegno di legge di conversione del decreto <<assorbe e sostituisce la disciplina dettata dal codice civile>> (*). In tal modo, gli interessi maturati sui tributi rimborsati sono dovuti nella misura fissa stabilita dalla singola legge dimposta e non sono cumulabili con gli interessi anatocistici di cui allart. 1283 del codice civile, per il quale : <<In mancanza di usi contrari, gli interessi scaduti possono produrre interessi solo dal giorno della domanda giudiziale o per effetto di convenzione posteriore alla loro scadenza, e sempre che si tratti di interessi dovuti almeno per sei mesi>>. La disciplina contenuta nel comma 50, in assenza di specifiche disposizioni, entra in vigore il 4 luglio 2006, in base allarticolo 41 del decreto; ne consegue che essa si applica agli interessi che maturano dalla data di entrata in vigore del decreto in commento : sembra che, da questa ultima affermazione, si debba dedurre che la questione relativa alla debenza o meno degli interessi anatocistici resti presente con riferimento agli interessi richiesti e maturati prima della suddetta data (cfr. in nota, condizioni evidenziate nella sentenza n. 4830/2004 della Corte di Cassazione) Invero stato osservato che la disposizione contenuta nel comma 50 norma innovativa, di natura sostanziale, che sostituisce il contenuto precettivo della normativa precedente nei vari settori impositivi, ossia che non si limita a formulare il precetto normativo, ma ne modifica la sostanza
NOTA : - Sentenze della Corte di Cassazione che affermano essere dovuti gli interessi anatocistici : 22/01/1999, n. 551;19/04/2001, n. 5790; 30/05/2001, n. 7408; 4/10/2002, n. 14274; 22/09/2003, n. 14002; 10/032004, n. 4830 (Questultima precisa che tali interessi devono essere corrisposti nel caso in cui sia accertato che: - alla data della domanda giudiziale, gli interessi principali, sui quali calcolare gli interessi secondari, erano gi scaduti, ossia il debito era esigibile ed il debitore era in mora; - gli interessi anatocistici vengono attribuiti in conseguenza ad una specifica domanda giudiziale (che rappresenta non solo una condizione dellanatocismo, ma anche il termine a partire dal quale vengono prodotti gli interessi secondari) del creditore o ad una stipula di una convenzione posteriore alla scadenza degli interessi; - la mora si protratta per almeno sei mesi, anteriormente al giudizio Affermano, invece, il contrario (interessi non dovuti) le sentenze : n. 5461 del 1990; 2/12/1991, n. 13137 e 10/07/1996, n. 6310 (*) Nella sentenza 8/03/2006, n. 4935, la C. Cassazione afferma che il Fisco pu essere condannato al pagamento degli interessi anatocistici purch il contribuente ne abbia fatto richiesta nel ricorso. Anche in precedenza, questi interessi non maturavano in via automatica per effetto della liquidit ed esigibilit del credito, essendo per loro natura diversi rispetto agli interessi corrisposti. Pertanto, non potevano essere richiesti, per la

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prima volta, nel giudizio di ottemperanza, in assenza di una pronuncia del giudice di merito implicante il riconoscimento, anche per implicito, degli interessi.

NOTA in ordine alla decorrenza e alla misura degli interessi dovuti al contribuente in sede di rimborso ex art. 13 D.Lgs. 504/1992.
Per quanto concerne la decorrenza degli interessi dovuti al contribuente, si richiama il D.M. 24/09/1999, n. 368, secondo il quale, in sede di rimborso, gli interessi decorrono dalla data di esecuzione del versamento indebito nel solo caso in cui si tratti di rimborso dovuto dufficio; in ogni altro caso, decorrono dalla data di domanda del rimborso.(Conclusione, questa, che parte della dottrina non condivide attesa la specialit del Decreto richiamato rimborsi ICI/1993 per cui ritiene che gli interessi decorrano sempre dalla data del versamento non dovuto e, per tale motivo, oggetto del rimborso, aggiungendo anche che il rimborso delle somme versate e non dovute configura una obbligazione pecuniaria di cui allart. 1282 cod. civ.; per cui tali somme producono interessi di pieno diritto, come tali, da calcolarsi in base alla misura di legge e a decorrere dalla data del pagamento delle somme rimborsate). Circa la misura di tali interessi, si richiama il disposto dellart. 17, commi 1 e 2, della legge 8/05/1998, n. 146, secondo cui le misure degli interessi per la riscossione ed il rimborso di imposte, stabilite per le imposte erariali ..si applicano anche per i tributi dei Comuni e delle province, fatte salve le facolt, riconosciute al Comune dallart. 13 della legge 13/05/1999, n. 133, di potere prevedere, per i propri tributi e nel rispetto dellequilibrio di bilancio, lapplicazione di tassi di interesse non superiori (quindi, eventualmente, inferiori) a quelli determinati per i tributi erariali (comma 3) e di stabilire, nellesercizio della potest regolamentare in materia di disciplina delle proprie entrate, che gli interessi per la riscossione e il rimborso dei tributi di sua spettanza siano dovuti nelle stesse misure previste in relazione alle imposte erariali per i periodi di imposta e per i rapporti tributari precedenti a quelli in corso alla data di entrata in vigore della legge (comma 4).

In ordine a questultima disposizione appare opportuno fare presente che, in risposta ad una interrogazione parlamentare (n. 5 06769 - On. Olivieri), relativa alla decorrenza dei regolamenti con i quali i Comuni possono stabilire, ai sensi dellart. 13, comma 4, della legge 133/1999, la misura degli interessi per la riscossione e il rimborso dei tributi di loro spettanza, il Governo, tramite il Sottosegretario competente (On. Schietroma), ha richiamato, dimostrando cos di condividerlo, il parere del competente Dipartimento delle Entrate, secondo cui, siccome la disposizione del precitato art. 13 ha un chiaro intento agevolativo nei confronti dei contribuenti interessati, pu ritenersi possibile la deroga al principio generale, stabilito dallart. 52, comma 2, del D.Lgs. n. 446/1997, in materia di potest regolamentare dei Comuni e, quindi, considerare immediatamente operanti le disposizioni regolamentari in materia di interessi per la riscossione e il rimborso dei tributi di competenza comunale, di cui allarticolo 13, comma 4, della legge n. 133 del 1999, stante la loro natura retroattiva. Pertanto, le misure degli interessi in parola, se non diversamente deliberato dal Comune, in materia di ICI, sono : - 14% annuo e 7% semestrale dall1/1/1993 combinato disposto art. 13, co 1, e art. 14, co. 6; D.Lgs. 504/92); - 5% annuo e 2,5% semestrale dall 1/7/1998 (art. 17, commi 1 e 2, legge 146/1998); - 2,75% annuo e 1,375% semestrale dall1/7/2003 ( D.M. 27/6/2003)

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D.L. 4/07/2006 n. 223 Articolo 39 - ESENZIONE NO PROFIT


Recita il sopra richiamato art. 9 : Allarticolo 7 del decreto-legge 30/09/2005, n. 203, convertito, con modificazioni, dalla legge 2/12/2005, n. 248, il comma 2-bis sostituito dal seguente: 2-bis . Lesenzione disposta dallarticolo 7, comma 1, lettera i), del D.Lgs. 30/12/1992, n. 504, si intende applicabile alle attivit indicate nella medesima lettera che non abbiano esclusivamente natura commerciale esclusivamente : significa, dunque, che lesenzione esclusa soltanto se lattivit esercitata esclusivamente commerciale; se mista (commerciale e non) spetta lesenzione Per una pi completa conoscenza della disposizione si ritiene opportuno fornire il seguente Quadro storico normativo : 1) - Loriginaria lett. i) del comma 1 dellart. 7 del D.Lgs. n. 504/1992 cos recita: (sono esenti dalla imposta) gli immobili utilizzati dai soggetti di cui allarticolo 87, comma 1, lettera c), del T.U. II.RR., approvato con DPR 22/12/1986, n. 917, e successive modificazioni, destinati esclusivamente allo svolgimento di attivit assistenziali, previdenziali, sanitarie, didattiche, ricettive, culturali, ricreative e sportive, nonch delle attivit di cui allarticolo 16, lettera a) della legge 20/05/1985, n. 222. I soggetti indicati dall art. 87 precitato (dall1/1/2004, art. 73 ) sono : - gli enti pubblici e privati, diversi dalle societ, residenti nel territorio dello Stato, che non hanno per oggetto esclusivo o principale lesercizio di attivit commerciali; - le attivit di religione o di culto, cio quelle dirette allesercizio del culto e alla cura delle anime, alla formazione del clero e dei religiosi, a scopi missionari, alla catechesi, alleducazione cristiana. Per lesenzione di cui alla riportata lett. i), sono richiesti due requisiti : - soggettivo : lutilizzatore deve rientrare tra i soggetti sopra elencati ( cio, essere ente non commerciale); - oggettivo : lutilizzo dellimmobile deve avere i caratteri della destinazione esclusiva allo svolgimento delle attivit elencate nella norma (e svolte nel rispetto delle finalit istituzionali dellente non profit. In materia di imposte dirette e di IVA, la Corte di Cassazione ha sottolineato come la qualifica di ente prevista dallo Statuto non sia condizione sufficiente per poter essere esentati dalle obbligazioni tributarie, essendo necessario, infatti, entrare nel merito dellattivit effettivamente esercitata ( sentenze 12/10/2005, n.. 19840 e 19843) In materia di ICI, sempre la Corte di Cassazione intervenuta ripetutamente, (se ne riportano soltanto alcune), osservando : - lesenzione dallICI spettante agli enti non commerciali, ai sensi dellart. 7, let.i) del D.Lgs. n. 504/1992, richiede che lattivit svolta nellimmobile sia oggettivamente priva di connotati di commerciabilit (sentenze 4573, 4642, 4644, 4645 del 2004, con le quali stata negata lesenzione ad un istituto religioso che utilizzava gli immobili come pensionato e casa di cura, osservando anche che i requisiti per lesenzione sono tre: uno soggettivo (lutilizzatore dellimmobile deve essere ente non commerciale) ; il secondo oggettivo (destinazione dellimmobile ad una delle attivit elencate nella norma); il terzo, relativo alle modalit di 25

svolgimento delle suddette attivit, che devono essere svolte in forma di attivit non commerciale. (Nei casi allesame della Corte, erano presenti i primi due requisiti, ma non il terzo, in quanto le attivit ricettive e sanitarie praticate negli immobili erano svolte in maniera commerciale); - gli immobili degli IACP sono soggetti allICI, difettando i due requisiti previsti per lapplicazione della esenzione, cio lutilizzo diretto dellimmobile per fini istituzionali e lo svolgimento allinterno dello stesso di attivit non economiche ( sentenza n 10829/2005); - al fine del riconoscimento dellesenzione in oggetto, non rileva lattivit statutariamente prevista, seppure rientrante tra quelle agevolate, ma lattivit concretamente svolta allinterno dei locali (sentenza 10092/2005). Intervenne sulla materia anche la Conferenza Episcopale Italiana C.E.I., chiedendo la modifica della disposizione con previsione che ..lesenzione si applica anche quando lattivit considerata commerciale ai fini fiscali. 2) - In accoglimento di tale suggerimento, il Governo formul una prima interpretazione autentica ( art. 6 del D.L. 17/08/2005, n. 163 ) , secondo la quale lesenzione doveva essere intesa come applicabile anche nei casi di immobili utilizzati per le attivit di assistenza e beneficenza, istruzione, educazione e cultura di cui allart. 16, co. 1, lett. b) della L. n. 222/1985, pur svolte in forma commerciale, se connesse a finalit di religione o di culto. Tale interpretazione veniva fortemente criticata, perch essa introduceva una forte discriminazione non solo tra enti ecclesiastici cattolici e quelli di altre appartenenze religiose, ma anche rispetto a tutti gli enti non commerciali non religiosi; per cui il D.L. n. 163/2005 fu lasciato decadere e, quindi, non convertito in legge.

3) - Con lart. 7, comma 2-bis del D. L. 30/09/2005, n. 203, convertito, con modificazioni, dalla legge 1/12/2005, n. 248 (collegato fiscale alla Finanziari 2006) fu stabilito : Lesenzione disposta dallart. 7, co. 1, lett. i), del D.Lgs. n. 504/1992 si intende applicabile alle attivit indicate nella medesima lettera a prescindere dalla natura eventualmente commerciale delle stesse La disposizione proseguiva precisando : Con riferimento ad eventuali pagamenti effettuati prima della entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto non si fa comunque luogo a rimborsi e restituzioni dimposta.
La novit introdotta con il succitato decreto era che, a differenza di quanto previsto dalle norme precedenti, non era pi richiesto che dovesse trattarsi di attivit non commerciali : veniva, infatti, meno il requisito oggettivo riferito alla natura dellattivit esercitata che, comunque, doveva essere fra quelle indicate nella norma agevolativa), ma diveniva sufficiente la qualificazione dellente contenuta nello Statuto.

4) - Ora, lart. 39 del D.L. n. 223/2006, qui allesame, sostituendo la disposizione di cui al precedente Decreto n. 203/2005, stabilisce chiaramente che lesenzione applicabile agli immobili utilizzati per lesercizio delle attivit indicate nella legge purch queste non abbiano esclusivamente natura commerciale : in altre parole, ai fini della esenzione, viene ripristinato il requisito oggettivo riferito alla natura dellattivit esercitata, per cui non sono pi sufficienti la qualificazione dellente e lesercizio delle attivit suddette, ma queste non devono avere natura commerciale. Trattasi di norma interpretativa, come lascia chiaramente intendere la locuzione si intende utilizzata dal legislatore, cos come la dottrina era daccordo nel riconoscere norma interpretativa quella del precedente D.L. n. 203, nella quale pure veniva utilizzata la locuzione si intende. 26

La natura interpretativa della disposizione rende questa retroattiva; per cui i soggetti interessati (enti non profit) sono tenuti a pagare lICI sia per il saldo 2005 che per lacconto 2006 con riferimento agli immobili utilizzati per le attivit indicate dalla norma ma aventi natura commerciale: I pagamenti ICI di cui sopra (saldo 2055 e acconto 2006), non sono soggetti a sanzioni, atteso che la nuova disposizione, pubblicata il 4 luglio 2006, produce effetti solo da questultima data, successiva a quella fissata per i pagamenti in oggetto; la legge, vigente al momento della scadenza per gli stessi, escludeva lobbligo tributario per tutti gli enti che si trovavano nella condizione di esonero. Allo stesso modo, escluso il rimborso dellimposta eventualmente versata dallente a decorrere dalla data di entrata in vigore della legge n. 248/2005, cio dal 3/12/2005 : eventuali domande di rimborso, presentate dagli enti che, per qualsiasi motivo, non abbiano tenuto in considerazione la esenzione allora in vigore, dovranno, dunque, essere rigettate, essendo venuta meno, nel frattempo, la esenzione stessa.

Se il criterio interpretativo della disposizione del 2006 deve essere desunto dal Trattato UE, occorre adottare una impostazione sostanzialistica, cio : lattivit caratteristica svolta nellimmobile deve essere non commerciale, senza che possano assumere rilevanza prestazioni di tipo sociale, episodiche o minoritarie. Resta inteso che le attivit esercitate devono essere quelle contemplate nellsrt. 7. Leventuale contestuale svolgimento di attivit diverse da queste precluderebbe, infatti, ab origine, lapplicazione dellesenzione (Corte ci cassazione, n. 10092/2007)

---------Si ricorda, infine, che lart. 59, co. 1, lett. c), del D.lgs. n. 446/1997, disciplinando la potest regolamentare del Comune in materia di ICI, stabilisce che, con il regolamento, il Comune pu ..stabilire che lesenzione di cui allart. 7, co. 1, lett. i), del D.Lgs. n. 504/1992, concernente gli immobili utilizzati da enti non commerciali, si applica soltanto ai fabbricati ed a condizione che gli stessi, oltre che utilizzati, siano anche posseduti dallente non commerciale utilizzatore E la Corte Costituzionale ordinanze 19/12/2006, n. 429 e 26/01/2007, n. 19 - ha riconosciuto legittimo, dal punto di vista costituzionale, lart. 59 sopra riportato, perch detta norma non innova la disciplina dei requisiti soggettivi dellesenzione , in quanto questa deve essere riconosciuta solo allente non commerciale che, oltre a possedere limmobile, lo utilizza dierttamenete per lo svolgimento delle attivit ivi elencate : i Comuni, sulla base dellart 59 suddetto, possono quindi stabilire solamente che la esenzione inparola si applica soltanto ai fabbricati, escludendo dallagevolazione le aree fabbricabili ed i terreni agricoli.

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RIFORMA DELLA RISCOSSIONE secondo il D.L. 30/09/2005, n. 203 (convertito nella legge 2/12/2005, n. 248

La disciplina attualmente in vigore (e fino all30/09/2006) prevede che la riscossione dei tributi e di tutte le altre entrate comunali pu essere gestita, per quanto riguarda la : riscossione volontaria - in modo diretto dal Comune; stesso: - mediante affidamento ai soggetti di cui allart. 52, comma 5, lett. b), del D.Lgs. n. 446/1997 e con le modalit previste dalla stessa norma (*) Nel caso di riscossione spontanea a mezzo ruolo, lattivit deve essere affidata al concessionario della riscossione; riscossione coattiva: in modo diretto dal Comune; - affidata ai concessionari mediante lesercizio dellautonomia regolamentare disciplinata dallart. 52 precitato In caso di mancato esercizio della potest regolamentare, la riscossione coattiva viene automaticamente attribuita, ai sensi dellart. 3, co. 6, del D.Lgs. n. 112/1999, ai concessionari della riscossione.
(*) Lart. 3, comma 7, del D,Lgs, n. 112/1999 stabiliva che Gli enti territoriali, gli enti pubblici e le S.p.A o S.r.l., cui partecipano i predetti enti, possono, nel rispetto delle norme sullevidenza pubblica, incaricare i concessionari di gestire la riscossione spontanea mediante versamento diretto delle proprie entrate

Premesso che il D.L. n. 203/2005 stabilisce che la RISCOSSIONE S.p.a ( a pieno regime ) : effettua : - le attivit di riscossione tramite ruolo secondo le disposizioni di cui al titolo I, capo II (riscossione mediante ruolo) e al titolo II (riscossione 28

coattiva) del DPR n. 602/1973; - le attivit di cui allart. 5 del D.Lgs. n. 237/1997 (entrate gi riscosse direttamente dagli uffici finanziari competenti); pu effettuare le attivit di riscossione spontanea; - le attivit di liquidazione e di accertamento delle entrate; nel rispetto di procedure di gara ad evidenza pubblica

Il D.L. n. 203/2005 suddivide, dal punto di vista temporale, lattuazione della riforma in due fasi : - una fase transitoria che va dall1/10/2006 al 31/12/2010 -, - ed una fase a regime, a decorrere dall1/01/2011 : e stabilisce :

(come da interpretazione dellANCI con CIRCOLARE del 13 aprile 2006):

fino al 31/12/2010 (fase transitoria) 1) nel caso in cui le aziende concessionarie, prima della cessione parziale o totale del proprio capitale sociale a Riscossione S.p.a., trasferiscano ad altre societ il ramo di azienda relativo alle attivit svolte in regime di concessione per lente locale (*) -in mancanza di diversa determinazione da parte del Comune, le attivit sono gestite dalla societ che ha acquistato il ramo dazienda (societ cessionaria), purch in possesso dei requisiti per liscrizione allalbo di cui allart. 53, co. 1, del D.Lgs. n. 446/1997 (in presenza dei quali tale iscrizione avviene di diritto), - e ci, senza necessit di gara ad evidenza pubblica; la riscossione coattiva delle entrate effettuata: - con la procedura di cui al D.P.R. 602/1973, per i ruoli consegnati fino alla data del trasferimento, per i quali il rapporto con lente locale regolato dal D.Lgs. n. 112/1999; - con la procedura indicata dal R.D. 14/04/1910, n. 639 (ingiunzione), per i ruoli consegnati dopo la data del trasferimento ;

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(*) Infatti, il primo capoverso del comma 24 stabilisce : Fino al momento delleventuale cessione, totale o parziale, del proprio capitale sociale alla Riscossione S.p.a., ai sensi del comma 7, o contestualmente alla stessa, le aziende concessionarie possono trasferire ad altre societ il ramo dazienda relativo alle attivit svolte in regime di concessione per conto degli enti locali, nonch a quelle di cui allarticolo 53, comma 1, del decreto legislativo 15 dicembre 1997, n. 446

2) - in caso di mancato trasferimento del ramo dazienda : ( salvo diversa determinazione dellEnte creditore) la riscossione spontanea potr essere gestita : - direttamente dallente locale; - oppure affidata a Riscossione S.p.a. o a societ da questultima partecipata ; - oppure essere affidata in forza di proroga di contratto gi esistente alle societ iscritte allalbo di cui allart. 53 del D.Lgs. n. 446/1997 (il secondo capoverso del comma 25 afferma, infatti, che Fino alla stessa data 31/12/2010 possono essere prorogati i contratti in corso tra gli enti locali e le societ iscritte allalbo di cui allart. 53, co. 1, del D.lgs.n. 446/1997); e ci, senza la necessit di esperire una gara ad evidenza pubblica (*) . con le stesse modalit pu essere svolta la riscossione coattiva; anche per questa, senza necessit di esperire alcuna gara (*) Tale linterpretazione fornita dallANCI, condivisa dal D.r BEFERA amministratore delegato della Riscossione Spa- e anticipata dal Dr. G. CAPUTI - Capo Ufficio legislativo del Ministero dellEconomia e delle Finanze : cfr. allegata Scheda

./.

dall 1/01/2011 (a regime) 30

su scelta dellEnte locale, sia la riscossione volontaria che quella coattiva ( stesso trattamento, in quanto il comma 25-bis parla genericamente di riscossione ), possono essere : - effettuate dallEnte locale direttamente, - affidate, soltantomediante procedure ad evidenza pubblica, a - societ cessionarie del ramo dazienda; - Riscossione Spa; -societ da questa partecipate le altre attivit di cui al comma 4, lett. b), n. 1), del D.L. n. 203/2005 (cio : riscossione spontanea, liquidazione ed accertamento delle entrate, tributarie o patrimoniali) possono essere svolte da Riscossione Spa ! nel rispetto di procedure di gara ad evidenza pubblica e dalle societ daquestultima partecipate !

SCHEDE (relative alla non necessit di esperimento di gara ad evidenza pubblica)

!) - Dr. A. BEFERA Amministratore delegato della Riscossione Spa - in Il Sole-24 Ore del 9/05/2006
Il comma 25 dispone che, fino al 31/12/2010, in mancanza di trasferimento del ramo dazienda relativo alla fiscalit locale e di diversa determinazione dellente creditore, le attivit svolte in regime di concessione per conto degli enti locali, sono gestite dalla Riscossione Spa o dalle sue partecipate, <<fermo il rispetto di procedure di gara ad evidenza pubblica>>. Il comma 25-bis del predetto articolo prevede, a sua volta, che dal 1? Gennaio 2011, la Riscossione Spa e le sue partecipate, possano svolgere lattivit di riscossione delle entrate degli enti pubblici territoriali <<soltanto a seguito di affidamento mediante procedure ad evidenza pubblica>>. Dallesame di queste norme si rileva, in primo luogo, lindividuazione, da parte del legislatore, di due differenti periodi : il primo, che terminer il 31/12/2010, ed il successivo, che decorrer, invece, dall1/01/2011. In entrambe le disposizioni, ciascuna delle quali relativa ad uno dei periodi sopra indicati, contenuto un riferimento alle procedure di evidenza pubblica. Il riferimento , per, formulato, in ciascuna di esse, in termini decisamente diversi. In effetti, mentre nel comma 25-bis si afferma che lesercizio dellattivit di riscossione delle entrate degli enti territoriali da parte della Riscossione Spa e delle sue partecipate pu conseguire unicamente allaffidamento mediante procedure di evidenza pubblica, il comma 25 non pone la stessa condizione ed, anzi, afferma che le attivit svolte in regime di concessione per conto degli enti locali sono gestite dalla Riscossione Spa o dalle societ dalla stessa partecipate, seppure <<fermo il rispetto di procedure di gara ed evidenza pubblica>>. Formulazioni cos diverse possono essere spiegate soltanto con lintento di stabilire una differente disciplina per ciascuno dei periodi individuati. Daltra parte, il fatto stesso che le norme in questione si riferiscano a due distinti periodi depone anchesso decisamente a favore della conclusione che si sia voluto effettivamente prevedere, per ciascuno di essi, una disciplina specifica. Ne deriva che, per il periodo fino al 31 dicembre 2010, il legislatore ha voluto una sorta di <<proroga temporanea>> dellassetto preesistente, al fine di evitare un improvviso vuoto nella gestione della fiscalit degli enti locali, con prevedibili rilevanti effetti sui loro bilanci Considerando, quindi, il possibile obiettivo del legislatore di evitare disfunzioni nella gestione dellattivit di fiscalit locale, nonch lespressione utilizzata nel comma 25, non pu non ritenersi che la norma intenda attribuire, per il periodo fino al 31/12/2010, alla Riscossione Spa ed alle sue partecipate lesercizio dellattivit di riscossione per conto degli enti locali che non hanno adottato diverse determinazioni. In tale modo, la norma contenuta nel comma 25 pone la

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Riscossione Spa nello stesso ruolo che, nellattuale sistema, ricoperto dai concessionari del servizio nazionale della riscossione. Come, cio, nellattuale sistema i concessionari operano automaticamente in assenza di esercizio del potere regolamentare da parte degli enti locali, cos, nella prima fase dellavvio del nuovo sistema di riscossione, il legislatore ha voluto attribuire alla Riscossione Spa il compito di coprire il vuoto che altrimenti si potrebbe generare in tutti quei casi in cui lente locale non assuma rapidamente diverse determinazioni. Mediante lattribuzione alla Riscossione Spa dellesercizio dellattivit in parola, si , quindi, inteso garantire, in un primo periodo, un regime di continuit rispetto al sistema attualmente vigente, continuit, del resto, assicurata anche dalla previsione, contenuta nello stesso comma 25, della proroga per lo stesso periodo (fino al 31/12/2010) dei contratti in corso tra gli enti locali e le societ iscritte allalbo della cosiddetta fiscalit locale

2) - Dr. G. CAPUTI Capo Ufficio legislativo del Ministero dellEconomia e delle Finanze Dalla Relazione tenuta al Convegno di Bologna il 22/03/2006::
:larticolo 3 del D.L. n. 203/2005, convertito in L. n. 248/2005, presenta margini di indiscutibile autonomia sia nella matrice dalla quale muove, sia nei contenuti specifici che lo accompagnano. Al punto che pu certamente affermarsi che detta proroga ( la proroga dei contratti in corso tra gli enti locali e le societ iscritte allalbo ex art. 53, co. 1, D.Lgs. n. 446/1997) si sovrappone a quella gi prevista dallart. 23 della legge comunitaria per lanno 2004 () e non esclude la possibilit di avvalersi, ovviamente, delle ipotesi di rinnovo evidenziate e delle estensioni dei servizi che possono essere richiesti ai concessionari da parte degli enti locali. Anzi, in ipotesi di richiesta di estensione, il concessionario non potrebbe rifiutare il servizio, salvo evidentemente il ripristino del giusto equilibrio contrattuale sotto il profilo economico, non dimenticandosi che il sinallagma contrattuale alla base anche delle concessioni di funzioni e servizi pubblici. Un elemento significativo per cogliere la portata innovativa della disciplina della fase transitoria delineata nel 2005 certamente rappr esentato dalla durata delle proroga, che nella prassi e nella giurisprudenza pare limitata a pochi giorni o mesi, in ragione della necessit dellamministrazione derivante proprio dal singolo rapporto contrattuale. Le proroghe per legge citate, invece, quanto alla durata sembrano pi coerenti con ipotesi di rinnovo, prevedendosi tre anni nel caso della legge comunitaria (con scadenza ultima al 2008) e ben cinque anni nel caso di cui allart. 3 della legge n. 248. Ora, evidenziati questi caratteri di autonomia della novit legislativa, pare ben difficile immaginare, da un lato, di consentire la proroga per ulteriori 5 anni dei rapporti concessori in atto nellinteresse delle amministrazioni e poi, dallaltro, di ritenere che dette concessioni non possano mutare nessun elemento contenutistico in ragione delle necessit sopravvenute dellamministrazione e della mutevolezza dei servizi offerti Alla luce di queste considerazioni, allora, lintenzione del legislatore appare evidente : in attesa del completamento delle riforme del settore della riscossione e fino alla data in cui la societ Riscossione s.p.a. non entri a pieno regime ( e cio il 1 gennaio 2011) gli enti locali non hanno necessit di individuare nuovi concessionari attraverso procedure di gara, rimanendo aperta lopportunit di proseguire il rapporto con il proprio concessionario. Detta opportunit costituisce, per, non un vincolo che il legislatore statale non pu naturalmente imporre agli enti locali (in ragione della loro autonomia costituzionalmente protetta), bens unoccasione offerta agli stessi in termini di valore, in modo da obbligare gli enti a dover motivare in modo espresso sulle ragioni di convenienza che portano a non prorogare le concessioni in corso. In altri termini, la proroga finisce per essere la strada elettiva per gli enti locali, che possono procedere ad individuare un diverso concessionario, alterando il disegno legislativo che impone una sostanziale stabilit al settore per favorire la riforma nellinteresse pubblico nazionale, solo, per, in presenza di motivate ragioni di convenienza nellinteresse pubblico.

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Cos, nulla esclude ed anzi ben auspicabile la possibilit, nellautonomia degli enti, di potere migliorare in sede di proroga il rapporto concessorio (in favore dellamministrazione) sia attraverso la fissazione di un migliore corrispettivo, sia attraverso lampliamento o la modificazione per sostituzione parziale delloggetto della concessione, con previsione di nuovi e diversi servizi (sempre rientranti in quelli del settore di attivit dei soggetti iscritti nellalbo di cui allart. 53 citato),.. Peraltro, nel disposto normativo non emerge alcun divieto espresso o implicito circa ipotesi di modifiche dei contratti prorogati. N pu suscitare fondate perplessit, al riguardo, lassenza di una procedura di gara pubblica : non si tratta, infatti, di una ingiustificabile lacuna legislativa, quanto, invece, del frutto di una valutazione degli interessi complessivamente rilevanti in materia. Tanto vero che, corrispondentemente e nel medesimo contesto normativo, quando il legislatore ha inteso ribadire la necessit dellespletamento della gara pubblica lo ha fatto espressamente, proprio nellart. 3 della l. n. 248 citato, con riferimento allacquisizione da parte di Riscossione s.p.a. di nuove concessioni locali, a decorrere dal 1 gennaio 2011( da ritenersi che da tale data il sistema delle riscossione sar maturo per una corretta competizione tra gli operatori del settore, garantendo il rispetto del regime concorrenziale senza posizioni dominanti di mercato). Ne deriva, allora, uno scenario complessivamente dominato dalla valorizzazione delle esigenze specifiche degli enti locali e dalla pluralit delle opportunit che si prospettano per gli stessi, affinch, nella loro autonomia, decidano di prorogare senza modifiche le concessioni in corso fino alla data sopraddetta o decidano di prorogarle con le consentite modificazioni, rimanendo assolutamente residuale ogni decisione motivata di non prorogare.

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